liberate i prigionieri

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LIBERATE I PRIGIONIERI
INDICE
I fondamenti
pag. 3
Prefazione
pag. 3
Capitolo 1 – La liberazione
pag. 5
Capitolo 2 – Cose importanti da ricordare prima di procedere ad
una liberazione
pag. 9
Capitolo 3 – Aree della persona attaccate dai demoni
pag. 13
Capitolo 4 – Pratica di espulsione
pag. 16
Liberate i prigionieri
Pag. 2
I fondamenti
Quasi duemila anni fa Gesù venne per aiutare l'umanità sofferente operando miracoli, guarendo i malati e
cacciando i demoni. Durante i tre anni e mezzo del Suo ministerio terreno ciò non cambiò mai. Matt. 9:3538; 10:1,7-8
Nei secoli successivi i cristiani, uomini e donne, sono stati chiamati di tanto in tanto a ministeri miracolosi
verso i malati e gli afflitti. Eppure, per quanto si sappia, ci sono ben poche testimonianze di persone che
abbiano avuto il ministerio di cacciare i demoni al pari di Gesù. Come risultato di ciò, molte vittime
dell'oppressione demoniaca sono state lasciate soffrire senza alcun aiuto pratico da parte della Chiesa.
Per questo motivo è necessario organizzare, dare vita, a gruppi specializzati nella liberazione e nella
guarigione interiore e fisica, affinchè la chiesa sia in grado di aiutare le moltitudini di coloro che vivono
nel tormento e nella schiavitù di satana.
Prefazione
Il Regno di Dio oltre ad essere predicato deve essere dimostrato. Quando questo avviene le persone non
fanno fatica ad entrare nella salvezza.
Secondo le statistiche più recenti, ogni anno circa 12 milioni di italiani si rivolgono a maghi, cartomanti,
spiritisti, satanisti e altri praticanti dell'occulto. Questa frequentazione provoca influenze spirituali
demoniache e in molti casi, diversi gradi di possessione. Solo i cristiani possono liberare le persone
demonizzate, perciò devono essere formati ed equipaggiati a questo scopo. Le chiese non possono farsi
trovare impreparate, altrimenti saranno incapaci di aiutarli. Non basta e non basterà per liberarli gridare più
forte il nome di Gesù, dispensare loro buoni consigli o indicare un buon psichiatra, occorrerà liberare tali
persone grazie alla sapienza che proviene dalla rivelazione biblica, dalla conoscenza ed esperienza di chi è
specializzato in questo campo. Come nel naturale, se c'è una malattia al cuore ci si rivolge ad un cardiologo,
cioè uno specialista, non ad un medico generico.
E’ vero che tutti i cristiani, secondo le indicazioni date da Gesù (Mc.16:17), possono scacciare demoni, ma di
fatto moltitudini di cristiani non hanno alcuna idea di cosa fare quando si trovano in presenza di un
indemoniato. Dopo i primi secoli la Chiesa ha quasi completamente lasciato questo ministerio di liberazione,
dimenticando di seguire l'esempio del Maestro che lo considerava parte integrante del Suo annuncio del
Regno di Dio.
Diciamo quindi che ogni cristiano, leader spirituale o semplice discepolo, dovrebbe essere in grado di
liberare gli indemoniati, ma che per mancanza di conoscenza e di insegnamento la liberazione è diventata
una specializzazione di pochi, da alcuni definiti "esorcisti" e da altri "quelli che hanno il ministero della
liberazione".
Personalmente credo anche che se nell'annuncio del vangelo da parte di una chiesa locale non è incluso lo
scacciare i demoni (come anche la preghiera di guarigione), non si può parlare di evangelizzazione
neotestamentaria. Insieme all'annuncio del Regno di Dio ci devono essere la cacciata dei demoni e la
guarigione, ossia la Parola predicata e la Parola dimostrata, altrimenti l'annuncio è incompleto. Gesù disse:
"Andando, predicate e dite: Il regno dei cieli è vicino. Guarite gli ammalati, risuscitate i morti, mondate i
lebbrosi, scacciate i demoni" (Mt.10:7-8). Ribadì lo stesso concetto alla fine del Vangelo di Marco " Andate
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per tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura...` Questi sono i segni che accompagneranno
coloro che avranno creduto: nel nome mio scacceranno í demoni; parleranno in lingue nuove; 18
prenderanno in mano dei serpenti; anche se berranno qualche veleno, non ne avranno alcun male;
imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno. ... 10 E quelli se ne andarono a predicare dappertutto
e il Signore operava con loro confermando la Parola con i segni che l'accompagnavano." (Mc.16:15-18). Il
Signore confermava la predicazione degli apostoli con liberazioni da demoni, guarigioni ed altri segni
miracolosi, stabilendo così un modello per la Chiesa di ogni epoca. Chi contraddice questo modello o lo
sostituisce con un altro non sta ubbidendo al Grande Mandato.
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CAPITOLO 1
LA LIBERAZIONE
Cristo, il liberatore
Il Signore Gesù venne sulla Terra per liberare l'umanità dal dominio di Satana: "Per questo è stato
manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo" (1Gv.3:8).
Pietro, parlando con Cornelio e i suoi famigliari, riassume l'azione salvifica di Cristo dicendo che "egli è
andato dappertutto facendo del bene e guarendo tutti quelli che erano sotto il potere del diavolo, perché Dio
era con lui" (At.10:38).
Il ministero di Gesù inizia con uno scontro frontale con Satana nel deserto. Il diavolo tentò Gesù in ogni
modo, proponendogli una messianicità farsesca ed esibizionista e la possibilità di regnare sui regni della
Terra, chiedendogli in cambio l'adorazione (Mt.4). Gesù superò vittoriosamente ogni tentazione e Satana fu
sconfitto. Da quel momento il ministero di Gesù fu caratterizzato da una continua vittoria contro il maligno e
gli spiriti maligni. Vincendo la Sua sfida con Satana, il principe dei demoni, Gesù poteva esercitare la Sua
autorità su tutti i demoni e su tutta la potenza del nemico. Una delle componenti principali della Sua
missione, infatti, fu proprio quella di cacciare i demoni dagli indemoniati e di dare loro, in questo modo,
guarigione: "1a sua fama si sparse per tutta la Siria; gli recarono tutti i malati colpiti da varie infermità e da
vari dolori, indemoniati, epilettici, paralitici; ed egli li guarì" (Mt.4:24); "Poi, venuta la sera, gli
presentarono molti indemoniati; ed egli, con la parola, scacciò gli spiriti e guarì tutti i malati" (Mt.8:16).
Il Vangelo di Marco evidenzia in modo particolare l'autorità che Gesù ha sui demoni; infatti, già solo nel
primo capitolo essa viene sottolineata per ben tre volte. Nella sinagoga di Cafarnao egli scacciò uno spirito
immondo da una persona e i presenti commentarono: "Che cos'è mai questo? E' una nuova dottrina! Egli
comanda con autorità perfino agli spiriti immondi, ed essi gli ubbidiscono!" (Mc.1:26-27). La gente, con
molta acutezza, mise in relazione la predicazione di Cristo col Suo potere di scacciare i demoni. Le dottrine
di Gesù non sono mai vuota teoria, ma vanno in contro ai bisogni nella vita pratica degli uomini e sono
immediatamente applicabili. "Poi, fattosi sera, quando il sole fu tramontato, gli condussero tutti i malati e
gli indemoniati. Tutta la città era radunata davanti alla porta. Egli ne guarì molti che soffrivano di diverse
malattie, e scacciò molti demoni e non permetteva loro di parlare, perché lo conoscevano" (Mc.1:32-34).
In questa, come in altre occasioni, Gesù non accettò la testimonianza dei demoni. Essi avrebbero voluto
anticipare la rivelazione sulla Sua persona, mentre Gesù stesso la voleva manifestare poco alla volta, secondo
il desiderio del Padre. In Marco 1:39 leggiamo ancora che Gesù "andò per tutta la Galilea, predicando nelle
loro sinagoghe e cacciando demoni " Questi non potevano resistergli e "quando lo vedevano, si gettavano
davanti a lui e gridavano" (Mc.3:11). Ancora in Marco 7:25-30 si legge della liberazione a distanza della
figlia della donna sirofenicia, episodio che ci insegna come sia possibile scacciare i demoni da una persona
senza che la stessa sia presente e a sua insaputa. Quello che non si può fare è esorcizzarla contro la sua
volontà.
Due casi di liberazione rivestono una particolare importanza per la ricchezza di particolari con cui sono
riportati e che ho avuto modo di sottolineare in questo studio: l'indemoniato di Gerasa (Mc.5:1-20) e il
fanciullo epilettico che gli apostoli non erano riusciti a liberare (Mc.9:14-29). Sono episodi che troviamo
anche in Matteo e in Luca.
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La cacciata dei demoni è uno dei segni della venuta del Regno di Dio nel mondo
"Ma se è con l'aiuto dello Spirito di Dio che io scaccio i demoni, è dunque giunto fino a voi il regno di Dio"
(Mt.12:28).
Con la venuta di Gesù è iniziata la vittoriosa invasione del regno di Satana da parte del Regno di Dio. Questo
scontro tra regni è uno scontro di potenze, quella di Dio e quella di Satana: "I1 regno di Dio non consiste in
parole, ma in potenza" (1Co.4:20), potenza che si manifesta oltre che con la vittoria sul peccato, anche con la
guarigione degli infermi (dominio sulle malattie), con la risurrezione dei morti (dominio sulla morte) e con la
cacciata dei demoni (dominio su Satana): "Andando, predicate e dite: Il regno dei cieli è vicino. Guarite gli
ammalati, risuscitate i morti, mondate i lebbrosi, scacciate i demoni" (Mt.10:7-8).
Il Signore Gesù riconobbe che Satana e i demoni hanno un certo potere
"Ecco, io vi ho dato il potere ... su tutta la potenza del nemico" (Lu. 10: 19); ".. io ti mando per aprir loro gli
occhi, affinché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio " (At.2 6:18); ma mostrò
chiaramente il Suo assoluto potere e superiorità su di loro: "Quando l'uomo forte, ben armato, guarda
l'ingresso della sua casa, ciò che egli possiede è al sicuro; ma quando uno più forte di lui sopraggiunge e lo
vince, gli toglie tutta l'armatura nella quale confidava e ne divide il bottino" (Lu.11:21-22). Nel contesto di
questo brano l'uomo forte è il demone che dimora in una persona (la sua casa) e "uno più forte di lui" è
Cristo. I demoni riconoscevano l'autorità che Gesù aveva su di loro e lo scongiuravano di non tormentarli
(Mc.5:7,10); in un'occasione gli chiesero: "Sei tu venuto per distruggerci?" (Mc.1:24 N.D.). Essi erano
terrorizzati davanti a Gesù perché sapevano di non poter reggere il confronto con Lui.
Durante il Suo ministero Gesù non parlò mai di nemici, ma di un nemico per eccellenza, l'unico nemico:
Satana, il principe del regno delle tenebre. Anche nell'imminenza della passione Gesù non riconobbe come
nemici quelli che lo avrebbero arrestato, condannato a morte e crocifisso, ma il diavolo: "Io non parlerò più
con voi per molto, perché viene il principe di questo mondo" (Gv. 14:3 0). Nel giardino del Getsemani, dietro
ai capi sacerdoti e ai soldati che lo stavano arrestando, Gesù vide le orde demoniache finalmente libere di
scatenarsi contro di Lui. Infatti, Egli disse: "Questa è l'ora vostra, questa è la potenza delle tenebre (altri
traducono l’ora del potere delle tenebre" (Lu.22:53). Al maligno viene concesso, in certi momenti e in certi
periodi storici, un potere particolare. Soprattutto, come risulta dai discorsi escatologici di Gesù e
dall'Apocalisse, egli dispiega questo potere negli ultimi tempi (2Te.2:9; Ap.13:7).
Mentre Gesù era sulla croce, cioè in un momento di estrema sofferenza e debolezza, Satana operò contro di
Lui l'ultima tentazione. Come già aveva fatto con le tentazioni nel deserto all'inizio del ministero di Gesù,
anche nelle ultime ore della Sua vita gli ripropose un messianismo esibizionista. Nel deserto Satana incitò
Gesù a buttarsi dal pinnacolo del tempio; al Calvario, per bocca di alcuni inconsapevoli individui che
assistevano alla crocifissione, gli ripeté: "Se tu sei Figlio di Dio, scendi giù dalla croce!" (Mt.2 7:40).
Ancora una volta Satana fu sconfitto, e questa volta definitivamente e irrimediabilmente, proprio nel
momento in cui pensava di essersi ormai sbarazzato del suo più potente nemico. Spingendo Giuda a tradire
Gesù e i capi religiosi e il popolo di Gerusalemme a chiedere a Pilato di crocifiggerlo, Satana firmò
inconsapevolmente la propria disfatta. Sul Golgota, Colui che fu apparentemente vinto era in realtà il vero
vincitore e colui che fu apparentemente il vincitore era in realtà il vero sconfitto. Con la Sua morte, Gesù
distrusse colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo (Eb.2:14). L’apostolo Paolo dice che Cristo
"ha spogliato i principati e le potenze e ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo
della croce" (C1.2:15). Nonostante Satana e i suoi eserciti di angeli ribelli e demoni siano stati sconfitti da
Cristo e sia stato già emesso il giudizio su di loro, essi sono però ancora liberi di continuare per un certo
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tempo, ossia fino al ritorno del Signore Gesù, la loro opera contro Dio e contro l'umanità; ed è a questo punto
che entra in gioco la Chiesa.
La Chiesa, la liberatrice
Dio ha scelto la Chiesa come strumento per proclamare, manifestare e mantenere la vittoria di Cristo su
Satana e il suo regno. Per questo motivo Gesù ha trasmesso la Sua autorità e il Suo potere prima ai Suoi
apostoli, poi ai settanta discepoli e infine a tutti i credenti in Lui. E' Cristo che, attraverso di noi, continua la
Sua opera di redenzione dell'umanità, distruggendo le opere di Satana e liberando l'uomo dalla schiavitù del
demonio: "Ne costituì dodici per tenerli con sé e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demoni"
(Mc.3:14-15).
Oggi come allora non possiamo essere mandati a predicare, a guarire i malati o a scacciare i demoni se non
sappiamo "stare con Gesù" « Questo significa avere un rapporto intimo e una comunione profonda con Lui,
stabilita mediante un'intensa vita di preghiera e di ascolto della Sua voce, di ubbidienza della Sua Parola e di
comunione con la Chiesa, il corpo di Cristo. I dodici, infatti, non erano solo uniti al Maestro ma anche tra di
loro. Un'autorità e una potenza tremenda si manifesta attraverso di noi, quando viviamo in unità con Cristo e
con la Chiesa. " poi chiamò a sé i dodici e cominciò a mandarti a due a due; e diede loro potere sugli spiriti
immondi... `E, partiti, predicavano alla gente di ravvedersi; scacciavano molti demoni, ungevano d'olio
molti infermi e li guarivano" (Mc.6:7,13).
Anche negli altri Vangeli sinottici, Matteo e Luca, ritroviamo pressoché le stesse parole: "Poi, chiamati a sé i
suoi dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire qualunque malattia e
qualunque infermità" (Mt.10:1); 'Andando, predicate e dite: Il regno dei cieli è vicino. Guarite gli ammalati,
risuscitate i morti, mondate i lebbrosi, scacciate i demoni..." (Mt. 10:7-8); "Gesù, riuniti i dodici, diede loro
potere e autorità su tutti i demoni e su tutte le malattie per guarirle" (Lc.9:1). Gesù diede agli apostoli
autorità e potere su tutti i demoni e su tutte le malattie".
Autorità, in greco exousía, è il diritto di agire, di esercitare il potere su qualcuno; il potere di uno la cui
volontà e comandi devono essere obbediti da altri. Potere, dal greco dunamís, è abilità, forza, potenza
espressa da chi esercita l'autorità.
In un secondo tempo, Gesù estese il Suo potere di cacciare i demoni ai settanta discepoli (Lu.10:19). Al
ritorno dalla loro missione essi dichiararono di essere rimasti colpiti proprio dal dominio esercitato sui
demoni: "Signore, anche i demoni ci sono sottoposti nel tuo nome" (Lu.10:17). Il Vangelo di Marco si
conclude con le parole dì Gesù che estendono a tutti i credenti in Lui il potere di cacciare i demoni: "Questi
sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel mio nome scacceranno i demoni..."
(Mc.16:17). Dalle parole di Gesù possiamo rilevare che la liberazione dai demoni e la guarigione dei malati
sono tanto importanti quanto la predicazione del vangelo. Questi due elementi devono accompagnare o
precedere la predicazione stessa (Mc.16:20; Lu.7:22; 10:9). Essi sono Parola di Dio in azione, dimostrazione
visibile e conferma della Parola che noi annunciamo.
Gesù considerò il ministero della liberazione fondamentale, proprio come la predicazione e la guarigione.
Non vi è nessuna indicazione che esso dovesse cessare sostituito da qualche altra attività. Per scacciare i
demoni non occorre essere apostoli, pastori, evangelisti, eccetera; è sufficiente essere dei veri discepoli di
Cristo. Credenti non sono coloro che fanno una professione di fede verbale, ma coloro che si sottomettono a
Cristo e alla Sua Parola e gli ubbidiscono. Questi soltanto possono essere considerati discepoli del Signore:
"Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che
è nei cieli" (Mt.7:21). Solo chi è sottomesso all'autorità di Cristo può esercitare autorità sui demoni. Gli Atti
degli Apostoli ci mostrano come i discepoli di Gesù, dopo la Sua ascensione al cielo, continuarono il
ministero di liberazione che Egli aveva loro affidato (At.5:16; 8:6-7; 16:16-18; 19:11-12). La Chiesa dei
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primi secoli continuò ad esercitare il potere sui demoni - che Cristo ha conferito a tutti i cristiani di tutte le
epoche - come testimoniano i Padri della Chiesa:
Giustino, intorno alla metà del II secolo dopo Cristo, scrive: Cristo è nato per volontà del Padre a salvezza
dei credenti e a rovina dei demoni. Voi potete farvene la convinzione da ciò che vedete con i vostri occhi. In
tutto l'universo e nella vostra città (Roma) ci sono numerosi indemoniati che gli altri esorcisti, incantatori e
maghi non hanno potuto guarire; invece molti di noi cristiani, comandando loro nel nome di Gesù Cristo,
crocifisso sotto Ponzio Pilato, abbiamo guarito riducendo all'impotenza i demoni che possedevano gli
uomini"
Cipriano scrive: "Vieni a udire con i tuoi propri orecchi i demoni, veni a vederli con i tuoi occhi nei
momenti in cui, cedendo ai nostri scongiuri, ai nostri flagelli spirituali e alla tortura delle nostre parole, essi
abbandonano i corpi dei quali avevano preso possesso ... Vedrai come stanno avvinti sotto la nostra mano e
come tremano in nostro potere quelli che tu collochi così in alto, onorandoli come signori"
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CAPITOLO 2
COSE IMPORTANTI DA RICORDARE
PRIMA DI PROCEDERE AD UNA LIBERAZIONE
Prima di spiegare i passi necessari per la liberazione di una persona, dobbiamo conoscere e ricordare alcune
cose importanti:
a. Il Nome di Gesù
Prima di ascendere al Cielo, Gesù ha dato a tutti i credenti in Lui i1 diritto di usare il Suo nome per scacciare
i demoni: "Nel mio nome ;cacceranno i demoni" (Mar.16:17). La forza di colui che scaccia i demoni sta nella
fede nella potenza del nome di Gesù, "perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli
uomini, per il quale noi possiamo essere salvati (n.d.a.: ossia liberati e guariti nello spirito, nell'anima e nel
corpo, secondo il significato del termine greco per salvezza)" (At.4:12). Il Signore vuole che usiamo il Suo
nome; perciò dobbiamo comprendere cosa significa esattamente chiedere o comandare nel nome di Gesù. Il
nome rappresenta la persona ed è simbolo dell'autorità e del potere che quella persona ha. Chiedere o
comandare nel nome di Gesù, dunque, significa chiedere o comandare con l'autorità e la potenza di Gesù,
essere un Suo sostituto e rappresentante. Un ambasciatore, ad esempio, chiede, agisce e comanda con
l'autorità e la potenza del re o del governo che rappresenta e che l'ha mandato. E' necessaria, quindi, una
comunione d'intenti tra colui che usa il nome e colui che gli permette di usarlo. Nessuno darebbe ad un altro
il permesso di usare il proprio nome se non fosse sicuro che il suo onore e i suoi interessi siano salvaguardati.
Perciò, il Signore Gesù non ci lascerà usare indiscriminatamente il Suo prezioso nome per ottenere tutto quel
che vogliamo, come se fosse una formula magica da appiccicare alle nostre preghiere.
L’uso del nome di Gesù è condizionato. Se vogliamo sperimentare tutta la potenza della preghiera o del
comando nel Suo nome, dobbiamo vivere in unione intima con la persona di Gesù, avere i Suoi stessi
pensieri, sentimenti e desideri. Gesù disse: "Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate
quello che volete e vi sarà fatto " (Gv. 15: 7). Solo se dimoriamo in Cristo e le Sue parole dimorano in noi,
possiamo pregare o comandare con autorità ai demoni nel nome di Gesù di uscire da una persona, e vedere
realizzato quel che desideriamo. Dimorare in Cristo significa essere uno con Cristo, uno con il Padre e uno
con lo Spirito Santo; significa cioè essere rivestiti di tutta l'autorità e la potenza di Dio, di fronte alla quale
nessun demone può resistere. Quando siamo così immersi nel nome e nella persona di Cristo, non siamo più
noi che parliamo o comandiamo, ma è Cristo stesso che parla e comanda attraverso di noi. I demoni
percepiscono immediatamente l'autorità di Cristo in noi e sono costretti ad ubbidire al nostro comando. Solo
chi è in continua comunione con Cristo e vive una vita di sottomissione e ubbidienza a Lui, quindi, può
pregare o comandare con autorità ai demoni, ottenendo sempre quel che è stato chiesto o ordinato nel nome
di Gesù.
Possiamo vedere questa meravigliosa verità espressa nella vita degli apostoli: quando essi chiedevano o
comandavano nel nome di Gesù, vedevano immediatamente la risposta. Era come se Cristo stesso chiedesse
o comandasse, e il risultato era che gli zoppi, gli ammalati e gli indemoniati venivano guariti e liberati
istantaneamente (At.3:6-8; 5:16; 16:18). A Filippi Paolo non ordinò più volte allo spirito di uscire dalla
giovane schiava indovina, come invece accade spesso oggi durante le preghiere di liberazione, ma disse
semplicemente una sola volta: "Io ti ordino, nel nome di Gesù Cristo, che tu esca da costei. Ed egli (lo
spirito) uscì in quell'istante" (At.16:18). Gli apostoli erano così uniti a Cristo che in certe occasioni non
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usarono nemmeno, alla fine della loro preghiera, l'espressione "nel nome di Gesù"; erano così immersi nel
nome, nella persona di Cristo, che il pronunciare la "formula" sarebbe stato praticamente superfluo.
Quando Pietro risuscitò Tabità, dopo aver pregato, disse soltanto: "Tabítà, alzati" (At.9:40). Quando Paolo
guarì l'uomo di Listra, zoppo dalla nascita, disse soltanto: "Alzati in piedi" (At.14:10). Questo accadeva
perché essi agivano e parlavano all'unisono con Cristo, secondo la volontà di Dio (1Gv.3:22; 5:14-15).
Che scacciare i demoni non dipenda semplicisticamente dall'uso della "Formula" ma dal "dimorare" in
Cristo, lo si capisce dall'episodio di Atti 19:13,15-16. Leggiamo, infatti, che "alcuni esorcisti itineranti
Giudei tentarono anch’essi d’invocare il nome del Signore Gesù su quelli che avevano degli spiriti maligni,
dicendo: Io vi scongiuro, per quel Gesù che Paolo predica!... Ma lo spirito maligno rispose loro: Gesù lo
conosco, e Paolo so chi è; ma voi chi siete? E l’uomo che aveva lo spirito maligno si scagliò su due di loro, e
li trattò con tale violenza, che fuggirono da quella casa, nudi e feriti" Essi usavano il nome di Cristo senza
però dimorare in Cristo; infatti, non avevano alcun rapporto o comunione con Lui. Non avevano così alcun
diritto di usare quel nome e perciò non avevano alcuna autorità sui demoni. Solo se scopriamo il "segreto"
che sta dietro al nome di Gesù possiamo avere successo nella nostra vita di preghiera e nella nostra lotta
contro i demoni.
Giustino nel Dialogo a Trifone scrive: "Qualunque demonio che venga comandato nel nome del Figlio di
Dio - generato prima di ogni creatura, che nacque da una vergine, si fece uomo soggetto al dolore, fu
crocifisso dal vostro popolo sotto Ponzio Pilato, morì e risorse dai morti e salì al cielo - qualunque demonio,
dico, comandato in forza di questo nome, rimane vinto e sopraffatto. Ma provatevi voi a scongiurare per
tutti i nomi dei re, dei giusti, dei profeti o patriarchi che sono stati tra voi e vedrete se un solo demonio
fuggirà debellato."
Il nome o il sangue di Gesù?
Mi è capitato spesso, in ambienti sia pentecostali che carismatici, di sentire invocare il sangue di Gesù perché
liberi la persona indemoniata e copra e protegga le persone che fanno l'esorcismo e la casa dove questo
avviene. La motivazione che viene data è perché non accada che i demoni escano dalla vittima ed entrino in
chi la sta esorcizzando, o in qualcuno dei presenti, o restino nel luogo dove la liberazione è avvenuta.
Biblicamente parlando il sangue di Gesù serve per la purificazione dei nostri peccati, dalla nostra cattiva
coscienza (Ap.1:5; Eb.10:19-22; 1Gv.1:7), e per mettere a tacere le accuse del nemico (Ap.12:10), non per
proteggere una persona o un ambiente dai demoni. Non si può dire che invocare il sangue di Gesù per
liberare un indemoniato o per essere protetti dai demoni sia una pratica malvagia: non c'è nulla, di ciò che
concerne Gesù o il Suo sangue, che sia malvagio. Possiamo però dire che nella Chiesa primitiva tale pratica
non esisteva quindi non è biblica.
Il sangue rappresenta l'opera espiatoria di Cristo sulla croce in favore dell'umanità; il nome rappresenta
l'autorità e il potere della persona di Cristo. Queste due verità sono legate inseparabilmente da un rapporto di
causa-effetto: " trovato esteriormente come un uomo, umiliò sé stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e
alla morte di croce. 'Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato egli ha dato il nome che è al di sopra di ogni
nome, affinché nel nome di Gesú si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, e ogni lingua
confessi che Gesú Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre." (Fil.2:8-11). L:apostolo Paolo attribuisce
l'autorità e la potenza del nome di Gesù al riconoscimento di Dio per l'ubbidienza assoluta di Gesù, che ha
avuto il suo apice con la Sua morte sulla croce.
Il sangue versato sulla croce è la base dell'autorità e della potenza del Suo nome (".. ubbidiente fino alla
morte di croce. Perciò ... gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome"). Dio ha ricompensato
l'ubbidienza di Cristo esaltando sommamente il Suo nome, che è diventato un superconcentrato di autorità e
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potenza, di fronte al quale si piega ogni essere dotato di intelligenza nell'universo intero. L’esaltazione non
riguarda la natura divina ed eterna di Cristo, quale seconda persona della Trinità, bensì la Sua nuova
dimensione umana. Cristo ha acquisito, per mezzo della Sua nuova condizione di Dio-uomo, dopo la Sua
risurrezione, un nome nuovo: Signore. Sia nell'Antico sia nel Nuovo Testamento il titolo "Signore sovrano"
identifica Dio. Sia prima (Is.45:21-23; Mc.15:2; Lu.2:11; Gv.13:13; 20:28) sia dopo (At.2:36; Ro.14:9-11;
1Co.8:6; 15:57; Ap.17:14) l'esaltazione di Cristo, la Bibbia afferma che il titolo di Signore spettava a Gesù
come Dio-uomo. Potremmo dire che se il Figlio di Dio, essendo Dio, era già Signore prima della Sua
incarnazione, è stato dichiarato Signore anche come uomo per i Suoi meriti, morendo sulla croce.
L’esaltazione del nome di Gesù ha a che fare con il fatto che è stato costituito Signore (At.2:36) e implica il
diritto di regnare (governare, giudicare), di esercitare autorità su ogni uomo e su ogni cosa. Gesù può
esercitare la Sua Signoria sugli uomini perché ha guadagnato questo diritto come uomo, dando il Suo sangue
per la salvezza degli uomini, ubbidendo fino in fondo alla volontà del Padre.
Per scacciare i demoni, quindi, dobbiamo usare solo il nome di Gesù e nient'altro (Mc.16:17), "il nome che è
al dì sopra di ogni nome", di fronte al quale si piega "ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra"
(F1.2:9-10). Anche se i demoni soffrono tremendamente quando sentono nominare il sangue di Gesù, poiché
è per il Suo sangue sparso sulla croce che essi sono stati sconfitti, è soltanto nel nome di Gesù che essi sono
obbligati ad uscire da una persona. Non credo, poi, che ci sia da temere che i demoni passino negli esorcisti o
nei credenti presenti, se questi non perseverano nel peccato ma vivono in ubbidienza a Cristo. Inoltre, perché
i demoni non rimangano nel luogo dove la liberazione è avvenuta, basta ordinare loro di andarsene,
naturalmente sempre nel nome di Gesù.
b. L’unzione dello Spirito Santo
Gesù svolse il Suo ministero costantemente sotto l'unzione dello Spirito Santo. Egli disse: "Lo Spirito del
Signore è sopra di me; per questo mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato ad annunziare la
liberazione dei prigionieri, e ai ciechi il ricupero della vista; a rimettere in libertà gli oppressi, e a predicare
l'anno accettevole del Signore" (Lu.4:18-19).
Dio lo ha unto di Spirito Santo e di potenza" non solo per proclamare il vangelo ai poveri ma anche per
guarire e liberare tutti quelli che erano sotto il potere del diavolo" (At.10:38). Gesù era ben consapevole di
scacciare i demoni per l'aiuto o per l'unzione dello Spirito di Dio (Mt.12:28), e dipendeva continuamente
dalla guida, dalla rivelazione e dalla potenza dello Spirito Santo. Anche noi, come Suoi discepoli, dobbiamo
imparare a fare lo stesso altrimenti, quando comanderemo ai demoni di andarsene, essi non lo faranno. Se
quando diamo il comando non siamo sotto l'unzione dello Spirito, le nostre parole sono vuote e senza forza,
anche se usiamo il nome del Signore. Per ricevere e mantenere l'unzione divina dobbiamo imparare a
dimorare in Cristo, cioè "camminare come egli camminò" (1Gv.2:6), amando la giustizia e odiando l'iniquità
(Eb.1:9).
L'apostolo Paolo era pieno di Spirito Santo quando decretò che Bar-Gesù, il mago, diventasse cieco per un
certo tempo (At.13:6-11). L’unzione dello Spirito Santo era così forte in Paolo "al punto che si mettevano
sopra i malati degli asciugatoi e degli indumenti che erano stati sul suo corpo, e le malattie scomparivano
da loro e gli spiriti maligni si allontanavano" (At.19:12). Paolo viveva costantemente immerso in Cristo e
nello Spirito; il suo corpo era letteralmente impregnato dell'unzione divina, la quale veniva trasmessa agli
asciugatoi e ai grembiuli, producendo la guarigione dei malati e la liberazione degli indemoniati. Quando
l'unzione dello Spirito è fortemente presente in un'assemblea di credenti, i demoni che dovessero trovarsi
dentro qualche persona non possono nascondersi, ma sono costretti a manifestarsi. Normalmente questo
accade in un clima di lode e adorazione da parte della chiesa o quando essi vengono attaccati verbalmente
nel nome di Gesù.
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c. Il dono del discernimento degli spiriti (la sonda e la pinza)
Il dono dei discernimento degli spiriti è una capacità soprannaturale che Dio ci dà per renderci capaci di
giudicare se, in una data persona o in un certo ambiente, vi è lo Spirito di Dio che agisce o vi sono gli spiriti
maligni (1Co.12:9). E’ il dono dello Spirito Santo che ci apre gli occhi sul mondo spirituale invisibile
permettendoci di scoprire la causa ultima di certi fenomeni misteriosi e umanamente inspiegabili. Gesù,
durante il Suo ministero, manifestò più volte il dono del discernimento degli spiriti: in un'occasione Egli
riconobbe che la causa dell'infermità che rendeva ricurva una donna da diciotto anni era uno spirito
d'infermità (Lu.13:10-16); in un'altra gli presentarono un indemoniato, il cui padre riteneva avesse uno
spirito muto (Mc.9:17), e il Signore Gesù, grazie al discernimento degli spiriti, stabilì che si trattava di uno
spirito non solamente muto ma anche sordo (Mc.9:25). Questo dono, come tutti gli altri, non funziona
quando vogliamo noi ma quando vuole lo Spirito Santo; infatti, fu solo dopo molti giorni che Paolo scacciò
uno spirito maligno dalla schiava indovina di Filippi, la quale lo seguiva gridando due cose assolutamente
vere: "Questi uomini sono servi del Dio Altissimo, e vi annunziano la via della salvezza" (At.16:17). La
Scrittura al v.18 dice che Paolo era disturbato da questa continua proclamazione. Il verbo greco ponetheís
tradotto "infastidito". che viene usato in questo contesto, dà l'idea di un malessere interiore profondo. Sono
convinto che quello che lui sentiva dentro di sé era causato dalla reazione dello Spirito Santo alle parole
proferite dallo spirito indovino attraverso la schiava. Dopo molti giorni, grazie allo Spirito Santo, l'apostolo
poté discernere chiaramente la presenza del demone e lo scacciò. Questo discernimento tardivo dell'apostolo
è incoraggiante per noi che, come lui, non sempre riusciamo immediatamente a discernere gli spiriti.
Alcune volte, grazie a questo dono, ho sentito di scacciare demoni da persone che erano cadute a terra dopo
che avevo pregato per loro, ma che non avevano dato alcun segno di demonizzazione; erano calme a terra e
sembrava fossero semplicemente "cadute nello Spirito (Santo)" o "nel riposo dello Spirito (Santo)". In una di
queste circostanze, non appena cominciai a scacciare i demoni la persona iniziò ad avere delle convulsioni e
a sbavare. Ad un certo punto mi disse che si sentiva libera; io non ne ero convinto, per cui la feci rialzare e
continuai a scacciare i demoni nel nome di Gesù: la persona cadde nuovamente a terra e ricominciarono le
convulsioni. I demoni sono furbi e ingannatori, e non sempre manifestano la loro presenza: molto spesso si
nascondono standosene zitti, sperando d'ingannarci e di non essere scoperti. (il mio sogno:questa è la loro
condizione, nascondersi) In un'altra occasione quando iniziai a scacciare demoni da una donna che era a terra
apparentemente tranquilla, perché percepivo che tentavano di rimanere nascosti, essa iniziò a strisciare sulla
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CAPITOLO 3
AREE DELLA PERSONA ATTACCATE DAI DEMONI
A.
L’area che i demoni attaccano nella persona, prima di ogni altra area, e più frequentemente, è la
MENTE.
Perché la mente? Perché la mente dell’uomo è l’organo che gli consente di pensare, di conoscere,
d’immaginare, di comprendere e di ricordare. Dobbiamo capire che il pensiero della mente dell’uomo,
influenza tutte le sue azioni; per cui se i demoni possono conquistare questo territorio della mente dell’uomo,
conquistano l’uomo stesso, assoggettando i pensieri e le azioni della persona ai loro pensieri ed ai loro scopi
malvagi e distruttivi.
Secondo la Bibbia l’uomo è come una cittadella che gli spiriti maligni tentano di conquistare. Il terreno sul
quale si svolge questa battaglia per la conquista di questa cittadella (l’uomo) e la sua mente. “L’uomo che
non ha autocontrollo, è una città smantellata, priva di mura (senza difese)” Proverbi 25:28 .
Quindi il diavolo attacca in particolare la mente delle persone, in particolare quelli che ancora non conoscono
Gesù; ma anche le persone che pur avendo conosciuto Cristo, poi si allontanano volontariamente da Lui,
dando cosi il diritto ai demoni di attaccare liberamente la loro mente (non sono più protetti legalmente).
Vediamo un esempio nella Bibbia in 1°Sam 16:14. “uno spirito cattivo, maligno lo tormentava, lo agitava, lo
tubava”.
Vediamo un altro esempio nel libro degli Atti cap.5:3 si tratta di Anania e Safira sua moglie. Furono spinti
dal diavolo ad “ingannare, frodare, mentire”. La parola specifica in questo verso è: che uno spirito di
menzogna aveva riempito il loro cuore, ma prima di agire Anania e Saffira avevano permesso a un pensiero
negativo cattivo, malvagio di agire, di possedere la loro mente.
Vediamo ancora: Giacomo 3:14-16 dove un'altra influenza diabolica tocca e disturba la psiche, la mente, e
ciò conduce ad avere ambizioni sbagliate, amare gelosie, invidie, discordie, senza alcun motivo in
particolare, questi sono attacchi che provengono da un influenza spirituale negativa e malvagia, cioè da
demoni.
B. Un'altra aera dell’uomo dove un demone può arrivare e quindi attaccare, e quella fisica, cioè il corpo, con
gravi sofferenze e malattie.
Vediamo nei vangeli che Gesù pregava in modi diversi secondo il bisogno che gli si presentava. Pregava in
modo specifico mirato al problema se la causa della malattia era fisiologica, oppure se la causa della malattia
era un influenza spirituale,un demone di malattia. I demoni possono, quindi essere la causa di dolore fisico e
malattia, ma ci vuole discernimento per distinguere tra le malattie e le sofferenze che hanno una causa
demoniaca e quelle che sono puramente fisiche.
Certo qui si richiede da parte di chi ministra la “liberazione” e chi e chiamato ha pregare, un discernimento
particolare che viene dato dallo Spirito Santo 1Cor 12:10
Vediamo alcune scritture dove ci indicano queste distinzioni:
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Matt 4:24, Atti 5:16 qui troviamo queste distinzioni: - c’è chi era tormentato da spiriti immondi, e chi era
ammalato, tuttavia tutti venivano liberati, o guariti. In Mt-8:1-4 abbiamo una descrizione di una guarigione
che non aveva che fare con legami o influenze spirituali; in Atti 4:1-8 c’è una guarigione potente fatta nel
nome di Gesù
In altre diverse occasioni, Gesù pregò in modo diverso e specifico: Matt 9:32-33; 12:22; Luca 11:14; 13:1116.
La Bibbia ci descrive in un episodio scritto in Marco 5:1-14 si tratta della una potente liberazione di un
indemoniato; ma prima di analizzare alcuni dettagli importanti della liberazione dell’ indemoniato di Gerasa
dobbiamo sapere che significa secondo il nuovo testamento, che usa spesso questa espressione
“indemoniato”.
Il termine greco che la bibbia usa di chi e legato dai demoni è “Daimonizomai”. E un termine che viene
molte volte usato per indicare una possessione, ma può essere dannoso e poco edificante per la persona che si
deve ministrare e sconsigliato usare questo termine quando si parla o si ministra la persona che è cosi
disturbata, piuttosto si possono usare altri termini come per esempio: sei influenzato, disturbato, attaccato,
ecc... perché usando il termine “sei posseduto” possiamo causare blocco mentale, e la persona magari può
credere che non vi sia nessuna via di uscita per il suo problema .

Ci sono diversi gradi di legami o disturbi da demoni: un legame ”leggero” se possiamo usare questo
termine, può essere un legame di “Oppressione”. Questa parola significa: - sottomissione forzata fisica o
psichica alla volontà e agli interessi di altri; oppure: - senso di pesantezza, di fastidio, di molestie, di disagio
fisico o psichico. Questo provoca confusione incapacità di agire Isaia 8:19-22. La causa dell’oppressione è
aver avuto contatto con l’occultismo che è uno dei canali principali attraverso il quale i demoni si
garantiscono l’accesso nell’umanità.
La parola “occulto” deriva da una parola latina che significa “nascosto” o “coperto”. La forza che opera
nelle pratiche dell’occulto, proviene da satana ed è malvagia. Ma la maggior parte delle persone che ne sono
vittime, non lo sanno, anzi queste cose sono fatti apparire come pratiche buone e desiderabili.
I due rami principali dell’occulto che sono indicati nella Scrittura sono: la Divinazione e la Magia.
La divinazione, opera attraverso mezzi soprannaturali (demoniaci), da conoscenza riguardo a fatti,
persone e situazioni. Spesso predice eventi futuri. I termini contemporanei per questa parola sono:
predizione, capacità paranormali, percezione extrasensoriale. Un esempio ci è offerto dalla ragazza schiava
in Atti 16:16-22, della quale ci viene detto che era “posseduta da uno spirito di divinazione” e poteva predire
il futuro. Il testo greco dice soltanto che aveva “uno spirito demoniaco”. Il termine moderno è sensitivo
La magia, ha la sua propria sfera di attività. Essa opera sui sensi fisici e per aver un buon impatto i
suoi strumenti sono: pozioni magiche, droghe, talismani, amuleti, formule magiche, incantesimi e varie
forme di musica Rock il suo potenziale è distruttivo e spaventoso.

Un altro legame sempre “leggero” è l’”Ossessione”. Il significato di questa parola è il seguente: stato psichico caratterizzato dalla presenza nella mente di un’idea, di un fatto angoscioso non controllabile
dalla persona in quanto ciò è dovuto all’assedio di forze malefiche. Ciò causa manie dì persecuzioni, paure,
pensieri fissi, incubi. Giobbe 3:24-26

Ora vediamo un po' più da vicino un legame “estremo” come la scrittura lo descrive in Luca 8:26-35.
“Estremo” per indicare che è al limite, al punto ultimo; gravissimo, il più grave.
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La demonizzazione severa o estrema neutralizza la coscienza della persona, qui troviamo un area dove il
demone o i demoni, in questo caso, prendono possesso dello spirito della persona e agiscono attraverso il
corpo della vittima; tuttavia la persona ha sempre un certo grado di maggiore o minore volontà, questo si
suppone perché al verso 27 si legge che l’uomo va incontro a Gesù, probabilmente perché cercava la
liberazione.
Nel verso 28 la seconda cosa che rileviamo è la seguente: quando il Geraseno vede Gesù incomincia a
gridare forte; qui si nota un cambiamento della persona, cambiando tono di voce la persona si irrigidisce,
perde il proprio controllo. Altri manifestazioni li vedremo più da vicino quando parleremo della pratica di
“espulsione” o “esorcizzazione”o il “cacciare”.
Verso 29 mostra una forza sopranaturale, vediamo un esempio ( Atti 19:16). Quindi io devo esser
equipaggiato spiritualmente e avere una vita consacrata nel cospetto dei Signore, ed esercitare la mia fede,
perché lo spirito maligno esercita una certa opposizione e forza “che c’è fra e te Gesù ” i demoni hanno una
abilità e un grado di conoscenza perchè la vittima non conosceva ancora Gesù, non lo aveva mai incontrato
personalmente; ma i demoni dentro della vittima parlano attraverso di lui, e conoscono e parlano a Gesù.
Ci sono spiriti maligni intelligenti,e indovini, che nel combattimento spirituale possono trasmettere un
energia negativa con sguardi di odio, di paura o farti sentire inadeguato, è possibile che esercitano della
conoscenza della nostra vecchia vita dei passato, o altre particolarità che potrebbero metterci davanti per
scoraggiarci quindi io devo sapere che ho a che fare con un demone e non con la persona, devo essere
preparato anche a questo.
Vediamo qua che ce stata una liberazione immediata di quell’uomo, dice il verso 35 “sedeva ai piedi di
Gesù vestito, sano di mente”.
Ci può essere una liberazione immediata fatta con autorità nel nome di Gesù e con l’unzione dello
Spirito Santo. Ma non è sempre cosi.
In alcuni casi ci vogliono più sessioni, facendo anche digiuni se necessario Matt 17:21 perche il
Signore riveli la causa e la porta che è stata aperta dalla stessa persona.
In altri casi si deve discernere e tener presente che il demone dopo che è stato espulso può avere
causato nella persona dei problemi o squilibri mentali quindi uno può venire liberato dal demone ma per
ricuperare un equilibrio mentale ci vuole una cura spirituale, e rassicurare la persona dell’amore di Dio e
incoraggiarla a gestire la sua liberazione con la parola di DIO e la preghiera.
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CAPITOLO 4
PRATICA Di ESPULSIONE
Come avviene in praticala liberazione?
La prima cosa che devo sapere sicuramente, e se la persona ha bisogno di liberazione, e che questa sia
veramente demonizzata, (o posseduta). Perché capita che molte volte negli ambienti cristiani evangelici e
particolarmente nell’ambito carismatico-pentecostale si fanno delle diagnosi sbagliate. Si scambiano persone
che hanno solo dei disturbi psicologici disordinati, per persone demonizzate, si può quindi attribuire colpe ad
un demone mentre il disturbo della persona può esser soltanto il risultato di una malattia mentale o della
psiche, dobbiamo esser sobri, ed equilibrati pur sapendo che comunque il male e il diavolo sono reali. Quindi
non possiamo chiamare una cosa con il suo vero nome fino a quando non si ha la certezza che quella cosa
esiste ed è reale, per cui non si può sapere se una persona ha un demone fin quando non ho la certezza data
dal “dono del discernimento degli spiriti”.
Come si fa a sapere o conoscere che una persona ha un demone ?
Puoi giungere ad avere questa certezza magari dopo che hai parlato con la persona. Oppure mentre stai
pregando per la persona. Oppure quando la presenza di Dio sì manifesta con un unzione particolare e i
demoni non resistono e perciò si manifestano. Quindi ci sarà una cambiamento nella persona, un cambio di
personalità.
Possiamo vedere attraverso la parola di Dio quali sono i sintomi che ci permettono di riconoscere una
persona demonizzata in una maniera reale e severa :
un cambio di personalità. Marco 5:1-5
Un altro sintomo è che la persona che ha un demone quando preghi, si irrigidisce Marco 9:20
dilata gli occhi, le narici si dilatano, le labbra si tirano come un ghigno ecc.
un altro segno che si manifesta è che la vittima cade a terra rotolando, schiumando. Quando ce una
forte presenza dello Spirito Santo i demoni non resistono .
Cosa dobbiamo fare davanti in caso di demonizzazione severa ?
Prima di incominciare di attivare una preghiera è consigliato sempre essere un gruppo di 3 o 4 persone; una
squadra di preghiera che possa dare, se necessario, dei consigli. Ma ci deve esser un solo leaders che guida
la preghiera di liberazione.
Può capitare che durante un culto di adorazione un demone si manifesta, perciò ci devono essere presenti
persone preparate che sanno già cosa fare in questi casi; sotto l’ordine del pastore, o di un altro fratello
responsabile. Tuttavia è sempre meglio portare in un altro luogo la persona demonizzata per continuare la
liberazione.
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Una cosa che dobbiamo anche considerare durante la liberazione è il fattore tempo
Ci sono alcune liberazioni che sono immediate durano pochi minuti, altre possono durare alcune ore, o se
vediamo che non si va da nessuna parte si deve smettere e organizzare un'altra sessione se la persona lo
vuole. (Per mia poca esperienza noi non dobbiamo aver fretta durante la liberazione, ma dobbiamo chiedere
allo Spirito Santo il discernimento senza esser precipitosi, ansiosi, non ci dobbiamo neanche scoraggiare).
Una cosa è certa che i demoni devono dipartirsi, senza mai dimenticare, tuttavia, si, che abbiamo a che fare
con un demone, però dobbiamo avere amore e rispetto per la persona che ci sta davanti.
Un altro fattore da considerare nel processo dì liberazione, è quello di fare delle domande alla persona
Se vediamo che la persona non viene liberata; chiediamogli:
-
Se ha avuto legami o fatto patti con degli oggetti che sono stati consacrati a Satana
O se ha partecipato a delle sedute spiritiche, o altre pratiche dell’occultismo
In questi casi la liberazione non avviene perché attraverso questi legami, oggetti o patti, il diavolo ha diritto
ha messo, possiamo dire, il suo sporco zampino nella vita della persona, e non se ne va finché non si fa una
preghiera specifica di confessione di rinuncia da parte della persona coinvolta; e se ci sono oggetti che la
persona è consapevole di avere bisogna consigliargli assolutamente di distruggerli Atti 19:20.
Andando avanti nel processo di liberazione quando vediamo che il demone ha sopraffatto la persona,
prendendo il controllo della persona, allora si manifesta un cambiamento di personalità, e il demone parla
attraverso della persona guarda non con i suoi occhi, parla attraverso la vittima ma lo sguardo e del demone,
a quel punto si deve entrare in contatto con il demone DEVI RICHIAMARE L ATTENZIONE DEL DEMONE; NON
DEVI FARLO SE PRIMA NON SEI SICURO CHE LA PERSONA NON E PIU COSCIENTE, PERCHE’ DA QUESTO
MOMENTO INIZIA IL COMBATTIMENTO LO SCONTRO.
E’ molto importante richiamare con autorità, con fermezza, senza paura, con decisione, l’attenzione di quel
demone. Spesso loro non vogliono; si muovono, si girano, non vogliono avere uno scontro, perché quando
guardiamo fisso negli occhi o incrociamo lo sguardo con la persona demonizzata il demone stesso, avviene
uno scambio di energia. Noi possiamo comunicare con lo sguardo, il demone non vuole guardare negli occhi
perché ha soggezione, perché sa che la sua ora è giunta. Non devo aver paura di guardare diritto davanti a
me, Prov 4:25. A QUESTO PUNTO DOBBIAMO DARE UN SEVERO E IMPORTANTE AVVERTIMENTO DEMONE
CHE CI STA DAVANTI. PERCIÒ DOBBIAMO ESSERE REALMENTE IN COMUNIONE CON IL SIGNORE, ESSERE
UNTI DALLO SPIRITO SANTO, AVERE FEDE, PERCHE A QUESTO PUNTO LO SCONTRO SI FA INCANDESCENTE; A
QUESTO PUNTO DOBBIAMO USARE UN COMANDO DI AUTORITA’, DARE UN ORDINE CHIARO ALLO SPIRITO
MALIGNO, CIOE CACCIARLO VIA. MR 5; 7-8.
Un altro punto importante, se vediamo che non otteniamo nessun risultato nella liberazione, è quello di
richiamare l’attenzione del demone, come fece Gesù in questo particolare caso cioè dobbiamo portare
il demone ha confessare il suo nome Marco 5:9.
Spesso il demone rifiuta di dire il suo nome. I demoni si rifiutano di dire il loro nome, mettono in campo
tante tattiche, facendo confusione e distraendo il gruppo di preghiera e altre cose.
Perché è importante che confessino il nome ? Perche il nome nel pensiero biblico non è mai dato a caso
perché vi è un rapporto diretto tra il nome e la persona, conoscere il nome vuol dire conoscere la persona e di
conseguenza ci aiuta avere una certa presa su di lui (ad esempio nella bibbia Dio rivelò i suoi nomi per farsi
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conoscere) il nome indica e rinchiude il carattere e l’attività di una persona per esempio noi diciamo nel
Nome di Gesù e il nome pronunciato agisce con la stessa potenza di quella persona, (cioè Gesù) Atti 4:10,
come se lui agisce al nostro posto, il nome è importante devo esercitare autorità e portare il demone in un
angolo e far confessare il nome .
Una parola di precauzione: non costringere il demone a dire il suo nome, se prima non si è sicuri che la
persona da liberare sia totalmente incosciente e sotto il controllo del demone. Non incoraggiamo dare nomi,
cosi facendo diamo luogo, spazio al diavolo. Se ancora la persona non è ancora sopraffatta dal demone
quindi è cosciente, devo incoraggiarla durante il combattimento di resistere, di opporsi al diavolo, ma se la
vittima perde coscienza solo a quel punto io devo incominciare il processo di liberazione.
Un'altra cosa per non farsi ingannare nel processo di liberazione
Spesso i demoni cercano di creare distrazioni:
se è uno spirito religioso può parlare in linguaggi strani, e altro; ma noi dobbiamo ammutolire il
demone usando autorità, siamo noi avere il controllo della situazione e dirigiamo ogni cosa esercitando
autorità.
In ultimo si arriva al momento dell’espulsione quindi si richiede da parte nostra di mettere in pratica
l’autorità “spirituale” senza paura. E’ molto importante in questo momento avere fede ed essere consapevole
che: “colui che è in noi è più grande di colui che è nel mondo”. La fede è un elemento importante nello
scontro con un demone, devo comandare, per esempio: “IO TI ORDINO; IO TI COMANDO NEL
NOME DI GESU; ESCI FUORI; VAI VIA E NON TORNARE PIU”.
Dopo la dipartita del demone, di solito le persone cadono a terra dando un grido, oppure fanno un
espirazione molto profonda come uno che rilascia un grande respiro, a cui fa seguito di solito un senso di
pace, e serenità sul viso, piangono, ecc .... Marco 9:26. Si alzò sereno e tranquillo.
Tuttavia devo assicurarmi che il demone sia veramente andato via, perché è possibile che si nasconde, quindi
prima di mandar via la persona si può fare un ulteriore preghiera, se si manifesta di nuovo il demone devo
rifare tutto il processo, se una persona è legata da più demoni e necessario fare altre sessioni con il gruppo di
preghiera preparandosi adeguatamente con preghiera e digiuno.
In ultimo, è necessario portare la persona alla salvezza, a conoscere Gesù come Salvatore e Signore. E’
necessario riempire la casa vuota , ministrando con la parola e portare la persona liberata a cercare il
battesimo dello Spirito Santo.
Se la persona dopo che i demoni se sono andati ha riportato dei traumi, non è guarita, devo fare attenzione in
quanto la persona non è più demonizzata, quindi devo usare discernimento non sgridare più i demoni, ma la
persona necessita tanto amore, comprensione, delicatezza, gentilezza, sicurezza, la cura particolare della
parola di Dio, di preghiera, e di una cura specifica pastorale per tutto il tempo necessario finché la persona
liberata non diventa un “discepolo di Cristo Gesù”. EGLI E’ VENUTO A LIBERARE I PRIGIONIERI.
ALLELUIA!!
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