Datacenter regionali - Scheda dettagliata del progetto

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Datacenter regionali - Scheda dettagliata del progetto
1. Anagrafica di progetto
Titolo
Datacenter regionali
Acronimo (se esiste)
Data Inizio – Data Fine
01/01/2011 – 31/05/2017
Budget totale (migliaia di euro)
2.512,89
Responsabile di Progetto
Organizzazione di appartenenza: Lepida S.p.A.
Linea guida – Selezionare una delle seguenti linee guida del PiTER a cui appartiene il progetto:
X
Linea guida 1: Diritto di accesso alle reti tecnologiche
Linea guida 2: Diritto di accesso all’informazione e alla conoscenza
Linea guida 3: Diritto di accesso ai servizi alla persona e alle imprese
Linea guida 4: Diritto di accesso ai dati
Linea guida 5: Intelligenza diffusa nel territorio urbano.
Natura del progetto – Selezionare la tipologia di progetto più opportuna (è possibile anche effettuare una scelta
multipla):
progetto di ricerca applicata o studio di fattibilità
progetto finalizzato alla realizzazione di un prototipo o all’avvio di piloti
X progetto per la realizzazione di una infrastruttura/servizio/prodotto
progetto per il dispiegamento e/o attivazione dell’infrastruttura/servizio/prodotto
progetto di comunicazione/sensibilizzazione/formazione
progetto di riuso
Descrizione sintetica del progetto (abstract) – Descrivere in estrema sintesi nel seguente riquadro (non oltre
1.500 caratteri) il contesto di riferimento, i bisogni da soddisfare, gli obiettivi e gli impatti che il progetto produce sui
beneficiari. Questi concetti saranno successivamente ripresi e opportunamente dettagliati.
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Il progetto è stato rimodulato e prevede non solo l’implementazione di qualche soluzione cloud utilizzabile dagli
Enti soci, ma la realizzazione di Data Center territoriali. Tali DC (quattro siti a regime di cui due finanziati in
questo progetto) saranno implementati -da un punto di visto tecnologico- per garantirne la federazione oltre che
un modello di erogazione dei servizi orientato ai concetti del cloud computing (self service provisioning,
automation, flessibilità e scalabilità).
Al 2013 le risorse CED in Italia e nel nostro territorio sono caratterizzate da: duplicazione, frammentazione,
assenza di sicurezza, carenza di funzionalità, scarsa flessibilità, assenza di continuità operativa, poca efficienza.
LepidaSpA intende sviluppare e realizzare un modello di datacenter territoriali in pochi siti inalienabili di proprietà
della PA (regionale e/o locale), nel territorio dell’Emilia- Romagna. Le città che ospiteranno i siti sono: Parma
(DUC2), Ferrara (Ex Ortofrutticolo), Bologna (Ex Manifattura Tabacchi), Ravenna (Bassette). I quattro datacenter
fanno parte di un disegno nazionale di ottimizzazione delle risorse.
Il progetto di cui alla presente scheda prevede finanziamenti per la realizzazione di due data center (PR e FE)..
LepidaSpA prevede di realizzare i datacenter adottando meccanismi di collaborazione pubblico/privato per
ridurre gli investimenti costruttivi, ridurre i costi di gestione e rendere più competitivo il territorio.
LepidaSpA intende identificare e promuovere soluzioni infrastrutturali standard, a disposizione di tutti i Soci, con
particolare attenzione alle tecnologie di virtualizzazione e alla condivisione degli strumenti necessari per
garantire la continuità operativa.
LepidaSpA prevede di definire ed implementare un percorso, condiviso con i Soci interessati, per passare da
soluzioni frammentate a soluzioni centralizzate, da soluzioni ad hoc a soluzioni condivise, da singoli CED a
datacenter enterprise, da ambienti fisici a virtuali, da software acquisito al cloud.
LepidaSpA intende valorizzare tutte le competenze presenti sul territorio per la progettazione, la realizzazione e
l’esercizio dei datacenter.
LepidaSpA intende proporre servizi di datacenter con differenti livelli di servizio e conseguentemente differenti
livelli di costo.
Il progetto ha come obiettivo la realizzazione dell’infrastruttura fisica, dell’infrastruttura ICT e delle
interconnessioni tra i due Data Center (Parma e Ferrara); è prevista inoltre l’implementazione dei servizi di
supporto (sicurezza, critical facilities, etc.). Tali Data Center erogheranno, tra gli altri, servizi in cloud di tipo
infrastrutturale, Infrastracture as a Service (computing, storage, backup) e di piattaforma, Platform as a
Service (web server, DB server). In questo scenario, i Data Center -oltre a fornire servizi secondo un modello di
delivery di tipo community, con un evidente valore intrinseco per i beneficiari- garantiranno un uso ottimale delle
risorse TLC della rete Lepida, sfruttandone a pieno le potenzialità e valorizzandone così l’investimento sostenuto
per la realizzazione.
Tra gli obiettivi di progetto vi è anche la realizzazione di una PPP per l’implementazione e la gestione
dell’infrastruttura fisica dei DC. Tale forma di partnership non prevede alcun meccanismo automatico di
affidamento al partner selezionato della gestione tecnologica dei servizi che LepidaSpA erogherà ai Soci.
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2. Descrizione generale
La descrizione del progetto parte dalla definizione dei bisogni e delle esigenze che il progetto intende soddisfare.
Bisogni rilevati/problemi che si vogliono risolvere
1. Evidenziare, nel contesto di riferimento, i bisogni/gap che si vogliono soddisfare/colmare con il progetto
2. Riportare per ogni bisogno/gap le evidenze empiriche necessarie a giustificarlo (es. tempi di attesa,
mancanza di servizi in aree disagiate, oneri amministrativi per le imprese, …)
3. Spiegare come il progetto intende soddisfare/colmare un dato bisogno/gap
4. Indicare l’eventuale livello di urgenza nel soddisfare i bisogni evidenziati.
Un’esigenza molto sentita, dopo i recenti fatti che hanno colpito il territorio della regione Emilia-Romagna, è quella
relativa alla sicurezza fisica dei siti.
Le economie di scala realizzabili centralizzando i poli di delivery dei servizi consentono una riduzione dei costi di
investimento e di gestione delle infrastrutture ICT.
Le PA hanno sempre più spesso necessità di disporre di server e piattaforme applicative con una riduzione dei
tempi di approvvigionamento/delivery dei servizi; l’investimento diretto in conto capitale e la proprietà degli asset
pone una serie di problemi -dimensionamento del sistema in assenza di un capacity plan ponderato, rispetto dei
tempi di delivery, scalabilità della soluzione, gestione dei sistemi in esercizio- rispetto ai quali il cloud computing offre
la risposta oggi più avanzata, sia in termini tecnologici che organizzativi. Il cloud computing rappresenta uno scenario
di particolare interesse in un contesto, quello della regione Emilia Romagna, in cui tutte le Pubbliche Amministrazioni
e altri attori pubblici sono collegati ad una rete privata ad elevate prestazioni attraverso cui, già oggi, accedono ad
una serie di servizi ad alto valore aggiunto. Poiché, per definizione, il cloud computing usa la rete come infrastruttura
abilitante per condividere e rendere disponibili le proprie risorse, la disponibilità di una rete che garantisca alta
continuità di servizio e prestazioni elevate abbatte una delle barriere d’ingresso principali nell’accesso ai servizi in
cloud.
Gli utilizzatori target dei servizi sono:
o EELL di medie e piccole dimensioni che non hanno di recente realizzato investimenti in infrastrutture
ICT di gestione;
o Strutture Sanitarie per ospitare alcuni dei loro sistemi o per implementare servizi di DR;
o EELL di grandi dimensioni che non hanno ancora rinnovato di recente i propri Data center;
o Regione Emilia-Romagna e EELL di grandi dimensioni per servizi di DR
2. evidenze empiriche:
Il terremoto che ha colpito vaste aree del territorio regionale ha dimostrato l’inadeguatezza di certe strutture -preposte
ad ospitare i sistemi IT- di fronte ai disastri naturali.
La situazione finanziaria attuale del Paese e delle PA impone di ricercare modelli di costo per i sistemi IT che siano
sempre più improntati ai criteri della massima efficienza. Le economie di scala, la centralizzazione dei servizi e l’uso
condiviso delle risorse che si ottengono con DC territoriali collegati dalla rete in fibra ottica, consentono di abbattere i
costi di investimento e di gestione delle infrastrutture IT.
La gestione on-premise dell’IT porta a tempi di approvvigionamento estremamente lunghi e non compatibili con le
esigenze di dinamicità della PA attuale.
3. le azioni che il progetto intende realizzare per soddisfare questi bisogni sono:
Oggetto della realizzazione (lato offerta): realizzazione dell’infrastruttura fisica; realizzazione dell’infrastruttura
ICT e delle interconnessioni tra i due Data Center (Parma e Ferrara); realizzazione dei servizi di supporto
(sicurezza, etc.); predisposizione dei Data Center per l’erogazione di: servizi IaaS; servizi PaaS ; servizi
tradizionali quali housing e hostig fisico.
Altre attività di progetto relative alla stimolazione della domanda: scouting degli EELL e altri soggetti pubblici a
cui offrire il servizio; realizzazione e gestione del servizio;
Attività relative alla sostenibilità del progetto: individuazione e realizzazione di una PPP per la gestione
dell’infrastruttura e del servizio;
Definire partnership con i principali player ICT per definire accordi quadro e ottenere modelli di
licensing/forniture vantaggiosi per le PA.
Altre attività di progetto: project management; comunicazione;
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Obiettivi del progetto e coerenza con i bisogni dichiarati
Indicare in tabella gli obiettivi del progetto che rispondono ai bisogni che il progetto intende soddisfare (riprendo
quelli dichiarati nella precedente sezione e le relative evidenze empiriche atte a giustificarli). E’ possibile associare
diversi obiettivi allo stesso bisogno.
Obiettivo di progetto
indicare da 2 a 5 obiettivi
Bisogno/Gap a cui l’obiettivo di
progetto intende rispondere
Evidenza empirica/ pratica/
sperimentale del bisogno
1. Realizzare due datacenter territoriali
Sicurezza fisica dei CED e
esigenza sito di DR
Terremoto 2012.
2.Realizzare servizi IaaS (computing, storage,
back-up); servizi PaaS (DB server con licenze
Oracle); servizi tradizionali (housing)
Efficacia economica
3.Fornire i servizi di cui al punto due ad un
numero di EELLL che garantisca la
sostenibilità del servizio offerto da Lepida
Efficacia economica
Offerta Lepida: 400 € iva
inclusa/anno per macchina
virtuale; 400 € iva
inclusa/anno per 1 TB di
storage capacitivo
La sostenibilità del progetto
dei DC territoriali consente di
offrire servizi ai costi sopra
riportati
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Organizzazioni coinvolte nel progetto
Indicare le organizzazioni coinvolte ed il relativo ruolo (è possibile selezionare anche più ruoli):
1. (C)-Coordinatore: Ente del responsabile di progetto
2. (P)-Partner: Soggetti che partecipano alla realizzazione del progetto con proprie risorse umane o
economiche
3. (B)-Beneficiario: Soggetti utilizzatori del progetto o che beneficiano degli output del progetto stesso
4. (F)-Fornitore: Soggetti che forniscono un servizio/ prodotto/ prestazione finalizzata alla realizzazione
dell’output del progetto.
Tipologia
Denominazione
Ruolo
Pubblica o Privata
Lepida S.p.A.
(C)
(P)
(B)
(F)
Regione Emilia Romagna
(C)
(P)
(B)
(F)
EELL
(C)
(P)
(B)
(F)
Partner privati
(C)
(P)
(B)
(F)
Partner pubblici
(C)
(P)
(B)
(F)
Beneficiari e partner attivati con le risorse del progetto
1. Sulla base delle risorse di progetto indicare quanti beneficiari potranno essere coinvolti durante il progetto
2. Indicare quanti/quali di questi sono già stati (o saranno) coinvolti nella stesura del progetto
3. Indicare quali sono (o saranno) partner di progetto e come sono stati (o verranno) coinvolti
4. Indicare infine se esistono (o esisteranno) partner di progetto che sono a loro volta anche beneficiari ed in
che modo sono stati coinvolti nella predisposizione di questa proposta; in particolare indicare se esistono
accordi formalizzati di collaborazione.
come beneficiari del progetto si ipotizzano i seguenti utilizzatori:
o
o
o
o
EELL di medie e piccole dimensioni che non hanno di recente realizzato investimenti in
infrastrutture ICT;
Strutture Sanitarie per: housing, hosting di alcune applicazioni, implementazione servizi di DR;
EELL di grandi dimensioni che non hanno ancora rinnovato di recente i propri Data center;
Regione Emilia-Romagna e EELL di grandi dimensioni per servizi di DR
2. Nella fase progettuale è coinvolta Regione Emilia-Romagna, Cup2000, e alcune realtà private interessate alla
collaborazione PPP.
3. Alcuni privati hanno formalizzato una manifestazione d’interesse per l’iniziativa di realizzazione di DC territoriali.
Con un potenziale partner sono già stati effettuati sopralluoghi presso il sito di Parma e successive proposte di
layout per la suddivisione delle aree a disposizione,
4. Con RER è stato istituito un tavolo di lavoro congiunto che periodicamente affronta i temi relativi alla
realizzazione dei siti. In questa sede sono affrontati: aspetti amministrativi (per esempio affidamento a LepidaSpA
degli spazi fisici), aspetti organizzativi e questioni tecnologiche. Anche Cup2000 partecipa alle sedute su taluni
argomenti specifici
Committenti e stakeholder
1. Indicare i committenti del progetto ed in che modo hanno promosso l’idea progettuale
2. Indicare gli stakeholder del progetto ed in che modo potranno influenzare (negativamente o positivamente) i
risultati attesi del progetto; indicare inoltre in che modo saranno coinvolti.
1. La Regione Emilia-Romagna
2. Importanti stakeholder sono quelli che oggi offrono servizi nel cloud pubblico (big player). Vanno
identificati modelli di collaborazione per definire accordi quadro vantaggiosi per il sistema regionale.
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Risultati attesi (output)
1. Indicare in relazione agli obiettivi di progetto, quale sarà il risultato finale del progetto in termini di output:
(servizio, prodotto, infrastruttura, …)
2. Indicare se il risultato finale potrà essere direttamente utilizzabile dai beneficiari. In caso contrario, indicare
quali ulteriori attività dovranno essere previste, al di fuori del progetto, per un suo pieno utilizzo
3. Indicare se il risultato finale potrebbe essere direttamente trasferibile in altri ambiti. In caso affermativo,
specificare in quali ambiti, perché, quali potrebbero essere orientativamente l’investimento e le tempistiche
necessarie.
1. Durante i tre anni di attività, gli output del progetto saranno:
realizzazione di 2 Data Center (Parma e Ferrara) in mutuo DR e predisposti per essere connessi, sulla
rete Lepida, ad altri 2 Data Center (Bologna e Ravenna). Questa deve ritenersi la prima fase del progetto
CloudNet/DataCenter.
La seconda fase del progetto che prevede la realizzazione degli altri 2 Data Center (Bologna e Ravenna)
è esclusa dal progetto corrente, ma definisce il target di riferimento.
2. Alla fine del progetto I beneficiari finali potranno usufruire dei seguenti servizi:
servizi IaaS (computing, storage, back-up), servizi PaaS (tipicamente DB e web server), servizi tradizionali
di DC (housing, hosting fisico), servizi di DR/BC
Impatto di progetto: ricadute sui beneficiari, sul territorio regionale, sulla comunità, sulla PA (outcome)
In relazione ai beneficiari attivati con le risorse di progetto ed agli obiettivi progettuali indicare quali siano i possibili
impatti (outcome del progetto), ossia gli effetti prodotti dal progetto, una volta realizzato, sui beneficiari e più in
generale sul territorio regionale, sulla comunità e sulla PA. Indicare infine gli impatti organizzativi più significativi.
Es. di outcome: riduzione dei tempi di attesa per usufruire di un servizio o riduzione del digital divide. Gli impatti
descritti saranno misurati con opportuni indicatori associati agli obiettivi di progetto, pertanto si raccomanda
concretezza per poter valutare ex-ante ed ex-post gli impatti indicati.
Gli impatti sui beneficiari finali si prevedono essere:
Riduzione dei tempi di approvvigionamento per l’ottenimento di un servizio; aumento della disponibilità dei
servizi; prestazioni e disponibilità delle risorse uniformi, indipendenti dalla dimensione della PA; scalabilità dei
servizi.
Riduzione della spesa in conto capitale tanto più accentuata quanto più il catalogo conterrà un numero elevato
di servizi in grado di rispondere alle diverse esigenze. Gli Enti potranno utilizzare nativamente sia i cloud
pubblici selezionati che il community cloud.
Diminuzione dei consumi energetici per IT e del relativo impatto ambientale.
Maggior sicurezza fisica e logica delle informazioni gestite
Sinergie ed integrazioni
1. Indicare quali siano le sinergie e le integrazioni del progetto rispetto al PiTER 2007-2009, indicando relazioni
e motivazioni
2. Indicare quali siano le sinergie e le integrazioni del progetto rispetto al PiTER 2011-2014, indicando relazioni
e motivazioni
3. Indicare infine quali siano le sinergie e le integrazioni con altri progetti (internazionali, nazionali o locali).
1. Cloudet: studio di fattibilità per progetti in cloud
2 Progetti legati allo sviluppo della rete in fibra che consentirà agli Enti di accedere ai servizi di DC con banda
ultra larga (valore aggiunto dei DC LepidaSpA).
3
Linee guida definite da AGID per la razionalizzazione delle strutture ICT
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Costi e fonti di finanziamento
Indicare per ogni fonte di finanziamento il budget in migliaia di € (impegni previsti nello specifico anno) e la relativa
percentuale di finanziamento a bilancio. Il budget è riferito alla durata del progetto e serve a produrre i benefici
preventivati dal progetto, pertanto è coerente con gli obiettivi e con la “baseline” degli indicatori di valutazione.
Percentuale di
Finanziamenti Finanziamenti Finanziamenti Finanziamenti
finanziamento
Fonti di
2011
2012
2013
2014
Totale
già stanziata
finanziamento
nel bilancio
migliaia di €
migliaia di €
migliaia di €
migliaia di €
pluriennale
Regione Emilia2.284,53*
35,00
192,55
0,00
100%
Romagna
(esplicitare la/ le
direzioni
generali che
finanziano il
progetto)
Totale (in
2.284,53*
35,00
192,55
0,00 2.512,89
migliaia di €)
*l’importo comprende tutti gli oneri finanziari dal 2008 al 2011 incluso.
Ripartizione del budget
Indicare per ogni fase progettuale la percentuale di ripartizione del budget totale di progetto.
Fasi progettuali
Progettazione
Realizzazione
Verifica di funzionamento del pilota
Passaggio in esercizio/ dispiegamento
Quota percentuale
(totale 100%)
10%
70%
10%
10%
Sostenibilità economica in esercizio
Indicare quali siano le condizioni che rendono sostenibile il progetto in fase di esercizio (a regime), indicando chi
sosterrà economicamente il servizio realizzato dal progetto e come il servizio sarà reso sostenibile senza ulteriori
costi da parte dell’amministrazione regionale.
Dati dell'analisi
Costi: Infrastrutturali/facilities (finanziati da CDS) e Infrastrutturali/IT (finanziati da LepidaSpA). Vanno aggiunte le
componenti opex su cui incide in modo determinante il costo del personale
Ricavi: basati su dati comunicati agli organismi di governance di Lepida e su previsioni di pervasività del servizio
fondati sui servizi ad oggi erogati da
Benefici per gli EELL: basate su stime, ipotizzando un EELL medio con circa 10 server e 4 Virtual Machine per
server (VM/server)
Il numero di EELL (e di server) per consentire una sostenibilità operativa del servizio e un tempo di ritorno in 10
anni è abbastanza elevato: 210 EELL e 630 server per 2 DC, 280 EELL e 840 server per 4 DC; 12600 e 16800,
rispettivamente, VM. Questa è l'ipotesi in caso di finanziamento a fondo perduto da parte di RER.
Se si volesse recuperare anche il capitale inizialmente investito da RER, il numero di EELL e server varia nel
seguente modo: 260 EELL e 780 server per 2 DC, 400 EELL e 1200 server per 4 DC; 15600 e 24000,
rispettivamente, VM.
In entrambi i casi il PBT (payback) è previsto nel 2023.
L'idea di fondo è quella che, realizzata l'infrastruttura, i servizi si autofinanzino. L'infrastruttura, facilities e IT, è
ralizzata affinchè i DC siano scalabili, ovvero i nuovi investimenti vengono effettuati solamente all'occorrenza,
quando vi siano richieste da parte degli EELL in grado di fornire le opportune coperture finanziarie e garantiscano
l'equilibrio economico operativo.
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Valutazione del rischio e dell’impatto di progetto
Valutazione del rischio
Indicare per ogni fase progettuale da 0 a 3 fattori di rischio indicando il livello di importanza (alta, media o bassa) e la
probabilità di accadimento (alta, media o bassa). Per ogni fase non è più necessario differenziare il livello di
importanza e la probabilità di accadimento per i distinti fattori. Fornire inoltre una spiegazione delle contromisure che
si intendono adottare per ridurre la probabilità di accadimento dei fattori di rischio indicati.
Fasi
progettuali
Fattori di rischio
Importa
nza dei
primi tre
fattori
alta,
media o
bassa
Probabilità di
accadimento
alta,
media o
bassa
Contromisure che si
intendono adottare per
ridurre la probabilità di
accadimento
Difficoltà di strutturare il progetto su ipotesi
attendibili e verificabili
Mancato coinvolgimento dei beneficiari nella fase di
progettazione
Progettazi
one
Elevato grado di multidisciplinarietà
Elevata incidenza sull'assetto tecnologico esistente
delle tecnologie introdotte dal progetto
Elevata durata del progetto (superiore alla durata del
PiTER 2011-2014)
Basso livello di formalizzazione del PM e del gruppo
di progetto
Elevata dipendenza dall'output di altri progetti da
realizzare o in corso di realizzazione
Bassa affidabilità delle fonti di finanziamento
Altro (specificare)
Presenza di vincoli esterni che possono ostacolare
la realizzazione del progetto
Elevato numero di prodotti/servizi da realizzare
Realizzazi
one
Verifica di
funzionam
ento
Elevato numero di partner di progetto
Elevato grado di multidisciplinarietà
Mancanza di specifiche progettuali adeguate alla
realizzazione del prodotto/servizio
Mancato coinvolgimento dei beneficiari nella fase di
esecuzione
Elevata dipendenza dall'output di altri progetti da
realizzare o in corso di realizzazione
Scarsa possibilità di determinare con chiarezza
tempi e costi di realizzazione
Altro (specificare)
Scarso livello di commitment dei beneficiari (elezioni
che hanno comportato un cambio degli
amministratori)
Fase di test in condizioni reali di utilizzo non
presente o limitata nella durata e/o dimensione
bassa
alta
alta
alta
alta
alta
medio
medio
Saranno erogati servizi
standard forniti
tipicamente dai cloud
provider
IN una prima fase, per
testare l’ambiente, si
erogheranno i soli servizi
di computing, storage e
backup
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Passaggio
in
esercizio/
dispiegam
ento
Elevato grado di multidisciplinarietà
Basso livello di maturità, robustezza, affidabilità
della soluzione tecnologica sviluppata
Mancanza di un piano di formazione e
comunicazione adeguato
Mancanza di risorse
economiche/umane/tecnologiche da impegnare da
parte dei beneficiari coinvolti nella fase di test
Elevata resistenza culturale delle persone/enti che
dovrebbero sperimentare i risultati del progetto
Elevata dipendenza dall'output di altri progetti da
realizzare o in corso di realizzazione
Altro (specificare),)
Presenza di vincoli esterni che possono ostacolare
la realizzazione del progetto
Mancanza di un piano di sostenibilità in esercizio
Quantità di popolazione/aziende interessate
Business plan non strutturato e basato su ipotesi
validate e verificabili
Alto livello di modifica degli assetti organizzativi
interni alla PA e dei partner di progetto
Basso livello di commitment dei beneficiari
alta
alta
Azioni di comunicazione
per spiegare servizi ed
economicità delle
soluzioni
Elevato numero di prodotti/servizi da dispiegare
Mancanza di un piano di formazione e
comunicazione adeguato
Altro (specificare)
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Valutazione dell’impatto di progetto: l’effetto prodotto dal progetto sui beneficiari – Indicare in tabella gli
obiettivi del progetto, gli obiettivi di linea che questi contribuiscono a realizzare ed i relativi criteri di valutazione (tra
quelli indicati in appendice) sulla base dei quali si valuta sia l’obiettivo di linea che l’obiettivo di progetto scelto.
Spiegare inoltre la relazione esistente tra obiettivi di progetto e criteri di valutazione. In appendice è riportato il
modello del PiTER: obiettivi di linea, criteri di valutazione ed indicatori di riferimento. Si precisa che è possibile
associare al medesimo obiettivo di progetto anche più criteri di valutazione.
Obiettivo di linea
Criteri di valutazione
che il progetto (nello
specifico l’obiettivo di
selezionare il criterio
Spiegare la relazione
Obiettivi di progetto
progetto indicato)
prioritario tra quelli
esistente tra obiettivi di
copiare ed incollare gli obiettivi
contribuisce a
associati all’obiettivo di
progetto e criteri di
della tabella a pag. 2
realizzare, scegliendo
linea indicato,
valutazione
l’obiettivo di linea più
scegliendo dalla
coerente dalla tabella in
tabella in appendice
appendice
EFFICACIA
1. Realizzare due dataceter
La creazione di DC territoriali
(6)
territoriali
opportunamente
Incremento
interconnessi e federati
dell’utilizzo sinergico
consente di raggiungere
di tutti gli asset a
alcuni obiettivi di efficacia
disposizione della
fondamentali per la PA e in
PA locale, anche
particolare per gli EELL. A
potenziando le
titolo di esempio: disponibilità
infrastrutture
di luoghi che garantiscano la
pubbliche ed il loro
sicurezza fisica e logica delle
utilizzo a favore di
informazioni; disponibilità
cittadini, imprese e
della rete Lepida a banda
scuole.
ultra larga per fruire dei
sistemi remotizzati
2. .Realizzare il servizio di
EFFICACIA (6)
La possibilità di creare siti di
servizi IaaS (Hosting,
DR, in replica o sincrona
Incremento
Housing, Disaster Recovery e
consentono di implementare
dell’utilizzo sinergico
Back up remoto); servizi PaaS
scenari di Business
di tutti gli asset a
(Gestione Database con
Continuity, in ottemperanza
disposizione della
licenze Oracle); altri servizi
all’art. 50 bis del CAD e
PA locale, anche
relative linee guida
potenziando le
infrastrutture
pubbliche ed il loro
utilizzo a favore di
cittadini, imprese e
scuole.
EFFICACIA (6)
3. Fornire i servizi di cui al
punto due per un numero di
EELLL che garantisca la
sostenibilità del servizio offerto
da Lepida
Incremento
dell’utilizzo sinergico
di tutti gli asset a
disposizione della
PA locale, anche
potenziando le
infrastrutture
pubbliche ed il loro
utilizzo a favore di
cittadini, imprese e
scuole.
Abbattimento dei costi di
gestione e di investimento da
parte degli EEL con
conseguente vantaggio per
l’intero sistema regionale.
(efficacia)
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Indicatori del progetto – Indicare in tabella gli indicatori per la valutazione dell’impatto di progetto, selezionando ed
eventualmente adattando gli indicatori riportati nella tabella in fondo alla scheda (in appendice). Gli indicatori sono
relativi agli obiettivi di linea e pertanto da adattare sulla base degli specifici obiettivi di progetto. Per chiarezza
indicare anche l’obiettivo di progetto (basta indicare il numero di riferimento) ed il relativo criterio di valutazione sopra
individuato.
Numero
obiettivo
di
progetto
Criteri di
valutazio
ne
1. Maggior sicurezza e
privacy delle informazioni
gestite dagli Enti che
potenzialmente aderiscono
al progetto
1
Efficacia
2. Riduzione dei costi
di gestione dei sistemi
di elaborazione dati (o
CED) degli EELL,
ottenuti attraverso una
gestione unitaria delle
infrastrutture
informatiche per ogni
Ente Locale che
aderisce al progetto
(costi di manutenzioni,
costi di energia e di
investimento, critical
facilities, ecc.), in
modo da garantire la
sostenibilità del
servizio
3
Efficacia
Indicatore
Unità di
misura
€/anno
FTE/ann
o, …
scala
qualitativ
a che
misura il
rischio di
violazion
e della
privaci e
security
% di
risparmio
Tipo
Percentu
ale o
Numero
Valore
attuale
baseline
Target di
progetto
valore
stimato
ex-ante
numero
2
4
%
0
30%
Target
assoluto
valore
stimato
ex-ante
5
50%
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3. Appendice – Il modello di valutazione: obiettivi, criteri di valutazione ed
indicatori associati alle linee guida
Criteri di valutazione – Di seguito sono descritti sinteticamente i criteri di valutazione dei progetti e, più in generale,
delle linee guida e del Piano Telematico dell’Emilia-Romagna.
4.
Criteri di valutazione
Efficacia
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
Efficienza (della PA):
Sostenibilità
User-centricity
Integrazione dei servizi delle PA
Allineamento strategico
Valore sociale
eDemocracy
Empowerment
Descrizione
outcome/ input: livello di raggiungimento degli outcome che il progetto
deve perseguire
output/ input: maggiore produttività o economicità
utilizzo razionale delle risorse nel lungo periodo
concreta interpretazione delle esigenze del cittadino
interoperabilità dei processi
allineamento istituzionale
inclusività, accessibilità e riduzione dell’impatto ambientale
partecipazione del cittadino alla vita politica
rafforzare le capacità di auto-sviluppo dell’individuo e della comunità
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Modello del PiTER – La seguente tabella definisce gli obiettivi di linea, i criteri di valutazione dei tali obiettivi ed i
relativi indicatori di impatto. Tale tabella serve per definire gli obiettivi di linea che il progetto contribuisce a
realizzazione (attraverso la realizzazione degli obiettivi di progetto), i criteri di valutazione degli obiettivi di progetto
(scelti tra quelli indicati per la valutazione dei relativi obiettivi di linea) e gli indicatori per la valutazione di impatto del
progetto, ossia serve per compilare la tabella prevista nella sezione “Valutazione dell’impatto di progetto”.
Gli obiettivi di progetto saranno valutati rispetto ai criteri di valutazione scelti tra quelli della linea guida cui appartiene
il progetto e che di fatto il progetto contribuisce a realizzare. E’ evidente che un obiettivo di linea possa avere uno o
più criteri di valutazione. Si precisa che gli indicatori possono essere eventualmente personalizzati sulla base
dell’impatto che lo specifico progetto apporta.
OBIETTIVI della linea 1:
Diritto di accesso alle reti tecnologiche
1. Sviluppo della banda larga per tutti i
cittadini e accesso di almeno il 40% di essi
alle NGN, identificando opportune soluzioni
neutrali di gestione.
2. Definizione di condizioni di accesso
uniformi ai servizi di connettività per tutto il
territorio regionale, indipendentemente dalla
loro redditività per area geografica, con
particolare riferimento alle Istituzioni
Scolastiche.
3. Sviluppo di sinergie tra pubblico e
privato che consentano l’ampliamento della
fruizione della banda larga e la diffusione
delle NGN per cittadini e imprese.
CRITERI
(obiettivi di linea)
ALLINEAMENTO
STRATEGICO
(4, 5)
EFFICACIA
(1, 2, 3, 6,7)
4. Definizione di regole comuni tra tutti gli
EELL a favore della connettività, anche
riguardo agli interventi di riqualificazione
urbana o nuova urbanizzazione.
5. Semplificazione normativa atta a
favorire la sinergia tra pubblico e privato per
la fruizione della banda larga e la diffusione
delle NGN.
6. Incremento dell’utilizzo sinergico di tutti
gli asset a disposizione della PA locale,
anche potenziando le infrastrutture
pubbliche ed il loro utilizzo a favore di
cittadini, imprese e scuole.
7. Diffusione dei sistemi di accesso ad
Internet in modalità free wi-fi
INTEGRAZIONE
(6)
INDICATORI
a. Grado di aderenza all’iter di semplificazione
normativa che favorisca sinergie tra operatori
pubblici e privati per la diffusione della larga
banda e le NGN (5)
b. % di EELL che aderiscono a regole comuni in
favore della connettività (4)
c. Grado di semplificazione normativa atta a
favorire la sinergia tra pubblico e privato
realizzata (5)
d. % di scuole che aderiscono ai modelli proposti
(rispetto al totale delle scuole connesse
all’interno del progetto) (4)
a. Grado di coperture netta in banda larga/NGN
della cittadinanza (1) – sono due indicatori una
BL uno NGN)
b. Grado di copertura netta in banda larga delle
imprese (3)
c. Grado di copertura netta in banda larga degli
istituti scolastici (2)
d. Grado di copertura del territorio in funzione della
larghezza di banda (1)
e. Grado di utilizzo delle infrastrutture pubbliche da
operatori di mercato (6)
f. Grado di copertura netta in larga banda gestita
con partnership di tipo pubblico-privato (3)
g. Grado di copertura free wi-fi delle aree ad alta
aggregazione (7)
h. Grado di copertura netta in banda larga con
2Mbps (1)
a. Grado di copertura del territorio di servizi di
connettività erogati con infrastrutture condivise
(6)
b. Grado di copertura del territorio di servizi di
connettività erogati con infrastrutture condivise
(6)
c. Numero di scuole raggiunte da servizi di
connettività erogati con infrastrutture condivise
(6)
13 di 22
SOSTENIBILITA’
(2, 3, 6)
VALORE SOCIALE
(2)
a. Grado di risparmio per la PA grazie agli
investimenti infrastrutturali (2, 6)
b. # di PPP/P: partnership di tipo pubblico-privato
sul totale delle partnership avviate nel triennio
(3)
c. # di interventi di project financing avviate nel
triennio (3)
d. Rapporto tra risorse private attratte
dall’intervento pubblico e risorse pubbliche
utilizzate per favorire la connettività in zone a
“fallimento di mercato” (2)
e. Accordi pubblico-privato per banda larga nei
distretti industriali (3)
f. Rapporto tra risorse private attratte
dall’intervento pubblico e risorse pubbliche nei
distretti industriali (3)
g. Accordi di partnership attivati con operatori di
telecomunicazioni (3)
h. % di PPP partnership di tipo pubblico-privato
potenzialmente raggiungibili (3)
a. ∆ qualità delle condizioni di accesso alla larga
banda, in aree a bassa o nulla redditività,
rispetto a quelle ad alta redditività (2) per:
 Scuole
 Cittadini
 Imprese
14 di 22
OBIETTIVI della linea 2
Diritto di accesso all’informazione e alla
conoscenza
1.
Incremento della presenza,
consolidamento e messa in rete di
strutture territoriali che si occupino
dell’alfabetizzazione informatica.
2.
Aumento della capacità dei cittadini e
delle imprese di fruire della Rete e
delle tecnologie dell’informazione e
della comunicazione a fini professionali
e ludici, anche attraverso l’incremento
della disponibilità delle informazioni
tramite strumenti di social networking e
WEB 2.0.
3.
Aumento della capacità dei cittadini di
partecipare alle decisioni di politica
locale e regionale, attraverso le
tecnologie dell’informazione e della
comunicazione.
4.
Sviluppo di azioni di inclusione che
mirano a favorire un uso consapevole
e attivo del web e delle risorse che lo
abilitano, con particolare riferimento
alle fasce più deboli e alla loro
accessibilità WEB.
5.
Sviluppo di un network territoriale a
supporto dell’uso delle nuove
tecnologie nella didattica, con
particolare riferimento alle scuole di
montagna.
6.
Consolidamento delle competenze,
presenti sul territorio regionale, in
materia di tecnologie e soluzioni
software non escludenti (web
accessibility) e non esclusive (open
source software), anche attraverso la
costruzione di un modello di
cooperazione partecipativa tra i diversi
EELL, imprese e sistema universitario.
7.
Regolamentazione dell’uso di codice
sorgente aperto tra gli EELL.
CRITERI
(obiettivi di linea)
ALLINEAMENTO
STRATEGICO
(7)
eDEMOCRACY
(3)
INDICATORI
a. Grado di attuazione della regolamentazione
sull’uso di codice sorgente aperto (7)
b. % di EELL che aderiscono alla
regolamentazione all’uso di codice sorgente
aperto (7)
c. Numero di Enti che aderiscono al modello di
Community Cloud (7)
d. Livello di attuazione della regolamentazione
all’uso di codice sorgente aperto tra gli EELL
(7)
e. % Enti che aderiscono agli strumenti
partecipativi messi a disposizione dal progetto
(7)
f. Enti o aggregazioni di Enti che hanno adottato
una ADL sul territorio regionale coerente con il
PiTER (7)
a. Incremento % nell’uso degli strumenti informatici
a supporto della partecipazione (3)
b. N° segnalazioni relative alle esperienze
partecipative degli Enti locali, sul Portale
dell’Osservatorio (3)
c. Incremento nell’uso degli strumenti informatici a
supporto della partecipazione alla definizione di
strategie ICT - numero di utenti (stakeholders)
che utilizzano strumenti informatici a supporto
della partecipazione su politiche di ICT (3)
15 di 22
EFFICACIA
(1, 5, 6)
EFFICIENZA
(6)
EMPOWERMENT
(2, 6)
VALORE SOCIALE
(4)
a. % di scuole/docenti aderenti a network territoriali
a supporto dell’uso delle tecnologie nella
didattica sul totale (5)
b. % di scuole/docenti di montagna che utilizzano i
servizi del network territoriale a supporto
dell’uso delle nuove tecnologie nella didattica
(5)
c. % di EELL che hanno siti accessibili sul totale (6)
d. # di cittadini che hanno usufruito di servizi di
alfabetizzazione (1)
e. % di cittadini formati, rispetto alla richiesta
potenziale (1) – scegliere in modo esclusivo
questo o il precedente (non tutti e 2 per evitare
il doppio conteggio)
f. % di strutture territoriali messe in rete (per
tipologia: es. scuole, centri di formazione/
educazione, …), rispetto al totale delle strutture
territoriali (per tipologia) presenti sul territorio
(1)
g. Incremento del numero di PA che utilizzano SW
libero per la gestione di funzioni/servizi sul
totale (6)
h. Incremento nell’intensità di utilizzo da parte delle
PA di SW libero per la gestione di
funzioni/servizi sul totale (6)
i. Incremento percentuale di enti che adottano sw
open source a seguito dell’intervento del
Cluster (6)
j. N. di scuole aderenti a network territoriali a
supporto dell’uso delle tecnologie nella didattica
sul totale (vedi a) (1)
k. Incremento numero di scuole con connettività a
Larga Banda rispetto al totale delle strutture
scolastiche del territorio di montagna (1)
l. Numero di teatri connessi attraverso la rete
Lepida (5)
m. Numero di teatri che sperimenta il modello e
attiva servizi, rispetto al numero di teatri
connessi (5)
a. % di risparmio nel mantenimento e gestione di
software open source degli EELL, ottenuto
dall’utilizzo di un modello di gestione
cooperativo
b. Riduzione tempi di approvvigionamento dei
servizi IT (6)
a. Incremento % imprese che fanno uso intenso di
ICT nei processi chiave della produzione (2)
b. Incremento del numero di imprese che offrono
servizi ICT in prevalenza basati su SW libero
(6)
c. % di cittadini/imprese che utilizzano strumenti
(c.d. social networking e web 2.0) per i loro fini
professionali e ludici (2)
d. N. docenti che utilizzano strumenti (c.d. social
networking e web 2.0) per i loro fini
professionali (6)
e. N. studenti che usufruiscono dei servizi e degli
strumenti di alfabetizzazione messi in campo
dal progetto (2)
f. Numero di soggetti (decisori e tecnici) interessati
dalle attività di informazione e formazione (6)
a. Incremento % utenti internet nelle fasce deboli
(4)
b. L’uso di internet post corso (4)
c. Numero enti coinvolti (4)
d. Numero di persone coinvolte (4)
16 di 22
INTEGRAZIONE
(6)
a. % di soluzioni software non esclusivi oggetto di
cooperazione partecipativa tra EELL, imprese e
sistema universitario (6)
b. Numero servizi erogati dal community cloud (6)
17 di 22
OBIETTIVI della linea 3:
Diritto di accesso ai servizi alla persona e
alle imprese
1.
2.
3.
4.
5.
Sviluppo e diffusione di strumenti
unitari (portale del cittadino; portale
dell’impresa; fascicolo sanitario
elettronico; fatturazione elettronica) di
fruizione di servizi integrati ed
omogenei a livello regionale, basati
standard comuni.
Incremento della diffusione di soluzioni
di cooperazione applicativa, gestione
documentale e semplificazione
gestionale, attraverso l’incremento ed il
consolidamento di esperienze di dematerializzazione e digitalizzazione.
Aumento della gamma dei servizi
digitali per cittadini e imprese al fine di
ampliare la base degli utilizzatori.
Incremento degli interventi di coprogettazione dei servizi, rendendoli
realmente usabili e a valore aggiunto
per l’utenza coinvolta, anche attraverso
il coinvolgimento della cittadinanza,
delle associazioni, gestioni di categoria
e intermediari.
Incremento della diffusione di soluzioni
di identità digitale integrata e federata.
CRITERI
(obiettivi di linea)
EFFICACIA
(1, 3, 5)
INDICATORI
a.
b.
c.
d.
e.
f.
g.
h.
i.
j.
k.
l.
m.
n.
o.
p.
q.
r.
s.
t.
% di nuovi utenti per servizio (1)
% di nuovi procedimenti per servizio (1)
% di nuove transazioni per servizio (1)
% di utenti che utilizzano soluzioni di identità
digitale integrata e federata (5)
Grado di copertura territoriale delle soluzioni di
identità digitale integrata e federata (5)
% di popolazione su cui vengono dispiegati i
nuovi servizi, per tipologia di servizio (3)
% di utenti che utilizzano soluzioni di identità
digitale integrata e federata (5)
Incremento percentuale di certificati demografici
richiesti on line (1)
Incremento percentuale di richieste di istanze on
line (servizi tributari) (1)
riduzione dei tempi di rilascio del certificato
demografico on line rispetto alla modalità
tradizionale (5)
riduzione dei tempi di erogazione del servizio
tributario on line rispetto alla modalità
tradizionale (5)
Incremento di utenti che utilizzano i servizi del
fascicolo (3)
Incremento del numero di FSE attivi (1)
Incremento N. prenotazioni online (1)
Numero di nuovi cantieri aderenti al sistema (1)
N° pratiche edilizie on line rispetto al N° di
pratiche edilizie cartacee presentate
attualmente (sul target di 1 unione e 1 comune
capoluogo) (1)
% di FORNITORI su cui vengono dispiegati i
nuovi servizi, per tipologia di servizio (1)
Percentuale di utilizzo dei servizi on line rispetto
a quelli tradizionali (1)
Riduzione in percentuale delle chiamate all’help
desk di supporto alle imprese per l’utilizzo dei
servizi AIA (1)
Percentuale di risposte positive a un
questionario di Customer Satisfaction sul
gradimento del servizio inviato a tutti dopo 9
mesi di utilizzo (1)
18 di 22
EFFICIENZA
(1, 2)
INTEGRAZIONE
(1, 2)
VALORE SOCIALE
(1)
USER-CENTRICITY
(4)
a. ∆ dei costi di gestione (1, 2)
b. ∆ delle risorse umane impiegate nella gestione
dei servizi/procedimenti (1,2)
c. ∆ dei tempi di processo (1, 2)
d. ∆ del numero di servizi on line rispetto a quelli
tradizionali (2)
e. Giorni risparmiati nel gestire il documento
digitale rispetto al cartaceo - Lato PA (2)
f. risparmio tempi di processo (nella registrazione
di nuovi utenti) (1)
g. Valore degli importi “evasi” recuperati (2)
h. Minuti Risparmiati nel procedimento
dell’erogazione dei servizi allo sportello in
modalità tradizionale (1)
i. Abbattimento dei costi di risorse umane deputate
al controllo nei cantieri (1)
j. Aumento del numero dei controlli nei cantieri (1)
k. ∆ dei tempi di processo tra la richiesta e l’avvio
di una pratica cartacea (6 gg) rispetto ad una
pratica on line (1)
l. Numero di differenti aree di interesse
dell’amministrazione su cui si inviano
informazioni dopo 6 mesi di utilizzo del servizio
(1)
a. ∆ servizi “integrati” attivi sul territorio, offerti sul
portale del cittadino (1)
b. ∆ servizi integrati attivi sul territorio offerti sul
portale dell’impresa (1)
c. ∆ servizi integrati attivi sul territorio offerti sul
fascicolo sanitario elettronico (1)
d. # di servizi in cooperazione applicativa sul totale
di quelli disponibili per tipologia di servizio (2)
e. Documenti digitali versati nel polo archivistico
regionale (2)
f. Incremento % del numero di data base integrati
offerti sul Fascicolo del cittadino (1)
g. Popolazione coperta da strumenti di recupero
evasione omogenei (2)
h. Aumento annuale N.documenti potenzialmente
disponibili (2)
i. Avanzamento N. Adapters realizzati (2)
j. % di attuazione del modello
autorizzativo/normativo di riferimento (MUDE)
(1)
k. % di EELL che integrano il proprio sistema di
fatturazione con quello realizzato dal Centro di
Interscambio (1)
a. Grado di omogeneità territoriale dell’offerta e
della modalità di fruizione dei servizi (1)
b. ∆ dei tempi/costi per i cittadini che accedono ai
servizi on line della PA (1)
c. ∆ dei tempi/costi per le imprese che accedono ai
servizi on line della PA (1)
d. Num. Enti che aderiscono al servizio (1)
a. Grado di soddisfazione per target di utenza (4)
b. Livello di personalizzazione del servizio (4)
19 di 22
OBIETTIVI della linea 4:
Diritto di accesso ai dati
1.
Incremento dei processi decisionali
trasparenti e chiari.
2.
Incremento della disponibilità on line
dei dati detenuti dalla PA, in formati
standard aperti e liberi di essere
riutilizzati da cittadini e imprese.
3.
Incremento delle azioni di supporto a
favore di cittadini ed imprese interessati
all’uso e messa a valore di dati aperti
(open data), posseduti della PA locale
e dalla Regione, al fine di sviluppare
nuovi servizi per la collettività.
4.
Abilitazione di processi di fruizione del
dato (anagrafi della popolazione,
imprese e territorio) in cooperazione
applicativa attraverso sistemi di
consultazione via web, valorizzando la
rete d’interconnessione e le
infrastrutture abilitanti e costituendo
standard a valenza regionale e
nazionale (tecnici, normativi e
organizzativi).
5.
Predisposizione di linee guida che
garantiscano il riuso dei dati a
disposizione della PA, definendo
procedure, formati aperti, standard di
cessione dei dati pubblici, licenze e
modelli di cooperazione tra i diversi
livelli di governo (accordi e
convenzioni).
CRITERI
(obiettivi di linea)
ALLINEAMENTO
STRATEGICO
(5)
eDEMOCRACY
(1, 2)
EFFICACIA
(2, 4)
EFFICIENZA
(2, 4)
INTEGRAZIONE
(4, 5)
EMPOWERMENT
(3)
INDICATORI
a. % di attuazione delle linee guida che
garantiscono il riuso dei dati a disposizione
della PA (5)
b. % EELL che applicano le linee guida (5)
c. n. EELL che applicano le linee guida (5)
a. Variazione % del # di processi decisionali
partecipati (trasparenti e chiari) avviati da EELL
(1, 2)
a. % di download degli OPENDATA per target di
utenza (2)
b. Numero di basi di dati accessibili dal portale dati
pubblici regionale, rispetto alla basi dati che
“potenzialmente” contengono OPENDATA (2)
c. Numero strati cartografici accessibili dal portale
dati pubblici regionale, che contengono
OPENDATA (2)
d. Numero di download/uso_servizi_WMS degli
OPENDATA effettuati dal target di utenza (2)
e. Numero di amministrazioni che espongono dati
sul portale dei dati pubblici regionale (2)
f. n. di download degli OPENDATA per target di
utenza (2)
g. Numero di basi di dati accessibili dal portale dati
pubblici regionale (2)
a. ∆ di tempi e costi di gestione del processo di
fornitura del dato anagrafico (popolazione,
imprese, territorio) in cooperazione applicativa
rispetto alla modalità corrente (4)
b. Incremento del Num. di visure on line (4)
c. Numero di aggiornamenti per il DBTR ricevuti
dagli EELL (4)
d. Percentuale di EELL raggiunti dal sistema di
gestione (4)
a. ∆ di amministrazioni che espongono dati sul
portale dei dati pubblici regionale (4)
b. ∆ di servizi anagrafici (popolazione, imprese,
territorio) in cooperazione applicativa (4)
c. Num. Enti che aderiscono al servizio (4)
d. Numero EELL che si collegano al DB in un anno
(4)
a. ∆ di servizi realizzati da soggetti terzi e censiti
sul portale dei dati pubblici regionale (3)
b. Numero di analisi autentiche prodotte dagli utenti
e acquisite dai servizi delle PA (3)
c. n. di servizi realizzati da soggetti terzi e censiti
sul portale dei dati pubblici regionale (3)
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OBIETTIVI della linea 5:
Intelligenza diffusa nel territorio urbano
1.
Messa in rete e integrazione di reti
tecnologiche, dati, strumenti, al fine di
offrire nuovi servizi utili a migliorare il
rapporto con l’ambiente urbano
circostante.
2.
Riduzione dell’inquinamento e del
consumo energetico.
3.
Incremento di servizi “intelligenti”
integrati a favore della collettività.
4.
Incremento di pratiche di “gestione
compatibile con l’ambiente” delle
infrastrutture informatiche della PA
locale.
5.
Incremento della diffusione di soluzioni
pubblico-private di identità digitale
integrata e federata.
6.
Definizione di meccanismi di
regolamentazione e forme di
condivisione delle informazioni relative
al territorio.
7.
Definizione di un modello normativo e
autorizzativo di riferimento per le
infrastrutture “intelligenti”.
CRITERI
(obiettivi di linea)
ALLINEAMENTO
STRATEGICO
(6, 7)
EFFICIENZA
(1, 3, 4, 5)
EFFICACIA
(1, 3)
SOSTENIBILITA’
(2, 4)
INDICATORI
a. % di attuazione del modello
autorizzativo/normativo di riferimento per le
infrastrutture “intelligenti” (7)
b. % di EELL che aderiscono ai meccanismi di
regolamentazione e condivisione delle
infrastrutture “intelligenti” (6)
c. % di EELL che aderiscono al modello di
innovazione individuato dal progetto (7)
a. % di risparmio complessivo di tempi e costi per
target di utenza (1, 3, 4, 5)
b. Grado di risparmio complessivo di costi (1)
c. Riduzione del costo del personale (1)
d. Risparmio di tempo nell’esecuzione del
procedimento (1)
e. Riduzione costi personale impiegato per
emergenza (1)
f. risparmio complessivo di tempi e costi (su
trasferte per il recupero manuale dei dati (STB),
abbattimento tempi di elaborazione dei dati,
STB, Arpa, Protezione Civile, manutenzione
piattaforma) (3)
g. Risparmio complessivo dovuto all’utilizzo
massiccio del sistema di trasmissione LEPIDA
in luogo di sistemi proprietari (1)
h. Risparmio di tempo nell’esecuzione del
procedimento (3)
i. livello di soddisfazione dei cittadini sulle apps
pubblicate (3)
j. numero di apps prodotte/sviluppate (3)
a. grado di soddisfazione del cittadino (3)
b. % di utilizzo di “soluzioni intelligenti” per target di
utenza (1, 3)
c. Densità di utilizzo degli autobus (rapporto tra
n.viaggiatori stimati/ percorrenze in vetture-km)
(3)
d. % corse puntuali (comprese tra -2’ +5’) sul tot.
campione rilevato (3)
e. Incremento di tipologie di dati on-line a
disposizione dei cittadini (1)
f. N° di servizi comunali che attivato notifiche
tramite nuovi canali (3)
g. % di utenti registrati per accedere al servizio
online (3)
h. Livello di Percezione del cittadino relativo all’
aumento di sicurezza (3)
a. grado di vantaggio per l’ambiente (in termini di
CO2 equivalente) (2)
b. ∆ % dei servizi “intelligenti” integrati rispetto a
quelli tradizionali (2)
c. % di EELL che adottano soluzioni di gestione,
delle infrastrutture informatiche, compatibile
con l’ambiente (4)
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INTEGRAZIONE
(1, 3, 5)
a. Grado di integrazione tra le infrastrutture
preesistenti (1)
b. Grado di integrazione tra i servizi preesistenti (3)
c. % di città che aderiscono al modello PP di
identità digitale integrata e federata sul totale
delle città (5)
d. Grado di copertura della popolazione rispetto al
modello PP di identità digitale integrata e
federata sul totale della popolazione (5)
e. n. bacini provinciali integrati con il sistema
informativo regionale (1)
f. Numero di servizi modali integrati tra loro (3)
g. Numero di integrazioni tra i sistemi di tariffazione
(1)
h. Numero Comuni interessati dalla copertura (3)
i. Incremento tipologie di dati a disposizione (1)
j. Numero di sensori integrati rispetto al numero
totale di sensori installati (1)
k. N° di servizi di Reggio Emilia integrati con la
piattaforma/fedERa (1)
l. N° di soggetti privati (erogatori di servizi e gestori
di identità) coinvolti nel progetto (5)
m. Nr di EELL che aderiscono al servizio (1)
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