IUBAL KOLLETTIVO MUSICALE Parte da qui I TESTI DELLE
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IUBAL KOLLETTIVO MUSICALE Parte da qui I TESTI DELLE
IUBAL KOLLETTIVO MUSICALE Parte da qui I TESTI DELLE CANZONI www.iubalkollettivomusicale.it Copyleft Iubal Kollettivo Musicale – 2012 Quest’opera è stata rilasciata con licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo 3.0 Italia Indice Più in là . . . . . . . . . . . . Questa notte . . . . . . . . . Iraq . . . . . . . . . . . . . . Più bella del tramonto . . . La ballata di Roberto . . . . Potenziale terrorista . . . . . Cani di Pavlov . . . . . . . . Frontiere . . . . . . . . . . . Valse . . . . . . . . . . . . . La strada per Gerusalemme Il candidato sul dirigibile . . Alterna Rock . . . . . . . . . Sogno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 5 6 7 8 9 10 11 13 14 15 16 17 4 Iubal Kollettivo Musicale Più in là Nati nell’ombra di un sole abbagliante, affascinati da vecchie utopie Abbiamo spesso pensato di urlare, perdere tutto e poi correre via Ma presi da sogni un po’ troppo distanti abbiamo imparato a lottare così Con parole gridate da tanti, sparse lontano da un’aria di jig Ci hanno chiesto di stare in silenzio, più per controllo che per paura Ci hanno detto aspettate un momento su dei divani colore censura Ad accoglierci troppi gioielli e poche parole tenute per noi Esortati a non fare i ribelli, esortati a non fare gli eroi Lapidati dai senza-peccato e usati per sfogo da cinici dei Siamo quelli che hanno disturbato il grande leone il giorno ventisei Siamo stati applauditi da tutti e tutti ci hanno voluto occultare Come attori sfiniti e distrutti, come gocce perdute nel mare Forse nati nel posto sbagliato, dove i discorsi diventano palle Siamo quelli che hanno protestato contro la linea che taglia la valle Quelli che un venti di luglio bastardo furon coperti da un torpido gelo Uno sparo silente e codardo contro un pugno lanciato nel cielo Abitati da un odio profondo per i mediatici attacchi velati Che addormentano i mali del mondo su materassi spinosi e sformati Bianchi sorrisi di plastica dura sono in agguato su tutte le reti Come corvi la notte più scura messi a guardia di mille segreti Qua non si può tornare indietro Sguardo in avanti passo incalzante per poter spingerci più in là Qua non si può fermare il tempo Noi siamo quelli che nella notte restano svegli a respirare E con gli occhi fissi al cielo a camminare Con il mare sulla destra Nati lontano da terre spezzate, crepe che taglian la vita a metà Siamo lontano da vite ammazzate perché chiedevano più libertà Apparteniamo alla parte di mondo violentatrice dell’altro emisfero Che lo schiaccia ben bene sul fondo ma non crede di farlo davvero Non dobbiamo restare in silenzio e finger che possa andar bene così Perché crediamo in un mondo diverso che può partire soltanto da qui Perciò continuiamo a cantare la rabbia con la speranza di un mondo migliore Forse è solo un granello di sabbia, però basta per spingere il cuore Parte da qui 5 Qua non si può tornare indietro Sguardo in avanti passo incalzante per poter spingerci più in là Qua non si può fermare il tempo Noi siamo quelli che nella notte restano svegli a respirare E con gli occhi fissi al cielo a camminare Con il mare sulla destra Questa notte Questa notte in cui le stelle ritardano a brillare Decidiamo di aspettarle a modo nostro in compagnia Non vogliamo che la luna stia da sola a festeggiare Forza alziamo il culo e andiamocene via Stasera pago il primo giro per brindare Alla musica e a questa notte magica Dai Simo versaci da bere un bel bicchiere Di quel vino rosso che hai tenuto apposta per noi Questa notte in cui le stelle sono scese dentro al cuore Riscaldiamo l’atmosfera con due note e una canzone Forza fuori gli strumenti, fuori il ritmo ed il colore E le pinte già si svuotano al bancone Danno il tempo i colpi del calcetto Chi perde paga la rivincita Mentre Marco cerca un socio per gli scacchi Gli altri ballano e cantano sui tavoli E sperando che ritardi ad arrivare un altro sole Tanto vale rimanere, il domani è per dormire Noi paghiamo un altro giro e si attacca chi non vuole Tanto il vino prima o poi dovrà finire Johnny è già in mutande e corre per il prato Fino a dove si può arrivare Intanto a oriente spunta il sole Che ci scopre ancora svegli qui a cantare 6 Iubal Kollettivo Musicale Iraq Ibrahim ha otto anni e otto ferite sulla schiena E la sua pelle che è bruciata sembra pece La sua famiglia è morta sotto un palazzo di Bassora Mentre l’inferno precipitava giù dal cielo È stato un mese in ospedale senza però poter guarire Non c’era acqua, niente letti e medicine La notte non si addormentava perché spesso ricordava Le urla di sua madre I suoi occhi ancora osservano Donne che piangono, case che esplodono I soldati ancora sparano Ma la libertà non si ottiene con la morte Anthony ha ventun anni e ventun proiettili nel corpo È sdraiato sulla strada e fissa il vuoto Il suo sangue scorre sulle mani degli amici Impazziti che si disperano uccidendo Tutte le sere si ubriacava e poi gridava alla luna Per farsi forza e per scacciare la paura La notte spesso ricordava quel che il padre gli diceva: — Caro Anthony la guerra non è un gioco — Nei suoi occhi ancor si vedono Pozzi che bruciano, bimbi che gridano I soldati ancora sparano Ma la libertà non si ottiene con la morte Mentre la notte scende su Baghdad la capitale Tutti quanti hanno paura di morire Per una bomba, un kamikaze o per un colpo di fucile Per militari ubriachi e disperati I signori della guerra non lo vogliono capire Le bombe uccidono non portano consiglio Mentre parlano in diretta, mentre si fan fotografare L’Iraq non si lascia addormentare Parte da qui 7 Più bella del tramonto Se passeggi tra i palazzi arrossati dal tramonto Che si addormentano nella grande città Se ti lasci massaggiare dal verde del Regent’s Park O se attraversi l’intera Camden Town Potrai vederla camminare E di sicuro ti innamorerai di lei Dei suoi occhi luccicanti per il chiaro dei lampioni Che circondano Hyde Park Due anni fa ha lasciato la Slovenia Per lavorare in un paese dove non c’è la guerra Ora il sole la protegge e la riscalda Ed il vento la accarezza in Oxford Street Ma nella notte fa freddo e piove forte E lei apre il suo cassetto Tira fuori i suoi ricordi e lascia scendere una lacrima Sulla foto di suo padre Matthea era bella più bella del tramonto Ancor più bella della luna che compare dietro ai monti Di mattina tra le lenzuola sorrideva E ogni nuvola dal cielo scompariva Quando era sera molto spesso parlavamo E sorridendo sussurrava È strano sai, due persone che si incontrano per caso Sono libri appena aperti 8 Iubal Kollettivo Musicale La ballata di Roberto Roberto stava ritornando al paese Faticando per gli acciacchi dell’età Incontrò madama Bianco che gli chiese Del progetto nuovo alta velocità Con passi lenti arrivarono alla chiesa Tutti quanti, in centoventi erano là Con la rabbia dentro gli occhi lì in attesa Le ruspe avevan già lasciato la città Arrivarono ingegneri e tecnici del ministero Si alzò dallo sterrato un polverone verso il cielo Si misero ad esporre a tutta la cominità Gli innumerevoli vantaggi dell’alta velocità — Signori avete tra le mani un’opportunità — L’ingegner si raccomanda — non lasciatela scappare Il ministero sarà pronto ad ascoltare con pazienza Tutte le perplessità — Roberto lo ascoltava con la rabbia dentro al cuore Si era ormai stancato di ascoltar le sue parole Alzò la mano e chiese all’uomo col caschetto in testa Cosa significasse la sua inutile minestra — Paesanotto un po’ ignorante, lei mi manca di rispetto Non capisce l’importanza del mio splendido progetto Certo è ovvio voi farete sacrifici per portare La mia linea fin lassù Mezza parte del paese dovrà cadere giù — La realtà può raccontarci che in questioni d’interessi Bisogna spesso scendere ad ingiusti compromessi Ma Roberto e i suoi compagni fronte alla loro sentenza Decisero all’istante di porre resistenza La gente del paese era attaccata a questa terra Attaccata ad ogni sasso, ad ogni fiore e filo d’erba Non credeva che in un giorno qualchedun Potesse toglierle di mano la sua perla Parte da qui 9 Si sentirono le ruspe dal paese sottostante In conseguenza lo sterrato fu occupato in un istante L’ingegnere minacciò — Se adesso non andate via Mi costringete a rubare del tempo alle forze di polizia — Ingegnere non capisce lei ha già perso questa guerra Non capisce che nessuno toccherà mai questa terra Non capisce che il suo mostro del progresso Velocissimo di qua non passerà Marceremo per le strade per combattere la TAV Potenziale terrorista C’è stato l’undici settembre L’undici marzo per Madrid I kamikaze in Palestina I kamikaze su Baghdad Dall’alto ci hanno chiesto poi di odiare Ci hanno costretto a non cambiar canale In ogni caso è faticoso ragionare Lasciamo andare il mondo nella follia totale Pioggia di bombe su Kabul Bombe rosse, bombe a stelle e strisce Fiumi di morte su Baghdad Fiumi di pace per l’Iraq Qualcuno non si lascia ipnotizzare Ha capito che non tutto è bene o male Ha capito che qualcosa può cambiare Non è costretto a non cambiar canale Mi raccomando fai attenzione che chiunque è un potenziale terrorista Mi raccomando fai attenzione che chiunque è un potenziale terrorista Siamo finiti in una strada troppo stretta È anche colpa della nostra indifferenza Siamo finiti dentro il tunnel della guerra È anche colpa della nostra indifferenza per la guerra 10 Iubal Kollettivo Musicale Chiunque è un potenziale terrorista Quindi allontanati dai treni e gli aeroplani Quando vedi un magrebino o un comunista Sputagli addosso tanto sono tutti uguali Sempre più spesso si apre il fuoco sulle manifestazioni Si crede che sia giusto per combattere il terrore Si crede che sia giusto quel che ha detto Berlusconi Si crede che sia giusto per un mondo migliore Mi raccomando fai attenzione che chiunque è un potenziale terrorista Se hai una bomba sotto al culo chiunque è un potenziale terrorista Siamo finiti in una strada troppo stretta È anche colpa della nostra indifferenza Siamo finiti dentro il tunnel della guerra È anche colpa della nostra indifferenza per la guerra Cani di Pavlov Le nostre vite controllate a distanza Assuefatte da sensazioni tele-sintetico-virtuali che Anestetizzano il pensiero, domani Qualcuno, davvero poi penserà per te E mentre corrono le immagini in diretta Del grande calciatore che si sposa la modella Qualcuno vuole esercitare la sua libertà Di essere schiavo della TV via cavo Lo schermo invita i nuovi cani Pavloviani A prendere posto sul divano Mi rifiuto di pensare che la vita possa assomigliare Ad un Grande Fratello Mi vien da vomitare perché so che c’è chi pensa Che sarebbe proprio bello Soprattutto perché so che dietro ai cumuli catodici I minuti son più ruvidi e più sporchi del previsto Credo sia più interessante sopravvivere Lasciando stare il resto e aggrappandosi lontano Parte da qui 11 Lo schermo invita i nuovi cani pavloviani A prendere posto sul divano Ma qualche cane sciolto ha solo una gran voglia di urlare Costretti a respirare solo l’aria che hanno scelto Costretti ad ascoltare i suoni che non hanno spento Costretti ad innalzare gli indici di gradimento Costretti a soffocare in un momento la libertà Le nostre vite incatenate alla stanza Occhi sbarrati, salivazione per immagini in movimento Questa la diagnosi di entrata occultata Perduta, archiviata in chissà quale città La terapia sin troppo facile applicata E’ resezione di quel lobo prefrontale del cervello Ora l’esercito è composto al suo posto Destino nefasto vietato il contromano Lo schermo invita i nuovi cani pavloviani A prendere posto sul divano Ma qualche cane sciolto ha solo una gran voglia di urlare Costretti a respirare solo l’aria che hanno scelto Costretti ad ascoltare i suoni che non hanno spento Costretti ad innalzare gli indici di gradimento Costretti a soffocare in un momento la libertà Costretti a respirare solo l’aria che hanno scelto Costretti ad ascoltare i suoni che non hanno spento Frontiere Abbiamo faticato sotto il sole che scioglieva la tensione Tra migliaia di persone Abbiamo condiviso il nostro mondo, conosciuto altre culture Osservato ogni colore Abbiamo costruito una valida proposta alternativa Che prima o poi qualcuno applicherà Abbiamo innalzato una bandiera arcobaleno Che nessuno in questo mondo strapperà 12 Iubal Kollettivo Musicale Una splendida ragazza messicana punta il dito verso il sole Che accarezza il mondo intero Così mi prende per la mano e inizia a correre veloce Verso il monte che si erge verso il cielo Ricordo che i suoi occhi si girarono verso me E mi chiesero tacendo di parlare Le nostre storie si conobbero impararono ad amarsi E incominciarono perdendosi a ballare Un ragazzo e una ragazza che vivevano distanti Incominciarono col prendersi per mano Sorridevano lontani dalla folla, lontani dalla musica Su cui noi saltavamo Lei prese la chitarra e incominciò a cantare una canzone Che certo io non dimenticherò: Imagine, imagine there’s no countries Imagine all the people living life in peace E mentre il sogno continuava i nostri mondi si incrociavano Iniziarono a bussare le paure Chissà se ci incontreremo un’altra volta a lavorare sotto il sole Questo chi lo può sapere Cercavamo di scacciare la malinconia gridando una canzone O correndo verso il mare urlando — Dai! — Cercavamo di non perdere un secondo di non perdere l’occasione Di distruggere le frontiere Per me è difficile cantare ciò che è stato È difficile voltarmi a osservare luce lontana È difficile osservare le vecchie foto immaginando Che qualcuno, forse, mi ricorderà È poi difficile affogare la malinconia in un letto un po’ sudato Oppure urlando forte rabbia verso Dio È bellissimo pensare che in un giorno non lontano Forse tutto questo mi riprenderà Parte da qui 13 Valse Seduti di fronte al cadere del giorno Le nuvole rosse cullate Da un vento che volteggia d’intorno E che soffia in alto le vallate Leggero, lui si tolse il cappello Poi gli chiese guardando distante Conosci qualcosa di ancora più bello Del tramonto o del sol levante In un tempo dove vincon gli inganni In un tempo dai piedi pesanti Tu non guardare il passare degli anni Senza sogni non puoi andare avanti E ricorda di spingere in alto i pensieri Più in alto di queste tue mani Non scordare i racconti di ieri Per poter raccontarli un domani E quando arriverà il tempo di urlare a gran voce La rabbia per quello che tace Non dimenticare di essere come un bel soffio di vento Su un mucchio di brace Come un bel soffio di vento su un mucchio di brace Quante stelle nel buio lontano Ultima corsa dell’ultimo treno Poi quel vento lo prese per mano Aspettando di nuovo il sereno E se un giorno tu vorrai venire a trovarmi Chiudi gli occhi e prova a immaginarmi Sopra quel vento che soffia distante il sereno 14 Iubal Kollettivo Musicale La strada per Gerusalemme Verso le cinque Rachid inizia un gioco E la sua ombra si allunga verso oriente Deve riuscire ad ammazzare il coprifuoco Prima che soffochi Ramallah e la sua gente Rachid rientra in casa ma si accorge Si accorge di aver perso la partita Sui tre gradini dell’entrata scorge Il corpo di suo padre in fin di vita Partirà domani per la capitale Impugnerà le bombe meglio di una spada Andrà da quelli che lo chiamano animale A professare con la morte l’Intifada Ma per Gerusalemme la strada è già finita Torna a Ramallah fai solo il tuo dovere Se vuoi farlo puoi rischiare la tua vita Per entrare dentro al regno del potere Rachid così decide di rischiare Decide d’imbottirsi di tritolo Esploderà al mercato della capitale Ma sarà martire non morirà da solo Saluterà morendo questa ingiusta terra Dedicherà il suo ultimo sguardo a una bambina Sarà altra legna sulle fiamme della guerra Ma non sarà fatta giustizia in Palestina Addio Rachid non puoi più ritornare È atterrato il coprifuoco e tutto tace È difficile tornare a respirare Ma è possibile il sentiero per la pace È percorribile il sentiero per la pace Ma per Gerusalemme la strada è già finita Torna a Ramallah fai solo il tuo dovere Se vuoi farlo puoi rischiare la tua vita Per entrare dentro al regno del potere Parte da qui 15 Il candidato sul dirigibile In un paese molto lontano Un bel giorno avvenne un fatto strano Ma prima di narrarvi queste cose Devo avvertirvi son parecchio scandalose Un politico, un amministratore Per le tasche e per la pancia troppo amore Qualcuno disse che abusò della sua posizione Lo confermò pure la cassazione Ma il suo partito si sarà indignato Avrà ribadito che l’onestà è un valore Dalle sue file l’avrà cacciato — No! — Ha candidato quel brav’uomo a senatore Però il popolo si sarà indignato Avrà pensato — qui ci prendon per coglioni — Sicuramente non l’avrà votato — No! — Il condannato ha pure vinto le elezioni In quel paese che non è poi distante Di cose losche ne succedon proprio tante Però quasi nessuno dice niente Ed è poca la gente che dissente Tant’è che quel partito Senza vergogna ci ha riprovato Ad appiopparci come proprio candidato Quell’onestissimo pregiudicato E chi pensa che non sia lodevole Chiamare un delinquente onorevole Ascolti perché abbiam la presunzione Di avere in tasca noi la soluzione Si prende l’ineleggibile Lo si mette su un dirigibile O volendo invece dentro un sommergibile Se volete noi paghiamo il combustibile Per mandare finalmente Il candidato pregiudicato A nostre spese A quel paese 16 Iubal Kollettivo Musicale Alterna Rock Nata nell’uno-nove-sette-nove di tre chili e due Nell’ospedale di una piccola città Già si vedeva che sarebbe stata l’unica persona In grado di salvar l’intera umanità Dalle bibite in lattina, dai fast-food all’aspirina Dall’ipocrisia della pubblicità Nell’uno-nove-nove-sei si avvicinò all’omeopatia Perché deviato era il suo flusso di energia Il guru disse preoccupato — Non mangiare più la carne Prendi ’ste pastiglie in erboristeria — La conseguenza fu un ricovero d’urgenza in ospedale Per diarrea, deperimento ed anemia L’uno-nove-nove-sette, l’anno del suo primo amore Un uomo con una ventina d’anni in più Però è comodo essere in conflitto generazionale Per poi prenderlo dai trentacinque in su Si conobbero nel corso di una manifestazione Per difendere la canna di bambù L’uno-nove-nove-nove si va all’università A Bologna con i soldi di papà Lì cercava di convincersi di esser proletaria Con in tasca il manifesto, l’unità Presa dalla facoltà di lettere e filosofia S’iscrisse al corso di cultura, lingue e lettere orientali Metodi di cura alternativi basati sui fiori di Bach Io lo so, so, so che tu hai la tua libertà Però a me no, no, no così proprio non mi va E allora alterna dai fammi divertire così Dopo una lunga relazione nel due-zero-zero-sei Lei lo saluta e prende un volo per Bombay Certo un po’ di amaro in bocca gli rimane lui sperava Di finire sull’altare insieme a lei Lei che adesso è tutta presa a meditare dentro al tempio Con la gente che la scruta con un occhio un po’ sospetto Per la pelle troppo chiara e per il tanga che le spunta dai jeans Parte da qui 17 Io lo so, so, so che tu hai la tua libertà Però a me no, no, no così proprio non mi va E allora alterna dai fammi divertire così Sogno Dormi e vedrai, sognando nascerà un mondo Dove tutti i bambini faranno un girotondo Tenendosi per mano: neri, gialli e bianchi Cantando una canzone finché saranno stanchi Dormi e nel sogno vedrai sorgere il sole Sui campi di frumento e sopra le persone Con tutte quelle spighe faremo tanto pane Non ci sarà più morte, non ci sarà più fame La notte è ancora lunga, hai tempo per sognare Sopra un villaggio asiatico un aereo volare Non lancerà più bombe, ma petali di fiori Per colorare i cieli, per riscaldare i cuori Ricorda questi sogni domani al tuo risveglio C’è un mondo da cambiare, da rendere più bello I bambini giocheranno, si potranno divertire E il mondo malato, presto potrà guarire E’ un sogno ad occhi aperti, il mondo di domani