Piano di protezione civile

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Piano di protezione civile
COMUNE DI MONTE PORZIO
(Provincia di Pesaro Urbino)
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
Piano comunale di protezione civile
Redatto dall’UFFICIO TECNICO COMUNALE
Geom. Loris Messina - Arch. Raffaele Sperduto
INDICE…………………………………………………………………………………… .pag.3
PREMESSA……………………………………………………………………………… pag.4
PARTE GENERALE……………………………………………………………….…….. pag.5
INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI ………………………………..……………………… pag 12
rischio frana e esondazione……………………………………………………………….. pag 12
rischio-terremoto…………………………………………………………………………….pag.12
rischio neve……………..…………………………………………………………………...pag.18
rischio alluvioni e nubifragi …………………………………………………………….…..pag 30
rischio incidenti di trasporto coinvolgenti sostanze pericolose……………………………...pag.30
ESECUZIONE……………………………………………………………………………… pag 40
organi e strutture comunali …………………………………………………………………. pag 40
procedura pratica………………………………………………………….………………... pag.44
ipotesi evento calamitoso: terremoto………………………………………………………..pag. 47
incidente coinvolgente sostanze pericolose……………………………………………….....pag.53
neve…………………………………………………………………………………………. pag.55
alluvioni-nubifragi……………………………………………….…………………………...pag.56
RISORSE……………………………………………………………………………………...pag.57
ALLEGATO 1………………………………………………………………………………. pag.58
ALLEGATO 2……………………………………………………………………………….. pag.60
ALLEGATO 3……………………………………………………………………….............. pag.61
PREMESSA
Il presente Piano Comunale di Protezione Civile, redatto ai sensi della Legge 225/92, stabilisce
l’organizzazione del Comune di Monte Porzio per far fronte ad emergenze che si possono verificare
nel territorio comunale a causa di eventi calamitosi o connessi all’attività dell’uomo che comportino
rischi per la pubblica incolumità. Il piano rappresenta uno strumento dinamico che andrà
periodicamente aggiornato e revisionato, sia per integrare i vari capitoli con eventuali nuove
informazioni aggiuntive al fine di registrare le variazioni della realtà organizzativa e strutturale, sia
per adeguarlo alle mutate esigenze della sicurezza ed allo sviluppo della tecnica e dei mezzi.
Esso è così ripartito:

1- PARTE GENERALE
Comprende uno studio del territorio, delle infrastrutture e viabilità e della popolazione.

2 -INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI
Dopo una analisi del territorio e delle sue caratteristiche si individua una mappa dei possibili
rischi, sulla cui base si identifica e definisce la struttura operativa idonea ad agire
tempestivamente all’emergenza e ad organizzare il primo soccorso e l’assistenza alla
popolazione.

3 - ESECUZIONE
Consente attraverso procedure pianificate a secondo del rischio cui l’intervento si riferisce e
mediante un’azione di coordinamento, l’impiego, senza soluzione di continuità, delle forze e
dei mezzi a disposizione, e rende possibili eventuali modifiche degli interventi e
l’adattamento degli stessi a situazioni aventi evoluzione diversa da quanto inizialmente
previsto o pianificato.

4- RISORSE
Sono individuate attraverso un dettagliato elenco le risorse che sono disponibili per
fronteggiare una eventuale emergenza.
1 - PARTE GENERALE
l.1 - Aspetti Generali del Territorio
Il Comune di Monte Porzio ricadente amministrativamente nella Provincia di PESARO URBINO si
estende per 18,36 Kmq. Gli aggregati urbani nel comune Monte Porzio sono i seguenti:

Il Capoluogo;

Castelvecchio;

Isola amministrativa situata in località Ponte Rio.
I Comuni confinanti sono: Mondavio, Orciano di Pesaro, San Giorgio di Pesaro, San Costanzo,
Monterado, Corinaldo.
Il territorio è individuato dall’I.G.M. al foglio n° 110 (MONDAVIO).
1.2 - Altimetria
L’altimetria del territorio varia da un minimo di 40 m. s.l.m., in corrispondenza dell’argine del
fiume Cesano, ad un massimo di 250 m. s.l.m. nella zona collinare di Monte Bonello Alto.
1.3 - Morfologia
Il territorio comunale morfologicamente si può suddividere in una zona collinare (situata a Nord-Est
oltre la S.P. 424) interessata da terreni prevalentemente argillosi e contraddistinta da acclività
comprese tra il 10% e il 22%, e in una zona subpianeggiante comprendente le piane terrazzate del
fiume Cesano, ubicata a Sud-Ovest dei settori collinari.
Non sono presenti sul territorio comunale macchie boschive estese (elaborato 1). Infine il territorio
è ricadente in ambito di fascia collinare.
1.4 - Idrografia
Il corso d’acqua principale presente sul territorio è il Fiume Cesano. Nasce dal Monte Catria e dopo
circa 60 Km. sbocca nel mare Adriatico. Geomorfologicamente il bacino nella sua parte alta si
presenta alquanto affossato in un ambiente prevalentemente calcareo; nella parte più valliva, l’asta
principale scorre tra materassi alluvionali in ambiente meno accidentato ed acclive. La portata
massima è di circa 950 mc./sec alla chiusa del bacino, come riportato nel piano di protezione civile
della Provincia di Pesaro Urbino. Inoltre sono presente dei corsi secondari quali il “Fosso del
Ponte” e il “Fosso del Crocifisso”, affluenti del fiume Cesano che nascono dalle colline del Monte
Cucco, attraversano il primo il centro abitato del Capoluogo e il secondo il centro abitato di
Castelvecchio.
Non sono presenti sul territorio comunale dighe.
1.5 – Infrastrutture e viabilità
Il territorio è interessato dall’attraversamento di due principali strade di livello provinciale e sono la
S.P. 102 (solo il Capoluogo) che collega San Giorgio di Pesaro con la Provinciale Pergolese (424) e
dalla S.P. 424 PERGOLESE (Capoluogo, Castelvecchio e Isola amministrativa Ponte Rio) in
direzione EST – OVEST che collega Pergola con la costa (Marotta) e con l’Autostrada A14
(Casello di Marotta- Mondolfo) distante circa 10 Km e con la S.S. 16. Adriatica.
Si segnala la presenza nel Comune di un’aviosuperficie in località Castevecchio.
1.6 -Popolazione (dati forniti al 30 aprile 2004, dall’Ufficio Anagrafe del Comune di Monte
Porzio)
Popolazione totale residente all’ultimo N° 2351
aggiornamento
maschi
N° 1169
femmine
N° 1182
Stima
dell’entità
complessiva
della N° 2500
popolazione presente durante i mesi
estivi
Il complessivo suddiviso per frazione è così stimabile:
Monte Porzio: 1127
Castelvecchio: 1146
Isola amministrativa di Ponte Rio: 78
2 - INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI
In questo paragrafo vengono, analizzati i possibili rischi per la popolazione.
Rischio frana e rischio esondazione
Dalla lettura del P.A.I.- Piano Assetto Idrogeologico (approvato con Deliberazione amministrativa
n.116 del 21.01.2004) risultano individuate, sul territorio comunale, delle aree a rischio franoso, in
parte con grado di pericolosità moderato (R1) e in parte con grado di pericolosità medio (R2) che
non interessano direttamente i centri abitati del Capoluogo e di Castelvecchio, ma sono localizzate
nelle località collinari (Monte Bonello Alto – Monte Cucco – San Martino).
Per quanto riguarda il rischio esondazione, il fiume Cesano, che attraversa il territorio di Monte
Porzio, presenta un grado di pericolosità, “moderato (R1)” nel tratto a monte sino all’altezza di
Castelvecchio, per poi proseguire con un grado di pericolosità medio (R2).
Sia il “Fosso del Ponte” che il “Fosso del Crocifisso” presentano un rischio di esondazione con
grado di pericolosità medio (R2). Il Fosso del Ponte, attraversa il centro abitato di Monte Porzio in
una zona di recente edificazione, fiancheggiando la strada comunale “Molino”, attraversa la
provinciale 424 per poi sfociare nel fiume Cesano. Il Fosso del Crocifisso, fiancheggia il centro
abitato di Castelvecchio, precisamente lungo un’area destinata ad insediamenti produttivi
fiancheggiando la strada comunale Viale Marche, per poi sfociare anch’esso nel fiume Cesano
(elaborato 3).
Rischio terremoto
Con D.G.R. n.1046 del 29/07/2003 avente per oggetto gli “indirizzi generali per la prima
applicazione dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.3274/2003 – individuazione
e formazione dell’elenco delle zone sismiche nella Regione Marche” il Comune di Monte Porzio
risulta come ZONA SISMICA 2 pertanto invariata rispetto alla precedente classificazione.
La carta provinciale di intensità sismica, allegata al Piano Provinciale di Protezione Civile,
individua il Comune di Monte Porzio con un rischio sismico MEDIO, (elaborato 4) e nella carta
dell’intensità macrosismica del territorio provinciale, nel medesimo Piano, il Comune di Monte
Porzio presenta un grado di sismicità pari a VII (elaborato 5).
A rischio sismico medio, il Piano Provinciale di Protezione Civile, associa le seguenti tipologie di
danno atteso:
 Limitati casi (25%) di crollo di grave danneggiamento di edifici non costruiti secondo le
norme sismiche;
 Danneggiamento strutturale diffuso con significativa percentuale di casi di inagibilità;
 Evacuazione parziale;
 Arresto parziale della funzionalità del sistema urbano.
Una valutazione del rischio più approfondita (popolazione, strutture abitative e produttive,
infrastrutture, patrimonio ambientale e culturale del territorio comunale) richiede:
a) L’individuazione degli eventi di riferimento, intendendo come tali gli eventi sismici di diversa
gravità che possono interessare il territorio comunale, a fronte dei quali il Piano di Emergenza
sismica deve prevedere un diverso dimensionamento ed una diversa tipologia delle risorse
necessarie da mettere in campo e le relative azioni da realizzare.
In generale andrebbero considerati diversi tipi di evento; si suggerisce di riferirsi ad almeno tre
livelli di severità dell’evento, che potrebbero essere, per esempio, così caratterizzati, in funzione del
periodo di ritorno:
• evento con periodo di ritorno di circa 100 anni (cioè eventi con probabilità di eccedenza del 40%
in 50 anni) che corrisponde ad un sisma non particolarmente severo;
• evento con periodo di ritorno di circa 500 anni (cioè eventi con probabilità di eccedenza del 10%
in 50 anni) che corrisponde alle azioni sismiche previste dalla normativa sulle costruzioni in zona
sismica;
• evento corrispondente al massimo storico oppure evento con probabilità di eccedenza del 2% in 50
anni, se superiore al massimo storico.
b) Lo studio degli effetti locali, ovvero delle condizioni geologiche e morfologiche che possono
far variare notevolmente i parametri del terremoto al sito (per es. a causa di effetti di amplificazione
locale dovuti ai terreni, che possono essere diversi per porzioni differenti di territorio comunale) o
indurre fenomeni franosi su terreni instabili, ecc);
c) La conoscenza della vulnerabilità dei beni esposti (edifici, infrastrutture viarie, tecnologiche,
produttive, etc.). La vulnerabilità di una costruzione indica la propensione ad essere danneggiata
dalle sollecitazioni sismiche.
d) La conoscenza dell’esposizione
La valutazione rigorosa degli scenari richiede, pertanto, studi di una certa complessità e soprattutto
una puntuale conoscenza del territorio, sia in termini geomorfologici che di esposizione e
vulnerabilità dell’edificato, delle infrastrutture produttive e tecnologiche (o sistemi a rete). Sarà cura
del Comune, in funzione delle esigenze e delle risorse disponibili, scegliere il livello di
approssimazione da perseguire.
Dati Storici
Da una consultazione delle mappe dell’Istituto Nazionale di Geofisica è possibile risalire agli eventi
sismici che hanno interessato il territorio comunale e quello limitrofo e la massima intensità
raggiunta in epicentro.
Possiamo riassumerli cronologicamente come segue:
 Anno 1279 ( sisma che ha interessato le Marche e principalmente il territorio di Cagli);
 Anno 1389 (sisma che ha interessato le Marche e principalmente il territorio di Fano);
 Anno 1527 (sisma che ha interessato il territorio di Fano, Pesaro, Senigallia, Urbino con
una intensità massima in epicentro del IV-V grado);
 Anno 1692 (sisma che ha interessato il territorio di Fano e Fossombrone con una intensità
massima in epicentro del VI grado);
 Anno 1741 (sisma che ha interessato il territorio di Fano, Pergola, Pesaro, Senigallia,
Urbino ecc. con una intensità massima in epicentro del IX grado);
 Anno 1781 (sisma che ha interessato il territorio di Mondavio, Pergola, Pesaro,
Sant’Ippolito, Urbino, ecc. con una intensità massima in epicentro del X grado);
 Anno 1838 (sisma che ha interessato il territorio di Fano, Pesaro, Mondolfo, Senigallia
ecc.);
 Anno 1897 (sisma che ha interessato il territorio di Corinaldo, Pergola, Pesaro, Senigallia,
Urbino, ecc. con una intensità massima in epicentro del VII- VIII grado);
 Anno 1924 (sisma che ha interessato il territorio di Corinaldo, Fano, Marotta, Monfolfo,
Pergola, Pesaro, Urbino, ecc. con una intensità massima in epicentro del VII- VIII grado);
 Anno 1930 (sisma che ha interessato il territorio di Monte Porzio (VI- VII grado) oltre che
i territori di Corinaldo, Fano, Marotta, Mondolfo, Mondavio, Pesaro, Senigallia ecc. con
una intensità massima in epicentro del VIII-IX grado);
 Anno 1972 (sisma che ha interessato il territorio di Corinaldo, Fano, Senigallia, Monfolfo,
Pergola, Pesaro, Urbino, San Lorenzo in Campo, Monterado, Mondavio, Castel Colonna,
Orciano di Pesaro, San Costanzo, ecc. con una intensità massima in epicentro del VIII
grado);
 Anno 1997 (sisma che ha interessato il territorio di Monte Porzio oltre che i territori
limitrofi).
(elaborati 6 e 7).
Rischio neve
In considerazione della bassa altitudine e della vicinanza con la costa, il territorio di Monte Porzio,
normalmente, non è interessato da abbondanti precipitazioni nevose.
Nonostante ciò, nel febbraio 1929, nel gennaio 1979, nel gennaio 1984 le abbondanti nevicate
hanno colpito il nostro territorio. La viabilità interessata, oltre quella interna, è la SP 102 e la SP
424.
Rischio alluvioni e nubifragi
Altri fenomeni naturali, come alluvioni e nubifragi, possono interessare il territorio di Monte
Porzio.
Il rischio che l’esondazione del fiume Cesano interessi i centri abitati di Monte Porzio,
Castelvecchio e l’isola amministrativa di Ponte Rio è improbabile.
Un eventuale pericolo, può essere costituito dal “Fosso del Ponte” e dal “Fosso del Crocifisso” che
attraversano i centri abitati di Monte Porzio e Castelvecchio.
Rischio incidenti di trasporto coinvolgenti sostanze pericolose
Tutti e tre i nuclei urbani del Comune di Monte Porzio ovvero, il Capoluogo, Castelvecchio e Ponte
Rio (parte), sono attraversati dalla S.P. 424 “PERGOLESE” che risulta notevolmente interessata dal
transito di mezzi pesanti che possono trasportare sostanze pericolose (ad esempio: gas infiammabili,
esplosivi o velenosi, sostanze chimiche tossiche, materiali radioattivi).
Come descritto nel Piano Provinciale di Protezione Civile, le merci pericolose sono suddivise, ai
fini del trasporto, in gruppi omogenei secondo la loro natura chimica oppure secondo il rischio
specifico presentato.
Essi, ai fini del trasporto per via ordinaria sono:
Classe 1a
Materiali ed oggetti esplosivi;
Classe 1b
Oggetti caricati con materie esplosive;
Classe 1c
Mezzi di accensione, artifizi e merci simili;
Classe 2 (*)
Gas compressi, liquefatti o disciolti sotto pressione;
Classe 3 (*)
Materie liquide infiammabili;
Classe 4.1 (*) Materie solide infiammabili;
Classe 4.2 (*) Materie soggette ad accensione spontanea;
Classe 4.3 (*) Materie che a contatto con l’acqua sviluppano gas infiammabili;
Classe 5.1(*) Materie comburenti;
Classe 5.2 (*) Perossidi organici;
Classe 6.1 (*) Materie tossiche;
Classe 6.2
Materie ripugnanti o che possono causare infezioni;
Classe 7
Materie radioattive;
Classe 8 (*)
Materie corrosive.
(*) Materie che possono essere trasportate in “cisterne”.
Alcune merci presentano una pericolosità dovuta alla sommatoria di due o più caratteristiche, ma, ai
fini del trasporto, è sempre possibile riconoscere una gradualità tra i singoli livelli di pericolo ed
individuare il principale.
Queste diverse famiglie di sostanze costituiscono l’oggetto di studio, di raccomandazioni e di
normative da parte di organismi internazionali che agiscono sotto l’egida dell’organizzazione delle
Nazioni Unite.
In Italia, tra l’altro, a cura Ministero dell’Interno e della Federchimica è stato istituito un “Sistema
di Assistenza Tecnica Specializzata” in grado di fornire ai Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco
le informazioni per approntare l’emergenza determinatasi allo scopo di operare per la salvaguardia
delle incolumità delle persone e dei beni materiali.
Le situazioni di emergenza ipotizzate sono quelle relative ad incidenti che possono verificarsi nei
trasporti stradali e ferroviari di sostanze pericolose nell’ambito del territorio nazionale. Tutti i
vincoli e le merci pericolose trasportate sono chiaramente individuati da etichette di pericolo
(elaborato 8 e tabella I).
Incidenti di trasporto coinvolgenti materiali radioattivi
I tipi di materiali radioattivi che transitano nella viabilità ordinaria, possono variare sia per quanto
riguarda la radioattività (1) specifica che la radiotossicità (2).
Gli incidenti di trasporto, generalmente, sono classificati in due differenti tipi:
-
a basso rischio, con alte probabilità di accadimento;
-
ad alto rischio, con basse probabilità di accadimento.
Gli incidenti a basso rischio ed elevata probabilità di accadimento sono quelli relativi a :
-
colli esenti (3);
-
colli LSA/LLS (4);
-
colli di tipo A (5);
con quantitativi relativamente piccoli di materiali radioattivi.
Gli incidenti ad alto rischio ed a bassa probabilità di accadimento coinvolgono colli di tipo B (6),
con quantitativi relativamente grandi di materiali radioattivi, o colli per materiali piccoli.
(1) Radioattività: la proprietà di un elemento o di una sostanza di emettere radiazioni.
(2) Radiotossicità: capacità di un materiale radioattivo di produrre un danno, per effetto delle radiazioni emesse,
quando viene incorporato da un essere vivente;
(3) Colli esenti: collo che contiene solo una piccola quantità di materiale radioattivo. Poiché il rischio connesso con
esso è piccolo (quasi nullo), tale collo è esente da certi requisiti, per esempio esso non deve portare etichette
all’esterno. Questo collo viene spesso spedito per posta.
(4) Materiali radioattivi di debole attività specifica: abbreviazione: LSA. Materiale che contiene una bassa
concentrazione di materiale radioattivo, ad esempio minerali di uranio o loro concentrati (“yellowcake”), alcuni
rifiuti radioattivi. Tali minerali presentano un rischio basso o addirittura trascurabile.
Materiali radioattivi solidi a basso livello di attività: abbreviazione:LLS. Essenzialmente materiali che si
presentano sotto forma non suscettibile di dispersione, contenenti una modesta concentrazione di materiale
radioattivo, come ad esempio rifiuti radioattivi distribuiti in sostanze solide leganti.
(5) Collo Tipo A: un collo che contiene una piccola quantità di materiale radioattivo. Poiché il rischio connesso a
tale tipo di collo è piccolo, si richiede solo che esso sia capace di resistere alle normali condizioni di trasporto e
non ci si attende che resti integro a seguito di grave incidente.
(6) Collo Tipo B: un collo che contiene una quantità di materiale radioattivo maggiore di quella consentita per tipo
A. Poiché il rischio connessola tipo B può essere anche molto grande, tale tipo di collo deve resistere agli effetti
di gravi incidenti, compresi gli incendi.
Sono previsti due classi di collo di tipo B:
a) Tipo B (U) – per cui non è richiesto nessun controllo operativo speciale.
b) Tipo B(M) – per cui sono richiesti alcuni controlli operativi per garantire il voluto livello di sicurezza.
In genere, sempre in dipendenza dal tipo di materiale radioattivo, il Tipo A contiene non più di 3,7
x 1013 Bequerel (Bq). In caso di rottura di tale collo, con perdita della sua integrità, l’area
interessata, dal punto di vista della situazione radiologica, sarà in genere limitata a quella relativa
alla immediata vicinanza del luogo dell’incidente e, pertanto non sarà necessario prendere misure
protettive, di natura radiologica, per la popolazione al di là di detta area.
Come per il Tipo A, anche il Tipo B, nella maggior parte dei casi, l’impatto radiologico sarebbe
limitato all’area immediatamente vicina al luogo dell’incidente.
Viceversa, per quei colli di Tipo B che trasportano grandi quantitativi di materiali radioattivi
(corrispondenti a centinaia di migliaia di Curies), potrebbe aversi un impatto radiologico molto
grave al di là delle aree vicine al luogo dell’incidente. Pertanto, se detti colli venissero danneggiati o
la loro integrità venisse significativamente distrutta, bisognerebbe intervenire tempestivamente.
I materiali radioattivi sono trasportati sia in forma suscettibile di dispersione (polveri, liquidi, gas),
costituiti da concentrati di uranio, sia in forma non suscettibile di dispersione (cioè forma speciale,
come sostanze solide o incapsulate).
Se dovesse verificarsi un incidente di trasporto con materiale suscettibile di dispersione, il personale
d’intervento per l’emergenza molto probabilmente dovrebbe fronteggiare situazioni relative a campi
di radiazione, a persone ferite, a persone, mezzi di trasporto, rottami, strade e superfici di terreno
contaminati, ad incendi reali, o potenziali e altri rischi che, normalmente, si incontrano negli
incidenti di trasporto. Poiché il materiale radioattivo potrebbe essere rilasciato anche sotto forma di
particolati o aerosols, vi potrebbe essere anche un rischio di inalazione o da contaminazione a vari
livelli intorno al luogo dell’incidente ed, in particolare, nella zona sottovento.
Se il materiale fosse non suscettibile di dispersione, probabilmente non vi sarebbe nessuna
contaminazione o comunque nessuna contaminazione significativa, ma potrebbero esservi aree ben
localizzate con campi di radiazione rischiosi. Questo fenomeno potrebbe derivare dalla perdita o dal
danneggiamento dei materiali schermati posti nel collo.
L’esposizione diretta, derivante da un campo di radiazione, può aversi in incidenti che coinvolgono
materiali radioattivi sia in forma suscettibile di dispersione che in forma non suscettibile di
dispersione.
Gli incendi e le correnti d’aria che essi creano, nonché l’uso di acqua o sostanze chimiche per lo
spegnimento dell’incendio stesso, potrebbero disperdere i materiali radioattivi e trascinarli lontano
dal luogo dell’incidente.
Lo stesso personale di intervento nell’area contaminata potrebbe trascinare la contaminazione
lontano nel tentativo di fronteggiare l’emergenza.
Incidenti di trasporto coinvolgenti sostanze pericolose
Il tipo di pianificazione delle misure di emergenza, necessaria per affrontare incidenti di trasporto
che coinvolgano sostanze pericolose non radioattive (ad esempio: gas infiammabili, esplosivi o
velenosi, sostanze chimiche tossiche) è molto simile a quello richiesto per affrontare incidenti che
coinvolgano materiali radioattivi. Molte di queste sostanze pericolose non radioattive costituiscono
un notevole rischio per la sicurezza e per la salute pubblica.
Pannelli di segnalazione pericolo.
I veicoli cisterna o i contenitori, oltre ad essere muniti di etichette di pericolo, debbono essere dotati
di pannelli di segnalazione pericolo (elaborato 8).
Ogni pannello, costituito con materiale resistente al fuoco e altri aggressivi porta impresso due
gruppi di cifre.
Il primo, posto superiormente, è costituito da due o tre cifre ed identifica il pericolo.
La prima cifra del numero indica il pericolo principale e può essere:
2 – gas
3- sostanze liquide infiammabili
4- sostanze solide infiammabili
5- sostanze comburenti o perossidi organici
6-sostanze corrosive
La seconda e la terza cifra indicano i pericoli secondari come segue:
0- non ha significato e perciò resta l’indicazione del solo pericolo principale identificato dalla prima
cifra.
1- pericolo di esplosione
2-pericolo di emanazione gas
3-infiammabili
5-proprietà comburenti
6-tossico
8-corrosivo
9-pericolo di reazione violenta risultante dalla decomposizione spontanea o dalla polimerizzazione.
Se la seconda cifra consiste nella ripetizione della prima (es.33) sta ad indicare una intensificazione
del pericolo principale rappresentato dalla prima. Ad esempio la prima cifra 3 indica che la materia
trasportata è un liquido infiammabile; la seconda cifra 3 indica che il prodotto trasportato è molto
infiammabile (la materia ha un punto di infiammabilità inferiore a 21°c).
Se sono uguali la seconda e la terza indicheranno, invece un rafforzamento un rafforzamento del
pericolo secondario.
Se il numero di identificazione è preceduto da una x indica che la materia trasportata non deve
assolutamente essere posta a contatto con l’acqua.
Se le prime cifre sono 22 indicano che la materia è un gas refrigerato.
Il numero 42 indica che la materia trasportata è un solido che a contatto con l’acqua può emettere
gas.
Il numero di identificazione della materia (numero di Kemler) è sempre di quattro cifre ed è posto
sotto il numero che identifica il veicolo.
Quando il numero di Kemler è preceduto da una lettera x è per individuare il divieto assoluto di
contatto delle materie con l’acqua.
Il D.M. 17 dicembre 1977 (S.O. alla G.U. n.30 del 31 gennaio 1978) riporta la natura dei rischi
specifici ed i consigli di prudenza relativi alle sostanze pericolose.
Il D.M. 17 agosto 1977 (S.O. alla G.U. n.30 del 31 gennaio 1978) riporta la “classificazione delle
sostanze e dei preparati pericolosi” con la enunciazione della natura dei rischi particolari e dei
consigli di prudenza.
TABELLA I
ETICHETTE DI PERICOLO: SPIEGAZIONE DELL’ELABORATO n.8
(I marginali si riferiscono all’allegato A del DPR 20.11.1979 n.895)
Etichetta
Descrizione
Spiegazione
Nr.1
(bomba nera su fondo arancio)
Soggetto ad esplosione
prescritta ai marginali 2117(1), 2145 e 2563
Nr.3
(fiamma nera su fondo rosso)
Pericolo d’incendio (materie
prescritta ai marginali 2225, 2316(3), 2478(2), liquide infiammabili)
2307(1) e 2632(1)
Nr.4.1
(fiamma nera su fondo costituito da bande Pericolo d’incendio (materie
verticali equidistanti alternativamente rosse e solide infiammabili)
binache)
prescritta al marginale 2414(1)
Nr.4.2
(fiamma nera su fondo bianco il triangolo Materia
inferiore dell’etichetta di colore rosso)
spontaneamente
infiammabile
prescritta al marginale 2443(1)
Nr.4.3
(fiamma nera su fondo blu)
Pericolo di sviluppo di gas
prescritta al marginale 2478(1)
infiammabili a contatto con
acqua
Nr.5
(fiamma sopra un cerchio nero su fondo giallo)
Materie carburanti o perossidi
organici
Nr.6.1
(testa di morto su due tibie nere su fondo bianco)
Materia
tossica
da
tenere
prescritta ai marginali 2316(3), 2362(1), 2643(3) isolata dalle derrate alimentari
e 2703 e alla scheda 5
e dagli oggetti di consumo sui
veicoli, sui luoghi di carico,
scarico o trasbordo
Nr.6.1-A
(croce di S. Andrea su spiga di grano, nero su Materia
nociva:
tenere
fondo bianco)
isolata dalle derrate alimentari
prescritta ai marginali 2632(1) e 2643(3)
nei veicoli, sui luoghi di carico,
scarico o trasbordo.
Nr.8
da
(gocce calanti da un provetta su una lastra e da Materia corrosiva
un’altra provetta sopra una mano, nere su fondo
bianco il triangolo inferiore della etichetta di
colore nero bordato di bianco)
prescritta ai marginali
2511(1), 2484(1),e
2853(1)
Nr.7-A
(trifoglio
schematizzato
iscrizione Materia radioattiva contenuta
RADIOATTIVA, una striscia verticale nella in
colli
della
categoria
I
metà inferiore con il testo seguente:
BIANCA; in caso di avaria dei
Contenuto……..
colli, pericolo per ingestione,
Attività………..
inalazione a contatto con la
Simbolo e iscrizione nere su fondo bianco, materia che si trova dispersa
striscia verticale rossa)
prescritta alle schede da 5 a 12 a seconda dei casi
e al marginale 3656(1) (2) (3)
Nr.7 B
(come la precedente, due strisce verticali nella Materie radioattive contenute
metà inferiore con il seguente testo:
in colli della categoria II –
Contenuto……….
GIALLA;
colli
Attività………….
distanziati
dai
Indice di trasporto.
contengono lastre o pellicole
da
tenere
colli
che
Simbolo e iscrizioni nere; fondo della metà radiografiche o fotografiche
superiore giallo; fondo della metà inferiore non sviluppate; in caso di
bianco; strisce verticali rosse)
avaria dei colli, pericolo per
prescritta alle schede da 5 a 12, a seconda dei ingestione o comunque con la
casi, e al marginale 3656(1) (2) (3)
materia che si trova sparsa
come
pure
rischio
di
irraggiamento
esterno
a
distanza
Nr.7 C
(come la precedente, ma con tre strisce verticali Materia radioattiva contenuta
nella metà inferiore)
in colli della categoria III –
prescritta alle schede da 5 a 12 a seconda dei GIALLA;
casi; e al marginale 3656(1) (2) (3)
distanziati
colli
dai
da
colli
tenere
che
contengono lastre o pellicole
radiografiche o fotografiche
non sviluppate; in caso di
avaria dei colli, pericolo per la
salute
per
ingestione,
inalazione, contatto con le
materie che si trovano sparse
come
pure
rischio
di
irraggiamento
esterno
a
distanza
Nr.10
(ombrello aperto nero su fondo bianco)
Teme l’umidità
prescritto al marginale 2478(1)
Nr.11
(due frecce nere su fondo bianco)
prescritto ai marginali
Alto; appare l’etichetta con le
2117(2), 2224(2), punte delle frecce in alto, su
2307(3), 2414(2), 2443(2), e (3), 2478(3), due facce laterali opposte dei
2511(2), 2563(2), 3632(2), 2664, 2709(3), colli
2824(2) e (3)
Nr.12
(bicchiere a calice rosso su fondo bianco)
Da
maneggiare
prescritto ai marginali 2117(2), 2182, 2224(1), precauzioni
(2) e (3), 2307(3), 2414(2), 2443(3), 2478(3), capovolgere
2511(2), 2562(2), 2632(2), 2664, 2709(3),
2824(2)
oppure
con
non
3 ESECUZIONE
Organi e strutture comunali
Il Sindaco è l’autorità comunale di Protezione Civile ai sensi della Legge n. 225 del 24.02.1992, e
si avvale della collaborazione del Responsabile dell’Ufficio Tecnico nella conduzione
amministrativa della struttura di protezione civile.
Al verificarsi dell’emergenza nell’ambito del territorio comunale, il Sindaco convoca
immediatamente i vari Coordinatori (appresso individuati) e assume la direzione e il coordinamento
dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione, e provvede agli interventi necessari dandone
immediata comunicazione al Prefetto e al Presidente della Giunta Regionale.
Quando la calamità non può essere fronteggiata con i mezzi a disposizione del Comune, il Sindaco
chiede l’intervento di altre forze e strutture al Prefetto.
Alle dipendenze del Sindaco è posto il Centro Operativo Comunale (C.O.C).
Il Centro Operativo Comunale (C.O.C.) che si deve attivare per la gestione degli interventi in caso
di emergenza ha come sede operativa nell’attuale Municipio sito in Viale Cante n.10.
La struttura del Centro Operativo Comunale, si configura secondo le seguenti 9 funzioni di
supporto, ciascuna delle quali avrà un suo Coordinatore:
1.TECNICO SCIENTIFICA - PIANIFICAZIONE
2.SANITA’,ASSISTENZA-SOCIALE
3.MATERIALI E MEZZI
4.SERVIZI ESSENZIALI
5.CENSIMENTO DANNI A PERSONE E COSE
6. TRASPORTI E CIRCOLAZIONE, VIABILITA’
7.TELECOMUNICAZIONI
8.ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE
9. SEGRETERIA, INFORMAZIONI E PUBBLICHE RELAZIONI
Il C.O.C. è composto dal Sindaco, dai Coordinatori e dai dipendenti del Comune.
1- Tecnico scientifica - pianificazione
Coordinatore è il Responsabile dell’Ufficio Tecnico Geom. Loris Messina che avrà il compito di
mantenere e coordinare tutti i rapporti tra le varie componenti Scientifiche e Tecniche.
Questa funzione ha il compito di creare condizioni per una pianificazione aggiornata. Dovrà
attivarsi per quanto riguarda gli interventi tecnici di emergenza, accertamento stima dei danni,
cartografie,
rapporti con comunità scientifica e ordini professionali, predisposizione e
aggiornamento delle procedure di somma urgenza ecc.
2 – Sanità – assistenza sociale
Coordinatore è il Dott. Luigi Baruffi. Per quanto riguarda gli interventi sanitari di soccorso,
interventi antinquinamento, interventi veterinari e coordinamento con 118 ed enti di pubblica
assistenza. Dovrà assicurare l’effettuazione dei primi soccorsi sanitari urgenti verificando anche la
disponibilità di medici locali, approntare posti di soccorso nelle zone isolate, provvedere
all’accertamento e segnalazione decessi, controllare la scorta dei farmaci, ecc.
3- Materiali e mezzi
Coordinatore è il Geom. Loris Messina. Questa funzione di supporto risulta essere essenziale e
primaria per fronteggiare l’emergenza.
Tale funzione che passa attraverso un attento censimento dei materiali e mezzi disponibili
appartenenti ad enti locali, volontariato, aziende private ecc., deve fornire un quadro costantemente
aggiornato delle risorse disponibili, divise per aree di stoccaggio.
Per ogni risorsa si deve prevedere il tipo di trasporto ed il tempo di arrivo nell’area di intervento.
4- Servizi essenziali
Coordinatore è il Sig. Anniballi Giorgio. In questa funzione prenderanno parte tutti i rappresentanti
dei servizi essenziali erogati sul territorio (Enel, Gas, Acquedotto, Telecomunicazioni, ecc.). Sarà
necessario verificare se presentano guasti, e se necessario provvedere alla interruzione del servizio
per quei tratti danneggiati.
5- Censimento danni a persone e cose
Coordinatore è il Dott. Luigi Baruffi. Permette di fotografare la situazione determinatasi a seguito
dell’evento calamitoso e per determinare, sulla base dei risultati riassunti in schede riepilogative, gli
interventi d’emergenza.
Il responsabile della suddetta funzione, al verificarsi dell’evento calamitoso, dovrà effettuare un
censimento riferito a:
-
persone;
-
edifici pubblici e privati;
-
impianti industriali;
-
servizi essenziali;
-
attività produttive;
-
opere di interesse culturale;
-
infrastrutture pubbliche;
-
agricoltura e zootecnia.
Il coordinatore di questa funzione si avvarrà di:
- dipendenti dell’Ufficio Tecnico Comunale o del Servizio Decentrato OO.PP. e
Difesa del Suolo competente per il territorio
Sarà possibile inoltre usufruire di squadre miste di tecnici di vari Enti affiancati da tecnici
professionisti, per le verifiche speditive di stabilità da effettuarsi in tempi necessariamente ristretti.
6- Trasporti e circolazione -Viabilità
Coordinatore è il Ten. Volpini Bettina dei Vigili Urbani. Dovrà essere effettuata una attenta
ricognizione del territorio comunale per verificare lo stato delle strade, eventuali percorsi
alternativi.
Dovrà inoltre coordinare le varie componenti locali istituzionalmente preposte a questo servizio
(Vigili Urbani, VV.FF., Forze di Polizia locali), con particolare riguardo alla viabilità, inibendo il
traffico nelle zone a rischio, indirizzando e regolando i flussi dei soccorsi.
7- Telecomunicazioni
Coordinatore è il Sig. Anniballi Giorgio. Di questa funzione dovrà, di concerto con il responsabile
territoriale TELECOM, organizzare una rete di telecomunicazioni affidabile anche in caso di evento
di notevole gravità.
8- Assistenza alla popolazione
Coordinatore è il Geom. Loris Messina. Sarà necessario verificare il regolare flusso della
popolazione nelle zone d’attesa appositamente individuate, per poi organizzare una sistemazione
nella area di accoglienza.
Verificare la ricettività delle strutture turistiche (alberghi, tendopoli ecc.) e della ricerca ed utilizzo
di aree pubbliche e private da utilizzare come “zone di attesa”. Il Coordinatore dovrà quindi fornire
un quadro delle disponibilità di alloggiamento e dialogare con le autorità preposte alle emanazioni
degli atti per la messa a disposizione degli immobili o delle aree.
9- Segreteria, informazioni e pubbliche relazioni
Coordinatore è il Segretario Comunale la Dott.ssa Lucia Palatroni. Trattandosi di utilizzo di soldi
e strutture pubbliche, fin dall’inizio una gran parte dell’attività del C.O.C. è legata ad atti
amministrativi e corrispondenza scritta e ufficiale. Non si può quindi affrontare un’emergenza di
carattere straordinario senza questo supporto. La funzione si occuperà soprattutto di organizzare un
servizio di informazioni al pubblico, di costituire una serie di procedure amministrative per
l’emergenza, di curare aspetti amministrativi importanti quali schemi di ordinanza dal punto di vista
giuridico, rapporti con la stampa, organizzazione logistica del personale comunale in turnazione
durante l’emergenza, organizzazione dell’assistenza giuridica generale del C.O.C, ecc.
Coordinamento Operativo
Il Sindaco in base all’art. 15 della L. 225/92, assume la direzione unitaria dei servizi di emergenza
da attivare e, coordinandoli, adotta tutti i provvedimenti necessari ad assicurare i primi soccorsi
durante la fase di emergenza. Per tale funzione il Sindaco sarà affiancato dal responsabile
dell’ufficio tecnico comunale che attiveranno le funzioni 1,3, e 4.
Rapporti tra le istituzioni
Quando la calamità naturale non può essere fronteggiata con i mezzi a disposizione del Comune, il
Sindaco, attraverso il C.O.C., chiede l’intervento di altre forze e strutture alla Regione o al Prefetto,
che adottano i provvedimenti di competenza, fra i quali anche la costituzione del C.O.M., al fine di
garantire il supporto all’attività di emergenza comunale e alla comunità amministrativa ai vari
livelli locali e nazionali, assicurando il collegamento e l’operatività del C.O.M. medesimo con:
- Dipartimento Protezione Civile;
- Regione Marche;
- Provincia;
- Comune
Informazione alla popolazione
È’ di fondamentale importanza che il cittadino residente nelle zone a rischio, conosca
preventivamente:
• le caratteristiche essenziali di base del rischio che esiste sul proprio territorio;
• le disposizioni del Piano di emergenza;
• come comportarsi correttamente, durante e dopo l’evento;
• con quale mezzo ed in quale modo saranno diffuse le informazioni e l’allarme.
Il Piano di Emergenza prevede, per questa problematica, l’attivazione della funzione 9.
Ripristino della viabilità e dei trasporti
Durante il periodo dell’emergenza è prevista la regolarizzazione dei flussi di traffico lungo le vie di
fuga e l’accesso dei mezzi di soccorso nelle zone colpite, attraverso la predisposizione di “cancelli”,
ossia posti di blocco, che impediscono l’accesso a persone non facenti parte dei soccorsi.
Il Piano di Emergenza prevede, per questa problematica, l’attivazione della funzione 6, con nomina
del relativo responsabile, per il coordinamento di tutte le risorse e degli interventi necessari per
rendere efficiente la rete di trasporto.
Funzionalità delle telecomunicazioni
La riattivazione delle telecomunicazioni sarà immediatamente garantita per gestire il flusso delle
informazioni del C.O.C., degli uffici pubblici e fra i centri operativi dislocati nelle zone a rischio,
attraverso l’impiego massiccio di ogni mezzo o sistema TLC.
Il Piano di Emergenza prevede, per il settore Telecomunicazioni, un singola funzione di supporto
(funzione n.7) che attraverso il relativo responsabile, garantirà il coordinamento di tutte le risorse e
gli interventi necessari per rendere efficiente le telecomunicazioni e la trasmissione di testi,
immagini e dati numerici.
Funzionalità dei servizi essenziali
La messa in sicurezza delle reti erogatrici dei servizi essenziali sarà assicurata dagli Enti competenti
(Enel, Gas, Acquedotto, Aziende Municipalizzate ecc.) mediante l’utilizzo di proprio personale.
Tale personale provvederà alla verifica ed al ripristino della funzionalità delle reti e delle linee e/o
utenze in modo coordinato.
Il Piano di Emergenza prevede, per tale settore, una specifica funzione di supporto, funzione 4, al
fine di garantire le massime condizioni di sicurezza.
LA PROCEDURA PRATICA DELL’EMERGENZA
1. AL VERIFICARSI
DELL’EVENTO CALAMITOSO IL SINDACO AVVERTE I
COORDINATORI E ATTIVA LA STRUTTURA COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE;
2. VIENE ESEGUITA UNA PRIMA VALUTAZIONE DELL’EVENTO:
i tecnici comunali, vigili e coordinatori dopo aver indossato i DPI eseguono una
ricognizione dell’area interessata e ne danno immediata comunicazione al Sindaco.
Vengono allertati, se necessario, gli enti istituzionalmente preposti al contrasto dell’evento
(VV.FF, 118, CC, PS, ecc)
3. STIMA DEL GRADO DI EMERGENZA DA PARTE DEL SINDACO:
emergenza non grave
Si informa la Prefettura e il Presidente della Giunta Regionale tramite fax e si adottano tutte
le misure necessarie alla risoluzione del problema utilizzando le proprie risorse umane e
materiali.
emergenza grave
Si informa la Prefettura,e il Presidente della Giunta Regionale tramite fax descrivendo lo
scenario dell’evento, si insedia ufficialmente il C.O.C. (centro operativo comunale) e si
informa la popolazione sul tipo di evento accaduto e del comportamento che essa deve
assumere.
4. COORDINAMENTO DELLE ATTIVITA’ DI PRIMO SOCCORSO:
Il Sindaco, assume la direzione di tutti i soccorsi interni o esterni, fatta salva la specificità di
eventuali interventi da parte di enti istituzionalmente competenti come i VV.FF, 118, CC,
PS, ecc. Vengono attivate le aree di attesa e di accoglienza (individuate nel presente piano).
Sarà cura del C.O.C. verificare l’afflusso alle aree in questione. La valutazione del
fenomeno fornirà anche i dati sulla quantità e sulla qualità delle aree di accoglienza.
Nel caso di un’eventuale evacuazione è necessario un censimento costante della
popolazione interessata , con la possibilità di poter rintracciare sempre e ovunque le persone
evacuate con mezzi propri o mezzi della protezione civile. Istituire dei cancelli e delle ronde
in presenza di un paese evacuato per preservare i beni privati o pubblici eventualmente
incustoditi (i cancelli sono dei posti di controllo nei punti nodali per il controllo dei
movimenti delle persone e dei mezzi, mentre le ronde sono dei servizi di vigilanza
all’interno delle aree evacuate).
5. RIPRISTINO FUNZIONALITA’ SERVIZI:
funzione municipale
Il Sindaco deve garantire tramite gli uffici municipali, la continuità dei servizi pubblici anche in
periodo di emergenza ;
funzione viabilità
La viabilità rappresenta un servizio strategico nella gestione delle emergenze di ogni tipo. E’
quindi da ritenersi indispensabile il ripristino immediato e prevalente su altro che non sia la
incolumità della popolazione.
funzione comunicazioni
Anche le comunicazioni possono essere definite strategiche data la loro importanza nello
scambio d’informazioni tra tutti i livelli del soccorso. La rete privilegiata sarà quella telefonica
sia fissa che mobile.
6. FINE EMERGENZA:
La fine dell’emergenza deve essere segnalata alla Prefettura e al Presidente della Regione e a
tutte le istituzioni che hanno concorso alla risoluzione.
Anche la popolazione deve essere adeguatamente informata sull’evento verificatosi e sulle
misure che sono state adottate nel periodo di emergenza.
3.2 IPOTESI DI EVENTI CALAMITOSI ATTENDIBILI SUL TERRITORIO
(TERREMOTO)
Sulla base dello scenario individuato, predisporre un sistema articolato di attivazione di uomini e
mezzi, organizzati secondo un quadro logico e temporalmente coordinato che costituisce il modello
di intervento, il quale prevede l’attivazione della risposta di protezione civile per l’allarme.
Periodo di emergenza
Il periodo di emergenza scatta subito con il livello di allarme in quanto il rischio non è prevedibile
attraverso monitoraggi.
L’ allarme si ha al verificarsi dell’evento sismico, e si attiva subito il piano di emergenza.
Per la fase di allarme il C.O.C. dovrà predisporre in tempo reale le attivazioni per il coordinamento
dei soccorsi.
Aree di emergenza
Le aree di emergenza sono aree destinate, in caso di emergenza, ad uso di protezione civile.
In particolare le aree di attesa sono i luoghi sicuri dove si raccoglie la popolazione in occasione di
evacuazioni preventive, al momento della ricezione dell’allertamento oppure nella fase in cui si è
già verificato un evento calamitoso.
Nelle aree di attesa la popolazione riceverà le prime informazioni sull’evento e i primi generi di
conforto, in attesa di essere sistemata presso le aree di accoglienza.
Le aree di attesa della popolazione saranno utilizzate per un periodo di tempo relativamente breve.
Per il Comune di Monte Porzio sono state individuate, in base ai suddetti criteri, le seguenti aree di
attesa:
Capoluogo:
1) Pista polivalente e campo tennis centro sportivo – Via Risorgimento;
2) Parco pubblico e parcheggio in Via Gramsci;
3) Parcheggio e verde pubblico in via Ghandy.
Frazione Castelvecchio:
1) Parco pubblico di via Tevere e Via Viviano;
2) Area verde via Friuli;
3) Area verde e parcheggio via Montale;
4) Area verde –Piazza Repubblica (Parrocchia).
Isola amministrativa di Ponte Rio:
1) Parcheggio centro commerciale OKS – Via Cesanense.
Le aree di attesa, sono quelle indicate con il colore giallo nelle planimetrie allegate.
Le aree di accoglienza della popolazione corrispondono a strutture coperte (palestra) dotate dei
servizi essenziali, ubicate in aree non soggette a rischio, sono facilmente raggiungibili, e hanno
spazi liberi nelle immediate adiacenze.
I centri di accoglienza della popolazione saranno utilizzati per un periodo di tempo relativamente
breve.
Le aree di ammassamento sono le aree destinate alle tendopoli e al deposito dei materiali.
(elaborato 9).
Per il Comune di Monte Porzio e frazioni sono state individuate, in base ai suddetti criteri, le
seguenti aree di accoglienza e ammassamento, considerando una popolazione a rischio pari a 280
abitanti:
Denominazione
Ubicazione
destinazione d’uso
MUNICIPIO
Viale Cante n.10
C.O.C
PALESTRA
Via Risorgimento
Area di accoglienza
N° 200 posti letto
SALA POLIFUZIONALE
Via Risorgimento
Area di accoglienza
N° 50 posti letto
SALA PRONTO SOCCORSO
Via Risorgimento
Area di accoglienza
N° 10 posti letto
SPOGLIATOIO
Via Risorgimento
Area di accoglienza
N° 20 posti letto
DEPOSITO
Via Risorgimento
Area di ammassamento
Deposito materiali di emergenza (25 m2)
ATRIO
Via Risorgimento
Area di ammassamento
Deposito materiali di emergenza (50 m2)
CAMPO DI CALCIO
Via Risorgimento
Area
di
ammassamento
–Tendopoli-
(6000 m2)
I mezzi di soccorso quali eliambulanze, possono atterrare nel vicino parcheggio del centro
sportivo.
Attivazioni in emergenza
Il modello di intervento si propone subito con l’attivazione della fase di allarme in quanto il rischio
è di natura non prevedibile.
Il Sindaco gestisce in prima persona gli immediati momenti dell’emergenza, assieme al Vice
Sindaco, ai Coordinatori ed ai Tecnici Comunali.
Viene eseguita la PROCEDURA PRATICA dell’emergenza.
Il Sindaco ATTIVA, oltre i Coordinatori delle funzioni di supporto, anche i responsabili e/o
rappresentanti delle seguenti strutture:
-
Regione Marche — Servizio Protezione Civile;
-
Provincia di Pesaro Urbino;
-
Regione Marche — Uff. Decentrato OO.PP. e Difesa del Suolo di Pesaro Urbino
-
Prefettura;
-
VV.FF. di Pesaro Urbino;
-
Forze dell’ Ordine presenti sul territorio;
-
Comuni limitrofi;
-
Servizi essenziali (Società Elettrica, Telefonica, Gas, Acquedotto ecc.);
-
Ditte esterne;
-
A.U.S.L.;
Le Aree di attesa ed i centri di accoglienza saranno presidiati da pattuglie della Polizia Municipale
(in caso di necessità il Sindaco potrà richiedere l’intervento di altre Forze dell’Ordine al Prefetto) al
fine di assicurare il corretto svolgimento delle operazioni di evacuazione.
Inoltre, le stesse forze dell’ordine, fatte affluire nelle aree a rischio, presso le aree di attesa e presso
i centri di accoglienza, provvederanno a controllare, ognuno nell’ambito delle proprie competenze,
l’effettivo allontanamento dalle zone a rischio della popolazione interessata all’evacuazione ed il
divieto d’accesso ai non addetti alle operazioni di vigilanza e soccorso mediante apposizione di
cancelli.
Allo scopo di assicurare l’assistenza sanitaria alla popolazione saranno attuati in coordinamento con
l’A.U.S.L. Posti Medici Avanzati (P.M.A.) in collaborazione con le Organizzazioni di volontariato
nel settore sanitario, che dovranno essere presenti in ogni centro di accoglienza.
(INCIDENTI DI TRASPORTO COINVOLGENTI SOSTANZE
PERICOLOSE O MATERIALI RADIOATTIVI )
Data la peculiarità del tipo di evento, sono state considerate le procedure di massima da seguire per
affrontare gli incidenti di trasporto di sostanze pericolose , compresi i materiali radioattivi.
La pianificazione degli interventi da eseguire, in caso di incidenti di trasporto, ove siano presenti
materiali radioattivi, pur essendo simile a quella prevista per altri materiali pericolosi, risulta più
complessa a causa della scarsa conoscenza in materia da parte di coloro che nella fase iniziale
intervengono sul luogo dell’incidente e che pertanto, sono in grado di esercitare una limitata
capacità operativa.
Si esaminerà pertanto, il caso d’incidente nel trasporto di materiale radioattivo, nell’intesa che la
procedura possa applicarsi ai casi di incidenti con altre sostanze pericolose.
Data la particolarità dell’evento, non e possibile seguire una procedura standards.
Le azioni per affondare nel caso di incidenti di trasporto sono:

Assumere il maggior numero dei dati sulla sorgente radioattiva (attività, stato fisico, ecc);

Informare subito i Vigili del Fuoco e/o personale delle USL (reparto emergenza nucleare);

Provvedere all’evacuazione della zona interessata dall’incidente;

Attendere l’arrivo sul posto del personale specializzato (Vigili del Fuoco, USL) il quale
dovrà provvedere a compiere le operazioni necessarie (ulteriore delimitazione della zona
interessata, dopo aver eseguito opportune ed accurate rilevazioni con strumenti adatti,
recupero e/o soccorso a persone, spegnimento di eventuali incendi, ecc.)

Non avventurarsi in tentativi di salvataggio di persone ecc. se prima non si conosce il valore
equivalente di dose o dell’intensità di esposizione;

Prevenire la diffusione della contaminazione radioattiva;

Decontaminare il luogo dell’incidente.

Stabilire le azioni da eseguire per prevenire ulteriori danni a persone e al patrimonio
pubblico e privato.
Per affrontare un incidente da trasporto occorre far riferimento ai seguenti responsabili:
-
Spedizioniere
-
Vettore
e, in particolare, alle seguenti strutture di protezione civile:
- Prefettura;
- Vigili del Fuoco
- Unità Sanitaria Locale
- Forze dell’Ordine
L’autista è tenuto (nel caso sia in condizioni di farlo) a dar notizia dell’incidente e ad informare
dettagliatamente le forze dell’Ordine intervenute sul luogo dell’incidente.
Le Forze dell’Ordine devono comunque prendere nota dei documenti della spedizione e dei
contrassegni dei colli per le comunicazioni da eseguire. La documentazione di cui sopra dovrà
servire da guida per i primi interventi dei Vigili del Fuoco o di strutture operative specifiche. Le
Forze dell’Ordine su indicazione dei vigili del fuoco provvederanno a mantenere una fascia libera
attorno alla zona dell’incidente dimensionata in funzione del materiale trasportato. Entro tale fascia
potranno operare solo i Vigili del Fuoco, personale sanitario opportunamente attrezzato e personale
specializzato.
I Vigili del Fuoco della Provincia di Pesaro hanno in dotazione strumentazione idonea per valutare
l’eventuale radioattività. Per quanto attiene le tecniche di intervento compete loro la direzione ed il
primo coordinamento degli interventi. Sulla base di valutazioni dei Vigili del Fuoco, la Prefettura
può richiedere l’intervento si squadre specializzate.
L’eventuale evacuazione dell’area ritenuta contaminata può essere disposta dal Prefetto, in presenza
di stato di pericolo per la popolazione imputabile a sostanza pericolose anche diverse da quelle
radioattive.
La decontaminazione del personale dovrà essere eseguita a cura della USL presso i propri servizi
ospedalieri.
La decontaminazione delle aree e di competenza dei Vigili del Fuoco ed USL, avvalendosi della
attrezzatura e strumentazione in possesso.
Il controllo di cibo e acqua è affidato alla USL. In caso di contaminazione i prodotti agricoli
dovranno essere sequestrati e distrutti.
(NEVE)
Il Sindaco, in caso di nevicata protratta o eccezionale, attiva la struttura comunale convocando i
Coordinatori che secondo le rispettive competenze verificano l’entità dell’emergenza.
Sarà compito dell’Ufficio Tecnico stabilire i parametri minimi di intervento o comunque raccogliere
le segnalazioni per valutare l’intensità dell’evento.
In caso di necessità di sgombero di segue la seguente priorità:
-
viabilità principale interna (Capoluogo e Castelvecchio);
-
accessi sedi istituzionali;
-
viabilità secondaria;
-
accessi privati (solo su motivazioni importanti: anziani in difficoltà ecc.)
Lo sgombero sarà eseguito con mezzi in dotazione al Comune e/o mezzi privati.
(ALLUVIONI E NUBIFRAGI)
Per quanto riguarda il rischio alluvioni e nubifragi viene eseguita la PROCEDURA PRATICA
dell’emergenza.
Possono essere utili i seguenti consigli:
1) Chiudere i rubinetti degli impianti come gas e acqua.
2) Nei locali minacciati dall’acqua si dovrà staccare la corrente elettrica, ma non bisogna
eseguire tale operazione se il luogo in cui si trova l’interruttore generale è già inondato;
3) Dopo l’inondazione non rimettere subito in funzione gli apparecchi elettrici che siano stati
bagnati dall’acqua;
4) Se abitate in una casa a più piani e l’acqua impedisce di uscire perché il livello è ormai
troppo alto, rifugiatevi ai piani più alti o, eventualmente, sul tetto;
5) Indossare abiti adatti per proteggersi dall’acqua, di portare una torcia elettrica, una radiolina,
alimenti, acqua potabile ed eventualmente un lenzuolo bianco per segnalare la propria
posizione a chi arriva dall’alto.
6) Mettere in luogo sicuro le sostanze che potrebbero essere fonte di inquinamento come
insetticidi, pesticidi, medicinali, ecc.
7) Se l’acqua potabile presenta odore, colore e gusto che inducono a credere che sia
contaminata, prima di berla bisogna sterilizzarla facendola bollire o utilizzando sistemi
appropriati (ad esempio mettere uno o due cucchiai di cloruro di calcio per ogni litro
d’acqua e lasciarla riposare per almeno trenta minuti prima di utilizzarla nella cottura dei
cibi o per bere).
4
RISORSE
Elenco attrezzature comunali









TRAPANO ELETTRICO N.1
SALDATRICE ELETTRICA N.1
MARTELLO PNEUMATICO N.2 (di cui 1 idraulico e 1 elettrico)
DECESPUGLIATORE N.2 (Efco e kavasaki)
MOTOFALCIATRICE CON APPLICAZIONE PRESA N.1
MOTOSEGA N.1
COMPRESSORE L.100 N.1
GENERATORE DA KW 3 N.1
TERNA BENATI 2000-ESCAVATORE- PALA- APRIPISTA CON APPLICAZIONE
TRICIATUTTO
 AUTOCARRO OM 55 CON RIBALTABILE N.1
 APE PIAGGIO N.2 (di cui 1 con ribaltabile)
 FIAT DOBLO’
 FIAT FIORINO
 SCUOLABUS N. 41+1 POSTI
 SCUOLABUS N.16+1 POSTI
 FIAT TIPO
 FIAT PUNTO
Strutture ospedaliere e relative capacità di ricovero
Si tratta di elenco delle strutture ospedaliere situate in prossimità del Comune di Monte Porzio.
struttura
p.l.
telefono
FANO: Ospedale S. Croce
n.542
0721.8821
MONDOLFO: Ospedale – Piazza Bartolini
n.120
0721.957262
PERGOLA : Ospedale “V. Giuseppe di Vittorio”
n. 110
0721.7321
PESARO: Ospedale S. Salvatore
n.900
0721.3611
n.32
0721.955139
Strutture ricettive
MONTE PORZIO: AUSONIA
Industrie in grado di fronteggiare il rischio chimico
Società
centro emergenza
telefono
ENICHEM SYNTHESIS
Pieve Vergante (NO)
03248601
CAFFARO
Brescia (BS)
03031921
ENICHEM ANIC
Porto Marghera (VE)
041292011
ENICHEM ANIC
Brindisi (BR)
08315701
ENICHEM ANIC
Priolo Gargallo (SR)
0931731111
CHIMICA DEL FRIULI
Torviscosa (UD)
04313811
ENICHEM BLASTOMERI
Ravenna (RA)
09317311
SOLVAY
Rosignano Marittimo (LI)
058621694
ALLEGATO 1
DECRETO SINDACALE ISTITUTIVO DEL C.O.C. E NOMINA DEI COORDINATORI
DELLE FUNZIONI DI SUPPORTO
OGGETTO:
costituzione
del
Centro
Operativo
Comunale
(C.O.C.)
e
nomina
dei
responsabili delle funzioni di supporto.
IL SINDACO:
VISTO
l’art. 15 della legge 24 febbraio 1992 n. 225
VISTO
il D.M. 28.5.93 art.1
VISTO
il Decreto legislativo n. 112 deI 31.03.98 art. 108
VISTO
il Decreto legislativo n. 267 del 2000
TENUTO CONTO
dei criteri di massima fissati dal Dipartimento della Protezione Civile e D.G.P.C.S.A. del Ministero
dell’Interno in materia di pianificazione di emergenza
ATTESO
che il Centro Operativo Comunale sarà attivato dal Sindaco o da un suo delegato in situazioni di
emergenza;
DECRETA
1. È costituito il CENTRO OPERATIVO COMUNALE (C.O.C.) presso la sede COMUNALE DI
MONTE PORZIO e sono individuati i coordinatori cui è assegnata la responsabilità della gestione
delle seguenti funzioni di supporto:
Responsabile Sala Operativa: SINDACO
Funzione Tecnica e di Pianificazione:
Il Coordinatore: Ufficio Tecnico – Geom. Loris Messina;
Funzione Assistenza Sociale, Sanità:
Il Coordinatore: Dott. Luigi Baruffi;
Funzione Materiali e mezzi:
Il Coordinatore: Ufficio Tecnico – Geom. Loris Messina;
Funzione Servizi essenziali:
Il Coordinatore: Ufficio Tecnico – Sig. Anniballi Giorgio;
Funzione Censimento danni a persone e cose:
Il Coordinatore: Dott. Luigi Baruffi;
Funzione Viabilità: Ufficio Polizia Municipale – Ten. Volpini Bettina;
Funzione Telecomunicazioni:
Il Coordinatore: Ufficio Tecnico – Sig. Anniballi Giorgio;
Funzione Assistenza alla popolazione:
Il Coordinatore: Ufficio Tecnico – Geom. Loris Messina;
Funzione Segreteria, informazioni e pubbliche relazioni:
Il Coordinatore: Ufficio Segreteria – Dott.ssa Lucia Palatroni.
ALLEGATO 2
ORDINANZA DI SGOMBERO DI FABBRICATI
COMUNE DI___________________________
Provincia di __________
Ordinanza n_____del______________
IL SINDACO
PREMESSO CHE a causa dell’evento sismico previsto si rende indifferibile ed urgente
provvedere allo sgombero dei fabbricati e delle abitazioni siti nelle seguenti località:
Loc.________________Via_______________Proprietà_______________
Loc.________________Via_______________Proprietà_______________
Loc.________________Via_______________Proprietà_______________
Loc.________________Via_______________Proprietà_______________
Loc.________________Via_______________Proprietà_______________
VISTO l’articolo 16 del D. P. R. 6 febbraio 1981 n. 66;
VISTO l’articolo 15 della Legge 24 febbraio 1992 n. 225;
VISTO l’articolo 38 della Legge 8 giugno 1990. n. 142;
ORDINA
lo sgombero immediato dei locali adibiti a _______________ sopra indicati.
La Forza Pubblica incaricata della notifica agli interessati e della esecuzione della presente
disposizione che immediatamente viene comunicata e, in copia, trasmessa al Signor Prefetto
di__________________.
Contro la presente Ordinanza sono ammissibili:
- ricorso al T.A.R. entro 60 gg, ovvero
- ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 gg
termini tutti decorrenti dalla notificazione o dalla piena conoscenza del presente provvedimento.
Dalla Casa Comunale, il _____________
IL SINDACO
ALLEGATO 3
TELEFONI UTILI
SINDACO
RESP.UFFICIO TECNICO
UFFICIO TECNICO
VIGILI URBANI
RESP. UFFICIO DEMOG. E SOC.
CAPO OPERAI
ASSISTENTE SOCIALE
COMUNE MONTE PORZIO
FAX
STAZIONI CARABINIERI MONTE PORZIO
CARABINIERI
POLIZIA
VIGILI DEL FUOCO
PRONTO SOCCORSO
ASET (GESTIONE SERVIZIO IDRICO)
SADORI GAS
OSPEDALE DI FANO
OSPEDALE DI PESARO
OSPEDALE DI SENIGALLIA
PREFETTURA DI PESARO
REGIONE MARCHE (PROTEZ.CIVILE)
REGIONE MARCHE (PROTEZ.CIVILE) FAX
REGIONE MARCHE –PRESIDENTE
REGIONE MARCHE –PRESIDENTE
FAX
0721.955963
0721.956699
0721.956664
0721.956043 - 335.7609862
0721.955961 – 335.7125893
335.7125894
0721.955165
0721.956027
0721.956012
112
113
115
118
0721.81481 NUMERO VERDE 800550078
071.668040 NUMERO VERDE 800218989
0721.8821
0721.3611
071.6608104
0721.386111
071.8062701 -2702-2713
071.8062712
071.2298375
071.229876