europa 7 HD: risposte, certezze e dubbi

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europa 7 HD: risposte, certezze e dubbi
n. 7 / 26 luglio 200
estratto da www.dday.it
eDItorIale
l’iPhone 4 è difettoso,
ma va a ruba
Apple, Apple, Apple. Nelle
ultime settimane non si fa
altro che parlare di Apple, di
iPad, di iPhone 4. Qualcosa
però è cambiato: l’azienda
perfetta che non sbaglia mai
nulla questa volta ha sbagliato
e l’antenna dell’iPhone
4 verrà probabilmente
ricordata come una delle
più grosse tecno-figuracce
della storia. Uno sbaglio che
ha spinto anche Steve Jobs
a chiedere scusa al mondo
intero esordendo con un
“non siamo perfetti”. Un
caso quello di Apple deve far
riflettere: da troppo tempo
gli utenti, e soprattutto
gli early adopter, più che
acquirenti di un prodotto
sono diventati “tester” non
retribuiti del prodotto stesso.
La fretta di voler lanciare
sul mercato i prodotti, tante
volte per battere sul tempo
la concorrenza, ha portato
sugli scaffali troppi prodotti
imperfetti e talvolta anche
incompleti, con funzioni
“vendute” sulla carta ma
ancora non disponibili. TV,
fotocamere, smartphone e
blu-ray non possono dire di
essere maturi se non hanno
ricevuto un aggiornamento
che corregge i bug trovati da
chi li ha comprati. E spesso,
come nel caso di iPhone 4
quando il problema non è
software un aggiornamento
non basta. Tuttavia il mercato
premia questi produttori e
il caso di Apple lo dimostra:
3 milioni di smartphone
venduti, e si attende il botto
questo venerdì per il lancio in
altre 17 nazioni. Nonostante
i problemi dichiarati,
un’orribile custodia in gomma
in omaggio per ovviare al
problema e un prezzo di 779
euro l’iPhone 4 potrebbe
essere lo smartphone più
venduto di sempre.
PeoPle & Market / Siamo andati negli studi di Europa 7 HD a controllare lo stato dei lavori
p.
europa 7 HD: risposte, certezze e dubbi
In esclusiva tutti i dettagli e i piani operativi della nuova emittente pay TV sul digitale terrestre
di r. Pezzali
P
arte o non parte? Quando si vedranno i decoder nei negozi? Com’è possibile che ci stiano 7 canali
HD a 1080p in un solo MUX?
Dopo la conferenza stampa del 27
maggio e la promessa di una partenza a luglio con la vendita dei decoder
e con le trasmissioni di Europa7 si è
saputo ben poco. Per chi non è familiare con la vicenda, Europa7 è la
nuova Pay TV di Francesco di Stefano che dovrebbe offrire canali in alta
definizione con audio Dolby Digital
utilizzando il nuovo standard di trasmissione DVB-T2 (per ulteriori infor-
mazioni vi invitiamo a leggere quello
che abbiamo già scritto sui nr. 1 e 3 di
DDay magazine). Siamo, quindi, andati a Roma presso la sede dell’emittente per vedere in prima persona lo
stato attuale di Europa7 e capire quali
sono i piani per i prossimi mesi, alla
ricerca di risposte a tutti i dubbi.
Ma quando parte Europa7?
Al momento non c’è una data precisa,
ma la partenza dovrebbe essere imminente. Le trasmissioni su Roma sono
già attive (serve ovviamente il decoder DVB-T2), mentre quelle su Milano
PeoPle & Market / Accordo esclusivo tra DDay.it e Vodafone Lab
DDay.it entra nel mondo di
Vodafone lab
Le nostre news sono disponibili anche tramite Vodafone Lab
la community ufficiale dell’operatore di telefonia mobile
di M. Dalli
P
er celebrare il secondo compleanno di Vodafone Lab e i
suoi 100.000 utenti registrati,
Vodafone ha raggiunto un accordo
con DDAY.it per la fornitura di notizie in tempo reale su tutto il mondo
dell’elettronica di consumo e dell’Home&Mobile Entertainment.
In virtù di questa partnership, sull’home page di Vodafone Lab, il laboratorio di idee online creato da
Vodafone, compariranno le notizie
e i più interessanti test di prodotto
realizzati dalla redazione di DDAY.it.
Questi contenuti saranno fruibili in
un’area comune in cui compariranno
congiuntamente i loghi di Vodafone
Lab e di DDAY.it.
“Essere il provider ufficiale di notizie di
un canale importantissimo come Vodafone Lab – ha affermato Gianfranco Giardina, direttore responsabile di
DDAY.it – è per noi una grande soddisfazione. Crediamo in una rete aperta
in cui la collaborazione tra le realtà più
importanti porta un valore aggiunto,
anche per gli utenti, ben superiore alla
somma di quanto messo in campo. La
nostra capacità di coprire tutto il mercato dell’hi-tech in tempo reale è un
valore che la grande comunità di Vodafone non può che amplificare”.
Vodafone Lab è il luogo in cui discutere, scambiarsi opinioni sugli argomenti più interessanti del mondo
tecnologico e toccare con mano tutte le più importanti novità di questo
mercato. In questo spazio chiunque
può trovare idee e ricevere supporto
e informazioni da tutti gli altri membri della community Labbers. In due
anni, inoltre, il Lab è cresciuto fino a
raggiungere i 100.000 utenti registrati, 500.000 fan su Facebook e quasi
4000 follower su Twitter.
dovrebbero essere attive al momento
della pubblicazione di questo numero di DDay Magazine. I ritardi sono
dovuti soprattutto all’adozione di uno
segue a pag. 3
IN QUeSto NUMero...
 Offerta Premium on
Demand HD pag. 2
 Sky in chiaro sul
digitale terrestre pag. 2
 Nintendo 3DS, giocare
in 3D senza occhiali pag. 4
 Alien Anthology in HD
in autunno pag. 7
 iPhone4: “Non c’è alcun
Antennagate” pag. 10
 Nuove fotocamere
Panasonic Lumix pag. 12
 Test: videocamera
Canon XF305 pag. 14
 Test: fotocamera
Panasonic G2 pag. 15
 Test: Microsoft
Xbox 250 GB pag. 17
 Test: TV Sony Bravia
KDL-46HX800 pag. 18
 Test: Kit wireless HDMI
Philips SWW1800 pag. 19
 Test: TV Philips
32PFL9705H pag. 20
n. 7 / 26 luglio 200
estratto da www.dday.it
p.2
PeoPle & Market / Si a Sky sul DTT prima del 2012
aUDIo VIDeo / Arriva Mediaset On Demand HD
La Commissione Europea ha modificato il vincolo che imponeva a Sky di stare
fuori dal Digitale Terrestre italiano fino al 2012, ma niente Pay TV per 5 anni
Il decoder per Premium On Demand HD si chiamerà TS7500HD e sarà in
vendita a partire da fine mese a 269 euro insieme a una tessera Premium
di M. Dalli
di M. Dalli
Sky sul digitale terrestre Premium on Demand HD
ma solo in chiaro
in offerta a 269 euro
S
i è concluso il tormentone che
vedeva da un lato Sky intenzionata a sbarcare sul DTT, dall’altro
Mediaset e il Governo Italiano appellarsi al commissario Almunia affinché
ciò non accadesse. La Commissione
Europea ha però autorizzato l’emittente satellitare a partecipare alla prossima asta per l’assegnazione delle frequenze terrestri, sollevandola così dai
vincoli presi in sede di fusione tra Tele
Più e Stream che volevano Sky fuori
dal digitale terrestre fino al 2012. La
Commissione è però ben conscia della
posizione dominante di Sky sul satellite, altrettanto conscia del fatto che un
ingresso sul DTT ne rafforzerebbe ulteriormente la posizione. Pertanto Sky
si impegna a partecipare all’asta soltanto per una delle cinque frequenze
che verranno assegnate. Non solo, per
5 anni potrà trasmettere solamente
C
canali in chiaro. Nel complesso quella
della Commissione ci sembra una decisione abbastanza sensata, anche se
siamo sicuri che in Mediaset avrebbero preferito lasciare Sky completamente fuori dal loro territorio (ma già così
possono evitare la concorrenza diretta
con Premium). Vedremo quindi quali
canali Sky deciderà di trasmettere (a
parte il già presente Cielo, ovviamente), nel caso si aggiudicasse la frequenza. Attendendo, si capisce, il 2015, per
capire se a quel punto la TV di Murdoch farà effettivamente partire una sua
“mini” pay TV sul terrestre.
ome vi avevamo già anticipato
lo scorso mese, TELE System sta
per lanciare il decoder dedicato
al servizio Premium On Demand HD.
Il decoder si chiamerà TS7500HD e
sarà in vendita a partire dalla fine di
Luglio al prezzo di 269 euro abbinato a una tessera Premium. Il decoder
avrà una base comune col TELE System TS7900HD, ma integrerà due
tuner aggiuntivi (per un totale di tre
tuner in un solo decoder) e un disco
da 320GB.
Il servizio consentirà di scaricare e
avere sull’hard disk fino a 50 film,
sempre a disposizione per la visione,
e con funzioni di riproduzione simili a
quelle di un disco.
Per ora tuttavia non è ancora dato
sapere quanti di questi film saranno
disponibili effettivamente in alta definizione.
Tra le caratteristiche innovative si
parla di Dolby Digital Plus e 3D, anche
se su quest’ultimo Mediaset mantiene per ora il più stretto riserbo.
PeoPle & Market / Non ci sono prese di posizione ufficiali da parte delle due pay TV ma l’interesse per il 3D pare esserci
Mediaset contro Sky, la sfida si gioca anche sul 3D
L’alta definizione non si è ancora diffusa e già le due più grosse Pay TV italiane pensano al futuro in 3D
di M. Dalli
U
fficialmente nessuna delle
due pay TV ha intenzione di
iniziare trasmissioni 3D a breve: gli schermi 3D sul mercato sono
pochi e gli attuali contenuti HD ancora faticano a essere redditizi. In altri Paesi dove le trasmissioni 3D sono
già cominciate, inoltre, il successo
non è stato eclatante, tanto da convincere i broadcaster a interrompere
il servizio anzitempo.
È però vero che il pubblico ha dimostrato un certo interesse verso
la terza dimensione, specialmente
dopo i successi al cinema di Avatar e
degli altri film usciti lo scorso inverno.
Le due emittenti non possono perciò
ignorare il fenomeno, anche se se finora hanno tenuto un basso profilo.
Le cose potrebbero però cambiare
nel giro di qualche mese, magari
già per Natale. Sky, infatti, ha fatto
sostenere ai suoi dipendenti dei corsi dedicati al 3D, mentre Mediaset,
dopo l’annuncio da parte di TELE
System che il prossimo decoder
On Demand HD supporterà anche
il 3D, non ha voluto né confermare
né smentire il fatto che proprio l’On
Demand potrebbe essere il veicolo
per il 3D made in Cologno Monzese.
L’idea è che il 3D sia un argomento
“caldo” nei piani alti di Cologno, e
che probabilmente Sky e Mediaset
si stanno “studiando” per capire chi
potrebbe cominciare per prima. È
evidente, infatti, che se una delle
due parte con il 3D, l’altra non può
certo stare a guardare. Da un punto
di vista strettamente tecnico la banda richiesta da un canale HD 3D in
side-by-side non è diversa da quella
di un canale HD normale; se però da
un lato Sky non ha grossi problemi
di banda, discorso diverso va fatto
per Mediaset Premium, per cui l’unico modo di veicolare il 3D sarebbe
proprio attraverso l’On Demand. Ricordiamo infatti che il servizio sfrutta
un canale dati attivo di notte: non
sarebbe quindi un problema inserire,
tra i 50 film sempre disponibili sulla
library, anche uno o due contenuti
tridimensionali. Da utenti, più che
il 3D ci piacerebbe vedere ampliare
l’offerta in HD: va però detto che Sky
ha promesso 50 canali in alta defini-
zione entro la fine del 2011, mentre
Mediaset dà più l’idea di essere a
corto di banda e di puntare tutto
sull’On Demand come unico mezzo
per avere più film in HD. Ovviamente
per ora tutto tace, ma l’impressione
è che questo inverno potrebbe essere meno “piatto” del solito.
SERIE SV685D - 55" e 46"
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Esperienza visiva incredibilmente perfetta.
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L’utilizzo della tecnologia “LED local dimming” permette di raggiungere l’incredibile valore di contrasto di 2.000.000:1 grazie
alla gestione avanzata della retroilluminzazione LED. Colori più brillanti e neri “puri” per un’esperienza cromatica ancora più
profonda ed intensa.
Con i sistemi di retroilluminazione tradizionali, il pannello è costantemente illuminato, non permettendo la corretta rappresentazione del nero. Nei TV della serie SV, l’intera superficie del pannello è retroilluminata da LED che si accendono e spengono
grazie alla costante analisi del segnale in ingresso.
Grazie al costante investimento di TOSHIBA in R&D, la rappresentazione dei colori e del nero ha finalmente raggiunto
l’eccellenza.
www.toshiba-italia.com
n. 7 / 26 luglio 200
estratto da www.dday.it
p.4
eNtertaINMeNt / Presentati in Italia i primi prototipi della nuova console portatile
aUDIo VIDeo
Tante novità e un salto di qualità per i giochi della piccola console il cui lancio è previsto per il prossimo anno
Dopo l’update di giugno per
abilitare i giochi 3D (in questi giorni
è arrivata la conferma ufficiale
che gli sviluppatori potranno
utilizzare solo il 720p a 60Hz, in
modo da ottenere un risultato
finale accettabile come qualità
e fluidità di gioco), l’autorevole
ComputerAndVideoGames.com,
riporta la notizia che a settembre
arriverà l’aggiornamento software
che consentirà di vedere anche
i Blu-ray 3D. Inoltre, nel corso
dell’anno Sony lancerà un altro
aggiornamento che aggiungerà
la compatibilità con le foto in
3D scattate dalle fotocamere 3D
attualmente sul mercato (tra cui
anche le nuove NEX di Sony). Entro
i prossimi 12 mesi, inoltre, anche
YouTube inserirà dei contenuti 3D,
che saranno visibili sulla PS3. Sul
fronte della tradizionale TV, invece,
il servizio PlayTV è già compatibile:
ora sono le emittenti che devono
cominciare a trasmettere in 3D.
Nintendo 3DS, 3D senza occhialini
di P. Centofanti
È
stato uno dei piatti forti dello
scorso E3 di Los Angeles: la nuova versione della console portatile Nintendo 3DS, la cui caratteristica
principale è, manco a dirlo, lo schermo
3D. Un 3D diverso da tutti gli altri però
quello di Nintendo, perché per apprezzare la dimensione in più con la nuova
console non servono occhialini: il display è infatti di tipo auto-stereoscopico. Le due immagini vengono visualizzate contemporaneamente ma grazie
a un particolare sistema di micro-griglie ogni occhio vede solo quello “che
gli spetta”. Il sistema funziona perché lo
schermo è di dimensioni ridotte, anche
se da quello che abbiamo potuto vedere la resa non è ancora perfetta.
Il form factor non è cambiato molto
dal Nintendo DS XL: la differenza più
evidente è la diversità dei due display.
Quello inferiore touch-screen da 3
pollici ha un formato infatti 4:3 mentre
quello superiore, il celeberrimo display
3D (di Sharp?) da 3.53 pollici, è in formato Wide. Altra importante novità è il
fatto che anche la fotocamera diventa
3D: sul frontale troviamo infatti due
MoBIle
3D senza occhiali anche da DoCoMo
Il prototipo di display auto-stereoscopico che migliora l’angolo
di visione è in arrivo sugli smartphone di prossima generazione
di P. Centofanti
NTT DoCoMo ha mostrato al Wireless Japan 2010 di Tokyo un prototipo di
display 3D auto-stereoscopico, che cioè non ha bisogno di occhialini, dotato
di un ampio angolo di visione. Come abbiamo avuto modo di sperimentare
noi stessi con la prova del prototipo di Nintendo 3DS, gli schermi di questo
tipo non richiedono occhiali polarizzati o attivi ma per come sono costruiti necessitano che il punto di vista dello spettatore sia perfettamente allineato allo
schermo. La soluzione di DoCoMo costruisce l’immagine stereoscopica utilizzando un sistema a otto micro lenti per separare i due canali. In questo modo
l’angolo di visione riesce ad arrivare fino a 30° senza perdere l’effetto 3D. Può
non sembrare molto ma per un dispositivo portatile come una console o uno
smartphone è quanto basta per avere un’immagine più piacevole nelle tipiche
situazioni di utilizzo (sui mezzi pubblici, in strada, ecc.). Questo tipo di display
richiederebbe, secondo quanto riportato dai ragazzi del blog giapponese
Akihabara News, una CPU Snapdragon da 1 GHz assistito da una GPU: quanto
troviamo oggi sulla maggior parte di smartphone di fascia medio/alta.
obiettivi che permettono di scattare
foto tridimensionali e di rivedere gli
scatti immediatamente grazie al display a tre dimensioni. Un selettore sulla parte destra permette di regolare la
profondità dell’effetto tridimensionale
del display e, se si vuole, di disattivare
del tutto il 3D ottenendo una visualizzazione tradizionale.
Insieme alla nuova console (il lancio è
previsto per il prossimo anno) usciranno
anche nuovi giochi non solo Nintendo
ma anche firmati dai più grandi studios,
tra cui molti titoli forti che ci è stato possibile vedere in versione demo. Tra questi vale la pensa segnalare Metal Gear
Solid Snake Eater 3D, Resident Evil Revelations e Mario Kart, tutti in 3D. Le versioni
mostrate all’evento non erano esattamente interattive, ma mostravano una
collezione di video, anche in gioco, in
grado di dare un’idea di cosa aspettarci
dallo schermo 3D. E c’è da dire che anche da un punto di vista grafico i nuovi
giochi presentano un sensibile salto in
avanti. Per quanto riguarda il display
3D invece occorre tenere presente che
l’angolo di visione è ancora piuttosto
limitato, almeno lateralmente: la console va tenuta ben centrata davanti ai
nostri occhi altrimenti l’immagine 3D
collassa con uno spiacevole effetto.
Praticamente nessun problema invece
in direzione verticale. Inoltre, la console
non va tenuta troppo vicino al viso per
ottenere risultati ottimali. La profondità
dell’immagine c’è e certamente aumenta il coinvolgimento. Quella a cui
abbiamo partecipato è stata comunque solo un’anteprima e non abbiamo
avuto modo di spendere troppo tempo con i prototipi della nuova console,
però qualche dubbio sull’affaticamento
della vista ci è venuto, anche perché un
po’ di cross-talk è comunque percepibile in alcune situazioni.
PS3 con Blu-ray
3D da settembre
eNtertaINMeNt
Il Nintendo 3DS
sarà inviolabile
Quante volte abbiamo sentito dire
al lancio di una nuova tecnologia
che “Il nuovo sistema anti-copia è
infallibile”. Questa volta a credervi è
THQ, uno dei maggiori produttori
di videogiochi, e l’oggetto di
tanta fiducia è il nuovo sistema
di protezione dalla copia della
console Nintendo 3DS. Ad aver
convinto THQ sarebbe stata la
stessa Nintendo che alla richiesta
di informazioni sul nuovo DRM
ha risposto con un: “è talmente
sofisticato che è troppo complicato
da spiegare”. Frase che abbiamo
sentito più volte, non ultima
durante la guerra dei formati tra
HD DVD e Blu-ray Disc che ha visto
soccombere prima l’AACS e poi
il BD+, tutte tecnologie infallibili
secondo i promotori e che poi
sono dovute capitolare davanti agli
attacchi degli hacker. La pirateria
dei giochi per Nintendo DS ha
raggiunto livelli preoccupanti per
la compagnia, ma con il Nintendo
3DS assicurano di aver fatto un
importante passo in avanti contro
la diffusione illegale dei giochi.
n. 7 / 26 luglio 200
estratto da www.dday.it
PeoPle & Market
SIae,buttati 3,
milioni l’anno
aUDIo VIDeo / Abbiamo raccolto interessanti anticipazioni
I nuovi lettori 3D Samsung
Nella nuova gamma di Blu-ray 3D entrerà un modello low cost e arriverà
anche il nuovo PVR 3D
di r. Pezzali
a
Uno studio dell’Istituto Bruno
Leoni rileva come l’inefficienza
del monopolio SIAE pesi sulle
tasche degli italiani
di M. Dalli
In Italia la SIAE gestisce, in regime
di monopolio pubblico, la raccolta
dei diritti d’autore. Ma questo sistema è valido? Diego Menegon,
dell’Istituto Bruno Leoni, ha messo
a confronto il modello italiano con
quelli di altri Paesi europei e ovviamente non sono tutte rose e fiori.
Secondo Menegon, infatti, “la minor efficienza della SIAE costa agli
autori, ai discografici e ai fruitori di
opere musicali protette (quindi ai
consumatori) 13,5 milioni di euro
all’anno”. La differenza va vista con
quelle che sono considerate le
realtà più “virtuose” ; in alcuni casi
la differenza è minore, ma l’idea di
soldi buttati è piuttosto evidente.
Nel Regno Unito, per esempio,
vige un modello aperto, dove più
enti si occupano della raccolta dei
diritti. “Il rapporto tra i costi operativi
e i diritti raccolti”, secondo Menegon, “è nettamente più alto in Italia, rispetto ai dati rilevati nel Regno
Unito. Le collecting society inglesi,
inoltre, consentono un più facile
accesso al mercato a giovani e non
professionisti, tanto che spesso non
esigono alcuna tassa di iscrizione”.
In sostanza, essere un giovane
artista in Italia può essere un incubo; tanto vale emigrare in UK. Se
siete interessati a leggere il testo
completo dello studio “L’intermediazione dei diritti d’autore. Perché il
monopolio è costoso e inefficiente”,
potete scaricarlo gratuitamente dal
sito dell’Istituto Bruno Leoni in formato PDF o cliccando questo link.
lcuni giorni fa Samsung ha
annunciato per il mercato
americano una nuova gamma
di lettori Blu-ray 3D. Come sempre
però i prodotti destinati al mercato
americano sono diversi, e proprio
per questo motivo abbiamo sentito Samsung Italia che ci ha dato
qualche aggiornamento in tal senso. I nuovi lettori lanciati negli Usa
sarebbero il BD-C6800, uguale al
modello 6900 ma senza la copertura trasparente e il BD-C7900, uguale
al BD-C6900 ma con doppia uscita
HDMI per i sintoamplificatori con
HDMI 1.3. Entrambi i prodotti però
non arriveranno in Italia, sono destinati esclusivamente al mercato
USA.
Arriverà invece un modello 3D
entry level (BD-C5900), senza uscite
analogiche che andrà a competere
con il BDP-S470 di Sony sul fronte
del prezzo, con uno street price di
220/240 euro.
Al top della gamma Samsung
inserirà, invece, il BD-C8900, la versione 3D del BD-C8500. Questo modello di fatto andrà a sostituire il BDC8500 posizionandosi allo stesso
prezzo. Resterà in gamma invece il
BD-C8200, con hard disk più piccolo
e senza funzionalità 3D.
La gamma 3D quindi sarà
composta da un modello entry
level (BD-C5900) senza uscite
analogiche a 239 euro, dall’attuale BD-C6900 con uscite analogiche a 399 e dal BD-C8900 a
599 euro.
aUDIo VIDeo / In arrivo a settembre due nuovi lettori 3D
I nuovi Blu-ray di lG hanno il PVr
I modelli HR550 e BDT590 sono 3D e dotati di funzionalità PVR con
tuner HD integrato
di r. Pezzali
l
G è stata la prima a
proporre un DVD con
PVR digitale terrestre,
la famosa e “buggata” Media Station. Poi arrivò l’HR400, l’eccellente Blu-ray con PVR integrato
che ha aperto una sorta di strada
seguita da altri produttori, in primis
da Samsung con i suo BD-C8200 e
BD-C8500.
LG rilancia con due nuovi modelli, siglati HR-550 e BD-T590. I due
lettori Blu-ray sono sostanzialmente
identici nelle funzionalità: l’unica
differenza è l’hard disk che nel primo prodotto è integrato (250 GB)
mentre nel secondo manca, ma
può essere collegato un disco esterno tramite USB. Entrambi i prodotti
hanno un lettore Blu-ray 3D inte-
grato, sono DLNA e hanno anche
la connessione Wi-Fi b/g/n. Tramite
USB possono poi contare sulla riproduzione di tutti i tipi di file, MKV HD
inclusi. Tra le altre funzionalità non
manca il Netcast, ovvero le funzioni
interattive YouTube, Accuweather e
Picasa.
Sotto il profilo PVR, invece, i due
prodotti hanno lo slot CI+, sono
certificati bollino silver e possono
registrare trasmissioni HD sull’hard
disk interno o esterno, a seconda
del modello. I prezzi ancora non
sono noti, mentre per la disponibilità entrambi i modelli saranno a
scaffale a settembre.
p.
PeoPle & Market
Sony trasloca la
fabbrica di Blu-ray
Da genanio 2011 cesserà la
produzione di lettori Blu-ray e
DVD recorder nello stabilimento
ungherese di Godollo, che invece
continuerà nello stabilimento
malese di Kuala Lumpur. Lo
afferma un comunicato di Sony
Corporation, precisando che
in questo modo si migliorerà
la produttività e l’efficienza del
settore Blu-ray, di cui si attende un
aumento della domanda, specie
per i modelli 3D compatibili. Sony
precisa che questa operazione non
modificherà il bilancio societario,
nessuna indicazione invece sui 540
lavoratori dello stabilimento. Lo
stabilimento di Godollo era stato
inaugurato nel maggio 1996 per la
produzione di lettori DVD e DVD
recorder, in seguito vi era stata
collocata anche la produzione dei
lettori Blu-ray. Questa decisione
arriva a pochi mesi dall’altra
dismissione europea di Sony, che
aveva ceduto la propria fabbrica di
televisori nella Repubblica Ceca al
gruppo Foxconn.
aUDIo VIDeo
Sharp è la prima
ad adottare il
formato BDXl
È Sharp la prima azienda ad
adottare l’appena approvata
estensione multi-strato del formato
Blu-ray Disc, il BDXL. Dal 30 luglio
saranno infatti disponibili in
Giappone i primi dischi Blu-ray a
tre strati con capacità da 100 GB.
Il nuovo formato prevede fino a
4 strati per un totale di 128 GB di
spazio su disco. I nuovi dischi non
sono naturalmente compatibili
con la maggior parte dei lettori e
recorder Blu-ray attualmente in
commercio. Unica eccezione i due
nuovi modelli Sharp di Blu-ray Disc
recorder che saranno disponibili
in Giappone in contemporanea
con i nuovi dischi, i BD-HDW700 e
BD-HDW70, compatibili anche con
il formato 3D, e che saranno già in
grado di leggere e scrivere i dischi
BDXL sia a tre che quattro strati. Per
quanto riguarda i nuovi supporti si
parla di 5000 Yen (circa 45 euro) per
i dischi da 100 GB.
n. 7 / 26 luglio 200
estratto da www.dday.it
aUDIo VIDeo
Da Pioneer ampli
con Bluetooth
e HDMI .4
aUDIo VIDeo / Ad ogni TV il suo sistema Home Theater
Un sistema Ht per il Samsung C9000
Il nuovo HT-C9950W è destinato ai possessori del nuovo TV ultraslim
Bello, elegante ma forse non così originale
di r. Pezzali
S
Presentata l’intera nuova
gamma di sinto-amplificatori
audio/video a cinque e sette
canali. Attenzione particolare
anche per i dispositivi portatili
di P. Centofanti
Sono cinque i nuovi sinto-amplificatori audio/video presentati
ufficiamente da Pioneer. Due, il
VSX-520 (299 euro) e il VSX-820
(399 euro), li avevamo già segnalati qualche mese fa, e ora
vengono affiancati dal modello
VSX-420 (249 euro) a 5.1 canali
e dai VSX-920 (499 euro) e VSX1020 (699 euro) a 7.1 canali.
Tutti i modelli (eccetto il VSX420) supportano le più recenti
codifiche audio e sono dotati di
connettività HDMI 1.4 per supportare il collegamento passante dei segnali video 3D.
Pioneer pone però l’accento sulle funzioni multimediali.
Sempre fatta eccezione per il
modello base, tutti i nuovi ampli
offrono la possibilità, tramite un
accessorio opzionale, di riproduzione in streaming da dispositivi
Bluetooth.
Il modelli VSX-820, VSX-920 e
VSX-1020 permettono il collegamento diretto di lettori iPod,
iPod Touch ed iPhone, mentre i
due modelli di punta sono compatibili con l’applicazione per
iPhone e iPod Touch iControlAV
che trasforma i dispositivi Apple
in telecomandi touch-screen per
i nuovi amplificatori.
Gli amplificatori VSX-920 e
VSX-1020 sono dotati infatti di
porta di rete Ethernet e offrono
inoltre l’upscaling dei segnali video in definizione standard fino
a 1080p.
amsung quest’anno ha scelto
di creare una sorta di abbinamento forzato tra i TV e i sistemi Home Theater e in concomitanza
con il lancio della TV flagship C9000
propone anche un sistema Home
Theater 7.1 abbinato. Del nuovo
HT-C9950W si apprezzano le funzionalità e il design, anche se quest’ultimo è un po’ troppo simile ad
alcuni prodotti Loewe e non è proprio originalissimo, ma è comunque
decisamente elegante.
Il sistema è 7.1, ha tutte le decodifiche HD e integra
un Blu-ray 3D. La
potenza di uscita massima è di
1330 Watt RMS e
i diffusori posteriori sono wireless.
L’unità
centrale,
da appoggiare su
una pedana oppure installabile a
parete, oltre a integrare il Blu-ray presenta tutte le funzionalità dei lettori
Samsung di fascia alta, quindi Internet@TV, lettore di file multimediali (
AVCHD, DivX(-HD), MKV, MP3, WMA,
WMV, MP4) e DLNA.
Samsung ha inserito anche un sistema di calibrazione acustico, con
microfono da posizionare nel punto
di ascolto. Il prezzo non è ancora stato confermato, così come la disponibilità in Italia ma pare che per questo
sistema si debbano spendere quasi
2000 euro.
p.6
aUDIo VIDeo
Marantz sposa
SaCD e iPhone
Marantz ha presentato per il
Giappone un nuovo lettore
stereo Super Audio CD, il SA8004,
che mette insieme il diavolo e
l’acqua santa: non solo audio
ad altissima qualità ma anche
ingresso USB per lettori iPod e
iPhone. In realtà l’ingresso USB
permette anche di sfruttare i DAC
del lettore per riprodurre audio
anche ad alta risoluzione ( fino
a 96 KHz e 24 bit) proveniente
da un PC (supportati Windows
e Mac OS, pinguini astenersi). Il
lettore è in grado di riprodurre
anche file WAV, AAC, WMA
e naturalmente MP3. Fiori
all’occhiello dell’SA8004 gli
stadi di uscita analogici Marantz
HDAM SA2 e il convertitore
digitale analogico Cirrus Logic
CS4398, per offrire 120 dB di
gamma dinamica e -107 dB di
THD+N. Il prezzo? 100.000 Yen, al
cambio poco meno di 900 euro.
teCHNo-GaDGet
a passeggio con
l’anguria al fresco
MoBIle
Più colori e funzioni per i Walkman
Sony lancia il nuovo Walkman audio/video E450 disponibile in
5 colorazioni diverse e con tante funzioni “speciali”
di P. Centofanti
Nuovo aggiornamento per la gamma di Walkman di Sony con il lancio del modello E450: segni particolari un design giovane, colori brillanti e nuove funzionalità. Il nuovo lettore riproduce brani in formato MP3, AAC, WMA e WAV più
filmati MPEG-4 AVC, DivX e Windows Media Video. Il lettore portatile è dotato
di schermo LCD con risoluzione QVGA da 2 pollici, integra una radio FM e un
registratore vocale. La funzionalità Language Learning permette di rallentare un file audio senza modificarne il tono per migliorarne la comprensione.
SensMe analizza invece la libreria musicale creando delle playlist automatiche
in base alle caratteristiche dei brani. Lyrics Sync consente di visualizzare sul
display i testi delle canzoni importando i file in formato .lrc. A ciò si aggiungono le tecnologie audio Clear Bass,
Clear Stereo e il DSP Virtual Phones
Technology che permette di simulare cinque ambienti di ascolto diversi.
Il nuovo lettore è disponibile in tagli
da 4, 8 e 16 GB e offre un’autonomia
di riproduzione di 50 ore per l’audio e
10 ore per i filmati.
Ogni giorno vengono presentati
gadget divertenti, un po’ pazzi
e a volte anche estremi. Ci
siamo quindi chiesti: perchè
trascurarli? Ecco, quindi, che la
proverbiale fantasia tecnologica
giapponese ci viene incontro
con un divertentissimo
gadget estivo: il trolley frigo
per portare in giro l’anguria.
Questo carrellino con frigorifero
integrato mantiene fresca una
anguria mentre la trasportiamo.
Resta da chiedersi per quale
motivo dobbiamo andare
in giro con un’anguria, ma
sicuramente un giapponese
riuscirebbe a darci una risposta.
Disponibile solo in Giappone ad
un prezzo di circa 230 dollari.
n. 7 / 26 luglio 200
estratto da www.dday.it
eNtertaINMeNt
ecco i prezzi
ufficiali di kinect
e Xbox 360 4GB
eNtertaINMeNt / In arrivo il cofanetto della saga fantahorror
PeoPle & Market
Il mega cofanetto conterrà 6 Blu-ray, tanti contenuti inediti più gli extra di
tutte le precedenti edizioni
A leggere il comunicato ufficiale che segna
la nascita di UltraViolet,
si è quasi portati a credere che sia un’ottima
idea a beneficio degli
utenti: una piattaforma condivisa da
produttori di elettronica e fornitori di
contenuti per la distribuzione di film
e musica da Internet a dispositivi
multimediali di ogni tipo. Ultraviolet
nasce per iniziativa del DECE (Digital
Entertainment Content Ecosystem),
consorzio che raggruppa tutti i
maggiori produttori di elettronica
e i big di Hollywood, esclusi Disney
e Apple, con lo scopo di creare una
piattaforma per l’acquisto di contenuti che possano essere riprodotti
su qualsiasi dispositivo: “compra una
volta, riproduci ovunque” è lo slogan.
In effetti sarà possibile per chiunque
creare un proprio account gratuito su UltraViolet da utilizzare per
l’acquisto di contenuti presso gli
store che adotteranno il formato. I
contenuti saranno poi riproducibili
su tutti i dispositivi dotati del logo
pubblicato in apertura. Il problema
è proprio che lettori Blu-ray, smartphone e TV dovranno avere questo
logo. Non bisogna cadere nell’errore
di pensare che l’idea sia solo quella
di creare un nuovo standard digitale universale compatibile con tutti i
prodotti di elettronica: UltraViolet è
un nome roboante per quello che
alla fine non è altro che il solito tentativo di riproporre il DRM. È vero,
in questo caso si tratterebbe di un
formato condiviso da gran parte
dell’industria, ma ciò non toglie che
i fornitori di contenuti avranno ancora una volta il potere di decidere
come, quando e per quanto tempo
potremo fruire di opere legittimamente acquistate. Una mossa in
controtendenza con quanto accaduto nella distribuzione musicale,
dove l’eliminazione del DRM ha
dato un notevole impulso agli store
digitali (vedi Amazon.com e iTunes).
Vedremo quali saranno le mosse di
Apple e Disney, la prima impegnata
nel promuovere il suo iTunes Store,
la seconda promotrice di un suo
DRM denominato KeyChest: stando
così le cose i contenuti UltraViolet
saranno banditi dai dispositivi Apple e dal catalogo Disney.
Alien in HD in autunno
di P. Centofanti
N
Microsoft ha annunciato i prezzi
ufficiali di Kinect e della nuova
Xbox 360 4GB, che sararanno
anche venduti in bundle.
Disponibili entro Natale
di M. Dalli
Assieme a Move di Sony, Kinect
per Xbox 360 (già noto come
Project Natal, da noi provato in
aprile e pubblicato sul nr. 1 di
DDay magazine) è probabilmente una delle novità più attese per
il mondo delle console. Microsoft oggi ne ha svelato il prezzo
di vendita, che sarà di 149.99
euro in bundle col gioco Kinect
Adventures.
Non c’è ancora una data ufficiale di lancio (si parla di un
generico periodo natalizio), ma
si sa già che sarà disponibile un
bundle con la Xbox 360 4GB, una
nuova versione di Xbox simile a
quella “slim” (in prova su questo
numero a pag. 17), ma dotata invece di memoria flash da 4GB e
finitura nero opaco, oltre al Wi-Fi
integrato.
Il bundle costerà 299.99
euro, mentre la sola Xbox 360
4GB avrà un prezzo di listino di
199.99 euro e sarà disponibile in
Italia dal 20 agosto. Kinect potrà
comunque funzionare su tutte le
Xbox 360 esistenti, non solo su
quelle nuove.
Al momento del lancio di Kinect saranno disponibili anche
altri giochi oltre ad Adventures,
ovvero Kinectimals, Kinect Sports
e Kinect Joy Ride, tutti venduti al
prezzo di 49.99 euro cad.
p.7
onostante il Blu-ray Disc sia
una realtà ormai da diversi
anni, sono ancora molti i titoli
importanti che mancano ancora all’appello. I film della saga di Alien sono
sicuramente tra quelli più attesi e Fox
si prepara a lanciare un cofanetto che
di certo non potrà che soddisfare i fan
della saga fanta horror inaugurata dal
grande Ridley Scott. A ottobre, negli
Stati Uniti e nel Regno Unito - per
l’Italia aspettiamo ancora la conferma
ufficiale - uscirà Alien Anthology: cofanetto composto da sei dischi Blu-ray
contenente i quattro film in edizione
cinematografica e speciale, più tutti gli extra delle precedenti edizioni
DVD e persino Laserdisc. A ciò si aggiungono anche contenuti inediti per
un totale di 60 ore di inserti speciali:
nuove scene eliminate, provini, dietro
le quinte e persino giornalieri. Ci sarà
una modalità interattiva denominata
MU-TH-UR per la visione dei nuovi
inserti speciali e tutti i film sono stati
rimasterizzati per la versione in alta
definizione. Tra gli extra più interessanti la versione integrale del documentario Wreckage and Rage sulla
controversa produzione di Alien3 di
David Fincher, making of che venne
paradossalmente anch’esso tagliuzzato da Fox in occasione del precedente box Alien Quadrilogy. Tutti i film
saranno proposti naturalmente in
1080p e con audio per la lingua originale DTS-HD Master Audio.
eNtertaINMeNt / A settembre il nuovo gioco di
Formula 1
tutti in pista con F 200
Si potrà gareggiare con piloti e macchine ufficiali della stagione 2010
di M. Dalli
a
lzi la mano chi, almeno una volta
nella vita, non ha desiderato sedersi sul sedile di una macchina
da Formula 1. Se volete “sfogare” questa
passione, da settembre potrete farlo
con F1 2010, nuovo gioco della Codemaster disponibile per PC, Xbox 360 e
PS3. In F1 2010 potrete gareggiare in
ambienti estremamente realistici, con e
contro le vetture e i piloti che scendono in pista durante la stagione. I modelli delle macchine sono infatti realizzati
a partire dai disegni CAD forniti dalla
scuderie, ma anche le livree sono curate nei minimi dettagli. Codemaster ha
posto grande attenzione anche nei circuiti, cercando di rendere più veritiera
l’esperienza di guida: il pubblico sugli
spalti aumenta dalle prove libere alla
gara, proprio come avviene durante un
weekend di gara. Molto accurata è anche la gestione del meteo, che influisce
sulle prestazioni e sulla reattività della
macchina a seconda del grip
che si ha, dell’asfalto,
delle
gomme e via dicendo. A proposito di gomme,
i piloti potranno
scegliere se cambiarle al pit stop montando quelle da
bagnato prima che cominci a piovere,
cercando così di anticipare gli avversari.
Per quanto riguarda le modalità di gioco, infine, i giocatori potranno decidere
se percorrere la modalità carriera, partendo dal basso e facendosi un nome
(è possibile anche cambiare squadra da
un anno con l’altro, oppure decidere di
rimanere fedeli alla propria scuderia),
ma è prevista anche una modalità
multiplayer online in cui ci si potrà misurare con amici o semplici sconosciuti e vedere chi è il pilota più veloce.
Hollywood vara il
lucchetto globale
n. 7 / 26 luglio 200
estratto da www.dday.it
p.
aUDIo VIDeo
aUDIo VIDeo / Sony lavora al futuro prossimo venturo
aUDIo VIDeo
Quello che molti avevano previsto
si è avverato: al termine dei
mondiali è arrivata la cosiddetta
“limatina” ai prezzi dei TV 3D. La
prima azienda ad aprire le danze
è ovviamente Samsung, leader di
mercato. In questo caso la limatina
riguarda quasi tutto il listino
ma le riduzioni più interessanti
riguardano i TV 3D. Si parte con
i 46”: il C8000 per esempio viene
ribassato di 300 euro passando da
2999 a 2699 euro. Anche il C7000
viene ribassato di 100 euro, da
2499 a 2399 euro. Stessa sorte
anche per il 40C8000, che da 2499
passa a 2299 euro, con 200 euro
di sconto. Tra i plasma non viene
toccato il prezzo dell’introvabile
63C7000 che resta a 2999 euro,
mentre viene ritoccato verso il
basso quello del 50C7000, da 2499
a 2199 euro.
Sony ha presentato un prototipo di display olografico senza occhialini e ha
brevettato una tecnologia per la visione di contenuti diversi sullo stesso TV
Sono arrivati in redazione i
prezzi finali della gamma di TV
3D di Sony. Rispetto a quanto
anticipato qualche mesa fa,
però, ci sono alcuni piccoli
cambiamenti. Vediamo quindi
nel dettaglio i prezzi, serie per
serie.
Samsung “lima”
i prezzi dei tV 3D
aUDIo VIDeo
lG timidamente
apre a Google tV
Dopo Sony anche LG sembra
interessata a Google TV. A
dichiararlo è il responsabile della
divisione TV Simon Kang, che
però mostra un cauto ottimismo.
LG infatti offre già servizi
interattivi tramite la sua funzione
Netcast e nel corso dell’anno
potenzierà questo servizio, ma
Google TV rappresenta una
opportunità troppo ghiotta per
lasciarsela sfuggire. Tuttavia LG è
preoccupata dello strapotere di
Google e del fatto che con Google
TV tutti i televisori avranno una
interfaccia standard e funzionalità
simili. Un po’ quello che accade già
oggi con Android, dove le aziende
che producono sono diventate
semplicemente hardware
provider e non forniscono più
servizi né sviluppano software. LG
non vuole diventare un’azienda
che costruisce una scatola
vuota, ma una TV con specifiche
hardware predefinite che
poi ospiterà lo stesso sistema
operativo che avranno le TV
Sony, Samsung e tutte le altre
che verranno. Ben venga Google
TV, ma c’è la voglia e l’esigenza di
mantenere una propria identità.
3D olografico e Dual Vision
di M. Dalli e r. Pezzali
gesti delle mani per interagire naturalmente con l’immagine proiettata sullo
schermo. Il prototipo, è stato posto in
mostra a Los Angeles tra il 25 e il 29
Luglio, al SIGGRAPH 2010, la fiera sulla grafica computerizzata. A giudicare
dal video qui a lato, potrebbe davvero
valerne la pena.
È
solo un prototipo, ma questo display di Sony, battezzato RayModeler, ha davvero tutte le potenzialità per essere uno dei gadget più
interessanti dei prossimi anni. Il display
è in grado di visualizzare un’immagine
olografica tridimensionale attraverso
una serie di LED speciali, ricreando
letteralmente l’oggetto a 360 gradi.
Il display è anche autostereoscopico,
ovvero non necessita di occhialini per
vedere l’effetto 3D, la natura stessa
del display fa percepire ai nostri occhi
due immagini leggermente differenti, consentendo al cervello di ricreare
l’immagine 3D. Ma le sorprese non finiscono qui: supporta anche le gesture.
Il display è infatti in grado di rilevare i
Dual vision e il TV si sdoppia
Sony ha depositato i brevetti per alcune tecnologie che permettono di indirizzare immagini diverse a soggetti che
indossano occhiali attivi: due persone
sedute nella stessa stanza di fronte allo
stesso TV vedranno contenuti diversi.
La TV trasmetterà infatti i contenuti a
frame alternato (proprio come fa con
il 3D) e gli occhialini si aprirano solo
in corrispondenza del fotogramma
prescelto, ma si perderà l’effetto 3D.
Una soluzione questa che si affianca a
quella già usata in ambito automotive,
con display dotati di pellicola lenticolare che consente al guidatore e al
passeggero di vedere due immagni
diverse (navigatore/TV).
aUDIo VIDeo
Il 3D si vede male? Cambiamo occhialini
Samsung pensa di lanciare una nuova generazione di occhiali
e anche Panasonic sembra intenzionata a fare altrettanto
di r. Pezzali
Se la visione 3D non soddisfacente la colpa potrebbe essere anche degli occhiali, che alterano non solo la luminosità ma anche la percezione dei colori, con il bianco che proprio per il filtro degli occhiali tende a ingiallirsi. La TV
compensa un po’ l’effetto, ma il problema rimane. C’è poi il cross-talk, colpa
del pannello ma anche il firmware degli occhiali non perfetto. Ecco quindi che
Samsung per risolvere il problema ha deciso di migliorare gli occhiali e pare
che all’IFA di Berlino verranno lanciati occhiali 3D di nuova generazione che
saranno disponibili con i TV verso Natale. Se la notizia fosse confermata coloro
che hanno già comprato gli occhiali della generazione attuale potrebbero non
essere troppo felici, sempre che Samsung non decida di rilasciare un update
anche per i vecchi modelli. Anche Panasonic avrebbe in cantiere una seconda
generazione di occhiali 3D composta da tre modelli di tre dimensoni differenti
(grandi, normali e per piccini), in commercio da settembre allo stesso prezzo
dei modelli precedenti. Questi nuovi occhiali sono ricaricabili, e con una ricarica di 2 ore si raggiungono le 30 ore di autonomia.
anche Sony ritocca
i prezzi, verso l’alto
Serie LX900/LX904
LED Edge
* 60” (LX900) 5.500 euro
* 52” (LX904) 3.800 euro
* 40” (LX904) 2.600 euro
I modelli LX904, a differenza del
LX900, sono MHP
Serie HX900
Full LED Local Dimming
* 52” 4.000 euro
* 46” 3.000 euro
Serie HX800
LED Edge Local Dimming
* 46” 2.300 euro
* 40” 1.800 euro
Come si vede, Sony ha deciso di
riposizionare un po’ più in alto
la serie di punta LX900/LX904,
mentre rimane invariata la serie
HX900, la serie HX800 subisce
invece una leggera diminuzione
del prezzo consigliato. A
cambiare non è solo il prezzo,
però: contrariamente a quanto
vi avevamo anticipato in
Aprile, solo nei modelli LX900
e LX904 saranno inclusi due
paia di occhialini. Per tutti gli
altri il kit col trasmettitore IR
sarà opzionale e acquistabile
separatamente. Resta il fatto
che i prezzi, rispetto alla
concorrenza, sono un po’ alti. Un
esempio? Con una spesa di poco
superiore al 60 pollici LX900 si
possono comprare 2 plasma
3D da 63 pollici, per un totale
di 4 occhialini in dotazione.
Certamente gli LX900 sono la
serie top e design e materiali
giocano un ruolo importante,
ma un prezzo così alto lascia
molto da pensare. Apprendiamo
con piacere, invece, il ribasso
degli HX800, anche se il fatto di
tenere separato il kit 3D frenerà
forse qualche entusiasta della
tecnologia.
n. 7 / 26 luglio 200
estratto da www.dday.it
MoBIle
Google lancia
open Spot e
app Inventor
Una delle ultime “invenzioni” dell’incontenibile big G si chiama Open
Spot, un’applicazione per smartphone Android che ha una funzione semplicissima quanto utile:
trovare un parcheggio libero dove
lasciare la vostra auto e naturalmente guidarvi verso esso. Come?
Combinando la logica “social” e i
servizi di geolocalizzazione: quando
un utente trova un parcheggio lo
aggiunge su Open Spot e quando
lo lascia libero manda un avviso agli
altri utenti che così potranno fare a
gara per raggiungerlo. I parcheggi
disponibili vengono visualizzati con
un colore diverso a seconda se sono
appena stati liberati oppure da 5 o
10 minuti, mentre gli utenti che segnaleranno più parcheggi accumuleranno karma points. Ovviamente
più sono gli utenti che utilizzano
Open Spot, maggiormente utile
potrà diventare questo servizio. Al
momento Google ha rilasciato
l’applicazione esclusivamente per
smartphone con Android 2.0 o superiore, mentre il servizio è attualmente disponibile in Canada, Stati
Uniti e Olanda.
Un’altra trovata di Google si
chiama App Inventor for Android,
e come il nome lascia intendere
si tratta di una soluzione per la
creazione di applicazioni per smartphone Android. Il programma
(rigorosamente online come tutte
le applicazioni di Google) offre la
possibilità a tutti, ma proprio tutti,
di cimentarsi nella realizzazione di
un’applicazione: non servono infatti
conoscenze particolari di programmazione e tutto avviene tramite
un’interfaccia intuitiva a blocchi e
di tipo drag&drop che permette di
vedere i risultati in tempo reale sul
proprio smartphone. App Inventor
dà accesso anche al modulo GPS
dello smartphone, alle funzioni di
telefonia e naturalmente è pensato
più che altro per la realizzazione di
applicazioni semplici. Al momento
il servizio è in perfetto stile beta e
tutte le informazioni compresi alcuni tutorial e applicazioni di esempio
sono disponibili sulla pagina web
del progetto: http://appinventor.
googlelabs.com/
PeoPle & Market /
Lo schermo si controlla con le gesture
Minority Report diventa realtà
Hitachi ha sviluppato una nuova tecnologia che permette di controllare uno
schermo col semplice movimento delle mani e senza touchscreen
di M. Dalli
M
ouse e tastiera sono destinati a scomparire in futuro,
questo è quanto ci hanno insegnato i film di fantascienza
finora. Qualcuno di questi, come
per esempio Minority Report, si è
spinto anche oltre immaginando
interfacce di controllo con le mani,
un po’ come succede con Microsoft Kinect per Xbox 360. Quando
però questi concept hollywoodiani
diventano realtà, per quanto siano
ancora dei prototipi, la cosa si fa
decisamente interessante. Hitachi
ha infatti sviluppato una tecnologia che permette di controllare uno
schermo (sia esso un monitor, un
TV o un proiettore) semplicemente
con le gesture, ma senza fare uso di
schermi touch. Parlare di prodotti
che implementino questa tecnologia è ancora troppo presto però, in
quanto Hitachi non pensa di riuscire a realizzare nulla di commerciabile prima della metà del 2011. Se
siete interessati alla cosa, i colleghi
di AkihabaraNews.com hanno realizzato un video dell’interfaccia che
potete vedere in apertura.
MoBIle / Nel futuro di Nokia c’è ancora Symbian
Symbian^4, ecco le prime immagini
p.9
MoBIle
In autunno l’HtC
Desire diventa HD
Al momento immagini del nuovo
smartphone non ce ne sono, ma
il Desire HD, il cui arrivo sarebbe
fissato verso ottobre, avrà lo stesso
design “unibody” in alluminio
dell’HTC Legend e specifiche
tecniche “potenziate” rispetto
all’odierno Desire. A cominciare dal
display che diventerà da 4.3 pollici
con risoluzione di 800 x 480 pixel.
OLED, LCD? Viste le ultime notizie
riguardo alla limitata capacità di
produzione di schermi organici
è ancora presto per dirlo con
certezza. La fotocamera passerà
dagli attuali 5 Megapixel a 8, con
riconoscimento automatico dei
volti e naturalmente possibilità
di riprendere video in HD a 720p.
Altre caratteristiche tecniche, al
momento non ancora confermate
ufficialmente, parlano di CPU
Snapdragon da 1 GHz, 4 GB
di memoria integrata, sistema
operativo Android 2.2 con
supporto a Adobe Flash 10.1.
Symbian Foundation è al lavoro per raffinare la prossima versione del
sistema operativo , vero e proprio “simbolo” di Nokia
MoBIle
di M. Dalli
RIM ha pubblicato su YouTube un
nuovo video (che potete vedere
sotto) in cui vengono illustrate le
caratteristiche e la veste grafica
rinnovata del nuovo Blackberry
6. Tra le novità, una migliore
integrazione coi social network,
con la possibilità di gestire da un
unico punto gli aggiornamenti
di stato dei vari servizi social e
la ricerca universale, in grado di
ricercare tra i contatti, i messaggi
e tutti gli altri contenuti presenti
sul telefono. Rinnovato anche il
browser, che ora si appoggia a
WebKit, lo stesso motore di iOS4
e Android. Lascia perplessi il fatto
che RIM continui a mostrare le
caratteristiche del nuovo sistema
solo su terminali touchscreen. Ci
sarà sotto qualcosa?
S
ymbian farà parte del futuro di
Nokia ancora per molto tempo, andando a coprire le fasce
media e bassa dei terminali, mentre
MeeGo dovrebbe essere impiegato per gli smartphone più potenti.
Queste almeno le intenzioni del
colosso finlandese, da cui l’alacre lavoro della Symbian Foundation per
mettere a punto il prossimo sistema
operativo, Symbian^4.
E da questo lavoro scaturiscono
le immagini che vedete in questa
pagina: sono screenshot “preliminari” della nuova grafica che vedremo
nel giro di un anno sugli smartphone Nokia. Non provengono direttamente dal terminale, bensì da un
emulatore, ma si tratta pur sempre
di codice “vero” in esecuzione. È un
buon modo quindi per valutare i
nuovi widget e la nuova grafica in
generale.
A noi non viene da gridare al miracolo, ma si tratta pur sempre di
un gradito passo avanti rispetto al
passato, un passo nella direzione
giusta. Giudicate però con i vostri
occhi se questa nuova interfaccia
potrà rivaleggiare con Android (nelle sue varie declinazioni, come per
esempio HTC Sense) e iOS di Apple.
Blackberry 6 si
mostra in video
n. 7 / 26 luglio 200
estratto da www.dday.it
MoBIle
Il nuovo MacBook
air sarà da .6”
Il MacBook Air, il portatile
più “estremo” di Apple, è
ancora fermo alla versione
di ormai un anno fa. L’atteso
aggiornamento potrebbe però
arrivare a breve, con alcune
sorprese, almeno secondo
quanto riportato da un analista
di Digitimes. Il sito taiwanese
riporta infatti di un MacBook
Air con schermo da 11.6 pollici,
una dimensione inedita per
Apple, che tempo fa aveva a
listino un modello da 12 pollici,
ma che recentemente non si
è mai spinta sotto i 13 pollici.
Questa dimensione, tra l’altro,
lo metterebbe in “competizione”
con alcuni netbook, ma sarebbe
inappropriato inserirlo in
questa categoria, dal momento
che il processore apparterrà
alla famiglia Core i di Intel,
presumibilmente un Core i3
Ultra Low Voltage. Grazie poi
al minor polliciaggio il nuovo
MacBook Air potrebbe essere
ancora più sottile dell’attuale.
Il lancio sul mercato dovrebbe
avvenire nella seconda metà
dell’anno, preceduto in agosto/
settembre dal nuovo iPod
touch, che dovrebbe avvicinarsi
all’iPhone con una fotocamera
e CPU A4.
estratto dal quotidiano online
www.dday.it
Registrazione Tribunale di Milano
n. 416 del 28 settembre 2009
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MoBIle / Jobs ammette e ridimensiona il problema di iPhone 4
Non c’è alcun antennagate
Solo lo 0.55% di chi si è rivolto all’assistenza ha lamentato il problema di
ricezione dell’iPhone 4, atteso in Italia a partire dal 30 luglio
di P. Centofanti
S
teve Jobs ha tenuto una conferenza stampa per affrontare il
famigerato presunto problema
di ricezione dell’iPhone 4, noto anche
come death grip “la presa della morte“
che manderebbe in crisi la ricezione di
iPhone 4 se impugnato in un particolare modo, sopratutto per i mancini (con
tanto di caduta delle chiamate). Apple
aveva inizialmente mantenuto un profilo basso, negando l’esistenza del problema e consigliando maldestramente
di impugnare diversamente il telefono.
Un caso, ribattezzato dallo stesso Jobs
come Antennagate, che ha tenuto
banco per tre settimane sulla stampa
americana intaccando l’immagine della mela morsicata. “Non siamo perfetti”
ha esordito il CEO di Apple dopo aver
aperto la conferenza stampa con una
parodia video dei problemi di ricezione dell’iPhone apparsa su YouTube.
Ma è davvero un problema quello di
cui si sta parlando? Sembra questa più
di ogni altra la domanda a cui ha voluto rispondere Jobs che ha snocciolato dei dati per inquadrare meglio la
situazione: in tre settimane Apple ha
venduto più di 3.000.000 di iPhone 4
(attualmente è in vendita in cinque
Paesi). Dal 24 giugno degli utenti che
hanno acquistato lo smartphone e
hanno contattato l’assistenza Apple
Care, solo lo 0.55% avrebbe lamentato
problemi di ricezione. Secondo i dati
forniti invece da AT&T la percentuale
dei resi dal lancio dello smartphone è
stata dell’1.7%, contro il 6% dell’iPhone
3GS. Per quanto riguarda invece l’interruzione delle chiamate (un problema
che parrebbe essere peculiare della
rete americana), secondo le statistiche
di AT&T l’iPhone 4 perderebbe meno
di una chiamata in più ogni cento ri-
spetto all’iPhone 3GS. Jobs ha precisato che il problema della riduzione del
segnale quando il telefono è impugnato in un certo modo c’è ed è reale,
ma l’entità di questo sarebbe dunque
assai ridotta come i dati sembrerebbero dimostrare. In più il problema non
riguarderebbe solo l’iPhone 4, molti
altri smartphone presenterebbero un
comportamento analogo: durante la
conferenza stampa sono stati mostrati
video con il BlackBerry Bold 9700, l’HTC
Droid Eris e il Samsung Omnia II (video
che possono essere visti a questo indirizzo http://www.apple.com/antenna/).
Per Jobs insomma nessuno smartphone è perfetto. Ma come ha deciso dunque di comportarsi Apple nei confronti dei clienti che hanno sperimentato
dei seri problemi di ricezione? Innanzitutto Apple regala a tutti gli utenti che
hanno già acquistato o acquisteranno
un iPhone 4 il gommino protettivo
per i bordi dello smartphone, e se non
fossero più disponibili i clienti potranno scegliere un altro tipo di custodia.
Quando lo smartphone è protetto da
una custodia, infatti, il calo di segnale
dovuto al contatto con la mano cala
sensibilmente. L’offerta è valida fino al
30 settembre, data in cui Apple rivaluterà come comportarsi. Inoltre, tutti i
clienti potranno godere della formula
soddisfatti o rimborsati: se lamentano
problemi di ricezione gli utenti potranno restituire entro 30 giorni il telefono
a fronte di un rimborso completo. Infine, è stata annunciata la data per il
lancio internazionale dell’iPhone 4 in
altri 17 paesi, compresa l’Italia: il nuovo
smartphone arriverà il 30 luglio e sarà
disponibile anche con finiture bianche, seppure inizialmente in tiratura
limitata.
p.0
MoBIle
Il Bluetooth 4.0
è una realtà
Il 6 luglio sono state approvate le
specifiche per il Bluetooth 4.0. Se
è vero che i dispositivi Bluetooth
3.0 si contano ancora sulle dite
di una mano, la nuova versione
dello standard senza fili promette
importanti passi in avanti. La novità
più importante è l’adozione della
nuova modalità di trasmissione a
bassissimo consumo energetico
che promette di portare la
connettività wireless su dispositivi
di ogni tipo, offrendo autonomia
quantificabile in anni con semplici
batterie a bottone. L’approvazione
delle specifiche comporta la
possibilità per i produttori di
testare i nuovi dispositivi e di
avviare i processi di certificazione:
i primi prodotti potranno essere
disponibili già a fine anno o nei
primi mesi del 2011. Il nuovo
standard promette anche un
abbattimento dei costi e un
maggiore raggio di azione, esteso
dai 10 metri a oltre 100 metri. Una
delle applicazioni potrebbe essere
la realizzazione di piccoli sensori
autoalimentati e senza fili per la
domotica.
MoBIle
Samsung
prepara l’oleD
indistruttibile
Entro i prossimi due anni Samsung
potrebbe proporre sul mercato
uno smartphone “rugged” dotato di
display OLED infrangibile, oppure
più semplicemente potrà dotare
tutti i suoi telefoni di uno schermo
che resiste senza problemi a cadute
e urti di ogni tipo. Per non parlare
poi della possibilità di piegarlo,
stropicciarlo, torturarlo in ogni
modo senza il minimo rischio, cosa
impensable per i delicati display di
oggi. Non ci credete? Guardate
questo incredibile video.
n. 7 / 26 luglio 200
estratto da www.dday.it
p.
PC & MUltIMeDIa
tablet, tocca a
Mindtech
MoBIle / Nuova “strategia” Microsoft per coinvolgere i dipendenti
Uno smartphone Phone 7
ai dipendenti più bravi
Tutti i dipendenti che si impegneranno a sviluppare applicazioni per
Windows Phone 7, anche nel loro tempo libero, lo riceveranno in regalo
di r. Pezzali
Mindtech lancia un tablet PC
con schermo touchscreen da
10 pollici basato su sistema
operativo Microsoft Windows 7
di P. Centofanti
Alternative all’iPad? Nonostante
si parli tanto di tablet non è che
ce ne siano poi molti sul mercato. Un po’ a sorpresa ci pensa ora
Mindtech a presentare un tablet
PC, denominato semplicemente
Mindtech Tablet, che a livello di
design ammicca chiaramente
alla “moda” lanciata da Apple. Si
tratta essenzialmente di un vero
e proprio netbook, formato 26 x
18 cm (spessore 2 cm), privo di
tastiera fisica e costruito intorno
allo schermo touchscreen da
10.2 pollici. Il tablet è dotato di
porta USB, webcam da 1.3 Megapixel e slot per schede SIM
per il modulo 3G opzionale. Il
sistema operativo scelto è Windows 7 Starter Edition. Di seguito pubblichiamo le specifiche
complete. Il prezzo è, invece,
pari a quello dell’iPad Wi-Fi da 16
GB, 499 euro.
Scheda tecnica
Mindtech Tablet
• CPU Atom N450 1,66 GHz
• Chipset Intel NM10
• Scheda video Intel GMA3150
• Schermo LCD 10,2’’ 1024 x 600
• RAM 1 GB
• Hard Disk 80 GB 1,8’’
• Connettività Wi-Fi 802.11 b/g e
Bluetooth, 3G opzionale con modulo mini pci-ex
• Peso 1 kg
• Dimensioni 266 x 180 x 22 mm
W
indows Phone 7 deve partire
bene e molto velocemente:
Microsoft non può permettersi passi falsi e deve lavorare in tre
direzioni per riuscire a riconquistare
quella fetta di appassionati che è
passata da Windows Mobile ad altri
sistemi e competere ad armi pari
con iOS 4 e Android 2.2.
La prima direzione è il sistema
operativo, che dev’essere pronto e
completo in versione stabile entro
fine anno. Poi c’è il supporto dei
produttori, e anche qui pare che Microsoft abbia già raccolto consensi
da parte di Samsung, LG e altri produttori per essere pronti con i terminali non appena ci sarà il grande
lancio.
L’incognita restano le applicazioni, ed è qui che Microsoft sta spingendo sull’acceleratore per raggiungere un numero di applicazioni
disponibili sufficiente per creare un
certo interesse. Dopo le “sovvenzio-
ni” agli sviluppatori esterni pare che
ora Microsoft abbia promesso uno
smartphone sotto l’albero ad ogni
dipendente che svilupperà applicazioni, anche nel proprio tempo
libero. Contando il numero dei dipendendi di Microsoft e tutti gli
sviluppatori che lavorano nell’ecosistema dell’azienda di Redmond
è probabile che nel giro di poco
tempo anche per Phone 7 vengano
raggiunte le 10.000 Apps.
Phone 7, come ultimo arrivato, ha
inoltre il vantaggio di sapere quali
sono le Apps di maggior successo
degli altri sistemi.
PC & MUltIMeDIa
Da Netgear i nuovi NaS “Ultra”
Nuove funzioni per la condivisione dei media anche fuori casa
di P. Centofanti
Netgear ha annunciato la nuova gamma
di NAS per la casa (e le piccole aziende)
ReadyNAS Ultra. Si tratta di soluzioni di
storage con 2, 4 e 6 dischi, basati su processore Intel Atom da 1.66 GHz e con un
1 GB di RAM. Caratteristica principale dei
NAS Netgear è la tecnologia X-RAID2 che
permette di espandere automaticamente la capacità di memorizzazione dati
aggiungendo un hard disk anche “a caldo”. Le modalità di ridondanza disponibili sono RAID 0, 1 e 5. Più interessanti le funzioni per la condivisione dei file
multimediali. Media Shifting permette di rendere disponibile la propria libreria
di file multimediale anche fuori casa e sempre tramite il protocollo DLNA e
quindi in grado di funzionare con tutti i dispostivi compatibili con lo standard
di condivisione. Orb offre invece la possibilità di transcoding audio e video
per consentire la riproduzione sempre fuori casa anche su dispositivi portatili.
In locale i nuovi NAS offrono naturalmente la funzione di server di DLNA e la
compatibilità con gli Add-on della piattaforma ReadyNAS.
MoBIle
Ballmer rilancia
la sfida sui tablet
Alla Worldwide Partners
Conference di Microsoft, Steve
Ballmer ha parlato soprattutto
del futuro del cloud computer
e dei servizi online. E dopo
qualche mese di silenzio, Ballmer
torna anche a parlare di tablet,
o meglio di slate PC. I dispositivi
touchscreen basati su Windows
7 arriveranno entro fine anno e
i partner sono tutti i maggiori
principali produttori di PC. Tra i
nomi emerge il marchio di HP che
inizialmente aveva annunciato di
essere al lavoro sulla realizzazione
del primo slate PC Windows per
poi fare marcia indietro. Ballmer
ha fatto capire che Microsoft fa sul
serio con i tablet (per la precisione
ha utilizzato l’espressione
“hardcore” per definire l’impegno
dell’azienda) e, insieme a questi,
arriveranno naturalmente i primi
smartphone basati sulla nuova
piattaforma Windows Phone 7.
Tra i partner coinvolti in questo
caso figurano Samsung, LG, Dell,
Toshiba, ma anche Sony Ericsson e
Asus Garmin.
PC & MUltIMeDIa
Verbatim lancia il
DlNa elegante
Non ha
la forma
dei NAS e
forse è per
questo che
il nuovo
Verbatim
Mediashare piace. Nato per servire
file audio e video all’interno
della nostra rete domestica, è
DLNA ed è disponile in versione
da 1 Terabyte e 2 Terabyte. Il
Mediashare ha una porta eSata
e una porta USB; quest’ultima
permette il trasferimento dei file
diretto sull’hard disk, basta quindi
collegare una chiavetta con
all’interno tipo di file riconosciuto
per vedereli spostati nella rispettiva
cartella all’interno del server. Il
MediaShare può essere raggiunto
anche da una postazione remota
tramite browser web, e si possono
anche caricare i contenuti sui
social network senza passare da un
computer. Prezzo da 199 euro.
n. 7 / 26 luglio 200
estratto da www.dday.it
p.2
DIGItal IMaGING / Presentati ufficialmente i modelli dellla nuova gamma di fotocamere Panasonic Lumix
lumix, i prezzi e le caratteristiche dei nuovi modelli
Tra le novità della nuova gamma spiccano il grandangolo ultraluminoso e AVCHD per tutti i modelli
di M. Dalli
lumix DMC-FZ00
N
ella nuova gamma di fotocamere Lumix tre modelli in
particolare spiccano per le
prestazioni dell’ottica grandangolare: la DMC-LX5, la DMC-FZ100 e la
DMC-FX700.
La FX700 monta un’ottica Leica
con una lunghezza focale equivalente di 24-120mm, un ottimo grandangolo, quindi, ancora di più se si
considera l’apertura di F2.2 a 24mm,
perfetta per i ritratti con sfondo sfuocato. Per il resto, la FX700 monta un
sensore da 14,1 Megapixel, stabilizzatore ottico Power O.I.S. e capacità
di registrare video in formato AVCHD
fino a 1080i. La DMC-FX700 è il modello entry level tra quelle con ottica luminosa e sarà in vendita a 399
euro.
Un gradino più sopra troviamo la
DMC-FZ100, che costerà 499 euro.
La FZ100 monta lo stesso sensore da
14,1 Megapixel della FX700, dietro a
un’ottica 25-600mm equivalente: un
significativo incremento rispetto alla
precedente FZ35. L’obiettivo in questo caso non è così luminoso come
quello della FX700, ma con F2.8 non
si può certo parlare di ottica buia.
Anche in questo caso troviamo lo
stabilizzatore Power O.I.S. e la registrazione AVCHD 1080i.
La star del terzetto di fotocamere
è la LX5, in vendita anch’essa a 499
euro, perfetta candidata a macchina
compatta per fotografi esigenti. Il
sensore è infatti un 10.1 Megapixel di nuova concezione
da 1/1.63 pollici, coadiuvato
da un’interessantissima ottica
24-90mm equivalente con
apertura F2.0-F3.3. Anche
questa fotocamera consente la registrazione di video,
ma in questo caso è limitata
all’AVCHD Lite a 720p. Non
manca, ovviamente, il Power
O.I.S. per la stabilizzazione degli scatti.
Panasonic, inoltre, ha svelato anche
due nuovi modelli: la DMC-FT10 che
sarà in vendita a 299 euro, e la DMCFZ45, prezzo di listino 399 euro.
La FT10 monta un sensore da 14,1
Megapixel ed è resistente agli urti, all’acqua, al freddo e alla polvere.
La FZ45 ha lo stesso zoom 25-600m
della FZ100, ma possiede invece un
sensore CCD anziché MOS e registrazione video limitata a 720p.
DIGItal IMaGING / La prima videocamera consumer con sensore “da reflex”
la videocamera Sony cambia le lenti
Annunciata per settembre la nuova NEX-VG10 con ottiche intercambiabili e sensore APS-C
di M. Dalli
e
ra nell’aria da qualche mese
l’ipotesi di una videocamera
consumer con sensore “da reflex” e ottiche intercambiabili. Sony
è stata più veloce della concorrenza e ha tolto i veli alla nuova NEXVG10. Si tratta di un videocamera
con sensore CMOS APS HD da 14
Megapixel (un sensore in formato
APS-C), dotato cioè di una superficie che, a detta di Sony, è 19.5 volte
più grande della media dei sensori
delle altre videocamere.
Il corpo macchina rimane compatto, ma la vera “chicca” di questa videocamera, come dicevamo,
sono le ottiche intercambiabili. La
NEX-VG10 può infatti montare ottiche con attacco E (quello delle
compatte NEX, per intenderci) oppure, tramite adattatore opzionale,
anche ottiche con attacco A, ovvero
quelle utilizzate dalla reflex
Alpha di Sony. Nel kit “base”
dovrebbe essere incluso un
obbiettivo 18-200 mm F3.56.3.
Gli amanti del mirino
elettronico saranno felici di
sapere che la NEX-VG10 ne
è provvista, oltre a montare
un LCD da 3 pollici ad alta
risoluzione. A differenza delle reflex (o compatte) che
registrano anche video, in questo
caso Sony ha dato molta importanza anche all’audio, inserendo un
microfono stereo a quattro capsule,
che dovrebbe garantire una buona
qualità di ripresa.
L’elettronica è affidata al processore BIONZ di Sony, che si occupa
di processare sia le fotografie che i
video; la NEX-VG10 può infatti scat-
tare foto a 14 Megapixel in formato
3:2 (che diventano 12 Megapixel se
si sceglie il formato 16:9), ma anche
ovviamente registrare video fino
a 1920x1080i a 24 Mbps informato AVCHD su schede di memoria
SDHC, SDXC oppure Memory Stick.
La NEX-VG10 arriverà sul mercato
a settembre, il prezzo previsto di circa 2000 euro.
lumix DMC-lX
lumix DMC-FX700
DIGItal IMaGING
Video 00p per
le prossime reflex
Nikon?
Non c’è ancora nulla di ufficiale,
ma si vocifera in rete che
le prossime reflex di Nikon,
probabilmente chiamate D8000
(erede della D90) e D3100,
saranno in grado di registrare
video in formato 1080p.
Finora, infatti, Nikon si è
limitata al 720p, lasciando
campo libero a Canon per
questa caratteristica. Gli altri
(pochi, a dire il vero) dettagli
che sono trapelati vorrebbero
per la D8000 un sensore da
16 Megapixel con sensibilità
massima di 25600 ISO, come
la D700. Anche la costruzione
dovrebbe essere migliorata, con
alcune parti del corpo macchina
realizzate in alluminio.
Le due reflex dovrebbero essere
presentate al pubblico nel
periodo del Photokina, fiera che
si terrà a Colonia il prossimo 21
Settembre.
n. 7 / 26 luglio 200
estratto da www.dday.it
p.3
PeoPle & Market
europa7 HD
risposte, certezze e dubbi
segue da pag. standard nuovo e ancora relativamente poco conosciuto che ha richiesto
tempo per l’ottimizzazione. Almeno
dal punto di vista tecnico, la maggior
parte dei problemi dovrebbe essersi
risolta e noi stessi abbiamo visto le
trasmissioni “Live” su alcuni TV HD. Ci
sono ancora alcuni aspetti da definire,
come per esempio la dimensione e la
posizione dei loghi dell’emittente, ma
sono cose che dovrebbero essere risolte velocemente.
Quali zone saranno coperte?
Europa7 HD trasmetterà sul canale 8 in
tutta Italia, inizialmente, però, saranno
coperte il Lazio e il nord Italia. Si conta
di coprire tutto il nord Italia in contemporanea con lo switch off. Non ci saranno problemi di numerazione LCN,
perchè il decoder di Europa7 fa una lista canali esclusivamente per il DVB-T2
con i soli canali dell’emittente e una lista per il DVB-T con l’ordinamento LCN.
Con un tasto sul telecomando si può
passare da una lista canale all’altra.
Quando sarà messo
in vendita il decoder?
Molto probabilmente per il decoder ci
sarà una prevendita web direttamente
dal sito di Europa7, che a breve sarà rinnovato. Da settembre poi sarà possible
trovare in vendita il decoder attraverso la grande distribuzione. Trony, per
esempio, ci ha confermato che tratterà
il decoder di Europa7 a partire da settembre, mentre Mediaworld e Saturn
per il momento non hanno ancora
raggiunto un accordo di distribuzione.
Europa7 HD per parola dello stesso Di
Stefano conta di vendere circa 300.000
decoder entro fine anno. Il prezzo del
decoder è stato fissato a 149 euro e include anche la tessera con un mese di
abbonamento omaggio.
Ci stanno 7 canali HD a 1080p
in un solo Mux DVB-T2?
Il DVB-T2 risparmia circa il 40% della
banda rispetto al DVB-T tradizionale,
su un Mux DVB-T2 si possono gestire
fino a 40 Mb/s massimo. I canali in HD
a 1080p saranno però solo 5 e non 7:
Fly e ItaliaCult saranno in standard definition e solo Family, Action, Classic,
Sentimental e Horror saranno a 1080p
con audio in 5.1, sia in lingua originale
sia in italiano. Inoltre, ma questa è una
nostra supposizione, la trasmissione
potrebbe essere a 1080i con il decoder
che deinterlaccia e fornisce un’uscita a
1080p, supposizione avvalorata dal fatto che gli encoder Tandberg utilizzati
da Europa7 gestiscono il 1080i.
Le caratterstiche del decoder
Il decoder DVB-T2 di Europa7, il 7-Box,
è prodotto dalla Kaon Media e funziona anche con le normali trasmissioni DVB-T. Il decoder è decisamente
semplice e, alla prima accensione, una
procedura automatica guida l’utente
nella selezione delle opzioni di base e
nella sintonia dei canali. Il decoder è
abbastanza rapido, ha un’uscita HDMI
1.3 che gestisce fino a 1080p in uscita.
Come già detto ipotizziamo che il decoder faccia anche da deinterlacer, e
che molto probabilmente il flusso trasmesso sia in realtà un 1080i (e non ci
sarebbe nulla di male) con un ottimo
deinterlacciamento da parte del Kaon.
L’apparecchio non ha porte USB, non
ha slot per CAM ma ha solo la fessura
per la card ufficiale: il numero di card
appare anche nel menù, scelta che dovrebbe secondo l’emittente facilitare
l’identificazioni dei clienti per il call center. Il decoder ha ovviamente la guida
TV, sia per la parte Europa 7 sia per la
parte DVB-T classica.
Cosa trasmetterà Europa 7 HD?
Una TV senza programmi da trasmettere è una TV vuota. La nostra sensazione è che sia proprio sulla parte “diritti”
che Europa7 sta incontrando i maggiori ostacoli. Francesco di Stefano ci
ha confermato che al momento non ci
sarà lo Sport e non ci saranno neppure
Serie TV: l’attenzione maggiore andrà
verso film magari non recentissimi ma
che difficilmente le persone hanno potuto vedere a 1080p e con audio 5.1.
Sarebbero già stati acquisiti i diritti per
alcuni concerti in alta definizione (Celine Dion per esempio) e per una serie di
film e contenuti che non hanno avuto
la giusta valorizzazione.
In un mercato italiano dove la maggior
parte dei diritti è in mano a Mediaset
e Sky è difficilissimo trovare contenuti
d’appeal, ma Europa7 ci ha spiegato
che dovrebbero essere in grado di allestire un palinsesto con circa 60 film
alla settimana per tutti i canali, con un
film novità alla settimana e gli altri film
che ruotano. Alcune major ci hanno
confermato che stanno lavorando con
Europa 7 e che sono molto interessate
al progetto proprio per la qualità,
tuttavia è difficile
al momento riuscire a garantire
all’emittente
i
contenuti migliori
perchè sono già in
mano ad altre pay
TV. Europa 7 dovrà
quindi partire piano, essere brava a
cercare contenuti
disponibili attirando l’attenzione di
un pubblico un po’ di nicchia interessato ad alcune produzioni indipendenti
spesso trascurate.
Programmi Adult e Pay Per View
Ci saranno inoltre tre canali riservati al
pubblico adulto e ci sarà la Pay Per View:
per quest’ultima la situazione è decisamente più semplice perchè i contenuti
per la PPV non sono esclusivi, quindi
Europa7 potrà avere gli stessi film offerti anche dalle altre piattaforme di video
on demand. Tra i film che ci saranno in
Pay Per View ci vengono elencati già
titoli del calibro di Toy Story 3, Prince Of
Persia e altri film di recente uscita. Le
intenzioni dell’emittente sono quelle di
praticare un prezzo molto competitivo
per la PPV: si parla di circa 5 euro a film
anche se la cosa è ancora da definire.
Europa7 punterà infine sul costo degli
abbonamenti, decisamente basso, e
non è escluso che in futuro l’abbonato
possa personalizzare il proprio abbonamento via web scegliendo i canali per
creare un’offerta personalizzata.
Oltre al decoder potrebbe uscire una
CAM da inserire nei prossimi TV: secondo l’emittente ci sono alcuni produttori
che potrebbero già da settembre introdurre TV con il tuner DVB-T2 integrato,
e in tal caso il canale Fly sarebbe visibile
in chiaro mentre per gli altri canali servirebbe la CAM Conax (la codifica usata
dall’emittente). Nel corso della nostra
visita abbiamo potuto assistere all’installazione di tutti i nuovi apparati, con
investimenti ingenti per quanto riguarda l’hardware utilizzato, dai costosissimi
encoder Tandberg a tutti i server e agli
studi di produzione. La maggior parte
dei contenuti di Fly, soprattutto la parte
News e Attualità, sarà infatti prodotta
direttamente negli studi di Tor Vergara a
Roma e Di Stefano avrebbe intenzione
di dare voce a anche a chi solitamente
non riesce a trovare spazio sulle reti Rai
e Mediaset.
Sicuramente l’avventura Europa7
non sarà facile e la strada non è certo in discesa. Per quello che abbiamo potuto vedere dal punto di vista
hardware/infrastruttura l’emittente
è pronta e la qualità ottenuta anche
con pochissimo bitrate è davvero
notevole, anche se è logico che poi
la qualità finale dipenderà molto dai
master utilizzati e recuperati. Il decoder è di buona qualità, può essere
usato anche come decoder DVB-T
anche se l’assenza di uno slot CAM ne
limita le possibilità operative.
I due punti di domanda più grandi al
momento riguardano la distribuzione
del decoder e la creazione di un palinsesto convincente: per riuscire a raggiungere il suo traguardo Europa7 ha
bisogno di una distribuzione capillare e
non può mancare in una catena come
Mediaworld che per l’elettronica di
consumo è il riferimento italiano della
grande distribuzione. Inoltre serve non
solo qualità ma anche un palinsesto abbastanza vario: è importante riuscire a
mantenere la promessa di avere 60/70
film a settimana, con la consapevolezza
che almeno per quest’anno sarà difficile
trovare su Europa7 HD film d’appeal in
pay TV, mentre per la Pay Per View non
dovrebbero esserci grossi problemi.
video
Sul canale DDaYVideo di Youtube è stato pubblicato il video che mostra il funzionamento del decoder di
europa7. Clicca qui per andare direttamente al video.
n. 7 / 26 luglio 200
estratto da www.dday.it
teSt / Prova in anteprima della videocamera semi-professionale a schede di memoria Canon XF305
p.4
riprese a 00 linee con tutta la qualità super pro
Abbiamo toccato con mano il nuovo codec in alta definizione Canon, la qualità la potete verificare direttamente scaricando i filmati realizzati da DDay.it
di P. Centofanti
l
o scorso febbraio Canon aveva
annunciato la decisione di abbracciare la codifica MPEG-2 per
una nuova gamma di videocamere in
alta definizione prosumer (cioè dedicate dal semi-professionale in su) senza nastro. Il nuovo formato utilizza il
contenitore MXF (Material eXchange
Format) come tipo di file e utilizza la
codifica MPEG-2 con bitrate fino a 50
Mbit/s e soprattutto campionamento
4:2:2 per le componenti cromatiche,
che rispetto allo schema 4:2:0 utilizzato in ambito consumer offre il doppio
della risoluzione da questo punto di
vista. Il vantaggio di utilizzare l’MPEG2 rispetto al più recente MPEG-4 AVC
sta più che altro nella sua maggiore
leggerezza dal punto di vista computazionale e quindi in una migliore maneggevolezza in fase di editing.
Le prime videocamere a utilizzare il
nuovo formato sono le XF300 e X305
che si differenziano per la presenza
su quest’ultima anche dell’uscita HD-
la videocamera è equipaggiata di
un’ottica fissa della serie l con lenti a bassa dispersione e dotata di
completi controlli manuali: fuoco,
apertura e zoom possono essere regolati con il sistema a tre ghiere
SDI, del GENLOCK e ingresso/uscita
per il time code. Abbiamo potuto
mettere velocemente le mani proprio
sulla XF305 (prezzo IVA inclusa 8834
euro), videocamera che si inserisce
nella scuola della fortunata serie XL,
senza ottiche intercambiabili ma con
una serie di funzioni e customizzazioni che si rivolgono chiaramente a
esigenze di un certo tipo. La XF305
utilizza tre sensori CMOS da 1/3”, uno
per ogni componente cromatica, con
risoluzione di 2.07 Megapixel, mentre
l’obiettivo è un grandangolo (equivalente 35 mm: 29,3 - 527,4 mm) con
apertura di F1.6 e zoom ottico 18x.
La videocamera non è dotata di memoria integrata ma può registrare
su due carte di memoria Compact
Flash UDMA 4 (le schede devono essere in grado di gestire il flusso a 50
Mbit/s in riproduzione e scrittura: per
la prova abbiamo utilizzato le nuove
SanDisk UDMA 6 da 64 GB), mentre
un terzo slot è dedicato all’alloggio di
una scheda SDHC per il salvataggio e quindi caricamento- del setup della
macchina. La XF305 infatti permette
di personalizzare fino a 13 tasti diversi
per avere l’accesso rapido alle funzionalità che più si utilizzano, più una
vasta gamma di parametri di immagine e di ripresa. Per quanto riguarda
il formato di registrazione possiamo
scegliere tra 1920x1080 a 50i o 25p a
50 Mbit/s (profilo 422@HL a birate costante), o a 35 Mbit/s (profilo MP@HL
a bitrate variabile) oppure 1280x720 a
50p e 25p con le stesse opzioni di bitrate e profilo. Previsto anche un profilo di compatibilità con l’HDV a 1440
a sinistra i due slot per schede Compact Flash, selezionabili tramite un apposito tasto. a destra l’insieme delle connessioni disponibili: HDMI,USB,
cuffie, composito, component e su connettori BNC, l’uscita HD-SDI, timecode e GeNloCk per installazioni multi-cam, video analogico. Sul frontale
abbiamo due ingressi audio bilanciati per altrettanti canali audio
x 1080 a 50i e 25p
a 25 Mbit/s. L’audio
viene invece registrato in formato
PCM.
Pur non mancando una modalità automatica, la
serie XF si rivolge
all’utenza professionale, motivo per
cui ogni parametro
di immagine e di
ripresa è manuale.
Oltre ai controlli
classici (apertura,
esposizione, guadagno, fuoco e relative tecnologie di
assist) la XF305 permette di realizzare
degli avanzati setup di immagine in
cui è possibile configurare il gamma,
livello del nero, colori, nitidezza, filtri
di riduzione del rumore e così via. In
più è possibile variare anche il frame
rate di ripresa da 12 a 50 fps per creare effetti di slow motion o al contrario
ripresa accelerata.
Abbiamo realizzato alcuni filmati alla
massima qualità di registrazione per
avere un assaggio della qualità del
nuovo codec MPEG-2. I file video originali in formato MXF prodotti dalla videocamera sono pubblicati su DDay.
it, per poterli scaricare basta seguire
questo link.
DIGItal IMaGING
Più spazio per i video con la nuova videocamera Canon HF M32
Memoria interna da 64 GB e compatibilità con le schede SDXC
per un massimo di 2 terabyte di spazio
di r. Pezzali
Una nuova arrivata si aggiunge alla famiglia di videocamere Legria: si chiama
HF M32 e le sue caratteristiche di punta sono lo slot per le memorie SDXC e
i 64 GB di memoria interna. La nuova Legria fa della capacità di ripresa il suo
cavallo di battaglia: grazie alla memoria integrata si possono registrare fino a
24 ore di video e in futuro, quando ci saranno le schede SDXC da 2 Terabyte,
la capacità di registrazione sarà praticamente infinita. La nuova M32 integra
un CMOS Full HD da 3,3 Megapixel, zoom da 18x e processore video Digic
DV III con Face Detection. Tutte
le funzioni oltre che dai controlli
manuali possono essere gestite
dallo schermo touchscreen da
2,7”, e la stessa cosa vale per fuoco, zoom, diaframma ed esposizione. La Legria HF M32 sarà in
vendita da metà settembre 2010
al prezzo indicativo di 1007 euro
IVA inclusa.
n. 7 / 26 luglio 200
estratto da www.dday.it
teSt/ In prova la nuova Lumix G2, una fotocamera
p.
cosidetta “EVIL” (Electonic Viewfinder Interchangeable Lenses)
Panasonic G2, alla conquista delle terre di mezzo
Ha le ottiche intercambiabili ma non è una reflex: la G2 è una fotocamera compatta che unisce i pregi delle reflex ai vantaggi delle point & shot.
di r.Pezzali
l
’idea di base è proprio questa:
portarsi in giro una reflex (e la sua
qualità d’immagine) senza averne
il peso e l’ingombro. Per questo motivo sono nate le fotocamere cosiddette
“EVIL” (Electonic Viewfinder Interchangeable Lenses), di cui questa G2 è un
importante rappresentante, oltre ad
essere l’ultima evoluzione della serie G
a ottiche intercambiabili di Panasonic.
Panasonic, come anche altre marche,
ha deciso che fosse troppo faticoso
cercare di scalfire il quasi completo
duopolio Nikon-Canon sulle reflex
e ha cercato di proporre agli amanti
dell’alta qualità fotografica qualcosa
di diverso.
A partire dal sensore: la G2 monta un
micro 4:3: il formato più “quadrato”
rispetto al classico fotografico che ottimizza l’uso delle lenti, ma fa ancora
fatica ad affermarsi nelle comunità dei
fotoamatori, che continuano a preferire il 2:3. In ogni caso la G2 permette
di scattare anche in 2:3 sacrificando
poco più di trecento pixel in verticale:
poco male considerando che gli oltre
12 Megapixel del sensore sono più
che sufficienti per qualsiasi utilizzo.
La tecnologia del sensore è dichiarata
come Live MOS, una sorta di ibrido
che offrirebbe i vantaggi del CCD e
quelli del CMOS limitandone gli effetti
collaterali: da provare.
L’esemplare da noi testato è dotato
dell’ottica zoom 14-42mm (equivalente a un 28-84 mm su una 35mm)
con luminosità variabile da F3,5 a F5,6
a seconda della focale, caratteristiche
quindi abbastanza di base. A guadagnarci però è il peso veramente contenuto: meno di 600 grammi per corpo
macchina con batteria, ottica e scheda.
All’oculare elettronico (come richiesto a una EVIL), si affianca un display
orientabile da tre pollici che ha anche
funzione touchscreen: in pratica, oltre
a interagire con i menù direttamente
in modalità touch, è possibile indicare
alla macchina in maniera tattile dove
mettere a fuoco e addirittura, se la funzione è impostata, scattare con un colpetto sul display (che però non è certo
una modalità di comando al riparo dai
rischi di micromosso).
Non manca poi la funzione di ripresa
video, in HD a 720 linee e in formato
AVCHD Lite; una cosa interessante è la
possibilità di scattare fotografie anche
mentre si sta riprendendo il video: il
veloce processore della macchina è in
grado di gestire entrambe le funzioni
contemporaneamente e di memorizzare i dati fotografici e video nello
stesso momento sulla card.
Nella confezione, oltre al caricabatterie, si trova la tracolla marchiata, il
manuale cartaceo (anche in italiano)
e un po’ di cavetteria, tra la quale però
manca il cavo mini HDMI, da acquistare a parte.
Leggera ed ergonomica
ll peso assolutamente contenuto da
qualche parte si deve pur pagare: seppure si tratti di un fatto prettamente
“emotivo”, la sensazione che la G2 dà
a chi l’impugna è di qualcosa di delicato. Così poi non è, probabilmente,
e in ogni caso nella nostra prova nulla
è emerso in tal senso. Ma, soprattutto
l’ottica è troppo leggera per ricordare
da vicino quelle delle reflex: la fotografia però non si misura a peso, anzi, questa G2 nasce proprio
con l’intenzione di
superare uno dei
limiti storici delle
reflex, ovverosia il
peso “importante”.
Ovviamente l’architettura micro 4:3
permette già di per
sé dei grandi risultati: il sensore più
piccolo e l’assenza
degli ingombranti
specchi riducono
Panasonic lumix G2 - 699 eUro
Quality
Longevity
Design
9
l’intero progetto ottico della macchina
e il conseguente volume. Così abbiamo il corpo di una compatta (tra le più
grandi) e la flessibilità di poter cambiare le ottiche.
In termini di ergonomia, la G2 è studiata molto bene: impugnatura salda,
con tutti gli accorgimenti per migliorare i grip tipici delle buone reflex, ovviamente un po’ in scala ridotta ma con
un’utilizzabilità buona. In realtà non
ci sono novità sensazionali nel layout
e questo è un bene, visto che difficilmente questa sarà la macchina per chi
scatta per la prima volta e “ritrovarsi” è
sempre un fatto gradito. Chi proviene
dal mondo reflex si ritrova fondamentalmente una macchina per la quale
non è necessario “studiare” nuove modalità di utilizzo: si accende e si scatta.
Anche il selettore delle modalità è il
classico a ruota, ci si ritrova facilmente fra le icone anche senza l’ausilio del
manuale e la scelta di alcune regolazioni base (modalità di messa a fuoco,
di esposizione e di scatto) sono delegate a selettori hardware dedicati, soluzione che –si sa– minimizza i tempi
Simplicity D-Factor
Value
7
di intervento ed è largamente preferita
dai fotografi piuttosto che perdersi in
lunghe navigazioni tra i menù.
Comoda anche la ghiera rotante per
la regolazione dei parametri di scatto
(per esempio tempi o diaframmi nelle
rispettive modalità di priorità); nel caso
di modalità completamente manuale,
la ghiera unica permette comunque
una facile regolazione dei parametri:
basta premerla (integra anche un microswitch) per passare alternativamente dalla regolazione dei tempi a quella
dei diaframmi. Non manca il sensore
di prossimità che permette di passare
automaticamente dal display esterno
al mirino oculare non appena si avvicina la macchina agli occhi, come anche
il correttore ottico delle diottrie.
Il Display è touch e ruota
Il display quando è a riposo resta girato verso il corpo macchina, con i
conseguenti vantaggi di protezione
anche nei casi frequenti in cui la macchina viene trasportata in borse non
segue a pag. 6
n. 7 / 26 luglio 200
estratto da www.dday.it
p.6
teSt
Fotocamera Panasonic G2
segue da pag. imbottite o a tracolla; ovviamente, per
l’utilizzo, va sbandierato e ruotato sul
suo asse: può quindi essere riposto
nella sua sede ma voltato verso l’utilizzatore, per un uso tradizionale o, cosa
comodissima in alcuni casi, sbandierato e inclinato per uno scatto “estremo”.
Come abbiamo detto si tratta di uno
schermo touch, cosa assai comoda
per minimizzare i tempi di intervento
di regolazione e selezione delle sottomodalità.
Ottica tradizionale a due ghiere
L’ottica –e questo è un vero sogno per
le compatte– ha un layout tradizionale e quindi è dotata delle due ghiere,
una per lo zoom e l’altra per il fuoco:
solo questo aspetto meriterebbe l’abbandono delle compatte e dei loro
lentissimi zoom motorizzati. Lo zoom
manuale, può invece dare un po’ di fastidio nelle riprese video, in cui diventa
più difficile una zoomata lenta e uniforme; si paga comunque volentieri
questo scotto in cambio delle possibilità creative offerte da uno zoom, se si
desidera, decisamente veloce. Se poi
si vuole focheggiare a mano, la ghiera meccanica è il massimo e anche il
fatto di avere solo il mirino elettronico e non quello ottico non diventa
un problema, grazie alla funzione di
ingrandimento automatico che interviene ogni qual volta si regola il fuoco,
cosicché sia possibile averne un controllo fine.
Quante funzioni!
Impossibile trovare funzioni mancanti
a questa macchina: miscelando tutto
il meglio delle compatte con quello
delle reflex, la dotazione di modalità di
utilizzo e funzioni automatiche o semiautomatiche è addirittura sensaziona-
le. Forse troppo, cosa che costringe
l’utente moderato a studiarsi un po’ di
icone e funzionamenti o a trascurare
intere pagine di menù e affidarsi alla
modalità cosiddetta “intelligente”: un
pulsante permette di attivare questa
modalità che fa diventare la macchina
molto più facile da usare grazie a una
drastica riduzione dei gradi di libertà;
ci pensa poi la macchina e il suo sistema esperto a interpretare la scena e a
regolare di conseguenza tutti i parametri.
Se si vuole essere più liberi, invece, si
può passare in modalità tradizionale
ma bisogna essere pronti, se necessario, a intervenire su tantissimi parametri: per esempio la cromia dello scatto
tra diverse modalità (interessante
quella nostalgica che si rifà alle prime
emulsioni a colori), tra cui anche due
liberamente programmabili; il bracketing; le molte logiche di calcolo dell’esposizione e del fuoco automatici; si
arriva anche fino alla regolazione della
sincronia del flash sulla seconda tendina. Inoltre, per ogni modalità di scatto
del selettore a ruota, ci sono una serie
decisamente ampia di sottomodalità
che permettono una calibrazione fine
della macchina ma vanno studiate con
attenzione per evitare effetti non voluti. Una serie altrettanto ampia di possibilità è offerta anche per le riprese video, tanto che ci si chiede come possa
essere contenuta tutta questa “logica”
in una macchina così compatta.
E alla fine questo ci sembra il maggior
limite della G2: strizza l’occhio sia al
fotografo proveniente dalle reflex che
a quello che viene dalle compatte e
integra tutte le funzioni tipiche di entrambi i mondi. Rischiando seriamente
–per eccesso di zelo– di non sedurre
né gli uni né gli altri. Tra le altre funzioni della macchina ricordiamo poi
la possibilità di uscita video HD HDMI,
tramite l’apposito connettore.
Messa a fuoco
veloce
Non lasciatevi ingannare
dal sensore più piccolo,
perchè come qualità
d’immagine questa fotocamera può produrre
davvero buonissime fotografie fino a 800 ISO.
I miglioramenti rispetto
alla prima generazione
sono evidenti, soprattutto per quanto riguarda
l’esposimetro
e
la messa a fuoco.
Quest’ultima
è
da sempre il punto dolente per le
macchine
prive
di specchio, che
non hanno quindi
un sensore AF integrato: nel caso
della G2 il sistema
di messa a fuoco
è
decisamente
flessibile (touch to focus) ed è anche
davvero rapido con la lente in dotazione. Volendo fare un confronto,
possiamo dire che la rapidità di messa a fuoco della G2 è equivalente alla
messa a fuoco di una reflex di fascia
bassa. La macchina mantiene un ottimo controllo sul colore e sulle basse
luci con una resa accettabile a 1600
ISO, mentre salendo il rumore diventa
davvero eccessivo. Per gli scatti alle
diverse sensibilità abbiamo come
sempre fotografato il nostro pattern
fotografico, che a 100 ISO è anche un
riferimento per la nitidezza della lente
(le immagini possono essere scaricate seguendo questo link); come abbiamo verificato, lo scatto a 6400 ISO
è praticamente inutilizzabile, e sarebbe stato saggio bloccare la macchina
a 3200 ISO.
Per quanto riguarda invece la ripresa
dei filmati questa fotocamera può
registrare a 720p in modalità AVC-HD
Lite oppure M-Jpeg, con una qualità
tra i due formati molto molto simile.
Abbiamo provato a registrare qualche
clip in AVC-HD e anche in questo caso
la qualità di ripresa è davvero buona.
La fotocamera è abbastanza flessibile
anche se non permette una gestione
totamente manuale della macchina,
tuttavia in modalità “Movie” possiamo
per esempio bloccare l’esposizione e
regolare il diaframma, opzione questa
decisamente utile. Anche in questo
caso la messa a fuoco è buona, ma
leggermente lenta come si può vedere dalla nostra clip. Mettendo il fuoco
in manuale tuttavia si riesce a gestire
un po’ meglio la ripresa.
Una macchina per sperimentare
Non capita spesso a noi tecnoentusiasti
di vedere nella flessibilità e nella miriade di funzioni un limite di un prodotto.
Ma questa G2 sarebbe sprecata in un
utilizzo “punta e scatta” da compatta;
come reflex ha forse troppi “giocattoli”
a bordo. Insomma, questa G2 offre talmente tante funzioni ai propri possessori da risultare del tutto chiara solo a
chi è molto preparato in tema fotografico; solo che è necessario convincere
questo tipo di utenza a lasciare a casa
la reflex, che sicuramente ha, e portare
con sé questo apparecchio, che quindi
rischia di diventare la seconda fotocamera di casa. Chi invece avrà voglia
di sperimentare un po’ di modalità e
configurazioni (grazie anche alla facile
interfaccia touch) potrà stabilire con
questa macchina il giusto rapporto di
fiducia e anche imparare moltissimo.
Ecco quindi la vera anima di questo apparecchio: essere conteporaneamente
una macchina disimpegnata non troppo grande e un buon apparecchio da
studio e sperimentazione.
Il limite di ordine commerciale della G2
(con un prezzo simile alle reflex entry
level) è che non sono molti coloro che
cercano contemporaneamente le due
cose. L’acquisto di qualche altra ottica, soprattutto tele, è assolutamente
consigliato per rendere più versatile la
soluzione (nella configurazione da noi
provata un po’ limitata) e per superare
qualche limite di luminosità e risolvenza che l’obiettivo 14-42mm palesa, con
tutti i vantaggi correlati in termini di
pieno accesso alla qualità di immagine
che il sensore permette.
video
Sul canale DDaYVideo di Youtube è stato pubblicato un
video effettuato utilizzando la fotocamera Panasonic
lumix G2. Clicca qui per andare direttamente al video.
n. 7 / 26 luglio 200
estratto da www.dday.it
p.7
teSt / Già disponibile nei negozi la nuova console Microsoft con disco rigido 250 GB e Wi-Fi N integrato
Silenziosa e bella, è la nuova Xbox
La nuova piattaforma con processo produttivo a 45 nanometri garantisce consumi ridotti e meno calore
di r. Pezzali
N
on chiamatela Xbox Slim, anche
perchè slim non è. È la nuova
Xbox 360 con hard disk da 250
GB, così la chiama Microsoft un nuovo modello che cambia radicalmente
l’aspetto della console di Redmond,
l’interfaccia e le logiche di Xbox 360
invece non cambiano. La nuova Xbox
è più compatta della precedente, e
al posto della finitura bianca opaca
presenta una delicata finitura glossy
black: fortunatamente la console non
va toccata molto, fatta eccezione per
il tasti di espulsione del cassetto, ma
è comunque da sottolinerae la sua
predisposizione a riempirsi di ditate,
un po’ come le TV di nuova generazione. A delineare gli spigoli troviamo un
bordino cromato che impreziosisce la
linea, oltre ad una serie d’aperture per
la dissipazione del calore poste sia sul
lato in corrispondenza del dissipatore
della CPU sia sopra la console. Microsoft ha rivisto anche i tasti: quello di accensione che nelle precedenti console
era a pressione ora è touch, e la stessa
cosa vale per il tasto di espulsione del
disco che non è più sopra il drive ma è
inserito appena a lato ed è anch’esso a
sfioramento. Le linee un po’ squadrate
oltre al nero che “smagrisce” la fanno
sembrare davvero compatta e poco
ingombrante.
Niente cavo HDMI in dotazione
Sul frontale Microsoft ha inserito le
due porte USB per due controller a
filo o per le chiavette, ma il controller
in dotazione è di tipo wireless quindi
non serve una connessione diretta.
L’alimentazione come sempre è esterna, e il trasformatore è leggermente
più piccolo del modello precedente.
Da segnalare che nella confezione Microsoft inserisce un cavo AV standard
e non un cavo HDMI: un vero peccato
perchè ormai quasi tutti usano l’HDMI
e se si vuole collegare la console in HD
questo cavo va acquistato a parte. In
dotazione oltre al controller e all’alimentatore ci sono anche le cuffiette
per la chat. L’hard disk è un Hitachi
SATA da 5400 giri, molto più piccolo del precedente, è removibile e si
estrae togliendo una placchetta nella
zona bassa e tirando una linguetta.
Chi passa da una vecchia Xbox ad una
nuova Xbox per trasferire i dati scaricati da una console all’altra deve dotarsi
di un cavo che costa 16 euro, tuttavia
il trasferimento può essere fatto anche
con delle semplici chiavette USB. Basta
infatti spostare i salvataggi dei giochi
e i dati piccoli sulla chiavetta e poi riscaricare sulla nuova console i giochi
acquistati e gli altri dati. La connessione Wi-Fi invece è integrata: si tratta di
un modulo Wi-Fi 802.11 b/g/n con un
ottimo livello di ricezione. Se si calcola che l’adattatore Wi-Fi per il modello vecchio, venduto separatamente,
costava ben 89 euro si capisce subito
che la presenza del Wi-Fi integrato è
una gran bella cosa. Il pad della nuova
Xbox 250 GB è identico al precedente
ma è ovviamente nero.
Meno calore, meno rumore
La nuova Xbox 360 è costruita bene.
La base è totalmente nuova, con la
piattaforma Valhalla realizzata a 45 nanometri che permette consumi ridotti
e anche una miglior dissipazione del
calore, che si traduce in inferiore rumorosità. Il nuovo processore infatti
integra CPU e GPU sullo stesso chip
con un’unico dissipatore e un’unica
grossa ventola. L’uscita HDMI, gestita
dalla scheda video, dovrebbe quindi
essere 1.3 ma su questo non possiamo
avere certezze, e c’è comunque da dire
che l’HDMI 1.3 non serve a nulla su
questa console. L‘unico particolare costruttivo che dà adito a qualche dubbio è la linguetta di estrazione del’hard
disk, forse un po’ delicata, anche se con
la possibilità di cambiare dati su USB è
difficile che si sposti tutto il disco da
una console all’altra.
Dopo aver giocato diverse ore con la
nuova console siamo rimasti particolarmente colpiti dalla bassa rumorosità:
in modalità “idle” la console è davvero
silenziosa, praticamente non si sente.
Anche in fase di accensione serve il
beep per renderci conto che la nuova
Xbox è effettivamente accesa. C’è da
dire però che con il il gran caldo estivo in una stanza senza condizionatore
dopo un po’ la ventola inizia a girare, e
a quel punto la console si sente anche
ad un paio di metri di distanza. Il drive
è abbastanza silenzioso, anche se l’accelerazione iniziale di spinta si sente. Abbiamo dato uno sguardo pure
ai consumi, utilizzando il
wattmetro che usiamo che
per le TV: in stand by la nuova Xbox consuma meno di
1 Watt, mentre da accesa
consuma mediamente 73
Watt. In gioco, quindi in
modalità di carico, la console consuma mediamente
un 15% in più, percentuale
variabile a seconda del tipo
di gioco che inseriamo.
Di fatto comunque non si
passano mai i 93 Watt. Nel
complesso la nuova Xbox
Microsoft Xbox 20 GB - 249,99 eUro
Quality
Longevity
Design
9
9
9
è un buon affare: integra il controller
Wi-Fi che non era un accessorio molto
economico e il prezzo di 249 euro è allineato a quello che offre. La dotazione
poteva essere migliore: due controller
wireless e un cavo HDMI sacrificando
il cavo video, che ormai non usa più
nessuno, e il prezzo sarebbe stato dav-
Simplicity D-Factor
9
Value
vero perfetto.
Una nota finale: da nostalgici abbiamo
voluto vedere se la nuova console è
compatibile con il vecchio lettore HD
DVD di Microsoft, accessorio che ha
fatto toccata e fuga prima di sparire
insieme allo standard: funziona pure
quello.
Connessioni - Sul retro
troviamo la connessione
multipolare aV, l’uscita
HDMI, un’uscita ottica,
tre porte USB aggiuntive
e una porta aux per collegare kinect, il dispositivo
di controllo gestuale in
uscita a fine anno.
video
Sul canale DDaYVideo di Youtube è stato pubblicato il video con l’unboxing della nuova console giochi Microsoft
Xbox 360. Clicca qui per andare direttamente al video.
n. 7 / 26 luglio 200
estratto da www.dday.it
teSt / In prova il modello da 46 pollici della serie HX800 di Sony, un LCD LED Edge e 3D Ready grazie a un kit opzionale acquistabile a parte
p.
Sony Bravia HX00, il tV con il 3D optional
Di serie è un normale TV, acquistando un emettitore IR e due paia di occhiali si entra nella terza dimensione
di M. Dalli
l
a gamma 2010 dei TV Bravia di
Sony è piuttosto complessa da
decifrare. Dopo l’NX800, superiore nel design ma privo di funzioni 3D,
vi proponiamo ora il 46HX800, dotato
di retroilluminazione LED Edge e possibilità di essere trasformato in un TV 3D
mediante l’acquisto di un apposito kit
composto da due paia di occhalini e
da un emettitore IR per la sincronizzazione. Rispetto ai fratelli maggiori non
ha il design Monolithic, ma mantiene
l’inclinazione facoltativa a 6 gradi.
Non mancano poi i servizi web
come YouTube e alcuni contenuti realizzati da FIFA e dedicati agli appassionati di calcio. Nel complesso un buon
televisore che, all’occorrenza, può
diventare 3D per chi non può fare a
meno di questa novità tecnologica.
Design con profilo crescente
Il design è un po’ meno raffinato rispetto ai modelli Monolithic, lo schermo,
infatti, è leggermente incassato rispetto alla cornice, realizzata in plastica. Il
fascione inferiore, invece, è di metallo
spazzolato e contiene i LED di stato e il
sensore IR per il telecomando. Visto di
lato, l’HX800 ha un profilo “crescente”:
parte sottile nella parte superiore, per
poi ingrossarsi nel mezzo e diventare
spesso più di 7 centimetri nella parte
della base.
Sul lato sinistro, inoltre, sono presenti alcune connessioni, tra cui, dall’alto, lo slot CI+, una porta USB, due
ingressi HDMI, l’ingresso video composito con audio stereo RCA e l’uscita
cuffie. Le altre connessioni sono sul
retro del pannello, leggermente rientranti rispetto al profilo del TV.
Multimediale limitato
I menù a schermo sono caratterizzati
dalla ormai rodata interfaccia XrossMedia Bar della PS3 e sono pressocché
identici a quelli che abbiamo già visto
sull’NX800. Per questi vi rimandiamo
al video dei menù dell’NX800, direttamente selezionabile dall’apposito link
in questa pagina in basso a sinistra.
Stesso discorso per le funzionalità multimediali: la riproduzione di file da USB
o DLNA è piuttosto limitata, essendo
supportati i soli formati DivX (ma non
con estensione .divx) e MPEG2.
Il dimming non è local
Nel complesso questo HX800 si comporta discretamente bene con il digitale terrestre nostrano; ovviamente i
canali in HD offrono uno spettacolo
sensibilmente migliore, ma anche con
quelli SD lo scaler interno non se la
cava così male.
Passando ai Blu-ray, la musica cambia
in meglio. La qualità di immagine
espressa da questo LCD è piuttosto
buona, con un nero convincente e
in linea con quello che la tecnologia
a cristalli liquidi può offrire, anche se
non all’altezza dei migliori plasma.
A proposito di nero, l’HX800 ha una
retroilluminazione che Sony chiama
Dynamic LED Edge. Nei piani di Sony
si dovrebbe trattare di una soluzione di local dimming applicata al LED
Edge, anche se, da quanto abbiamo
potuto vedere, sembra più un dimming globale. Visualizzando una
schermata nera, infatti, dopo qualche
secondo l’intera scena passa dal grigio scuro a un nero più profondo, per
poi tornare completamente grigio
se compare un punto luminoso. Se
si trattasse di local dimming, invece,
si dovrebbe illuminare solo la zona
interessata dal punto luminoso. Dimming a parte, il quadro di insieme ci
è parso molto convincente, sia utilizzando la modalità cinema che, ancora meglio, quella Theater. Come molti
LED Edge, però, l’uniformità della
retroilluminazione non è esemplare;
anche l’HX800 soffre infatti di alcuni
video
Sul canale DDaYVideo di Youtube è stato pubblicato il video con le impressioni d’uso dei menù del tV
Sony. Clicca qui per andare direttamente al video.
tV Sony Bravia kDl-46HX00 - 2300 eUro
Quality
Longevity
Design
9
7
Il pannello posteriore del tV offre
due ulteriori prese HDMI (una con
canale audio di ritorno), l’uscita
audio digitale ottica, ingresso VGa
con jack audio da 3, mm, due
prese SCart e una component.
Per la rete è possibile utilizzare
la presa cablata, come optional si
può richiedere una chiavetta USB
Wi-Fi. Nella parte bassa del pannello si nota il connettore proprietario 3D Sync, a cui va collegato
l’emettitore Ir del kit 3D
Simplicity D-Factor
Value
7
Il telecomando è molto simile a
quello degli altri Bravia 200, ma
per l’HX00 non è prevista la retroilluminazione. I tasti sono un po’
piccoli e troppo distanziati tra di
loro. Da notare, il tasto arancione
“theater” che consente di abilitare la modalità ottimizzata per la
visione di film.
aloni più chiari attorno alla cornice e
negli angoli. La cosa si nota però solamente nelle immagini nere e non dà
fastidio durante la visione normale.
Per gli amanti dell’interpolazione, invece, Sony propone la sua tecnologia
segue a pag. 9
n. 7 / 26 luglio 200
estratto da www.dday.it
p.9
teSt
tV Sony Bravia 46HX00
segue da pag. MotionFlow 200Hz per l’HX800; personalmente riteniamo che, almeno
con i Blu-ray, l’immagine sia già abbastanza fluida così: attivando i 200Hz,
infatti, si ottiene sempre il classico
effetto “soap opera”, sebbene gli artefatti siano ridotti rispetto alle versioni
precedenti.
La serie HX800 è 3D Ready, ovvero può
diventare 3D con l’acquisto di un ap-
posito kit opzionale. Come Samsung,
inoltre, anche Sony ha un proprio algoritmo per trasformare le immagini
2D in 3D. In questo modo non è necessario avere a disposizione contenuti nativi 3D per godersi l’effetto tridimensionale, ma la resa è ovviamente
diversa. Abbiamo infatti provato a
visionare alcuni programmi del digitale terrestre, senza rimanere particolarmente impressionati. Va un po’ meglio
quando si ha a che fare con i normali
Blu-ray: nel nostro caso abbiamo pro-
vato a trasformare il Blu-ray di Avatar in
3D, nell’attesa che esca quello nativo.
L’effetto anche qui è un po’ artificioso,
ben lontano dal reale 3D. Collegando
invece un Blu-ray 3D e visionando alcuni dischi 3D l’effetto è decisamente
migliore. Il disco di Piovono Polpette,
per altro prodotto dalla stessa Sony
(Pictures), offre una qualità di immagine convincente. Con materiale demo
3D di natura documentaristica, invece,
abbiamo notato un leggero ma fastidioso effetto di sdoppiamento dell’im-
magine, molto probabilmente dovuto
al cross talking della tecnologia LCD.
LEGGI LA PROVA COMPLETA QUI!
teSt / In prova uno dei primi Kit HDMI wireless in commercio che promette di dare un drastico taglio al problema del passaggio dei cavi
Con il Philips SWW00 l’HDMI perde il vizio del filo
Il sistema Philips è basato su una soluzione progettata da Amimon e può trasmettere segnali HDMI senza fili con risoluzione fino a 1080p / 30Hz
di M. Dalli
l
e difficoltà per far passare i cavi
possono essere insormontabili,
facile quindi capire l’interesse per
le soluzioni HDMI wireless, in grado di
trasportare un segnale in alta definizione da un’altra parte della stanza o della
casa senza fili. Il kit Philips SWW1800,
composto da un ricevitore e un trasmettitore, è capace di trasportare
segnali fino a 1080i a 60Hz oppure
1080p a 30Hz, compreso il 1080/24p. Il
sistema si basa su una soluzione AMIMON 2110 (l’azienda dietro al WHDI,
per intenderci) e può gestire, lato trasmettitore, quattro ingressi: due HDMI
e due component con audio RCA stereo (gestite dal chip Analog Devices
ADV7441A). Lato ricevitore, invece, è
presente una sola porta HDMI per la
connessione a un display o un amplificatore. Purtroppo ricevitore e trasmettitore sono accoppiati in fabbrica,
pertanto non è possibile utilizzare più
trasmettitori con un unico ricevitore o
viceversa. Sul trasmettitore è possibile
selezionare la sorgente di ingresso e
accendere o spegnere l’unità attraverso dei pulsanti posti sulla parte superiore, oppure si può utilizzare il piccolo
telecomando fornito in dotazione. Il
ricevitore collegato non ha un pulsante per l’accensione, ma si accende e si
spegne assieme al trasmettitore, tramite il canale radio. L’SWW1800 può
trasportare solamente audio analogico stereo oppure Dolby Digital e DTS;
non sono supportate le tracce HD dei
Blu-ray quindi. Questo non rappresenta un problema per chi deve solo col-
legarlo alla TV, è invece un limite per
chi deve passare da un amplificatore.
Da apprezzare la possibilità di montare
il ricevitore a muro, utile quando il TV
stesso (o il proiettore) è appeso alla
parete o al soffitto.
Attenti ai muri
Abbiamo messo alla prova il kit Philips
in una casa di media metratura, con
alcuni interessanti risultati. Finché si
resta all’interno della stessa stanza,
infatti, non ci sono problemi, anche
frapponendosi tra il trasmettitore e il
ricevitore il segnale continua a passare. Essendo poi la trasmissione sulla
banda dei 5.16 - 5.24 GHz non ci sono
nemmeno problemi dovuti alle interferenze con eventuali reti Wi-Fi. Abbiamo quindi spostato il trasmettitore
nella stanza accanto, separata dalla
TV da un muro non portante: anche
chiudendo la porta la trasmissione è
proseguita senza intoppi. I problemi si
sono verificati però quando abbiamo
messo il trasmettitore all’altra estremità dell’abitazione, di modo che risultasse separato dal ricevitore da due
muri oppure da un corridoio stretto. In
questa configurazione il SWW1800 ha
funzionato per qualche minuto, salvo
poi perdere ripetutamente la connessione.
In termini di input lag, invece, Philips e
AMIMON mantengono le promesse in
quanto tra il collegamento diretto col
cavo e il collegamento senza fili non ci
sono differenze, un’ottima notizia per i
videogamer.
Problemi di gioventù
Come abbiamo visto, i 20 metri dichiarati dal produttore non sempre sono
realizzabili. Attenzione anche che tra
trasmettitore e ricevitore non ci siano
troppi ostacoli, specialmente muri. Un
altro problema da considerare prima
di procedere all’acquisto è l’assenza
del supporto al segnale 1080/60p. Se
è vero che viene gestito correttamente il 24p, sicuramente molto gradito a
chi ha un lettore Blu-ray, d’altro canto
bisogna stare molto attenti perché
non tutti i lettori Blu-ray permettono di
configurare il lettore in 1080i e forzare
il 24p sui film. Durante il nostro test,
per esempio, la PS3 non ha presentato problemi, impostandola a 1080i e
mettendo la modalità 24p su “Attiva”. Il
lettore Sony BDP470, però, consente di
selezionare la modalità 24p solamente
tra “Auto” e “Off”. Impostando quindi il
lettore a 1080i, rimane così anche per
i film. Se invece lo si mette in 1080p, la
schermata Home del lettore non sarà
visibile: si dovrà quindi inserire il disco
“al buio” e attendere il caricamento;
a quel punto l’uscita video passerà
automaticamente a 24p e sarà visibile. Di certo non una soluzione molto
“pratica”. La prossima versione del
sistema dell’AMIMON supporta già
segnali 1080p a 60Hz, quindi è molto
probabile che il successore di questo
SWW1800 la implementi, andando
così a risolvere questo fastidioso problema. Il sistema, poi, dovrebbe supportare il CEC, ovvero la possibilità di
utilizzare il telecomando della TV per
controllare i dispositivi collegati. Nel
nostro test, però, non siamo riusciti
a farlo funzionare, sebbene tramite il
collegamento diretto col cavo tutto
andasse bene.
Una nota, infine, sul prezzo: a circa 500
euro non si può certo parlare di affare
imperdibile. Per molto meno si può
infatti acquistare un cavo HDMI di ottima qualità e di 20 metri di lunghezza.
Finché i prezzi non scenderanno soluzioni di questo genere resteranno relegate a una piccola nicchia di mercato.
n. 7 / 26 luglio 200
estratto da www.dday.it
p.20
teSt / In prova il 32 pollici della serie top di gamma 9000 Philips che si avvale di contenuti tecnici tra i più avanzati
Nel “piccolo” Philips batte un grande cuore
Le dimensioni non sono tutto, questo TV infatti dispone di full LED con local dimming, Net TV con Wi-Fi integrato e funzionalità multimediali
di P. Centofanti
S
ono poche le aziende che offrono TV di gamma alta anche
di piccolo formato. Una di questi è Philips che per la serie 9000 ha
realizzato anche questo TV da 32 pollici. Si tratta di un modello che integra
tutte le funzionalità di maggior grido
o quasi: retroilluminazione full LED
con local dimming (di questi tempi
sempre più una rarità), connettività
Internet con Wi-Fi integrato, certificazione DLNA, lettore multimediale,
200 Hz. Manca la compatibilità con
il 3D prerogativa dei modelli di taglio
maggiore di prossima disponibilità,
ma per il resto c’è davvero tutto, compreso l’Ambilight, una funzione da
sempre esclusiva di Philips.
Design da primo della classe
Uno dei punti forti di Philips è il design e il 32 pollici della serie 9000 non
fa certo eccezione. Anche per quest’anno Philips sceglie per la cornice
intorno al display la finitura in simil allumino spazzolato, impreziosita da un
bordino trasparente. Dietro l’aspetto
raffinato si cela soprattutto l’utilizzo di
plastica che rende il TV molto leggero
e facilmente installabile sulla base anche da una persona sola. Il piedistallo
fornito in dotazione fa pendant con le
finiture del televisore: il rivestimento
della base è anch’esso con superficie
in stile alluminio spazzolato. Considerando la presenza dell’Ambilight
e della retroilluminazione full LED, lo
spessore del TV non è così eccessivo.
Connessioni complete
per tutte le necessità
Le connessioni a disposizione sono
molto complete e coprono tutte le
necessità. Alcuni connettori sono
disposti rivolti verso il basso e nel
caso di installazione con piedistallo
possono risultare non così pratici
da raggiungere. Troviamo un totale
di quattro ingressi HDMI, di cui uno
con canale audio di ritorno per il
segnale del sintonizzatore integrato, video component, due SCART
tradizionali, VGA, porta di rete, slot
Common Interface +, slot per schede SD, due porte USB. C’è anche la
presa per le cuffie con regolazione
del volume separato, curiosamente
posta sul retro anziché sul pannello
laterale. Il Wi-Fi, invece, è integrato e
supporta anche lo standard ad alta
velocità 802.11n.
Menù intuitivi
Philips negli ultimi anni ha ridisegnato il menù di gestione dei TV per
renderlo più intuitivo soprattutto per
la cornice del tV in plastica ha una finitura simile all’alluminio spazzolato, con un leggero bordino trasparente. Sul retro è visibile la striscia di
leD del sistema ambilight che circonda tutto il retro del tV
Sotto la cornice troviamo una sorta di soundbar che integra i diffusori e i
tasti di base per il controllo senza telecomando. Sul retro i diffusori sono
rinforzati in gamma bassa da un doppio woofer
tV Philips 32PFl970H - 399 eUro
Quality
Longevity
Design
9
chi non è troppo esperto o semplicemente non ha molta voglia di destreggiarsi con parametri dal significato più o meno oscuro.
In questo senso è davvero gradita la
procedura di configurazione guidata
che permette di impostare il TV alla
prima accensione in tutte le sue principali funzionalità: sintonizzazione dei
canali, parametri audio e video, collegamento di sorgenti esterne, configurazione dell’accesso a Internet. Le
regolazioni audio e video sono sufficientemente complete, così com’è
molto interessante la sezione dedicata a Internet con una buona gamma
di web apps, visibili nel nostro video
pubblicato su YouTube, direttamente accessibile cliccando sull’apposito
link nella pagina seguente. La sezione
Net TV è dotata anche di un browser
web, non molto diverso da quello
già presente sui modelli dello scorso anno, privo di supporto per flash
e con un’impaginazione non sempre perfetta. A dire il vero in questo
caso il limite maggiore è costituito
dalla poca praticità dell’utilizzo con
Simplicity D-Factor
9
9
Value
tra le connessioni laterali stranamente manca la presa per
l’ascolto in cuffia, che invece è
posta sul retro, anche se nelle
immediate vicinanze
segue a pag. 2
n. 7 / 26 luglio 200
estratto da www.dday.it
p.2
teSt
tV Philips 32PFl970H
segue da pag. 20
teCHNoloGY
il telecomando. Un’altra funzione
interessante del TV Philips è il Wi-Fi
MediaConnect che consente di visualizzare il desktop di un PC installando
il software in dotazione, compatibile
però unicamente con computer con
sistema operativo Windows XP, Vista
e 7. Il programma è molto semplice
da utilizzare (basta avviarlo) ma la
risoluzione in uscita dal PC dipende
dalla sua potenza (con un Quad Core
siamo riusciti a ottenere al massimo
1366x768 pixel). Il lettore multimediale è compatibile con diversi formati audio/video, ma nel caso di filmati
legge solo file di tipo AVI e MKV.
Il telecomando è a “goccia”
Decisamente originale il nuovo telecomando in dotazione con serie
9000, sia per il design a goccia che
per la scelta di ridurre al minimo indispensabile il numero di tasti. All’inizio
occorre fare un po’ di attenzione alla
doppia corona di pulsanti del pad di
navigazione, ma per il resto la disposizione dei comandi si è rilevata vincente nell’utilizzo di tutti i giorni.
Nero perfetto con il LED Pro
La caratteristica forse più importante
di questo televisore è rappresentata
dalla tecnogia LED Pro come la chiama Philips: la retroilluminazione full
LED con local dimming. A differenza
dei più recenti televisori con profilo
ultra-slim, in questo caso i LED sono
posti a matrice dietro al pannello in
modo da coprirne tutta la superficie
e vengono controllati singolarmente per migliorare il livello del nero e
quindi il contrasto percepito. Un sistema che funziona, tanto che non
corriamo il rischio di venire smentiti
affermando che a oggi i TV che possono competere con questo Philips
in quanto a riproduzione del nero
si contano ormai sulle dita di una
mano.
Il controllo dinamico -configurabile
dal menù Pixel Plus HD delle regola-
ambilight, l’arma in più dei tV Philips
Un alone di luce attorno allo schermo del TV migliora
l’esperienza di visione
Il telecomando ha una forma molto
originale e finiture di ottimo livello. I comandi di navigazione sono
disposti su un doppio anello e per
non commettere errori, almeno
all’inizio, è richiesta una certa attenzione
zioni video- funziona piuttosto bene
nella maggior parte delle situazioni
e nelle scene più scure si può notare
come il numero di LED sia comunque
sufficiente per offrire un’immagine
per lo più priva di aloni intorno agli
elementi più luminosi. Non mancano
momenti in cui il local dimming può
venire messo in crisi: il caso più tipico è quello di una panoramica su un
cielo stellato in cui a volte si ottiene
una specie di effetto “albero di Natale”. Altre volte si nota invece qualche
sbalzo di luminosità non esattamente
coerente con il contenuto effettivo
delle immagini (questo comportamento emerge più chiaramente con
dei segnali test, rimandiamo i lettori
interessati a una discussione più approfondita nella sezione DDay Lab
della prova, direttamente accessibile
facendo click su questo link ).
Per il resto con le immagini in alta
definizione la resa di questo 32 pollici
è notevole, sia per quanto riguarda il
dettaglio che per la riproduzione dei
colori. Grazie anche all’elevato rapporto di contrasto offerto dal local
dimming l’immagine buca lo schermo per brillantezza e spettacolarità.
Nel menù Pixel Plus HD troviamo diverse funzioni di miglioramento delle
immagini: qui il rischio è ovviamente
di esagerare finendo con il rendere
l’immagine eccessivamente artificiale.
Questione di gusti: il nostro consiglio
video
Sul canale DDaYVideo di Youtube è stato pubblicato il
video con le impressioni d’uso dei menù del tV Philips 9000. Clicca qui per andare direttamente al video.
Ambilight è una
tecnologia inventata da Philips Electronics:
si tratta di un
sistema di illuminazione molto
particolare il cui
scopo è quello
migliorare
la
qualità di visione
offerta dai TV.
I modelli dotati
di Ambilight dispongono di una cornice di LED e di un sistema che analizza il contenuto
delle immagini e che genera dei particolari effetti di luce intorno al TV,
proiettando un alone luminoso dal retro del televisore sulle pareti con
un gamma di colori corrispondenti alla scena visualizzata, estendendo
così le dimensioni virtuali dello schermo.
La tecnologia Ambilight, secondo Philips, assicura un’esperienza di visione più completa ed emozionante, ma per ottenere il miglior effetto
Ambilight occorre ridurre la luminosità della stanza e posizionare il TV
vicino alla parete di fondo, a una distanza massima di circa 25 cm.
Il sistema è completamente regolabile, ad esempio è possibile accelerare
o rallentare la dinamica della variazione degli effetti di luce, regolare l’intensità luminosa e anche scegliere una tonalità personalizzata del colore
della luce. In particolare, il colore della parete dietro il TV può influenzare
l’effetto dell’Ambilight, per correggere il problema è possibile scegliere
un colore corrispondente a quello della parete: il sistema Ambilight sceglierà automaticamente i colori di luce che meglio si adattano a questa
particolare situazione.
per godere di un buon film è quello
di disattivare la maggior parte di questi filtri, fatta eccezione ovviamente
per quanto riguarda la retro-illuminazione dinamica.
La funzione 200 Hz (100 Hz più backlight scanning, da non confondere
con il digital natural motion) riesce
in effetti a ridurre il tempo di risposta
migliorando di un poco la risoluzione
in movimento senza particolari controindicazioni sulla qualità di immagine. Per quanto riguarda la visione di
programmi in definizione standard,
specie quelli televisivi su digitale terrestre, possiamo lamentare più che
altro una certa tendenza a mettere in
evidenza gli artefatti della compressione digitale. Per il resto lo schermo
è di piccole dimensioni e nonostante
il pannello full HD, le trasmissioni in
definizione standard non sfigurano
troppo. Buona in questo senso la riproduzione di normali DVD, anche
entrando con un segnale in definizione standard. Interessante la resa
sonora, specie per quanto riguarda la
presenza in gamma bassa, superiore
alla media dei TV piatti.
LEGGI LA PROVA COMPLETA QUI!