El nos paes n. 4 Dicembre 2012

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El nos paes n. 4 Dicembre 2012
EL NÒS PAÉS
direttOre reSPONSaBiLe:
Sandro de Manincor
cOOrdiNaMeNtO:
Alberto Larcher
cOMitatO di redaziONe:
Sandro Abram, Ciro D’Orso, Nadia Tecini, Carlo Martini, Luca Inama.
haNNO cOLLaBOratO a QUeStO NUMerO:
Maestra Laura e i bambini della scuola Elementare, Don Mauro Leonardelli, Gruppo Giovani Smile, Associazione Mani Amiche, Licia Salerno, Padre Sergio Abram, Mariangela Franch, Giovanni e Annarosa
Pezzini, Ivan Inama, Isabelle Girardi, Adriano Condini, Stefania Sarcletti, Altrementi-Elisa Inama e Sharon Ingolia, Gianna Casari, Irma
Pedrini e Rinaldo Socin, Ivan Morten, Ivan Concini, Illeana Ianes,
Sergio Deromedis, Associazione La Storia siamo noi, Luca Borzaga.
reaLizzaziONe:
SOMMARIO
Agenzia Nitida Immagine - Cles
PaG 1
PaG 2
PaG 3
PaG 4
PaG 5
PaG 6
PaG 7
PaG 8
PaG 9
PaG 10
PaG 11
PaG 12
PaG 13
PaG 14
PaG 15
Gli auguri del Sindaco
Meglio accendere una candela…
Tempo di crisi tempo di cambiamento
Lavori in corso
L’amministrazione per i giovani
Il vento soffia ancora… sempre più forte
Associazione “La storia siamo noi”
Vi presento Altrementi
Non può può piovere per sempre
Non 1 di meno
Annalisa vince “Arte&Malga” 2012
A Sarnonico ha aperto
i battenti un mulino
Grande golf al Dolomiti di Sarnonico
La nuova pista ciclopedonale
dell’Alta Val di Non
Il 50° di sacerdozio di Padre
Sergio Abram
Posta da Busto
Il Teatro è energia
Regolamento sale comunali
Lavori al Centro Sportivo
Notizie Utili
Volontariato
I soranomi
News
Casa Bolego regala un affresco
Sentiero didattico forestale
Apre il punto lettura
Misteri e segreti
Socin Maria Teresa detta Mary
Solidarietà = Comunità
Supplemento n. 2 al periodico Nos Magazine n. 9 del 2012 - taxe perçue - Poste Italiane SpA Spedizione in Abbonamento Postale
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Trento - Autorizzazione del 02.06.1995 al nr. 861 del Tribunale di Trento
NUMERO 4 - DICEMBRE 2012 - PERIODICO DEL COMUNE DI SARNONICO
PERIODICO INFORMATIVO DELLA COMUNITÀ DI SARNONICO E SEIO
Cari concittadine e cari concittadini di Sarnonico e Seio, siamo lieti di inviarvi il 4^ numero del nostro bollettino
comunale. Come sempre ringrazio di cuore chi si è impegnato nei testi e nella parte grafica, un particolare apprezzamento da parte mia va alla Giunta Comunale ed al gruppo di lavoro che hanno ben collaborato a questa iniziativa. Come di consueto voglio ricordare e ringraziare chi a vario titolo durante l’anno ormai trascorso, ha collaborato
per programmare e realizzare le varie iniziative rivolte alla nostra Comunità e non solo. Ringrazio la Giunta ed i
Consiglieri comunali che, insieme alle varie associazioni laiche, parrocchiali ed agli operatori economici si sono
spesi per cercare di rendere vivo e coeso il tessuto sociale. Do un benvenuto al nuovo direttivo dell’Associazione
Sportiva, dell’Associazione Pro Loco e alle nuove gestioni del Centro Sportivo e del Bar ristorante All’invito di Seio.
Tramite questo bollettino ritengo di dare alcune informazioni generali riguardanti la situazione finanziaria che attraversiamo a livello locale e nazionale. Come ho già più volte avuto modo di dire nelle relazioni agli ultimi bilanci
comunali è ormai evidente che anche i comuni trentini dovranno concorrere ai nuovi obiettivi nazionali imposti
dalla manovra “Monti” riguardanti il contenimento dei costi per affrontare l’emergenza finanziaria italiana ed europea. Siamo giunti quindi in una fase nei quali le amministrazioni pubbliche devono fare delle scelte strategiche
che difficilmente coincideranno con il completamento delle programmazioni fatte ad inizio legislatura. Le nuove
regole e i nuovi orizzonti economici ci impongono riflessioni profonde sul come “reinventare” la finanza pubblica.
Nell’ultimo triennio sono cambiate totalmente le logiche di ragionamento in merito alle risorse disponibili ed alle
modalità di spesa. Si cercherà quindi, come è giusto che sia, di dare priorità a progetti sostenibili, riguardanti i
servizi essenziali alle persone e di coinvolgendo ove possibile il settore privato in alcune opere pubbliche. Per il
2013 la manovra finanziaria provinciale evidenzia una rilevante e permanente riduzione delle risorse disponibili
caratterizzata anche dall’incertezza e da un accordo non ancora raggiunto con lo Stato. Rispetto all’anno 2012
il nostro comune subirà un taglio di trasferimenti provinciali del 2% circa che non andrà comunque ad incidere
sui principali servizi sempre prestati ai cittadini. Nell’ottica di un risparmio generale dettato dalle nuove normative anche la possibilità di assumere nuovi mutui rimarrà pressochè nulla. In questo scenario, ormai divenuto una
costante, l’Amministrazione punterà al rafforzamento di strumenti che consentano l’implementazione di politiche
di bilancio sostenibili, associazione di servizi, valorizzazione del patrimonio esistente, coesione sociale. Questi gli
obiettivi di oggi. Solo da una crescita sostenibile ed equilibrata, capace di tradurre in “valore” i talenti e le potenzialità del nostro territorio e della nostra Comunità, possono originare le risorse per il benessere dei cittadini assicurando lo standard attuale di qualità. All’intero del bollettino potrete trovare, tra i vari temi interessanti sviluppati
dal gruppo di lavoro, le principali azioni ed opere sulle quali si sta impegnando l’Amministrazione.
Mi avvio alla conclusione augurando a tutti noi che la parola “crisi economica” che ad oggi sentiamo tutti i giorni
possa presto trasformarsi in “nuove e diverse opportunità” collegate ad un nuovo modo di pensare e di agire sia
delle istituzioni pubbliche che della gente
comune.
Siamo vicini alle festività quindi concludo
augurando ai nostri ragazzi, ai nostri anziani,
a tutti voi un sereno
Natale e un buon inizio
d’anno. Vi aspettiamo
per l’ormai tradizionale
brindisi di auguri presso il teatro “Livio Covi”
il giorno 26 dicembre
alle ore 16.
Il Sindaco
Sandro Abram
Grazie al fotografo Adriano Condini
per la foto “Il Bacio”
1
MEGLIO ACCENDERE UNA CANDELA…
Quest’estate in un negozio di cianfrusaglie c’era un espositore con delle targhe su cui erano impresse delle massime di famosi pensatori. Una in particolare, di autore
anonimo, mi ha profondamente colpito: “Ho conosciuto
un uomo molto povero, ma talmente povero che l’unica
cosa che aveva erano i soldi”. Per molti giorni questa frase mi è rimasta dentro forse perché nella sua semplicità
rappresenta pienamente quest’epoca che stiamo vivendo.
Gli avvenimenti degli ultimi mesi hanno però superato
ogni limite e ogni immaginazione. Una malattia latente, un vorace tarlo ci sta divorando: la corruzione. Una
politica povera, arrogante, succube dei poteri economici,
dell’egoismo e dei mercati sta flagellando il nostro paese.
Non bastavano le notizie riguardanti la crisi economica
e la nuova povertà a mandarci in depressione: a questo
si aggiungono anche scandali, ruberie, imbrogli, truffe…
Ogni giorno i giornali riportano notizie incredibili che investono ormai ogni corrente politica compresi quelli che
si sono sempre dichiarati “duri e puri”. La politica, che
negli anni ‘80 rubava per gli apparati del partito, oggi si è
trasformata in furto personale, in egoismo per arricchire
se stessi.
Stupiscono ancor di più tutte quelle persone che, pur
stando vicino a questi farabutti, si nascondono dietro ai
“non sapevo”, “non ci siamo mai accorti”. A volte ci vergogniamo un tantino di essere italiani e come dice Corrado Stajano: “…abbiamo buone ragioni di vergognarci
prima fra tutte il non essere stati capaci di esprimere una
classe politica che ci rappresenti”. Sì, perché in fondo è
anche colpa nostra perché avremmo potuto saperne di
più, interessarci di più, informarci di più, partecipare di
più, arrabbiarci di più. E non lo abbiamo fatto per pigrizia
mentale o per amore del quieto vivere.
Un dato impressiona particolarmente. Nella classifica internazionale sul tasso di corruzione percepito nel Paese
stilato dall’associazione “Trasparency International” siamo al 69° posto con il Ghana e la Macedonia.
Nemmeno dalla Chiesa, dopo i recenti scandali, provengono segnali positivi. Il credente assiste “incredulo” allo
spettacolo desolante di una parte dell’Istituzione cattolica che usa la fede a fini personali.
Che fare? Che cosa possiamo fare noi amministratori di
piccole realtà come la nostra? Come frenare questa difficile situazione, dove l’identità sembra affogare in un
mare di sfiducia prima di tutto in noi stessi?
Credo che mai come ora sia necessario impegnarci profondamente nel sociale, nella politica, nella cultura, investire sulle persone e sui giovani in modo particolare.
Molti di loro sentono il desiderio di mettersi al servizio
della comunità. Corrado Alvaro sosteneva: “La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è
il dubbio che vivere onestamente sia difficile”. Il nostro
compito è quello di far riscoprire il vero senso del bene
comune e i principali valori della nostra esistenza: l’onestà, la partecipazione, la responsabilità sociale, l’impegno, la libertà.
Questa pubblicazione ha in prima pagina la bellissima
foto del fotografo Adriano Condini “Il Bacio”. Questa foto,
che ha vinto un’importante concorso a Osaka in Giappone e che ha avuto riconoscimenti in tutto il mondo,
ben rappresenta la nostra risposta: resistere nonostante
tutto. Resistere attraverso i nostri progetti, rilanciare la
speranza nel futuro con iniziative e segni che raccontino
qualcosa di noi, che facciano danzare il cuore.
Resiste il volontariato sempre impegnato in progetti importanti e preziosi che vivacizzano la nostra comunità.
Resistono i maestri e gli educatori dell’asilo e della scuola
dando senso al sapere e all’istruzione dei nostri piccoli
cittadini.
Resistono le famiglie, gli operatori economici, i contadini… Resistono Ivan Concini, Annalisa Covi, Ivan Morten,
Mariangela Franch, Giovanni e Annarosa Pezzini, don
Mauro e don Ezio e anche Mary Socin (con Irma Pedrini),
107 anni e tanti ricordi anche legati a Sarnonico. Tutti a
ribadire quello che Confucio disse 550 a.C.: “È meglio accendere una candela che maledire l’oscurità”. Un progetto tra i tanti in particolare mi sta a cuore in questi mesi,
quello del Punto Lettura (palestra della mente…) che da
poche settimane è stato aperto al piano terra della Casa
Sociale (ex Comune). Un progetto che da anni è in cantiere e finalmente si sta realizzando. Ho sempre sognato
(anche questo è un modo di resistere?) di far nascere nel
nostro paese un centro culturale e sociale a disposizione
di tutti dove si possano trovare giornali quotidiani, riviste
anche in lingue diverse dalla nostra, e libri, tanti libri in
particolare per bambini e ragazzi. Dove ci si possa incontrare per bere un caffè ma anche a seguire il racconto di
un relatore o ad emozionarsi davanti ad un film in bianco
e nero. E ancora a studiare, a navigare nella rete a seguire
corsi… uno spazio per tutto il volontariato aperto alle
idee e al mondo.
Permettetemi di dare infine un segno di affetto, di stima e di incoraggiamento ai miei compagni di viaggio,
gli amici del Consiglio Comunale. Anche se la nave non
cammina sempre in mari tranquilli e a volte siamo sorpresi da tempeste e bonacce, da squali e pirati, ci appare
chiara la nostra destinazione: sempre convinti di non essere infallibili ma certi di cercare sempre le rotte migliori.
Una cosa in pieno mare ci ha sempre confortati: non ci
siamo mai dimenticati della terra.
Lascio infine questo testo tratto da “L’arte di tacere” di
Joseph Antoine Dinouart Toussaint, ecclesiastico e scrittore eclettico (Amiens, 1716-1786). In un mondo che
parla e straparla, ricorrendo alle più tecnologiche diavolerie che a volte servono solo a riempire di nulla un vuoto
interiore e umano. Affinché si ritorni alla purezza e alla
sobrietà. Affinché le parole siano prudentemente soppesate… almeno nel giorno di Natale.
Buon Natale e buone cose per il 2013.
Il Vicesindaco
Alberto Larcher
“L’arte di tacere”
“È bene parlare solo quando si deve dire qualcosa che valga più del silenzio.”
“Esiste un momento per tacere, così come esiste un momento per parlare.”
“Nell’ordine, il momento di tacere deve venire sempre prima: solo quando si sarà imparato a mantenere il
silenzio, si potrà imparare a parlare rettamente.”
“Tacere quando si è obbligati a parlare è segno di debolezza e imprudenza, ma parlare quando si dovrebbe
tacere, è segno di leggerezza e scarsa discrezione.”
“Quando si deve dire una cosa importante, bisogna stare particolarmente attenti: è buona precauzione
dirla prima a se stessi, e poi ancora ripetersela, per non doversi pentire quando non si potrà più impedire
che si propaghi.”
“Quando si deve tenere un segreto non si tace mai troppo: in questi casi l’ultima cosa da temere è saper
conservare il silenzio.”
“Il riserbo necessario per saper mantenere il silenzio nelle situazioni consuete della vita, non è virtù minore
dell’abilità e della cura richieste per parlare bene; e non si acquisisce maggior merito spiegando ciò che si
fa piuttosto che tacendo ciò che si ignora.’’
“Si è naturalmente portati a pensare che chi parla poco non è un genio, e chi parla troppo è uno stolto o
un pazzo: allora è meglio lasciar credere di non essere geni di prim’ordine rimanendo spesso in silenzio,
che passare per pazzi, travolti dalla voglia di parlare.”
“Qualunque sia la disposizione che si può avere al silenzio, è bene essere sempre molto prudenti; desiderare fortemente di dire una cosa, è spesso motivo sufficiente per decidere di tacerla.”
“Il silenzio è necessario in molte occasioni; la sincerità lo è sempre: si può qualche volta tacere un pensiero, mai lo si deve camuffare. Vi è un modo di restare in silenzio senza chiudere il proprio cuore, di essere
discreti senza apparire tristi e taciturni, di non rivelare certe verità senza mascherarle con la menzogna.”
Abate Dinouart - 1771
Tratto de ”l’arte di tacere” dell’Abate Dinouart- Sellerio Editore Palermo
2
TEMPO DI CRISI,
TEMPO DI CAMBIAMENTO
Tempo di crisi. Crisi economica. Disoccupazione giovanile. Ma soprattutto
crisi di idee e di prospettive. L’Italia è depressa. E motivi per deprimersi,
effettivamente, ce ne sono tanti. Cerchiamo di definire alcuni punti fermi. Il debito pubblico italiano è tra i più elevati tra tutte le nazioni. I debiti
è, moralmente ed economicamente, meglio pagarli (nonostante i sacrifici
enormi da sostenere, anche la Grecia ne è consapevole). Per poter pagare i
debiti bisogna creare reddito, di conseguenza è necessario far ripartire l’economia. Far crescere l’economia, il famigerato PIL, non è facile con una
tassazione alta, un costo del lavoro tale da rendere difficile le esportazioni, la carenza di risorse per fare nuovi investimenti, vincoli ambientali
che diventano più stringenti. Infine, è sempre più evidente, e molti studi
lo confermano, che la crescita economica in se stessa non porta necessariamente ad una corrispondente crescita della qualità della vita. Tutto ciò
significa allora, dover crescere, con fatica e sacrifici, per pagare i debiti
frutto di trent’anni di gestione della nazione a dir poco allegra, senza ottenere in cambio un miglioramento della qualità della vita. Il PIL (prodotto
interno lordo), infatti, misura la ricchezza economica prodotta in un anno
da una nazione. È una dimensione importante per controllare la salute di
un’economia, ma non può essere assunta, come è stato fatto per tanto
tempo, come il termometro del benessere di una nazione. Facciamo un
semplice esempio: se aumenta la vendita di farmaci ansiolitici o di porte
blindate, il PIL cresce ma il benessere e la sicurezza diminuisce. C’è ben
motivo se l’Italia è depressa! E pensare che poteva andare ancora peggio!
Molti economisti concordano sul fatto che alla fine del 2008, quando
scoppia la crisi finanziaria mondiale negli Usa, legata ai debiti subprime,
le economie occidentali sono sull’orlo del crollo totale. Solo un intervento
d’urgenza dei governi Usa ed Europei, con costi economici esorbitanti,
permette di evitare il tracollo del sistema finanziario e di conseguenza
di tutte le economie di mercato. Con un’efficace metafora, il prof. Mauro
Magatti autore del libro “La grande contrazione”, afferma che quanto è
successo è come quando una persona subisce un grave infarto e con una
terapia d’urgenza si riesce a scongiurarne la morte. Il paziente è vivo, ma
non sarà più quello di prima, la sua vita non sarà più come prima, ci saranno molte più limitazioni, alcune cose ammesse in precedenza ora non
saranno più possibili. Una vita diversa, ma non necessariamente peggiore.
Il 2008, con il fallimento della Lehman Brother’s, ha segnato simbolicamente la fine di un’epoca. Dalla caduta del muro di Berlino e per trent’anni si è assistito ad una crescita incontrollata dominata da una semplice
regola: tutto ciò che è tecnicamente fattibile è lecito farlo. Una delle
conseguenze è stata quella di crescere e consumare indebitandosi senza
chiedersi chi avrebbe pagato. Oggi sappiamo chi pagherà: le nuove generazioni.
Siamo quindi tornati al punto di partenza: tempo di crisi. Il termine crisi
deriva dal greco e significa separare. È quindi nei tempi di crisi che si
separa il vecchio dal nuovo, quello che è stato da quello che sarà. È nei
tempi di crisi che nasce il cambiamento, che emerge un pensiero nuovo,
idee nuove. Proprio ciò di cui si ha bisogno oggi! Quando la strada vecchia
non porta in nessun buon posto è meglio cambiare direzione, trovare (o
ritrovare) nuovi orizzonti, nuovi termini con cui misurarsi e confrontarsi.
Qualche economista e sociologo ha cercato di indicare delle direzioni
verso cui guidare il cambiamento. Dal concetto di libertà assoluta senza
limiti è necessario passare al concetto di “libertà responsabile” dove la
responsabilità è il limite che viene posto alla libertà individuale a favore
del bene comune e di quello delle future generazioni. L’attività economica
deve essere al servizio dell’uomo e non viceversa.
E qui arriviamo al dunque. È arrivato il tempo della sobrietà, delle scelte
di ciò che è importante e ciò che non lo è, ognuno è tenuto a farlo con la
propria sensibilità, religiosa o laica, umanistica o ambientalista che sia.
È arrivato il tempo di rivalutare ciò che esce dalle logiche di mercato: la
solidarietà e la gratuità del volontariato e delle comunità, il valore della
condivisione e dello scambio disinteressato. Crescita sì, ma nel rispetto
dei vincoli che una società responsabile consapevolmente si pone.
In questo contesto dove noi tutti ci rendiamo conto che qualcosa è successo, ma il nuovo è ancora tutto da costruire, ci troviamo disorientati ed
avanziamo a tentoni, sia nella gestione della propria vita privata familiare
e lavorativa, sia, per chi ha incarichi pubblici, nella gestione della cosa
pubblica. Stiamo provando a portare avanti concetti nuovi nella gestione
del patrimonio immobiliare, nel gestire le risorse economiche in calo, nel
creare cultura e applicare concetti di sostenibilità ambientale, nel creare
relazioni dentro e fuori dalla comunità. In altri articoli del giornalino speriamo di offrirvene qualche spunto concreto.
Speriamo… Stiamo provando… Sì, perché il cambiamento è cosa difficile
che tocca l’animo e l’intelligenza umana; cambiare la propria testa non
è facile, gli errori sono da mettere in preventivo e i risultati non sono
garantiti, ma non possiamo guardarci indietro: un’epoca si è chiusa e non
tornerà. L’Assessore
Luca Inama
lavori in corso
Alcune opere pubbliche sono in corso di ultimazione.
Ecco un riepilogo delle principali:
CENTRO RACCOLTA MATERIALI
A partire da martedì 23 ottobre 2012 è operativo il nuovo Nuovo Centro di raccolta (C.R.) del Comune di Sarnonico. Inaugurato alla presenza dei sindaci della
zona e dell’Assessore della Comunità di Valle Rolando Valentini offre un servizio
integrato agli altri centri della valle.
Al Centro si possono conferire: carta, cartone, vetro, lastre di vetro, materiali ferrosi, imballaggi di plastica, bottiglie di plastica, plastiche dure, cassette per frutta,
taniche di plastica, nylon, barattolame, legno, vegetale, televisioni e computer, frigoriferi,
ingombranti (materassi, mobili,
ecc), materiale inerte, tetrapak.
Possono accedere al centro di
raccolta le utenze domestiche e
non domestiche che siano in regola con il pagamento della tariffa
per la gestione dei rifiuti urbani.
Trovate gli orari di apertura su questa pubblicazione sotto Notizie Utili
o sul sito comunale.
CASA SOCIALE
Nel programma di riqualificazione
per la totale fruibilità dell’edificio
“Casa Sociale” sono in corso le opere
relative alle sistemazioni esterne.
Si tratta della pavimentazione del
piazzale con il recupero di aree verdi e
la realizzazione di un accesso per carico-scarico alimentare a servizio della
mensa scolastica al primo piano. È stato realizzato inoltre sul lato nord un nuovo
ingresso che collega i piani superiori rendendo autonomo il piano terra, dove a
breve si aprirà il nuovo Punto Lettura. Sul fronte sud e ovest verrà installato una
pensilina con l’impianto fotovoltaico.
CASA BOLEGO
Sono state ultimate le opere di risanamento statico, la sostituzione della copertura e la tinteggiatura delle facciate esterne. A piano terra dell’immobile è stata
ripristinata e ammodernata la cucina, utilizzata da tutti i gruppi di volontariato
e dalle varie Associazioni operanti sul territorio per l’organizzazione di manifestazioni a favore della collettività. La cucina, inoltre, è disponibile previa richiesta
presso gli uffici comunali, anche alle famiglie per festeggiare compleanni, feste…
Casa Bolego è un immobile che merita approfondimenti importanti, su un suo
futuro utilizzo.
A SEIO
L’Amministrazione Comunale al fine di favorire l’insediamento, il ripristino e la
permanenza delle attività negli abitati privi o carenti di servizi commerciali, ha
incaricato l’Ing. Marco Covi nella redazione di un progetto definitivo, inerente la
ristrutturazione dell’immobile “Bar all’Invito” per destinarlo a Centro Multiservizi. Con questa iniziativa, prevista dalla legislazione provinciale, si potrà ipotizzare
che anche la frazione di Seio potrà disporre di un punto vendita di prodotti di
prima necessità.
Quotidianamente si eseguono inoltre piccoli lavori di natura ordinaria e straordinaria meno visibili, rivolti alla viabilità, alla segnaletica stradale, all’arredo
urbano, alla manutenzione e il funzionamento degli immobili.
L’Assessore
Michele Covi
3
L’Amministrazione per i giovani!
Ecco i nostri giovani
che escono allo scoperto
titolo
e mostrano alla nostra Comunità il proprio impegno, la propria disponibilità
e perché no… anche la loro simpatia!
Ci eravamo lasciati due anni fa, un percorso appena iniziato, tante cose da fare, alcune fatte, ancor tante da realizzare.
Ho sempre ritenuto che amministrare un paese non sia solo preoccuparsi di gestione di grandi opere pubbliche ma anche quello di rafforzare lo stato di benessere a favore di tutta la
comunità. Una comunità composta da famiglie, bambini, giovani, anziani.
“Tutti abbiamo una storia da raccontarci”! L’impegno comune dev’essere l’unire tutte le sinergie presenti: dall’associazionismo che nel nostro paese sono un vanto e rappresentano una
vera ricchezza, dal volontariato impegnato con determinazione nello sviluppo sociale e culturale, dai giovani speranza di un futuro, dagli anziani che non possono essere dimenticati, a
chi si cura di loro, per far sì che l’unione di tutte queste forze, possano portare a migliorare la qualità della vita, nel rispetto di valori profondi quali la giustizia sociale, la solidarietà, il
benessere sul nostro territorio e le pari opportunità.
Anche il nostro Comune si vuole qualificare sempre più come territorio accogliente ed attrattivo per le famiglie implementando servizi ed opportunità rispondenti alle aspettative delle
famiglie residenti e non, cercando di perseguire il benessere familiare mettendo in campo servizi che rispondono alle esigenze e ai reali bisogni delle famiglie.
All’attivazione della convenzione con la Cooperativa Sociale Tagesmutter del Trentino “Il Sorriso” servizio valido ed alternativo all’assistenza all’infanzia; all’applicazione dell’orario flessibile ed il part-time implementando il servizio dell’ “asilo nido sovracomunale”; all’adesione a numerosi progetti attivati per il supporto scolastico socio-educativo che spaziano dalle
attività ludiche, sportive, ricreative e culturali; al sostegno dato a tutte le associazioni di volontariato e ai gruppi giovanili che operano all’interno del nostro paese (vi rimando a quanto
loro stessi hanno pubblicato nelle pagine successive di questo notiziario), porterà il nostro Comune a depositare entro fine anno, presso la Provincia Autonoma di Trento il disciplinare
del Marchio Family che certificherà il nostro Comune “Amico della Famiglia”.
Per quanto riguarda il sostegno alle persone anziane, è nostra intenzione aiutare a mantenere una attiva collaborazione con tutte le Associazioni presenti sul territorio che hanno il compito di recepire, per quanto possibile, le iniziative a favore della terza età, e che ci vede impegnati ad una profonda riflessione sugli obiettivi e sulle strategie orientabili nell’erogazione
di servizi a favore degli anziani che rappresentano una componente estesa ed in continua crescita anche nel nostro paese.
La cosa più bella di Natale è vedere i sorrisi felici dei bambini che aprono i loro regali, ed è proprio lì che nasce il rimpianto di essere diventati grandi...
Che questo Natale sia ricco di sorprese, di gioie, di umiltà, soprattutto di tanto amore.
Buon Natale a tutti
L’Assessore Nadia Tecini
Il vento soffia ancora... sempre più forte!
Ci eravamo lasciati con un vento di cambiamento... con
un nuovo presidente e nuove strade da prendere e da
esplorare. E, due anni dopo, il Gruppo Giovani “Smile” ha
tanto da raccontare. Dal 2011, sotto la guida del nuovo
presidente Roberto Abram (subentrato alla presidentessa
Michela Martini), molti sono i nuovi progetti a cui abbiamo partecipato. A cominciare dalla tradizionale festa
di Natale, con tombola e animazione per grandi e piccoli
nel giorno di S. Stefano (appuntamento che si ripeterà
presto, e al quale invitiamo tutti calorosamente), che
dallo scorso anno è progettata e organizzata per intero
dal Gruppo Giovani, con la gentile e preziosa collaborazione della Pro Loco, gruppo Alpini, gruppo Mani Amiche
e di alcuni membri del gruppo oratorio. Un altro appuntamento che vorremmo si ripetesse ogni anno è quello
della corrida (nel periodo primaverile/estivo), che ci vede
impegnati in prima persona negli sketch comici e nelle
nostre ormai classiche coreografie, ma soprattutto come
organizzatori. In mezzo a tanta organizzazione di eventi
non abbiamo dimenticato uno dei nostri interessi principali, quello di dare un contributo concreto a chi, nella
vita, non è stato fortunato come noi. In quest’ottica ab-
È un percorso educativo che si rivolge ad adolescenti e giovani e poggia su 4 parole chiave; STORIA: come approfondimento degli eventi che hanno caratterizzato il cammino
dell’uomo sia nel passato che negli avvenimenti più recenti;
MEMORIA: intesa come personalizzazione, incontro e con-
4
fronto con i testimoni, con le realtà che operano per conservare la memoria e soprattutto con i luoghi che ne sono
impregnati; TESTIMONIANZA: capire le situazioni che vedono la perdita della dignità e dei diritti umani per non
dimenticare che il futuro dipende dallo sforzo di ognuno di
noi; IMPEGNO: affinché tutti nel piccolo e nel quotidiano
delle nostre vite possiamo contribuire a costruire un mondo
più giusto e solidale.
Gli obiettivi dell’Associazione sono quelli di intessere dei
rapporti con le realtà locali (comuni, Parrocchie, Associazioni, Casse Rurali) per costruire una rete di conoscenze,
valori, idee da condividere con i giovani; altro obiettivo, più
educativo, è nella necessità di fare gruppo, confrontarsi in
una ideale “comunità viaggiante” di contenuti e idee, creare
rete affinchè si colga il senso vero di una memoria critica.
Per raggiungere questi obiettivi si porranno in essere delle azioni;
-sensibilizzare i giovani alla partecipazione ed allo
scambio di idee;
-educare alla conoscenza della storia, dei luoghi e degli
avvenimenti;
-educare i ragazzi all’impegno, ovvero la spinta a trasformare i propri pensieri e sentimenti in impegno quotidiano;
-promuovere la nascita di reti territoriali per collaborare ad iniziative comuni, con particolare attenzione alle
tematiche dell’educazione alla socialità e alla legalità;
-organizzare attività di tipo sociale e culturale anche al
fine di autofinanziarsi;
-predisporre e favorire, in coerenza con le proprie fina-
vi presento altrementi!
Altrementi è un’associazione giovanile, con sede a Sarnonico, composta da giovani
di diversi paesi, Seio, Sarnonico, Cavareno, Romeno, Fondo, Rumo, Cles che, nel
lontano 2009, hanno deciso di attivarsi per animare e coinvolgere la comunità
dell’Alta Valle.
Nata inizialmente come gruppo informale, Altrementi si è lanciata, in collaborazione con il Piano Giovani di Zona “Non uno di meno” e supportata inizialmente
dalla società cooperativa sociale Kaleidoscopio, nella realizzazione della prima iniziativa nel 2009, al Palanaunia di Fondo, che ha coinvolto alcune band giovanili
locali, ritagliato uno spazio in cui artisti potessero mettere in mostra le proprie
opere, allestito laboratori per famiglie e bambini, e per quanti volessero sperimentarsi con nuovi strumenti e materiali. Vi è stato inoltre un momento di dibattito
e confronto sulla situazione giovanile di oggi, con rappresentanti di varie realtà,
da quella accademica, a quella della psicologia, e per finire quella associativa. Il
successo della prima edizione ha portato Altrementi a continuare nella realizzazione di attività che potessero interessare e coinvolgere i ragazzi. Nel 2010 inizia
così l’esperienza più significativa e coinvolgente, che arricchisce di nuovi membri
il gruppo: lo scambio culturale con Prijedor, in Bosnia, tramite l’Associazione Viaggiare i Balcani. Dopo la settimana di permanenza in quel territorio, alla scoperta
di realtà associative giovanili locali, viene organizzato nuovamente l’evento in Val
di Non, a Fondo, con tema centrale e di fondo “Il Viaggio”, sviluppato attraverso
l’allestimento di una mostra e un dibattito durante cui viaggiatori appassionati si
sono potuti raccontare. Le serate hanno visto protagonisti sul palco e come artisti
una ventina di giovani bosniaci, assieme ai giovani locali.
Il consolidamento del gruppo, la voglia di mettersi in gioco e di essere un punto
Il viaggio in Bosnia, anno 2010
di riferimento concreto per la comunità in generale, spinge il gruppo, nell’ottobre
2011, a diventare associazione.
La prima iniziativa che inaugura questa nuova veste, è la collaborazione con l’associazione dei ciechi Dark Solution di Trento, per la realizzazione a Cavareno del bar
al buio, appuntamento che ha riscosso un grande successo e molta partecipazione.
Nel 2012, l’associazione Altrementi decide di occuparsi di un tema attuale e molto
sentito: quello della sostenibilità, non solo ambientale, ma anche economica
e sociale. È stato un progetto complesso, dinamico che si è concretizbiamo gestito la vendita delle uova di Pasqua e delle Stelle di Natale
zato in un percorso di sensibilizzazione in tre serate, a settembre,
dell’AIL, delle rose a favore della Lega Tumori e abbiamo organiza Sarnonico, sul tema della mobilità alternativa, dell’alimenzato un mercatino del libro, il cui ricavato è stato in parte detazione di qualità e di un tipo di turismo definito come
stinato ai terremotati dell’Emilia. Una novità di quest’anno è
“responsabile”, che ha visto la collaborazione con nuinvece, la collaborazione estiva con la Pro Loco di Sarnonico
merose realtà associative presenti sul territorio, a cui
e Seio per quanto riguarda alcune delle feste estive e, in
è seguito, in ottobre, a Cavareno, un week end ricco
particolare, in occasione di feste rivolte ai bambini (ai
di attività: un’accattivante esposizione di opere di
quali offriamo palloncini modellati e trucca-viso, attiartisti sul tema in questione, divertenti laboratori
Il Gruppo Giovani Smile vorrebbe cogliere l’ocvità che svolgiamo sempre con grande divertimento) e
sul riuso, numerosi stand che presentavano varie
casione per ringraziare, con un caloroso abbraccio
durante la 12 ore di calcio.
realtà che si occupano e si preoccupano princidi gruppo, tutte le persone che, dal 2005, hanno creUsciamo quindi da un anno molto impegnativo, ma
palmente della sostenibilità in diversi ambiti,
duto in noi e ci hanno supportati, in particolare Luisa,
carico di bei momenti e di soddisfazioni. Oggi più che
una biciclettata nella natura, una spaghettata in
Cinzia, Franca e Michela e soprattutto l’attuale diretmai ci sentiamo pronti ad affrontare nuovi progetti e
compagnia e l’esibizione di band giovanili, uno
tivo, che riesce sempre, con grande impegno, a renuove sfide e ad accogliere nuovi membri: chiunque è
spettacolo di break dance e di giocoleria col fuoalizzare le nostre pazze idee: Roberto Abram
il benvenuto nel nostro gruppo e nella “nostra saco, per momenti davvero emozionanti!
(presidente), Massimo Covi (vicepresiletta”, prendiamo seriamente i nostri impegni, ma
L’Associazione Altrementi è dunque una realtà dianche il divertimento e le risate sono sempre
namica, aperta a chiunque abbia voglia di mettersi
dente) e Gabriele Martini (segretario).
garantiti!
in gioco, di fare qualcosa per se stesso e per gli altri,
Vi auguriamo un buon Natale e un felice anno
di divertirsi e di conoscere gente nuova, di realizzare
nuovo, e vi aspettiamo non solo alla festa di
iniziative nuove e colorate, per nulla scontate!
Natale, ma anche in occasione di tutti i grandi
progetti che già abbiamo in mente per il 2013!
Elisa Inama e Sharon Ingoglia
Il gruppo
giovani Smile
ASSOCIAZIONE “ LA STORIA SIAMO NOI “ - onlus
lità, ogni altro servizio che possa favorire la crescita
e migliorare la partecipazione dei propri aderenti ed il
loro radicamento sociale e culturale.
“La Storia siamo noi” organizza un percorso formativo sul tema “Lavoro e Legalità” che ci terrà impegnati con incontri, testimonianze e dibattiti durante l’autunno/inverno con cadenza mensile. Nei
giorni dal 27 aprile al 2 maggio 2013, poi, per concludere il progetto, saremo in Sicilia in un viaggio
nel quale visiteremo luoghi e incontreremo persone legate a questi temi, come Maria Falcone, i ragazzi di “Addio pizzo”, le cooperative di Libera Terra che operano sui beni confiscati alla mafia, l’incontro con Franco La Torre, figlio di Pio La Torre, ucciso dalla mafia, alla Portella della Ginestra luogo
simbolo della lotta per il lavoro e la legalità e sentiremo la testimonianza del Vescovo di Agrigento
Mons. Francesco Montenegro, una delle voci più alte della Chiesa siciliana sui temi della legalità.
Un viaggio per scoprire insieme luoghi, per conoscere persone, per trovare il senso del presente nella
memoria di ieri, per capire il valore di alcune parole: libertà, dignità dell’uomo, diritti negati, speranza. “Operazione D-Day - Banlieue periferie parigine” meta Parigi e Normandia
aprile-maggio 2012
5
“NON PUÒ PIOvERE PER SEMPRE…”
Tutti, ormai, ci rendiamo conto che stiamo vivendo in un
periodo storico particolare e che presenta molti aspetti di
difficoltà, sia da un punto di vista economico (pensiamo
alla crisi, ma anche alla difficoltà di varie persone nella
gestione del denaro…), sia da un punto di vista umano.
In questi mesi sono stato chiamato spesse volte a partecipare ad incontri-dibattito su molti aspetti di questa
epoca e da tutte le analisi che ho sentito e alle quali
ho partecipato, ne esce volentieri un quadro abbastanza grigio! Questo è vero e non voglio contestare certe
affermazioni sociologiche o altri aspetti ormai evidenti.
La domanda che però mi pongo è questa: ”ma possiamo
ridurre tutto a un epoca triste e non vedere anche tutto il
bello che c’è?” Sì perché in questa nostra società esiste e
vive anche molto di bello e positivo! Come diceva Begnini
in un suo famosissimo film “La vita è bella”!
A qualcuno questa affermazione può far storcere il naso,
ma io ne sono convinto. Ovvio non può e non va sempre
tutto bene e senza difficoltà o preoccupazioni o senza
nessun tipo di sofferenza, però (c’è sempre un però) il
grigio non è mai ne tutto bianco ne tutto nero, sta a
noi cercare di vedere bene nelle e attraverso le cose e
le vicende della vita! Mi direte, ma che razza di discorso
fa don Mauro sta volta? Beh, quando mi è stato chiesto
di scrivere un articolo per il giornalino avevo molte altre
idee e magari anche argomenti, ma penso che mai, come
in questo momento, dobbiamo prenderci del tempo per
riflettere e vivere bene la nostra vita adesso.
Io credo che veramente, anche nelle difficoltà, possiamo
trovare qualcosa di positivo che ci aiuta ad affrontare
meglio le situazioni e a reagire in modo positivo.
Mi fa un po’ specie vedere come alcuni termini non
si usino più nel linguaggio comune come ad esempio:
QUOtidiaNitÀ, SPeraNza, FUtUrO, GiOia, FeLicitÀ!
Sì è difficile parlare di felicità, ma pensiamo: è per questo
che viviamo per la felicità non per la tristezza! Viviamo
nella speranza di un presente e futuro migliore, ma lo
creiamo adesso, non solo domani! Pensate che bello vivere ogni giorno la nostra vita in quello che facciamo!
Che bello se invece che andare in giro come dei “musoni” imparassimo a sorriderci l’un l’altro e a salutarci,
a renderci conto che è da queste piccole cose che cambiamo in bene e bello tutto il resto! Che bello sarebbe
se ci convincessimo che la vita (non solo l’economia) è
piena di speranze positive che possono, se vogliamo, diventare delle realtà! Che bello pensare che oltre le cose
brutte esistono anche quelle belle e raccontarcele! Che
bello vedere due persone che si amano, che si cercano,
che si vogliono bene! È fantastico vedere il sorriso dei
bambini, è bellissimo vedere la gioia negli occhi di una
persona anziana; non ha eguali l’espressione soddisfatta
di un genitori che guarda suo figlio che cresce! Carissimi
è bella la vita e come dice un vecchio proverbio cinese
“dopo il temporale arriva sempre il sole”. Impariamo a
guardare la vita con gli occhi della gioia e della speranza,
non stanchiamoci mai di cercare la vera felicità, quella
che una volta trovata non la lasci più, non la felicità che
ti obbliga a cercare sempre qualcos’altro o qualcun altro!
Viviamo la vita non lasciamocela passare davanti e basta!
Questo è il grande annuncio che il Natale ci porta, questo
Bambino, Gesù Cristo, che nasce ed è in mezzo a noi ci
dice abbraccia la vita vera, ti aspetto non chiudere le
braccia alla vita, ma tienile sempre aperte!
Buon Natale a tutti e grazie di cuore a tutti! Buon Natale
e bella vita a tutti!
Don Mauro
“Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo,
allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se
tu hai un’idea, ed io ho un’idea, e ce le scambiamo, allora
abbiamo entrambi due idee.”
George Bernard Shaw
Il Piano Giovani di Zona rappresenta un importante strumento per lavorare insieme ed attivare una serie di azioni
a favore del mondo giovanile. È un segno tangibile della volontà delle amministrazioni locali di portare avanti un
nuovo modo di fare politiche giovanili basato sul dialogo, il confronto e la partecipazione di soggetti con diverse
competenze, culture organizzative, visioni ed idee. Si vuole quindi programmare adottando un’ottica di collaborazione, coordinamento e sinergia.
Il Piano Giovani dell’Alta Val di Non coinvolge dodici comuni: Amblar, Castelfondo, Cavareno, Dambel, Don, Fondo,
Malosco, Romeno, Ronzone, Sanzeno, Sarnonico e Ruffrè Mendola. È coordinato da un Tavolo del confronto a cui
partecipano gli amministratori dei dodici comuni ed i rappresentanti di alcuni gruppi giovanili formali ed informali,
enti, associazioni e gruppi che lavorano con i giovani. Il Tavolo è sempre aperto alla partecipazione di giovani e
rappresentanti della parrocchia, delle associazioni e dei gruppi attivi nel mondo giovanile.
Il Piano “Non uno di meno” organizza e promuove annualmente decine di progetti a favore dei giovani nella sua
accezione più ampia di pre-adolescenti, adolescenti, giovani e giovani adulti.
Nell’ultimo anno molte sono state le iniziative proposte sul territorio per offrire ai giovani spazi ed occasioni per
incontrarsi, dialogare, socializzare e vivere nuove esperienze insieme.
Il nostro incessante lavoro mira a per far capire che quello che abbiamo tra le mani, e che la Provincia Autonoma
di Trento ha proposto con grande merito, è davvero uno strumento utile a tutti, un trampolino di lancio per qualcosa di ancora più grande, la possibilità per i giovani di essere artefici del loro presente, per realizzare idee e sogni.
A proposito di ciò, noi siamo sempre disponibili per andare incontro a tutto e tutti.
Ci potete contattare per qualsiasi motivo, per darci idee e considerazioni, o solo per curiosità, al numero
340.0777344, all’indirizzo e- mail [email protected] o all’account facebook facebook.com/pianogiovani.
altavdn.
Il referente tecnico organizzativo
Stefania Sarcletti
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ANNALISA
vINCE
“ARTE&MALGA” 2012
COMPLIMENTI alla nostra concittadina Annalisa
Covi che con la collaborazione di Sabine Bortolotti
ha vinto la terza edizione del concorso artistico
“Arte&Malga 2012” con l’installazione “Nascita”
realizzata con materiali naturali. L’opera realizzata
presso la malga di Cloz è completamente costruita con rami raccolti sul posto e si alza verso il
cielo con grande eleganza e naturalezza. Un bel
risultato per 2 giovani che da anni si occupano di
arte, in particolare di Land Art. Il premio sarà l’allestimento di una mostra a Cles presso il Palazzo
Assessorile nella primavera prossima.
Il Dolomiti Golf di Sarnonico, unico campo a 18 buche in
Trentino, si avvia a concludere un’altra stagione positiva
di golf. Aveva aperto i battenti, come di consueto, già alla
metà di marzo mettendo a disposizione le sue prestigiose
18 buche dal lunedì alla domenica ai numerosi giocatori appassionati ed ai professionisti. Il campo da golf di
Sarnonico, disegnato dagli architetti Michael Niebdala e
Luca Borzaga, è nato agli inizi degli anni novanta per la
volontà e la lungimiranza dell’allora Sindaco Livio Covi
ed è ora ritenuto uno dei più impegnativi dell’arco alpino
dal punto di vista tecnico di gioco. Tuttavia, la fatica dei
giocatori è ampiamente ricompensata dall’incomparabile
bellezza del paesaggio della quale gli atleti conservano
certamente un ricordo particolare. Le buche del percorso, disseminate lungo i 50 ettari, sono infatti magica-
A SARNONICO HA APERTO i battenti UN MULINO
Non sono proprio macine ad acqua come quelle dei mulini in attività lungo i torrenti della Val di
Non fino alla fine dell’800, sono macine a motore dei primi del ‘900 quelle che si possono vedere
nel mulino aperto lo scorso luglio in via Manzoni 12.
Un mulino dove è possibile acquistare diversi tipi di farina ed orzo, oltre che ammirare antichi
strumenti usati per lo sfalcio e la battitura a mano del grano, accanto a macchine dei primi anni
del ‘900. L’iniziativa è frutto della curiosità e dell’entusiasmo di Giovanni e di Annarosa Pezzini e
di Mariangela Franch che insieme hanno condiviso un progetto e trasformato un’idea in un’attività
produttiva.
Tutto ha preso avvio dalla passione di Giovanni per le vecchie macchine agricole, dall’interesse di
Annarosa a sperimentare la coltivazione degli ortaggi secondo i principi della biodinamica e dalla
voglia di Mariangela di vedere nascere un’azienda sostenibile ed eco-compatibile. I locali, che per
qualche secolo avevano ospitato la stalla, bonificati e restaurati da una ventina d’anni, sono diventati la sede del mulino. All’inizio gli spazi hanno ospitato l’esposizione delle macchine, di molta
documentazione sull’agricoltura di una volta, e di un enorme setaccio contenete le diverse varietà
di semi indicate con il nome in modo che scolaresche e turisti possano soddisfare le loro curiosità.
Ben presto accanto al piccolo museo ha preso avvio la produzione vera e propria di diversi tipi di
farine. Di passione in passione, infatti, Giovanni ed Annarosa hanno deciso di coltivare la materia
prima, ed hanno seminato frumento, mais, lino e grano saraceno, i cui fiori durante l’estate hanno
colorato di azzurro e di rosa i Pradiei.
L’obiettivo era arrivare alla produzione di farine a Km 0 in armonia con i principi della riduzione
di emissioni legate al trasporto dal luogo di produzione a quello di trasformazione e di consumo
e dell’ottenimento di prodotti di qualità certificata. La convinzione e la tenacia hanno consentito
a Giovanni di seguire il faticoso iter burocratico per ottenere il marchio di produzione biologica
certificata e per poter vendere i prodotti fregiandosi di questa denominazione.
La partecipazione a manifestazioni come la Festa della patata a Ronzone e Pomaria a Casez hanno
rappresentato l’occasione per fare conoscere ed apprezzare i prodotti del mulino Pezzini ad un
pubblico più ampio che ha risposto più che positivamente all’offerta, confermando che la sensibilità verso l’acquisto di prodotti a Km 0 e di qualità è in netta crescita anche in Valle di Non. La
competenza e la simpatia di Annarosa e della figlia Irene nel suggerire le ricette per valorizzare al
meglio le farine hanno completato la vendita dei prodotti. La progettualità della famiglia Pezzini
non sembra essersi esaurita, stanno infatti valutando la possibilità di completare la filiera della
farina con la produzione del pane e se ciò si realizzerà si potrà dire che i loro prodotti passano
direttamente “dal campo al banco”.
grande golf al dolomiti di sarnonico
mente circondate dalle imponenti Dolomiti di Brenta e
dal gruppo delle Maddalene. Oltre 60 sono state le gare
che si sono svolte durante la lunga stagione, prevalentemente di domenica e di mercoledì che hanno visto una
partecipazione crescente di giocatori provenienti sia dal
Trentino Alto Adige ma anche da tutto il nord Italia, oltre
ad una marcata presenza di turisti germanici, svizzeri ed
austriaci. Ma il golf si conferma ancora uno sport per
tutte le età. Al Dolomiti Golf Club di Sarnonico infatti, i
bambini e i ragazzi, curiosi di cimentarsi con “ferri” e palline, hanno potuto tutti i venerdì pomeriggio di luglio e
agosto, avventurarsi gratuitamente su un vero e proprio
green da campioni in compagnia di un maestro professionista che ha insegnato loro i fondamentali del golf.
Nonostante le difficoltà tecniche, è bene ricordare che il
Dolomiti Golf Club è infatti un buon campo dove avvicinare per la prima volta lo sport del golf. È sempre possibile frequentare lezioni e corsi per singoli e piccoli gruppi
sull’ampio campo pratica a disposizione della struttura,
con una scontistica particolarmente vantaggiosa per i
ragazzi fino a 18 anni e per i residenti nel comune di
Sarnonico. Il club è inoltre dotato di servizi di buon livello
come il ristorante della Club House, la foresteria B&B con
le sue stanze accoglienti ed affacciate direttamente sul
verde del terreno di gioco, gestiti con passione e grande
cortesia da Heidi e da Klaus; il negozio specializzato in
articoli per il golf e abbigliamento tecnico.
Ma in tema di manifestazioni sportive, degno di nota
l’evento di maggior rilievo della stagione. Dopo il grande successo della scorsa edizione è ritornato anche
quest’anno a settembre (dal 19 al 22) al Dolomiti Golf di
Sarnonico il “Trentino Dolomiti Golf Open” che ha portato
per la seconda volta a Sarnonico (e unico in Regione) un
grande torneo golfistico di caratura internazionale. Alla
prestigiosa competizione hanno preso parte 132 giocatori, provenienti da 11 nazioni, tra i quali una sessantina di
italiani che si sono contesi un montepremi complessivo
di 40.000 euro dei quali 5.800 sono andati al vincitore,
l’italiano Niccolò Quintarelli. La partecipazione importante nelle giornate della competizione hanno segnato
una ricaduta significativa sul territorio contribuendo
concretamente all’ambizioso progetto di destagionalizzazione delle presenze turistiche della valle. L’evento
ha avuto grande risalto sui media televisivi nazionali ed
internazionali ed ha consentito di veicolare nel mondo
l’immagine del Dolomiti golf e di Sarnonico, definito per
l’occasione dalla stampa “capitale mondiale del golf”.
Importante il lavoro svolto dai manutentori impegnati ad
offrire una preparazione del terreno di gioco sempre di
ottimo livello. Molto apprezzato lo sviluppo del percorso dagli appassionati anche per la sua doppia anima: le
prime nove buche all’interno del bosco, le seconde più
aperte con degli scorci dolomitici mozzafiato. La società
di gestione dell’unico 18 buche in Trentino si impegna
ogni anno ad implementare le dotazioni con investimenti
continui per mantenere quello stato di eccellenza che è
stato finora riconosciuto da tecnici, da esperti, da professionisti e da turisti: la totalità dei frequentatori di questo
meraviglioso campo da golf.
Architetto Luca Borzaga
Amministratore Dolomiti Golf Club Sarnonico
e Presidente di Trentino Golf
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LA NUOVA PISTA CICLOPEDONALE DELL’ALTA VAL DI NON
La nuova pista ciclopedonale interessa 8 comuni dell’Alta Val di Non (Romeno, Cavareno, Amblar,
Don, Sarnonico, Ronzone, Malosco e Fondo) con una popolazione di circa 5.800 abitanti, 76.000
arrivi turistici e 580.000 presenze turistiche all’anno in strutture ricettive. La via di comunicazione più importante che interessa l’Alta Val di Non è la strada statale 43 dir che collega Dermulo
con il Passo della Mendola caratterizzata da un traffico veicolare e pesante molto elevato. Tali
volumi di traffico oltre a disincentivare la mobilità alternativa costituiscono una situazione di
rischio per il ciclista turistico e sportivo. Quindi le motivazioni dell’opera sono due:
1.TURISTICA;
2. MOBILITÀ ALTERNATIVA.
L’opera è costituita da un anello ciclopedonale della lunghezza di 32 km di cui 25 asfaltati
e 7 sterrati per Mountain Bike e la costruzione di 4 nuovi ponti e permette di mettere in rete
gli abitati di Malgolo, Romeno, Salter, Amblar, Don, Cavareno, Sarnonico, Ronzone, Malosco e
Fondo. Particolare cura è stata prestata nell’inserimento paesaggistico e naturalistico delle opere
cercando di massimizzare l’utilizzo del legno locale (per la realizzazione dei ponti, dei rivestimenti dei muri e dei parapetti) salvaguardando le siepi e recuperando alcune aree umide. Infatti
sono stati recuperati 4 nuovi laghetti a Romeno nel biotopo di Cornova che nel corso del 2012
verranno attrezzati con un nuovo sentiero, con una torre di avvistamento, dei camminamenti in
legno ed elementi informativi seguendo l’idea maturata dai ragazzi della scuola di Romeno... che
colgo l’occasione per ringraziare. Il percorso creato permette pertanto agli abitanti dell’altopiano dell’Alta Val di Non di potersi muovere su percorsi sicuri e con pendenze relativamente
basse facilmente superabili di bambini ed anziani.
Al fine di ottimizzare i costi ed i tempi e ridurre i disagi sul territorio durante i lavori di costruzione della pista sono stati posati oltre 2 chilometri e mezzo di tritubi per ospitare le fibre ottiche.
Il progetto esecutivo è stato approvato nel giugno 2009. I lavori di fatto iniziati nel 2011 e sono
stati eseguiti dalle imprese A.T.I. Pretti & Scalfi di Tione, Carpenterie Giudicariesi di Narcisio Marini di Storo e da numerose imprese locali. Alcuni tratti sono stati aperti già nel corso del 2011 e
dal giugno di quest’anno l’anello principale dell’altopiano è completamente aperto, mentre è in
corso di completamento il tratto tra Romeno e Malgolo che ha presentato alcuni piccoli dissesti.
Relativamente a questo tratto vorrei precisare che è stato realizzato principalmente per mettere
in rete Malgolo e premettere ai cittadini della frazione di avere un collegamento diretto e sicuro
con l’altopiano; in fase progettuale sono state vagliate numerose alternative, ma il percorso più
diretto ai fini della mobilità alternativa e che permettesse un futuro collegamento con la media
e bassa Val di Non è quello su cui si sta operando.
Numeri dell’opera
Lunghezza totale del percorso: km 32 (di cui 25 asfaltati)
Larghezza media del percorso: m 3,00
OPERE:
- realizzati 4 nuovi ponti di 3a categoria (per una lunghezza totale
di quasi 130 m) di cui 2 in legno di larice, 1 in acciaio ed uno in
legno ed acciaio;
-realizzati 2 nuovi muri di sostegno in c.a. per una lunghezza di
oltre 100 m;
- realizzata 1 scogliera sul Rio Vallavena ed un vallo paramessi;
- realizzate numerose opere di disgaggio e armatura di pareti;
- realizzati circa 3.000 m di parapetto in legno di larice locale.
DISLIVELLI:
- quota minima = 808 m slm di Malgolo,
- quota massima = 1.040 m slm di Malosco,
- dislivello in salita = circa 450 m
Colgo l’occasione per ribadire l’importanza delle piste ciclabili in Trentino, infatti gli oltre 400
km di piste realizzati in 20 anni oltre ad essere apprezzati dai cittadini in termini di qualità della
vita costituiscono un valido strumento di mobilità alternativa (che non è poco in tempi in cui i
carburanti hanno costi di quasi 2 euro al litro ovvero circa 0,50 euro/km) e di ricchezza economica. Nel 2011 l’ufficio piste ciclopedonali della Provincia Autonoma di Trento ha misurato quasi
2.200.000 passaggi sulla rete ciclopedonale e l’indotto economico del cicloturismo nel 2009 è
stato stimato in circa 110 milioni di euro che corrisponde a quasi 12 volte il costo annuale di
gestione e di realizzazione di nuovi tratti.
Importo dei lavori:
- 1.814.211,97 euro (di contratto, contabilità in corso);
- importo totale dell’opera: 3.587.538,37 euro (espropri ed IVA inclusi);
-costo di gestione: 135.000 euro/anno (5 operai del “progettone”
per 8 mesi)
- imprese appaltatrici: A.T.I. Pretti & Scalfi di Tione (TN) e Carpenterie Giudicariesi di Storo (TN).
Vorrei concludere ringraziando chi ha contribuito a realizzare l’opera ovvero gli amministratori
dell’Alta Valle di Non per lo sforzo profuso a far partire il progetto ed ampliarlo con importanti
interventi futuri, il mondo agricolo, gli studenti ed insegnanti della scuola di Romeno, l’APT della
Val di Non, i vari servizi della Provincia Autonoma di Trento (Servizi forestali, Bacini montani,
Conservazione natura, Opere stradali, Opere igienico-sanitarie, Urbanistica e tutela del paesaggio, Servizio reti, Patti territoriali...), Trentino Trasporti spa, i tecnici coinvolti, e la popolazione
intera dell’Alta Val di Non per la collaborazione e la comprensione per eventuali disagi arrecati.
Auguro un Buon Natale e... buone pedalate a tutti.
Principali figure tecniche coinvolte:
- direttore dei Lavori: ing. Sergio Deromedis - Provincia autonoma
di Trento;
- assistente al DL: geom. Alberto Visentin
- responsabile della Sicurezza: studio SAPI di Trento (geom. Marcello Periotto e ing. Sergio Gasperetti)
- progettazione: Gruppo Misto di Progettazione coordinato da arch.
Marcello Pallaoro (costituito da ing. Sergio Deromedis, dott.ssa
Valeria Fin, geom. Ivan Gasperotti, ing. Sergio Gasperetti, geom.
Osvaldo Antonelli e dott. geologo Lino Berti).
-responsabili del procedimento: arch. Pierluigi dal Rì, dott. Mario
Cerato, dott. Romano Masè, dott. Innocenzo Coppola, ing. Luciano Martorano Dirigenti della Provincia autonoma di Trento.
Il progettista e direttore dei lavori
Ing. Sergio Deromedis
8
celebrazione del 50° DI SACERDOZIO DI PADRE SERGIO ABRAM
Ho celebrato con grande gioia, e ho accolto come grazia del Signore e con tanta riconoscenza al buon Dio,
l’invito di celebrare il mio Giubileo sacerdotale a Sarnonico il giorno 18 settembre 2011. Ho voluto esprimere
in quell’occasione, il mio fraterno saluto e il mio vivo
ringraziamento, alla carissima popolazione di Sarnonico,
per la numerosissima partecipazione, e ai carissimi don
Mauro e don Ezio per la preparazione della celebrazione
del mio 50° di Sarcerdozio. Tanti, specialmente giovani,
non li conoscevo più, per i tanti anni di mia limitata presenza. Ho sentito tuttavia il calore e l’affetto di una bella
e grande famiglia, in seno alla quale il Signore mi ha fatto nascere e, in questa chiesa di S. Lorenzo, mi ha fatto
vivere i più grandi e importanti momenti della mia vita:
11 luglio 1937, ho ricevuto il S. Battesimo dal Parroco
don Urbano Depeder; 22 marzo 1954 la mia Prima S. Comunione dal parroco don Lino Piazzola; 16 giugno 1948
ho ricevuto qui la S. Cresima dall’Arcivescovo Mons. Carlo de Ferrari; 27 novembre 1954 in questa chiesa anche
l’addio-funerale della mia amata mamma; 14 maggio
1961 ho celebrato qui la Prima S. Messa solenne a Sarnonico (preparata dal caro don Luigi Franzoi); 14 novembre 1961 in questa chiesa anche l’addio-funerale del mio
caro papà. Ma dopo il ricordo di queste date il mio cuore
è stato pervaso dal desiderio di invitare tutti ad elevare
con me un inno di lode e di ringraziamento al Signore e
a Maria SS.ma per il dono del mio Sacerdozio, ma anche per il dono del Sacerdozio dei Confratelli sacerdoti
presenti e dei nostri Parroci che ci hanno battezzato, ci
hanno dato il Sacramento del Perdono, la Prima S. Comunione, la S. Cresima e, per noi, il Sacramento dell’Ordine
Sacro. Nella solenne Liturgia del Giubileo sacerdotale,
hanno concelebrato con me anche i sacerdoti, don Ezio
Marinconz, don Mauro Leonardelli, don Luigi Franzoi,
padre Paolino Paoli, padre Erminio-Ernesto Gius, padre Simone Rigatti, padre Corrado Brida, padre Claudio
Trenti ed anche padre Virginio Ravanelli da Cis, venuto
da Gerusalemme per la ricorrenza, perché anch’egli celebrava il 60° di sacerdozio. Abbiamo ricordato i sacerdoti di Sarnonico che ci hanno preceduto e che dal Cielo
hanno celebrato la Liturgia con noi: don Celestino Inama, don Angelo Tecini, don Giuseppe Abram, Padre Mario
Martini, Padre Davide Covi… ma anche gli ancora viventi
Padre Lino Zucol e Fratel Francesco Abram. Con loro anche tutta la nostra grande Famiglia del Cielo, i nostri cari
defunti: i nostri genitori, zii, cugini, amici, parenti, benefattori… tutti uniti nell’Amore del Signore. Durante la S.
Messa avevo offerto un pensiero spirituale suggeritomi
dal Vangelo di Matteo (20,1-16), che mi ha fatto pensare
alla chiamata che Dio ha rivolto a me (come ai lavoratori
della vigna) all’alba della mia vita, ancora ragazzino. Ho
pensato poi alle parole di Gesù “Non voi avete scelto
Me…, ma Io ho scelto voi” (Gv. 15,16); alla parola di
Dio al profeta Geremia (1,4-9): “Prima di formarti nel
seno materno…, ti conoscevo…, ti avevo consacrato…, ti
ho stabilito profeta…”; S. Paolo (2 Cor. 4,1-2): “Investiti
di questo ministero, per la Misericordia di Dio…”; Gesù
prega per i Suoi (Gv. 17,6-14): “Padre Santo, custodisci
nel tuo Amore coloro che mi hai dato..., erano tuoi e
li hai dati a Me…, consacrali nella verità…, come Tu
hai mandato Me, anch’Io ho mandato loro”. Questo è il
mistero del Sacerdozio cristiano. E ci siamo raccolti per
ringraziare il Signore, perché ci ha prediletti nella Sua
Misericordia, perché tutti noi siamo il frutto dell’Amore
Misericordioso di Dio, che si abbassa fino a noi, che si è
abbassato fino a me.
Cinquant’anni di sacerdozio! Occasione, questa, per ringraziare con tutto il cuore il Signore per tutte le grazie che ha elargito a me e, attraverso me, anche a tante
anime in tutti questi anni di ministero; ma anche per
guardare alla Sua Misericordia per tutte le inadempienze
e le infedeltà. Se pensiamo, noi sacerdoti, così piccoli e
fragili, a quale altezza di ministero ci ha elevati questo
Amore di Dio, per essere strumenti di salvezza delle anime, attraverso il dono e il ministero dei Sacramenti. E
tutto questo è Opera dell’Amore Misericordioso di Dio!
Oggi, tutti insieme, vogliamo chiedere il dono di poter
continuare nel nostro ministero, aiutati dalla preghiera e
dai Sacramenti, per portare a tutti coloro che attendono,
la Parola e la presenza di Gesù. Voi, cari fratelli, sorelle,
parenti, amici, benefattori, cristiani convinti, pregate per
noi, perché possiamo essere santi e perché possano sor-
gere ancora tante e sante vocazioni sacerdotali e alla
vita consacrata. Noi vogliamo affidarci a Maria SS.ma,
Madre dei sacerdoti e Regina dell’Amore Misericordioso
e rivolgerci ancora al Signore con le parole del Salmo
115: “che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato?
Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore”.
Come nella ricorrenza del 18 settembre 2011, desidero
rinnovare il mio fervido ringraziamento a tutti coloro
che hanno collaborato e partecipato alla solenne celebrazione del mio 50° di Sacerdozio: anzitutto i carissimi
don Mauro e don Ezio; i promotori e, tra questi, in primo
luogo, i miei fratelli, nipoti, cugini e parenti tutti; l’amministrazione e l’autorità di questo Comune, guidata dal
Sindaco Sandro; il bravissimo coro; i Vigili del Fuoco; il
servizio di Sacrestia, e tutti coloro che hanno collaborato e concorso in qualsiasi modo e a qualsiasi titolo per
la realizzazione e la felice riuscita della festa, sia nella
chiesa che altrove. Ho pregato il Signore che benedica e
ricompensi tutti abbondantemente.
E, da parte mia, la promessa del mio ricordo nella S. Messa e nella preghiera per tutti Voi, perché il mio paese
natio lo porto sempre nel cuore e le mie radici le sento
profonde a Sarnonico, anche se i miei impegni e doveri
non mi permettono una presenza frequente. Vi ricordo
tutti con affetto e stima con il mio francescano saluto e
augurio di Pace e Bene!
dev.mo e aff.mo
Padre Sergio Abram
POSTA DA VARESE
“Quest’anno la nonna ti porta in vacanza in montagna, vedrai che ci divertiremo perché ci sono anche zia Adele e zio Pierino; andremo in un bell’albergo che si chiama Albergo Alpino”. Così comincia la mia storia con Sarnonico, che dura ormai da più di quarant’anni… Cosa alimenta un affetto così forte da legare una persona per così lungo tempo ad un luogo (per gli altri) quasi sconosciuto?
Tanto…tutto! All’inizio era il paese dove trascorrevo almeno un mese delle mie vacanze, dove cominciavo a conoscere cosa volesse
dire camminare ascoltando il bosco, capire a poco a poco la montagna, correre nei prati a perdifiato, mangiare fragole e more colte
in pineta nelle lunghe giornate estive. Crescendo, insieme alla mia amica Elisa, anche lei ospite dell’albergo con la sua truppa di genitori, fratelli, cugini e zii, abbiamo iniziato ad andare al campo sportivo e al parco giochi e qui abbiamo conosciuto alcuni di coloro
che sarebbero diventati i nostri amici di sempre: Carlo, Paolo, Pigi, Alberto, Annalisa, Tiziana, Enzo, Stefano... (ne dovrei scrivere molti
di più, ma annoierei tutti a morte…). Con loro sono cresciuta estate dopo estate, senza saltarne nemmeno una, tra le partite di ping
pong sulla terrazza del Miramonti, i falò al Giazz, la discoteca (si fa per dire...) del Paolino e i gelati a Cavareno (caspita, sembra un
secolo fa!). Mai è mancato l’affetto, mai la stima reciproca nonostante, a volte, i nostri litigi, le nostre incomprensioni fino a che...
BANG! Salto nel tempo! Ci siamo ritrovati adulti, alcuni sposati e addirittura con figli, avendo convinto anche chi ci sta accanto, che non è vacanza se non si va almeno
qualche giorno a Sarnonico… e guai a mancare! In tutti questi anni ho visto crescere il paese e cambiare in tutti i suoi aspetti: prima il nuovo campo sportivo (io da piccola
giocavo sui pali di legno che circondavano il campo da calcio… preistoria!), poi il parco giochi, la vecchia canonica ora palazzo comunale, il restauro di casa Bolego, la festa
di S Lorenzo, i “Sapori d’autunno” e molto altro... Alcuni dei miei più cari amici siedono ora in consiglio comunale e grazie alla magia della posta elettronica e del bellissimo
giornalino, da lontano partecipo a tutte le iniziative che rendono viva davvero la vostra comunità! Cosa posso ancora dire… Grazie! Continuate così! Rendete sempre più
bella Sarnonico investendo nel futuro con gesti concreti come avete fatto finora!
Licia Salerno
P.S. Grazie anche agli amici del gruppo giovani, mio figlio Tommaso ha la stessa malattia della mamma e se a bruciapelo
gli chiedo “Che ne diresti se questo fine settimana partiamo io e te per la montagna?”, so che non mi direbbe mai di no…
9
IL TEATRO è ENERGIA
“Il teatro è cultura e la cultura è il pane dei poveri!”
Questa massima venne pronunciata dall’allora Vicario
Monsignor Karol Wojtyla, a Cracovia, davanti ai suoi concittadini polacchi assoggettati alla dominazione nazista.
Già, proprio così, il teatro è cultura, è energia, è un veicolo propedeutico per raggiungere parecchi obiettivi.
Permette di scoprire, attraverso la conoscenza del proprio corpo e del proprio mondo interiore, le potenzialità
comunicative in esso racchiuse, per poi riutilizzare nel
tempo libero, nelle relazioni umane. Stringersi in gruppo
attraverso la cultura per sviluppare il talento che si trova
in ognuno di noi.
Lo scorso gennaio ho intrapreso un corso teatrale, che mi
è stato proposto dall’Istituto Comprensivo di Fondo con
il patrocinio dei comuni di Sarnonico e Ruffrè, in qualità
di esperto di recitazione. Il progetto di teatro era a favore
degli alunni delle classi terza, quarta e quinta elementare
della Scuola Primaria di Sarnonico e si è svolto da gennaio a maggio. Mi è sempre piaciuto lavorare con i bambini
e in questo laboratorio ho avuto la fortuna di conoscere
e socializzare con oltre 30 simpaticissimi alunni, molto affettuosi, volenterosi e disposti a mettersi in gioco e
sperimentare insieme l’avventura del teatro. Ho potuto,
inoltre, avvalermi del prezioso contributo di insegnanti
molto preparate e disponibili ad affrontare con i bambini
ed il sottoscritto quest’esperienza.
Il progetto prevedeva un buon numero di ore a disposizione e c’erano bambini da accontentare. Abbiamo scelto
un testo teatrale, che ci ha permesso di coinvolgere tutti
gli attori. In questo testo, “Wall oltre il muro”, viene messo in evidenza come in ogni classe, soprattutto in quarta
e quinta elementare crescono le barriere tra maschi e
femmine: un argomento rapportato esattamente all’età
dei bambini. Oltre a questo lavoro, per ampliare il programma e per cercare di coinvolgere equamente i nostri
mini-attori, abbiamo aggiunto un repertorio di barzellette e brevi scenette. Il tutto per allestire uno spettacolo finale di circa un’ora a teatro, a provare l’emozione e
l’ebbrezza della “prima” sul palcoscenico.
Il nostro percorso è iniziato con la lettura del testo in
classe con degli esercizi per socializzare, il nostro obiettivo è sviluppare l’importanza del gruppo nel fare teatro
insieme. In un laboratorio teatrale avere a disposizione
da subito il teatro, penso sia il massimo. Abbiamo approfittato di questa opportunità che la Scuola Primaria
di Sarnonico ci ha fornito e ci siamo “trasferiti” due piani
sotto di noi, nel Teatro Comunale, per proseguire la seconda fase: l’appropriazione dello spazio, che ha permesso ai bambini di riuscire a muoversi con disinvoltura sul
palco. Questa seconda fase ha permesso loro di esprimere
le emozioni e le sensazioni, ha permesso loro di evadere
dalla realtà e di trasferirli in qualcun altro in un gioco di
immagine, finzione, provando ad interpretare “mettendosi nei panni di”, una cosa che ritengo molto importante
per i bambini. Dopo varie prove abbiamo finalmente raggiunto il traguardo finale: la rappresentazione davanti
ad un pubblico composto da tutte le persone più care a
questi bambini, che ha apprezzato il loro lavoro. Il corso di teatro ha permesso di sviluppare nei ragazzi delle
capacità già presenti in ogni persona: la capacità di sentirsi, ricordare, immaginare, “mettersi nei panni di”, “fare
come se”, quindi di essere sé stessi e di capire gli altri.
Gli obiettivi conseguiti sono stati quelli di sviluppare le
loro capacità, scoprire e superare alcuni dei propri limiti
insieme agli altri, assumere ruoli diversi per provare a
vivere esperienze da punti di vista diversi, sviluppare la
propria creatività.
Ringrazio l’Istituto Comprensivo di Fondo e i comuni di
Sarnonico e Ruffrè per avermi dato l’opportunità di vivere questa magnifica esperienza, con dei bambini stupendi
e molto entusiasti di cimentarsi nell’avventura teatrale.
Ringrazio le maestre che hanno condiviso con me quest’esperienza, per la loro disponibilità e giusta autorevolezza
dimostrata nel rapporto con i bambini. Ma il mio ringraziamento più grande va ai bambini delle ex mitiche terza
quarta e quinta elementare di Sarnonico!
Ivan Concini
Regolamento sale comunali
Con delibera del 5 maggio 2012 il Consiglio comunale di Sarnonico ha approvato il nuovo Regolamento sull’utilizzo delle sale e strutture comunali. Con questo atto l’amministrazione ha
voluto normare in modo organico l’utilizzo delle varie strutture comunali precedentemente regolate da norme di epoche diverse e talvolta non più attuali. Innanzi tutto va chiarito che
il nuovo regolamento tratta dell’uso temporaneo delle sale e strutture comunali, l’utilizzo continuativo di locali vengono, invece, regolati attraverso contratti di locazione o convenzioni
stipulate tra comune e le controparti richiedenti.
Il regolamento tende ad uniformare l’uso delle strutture stabilendone limiti e modalità d’utilizzo che vanno dalla definizione degli usi consentiti, alle responsabilità, alla pulizia, alle cauzioni e ai rimborsi e tariffe.
Per quanto attiene i rimborsi delle spese sostenute dal comune per energia elettrica, pulizie ed eventuale riscaldamento, si è optato per differenziare le tariffe in funzione del tipo di
attività svolta dai richiedenti. Se l’attività svolta è a titolo gratuito e a beneficio di chiunque voglia goderne, come ad esempio una riunione su un tema di pubblico interesse aperta a
tutti, piuttosto che un evento sportivo, il rimborso spese richiesto è ridotto rispetto a chi richieda l’uso di una struttura per usi privatistici (es. un’assemblea di un’organizzazione) o per
manifestazioni a pagamento (es. una festa con musica e vendita di bevande con un biglietto d’entrata). Oltre a questa differenziazione tariffaria si sono voluti prevedere dei casi in cui
il comune concede in uso gratuito le proprie strutture. Si tratta di casi che riconducano ad attività pubbliche o che promuovano l’aggregazione della comunità di Sarnonico:
1. per tutte le riunioni direttamente organizzate o patrocinate dall’amministrazione comunale;
2. per tutte le riunioni di carattere istituzionale;
3. per tutte le manifestazioni gratuite e a carattere paesano organizzate dalle associazioni di volontariato con sede nel territorio comunale;
4. per tutte le associazioni locali in occasione di iniziative promosse in collaborazione con l’amministrazione comunale.
Sul sito del comune di Sarnonico è disponibile il Regolamento delle sale e anche il modulo per fare richiesta di utilizzo di una delle strutture che il comune mette a disposizione.
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Lavori al centro sportivo
NOTIZIE UTILI
COMUNE DI SARNONICO
Forse non molti hanno
sentito parlare di 20-2020. Probabilmente sono
più conosciute le misure
90-60-90, ma quello è
un altro argomento. Nel
2007 il Consiglio Europeo
ha fissato degli obiettivi
per contrastare i cambiamenti climatici causati dal surriscaldamento
dell’atmosfera per effetto
dell’attività umana. Entro il 2020 l’Europa si è
impegnata a: ridurre del
20% le emissioni di CO2
(anidride carbonica); aumentare del 20% l’efficienza energetica degli edifici; aumentare del 20% il contributo delle energie rinnovabili. Il tutto sintetizzato con la
sigla 20-20-20 entro il 2020. Successivamente l’obiettivo
diventerà ancora più impegnativo con la volontà di arrivare,
entro il 2050, a ridurre le emissioni di CO2 del 90%. Se questi
obiettivi saranno raggiunti si potrà dire chiusa la “epoca del
carbonio” iniziata nel 1800 e che ha permesso il più repentino sviluppo della società umana della storia.
Questi impegni politici, necessari per limitare i disastrosi
effetti dei cambiamenti climatici che iniziano già a manifestarsi, hanno prodotto una serie di misure concrete che
ogni nazione sta cercando con fatica di portare avanti per
raggiungere questi difficili obiettivi. Da qui sono nate le incentivazioni per la produzione di energia da fonti rinnovabili
(fotovoltaico e biomassa in particolare), le agevolazioni per
la sostituzione degli apparecchi “energivori”, quelli per il risparmio energetico degli edifici. Allo stesso tempo si cerca di
diffondere la cultura della salvaguardia ambientale e della
sostenibilità perché il maggior risparmio di energia si ottiene
modificando le proprie abitudini quotidiane e stili di vita.
È evidente che appellarsi alla responsabilità ambientale dei
cittadini non è sufficiente, per ottenere risultati importanti
ed efficaci, è necessario anche incentivare economicamente
i vari settori, come ha fatto lo stato Italiano.
In quest’ottica ha agito anche l’amministrazione comunale
con l’opera realizzata sulla copertura del centro sportivo.
L’edificio, sorto agli inizi degli anni ’80 è stato realizzato
secondo i canoni di efficienza energetica dell’epoca, quando il petrolio costava poco e di problemi ambientali non se
ne parlava ancora. Altro problema erano le infiltrazioni di
acqua, soprattutto nel bar, nei momenti di forti piogge. Per
contro l’ampia copertura esposta a sud ben si addiceva al
fotovoltaico. Con la consulenza e progettazione dell’ing.
Claudio Zucal, esperto in energie rinnovabili, si è deciso di
intervenire nel rifacimento della copertura e nell’installazione di un impianto fotovoltaico con quattro obiettivi:
1. produrre energia elettrica pulita;
2.portare beneficio al bilancio corrente del comune attraverso le entrate degli incentivi e la riduzione dei costi in
bolletta;
3.ridurre i consumi per riscaldamento del centro sportivo attraverso il miglioramento dell’efficienza energetica
dell’edificio;
4. risolvere il problema delle infiltrazioni d’acqua.
L’importanza data a questo progetto da parte del consiglio
comunale è dimostrata dal fatto che, in assenza di contributi
pubblici, l’amministrazione ha deciso di impegnare per questo progetto gran parte delle risorse a sua disposizione nel
quinquennio sotto forma di assunzione di mutui. La soluzione è stata trovata grazie al BIM dell’Adige che oltre ai mutui già messi a disposizione per comune nel piano di vallata
2010-2015 ci ha assegnato ulteriori mutui attingendo dalle
risorse proprie. Ci teniamo qui a ringraziare pubblicamente il
presidente del BIM Renato Vicenzi e il presidente di vallata
Donato Preti per l’aiuto e la grande sensibilità dimostrata.
La coibentazione e il rifacimento della copertura (840 mq)
ha permesso di risolvere definitivamente il problema delle
infiltrazioni d’acqua e soprattutto di ottenere una migliore
efficienza energetica dell’edificio, riducendo in modo significativo i costi di riscaldamento e l’emissione in atmosfera
Telefono e Fax 0463-831263
www.comunesarnonico.it
E-mail: [email protected]
[email protected]
(posta certificata)
CONSIGLIO COMUNALE
Abram Sandro Sindaco
Larcher Alberto Vice Sindaco
Michele Covi
Nadia Tecini
Francesca Abram
Fabio de Luca
Carlo Martini
Luca Martini
Ciro D’Orso
Luca Inama
di gas clima alteranti. Il grande impianto fotovoltaico installato, di potenza di 65.5 kwp, consente di produrre oltre
80 mila kwh all’anno; produzione che copre tutti i consumi
energetici delle strutture comunali e contribuisce in parte
anche al fabbisogno per l’illuminazione pubblica.
Fino qui il progetto ha coniugato opportunità economiche offerte dall’attuale legislazione e volontà di muoversi
nell’ottica dell’efficienza e della sostenibilità ambientale,
anche nell’ottica degli impegni assunti dallo stato italiano
(il cosiddetto 20-20-20). Il progetto nella sua complessità
è, però, ben più ambizioso. L’obiettivo finale, infatti, è quello
di arrivare ad avere una struttura che soddisfi le proprie esigenze energetiche (luce, energia elettrica, riscaldamento e
acqua calda sanitaria) solo con fonti rinnovabili e anzi, produca più energia di quanta ne consuma.
Ciò che manca ancora per concludere questo progetto è l’ultimazione degli interventi di miglioramento dell’efficienza
energetica e la sostituzione delle vecchie caldaie a gasolio.
Per rendere ottimale l’efficienza energetica dell’edificio, dopo
la coibentazione del tetto con 20 cm di materiale isolante riciclabile, sarebbe necessario sostituire gli infissi con vetrate
a doppia camera e realizzare un cappotto termico sui muri
perimetrali. Le vecchie caldaie a gasolio poco efficienti ed
inquinanti potrebbero essere sostituite con pompe di calore
acqua-acqua che sfruttano il calore del sottosuolo con 11
sonde geotermiche della profondità di 100 metri ciascuna.
La tecnologia delle pompe di calore permette un risparmio
economico di circa il 70% rispetto al costo del gasolio e consente l’azzeramento dell’emissione di gas serra. Gli investimenti economici si ripagherebbero in pochi anni e avrebbero
un effetto dimostrativo importante sull’opinione pubblica:
riconvertire degli edifici esistenti in strutture energicamente
efficienti è possibile, è anche economicamente conveniente
e contribuisce a ridurre l’Impronta Ecologica (I.E.)*.
In questo momento non ci sono finanziamenti pubblici in
questo settore, anche se la Provincia di Trento sostiene tali
interventi per il loro effetto positivo sull’ambiente, sulla finanza pubblica e dimostrativo verso i cittadini. L’impegno è
quello di ricercare delle soluzioni finanziarie per poter realizzare questo ambizioso progetto anche ricorrendo ai privati
(es. imprese ESCO - Energy Service COmpany).
* per approfondimenti sulla “I.E.” vedi: http://it.wikipedia.org/wiki/Impronta ecologica oppure http://www.wwf.it/client/render.aspx?root=556
INTERVENTI REALIZZATI
impianto
fotovoltaico
65,5 kwp di potenza
oltre 80 kwh di produzione annua prevista
18 mila euro circa di ricavi annui da incentivo GSE
15 mila euro circa di risparmi annui in bolletta
50 mila kg di co2 non immessa in atmosfera
(equivalente alla co2 prodotta dalla combustione
di 20 mila litri di gasolio
10+10 cm con lana minerale
coibentazione
30% circa il risparmio di riscaldamento atteso
del tetto
per effetto della coibentazione
ALTRI INTERVENTI REALIZZABILI
Sostituzione infissi con vetrate a doppia camera basso emissiva
Realizzazione cappotto perimetrale da 8+8 cm
Sostituzione vecchie caldaie a gasolio con pompe di calore
e 11 sonde geotermiche
UFFICI COMUNALI
ORARI AL PUBBLICO
Dal lunedì al giovedì:
dalle ore 8.30 alle ore 12.15
Venerdì:
dalle ore 8.30 alle ore 12.00
Lunedì pomeriggio:
dalle ore 14.30 alle ore 16.30
Giovedì pomeriggio:
dalle ore 16.00 alle ore 18.00
SEGRETARIO COMUNALE:
dott. GIUS CARLO
UFFICIO TECNICO:
geom. MACCACARO CLAUDIO
RAGIONERIA TRIBUTI:
dott. SEPPI LORENZO
ANAGRAFE COMMERCIO ELETTORALE:
rag. INAMA CRISTINA
SEGRETERIA:
rag. CASARI GIANNA
ORARIO CENTRO
DI RACCOLTA MATERIALI
martedì dalle 14.00 alle 17.00
mercoledì dalle 9.00 alle 12.00
giovedì dalle 9.00 alle 12.00
venerdì dalle 9.00 alle 12.00
sabato dalle 14.00 alle 17.30
NUMERI UTILI
Ufficio Turistico - Pro Loco
tel. 0463.832080
Palestra tel. 0463.830461
Vigili del Fuoco tel. 115
Carabinieri tel. 112
Ambulanza – Primo Soccorso tel. 118
Ambulatorio Medico tel. 0463.831263
Patronato Acli tel. 0463.831263
Asilo Nido tel. 0463.835185
Scuola Materna tel. 0463.831603
Scuola Elementare tel. 0463.830165
Comunità di Valle - Cles tel. 0463.601611
APT - Fondo tel. 0463.830133
DAL SITO
PUOI SCARICARE...
Modulistica riguardante il commercio/mercato, l’edilizia privata, asilo nido, richiesta
uso sale comunali. Notizie in merito alla
stagione teatrale e a qualsiasi evento organizzato all’interno del Comune di Sarnonico
sia dall’Amministrazione comunale che da
associazioni del paese e non o che comunque possa coinvolgere tutta la comunità.
www.comunesarnonico.it
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VOLONTARIATO
Molti in questi mesi gli avvicendamenti dei responsabili delle associazioni di volontariato
Stefano De Luca è il nuovo comandante del Corpo dei Vigili del Fuoco. Entrato a far parte del Corpo sin dal 1985, si è sempre distinto per il suo entusiasmo e la sua passione. Va
a sostituire il fratello Fabio che ha lasciato il comando per sopraggiunti limiti di età, dopo 40 anni di assidua presenza nel Corpo di Sarnonico, di cui 28 in qualità di Comandante.
Attualmente il Corpo è composto da 18 membri effettivi, 10 allievi, 1 Complementare e 3 Onorari. Stefano dice che la filosofia del gruppo rimane quella di sempre, lavorare insieme e
mettersi a disposizione degli altri.
Marino Pellegrini è invece il nuovo presidente del gruppo A.N.A. (Associazione Nazionale Alpini). Trasferitosi nel nostro paese pochi anni fa con la sua famiglia si è subito inserito nel
volontariato portando la sua voglia di fare e la sua esperienza. Sostituisce Giuseppe Inama storico coordinatore di questa associazione. Anche questo gruppo di volontariato partecipa
attivamente alla vita del paese organizzando e sostenendo svariate iniziative. La sede dell’associazione è in piazza Santa Maria.
Franco Rossi è il nuovo presidente dell’associazioni Mani Amiche, va a dare il cambio a Ciro D’Orso che in tre anni ha coordinato questo bel gruppo intraprendendo alcuni progetti
importanti tra cui quello internazionale con il Brasile. Franco vive ormai da qualche anno a Sarnonico e insieme alla sua famiglia partecipa attivamente a tutte le attività di volontariato
realizzate nella comunità.
La Pro Loco ha rinnovato completamente il suo direttivo portando un’aria di novità anche anagrafica a questa associazione. Luca Recla ha preso il posto di Fernando Miccoli che
però continua a seguire il gruppo portando la sua esperienza. La stagione estiva appena conclusa, ha impegnato profondamente questi giovani ma i risultati sono buoni. Gli altri giovani
componenti del direttivo dell’associazione sono Carlo Zambonin, Ilenia Arbizzoni, Silvia Maschio, Roberto Abram, Laura Pellegrini e Caterina Inama.
Nuovo presidente anche per l’associazione Sportiva. Si tratta di Franco Tessari, che prende il posto di Maurizio Genetti storico pioniere di questa associazione. Appassionato di sport,
oltre a questa associazione gestisce da qualche mese anche la palestra comunale: “Palestra fitness sport center”. La palestra è attrezzata Tecnogym per il potenziamento muscolare e
body bilding le riabilitazioni da traumi, i programmi personalizzati, le serate di aerobica, di Race (cicling indor) e programmi cardiofitness, ginnastica di recupero post traumi ma anche
corsi di formazione e aggiornamento per istruttori di pesistica e cultura fisica. Alla gestione e organizzazione della palestra partecipa anche la sua famiglia, Viviana e Massimiliano.
Il coro giovanile “Cantiamo con gioia” festeggia i 10 anni di attività con un concerto la sera di Natale presso la chiesa di San Lorenzo. Composto da circa 40 ragazzi, coordinati da
Michele Marchioro, Annalisa Martini, Danilo Zucal e Silvia Maschio, animano la messa domenicale e altre attività di volontariato. L’attività del gruppo è fornire ai giovani coristi occasioni divertenti di incontro e formazione religiosa.
I SORANOMI
L’è arcanti dì che semper pù de spes, pensi ai soranomi del
NOS PAES. Nò giai en ment n’scriverli par slomar e l’è par chel
che me firmi amò prima n’scomenzar.
Carlo di luzioti
Con en toc en ciarta e n’lapis en man, hai scrit par tuta la doman.
Hai metù n’fila le litere de l’alfabeto e hai scrit arenta i soranomi che m’è nu n’ment,
po’ giai metù i puntini enzì chei che me sen desmentegià podeu scrivergiei arent.
Dal A ala Zeta n’hai scrit na menada che la va dal mas fin sora ala voutada.
Ben en fila , da nò far brut veder , sperando n’ nò zaparle canche von a proveder.
Ecoi ci tuti n’ fila:
A:Agoi…
B: Badessi - Betiniei - Bochini - Brezeri - Batistoti - Bamboi
Bresemi - Bortoi - Bianchi - Bozi - (Belino-Bieto - Bosniaco - Balota)
C: Ciaunela - Chechi - Cuci - (Colodin-Canepele)…
D: Dori - Donoi...
F: Fabiani - Franzescani….
G: Giazar (Gata)...
I: Iochela - Isabetz...
L: Luzioti - Lisi - Lovi - Luci...
M:Micli - Merli - Meoti - Moniei - Muzi - Mateoti - Menegini
Molinari - Mariani (Mosa – Mesda - Moret)...
N:Naidi...
O:Orgeni...
P: Patiniei - Perino - Pepa - Pepoti - Pinteri - Parisi - Petiei
Poloni - Poli (Pelos - Poc)...
R:Russi...
S: Stivai - Signori - Soldadi...
T: Toti - Tomasini...
V:Vasoti...
Z: Zelesti - Zeferini (Zenia)...
A Sei, a parte i Zarini, Canani, Perolini, Caroti e Liloti, propi nò m’in ven n’ ment.
E se calcun l’ì sa, l’ì scrivia pur arent.
E se nò l’è masa brigia , m’ plaserues che l’me l’ì digia.
Chel che se sent en puec pu de spes,
l’è i soranomi dal paes.
Saceti da Sarnonec e Slaie da Sei
Diselo plan plan se no i ve zapa par i ciavei.
Chel che forsi nò tut i zoni i sa
L’è che l’ paes en tanti toci l’è sta batezà.
Ala fasa n’mez i gi diva la Vila,
col Piave, l’Isonzo e parfin el Vaticano.
En zo g’è l’ Mas, en su l’Ciastel e canche es su l’è propri bel.
Sarues bel organiza en torneo dei rioni.
Che podia zugiar sia vecli che zoni.
E farse far le maie con su i soranomi.
Speri che abieu lezù volentiera sto frigol n’tradizon.
Che l’distingue le famiglie propri col SORANOM.
12
NEWS
L’entrata della Scuola dell’infanzia da qualche
mese ha una nuova veste. Il grande murale realizzato da Giulia Zini ha reso questo spazio colorato e accogliente. Il tema della grande pittura è
legato al mondo naturalistico. Decine di simpatici
animaletti e fiori colorati trasportano, grandi e
piccini, in un mondo fantastico, nel “Giardino dei
Sogni” appunto, il nome che maestre e genitori
hanno voluto dare alla scuola.
La nostra concittadina Maura Zini, insegnante
sino a qualche mese fa presso il Liceo “Bertrand
Russell” di Cles è il nuovo Dirigente Scolastico
dell’Istituto Comprensivo di Fondo. Benvenuta e
buon lavoro da noi tutti.
Anche il Bar del Centro Sportivo ha cambiato
gestione, ora è diretto da Giorgia Faccincani con la collaborazione di tutta la famiglia. Da
giugno offre a locali e ospiti un luogo tranquillo
dove trascorrere la serata con gli amici o con la
famiglia gustando stuzzicanti specialità. La nuova
gestione ha organizzato da poco un torneo di calcetto e un corso di decorazioni natalizie. Vengono
proposti inoltre, feste di compleanno per qualsiasi
età, anniversari, feste di laurea… con buffet dolci e salati a piacere e su misura, l’animazione in
collaborazione con il Gruppo Giovani Smile e su
richiesta anche con piccoli gruppi musicali.
Valentina Zucol e la mamma Rosa
da qualche mese gestiscono il bar
e ristorantino “All’Invito” di Seio.
Al piano terra della piccola struttura il bar funge da principale centro
di incontro del piccolo borgo. Ma il
fiore all’occhiello è sicuramente il
ristorante dove Rosa sforna pietanze prelibate, prevalentemente legate
alla tradizione locale. Su prenotazione è possibile organizzare delle cene
a tema. Da poco è stata programmata
quella a base di cinghiale e un’altra
con baccalà.
Nel sottoscala dalla Famiglia Inama da qualche anno la legna tagliata assume delle forme e
delle composizioni originali. Mentre il taglio “de la sort” è a cura del papà Giuseppe, il tocco
artistico è di Ivan, il quale ci dice che partendo da semplici elementi trovati in casa (quest’anno le ruote di legno del carro), trasforma questo deposito di legna in qualcosa di fantasioso e
creativo. Idea bella, semplice ed esportabile in altre legnaie. Un vero peccato doverla bruciare…
CASA BOLEGO REGALA UN AFFRESCO
Nel corso del recente restauro architettonico di Casa Bolego, sulle pareti esterne, a ridosso della strada statale, è emerso un dipinto murale, eseguito con
la tecnica dell’affresco, che raffigura “Madonna con Bambino e S. Giobbe”. Il
ritrovamento è avvenuto durante la demolizione dello strato di intonaco ottocentesco che lo occultava. Il dipinto ha la forma di un rettangolo, con l’altezza
di cm 120 e la larghezza di cm 135. È racchiuso da una cornice a bande rossa,
bianca, rossa. Lungo il lato inferiore, all’interno della fascia bianca, si legge
una iscrizione in lettere, dipinte in nero, purtroppo molto danneggiata, tanto
da risultare illeggibile. La parte alta della pittura è stata completamente rovinata dall’apertura di una serie di finestre in pietra che illuminano il primo
piano. Nella parte destra dell’affresco è raffigurata la Madonna, in piedi, la
lunga veste azzurra, il manto rosso, bordato da una fascia gialla tempestata
di perle bianche contornate di rosso, l’interno bianco. La superficie che comprendeva il collo e la
testa manca, restano alcune ciocche dei lunghi capelli ondulati che coprivano la spalla sinistra.
Maria regge con il braccio sinistro il Bambino, nudo. Manca anche la testa del Bambino. A sinistra
della Madonna è inginocchiata la figura di un uomo seminudo, con i fianchi coperti da un perizoma bianco, il corpo cosparso di piaghe. Il viso, purtroppo in gran parte mancante, è incorniciato
da lunghi capelli e dalla barba grigi. Le mani giunte, un rosario con grossi grani sferici tra le dita,
sorreggono un tricorno nero, il berretto utilizzato dai sacerdoti. Il nome dipinto in rosso a destra
rivela l’identità del Santo: “s. job”, San Giobbe. Il Santo è raffigurato nel momento della sua vita
in cui fu colpito da “una piaga maligna” che lo ricoprì “dalla pianta dei piedi alla cima del capo”,
l’ultimo di una serie di tormenti che il santo subì per una controversia tra Dio e Satana sulla possibilità che la sua fede resistesse alle peggiori difficoltà: gli fu rubato il bestiame, i suoi servi furono
uccisi, un vento impetuoso distrusse le case dei suoi figli uccidendoli. Alla fine il Signore lo premiò
restituendogli salute e prosperità.
Dopo la pestilenza scoppiata verso la metà del XIV° secolo S. Giobbe entrò a far parte di quella
cerchia di Santi invocati contro la peste, che venivano frequentemente raffigurati nei dipinti votivi.
Di un dipinto votivo quindi si tratta, eseguito probabilmente dopo la terribile epidemia che sconvolse tutta l’Europa negli anni tra il 1347 ed il 1350, provocando innumerevoli morti. Il dettaglio
del tricorno nero, che il Santo regge con le mani giunte, potrebbe ricondurre ad una committenza
religiosa, un sacerdote, un prelato.
Ad essa potrebbero essere collegati anche i due oggetti dipinti davanti alla figura inginocchiata:
una coppa dalla quale emerge una piuma (un calamaio?) ed un recipiente simile ad un piatto. Purtroppo il grave stato di degrado che interessa l’iscrizione, dipinta alla base della raffigurazione, che
avrebbe rivelato sia la data che il nome del committente, ne impedisce la lettura.
Illeanna Ianes - Restauratrice
Sentiero didattico forestale
“il bosco certificato”
Rattrista la notizia della chiusura (primi di gennaio 2013) del Panificio Zucol condotto dai fratelli Dario e Vittorio che per il nostro
paese rappresenta una vera e propria istituzione. La storia del panificio
parte da lontano, sicuramente dagli ultimi anni dell‘800 dove Antonio
Abram (nonno degli attuali gestori) ha avviato questa attività. L’azienda è poi stata condotta dalla mamma Livia Abram. Un lavoro impegnativo quello del panettiere sia perché svolto in orari notturni ma anche
perché prevede che di giorno si segua la clientela nel negozio e in
taluni casi anche direttamente a casa; lavoro che Dario ha fatto fino a
poco tempo fa. Un importante pezzo di storia se ne va e noi auguriamo
ai fratelli Zucol, dopo tanti anni di lavoro (44 per Vittorio), di godersi
il meritato riposo.
Con il mese di settembre, tutti i lunedì mattina, in piazza Santa Maria
si svolge il mercato alimentare. Il mercato non alimentare, invece, si
svolge il 3° lunedì del mese ed è collocato in Via Manzoni. Il mercato
voluto dall’Amministrazione ha lo scopo di vivacizzare il centro storico
del paese, ma si propone anche come momento di socialità e incontri.
Chi, quest’estate per una passeggiata o per fare la “sort”, è passato alle Regole di Malosco, avrà
notato una particolare segnaletica. Si tratta di un nuovo sentiero didattico forestale “il bosco
certificato”, nato dalla volontà di far conoscere maggiormente il nostro territorio. Il sentiero si
sviluppa dalla località “ponti-spiazzal dal legnam” nel Comune di Fondo e attraverso le “Sedrune”
(lunghezza km 2,5 – dislivello 250 metri) raggiunge le Regole di Malosco.
L’iniziativa ha le sue radici nel desiderio di alcune persone di scoprire e far conoscere i segni delle
attività di un tempo. Si è voluto offrire la possibilità di non dimenticare gli elementi che caratterizzarono la vita del passato non poi tanto lontano.
Con l’aiuto anche di persone anziane e della loro testimonianza si è fatto memoria di attività, vecchie strade, vecchi toponimi, carbonaie, carettari, attrezzi che ci parlano dell’antico rapporto tra
l’uomo e il suo territorio.
Il sentiero vorrebbe essere meta di passeggiate per ogni età per far conoscere e valorizzare vari
aspetti dei nostri boschi a partire dalla certificazione PEFC garanzia che il legname tagliato proviene da una gestione forestale sostenibile. Si tratta infatti di un bosco certificato. In passato la
sostenibilità veniva garantita da norme e leggi contenute nelle varie “Carte di Regola“ in uso nelle
nostre comunità. Oggi questo modo di gestire il territorio può ritenersi obsoleto ma ha permesso
il mantenimento del delicato equilibrio del rapporto uomo-bosco.
Il percorso è stato un lavoro d‘insieme con la collaborazione delle Amministrazioni di Fondo, Malosco, Ronzone e Sarnonico, Pro loco, persone interessate alla storia delle nostre comunità e il
Servizio Foreste e Fauna della Provincia Autonoma di Trento nella persona del dott. Paolo Zorer.
Un invito a percorrerlo con le vostre famiglie!
Il custode forestale
Ivan Morten
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APRE IL PUNTO LETTURA
Finalmente un nuovo luogo di cultura e d’incontro a Sarnonico. La struttura con
sede presso il centro sociale-ex Municipio, sarà gestita in collaborazione con la
Biblioteca di Fondo (a cui hanno aderito in passato anche il punto lettura di Cloz
e di Castelfondo) che è comune capofila per quest’iniziativa. Sono terminati i
lavori esterni alla struttura che prevedevano la sistemazione del piazzale da cui
sono stati ricavati 12 parcheggi e del nuovo accesso ai piani che consente di
rendere autonomi gli spazi al pian terreno.
Cosa si fa in un punto lettura?
Ovviamente prendere libri in prestito e leggere giornali e riviste, ma anche studiare e fare ricerche per la scuola, ma anche navigare dal punto Internet che
verrà allestito con due computer riservati agli utenti. I bambini non sono stati
dimenticati: una saletta è loro destinata per poter leggere e giocare. Lo spazio
sarà aperto a cominciare dal mese di dicembre, tutti i pomeriggi dal martedì al
venerdì e per tutta la giornata del sabato. Ammesso che la Provincia rispetti le
scadenze previste per l’organizzazione informatica, si prevede di essere a pieno
regime dal prossimo marzo, mese in cui si potranno finalmente prendere in prestito
anche libri provenienti da tutte le biblioteche trentine, poiché saremmo collegati alla
rete del Catalogo Bibliografico Trentino (C.B.T.). Intanto, sin dal mese di dicembre, alcune attività collaterali (serali
ma non solo) saranno coordinate dal Comune di Sarnonico, poiché il punto di lettura si propone di diventare anche
un luogo d’incontro e di cultura aperto alle attività suggerite anche dai gruppi di volontariato (le idee dal mondo
delle associazioni di volontariato saranno benvenute) vi si potrà guardare le partite in compagnia, organizzare
corsi e riunioni con esperti, e assistere a proiezioni di film nel corso di serate cinematografiche dedicate ad opere
che non passano sui circuiti tradizionali, favorendo così i grandi film d’autore non solo italiani. Vi aspettiamo
numerosi!
Isabelle Girardi
Coordinatrice del nuovo Punto lettura di Sarnonico
SERVIZI
ASSISTENZIALI
A FAVORE DELLA
POPOLAZIONE
ANZIANA
La Comunità di Valle – attraverso il Servizio Politiche Sociali e Abitative, gestisce i servizi socio-assistenziali, con
la finalità di creare una rete di opportunità e garanzie a
chi si trova in condizione di bisogno, di svantaggio sociale, o in condizione di disabilità, disagio individuale o
familiare, derivanti da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia. In particolare
per la popolazione anziana che abbiamo visto crescere
costantemente in numero e in problematiche, l’obiettivo prioritario è l’attivazione di iniziative che consentano
all’anziano di rimanere il più a lungo possibile nel suo
ambiente di vita, favorendo il mantenimento della sua
autonomia ed evitando l’isolamento attraverso una filiera di servizi pubblici, privati e del volontariato.
Per informazioni specifiche rivolgersi al Servizio Politiche Sociali e Abitative della Comunità di Valle di Cles.
Misteri e segreti
A cura delle classi terza
e quarta della scuola
Elementare di Sarnonico,
anno scolastico 2011-2012
coordinati dalla maestra Laura.
C’è un tesoro da trovare?
La terza e la quarta
devi chiamare.
C’è un segreto da scoprire?
Queste due classi
devi avvertire.
Noi sveliamo qualunque
arcano, cervelli svegli e lente
in mano.
Il mistero di Castel Morenberg
Venerdì 4 maggio 2012, abbiamo visitato Palazzo Morenberg. È stato molto interessante perché non ci aspettavamo di trovare quei
capolavori e, inoltre, con la guida di Alberto, abbiamo imparato tante cose nuove riguardanti il nostro territorio. La nostra attenzione
è stata calamitata da questo dipinto, il mistero di Palazzo Morenberg. L’affresco ci ha incuriositi, entusiasmati, stuzzicati: perché
la data è antecedente la costruzione del palazzo? Perché è scritta a rovescio? Parlandone in classe, Tommaso ci ha raccontato che,
quest’estate, mentre rincasava una sera, proprio davanti all’entrata principale del castello ha avuto uno strano incontro. Era una
ragazza dall’apparente età di quindici anni, indossava un vestito chiaro, molto elegante che le arrivava fino ai piedi. Lunghi capelli
scuri incorniciavano un viso pallido dall’espressione dolce ma molto, molto triste. Si muoveva lentamente, sembrava che i suoi piedi
non toccassero terra. Tommaso, impaurito, dapprima indietreggiò, poi si avvicinò e le rivolse la parola; venne così a conoscere la
storia di Sofia, questo era il nome della ragazza. Era il fantasma di una ragazza nata a Castel Morenberg nel 1358 e morta, come
molti altri, a causa della peste nera, nel 1373 (l’immagine abbozzata nella Sala delle figlie, vicino al dipinto?). Piangendo raccontò al
nostro compagno il motivo della sua tristezza: lei era l’unica figlia, molto amata di Giovanni e Federica Morenberg. Alla sua morte, la
madre disperata si rinchiuse nelle sue stanze e nessuno, esclusa una vecchia serva (la vecchina dietro la stufa?) ebbe contatti con lei
nei rimanenti anni della sua vita. Le generazioni successive non vollero dimenticare questa disgrazia e il dolore della madre. Il nostro
dipinto è quindi una delle tante metafore presenti nel palazzo: rappresenta la madre di Sofia, donna Federica, chiusa, imprigionata nel
suo dolore. Esce con una mano dalla sua disperazione per scrivere la data della morte della figlia affinché i posteri non dimentichino.
Intanto Tommaso stanco si era addormentato; al suo risveglio non sapeva più se aveva sognato o aveva incontrato realmente Sofia.
A Sindaco, vicesindaco e consiglieri diamo un “consiglio”: prendete decisioni sagge, un fantasma vi osserva!
Il mistero della Chiesa di Santa Maria
Venerdì 11 maggio abbiamo visto il cortile di castel Morenberg e visitato la chiesa di Santa Maria.
Prima di accomiatarsi, Alberto, la nostra guida, ci ha raccontato di passaggi segreti, di strane luci notturne e di galline dalle uova
d’oro. Solo dopo tante insistenze, ci ha svelato l’esistenza di Johann, il custode della chiesetta; Alberto lo ha conosciuto una notte
d’estate di tanti anni fa. Gli ha parlato ed è così venuto a conoscenza di un segreto che non ha voluto, o forse potuto rivelarci. Incuriositi, appena ritornati a scuola, abbiamo deciso di risolvere anche questo mistero; ci siamo messi d’accordo e alle dieci di sera ci siamo ritrovati tutti davanti alla chiesa, armati di picconi, badili e piede di porco. Muovendoci furtivamente ci siamo infilati all’interno e,
dopo aver acceso le pile, abbiamo provato a sollevare la pesante lastra di marmo che si trova al centro della chiesa. Improvvisamente
abbiamo sentito un cigolio e un voce roca, rauca, che sembrava provenire dalle profondità della terra: “Cosa fate qui a quest’ora della
notte? Andate via!” Ci siamo girati e vicino alla porta, ai piedi di una scaletta, c’era Johann. Stupiti ed impauriti, lo abbiamo osservato a bocca aperta. Era un omino alto come noi, agile
e snello. Portava i capelli scuri legati in un codino, folti basettoni gli coprivano le guance e nascondevano, in parte, le orecchie a punta. Sul viso pallido spiccavano due occhietti furbi
e sospettosi e lunghi baffi arricciati. Indossava un paio di Lederhosen consumate, una camicia a quadri e un mantello con il cappuccio. Lunghi calzettoni di lana e un paio di scarponi
completavano il suo abbigliamento. Dopo esserci rimessi dallo spavento, gli abbiamo spiegato il motivo della nostra presenza, ma lui era molto brusco, non voleva rispondere alle nostre
domande. Dopo molte insistenze e minacce di tornare ogni notte a disturbarlo, ha deciso di aiutarci: è salito nella sua casa sul campanile, ha rovistato a lungo e poi è sceso con un
plico di fogli in mano. Ce lo ha consegnato ed è subito sparito, improvvisamente come era comparso, senza nemmeno salutare. Siamo usciti, abbiamo cercato un posticino illuminato
e abbiamo studiato il nostro bottino. Erano sette fogli di carta spessa, scritti a mano, in parte rovinati dal tempo e dall’umidità. Non tutte le parole erano chiare, alcune erano mezze
cancellate, comunque l’inizio era questo: Addì 13 giugno Anno Domini 1385…
Abbiamo letto l’intero manoscritto tutto d’un fiato e abbiamo così scoperto il segreto.
Quelli erano anni di guerre, violenze e anche i Morenberg vivevano nel terrore di venir conquistati e fatti prigionieri da uno dei loro numerosi nemici. Decisero così di affidare
a Johann da Hall in Tirol la costruzione di un passaggio segreto da usare in caso di fuga: si trattava di quattro gallerie che si inoltravano nella terra verso direzioni opposte e
comunicanti tra di loro. I Morenberg, soddisfatti del lavoro, ricompensarono Johann con la gallina dalle uova d’oro. Lui, felice, la nascose nel passaggio segreto. Chi meglio di
lui conosceva quelle gallerie? Ma pochi giorni dopo la gallina scomparve e da allora ogni notte, quando la chiesa è deserta, Johann abbassa la scaletta, accende la lampada e
passando dall’entrata segreta (che non è quella coperta dalla lastra di marmo), scende nei sotterranei e cerca il suo tesoro.
Avevamo appena finito di leggere l’ultima riga, quando un forte vento improvviso ci ha strappato dalle mani i fogli che si sono alzati verso il cielo e sono ben presto spariti dalla nostra
vista. Non abbiamo quindi prove di questa storia, se volete, potete crederci sulla parola.
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SOCIN MARIA TERESA DETTA MARY
Mia sorella Mary, è nata a Sarnonico il 16.06.1905 dalla nostra mamma Rachele Malench (nata a Sarnonico il
22.05.1884 e morta a Riva del Garda il 21.05.1967) e
dal padre Bortolo Socin (nato a Sarnonico e deceduto di
malattia il 21.02.1915). Aveva due fratelli, entrambi nati
a Sarnonico: Alma nata il 05.07.1908 (morta a Buenos
Aires) e Bortolo nato il 19.05.1910 e morto il 18.05.1989
a Vigne d’Arco.
Nostra mamma Rachele gestiva con competenza e abilità
l’unico negozio del paese (alimentari, tabacchi, merceria,
ecc.) con osteria e trattoria. Il papà di Mary era maitre
d’hotel e tutti gli anni faceva la stagione in Austria in un
grande Hotel, frequentato anche dall’Imperatore Francesco Giuseppe. Grazie all’esperienza maturata, decise assieme a mamma di aprire un albergo a Sarnonico (attualmente lo stabile è occupato da una banca e da un piccolo
ristorante, in piazza Bolego o via C. Battisti, di fronte
ad un negozio di alimentari ed un panificio); durante la
prima guerra mondiale lo stabile fu requisito e abitato
dagli ufficiali tedeschi, i quali, durante un inverno particolarmente rigido, provocarono un grande incendio che
distrusse quasi tutto. Finita la guerra, la mamma si rivolse all’assicurazione e anche alle autorità competenti per
essere rifusa dai “danni di guerra”, fu tutto inutile perchè
nel frattempo era cambiato il dominio, da Austria si era
passati all’Italia, per cui nessuno più si sentiva responsabile di tali danni e la mamma perse tutto! Si ritrovò
così, in tempo di guerra, da sola a governare la propria
famiglia e i vecchi genitori.
La piccola Mary, ricordava spesso la sua infanzia trascorsa dietro il banco del bar, in piedi su uno sgabello, a lavare le tazzine mentre dalla piccola finestra guardava i
suoi amici giocare. Raccontava inoltre di quel giorno nel
quale la mamma mandò i tre figlioletti con un carrettino
nel paese vicino a ritirare un barile di marmellata: i tre,
nel ritorno, giocando, fecero cadere il barile per terra, la
marmellata finì sul selciato... loro non si scoraggiarono e
raccolsero tutta la marmellata rimettendola nel barile!
I bambini erano accuditi dai nonni Teresa Abram e Battista Malench, genitori della mamma la quale ogni sera
alla chiusura della trattoria portava loro il “grappino” e
qualcosa da mangiare. Mamma Rachele era molto forte,
capace e severa coi bambini: sovente la sera li castigava
tutti e tre dicendo: “adesso ve le spartite voi!”. I bambini si rifugiavano dalla sorella della mamma “zia Nanele”
molto buona che prendeva sovente le loro parti dicendo
alla sorella: “non castigarli che non hanno più il papà”
alchè, in risposta, la mamma Rachele: “è vero, ma però
hanno una mamma!” Mary, dopo le scuole elementari, fu
mandata in collegio dalle suore a Merano, ma lo studio
non era il suo forte: ricorda che preferiva aiutare le suore nei lavori che studiare! E la mamma la ritirò presto.
Mamma Rachele era amica della figlia del dott. Bolego,
che curò all’epoca tutti i malati del paese, Mary ricorda che il dottore mandava la propria donna di servizio,
anche l’inverno, tutte le mattine a prendere l’acqua alla
fontana del paese e la beveva a digiuno.
La mamma accolse in casa la Sig.ra Maria Martini mamma di Padre Mario, frate capuccino, che aiutava in casa e
in negozio. Mary ricorda quella volta che mamma rischiò
la prigione: durante il dominio tedesco, la mamma aveva, sui tavoli del locale, delle brocche decorate a righe
oblique colorate, caso volle: bianco, rosso e verde i colori
della bandiera italiana! La cosa le procurò non pochi fastidi, in quanto fu tacciata di “propaganda eversiva!”.
Dopo la morte del marito la mamma conosce il gendarme Mansueto Pedrini, che all’epoca era in servizio a Sarnonico o dintorni come “Capo Posto”. Con il cambio di
dominio, Mansueto chiede il trasferimento alla Pubblica
Sicurezza di Riva del Garda dove aveva la sua famiglia (la
mamma Rosa, il fratello Enrico e la sorella Elisa: la più
piccola dei 14 figli). Così nel 1918 Mary e la sua famiglia
arrivano a Riva e nel 1922 nasco io la sorella Irma!
La mamma rileva l’attività di una trattoria in centro:
“Al Moro” dove Mary aiutava nei servizi. Per problemi di
salute nel 1926 la mamma lascia la trattoria e tutta la
famiglia si trasferisce in periferia di Riva (Albola). Mary
inizia a lavorare come cameriera al bar “Roma” di Riva,
A Milano Mary, fino allo scoppio della seconda guerra
mondiale, continuò a lavorare gestendo diversi ristoranti
e bar, tra i quali uno vicino alla stazione centrale. Durante i bombardamenti, scappò a Bolzano dove lavorò
al bar-ristorante della stazione con l’amica Gisella. Mary
ricorda il passaggio dei treni dei deportati mentre era al
lavoro. Romolo invece scappò a Riva per diversi mesi e
verso la fine della guerra tornò a Roma.
Finita la guerra si ritrovarono a Milano ed insieme iniziarono a fabbricare rossetti e collane di perle.
Mary lavorò sempre tenacemente e con grande autorità,
gestì diversi ristoranti. Romolo, uomo di grande cultura
(conosceva quattro lingue), iniziò a lavorare come impiegato in un’ azienda che fabbricava lamette da barba:
ebbe l’originale idea di fare delle lamette col nome “Bar-
dove si fa subito apprezzare per le sue qualità e la sua
voglia di lavorare. I padroni del bar la porteranno con loro
a lavorare prima a Verona e poi a Milano.
A Milano come primo impiego, lavorò presso il ristorante
ABC che faceva parte di una grande catena, poi aprì un
ristorante in stile “Tirolese” dove tutte le cameriere erano
vestite coi costumi tipici. Questo ristorante fu chiuso a
causa della guerra. Mary lavorava molto e ricordava che
il suo giorno di riposo lo passava dormendo, e beveva
solo il bicchiere di latte che aveva preparato la sera precedente sul comodino.
A Milano Mary conosce il romano Romolo Silvetti, con il
quale si sposa nel 1932 in maniera davvero originale per i
tempi: vestita in blu (vestito, scarpe, cappello e borsetta),
nella chiesa di San Lorenzo, alla presenza dei soli testimoni coi quali presero un veloce aperitivo ed i novelli
sposi salirono sul treno che li portò prima dai parenti a
Roma e poi a Napoli ed a Capri. Mary ed il marito non
ebbero figli. Dopo il viaggio di nozze andarono per una
settimana dalla famiglia a Riva.
tali” e andò personalmente a sottoscrivere il contratto
di sponsorizzazione con il Sig. Gino Bartali. Comprarono
casa a Loano (SV) dove trascorrevano i fine settimana e
le vacanze estive. Nel 1968 si trasferirono a Rapallo (GE)
per trascorrere serenamente la loro pensione. Romolo
morì il 30/12/1985 e Mary vi restò sola fino al gennaio
2000, quando la raggiunsi per assisterla in un periodo nel
quale soffriva di gravi problemi gastrici.
Nel 2007 a causa di un’operazione alla mia anca, io e
Mary ci trasferimmo a Riva del Garda per essere più vicine al nipote Rinaldo (Socin) e famiglia, che tutt’ ora si
curano di noi.
Approfitto di queste due righe, per ringraziare ancora il
signor Sindaco e tutti i componeneti la giunta di Sarnonico, per la visita che ci hanno fatto il mese scorso e
per la loro premura di rivedere una vecchia “nonesa” di
Sarnonico nello splendore dei suoi 107 anni.
Saluti ed un abbraccio,
Irma Pedrini
SOLIDARIETÀ = COMUNITÁ
BELLISSIMA questa iniziativa nata dal Gruppo Mani Amiche e sostenuta dalla Parrocchia, formare un gruppo di auto sostegno per dare aiuto a
persone in difficoltà. La proposta è quella di supportare le persone che hanno bisogno di aiuto in varie piccole attività quotidiane: fare la spesa,
andare in farmacia, essere accompagnati dal medico di base o a visite specialistiche o analisi anche fuori zona. Ma anche andare a passeggio,
essere accompagnati a visitare un’amica/amico, a teatro, alla festa paesana, alla Santa Messa. Inoltre per urgenze nell’aiuto temporaneo all’
assistenza anziani e ammalati o per custodia temporanea figli piccoli, aiuto nella cura personale (capelli, mani, piedi) per non autosufficienti,
sostituirsi nella cura degli animali domestici e fiori quando si è assenti da casa. Ovviamente gli organizzatori propongono anche di offrire parte
del proprio tempo libero per dedicarsi agli altri nelle attività summenzionate. All’entrata della chiesa di san Lorenzo e del Municipio, a breve,
verranno sistemate delle apposite cassettine dove chi ha bisogno ma anche chi si offre come volontario, possono inserire l’ apposito modulo di
richiesta o disponibilità.
Nessun problema sul versante della privacy: tutto rimane anonimo e riservato.
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COMUNE DI SARNONICO
Tel. e fax 0463.831263
e-mail: [email protected]
NATALE 2012
Sabato 15 dicembre ore 21 al Teatro comunale
StaGiONe teatraLe 2012-2013 “Si SLaNciaN NeL cieLO”
di e con Lucio Gardin.
Sabato 22 e domenica 23 dicembre dopo la Santa Messa a Seio e Sarnonico
UN dOLce Per La Vita
Saranno offerti dei dolci il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza. Organizza il gruppo Volontariato.
Durante la settimana di Natale inoltre verranno portati agli anziani un dono e un augurio di Buon Natale.
Martedì 25 dicembre chiesa di San lorenzo ore 20.30
dieci X 10
Concerto per i 10 anni di attività del coro giovanile Cantiamo con Gioia
Martedì 25 dicembre Sala Polivalente centro Sportivo dalle ore 21
BaLLO di NataLe cON MUSica daL ViVO
Organizza Anaunia Team Dance. Ballo con orchestra - ingresso soci euro 6.00 non soci euro 8.00.
Informazioni e prenotazioni: Flavio Gilli 335.8212902, Bruno Larcher 340.5634870
Mercoledì 26 dicembre al Teatro comunale dalle ore 15
arriVa BaBBO NataLe cON La tOMBOLa, MUSica e taNti diVertiMeNti…
Incontro con la comunità per uno scambio di auguri.
Organizza il gruppo Giovani Smile, la Pro Loco, il gruppo Mani Amiche, Alpini
lunedì 31 dicembre all’uscita della Santa Messa serale
ViN BrULÈ e BeVaNde caLde
Offerte dal gruppo Alpini
lunedì 31 dicembre Sala Polivalente centro Sportivo con inizio alle ore 21
iL VeGLiONe di SaN SiLVeStrO
Organizza Anaunia Team Dance. Ballo di fine anno con dj Luciano. Ingresso euro 15.00 a persona compreso brindisi di mezzanotte e spaghettata.
Informazioni e prenotazioni: Flavio Gilli 335.8212902, Bruno Larcher 340.5634870
Giovedì 3 gennaio 2013 ore 21 alla Sala Polivalente del centro Sportivo
aPOcriFi
Tributo a Fabrizio De Andrè.
Sabato 12 gennaio 2013 ore 21 al Teatro comunale
StaGiONe teatraLe 2012-2013 “iL POeMa dei MONti NaViGaNti”
Dal libro “La leggenda dei monti naviganti” di Paolo Rumiz - con Roberta Biagiarelli e Sandro Fabiani, regia di Alessandro Marinuzzi.
L’aMMiNiStraziONe cOMUNaLe e Le aSSOciaziONi di VOLONtariatO deLLa cOMUNitÀ di SarNONicO e SeiO aUGUraNO BUON NataLe e UN FeLice aNNO NUOVO.