Piano Emergenza Esterno API Raffineria di Ancona
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Piano Emergenza Esterno API Raffineria di Ancona
PEE PIANO DI EMERGENZA ESTERNO ~*~ API - RAFFINERIA DI ANCONA FALCONARA M.MA Rev. 4 - 2014 1 PREMESSA 1.1 INTRODUZIONE Il presente piano di emergenza costituisce la revisione del precedente ed è aggiornato al settembre 2010. La redazione è stata curata dalla Prefettura-U.T.G. di Ancona, in collaborazione e d’intesa con la Regione Marche, la Provincia di Ancona, i Vigili del Fuoco, l’ARPAM, il Servizio Emergenza 118, l’ASUR- Area Vasta 2 , il Comune di Falconara M.ma e l’API, ai sensi dell’articolo 20 del Decreto Legislativo 17 agosto 1999 n. 334 e del D.P.C. M. 25 febbraio 2005, con l’obiettivo generale di : a) limitare gli effetti dannosi derivanti da incidenti rilevanti derivanti da situazioni di emergenza che possono insorgere in seno alla raffineria API sita in Falconara M.ma b) controllare e circoscrivere gli incidenti in modo da minimizzare gli effetti e limitarne i danni per l'uomo, per l'ambiente e per i beni; c) mettere in atto le misure necessarie per proteggere l'uomo e l'ambiente dalle conseguenze di incidenti rilevanti; d) informare adeguatamente la popolazione e le autorità locali competenti; e) provvedere sulla base delle disposizioni vigenti al ripristino e al disinquinamento dell'ambiente dopo un incidente rilevante. Per la redazione del documento si è fatto riferimento allo “Schema tipo di piano di emergenza esterna ad impianti a rischio di incidente rilevante” redatto dal Dipartimento di Protezione Civile nelle Linee Guida del Dicembre 2004 (DPCM 25.2.2005). Sono stati interpellati, a seconda delle rispettive competenze, tutte le Amministrazioni ed Enti citati nel presente piano. Il presente piano è relativo solo agli eventi incidentali che hanno ripercussioni in ambito terrestre, in quanto per quelli che accadono ed hanno ripercussioni solo in mare si fa specifico riferimento alle procedure di emergenza previste nel “Piano operativo di pronto intervento” predisposto dalla Capitaneria di Porto di Ancona. I 1.2 TERMINI E DEFINIZIONI AREE DI PIANIFICAZIONE: prima zona – zona di sicuro impatto: caratterizzata da conseguenze per le persone con elevata probabilità di letalità. seconda zona – zona di danno: caratterizzata da possibili danni per le persone, anche gravi ed irreversibili. terza zona – zona di attenzione: caratterizzata dalla possibilità di verificarsi di danni alle persone, generalmente non gravi, e da reazioni fisiologiche che possono determinare situazioni di turbamento. CATEGORIZZAZIONE DEGLI INCIDENTI: INCIDENTI DI CATEGORIA 1 eventi che non hanno ripercussioni all’esterno e possono essere controllati con risorse umane e mezzi interni della Raffineria API. INCIDENTI DI CATEGORIA 2 eventi che non hanno ripercussioni all’esterno in termini di pericoli per la popolazione e che possono essere controllati nel tempo con l’ausilio dei VV.F. esterni. INCIDENTI DI CATEGORIA 3 eventi gravi che possono avere ripercussioni all’esterno e che devono essere controllati nel tempo con l’aiuto dei VV.F. esterni e con il supporto degli operatori attivati secondo le procedure del piano di emergenza esterno. II CONTENUTI DEL DOCUMENTO SEZIONE 1. ELEMENTI PER LA PIANIFICAZIONE DELLE EMERGENZE 1.1 - Descrizione del sito 1.2 - Descrizione generale dell’impianto 1.3 - Incidenti di riferimento per la pianificazione dell’emergenza Allegati alla Sezione 1 Allegato 1 Allegato 2 Allegato 3 Allegato 4 Allegato 5 Allegato 6 Allegato 7 Planimetria generale del sito – Identificazione siti sensibili Planimetria della Raffineria Tabelle riassuntive raggi di influenza scenari incidentali Planimetrie riportanti le zone interessate dagli scenari incidentali Planimetrie ricadute fumi a seguito incendio serbatoi Simulazioni sversamento idrocarburi da terminali marittimi Schede di sicurezza sintetiche dei prodotti SEZIONE 2. PARTE OPERATIVA (La gestione dell’emergenza) 2.1 - Attenzione 2.2 - Preallarme 2.3 - Allarme 2.4 - Strumenti di coordinamento Allegati alla Sezione 2: Allegato 1 Allegato 2 Allegato 3 Allegato 4 Allegato 5 Allegato 6 Allegato 7 Diagrammi Piano di viabilità e Piano della segnaletica di deviazione del traffico Piano operativo di intervento sanitario Elenco numeri di telefono per la gestione dell’emergenza Elenco numeri di telefono ditte operanti nella Raffineria con cantieri permanenti Modulistica per la gestione dell’emergenza Piano di evacuazione autocisterne dalla Raffineria API III SEZIONE 3. INFORMAZIONE E NORME COMPORTAMENTALI PER LA POPOLAZIONE 3.1 - Informazione e norme comportamentali per la popolazione 3.2 - Organizzazione del sistema informativo per la popolazione 3.3 - Struttura della procedura di informazione Allegati alla Sezione 3: Allegato 1 Allegato 2 Allegato 3 Allegato 4 Allegato 5 Allegato 6 Modulistica Azioni comportamentali Procedura di attivazione per l’evacuazione dei soggetti portatori di handicap Procedura di protezione dei soggetti “sensibili” Procedura di evacuazione generica Sintesi del piano di emergenza comunale per persone non autosufficienti, con difficoltà di deambulare ed insufficiente capacità ad auto-proteggersi – Quartieri Villanova e Fiumesino IV I N D I C E SEZIONE 1 pag. 1 ELEMENTI PER LA PIANIFICAZIONE DELLE EMERGENZE ESTERNE ..pag. 2 1.1 DESCRIZIONE DEL SITO.......................................................................................... pag. 1.1.1 Individuazione ed analisi delle caratteristiche territoriali ..................................pag. 1.1.1.a) Estensione del Territorio .......................................................................pag. 1.1.1.b) Caratteristiche Fisiche. ..........................................................................pag. 1.1.2 Insediamenti a rischio presenti nel Territorio ......................................................pag. 1.1.3 Le condizioni meteorologiche prevalenti nel Territorio ......................................pag. 1.1.4 Eventuali osservatori meteorologici e geofisici presenti sul territorio ................pag. 1.1.5 Caratteristiche degli insediamenti prossimi allo stabilimento industriale ...........pag. 1.1.5.a) Situazione demografica dell’area ........................................................... pag. 1.1.5.b) Insediamenti produttivi ed infrastrutture ...............................................pag. 1.1.5.c) Scuole, ospedali, chiese, servizi .............................................................. pag. 1.1.5.d) Viabilità ..................................................................................................pag. 2 2 2 3 4 5 6 6 6 9 13 13 1.2. DESCRIZIONE GENERALE DELL’IMPIANTO ......................................................pag. 1.2.1 Premessa (ubicazione, produzione, classificazione) ...........................................pag. 1.2.2 Il ciclo produttivo dell’azienda ............................................................................pag. 1.2.3 Gli impianti..........................................................................................................pag. 1.2.4 Ricezione, stoccaggio e spedizione prodotti ....................................................... pag. 1.2.5 I sistemi di sicurezza dell’impianto .....................................................................pag. 1.2.5.a) Sistemi di rilevamento di gas infiammabili e incendi ............................. pag. 1.2.5.b) Sistemi di contenimento adottati per contenere le eventuali fuoriuscite di sostanze infiammabili .....................................................pag. 1.2.5.c) Manuali Operativi ...................................................................................pag. 1.2.5.d) Segnaletica di sicurezza e d’emergenza .................................................pag. 1.2.5.e) Sistemi e/o procedure finalizzati ad impedire l’accesso all’interno delle aree di attività alle persone non autorizzate .................................pag. 1.2.5.f) Permessi di lavoro ...................................................................................pag. 1.2.5.g) Misure contro l’incendio ........................................................................pag. 1.2.5.h) Mezzi di comunicazione interni ed esterni..............................................pag. 15 15 17 19 22 23 23 1. V 23 24 24 24 24 25 34 1.3 INCIDENTI DI RIFERIMENTO PER LA PIANIFICIAZIONE DELLA EMERGENZA.............................................................................................................pag. 1.3.1 Descrizione delle ipotesi – Stima in ordine alla probabilità che l’evento si verifichi ...........................................................................................................pag. 1.3.1.a) Esplosione o incendio in area di una nube di vapori idrocarburici rilasciata da un impianto ad alta pressione.……. ................................ pag. 1.3.1.b) Prodotti di combustione da incendio di serbatoio di liquido infiammabile ......................................................................................... pag. 1.3.1.c) Emissione di gas contenenti composti solforati ...................................pag. 1.3.1.d) Rilascio liquido di idrocarburi in mare da terminali marittimi di carica/discarica navi ............................................................................pag. 35 35 35 35 35 36 1.3.2 Area interessata dall’ipotesi – Conseguenze delle ipotesi e mappe di rischio ...pag. 1.3.2.a) Esplosione o incendio in aria di una nube di vapori idrocarburici rilasciata da un impianto ad alta pressione ........................................pag. 1.3.2.b) Conseguenze secondarie effetti visivi ed olfattivi da prodotti di combustione .......................................................................................... pag. 1.3.2.c) Conseguenze secondarie – Effetti visivi ed olfattivi da prodotti solforati .................................................................................................pag. 1.3.2.d) Rilascio liquido di idrocarburi in mare da terminali marittimi di carica/discarica navi ............................................................................pag. 1.3.2.e) Interazioni con la ferrovia ....................................................................pag. 36 1.3.3 Ricadute al suolo dei prodotti di combustione a seguito incendio serbatoi ........pag. 1.3.3.a) Ricadute al suolo dei prodotti di combustione a seguito incendio serbatoi di greggio ...................................................................pag. 1.3.3.b) Ricadute al suolo dei prodotti di combustione a seguito incendio serbatoi benzina ......................................................................................pag. 1.3.3.c) Ricadute al suolo dei prodotti di combustione a seguito incendio serbatoi area SIF .....................................................................................pag. 41 Allegato n. 1 Allegato n. 2 Allegato n. 3 Allegato n. 4 Allegato n. 5 Allegato n. 6 Allegato n. 7 Planimetria generale del sito-Identificazione siti sensibili ........................ pag. Planimetria della Raffineria .......................................................................pag. Tabelle riassuntive raggi di influenza scenari incidentali ......................... pag. Planimetrie riportanti le zone interessate dagli scenari incidentali ..........pag. Planimetria ricaduta fumi a seguito incendio serbatoi ............................. pag. Simulazioni sversamento idrocarburi da terminali marittimi ....................pag. Schede di sicurezza sintetiche dei prodotti .................................................pag. VI 36 37 37 37 40 42 42 42 43 48 50 68 76 78 95 SEZIONE 2 2. pag. 96 PARTE OPERATIVA (la gestione dell'emergenza) ................................................pag. 97 - INCIDENTI DI CATEGORIA 1 ................................................................................pag. - INCIDENTI DI CATEGORIA 2 ................................................................................pag. - INCIDENTI DI CATEGORIA 3 ................................................................................pag. - Tabella n. 1- Attivazioni ............................................................................................ pag. 98 98 98 99 2.1 ATTENZIONE .............................................................................................................pag. 2.1.1 Definizione ..........................................................................................................pag. 2.1.2 Che cosa comporta .............................................................................................. pag. 2.1.3 Casi in cui scatta ..................................................................................................pag. 100 100 100 100 2.2 PREALLARME ...........................................................................................................pag. 2.2.1 Definizione ..........................................................................................................pag. 2.2.2 Che cosa comporta .............................................................................................. pag. 2.2.3 Casi in cui scatta ..................................................................................................pag. 2.2.4 Adempimenti dei vari Enti ed organismi............................................................. pag. 2.2.4a) Compiti dell’API S.p.A. .............................................................................pag. 2.2.4b) Compiti del Centralinista della Prefettura – U.T.G. di Ancona ...............pag. 2.2.4c) Compiti del Dirigente resp. della Protezione Civile e/o Capo di Gabinetto .....................................................................................pag. 2.2.4d) Compiti del Dip. Reg.le per le politiche integrate di sicurezza e per la Protezione Civile – S.O.U.P. ........................................................... pag. 2.2.4e) Compiti del Sindaco di Falconara M.ma ..................................................pag. 2.2.4f) Compiti della Questura ..............................................................................pag. 2.2.4g) Compiti della Sezione Polizia Stradale .....................................................pag. 2.2.4h) Compiti del Comando Provinciale dei Carabinieri ..................................pag. 2.2.4i) Compiti della Polizia Municipale dei Comuni interessati ........................ pag. 2.2.4l) Compiti della Torre di Controllo Aeroporto Civile Falconara M.ma .......pag. 2.2.4m) Compiti della Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. ........................................pag. 2.2.4n) Compiti del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco ........................... pag. 2.2.4o) Compiti del Distaccamento Aeroportuale dei Vigili del Fuoco ................pag. 2.2.4p) Compiti dell’Ente Gestore dell’Aeroportuale ...........................................pag. 2.2.4q) Compiti dell’ENAC – D.A. Ancona-Pescara ............................................pag. 2.2.4r) Compiti dell’ARPAM .................................................................................pag. 2.2.4s) Compiti del Servizio “118” .......................................................................pag. 2.2.4t) Compiti di Terna........................................................................................ pag. 2.24u) Compiti dell’Amministrazione Provinciale ...............................................pag. 100 100 100 100 101 101 101 101 102 103 103 104 104 104 104 104 105 105 105 106 106 106 106 106 2.2.5 Fine dello stato di preallarme generale ................................................................ pag. 106 VII 2.3 ALLARME ...................................................................................................................pag. 2.3.1 Definizione ..........................................................................................................pag. 2.3.2 Casi in cui scatta l'allarme ...................................................................................pag. 2.3.3 Che cosa comporta .............................................................................................. pag. 2.3.4 Adempimenti dei vari Enti ed organismi............................................................. pag. 2.3.4a) Compiti dell’API S.p.A. ............................................................................pag. 2.3.4b) Compiti del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco ........................... pag. 2.3.4c) Compiti del Centralinista della Prefettura-U.T.G. di Ancona ..................pag. 2.3.4d) Compiti del Dirigente resp. della Protezione Civile e/o del Capo di Gabinetto .....................................................................................pag. 2.3.4e) Compiti Dip. Reg.le per le politiche integrate di sicurezza e per la Protezione Civile - SOUP ..........................................................................pag. 2.3.4f) Compiti del Sindaco di Falconara M.ma ..................................................pag. 2.3.4g) Compiti della Questura .............................................................................pag. 2.3.4h) Compiti della Sezione Polizia Stradale di Ancona ....................................pag. 2.3.4i) Compiti del Comando Provinciale Corpo Forestale dello Stato ..............pag. 2.3.4l) Compiti della Polizia Municipale di Falconara M.ma, Ancona Chiaravalle e Montemarciano. ..................................................................pag. 2.3.4m)Compiti del Comando Provinciale dei Carabinieri ..................................pag. 2.3.4n) Compiti del Comando Provinciale Guardia di Finanza ........................... pag. 2.3.4o) Compiti del Comando Capitaneria di Porto .............................................pag. 2.3.4p) Compiti della Torre di Controllo dell’Aeroporto civile di Falcona M. ....pag. 2.3.4q) Compiti della TELECOM..........................................................................pag. 2.3.4r) Compiti dell’ENEL. ...................................................................................pag. 2.3.4s) Compiti di TERNA .....................................................................................pag. 2.3.4t) Compiti di Rete Ferroviaria Italiana S.p.A.. .............................................pag. 2.3.4u) Compiti del Servizio “118” .......................................................................pag. 2.3.4v) Compiti dell’A.R.P.A.M.............................................................................pag. 2.3.4w) Compiti del Distaccamento Aeroportuale dei Vigili del Fuoco ...............pag. 2.3.4x) Compiti dell’Ente Gestore dell’Aeroporto civile di Falconara M.ma ......pag. 2.3.4y) Compiti dell’ENAC – D.A. Ancona-Pescara.............................................pag. 107 107 107 107 107 108 109 109 110 110 111 112 112 112 113 113 113 113 114 114 114 114 114 116 116 116 116 117 2.3.5 Fine dello stato di allarme ...................................................................................pag. 117 2.4 STRUMENTI DI COORDINAMENTO . ...................................................................pag. 2.4.1 Centro Operativo Comunale (C.O.C.) .................................................................pag. 2.4.1a) Compiti del C.O.C. ..................................................................................pag. 2.4.2 Comitato Provinciale di Protezione Civile (C.P.P.C.) ........................................pag. 2.4.2a) Compiti del C.P.P.C. ...............................................................................pag. 2.4.3 Funzioni di Supporto ........................................................................................... pag. VIII 117 117 118 118 119 119 Allegato n. 1 Allegato n. 2 Allegato n. 3 Allegato n. 4 Allegato n. 5 - Diagrammi .................................................................................................pag. Piano di viabilità e Piano della segnaletica di deviazione del traffico .....pag. Piano Operativo di Intervento Sanitario ...................................................pag. Elenco numeri di telefono per la gestione dell’emergenza ......................pag. Elenco numeri di telefono ditte operanti nella Raffineria con cantieri permanenti .................................................................................................pag. Allegato n. 6 - Modulistica per la gestione dell’emergenza ..............................................pag. Allegato n. 7 - Piano di evacuazione autocisterne dalla Raffineria API . ........................ pag. SEZIONE 3 3. 120 127 133 144 149 153 156 pag. 159 INFORMAZIONE E NORME COMPORTAMENTALI PER LA POPOLAZIONE ................................................................................................... pag. 160 3.1 Informazione e norme comportamentali per la popolazione ........................... pag. 160 3.2 Organizzazione del sistema informativo per la popolazione........................... pag. 160 3.3 Struttura della procedura di informazione ....................................................... pag. 161 Allegato n. 1 - Modulistica ......................................................................................... pag. Allegato n. 2 - Azioni comportamentali......................................................................pag. Allegato n. 3 - Procedura di attivazione per l’evacuazione dei soggetti portatori di handicap ......................................................................................... pag. Allegato n. 4 - Procedura di protezione dei soggetti “sensibili” ............................... pag. Allegato n. 5 - Procedura di evacuazione generica ...................................................pag. Allegato n. 6 - Sintesi del piano di emergenza comunale per persone non autosufficienti, con difficoltà di deambulare ed insufficiente capacità ad auto-proteggersi – Quartieri Villanova e Fiumesino ....pag. IX 163 166 169 173 178 180 SEZIONE 1 ELEMENTI PER LA PIANIFICAZIONE DELLE EMERGENZE P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 – 2014 SEZIONE 1 1 1. ELEMENTI PER LA PIANIFICAZIONE DELLE EMERGENZE ESTERNE 1.1 Descrizione del sito 1.1.1 Individuazione ed analisi delle caratteristiche territoriali Gestore: “API – Raffineria di Ancona S.p.A.”. Sede Sociale: Corso d’Italia, 6 – 00198 Roma. Lo stabilimento è ubicato in via Flaminia, 685 – 60015 - Falconara M.ma (AN) Le coordinate geografiche sono le seguenti: Latitudine Nord: 43°38’23’’ Longitudine Est: 13°22’41’’ dal meridiano di Greenwich. Amministratore delegato dell’azienda è l’ing. Giancarlo Cogliati. Il sito industriale, che si affaccia sul mare Adriatico nella rada di Falconara, confina: a nord-est con la striscia demaniale prospiciente il mare Adriatico; a sud-est con proprietà API immediatamente a nord della via Monti e Tognetti; a sud ovest con la S.S. 16 Adriatica che si sviluppa parallelamente alla vicina autostrada A-14 (a circa 5 km); a nord-ovest con il fiume Esino. Lo stabilimento API, nel suo complesso, si sviluppa su un’area di circa 700.000 m². Ai fini del PEE, si definisce “territorio” la porzione di area urbana ed agricola che si trova nella zona di influenza del complesso industriale API, sia per la sua disposizione logistica prossima a questo che per la presenza di infrastrutture di comunicazione che, comunque, interferiscono con l'area su cui sorge lo stabilimento stesso (vedere planimetria generale del sito in all.to n. 1). Pertanto, il “territorio” può essere descritto attraverso un’analisi d’assieme che lo identifichi sotto alcuni profili caratteristici ed importanti ai fini della pianificazione di eventuali stati di emergenze. 1.1.1.a) ESTENSIONE DEL TERRITORIO L'area che può considerarsi interessata dalla presenza dello stabilimento A.P.I. è delimitata a NE dal mare Adriatico, a NO da una linea sostanzialmente rappresentata dal letto del corso finale del Fiume Esino, a SO da una linea parallela alla fascia costiera, lontana da questa circa 1500 metri ed intersecante la linea ferroviaria Falconara-Orte, mentre a SE il confine è costituito da una linea immaginaria che, seguendo quella ferroviaria del tratto Roma-Falconara sino al P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 2 vecchio passaggio a livello, si interseca con il litorale, includendo, quindi, nel territorio il quartiere di Villanova e parte dell’ex parco ferroviario annesso alla "Squadra Rialzo" delle Ferrovie dello Stato (di seguito indicate con FF.S.). L’edificio della ex Squadra Rialzo è ora di proprietà A.P.I. La superficie totale del territorio delimitato dai suddetti confini ammonta a circa 4 Km.2. L'altezza sul livello medio mare, può valutarsi da m.3.00 a m.5.00. 1.1.1.b) CARATTERISTICHE FISICHE L'area è generalmente pianeggiante; la sua composizione geologica è in parte di natura alluvionale ed in parte di natura marina. La sua stratigrafia, per sommi capi, comprende uno strato modesto di terreno vegetale su cui si succedono strati più argillosi, quindi, in profondità, vi sono forti banchi di ghiaia che si alternano ad orizzonti limo-argillosi (profondità di circa 30 m.), oltre i quali vi è la piattaforma di argilla pliocenica. Le alluvioni generatrici sono quelle del fiume Esino, che influenzano la quasi totalità del territorio in esame. La fascia parallela al mare, di larghezza limitata, circa m. 300, risulta caratterizzata da periodici arretramenti del mare alternati ad altrettanti avanzamenti, succedutisi nel corso dei secoli. Il tratto di costa antistante l'insediamento A.P.I. è stato originato da un riempimento artificiale, ottenuto con la costruzione di una scogliera foranea che, in sostanza, ha ricostruito una linea di sponda più antica. Le spiagge attigue al suddetto tratto di costa hanno subito nelle varie epoche fenomeni di erosione e riporti, ora stabilizzatisi a seguito di scogliere costruite a pettine e parallele alla spiaggia. L'area è attraversata, nella parte nord - occidentale, dal corso del Fiume Esino caratterizzato da regime torrentizio, sia per la vicinanza delle montagne che per le modeste dimensioni del bacino. Nell'area considerata non esistono rilievi naturali; infatti, la collina di Falconara Alta inizia a sud - est della ferrovia Falconara - Roma. Esistono, invece, due rilievi artificiali; uno costituito dal rilevato ferroviario della linea Bologna-Ancona che, dopo aver attraversato longitudinalmente tutta l'area del complesso industriale, raggiunge una quota di circa m. 6.00 di altezza, l’altro dal rilevato ferroviario della linea Falconara – Roma ma di altezza molto modesta, circa m. 1.50/2.00. Altro rilievo artificiale è costituito dalla variante alla Strada Statale n.16 e dalle sue rampe di raccordo, che si sviluppano nelle immediate vicinanze del complesso industriale (lato sud). Infine, in rilevato dell'altezza, circa m.5/6, è la via Flaminia, in corrispondenza del suo raccordo con il ponte stradale. Il fiume Esino è attraversato da un ponte stradale e da uno ferroviario, essi corrono parallelamente ad una distanza di circa m. 150. Dei due, quello ferroviario si trova lato mare da cui dista circa m. 430. Inoltre è in corso di realizzazione, a monte dei P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. 3 Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 precedenti, ad una distanza dal ponte stradale di circa 90m, un ponte ciclabile pedonale che unisce l’abitato di Fiumesino con l’area antistante il distributore del metano, nelle vicinanze dell’edificio storico della Rocca Priora. Il fiume Esino, nella sua parte terminale non ha argini regolari. A monte del ponte ferroviario, il fiume è arginato in corrispondenza di entrambe le sponde. 1.1.2 INSEDIAMENTI A RISCHIO PRESENTI NEL TERRITORIO Elenco delle attività e delle strutture presenti e relative distanze dalla Raffineria Attività/Infrastrutture di trasporto Aeroporto R.Sanzio FF.S. - Staz.di Falconara FF.S. - Linea AN-BO (interna) FF.S. - Linea AN-Orte Cooperativa Autisti Falconaresi Principali attività/Strutture a meno di 1000 m dalla Raffineria FF.S. - Sottostazione Elettrica Depuratore Ex Scuola di Villanova - Polo culturale Hotel Internazionale Hotel Luca Camping Rocca AGIP S.p.A. Autofficina Metano autotrazione Punto Gomme Cabina primaria ENEL Falconara (via Marconi) Cabina primaria ENEL Rocca Priora Stazione elettrica TERNA Falconara M. SNAM Ristorante alla Marina Distanza minima approssimata dal recinto di Raffineria (m.) 1.000 1.200 500 100 50 450 380 50 580 540 600 30 220 200 650 200 0 200 470 Dal punto di vista della Pianificazione Territoriale nelle aree limitrofe allo stabilimento API si evidenzia che con atto di Consiglio Comunale di Falconara Marittima n. 7 del 2013 è stato adeguato l’elaborato Rischio di Incidenti Rilevanti P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 4 (RIR) del PRG rispetto alla conclusione dell’istruttoria del rapporto di Sicurezza API. Per quanto riguarda la presenza dell’Aeroporto con atto n. 97 del 2009 del Consiglio Comunale di Falconara Marittima è stato approvato il Piano di Rischio Aeroportuale – Testata 22, finalizzato alla tutela del territorio dal rischio generato dall’attività di volo. 1.1.3 Le condizioni meteorologiche prevalenti nel Territorio I dati riassuntivi delle condizioni meteorologiche predominanti nella zona sono riportati nella Tab.1 e si riferiscono a valori forniti dalla stazione meteorologica aeroportuale di ENAV S.p.A., presso l’aeroporto di Falconara Marittima. Tabella 1 – Condizioni meteorologiche della zona TEMPERATURA °C Media delle temperature minime giornaliere Media delle temperature massime giornaliere Massima temperatura giornaliera Minima temperatura registrata Estate 19.5 25.9 Inverno 4.2 9.3 38.6 PRECIPITAZIONI Massima intensità di precipitazioni -7.2 460 mm/giorno VENTO Direzione predominante Ovest con intensità massima 74 Km/h Per quanto riguarda le perturbazioni geofisiche, meteomarine e cerauniche si evidenzia quanto segue: terremoti: l’area su cui insiste lo Stabilimento API, come tutto il territorio di Ancona e Falconara, è classificata, ai sensi della O. del PCM 3274/03 e s.m.i. e della DGR n. 1046 del 29/07/2003, come zona di classe 2 per la quale è obbligatoria l’osservanza delle specifiche norme tecniche di edilizia; inondazioni, trombe d’aria: in relazione alle previsioni del piano Stralcio di Bacino per l’assetto idrogeologico (P.A.I.), approvato con delibeta del Consiglio Regionale n. 116 del 21/01/2004, l’area risulta ricompressa nel perimetro della zona soggetta a rischio di esondazione classificata R4 (rischio molto elevato); fulminazioni a terra: dalla carta ceraunica (valore del numero delle fulminazioni a terra per anno e per m² secondo le norme CEI 81-1 per il territorio nazionale) il valore medio di fulminazione a terra risulta uguale a 1,5 fulminazioni/anno-km² (tratto dall’Allegato D della circolare del 20 giugno 1986, n. 16 MI.SA del Ministero dell’Interno). P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 5 1.1.4 Eventuali osservatori meteorologici e geofisici presenti sul territorio Gli osservatori meteorologici che si occupano del territorio interessato sono i seguenti: Osservatorio meteorologico sito sul Monte Cappuccini di Ancona Stazione meteorologica aeroportuale di ENAV S.p.A., presso l’Aeroporto di Falconara Marittima. Presente sul territorio vi è una stazione pluviometrica privata, installata presso l'Azienda Agricola del Prof. Baldoni di Rocca Priora. Altra stazione pluviometrica ufficiale è sita preso l'Istituto Tecnico delle Torrette di Ancona. Un osservatorio geofisico, per lo studio dei terremoti, si trova in Monte Porzio (PS); un’altra entità è sita presso l’Istituto Geofisico di Macerata. Una stazione per lo studio del regime altimetrico del fiume Esino, a servizio del Servizio Idrografico Nazionale si trova nel Comune di Chiaravalle. 1.1.5 Caratteristiche degli insediamenti prossimi allo stabilimento industriale Nell’Allegato n.1 è riprodotta una planimetria in scala sulla quale sono riportate le principali strutture ed infrastrutture esistenti nel territorio comunale. Sono indicate le strutture vulnerabili (in rosso) ed inoltre sono indicati gli edifici o le aree ad uso pubblico. 1.1.5.a) SITUAZIONE DEMOGRAFICA DELL'AREA L'area influenzata dalla presenza dello Stabilimento A.P.I., dal punto di vista demografico può essere così suddivisa: Lato Nord Ovest Il complesso industriale confina direttamente con l'alveo-foce del fiume Esino, la cui larghezza si stima in circa m. 130. Al di là del fiume vi è una fascia larga circa 100 m. ed ancora praticamente disabitata; costituisce una spiaggia ghiaiosa frequentata soltanto nella stagione estiva. Al di là di queste fasce, nel tratto compreso tra la costa e la ferrovia BolognaAncona, vi è un piccolo agglomerato urbano, denominato Rocca Priora mare, costituito da immobili destinati ad abitazioni in maggioranza nel periodo estivo; è presente anche il complesso "Hotel Luca", in cui è cessata l’attività alberghiera ed è attualmente adibito a residenza. P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 6 Man mano che ci si allontana dalla costa, si ha una zona prevalentemente agricola, fatta eccezione della propaggine abitata del piccolissimo centro di Rocca Priora, comprendente poche case. Da rilevazioni eseguite presso il Centro di Elaborazione Dati del Comune di Falconara, risulta che la zona di Rocca Priora è abitata stabilmente da n° 273 persone. La Rocca Priora, edificio monumentale, è sede dell'Azienda Baldoni ed è destinata anche a civile abitazione. Lato Sud Ovest Su tale lato l'agglomerato abitativo è costituito dal quartiere di Fiumesino. Esso è costituito da case di antica origine, alle quali si sono aggiunte, nel tempo, altre abitazioni ed in particolare lungo un breve tratto di via Conventino (che conduce alla omonima chiesa). Fa parte di questo quartiere la ex Caserma " Saracini", che attualmente non è più utilizzata, in attesa di nuova destinazione d’uso. Inoltre, insistono in quest’area le seguenti attività commerciali ed artigianali: - Bar “Derby” Via Flaminia, 670; - Ristorante “Millevolte” Via Flaminia; - Tabaccheria di Luiti Giuseppe Via Flaminia, 698/A. Da rilevazioni eseguite presso il Centro Elaborazione Dati del Comune di Falconara, risulta che il quartiere Fiumesino è abitato da n. 239 persone. Lato Sud Est La zona a sud - est dello stabilimento A.P.I. comprende tutto il quartiere di Villanova, che costituisce un agglomerato urbano consistente. Il quartiere inizia dal vecchio passaggio a livello della linea Falconara - Roma, ora abolito, e termina in corrispondenza del fosso della Castellaraccia. Il quartiere, fatta eccezione per sette palazzi, è caratterizzato da piccoli immobili di due/tre piani . E’ possibile accedere alla spiaggia antistante usufruendo di due vecchi scoli d’acqua ferroviari, successivamente utilizzati come sottopassaggi; esiste inoltre il nuovo sottopasso ferroviario di Via Monti e Tognetti. Il quartiere è prevalentemente sviluppato sul lato nord est della via Flaminia, ed è intersecato da un dedalo di stradine tutte di limitata larghezza. All’interno del suo irregolare perimetro, sono inclusi i fabbricati di civile abitazione e la sottostazione elettrica delle ex FF.S. Una propaggine di questo quartiere, nelle dirette adiacenze del confine A.P.I., si trova compreso tra la ferrovia Bologna-Ancona, la via Monti e Tognetti e la via Toselli. Su Via Monti e Tognetti il sottopasso realizzato negli anni 2001-2002 consente l’attraversamento della linea ferroviaria. Dai dati demografici risultanti da ricerche effettuate presso il Centro Elaborazione Dati del Comune di Falconara si hanno le seguenti indicazioni: - superficie dell'agglomerato urbano circa ha. 18.50 - numero di abitanti circa 872 unità - densità media abitativa 47 persone per ettaro. P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 7 Lato Nord Est Il lato nord, sotto l'aspetto demografico, è ininfluente in quanto essenzialmente costituito dalla scogliera disabitata. Composizione della popolazione residente per nazionalità Complessivamente la popolazione residente nelle aree sopra descritte ammonta pertanto a n. 1.384 unità. Si individua di seguito anche la composizione per nazionalità dei residenti: NAZIONALITA’ NUMERO RESIDENTI Italia Bangladesh Romania Marocco Nigeria Albania Tunisia Macedonia Ucraina Cina Ghana Camerun Algeria Rep. Dominicana Russia Polonia Moldavia Rep. Slovacca Perù Mali Argentina Iran Brasile Bulgaria India Cuba Senegal Afghanistan Venezuela Pakistan Serbia Somalia 967 106 66 53 37 33 32 26 8 5 5 5 4 4 3 3 3 3 3 3 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 8 1.1.5.b) INSEDIAMENTI PRODUTTIVI ED INFRASTRUTTURE L’identificazione degli insediamenti produttivi presenti nell’area di influenza della Raffineria API riguarda soltanto quelli che, per consistenza e per tipologia di attività, potrebbero avere un peso maggiore in caso di evento incidentale (rischio collettivo). Si prescinde, pertanto, da quelle entità produttive artigianali a gestione individuale o famigliare. 1) FF.S. (sottostazione elettrica) E’ una sottostazione elettrica di testa per linee ad alta tensione provenienti dalla direzione Roma. Si trova in aperta campagna e dista circa 150 m. dalla via Clementina e 350 m. dall'incrocio di Rocca Priora. La sottostazione è collegata, attraverso un elettrodotto interrato, a quella esistente in margine alla linea ferroviaria Ancona-Bologna. Occupa una superficie di circa mq. 4600. Non è presidiata da personale. 2) AGIP S.p.A. - Centrale gas metano È costituita da un impianto per la decompressione e deumidificazione del gas metano. Si trova nella stessa direzione della sottostazione precedentemente descritta, ma dista dalla via Clementina circa m. 350. Occupa una superficie stimata in circa mq. 50.000, tutta recintata. Non si hanno dati circa sul numero degli addetti, ma si possono stimare in poche unità. 3) SNAM Nel piazzale antistante il complesso industriale, a circa 200 m. dal suo confine, è situato un pozzetto interrato con valvola di intercettazione, azionabile, in caso di necessità, da personale SNAM; all’interno del complesso è presente il punto di consegna completo di valvola di intercettazione della cabina di decompressione di proprietà API. 4) Area di parcheggio per vendita di veicoli usati L’area che si trova in margine alla via Flaminia ed alla stradina che dà accesso alla zona mare di Rocca Priora. E’ adibita a parco espositivo per veicoli usati. L'area occupata è di circa mq. 2.000 ed il numero degli addetti si può stimare in una o due unità, non sempre presenti. 5) Camping turistico Si trova a ridosso del rilevato ferroviario ed vi si accede dalla strada di collegamento tra via Flaminia e la zona Priora Mare. L’attività ricettiva si svolge prevalentemente in estate, mentre nelle altre stagioni il sito viene utilizzato per il rimessaggio di roulottes e campers. Gli addetti al campeggio possono stimarsi in due o tre persone. Le presenze di turisti possono stimarsi in circa 60/80 persone. L'area occupata è circa mq. 5000. 6) Ristorante – Bar “Alla Marina” e Trattoria “La Rocca” L’attività è nelle immediate vicinanze del suddetto Campeggio, lato Raffineria. E’ condotto a gestione familiare. P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 9 Di fronte all’entrata principale della Rocca, si trova l’omonima trattoria. 7) E.N.E.L.DIVISIONE INFRASTRUTTURE E RETI Cabina Primaria 120/20 kV di “Rocca Priora” ubicata nel Comune di Falconara, SS 16 Adriatica n. 18, a 200 m. circa a nord della foce del Fiume Esino. L’impianto non è presidiato ed è telecontrollato dal Centro Operativo AT-MT di Ancona. Cabina Primaria 120/20 kV di “Falconara” ubicata in Via Marconi 4 dell’omonimo Comune. L’impianto non è presidiato ed è telecontrollato dal Centro Operativo AT-MT di Ancona. Consegna AT API ubicata all’interno dell’Area Raffineria API. L’impianto non è presidiato. Impianti elettrici di distribuzione di Media e Bassa tensione a servizio dell’area circostante la Raffineria; tali impianti sono costituiti da elettrodotti prevalentemente interrati e da Cabine Secondarie non presidiate. 8) TERNA S.P.A. Stazione elettrica 120 kV “Falconara M.ma” ed elettrodotti AT afferenti, della Rete di Trasmissione Nazionale ubicata all’interno dell’area Raffineria API al margine nord-ovest in adiacenza al fiume Esino. L’impianto non è presidiato ed è controllato dal Centro di Ripartizione di Roma (CR Roma). 9) Vivai piante Rocca Priora Si trova lungo la via Clementina a poca distanza, nella direzione per Roma, dalla Rocca Priora. Occupa una area che si stima in mq. 25.000. Il numero degli addetti si stima in alcune unità. 10) Area Pic-nic Lungo la traversa alla Via Clementina denominata Via Poiole, oltre i Vivai, proseguendo in direzione Chiaravalle, è attiva una rivendita carni con area picnic che durante il periodo primaverile e estivo come numero di frequentatori può essere paragonabile ad un’attività di ristorazione. 10) Distribuzione metano per autotrazione L'area si trova nelle vicinanze della Rocca Priora; confina con il rilevato stradale in prossimità del ponte della via Flaminia. L'attività riguarda la commercializzazione e la distribuzione del gas metano per autotrazione. C’è un piazzale di manovra e ci sono una serie di box, separati tra loro da setti in c.a., per la sosta dei mezzi che devono fare rifornimento; annesso all’ attività c’ è un piccolo bar. La quota altimetrica è al piano di via Fiumesino, quindi depressa di circa m. 5 rispetto all'incrocio stradale di Rocca Priora. L'area occupata è di circa mq. 3.500. Il numero degli addetti si stima in 2 o 3. 12) Multiservizi SpA (ACQUEDOTTO FIUMESINO) L'area si trova in margine alla via Fiumesino, quasi a confine della sponda destra del fiume Esino. Ci sono capannoni destinati a stazioni di pompaggio, deposito di materiali e officina per manutenzioni. P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 10 L'area occupata è di circa mq. 20.000. Il numero degli addetti si può valutare in qualche unità, non sempre presente. 13) HOTEL INTERNAZIONALE. L’attività turistico alberghiera si trova lungo via Flaminia nelle immediate vicinanze del complesso industriale API. L'area di pertinenza dell'albergo è di circa mq. 2.000. Gli addetti si stimano in circa 5 persone. La capacità ricettiva si stima in circa n.15 camere. La ricettività del ristorante e della tavernetta-bar si stima in n. 100 persone . L’attività è di fatto attualmente non in esercizio ma non ancora formalmente cessata. 14) Ex HOTEL LUCA – RESIDENCE Si tratta di un complesso ubicato nella zona Rocca-mare, in prossimità della sponda sinistra del fiume Esino. Trattasi di un fabbricato condominiale multipiano, che comprende circa 100 unità immobiliari con utilizzo prettamente estivo. L'area occupata si valuta in circa mq. 2 500. Il numero degli addetti si stima in n.5. 15) Attività commerciali e di ritrovo(FIUMESINO) Nelle immediate vicinanze del complesso industriale, sul lato sud ovest della via Flaminia ed in prossimità dell' "Hotel Internazionale" c’è un fabbricato, con relativa corte di pertinenza, in cui sono dislocate attività commerciali, una enoteca, un'autocarrozzeria ed un bar (Derby). La superficie complessiva destinata alle attività produttive è circa mq. 2000. Il numero degli addetti si può stimare in circa 10 A pochi metri ma su altro edificio c’è il nuovo bar-ristorante “Millevolte”. Il circolo ricreativo ARCI si trova sulla Via parallela, Via Fiumesino. Al n. 55 di Via Fiumesino è ubicata l’officina meccanica Docar. Oltre la Rocca, sullo stesso lato, vi è un recente edificio adibito ad attività commerciali, comprendente, 5 negozi, un ristorante pizzeria, una sala giochi, un rivenditore di auto. 16) Autotrasporti C.A.F. A margine di via Conventino esiste un'area edificata, adibita a rimessaggio, riparazione e rifornimento di autocisterne, appartenenti alla Cooperativa Transomnia. L'area si estende per circa mq. 6 000. La presenza di persone, non è continua e si può stimare da circa 10 a circa 50. 17) Punto gomme L'attività consiste in officina specializzata per il controllo delle ruote di veicoli e per la commercializzazione di ruote, pneumatici, camere d'aria etc.. L'area si trova in margine alla via delle Caserme ad una distanza di circa m. 150 dalla via Flaminia. L'area occupata è di circa mq. 5.000. Il numero degli addetti è stimabile in 5 o 6. Nelle medesimo complesso si trova l’autocarrozzeria La fenice e un elettrauto . P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 11 18) Parcheggio Falconara Trattasi di un'area, confinante con quella precedentemente descritta, destinata a parcheggio. La superficie è di circa mq. 7 000. 19) Autofficina Gamma Auto Sorge su un'area già adibita a distribuzione del gas metano, sul margine sud –ovest della via Flaminia, all'inizio dell'abitato di Villanova. L'area si stima in mq. 3.500, con circa 2 o 3 addetti. 20) Attività commerciale e di ritrovo (VILLANOVA) In adiacenza all’area precedentemente descritta vi è il supermercato “Eurospin”. Superficie occupata per la vendita circa mq. 850. Addetti n. 4. Nelle immediate vicinanze, lungo la ex SS:Adriatica e lato mare, c’è il bar “Sorriso”. Un ulteriore circolo ARCI è ubicato a Villanova, in Via Flaminia 625. La carrozzeria Belardinelli Alessandrini si trova a Villanova, in Via Flaminia 632°. 21) FF.S. - Sottostazione elettrica Trattasi della sottostazione elettrica che confina con il rilevato ferroviario della linea Bologna-Ancona e con la via Monti e Tognetti. Viene impiegata per la trasformazione dell’alta tensione delle linee di distribuzione primarie e per la distribuzione alle linee di contatto delle ferrovie. Vede la presenza di varie apparecchiature elettriche, trasformatori ed interruttori, installate all'aperto e di due fabbricati, uno adibito ad officina e l'altro a sala di controllo. La superficie occupata, complessivamente è di circa mq. 11.500. Il posto è sempre presidiato da personale in turno il cui numero si stima in 3 / 5 unità. 22) FF.S. - Parco ferroviario Lungo il lato sud ovest della via Flaminia, nel tratto che si estende dalla linea Falconara-Orte fino ai pressi del fosso Castellaraccia, nelle immediate vicinanze del palazzo dei ferrovieri, vi è un parco ferroviario, adibito anche a magazzino dei materiali, parcheggio e manovra di veicoli. L'area complessiva è di circa mq. 40.000. Il numero degli addetti non è definibile. 24) Multiservizi SpA - Depuratore Il depuratore delle acque reflue provenienti dagli scarichi urbani di Falconara, è situato all'incrocio della strada per l'aeroporto, con la bretella che conduce alla ditta Nord legno. L'area è a sud della via Flaminia, ad una distanza di circa 450 metri da questa. L'area occupata è di circa mq. 25.000. Le persone addette si possono stimare in poche unità. 25) Area ex Antonelli Area comunale destinata a verde, comprensiva di pista polivalente e relativi spogliatoi. Si trova al margine del quartiere Villanova, ove ha inizio l’area di pertinenza dell’API. P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 12 26) Distributori di benzina Sono presenti: un distributore AGIP a Villanova, lungo la Flaminia, con annesso bar, un distributore API proprio all’esterno della Raffineria, ed uno AGIP lungo la Statale, di fronte all’edificio della Rocca. 1.1.5.c) SCUOLE – OSPEDALI – CHIESE - SERVIZI 28) La chiesa parrocchiale della frazione di Fiumesino è quella detta del Conventino.Si trova in aperta campagna ad una distanza di circa m. 500 dalla via Flaminia; vi si accede dalla via Fiumesino attraverso via del Conventino e via delle Caserme. 29) Al centro del quartiere di Villanova, in un locale lungo la Via Damiano Chiesa, vi è una Chiesa che costituiva una estensione di quella del Conventino, attualmente utilizzata saltuariamente e solo la domenica. 30) Esiste ed è frequentata una Chiesa all’interno di Rocca Priora di proprietà Baldoni. 31) A Villanova è frequentata in Via Flaminia n. 640 una struttura adibita a Centro Culturale. 1.1.5.d) VIABILITÀ L'asse principale della viabilità relativa alla zona di influenza del sito industriale è costituito dalla Strada Statale n. 16. Questa, infatti, provenendo da Nord ed in direzione Falconara, attraversa il ponte sul Fiume Esino e devia, proprio all'altezza dello stabilimento A.P.I., dal suo vecchio tracciato attraverso la nuova variante che collega Ancona Nord con Ancona Sud. La variante, inoltre, dopo circa Km.1.5 dalla suddetta deviazione si dirama anche verso Jesi e Fabriano. Il vecchio tracciato, invece, prosegue verso il quartiere di Villanova e termina in corrispondenza del recinto ferroviario della linea Falconara Roma, dove un tempo esisteva il passaggio a livello. Lungo la via Flaminia è stato realizzato un sottopassaggio per evitare la ferrovia Falconara Roma e proseguire per Falconara centro e, quindi, per Ancona. Il quartiere di Villanova, sostanzialmente, è servito, attualmente da un troncone cieco della vecchia via Flaminia. Esiste anche un sottopasso pedonale che collega Villanova a Falconara M.ma. Esistono due sbocchi al mare, solo pedonali, sottopassanti il parco della stazione ferroviaria. P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 13 All'altezza della Rocca Priora, immediatamente a nord del fiume Esino, si stacca la Via Clementina, ovvero la Strada Provinciale che conduce a Chiaravalle, Jesi. La via Fiumesino è una strada parallela alla Via Flaminia divisa in due tronconi. Quello a nord del Fiume, si immette sulla Via Clementina, mentre quello a sud , da una parte si disperde in stradine poderali che costeggiano la sponda destra dell'Esino, e dall'altra si immette sulla via Flaminia o SS. n. 16 Adriatica, all'altezza della ex Caserma Saracini. In corrispondenza della suddetta confluenza, si diparte la via delle Caserme la quale, dopo aver costeggiato il lato Nord Est della ex Caserma, si biforca all'altezza del depuratore comunale. Il lato occidentale va verso l'aeroporto, quello orientale si immette nell'area ove vi è la struttura della ex Ditta Nord legno. Dalla via Fiumesino, si stacca la via del Conventino, che raggiunge la chiesa, quindi si immette, vicino al depuratore comunale, con la strada per l'aeroporto già descritta. Dalla Via Flaminia, poco a sud del fosso Castellaraccia, si distacca la Via Monti e Tognetti che conduce al mare e termina con le propaggini orientali del complesso industriale. La ferrovia viene oltrepassata attraverso un sottovia di più recente realizzazione. Sempre dalla Via Flaminia, a nord del fiume Esino, circa all'altezza della Rocca Priora, si stacca una stradina, che costeggia l'area adibita alla vendita di veicoli usati ed il campeggio, già descritti, e si immette nella zona dell' "Hotel Luca" . La stradina sottopassa la ferrovia Bologna Ancona per mezzo di un angusto ponticello. Questa zona è anche in comunicazione con il troncone nord della via Fiumesino, mediante una bretella stradale che sottopassa un'arcata del ponte ferroviario nei pressi della sponda sinistra del fiume. P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 14 . 1.2 DESCRIZIONE GENERALE DELL’IMPIANTO 1.2.1 Premessa (ubicazione, produzione, classificazione) La Raffineria API di Ancona sorge nel Comune di Falconara Marittima in una zona che si trova tra il quartiere denominato Villanova ed il Fiume Esino. L'area della Raffineria si può suddividere in due grandi zone: La zona nord, è compresa tra il rilevato della ferrovia Bologna - Ancona ed il mare. Questa parte è destinata, principalmente, agli impianti di produzione, ai serbatoi di stoccaggio di prodotti di categoria A, agli impianti secondari destinati a fornire i servizi. La parte ad est, è destinata a magazzini ed officine delle Imprese esterne, ed ai servizi marittimi. La zona sud è compresa tra la ferrovia Bologna - Ancona e la via Flaminia. La parte Est di questa zona è destinata a serbatoi di stoccaggio per i prodotti finiti ed all'impianto di carico per le autocisterne. La zona ovest è costituita dal deposito caricazione dei prodotti di categoria C carburanti per merce già con imposta di fabbricazione assolta. La zona centrale che costituisce la gran parte dell’area è adibita agli uffici e parcheggi. Sul lato Nord, l'area della Raffineria è il risultato di un riempimento di un braccio di mare, il cui terrapieno è contenuto da una grande scogliera fatta di massi naturali. In margine al confine di proprietà, lato Nord, sopra la scogliera, corre una strada Demaniale che raccorda il terminale della via Monti e Tognetti con il fiume Esino. Sul lato Ovest la Raffineria confina con la strada demaniale corrente a fianco della foce del fiume Esino, la cui sponda è in parte contenuta dal proseguimento della scogliera lato mare, per il tratto nord, da un argine in terra, arretrato rispetto all'Esino, fino al ponte ferroviario, quindi ancora da un argine in terra, per il tratto tra il ponte ferroviario ed il ponte stradale. Sull'area di golena, per la parte nord, e sopra l'argine, per il tratto compreso tra i due ponti, vi è un passaggio carrabile, che si raccorda alla strada Demaniale lato mare. Sul lato est la Raffineria API confina con la via Monti e Tognetti e con proprietà di RFI. Sul lato Sud, la proprietà confina direttamente con la via Flaminia. La recinzione del parco serbatoi, è arretrata rispetto al limite di proprietà, con interposizione di una stradina privata esterna al recinto. Il piazzale di sosta per autobotti, esterno alla Raffineria, comprende l'area di un distributore di carburanti, in margine alla via Flaminia. Per i tratti rimanenti, il P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 15 . piazzale è separato dalla via Flaminia da una stradina di scorrimento di proprietà API e da una aiuola verde. L'accesso e l'uscita per le autocisterne, in sosta sul piazzale, è organizzato con percorsi canalizzati sul lato nord del piazzale. L'accesso al piazzale per le autovetture avviene selettivamente, dal lato nord, mentre l'uscita, sempre per le autovetture, avviene dal lato sud. Rispetto ai punti nodali stradali e rispetto ai punti principali della zona, lo stabilimento è così collocabile, con riferimento al fabbricato della direzione: Distanza dal nodo stradale tra la Strada Adriatica n.16 e la S.P., circa m. 900. Distanza dalle rampe di raccordo con la variante alla Strada Adriatica n.16, circa m. 250. Distanza dalla stazione ferroviaria di Falconara M., circa m. 2000. Distanza dal casello autostradale di Ancona Nord, circa m. 5000. Distanza dalla stazione aeroportuale, circa m. 3000. Produzione La Raffineria è un impianto di raffinazione del grezzo a media conversione ottenuta mediante processi di conversione termica. I principali prodotti ottenuti dalla distillazione sono: 1. 2. 3. 4. 5. 6. GPL Benzine Gasoli Oli combustibili Bitumi Zolfo La raffineria API ha una capacità produttiva autorizzata di 3.900.000 tonnellate/anno di grezzo lavorato e serve direttamente la Regione Marche, parte dell’Umbria e dell’Abruzzo e della Romagna. L’attività è autorizzata da un’apposita concessione. Inoltre l’impianto CCPP consente la produzione di energia elettrica e vapore, a partire dalla combustione del gas naturale. Classificazione Secondo la classificazione dell’allegato IV dell’OM 21.02.85 del Ministero della Sanità, il codice dell’attività è la seguente: - E.1.13 – Industria dei derivati del petrolio. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 16 . 1.2.2 Il ciclo produttivo dell’azienda Gli impianti di raffinazione seguono un ciclo del tipo Distillazione-VacuumReforming-Visbreaking, che può trattare greggi compresi in un ampio range di qualità. I greggi vengono scaricati via mare, mediante una piattaforma monormeggio (SPM) ubicata a circa 16 km dalla costa. Tali greggi vengono alimentati alla distillazione atmosferica primaria costituita dalla unità 1000 denominata Topping. Nella distillazione si ha un primo frazionamento del greggio in gas/vapori, distillati (benzina, ragia, petrolio, gasolio leggero, gasolio pesante) e residuo. Il residuo del Topping viene inviato all’unità di distillazione sotto vuoto Vacuum 3 (Unità 1400) per il frazionamento di ulteriori distillati pesanti e frazioni per carica Thermal cracking. Il residuo del Vacuum è a sua volta inviato all’impianto di conversione termica Visbreaking (Unità 1800). Il Visbreaking produce ulteriori frazioni leggere che vengono inviate alla colonna di frazionamento mentre il fondo è inviato alla nuova vacuum flash dalla quale si può produrre bitume e olio combustibile denso. La frazione recuperata da tale colonna è inviata assieme ai distillati pesanti recuperati dalla U1400 agli impianti di Termhal cracking e HPTC. Tali impianti processano principalmente gasoli pesanti da vuoto, gasoli leggeri da vuoto e gasolio pesante Topping per produrre la maggior parte dei distillati uscenti dal ciclo di conversione termica e inviati alla frazionatrice del visbreaking. Il fondo del Termhal cracking e HPTC è ulteriormente lavorato nel Vacuum 1 (U1900) dal quale si recupera un gasolio pesante da vuoto. Il residuo del Thermal cracking (TAR) è utilizzato come componente di blending dell’olio combustibile denso; come flussante per bitume. I distillati leggeri, ossia le benzine di Topping e di Visbreaking sono avviati al ciclo di stabilizzazione ed ottimizzazione costituito: dall’impianto di Desolforazione catalitica e Stabilizzazione Benzine (Unità 2500); dall’impianto Naphtha Splitter (Unità 2100); dall’impianto Reforming Catalitico del tipo Platformer (Unità 2600); dall’impianto di Isomerizzazione (Unità 2800). L’impianto “Desolforazione catalitica e Stabilizzazione Benzine” ha il compito di eliminare, attraverso un processo catalitico spinto, lo zolfo, l’azoto e gli insaturi presenti nella carica, al fine di rendere idonea la sua frazione ad alimentare il Reforming Catalitico. A monte di questa unità è inserito un impianto di compressione/condensazione gas (Unità 3500) che riceve in carica tutti i gas ricchi di GPL, derivanti dagli impianti di Distillazione, Desolforazione e Visbreaking e li comprime per inviarli alla sezione di recupero per assorbimento dei GPL in essi contenuti (Unità 2500, di recontacting). L’impianto Naphtha Splitter (Unità 2100) ha la funzione di frazionare in due distinti tagli il prodotto desolforato e stabilizzato proveniente dall’Unità 2500: il taglio di P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 17 . fondo costituisce la carica idonea per il Reforming Catalitico (unità 2600); il taglio di testa costituisce la carica per l’impianto di Isomerizzazione (Unità 2800). Il fondo Splitter (colonna di frazionamento del naphtha) viene inviato al Reforming Catalitico, dove viene sottoposto ad un processo catalitico di reazioni molecolari complesse ottimizzate per ottenere il componente base ad alto numero di ottano per la formulazione della benzina super (Platformata). Dal processo si ottengono inoltre, come prodotti secondari di reazione, idrogeno, gas e GPL. Il taglio di testa dello Splitter viene inviato all’impianto di Isomerizzazione. L’impianto ISO è utilizzato per aumentare il numero di ottano della frazione idrocarburica C5/C6 variando la catena idrocarburica da lineare a ramificata. Dall’impianto sono estratti anche gas leggeri quali idrogeno ed idrocarburi (C1 – C4). Il GPL prodotto dall’impianto viene inviato in carica allo Splitter C3/C4 (Unità 2700) dal quale si ottengono propano (C3) e butano (C4) a specifica commerciale. Il gas incondensabile va in parte a gas combustibile di Raffineria ed in parte ad alimentare, come gas di processo, l’impianto produzione idrogeno del tipo “Steam Reforming” (Unità 3600 e 3650). I distillati medi, petroli e gasolio di Topping, di Vacuum e di Visbreaking, sono inviati agli impianti di Desolforazione Catalitica n. 1 (Unità 3100) Desolforazione Catalitica n. 3 (Unità 3300 e 3350) ove i composti solforati contenuti nelle cariche vengono idrogenati per formare idrogeno solforato. Le tre unità sono intercambiabili e possono trattare gasoli provenienti da Topping, Visbreaking o Vacuum, petroli provenienti da Topping o Visbreaking, nonché ragia quando questa viene prodotta nell’unità di Topping. L’idrogeno necessario ai processi di desolforazione catalitica (essenzialmente per estrarre zolfo dai prodotti sotto forma di idrogeno solforato – H2S), che avvengono nelle Unità 2500, 2800, 3100, 3300 e 3350 viene fornito, come anticipato, dagli impianti Reforming Catalitico (Unità 2600) e Produzione Idrogeno (Unità 3600 e 3650). Sulle varie unità di produzione dove si ha presenza di H2S – Unità 2500, 3100, 3300, 3350, 3500 – sono installate delle colonne di lavaggio con MDEA delle correnti gassose ricche in H2S, asservite ad un unico impianto di Rigenerazione ammina (Unità 3700). Il lavaggio determina l’assorbimento dell’H2S – (acido) nella soluzione amminica (basica) e produce un gas desolforato destinato alla combustione o altri usi tecnologici. Nell’impianto rigenerazione ammina, l’H2S assorbito dall’ammina stessa nelle colonne di lavaggio viene rilasciato per essere alimentato all’impianto Recupero Zolfo (Unità 3750/3800 prima linea e seconda linea) del tipo Claus e alla sezione HCR del trattamento del gas di coda (Unità 3850). I gas di coda non convertiti nelle unità zolfo vengono sottoposti a trattamento nell’Unità 3850 (assorbimento con MDEA) per trasformare i composti dello zolfo presente nei gas di coda in idrogeno solforato da ricircolare nuovamente all’Unità 3700. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 18 . L’impianto CCPP consente la produzione d’energia elettrica e vapore, a partire dal gas naturale usato come combustibile principale. 1.2.3 Gli impianti La Raffineria API si compone dei seguenti impianti: Impianti di produzione Impianti ecologici. Impianti ausiliari. Impianto CCPP - Parco serbatoi di stoccaggio. Impianto di discarica e carico navi. Impianto di stoccaggio, movimentazione e carico via terra prodotti finiti. Fabbricati vari. IMPIANTI DI PRODUZIONE: Impianto di Distillazione Atmosferica “TOPPING ” – Unità 1000 Impianto di Distillazione Sotto Vuoto "VACUUM 3" - Unità 1400 Impianto "VISBREAKING/VACUUM FLASH” Unità 1800 Impainto THERMAL CRACKING/HPTC" - Unità 1850 Impianto Distillazione Sotto Vuoto "VACUUM I" - Unità 1900 Impianto "DESOLFORAZIONE BENZINE"- Unità 2500 STABILIZZAZIONE Impianto "NAPHTA SPLITTER" - Unità 2100 Impianto "REFORMING CATALITICO" (PLATFORMING) - Unità 2600 Impianto ISOMERIZZAZIONE C5/C6 - Unità 2800 Impianto ISOMERIZZAZIONE SEZIONE RICIRCOLO / ESANO / SPLITTER PLATFORMATA - Unità 2200/3400 Impianto "DESOLFORAZIONE CATALITICA N.1" - Unità 3100 Impianto DESOLFORAZIONE CATALITICA N.3 Sezione Desolforazione Unità 3300 Sezione Desolforazione Unità 3350 P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 1 E SEZIONE CATALITICA 19 . Impianto "SPLITTER C3/C4" - UNITA' 2700 Impianto "COMPRESSIONE GAS / RECUPERO GPL" - Unità 3500 Impianto "PRODUZIONE IDROGENO" - Unità 3600 e Unità 3650 Impianto “RECUPERO CO2” – Unità 7750 IMPIANTI ECOLOGICI Impianto STRIPPAGGIO ACQUE ACIDE – Unità 4500 Impianto di NEUTRALIZZAZIONE SODE – Unità 4550 Impianto "RIGENERAZIONE AMMINA" - Unità 3700 Impianto RECUPERO ZOLFO U3750 / U3800 / U3850 Sezione Claus di recupero zolfo (SRU) Sezione HCR Sezione forno inceneritore Impianto "TRATTAMENTO ACQUE EFFLUENTI" – Unità 4600 Sezione di separazione a gravità Sezione trattamento chimico Sezione trattamento biologico Sezione di trattamento oli e fanghi Sistemi Torcia di Raffineria: - Unità 5700 Torcia idrocarburica per impianti di processo Ø 40". Torcia acida per impianti di recupero zolfo. Torcia sonica per impianti IGCC (ex). IMPIANTI AUSILIARI Impianto "PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE ARIA COMPRESSA" – Unità 5300 Impianto "APPROVVIGIONAMENTO E DISTRIBUZIONE ACQUA" (Servizio industriale) Impianto "CHIARIFICAZIONE ACQUA"- Unità 5200 TORRI DI RAFFREDDAMENTO – Unità 5200 SISTEMA HOT-OIL – Unità 6100 TRATTAMENTO ACQUE DI FALDA – Unità 4900 P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 20 . IMPIANTI CICLO COMBINATO Sezione cogenerazione Turbina a gas – Unità 9000 Impianto caldaia a recupero HRSG – Unità 9100 Turbina a vapore – Unità 9100 Impianto demineralizzazione acqua – Unità 8700 Unità recupero condense – Unità 8800 Unità caldaia ausiliaria – Unità 9200 Impianto acqua mare – Unità 9300 PARCO SERBATOI DI STOCCAGGIO SERBATOI DI CAT. "A" SERBATOI DI CAT. "B" SERBATOI DI CAT. "C" SERBATOI GPL SERBATOI ZOLFO ATTREZZATURE DI CARICO E SCARICO NAVI PIATTAFORMA (SPM) ISOLA PONTILE IMPIANTI DI STOCCAGGIO, MOVIMENTAZIONE E CARICO VIA TERRA PRODOTTI FINITI Carico Autobotti Piazzale esterno per la sosta delle autobotti Ingresso-Portineria Piazzale interno Sistema di pesatura Sistema di carico Impianto "SCARICO GREGGIO" Sala Pompe per Servizi Vari Stoccaggio e Caricamento Zolfo Stoccaggio e Caricamento GPL e Bitumi FABBRICATI PER SERVIZI VARI I fabbricati presenti in Raffineria sono : P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 21 . Fabbricato Direzione, Uffici Tecnici Nuovo Capannone Magazzino Sala Controllo Centralizzata Palazzina e Uffici Manutenzione sita a Sud-Est della Raffineria Fabbricato adibito ad Uffici Dogana e Centro Elettrocontabile della Raffineria Palazzina Uffici Ispezione e Sicurezza Box fabbricato radice Pontile Fabbricato Laboratorio Chimico, Ufficio Tecnico, Sala Operativa VV.FF. Sala Tecnica Operatori Impianti Fabbricato Acqua Demi Fabbricato Depurazione Effluenti Fabbricato Officine Meccaniche Fabbricato per Cabina Metano Sala Tecnica Carico GPL Sala Compressori Impianti Platforming, Desolforazione 1 e 2, Idrogeno Stazioni Antincendio comandi Sud e Nord Fabbricato Sala Pompe presa idrica dal mare Fabbricato Denaturazione Prodotti Agevolati SIF Fabbricati Area Imprese Turbina a vapore locale HVAC impianto IGCC Sala turbina a gas impianto IGCC Locale Caldaia Ausiliaria impianto IGCC Edificio presa mare impianto IGCC Edificio ipoclorito impianto IGCC Area compressori impianto IGCC Fabbricato Palazzina ex-Mattei, uffici Palazzina ufficio mare 1.2.4 Ricezione, stoccaggio e spedizione prodotti Le installazioni presenti nello Stabilimento comprendono: - il parco serbatoi per lo stoccaggio (di cui è riportato un prospetto riepilogativo nella Tabella 4) dei prodotti petroliferi finiti, semilavorati, greggi, GPL e altre sostanze, nonché le linee per la loro movimentazione; - il complesso di spedizione ricezione e prodotti via terra (autobotti) che comprende, oltre ai piazzali di sosta, le attrezzature per il carico e lo scarico, le attrezzature per le operazioni di pesatura ed i relativi uffici di spedizione prodotti; -le attrezzature per il carico e lo scarico di prodotti via mare, costituite da: P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 22 . • pontile; • isola; • piattaforma (SPM). Nella Raffineria API è possibile effettuare le operazioni di carico di benzina sulle autobotti presso le baie di carico dell’ex Deposito Nazionale (anche gasolio) il carico di GPL su autobotti è possibile invece presso le baie realizzate nell’area sulla quale insisteva l’ex mattatoio comunale e che si trova a circa 150 m dal nuovo stoccaggio di GPL: sulla stessa area sono state realizzate le nuove baie di carico bitume. Le baie di caricamento dello zolfo liquido, date le particolari caratteristiche di alta viscosità del prodotto, sono situate in prossimità dei relativi serbatoi di stoccaggio. Le operazioni di carico, ad eccezione del GPL, sono effettuate dagli autisti mentre gli operatori API effettuano la supervisione e possono intervenire in caso di necessità bloccando le pompe di carico. Le operazioni di carico del GPL sono effettuate esclusivamente dagli operatori API che effettuano la supervisione e possono intervenire in caso di necessità bloccando le pompe di carico Tutte le baie di carico dispongono di sistemi antincendio fissi o mobili adeguati al tipo di prodotto movimentato. Tabella 4 – Serbatoi di stoccaggio in esercizio presenti nello Stabilimento Prodotto N. Serbatoi Cat. A Cat. B Cat. C GPL Ossigeno Zolfo liquido 29 12 58 8 2 3 Capacità 3 TOT.(m ) 1018100 56600 403600 12.000 52 3000 NOTA 1 : Categorie A, B, C: ai sensi del DM 31/07/1934 “Normativa di sicurezza” Titolo II (Classificazione - Equivalenza - Potenzialità) 1.2.5 I sistemi di sicurezza dell’impianto 1.2.5.a) SISTEMI DI RILEVAMENTO DI GAS INFIAMMABILI E INCENDI La Raffineria API dispone di una serie di sistemi di rilevamento dei gas tossici, infiammabili e incendi, distribuiti per tutti quegli impianti nei quali può essere presente la sostanza da monitorare. 1.2.5.b) SISTEMI DI CONTENIMENTO ADOTTATI PER CONTENERE LE EVENTUALI FUORIUSCITE DI SOSTANZE INFIAMMABILI Tutte le unità di processo o isola impianto sono singolarmente intercettabili in corrispondenza del proprio limite di batteria mediante una serie di valvole di intercettazione che isolano tutti i fluidi di processo e di servizio che entrano ed escono dall’impianto. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 23 . Sui punti di travaso ed in particolare sulle baie di carico del GPL sono installati sistemi di intercettazione idonei al sezionamento delle linee in caso di evento incidentale. Inoltre le aree degli impianti sono in generale delimitate da cordoli in cemento che trattengono eventuali fuoriuscite di prodotti. Gli spandimenti vengono convogliati, attraverso appositi pozzetti di raccolta sifonati, nel sistema fognario. 1.2.5.c) MANUALI OPERATIVI Per ciascuna unità di processo esiste un manuale operativo contenente tutte le informazioni necessarie per la corretta conduzione in sicurezza dell’impianto. 1.2.5.d) SEGNALETICA DI SICUREZZA E D’EMERGENZA La Raffineria utilizza la cartellonistica di sicurezza e d’emergenza distribuita sulle varie aree di Raffineria. 1.2.5.e) SISTEMI E/O PROCEDURE FINALIZZATI AD IMPEDIRE L’ACCESSO ALL’INTERNO DELLE AREE D’ATTIVITÀ ALLE PERSONE NON AUTORIZZATE L’intero stabilimento è protetto da una recinzione antintrusione d’altezza 2,5 m, come previsto dalla normativa vigente, realizzata in parte in muratura e in parte con adeguata rete metallica. La Raffineria è dotata di un unico varco di accesso presidiato 24 ore su 24 da personale “API” mentre i varchi di emergenza sono normalmente chiusi ed apribili su richiesta fatta al personale di portineria. In aggiunta a quanto sopra sono state previste ulteriori precauzioni per evitare l’accesso di persone non autorizzate. In particolare: - Il personale di vigilanza, durante l’arco delle 24 ore, effettua periodicamente giri di perlustrazione lungo il perimetro della Raffineria; - Un sistema automatico con accessi a mezzo tessere magnetizzate di riconoscimento (badge) consente, in qualsiasi momento, di verificare tutti i movimenti in entrata/uscita dal varco presidiato registrati fino dal momento di entrata in funzione del sistema; - Telecamere disposte lungo il perimetro dello stabilimento e controllate 24 ore su 24 su appositi monitors disposti in portineria. L’accesso nell’area degli impianti è regolamentata da apposita procedura aziendale, che disciplina l’accesso, la circolazione e il comportamento in Raffineria. 1.2.5.f) PERMESSI DI LAVORO Particolare attenzione è posta al rilascio di permessi per l’esecuzione dei lavori. A questo scopo è stata preparata un’apposita procedura, la SGS.P.014. La procedura prevede un controllo molto rigido per il rilascio dei permessi e un’accurata verifica delle attività di lavoro da effettuare. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 24 . 1.2.5.g) MISURE CONTRO L’INCENDIO Sistemi di protezione ed estinzioni incendi Per il convogliamento dell’acqua necessaria alla lotta contro il fuoco, al raffreddamento dei serbatoi ed alla produzione di schiuma, viene utilizzata una stazione di presa di acqua dal mare. L’acqua dal mare viene convogliata in una doppia vasca aperta mediante tubazioni sommerse. Adiacente alla suddetta vasca è stata realizzata la relativa stazione di pompaggio costituita dalle seguenti pompe: n. 1 pompa centrifuga verticale Worthington da 700 m3/h, azionata da motore elettrico; n. 2 pompe centrifughe verticali Worthington da 1200 m3/h, azionate da motore elettrico; n. 2 pompa centrifughe orizzontali Klein-A.L.C.P. da 1200 m3/h, azionate da motore diesel. Sono ancona presenti ma praticamente non più utilizzate n.2 pompe Jokey da 12 m3/h ciascuna che mantengono la necessaria pressione nella rete. Le pompe sono avviate in automatico con pressostato con la possibilità di avviamento sul posto. La stazione di pompaggio sopra descritta alimenta l’intera Raffineria api, inclusi i collettori di adduzione dell’acqua di raffreddamento serbatoi e la stazioni di miscelazione dello schiumogeno. Tale rete è costituita da un anello principale che comprende tutta l’area di Raffineria, compreso il parco SIF, l’ex Deposito Nazionale e la zona di sosta interna delle autobotti, con tubazioni aventi diametri da 20” a 12”: le diramazioni sono costituite da tubazioni interrate con diametri di 6” e 8”. La pressione dell’acqua viene mantenuta normalmente nel range ottimale da 6 ad 8 bar e, in caso di emergenza, viene essere elevata ad oltre 10 bar, anche mediante attivazione automatica da un pressostato di minima. Possono complessivamente essere convogliati sulla rete acqua antincendio oltre 2400 m3/h di acqua assicurati anche in caso di mancanza di energia elettrica. Sulla rete antincendio sono collegati idranti con attacchi UNI 70 ed UNI 45, ubicati in prossimità dei vari impianti di produzione e dei serbatoi di stoccaggio; in area impianti a protezione delle principali apparecchiature, sono inoltre installati monitor fissi. In particolare sono presenti i seguenti dispositivi: n.60 monitor idrici, n.12 monitor a schiuma, n.11 monitor idroschiuma (compresi isola e pontile), n.4 monitor carrellati idroschiuma, di cui uno con riserva di 500 litri di schiumogeno, n.292 attacchi UNI diam. 45 mm su idranti, n.1168 attacchi UNI diam. 70 mm su idranti, n.160 cassette antincendio. Gli impianti fissi di raffreddamento dei serbatoi e di protezione con schiuma dei tetti galleggianti e dei bacini di contenimento (questi ultimi solo per i serbatoi n. 27-28-59-61-62) sono stati realizzati come da progetto approvato dalle Competenti Commissioni Ministeriali e Locali. I sistemi antincendio fissi presenti sono i seguenti: A) Serbatoi di stoccaggio P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 25 . Per il raffreddamento dei serbatoi categoria A-B-C, lo standard di riferimento è quello più gravoso tra lo standard di buona tecnica di primaria società internazionale nel settore o il criterio NFPA basato su calcoli di irraggiamento. Per la schiuma sui serbatoi a tetto galleggiante, lo standard di riferimento è quello di buona tecnica di primaria società internazionale nel settore pari a 20 litri/min/m2 di superficie di corona circolare. B) Serbatoi GPL Sistemi di raffreddamento ad acqua frazionata. Le tubazioni installate perpendicolarmente all’asse dei serbatoi, garantiscono la protezione dei seguenti punti: la pipe way; le pompe di trasferimento e carico; i duomi dei serbatoi di stoccaggio interrati. C) Sale pompe di prodotti di cat. A Sistemi di invio schiuma per le sale pompe e le pipe-way antistanti, ove presenti. Tali sistemi sono stati dimensionati per un fabbisogno di 6.5 l/min/m2 in caso di utilizzo di monitori e di 4.1 l/min/m2 per i versatori schiuma, considerando una autonomia di 30 minuti (NFPA 11). D) Sistemi di produzione schiuma Sistema localizzato presso la sala pompe terminale a terra, costituito da: n. 3 serbatoi per un totale di 31 m3, n.2 gruppi minosse da 600 m3/h ciascuno; sistema localizzato presso la sala pompe “A”, costituito da: n.1 serbatoio da 5 m3, n.1 premescolatore in linea; sistema localizzato presso sala pompe miscelazione, costituito da: n.1 serbatoio da 4.4 m3, n.2 premescolatori in linea; sistema localizzato presso la sala pompe “C”, costituito da: n.2 serbatoi per un totale di 14 m3, n.1 gruppo minosse da 600 m3/h; sistema localizzato presso SIF, costituito da: n.2 serbatoi per un totale di 16.7 m3, n.2 gruppi minosse da 300 m3/h ciascuno; sistema localizzato presso sala pompe radice pontile, costituito da: n.2 bulk da 1 m3 ciascuno, n.1 premescolatore in linea; sistema localizzato presso ed Deposito Nazionale, costituito da: n.2 serbatoi più semi bulk da, rispettivamente, 8/7.4/1 m3 n.1 gruppo minosse da 300 m3/h. Impianto IGCC La rete antincendio dell’ex impianto IGCC è indipendente dalla rete di raffineria, ad eccezione della sala pompe che è comune alle due reti. La rete antincendio dell’impianto IGCC è stata progettata ad anello chiuso, sezionabile ed interrata ed è connessa in tre punti con la rete generale antincendio della raffineria. La pressione nominale della rete è pari a 10 bar. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 26 . Collegati alla rete antincendio sono 6 monitori autoscillanti e 3 telecomandati ad acqua con portata di 2000 l/min. A protezione degli edifici e all’interno degli stessi sono presenti naspi antincendio ad acqua in cassetta, cassette acqua/schiuma e prese d’acqua valvolate. Per alcuni locali chiusi sono disponibili impianti sprinkler del tipo “umido” progettati secondo NFPA 13, azionati automaticamente in caso di incendio. Alcune apparecchiature sono inoltre provviste di sistemi a diluvio, progettati in accordo ad NFPA 15. AUTOMEZZI In caso di emergenza sono disponibili diversi automezzi così equipaggiati: a) Automezzo ATM 24 (IVECO 150 E 27) dotato di: - serbatoio acqua da 2000 l, - serbatoio schiuma da 3000 l, - pompa per acqua a media pressione della portata di 45000 l/min ad una pressione di 10 bar, - pompa per acqua ad alta pressione della portata di 120 l/min ad una pressione di 40 bar, - pompa schiuma della portata di 250 l/min alla pressione di 16 bar, - miscelatori per ogni bocca UNI 70 con sistema bilanciato, - n°4 bocche da UNI 70 (mandate) e n°4 bocche da UNI 70 (aspirazioni), - monitore telecomandato della portata di 4000 l/min alla pressione di 10 bar, - sistema polvere chimica da 500 kg. b) Automezzo ATM 26 (IVECO 170 E 27) dotato di: - serbatoio acqua da 2000 l, - serbatoio schiuma da 3000 l, - pompa per acqua a media pressione della portata di 45000 l/min ad una pressione di 10 bar, - pompa per acqua ad alta pressione della portata di 120 l/min ad una pressione di 40 bar, - pompa schiuma della portata di 250 l/min alla pressione di 16 bar, - miscelatori per ogni bocca UNI 70 con sistema bilanciato, - n°4 bocche da UNI 70 (mandate) e n°4 bocche da UNI 70 (aspirazioni), - monitore telecomandato della portata di 4000 l/min alla pressione di 10 bar, - sistema polvere chimica da 500 kg. c) Automezzo ATM 53 (IVECO DAILY) dotato di: - serbatoioschiumogeno da 2000 lt - generatore di corrente (230V AC) - portata nominale 5000 lt/min a 7 bar - gittata orizzontale 65/70 m - lancia schiuma Silvani LSKL/A - tipo autoaspirante con tubo pescante collegato adl serbatoio del veicolo a valvola di regolazione % schiuma; d) AV 54 (Fiat Doblo Cargo) dotato di: - manichette - Autoprotettore - monitor portatile e) Automezzo ATM 37 Twin Agent (MERCEDES ATEGO) dotato di: - 900 kg di polvere estinguente, P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 27 . - 900 l di miscela schiumogena al 6%, - barella, - cassetta di pronto soccorso, - attrezzature mediche per il recupero ed il trattamento degli infortunati INSTALLAZIONI A MARE I sistemi antincendio delle attrezzature a mare sono descritti di seguito. Impianto antincendio Isola - n.2 Pompe “Jockey” di portata 15 m3/h cadauna, che ricevono acqua dalla rete antincendio della raffineria attraverso la linea sottomarina 103. - n.2 Pompe “Main”, azionate da motore diesel, di portata 860 m3/h cadauna e prevalenza di 120 m. Il loro avviamento avviene automaticamente a seguito di caduta di pressione nei collettori principali. - n.1 Pompa elettrica di portata 210 m3/h ad avviamento manuale. - n.1 Barriera di acqua frazionata per proteggere l’evacuazione del personale. - n.1 Impianto Schiuma, del tipo a premescolazione adatto ad acqua di mare. - n.2 Monitori di portata nominale 3000 l/min. - n.8 Versatori fissi di schiuma portata nominale 400 l/min cadauno. - n.2 Barriere di acqua frazionata realizzate su anelli perimetrali. - Impianto di raffreddamento dei pali realizzato con ugelli ad acqua frazionata. - n.6 Idranti DN 1 ½. - Impianto di raffreddamento dei cabinati delle n.2 motopompe. Impianto antincendio Pontile L'acqua viene alimentata da una linea 10” / 8” che corre lungo il pontile, a sua volta collegata con la rete di raffineria. - n.1 serbatoio da 5 m3 di liquido schiumogeno. Lo schiumogeno viene alimentato per caduta tramite una linea da diam. 4" collegata con valvole ai vari monitors ed il serbatoio di stoccaggio viene rifornito dal sistema centralizzato di raffineria. - Braccio 1: n.3 monitori a comando remoto idroschiuma. - Testata: n.2 monitori a comando remoto idroschiuma. ORGANIZZAZIONE L’Organizzazione del reparto antincendio e prevenzione è formato da: Una Struttura di Coordinamento in giornaliero costituita da: Funzione antincendio; coordinatore giornaliero . Una Struttura Operativa in turno continuo e avvicendato sulle 24 ore, costituita da: coordinatore, tre addetti. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 28 . Sono previsti tre turni di lavoro secondo i seguenti orari: 06.00 – 14.00; 14.00 – 22.00; 22.00 – 06.00. a. Responsabile Antincendio e Prevenzione Ha la responsabilità del Settore, gestisce il personale ed il budget, verifica e controlla le performance di uomini e materiali, promuove azioni di miglioramento, cura i rapporti con l’esterno in relazione all’attività dell’antincendio e antinquinamento, e con le altre funzioni di raffineria.Individua le necessità formative dei suoi addetti ed effettua un controllo sul corretto svolgimento delle attività e sulla documentazione emessa e gestita dal suo Settore. Aiuto capo reparto Svolge un ruolo di supporto alle attività di settore e durante l’assenza del responsabile ricopre la funzione di vice, espletando le seguenti attivita’: - Coordina le attività dei capiturno ed archivia la documentazione di settore; - Predispone documenti, check list e schede tecniche per le verifiche ed i controlli previsti dalle attività del settore; - Gestisce la banca dati delle verifiche e dei controlli come previsto dal sistema di gestione per le attività del settore; - Collabora e cordina alla definizione ed attuazione di piani di addestramentio specialistici; - Pianifica l’istruzione del personale API e delle ditte esterne, eseguita in turno. Coordinatore in turno Effettua un’azione di coordinamento delle attività svolte dagli operatori e collabora con il Responsabile del Settore a cui fornisce supporto: - Svolge docenza interna e consulenza tecnica per: sicurezza e ambiente, lancio o revisione di nuove procedure, utilizzo DPI; - Istruisce il personale delle ditte esterne operanti in stabilmento sui rischi specifici esistenti i raffineria; - Effettua controlli sull’applicazione delle procedure di sicurezza e ambiente, verificando le non conformità e la conoscenza delle procedure stesse; - Analizza i possibili eventi incidentali per opportunità di miglioramento e sensibilizzazione del personale; - Coordina e controlla l’attuazione di verifiche e controlli del corretto funzionamento dei sistemi antincendio ed antinquinamento e l’esecuzione della gestione operativa a carico degli operatori, eseguendo il riscontro, anche documentale (check list, fogli di marcia, ecc) delle attività tipiche del personale operativo; P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 29 . - Coordina e supervisiona l’attività di manutenzione e piccole migliorie sulle apparecchiature antincendio ed antinquinamento sotto controllo diretto del settore, consentendo la rimessa in esercizio; - Aggiorna le schede tecniche dei sistemi antincendio ed antinquinamento; - Effettua esercitazioni e simulazioni per verificare il corretto comportamento del personale in turno, completandone il possibile miglioramento ed il reporting; - Individua le necessità di aggiornamento delle procedure antincendio ed antinquinamento. - In caso di emergenza è disponibile all’intervento quale responsabile, coordinatore e attuatore delle azioni antincendio, oltre che come autista e allestitore; coordina ed attua la prima opera di soccorso. Addetti Sono chiamati a svolgere tutte le attività operative del Settore, per le quali vengono coordinati dal Coordinatore. Hanno compiti essenzialmente operativi, definiti da programmi redatti dal Capo Settore: - Supportano il Coordinatore nelle attività di formazione del personale API e delle ditte esterne operanti in stabilimento; - Eseguono le attività previste dai programmi di verifiche e controlli dei sistemi antincendio ed antinquinamento; - Assistono il Coordinatore nella supervisione delle manutenzioni/migliorie delle apparecchiature antincendio; - Effettuano le attività di piccole manutenzioni (rabocchi, bocchettoni idranti, ripristino segnaletica, controllo e ripristino DPI, verifica esplosimetri, ecc.); - Operano il controllo della rete antincendio e delle sue fonti di alimentazione incluso il ciclo delle acque; - Effettuano coordinati dal Coordinatore, esercitazioni e simulazioni per verificare la correttezza dei comportamenti e delle azioni del personale operativo in turno, - Forniscono consulenza tecnica in turno efferente la sicurezza ed i problemi ambientali; - Verificano il corretto funzionamento delle apparecchiature antincendio ed antinquinamento prima del loro rientro in esercizio; - In caso di emergenza è disponibile all’intervento antincendio ed antinquinamento, in congiunzione agli altri addetti della squadra di pronto intervento della raffineria, in qualità di autista, allestitore e messa in esercizio dei sistemi antincendio ed antinquinamento; attuano la prima opera di soccorso. La Squadra di Primo Intervento in turno segue un programma di addestramento continuo che prevede due esercitazioni settimanali, oltre quella mensile per prove ai fuochi e 2 annuali complete di simulazione del P.E.I.. A tutte le esercitazioni vengono associati gli operatori delle aree interessate con il ruolo di VV.F. ausiliari. È operante, con il Corpo dei VV.F. locali, un programma di esercitazioni congiunte, allo scopo di migliorare la cooperazione di stabilimento alle operazioni antincendio, che P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 30 . coinvolgono contemporaneamente gli operatori dell’impianto e i vigili del fuoco della Raffineria e del Corpo Nazionale stesso. Il programma di esercitazione congiunta con i VV.F. prevede prove di spegnimento di incendi, con estintori a polvere, acqua e/o schiumogeni, effettuate presso il campo prove presente nella Raffineria. Vengono svolte esercitazioni per l’attuazione del Piano di Emergenza Interno con cadenza semestrale. ACQUA ANTINCENDIO L’acqua antincendio utilizzata nella Raffineria API è prelevata direttamente dal Mar Adriatico e dal Fiume Esino ed ha quindi una capacità illimitata. È stata valutata la disponibilità di acqua antincendio e di liquido schiumogeno durante gli incidenti, ed in particolare nelle situazioni di maggiore criticità, cioè nel caso di incendio del serbatoio TK 62 (della capacità di 160000 m3, contenente liquido infiammabile di categoria A). La rete antincendio dell’impianto IGCC è stata dimensionata in modo tale da fornire acqua sufficiente a far fronte agli eventi incidentali ipotizzati per l’impianto stesso. Inoltre, è stata effettuata l’analisi della contemporaneità dei consumi di acqua per l’evento incidentale più gravoso per la Raffineria che coinvolga anche le apparecchiature dell’impianto IGCC. Da tale analisi risulta che il fabbisogno idrico nelle condizioni più critiche viene soddisfatto dalla sala pompe antincendio. SISTEMI A SCHIUMA Allo scopo di aumentare l’autonomia del sistema di applicazione schiuma alle varie utenze di raffineria, si è realizzato, negli anni scorsi, un potenziamento dello stoccaggio e un nuovo sistema di distribuzione. Il sistema realizzato consiste in una stazione centralizzata di stoccaggio e pompaggio schiuma e da un anello di distribuzione che raggiunge gli stoccaggi locali dei sistemi di protezione schiuma di raffineria. Tale anello dispone inoltre lungo il suo percorso di 14 punti di alimentazione per monitori mobili e di due punti per il rifornimento di automezzi. Lo stoccaggio centralizzato di schiuma dispone di una capacità di circa 120 m3, maggiore dei 90 m3 necessari per garantire due ore di autonomia sui due serbatoi di greggio con maggiore capacità (TK 61,62). Il sistema di pompaggio è costituito da una pompa elettrica e da una diesel (di riserva). La rete di distribuzione ad anello consente ad ogni utenza (stoccaggio locale) di potere essere raggiunta da due vie garantendone così il rifornimento anche in caso di interruzione dell’anello in un punto. I sistemi di applicazione schiuma i cui stoccaggi locali sono raggiunti dal nuovo sistema di distribuzione schiuma sono i seguenti: Sistema 1: localizzato presso la Sala Pompe “Terminale”, costituito da: P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 31 . n. 3 serbatoi fuori terra per lo stoccaggio di liquido schiumogeno tipo fluoro proteinico aventi rispettivamente capacità di 13 m3 , 11 m3 e 7 m3 Due gruppi a turbina idraulica a contro-pressione “Minosse”, dalla capacità di 600 m3/h ognuno, che alimentano le utenze poste a protezione delle seguenti apparecchiature: - Tetti e bacini dei serbatoi TK-59/61/62 - Tetti dei serbatoi TK 55/56/60/48/49/334/50/51/52/53/54/40/41/336 - Tetti dei serbatoi dell’impianto di trattamento effluenti: TK 1/2/8 e vasche V4/V5 - Sala pompe terminale e way terminale (n. 2 monitori e n. 12 versatori). Sistema 2: localizzato presso la Sala Pompe “A”, costituita da: Serbatoio di schiumogeno del tipo fluoro-proteinico da 5 m3 Miscelatore posizionato nei pressi del TK 43, che alimenta n. 1 monitori e n. 1 versatori a protezione di: - Sala pompe “A” Sistema 3: localizzato presso la Sala Pompe “Miscelazione”, costituito da: Un serbatoio di schiumogeno da 4 m3 Due miscelatori che alimentano n.1 monitore e n. 3 versatori a protezione di: - Sala pompe miscelazione - Way miscelazione Sistema 4: localizzato presso il TK 27, costituito da: N.2 serbatoi per lo stoccaggio di liquido schiumogeno tipo universale aventi la capacità di 7 m3 ciascuno. Un gruppo a turbina idraulica a contro-pressione “Minosse” da 300 m3/h che alimenta le utenze poste a protezione delle seguenti apparecchiature: - Tetti dei serbatoi TK 140/141/142/143/42/43/47/27/28 e bacini dei TK 27/28/38/39; - Sala pompe C e way dietro sala pompe (n.2 monitori e n. 3 versatori). STAZIONE DI STOCCAGGIO E POMPAGGIO E’ubicata nelle immediate vicinanze della sala pompe acqua antincendio ed è così composta: TK 5651 A/B – Serbatoi cilindrici verticali Altezza 12,5 m Diametro 2,7 m Dotazioni principali: Sistema di raffreddamento a pioggia Trasmettitore di livello (radar) Interruttori di basso e alto livello P-5651A – Pompa elettrica da 35 m3/h P-5651B – Pompa diesel da 35 m3/h con annesso serbatoio di gasolio da 50 litri, sempre pronta ad entrare in operazione automaticamente in caso di disservizio alla pompa elettrica. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 32 . Le due pompe ed i quadri elettrici in particolare sono disposti in posizione protetta (da incendio TK56) da un muro taglia-fuoco REI 150 dall’altezza di 3,2 m rispetto al piano di campagna. In sala pompe antincendio è installato un quadro ripetitore che oltre a consentire l’avviamento delle pompe, raccoglie tutti i segnali provenienti da queste (in marcia, ferma, anomalia) e dai TK 5651°/B per inviarli a DCS. I segnali che raggiungono il DCS sono: - Livelli TK 5651°/B con allarme di alto e basso livello - Pressione dell’anello - Stato P-5651A/B GESTIONE OPERATIVA Il sistema opera, sempre manualmente, in due distinte condizioni di servizio: riempimento dei serbatoi di stoccaggio e/o automezzi: il riempimento viene effettuato per gravità, se il livello di schiumogeno dei serbatoi lo consente, o attraverso il sistema di pompaggio negli altri casi. Fa eccezione il sistema 4, i cui serbatoi sono normalmente riempiti con liquido schiumogeno tipo universale con mezzi dedicati; interventi di emergenza: tutta la rete è messa in pressione attraverso le pompe P-5651A/B e può essere utilizzata per alimentare in continuo tutti i serbatoi locali e i monitori mobili e riempire gli automezzi dei VV.F.. In Raffineria sono inoltre presenti: SISTEMI ESTINGUENTI GAS Impianti fissi con PF23: Laboratorio: n. 4 bombole Sala controllo centralizzata: n. 13 bombole Sala tecnica unità 3300/3650: n. 2 bombole Sala tecnica PRA/PRB: n. 2 bombole Sala CED: n. 1 bombola Sala tecnica ex depo: n. 1 bombola Impianti fissi a CO2: isola cabinati pompe compressore: n. 3 bombole isola cabina elettrica: n. 1 bombola gas turbine: n. 10 bombole Impianti fissi a gas inergen: annex bulding: n. 3 bombole satellite 1: n. 3 bombole satellite 2: n. 3 bombole ESTINTORI Estintori portatili a polvere: P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 33 . n. 24 da Kg 6 n. 1 da Kg. 9 n. 641 da Kg. 12 n. 2 da Kg. 50 n. 47 da Kg. 100 n. 1 da Kg. 250 Estintori portatili a CO2: n. 6 da Kg. 4 n.130 da Kg. 5. Maniche a vento Al momento vi sono 8 maniche a vento installate nei punti più alti della raffineria che servono, durante una emergenza per incendio o per fuga di prodotto, a segnalare la direzione del vento. Ciò allo scopo di permettere alle squadre di intervento di avvicinarsi all’area colpita dal lato sopravento e al personale che deve evacuare le aree di allontanarsi nel modo più sicuro. Varchi recinzione Oltre ai normali ingressi del personale e degli automezzi, lungo tutta la recinzione della raffineria esiste una serie di cancelli e aperture normalmente chiusi che possono essere usati, in caso di emergenza, come vie di fuga o come accesso più opportuno per i mezzi di intervento. Anche i sottopassaggi della ferrovia essendo in numero limitato devono essere tenuti presenti, in caso d’emergenza, nella scelta delle più sicure vie d’accesso e di fuga. 1.2.5.h) MEZZI DI COMUNICAZIONE INTERNI ED ESTERNI La Raffineria è provvista di una rete telefonica che consente di comunicare sia all’interno che all’esterno, con 11 linee collegate alla rete pubblica. Il presidio del centralino è sempre garantito 24 ore su 24 dalla presenza di personale o giornaliero o in turno in portineria centrale. Questo consente, in caso di emergenza, di comunicare con le autorità esterne di pubblico intervento VV.F., USL Comune, Prefettura, ecc.) tempestivamente. Inoltre la Raffineria dispone di linee preferenziali collegate direttamente con le stazioni ferroviarie di Falconara M.ma e Senigallia per la fermata dei treni e con l’aeroporto. Per quanto riguarda i mezzi di comunicazione interni, la Raffineria dispone dei seguenti sistemi: impianto radio UHF su diverse frequenze; impianto ricerca persone con altoparlanti e impianto citofonico; segnali acustici di tonalità caratteristiche; comunicazioni verbali/scritte; telefoni interni. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 34 . 1.3 INCIDENTI DI RIFERIMENTO PER LA PIANIFICAZIONE DELL’EMERGENZA 1.3.1 Descrizione delle ipotesi - Stima in ordine alla probabilità che l’evento si verifichi Di seguito si riporta la descrizione eventi incidentali che potrebbero interessare aree esterne alla Raffineria così come dedotta dall’analisi di rischio dello stabilimento effettuata dall’API e riportata nel relativo rapporto di sicurezza. 1.3.1.a) ESPLOSIONE O INCENDIO IN AREA DI UNA NUBE DI VAPORI IDROCARBURICI RILASCIATA DA UN IMPIANTO AD ALTA PRESSIONE Se si origina una perdita di contenimento da un circuito di un’unità ad alta pressione (analogamente a quanto avvenuto in Stabilimento nel luglio 1986), il contenuto verrà rilasciato come getto in pressione fintantoché le valvole di isolamento vengano chiuse o sia uscita una quantità di prodotto tale da depressurizzare l’unità. Per quanto riguarda invece la sequenza evolutiva incidentale, una volta rilasciata all'atmosfera, la massa di idrocarburi si potrà disperdere fino a circa 200 mt. dalla fonte di rilascio e qual'ora venisse innescata potrebbe generare un incendio o un'esplosione. 1.3.1.b) PRODOTTI DI COMBUSTIONE DA INCENDIO DI UN SERBATOIO DI LIQUIDO INFIAMMABILE Nell'ipotesi incidentale relativa all'incendio di un grosso serbatoio contenente liquido infiammabile i prodotti derivanti dalla combustione forzatamente incompleta del suo contenuto formerebbero una nube con presenza di monossido di carbonio, anidride solforosa, ossidi di azoto e in particolare fuliggine comunque in concentrazione tale da non produrre effetti sulla salute dei ricettori esposti, ma che provocherebbe nella popolazione fenomeni di distrurbo, disagio e allarmismo. Questo fenomeno potrebbe essere avvertito nelle aree limitrofe alla Raffineria ed in particolare nel restante centro abitato di Falconara, nonchè in alcune zone di Montemarciano e Chiaravalle. A tale scopo si riporta al paragrafo 1.3.3 quanto valutato in termini di ricadute al suolo dei suddetti fumi di combustione. 1.3.1.c) EMISSIONI DI GAS CONTENENTI COMPOSTI SOLFORATI A seguito di una perdita dai circuiti degli impianti che trattano composti solforati, ed in particolare di quelli di produzione zolfo o di gassificazione potrebbe verificarsi un rilascio in atmosfera di composti solforati (H2S Mercaptani) la cui concentrazione al suolo, fuori dai confini della Raffineria, sarebbe sicuramente al di sotto dei limiti di pericolosità per la salute dei ricettori esposti ma risulterebbe facilmente percettibile, per il suo caratteristico cattivo odore agliaceo più o meno forte a seconda della distanza dalla Raffineria. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 35 . 1.3.1.d) RILASCIO LIQUIDO DI IDROCARBURI IN MARE DA TERMINALI MARITTIMI DI CARICA/DISCARICA NAVI A seguito di un inconveniente durante le operazioni di carico/discarica nave nei terminali marittimi (SPM, Isola e Pontile), si origina uno sversamento di prodotto idrocarburico che, in assenza di innesco, produce una macchia più o meno uniforme sulla superficie del mare. A seconda delle condizioni meteomarine la macchia di prodotto può interessare nel tempo le zone costiere adiacenti lo stabilimento. 1.3.2 Area interessata dall’ipotesi - Conseguenze delle ipotesi e mappe di rischio Vengono di seguito descritti gli effetti derivanti dal verificarsi degli eventi incidentali individuati ai paragrafi precedenti. I raggi di coivolgimento dei probabili scenari incidentali sono indicati nelle tabelle in allegato 3: l’estensione in termini di aree di danneggiamento degli scenari incidentali che vanno ad interessare aree esterne alla Raffineria API, è mostrata nelle planimetrie disponibili in allegato 4. Le informazioni son desunte dal Rapporto di Sicurezza della raffineria api di Giugno 2009. 1.3.2.a) ESPLOSIONE O INCENDIO IN ARIA DI UNA NUBE DI VAPORI IDROCARBURICI RILASCIATI DA UN IMPIANTO AD ALTA PRESSIONE Nell’ipotesi della rottura di una tubazione nelle unità di Alta Pressione si produrrebbe un getto in pressione di idrocarburi: a seguito di un innesco istantaneo si potrebbero causare danni in impianto ma non effetti all’esterno; viceversa qualora l’innesco fosse ritardato si potrebbe sviluppare una fiammata od un’esplosione. Nel primo caso gli effetti di danneggiamento si estenderebbero all’interno della proprietà API e potrebbero interessare la adiacente linea ferroviaria, mentre l’esplosione conseguente all’accensione ritardata della nube formatasi potrebbe originare un’onda di pressione con effetti letali fino ad una distanza di 20 m dal punto stesso di innesco. Nelle condizioni più sfavorevoli, e cioè in caso di innesco ritardato della nube alla massima distanza dal punto di rilascio ed in corrispondenza della Strada Statale 16, gli effetti di sovrapressione conseguenti ad una esplosione potrebbero interessare aree esterne alla proprietà API (vedi tabella 1 allegato 3.A e planimetrie allegato 4). In conclusione, vista la notevole distanza esistente tra le unità di processo ad alta pressione e le aree pubbliche (circa 220 metri) risulta maggiormente probabile che le conseguenze più significative dell’incidente descritto vengano sperimentate all’interno dell’API, determinando eventualmente la rottura di vetri nelle aree esterne alla proprietà API. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 36 . 1.3.2.b) CONSEGUENZE SECONDARIE - EFFETTI VISIVI ED OLFATTIVI PRODOTTI DI COMBUSTIONE DA Vale precisare infine che, il fumo originatosi da un incendio di prodotto petrolifero, con particolare riferimento ad un serbatoio, sarebbe chiaramente visibile e potrebbe provocare ricadute di fuliggine fino a diverse distanze a seconda delle condizioni metereologiche, causando solo fastidio e non costituendo alcuna forma di pericolo. Gli effetti di irraggiamento conseguenti ad un incendio di un serbatoio di idrocarburi di grosse dimensioni potrebbero interessare aree esterne alla proprietà API (vedi tabella 2 allegato 3.B e planimetrie allegato 4) 1.3.2.c) CONSEGUENZE SECONDARIE – EFFETTI VISIVI ED OLFATTIVI DA PRODOTTI SOLFORATI Un rilascio in atmosfera di composti soforati (H2S – Mercaptani), pure essendo al di sotto dei limiti di pericolosità per la salute dei ricettori esposti risulterebbe facilmente percettibile per il suo caratteristico cattivo odore agliaceo più o meno forte a seconda della distanza dalla Raffineria. Gli effetti conseguenti ad una dispersione tossica potrebbero interessare aree esterne alla proprietà API (vedi tabelle 3 allegato 3.C e planimetrie allegato 4) 1.3.2.d) RILASCIO LIQUIDO DI IDROCARBURI IN MARITTIMI DI CARICA/DISCARICA NAVI MARE DA TERMINALI L’analisi delle conseguenze degli eventi incidentali originati dai terminali marittimi con possibile impatto sull’ambietne marino e costiero è stata effettuata utilizzando modelli di simulazione che permettono di fare previsioni circa la traiettoria ed il destino di idrocarburi rilasciati a mare. Tali modelli permettono di valutare il tempo di permanenza e la quantità residua in mare dei prodotti petroliferi rilasciati e di individuare la traiettoria più probabile degli idrocarburi rilasciati in mare sotto l’azione di vento, correnti, maree e fenomeni diffusivi (meccanici o turbolenti). Le condizioni meteo-marine di riferimento riportate nella tabella sono state individuate sulla base delle seguenti informazioni disponibili per l’area in esame. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2013 SEZIONE 1 37 . Il caso A costituisce lo scenario di riferimento, in quanto caratterizzato dalle condizioni più frequenti, sia per la corrente che per il vento. I casi B e C rappresentano due condizioni meteo-marine che possono dirigere verso la costa i rilasci di idrocarburi dalle diverse strutture api. Il caso C, nel quale il trasporto operato dalla corrente marina verso SE risulta contrastato dal vento, con una direzione netta di trasporto verso la costa più vicina (Falconara e zone adiacenti), è stato adottato per il solo rilascio di grezzo dalla Piattaforma, in quanto anche nel caso B, le condizioni meteo-marine portavano al largo il prodotto rilasciato. I casi studiati costituiscono una semplificazione rispetto allo sviluppo di un caso reale in quanto prevedono condizioni costanti di vento e corrente anziché una successione di combinazioni di vento e correnti in continua evoluzione. Essi possono tuttavia rappresentare dei termini di riferimento significativi, in quanto fondati su condizioni molto probabili e potenzialmente in grado di interessare una significativa area di mare e di litorale. In allegato 6 sono disponibili i risultati delle simulazioni precedentemente esposte. Nel caso dovesse concretizzarsi lo scenario descritto, i livelli di pericolo e le conseguenti attivazioni degli organi competenti seguiranno le indicazioni appresso specificate nel DIAGRAMMA N. 1. LIVELLI DI PERICOLO Attenzione Segnalazione di sversamento o presenza in mare di idrocarburi o altre sostanze inquinanti o comunque dannose per la salute umana o gli ecosistemi, che per tipologia e quantità non possono provocare danni apprezzabili: situazione che merita di essere tenuta sotto osservazione ma per la quale non è necessario prendere al momento ulteriori misure. Preallarme Segnalazione di un imminente pericolo di inquinamento della costa da parte di P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2013 SEZIONE 1 38 . idrocarburi o altre sostanze inquinanti o comunque dannose per la salute umana o gli ecosistemi disperse in mare, che, qualora raggiunta la riva, per la loro quantità o grado di pericolosità, possono provocare danni agli ecosistemi ed alla salute umana. Allarme Evento calamitoso in atto con inquinamento di aree costiere da parte di idrocarburi o altre sostanze inquinanti o comunque dannose per la salute umana o gli ecosistemi. A ciascuno di questi livelli corrisponde una specifica fase operativa. ATTIVAZIONI IN EMERGENZA FASE DI ATTENZIONE Qualora l'Api venga a conoscenza di uno sversamento in mare di idrocarburi o altre sostanze inquinanti o comunque dannose per la salute umana o gli ecosistemi, informa, telefonicamente e a mezzo fax la Capitaneria di Porto. La Capitaneria, dopo essersi recata sul luogo segnalato, se ritiene, sulla base delle dimensioni dello sversamento e delle condizioni meteomarine, che la situazione possa essere risolta solo con interventi in mare, secondo le proprie procedure, informa comunque a mezzo fax e telefonicamente: - Prefettura - Provincia - SOUP - Sindaco/i dei comuni interessati - ARPAM - Ministero dell’Ambiente. Tutti i soggetti e gli enti coinvolti seguiranno le proprie procedure interne e porranno in essere le attività di rispettiva competenza. Sulla base delle informazioni ricevute, il Prefetto o suo delegato può procedere alla attivazione della SOI e del Comitato Provinciale di Protezione Civile, limitatamente ai rappresentanti degli enti e strutture coinvolte dal tipo di evento atteso ed alla convocazione di altre funzioni di supporto ritenute necessarie. FASE DI PREALLARME – FASE DI ALLARME Preallarme: Ogni qual volta, a seguito di segnalazione, telefonicamente e a mezzo fax, da parte dell’Api alla Capitaneria, pervenga notizia, di un imminente pericolo di inquinamento della costa da parte di idrocarburi o altre sostanze inquinanti o comunque dannose per la salute umana o gli ecosistemi, la Capitaneria informa a mezzo fax e telefonicamente: - Prefettura - Provincia - SOUP - Sindaco/i dei comuni interessati P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2013 SEZIONE 1 39 . - ARPAM - Ministero dell’Ambiente e, contestualmente, se valutato necessario, sulla base delle dimensioni dello sversamento e delle condizioni meteomarine, non ritenendo sufficienti i soli interventi in mare, chiede al Prefetto l’attivazione del PEE. Il Prefetto o suo delegato, previa verifica e valutazione: allerta i VV.F, le Forze dell’Ordine, CO118; attiva la SOI; convoca il Comitato Provinciale di Protezione Civile, limitatamente ai rappresentanti degli enti e strutture coinvolte dal tipo di evento atteso e delle altre funzioni di supporto ritenute necessarie. allerta gli Uffici, i Comandi ed Enti e soggetti interessati alle possibili operazioni di soccorso, perché vengano verificati ed approntati i dispositivi, i mezzi ed il personale idonei a fronteggiare la minaccia che si va delineando; allerta i sindaci dei Comuni minacciati perché attuino con immediatezza tutti quegli accorgimenti atti a circoscrivere o a limitare l’evento calamitoso atteso, informando i cittadini eventualmente coinvolti dalla situazione d'emergenza ed attivino, se necessario, il C.O.C. o il C.O.I. Tutti i soggetti e gli enti coinvolti seguiranno le proprie procedure interne e porranno in essere le attività di rispettiva competenza. Quando, a seguito di segnalazione da parte dell’Api o di altro soggetto, si constati che è già in atto l’inquinamento della costa da parte di idrocarburi o altre sostanze inquinanti o comunque dannose per la salute umana o gli ecosistemi, bisogna avvisare la Capitaneria che: informa a mezzo fax e telefonicamente : - Prefettura - Provincia - SOUP - Sindaco/i dei comuni interessati - Vigili del Fuoco - ARPAM - Ministero dell’Ambiente e, contestualmente, chiede al Prefetto l’attivazione del PEE. In questo caso si attua la procedura prevista per il “pre-allarme” attivando tutti i soggetti precedentemente indicati. Tutti i soggetti e gli enti coinvolti seguiranno le proprie procedure interne e porranno in essere le attività di rispettiva competenza. 1.3.2.e) INTERAZIONI CON LA FERROVIA Per quanto riguarda le possibili interazioni, in termini di rischio, tra le unità facenti parte del ciclo di lavorazione e la linea ferroviaria presente all’interno della Raffineria api, si evidenzia quanto segue. In dipendenza del tipo di incidente verificato ed in funzione del processo evolutivo con il quale l’incidente si manifesta, è possibile il coinvolgimento di P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2013 SEZIONE 1 40 . un treno senza che ci sia stata la possibilità di arrestarlo nonostante la disponibilità di pulsanti di emergenza (presso la portineria e presso la sala controllo), che ne consente l’arresto automatico nei due sensi di marcia, e di un sistema di comunicazione preferenziale tra la Raffineria api ed il centro di smistamento ferroviario. In aggiunta è stata realizzata una “barriera d’acqua” a protezione della ferrovia, mediante monitori il cui azionamento è possibile ad opera di dedicati pulsanti posizionati in sala controllo, con il fine di proteggere il rilevato ferroviario. Per quanto riguarda i possibili effetti derivanti dal rilascio di sostanze pericolose si possono fare le seguenti considerazioni: incendio: l’irraggiamento conseguente ad un incendio non avrà alcun effetto sui passeggeri del treno, che saranno protetti dallo schermo costituito dai vagoni per la breve durata del passaggio del treno nell’area esposta all’irraggiamento derivante dall’incendio; rilascio sostanze pericolose: gli effetti derivanti dalla esposizione a causa di rilascio di sostanze pericolose saranno pressoché assenti in virtù delle caratteristiche di tossicità dei prodotti, che manifestano conseguenze a seguito di prolungati periodi di esposizione ai livelli di concentrazione riscontrabili presso al sede del tracciato ferroviario, e la breve durata del passaggio del treno nell’area esposta alle nubi di vapori tossici; esplosione: nell’ipotesi che un treno passi attraverso la Raffineria api in contemporaneità con lo sviluppo di una nube di vapori infiammabili, potrebbe verificarsi una accensione della stessa in corrispondenza di un punto delle aree della Raffineria api (coincidenza tra il passaggio del treno e lo sviluppo dello scenario incidentale) o per effetto del treno stesso in quanto i conduttori di energia elettrica sono una probabile sorgente di accensione (diretto innesco della nube da parte del treno); in tale eventualità nel caso in cui la nube bruci senza esplodere, i passeggeri del treno saranno protetti dallo schermo costituito dai vagoni, mentre nel caso in cui avvenga una esplosione, si potrebbe originare una sovrapressione in grado di deragliare lo stesso. 1.3.3 Ricadute al suolo dei prodotti di combustione a seguito incendio serbatoi Ad integrazione di quanto precedentemente riportato si è proceduto alla verifica delle ricadute al suolo dei prodotti di combustione a seguito di incendio di un serbatoio. I dati ottenuti sono stati oggetto di opportune valutazioni al fine di stabilire le aree interessate dall’evento. Come sostanze presenti nei fumi di combustione sono state prese a riferimento Anidride Solforosa, Ossidi di Azoto, Monossido di Carbonio e Anidride Carbonica. In nessuno dei casi esaminati sono stati raggiunti valori superiori a quelli presi a riferimento per la I zona di pianificazione (LC50) e per la II zona (IDLH). Per la valutazione della III zona (di attenzione) sono stati presi a riferimento, nel rispetto del principio di massima cautela, il valore di 1/10 IDLH. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2013 SEZIONE 1 41 . 1.3.3.a) RICADUTE AL SUOLO DEI PRODOTTI DI COMBUSTIONE A SEGUITO INCENDIO SERBATOI DI GREGGIO Al fine di esaminare gli effetti in caso di incendio di un serbatoio di greggio è stato ipotizzato l’incendio di un tetto di un serbatoio a tetto galleggiante contenente tale prodotto. Nella tabella 4 in allegato 3.D sono riportati i risultati ottenuti. Tali risultati sono stati mediati in funzione del serbatoio considerato e delle condizioni meteorologiche. In nessun caso vengono raggiunte le concentrazioni di LC50 e IDLH. Nel caso di greggio la sostanza per la quale si raggiungono le massime distanze per i valori di riferimento per la III zona è l’ SO2 (vedi planimetria in allegato nr. 5). 1.3.3.b) RICADUTE AL SUOLO DEI PRODOTTI DI COMBUSTIONE A SEGUITO INCENDIO SERBATOI BENZINA Al fine di esaminare gli effetti in caso di incendio di un serbatoio di benzina è stato ipotizzato l’incendio di un tetto di un serbatoio a tetto galleggiante contenente tale prodotto. Nella tabella 5 in allegato 3.D sono riportati i risultati ottenuti. Tali risultati sono stati mediati in funzione del serbatoio considerato e delle condizioni meteorologiche. In nessun caso vengono raggiunte le concentrazioni di LC50 e IDLH. Nel caso di benzina la sostanza per la quale si raggiungono le massime distanze per i valori di riferimento per la III zona è il CO2 (vedi planimetria in allegato nr. 5). 1.3.3.c) RICADUTE AL SUOLO DEI PRODOTTI DI COMBUSTIONE A SEGUITO INCENDIO SERBATOI AREA SIF Al fine di esaminare gli effetti in caso di incendio di un serbatoio di gasolio in area SIF è stato ipotizzato l’incendio di un tetto di un serbatoio a tetto galleggiante contenente tale prodotto. Nella tabella 6 in allegato 3.D sono riportati i risultati ottenuti. Tali risultati sono stati mediati in funzione del serbatoio considerato e delle condizioni meteorologiche. In nessun caso vengono raggiunte le concentrazioni di LC50 e IDLH. Nel caso di gasolio la sostanza per la quale si raggiungono le massime distanze per i valori di riferimento per la III zona è il NOx (vedi planimetria in allegato nr. 5). P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2013 SEZIONE 1 42 . SEZIONE 1 - Allegato n. 1 PLANIMETRIA GENERALE DEL SITO IDENTIFICAZIONE SITI SENSIBILI Link – Planimetria del sito P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 - Allegato 1 43 . P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 - Allegato 1 44 . P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 - Allegato 1 45 . P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 - Allegato 1 46 . P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 - Allegato 1 47 . SEZIONE 1 - Allegato n. 2 PLANIMETRIA DELLA RAFFINERIA P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 - Allegato 2 48 . P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 - Allegato 2 49 . SEZIONE 1 - Allegato n. 3 Tabelle riassuntive raggi di influenza scenari incidentali Tabella A ESPLOSIONE O INCENDIO IN AREA DI UNA NUBE DI VAPORI IDROCARBURICI RILASCIATA DA UN IMPIANTO AD ALTA PRESSIONE Tabella B PRODOTTI DI COMBUSTIONE DA INCENDIO DI UN SERBATOIO DI LIQUIDO INFIAMMABILE EMISSIONI DI GAS CONTENENTI COMPOSTI SOLFORATI RICADUTE DEI PRODOTTI DI COMBUSTIONE A SEGUITO DI INCENDIO SERBATOI ( GREGGIO/BENZINA/GASOLIO) Tabella C Tabella D P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 - Allegato 3 50 . SEZIONE 1 - Allegato n. 3A Tabella A ESPLOSIONE O INCENDIO IN AREA DI UNA NUBE DI VAPORI IDROCARBURICI RILASCIATA DA UN IMPIANTO AD ALTA PRESSIONE P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 - Allegato 3 51 . Tabella 1 Conseguenze derivanti da esplosione o incendio di una nube di vapori idrocarburici rilasciati da un impianto ad alta pressione Evento 1 Evento iniziale Condizioni 1 Esplosione a confinata seguito perdita media di benzina si X da fondo colonna T-2105 (unità non confinata no 2100) transizione rapida di fase I zona II zona (m) (m) Modello sorgente X reazione sfuggente (run away reac.) miscela gas/vapori infiammabili polveri infiammabili miscela gas/vapori infiammabili (UVCE) esplosione fisica III zona (m) X 130 240 320 I zona (m) II zona (m) III zona (m) Evento 2 Evento iniziale 2 Esplosione a seguito perdita media di benzina da circuito di debutanazione (unità 2500) Condizioni confinata si X no P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 - Allegato 3 Modello sorgente non confinata X transizione rapida di fase reazione sfuggente (run away reac.) miscela gas/vapori infiammabili polveri infiammabili miscela gas/vapori infiammabili (UVCE) esplosione fisica X 135 255 340 52 . Evento 3 a Evento iniziale 3a. Esplosione a seguito perdita grande di benzina da circuito di debutanazione (unità 2500) Condizioni confinata si X no I zona (m) Modello sorgente non confinata X transizione rapida di fase reazione sfuggente (run away reac.) miscela gas/vapori infiammabili polveri infiammabili miscela gas/vapori infiammabili (UVCE) esplosione fisica II zona (m) III zona (m) X 128 231 306 Evento 3 b Evento iniziale 3b. Esplosione a seguito perdita di GPL da circuito di trattamento GPL (unità 2500) Condizioni confinata si P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 - Allegato 3 Modello sorgente X no I zona (m) non confinata X transizione rapida di fase reazione sfuggente (run away reac.) miscela gas/vapori infiammabili polveri infiammabili miscela gas/vapori infiammabili (UVCE) esplosione fisica II zona (m) III zona (m) X 123 210 280 53 . Evento 4 Evento iniziale 4 Esplosione a seguito perdita media di benzina a valle del reattore R2801 (unità 2800) Condizioni confinata si Modello sorgente X no I zona (m) non confinata X transizione rapida di fase reazione sfuggente (run away reac.) miscela gas/vapori infiammabili polveri infiammabili miscela gas/vapori infiammabili (UVCE) esplosione fisica II zona (m) III zona (m) X 179 257 329 Evento 5 Evento iniziale 5 Esplosione a seguito perdita media di benzina calda da fondo colonna T-2630 (unità 2600) Condizioni confinata si P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 - Allegato 3 Modello sorgente X no I zona (m) non confinata X transizione rapida di fase reazione sfuggente (run away reac.) miscela gas/vapori infiammabili polveri infiammabili miscela gas/vapori infiammabili (UVCE) esplosione fisica II zona (m) III zona (m) X 157 273 367 54 . Evento 6 a Evento iniziale 6a. Esplosione a seguito perdita media di butano da colonna T-2701 (unità 2700) Condizioni si confinata no non confinata transizione rapida di fase I zona (m) Modello sorgente reazione sfuggente (run away reac.) miscela gas/vapori infiammabili polveri infiammabili X miscela gas/vapori infiammabili (UVCE) esplosione fisica II zona (m) III zona (m) X 138 264 354 Evento 6 b Evento iniziale 6b. Esplosione a seguito perdita piccola di butano da colonna T-2701 (unità 2700) Condizioni si X confinata no non confinata transizione rapida di fase P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 - Allegato 3 I zona (m) Modello sorgente reazione sfuggente (run away reac.) miscela gas/vapori infiammabili polveri infiammabili X miscela gas/vapori infiammabili (UVCE) esplosione fisica II zona (m) III zona (m) X 122 213 277 55 . SEZIONE 1 Tabella B - Allegato n. 3B PRODOTTI DI COMBUSTIONE DA INCENDIO DI UN SERBATOIO DI LIQUIDO INFIAMMABILE P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 - Allegato 3 56 . Tabella 2 Conseguenze derivanti da incendio idrocarburici rilasciati da serbatoio Evento 7 Evento iniziale 7. Incendio di idrocarburi a seguito rilascio nel bacino del serbatoio TK-59 Condizioni si X localizzato X no in aria I zona (m) Modello sorgente in fase liquida in fase gas/vapore ad alta velocità in fase gas/vapore X incendio di recipiente (Tank fire) incendio di pozza (Pool fire) getto di fuoco (Jet fire) incendio di nube (flash fire) sfera di fuoco (fire ball) X - II zona (m) 53 III zona (m) 81 Evento 8 Evento iniziale 8. Incendio di idrocarburi a seguito rilascio nel bacino del serbatoio TK-61 Condizioni si localizzato Modello sorgente X no P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 - Allegato 3 X in aria I zona (m) in fase liquida in fase gas/vapore ad alta velocità in fase gas/vapore X incendio di recipiente (Tank fire) incendio di pozza (Pool fire) getto di fuoco (Jet fire) incendio di nube (flash fire) sfera di fuoco (fire ball) X - II zona (m) 53 III zona (m) 81 57 . Evento 9 Evento iniziale 9. Incendio di idrocarburi a seguito rilascio nel bacino del serbatoio TK-62 Condizioni si X localizzato Modello sorgente X no in aria I zona (m) in fase liquida in fase gas/vapore ad alta velocità in fase gas/vapore X incendio di recipiente (Tank fire) incendio di pozza (Pool fire) getto di fuoco (Jet fire) incendio di nube (flash fire) sfera di fuoco (fire ball) X - II zona (m) 53 III zona (m) 81 Evento 10 Evento iniziale 10. Incendio di idrocarburi a seguito rilascio nel bacino del serbatoio TK-53 Condizioni si X localizzato P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 - Allegato 3 Modello sorgente X no in aria I zona (m) in fase liquida in fase gas/vapore ad alta velocità in fase gas/vapore X incendio di recipiente (Tank fire) incendio di pozza (Pool fire) getto di fuoco (Jet fire) incendio di nube (flash fire) sfera di fuoco (fire ball) X - II zona (m) 43 III zona (m) 72 58 . Evento 11 Evento iniziale 11. Incendio di idrocarburi a seguito rilascio nel bacino del serbatoio TK-55 Condizioni si X localizzato Modello sorgente X in fase liquida in fase gas/vapore ad alta velocità in fase gas/vapore no in aria I zona (m) X incendio di recipiente (Tank fire) incendio di pozza (Pool fire) getto di fuoco (Jet fire) incendio di nube (flash fire) sfera di fuoco (fire ball) X - II zona (m) 53 III zona (m) 81 Evento 12 Evento iniziale 12. Incendio di idrocarburi a seguito rilascio nel bacino del serbatoio TK-56 Condizioni si localizzato X no P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 - Allegato 3 X in aria I zona (m) Modello sorgente in fase liquida in fase gas/vapore ad alta velocità in fase gas/vapore X incendio di recipiente (Tank fire) incendio di pozza (Pool fire) getto di fuoco (Jet fire) incendio di nube (flash fire) sfera di fuoco (fire ball) X - II zona (m) 53 III zona (m) 81 59 . Evento 13 Evento iniziale 13. Incendio di idrocarburi a seguito rilascio nel bacino del serbatoio TK-60 Condizioni si localizzato Modello sorgente X in fase liquida in fase gas/vapore ad alta velocità in fase gas/vapore no P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 - Allegato 3 X in aria I zona (m) X incendio di recipiente (Tank fire) incendio di pozza (Pool fire) getto di fuoco (Jet fire) incendio di nube (flash fire) sfera di fuoco (fire ball) X - II zona (m) 50 III zona (m) 85 60 . SEZIONE 1 Tabella C - Allegato n. 3C EMISSIONI DI GAS CONTENENTI COMPOSTI SOLFORATI P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 - Allegato 3 61 . Tabella 3 Conseguenze derivanti da dispersione tossica Evento 14 Evento iniziale Condizioni 14. Perdita di treating gas da circuito di compressione (unità 2500) in fase liquida si Modello sorgente X no in fase gas/vapore X in acqua dispersione liquido /liquido (fluidi solub.) sul suolo emulsioni liquido /liquido (fluidi insolub.) evaporazione di liquido (fluidi insolub.) dispersione di liquido (fluidi insolub.) dispersione evaporazione da pozza dispersione per turbolenza (densità della nube inf. a quella dell’aria) dispersione per gravità (densità della nube sup. a quella dell’aria) veloc. di rilascio alta o bassa X P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – allegato 3 I zona (m) 62 II zona (m) III zona (m) X - 93 Non valutato . Evento 15 Evento iniziale Condizioni 15. Perdita gas acido da D-3102 (H2S 13% wt) (Unità 3100) in fase liquida si X no in fase gas/vapore X in acqua dispersione liquido /liquido (fluidi solub.) sul suolo emulsioni liquido /liquido (fluidi insolub.) evaporazione di liquido (fluidi insolub.) dispersione di liquido (fluidi insolub.) dispersione evaporazione da pozza dispersione per turbolenza (densità della nube inf. a quella dell’aria) dispersione per gravità (densità della nube sup. a quella dell’aria) veloc. di rilascio alta o bassa X P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – allegato 3 I zona (m) Modello sorgente 63 II zona (m) III zona (m) X - 40 Non valutato . SEZIONE 1 Tabella D Allegato n. 3D RICADUTE DEI PRODOTTI DI COMBUSTIONE A SEGUITO DI INCENDIO SERBATOI ( GREGGIO/BENZINA/GASOLIO) P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE - 1 – allegato 3 64 . Tabella 4 Ricadute dei prodotti di combustione a seguito incendio serbatoi di greggio (TK 55, 56, 59, 61, 62) Ricadute al suolo fumi Distanza dal punto di rilascio [effetti] Incidente Incendio tetto serbatoio di greggio (TK 55, 56, 59, 61, 62) P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – allegato 3 LC50 [zona di sicuro impatto] IDLH [zona di danno] 1/10 IDLH [zona di attenzione] nessun rischio nessun rischio 1860 m 65 . Tabella 5 Ricadute dei prodotti di combustione a seguito incendio serbatoi benzina (lato Senigallia) (TK 50, 51, 52, 53, 60) Ricadute al suolo fumi Distanza dal punto di rilascio [effetti] Incidente Incendio tetto serbatoio benzina (TK 50, 51, 52, 53, 60) P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – allegato 3 LC50 [zona di sicuro impatto] IDLH [zona di danno] 1/10 IDLH [zona di attenzione] nessun rischio nessun rischio 400 m 66 . Tabella 6 Ricadute dei prodotti di combustione a seguito incendio serbatoi area SIF (TK 209,212, 213, 214) Ricadute al suolo fumi Distanza dal punto di rilascio [effetti] Incidente Incendio tetto serbatoio area SIF (TK 209, 212, 213, 214) P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – allegato 3 LC50 [zona di sicuro impatto] IDLH [zona di danno] 1/10 IDLH [zona di attenzione] nessun rischio nessun rischio 70 m 67 . SEZIONE 1 - Allegato n. 4 PLANIMETRIE RIPORTANTI LE ZONE INTERESSATE DAGLI SCENARI INCIDENTALI P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 4 68 . P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 4 69 . P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 4 70 . P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 4 71 . P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 4 72 . P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 4 73 . P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 4 74 . P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 4 75 . SEZIONE 1 - Allegato n.5 PLANIMETRIA RICADUTA FUMI A SEGUITO INCENDIO SERBATOI P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 5 76 . P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 5 77 . SEZIONE 1 - Allegato n. 6 SIMULAZIONI SVERSAMENTI IDROCARBURI DA TERMINALI MARITTIMI P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 6 78 . P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 6 79 . P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 6 80 . P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 6 81 . P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 6 82 . P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 6 83 . P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 6 84 . P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 6 85 . P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 6 86 . P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 6 87 . P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 6 88 . P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 6 89 . P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 6 90 . P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 6 91 . P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 6 92 . P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 6 93 . P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 6 94 . SEZIONE 1 - Allegato n. 7 SCHEDE DI SICUREZZA SINTETICHE DEI PRODOTTI - GREZZO - BENZINA FINITA - ANIDRIDE SOLFOROSA (SO2) - GPL - IDROGENO SOLFORATO (H2S) - GASOLIO - OLIO COMBUSTIBILE ( PER LA CONSULTAZIONE DELLE SCHEDE CLICCARE SUL NOME CORRISPONDENTE ) P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 1 – Allegato 7 95 SEZIONE 2 PARTE OPERATIVA (Gestione dell’emergenza) P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 96 2. PARTE OPERATIVA (La gestione dell’emergenza) Costituiscono parte integrante del presente piano di emergenza esterno (PEE) i contenuti degli allegati nn. 2 e 3 riguardanti: Piano di viabilità e Piano di segnaletica di deviazione del traffico per incidente alla Raffineria API; Piano operativo di intervento sanitario per incidente alla Raffineria API. Gli enti e le procedure previsti nel presente Piano potranno essere attivati in tutto o in parte a seconda delle necessità e dell’evolversi degli eventi. Nel caso di sversamenti in mare di sostanze inquinanti o pericolose per la salute umana o l’ambiente, che arrivino a spiaggiare sulle coste, trova anche applicazione, in quanto compatibile, il Piano per gli inquinamenti marini elaborato congiuntamente dalla Provincia e dalla Prefettura-U.T.G. di Ancona, nonché il Piano Comunale Inquinamento Costiero predisposto dal Comune di Falconara M.ma. Ai fini dell’attivazione dello stato di attenzione, preallarme o di allarme, in funzione dei vari enti o organismi attivabili, sono stabilite le linee guida cui fare riferimento per la classificazione dell’evento incidentale e le relative procedure da implementare. Tali linee guida vengono di seguito riprodotte in forma tabellare (Tab.1) e consentono di individuare la corretta procedura di allertamento da attivare nonché la sua estensione. L’obbligo di una comunicazione corretta e tempestiva che consenta la esatta individuazione dei vari livelli di attivazione del Piano di emergenza resta in capo, almeno nelle prime fasi dell’evento incidentale, al Coordinatore generale dell’emergenza (C.G.E.), o, in sua momentanea assenza, al Coordinatore Emergenza in Campo (C.E.C.), conformemente a quanto stabilito nel PEI dello stabilimento. Tale prima valutazione dovrà essere, nelle fasi immediatamente successive, validata o meno dal rappresentante dei Vigili del Fuoco che interviene sul posto. La Sala Operativa dei Vigili del Fuoco costituirà il principale punto di riferimento, ai fini della diffusione delle informazioni relative all’incidente, per tutti gli altri soggetti eventualmente chiamati ad intervenire. Inoltre, al fine di garantire il corretto coordinamento delle operazioni, terrà costantemente aggiornata la Prefettura-UTG sull’evoluzione dell’evento. Di seguito, si riportano le tipologie di incidenti che potrebbero accadere all’interno della Raffineria API e che, a seconda della evoluzione e del tipo di rischio generato, richiedono una estensione differenziata dell’attivazione del piano di emergenza interno e del suo coordinamento con quello esterno. P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 97 INCIDENTE DI CATEGORIA 1 Dal punto di vista operativo l’incidente di categoria 1 corrisponde a tutte quelle situazioni che possono essere agevolmente affrontate e gestite mediante un razionale impiego delle risorse umane e materiali dell’Azienda. In ogni caso, si intende per incidente di categoria 1 qualsiasi evento suscettibile di evoluzione negativa o che, comunque, possa essere avvertito dalla popolazione, non solo con riferimento al rischio di incendio e/o esplosione, ma anche a quello chimico e fisico derivante da qualsiasi forma di inquinamento ambientale. Anche se gli effetti dell’evento incidentale sono limitati all’ambito aziendale, atteso che lo stesso può comportare all’esterno una percettibilità tale da generare timori nella popolazione per la propria salute e sicurezza, sarà necessario il coinvolgimento a livello informativo anche di altri soggetti secondo lo schema riportato nella tab. 1 – Attivazioni. (Diagramma 5). INCIDENTI DI CATEGORIA 2 L’incidente di categoria 2 è relativo a tutte quelle situazioni che, indipendentemente dalle ipotesi di evoluzione verso l’esterno, comportano un intervento immediato del Comando dei VV.F., in quanto le risorse interne di Stabilimento potrebbero non essere in grado di fronteggiare da sole la situazione di emergenza insorta. Per gli altri enti si seguirlo schema riportato nella Tab. 1 – Attivazioni - (Diagramma 6). E’ responsabilità dei VV.F., una volta giunti sul posto e valutata la gravità della situazione, far attivare il Piano di Emergenza Esterno (PEE) nella misura ritenuta più opportuna. Fino al loro arrivo, il Servizio Tecnico di Fabbrica (STF), in collaborazione ed in coordinamento con il Coordinatore Generale Emergenza (CGE), ciascuno nell’ambito delle proprie competenze ed attribuzioni, avviano la procedura informativa finalizzata al preallarme. In situazioni di eccezionali gravità, ossia nel caso in cui l’evento si evolva in forma tale da non consentire indugi nel ricorrere all’impiego del piano di emergenza esterno, l’attivazione dello stato di allarme, che vede coinvolta la Prefettura – U.T.G. di Ancona, sarà direttamente operata dalla Raffineria API (evoluzione negativa improvvisa di un incidente di categoria 2 all’esterno con carattere di pericolo). INCIDENTE DI CATEGORIA 3 L’incidente di categoria 3 concretizza l’ “incidente rilevante”, ossia un evento di grande entità che dia luogo ad un pericolo grave, immediato o differito, per la salute umana o per l’ambiente, all’interno o all’esterno dello stabilimento e che richiede l’impiego di ingenti risorse esterne. In tale evenienza si attiva l’allarme per tutti gli enti interessati e troverà integrale applicazione il Piano di Emergenza Esterno sotto il coordinamento della PrefetturaU.T.G. (Diagramma n. 6). P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 98 TAB. 1 - ATTIVAZIONI PREFETTURA U.T.G. VV.F. COMUNE S.O.U.P. ARPAM TORRE DI RETE FERROVIARIA CONTROLLO ENAV S.P.A. ITALIANA S.P.A. 118 INCIDENTI DI CATEGORIA 1 (privi di qualsiasi ripercussione, sia per l’uomo che per l’ambiente, all’esterno dell’attività produttiva e possono essere controllati anche con i mezzi e le risorse della Raffineria API; possono o no essere avvertiti dalla popolazione) ATTENZIONE ATTENZIONE ATTENZIONE INCIDENTI DI CATEGORIA 2 (privi di qualsiasi ripercussione rilevante, sia per l’uomo che per l’ambiente, all’esterno dell’attività produttiva e possono essere controllati nel tempo con l’ausilio dei VV.F) INCIDENTI DI CATEGORIA 3 incidente rilevante ATTENZIONE (*) ALLARME PREALLARME ALLARME ALLARME PREALLARME PREALLARME PREALLARME (*) ALLARME ALLARME ALLARME (*) (*) le comunicazioni provenienti dalla raffineria verso la Torre di Controllo riguarderanno soltanto le situazioni d’incidente con emissione di fiamme e fumo o con pericolo di esplosione o scoppio (es. consistente rilascio di gas o vapori infiammabili, pericolo di scoppio di apparecchiature) con indicazione, qualora possibile, della zona interessata. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 99 2.1 ATTENZIONE 2.1.1 Definizione Stato conseguente ad un evento che, seppur privo di qualsiasi ripercussione all’esterno dello stabilimento, per il suo livello di gravità, potrebbe essere avvertito dalla popolazione, creando, così, in essa una forma incipiente di allarmismo e preoccupazione. 2.1.2 Che cosa comporta Attivazione telefonica da parte dell’API dei soggetti di cui alla Tab.1 e Diagramma 2 che adotteranno i provvedimenti necessari. 2.1.3 Casi in cui scatta Incidenti di Categoria 1. 2.2 PREALLARME 2.2.1 Definizione Si instaura uno stato di «preallarme», allorquando l’evento pericoloso, pur sotto controllo, per la sua natura, per particolari condizioni ambientali, spaziali, temporali e meteorologiche, possa far temere un aggravamento e/o possa essere avvertito dalla maggior parte della popolazione esposta, comportando per questo la necessità di attivazione delle procedure di sicurezza e di informazione. Tali circostanze sono relative a tutti quegli eventi che, per la vistosità o fragorosità dei loro effetti (incendio, esplosione, fumi, rilasci o sversamenti di sostanze pericolose), vengono percepiti chiaramente dalla popolazione esposta, sebbene i parametri fisici che li caratterizzano non raggiungono livelli di soglia che dalla letteratura vengono assunti come pericolosi per la popolazione e/o l’ambiente. 2.2.2 Che cosa comporta Lo stato di preallarme comporta per gli enti interessati una attivazione delle proprie strutture in modo tale che queste si tengano pronte a fronteggiare una situazione di evoluzione negativa di un evento incidentale o mettono in atto le misure di prevenzione più consone alla situazione. 2.2.3 Casi in cui scatta Incidenti di categoria 2. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 – Allegato n. 1 100 2.2.4 Adempimenti dei vari Enti ed organismi In caso di evento incidentale di 2^ categoria ed in presenza di qualsivoglia anomalia, rilevata all’interno della Raffineria API, suscettibile di evoluzione negativa e che, comunque, sia avvertita all'esterno, il flusso informativo, finalizzato alla gestione della emergenza, verrà attivato dal Responsabile del PEI ed in conformità a quanto contemplato nel piano stesso. (Diagramma 6). 2.2.4a) Compiti dell’API S.p.A. La segnalazione sarà effettuata nel rispetto delle funzioni decisionali ed esecutive stabilite nel PEI relativo alle comunicazioni con l’esterno. Il Responsabile del PEI - Coordinatore Generale Emergenza (CGE), o in sua assenza il Coordinatore Emergenza in Campo - Servizio Tecnico di Fabbrica (STF), attiverà il flusso informativo come da Diagramma 3. La segnalazione, che richiede assieme ponderata valutazione della situazione determinata del sinistro e rapidità di decisione, costituisce un adempimento della massima importanza per la incolumità dei lavoratori, dell’ambiente e della popolazione; essa impegna la responsabilità del personale incaricato, in quanto determinano le conseguenti azioni di tutti gli organi interessati alla gestione del PEE. Il designato aziendale per l’esecuzione della procedura di comunicazione fornirà anche informazioni relative a: le circostanze dell’incidente; le sostanze eventualmente coinvolte; il personale interessato; le misure di emergenza adottate o che si intendono adottare. Per l’eventuale presenza all’interno della Raffineria API di persone ferite che necessitino di primo soccorso, sarà compito dell’API interessare direttamente le strutture sanitarie esterne attraverso il Servizio 118. 2.2.4b) Compiti del Centralinista della Prefettura – U.T.G. di Ancona Ricevuta la comunicazione dalla Raffineria API sullo stato di «preallarme», provvede ad informare immediatamente il dirigente della protezione civile, in orario di servizio, o il dirigente in reperibilità. 2.2.4c) Compiti del dirigente della Protezione Civile o del dirigente reperibile Ricevuta la comunicazione del centralinista, avvisa il Prefetto ed allerta: Questura Provincia Informa il Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile – Sala Operativa e il Dipartimento di P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 – Allegato n. 1 101 Protezione Civile (c/o Presidenza del Consiglio dei Ministri) – Sala Operativa. Deciderà l’eventuale attivazione del piano di viabilità dandone comunicazione alla Questura che poi effettuerà le conseguenti attivazioni verso le altre Forze di Polizia. Deciderà l’eventuale attivazione della Sala Operativa Integrata (S.O.I.). 2.2.4d) Compiti del Dipartimento Regionale per le politiche integrate di sicurezza e per la protezione civile – S.O.U.P. Ricevuta la segnalazione, la SOUP attua la propria procedura interna, informa il Presidente della Giunta Regionale, gli assessori ed i dirigenti competenti. Invia sul luogo il proprio personale, che si pone funzionalmente a disposizione del Prefetto, per la valutazione e l'attuazione delle eventuali misure a tutela della popolazione interessata, per la prosecuzione della erogazione dei servizi pubblici essenziali e per la salvaguardia dei beni e delle infrastrutture. Convoca il GORES o alcuni dei componenti direttamente interessati dalla tipologia di evento, per le necessarie valutazioni in campo tossicologico e/o di ricaduta in termini di sanità pubblica e per l’eventuale attivazione dei PEIMAF e/o delle farmacie che hanno in dotazione la scorta regionale di antidoti. Mantiene attivo ed operativo il centro funzionale per la meteorologia per assicurare la disponibilità di tutte le informazioni di carattere meteoclimatico utili per la gestione dell'emergenza. Assicura la messa a disposizione di materiali assistenziali e di pronto intervento eventualmente necessari. Pone a disposizione il volontariato di protezione civile secondo le unità e le specializzazioni richieste dal responsabile delle operazioni di soccorso, dal sindaco o dal prefetto. Mantiene contatti con la Sala Operativa del Dipartimento della Protezione Civile. Invia un proprio rappresentante al CPPC e/o alla SOI o al COC, se esplicitamente convocati. Organizzazioni di volontariato di Protezione civile. Come previsto dalla deliberazione della Giunta regionale n. 1132 del 29 luglio 2013, in attuazione di quanto disposto con la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 novembre 2012, pubblicata sulla G.U. del 1 febbraio 2013 concernente “Indirizzi operativi volti ad assicurare l’unitaria partecipazione delle organizzazioni di volontariato alle attività di protezione civile”, l’attivazione del volontariato di protezione civile avviene solo ed esclusivamente per il tramite della SOUP. Come previsto nella citata DGR, la richiesta di attivazione deve contenere: l’evento o l’attività di riferimento, P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 – Allegato n. 1 102 la decorrenza, il termine presunto delle attività (in caso di interventi di emergenza può essere specificato che essa è valida fino a cessata esigenza), le modalità di accreditamento dei volontari e di rilascio dei relativi attestati di partecipazione, preferibilmente con l’indicazione del soggetto incaricato di rilasciarli, il numero di giornate/uomo richieste (ciò per consentire la valutazione del costo dell’intervento e la disponibilità delle necessarie risorse) e, se del caso, anche il tipo di specializzazione e di dotazioni di cui debbano essere in possesso i volontari. In caso di estrema urgenza l’inizio delle attività deve essere almeno comunicata alla stessa mediante telefono o radio e comunque formalizzata successivamente. Le Organizzazioni di volontariato di Protezione civile, qualora necessario, possono essere attivate, per il tramite della SOUP, che richiederà le unità e le specializzazioni necessarie e richieste dall’evento in corso. Questo permetterà di garantire eventuale benefici di legge previsti ai sensi del D.P.R. 194/01, nonché la necessaria copertura assicurativa a carico della Regione Marche. Sarà cura della S.O.UP. individuare, allertare e attivare le organizzazioni di volontariato per l’intervento richiesto, avendo cura di comunicarlo alla Prefettura o al funzionario dei VVF (DTS), che coordina l’intervento. Relativamente all’impiego dei volontari si ravvisa la necessità che venga attestata la presenza dei volontari intervenuti da parte del funzionario dei VVF che coordina le operazioni o di rappresentanti di altri enti istituzionali presenti sul posto, anche su modulo presentato dai volontari stessi, al fine di ottimizzare l’impiego del volontariato in emergenza. A tal proposito il funzionario reperibile del Dipartimento per le politiche integrate di sicurezza e per la protezione civile, allertato dalla S.O.U.P. valuterà, in funzione dello scenario, se inviare o meno un proprio rappresentante presso il luogo di intervento, per garantire il coordinamento del volontariato. 2.2.4e) Compiti del Sindaco di Falconara M.ma Il Sindaco, ricevuta la segnalazione dalla Raffineria API da parte del CGE, sullo stato di «preallarme», allerta immediatamente: l’Ufficio Comunale di Protezione Civile e l’ufficio tecnico affinchè si attivino in collaborazione ed in coordinamento; il Comando di Polizia Municipale affinchè disponga l’intervento delle proprie pattuglie; l’Ufficio Ambiente perché metta in atto l’azione informativa (vedere capitolo apposito) per la popolazione interessata e, comunque potenzialmente esposta al rischio di incidente rilevante. 2.2.4f) Compiti della Questura Ricevuto il «preallarme» da parte della Prefettura – U.T.G. di Ancona, il funzionario responsabile della Questura avvisa il Questore il quale attiva, se P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 – Allegato n. 1 103 richiesto dalla Prefettura - U.T.G. di Ancona stessa, il piano di viabilità (vedi All.to 2) allertando: Sezione Polizia Stradale di Ancona Comando Provinciale Carabinieri Polizia Municipale di Chiaravalle, Montemarciano ed Ancona Comando Provinciale Guardia di Finanza Polizia di Frontiera Marittima ed Aerea Polizia Ferroviaria 2.2.4g ) Compiti della Sezione Polizia Stradale di Ancona Il Comandante, ricevuto l’allertamento dalla Questura, a sua volta allerta ed organizza il personale ed i mezzi delle pattuglie necessarie per l’attivazione del Piano di viabilità (vedi All.to 2). 2.2.4h ) Compiti del Comando Provinciale dei Carabinieri Ricevuto il segnale di allertamento da parte della Questura, a sua volta allerta tramite la propria centrale operativa i Comandi: delle Compagnie di Ancona, Jesi e Senigallia della Tenenza di Falconara Marittima e delle Stazioni di Chiaravalle, Montemarciano e Collemarino (eventualmente interessata solo in caso di aggravamento della situazione). 2.2.4i ) Compiti della Polizia Municipale dei Comuni interessati La Polizia Municipale, allertata, predisporrà per l’eventuale attivazione del Piano di viabilità (vedi All.to 2). 2.2.4l) Compiti della Torre di Controllo dell’Aeroporto civile di Falconara M.ma. Ricevuta la comunicazione dall’API, il controllore di Torre in servizio informerà gli aeromobili eventualmente in avvicinamento e/o decollo (vedi Tab. n. 1 sez.2 ). 2.2.4m) Compiti della Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. Ricevuta la comunicazione del PREALLARME dell’API, con il telefono diretto, la RFI opera come segue: l’operatore RFI provvede ad attivare la “Chiamata di Emergenza” tramite il dispositivo GSM-R in dotazione utilizzando la seguente formula “preallarme in atto alla Raffineria API Falconara – l’evento visibile è sotto controllo e non risulta pericoloso”; allerta il personale RFI, IF e delle ditte appaltatrici che operano negli scali merci e nel tratto di linea interessato che l’evento visibile è sotto controllo e non risulta pericoloso; comunica alla clientela presente in stazione di Falconara M.ma che l’evento visibile è sotto controllo e non risulta pericoloso; P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 – Allegato n. 1 104 in caso di evoluzione negativa dell’evento e/o di passaggio allo stato di allarme, vedi punto successivo ALLARME. 2.2.4n ) Compiti del Comando Provinciale dei VV.F. A seguito di segnalazione di preallarme, il Comando VV.F. invia immediatamente sul luogo dell’evento tutte le squadre ed i mezzi da intervento ritenuti necessari, raccordandosi con quanto previsto nel PEI della Raffineria API e informa il distaccamento Vigili del Fuoco dell’Aeroporto. Il Comando Provinciale VV.F. potrà chiedere l'attivazione totale o parziale degli Enti e delle procedure previste dal presente piano a seconda dell'entità e delle conseguenze previste dell'evento incidentale. Attiverà, se ritenuto necessario, le Aziende di Servizi: Enel, Telecom, Multiservizi. Il Comandante, o un suo delegato, giunto sul posto, assume la direzione delle operazioni tecniche di intervento sull’evento incidentale avvalendosi in questo anche della collaborazione del personale della Raffineria API. Sulla base della situazione rilevata e dei suoi possibili sviluppi, il Comandante o un suo delegato decide se si debba chiedere al Prefetto di Ancona di passare dalla situazione di «preallarme» a quella di «allarme», prevista dal presente Piano, oppure a quella di «cessato» preallarme. In ogni caso terrà costantemente aggiornata la Prefettura sull’evoluzione dell’evento. In entrambi i casi il Comandante, o un suo delegato, comunicherà la sua decisione al STF che darà le nuove indicazioni sul da farsi al CGE o alla Portineria, a seconda se ci si trova in o fuori orario di lavoro. In situazioni di eccezionale gravità, ossia nel caso in cui l’evento si manifesti in forma tale da non consentire indugi sulla necessità di attivare il PEE, lo stato di «allarme» e la necessità di blocco del traffico alla Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. ed all’aeroporto potranno essere diramati anche dal Responsabile del PEI. Nei casi previsit dalla legge effettuerà, appena la situazione lo renda possibile, la comunicazione all’Autorità Giudiziaria. 2.2.4o) Compiti del Distaccamento Aeroportuale dei Vigili del Fuoco A seguito della segnalazione di preallarme da parte del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco il Distaccamento avverte l’Ente Gestore Aeroportuale. 2.2.4p ) Compiti dell’Ente Gestore Aeroportuale A seguito della segnalazione di preallarme da parte del Distaccamento Aeroportuale dei Vigili del Fuoco, l’Ente Gestore Aeroportuale avverte il Pronto Soccorso Aeroportuale e gli altri Enti Aeroportuali interessati all’evento secondo gli specifici piani di emergenza aeroportuali. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 – Allegato n. 1 105 Si rapporterà con Vigili del Fuoco ed Arpam per ogni utile informazione, relativa all’incidente, che possa avere rilevanza per la gestione del traffico aereo. 2.2.4q) Compiti dell’ENAC – D.A. Ancona-Pescara A seguito della segnalazione di preallarme da parte della società di gestione dell’aeroporto, stabilisce le misure interdittive di carattere temporaneo da adottare in ambito aeroportuale previste dal regolamento di scalo e dal manuale di aeroporto. 2.2.4r) Compiti dell’ARPAM A seguito della segnalazione di preallarme, l’ARPAM invia immediatamente sul luogo dell’evento gli uomini ed eventualmente i mezzi preposti alla identificazione dell’evento dal punto di vista ambientale. Il delegato dell’ARPAM, giunto sul posto, coopera, per quanto di competenza, alle varie decisioni promosse dal Comandante dei VV.F. o di un suo delegato. 2.2.4s) Compiti del Servizio "118" L’Area Vasta n.2 e valuta le risorse da inviare e dove dislocarle in accordo con quanto stabilito nel Piano Sanitario. 2.2.4t) Compiti di Terna A seguito della segnalazione di preallarme, Terna si predispone per gestire eventuali criticità che, in caso di richiesta di disattivazione di linee AT, si potrebbero verificare sulla rete. 2.2.4u ) Compiti dell’Amministrazione Provinciale Su eventuale richiesta da parte della Prefettura-U.T.G., procede all’apertura della S.O.I. 2.2.5 Fine dello stato di preallarme generale Accertata definitivamente da parte dei VV.F., coadiuvati in questo, per quanto concerne l’aspetto sanitario ed ambientale, dal delegato dell’ARPAM e del 118, l’impossibilità tecnica di espansione dell’evento all’esterno, il Prefetto, dietro specifica comunicazione degli stessi a tal riguardo, dichiara cessato lo stato di «preallarme» e dirama tale informazione telefonicamente a tutti gli Enti precedentemente allertati. Tale azione informativa sarà fatta dal CGE dell’Api al Comune di Falconara M.ma e ad RFI. Inoltre, al termine dello stato di preallarme (senza ulteriore passaggio allo stato di allarme), l’API invierà agli Enti interessati secondo la categoria di emergenza (v. tabella 1 – Sez. 2) la comunicazione riguardante l’incidente, compilando il modello riportato in allegato n° 6 - Sez. 2. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 – Allegato n. 1 106 2.3 ALLARME 2.3.1 Definizione Si instaura uno stato di «allarme» quando l’evento dannoso richiede, per il suo controllo nel tempo, l’ausilio dei VV.F. e, fin dal suo insorgere o a seguito del suo sviluppo incontrollato, diviene così un rischio per l’incolumità e la salute pubblica, per danni alle cose ed all’ambiente. Tali circostanze sono relative a tutti quegli eventi che possono dare origine a valori di irraggiamento, sovrapressione e tossicità superiori a quelli solitamente presi a riferimento per la stima dei danni. In particolare possono essere considerati tali ad esempio: incendio o esplosioni di una nube di vapori idrocarburici da impianto ad alta pressione immissioni nell’ambiente abitativo e lavorativo di sostanze tossiche e nocive a concentrazioni potenzialmente pericolose incendio serbatoio di greggio o di prodotti di categoria A. 2.3.2 Casi in cui scatta l’allarme Incidenti rilevanti . Una schematizzazione del flusso delle attivazioni è fornita nel Diagramma 6. 2.3.3 Che cosa comporta L'attivazione dello stato di allarme comporta la piena e tempestiva attuazione delle procedure operative degli enti interessati necessarie per la protezione della popolazione e gestione della emergenza. 2.3.4 Adempimenti dei vari Enti ed organismi In caso di evento incidentale di 3^ categoria (incidente rilevante) ed in presenza di qualsivoglia anomalia, il flusso informativo, finalizzato alla gestione dell’emergenza esterna, verrà attivato dal Responsabile del PEI ed in conformità a quanto contemplato nel Piano stesso. In particolare, l’attivazione dello stato di allarme seguirà lo schema della Tab. 1 e Diagramma n.6. A sua volta, ciascuno nel proprio ambito di competenze, attiverà flussi informativi indiretti al fine di «allarmare» tutti i soggetti ed organismi interessati alla gestione del PEE. L’estensione del coinvolgimento ai differenti enti ed organismi preposti comporta per ognuno una serie di adempimenti finalizzati alla cooperazione ed al coordinamento da promuovere per minimizzare gli effetti e limitare i danni per l’uomo, per l’ambiente e per le cose derivanti dell’evento incidentale rilevante accorso nella Raffineria API. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 – Allegato n. 1 107 2.3.4a) Compiti dell’API S.p.A. La segnalazione di «allarme» sarà effettuata nel rispetto delle funzioni decisionali ed esecutive stabilite nel PEI relativi alle attivazioni procedurali ed alle comunicazioni con l’esterno (Diagramma 4). Lo stato di «allarme» comporta l’attivazione automatica di piani particolareggiati e specifici di intervento; esso viene decretato dai VV.F. Alla decretazione dello stato di allarme, l’azienda emetterà tre suoni di sirena da 10 secondi con intervalli regolari della durata di 5 secondi. Il responsabile del PEI (CGE), o in sua temporanea assenza il Coordinatore Emergenza in Campo (CEC), farà attivare le comunicazioni come da Tab. 1 . Se l’evoluzione del fenomeno lo permetterà, si attenderà l’arrivo dei VV.F. per decretare lo stato di allarme per la Prefettura, altrimenti sarà lo stesso Responsabile del PEI ad eseguire la chiamata al centralino della Prefettura. Fuori orario giornaliero l’allarme alla Prefettura - U.T.G. di Ancona sarà dato dalla portineria aziendale e su decisione del CEC/CGE/VV.F. – dipende dalla dinamica evolutiva dell’incidente - mentre quello al Sindaco sarà attivato dal CGE appena giunto sul posto a seguito del PEI (Procedura di call – out). Lo stato di «allarme» comporta l’intervento degli enti preposti e di supporto nella gestione dell’emergenza. Lo stato di ALLARME dovrà essere comunicato alla RFI attraverso la linea telefonica diretta. All’operatore RFI presente sarà comunicato quanto segue: “lo stabilimento API è in stato di ALLARME, sospendere la circolazione ferroviaria” (l’operatore RFI ripeterà il messaggio vocale alfine di confermare il ricevimento dello stesso messaggio). Immediatamente dopo l’operatore RFI darà corso al blocco della circolazione dei treni nel tratto Falconara-Senigallia. In situazioni di eccezionale gravità, ossia nel caso in cui l’evento si manifesti in forma tale da non consentire indugi sulla necessità di attivare il PEE, lo stato di «allarme» e la necessità di blocco del traffico alle RFI ed all’aeroporto potranno essere diramati anche dal Responsabile del PEI. Il blocco del traffico ferroviario verrà attivato direttamente, anche dal Responsabile del PEI dello stabilimento API attraverso il PULSANTE ROSSO presente in stabilimento. Tale attivazione bloccherà immediatamente la circolazione ferroviaria tra le due stazioni di Montemarciano e Falconara M.ma. Non appena in possesso delle informazioni necessarie, inoltre, compilerà e trasmetterà al Prefetto, al Sindaco, al Comando provinciale dei VV. F., al Presidente della Giunta Regionale e al Presidente dell’Amministrazione Provinciale il modello riportato in Allegato n° 6 (Informazione alle Autorità – art.24 D. L.vo 334/1999). P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 – Allegato n. 1 108 Invia un proprio rappresentante al C.O.C. o al C.P.P.C. se esplicitamente convocato. 2.3.4b ) Compiti del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco A seguito di segnalazione di situazione di «allarme» attivato dalla Raffineria API attraverso le linea diretta, il Comando VV.F. invia immediatamente sul luogo dell’evento tutte le squadre ed i mezzi da intervento ritenuti necessari, raccordandosi con il PEI della Raffineria API e informa il Distaccamento Aeroportuale dei Vigili del Fuoco. Il Comandante, o un suo delegato, giunto sul posto assume la direzione delle operazioni tecniche di intervento sull’evento incidentale avvalendosi in questo anche della collaborazione del personale della Raffineria API. Sulla base della situazione rilevata e dei suoi possibili sviluppi, il Comandante o un suo delegato chiede al Prefetto di Ancona di stabilire: l’attivazione del PEE nella sua interezza; la chiusura al traffico della linea ferroviaria e della S.S.16 (e la successiva) riapertura, nonché l’attivazione del piano della viabilità; la cessazione dello stato di allarme; la cessazione dello stato di emergenza esterna. Il Comandante o un suo delegato deciderà l’interruzione dell’erogazione della energia elettrica lungo la linea AT, parallela alla strada ferrata e su linee centrali e stazioni di trasformazioni TERNA (e la successiva riattivazione); l’operazione dovrà essere prima concordata sul posto con il C.G.E. dell'API e TERNA ed occorrerà contattare il Reparto Controllo Infrastrutture di Rete Ferroviaria Italiana S.p.A.; nonché altri interventi su altri sistemi, reti o infrastrutture esistenti all’esterno del confine della Raffineria API, ivi compreso il sistema aeroportuale. In situazioni di eccezionale gravità, ossia nel caso in cui l’evento si manifesti in forma tale da non consentire indugi, lo stato di «allarme» e la necessità di blocco del traffico a Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. ed all’aeroporto potranno essere diramati anche dal Responsabile del PEI. Inoltre, il Comandante dei VV.F. o un suo delegato si preoccupa di accertare, in prima istanza, l’applicazione di eventuali procedure di confinamento o di evacuazione per la popolazione, ancora prima della costituzione del COC, se ritenuto successivamente necessario. Al momento della istituzione del C.P.P.C. invia un suo funzionario tecnico munito di apparato radio. 2.3.4c) Compiti del Centralinista della Prefettura – U.T.G. di Ancona Ricevuta la comunicazione dalla Raffineria API sullo stato di «allarme», provvede ad informare immediatamente il dirigente della protezione civile, in orario di servizio, o il dirigente in reperibilità. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 – Allegato n. 1 109 2.3.4d) Compiti del dirigente della Protezione Civile o del dirigente reperibile Ricevuta l’informazione da parte del centralinista della Prefettura, avvisa il Prefetto ed allarma: Questura Provincia Attiva la SOI Deciderà l’eventuale attivazione del piano di viabilità dandone comunicazione alla Questura che poi effettuerà le conseguenti attivazioni verso le altre Forze di Polizia. Andranno avvisati inoltre: il Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile – Sala Operativa; il Dipartimento di Protezione Civile (c/o Presidenza del Consiglio dei Ministri) – Sala Operativa; il Ministero dell’Ambiente. 2.3.4e) Compiti del Dipartimento per le politiche integrate di Sicurezza e per la Protezione Civile – S.O.U.P. Ricevuta la segnalazione, la SOUP attua la propria procedura interna, informa il Presidente della Giunta Regionale, gli assessori ed i dirigenti competenti. Invia sul luogo il proprio personale, che si pone funzionalmente a disposizione del Prefetto, per la valutazione e l'attuazione delle eventuali misure a tutela della popolazione interessata, per la prosecuzione della erogazione dei servizi pubblici essenziali e per la salvaguardia dei beni e delle infrastrutture. Convoca il GORES o alcuni dei componenti direttamente interessati dalla tipologia di evento, per le necessarie valutazioni in campo tossicologico e/o di ricaduta in termini di sanità pubblica e per l’eventuale attivazione dei PEIMAF e/o delle farmacie che hanno in dotazione la scorta regionale di antidoti. Mantiene attivo ed operativo il centro funzionale per la meteorologia per assicurare la disponibilità di tutte le informazioni di carattere meteoclimatico utili per la gestione dell'emergenza. Assicura la messa a disposizione di materiali assistenziali e di pronto intervento eventualmente necessari. Pone a disposizione il volontariato di protezione civile secondo le unità e le specializzazioni richieste dal responsabile delle operazioni di soccorso, dal sindaco o dal Prefetto. Mantiene contatti con la Sala Operativa del Dipartimento della Protezione Civile. Invia un proprio rappresentante al CPPC e/o alla SOI o al COC, se esplicitamente convocati. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 – Allegato n. 1 110 Organizzazioni di volontariato di Protezione civile. Come previsto dalla deliberazione della Giunta regionale n. 1132 del 29 luglio 2013, in attuazione di quanto disposto con la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 novembre 2012, pubblicata sulla G.U. del 1 febbraio 2013 concernente “Indirizzi operativi volti ad assicurare l’unitaria partecipazione delle organizzazioni di volontariato alle attività di protezione civile”, l’attivazione del volontariato di protezione civile avviene solo ed esclusivamente per il tramite della SOUP. Come previsto nella citata DGR, la richiesta di attivazione deve contenere: l’evento o l’attività di riferimento, la decorrenza, il termine presunto delle attività (in caso di interventi di emergenza può essere specificato che essa è valida fino a cessata esigenza), le modalità di accreditamento dei volontari e di rilascio dei relativi attestati di partecipazione, preferibilmente con l’indicazione del soggetto incaricato di rilasciarli, il numero di giornate/uomo richieste (ciò per consentire la valutazione del costo dell’intervento e la disponibilità delle necessarie risorse) e, se del caso, anche il tipo di specializzazione e di dotazioni di cui debbano essere in possesso i volontari. In caso di estrema urgenza l’inizio delle attività deve essere almeno comunicata alla stessa mediante telefono o radio e comunque formalizzata successivamente. Le Organizzazioni di volontariato di Protezione civile, qualora necessario, possono essere attivate, per il tramite della SOUP, che richiederà le unità e le specializzazioni necessarie e richieste dall’evento in corso. Questo permetterà di garantire eventuale benefici di legge previsti ai sensi del D.P.R. 194/01, nonché la necessaria copertura assicurativa a carico della Regione Marche. Sarà cura della S.O.UP. individuare, allertare e attivare le organizzazioni di volontariato per l’intervento richiesto, avendo cura di comunicarlo alla Prefettura o al funzionario dei VVF (DTS), che coordina l’intervento. Relativamente all’impiego dei volontari si ravvisa la necessità che venga attestata la presenza dei volontari intervenuti da parte del funzionario dei VVF che coordina le operazioni o di rappresentanti di altri enti istituzionali presenti sul posto, anche su modulo presentato dai volontari stessi, al fine di ottimizzare l’impiego del volontariato in emergenza. A tal proposito il funzionario reperibile del Dipartimento per le politiche integrate di sicurezza e per la protezione civile, allertato dalla S.O.U.P. valuterà, in funzione dello scenario, se inviare o meno un proprio rappresentante presso il luogo di intervento, per garantire il coordinamento del volontariato. 2.3.4f) Compiti del Sindaco di Falconara M.Ma Il Sindaco, ricevuta la segnalazione dalla Raffineria API da parte del CGE, sullo stato di «allarme», attiverà: l’Ufficio Comunale di Protezione Civile e l’ufficio tecnico; P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 – Allegato n. 1 111 il Comando di Polizia Municipale affinchè disponga l’intervento delle proprie pattuglie; l’Ufficio Ambiente perché metta in atto l’azione informativa (vedere capitolo apposito) per la popolazione interessata e, comunque potenzialmente esposta al rischio di incidente rilevante. Valuta, sentito il Prefetto, sulla base delle informazioni in quel momento disponibili, se emanare l’ordinanza di evacuazione. Inoltre, convocherà e presiederà il Centro Operativo Comunale (C.O.C.). Il Sindaco invia propri funzionari in rappresentanza al C.P.P.C. (Comitato Provinciale di Protezione Civile) se esplicitamente convocato. 2.3.4g) Compiti della Questura Ricevuto l’allarme da parte della Prefettura – U.T.G. di Ancona, il funzionario responsabile della Questura avvisa il Questore il quale, su richiesta della Prefettura, attiva il piano di viabilità (vedi All.to 2) allertando: Sezione Polizia Stradale Comando Provinciale Carabinieri Polizia M.le di Chiaravalle, Montemarciano ed Ancona Comando Provinciale Guardia di Finanza Polizia di Frontiera Marittima ed Aerea Polizia Ferroviaria Corpo Forestale dello Stato Il Questore si reca personalmente o invia propri funzionari in rappresentanza al C.P.P.C. (Comitato Provinciale di Protezione Civile) se esplicitamente convocato. 2.3.4h) Compiti della Sezione di Polizia Stradale di Ancona Il Comandante della Sezione, ricevuto l’allarme dalla Questura: dispone l’intervento delle proprie pattuglie alle postazioni stabilite per i blocchi stradali del Piano per la viabilità; coordina gli interventi per la viabilità delle altre Forze dell'Ordine nonché della Polizia Municipale di Falconara M.ma, Ancona, Chiaravalle e Montemarciano. Si reca, infine, personalmente o invia propri rappresentanti al C.P.P.C. (Comitato Provinciale di Protezione Civile) se esplicitamente convocato. 2.3.4i) Compiti del Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato A seguito dell’allarme ricevuto dalla locale Questura, il Comandante dispone per il concorso negli interventi a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Si reca, infine, personalmente o invia propri rappresentanti al C.P.P.C. (Comitato Provinciale di Protezione Civile) se esplicitamente convocato. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 – Allegato n. 1 112 2.3.4l ) Compiti della Polizia Municipale di Falconara M.ma, Ancona, Chiaravalle e Montemarciano Ricevuto l’allarme, i rispettivi Comandanti dispongono l’intervento delle proprie pattuglie alla postazioni stabilite per i blocchi stradali dal Piano di viabilità (vedi All.to 2). Il Comandante della Polizia Municipale di Falconara M.ma si reca, inoltre, personalmente o invia propri rappresentanti al C.P.P.C. (Comitato Provinciale di Protezione Civile) se esplicitamente convocato. 2.3.4m ) Compiti del Comando Provinciale dei Carabinieri Ricevuto l’allarme, il Comandante dispone l’intervento di personale delle Compagnie, della Tenenza e delle Stazioni precedentemente allertate, conformemente a quanto disposto specificatamente dal “Piano di viabilità” (vedi All.to 2). Si reca, inoltre, personalmente o invia propri rappresentanti al C.P.P.C. (Comitato Provinciale di Protezione Civile) se esplicitamente convocato. 2.3.4n) Compiti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza A seguito dell’allarme ricevuto, il Comandante dispone per il concorso negli interventi a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Invia un proprio rappresentante al C.P.P.C. se esplicitamente convocato. 2.3.4o) Compiti del Comando Capitaneria di Porto. Ricevuto l’allarme, attiva, se necessario, il Piano di Soccorso a mare ed il Piano nazionale per la ricerca ed il salvataggio in mare (S.A.R. Marittimo), il “Piano operativo di pronto intervento locale per gli inquinamenti del mare da idrocarburi o da altre sostanze nocive” e la “Monografia servizio antincendio”. Nel caso di incidente a terra garantirà il presidio e la vigilanza dello specchio d’acqua prospiciente la Raffineria API. La Capitaneria di Porto, deve essere subito informata a cura dell’API di ogni interruzione di movimentazione di carico da parte di petroliere operanti agli ormeggi della raffineria, siano essi il pontile, l’isola o la monoboa nonché dell’avvenuto ancoraggio in rada in zona sicura fintanto che non sarà dichiarato che l’emergenza è cessata e gli approdi sono sicuri. In caso di sversamento di sostanze inquinanti in mare, seguirà il “Piano Provinciale di emergenza inquinamento della costa” approvato nel 2009 e le relative attivazioni (v. Diagramma 1), ed il Piano Comunale Inquinamento Costiero del Comune di Falconara M.ma. Invia un proprio rappresentante al C.P.P.C. se esplicitamente convocato. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 – Allegato n. 1 113 2.3.4p ) Compiti della Torre di Controllo dell’Aeroporto civile di Falconara M.ma. Ricevuta la comunicazione dall’API, il controllore di Torre in servizio informerà gli aeromobili eventualmente in avvicinamento e/o decollo (v. Tabella n. 1 sez.2). 2.3.4q) Compiti della TELECOM Ricevuto l’allarme, il responsabile dispone l’intervento di proprio personale che, compatibilmente con l’evoluzione e l’estensione dell’incidente, provvede a riattivare le linee interrotte o ad attivare linee telefoniche di emergenza. Inoltre, invia un proprio rappresentante al C.P.P.C. (Comitato Provinciale di Protezione Civile) se esplicitamente convocato. 2.3.4r ) Compiti dell’ENEL Ricevuto l’allarme, il responsabile dispone l’intervento di proprio personale che, compatibilmente con l’evoluzione e l’estensione dell’incidente, provvede a riattivare le linee elettriche interrotte. Il Responsabile si reca, inoltre, personalmente o invia propri rappresentanti al C.P.P.C. (Comitato Provinciale di Protezione Civile) se esplicitamente convocato. 2.3.4s ) Compiti di TERNA Su richiesta telefonica, confermata via fax dalla Prefettura, dispone la disattivazione delle linee elettriche AT. Invia sul posto un reperibile. Invia, inoltre, un proprio rappresentante al C.P.P.C. (Comitato Provinciale di Protezione Civile) se esplicitamente convocato. 2.3.4t ) Compiti di Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. Lo stato di ALLARME dovrà essere comunicato dall’API alla RFI attraverso la linea telefonica diretta. All’operatore RFI presente sarà comunicato quanto segue: “lo stabilimento API è in stato di ALLARME, sospendere la circolazione ferroviaria” (l’operatore RFI ripeterà il messaggio vocale al fine di confermare il ricevimento dello stesso messaggio). Immediatamente dopo l’operatore RFI darà corso al blocco della circolazione dei treni nel tratto Falconara-Senigallia. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 – Allegato n. 1 114 In caso di eccezionale gravità il blocco della circolazione ferroviaria verrà attivato direttamente dal personale dello stabilimento API attraverso il pulsante presente in stabilimento. Tale attivazione bloccherà immediatamente la circolazione tra le due stazioni di Montemarciano e Falconara M.ma. Risulta evidente che i treni che abbiano già oltrepassato i segnali presenti al Km 192+300 (altezza Hotel LUCA) e al Km 195+197 (segnale di partenza Falconara M.ma), al momento del blocco circolazione, non potranno essere fermati. L’operatore RFI provvedere ad attivare la “Chiamata di Emergenza” tramite il dispositivo GSM-R in dotazione utilizzando la seguente formula “allarme in atto in Raffineria API Falconara – convogli circolanti tratta Montemarciano – Falconara raggiungere stazione limitrofa successiva. Personale operante nella tratta Falconara Montemarciano allontanarsi dalla Raffineria senza attraversare tratto di linea adiacente ad essa”. Successivamente al ricevimento della comunicazione di ALLARME, diretto o indiritto, la RFI opera come segue: Comunica mediante linea telefonica normale al personale RFI, IF e delle ditte appaltatrici che operano negli scali merci e nel tratto di linea interessato di mettersi in posto protetto per i fumi e/o di recarsi direttamente al Fabbricato Viaggiatori (stazione) delle stazioni di Falconara M.ma o Montemarciano per trovare ricovero al suo interno. Provvede con la squadra di emergenza di far ricoverare la clientela presso l’atrio del Fabbricato Viaggiatori. Provvede alla eventuale retrocessione dei treni fermi alla stazione di Falconara M.ma. In caso di richiesta da parte dei Vigili del Fuoco, di TERNA e/o dell’API, la RFI provvede alla disattivazione della linea elettrica AT e/o TE che, nell’area dell’API, si sviluppa parallelamente e sopra i binari. Nella via Monti e Tognetti, al confine sud della fine della Raffineria API (verso Ancona – lato monte) è ubicata la Sotto Stazione Elettrica (S.S.E.) di Falconara M.ma con alimentazione a 132KV. Qualora ritenuto necessario dagli organi competenti dovrà essere richiesta la messa in sicurezza di tale impianto (messa a terra delle linee AT/TE). In caso di tale richiesta, TOLTA TENSIONE/MESSA IN SICUREZZA DELLE LINEE AT/TE, ATTENDERE LA FORMALE COMUNICAZIONE, PRIMA DI FAR UTILIZZARE L’ACQUA NELLE VICINANZE DELLA FERROVIA. In prima istanza il ruolo di Referente dell’Emergenza di RFI (R.RFI) è assunto dal Dirigente Movimento Operatore (DMO) di Falconara M.ma, o dal Dirigente Centrale Coordinatore Movimento (DCCM) che ha il compito di interfacciarsi con il Direttore Tecnico dei Soccorsi (DTS) dei VV.F.. Successivamente un Quadro Reperibile della Direzione Territoriale Produzione di Ancona arrivato alla stazione di Falconara M.ma assumerà il ruolo di R.RFI per lo scambio dei moduli per la messa in sicurezza delle linee AT e TE (con le norme in vigore). Per P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 – Allegato n. 1 115 facilitare/agevolare le operazione di soccorso/emergenza e dietro nulla osta del DTS lo stesso R.RFI potrà recarsi presso la Raffineria API di Falconara. In caso del blocco della “Circolazione Stradale” (prevista nel Piano) dovrà essere garantita al personale di RFI (che dovrà esibire l’apposita tessera identificativa di servizio “Smart card”) la possibilità di recarsi alle stazioni di Falconara M.ma o Montemarciano e/o alla Raffineria API. Invia un proprio rappresentante al C.P.P.C. (Comitato Provinciale di Protezione Civile) se esplicitamente convocato. 2.3.4u ) Compiti del Servizio 118 Ricevuto l’allarme, viene attivato il “Piano operativo di Intervento Sanitario per incidente alla Raffineria API” (vedi All. n°3). Istituisce, in particolare, il Posto di Triage – punto dei prima assistenza sanitaria (PTR), come precisato nel piano stesso o in altro luogo ritenuto idoneo in base all’emergenza. Sul posto sarà chiamato il delegato del Dipartimento di Prevenzione dell'Area Vasta n.2, convocato dal 118. Invia, inoltre, propri rappresentanti al C.O.C. ed al C.P.P.C. se esplicitamente convocato. 2.3.4v) Compiti dell’ARPAM A seguito della segnalazione di allarme, l’ARPAM invia immediatamente sul luogo dell’evento gli uomini e i mezzi preposti alla identificazione dell’evento dal punto di vista ambientale ed alla individuazione del rischio di esposizione, immediato o differito, per la salute della popolazione, raccordandosi con il PEI della Raffineria API. Il delegato dell’ARPAM, giunto sul posto, coopera alle varie decisioni promosse dal Comandante dei VV.F. o di un suo delegato. 2.3.4w) Compiti del Distaccamento Aeroportuale dei Vigili del Fuoco A seguito della segnalazione di allarme da parte del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, il Distaccamento avverte l’Ente Gestore Aeroportuale. 2.3.4x) Compiti dell’ente Gestore dell’Aeroporto civile di Falconara M.ma. Ricevuta la comunicazione dal Distaccamento VV.F. Aeroporto, l’Ente Gestore Aeroportuale informa il Pronto Soccorso Aeroportuale e gli Enti aeroportuali interessati all’evento, secondo gli specifici piani di emergenza aeroportuali. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 – Allegato n. 1 116 Si rapporterà con Vigili del Fuoco ed Arpam per ogni utile informazione, relativa all’incidente, che possa avere rilevanza per la gestione del traffico aereo. 2.3.4.y) Compiti dell’ENAC – D.A. Ancona-Pescara A seguito della segnalazione di allarme da parte della società di gestione dell’aeroporto stabilisce le misure interdittive di carattere temporaneo da adottare in ambito aeroportuale previste dal regolamento di scalo e dal manuale di aeroporto. 2.3.5 Fine dello stato di allarme Terminata la fase emergenziale, il Prefetto, dopo specifica comunicazione al riguardo da parte dei VV.F., dichiara cessato lo stato di «allarme» e dirama tale informazione a tutti gli Enti precedentemente allarmati e ne dà comunicazione anche al Presidente della Regione e al Presidente della Provincia. La fine dello stato di allarme deve essere inviata con comunicazione formale alla RFI e/o tramite il proprio rappresentante presso il CPPC. Tale azione informativa sarà fatta dal CGE al Comune di Falconara. In ogni caso, alla decretazione dello stato di “cessato allarme” l’azienda emetterà un suono di sirena continuo della durata di 20 secondi. 2.4 STRUMENTI DI COORDINAMENTO L’autorità di direzione e coordinamento per l’attuazione del presente Piano è il Prefetto, che si avvale degli organismi di seguito elencati. 2.4.1 Centro Operativo Comunale (C.O.C.) Viene convocato dal Sindaco al verificarsi dello stato di allarme ed è composto dai rappresentanti delle funzioni ritenute necessarie in base all’emergenza. Inoltre, può essere integrato dai rappresentanti di altri Enti. In caso di necessità ed in relazione agli eventi, il Sindaco di Falconara Marittima, d’intesa con il Prefetto, mette a disposizione la sede del C.O.C., presso la quale può eventualmente riunirsi anche il Comitato Operativo Intercomunale (COI). P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 – Allegato n. 1 117 Le persone convocate in qualità di componenti al C.O.C. o, comunque chiamate ad intervenire nel luogo dell’incidente, per poter superare i posti di blocco, dovranno presentare le tessere di appartenenza ai rispettivi Enti. 2.4.1a) Compiti del C.O.C. Il C.O.C. opera in stretta collaborazione con il C.P.P.C. (Comitato Provinciale di Protezione Civile), le squadre di soccorso ed il Posto Medico Avanzato - punto di prima assistenza sanitaria. Su direttiva del C.P.P.C. provvede a fornire gli aiuti più urgenti ed alla soluzione dei problemi emergenti. Comunica al C.P.P.C. periodicamente ed ogni qualvolta la situazione lo richieda, notizie aggiornate sull’entità dei danni, sul numero di eventuali feriti e vittime, e sullo stato di evoluzione dell’incidente. In particolare, per avere informazioni meteorologiche si rivolgerà alla SOUP. 2.4.2 Comitato Provinciale di Protezione Civile (C.P.P.C.) Viene costituito e presieduto dal Prefetto, al verificarsi dello stato di allarme, limitatamente ai rappresentante delle seguenti amministrazioni o strutture: Regione Marche - Dipartimento per le Politiche Integrate di Sicurezza e per la Protezione Civile; Amministrazione Provinciale di Ancona; Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco; ed integrato dalle seguenti amministrazioni: Comune di Falconara Marittima; Questura; Comando Provinciale dei Carabinieri; Comando Provinciale Corpo Forestale dello Stato; Sezione Polizia Stradale; Comando Polizia Municipale di Falconara Marittima; Servizio 118; Serv. Multizonale dell’ASUR – Area Vasta 2; ARPAM – Dipartimento Provinciale; RFI; Api; Capitaneria di Porto (in relazione allo sversamento in mare). Il C.P.P.C. si riunisce in Prefettura o presso la S.O.I. (Sala Operativa Integrata), su esplicita convocazione del Prefetto. Se necessario, saranno successivamente convocati rappresentanti di altri Enti o uffici. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 – Allegato n. 1 118 2.4.2a) Compiti del C.P.P.C. Ha compiti di indirizzo e di coordinamento delle operazioni di soccorso e di assistenza. Raccoglie le informazioni, i dati e le richieste, soprattutto da parte del Centro Operativo Comunale (C.O.C.), quantifica le esigenze e, in relazione alle disponibilità di uomini e di mezzi, elabora una strategia di intervento fornendo al Comune ed al C.O.C. criteri operativi e concorda direttive ed istruzioni per il soccorso e l’assistenza. Ogni componente del Centro, pur contribuendo alla soluzione dei problemi portati all’esame dal consesso, continua ad operare secondo le proprie competenze istituzionali. All’atto della convocazione del C.P.P.C., viene attivata presso il Comando Provinciale VV. F. la Sala Operativa Integrata (S.O.I.) . 2.4.3 Funzioni di Supporto A seguito dell’attivazione del presente piano di emergenza, vengono attivate le Funzioni di supporto previste dai singoli piani comunali, ritenute necessarie in base alle esigenze concrete. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 – Allegato n. 1 119 SEZIONE 2 - Allegato n. 1 DIAGRAMMI P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 – Allegato n. 1 120 Le Le attivazioni attivazioni del del PEE PEE in in funzione funzione di di incidente incidente sversamento sversamento in in mare mare di di idrocarburi idrocarburi con con pericolo pericolo inquinamento inquinamento costa costa Categoria 2 ATTENZIONE - PREALLARME - ALLARME Api Api S.p.A. S.p.A. Capitaneria Capitaneria di di Porto Porto Attenzione Prefettura Prefettura Allarme Preallarme Prefettura Prefettura VV.F. VV.F. Prefettura Prefettura 118 118 Provincia Provincia SOUP SOUP Sindaco/i Sindaco/i ARPAM ARPAM Ministero Ministero Ambiente Ambiente Provincia Provincia SOUP SOUP Sindaco/i Sindaco/i ARPAM ARPAM Ministero Ministero Ambiente Ambiente Forze Forze dell’Ordine dell’Ordine Provincia Provincia SOUP SOUP Sindaco/i Sindaco/i ARPAM ARPAM Ministero Ministero Ambiente Ambiente Diagramma Diagramma11 P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 1 121 Compiti della RAFFINERIA API nel caso di Incidente CATEGORIA 1 C.G.E. C.G.E. della della RAFFINERIA RAFFINERIA API API ATTENZIONE LINEA DIRETTA LINEA DIRETTA LINEA DIRETTA COMANDO COMANDO PROV.LE PROV.LE VV.F VV.F TORRE TORRE DI DI CONTROLLO CONTROLLO (*) (*) COMUNE COMUNE R.F.I. R.F.I. (*) Vedasi Tab.1 Sezione 2 Incidente con emissione di fiamme e fumo o con pericolo di esplosione o scoppio Diagramma Diagramma22 P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 1 122 Compiti della RAFFINERIA API nel caso di Incidente CATEGORIA 2 C.G.E. C.G.E. della della RAFFINERIA RAFFINERIA API API PREALLARMA ALLARMA COMUNE COMUNE LINEA DIRETTA LINEA DIRETTA TORRE TORRE DI DI CONTROLLO CONTROLLO (*) (*) COMANDO COMANDO PROVINCIALE PROVINCIALE VV.F VV.F LINEA DIRETTA R.F.I. R.F.I. PREFETTURA PREFETTURA S.O.U.P. S.O.U.P. –– Regione Regione Marche Marche 118 118 ARPAM ARPAM (*) Vedasi Tab.1 Sezione 2 Incidente con emissione di fiamme e fumo o con pericolo di esplosione o scoppio Diagramma Diagramma33 P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 2 123 P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 2 124 Flusso Flusso informativo informativo in in caso caso CATEGORIA 1 - ATTENZIONE ATTENZIONE C.G.E. C.G.E. della della RAFFINERIA RAFFINERIA API API ATTENZIONA LINEA DIRETTA LINEA DIRETTA TORRE TORRE DI DI CONTROLLO CONTROLLO (*) (*) LINEA DIRETTA COMANDO COMANDO PROVINCIALE PROVINCIALE VV.F VV.F R.F.I. R.F.I. Distaccamento Distaccamento Distaccamento Distaccamento VV.F.Aeroporto VV.F.Aeroporto VV.F.Aeroporto VV.F.Aeroporto COMUNE COMUNE Gestore Gestore Aeroportuale Aeroportuale Pronto Pronto Soccorso Soccorso Aeroportuale Aeroportuale Altri Altri Enti Enti Aeroportuali Aeroportuali Interessati Interessati all’evento all’evento ENAC ENAC (*) Vedasi Tab.1 Sezione 2 Incidente con emissione di fiamme e fumo o con pericolo di esplosione o scoppio Diagramma Diagramma55 P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 2 125 Flusso Flusso informativo informativo in in caso caso CATEGORIA CATEGORIA 22 -- 33 :: PREALLARME PREALLARME -- ALLARME ALLARME Servizio Servizio 118 118 CGE CGE RAFFINERIA RAFFINERIA API API ASUR ASUR AREA AREA VASTA VASTA 22 Dip. Dip. Prev. Prev. LINEA DIRETTA LINEA DIRETTA S.O.U.P. S.O.U.P. Regione Regione Marche Marche Comune Comune di di Falconara Falconara M.ma M.ma Prefettura Prefettura Centralinista Centralinista ALLARME ALLARME ARPAM ARPAM ALLARME ALLARME Comando Comando Prov.le Prov.le VV.F VV.F Distaccamento Distaccamento Distaccamento VV.F.Aeroporto VV.F.Aeroporto VV.F.Aeroporto Gestore Gestore Aeroportuale Aeroportuale Dirigente Dirigente Protezione Protezione Civile Civile e/o e/o Capo Capo di di Gabinetto Gabinetto oo Dirigente Dirigente di di turno turno Pronto Pronto Soccorso Soccorso Aeroportuale Aeroportuale Questura Questura Funzionario Funzionario responsabile responsabile PROVINCIA PROVINCIA Capitaneria Capitaneria di di Porto Porto (se (se sversamento) sversamento) MINISTERO MINISTERO INTERNO INTERNO DIP. DIP. VV.F. VV.F. DEL DEL SOCCORSO SOCCORSO PUBBLICO PUBBLICO EE DIFESA DIFESA CIVILE CIVILE Sala Sala Operativa Operativa DIP. DIP. PROTEZIONE PROTEZIONE CIVILE CIVILE –– P.C.M. P.C.M. Sala Sala Operativa Operativa SEZIONE 2 - Allegato 2 TORRE TORRE DI DI CONTROLLO CONTROLLO (*) (*) TELECOM TELECOM ee ENEL ENEL ee TERNA TERNA Altri Altri Enti Enti Aeroportuali Aeroportuali Interessati Interessati all’evento all’evento ENAC ENAC Sezione Sezione Polizia Polizia Stradale Stradale Comando Comando Prov.le Prov.le Carabinieri Carabinieri Polizia Polizia M.le M.le di: di: •• Chiaravalle Chiaravalle •• Montemarciano Montemarciano •• Ancona Ancona Comando Comando Provinciale Provinciale Guardia Guardia di di Finanza Finanza Polizia Polizia di di Frontiera Frontiera Marittima Marittima ee Aerea Aerea Polizia Polizia Ferroviaria Ferroviaria (*) Vedasi Tab.1 Sezione 2 Incidente con emissione di fiamme e fumo o con pericolo di esplosione o scoppio P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 R.F.I. R.F.I. Diagramma Diagramma66 126 SEZIONE 2 - Allegato n. 2 PIANO DI VIABILITA’ E PIANO DELLA SEGNALETICA DI DEVIAZIONE DEL TRAFFICO (PLANIMETRIE A CURA DI COMUNE DI FALCONARA M.MA E REGIONE MARCHE) P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 2 127 VISTO l’art. 20 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334 e s.m.i., emanato in attuazione della direttiva 96/82/CE, che prevede l’elaborazione da parte del Prefetto del Piano di Emergenza Esterno per gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante; VISTO il proprio decreto n. 46203 datato 8 agosto 2014 con il quale è stato approvata la 4^ revisione del Piano di Emergenza Esterna della ditta “Api raffineria Ancona S.p.A.” con sede in via Flaminia, 685 – 60015 - Falconara M.ma (Ancona); CONSIDERATO che costituisce parte integrante del Piano di Emergenza Esterno il Piano di Viabilità, che regolamenta l’afflusso ed il deflusso dei mezzi nella zona interessata da un eventuale incidente presso il citato stabilimento; VISTI gli artt. 6 e 7 del decreto legislativo 30 aprile 1992 n. 285 e s.m.i.; VISTO l’art. 2 T.U.L.P.S. del 18 giugno 1931; ORDINA nel caso di attivazione del Piano di Emergenza Esterno per incidente rilevante alla Raffineria “API S.p.A.” di Falconara M.ma, per permettere ai mezzi di soccorso ed al personale API, munito di apposito documento di riconoscimento, di raggiungere velocemente la zona interessata, il traffico veicolare sarà bloccato e deviato come segue: in località Torrette di Ancona, all’incrocio della via Flaminia con la via Conca, il traffico diretto verso Falconara M.ma sarà deviato sulla variante S.S. 16 da pattuglia della Polizia Municipale di Ancona; 2-3. all’altezza del Km. 290 della S.S.16 Var. all’incrocio con la S.S. 76 Var., il traffico viene deviato su quest’ultima Statale e così anche per il traffico proveniente dalla S.S.76 Var., diretto a Pesaro, sarà deviato verso Ancona, dalla Polizia Stradale di Ancona; 4. Via Del Consorzio, Via Aeroporto e Via delle Caserme devono essere chiuse al traffico per consentire il transito mezzi di soccorso da Raffineria API Aeroporto e viceversa (in prima istanza il traffico presente nelle predette vie dovrà essere fatto defluire con direzione Casello Ancona Nord) a cura della Polizia Municipale di Falconara M.ma; 5. in località Marina di Montemarciano, sulla S.S. 16 il traffico diretto verso Ancona sarà deviato verso Chiaravalle dai Carabinieri coadiuvati dalla Polizia Municipale di Montemarciano (in caso di necessità il traffico dovrà essere deviato al Km. 281+550 direzione Via Grotte Frasassi dalla Polizia Locale di Montemarciano e al Km. 279+350 direzione S.P. Castellaro dalla Polizia Locale di Senigallia); 1. 6-7. nella zona di Chiaravalle, nei pressi della rotatoria situata in via G. Marconi che interseca con la S.P. 76, presidiata dai CARABINIERI, il traffico sarà deviato in direzione Via Che P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 2 128 Chevara e Via San Bernardo e diretto verso casello dell’Autostrada A14 di Montemarciano, per consentire la chiusura al traffico e riservare la viabilità dei mezzi di soccorso in direzione Rocca Priora Raffineria API; si prevede la contestuale chiusura della Via S. Benedetto da parte della POLIZIA MUNICIPALE CHIARAVALLE; 8. nella zona di Rocca Priora il traffico sarà deviato dalla Polizia Stradale; 9. a Falconara M.ma, nei pressi di via Baldelli, all’altezza del sottopassaggio, il traffico sarà bloccato e deviato dalla Polizia Municipale di Falconara M.ma; 10. a Falconara M.ma, sulla via Marconi, allo svincolo con la Var. S.S.16, il traffico sarà bloccato e deviato dai Carabinieri; 11. nei pressi del casello A/14 Ancona-Nord, sulla Strada Provinciale di Castelferretti, il traffico sarà deviato dalla Polizia Stradale; 12. al casello A/14 di Montemarciano la viabilità sarà gestita dalla Guardia di Finanza. La Polizia Municipale di Chiaravalle sarà impegnata per la viabilità nel proprio centro abitato. La Polizia Municipale e la Questura di Ancona, ciascuna con apposite pattuglie, provvederanno a controllare, rispettivamente, il tratto Torrette - Palombina Nuova e Palombina Vecchia - Falconara M.ma. Nell’ipotesi di incidente di gravità ancora maggiore, qualora se ne ravvisino i presupposti su analoga direttiva del Prefetto, saranno adottate le seguenti misure: 1. La Polizia Municipale di Ancona provvederà a deviare il traffico proveniente da Via Marconi verso Via Giordano Bruno, P.zza Ugo Bassi e Via della Montagnola. 2. In località Taglio di Ancona sarà chiusa l’uscita Ancona Nord della Strada Statale 16 Var. ed il traffico sarà deviato dalla Polizia Stradale verso Ancona Sud, per lasciare libera la Via Conca per i mezzi di soccorso. 3. Nel comune di Ancona: il traffico proveniente dal porto dovrà essere opportunamente deviato in direzione Via Marconi – Via Giordano Bruno – P.zza Ugo Passi e Pinocchio. Si prevedono due cancelli: n. 1 nei pressi della rotatoria sotto gli svincoli per il traffico proveniente dalla zona doganale, presidiato dalla Polizia Municipale di Ancona; n. 2 in Via Mattei prima di imboccare il by-pass della Palombella, presidiato dalla Questura. 4. Nel comune di Ancona: In Via Flaminia, all’altezza della rotatoria per Collemarino, il traffico viene deviato con direzione Ancona ad opera dei Carabinieri – Stazione di Collemarino. P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 2 129 Ogni Ente proprietario delle strade interessate dalle deviazioni dovrà dotarsi, ed approntare tempestivamente in caso di emergenza, della necessaria segnaletica di deviazione del traffico, in adempimento a quanto previsto nella presente ordinanza. Costituisce parte integrante della presente ordinanza la cartografia redatta dalla Regione Marche relativa all’area del territorio provinciale interessato dal piano di viabilità in argomento. La Questura, il Comando Provinciale dei Carabinieri, la Sezione Polstrada di Ancona e le Polizie Municipali di Ancona, Chiaravalle, Falconara M.ma e Montemarciano sono incaricati di dare esecuzione alla presente ordinanza. Ancona, 8 agosto 2014 P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 2 130 PLANIMETRIA allegata all’ordinanza prefettizia n. 46213 del 08/08/2014 relative al piano di viabilità ed alla deviazione del traffico. P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 2 131 P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 3 - 2010 SEZIONE 2 - Allegato 3 132 SEZIONE 2 - Allegato n. 3 PIANO OPERATIVO DI INTERVENTO SANITARIO P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 3 133 INTRODUZIONE Un incidente all’interno della Raffineria API di Falconara M. potrebbe costituire un’emergenza di ragguardevoli dimensioni per la salute degli operatori e di rilevante impatto per la cittadinanza e per le strutture sanitarie di tutti i distretti ospedalieri limitrofi. Il presente protocollo, stante la disproporzione tra risorse immediatamente disponibili ed esigenze assistenziali in un tale evento, costituisce un modello di intervento che ha l’obiettivo di sfruttare al massimo le risorse esistenti. Questo modello deve essere costantemente efficace per tutte le ore ed i giorni dell’anno per ottenere un trattamento iniziale adeguato ed una cura qualificata di un elevato numero di feriti. Nello scenario in oggetto l’analisi dei fattori di rischio evidenzia tre patologie predominanti: 1. L’intossicazione 2. Il politrauma 3. L’ustione I parametri di base considerati, in accordo con le linee guida emanate dal Dipartimento della Protezione Civile in caso di catastrofi sociali, sono costituiti da: 1. Numero delle persone coinvolte: il numero massimo di persone coinvolte è di max n.700 unità all’interno della zona di sicuro impatto . 2. Gli spazi su cui si sviluppa l’impianto si estendono su di una superficie di 4 Kmq. Sono presenti vie di accesso e deflusso regolamentate. 3. L’attività nell’impianto si svolge con orario 06-14; 14-22; 22-06. 4. Elementi di contaminazione dello scenario possono essere costituiti dal sedime ferroviario contiguo all’impianto. La letteratura specifica, in relazione al numero di pazienti coinvolti in caso di emergenza sanitaria, prevede le seguenti categorie di eventi: 1. Incidente singolo Prevede: - il coinvolgimento di singoli individui - una adeguata disponibilità di risorse 2. Incidente multiplo Prevede: - il coinvolgimento di più individui - una adeguata disponibilità di risorse 3. Incidente maggiore Prevede: - il coinvolgimento fino a 50 individui - il superamento della usuali capacità di risposta del Sistema sanitario di emergenza 4. Evento catastrofico ad effetto limitato Prevede: - il coinvolgimento >50 individui - il superamento della usuali capacità di risposta del Sistema sanitario di emergenza - una estensione temporale delle operazioni di soccorso < 12 ore P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 3 134 5. Evento catastrofico Prevede: - il coinvolgimento >50 individui - il superamento della usuali capacità di risposta del Sistema sanitario di emergenza - una estensione temporale delle operazioni di soccorso > 12 ore. Un incidente alla Raffineri API di Falconara M., sulla base degli scenari proposti, prevede la predisposizione di un piano per l’incidente maggiore. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. La catena del soccorso presuppone la attivazione di procedure specifiche: La ricezione della chiamata La attivazione dei soccorsi La ricognizione circostanziata L’individuazione, il recupero e la evacuazione delle vittime al posto di Triage Il Triage primario Il condizionamento dei malati Il loro trasporto verso gli ospedali di riferimento Sulla base di quanto sopra si propone il seguente piano. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 3 135 PIANO DI INTERVENTO 1. Ricezione della chiamata Sulla base dei dati della chiamata effettuata dal Gestore/Vigili del Fuoco viene definita l’entità dell’evento incidentale. 2. Attivazione dei soccorsi L’intervento sanitario viene dimensionato sulla base dei dati così come forniti al punto precedente. Possono essere attivate le seguenti risorse: Equipaggio ALS Falco Equipaggio ALS Ancona 02 Equipaggio del Servizio Regionale di Elisoccorso Attivazione del PMA Attivazione della SOUP ( Sala Operativa Unificata e Permanente) Attivazione degli equipaggi BLSD del Sistema Territoriale di Soccorso e dei mezzi necessari al trasporto dei feriti presso le strutture sanitarie di riferimento. Per il coordinamento delle operazioni di soccorso viene individuato, tra il personale medico intervenuto sulla scena appartenente agli equipaggi del servizio di Elisoccorso, Ancona 02 e Falco 01 il “Direttore dei Soccorsi Sanitari” (DSS). Referenti del Servizio 118 vengono inviati presso i Centri Operativi eventualmente istituiti dalle competenti autorità. 3. Ricognizione circostanziata Prevede la verifica delle informazioni ed il corretto dimensionamento dell’evento. Viene effettuata dagli equipaggi sanitari inviati sulla scena e, se disponibile, dall’equipaggio del Servizio regionale di elisoccorso. 4. Individuazione e recupero delle vittime Comporta prioritariamente il salvataggio (allontanamento dall’agente lesivo) dei feriti ed il loro raggruppamento presso un’area di raccolta individuata in luogo protetto dal Direttore Tecnico dei Soccorsi (DTS) e dal Direttore dei Soccorsi Sanitari (DSS). Viene effettuata dai primi equipaggi di soccorso inviati sulla scena in collaborazione con il personale tecnico presente. Va evitata, in questa prima fase, la evacuazione incontrollata dei feriti cioè il trasporto effettuato con mezzi di fortuna e verso sedi ospedaliere non preordinate senza aver prima effettuato un corretto triage. 5. Triage primario E’ la classificazione delle vittime secondo criteri di gravità e si basa sulle necessità dei pazienti in relazione alle risorse disponibili. Determina il grado di urgenza dell’atto terapeutico e, di conseguenza, l’ordine di priorità di trattamento in relazione alle risorse disponibili. Si avvale del protocollo START (Allegato A), viene effettuato presso l’area di raccolta – PMA ed è finalizzato alla evacuazione dei feriti verso gli ospedali di riferimento. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 3 136 6. Condizionamento dei feriti E’ costituito dagli atti medici che assicurano la immediata sopravvivenza e la stabilizzazione delle lesioni così da permettere il trasporto dei feriti. Il primo trattamento, in questa fase, effettuato presso l’area di raccolta, si basa sulle priorità ABCDE (controllo vie Aeree e rachide cervicale; respiro-Breathing con controllo ossigenazione/ventilazione; Circolazione con controllo delle emorragie; Immobilizzazione del rachide in toto). Le procedure di condizionamento sono finalizzate al trasporto dei feriti direttamente nei Pronto Soccorso degli ospedali di riferimento prescelti. La loro entità è subordinata al rapporto tra il numero dei feriti e le risorse presenti sul posto. Di norma si verificano due tipi di situazioni: 1. Il numero di feriti e la loro gravità non eccedono le possibilità terapeutiche. Sono trattati per primi i pazienti con problemi immediati di sopravvivenza. 2. Il numero di feriti e la loro gravità superano le possibilità terapeutiche. Sono trattati per primi quei pazienti che presentano le più alte probabilità di sopravvivenza con il minor impegno possibile di tempo, attrezzature, materiali e personale. 7. Trasporto dei feriti E’ il trasferimento dei feriti dal luogo dell’evento all’area di raccolta (piccola Noria) e dall’area di raccolta verso le sedi di destinazione (grande Noria). Viene effettuato utilizzando i mezzi e gli equipaggi dell’Azienda e delle Associazioni di volontariato e della C.R.I. prontamente disponibili sul territorio. Il trasporto avviene secondo i criteri e le modalità di cui all’allegato B. Al termine delle procedure di soccorso si procederà sia al controllo dei soggetti incolumi che alla revisione finale dei deceduti per gli adempimenti medico-legali. Non dovrà essere tralasciata una revisione critica a distanza dell’operato tecnico sanitario. ESIGENZE TECNICHE Le garanzie per l’affermazione delle scelte metodologiche sopra riportate vengono riposte in: 1. Un idoneo equipaggiamento di scorte sanitarie (zaini di riserva) 2. La possibilità di far pervenire in breve tempo, sul posto, equipaggi sanitari per un primo intervento 3. Un sistema di comunicazione esclusivamente sanitario operativo tra la Centrale Operativa 118, i Centri Operativi istituiti, il D.S.S. e gli operatori sanitari presenti sulla scena 4. La individuazione di un’area di raccolta. Tale luogo dovrà essere al riparo dall’evento lesivo e deciso, al momento, in virtù delle necessità (PMA). Tale area dovrà permettere l’accesso di autoveicoli per il trasporto dei feriti sia in entrata che in uscita 5. La individuazione di un luogo per la deposizione e la ricomposizione delle salme. 6. Un programma di training e di controllo qualità basato sui risultati di almeno una esercitazione annua. Tale modello dovrà essere attuabile in tempi non superiori ai 30 minuti dal tempo zero di ricezione della prima chiamata. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 3 137 AREA DI RACCOLTA – PMA 1. Viene istituito sulla scena dell’evento, in zona sicura, dal Direttore dei Soccorsi Sanitari secondo le indicazioni fornite dal Direttore Tecnico dei Soccorsi. 2. Il personale è costituito dagli equipaggi sanitari inviati sulla scena. 3. Come materiale sanitario viene utilizzato quello presente negli zaini di riserva in dotazione agli equipaggi. 4. Deve essere immediatamente disponibile il seguente materiale: Schede di Triage Tavole Spinali Barelle Impilabili Teli portaferiti Kit per grandi Ustionati Acqua Torce elettriche 5. I feriti affetti da patologie a carattere di urgenza differibile (codice verde) o di non urgenza stazionano sul posto e vengono evacuati, nell’ordine, in tempi successivi. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 3 138 ALLEGATO A ALLEGATO A PROTOCOLLO START P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 3 139 ALLEGATO A TRIAGE "START" (SEGNARE IL CODICE RISCONTRATO) PUO' CAMMINARE VERDE SI NO NERO NO RESPIRA > 3O atti/min dopo disostruzione vie aeree SI ROSSO ROSSO < 30 atti/min POLSO RADIALE PRESENTE SI NO ROSSO ESEGUE ORDINI SEMPLICI GIALLO P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 3 SI NO ROSSO 140 ALLEGATO A Scheda paziente N.° CODICE CRITICITA' (START) NOME: SESSO: ETA': LUOGO DI REPERIMENTO PAZIENTE TIPOLOGIA EVENTO PROCEDURE EFFETTUATE cannula oro faringea emostasi protezione termica POSIZIONE DI TRASPORTO CONDIZIONI CLINICHE E TRATTAMENTO P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 3 141 ALLEGATO B ALLEGATO B TRASPORTO PRESSO GLI OSPEDALI DI RIFERIMENTO NELLA MAXIEMERGENZA P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 3 142 ALLEGATO B Nella maxiemergenza presso la raffineria API di Falconara M. tre sono i quadri clinici dominanti: L’intossicazione da fumo e vapori caldi Il politrauma L’ustione L’intossicazione 1. I pazienti intossicati hanno la precedenza nel trattamento. 2. Risulta in particolare prioritario, prima del trasporto, il sostegno della ossigenazione e della ventilazione. 3. Le sedi di riferimento sono costituite dagli ospedali con disponibilità di posti letto di Terapia Intensiva, nell’ordine, secondo la distanza: a. Ospedale Torrette b. Ospedale di Jesi c. Ospedale di Senigallia Il politrauma 1. I pazienti politraumatizzati hanno la precedenza nel trasporto verso gli ospedali di riferimento. 2. Risulta in particolare prioritario, prima del trasporto, la immobilizzazione del rachide cervicale o del rachide in toto, secondo le indicazioni cliniche. 3. Le sedi di riferimento sono costituite, nell’ordine, in relazione alla patologia ed alla distanza: a. Ospedale Torrette b. Ospedale Jesi c. Ospedale Senigallia d. Ospedale Fano L’ustione 1. I pazienti ustionati, se non intossicati, sono trasportati successivamente rispetto ai precedenti. 2. Dopo il primo trattamento, il condizionamento dei feriti prima del trasporto prevede la protezione termica a prevenzione di una perdita eccessiva di calore. 3. Le sedi di riferimento sono costituite, nell’ordine, da: a. Ospedale Torrette b. Ospedale Jesi c. Ospedale di Senigallia d. Ospedali dotati di Centro Grandi Ustionati, secondo disponibilità, anche con mezzi aerei. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 3 143 SEZIONE 2 - Allegato n. 4 ELENCO NUMERI DI TELEFONO PER LA GESTIONE DELL’EMERGENZA P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 4 144 ELENCO DELLE UTENZE TELEFONICHE - MINISTERO INTERNO – Dip. VV.F. e Soccorso Pubb. e Difesa Civile Sala Operativa 06/46547142 FAX 06/4814695 - PRESIDENZA CONSIGLIO MINISTRI – Dip. Protezione Civile Sala Operativa 06/68202265-6-7-8 FAX 06/68202236-23 - MINISTERO DELL’AMBIENTE e DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE - Centralino 06-57221 _______________________________________________________________________________ - ENAC – DIREZIONE AEROPORTUALE REGIONI CENTRO 071/9156083 Fax 071/9156036 071/2827202 - AERDORICA S.p.A. – Gestore aeroportuale - ENAV S.p.A. - Responsabile C.A. Ancona-Falconara 071-5901901 071 5901902 - Torre di Controllo in orario di servizio 071-5901911 N.B. le comunicazioni dovranno prioritariamente essere dirette al Responsabile, reperibile durante l’ora d’ufficio 09.00/16.00 al numero sopra riportato ed in altri orari al n. 3346534989 Fax - AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE – Centralino Ufficio Protezione Civile Servizio di Pronta reperibilità h 24 071-58941 071-5894448-415- 669 335 6420896 - A.N.A.S. ANCONA 071-5091 - A.R.P.A.M. – Dipartimento provinciale Ancona - Direttore - Pronta disponibilità (pomeriggio, notturno e festivo) 071/28732722 Cell. 3204361829 335/7860047 335/7860048 - AREA VASTA 2 – ANCONA “ “ SENIGALLIA “ “ JESI “ FABRIANO 071/87051 071/79091 0731/534111 0732/7071 - CAPITANERIA DI PORTO – Direzione Marittima Ancona 071/502101 - CARABINIERI : Pronto Internvento - COMANDO REGIONE MARCHE - CARABINIERI COMANDO PROVINCIALE 112 071/5031 “ “ - TENENZA CARABINIERI DI FALCONARA P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 4 Centralino unico “ “ 071/910144 145 Fax - COMUNE DI ANCONA: Centralino Fax Sindaco Protezione Civile Polizia Municipale - COMUNE DI CHIARAVALLE Centralino Fax Sindaco Polizia Municipale Reperibilità - COMUNE DI FALCONARA M.MA Numero riservato alle Autorità ed agli Enti Numero Verde per segnalazioni ed informazioni Ufficio Ambiente “ “ Fax Dirigente IV° Settore LL.PP. Funzionario Tecnico U.O.C. Tutela Ambientale Segreteria Sindaco - COMUNE DI MONTEMARCIANO Centralino Fax - MULTISERVIZI S.p.A. - CORPO FORESTALE DELLO STATO - Comandante Provinciale Dr. Piero Possanzini - Comandante Stazione di Ancona - CROCE ROSSA ITALIANA P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 4 071/2221 071/2222109 071/2222377 - 2375 071/2222515 071/2222200 071/9499011 071/742373 071/9499206 071/9499250 - 9499275 334 6109093 334 6115511 071/910058 800.12.22.12 071/911213 071/9174719 071 9160111 3355830094 071/9177274 275 222 331 6585692 071/9160111 Sindaco Polizia Municipale Sindaco Comando Polizia Municipale H 24 071/9173572 071/9163310 071/9163319 071/9163301 071-9163372 348 0440858 071/2893320 0731/86542 335 7805885 335 7805842 071/283001 146 - ENEL DIVISIONE INFRASTRUTTURE E RETI – RETE ELETTRICA Centro Operativo AT- MT di ANCONA presidio h24 - TERNA S.P.A. Sala Controllo Ripartizionedi Roma Tel. Cel. Fax 071/2465839 071/2832139 06/83157211/12 06/83107211/12 06/87121616 06/87121574 3289743890 3465027148 0683107214 - RETE FERROVIARIA ITALIANA SPA Direzione Territoriale Produzione ANCONA Dirigente Movimento Stazione di Falconara M.ma (operativo h 24) Tel. 071 91656374 Tel. 071 91656375 Fax. 071 91659380 Cell. 3138095442 (D.M. Interno) Cell. 3138010187 (D.M. Operatore) Dirigente Coordinatore Movimento di BARI LAMASINATA (Operativo h 24) Tel. 080 5895 6935 Fax. 080 5895 6937 Cell. 3138095600 - GUARDIA DI FINANZA (Comando Gruppo Provinciale) 117 071/22722850 - POLIZIA STRADALE ANCONA - Dirigente Sezione Polizia Stradale Ancona 071/227591 334 6905041 - POLIZIA FERROVIARIA 071/214971 - POLIZIA MARITTIMA 071/227471 - PREFETTURA DI ANCONA - Centralino 071/22821 - QUESTURA - Sala Operativa 071/22821 113 071-2288450 071-2288675 - RAFFINERIA A.P.I. 071/91671 P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 4 147 - REGIONE MARCHE - Sala Operativa Unificata Permanente Fax Fax - SERVIZIO 118 Centrale Operativa 118 071/2199 - TELECOM : Control Room di Security - h 24 n. Verde Universale n. Verde Nazionale Tel. Fax - VIGILI DEL FUOCO Centralino Pronto Intervento Capo Servizio P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 4 071/8064163-4 840001111 071 8062419 0080018112004 800861077 02/55214884 02/54104859 06 41861507 071/280801 115 071/28080231 148 SEZIONE 2 - Allegato n. 5 ELENCO NUMERI DI TELEFONO DITTE OPERANTI NELLA RAFFINERIA CON CANTIERI PERMANENTI P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 5 149 DITTE OPERANTI NELLA RAFFINERIA CON CANTIERI PERMANENTI NOMINATIVO DITTA SPECIALIZZAZIONE ABB SpA manutenzione analizzatori ACR REGGIANI AEG ANTEA BALDUCCI CARMAR SUB CLEA COIBESA COIMA P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 5 INDIRIZZO TELEFONO 071 9167598, 335 211679 Silvestrelli INDIRIZZO POSTA ELETTRONICA [email protected] servizi ecologici Via Statale Nord, 162 Mirandola (MO) int. Api 556, 366 1842074 Corso [email protected], [email protected] telecomunicazioni Via G. Marconi 31/g int. Api 317, 349 7574607 Pierantoni [email protected], aeg/api.it Via dell' Industria, 16 Falconara (AN) int. Api 596, 329 0585477 Antonelli, 320 9188184 Brocanelli [email protected] Via Indipendenza, 7 Senigallia (AN) 071 698414, 339 4100791 Gasparini [email protected] reti e trasmissione dati tinteggiature 335 7175712 Di Cosmo, 335 5346014 Dionisio, 335 [email protected], 7175710 Ceccacci, 335 [email protected] 7175713 Zoppi lavori subacquei Via Einaudi, 14 Ancona lavori edili Via della Tecnica, 52 Falconara (AN) 071 9172441 cantiere, 071 [email protected], 9175865 sede, 347 2845872 [email protected] Lucci, 347 2845871 Rosi coibentazioni e allestimento ponteggi via Terralba, 17 - Loc. Pomara Arcola (SP) 071 9161468 cantiere, 0187 562965 sede, 339 8190359 [email protected], [email protected] Ranno consorzio Via Fiumesino, 65 Falconara (AN) 071 911626 sede, 366 9267548 Monaco [email protected] 150 COSMI lavori meccanici Via E. Mattei 30/A Ancona 071 9160026 cantiere, 071 2074375 sede, 335 7211977 [email protected] Carletti, 337 631495 Bronzini CSA analisi ambientali Via Al Torrente, 22 Rimini 0541 791050 sede, 338 7156936 Belardinelli [email protected], [email protected] DE PASQUALE manutenzione macchine rotanti Via Palese km 2,7 Modugno (BA) 071 9174038 cantiere 348 8057138 Garofalo [email protected] anticorrosione Via Fauser, 36 Novara int. Api 632, 339 2005849 Cruciano [email protected] [email protected] DONEGANI ELCO FER PLAST IMAC IMI ITALSABI P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 5 installazione e manutenzione impianti elettrici via Flaminia, Falconara (AN) 071 913187 cantiere, 071 916351 sede, 335 7581959 Andreucci, 335 7581961 Orciani carpenterie metalliche ss Appia Nord km 1 Taranto 099 4713172, 348 1315442 Caroppi O., 347 1024730 [email protected] Caroppi M. installazione e manutenzione apparati di controllo Via della Tecnica, 16 Falconara (AN) 071 911357 Cantiere, 338 1617660 Morici lavori meccanici Via Galilei, 8/B Monte San Vito (AN) 071 9160543 cantiere, 071 741131 sede, 333 4102110 [email protected], Fratoni 331 3525029 Fratoni [email protected] L. 333 4117353 Caracciolo controlli non distruttivi, analisi metallurgiche, trattamenti termici, ispezione impianti Strada Delle Buse, 7 Sandrigo (VI) int. Api 631, 335 6984865 Russo [email protected] [email protected], [email protected] 151 MEDITERRANEA MICHELA servizi ambientali lavori edili Via dell' Industria, 15 b/c Montemarciano (AN) 071 9175708, 338 7675183 Caimmi, 335 6133386 Rognoli, [email protected] 0719166378 cantiere, 0733 Via G. Puccini, 75 Potenza Picena 880442 sede, 348 4530216 [email protected], (MC) Mencarelli, 348 4530213, [email protected] Butteri, noleggio mezzi di sollevamento e munutenzioni industriali Via E. Mattei 30/A Ancona 071 227611, 335 5422446 Di Filippo [email protected], [email protected] PADELLA assistenza caldaie e condizionatori Via Bachelet, 11 Sambucheto di Montecassiano (MC) 0733 290304, 335 7900946 Giulianelli, 338 8900358 Gigli [email protected] PARESA manutenzione serbatoi di stoccaggio Via Romea, 655 Cesena (FO) 071 9172563, 335 395480 Salvucci, 320 9477869 Ballatore [email protected], [email protected] RENDELIN&COMAVER Manutenzione e verniciature industriali Via A. De Curtis, 4 CAP 80040 Cercola (NA) 071 913632 cantiere, 081 7331188 sede, 348 0050684 [email protected] Grilli, OMEC SIMAM SOL P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 5 servizi e analisi ambientali produzione gas compressi e liquefatti int. Api 571, 348 4049727 [email protected], Via Cimabue, 11/2 Senigallia (AN) Piccinini 335 7183531 [email protected], Fantini 392 2367228 Simam Via Vanoni, 5 Ancona 071 202206, 348 7417045 Mengarelli 345 3982098 Braconi [email protected], [email protected] 152 SEZIONE 2 - Allegato n. 6 MODULISTICA PER LA GESTIONE DELL’EMERGENZA P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 6 153 INFORMATIVA Data dell’incidente rilevante: inizio .................................... fine: ........................................... Ora dell’evento incidentale: inizio .................................... fine: ........................................... Impianto o apparecchiatura: ..................................................................................................................... TIPO DI INCIDENTE: Rilascio ........................................................................................................................................... Incendio .......................................................................................................................................... Esplosione.......................................................................................................................................... Altro .................................................................................................................................................. _________________________________________________________________________________ CONDIZIONI AL CONTORNO : Nessuna Nebbia Pioggia Grandine neve Precipitazioni Pressione atmosferica (mb) : .............................. Umidità relativa: ................................................ Velocità del vento: ............................................. DESCRIZIONE DELL’INCIDENTE: Le circostanze dell’incidente (breve descrizione) P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 6 154 Le sostenze pericolose presenti: Dati disponibili per valutare le conseguenze dell’incidente: Numero di persone coinvolte: ................................................................................................................. Misure di emergenza adottate: P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 6 155 SEZIONE 2 - Allegato n. 7 PIANO DI EVACUAZIONE AUTOCISTERNE DALLA RAFFINERIA API P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 7 156 Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Ancona MISURE PER L’EVACUAZIONE DELLE AUTOCISTERNE DALLA RAFFINERIA A.P.I. IN CASO DI INCIDENTI Premesso che verrà data la massima precedenza alle operazioni connesse con la sicurezza, si concorda sulla opportunità che, in caso di pericolo, venga tenuto conto delle seguenti misure preventive: 1) Il rappresentante della Società A.P.I. (capo Fabbrica o un Dirigente) dispone la sospensione dei carichi in corso e avvisa il militare della G.di F. al varco, della necessità di far allontanare gli automezzi dalla Raffineria, specificando se essi debbano restare o meno nel piazzale antistante lo stabilimento o proseguire oltre. 1A) SOSTA NEL PIAZZALE In questo caso, tutti gli automezzi si recano nel piazzale antistante la Raffineria e la Società, appena compilati i documenti di accompagnamento per gli automezzi che hanno completato il carico e la pesatura del lordo, consentirà che gli stessi si rechino alla destinazione prevista seguendo le vie di esodo stabilite dalla Polizia Stradale o da altre forze di polizia. per gli altri automezzi che non hanno effettuato la pesatura del lordo appena possibile verrà effettuata tale operazione presso il vicino deposito libero e quindi verranno emessi i documenti relativi. Qualora in breve tempo cessi il pericolo, sarà consentito invece il rientro in Raffineria. 2B) EVACUAZIONE OLTRE IL PIAZZALE Tutti gli automezzi, in attuazione delle indicazioni della Società A.P.I., si avvieranno, salvo specificazione contraria, in direzione nord. In considerazione della interdizione della zona al traffico circostante, essi dovranno percorrere la SS 16 in direzione nord fino a recarsi al parcheggio sito nel comprensorio della Conerobus s.p.a. di Marina di Montemarciano, dove dovranno sostare in attesa di disposizioni della ripetuta Società di Raffineria. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 7 157 Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Ancona Appena possibile, autocisterne, su disposizione dell’azienda di raffineria, riconfluiranno presso gli Stabilimenti A.P.I. per completare le operazioni di carico. All’altezza dell’incrocio della SS. 16 con il parcheggio della Conerobus s.p.a. una pattuglia automontata della Compagnia Carabinieri di Senigallia bloccherà il traffico in uscita delle autocisterne per indirizzarle al piazzale di che trattasi. Qualora per motivi di sicurezza o per altre ragioni accertate risultasse impraticabile la via a nord, la Società di raffineria, ritenendo comunque necessaria la evacuazione degli automezzi dall’ambito degli Stabilimenti A.P.I., avvierà gli stessi in direzione sud, attraverso la variante per Jesi, con uscita obbligatoria a Monsano e sosta nel piazzale antistante ex Zuccherificio SADAM, ovvero, qualora questo non fosse disponibile per situazione contingente, verso l’area Z.I.P.A., secondo le indicazioni fornite dall’ufficio di Gabinetto della Questura, eventualmente di intesa con la Compagnia Carabinieri e con il Corpo di Polizia Municipale di Jesi. 2) In relazione alla situazione del traffico potranno essere comunque apportate, dalle forze dell’ordine, le modifiche dei tragitti rese necessarie per l’attuazione della pianificazione. 3) Sarà cura della ripetuta Società di raffineria tenere costantemente informate la Guardia di Finanza e l’U.T.F. dell’evolversi della situazione, sia in termini di emergenza che di movimento degli automezzi. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 2 - Allegato 7 158 SEZIONE 3 INFORMAZIONE E NORME COMPORTAMENTALI PER LA POPOLAZIONE (a cura del Comune di Falconara Marittima) P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 3 159 3.1. Informazione e norme comportamentali per la popolazione L’informazione alla popolazione esposta e/o interessata da un rischio di incidente rilevante viene attivata dal Sindaco attraverso l’impiego dei mezzi, in dotazione al Comune ed installati presso la sede comunale di Via Cavour numero 3. L’informazione per la popolazione da attivare in caso di emergenza è quella «attiva» ed è finalizzata alla limitazione dei danni alle persone che potrebbero derivare da una situazione pericolosa in atto all’interno del Complesso API. Obiettivo primario di tale informazione è far veicolare, attraverso i mezzi di comunicazione di cui dispone l’Amministrazione, una serie di notizie concernenti le azioni comportamentali da tenere, in funzione, ovviamente, della categoria di incidente in atto, per l’autoprotezione e per non intralciare l’operato delle squadre di soccorso. A tale riguardo, l’informazione viene differenziata per livello di allertamento riguardante il Comune, così come stabilito nella tab. ….. del PEE. ATTENZIONE Informazione di tipo indiretto (fornita a chi specificamente la richiede) e, comunque, di tipo meramente conoscitivo. Contenuti e modalità della informazione sono decisi dal Sindaco (per incidenti di Categoria I). PREALLARME Informazione di tipo diretto (fornita a tutti i cittadini) finalizzata alla conoscenza dell’accaduto e della sua evoluzione. L’obiettivo è evitare panico tra la popolazione esposta e non aggiungere rischi aggiuntivi dovuti all’intralcio dell’azione delle squadre di soccorso. Contenuti e modalità della informazione sono decisi dal Sindaco in conformità alle disposizioni del presente PEE per incidenti di Categoria II). ALLARME Informazione di tipo diretto e specifico (per i cittadini esposti e per i soggetti interessati) finalizzata a fornire notizie su norme comportamentali di autodifesa nonché organizzative in caso di evacuazione. Contenuti e modalità della informazione sono decisi dal Sindaco in conformità alle disposizioni del presente PEE e di quanto disposto dall’art.22 del D.Lgs.344/1999 e ss.mm.ii. (per incidenti di Categoria III). . 3.2. Organizzazione del sistema informativo per la popolazione In regime di emergenza, la sede operativa dell’Amministrazione, solo ai fini della diffusione dei messaggi alla popolazione, è la Sala Emergenze appositamente allestita di via Cavour n°3. In essa operano soggetti appositamente incaricati alla gestione operativa del flusso informativo e coordinati dal Dirigente di Settore. La direzione dell’azione informativa, riferita ad una categoria qualsiasi di incidente, viene improntata ricorrendo all’impiego di un sistema automatico di avviso alla popolazione (denominato SiDAP) di cui si è dotata l’Amministrazione comunale e che prevede i seguenti sistemi riceventi che diffondono alla popolazione i messaggi relativi all’emergenza inviati su tecnologia ip via rete adsl da una stazione trasmittente installata presso la Emergenze: P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 3 160 SISTEMA DI DIFFUSIONE AUDIO FISSO costituito da altoparlanti fissi per la diffusione sonora dei messaggi in tempo reale sul territorio. SISTEMA DI DIFFUSIONE AUDIO MOBILE costituito da altoparlanti installati su una stazione ricevente mobile installata sui mezzi della Polizia Municipale o altri mezzi comunali per la diffusione sonora dei messaggi in tempo reale sul territorio. La stazione mobile oltre ai messaggi trasmessi dalla centrale operativa è in grado di diffondere anche messaggi informativi inviati tramite microfono in diretta dall’interno dell’automezzo. SISTEMA DI DIFFUSIONE RADIO: costituito da stazioni riceventi installate presso n°2 emittenti radiofoniche locali che consente la diffusione dei medesimi messaggi informativi relativi all’emergenza inviati agli altoparlanti bypassando il normale palinsesto radiofonico. PRESIDIO TELEFONICO H24, attraverso il servizio di reperibilità comunale. Nel formulare i messaggi alla popolazione viene tenuto in considerazione che essi sono indirizzati a soggetti che nel tempo sono stati sottoposti anche ad azioni informative attraverso la distribuzione di pieghevoli, fascicoli e schede informative. Si allega copia del depliant distribuito alla popolazione residente nei quartieri limitrofi allo stabilimento. In ogni caso, per l’attivazione dell’informazione il Centro di Coordinamento è la Sala Emergenze appositamente allestita di via Cavour n°3 che, a seconda del livello di gravità dell’incidente, su decisione del Sindaco o suo delegato, farà veicolare le notizie più adeguate all’occorrenza e finalizzate principalmente alle norme ed alle azioni di autoprotezione da attuare. 3.3. Struttura della procedura di informazione La procedura dell’informazione attiva ha inizio quando il C.G.E. (Coordinatore Generale dell’Emergenza) della Raffineria API comunica al Sindaco la tipologia di incidente accaduto in Raffineria. Questi, in qualità di responsabile dell’informazione per la popolazione, dispone l’attivazione del conseguente stato di allertamento da gestire in funzione dell’evoluzione del fenomeno incidentale nonché degli effetti ad esso associati (sovrapressione, irraggiamento, prodotti tossici contenuti nel fumo, rilascio tossico o ecotossico), ferme restando le disposizioni organizzative del presente piano di emergenza. L’allarme o allertamento necessita, comunque, di una codifica dell’informazione finalizzata al suo immediato recepimento da parte dei soggetti coinvolti o interessati. In particolare, la codifica deve riguardare le notizie da diramare attraverso i mezzi radio di informazione; le notizie da diramare attraverso l’impianto di diffusione devono, invece, essere mirate ai soli soggetti interessati API – Raffineria di Ancona S.p.A. 161 P.E.E. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 3 dai potenziali effetti dannosi dell’evento in essere, richiedendo così una gestione “real time” dal Sindaco o Suo delegato. Mentre le prime hanno come obiettivo principale quello di evitare intralci per le squadre di soccorso, le altre devono riguardare la sicurezza dei soggetti a rischio con particolare attenzione anche alle loro azioni comportamentali di autoprotezione. Per quanto attiene la codifica dell’informazione, vengono riportate nell’allegato 1 della presente sezione le schede informative standard che verranno fatte veicolare attraverso le emittenti locali. Per la gestione dell’informazione alla popolazione interessata non è prevista, ovviamente, una codifica in quanto i fattori che potrebbero caratterizzare l’evento e la sua evoluzione sono talmente variabili ed aleatori da rendere impossibile una pur minima standardizzazione informativa. Sarà compito del Coordinatore dell’informazione (Sindaco o Suo delegato) renderla più semplice e comprensibile a tutti, anche con l’ausilio dei nuovi sistemi informatici di cui dispone e della conoscenza diretta del territorio. In allegato n. 6 è riportata la sintesi del piano di emergenza per persone non autosufficienti abitanti nei quartieri di Villanova e Fiumesino, elaborato dal Comune di Falconara Marittima. Il piano viene costantemente aggiornato dall’Amministrazione comunale. P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 3 162 SEZIONE 3 - Allegato N. 1 MODULISTICA P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 3 - Allegato 1 163 MODULISTICA PER LA CODIFICA DELL’INFORMAZIONE VIA RADIO Messaggio da diramare via radio - ATTENZIONE Attenzione, alle ore XXXXXXX di oggi XXXXX, si è verificato presso la Raffineria Api un incidente di categoria 2/3 dovuto ad una fuoriuscita di sostanza pericolosa che ha causato un/una (incendio, esplosione, immissione, sversamento). Si esclude, per il momento, che gli effetti dell’evento possano recare danno ai cittadini interessati. I tecnici dell’Azienda, coadiuvati dalle squadre di soccorso intervenute sul luogo, sono impegnati a riportare l’impianto interessato nelle condizioni normali di esercizio. Le autorità competenti sono state allertate per seguire l’evolversi della situazione. Ulteriori notizie ed informazioni saranno fornite non appena disponibili. Si prega di non telefonare all’Azienda ed alle Autorità per non intasare le linee telefoniche e di prestare attenzione alle informazioni diramate dal Sindaco attraverso i mezzi visivi e diffusivi. Quanti fossero in viaggio nella direzione di Falconara Marittima sono pregati di attenersi alle indicazioni ed ai consigli forniti dai corpi di polizia preposti all’attivazione del piano traffico; è importante non intralciare l’operato delle squadre di soccorso. Messaggio da diramare via radio _CESSATO ALLARME Attenzione, a seguito dell’incidente verificatosi alle ore XXXXXXX di oggi XXXXX presso la Raffineria Api,, dovuto ad una fuoriuscita di sostanza pericolosa che ha causato un/una (incendio, esplosione, immissione, sversamento), è stato attivato il Piano di Emergenza Esterno. Il Prefetto di Ancona, sentite le Autorità competenti, comunica la fine dello stato di Emergenza. Si prega, comunque, la popolazione interessata ad attenersi a quanto eventualmente comunicato dal Sindaco attraverso i mezzi visivi e diffusivi. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 3 - Allegato 1 164 Messaggio da diramare via radio - EVACUAZIONE Attenzione, a seguito dell’incidente verificatosi alle ore XXXXXXX di oggi XXXXX, dovuto ad una fuoriuscita di sostanza pericolosa che ha causato un/una (incendio, esplosione, immissione, sversamento), è stato attivato il PEE per la raffineria API. Il Sindaco di Falconara M.ma, anche sentito il CPPC, sebbene non ci sia evidenza che l’evento comporti rischi alla salute dei cittadini interessati, ha stabilito l’evacuazione del quartiere XXXXXXXX del Comune di Falconara Marittima. La popolazione evacuata deve recarsi presso il centro di raccolta di XXXXXXXX; prima di lasciare la propria abitazione o luogo di lavoro, ci si deve accertare di aver chiuso le porte e le finestre, di aver disattivato l’impianto elettrico e l’impianto di erogazione del gas. Le zone evacuate sono piantonate dalle Forze di Polizia. Per i diversamente abili presenti nel Centro Sociale di Via Marsala, 29 è stato attivato il piano di Emergenza specifico da parte dell’Amministrazione comunale; Per i malati con necessità di particolare assistenza occorre attivare il servizio 118 in quanto soggetto operativo del Piano Sanitario del PEE. Il coinvolgimento della scuola XXXXXXXXX prevede l’attivazione, da parte del Dirigente Scolastico, della procedura di emergenza riguardante l’evacuazione dell’Istituto. Il Sindaco di Falconara M.ma fa presente che l’evacuazione è stata decisa in via precauzionale ed esorta la popolazione coinvolta a mantenere la calma e seguire le istruzioni senza creare o incrementare il panico. P.E.E. API - Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 3 - Allegato 1 165 SEZIONE 3 - Allegato N. 2 AZIONI COMPORTAMENTALI P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 3 - Allegato 2 166 AZIONI COMPORTAMENTALI DA ATTUARE IN CASO DI ALLARME (Incidente di categoria 3) L’annuncio sarà dato con un suono di SIRENA dalla raffineria API che ripeterà 3 squilli da 10 secondi con intervelli da 5 secondi. 3 squilli da 10 secondi con intervalli da 5 secondi Rifugiarsi al chiuso e possibilmente nel locale più idoneo caratterizzato da: ridotta superficie vetrata posto ai piani più elevati con pareti esterne dal lato opposto allo stabilimento disponibilità di acqua presenza di un mezzo di informazione Evitare l’uso di ascensori Chiudere tutte le finestre e le porte esterne, tenendosi a distanza da esse; non sostare in prossimità di superfici vetrate. Mantenersi sintonizzati sulle stazioni emittenti locali ovvero prestare attenzione ai messaggi diffusi mediante altoparlanti. Non usare il telefono. Lasciare libere le linee per le comunicazioni d’emergenza Arrestare i sistemi di ventilazione forzata, di riscaldamento e non utilizzare fiamme libere. P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 3 - Allegato 2 167 Non andare a prendere i bambini a scuola. Sono protetti ed a loro pensano gli insegnanti CESSATO ALLARME Uno squillo da 20 secondi Aprire tutte le finestre e porte per aerare i locali Portarsi all’aperto assistendo in tale operazione eventuali persone inabilitate Porre particolare attenzione nel riaccedere ai locali, in particolare a quelli interrati o seminterrati dove potrebbe esserci presenza di sacche di vapori. Costituisce parte integrante del presente allegato la documentazione relativa alla campagna informativa messa in atto dall’Amministrazione comunale e costituita da n° 1 Fascicolo informativo. P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 3 - Allegato 2 168 SEZIONE 3 - Allegato N. 3 PROCEDURA DI ATTIVAZIONE PER L’EVACUAZIONE DEI SOGGETTI PORTATORI DI HANDICAP CENTRO SOCIALE VIA MARSALA ISTITUTO DON GNOCCHI P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 3 - Allegato 3 169 Introduzione Con la revisione del PEE della Raffineria API di Falconara M.ma, si rende necessario predisporre un piano di emergenza per i luoghi destinati ad ospitare alcune categorie di soggetti sensibili o a rischio specifico per la ridotta mobilità. L’obiettivo del Piano deve essere quello di predisporre misure organizzative e gestionali finalizzate a facilitare la mobilità in caso di Emergenza che preveda l’evacuazione. Sono presenti sul territorio le seguenti strutture che potrebbero essere interessate: 1. Centro Disabili di via Marsala gestito dall’Amministrazione Comunale 2. Istituto per Disabili “Don Carlo Gnocchi” Ogni struttura su specifica richiesta del Sindaco, deve dotarsi di un proprio piano di emergenza finalizzato anche alla evacuazione. Pertanto, ciascuna struttura, dopo essere stata informata dal gruppo operativo della Sala Emergenze di Via Cavour, 3, si allerta e gestisce il proprio stato di emergenza in forma autonoma nelle more di una eventuale richiesta di evacuazione da parte del Sindaco. Lo stato di emergenza è quello relativo ad un evento incidentale di Categoria 3 e prevede lo stato di allarme generale (VV.F., ARPAM, COMUNE e PREFETTURA) che, come tale, comporta la pianificazione degli interventi di soccorso. Pertanto, il contenuto del presente piano riguarda le modalità operative ed organizzative che, in conformità a quanto previsto dal PEE della Prefettura, vengono messe in atto qualora insorgesse la suddetta situazione di Rischio di Incidente Rilevante. Si riporta di seguito la definizione ed il livello di allertamento degli enti operativi del PEE coordinato dalla Prefettura di Ancona. Tabella n.1 – ATTIVAZIONI INCIDENTI DI CATEGORIA 3 (possono avere ripercussioni rilevanti, sia per l’uomo che per l’ambiente, all’esterno dell’attività produttiva e possono essere controllati nel tempo con l’ausilio dei VV.F. e di altre risorse esterne) VV.F. ARPAM PREFETTURA COMUNE 118 RFI TORRE DI CONTROLLO ALLARME ALLARME ALLARME ALLARME Tale stato di ALLARME si instaura perché l’evento dannoso richiede, per il suo controllo nel tempo, l’ausilio dei VV.F e, fin dal suo insorgere o a seguito del suo sviluppo incontrollato, coinvolge con i suoi effetti sanitari le aree circostanti allo Stabilimento, divenendo così un rischio per l’incolumità e la salute pubblica. P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 3 - Allegato 3 170 CENTRO SOCIALE DI VIA MARSALA, 29 - FALCONARA MARITTIMA Compiti del Coordinatore I coordinatori del piano di evacuazione dei Servizi presenti all’interno dell’immobile sito in Via Marsale sono i Coordinatore dei servizi stessi. Il Coordinatore, ricevuto l’allarme attraverso il sistema informativo attivato dal Sindaco, allerta tutti i soggetti di sostegno dei portatori di handicap presenti all’interno del centro affinché si tengano pronti per una eventuale evacuazione. Il Coordinatore, o soggetto da lui specificamente incaricato, segue attentamente le notizie fornite dal sindaco o suo delegato con particolare attenzione alle condizioni meteo ed alla evoluzione dell’evento. Nella prima fase dell’emergenza si attiva affinché vengano rispettate, da parte degli ospiti e dai loro assistenti, le norme comportamentali generali e valide per tutti i soggetti non a rischio specifico. Chiudere tutte le finestre e le porte esterne, tenendosi a distanza da esse; non sostare in prossimità di superfici vetrate. Arrestare i sistemi di ventilazione forzata, di riscaldamento e non utilizzare fiamme libere. Qualora si rendesse necessario evacuare il Centro, su segnalazione del Sindaco, ciascun assistente si prenderà cura dei propri assistiti in modo da rendere più agevole l’esodo e facilitare le informazioni utili, in modo chiaro e sintetico, su ciò che sta accadendo e sul modo di comportarsi per facilitare l’allontanamento. Il luogo sicuro dove trasportare i portatori di handicap sarà il Pala Liuti o altro luogo comunicato ai Coordinatori dal Sindaco o suo delegato. Se per raggiungere il luogo sicuro si rende necessario lo spostamento dei soggetti handicappati, viene applicata la procedura organizzativa, di competenza del Centro stesso. Dati riferiti al Centro Diurno “Sì” sito in via Marsala, 29: Numero 18 utenti disabili (capienza massima consentita – probabile ampliamento a 25) Numero 15 tra educatori, assistenti, cuochi e ausiliari Apertura diurna dalle ore 9.00 alle ore 17.00 dal lunedì al venerdì Assegnati al Centro n° 1 pulmino, da n 8 posti, per il trasporto dell’utenza ed assistenti Dati riferiti alla Comunità Residenziale per disabili Coser “sita in via Marsala, 29: Numero 5utenti disabili (capienza massima 10) Numero 5 tra educatori, 1 oss, 1 infermiere, 1 addetto pulizie Apertura 24 ore al giorno, tutto l’anno Dati riferiti alla Residenza Protetta di Monte San Vito sita attualmente in via Marsala, 29: P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 3 - Allegato 3 171 Numero 35 utenti disabili Numero 15 oss, 4 addetti ausiliari, 3 infermieri Apertura 24 ore al giorno, tutto l’anno ISTITUTO PER DISABILI “Don CARLO GNOCCHI” L’Istituto, privato, ha comunicato i referenti a cui il Sindaco o suo delegato, dovranno fornire le informazioni in merito all’accadimento. P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 3 - Allegato 3 172 SEZIONE 3 - Allegato N. 4 PROCEDURA DI PROTEZIONE DEI SOGGETTI “SENSIBILI” (SCUOLE) P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 3 - Allegato 4 173 Tale procedura deve essere implementata qualora il piano di emergenza esterno è attivato per il Rischio di Incidente Rilevante di Categoria 3 e riguarda la messa in atto di azioni protettive contro le sostanze tossiche presenti nella ricaduta dei fumi da incendio. Le azioni sono finalizzate ad abbattere il rischio specifico per soggetti portatori di handicap e per le scuole. Esse consistono, sostanzialmente, in azioni organizzative e gestionali per la messa in sicurezza temporanea di persone che, comunque, hanno necessità di una assistenza particolare in caso di evacuazione. ATTIVITA’ E STRUTTURE INTERESSATE 1) 2) 3) 4) 5) Scuola elementare “Giacomo Leopardi” Scuola materna “Peter Pan” Scuola media “Giulio Cesare” Scuola elementare “Marconi” Scuola materna “Zambelli” Per gli istituti scolastici la procedura è conseguente all’informazione fornita dall’Amministrazione comunale alle rispettive Direzioni Scolastiche e prevede l’immediata sospensione dell’attività didattico – educativa, anticipando lo sgombero dell’Istituto. I ragazzi o bambini, nella prima fase di allertamento, vengono fatti sostare all’interno della scuola sotto la sorveglianza degli insegnanti/educatori in attesa di essere trasportati dagli scuola bus nei locali del plesso scolastico Falconara sud sotto individuati (altro luogo potrà essere eventualmente indicato dalla Sala Operativa, in base alle condizioni dell’emergenza). Eventuali ulteriori scuole saranno avvertite sempre dalla Sala Operativa in base all’entità dell’inconveniente ed alla direzione e velocità del vento che condiziona lo stato dell’inquinamento atmosferico. ORGANIZZAZIONE E RISORSE IMPIEGATE Per le strutture scolastiche coinvolte, l’amministrazione comunale mette a disposizione gli scuola bus in dotazione per attuare i trasferimenti che avvengono su ordine del Sindaco, previa specifica informazione al Dirigente Scolastico. Il Comune deve assicurare il piano di trasporto attraverso i mezzi (scuolabus) dedicati al trasporto scolastico. Presso l’Ufficio Ambiente sono esposti e registrati gli orari di apertura delle scuole, i numeri telefonici delle Direzioni scolastiche e degli Istituti da allertare. La comunicazione telefonica sarà attivata dal Dirigente dell’Ufficio Ambiente, o da soggetto da lui appositamente designato, che avvertirà le Direzioni Scolastiche e il P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 3 - Allegato 4 174 Responsabile dell’Ufficio Scuola per attivare il piano per l’eventuale trasporto delle scolaresche presso la sede ritenuta sicura e designata dal Sindaco o suo delegato. L’informazione deve essere estesa a tutti gli istituti e con la seguente priorità cronologica: 1. 2. 3. 4. 5. Scuola dell’infanzia “Zambelli” Scuola primaria “Marconi” Scuola dell’infanzia “Peter Pan” Scuola primaria “Giacomo Leopardi” Scuola secondaria di 1° grado “Giulio Cesare” Dopo l’allertamento ciascun istituto sospende l’attività e si prepara all’eventuale trasferimento nei tempi indicati dal Sindaco o suo delegato. Con l’ausilio operativo dell’Ufficio Scuola, vengono inviati i pulmini presso le varie scuole dove sosteranno in attesa che inizi il trasferimento. I pulmini, almeno in numero di 4, verranno indirizzati prima verso le scuole vicine alla fonte di inquinamento e/o emergenza, poi verso gli istituti più lontani, seguendo l’ordine sopra riportato. Fatte salve eventuali modifiche che potranno essere decise in base alle condizioni dell’emergenza, n. 4 scuola bus si recheranno contemporaneamente presso le scuole Zambelli e Marconi. I bambini verranno trasportati rispettivamente: la scuola dell’infanzia Zambelli presso la scuola dell’infanzia Aldo Moro la scuola primaria Marconi presso la scuola primaria Mercantini. Successivamente gli scuola bus, si recheranno presso le altre scuole i cui alunni verranno trasportati rispettivamente: la scuola dell’infanzia Peter Pan presso la scuola dell’infanzia Aldo Moro la scuola primaria Leopardi presso la Scuola primaria Mercantini la scuola secondaria di 1° grado Giulio Cesare presso la scuola secondaria di 1° grado Ferrarsi. La scuola che ospita deve attivarsi organizzativamente per assolvere allo specifico ruolo. Il Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo SUD, ospitante, gestisce lo stato di ricovero sino alla conclusione e sgombero totale avvenuto. In quest’azione viene integrato dall’operato dei propri collaboratori (fase di sgombero scuola,) nonché dai collaboratori e dai Dirigenti delle scuole ospitate (fase di ricevimento e consegna ai genitori). Sarà a carico di ogni Dirigente l’organizzazione del sistema di registrazione dei ragazzi inviati in sicurezza temporanea. I genitori potranno recarsi nelle scuole ospitanti a prendere personalmente i propri figli. Gli alunni che non verranno prelevati dai genitori rimarranno sotto la P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 3 - Allegato 4 175 sorveglianza della scuola fino al termine dell’emergenza (che sarà comunicata dal Comune alle Direzioni scolastiche) o fino al termine del rispettivo orario di lezione. Si evidenzia che in tale eventualità il servizio di trasporto scolastico per il ritorno a casa potrebbe non essere garantito. Tale procedura viene portata a conoscenza di tutti i soggetti coinvolti, unitamente alla motivazione che ha portato ad una tale scelta gestionale. Di seguito si riporta il documento informativo distribuito agli insegnanti ed ai genitori degli studenti delle scuole interessate. P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 3 - Allegato 4 176 INFORMAZIONE AI GENITORI PPEER R IILL BBU UO ON N EES SIIT TO OD DEELLLLA A G GEES ST TIIO ON NEE D DII U UN N’’EEM MEER RG GEEN NZ ZA A ARGOMENTO Nel caso di un incidente rilevante presso la Raffineria API il Piano di Emergenza Esterno, predisposto e coordinato dal Prefetto di Ancona, è finalizzato a limitare e contenere gli effetti dannosi e a mettere in atto le necessarie misure di protezione CHI PROTEGGERE Rientrano tra i soggetti sensibili gli studenti delle scuole dell’infanzia e primarie, che, in caso di necessità, dopo una valutazione effettuata dal Sindaco insieme agli organi tecnici competenti, devono essere posti in sicurezza provvisoria, in attesa di essere rilevati dai rispettivi genitori. IN CHE MODO La procedura è caratterizzata dalle seguenti fasi: valutazione, da parte delle autorità, della necessità di allontanare i bambini e i ragazzi; comunicazione del Comune alle scuole potenzialmente interessate dall’evento; sospensione anticipata dell’attività didattica e predisposizione dello sgombero dell’edificio; trasporto dei bambini con lo scuolabus, accompagnati delle insegnanti, presso l’Istituto scolastico Sud; permanenza nella struttura ospitante fino all’arrivo dei genitori. Qualora non fosse necessario procedere allo sgombero, gli alunni rimarranno presso la propria scuola fino al termine regolare delle lezioni. Le scuole saranno comunque informate dal Comune dell’evento e della sua evoluzione e gli insegnanti avranno cura di seguire le indicazioni comportamentali fornite. P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 3 - Allegato 4 177 SEZIONE 3 - Allegato N. 5 PROCEDURA DI EVACUAZIONE GENERICA P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 3 - Allegato 5 178 Fermo restando che le azioni comportamentali di autoprotezione da mettere in atto sono finalizzate ad evitare l’esposizione diretta agli effetti dannosi dell’incidente (permanenza al chiuso e possibilmente in locali posti ai piani superiori e schermati naturalmente o architettonicamente rispetto alla Raffineria), in casi eccezionali, non prevedibili a priori, potrebbe sorgere la necessità di evacuare la zona interessata dall’evento incidentale in atto. In tale situazione, il Sindaco, sentito anche il CPPC, stabilisce l’ordine di evacuazione e la popolazione direttamente interessata dovrà lasciare le proprie abitazioni per recarsi ai punti di raccolta dove saranno fornite, a cura del Comune, tutte le informazioni necessarie. Questi sono: Nucleo abitativo interessato Via di fuga da intraprendere Rocca Mare S.S. 16 Fiumesino Via Conventino Villanova Via Monti e Tognetti Sottopasso S.S.16 Via Marconi Punto di raccolta Piazzale di fronte alla ex Montedison Area circostante la Chiesa di S. Lorenzo Stadio Rocchegiani Occorre, comunque, rispettare le seguenti azioni comportamentali: 1. Allontanarsi dal punto in cui ci si trova seguendo i percorsi indicati dalle Autorità, cercando, per quanto possibile, di evitare il passaggio in prossimità di superfici o strutture trasparenti o facilmente collassabili. 2. Seguire possibilmente percorsi schermati rispetto alla Raffineria (edifici o infrastrutture) o posti in direzione controvento. 3. Non utilizzare l’auto per evitare ingorghi che ostacolino l’evacuazione e/o l’operato delle squadre di soccorso. 4. Evitare l’uso degli ascensori. 5. Evitare l’esodo caotico e soggettivo ma seguire la pianificazione della evacuazione. 6. Non andare a prendere i bambini a scuola. Sono protetti ed a loro pensano gli insegnati. Al cessato allarme di evacuazione: 1. Porre particolare attenzione nel riaccedere ai locali interrati o seminterrati, dove potrebbe esserci il pericolo di sacche di vapori infiammabili con densità superiore all’aria atmosferica. 2. Aprire tutte le porte e le finestre per aerare molto bene i locali, facendo attenzione a che le superfici vetrate non abbiano subito danno da sovrapressione. P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 3 - Allegato 5 179 SEZIONE 3 - Allegato n. 6 SINTESI DEL PIANO DI EMERGENZA COMUNALE PER PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI ED INSUFFICIENTE CAPACITÀ AD AUTO-PROTEGGERSI QUARTIERI VILLANOVA E FIUMESINO P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. Revisione 4 - 2014 SEZIONE 3 - Allegato 6 180 PIANO DI EMERGENZA PER PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI QUARTIERI VILLANOVA E FIUMESINO Il Piano di Emergenza, elaborato dal Comune di Falconara M.ma per persone che hanno difficoltà a deambulare o che comunque, in situazioni di emergenza, avessero bisogno di aiuto, dimoranti nei quartieri di Villanova e Fiumesino, ha lo scopo di individuare le procedure di soccorso, i mezzi e gli uomini idonei a tal fine. La metodologia di censimento seguita comprende una prima fase ricognitiva sul campo e una successiva fase anagrafica in collaborazione all’ASUR territoriale e ai Servizi Sociali. I risultati del censimento sono depositati presso l’Ufficio Ambiente comunale. La procedura esecutiva del piano prevede quattro fasi: a) attivazione del piano; b) comunicazione alle unità operative; c) raccolta e ricovero in luogo sicuro; d) cessazione dell’emergenza. I soggetti che necessitano di aiuto, sono stati suddivisi in tre tipologie: coloro che devono essere prelevati in casa da parte degli operatori dell’ambulanza; coloro che, non completamente autosufficienti, devono essere aiutati per uscire dalle proprie abitazioni e per salire sui mezzi di trasporto impiegati per l’evacuazione; 3. coloro che, pur avendo una autosufficienza condizionata, sono in grado di recarsi ai punti di raccolta; 1. 2. Nelle planimetrie allegate, le tre tipologie sono state rappresentate, rispettivamente, con il colore: rosso, giallo, verde. Questa suddivisione ha reso possibile individuare le diverse azioni da porre in atto nonché la loro priorità esecutiva. Come riportato nelle due planimetrie allegate, le fermate dei mezzi di raccolta del terzo gruppo (verde) sono state identificate con dei cerchi ed una lettera maiuscola la cui posizione nell’alfabeto indica l’ordine di priorità (A prima fermata, B seconda fermata, ecc). La logistica dei punti di raccolta è stata definita tenendo in debito conto della viabilità territoriale, delle situazioni a maggior rischio ed anche della vicinanza delle persone non completamente autosufficienti che dovranno essere aiutate. Le persone del secondo gruppo (colore giallo) verranno prelevate con l’ausilio dei militi e di un mezzo di soccorso/trasporto della Croce Gialla. Le persone prelevate con l’ambulanza (primo gruppo - colore rosso), saranno trasportate presso il Palasport Liuti ove sarà assicurata la presenza di personale medico o presso un presidio ospedaliero del caso. Le persone trasportate con i mezzi di raccolta verranno condotte al Palazzetto dello sport Liuti, dove potranno sostare fino al cessato allarme ed attendere l’intervento dei parenti. P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. 181 Revisione 4 - 2014 SEZIONE 3 - Allegato 6 Mentre l’attivazione e la cessazione dell’emergenza sono legate alle modalità esecutive stabilite nel PEE della Raffineria, le altre fasi vengono poste in atto dall’Amministrazione comunale, in conformità alle proprie disposizioni organizzative e gestionali. Il piano di emergenza per persone non autosufficienti viene attivato utilizzando scuolabus, mezzi di soccorso/trasporto (pulmini per disabili) e autoambulanze messe a disposizione dalla Croce Gialla di Falconara ed il relativo personale volontario, in base ai residenti nei suddetti quartieri che ne hanno necessità. Il personale designato a condurre gli scuolabus nonché a coordinare l’intervento di emergenza viene stabilito nel rispetto dell’organizzazione lavorativa dell’Amministrazione locale. Il piano prevede la divulgazione di un opuscolo informativo a tutte le famiglie interessate; tale opuscolo, oltre a contenere le indicazioni per la corretta evacuazione, contiene tutti i numeri utili per eventuali segnalazioni finalizzate anche alla ottimizzazione dell’intervento. Periodicamente verrà eseguita una prova di evacuazione, concordata con le autorità competenti. Il piano viene costantemente aggiornato per adeguarlo alle nuove esigenze e richieste; tutte le modifiche vengono approvate dal Sindaco e rese note agli interessati. P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. 182 Revisione 4 - 2014 SEZIONE 3 - Allegato 6 PLANIMETRIA QUARTIERE VILLANOVA P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. 183 Revisione 4 - 2014 SEZIONE 3 - Allegato 6 PLANIMETRIA QUARTIERE FIUMESINO P.E.E. API – Raffineria di Ancona S.p.A. 184 Revisione 4 - 2014 SEZIONE 3 - Allegato 6