La consulenza linguistica dell`Accademia della Crusca

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La consulenza linguistica dell`Accademia della Crusca
Dorothee Schreyer
Christine Harlacher
La consulenza linguistica dell‘Accademia della Crusca
Indice
1. Lo sviluppo dell’Accademia della Crusca ........................................................................... 2
2. Consulenza linguistica ......................................................................................................... 3
2.1 Politicamente corretto .................................................................................................... 3
2.2 Influssi stranieri.............................................................................................................. 5
2.3 Modi di dire/Lessico ...................................................................................................... 8
2.4 Grammatica .................................................................................................................. 11
2.5 Osservazioni ................................................................................................................. 13
2.6 Sondaggio tra studenti italiani Erasmus ....................................................................... 15
3. Conclusione........................................................................................................................ 15
4. Fonti ................................................................................................................................... 17
2
1. Lo sviluppo dell’Accademia della Crusca
La parola “accademia” deriva da un oliveto nei dintorni di Atene, dove Platone ha
fondato la sua scuola filosofica nel 387 a. C. L’Accademia di Platone è una comunità
aperta di cui facevano parte studiosi di diverse età. Per la prima volta è stata fondata
un’Accademia che univa la ricerca con la lezione.1
Nelle accademie si manifestava la codificazione della norma linguistica, e tra queste
l’Accademia della Crusca era l’istituzione di riferimento per la lingua italiana. Nel
1582 essa è risultata dalla “brigata dei crusconi”, una cerchia di amici che
discutevano questioni linguistiche liberamente e senza pretesa pragmatica, a Castello,
un sobborgo di Firenze. Lì si trovano ancora oggi la sede dell’Accademia della
Crusca e la sua biblioteca. Gli iniziatori più importanti furono il poeta Anton
Francesco Grazzini e Leonardo Salviati. Grazie a Salviati l’Accademia ha ricevuto il
suo nome definitivo e un programma: secondo Salviati, il compito principale
dell’Accademia è scegliere, descrivere e fissare in un dizionario il lessico dei
Trecentisti seguendo la “scelta fra il buono e il cattivo”2. Grazie a questo compito il
simbolo dell’Accademia è diventato un frullone e il motto deriva dal verso di
Petrarca “Il più bel fior ne coglie” che fa riferimento alla purezza della farina come
metafora per la purezza della lingua. L’opera principale dell’Accademia è stata il
Vocabolario degli accademici della Crusca di cui è stata pubblicata la prima edizione
nel 1612. Il vocabolario, che è stato pure criticato per i limiti che poneva all’uso vivo
della lingua, rappresenta il passo decisivo per la codificazione definitiva della lingua
scritta italiana e la fine provvisoria della Questione della lingua.3
In seguito tenteremo di analizzare le ideologie linguistiche che si manifestano nei
testi dell’Accademia della Crusca. Un importante canale di dialogo con il pubblico è
la rivista “La Crusca per Voi” dedicata alle scuole e agli amatori della lingua. Dal
1996 esistono anche le pagine web dell’Accademia della Crusca a cui ci siamo
dedicate noi. Su questo sito si può trovare il settore “Consulenza linguistica” con
1
cf.: Reutner, Ursula/ Schwarze, Sabine (2011): Geschichte der italienischen Sprache. Eine Einführung.
Tübingen, Narr Verlag, S. 128.
2
s.e. (1996): „L’Accademia“, http://www.accademiadellacrusca.it/it/laccademia (15.06.13).
3
cf.: Reutner, Ursula/ Schwarze, Sabine (2011): Geschichte der italienischen Sprache. Eine Einführung.
Tübingen, Narr Verlag , S. 129ff.
3
tantissime risposte ai quesiti. Siccome ai testi non è stata data nessuna struttura
ipertestuale, li abbiamo suddivisi noi nei seguenti settori: Politicamente corretto,
Influssi stranieri, Modi di dire/ Lessico e Grammatica. Si paragonano testi esemplari
di ogni settore riferendosi a certe caratteristiche per capire il lavoro e l’influsso
dell’Accademia della Crusca. Infine, guardiamo il valore e l’applicabilità nell’uso
quotidiano del lavoro dell’Accademia della Crusca analizzando un sondaggio
compilato dagli studenti Erasmus italiani.
2. Consulenza linguistica
In seguito analizziamo 18 testi esemplari della Consulenza linguistica, i quali si
trovano sul sito Internet dell’Accademia della Crusca. L’analisi dei testi che abbiamo
suddiviso nelle categorie già descritte in questa tesi nel punto uno viene approfondita
riguardo a certi aspetti: analizziamo i lettori che scrivono all’Accademia della Crusca
e i motivi per cui la consultano. Inoltre, ci concentriamo sugli autori delle risposte, le
loro professioni, le loro opinioni sul tema, la struttura delle risposte e controlliamo
anche se l’Accademia è ancora una sostenitrice rigida e conservatrice della lingua
italiana o se ha piuttosto una funzione di consigliera.
2.1 Politicamente corretto
Il primo testo che analizziamo si chiama Meglio handicappato o portatore di
handicap? Disabile o persona con disabilità? Diversamente abile o diversabile? Il
quesito si riferisce a tante persone che hanno delle difficoltà con la terminologia
legata al tema attuale della disabilità. Federico Faloppa, che ha pubblicato diversi
articoli sulla formazione lessicale e storica dell’alterità e sul razzismo linguistico4, un
docente che si occupa degli studi italiani e europei5, risponde. L’autore comincia la
sua risposta spiegando le origini dei termini handicappato, portatore di handicap,
disabile, diversamente abile e diversabile. Si basa su una rivista dell’INAIL dedicata
ai temi della disabilità e alle leggi che si riferiscono a questo tema, riviste tecniche in
inglese e dizionari attuali come il Grande Dizionario della Lingua Italiana (GDLI) e
4
cf.: s.e. (s. a.): “Faloppa Federico“, http://www.ilgiocodeglispecchi.org/libri/autore/faloppa-federico
(19.07.13)
5
cf.: University of Reading (s. a.):“Staff Profile:Dr Federico Faloppa”,
http://www.reading.ac.uk/modern-languages-and-european-studies/Aboutus/Stafflist/ffaloppa.aspx (18.07.13).
4
il Nuovo dizionario delle disabilità, dell’handicap e della riabilitazione di Renato
Pigliacampo (Armando, 2010). Alla fine della sua risposta Federico Faloppa rimanda
alla complessità del tema e sottolinea (“temo”6) che la scelta del termine giusto
dipende dal contesto e dalla situazione, e si appella alla sensibilità dei lettori.7
Il secondo testo ha il titolo Nero negro e di colore e di nuovo risponde Federico
Faloppa alla domanda posta da diverse persone. Anche in questo caso il quesito tratta
un tema attuale. Risponde spiegando l’etimologia delle parole nero, negro e di colore
consigliando anche letteratura inglese come The vocabualary of race di K. Johnson.
Inoltre, l’autore racconta un’esperienza personale, e dopo quest’aneddoto aggiunge
anche una poesia dal punto di vista di una persona di colore. Questo esempio
dimostra che l’autore rispetta anche l’opinione delle persone coinvolte. Alla fine
della risposta dà un consiglio morale (“sarebbe meglio specificare il colore della
pelle solo se effettivamente necessario”8). In generale si può dire che la risposta sia
applicabile nella prassi perché non è solo una soluzione della questione linguistica.9
Il terzo testo analizzato s’intitola Nomi professionali femminili e Luca Serianni10,
ordinario di Storia della lingua italiana nell’Università “La Sapienza”11, risponde alla
domanda di tanti lettori che sono insicuri rispetto all’uso di nomi professionali
femminili. Il testo si trova pure nella rivista La Crusca per Voi. L’autore sottolinea
che è difficile mettere insieme la teoria e la prassi, non solo dal punto di vista
linguistico ma anche e forse di più riguardo all’atteggiamento della società. La
sensibilità per i nomi professionali femminili si deve prima sviluppare nella testa
6
Faloppa,Federico (04/2013): “Meglio handicappato o portatore di handicap? Disabile o persona con
disabilità? Diversamente abile o diversabile?”, http://www.accademiadellacrusca.it/it/linguaitaliana/consulenza-linguistica/domande-risposte/meglio-handicappato-portatore-handicap-disab
(23.06.13).
7
cf.: Faloppa,Federico (04/2013): “Meglio handicappato o portatore di handicap? Disabile o persona
con disabilità? Diversamente abile o diversabile?”, http://www.accademiadellacrusca.it/it/linguaitaliana/consulenza-linguistica/domande-risposte/meglio-handicappato-portatore-handicap-disab
(23.06.13).
8
Faloppa, Faloppa (10/2012): ”Nero, negro e di colore”,
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domanderisposte/nero-negro-colore (25.07.13).
8
Sapienza Università di Roma (s.a.): “Luca Serianni, Professore Ordinario di Storia della lingua
italiana”, http://www.disp.let.uniroma1.it/contents/SchedaDocente.aspx?idDocente=91 (14.07.13).
9
cf.:Faloppa, Federico(10/2012): ”Nero, negro e di colore”,
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domanderisposte/nero-negro-colore (25.07.13).
10
Sapienza Università di Roma (s.a.): “Luca Serianni, Professore Ordinario di Storia della lingua
italiana”, http://www.disp.let.uniroma1.it/contents/SchedaDocente.aspx?idDocente=91 (14.07.13).
11
cf.: Il Fatto Quotidiano (s.a.): “il blog di Federico Faloppa. Docente universitario. Biografia“,
http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/ffaloppa/ (22.07.13)
5
delle persone. Alla fine l’autore contradice il Prof. Malesci che afferma: ”il futuro è
delle forme femminili: la ministra, l’avvocata, la soldata”12, perché tanti giornalisti
usano queste forme in modo ironico. Luca Serianni conclude la sua risposta con la
citazione di Irene Pivetti che chiama se stessa “Presidente della Camera” , “cittadino”
e “cattolico” invece di usare i termini femminili.13
Sintetizzando i nostri risultati si devono evidenziare diversi aspetti. Dopo aver
analizzato diversi articoli nella categoria Politicamente corretto possiamo concludere
che gli autori dell’Accademia della Crusca non danno solo consigli linguistici ma
anche consigli morali per l’uso di certe parole e per la vita quotidiana. Basano le
risposte su fonti specifiche adattate al settore dal quale proviene il termine. Gli autori
sono esperti nel settore della linguistica anche a volte con conoscenze di lingue e
culture straniere, come è provato dal fatto che spesso sono docenti di linguistica.
Qualche volta l’Accademia è la prima istituzione che osa rispondere a domande in
campi ancora non ben analizzati perché spesso sono temi di grande attualità.
2.2 Influssi stranieri
L’Accademia della Crusca risponde anche a domande che si riferiscono agli influssi
stranieri sulla lingua italiana.
Nell’articolo Latino o inglese Raffaella Setti14, che è una linguista, esperta nell’uso
della lingua parlata e dei termini specifici, dà consigli per la forma corretta del
plurale di certi latinismi. Divide i termini latini che si trovano ancora nella lingua
italiana in due gruppi: il primo gruppo contiene ”parole di tradizione ininterrotta che
dal latino, attraverso un processo di continue e progressive trasformazioni, sono
arrivate fino ad oggi” mentre nel secondo gruppo si trovano “parole di tradizione
colta o interrotta che ci sono arrivate in una forma molto più vicina a quella
originale”15. In questo caso si vede che l’autrice si impegna per rendere l’uso di
termini derivati dal latino comprensibile ai lettori anche se non hanno una
12
Serianni, Luca (s.a.): “Nomi professionali femminili”, http://www.accademiadellacrusca.it/it/linguaitaliana/consulenza-linguistica/domande-risposte/nomi-professionali-femminili (17.07.13).
13
cf.:ebd.
14
s.e. (s.a.): “Curriculum scientifico e professionale di Raffaela Setti”,
http://www.patriziabellucci.it/download/CV_Biblio_partecipanti/Setti_CV_bibliografia_04_09.pdf
(05.07.13).
15
Setti, Raffaella (03/2013):“Latino o inglese”, http://www.accademiadellacrusca.it/it/linguaitaliana/consulenza-linguistica/domande-risposte/latino-inglese (24.07.13).
6
formazione linguistica. Dopo questa spiegazione generale Raffaela Setti si concentra
sulle forme plurali dei termini latini con cui i lettori hanno delle difficoltà. Nella sua
risposta riporta il significato e l’uso di termini specifici anche nei diversi ambiti e
rafforza la sua spiegazione facendo riferimento a dizionari italiani, in particolare al
Grande Dizionario Italiano dell’Uso (GRADIT). Risponde con un consiglio (“Si
consigliano”16) e alla fine fa anche una previsione per il futuro.17
Il secondo testo nella categoria influssi stranieri s’intitola Privacy e riservatezza. In
esso Bice Mortara Garavelli, una linguista italiana e studiosa di grammatica e
retorica18, risponde alla domande di un solo lettore che cerca disperatamente un
sinonimo italiano di privacy. L’autrice struttura la sua risposta spiegando per prima
cosa l’etimologia del termine privacy e citando l’uso dei termini privacy e
riservatezza nel linguaggio giuridico. Come fonti utilizza il Dizionario Etimologico
della Lingua Italiana (DELI)19 e il GRADIT. Rinuncia a un’opinione personale e
dimostra che i termini privacy e riservatezza sono equivalenti. Quest’atteggiamento
dell’autrice rispecchia il ruolo tollerante dell’Accademia della Crusca rispetto agli
anglicismi.20
Nell’articolo Genere dei forestierismi, Raffaella Setti risponde alla domanda di un
lettore anonimo che chiede “informazioni riguardanti il genere da attribuire ai
vocaboli delle lingue straniere che vengono recepiti”21 nella lingua italiana. Per
un'altra volta si tratta di un problema linguistico molto attuale che riguarda l’uso
dell’articolo con gli anglicismi. La mancanza di fonti ufficiali (per esempio i
dizionari attuali come il GRADIT non registrano la maggioranza degli anglicismi)
sottolinea l’attualità dell’argomento. All’inizio la Setti dà una regola semplice
(“attribuire il genere che ha la parola corrispondente in italiano”22) senza citare una
fonte, però modifica questa regola perché non sempre si trovano termini equivalenti
in italiano per questi forestierismi. L’autrice risolve il problema delle fonti mancanti
16
Setti, Raffaella (03/2013): “Latino o inglese”, http://www.accademiadellacrusca.it/it/linguaitaliana/consulenza-linguistica/domande-risposte/latino-inglese (24.07.13).
17
cf.: ibid.
18
cf.: Giulio Einaudi editore (s.a.) : “Bice Mortara Garavelli“, http://www.einaudi.it/libri/autore/bicemortara-garavelli/0004057 (28.06.13)
19
Cortelazzo, M./ Zolli, P.: ”Dizionario etimologico della lingua italiana”, Bologna 1979-1988.
20
cf.: Mortara Garavelli, Bice (10/2012): “Privacy e riservatezza”,
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domanderisposte/privacy-riservatezza (28.06.13).
21
Setti, Raffaella (s.a.): “Genere dei foresterismi”, http://www.accademiadellacrusca.it/it/linguaitaliana/consulenza-linguistica/domande-risposte/genere-forestierismi (13.07.13).
22
ibid.
7
consigliando ai lettori di usare attentamente i motori di ricerca su Internet e di
paragonare i risultati. Alla fine (“possiamo quindi concludere”23) dà l’indicazione ai
lettori di aspettare finché ci sia una regola ufficiale e nel frattempo di considerare
coretto sia l’articolo maschile sia quello femminile. Si vede che l’Accademia della
Crusca non pubblica regole ufficiali e quindi non si trova sullo stesso livello di un
dizionario.24
Nel penultimo testo Sulla traducibilità di alcuni termini anglosassoni relativi
all’automobilismo risponde Stefano Telve e la risposta è pubblicata in origine nella
Crusca per Voi (n°25, p.17). Un giornalista sportivo della Gazzetta dello sport
chiede la traducibilità dei termini anglosassoni relativi all’automobilismo, come
team, paddock, pit-lane, motor-home. All’inizio l’autore guarda oltre l’orizzonte
dell’automobilismo in altri settori dello sport in cui esiste lo stesso problema della
traducibilità di voci straniere. Stefano Telve afferma che si trovano solo pochi
termini tradotti in italiano perché in contesti specifici tanti termini anglosassoni
assumono la funzione di tecnicismi (“che per sua natura recalcitra a tentativi di
traduzione”25).
L’ultimo articolo che analizziamo nella categoria Influssi stranieri si chiama Articolo
davanti a parole straniere inizianti per w e sw. La risposta di Luca Serianni si trova
anche nel periodico la Crusca per Voi (n.°9, p. 8). La prima parte della risposta si
occupa di termini stranieri comincianti con w e l’autore dà due possibilità di
pronuncia dalla quale dipende l’uso dell’articolo giusto. Illustra la pronuncia giusta
fornendo esempi quotidiani (w pronunciata come in uomo rispettivamente come in
vario) al posto della trascrizione fonetica. Nel seguente paragrafo dà le spiegazioni
per l’uso corretto dell’articolo davanti ai forestierismi in cui w si pronuncia come
semiconsonante e questo crea incertezze per il lettore. Termina la sua risposta con
una citazione di Pietro Janni apparsa sulla rivista Lingua Nostra
23
26
, nella quale fa
ibid.
cf.:ibid.
25
Telve, Stefano (s.a.): “Sulla traducibilità di alcuni termini anglosassoni relativi all’automobilismo”,
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domanderisposte/traducibilit-alcuni-termini-anglosassoni-rel (23.07.113).
26
Lingua Nostra, LIII (1992), pp. 86-87
24
8
vedere che il parlante italiano non segue rigidamente regole linguistiche ma si fa
influenzare da “una specie di livello subconscio”27.
Sintetizzando i risultati della categoria Influssi stranieri si può dire che l’Accademia
della Crusca osi trattare argomenti per cui ancora non si trovano regole ufficiali nella
letteratura specializzata. Comunque gli autori cercano sempre di dare consigli utili
nella vita quotidiana. Inoltre gli autori danno esempi evidenti che sono comprensibili
anche per lettori senza formazione linguistica. In più si vede che l’Accademia della
Crusca rispetta il fatto che l’uso della lingua italiana non segue sempre la lingua
normativa.
2.3 Modi di dire/Lessico
La terza categoria si occupa di risposte circa modi di dire e questioni lessicali che si
trovano nella Consulenza linguistica dell’Accademia della Crusca.
Nel primo articolo analizzato chiedono due lettori “quale sia l’origine della locuzione
battere la fiacca”28. All’inizio Matilde Paoli spiega l’origine dell’espressione la
fiacca si batte che è nata in un ambiente militare piemontese. Per questo motivo cita
il Vocabolario piemontese-italiano (1891) e Il Sant’Albino (Gran dizionario
piemontese italiano, Torino 1859).29
Nel secondo articolo Niente di trascendentale Simona Cresti risponde alla domanda
“se l’espressione niente di trascendente non sia più corretta della più comune niente
di trascendentale”. Un lettore chiede anche il contrario del termine trascendentale.
Nel primo paragrafo l’autrice spiega che per la maggior parte dei parlanti
l’espressione niente di trascendentale non causa problemi, comunque viene
considerata come “scelta lessicale infelice, perché avulsa dal contesto tecnico in cui
trascendentale sembra più propriamente significativo”30. Però, dopo aver consultato
alcuni dizionari importanti della lingua italiana (Sabatini-Coletti 2008, Vocabolari
Treccani, GRADIT) e dopo una ricerca su Internet (Google Italia) Simona Cresti
27
cf.:Serianni, Luca (s. a.): “Articolo davanti a parole straniere inizianti per w e sw”,
http://www.accademiadellacrusca.it/en/italian-language/language-consulting/questionsanswers/articolo-davanti-parole-straniere-inizianti-p (23.07.13).
28
Paoli, Matilde ( 07/2009): “Battere la fiacca”, http://www.accademiadellacrusca.it/en/italianlanguage/language-consulting/questions-answers/perch-fiacca-si-batte (21.06.13).
29
cf.:ibid.
30
Cresti, Simona (04/2013): “Niente di trascendentale”,
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domanderisposte/niente-trascendentale (19.07.13).
9
dimostra l’uso più diffuso dell’espressione niente di trascendentale rispetto al niente
di
trascendente. Nei
paragrafi seguenti
spiega
l’etimologia
del
termine
trascendentale, il suo nucleo semantico e l’uso della parola in diversi ambiti come
nella filosofia scolastica ma anche nel linguaggio giornalistico (La Stampa, La
Repubblica). Anche Anton Maria Salvini (1653-1729), uno dei compilatori della
Quarta Crusca, usava il termine non solo nel senso tecnico ma anche in senso lato.
Dopo aver esaminato l’ampiezza dello spettro semantico del termine trascendentale
l’autrice mette in dubbio che trascendente sia più appropriato rispetto a
trascendentale (“ha davvero senso chiedersi se, in associazione con ‘niente di’,
sarebbe più appropriato trascendente rispetto a trascendentale? Forse no”31).
L’autrice conclude la sua spiegazione con una piccola sintesi: ”Niente di
trascendentale è un’espressione di un registro medio, attestata nell’italiano da ormai
quasi un secolo, e facente leva sulla precisa accezione popolare di trascendentale,
viva nella lingua almeno dal XVIII secolo”.32 Alla fine dà una riposta chiara al
lettore che chiede il contrario di trascendentale. 33
Il terzo testo analizzato della categoria Modi di dire/ Lessico s’intitola Di krapfen e
graffe. Vera Gheno che conosce sette lingue e che lavora come assegnista di ricerca
presso il CLIEO dell’Università di Firenze34 risponde alla domanda di un lettore se
krapfen e graffa abbiano lo stesso etimo e, in questo caso, quale sia il motivo di tale
radice comune”.35 All’inizio la Gheno dà la definizione di krapfen basandosi sul
dizionario GRADIT e per illustrare la sua risposta riporta la ricetta e anche
immagini. Per rendere chiaro ai lettori il significato di krapfen consulta anche fonti
tedesche come il Digitales Wörterbuch der deutschen Sprache (DWDS) e
Grammatisch-kritisches
Wörterbuch
der
Hochdeutschen
Mundart
(Vol.2,
Leipzig,1796, p.1755), il che ci dimostra che l’autrice Vera Gheno conosce il tedesco
31
Cresti, Simona (04/2013): “Niente di trascendentale”,
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domanderisposte/niente-trascendentale (19.07.13).
32
ibid.
33
cf.:ibid.
34
cf.: Gheno,Vera (s. a.): “Curricolum Vitae di Vera Gheno”,
http://www.patriziabellucci.it/download/CV_Biblio_partecipanti/Gheno_CV_bibliografia_04_09.pdf
(22.07.13).
35
cf.: Gheno,Vera (11/2012): “Di krapfen e graffe”, http://www.accademiadellacrusca.it/it/linguaitaliana/consulenza-linguistica/domande-risposte/krapfen-graffe (22.07.13).
10
e per questo è adatta per rispondere a una domanda di questo genere.36 L’autrice
considera anche l’etimologia di graffa e grappa e giunge alla conclusione che ”la
parentela tra il nome della leccornia e la parola graffa è verificata etimologicamente
nell’Althochdeutsch […] e nel Mittelhochdeutsch […], e giustificata dalla forma
originaria del dolcetto.”37
Il prossimo testo analizzato si chiama Si dice salsiccia o salciccia e Barbara Fanini
risponde alla domanda di tantissimi lettori da ogni parte d’Italia. Nella letteratura fin
dai tempi più antichi appariva prevalentemente il termine salsiccia usato anche da
Boccaccio e Manzoni. Tra le varianti locali del termine salsiccia la più fortunata è
salciccia che viene usata anche da autori come Luigi Pulci, Pietro Aretino, Francesco
Berni o Alessandro Tassoni. L’autore paragona l’esistenza di salsiccia e/o salciccia
in diversi strumenti lessicografici, tra cui nel GRADIT, nel GDLI, nel Vocabolario
degli Accademici della Crusca, nel TOMMASEO-BERLIN, nello ZINGARELLI
2012, nel Sabatini-Coletti 2006 e nel Devoto-Oli 2012. Per verificare l’origine del
termine salsiccia l’autrice consulta i principali dizionari etimologici (DELI,
l’Etimologico). Un'altra fonte che conferma la maggiore correttezza della forma
salsiccia rispetto a salciccia è il famoso libro di cucina (La scienza in cucina), scritto
da Pellegrino Artusi, ”un non toscano colto, ma sensibile agli usi della piazza”.38
Barbara Fanini conclude la sua risposta con un consiglio ”salciccia resta variante
popolare e regionalmente connotata, e si consiglia di limitarne l’uso a contesti
familiari. In tutti gli altri casi, è senza dubbio preferibile ricorrere alla forma
salsiccia”.39
L’ultimo articolo della categoria Modi di dire /Lessico s’intitola Iraq/Irak. Vera
Gheno risponde alla domanda di diversi lettori che “chiedono delucidazioni su quale
sia la grafia da preferire tra Iraq e Irak”40 e a un lettore che si interessa della
pronuncia dei nomi delle città irachene Bassora e Bagdad. All’inizio controlla la
trascrizione dall’arabo del nome ufficiale del paese (al-‘Iraq) e consulta diversi
36
cf.: Gheno,Vera (s. a.): “Curricolum Vitae di Vera Gheno”,
http://www.patriziabellucci.it/download/CV_Biblio_partecipanti/Gheno_CV_bibliografia_04_09.pdf
(22.07.13).
37
Gheno,Vera (11/2012): “Di krapfen e graffe”, http://www.accademiadellacrusca.it/it/linguaitaliana/consulenza-linguistica/domande-risposte/krapfen-graffe (22.07.13).
38
Fanini, Barbara ( 06/2012): “Si dice salsiccia o salciccia”,
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/sidice-salsiccia-salciccia (21.07.13).
39
ibid.
40
Gheno, Vera (s.a.): “Iraq/Irak”, http://www.accademiadellacrusca.it/en/italian-language/languageconsulting/questions-answers/iraq-irak (23.07.13).
11
dizionari italiani tra cui il DOP41, il DISC42, il GRADIT e lo Zingarelli 2002 che
registrano la scrittura con la “q”. Però nel paragrafo seguente l’autrice cita una voce
contraria rappresentata da un documento dell’Ordine dei Giornalisti Come si scrive
per il sole 24 Ore.43 Vera Gheno informa anche sull’uso del termine all’estero e nei
media italiani. Alla fine riporta anche la pronuncia di Iraq, Baghdad e Bassora in
modo comprensibile per ogni lettore.44
In sintesi si può dire che l’Accademia della Crusca consulti dizionari tecnici e molto
specializzati o regionali come il Grammatisch - kritisches Wörterbuch der
Hochdeutschen Mundart (Vol.2, Leipzig, 1796, p.1755) o il Vocabolario
piemontese-italiano (1891). Anche gli autori sono istruiti nel settore in cui
rispondono e spesso hanno conoscenze in lingue straniere e per approfondire le loro
risposte chiedono a volte ad altri esperti come lo fa Vera Gheno che si è messa in
contatto con il professore Gianguido Manzelli dell’Università di Pavia.45 Gli autori
dell’Accademia della Crusca non usano mai una sola fonte e non evitano di riportare
anche voci opposte. Inoltre, illustrano le loro risposte con immagini, ricette e poesie.
2.4 Grammatica
Nell’ultima categoria analizziamo testi che fanno riferimento a questioni
grammaticali.
Nel testo Mi sa che… tanti lettori chiedono all’Accademia della Crusca se
l’espressione mi sa che richieda l’indicativo o il congiuntivo e un altro utente chiede
informazioni sull’origine del termine. Francesca Cialdini riporta all’inizio della sua
risposta l’origine del costrutto mi sa che basandosi sulla Storia della lingua italiana
di Migliorini. L’autrice mostra lo sviluppo del termine sapere nei tempi passati
citando diversi scrittori tra cui Dante, un rappresentante dei Trecentisti. Nel
paragrafo seguente Francesca Cialdini si concentra sulla domanda quando si
preferisce il congiuntivo o l’indicativo riferendosi a varie grammatiche, per esempio
41
Migliorini-Tagliavini-Fiorelli: “Dizionario di Ortografia e di Pronunzia”, Torino: RAI-ERI, prima ediz.
1969
42
Dizionario Italiano Sabatini-Coletti
43
Gheno, Vera (s.a.): “Iraq/Irak”, http://www.accademiadellacrusca.it/en/italian-language/languageconsulting/questions-answers/iraq-irak (23.07.13).
44
cf.:ibid.
45
cf.:ibid.
12
alla Grammatica italiana46. Per il caso mi sa che consulta i dizionari più importanti
come il GDLI, il Sabatini-Coletti 2008 e lo Zingarelli 2012 e utilizza anche il motore
di ricerca Google Libri. Dopo aver fatto una ricerca nella Grande Grammatica di
consultazione a cura di Lorenzo Renzi, Giampaolo Salvi e Anna Cardinaletti47 e nella
Grammatica Italiana48 giunge alla conclusione che “dopo la proposizione mi sa che
è preferibile l’uso dell’indicativo, data la sua maggiore frequenza, ma senza dubbio è
possibile anche il congiuntivo”.49,50
Il secondo articolo s’intitola Alle una o all’una? e Matilde Paoli risponde alla
domanda di due lettori provenienti da regioni diverse (Roma e Pordenone) se sia
corretto usare le una. L’autrice fa vedere che l’espressione le una è una varietà
regionale, diffusa a Roma e nella Toscana soprattutto nell’italiano parlato. Matilde
Paoli controlla la registrazione da parte della lessicografia consultando diversi
dizionari come il GRADIT, il Sabatini-Coletti 2008 e il GDLI. Dopo la sua ricerca
termina la sua risposta dicendo che “l’uso di le una è ammissibile, per quanto l’una
rimanga da preferirsi” 51,52 .
Nell’articolo Uso dell’articolo e dell’aggettivo possessivo coi nomi di parentela
Maria Bongi aiuta tanti utenti che richiedono informazioni sulla possibilità di usare
l’articolo determinativo e il possessivo coi nomi di parentela. L’autrice spiega la
regola grammaticale dell’uso dell’articolo determinativo davanti a singenionimi con
esempi basandosi su Serianni (Italiano, Milano, Garzanti, 2000). Inoltre, si riferisce
da una parte ad autori toscani (come Collodi) e dall’altra parte ad autori di altre
provenienze geografiche (come Verga). Alla fine Maria Bongi elenca i casi più
importanti in cui l’articolo è necessario.53
L’ultimo testo Sulla legittimità grammaticale di grazie di + infinito presente è stato
scritto da Luca Serianni. L’articolo era già stato pubblicato nel periodico La Crusca
per Voi (n°35, p.12) e dà informazioni sulla legittimità grammaticale di grazie di +
46
Serianni, Luca: “Grammatica Italiana”, XI, 7,pp.382-383
Renzi, L./ Salvi, G./ Cardinaletti, A.: “Grande Grammatica di consultazione”, vol.II p.670
48
Moreti-Orvieto: “Grammatica Italiana”, vol. I, p.88
49
Cialdini, Francesca (11/2012): “Mi sa che“, http://www.accademiadellacrusca.it/it/linguaitaliana/consulenza-linguistica/domande-risposte/sa (24.07.13).
50
cf.:ibid.
51
Paoli, Matilde (07/2009): “Allle una o all’una?“, http://www.accademiadellacrusca.it/en/italianlanguage/language-consulting/questions-answers/alluna (25.07.13).
52
cf.:ibid.
53
Bongi, Marina (06/2008): “Uso dell’articolo e dell’aggettivo possessivo coi nomi di parentela”,
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domanderisposte/uso-dellarticolo-dellaggettivo-possessivo-no (22.07.13).
47
13
infinito presente. Nella sua risposta Serianni cita il linguista Lorenzo Renzi che
paragona l’espressione grazie di con quelle corrispondenti in inglese e francese. In
più consulta la tesi di dottorato scritta da Daniele Grasso54 e termina la risposta
dicendo “non possiamo considerare prestigioso [il costrutto grazie di] come modello
per l’uso comune […], grazie di + infinito presente è da considerare un’espressione
ai margini della norma“.55
Dopo aver analizzato quattro testi nella categoria Grammatica possiamo evidenziare
alcune particolarità: gli autori dell’Accademia della Crusca rispondono sempre in
modo comprensibile anche nella categoria Grammatica che spesso richiede
conoscenze specifiche. Per rendere i testi più facili gli scrittori spiegano termini
tecnici (singenionimi: “termine tecnico per indicare i nomi di parentela”56) e fanno
esempi d’uso. È da sottolineare che anche persone con problemi linguistici al lavoro
consultano l’Accademia della Crusca come nel testo Sulla legittimità grammaticale
di grazie di+ infinito presente.57 Quando gli autori spiegano l’uso di espressioni
specifiche nella storia si riferiscono spesso a scrittori provenienti dalla Toscana
(Trecentisti).58
2.5 Osservazioni
Dopo l’analisi di testi esemplari nelle categorie Politicamente coretto, Influssi
stranieri, Modi di dire/ Lessico e Grammatica sintetizziamo i risultati più
significativi.
Gli autori degli articoli sono sempre esperti nell’ambito in cui rispondono e di solito
hanno un’istruzione linguistica. Le risposte sono comprensibili per la maggior parte
degli utenti e a volte gli articoli sono già stati pubblicati nella Crusca per Voi. Gli
scrittori non temono di rispondere a questioni linguistiche che ancora non si trovano
54
Grasso, D.: “Innovazioni sintattiche in italiano alla luce della nozione di calco”
Serianni, Luca (s. a.): “Sulla legittimità grammaticale di grazie di + infinito presente”,
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domanderisposte/legittimit-grammaticale-grazie-infinito-pres (25.07.13).
56
cf.: Bongi, Marina (06/2008): “Uso dell’articolo e dell’aggettivo possessivo coi nomi di parentela”,
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domanderisposte/uso-dellarticolo-dellaggettivo-possessivo-no (22.07.13).
57
cf.: Serianni, Luca (s. a.): “Sulla legittimità grammaticale di grazie di + infinito presente”,
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domanderisposte/legittimit-grammaticale-grazie-infinito-pres (25.07.13).
58
cf.: Cialdini, Francesca (11/2012): “Mi sa che“, http://www.accademiadellacrusca.it/it/linguaitaliana/consulenza-linguistica/domande-risposte/sa (24.07.13).
55
14
nelle grammatiche o nei dizionari. Le fonti più usate per sostenere le risposte sono il
GRADIT (Grande Dizionario Italiano dell’Uso), il GDLI (Grande Dizionario della
Lingua Italiana), DELI (Dizionario etimologico della lingua italiana), il TLIO
(Tesoro della lingua italiana delle origini), il DISC (Dizionario Italiano SabatiniColetti) e in più usano anche il Vocabolario dell’Accademia della Crusca. Inoltre,
consultano dizionari specifici come il Grammatisch-kritisches Wörterbuch der
Hochdeutschen Mundart.59 Alla fine di ogni risposta si trova un consiglio chiaro che
è accompagnato a volte di un commento personale: “temo”60, “A me sembra però”61
e “non credo”62. In altri casi si trovano commenti generali: “si consigliano”63,
“possiamo quindi concludere che”64, “non possiamo considerare”65, “meglio non
usarlo”66, “è preferibile […]è possibile anche”67 e “si può dire che”68. Le risposte
sono accompagnate d’esempi d’uso e rendono la loro realizzazione nella prassi più
facile per i lettori. Se i lettori sono interessati a più informazioni si possono ricorrere
agli approfondimenti allegati alla fine di ogni articolo.
59
cf.: Gheno,Vera (11/2012): “Di krapfen e graffe”, http://www.accademiadellacrusca.it/it/linguaitaliana/consulenza-linguistica/domande-risposte/krapfen-graffe (22.07.13).
60
Faloppa,Federico (04/2013): “Meglio handicappato o portatore di handicap? Disabile o persona
con disabilità? Diversamente abile o diversabile?”, http://www.accademiadellacrusca.it/it/linguaitaliana/consulenza-linguistica/domande-risposte/meglio-handicappato-portatore-handicap-disab
(23.06.13).
61
Serianni, Luca (s. a.): “Nomi professionali femminili”,
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domanderisposte/nomi-professionali-femminili (17.07.13).
62
Faloppa,Federico (04/2013): “Meglio handicappato o portatore di handicap? Disabile o persona
con disabilità? Diversamente abile o diversabile?”, http://www.accademiadellacrusca.it/it/linguaitaliana/consulenza-linguistica/domande-risposte/meglio-handicappato-portatore-handicap-disab
(23.06.13).
63
Setti, Raffaella (03/2013): “Latino o inglese”, http://www.accademiadellacrusca.it/it/linguaitaliana/consulenza-linguistica/domande-risposte/latino-inglese (24.07.13).
64
Setti, Raffaella (s. a.): “Genere dei foresterismi”, http://www.accademiadellacrusca.it/it/linguaitaliana/consulenza-linguistica/domande-risposte/genere-forestierismi (13.07.13).
65
Serianni, Luca (s. a.): “Sulla legittimità grammaticale di grazie di + infinito presente”,
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domanderisposte/legittimit-grammaticale-grazie-infinito-pres (25.07.13).
66
Faloppa, Federico (11/2012): “Nero, Negro e di colore”,
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domanderisposte/nero-negro-colore (12.10.12).
67
Cialdini, Francesca (11/2012): “Mi sa che“, http://www.accademiadellacrusca.it/it/linguaitaliana/consulenza-linguistica/domande-risposte/sa (24.07.13).
68
Gheno, Vera (s. a.): “Iraq/Irak”, http://www.accademiadellacrusca.it/en/italian-language/languageconsulting/questions-answers/iraq-irak (23.07.13).
15
In sintesi si può dire che l’Accademia della Crusca dia consigli, per esempio “dopo la
proposizione mi sa che è preferibile l’uso dell’indicativo […] ma senza dubbio è
possibile anche il congiuntivo”69 e non rimandi i suoi lettori a regole fisse.
2.6 Sondaggio tra studenti italiani Erasmus
Per controllare la notorietà dell’Accademia della Crusca abbiamo creato un
questionario per gli studenti Erasmus dell’Università di Augsburg. Anche se si tratta
solo di un piccolo sondaggio a cui hanno partecipato dieci ragazzi italiani ci mostra
in modo esemplare quanto l’Accademia della Crusca sia conosciuta tra gli italiani più
giovani. Volevamo sapere se questi conoscono l’Accademia della Crusca in genere,
se hanno mai usato il sito Internet dell’Accademia e se gli sembra una fonte
raccomandabile. Dalle loro risposte possiamo concludere che l’Accademia della
Crusca è una fonte molto diffusa e famosa tra gli studenti, è considerata come fonte
raccomandabile e qualche studente la descrive pure come la migliore fonte per
questioni linguistiche. Solo tre studenti però conoscevano il sito Internet
dell’Accademia mentre il resto delle persone interrogate non avevano mai sentito
parlare del sito.
In generale si può dire che gli italiani giovani che sono familiari con l’uso di Internet
non consultano il sito Internet dell’Accademia anche se considerano l’Accademia
della Crusca come una fonte raccomandabile. Magari il motivo per questo fenomeno
strano potrebbe essere che gli articoli della Consulenza linguistica non si trovano
subito dopo una ricerca generale su Google ma solo quando si conosce il titolo
esatto.
3. Conclusione
Dopo un’analisi approfondita della Consulenza linguistica del sito Internet
dell’Accademia della Crusca possiamo riportare diversi aspetti: tutte le risposte sono
stese con cura da esperti nell’ambito linguistico. Inoltre, gli articoli sono pieni
69
Cialdini, Francesca (11/2012): “Mi sa che“, http://www.accademiadellacrusca.it/it/linguaitaliana/consulenza-linguistica/domande-risposte/sa (24.07.13).
16
d’informazioni dettagliate che accontentano gli utenti. Nonostante questo sono
comprensibili anche per lettori stranieri perché sono accompagnati d’esempi d’uso e
le parole tecniche sono spiegate. Gli autori dell’Accademia della Crusca rispondono
in modo molto vicino alla prassi perché alla fine di ogni risposta si trova un consiglio
chiaro che tuttavia non è mai una regola fissa. Quando il quesito lo richiede gli autori
guardano oltre l’orizzonte puramente linguistico e danno un consiglio morale. Ci
siamo rese conto che l’Accademia della Crusca è disposta a occuparsi di questioni
linguistiche che ancora non si possono trovare nei dizionari o nelle grammatiche.
Questo carattere innovativo e aperto si rispecchia anche nel fatto che l’Accademia
della Crusca ha realizzato nel 2006 la Consulenza linguistica online. Tramite questo
servizio tutti gli utenti hanno la possibilità di porre una domanda indipendentemente
dal loro luogo di soggiorno. In più il sito è creato in modo molto piacevole e chiaro e
veramente tutti si possono informare su argomenti linguistici. Dunque l’Accademia
della Crusca non è per niente un’istituzione impolverata o fuori moda e in futuro
anche noi consulteremo questo sito.
17
4. Fonti
-
Reutner, Ursula/ Schwarze, Sabine (2011): Geschichte der italienischen
Sprache. Eine Einführung, Tübingen: Narr Verlag.
Fonti Internet:
-
s.e. (1996): “L’Accademia“.
http://www.accademiadellacrusca.it/it/laccademia (15.06.13).
-
Bongi, Marina (06/2008): “Uso dell’articolo e dell’aggettivo possessivo coi
nomi di parentela”, http://www.accademiadellacrusca.it/it/linguaitaliana/consulenza-linguistica/domande-risposte/uso-dellarticolodellaggettivo-possessivo-no (22.07.13).
-
Cialdini, Francesca (11/2012): “Mi sa che“,
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenzalinguistica/domande-risposte/sa (24.07.13).
-
Cresti, Simona (04/2013): “Niente di trascendentale”,
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenzalinguistica/domande-risposte/niente-trascendentale (19.07.13).
-
Faloppa, Federico (04/2013): “Meglio handicappato o portatore di handicap?
Disabile o persona con disabilità? Diversamente abile o diversabile?”,
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenzalinguistica/domande-risposte/meglio-handicappato-portatore-handicap-disab
(23.06.13).
-
Faloppa, Federico (10/2012): “Nero, Negro e di colore”,
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenzalinguistica/domande-risposte/nero-negro-colore (12.10.12)
-
Fanini, Barbara (06/2012): “Si dice salsiccia o salciccia”,
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenzalinguistica/domande-risposte/si-dice-salsiccia-salciccia (21.07.13).
-
Gheno, Vera (s. a.): “Curricolum Vitae di Vera Gheno”,
http://www.patriziabellucci.it/download/CV_Biblio_partecipanti/Gheno_CV_
bibliografia_04_09.pdf (22.07.13)
-
Gheno, Vera (s. a.): “Iraq/Irak”,
http://www.accademiadellacrusca.it/en/italian-language/languageconsulting/questions-answers/iraq-irak (23.07.13).
-
Gheno, Vera (11/2012): “Di krapfen e graffe”,
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenzalinguistica/domande-risposte/krapfen-graffe (22.07.13).
18
-
Giulio Einaudi editore (s. a.): “Bice Mortara Garavelli“,
http://www.einaudi.it/libri/autore/bice-mortara-garavelli/0004057 (28.06.13)
-
Il Fatto Quotidiano (s. a.): “il blog di Federico Faloppa. Docente
universitario. Biografia“, http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/ffaloppa/
(22.07.13)
-
Mortara Garavelli, Bice (10/2012): “Privacy e riservatezza”,
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenzalinguistica/domande-risposte/privacy-riservatezza (28.06.13).
-
s.e. (s.a.): “Curriculum scientifico e professionale di Raffaela Setti”,
http://www.patriziabellucci.it/download/CV_Biblio_partecipanti/Setti_CV_bi
bliografia_04_09.pdf (05.07.13).
-
s.e. (s. a.): “Faloppa Federico“,
http://www.ilgiocodeglispecchi.org/libri/autore/faloppa-federico (19.07.13)
-
Paoli, Matilde (07/2009): “Allle una o all’una?“,
http://www.accademiadellacrusca.it/en/italian-language/languageconsulting/questions-answers/alluna (25.07.13).
-
Paoli, Matilde (04/2013): “Battere la fiacca”,
http://www.accademiadellacrusca.it/en/italian-language/languageconsulting/questions-answers/perch-fiacca-si-batte (21.06.13).
-
Sapienza Università di Roma (s. a.): “Luca Serianni, Professore Ordinario di
Storia della lingua italiana”,
http://www.disp.let.uniroma1.it/contents/SchedaDocente.aspx?idDocente=91
(14.07.13).
-
Serianni, Luca (s. a.): “Articolo davanti a parole straniere inizianti per w e
sw”, http://www.accademiadellacrusca.it/en/italian-language/languageconsulting/questions-answers/articolo-davanti-parole-straniere-inizianti-p
(23.07.13).
-
Serianni, Luca (s. a.): “Nomi professionali femminili”,
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenzalinguistica/domande-risposte/nomi-professionali-femminili (17.07.13).
-
Serianni, Luca (s. a.): “Sulla legittimità grammaticale di grazie di + infinito
presente”, http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenzalinguistica/domande-risposte/legittimit-grammaticale-grazie-infinito-pres
(25.07.13).
-
Setti, Raffaella (03/2013): “Latino o inglese”,
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenzalinguistica/domande-risposte/latino-inglese (24.07.13).
19
-
Setti, Raffaella (s. a.): “Genere dei forestierismi”,
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenzalinguistica/domande-risposte/genere-forestierismi (13.07.13).
-
Telve, Stefano (s. a.): “Sulla traducibilità di alcuni termini anglosassoni
relativi all’automobilismo”, http://www.accademiadellacrusca.it/it/linguaitaliana/consulenza-linguistica/domande-risposte/traducibilit-alcuni-terminianglosassoni-rel (23.07.13).
-
University of Reading (s. a.): “Staff Profile: Dr Federico Faloppa”,
http://www.reading.ac.uk/modern-languages-and-europeanstudies/Aboutus/Stafflist/f-faloppa.aspx (18.07.13).