europa 7 HD: risposte, certezze e dubbi
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europa 7 HD: risposte, certezze e dubbi
n. 7 / 26 luglio 200 estratto da www.dday.it eDItorIale l’iPhone 4 è difettoso, ma va a ruba Apple, Apple, Apple. Nelle ultime settimane non si fa altro che parlare di Apple, di iPad, di iPhone 4. Qualcosa però è cambiato: l’azienda perfetta che non sbaglia mai nulla questa volta ha sbagliato e l’antenna dell’iPhone 4 verrà probabilmente ricordata come una delle più grosse tecno-figuracce della storia. Uno sbaglio che ha spinto anche Steve Jobs a chiedere scusa al mondo intero esordendo con un “non siamo perfetti”. Un caso quello di Apple deve far riflettere: da troppo tempo gli utenti, e soprattutto gli early adopter, più che acquirenti di un prodotto sono diventati “tester” non retribuiti del prodotto stesso. La fretta di voler lanciare sul mercato i prodotti, tante volte per battere sul tempo la concorrenza, ha portato sugli scaffali troppi prodotti imperfetti e talvolta anche incompleti, con funzioni “vendute” sulla carta ma ancora non disponibili. TV, fotocamere, smartphone e blu-ray non possono dire di essere maturi se non hanno ricevuto un aggiornamento che corregge i bug trovati da chi li ha comprati. E spesso, come nel caso di iPhone 4 quando il problema non è software un aggiornamento non basta. Tuttavia il mercato premia questi produttori e il caso di Apple lo dimostra: 3 milioni di smartphone venduti, e si attende il botto questo venerdì per il lancio in altre 17 nazioni. Nonostante i problemi dichiarati, un’orribile custodia in gomma in omaggio per ovviare al problema e un prezzo di 779 euro l’iPhone 4 potrebbe essere lo smartphone più venduto di sempre. PeoPle & Market / Siamo andati negli studi di Europa 7 HD a controllare lo stato dei lavori p. europa 7 HD: risposte, certezze e dubbi In esclusiva tutti i dettagli e i piani operativi della nuova emittente pay TV sul digitale terrestre di r. Pezzali P arte o non parte? Quando si vedranno i decoder nei negozi? Com’è possibile che ci stiano 7 canali HD a 1080p in un solo MUX? Dopo la conferenza stampa del 27 maggio e la promessa di una partenza a luglio con la vendita dei decoder e con le trasmissioni di Europa7 si è saputo ben poco. Per chi non è familiare con la vicenda, Europa7 è la nuova Pay TV di Francesco di Stefano che dovrebbe offrire canali in alta definizione con audio Dolby Digital utilizzando il nuovo standard di trasmissione DVB-T2 (per ulteriori infor- mazioni vi invitiamo a leggere quello che abbiamo già scritto sui nr. 1 e 3 di DDay magazine). Siamo, quindi, andati a Roma presso la sede dell’emittente per vedere in prima persona lo stato attuale di Europa7 e capire quali sono i piani per i prossimi mesi, alla ricerca di risposte a tutti i dubbi. Ma quando parte Europa7? Al momento non c’è una data precisa, ma la partenza dovrebbe essere imminente. Le trasmissioni su Roma sono già attive (serve ovviamente il decoder DVB-T2), mentre quelle su Milano PeoPle & Market / Accordo esclusivo tra DDay.it e Vodafone Lab DDay.it entra nel mondo di Vodafone lab Le nostre news sono disponibili anche tramite Vodafone Lab la community ufficiale dell’operatore di telefonia mobile di M. Dalli P er celebrare il secondo compleanno di Vodafone Lab e i suoi 100.000 utenti registrati, Vodafone ha raggiunto un accordo con DDAY.it per la fornitura di notizie in tempo reale su tutto il mondo dell’elettronica di consumo e dell’Home&Mobile Entertainment. In virtù di questa partnership, sull’home page di Vodafone Lab, il laboratorio di idee online creato da Vodafone, compariranno le notizie e i più interessanti test di prodotto realizzati dalla redazione di DDAY.it. Questi contenuti saranno fruibili in un’area comune in cui compariranno congiuntamente i loghi di Vodafone Lab e di DDAY.it. “Essere il provider ufficiale di notizie di un canale importantissimo come Vodafone Lab – ha affermato Gianfranco Giardina, direttore responsabile di DDAY.it – è per noi una grande soddisfazione. Crediamo in una rete aperta in cui la collaborazione tra le realtà più importanti porta un valore aggiunto, anche per gli utenti, ben superiore alla somma di quanto messo in campo. La nostra capacità di coprire tutto il mercato dell’hi-tech in tempo reale è un valore che la grande comunità di Vodafone non può che amplificare”. Vodafone Lab è il luogo in cui discutere, scambiarsi opinioni sugli argomenti più interessanti del mondo tecnologico e toccare con mano tutte le più importanti novità di questo mercato. In questo spazio chiunque può trovare idee e ricevere supporto e informazioni da tutti gli altri membri della community Labbers. In due anni, inoltre, il Lab è cresciuto fino a raggiungere i 100.000 utenti registrati, 500.000 fan su Facebook e quasi 4000 follower su Twitter. dovrebbero essere attive al momento della pubblicazione di questo numero di DDay Magazine. I ritardi sono dovuti soprattutto all’adozione di uno segue a pag. 3 IN QUeSto NUMero... Offerta Premium on Demand HD pag. 2 Sky in chiaro sul digitale terrestre pag. 2 Nintendo 3DS, giocare in 3D senza occhiali pag. 4 Alien Anthology in HD in autunno pag. 7 iPhone4: “Non c’è alcun Antennagate” pag. 10 Nuove fotocamere Panasonic Lumix pag. 12 Test: videocamera Canon XF305 pag. 14 Test: fotocamera Panasonic G2 pag. 15 Test: Microsoft Xbox 250 GB pag. 17 Test: TV Sony Bravia KDL-46HX800 pag. 18 Test: Kit wireless HDMI Philips SWW1800 pag. 19 Test: TV Philips 32PFL9705H pag. 20 n. 7 / 26 luglio 200 estratto da www.dday.it p.2 PeoPle & Market / Si a Sky sul DTT prima del 2012 aUDIo VIDeo / Arriva Mediaset On Demand HD La Commissione Europea ha modificato il vincolo che imponeva a Sky di stare fuori dal Digitale Terrestre italiano fino al 2012, ma niente Pay TV per 5 anni Il decoder per Premium On Demand HD si chiamerà TS7500HD e sarà in vendita a partire da fine mese a 269 euro insieme a una tessera Premium di M. Dalli di M. Dalli Sky sul digitale terrestre Premium on Demand HD ma solo in chiaro in offerta a 269 euro S i è concluso il tormentone che vedeva da un lato Sky intenzionata a sbarcare sul DTT, dall’altro Mediaset e il Governo Italiano appellarsi al commissario Almunia affinché ciò non accadesse. La Commissione Europea ha però autorizzato l’emittente satellitare a partecipare alla prossima asta per l’assegnazione delle frequenze terrestri, sollevandola così dai vincoli presi in sede di fusione tra Tele Più e Stream che volevano Sky fuori dal digitale terrestre fino al 2012. La Commissione è però ben conscia della posizione dominante di Sky sul satellite, altrettanto conscia del fatto che un ingresso sul DTT ne rafforzerebbe ulteriormente la posizione. Pertanto Sky si impegna a partecipare all’asta soltanto per una delle cinque frequenze che verranno assegnate. Non solo, per 5 anni potrà trasmettere solamente C canali in chiaro. Nel complesso quella della Commissione ci sembra una decisione abbastanza sensata, anche se siamo sicuri che in Mediaset avrebbero preferito lasciare Sky completamente fuori dal loro territorio (ma già così possono evitare la concorrenza diretta con Premium). Vedremo quindi quali canali Sky deciderà di trasmettere (a parte il già presente Cielo, ovviamente), nel caso si aggiudicasse la frequenza. Attendendo, si capisce, il 2015, per capire se a quel punto la TV di Murdoch farà effettivamente partire una sua “mini” pay TV sul terrestre. ome vi avevamo già anticipato lo scorso mese, TELE System sta per lanciare il decoder dedicato al servizio Premium On Demand HD. Il decoder si chiamerà TS7500HD e sarà in vendita a partire dalla fine di Luglio al prezzo di 269 euro abbinato a una tessera Premium. Il decoder avrà una base comune col TELE System TS7900HD, ma integrerà due tuner aggiuntivi (per un totale di tre tuner in un solo decoder) e un disco da 320GB. Il servizio consentirà di scaricare e avere sull’hard disk fino a 50 film, sempre a disposizione per la visione, e con funzioni di riproduzione simili a quelle di un disco. Per ora tuttavia non è ancora dato sapere quanti di questi film saranno disponibili effettivamente in alta definizione. Tra le caratteristiche innovative si parla di Dolby Digital Plus e 3D, anche se su quest’ultimo Mediaset mantiene per ora il più stretto riserbo. PeoPle & Market / Non ci sono prese di posizione ufficiali da parte delle due pay TV ma l’interesse per il 3D pare esserci Mediaset contro Sky, la sfida si gioca anche sul 3D L’alta definizione non si è ancora diffusa e già le due più grosse Pay TV italiane pensano al futuro in 3D di M. Dalli U fficialmente nessuna delle due pay TV ha intenzione di iniziare trasmissioni 3D a breve: gli schermi 3D sul mercato sono pochi e gli attuali contenuti HD ancora faticano a essere redditizi. In altri Paesi dove le trasmissioni 3D sono già cominciate, inoltre, il successo non è stato eclatante, tanto da convincere i broadcaster a interrompere il servizio anzitempo. È però vero che il pubblico ha dimostrato un certo interesse verso la terza dimensione, specialmente dopo i successi al cinema di Avatar e degli altri film usciti lo scorso inverno. Le due emittenti non possono perciò ignorare il fenomeno, anche se se finora hanno tenuto un basso profilo. Le cose potrebbero però cambiare nel giro di qualche mese, magari già per Natale. Sky, infatti, ha fatto sostenere ai suoi dipendenti dei corsi dedicati al 3D, mentre Mediaset, dopo l’annuncio da parte di TELE System che il prossimo decoder On Demand HD supporterà anche il 3D, non ha voluto né confermare né smentire il fatto che proprio l’On Demand potrebbe essere il veicolo per il 3D made in Cologno Monzese. L’idea è che il 3D sia un argomento “caldo” nei piani alti di Cologno, e che probabilmente Sky e Mediaset si stanno “studiando” per capire chi potrebbe cominciare per prima. È evidente, infatti, che se una delle due parte con il 3D, l’altra non può certo stare a guardare. Da un punto di vista strettamente tecnico la banda richiesta da un canale HD 3D in side-by-side non è diversa da quella di un canale HD normale; se però da un lato Sky non ha grossi problemi di banda, discorso diverso va fatto per Mediaset Premium, per cui l’unico modo di veicolare il 3D sarebbe proprio attraverso l’On Demand. Ricordiamo infatti che il servizio sfrutta un canale dati attivo di notte: non sarebbe quindi un problema inserire, tra i 50 film sempre disponibili sulla library, anche uno o due contenuti tridimensionali. Da utenti, più che il 3D ci piacerebbe vedere ampliare l’offerta in HD: va però detto che Sky ha promesso 50 canali in alta defini- zione entro la fine del 2011, mentre Mediaset dà più l’idea di essere a corto di banda e di puntare tutto sull’On Demand come unico mezzo per avere più film in HD. Ovviamente per ora tutto tace, ma l’impressione è che questo inverno potrebbe essere meno “piatto” del solito. SERIE SV685D - 55" e 46" LED LOCAL DIMMING - 200 Hz Esperienza visiva incredibilmente perfetta. Colori vivaci e incredibili dettagli vi attendono! . making dark darker, bright brighter L’utilizzo della tecnologia “LED local dimming” permette di raggiungere l’incredibile valore di contrasto di 2.000.000:1 grazie alla gestione avanzata della retroilluminzazione LED. Colori più brillanti e neri “puri” per un’esperienza cromatica ancora più profonda ed intensa. Con i sistemi di retroilluminazione tradizionali, il pannello è costantemente illuminato, non permettendo la corretta rappresentazione del nero. Nei TV della serie SV, l’intera superficie del pannello è retroilluminata da LED che si accendono e spengono grazie alla costante analisi del segnale in ingresso. Grazie al costante investimento di TOSHIBA in R&D, la rappresentazione dei colori e del nero ha finalmente raggiunto l’eccellenza. www.toshiba-italia.com n. 7 / 26 luglio 200 estratto da www.dday.it p.4 eNtertaINMeNt / Presentati in Italia i primi prototipi della nuova console portatile aUDIo VIDeo Tante novità e un salto di qualità per i giochi della piccola console il cui lancio è previsto per il prossimo anno Dopo l’update di giugno per abilitare i giochi 3D (in questi giorni è arrivata la conferma ufficiale che gli sviluppatori potranno utilizzare solo il 720p a 60Hz, in modo da ottenere un risultato finale accettabile come qualità e fluidità di gioco), l’autorevole ComputerAndVideoGames.com, riporta la notizia che a settembre arriverà l’aggiornamento software che consentirà di vedere anche i Blu-ray 3D. Inoltre, nel corso dell’anno Sony lancerà un altro aggiornamento che aggiungerà la compatibilità con le foto in 3D scattate dalle fotocamere 3D attualmente sul mercato (tra cui anche le nuove NEX di Sony). Entro i prossimi 12 mesi, inoltre, anche YouTube inserirà dei contenuti 3D, che saranno visibili sulla PS3. Sul fronte della tradizionale TV, invece, il servizio PlayTV è già compatibile: ora sono le emittenti che devono cominciare a trasmettere in 3D. Nintendo 3DS, 3D senza occhialini di P. Centofanti È stato uno dei piatti forti dello scorso E3 di Los Angeles: la nuova versione della console portatile Nintendo 3DS, la cui caratteristica principale è, manco a dirlo, lo schermo 3D. Un 3D diverso da tutti gli altri però quello di Nintendo, perché per apprezzare la dimensione in più con la nuova console non servono occhialini: il display è infatti di tipo auto-stereoscopico. Le due immagini vengono visualizzate contemporaneamente ma grazie a un particolare sistema di micro-griglie ogni occhio vede solo quello “che gli spetta”. Il sistema funziona perché lo schermo è di dimensioni ridotte, anche se da quello che abbiamo potuto vedere la resa non è ancora perfetta. Il form factor non è cambiato molto dal Nintendo DS XL: la differenza più evidente è la diversità dei due display. Quello inferiore touch-screen da 3 pollici ha un formato infatti 4:3 mentre quello superiore, il celeberrimo display 3D (di Sharp?) da 3.53 pollici, è in formato Wide. Altra importante novità è il fatto che anche la fotocamera diventa 3D: sul frontale troviamo infatti due MoBIle 3D senza occhiali anche da DoCoMo Il prototipo di display auto-stereoscopico che migliora l’angolo di visione è in arrivo sugli smartphone di prossima generazione di P. Centofanti NTT DoCoMo ha mostrato al Wireless Japan 2010 di Tokyo un prototipo di display 3D auto-stereoscopico, che cioè non ha bisogno di occhialini, dotato di un ampio angolo di visione. Come abbiamo avuto modo di sperimentare noi stessi con la prova del prototipo di Nintendo 3DS, gli schermi di questo tipo non richiedono occhiali polarizzati o attivi ma per come sono costruiti necessitano che il punto di vista dello spettatore sia perfettamente allineato allo schermo. La soluzione di DoCoMo costruisce l’immagine stereoscopica utilizzando un sistema a otto micro lenti per separare i due canali. In questo modo l’angolo di visione riesce ad arrivare fino a 30° senza perdere l’effetto 3D. Può non sembrare molto ma per un dispositivo portatile come una console o uno smartphone è quanto basta per avere un’immagine più piacevole nelle tipiche situazioni di utilizzo (sui mezzi pubblici, in strada, ecc.). Questo tipo di display richiederebbe, secondo quanto riportato dai ragazzi del blog giapponese Akihabara News, una CPU Snapdragon da 1 GHz assistito da una GPU: quanto troviamo oggi sulla maggior parte di smartphone di fascia medio/alta. obiettivi che permettono di scattare foto tridimensionali e di rivedere gli scatti immediatamente grazie al display a tre dimensioni. Un selettore sulla parte destra permette di regolare la profondità dell’effetto tridimensionale del display e, se si vuole, di disattivare del tutto il 3D ottenendo una visualizzazione tradizionale. Insieme alla nuova console (il lancio è previsto per il prossimo anno) usciranno anche nuovi giochi non solo Nintendo ma anche firmati dai più grandi studios, tra cui molti titoli forti che ci è stato possibile vedere in versione demo. Tra questi vale la pensa segnalare Metal Gear Solid Snake Eater 3D, Resident Evil Revelations e Mario Kart, tutti in 3D. Le versioni mostrate all’evento non erano esattamente interattive, ma mostravano una collezione di video, anche in gioco, in grado di dare un’idea di cosa aspettarci dallo schermo 3D. E c’è da dire che anche da un punto di vista grafico i nuovi giochi presentano un sensibile salto in avanti. Per quanto riguarda il display 3D invece occorre tenere presente che l’angolo di visione è ancora piuttosto limitato, almeno lateralmente: la console va tenuta ben centrata davanti ai nostri occhi altrimenti l’immagine 3D collassa con uno spiacevole effetto. Praticamente nessun problema invece in direzione verticale. Inoltre, la console non va tenuta troppo vicino al viso per ottenere risultati ottimali. La profondità dell’immagine c’è e certamente aumenta il coinvolgimento. Quella a cui abbiamo partecipato è stata comunque solo un’anteprima e non abbiamo avuto modo di spendere troppo tempo con i prototipi della nuova console, però qualche dubbio sull’affaticamento della vista ci è venuto, anche perché un po’ di cross-talk è comunque percepibile in alcune situazioni. PS3 con Blu-ray 3D da settembre eNtertaINMeNt Il Nintendo 3DS sarà inviolabile Quante volte abbiamo sentito dire al lancio di una nuova tecnologia che “Il nuovo sistema anti-copia è infallibile”. Questa volta a credervi è THQ, uno dei maggiori produttori di videogiochi, e l’oggetto di tanta fiducia è il nuovo sistema di protezione dalla copia della console Nintendo 3DS. Ad aver convinto THQ sarebbe stata la stessa Nintendo che alla richiesta di informazioni sul nuovo DRM ha risposto con un: “è talmente sofisticato che è troppo complicato da spiegare”. Frase che abbiamo sentito più volte, non ultima durante la guerra dei formati tra HD DVD e Blu-ray Disc che ha visto soccombere prima l’AACS e poi il BD+, tutte tecnologie infallibili secondo i promotori e che poi sono dovute capitolare davanti agli attacchi degli hacker. La pirateria dei giochi per Nintendo DS ha raggiunto livelli preoccupanti per la compagnia, ma con il Nintendo 3DS assicurano di aver fatto un importante passo in avanti contro la diffusione illegale dei giochi. n. 7 / 26 luglio 200 estratto da www.dday.it PeoPle & Market SIae,buttati 3, milioni l’anno aUDIo VIDeo / Abbiamo raccolto interessanti anticipazioni I nuovi lettori 3D Samsung Nella nuova gamma di Blu-ray 3D entrerà un modello low cost e arriverà anche il nuovo PVR 3D di r. Pezzali a Uno studio dell’Istituto Bruno Leoni rileva come l’inefficienza del monopolio SIAE pesi sulle tasche degli italiani di M. Dalli In Italia la SIAE gestisce, in regime di monopolio pubblico, la raccolta dei diritti d’autore. Ma questo sistema è valido? Diego Menegon, dell’Istituto Bruno Leoni, ha messo a confronto il modello italiano con quelli di altri Paesi europei e ovviamente non sono tutte rose e fiori. Secondo Menegon, infatti, “la minor efficienza della SIAE costa agli autori, ai discografici e ai fruitori di opere musicali protette (quindi ai consumatori) 13,5 milioni di euro all’anno”. La differenza va vista con quelle che sono considerate le realtà più “virtuose” ; in alcuni casi la differenza è minore, ma l’idea di soldi buttati è piuttosto evidente. Nel Regno Unito, per esempio, vige un modello aperto, dove più enti si occupano della raccolta dei diritti. “Il rapporto tra i costi operativi e i diritti raccolti”, secondo Menegon, “è nettamente più alto in Italia, rispetto ai dati rilevati nel Regno Unito. Le collecting society inglesi, inoltre, consentono un più facile accesso al mercato a giovani e non professionisti, tanto che spesso non esigono alcuna tassa di iscrizione”. In sostanza, essere un giovane artista in Italia può essere un incubo; tanto vale emigrare in UK. Se siete interessati a leggere il testo completo dello studio “L’intermediazione dei diritti d’autore. Perché il monopolio è costoso e inefficiente”, potete scaricarlo gratuitamente dal sito dell’Istituto Bruno Leoni in formato PDF o cliccando questo link. lcuni giorni fa Samsung ha annunciato per il mercato americano una nuova gamma di lettori Blu-ray 3D. Come sempre però i prodotti destinati al mercato americano sono diversi, e proprio per questo motivo abbiamo sentito Samsung Italia che ci ha dato qualche aggiornamento in tal senso. I nuovi lettori lanciati negli Usa sarebbero il BD-C6800, uguale al modello 6900 ma senza la copertura trasparente e il BD-C7900, uguale al BD-C6900 ma con doppia uscita HDMI per i sintoamplificatori con HDMI 1.3. Entrambi i prodotti però non arriveranno in Italia, sono destinati esclusivamente al mercato USA. Arriverà invece un modello 3D entry level (BD-C5900), senza uscite analogiche che andrà a competere con il BDP-S470 di Sony sul fronte del prezzo, con uno street price di 220/240 euro. Al top della gamma Samsung inserirà, invece, il BD-C8900, la versione 3D del BD-C8500. Questo modello di fatto andrà a sostituire il BDC8500 posizionandosi allo stesso prezzo. Resterà in gamma invece il BD-C8200, con hard disk più piccolo e senza funzionalità 3D. La gamma 3D quindi sarà composta da un modello entry level (BD-C5900) senza uscite analogiche a 239 euro, dall’attuale BD-C6900 con uscite analogiche a 399 e dal BD-C8900 a 599 euro. aUDIo VIDeo / In arrivo a settembre due nuovi lettori 3D I nuovi Blu-ray di lG hanno il PVr I modelli HR550 e BDT590 sono 3D e dotati di funzionalità PVR con tuner HD integrato di r. Pezzali l G è stata la prima a proporre un DVD con PVR digitale terrestre, la famosa e “buggata” Media Station. Poi arrivò l’HR400, l’eccellente Blu-ray con PVR integrato che ha aperto una sorta di strada seguita da altri produttori, in primis da Samsung con i suo BD-C8200 e BD-C8500. LG rilancia con due nuovi modelli, siglati HR-550 e BD-T590. I due lettori Blu-ray sono sostanzialmente identici nelle funzionalità: l’unica differenza è l’hard disk che nel primo prodotto è integrato (250 GB) mentre nel secondo manca, ma può essere collegato un disco esterno tramite USB. Entrambi i prodotti hanno un lettore Blu-ray 3D inte- grato, sono DLNA e hanno anche la connessione Wi-Fi b/g/n. Tramite USB possono poi contare sulla riproduzione di tutti i tipi di file, MKV HD inclusi. Tra le altre funzionalità non manca il Netcast, ovvero le funzioni interattive YouTube, Accuweather e Picasa. Sotto il profilo PVR, invece, i due prodotti hanno lo slot CI+, sono certificati bollino silver e possono registrare trasmissioni HD sull’hard disk interno o esterno, a seconda del modello. I prezzi ancora non sono noti, mentre per la disponibilità entrambi i modelli saranno a scaffale a settembre. p. PeoPle & Market Sony trasloca la fabbrica di Blu-ray Da genanio 2011 cesserà la produzione di lettori Blu-ray e DVD recorder nello stabilimento ungherese di Godollo, che invece continuerà nello stabilimento malese di Kuala Lumpur. Lo afferma un comunicato di Sony Corporation, precisando che in questo modo si migliorerà la produttività e l’efficienza del settore Blu-ray, di cui si attende un aumento della domanda, specie per i modelli 3D compatibili. Sony precisa che questa operazione non modificherà il bilancio societario, nessuna indicazione invece sui 540 lavoratori dello stabilimento. Lo stabilimento di Godollo era stato inaugurato nel maggio 1996 per la produzione di lettori DVD e DVD recorder, in seguito vi era stata collocata anche la produzione dei lettori Blu-ray. Questa decisione arriva a pochi mesi dall’altra dismissione europea di Sony, che aveva ceduto la propria fabbrica di televisori nella Repubblica Ceca al gruppo Foxconn. aUDIo VIDeo Sharp è la prima ad adottare il formato BDXl È Sharp la prima azienda ad adottare l’appena approvata estensione multi-strato del formato Blu-ray Disc, il BDXL. Dal 30 luglio saranno infatti disponibili in Giappone i primi dischi Blu-ray a tre strati con capacità da 100 GB. Il nuovo formato prevede fino a 4 strati per un totale di 128 GB di spazio su disco. I nuovi dischi non sono naturalmente compatibili con la maggior parte dei lettori e recorder Blu-ray attualmente in commercio. Unica eccezione i due nuovi modelli Sharp di Blu-ray Disc recorder che saranno disponibili in Giappone in contemporanea con i nuovi dischi, i BD-HDW700 e BD-HDW70, compatibili anche con il formato 3D, e che saranno già in grado di leggere e scrivere i dischi BDXL sia a tre che quattro strati. Per quanto riguarda i nuovi supporti si parla di 5000 Yen (circa 45 euro) per i dischi da 100 GB. n. 7 / 26 luglio 200 estratto da www.dday.it aUDIo VIDeo Da Pioneer ampli con Bluetooth e HDMI .4 aUDIo VIDeo / Ad ogni TV il suo sistema Home Theater Un sistema Ht per il Samsung C9000 Il nuovo HT-C9950W è destinato ai possessori del nuovo TV ultraslim Bello, elegante ma forse non così originale di r. Pezzali S Presentata l’intera nuova gamma di sinto-amplificatori audio/video a cinque e sette canali. Attenzione particolare anche per i dispositivi portatili di P. Centofanti Sono cinque i nuovi sinto-amplificatori audio/video presentati ufficiamente da Pioneer. Due, il VSX-520 (299 euro) e il VSX-820 (399 euro), li avevamo già segnalati qualche mese fa, e ora vengono affiancati dal modello VSX-420 (249 euro) a 5.1 canali e dai VSX-920 (499 euro) e VSX1020 (699 euro) a 7.1 canali. Tutti i modelli (eccetto il VSX420) supportano le più recenti codifiche audio e sono dotati di connettività HDMI 1.4 per supportare il collegamento passante dei segnali video 3D. Pioneer pone però l’accento sulle funzioni multimediali. Sempre fatta eccezione per il modello base, tutti i nuovi ampli offrono la possibilità, tramite un accessorio opzionale, di riproduzione in streaming da dispositivi Bluetooth. Il modelli VSX-820, VSX-920 e VSX-1020 permettono il collegamento diretto di lettori iPod, iPod Touch ed iPhone, mentre i due modelli di punta sono compatibili con l’applicazione per iPhone e iPod Touch iControlAV che trasforma i dispositivi Apple in telecomandi touch-screen per i nuovi amplificatori. Gli amplificatori VSX-920 e VSX-1020 sono dotati infatti di porta di rete Ethernet e offrono inoltre l’upscaling dei segnali video in definizione standard fino a 1080p. amsung quest’anno ha scelto di creare una sorta di abbinamento forzato tra i TV e i sistemi Home Theater e in concomitanza con il lancio della TV flagship C9000 propone anche un sistema Home Theater 7.1 abbinato. Del nuovo HT-C9950W si apprezzano le funzionalità e il design, anche se quest’ultimo è un po’ troppo simile ad alcuni prodotti Loewe e non è proprio originalissimo, ma è comunque decisamente elegante. Il sistema è 7.1, ha tutte le decodifiche HD e integra un Blu-ray 3D. La potenza di uscita massima è di 1330 Watt RMS e i diffusori posteriori sono wireless. L’unità centrale, da appoggiare su una pedana oppure installabile a parete, oltre a integrare il Blu-ray presenta tutte le funzionalità dei lettori Samsung di fascia alta, quindi Internet@TV, lettore di file multimediali ( AVCHD, DivX(-HD), MKV, MP3, WMA, WMV, MP4) e DLNA. Samsung ha inserito anche un sistema di calibrazione acustico, con microfono da posizionare nel punto di ascolto. Il prezzo non è ancora stato confermato, così come la disponibilità in Italia ma pare che per questo sistema si debbano spendere quasi 2000 euro. p.6 aUDIo VIDeo Marantz sposa SaCD e iPhone Marantz ha presentato per il Giappone un nuovo lettore stereo Super Audio CD, il SA8004, che mette insieme il diavolo e l’acqua santa: non solo audio ad altissima qualità ma anche ingresso USB per lettori iPod e iPhone. In realtà l’ingresso USB permette anche di sfruttare i DAC del lettore per riprodurre audio anche ad alta risoluzione ( fino a 96 KHz e 24 bit) proveniente da un PC (supportati Windows e Mac OS, pinguini astenersi). Il lettore è in grado di riprodurre anche file WAV, AAC, WMA e naturalmente MP3. Fiori all’occhiello dell’SA8004 gli stadi di uscita analogici Marantz HDAM SA2 e il convertitore digitale analogico Cirrus Logic CS4398, per offrire 120 dB di gamma dinamica e -107 dB di THD+N. Il prezzo? 100.000 Yen, al cambio poco meno di 900 euro. teCHNo-GaDGet a passeggio con l’anguria al fresco MoBIle Più colori e funzioni per i Walkman Sony lancia il nuovo Walkman audio/video E450 disponibile in 5 colorazioni diverse e con tante funzioni “speciali” di P. Centofanti Nuovo aggiornamento per la gamma di Walkman di Sony con il lancio del modello E450: segni particolari un design giovane, colori brillanti e nuove funzionalità. Il nuovo lettore riproduce brani in formato MP3, AAC, WMA e WAV più filmati MPEG-4 AVC, DivX e Windows Media Video. Il lettore portatile è dotato di schermo LCD con risoluzione QVGA da 2 pollici, integra una radio FM e un registratore vocale. La funzionalità Language Learning permette di rallentare un file audio senza modificarne il tono per migliorarne la comprensione. SensMe analizza invece la libreria musicale creando delle playlist automatiche in base alle caratteristiche dei brani. Lyrics Sync consente di visualizzare sul display i testi delle canzoni importando i file in formato .lrc. A ciò si aggiungono le tecnologie audio Clear Bass, Clear Stereo e il DSP Virtual Phones Technology che permette di simulare cinque ambienti di ascolto diversi. Il nuovo lettore è disponibile in tagli da 4, 8 e 16 GB e offre un’autonomia di riproduzione di 50 ore per l’audio e 10 ore per i filmati. Ogni giorno vengono presentati gadget divertenti, un po’ pazzi e a volte anche estremi. Ci siamo quindi chiesti: perchè trascurarli? Ecco, quindi, che la proverbiale fantasia tecnologica giapponese ci viene incontro con un divertentissimo gadget estivo: il trolley frigo per portare in giro l’anguria. Questo carrellino con frigorifero integrato mantiene fresca una anguria mentre la trasportiamo. Resta da chiedersi per quale motivo dobbiamo andare in giro con un’anguria, ma sicuramente un giapponese riuscirebbe a darci una risposta. Disponibile solo in Giappone ad un prezzo di circa 230 dollari. n. 7 / 26 luglio 200 estratto da www.dday.it eNtertaINMeNt ecco i prezzi ufficiali di kinect e Xbox 360 4GB eNtertaINMeNt / In arrivo il cofanetto della saga fantahorror PeoPle & Market Il mega cofanetto conterrà 6 Blu-ray, tanti contenuti inediti più gli extra di tutte le precedenti edizioni A leggere il comunicato ufficiale che segna la nascita di UltraViolet, si è quasi portati a credere che sia un’ottima idea a beneficio degli utenti: una piattaforma condivisa da produttori di elettronica e fornitori di contenuti per la distribuzione di film e musica da Internet a dispositivi multimediali di ogni tipo. Ultraviolet nasce per iniziativa del DECE (Digital Entertainment Content Ecosystem), consorzio che raggruppa tutti i maggiori produttori di elettronica e i big di Hollywood, esclusi Disney e Apple, con lo scopo di creare una piattaforma per l’acquisto di contenuti che possano essere riprodotti su qualsiasi dispositivo: “compra una volta, riproduci ovunque” è lo slogan. In effetti sarà possibile per chiunque creare un proprio account gratuito su UltraViolet da utilizzare per l’acquisto di contenuti presso gli store che adotteranno il formato. I contenuti saranno poi riproducibili su tutti i dispositivi dotati del logo pubblicato in apertura. Il problema è proprio che lettori Blu-ray, smartphone e TV dovranno avere questo logo. Non bisogna cadere nell’errore di pensare che l’idea sia solo quella di creare un nuovo standard digitale universale compatibile con tutti i prodotti di elettronica: UltraViolet è un nome roboante per quello che alla fine non è altro che il solito tentativo di riproporre il DRM. È vero, in questo caso si tratterebbe di un formato condiviso da gran parte dell’industria, ma ciò non toglie che i fornitori di contenuti avranno ancora una volta il potere di decidere come, quando e per quanto tempo potremo fruire di opere legittimamente acquistate. Una mossa in controtendenza con quanto accaduto nella distribuzione musicale, dove l’eliminazione del DRM ha dato un notevole impulso agli store digitali (vedi Amazon.com e iTunes). Vedremo quali saranno le mosse di Apple e Disney, la prima impegnata nel promuovere il suo iTunes Store, la seconda promotrice di un suo DRM denominato KeyChest: stando così le cose i contenuti UltraViolet saranno banditi dai dispositivi Apple e dal catalogo Disney. Alien in HD in autunno di P. Centofanti N Microsoft ha annunciato i prezzi ufficiali di Kinect e della nuova Xbox 360 4GB, che sararanno anche venduti in bundle. Disponibili entro Natale di M. Dalli Assieme a Move di Sony, Kinect per Xbox 360 (già noto come Project Natal, da noi provato in aprile e pubblicato sul nr. 1 di DDay magazine) è probabilmente una delle novità più attese per il mondo delle console. Microsoft oggi ne ha svelato il prezzo di vendita, che sarà di 149.99 euro in bundle col gioco Kinect Adventures. Non c’è ancora una data ufficiale di lancio (si parla di un generico periodo natalizio), ma si sa già che sarà disponibile un bundle con la Xbox 360 4GB, una nuova versione di Xbox simile a quella “slim” (in prova su questo numero a pag. 17), ma dotata invece di memoria flash da 4GB e finitura nero opaco, oltre al Wi-Fi integrato. Il bundle costerà 299.99 euro, mentre la sola Xbox 360 4GB avrà un prezzo di listino di 199.99 euro e sarà disponibile in Italia dal 20 agosto. Kinect potrà comunque funzionare su tutte le Xbox 360 esistenti, non solo su quelle nuove. Al momento del lancio di Kinect saranno disponibili anche altri giochi oltre ad Adventures, ovvero Kinectimals, Kinect Sports e Kinect Joy Ride, tutti venduti al prezzo di 49.99 euro cad. p.7 onostante il Blu-ray Disc sia una realtà ormai da diversi anni, sono ancora molti i titoli importanti che mancano ancora all’appello. I film della saga di Alien sono sicuramente tra quelli più attesi e Fox si prepara a lanciare un cofanetto che di certo non potrà che soddisfare i fan della saga fanta horror inaugurata dal grande Ridley Scott. A ottobre, negli Stati Uniti e nel Regno Unito - per l’Italia aspettiamo ancora la conferma ufficiale - uscirà Alien Anthology: cofanetto composto da sei dischi Blu-ray contenente i quattro film in edizione cinematografica e speciale, più tutti gli extra delle precedenti edizioni DVD e persino Laserdisc. A ciò si aggiungono anche contenuti inediti per un totale di 60 ore di inserti speciali: nuove scene eliminate, provini, dietro le quinte e persino giornalieri. Ci sarà una modalità interattiva denominata MU-TH-UR per la visione dei nuovi inserti speciali e tutti i film sono stati rimasterizzati per la versione in alta definizione. Tra gli extra più interessanti la versione integrale del documentario Wreckage and Rage sulla controversa produzione di Alien3 di David Fincher, making of che venne paradossalmente anch’esso tagliuzzato da Fox in occasione del precedente box Alien Quadrilogy. Tutti i film saranno proposti naturalmente in 1080p e con audio per la lingua originale DTS-HD Master Audio. eNtertaINMeNt / A settembre il nuovo gioco di Formula 1 tutti in pista con F 200 Si potrà gareggiare con piloti e macchine ufficiali della stagione 2010 di M. Dalli a lzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non ha desiderato sedersi sul sedile di una macchina da Formula 1. Se volete “sfogare” questa passione, da settembre potrete farlo con F1 2010, nuovo gioco della Codemaster disponibile per PC, Xbox 360 e PS3. In F1 2010 potrete gareggiare in ambienti estremamente realistici, con e contro le vetture e i piloti che scendono in pista durante la stagione. I modelli delle macchine sono infatti realizzati a partire dai disegni CAD forniti dalla scuderie, ma anche le livree sono curate nei minimi dettagli. Codemaster ha posto grande attenzione anche nei circuiti, cercando di rendere più veritiera l’esperienza di guida: il pubblico sugli spalti aumenta dalle prove libere alla gara, proprio come avviene durante un weekend di gara. Molto accurata è anche la gestione del meteo, che influisce sulle prestazioni e sulla reattività della macchina a seconda del grip che si ha, dell’asfalto, delle gomme e via dicendo. A proposito di gomme, i piloti potranno scegliere se cambiarle al pit stop montando quelle da bagnato prima che cominci a piovere, cercando così di anticipare gli avversari. Per quanto riguarda le modalità di gioco, infine, i giocatori potranno decidere se percorrere la modalità carriera, partendo dal basso e facendosi un nome (è possibile anche cambiare squadra da un anno con l’altro, oppure decidere di rimanere fedeli alla propria scuderia), ma è prevista anche una modalità multiplayer online in cui ci si potrà misurare con amici o semplici sconosciuti e vedere chi è il pilota più veloce. Hollywood vara il lucchetto globale n. 7 / 26 luglio 200 estratto da www.dday.it p. aUDIo VIDeo aUDIo VIDeo / Sony lavora al futuro prossimo venturo aUDIo VIDeo Quello che molti avevano previsto si è avverato: al termine dei mondiali è arrivata la cosiddetta “limatina” ai prezzi dei TV 3D. La prima azienda ad aprire le danze è ovviamente Samsung, leader di mercato. In questo caso la limatina riguarda quasi tutto il listino ma le riduzioni più interessanti riguardano i TV 3D. Si parte con i 46”: il C8000 per esempio viene ribassato di 300 euro passando da 2999 a 2699 euro. Anche il C7000 viene ribassato di 100 euro, da 2499 a 2399 euro. Stessa sorte anche per il 40C8000, che da 2499 passa a 2299 euro, con 200 euro di sconto. Tra i plasma non viene toccato il prezzo dell’introvabile 63C7000 che resta a 2999 euro, mentre viene ritoccato verso il basso quello del 50C7000, da 2499 a 2199 euro. Sony ha presentato un prototipo di display olografico senza occhialini e ha brevettato una tecnologia per la visione di contenuti diversi sullo stesso TV Sono arrivati in redazione i prezzi finali della gamma di TV 3D di Sony. Rispetto a quanto anticipato qualche mesa fa, però, ci sono alcuni piccoli cambiamenti. Vediamo quindi nel dettaglio i prezzi, serie per serie. Samsung “lima” i prezzi dei tV 3D aUDIo VIDeo lG timidamente apre a Google tV Dopo Sony anche LG sembra interessata a Google TV. A dichiararlo è il responsabile della divisione TV Simon Kang, che però mostra un cauto ottimismo. LG infatti offre già servizi interattivi tramite la sua funzione Netcast e nel corso dell’anno potenzierà questo servizio, ma Google TV rappresenta una opportunità troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Tuttavia LG è preoccupata dello strapotere di Google e del fatto che con Google TV tutti i televisori avranno una interfaccia standard e funzionalità simili. Un po’ quello che accade già oggi con Android, dove le aziende che producono sono diventate semplicemente hardware provider e non forniscono più servizi né sviluppano software. LG non vuole diventare un’azienda che costruisce una scatola vuota, ma una TV con specifiche hardware predefinite che poi ospiterà lo stesso sistema operativo che avranno le TV Sony, Samsung e tutte le altre che verranno. Ben venga Google TV, ma c’è la voglia e l’esigenza di mantenere una propria identità. 3D olografico e Dual Vision di M. Dalli e r. Pezzali gesti delle mani per interagire naturalmente con l’immagine proiettata sullo schermo. Il prototipo, è stato posto in mostra a Los Angeles tra il 25 e il 29 Luglio, al SIGGRAPH 2010, la fiera sulla grafica computerizzata. A giudicare dal video qui a lato, potrebbe davvero valerne la pena. È solo un prototipo, ma questo display di Sony, battezzato RayModeler, ha davvero tutte le potenzialità per essere uno dei gadget più interessanti dei prossimi anni. Il display è in grado di visualizzare un’immagine olografica tridimensionale attraverso una serie di LED speciali, ricreando letteralmente l’oggetto a 360 gradi. Il display è anche autostereoscopico, ovvero non necessita di occhialini per vedere l’effetto 3D, la natura stessa del display fa percepire ai nostri occhi due immagini leggermente differenti, consentendo al cervello di ricreare l’immagine 3D. Ma le sorprese non finiscono qui: supporta anche le gesture. Il display è infatti in grado di rilevare i Dual vision e il TV si sdoppia Sony ha depositato i brevetti per alcune tecnologie che permettono di indirizzare immagini diverse a soggetti che indossano occhiali attivi: due persone sedute nella stessa stanza di fronte allo stesso TV vedranno contenuti diversi. La TV trasmetterà infatti i contenuti a frame alternato (proprio come fa con il 3D) e gli occhialini si aprirano solo in corrispondenza del fotogramma prescelto, ma si perderà l’effetto 3D. Una soluzione questa che si affianca a quella già usata in ambito automotive, con display dotati di pellicola lenticolare che consente al guidatore e al passeggero di vedere due immagni diverse (navigatore/TV). aUDIo VIDeo Il 3D si vede male? Cambiamo occhialini Samsung pensa di lanciare una nuova generazione di occhiali e anche Panasonic sembra intenzionata a fare altrettanto di r. Pezzali Se la visione 3D non soddisfacente la colpa potrebbe essere anche degli occhiali, che alterano non solo la luminosità ma anche la percezione dei colori, con il bianco che proprio per il filtro degli occhiali tende a ingiallirsi. La TV compensa un po’ l’effetto, ma il problema rimane. C’è poi il cross-talk, colpa del pannello ma anche il firmware degli occhiali non perfetto. Ecco quindi che Samsung per risolvere il problema ha deciso di migliorare gli occhiali e pare che all’IFA di Berlino verranno lanciati occhiali 3D di nuova generazione che saranno disponibili con i TV verso Natale. Se la notizia fosse confermata coloro che hanno già comprato gli occhiali della generazione attuale potrebbero non essere troppo felici, sempre che Samsung non decida di rilasciare un update anche per i vecchi modelli. Anche Panasonic avrebbe in cantiere una seconda generazione di occhiali 3D composta da tre modelli di tre dimensoni differenti (grandi, normali e per piccini), in commercio da settembre allo stesso prezzo dei modelli precedenti. Questi nuovi occhiali sono ricaricabili, e con una ricarica di 2 ore si raggiungono le 30 ore di autonomia. anche Sony ritocca i prezzi, verso l’alto Serie LX900/LX904 LED Edge * 60” (LX900) 5.500 euro * 52” (LX904) 3.800 euro * 40” (LX904) 2.600 euro I modelli LX904, a differenza del LX900, sono MHP Serie HX900 Full LED Local Dimming * 52” 4.000 euro * 46” 3.000 euro Serie HX800 LED Edge Local Dimming * 46” 2.300 euro * 40” 1.800 euro Come si vede, Sony ha deciso di riposizionare un po’ più in alto la serie di punta LX900/LX904, mentre rimane invariata la serie HX900, la serie HX800 subisce invece una leggera diminuzione del prezzo consigliato. A cambiare non è solo il prezzo, però: contrariamente a quanto vi avevamo anticipato in Aprile, solo nei modelli LX900 e LX904 saranno inclusi due paia di occhialini. Per tutti gli altri il kit col trasmettitore IR sarà opzionale e acquistabile separatamente. Resta il fatto che i prezzi, rispetto alla concorrenza, sono un po’ alti. Un esempio? Con una spesa di poco superiore al 60 pollici LX900 si possono comprare 2 plasma 3D da 63 pollici, per un totale di 4 occhialini in dotazione. Certamente gli LX900 sono la serie top e design e materiali giocano un ruolo importante, ma un prezzo così alto lascia molto da pensare. Apprendiamo con piacere, invece, il ribasso degli HX800, anche se il fatto di tenere separato il kit 3D frenerà forse qualche entusiasta della tecnologia. n. 7 / 26 luglio 200 estratto da www.dday.it MoBIle Google lancia open Spot e app Inventor Una delle ultime “invenzioni” dell’incontenibile big G si chiama Open Spot, un’applicazione per smartphone Android che ha una funzione semplicissima quanto utile: trovare un parcheggio libero dove lasciare la vostra auto e naturalmente guidarvi verso esso. Come? Combinando la logica “social” e i servizi di geolocalizzazione: quando un utente trova un parcheggio lo aggiunge su Open Spot e quando lo lascia libero manda un avviso agli altri utenti che così potranno fare a gara per raggiungerlo. I parcheggi disponibili vengono visualizzati con un colore diverso a seconda se sono appena stati liberati oppure da 5 o 10 minuti, mentre gli utenti che segnaleranno più parcheggi accumuleranno karma points. Ovviamente più sono gli utenti che utilizzano Open Spot, maggiormente utile potrà diventare questo servizio. Al momento Google ha rilasciato l’applicazione esclusivamente per smartphone con Android 2.0 o superiore, mentre il servizio è attualmente disponibile in Canada, Stati Uniti e Olanda. Un’altra trovata di Google si chiama App Inventor for Android, e come il nome lascia intendere si tratta di una soluzione per la creazione di applicazioni per smartphone Android. Il programma (rigorosamente online come tutte le applicazioni di Google) offre la possibilità a tutti, ma proprio tutti, di cimentarsi nella realizzazione di un’applicazione: non servono infatti conoscenze particolari di programmazione e tutto avviene tramite un’interfaccia intuitiva a blocchi e di tipo drag&drop che permette di vedere i risultati in tempo reale sul proprio smartphone. App Inventor dà accesso anche al modulo GPS dello smartphone, alle funzioni di telefonia e naturalmente è pensato più che altro per la realizzazione di applicazioni semplici. Al momento il servizio è in perfetto stile beta e tutte le informazioni compresi alcuni tutorial e applicazioni di esempio sono disponibili sulla pagina web del progetto: http://appinventor. googlelabs.com/ PeoPle & Market / Lo schermo si controlla con le gesture Minority Report diventa realtà Hitachi ha sviluppato una nuova tecnologia che permette di controllare uno schermo col semplice movimento delle mani e senza touchscreen di M. Dalli M ouse e tastiera sono destinati a scomparire in futuro, questo è quanto ci hanno insegnato i film di fantascienza finora. Qualcuno di questi, come per esempio Minority Report, si è spinto anche oltre immaginando interfacce di controllo con le mani, un po’ come succede con Microsoft Kinect per Xbox 360. Quando però questi concept hollywoodiani diventano realtà, per quanto siano ancora dei prototipi, la cosa si fa decisamente interessante. Hitachi ha infatti sviluppato una tecnologia che permette di controllare uno schermo (sia esso un monitor, un TV o un proiettore) semplicemente con le gesture, ma senza fare uso di schermi touch. Parlare di prodotti che implementino questa tecnologia è ancora troppo presto però, in quanto Hitachi non pensa di riuscire a realizzare nulla di commerciabile prima della metà del 2011. Se siete interessati alla cosa, i colleghi di AkihabaraNews.com hanno realizzato un video dell’interfaccia che potete vedere in apertura. MoBIle / Nel futuro di Nokia c’è ancora Symbian Symbian^4, ecco le prime immagini p.9 MoBIle In autunno l’HtC Desire diventa HD Al momento immagini del nuovo smartphone non ce ne sono, ma il Desire HD, il cui arrivo sarebbe fissato verso ottobre, avrà lo stesso design “unibody” in alluminio dell’HTC Legend e specifiche tecniche “potenziate” rispetto all’odierno Desire. A cominciare dal display che diventerà da 4.3 pollici con risoluzione di 800 x 480 pixel. OLED, LCD? Viste le ultime notizie riguardo alla limitata capacità di produzione di schermi organici è ancora presto per dirlo con certezza. La fotocamera passerà dagli attuali 5 Megapixel a 8, con riconoscimento automatico dei volti e naturalmente possibilità di riprendere video in HD a 720p. Altre caratteristiche tecniche, al momento non ancora confermate ufficialmente, parlano di CPU Snapdragon da 1 GHz, 4 GB di memoria integrata, sistema operativo Android 2.2 con supporto a Adobe Flash 10.1. Symbian Foundation è al lavoro per raffinare la prossima versione del sistema operativo , vero e proprio “simbolo” di Nokia MoBIle di M. Dalli RIM ha pubblicato su YouTube un nuovo video (che potete vedere sotto) in cui vengono illustrate le caratteristiche e la veste grafica rinnovata del nuovo Blackberry 6. Tra le novità, una migliore integrazione coi social network, con la possibilità di gestire da un unico punto gli aggiornamenti di stato dei vari servizi social e la ricerca universale, in grado di ricercare tra i contatti, i messaggi e tutti gli altri contenuti presenti sul telefono. Rinnovato anche il browser, che ora si appoggia a WebKit, lo stesso motore di iOS4 e Android. Lascia perplessi il fatto che RIM continui a mostrare le caratteristiche del nuovo sistema solo su terminali touchscreen. Ci sarà sotto qualcosa? S ymbian farà parte del futuro di Nokia ancora per molto tempo, andando a coprire le fasce media e bassa dei terminali, mentre MeeGo dovrebbe essere impiegato per gli smartphone più potenti. Queste almeno le intenzioni del colosso finlandese, da cui l’alacre lavoro della Symbian Foundation per mettere a punto il prossimo sistema operativo, Symbian^4. E da questo lavoro scaturiscono le immagini che vedete in questa pagina: sono screenshot “preliminari” della nuova grafica che vedremo nel giro di un anno sugli smartphone Nokia. Non provengono direttamente dal terminale, bensì da un emulatore, ma si tratta pur sempre di codice “vero” in esecuzione. È un buon modo quindi per valutare i nuovi widget e la nuova grafica in generale. A noi non viene da gridare al miracolo, ma si tratta pur sempre di un gradito passo avanti rispetto al passato, un passo nella direzione giusta. Giudicate però con i vostri occhi se questa nuova interfaccia potrà rivaleggiare con Android (nelle sue varie declinazioni, come per esempio HTC Sense) e iOS di Apple. Blackberry 6 si mostra in video n. 7 / 26 luglio 200 estratto da www.dday.it MoBIle Il nuovo MacBook air sarà da .6” Il MacBook Air, il portatile più “estremo” di Apple, è ancora fermo alla versione di ormai un anno fa. L’atteso aggiornamento potrebbe però arrivare a breve, con alcune sorprese, almeno secondo quanto riportato da un analista di Digitimes. Il sito taiwanese riporta infatti di un MacBook Air con schermo da 11.6 pollici, una dimensione inedita per Apple, che tempo fa aveva a listino un modello da 12 pollici, ma che recentemente non si è mai spinta sotto i 13 pollici. Questa dimensione, tra l’altro, lo metterebbe in “competizione” con alcuni netbook, ma sarebbe inappropriato inserirlo in questa categoria, dal momento che il processore apparterrà alla famiglia Core i di Intel, presumibilmente un Core i3 Ultra Low Voltage. Grazie poi al minor polliciaggio il nuovo MacBook Air potrebbe essere ancora più sottile dell’attuale. Il lancio sul mercato dovrebbe avvenire nella seconda metà dell’anno, preceduto in agosto/ settembre dal nuovo iPod touch, che dovrebbe avvicinarsi all’iPhone con una fotocamera e CPU A4. estratto dal quotidiano online www.dday.it Registrazione Tribunale di Milano n. 416 del 28 settembre 2009 direttore responsabile Gianfranco Giardina editing Cristina Dainese, Claudio Stellari Editore Scripta Manent Servizi editoriali srl via Gallarate, 76 - 20 Milano P.I. 967004 Per informazioni [email protected] Per la pubblicità [email protected] MoBIle / Jobs ammette e ridimensiona il problema di iPhone 4 Non c’è alcun antennagate Solo lo 0.55% di chi si è rivolto all’assistenza ha lamentato il problema di ricezione dell’iPhone 4, atteso in Italia a partire dal 30 luglio di P. Centofanti S teve Jobs ha tenuto una conferenza stampa per affrontare il famigerato presunto problema di ricezione dell’iPhone 4, noto anche come death grip “la presa della morte“ che manderebbe in crisi la ricezione di iPhone 4 se impugnato in un particolare modo, sopratutto per i mancini (con tanto di caduta delle chiamate). Apple aveva inizialmente mantenuto un profilo basso, negando l’esistenza del problema e consigliando maldestramente di impugnare diversamente il telefono. Un caso, ribattezzato dallo stesso Jobs come Antennagate, che ha tenuto banco per tre settimane sulla stampa americana intaccando l’immagine della mela morsicata. “Non siamo perfetti” ha esordito il CEO di Apple dopo aver aperto la conferenza stampa con una parodia video dei problemi di ricezione dell’iPhone apparsa su YouTube. Ma è davvero un problema quello di cui si sta parlando? Sembra questa più di ogni altra la domanda a cui ha voluto rispondere Jobs che ha snocciolato dei dati per inquadrare meglio la situazione: in tre settimane Apple ha venduto più di 3.000.000 di iPhone 4 (attualmente è in vendita in cinque Paesi). Dal 24 giugno degli utenti che hanno acquistato lo smartphone e hanno contattato l’assistenza Apple Care, solo lo 0.55% avrebbe lamentato problemi di ricezione. Secondo i dati forniti invece da AT&T la percentuale dei resi dal lancio dello smartphone è stata dell’1.7%, contro il 6% dell’iPhone 3GS. Per quanto riguarda invece l’interruzione delle chiamate (un problema che parrebbe essere peculiare della rete americana), secondo le statistiche di AT&T l’iPhone 4 perderebbe meno di una chiamata in più ogni cento ri- spetto all’iPhone 3GS. Jobs ha precisato che il problema della riduzione del segnale quando il telefono è impugnato in un certo modo c’è ed è reale, ma l’entità di questo sarebbe dunque assai ridotta come i dati sembrerebbero dimostrare. In più il problema non riguarderebbe solo l’iPhone 4, molti altri smartphone presenterebbero un comportamento analogo: durante la conferenza stampa sono stati mostrati video con il BlackBerry Bold 9700, l’HTC Droid Eris e il Samsung Omnia II (video che possono essere visti a questo indirizzo http://www.apple.com/antenna/). Per Jobs insomma nessuno smartphone è perfetto. Ma come ha deciso dunque di comportarsi Apple nei confronti dei clienti che hanno sperimentato dei seri problemi di ricezione? Innanzitutto Apple regala a tutti gli utenti che hanno già acquistato o acquisteranno un iPhone 4 il gommino protettivo per i bordi dello smartphone, e se non fossero più disponibili i clienti potranno scegliere un altro tipo di custodia. Quando lo smartphone è protetto da una custodia, infatti, il calo di segnale dovuto al contatto con la mano cala sensibilmente. L’offerta è valida fino al 30 settembre, data in cui Apple rivaluterà come comportarsi. Inoltre, tutti i clienti potranno godere della formula soddisfatti o rimborsati: se lamentano problemi di ricezione gli utenti potranno restituire entro 30 giorni il telefono a fronte di un rimborso completo. Infine, è stata annunciata la data per il lancio internazionale dell’iPhone 4 in altri 17 paesi, compresa l’Italia: il nuovo smartphone arriverà il 30 luglio e sarà disponibile anche con finiture bianche, seppure inizialmente in tiratura limitata. p.0 MoBIle Il Bluetooth 4.0 è una realtà Il 6 luglio sono state approvate le specifiche per il Bluetooth 4.0. Se è vero che i dispositivi Bluetooth 3.0 si contano ancora sulle dite di una mano, la nuova versione dello standard senza fili promette importanti passi in avanti. La novità più importante è l’adozione della nuova modalità di trasmissione a bassissimo consumo energetico che promette di portare la connettività wireless su dispositivi di ogni tipo, offrendo autonomia quantificabile in anni con semplici batterie a bottone. L’approvazione delle specifiche comporta la possibilità per i produttori di testare i nuovi dispositivi e di avviare i processi di certificazione: i primi prodotti potranno essere disponibili già a fine anno o nei primi mesi del 2011. Il nuovo standard promette anche un abbattimento dei costi e un maggiore raggio di azione, esteso dai 10 metri a oltre 100 metri. Una delle applicazioni potrebbe essere la realizzazione di piccoli sensori autoalimentati e senza fili per la domotica. MoBIle Samsung prepara l’oleD indistruttibile Entro i prossimi due anni Samsung potrebbe proporre sul mercato uno smartphone “rugged” dotato di display OLED infrangibile, oppure più semplicemente potrà dotare tutti i suoi telefoni di uno schermo che resiste senza problemi a cadute e urti di ogni tipo. Per non parlare poi della possibilità di piegarlo, stropicciarlo, torturarlo in ogni modo senza il minimo rischio, cosa impensable per i delicati display di oggi. Non ci credete? Guardate questo incredibile video. n. 7 / 26 luglio 200 estratto da www.dday.it p. PC & MUltIMeDIa tablet, tocca a Mindtech MoBIle / Nuova “strategia” Microsoft per coinvolgere i dipendenti Uno smartphone Phone 7 ai dipendenti più bravi Tutti i dipendenti che si impegneranno a sviluppare applicazioni per Windows Phone 7, anche nel loro tempo libero, lo riceveranno in regalo di r. Pezzali Mindtech lancia un tablet PC con schermo touchscreen da 10 pollici basato su sistema operativo Microsoft Windows 7 di P. Centofanti Alternative all’iPad? Nonostante si parli tanto di tablet non è che ce ne siano poi molti sul mercato. Un po’ a sorpresa ci pensa ora Mindtech a presentare un tablet PC, denominato semplicemente Mindtech Tablet, che a livello di design ammicca chiaramente alla “moda” lanciata da Apple. Si tratta essenzialmente di un vero e proprio netbook, formato 26 x 18 cm (spessore 2 cm), privo di tastiera fisica e costruito intorno allo schermo touchscreen da 10.2 pollici. Il tablet è dotato di porta USB, webcam da 1.3 Megapixel e slot per schede SIM per il modulo 3G opzionale. Il sistema operativo scelto è Windows 7 Starter Edition. Di seguito pubblichiamo le specifiche complete. Il prezzo è, invece, pari a quello dell’iPad Wi-Fi da 16 GB, 499 euro. Scheda tecnica Mindtech Tablet • CPU Atom N450 1,66 GHz • Chipset Intel NM10 • Scheda video Intel GMA3150 • Schermo LCD 10,2’’ 1024 x 600 • RAM 1 GB • Hard Disk 80 GB 1,8’’ • Connettività Wi-Fi 802.11 b/g e Bluetooth, 3G opzionale con modulo mini pci-ex • Peso 1 kg • Dimensioni 266 x 180 x 22 mm W indows Phone 7 deve partire bene e molto velocemente: Microsoft non può permettersi passi falsi e deve lavorare in tre direzioni per riuscire a riconquistare quella fetta di appassionati che è passata da Windows Mobile ad altri sistemi e competere ad armi pari con iOS 4 e Android 2.2. La prima direzione è il sistema operativo, che dev’essere pronto e completo in versione stabile entro fine anno. Poi c’è il supporto dei produttori, e anche qui pare che Microsoft abbia già raccolto consensi da parte di Samsung, LG e altri produttori per essere pronti con i terminali non appena ci sarà il grande lancio. L’incognita restano le applicazioni, ed è qui che Microsoft sta spingendo sull’acceleratore per raggiungere un numero di applicazioni disponibili sufficiente per creare un certo interesse. Dopo le “sovvenzio- ni” agli sviluppatori esterni pare che ora Microsoft abbia promesso uno smartphone sotto l’albero ad ogni dipendente che svilupperà applicazioni, anche nel proprio tempo libero. Contando il numero dei dipendendi di Microsoft e tutti gli sviluppatori che lavorano nell’ecosistema dell’azienda di Redmond è probabile che nel giro di poco tempo anche per Phone 7 vengano raggiunte le 10.000 Apps. Phone 7, come ultimo arrivato, ha inoltre il vantaggio di sapere quali sono le Apps di maggior successo degli altri sistemi. PC & MUltIMeDIa Da Netgear i nuovi NaS “Ultra” Nuove funzioni per la condivisione dei media anche fuori casa di P. Centofanti Netgear ha annunciato la nuova gamma di NAS per la casa (e le piccole aziende) ReadyNAS Ultra. Si tratta di soluzioni di storage con 2, 4 e 6 dischi, basati su processore Intel Atom da 1.66 GHz e con un 1 GB di RAM. Caratteristica principale dei NAS Netgear è la tecnologia X-RAID2 che permette di espandere automaticamente la capacità di memorizzazione dati aggiungendo un hard disk anche “a caldo”. Le modalità di ridondanza disponibili sono RAID 0, 1 e 5. Più interessanti le funzioni per la condivisione dei file multimediali. Media Shifting permette di rendere disponibile la propria libreria di file multimediale anche fuori casa e sempre tramite il protocollo DLNA e quindi in grado di funzionare con tutti i dispostivi compatibili con lo standard di condivisione. Orb offre invece la possibilità di transcoding audio e video per consentire la riproduzione sempre fuori casa anche su dispositivi portatili. In locale i nuovi NAS offrono naturalmente la funzione di server di DLNA e la compatibilità con gli Add-on della piattaforma ReadyNAS. MoBIle Ballmer rilancia la sfida sui tablet Alla Worldwide Partners Conference di Microsoft, Steve Ballmer ha parlato soprattutto del futuro del cloud computer e dei servizi online. E dopo qualche mese di silenzio, Ballmer torna anche a parlare di tablet, o meglio di slate PC. I dispositivi touchscreen basati su Windows 7 arriveranno entro fine anno e i partner sono tutti i maggiori principali produttori di PC. Tra i nomi emerge il marchio di HP che inizialmente aveva annunciato di essere al lavoro sulla realizzazione del primo slate PC Windows per poi fare marcia indietro. Ballmer ha fatto capire che Microsoft fa sul serio con i tablet (per la precisione ha utilizzato l’espressione “hardcore” per definire l’impegno dell’azienda) e, insieme a questi, arriveranno naturalmente i primi smartphone basati sulla nuova piattaforma Windows Phone 7. Tra i partner coinvolti in questo caso figurano Samsung, LG, Dell, Toshiba, ma anche Sony Ericsson e Asus Garmin. PC & MUltIMeDIa Verbatim lancia il DlNa elegante Non ha la forma dei NAS e forse è per questo che il nuovo Verbatim Mediashare piace. Nato per servire file audio e video all’interno della nostra rete domestica, è DLNA ed è disponile in versione da 1 Terabyte e 2 Terabyte. Il Mediashare ha una porta eSata e una porta USB; quest’ultima permette il trasferimento dei file diretto sull’hard disk, basta quindi collegare una chiavetta con all’interno tipo di file riconosciuto per vedereli spostati nella rispettiva cartella all’interno del server. Il MediaShare può essere raggiunto anche da una postazione remota tramite browser web, e si possono anche caricare i contenuti sui social network senza passare da un computer. Prezzo da 199 euro. n. 7 / 26 luglio 200 estratto da www.dday.it p.2 DIGItal IMaGING / Presentati ufficialmente i modelli dellla nuova gamma di fotocamere Panasonic Lumix lumix, i prezzi e le caratteristiche dei nuovi modelli Tra le novità della nuova gamma spiccano il grandangolo ultraluminoso e AVCHD per tutti i modelli di M. Dalli lumix DMC-FZ00 N ella nuova gamma di fotocamere Lumix tre modelli in particolare spiccano per le prestazioni dell’ottica grandangolare: la DMC-LX5, la DMC-FZ100 e la DMC-FX700. La FX700 monta un’ottica Leica con una lunghezza focale equivalente di 24-120mm, un ottimo grandangolo, quindi, ancora di più se si considera l’apertura di F2.2 a 24mm, perfetta per i ritratti con sfondo sfuocato. Per il resto, la FX700 monta un sensore da 14,1 Megapixel, stabilizzatore ottico Power O.I.S. e capacità di registrare video in formato AVCHD fino a 1080i. La DMC-FX700 è il modello entry level tra quelle con ottica luminosa e sarà in vendita a 399 euro. Un gradino più sopra troviamo la DMC-FZ100, che costerà 499 euro. La FZ100 monta lo stesso sensore da 14,1 Megapixel della FX700, dietro a un’ottica 25-600mm equivalente: un significativo incremento rispetto alla precedente FZ35. L’obiettivo in questo caso non è così luminoso come quello della FX700, ma con F2.8 non si può certo parlare di ottica buia. Anche in questo caso troviamo lo stabilizzatore Power O.I.S. e la registrazione AVCHD 1080i. La star del terzetto di fotocamere è la LX5, in vendita anch’essa a 499 euro, perfetta candidata a macchina compatta per fotografi esigenti. Il sensore è infatti un 10.1 Megapixel di nuova concezione da 1/1.63 pollici, coadiuvato da un’interessantissima ottica 24-90mm equivalente con apertura F2.0-F3.3. Anche questa fotocamera consente la registrazione di video, ma in questo caso è limitata all’AVCHD Lite a 720p. Non manca, ovviamente, il Power O.I.S. per la stabilizzazione degli scatti. Panasonic, inoltre, ha svelato anche due nuovi modelli: la DMC-FT10 che sarà in vendita a 299 euro, e la DMCFZ45, prezzo di listino 399 euro. La FT10 monta un sensore da 14,1 Megapixel ed è resistente agli urti, all’acqua, al freddo e alla polvere. La FZ45 ha lo stesso zoom 25-600m della FZ100, ma possiede invece un sensore CCD anziché MOS e registrazione video limitata a 720p. DIGItal IMaGING / La prima videocamera consumer con sensore “da reflex” la videocamera Sony cambia le lenti Annunciata per settembre la nuova NEX-VG10 con ottiche intercambiabili e sensore APS-C di M. Dalli e ra nell’aria da qualche mese l’ipotesi di una videocamera consumer con sensore “da reflex” e ottiche intercambiabili. Sony è stata più veloce della concorrenza e ha tolto i veli alla nuova NEXVG10. Si tratta di un videocamera con sensore CMOS APS HD da 14 Megapixel (un sensore in formato APS-C), dotato cioè di una superficie che, a detta di Sony, è 19.5 volte più grande della media dei sensori delle altre videocamere. Il corpo macchina rimane compatto, ma la vera “chicca” di questa videocamera, come dicevamo, sono le ottiche intercambiabili. La NEX-VG10 può infatti montare ottiche con attacco E (quello delle compatte NEX, per intenderci) oppure, tramite adattatore opzionale, anche ottiche con attacco A, ovvero quelle utilizzate dalla reflex Alpha di Sony. Nel kit “base” dovrebbe essere incluso un obbiettivo 18-200 mm F3.56.3. Gli amanti del mirino elettronico saranno felici di sapere che la NEX-VG10 ne è provvista, oltre a montare un LCD da 3 pollici ad alta risoluzione. A differenza delle reflex (o compatte) che registrano anche video, in questo caso Sony ha dato molta importanza anche all’audio, inserendo un microfono stereo a quattro capsule, che dovrebbe garantire una buona qualità di ripresa. L’elettronica è affidata al processore BIONZ di Sony, che si occupa di processare sia le fotografie che i video; la NEX-VG10 può infatti scat- tare foto a 14 Megapixel in formato 3:2 (che diventano 12 Megapixel se si sceglie il formato 16:9), ma anche ovviamente registrare video fino a 1920x1080i a 24 Mbps informato AVCHD su schede di memoria SDHC, SDXC oppure Memory Stick. La NEX-VG10 arriverà sul mercato a settembre, il prezzo previsto di circa 2000 euro. lumix DMC-lX lumix DMC-FX700 DIGItal IMaGING Video 00p per le prossime reflex Nikon? Non c’è ancora nulla di ufficiale, ma si vocifera in rete che le prossime reflex di Nikon, probabilmente chiamate D8000 (erede della D90) e D3100, saranno in grado di registrare video in formato 1080p. Finora, infatti, Nikon si è limitata al 720p, lasciando campo libero a Canon per questa caratteristica. Gli altri (pochi, a dire il vero) dettagli che sono trapelati vorrebbero per la D8000 un sensore da 16 Megapixel con sensibilità massima di 25600 ISO, come la D700. Anche la costruzione dovrebbe essere migliorata, con alcune parti del corpo macchina realizzate in alluminio. Le due reflex dovrebbero essere presentate al pubblico nel periodo del Photokina, fiera che si terrà a Colonia il prossimo 21 Settembre. n. 7 / 26 luglio 200 estratto da www.dday.it p.3 PeoPle & Market europa7 HD risposte, certezze e dubbi segue da pag. standard nuovo e ancora relativamente poco conosciuto che ha richiesto tempo per l’ottimizzazione. Almeno dal punto di vista tecnico, la maggior parte dei problemi dovrebbe essersi risolta e noi stessi abbiamo visto le trasmissioni “Live” su alcuni TV HD. Ci sono ancora alcuni aspetti da definire, come per esempio la dimensione e la posizione dei loghi dell’emittente, ma sono cose che dovrebbero essere risolte velocemente. Quali zone saranno coperte? Europa7 HD trasmetterà sul canale 8 in tutta Italia, inizialmente, però, saranno coperte il Lazio e il nord Italia. Si conta di coprire tutto il nord Italia in contemporanea con lo switch off. Non ci saranno problemi di numerazione LCN, perchè il decoder di Europa7 fa una lista canali esclusivamente per il DVB-T2 con i soli canali dell’emittente e una lista per il DVB-T con l’ordinamento LCN. Con un tasto sul telecomando si può passare da una lista canale all’altra. Quando sarà messo in vendita il decoder? Molto probabilmente per il decoder ci sarà una prevendita web direttamente dal sito di Europa7, che a breve sarà rinnovato. Da settembre poi sarà possible trovare in vendita il decoder attraverso la grande distribuzione. Trony, per esempio, ci ha confermato che tratterà il decoder di Europa7 a partire da settembre, mentre Mediaworld e Saturn per il momento non hanno ancora raggiunto un accordo di distribuzione. Europa7 HD per parola dello stesso Di Stefano conta di vendere circa 300.000 decoder entro fine anno. Il prezzo del decoder è stato fissato a 149 euro e include anche la tessera con un mese di abbonamento omaggio. Ci stanno 7 canali HD a 1080p in un solo Mux DVB-T2? Il DVB-T2 risparmia circa il 40% della banda rispetto al DVB-T tradizionale, su un Mux DVB-T2 si possono gestire fino a 40 Mb/s massimo. I canali in HD a 1080p saranno però solo 5 e non 7: Fly e ItaliaCult saranno in standard definition e solo Family, Action, Classic, Sentimental e Horror saranno a 1080p con audio in 5.1, sia in lingua originale sia in italiano. Inoltre, ma questa è una nostra supposizione, la trasmissione potrebbe essere a 1080i con il decoder che deinterlaccia e fornisce un’uscita a 1080p, supposizione avvalorata dal fatto che gli encoder Tandberg utilizzati da Europa7 gestiscono il 1080i. Le caratterstiche del decoder Il decoder DVB-T2 di Europa7, il 7-Box, è prodotto dalla Kaon Media e funziona anche con le normali trasmissioni DVB-T. Il decoder è decisamente semplice e, alla prima accensione, una procedura automatica guida l’utente nella selezione delle opzioni di base e nella sintonia dei canali. Il decoder è abbastanza rapido, ha un’uscita HDMI 1.3 che gestisce fino a 1080p in uscita. Come già detto ipotizziamo che il decoder faccia anche da deinterlacer, e che molto probabilmente il flusso trasmesso sia in realtà un 1080i (e non ci sarebbe nulla di male) con un ottimo deinterlacciamento da parte del Kaon. L’apparecchio non ha porte USB, non ha slot per CAM ma ha solo la fessura per la card ufficiale: il numero di card appare anche nel menù, scelta che dovrebbe secondo l’emittente facilitare l’identificazioni dei clienti per il call center. Il decoder ha ovviamente la guida TV, sia per la parte Europa 7 sia per la parte DVB-T classica. Cosa trasmetterà Europa 7 HD? Una TV senza programmi da trasmettere è una TV vuota. La nostra sensazione è che sia proprio sulla parte “diritti” che Europa7 sta incontrando i maggiori ostacoli. Francesco di Stefano ci ha confermato che al momento non ci sarà lo Sport e non ci saranno neppure Serie TV: l’attenzione maggiore andrà verso film magari non recentissimi ma che difficilmente le persone hanno potuto vedere a 1080p e con audio 5.1. Sarebbero già stati acquisiti i diritti per alcuni concerti in alta definizione (Celine Dion per esempio) e per una serie di film e contenuti che non hanno avuto la giusta valorizzazione. In un mercato italiano dove la maggior parte dei diritti è in mano a Mediaset e Sky è difficilissimo trovare contenuti d’appeal, ma Europa7 ci ha spiegato che dovrebbero essere in grado di allestire un palinsesto con circa 60 film alla settimana per tutti i canali, con un film novità alla settimana e gli altri film che ruotano. Alcune major ci hanno confermato che stanno lavorando con Europa 7 e che sono molto interessate al progetto proprio per la qualità, tuttavia è difficile al momento riuscire a garantire all’emittente i contenuti migliori perchè sono già in mano ad altre pay TV. Europa 7 dovrà quindi partire piano, essere brava a cercare contenuti disponibili attirando l’attenzione di un pubblico un po’ di nicchia interessato ad alcune produzioni indipendenti spesso trascurate. Programmi Adult e Pay Per View Ci saranno inoltre tre canali riservati al pubblico adulto e ci sarà la Pay Per View: per quest’ultima la situazione è decisamente più semplice perchè i contenuti per la PPV non sono esclusivi, quindi Europa7 potrà avere gli stessi film offerti anche dalle altre piattaforme di video on demand. Tra i film che ci saranno in Pay Per View ci vengono elencati già titoli del calibro di Toy Story 3, Prince Of Persia e altri film di recente uscita. Le intenzioni dell’emittente sono quelle di praticare un prezzo molto competitivo per la PPV: si parla di circa 5 euro a film anche se la cosa è ancora da definire. Europa7 punterà infine sul costo degli abbonamenti, decisamente basso, e non è escluso che in futuro l’abbonato possa personalizzare il proprio abbonamento via web scegliendo i canali per creare un’offerta personalizzata. Oltre al decoder potrebbe uscire una CAM da inserire nei prossimi TV: secondo l’emittente ci sono alcuni produttori che potrebbero già da settembre introdurre TV con il tuner DVB-T2 integrato, e in tal caso il canale Fly sarebbe visibile in chiaro mentre per gli altri canali servirebbe la CAM Conax (la codifica usata dall’emittente). Nel corso della nostra visita abbiamo potuto assistere all’installazione di tutti i nuovi apparati, con investimenti ingenti per quanto riguarda l’hardware utilizzato, dai costosissimi encoder Tandberg a tutti i server e agli studi di produzione. La maggior parte dei contenuti di Fly, soprattutto la parte News e Attualità, sarà infatti prodotta direttamente negli studi di Tor Vergara a Roma e Di Stefano avrebbe intenzione di dare voce a anche a chi solitamente non riesce a trovare spazio sulle reti Rai e Mediaset. Sicuramente l’avventura Europa7 non sarà facile e la strada non è certo in discesa. Per quello che abbiamo potuto vedere dal punto di vista hardware/infrastruttura l’emittente è pronta e la qualità ottenuta anche con pochissimo bitrate è davvero notevole, anche se è logico che poi la qualità finale dipenderà molto dai master utilizzati e recuperati. Il decoder è di buona qualità, può essere usato anche come decoder DVB-T anche se l’assenza di uno slot CAM ne limita le possibilità operative. I due punti di domanda più grandi al momento riguardano la distribuzione del decoder e la creazione di un palinsesto convincente: per riuscire a raggiungere il suo traguardo Europa7 ha bisogno di una distribuzione capillare e non può mancare in una catena come Mediaworld che per l’elettronica di consumo è il riferimento italiano della grande distribuzione. Inoltre serve non solo qualità ma anche un palinsesto abbastanza vario: è importante riuscire a mantenere la promessa di avere 60/70 film a settimana, con la consapevolezza che almeno per quest’anno sarà difficile trovare su Europa7 HD film d’appeal in pay TV, mentre per la Pay Per View non dovrebbero esserci grossi problemi. video Sul canale DDaYVideo di Youtube è stato pubblicato il video che mostra il funzionamento del decoder di europa7. Clicca qui per andare direttamente al video. n. 7 / 26 luglio 200 estratto da www.dday.it teSt / Prova in anteprima della videocamera semi-professionale a schede di memoria Canon XF305 p.4 riprese a 00 linee con tutta la qualità super pro Abbiamo toccato con mano il nuovo codec in alta definizione Canon, la qualità la potete verificare direttamente scaricando i filmati realizzati da DDay.it di P. Centofanti l o scorso febbraio Canon aveva annunciato la decisione di abbracciare la codifica MPEG-2 per una nuova gamma di videocamere in alta definizione prosumer (cioè dedicate dal semi-professionale in su) senza nastro. Il nuovo formato utilizza il contenitore MXF (Material eXchange Format) come tipo di file e utilizza la codifica MPEG-2 con bitrate fino a 50 Mbit/s e soprattutto campionamento 4:2:2 per le componenti cromatiche, che rispetto allo schema 4:2:0 utilizzato in ambito consumer offre il doppio della risoluzione da questo punto di vista. Il vantaggio di utilizzare l’MPEG2 rispetto al più recente MPEG-4 AVC sta più che altro nella sua maggiore leggerezza dal punto di vista computazionale e quindi in una migliore maneggevolezza in fase di editing. Le prime videocamere a utilizzare il nuovo formato sono le XF300 e X305 che si differenziano per la presenza su quest’ultima anche dell’uscita HD- la videocamera è equipaggiata di un’ottica fissa della serie l con lenti a bassa dispersione e dotata di completi controlli manuali: fuoco, apertura e zoom possono essere regolati con il sistema a tre ghiere SDI, del GENLOCK e ingresso/uscita per il time code. Abbiamo potuto mettere velocemente le mani proprio sulla XF305 (prezzo IVA inclusa 8834 euro), videocamera che si inserisce nella scuola della fortunata serie XL, senza ottiche intercambiabili ma con una serie di funzioni e customizzazioni che si rivolgono chiaramente a esigenze di un certo tipo. La XF305 utilizza tre sensori CMOS da 1/3”, uno per ogni componente cromatica, con risoluzione di 2.07 Megapixel, mentre l’obiettivo è un grandangolo (equivalente 35 mm: 29,3 - 527,4 mm) con apertura di F1.6 e zoom ottico 18x. La videocamera non è dotata di memoria integrata ma può registrare su due carte di memoria Compact Flash UDMA 4 (le schede devono essere in grado di gestire il flusso a 50 Mbit/s in riproduzione e scrittura: per la prova abbiamo utilizzato le nuove SanDisk UDMA 6 da 64 GB), mentre un terzo slot è dedicato all’alloggio di una scheda SDHC per il salvataggio e quindi caricamento- del setup della macchina. La XF305 infatti permette di personalizzare fino a 13 tasti diversi per avere l’accesso rapido alle funzionalità che più si utilizzano, più una vasta gamma di parametri di immagine e di ripresa. Per quanto riguarda il formato di registrazione possiamo scegliere tra 1920x1080 a 50i o 25p a 50 Mbit/s (profilo 422@HL a birate costante), o a 35 Mbit/s (profilo MP@HL a bitrate variabile) oppure 1280x720 a 50p e 25p con le stesse opzioni di bitrate e profilo. Previsto anche un profilo di compatibilità con l’HDV a 1440 a sinistra i due slot per schede Compact Flash, selezionabili tramite un apposito tasto. a destra l’insieme delle connessioni disponibili: HDMI,USB, cuffie, composito, component e su connettori BNC, l’uscita HD-SDI, timecode e GeNloCk per installazioni multi-cam, video analogico. Sul frontale abbiamo due ingressi audio bilanciati per altrettanti canali audio x 1080 a 50i e 25p a 25 Mbit/s. L’audio viene invece registrato in formato PCM. Pur non mancando una modalità automatica, la serie XF si rivolge all’utenza professionale, motivo per cui ogni parametro di immagine e di ripresa è manuale. Oltre ai controlli classici (apertura, esposizione, guadagno, fuoco e relative tecnologie di assist) la XF305 permette di realizzare degli avanzati setup di immagine in cui è possibile configurare il gamma, livello del nero, colori, nitidezza, filtri di riduzione del rumore e così via. In più è possibile variare anche il frame rate di ripresa da 12 a 50 fps per creare effetti di slow motion o al contrario ripresa accelerata. Abbiamo realizzato alcuni filmati alla massima qualità di registrazione per avere un assaggio della qualità del nuovo codec MPEG-2. I file video originali in formato MXF prodotti dalla videocamera sono pubblicati su DDay. it, per poterli scaricare basta seguire questo link. DIGItal IMaGING Più spazio per i video con la nuova videocamera Canon HF M32 Memoria interna da 64 GB e compatibilità con le schede SDXC per un massimo di 2 terabyte di spazio di r. Pezzali Una nuova arrivata si aggiunge alla famiglia di videocamere Legria: si chiama HF M32 e le sue caratteristiche di punta sono lo slot per le memorie SDXC e i 64 GB di memoria interna. La nuova Legria fa della capacità di ripresa il suo cavallo di battaglia: grazie alla memoria integrata si possono registrare fino a 24 ore di video e in futuro, quando ci saranno le schede SDXC da 2 Terabyte, la capacità di registrazione sarà praticamente infinita. La nuova M32 integra un CMOS Full HD da 3,3 Megapixel, zoom da 18x e processore video Digic DV III con Face Detection. Tutte le funzioni oltre che dai controlli manuali possono essere gestite dallo schermo touchscreen da 2,7”, e la stessa cosa vale per fuoco, zoom, diaframma ed esposizione. La Legria HF M32 sarà in vendita da metà settembre 2010 al prezzo indicativo di 1007 euro IVA inclusa. n. 7 / 26 luglio 200 estratto da www.dday.it teSt/ In prova la nuova Lumix G2, una fotocamera p. cosidetta “EVIL” (Electonic Viewfinder Interchangeable Lenses) Panasonic G2, alla conquista delle terre di mezzo Ha le ottiche intercambiabili ma non è una reflex: la G2 è una fotocamera compatta che unisce i pregi delle reflex ai vantaggi delle point & shot. di r.Pezzali l ’idea di base è proprio questa: portarsi in giro una reflex (e la sua qualità d’immagine) senza averne il peso e l’ingombro. Per questo motivo sono nate le fotocamere cosiddette “EVIL” (Electonic Viewfinder Interchangeable Lenses), di cui questa G2 è un importante rappresentante, oltre ad essere l’ultima evoluzione della serie G a ottiche intercambiabili di Panasonic. Panasonic, come anche altre marche, ha deciso che fosse troppo faticoso cercare di scalfire il quasi completo duopolio Nikon-Canon sulle reflex e ha cercato di proporre agli amanti dell’alta qualità fotografica qualcosa di diverso. A partire dal sensore: la G2 monta un micro 4:3: il formato più “quadrato” rispetto al classico fotografico che ottimizza l’uso delle lenti, ma fa ancora fatica ad affermarsi nelle comunità dei fotoamatori, che continuano a preferire il 2:3. In ogni caso la G2 permette di scattare anche in 2:3 sacrificando poco più di trecento pixel in verticale: poco male considerando che gli oltre 12 Megapixel del sensore sono più che sufficienti per qualsiasi utilizzo. La tecnologia del sensore è dichiarata come Live MOS, una sorta di ibrido che offrirebbe i vantaggi del CCD e quelli del CMOS limitandone gli effetti collaterali: da provare. L’esemplare da noi testato è dotato dell’ottica zoom 14-42mm (equivalente a un 28-84 mm su una 35mm) con luminosità variabile da F3,5 a F5,6 a seconda della focale, caratteristiche quindi abbastanza di base. A guadagnarci però è il peso veramente contenuto: meno di 600 grammi per corpo macchina con batteria, ottica e scheda. All’oculare elettronico (come richiesto a una EVIL), si affianca un display orientabile da tre pollici che ha anche funzione touchscreen: in pratica, oltre a interagire con i menù direttamente in modalità touch, è possibile indicare alla macchina in maniera tattile dove mettere a fuoco e addirittura, se la funzione è impostata, scattare con un colpetto sul display (che però non è certo una modalità di comando al riparo dai rischi di micromosso). Non manca poi la funzione di ripresa video, in HD a 720 linee e in formato AVCHD Lite; una cosa interessante è la possibilità di scattare fotografie anche mentre si sta riprendendo il video: il veloce processore della macchina è in grado di gestire entrambe le funzioni contemporaneamente e di memorizzare i dati fotografici e video nello stesso momento sulla card. Nella confezione, oltre al caricabatterie, si trova la tracolla marchiata, il manuale cartaceo (anche in italiano) e un po’ di cavetteria, tra la quale però manca il cavo mini HDMI, da acquistare a parte. Leggera ed ergonomica ll peso assolutamente contenuto da qualche parte si deve pur pagare: seppure si tratti di un fatto prettamente “emotivo”, la sensazione che la G2 dà a chi l’impugna è di qualcosa di delicato. Così poi non è, probabilmente, e in ogni caso nella nostra prova nulla è emerso in tal senso. Ma, soprattutto l’ottica è troppo leggera per ricordare da vicino quelle delle reflex: la fotografia però non si misura a peso, anzi, questa G2 nasce proprio con l’intenzione di superare uno dei limiti storici delle reflex, ovverosia il peso “importante”. Ovviamente l’architettura micro 4:3 permette già di per sé dei grandi risultati: il sensore più piccolo e l’assenza degli ingombranti specchi riducono Panasonic lumix G2 - 699 eUro Quality Longevity Design 9 l’intero progetto ottico della macchina e il conseguente volume. Così abbiamo il corpo di una compatta (tra le più grandi) e la flessibilità di poter cambiare le ottiche. In termini di ergonomia, la G2 è studiata molto bene: impugnatura salda, con tutti gli accorgimenti per migliorare i grip tipici delle buone reflex, ovviamente un po’ in scala ridotta ma con un’utilizzabilità buona. In realtà non ci sono novità sensazionali nel layout e questo è un bene, visto che difficilmente questa sarà la macchina per chi scatta per la prima volta e “ritrovarsi” è sempre un fatto gradito. Chi proviene dal mondo reflex si ritrova fondamentalmente una macchina per la quale non è necessario “studiare” nuove modalità di utilizzo: si accende e si scatta. Anche il selettore delle modalità è il classico a ruota, ci si ritrova facilmente fra le icone anche senza l’ausilio del manuale e la scelta di alcune regolazioni base (modalità di messa a fuoco, di esposizione e di scatto) sono delegate a selettori hardware dedicati, soluzione che –si sa– minimizza i tempi Simplicity D-Factor Value 7 di intervento ed è largamente preferita dai fotografi piuttosto che perdersi in lunghe navigazioni tra i menù. Comoda anche la ghiera rotante per la regolazione dei parametri di scatto (per esempio tempi o diaframmi nelle rispettive modalità di priorità); nel caso di modalità completamente manuale, la ghiera unica permette comunque una facile regolazione dei parametri: basta premerla (integra anche un microswitch) per passare alternativamente dalla regolazione dei tempi a quella dei diaframmi. Non manca il sensore di prossimità che permette di passare automaticamente dal display esterno al mirino oculare non appena si avvicina la macchina agli occhi, come anche il correttore ottico delle diottrie. Il Display è touch e ruota Il display quando è a riposo resta girato verso il corpo macchina, con i conseguenti vantaggi di protezione anche nei casi frequenti in cui la macchina viene trasportata in borse non segue a pag. 6 n. 7 / 26 luglio 200 estratto da www.dday.it p.6 teSt Fotocamera Panasonic G2 segue da pag. imbottite o a tracolla; ovviamente, per l’utilizzo, va sbandierato e ruotato sul suo asse: può quindi essere riposto nella sua sede ma voltato verso l’utilizzatore, per un uso tradizionale o, cosa comodissima in alcuni casi, sbandierato e inclinato per uno scatto “estremo”. Come abbiamo detto si tratta di uno schermo touch, cosa assai comoda per minimizzare i tempi di intervento di regolazione e selezione delle sottomodalità. Ottica tradizionale a due ghiere L’ottica –e questo è un vero sogno per le compatte– ha un layout tradizionale e quindi è dotata delle due ghiere, una per lo zoom e l’altra per il fuoco: solo questo aspetto meriterebbe l’abbandono delle compatte e dei loro lentissimi zoom motorizzati. Lo zoom manuale, può invece dare un po’ di fastidio nelle riprese video, in cui diventa più difficile una zoomata lenta e uniforme; si paga comunque volentieri questo scotto in cambio delle possibilità creative offerte da uno zoom, se si desidera, decisamente veloce. Se poi si vuole focheggiare a mano, la ghiera meccanica è il massimo e anche il fatto di avere solo il mirino elettronico e non quello ottico non diventa un problema, grazie alla funzione di ingrandimento automatico che interviene ogni qual volta si regola il fuoco, cosicché sia possibile averne un controllo fine. Quante funzioni! Impossibile trovare funzioni mancanti a questa macchina: miscelando tutto il meglio delle compatte con quello delle reflex, la dotazione di modalità di utilizzo e funzioni automatiche o semiautomatiche è addirittura sensaziona- le. Forse troppo, cosa che costringe l’utente moderato a studiarsi un po’ di icone e funzionamenti o a trascurare intere pagine di menù e affidarsi alla modalità cosiddetta “intelligente”: un pulsante permette di attivare questa modalità che fa diventare la macchina molto più facile da usare grazie a una drastica riduzione dei gradi di libertà; ci pensa poi la macchina e il suo sistema esperto a interpretare la scena e a regolare di conseguenza tutti i parametri. Se si vuole essere più liberi, invece, si può passare in modalità tradizionale ma bisogna essere pronti, se necessario, a intervenire su tantissimi parametri: per esempio la cromia dello scatto tra diverse modalità (interessante quella nostalgica che si rifà alle prime emulsioni a colori), tra cui anche due liberamente programmabili; il bracketing; le molte logiche di calcolo dell’esposizione e del fuoco automatici; si arriva anche fino alla regolazione della sincronia del flash sulla seconda tendina. Inoltre, per ogni modalità di scatto del selettore a ruota, ci sono una serie decisamente ampia di sottomodalità che permettono una calibrazione fine della macchina ma vanno studiate con attenzione per evitare effetti non voluti. Una serie altrettanto ampia di possibilità è offerta anche per le riprese video, tanto che ci si chiede come possa essere contenuta tutta questa “logica” in una macchina così compatta. E alla fine questo ci sembra il maggior limite della G2: strizza l’occhio sia al fotografo proveniente dalle reflex che a quello che viene dalle compatte e integra tutte le funzioni tipiche di entrambi i mondi. Rischiando seriamente –per eccesso di zelo– di non sedurre né gli uni né gli altri. Tra le altre funzioni della macchina ricordiamo poi la possibilità di uscita video HD HDMI, tramite l’apposito connettore. Messa a fuoco veloce Non lasciatevi ingannare dal sensore più piccolo, perchè come qualità d’immagine questa fotocamera può produrre davvero buonissime fotografie fino a 800 ISO. I miglioramenti rispetto alla prima generazione sono evidenti, soprattutto per quanto riguarda l’esposimetro e la messa a fuoco. Quest’ultima è da sempre il punto dolente per le macchine prive di specchio, che non hanno quindi un sensore AF integrato: nel caso della G2 il sistema di messa a fuoco è decisamente flessibile (touch to focus) ed è anche davvero rapido con la lente in dotazione. Volendo fare un confronto, possiamo dire che la rapidità di messa a fuoco della G2 è equivalente alla messa a fuoco di una reflex di fascia bassa. La macchina mantiene un ottimo controllo sul colore e sulle basse luci con una resa accettabile a 1600 ISO, mentre salendo il rumore diventa davvero eccessivo. Per gli scatti alle diverse sensibilità abbiamo come sempre fotografato il nostro pattern fotografico, che a 100 ISO è anche un riferimento per la nitidezza della lente (le immagini possono essere scaricate seguendo questo link); come abbiamo verificato, lo scatto a 6400 ISO è praticamente inutilizzabile, e sarebbe stato saggio bloccare la macchina a 3200 ISO. Per quanto riguarda invece la ripresa dei filmati questa fotocamera può registrare a 720p in modalità AVC-HD Lite oppure M-Jpeg, con una qualità tra i due formati molto molto simile. Abbiamo provato a registrare qualche clip in AVC-HD e anche in questo caso la qualità di ripresa è davvero buona. La fotocamera è abbastanza flessibile anche se non permette una gestione totamente manuale della macchina, tuttavia in modalità “Movie” possiamo per esempio bloccare l’esposizione e regolare il diaframma, opzione questa decisamente utile. Anche in questo caso la messa a fuoco è buona, ma leggermente lenta come si può vedere dalla nostra clip. Mettendo il fuoco in manuale tuttavia si riesce a gestire un po’ meglio la ripresa. Una macchina per sperimentare Non capita spesso a noi tecnoentusiasti di vedere nella flessibilità e nella miriade di funzioni un limite di un prodotto. Ma questa G2 sarebbe sprecata in un utilizzo “punta e scatta” da compatta; come reflex ha forse troppi “giocattoli” a bordo. Insomma, questa G2 offre talmente tante funzioni ai propri possessori da risultare del tutto chiara solo a chi è molto preparato in tema fotografico; solo che è necessario convincere questo tipo di utenza a lasciare a casa la reflex, che sicuramente ha, e portare con sé questo apparecchio, che quindi rischia di diventare la seconda fotocamera di casa. Chi invece avrà voglia di sperimentare un po’ di modalità e configurazioni (grazie anche alla facile interfaccia touch) potrà stabilire con questa macchina il giusto rapporto di fiducia e anche imparare moltissimo. Ecco quindi la vera anima di questo apparecchio: essere conteporaneamente una macchina disimpegnata non troppo grande e un buon apparecchio da studio e sperimentazione. Il limite di ordine commerciale della G2 (con un prezzo simile alle reflex entry level) è che non sono molti coloro che cercano contemporaneamente le due cose. L’acquisto di qualche altra ottica, soprattutto tele, è assolutamente consigliato per rendere più versatile la soluzione (nella configurazione da noi provata un po’ limitata) e per superare qualche limite di luminosità e risolvenza che l’obiettivo 14-42mm palesa, con tutti i vantaggi correlati in termini di pieno accesso alla qualità di immagine che il sensore permette. video Sul canale DDaYVideo di Youtube è stato pubblicato un video effettuato utilizzando la fotocamera Panasonic lumix G2. Clicca qui per andare direttamente al video. n. 7 / 26 luglio 200 estratto da www.dday.it p.7 teSt / Già disponibile nei negozi la nuova console Microsoft con disco rigido 250 GB e Wi-Fi N integrato Silenziosa e bella, è la nuova Xbox La nuova piattaforma con processo produttivo a 45 nanometri garantisce consumi ridotti e meno calore di r. Pezzali N on chiamatela Xbox Slim, anche perchè slim non è. È la nuova Xbox 360 con hard disk da 250 GB, così la chiama Microsoft un nuovo modello che cambia radicalmente l’aspetto della console di Redmond, l’interfaccia e le logiche di Xbox 360 invece non cambiano. La nuova Xbox è più compatta della precedente, e al posto della finitura bianca opaca presenta una delicata finitura glossy black: fortunatamente la console non va toccata molto, fatta eccezione per il tasti di espulsione del cassetto, ma è comunque da sottolinerae la sua predisposizione a riempirsi di ditate, un po’ come le TV di nuova generazione. A delineare gli spigoli troviamo un bordino cromato che impreziosisce la linea, oltre ad una serie d’aperture per la dissipazione del calore poste sia sul lato in corrispondenza del dissipatore della CPU sia sopra la console. Microsoft ha rivisto anche i tasti: quello di accensione che nelle precedenti console era a pressione ora è touch, e la stessa cosa vale per il tasto di espulsione del disco che non è più sopra il drive ma è inserito appena a lato ed è anch’esso a sfioramento. Le linee un po’ squadrate oltre al nero che “smagrisce” la fanno sembrare davvero compatta e poco ingombrante. Niente cavo HDMI in dotazione Sul frontale Microsoft ha inserito le due porte USB per due controller a filo o per le chiavette, ma il controller in dotazione è di tipo wireless quindi non serve una connessione diretta. L’alimentazione come sempre è esterna, e il trasformatore è leggermente più piccolo del modello precedente. Da segnalare che nella confezione Microsoft inserisce un cavo AV standard e non un cavo HDMI: un vero peccato perchè ormai quasi tutti usano l’HDMI e se si vuole collegare la console in HD questo cavo va acquistato a parte. In dotazione oltre al controller e all’alimentatore ci sono anche le cuffiette per la chat. L’hard disk è un Hitachi SATA da 5400 giri, molto più piccolo del precedente, è removibile e si estrae togliendo una placchetta nella zona bassa e tirando una linguetta. Chi passa da una vecchia Xbox ad una nuova Xbox per trasferire i dati scaricati da una console all’altra deve dotarsi di un cavo che costa 16 euro, tuttavia il trasferimento può essere fatto anche con delle semplici chiavette USB. Basta infatti spostare i salvataggi dei giochi e i dati piccoli sulla chiavetta e poi riscaricare sulla nuova console i giochi acquistati e gli altri dati. La connessione Wi-Fi invece è integrata: si tratta di un modulo Wi-Fi 802.11 b/g/n con un ottimo livello di ricezione. Se si calcola che l’adattatore Wi-Fi per il modello vecchio, venduto separatamente, costava ben 89 euro si capisce subito che la presenza del Wi-Fi integrato è una gran bella cosa. Il pad della nuova Xbox 250 GB è identico al precedente ma è ovviamente nero. Meno calore, meno rumore La nuova Xbox 360 è costruita bene. La base è totalmente nuova, con la piattaforma Valhalla realizzata a 45 nanometri che permette consumi ridotti e anche una miglior dissipazione del calore, che si traduce in inferiore rumorosità. Il nuovo processore infatti integra CPU e GPU sullo stesso chip con un’unico dissipatore e un’unica grossa ventola. L’uscita HDMI, gestita dalla scheda video, dovrebbe quindi essere 1.3 ma su questo non possiamo avere certezze, e c’è comunque da dire che l’HDMI 1.3 non serve a nulla su questa console. L‘unico particolare costruttivo che dà adito a qualche dubbio è la linguetta di estrazione del’hard disk, forse un po’ delicata, anche se con la possibilità di cambiare dati su USB è difficile che si sposti tutto il disco da una console all’altra. Dopo aver giocato diverse ore con la nuova console siamo rimasti particolarmente colpiti dalla bassa rumorosità: in modalità “idle” la console è davvero silenziosa, praticamente non si sente. Anche in fase di accensione serve il beep per renderci conto che la nuova Xbox è effettivamente accesa. C’è da dire però che con il il gran caldo estivo in una stanza senza condizionatore dopo un po’ la ventola inizia a girare, e a quel punto la console si sente anche ad un paio di metri di distanza. Il drive è abbastanza silenzioso, anche se l’accelerazione iniziale di spinta si sente. Abbiamo dato uno sguardo pure ai consumi, utilizzando il wattmetro che usiamo che per le TV: in stand by la nuova Xbox consuma meno di 1 Watt, mentre da accesa consuma mediamente 73 Watt. In gioco, quindi in modalità di carico, la console consuma mediamente un 15% in più, percentuale variabile a seconda del tipo di gioco che inseriamo. Di fatto comunque non si passano mai i 93 Watt. Nel complesso la nuova Xbox Microsoft Xbox 20 GB - 249,99 eUro Quality Longevity Design 9 9 9 è un buon affare: integra il controller Wi-Fi che non era un accessorio molto economico e il prezzo di 249 euro è allineato a quello che offre. La dotazione poteva essere migliore: due controller wireless e un cavo HDMI sacrificando il cavo video, che ormai non usa più nessuno, e il prezzo sarebbe stato dav- Simplicity D-Factor 9 Value vero perfetto. Una nota finale: da nostalgici abbiamo voluto vedere se la nuova console è compatibile con il vecchio lettore HD DVD di Microsoft, accessorio che ha fatto toccata e fuga prima di sparire insieme allo standard: funziona pure quello. Connessioni - Sul retro troviamo la connessione multipolare aV, l’uscita HDMI, un’uscita ottica, tre porte USB aggiuntive e una porta aux per collegare kinect, il dispositivo di controllo gestuale in uscita a fine anno. video Sul canale DDaYVideo di Youtube è stato pubblicato il video con l’unboxing della nuova console giochi Microsoft Xbox 360. Clicca qui per andare direttamente al video. n. 7 / 26 luglio 200 estratto da www.dday.it teSt / In prova il modello da 46 pollici della serie HX800 di Sony, un LCD LED Edge e 3D Ready grazie a un kit opzionale acquistabile a parte p. Sony Bravia HX00, il tV con il 3D optional Di serie è un normale TV, acquistando un emettitore IR e due paia di occhiali si entra nella terza dimensione di M. Dalli l a gamma 2010 dei TV Bravia di Sony è piuttosto complessa da decifrare. Dopo l’NX800, superiore nel design ma privo di funzioni 3D, vi proponiamo ora il 46HX800, dotato di retroilluminazione LED Edge e possibilità di essere trasformato in un TV 3D mediante l’acquisto di un apposito kit composto da due paia di occhalini e da un emettitore IR per la sincronizzazione. Rispetto ai fratelli maggiori non ha il design Monolithic, ma mantiene l’inclinazione facoltativa a 6 gradi. Non mancano poi i servizi web come YouTube e alcuni contenuti realizzati da FIFA e dedicati agli appassionati di calcio. Nel complesso un buon televisore che, all’occorrenza, può diventare 3D per chi non può fare a meno di questa novità tecnologica. Design con profilo crescente Il design è un po’ meno raffinato rispetto ai modelli Monolithic, lo schermo, infatti, è leggermente incassato rispetto alla cornice, realizzata in plastica. Il fascione inferiore, invece, è di metallo spazzolato e contiene i LED di stato e il sensore IR per il telecomando. Visto di lato, l’HX800 ha un profilo “crescente”: parte sottile nella parte superiore, per poi ingrossarsi nel mezzo e diventare spesso più di 7 centimetri nella parte della base. Sul lato sinistro, inoltre, sono presenti alcune connessioni, tra cui, dall’alto, lo slot CI+, una porta USB, due ingressi HDMI, l’ingresso video composito con audio stereo RCA e l’uscita cuffie. Le altre connessioni sono sul retro del pannello, leggermente rientranti rispetto al profilo del TV. Multimediale limitato I menù a schermo sono caratterizzati dalla ormai rodata interfaccia XrossMedia Bar della PS3 e sono pressocché identici a quelli che abbiamo già visto sull’NX800. Per questi vi rimandiamo al video dei menù dell’NX800, direttamente selezionabile dall’apposito link in questa pagina in basso a sinistra. Stesso discorso per le funzionalità multimediali: la riproduzione di file da USB o DLNA è piuttosto limitata, essendo supportati i soli formati DivX (ma non con estensione .divx) e MPEG2. Il dimming non è local Nel complesso questo HX800 si comporta discretamente bene con il digitale terrestre nostrano; ovviamente i canali in HD offrono uno spettacolo sensibilmente migliore, ma anche con quelli SD lo scaler interno non se la cava così male. Passando ai Blu-ray, la musica cambia in meglio. La qualità di immagine espressa da questo LCD è piuttosto buona, con un nero convincente e in linea con quello che la tecnologia a cristalli liquidi può offrire, anche se non all’altezza dei migliori plasma. A proposito di nero, l’HX800 ha una retroilluminazione che Sony chiama Dynamic LED Edge. Nei piani di Sony si dovrebbe trattare di una soluzione di local dimming applicata al LED Edge, anche se, da quanto abbiamo potuto vedere, sembra più un dimming globale. Visualizzando una schermata nera, infatti, dopo qualche secondo l’intera scena passa dal grigio scuro a un nero più profondo, per poi tornare completamente grigio se compare un punto luminoso. Se si trattasse di local dimming, invece, si dovrebbe illuminare solo la zona interessata dal punto luminoso. Dimming a parte, il quadro di insieme ci è parso molto convincente, sia utilizzando la modalità cinema che, ancora meglio, quella Theater. Come molti LED Edge, però, l’uniformità della retroilluminazione non è esemplare; anche l’HX800 soffre infatti di alcuni video Sul canale DDaYVideo di Youtube è stato pubblicato il video con le impressioni d’uso dei menù del tV Sony. Clicca qui per andare direttamente al video. tV Sony Bravia kDl-46HX00 - 2300 eUro Quality Longevity Design 9 7 Il pannello posteriore del tV offre due ulteriori prese HDMI (una con canale audio di ritorno), l’uscita audio digitale ottica, ingresso VGa con jack audio da 3, mm, due prese SCart e una component. Per la rete è possibile utilizzare la presa cablata, come optional si può richiedere una chiavetta USB Wi-Fi. Nella parte bassa del pannello si nota il connettore proprietario 3D Sync, a cui va collegato l’emettitore Ir del kit 3D Simplicity D-Factor Value 7 Il telecomando è molto simile a quello degli altri Bravia 200, ma per l’HX00 non è prevista la retroilluminazione. I tasti sono un po’ piccoli e troppo distanziati tra di loro. Da notare, il tasto arancione “theater” che consente di abilitare la modalità ottimizzata per la visione di film. aloni più chiari attorno alla cornice e negli angoli. La cosa si nota però solamente nelle immagini nere e non dà fastidio durante la visione normale. Per gli amanti dell’interpolazione, invece, Sony propone la sua tecnologia segue a pag. 9 n. 7 / 26 luglio 200 estratto da www.dday.it p.9 teSt tV Sony Bravia 46HX00 segue da pag. MotionFlow 200Hz per l’HX800; personalmente riteniamo che, almeno con i Blu-ray, l’immagine sia già abbastanza fluida così: attivando i 200Hz, infatti, si ottiene sempre il classico effetto “soap opera”, sebbene gli artefatti siano ridotti rispetto alle versioni precedenti. La serie HX800 è 3D Ready, ovvero può diventare 3D con l’acquisto di un ap- posito kit opzionale. Come Samsung, inoltre, anche Sony ha un proprio algoritmo per trasformare le immagini 2D in 3D. In questo modo non è necessario avere a disposizione contenuti nativi 3D per godersi l’effetto tridimensionale, ma la resa è ovviamente diversa. Abbiamo infatti provato a visionare alcuni programmi del digitale terrestre, senza rimanere particolarmente impressionati. Va un po’ meglio quando si ha a che fare con i normali Blu-ray: nel nostro caso abbiamo pro- vato a trasformare il Blu-ray di Avatar in 3D, nell’attesa che esca quello nativo. L’effetto anche qui è un po’ artificioso, ben lontano dal reale 3D. Collegando invece un Blu-ray 3D e visionando alcuni dischi 3D l’effetto è decisamente migliore. Il disco di Piovono Polpette, per altro prodotto dalla stessa Sony (Pictures), offre una qualità di immagine convincente. Con materiale demo 3D di natura documentaristica, invece, abbiamo notato un leggero ma fastidioso effetto di sdoppiamento dell’im- magine, molto probabilmente dovuto al cross talking della tecnologia LCD. LEGGI LA PROVA COMPLETA QUI! teSt / In prova uno dei primi Kit HDMI wireless in commercio che promette di dare un drastico taglio al problema del passaggio dei cavi Con il Philips SWW00 l’HDMI perde il vizio del filo Il sistema Philips è basato su una soluzione progettata da Amimon e può trasmettere segnali HDMI senza fili con risoluzione fino a 1080p / 30Hz di M. Dalli l e difficoltà per far passare i cavi possono essere insormontabili, facile quindi capire l’interesse per le soluzioni HDMI wireless, in grado di trasportare un segnale in alta definizione da un’altra parte della stanza o della casa senza fili. Il kit Philips SWW1800, composto da un ricevitore e un trasmettitore, è capace di trasportare segnali fino a 1080i a 60Hz oppure 1080p a 30Hz, compreso il 1080/24p. Il sistema si basa su una soluzione AMIMON 2110 (l’azienda dietro al WHDI, per intenderci) e può gestire, lato trasmettitore, quattro ingressi: due HDMI e due component con audio RCA stereo (gestite dal chip Analog Devices ADV7441A). Lato ricevitore, invece, è presente una sola porta HDMI per la connessione a un display o un amplificatore. Purtroppo ricevitore e trasmettitore sono accoppiati in fabbrica, pertanto non è possibile utilizzare più trasmettitori con un unico ricevitore o viceversa. Sul trasmettitore è possibile selezionare la sorgente di ingresso e accendere o spegnere l’unità attraverso dei pulsanti posti sulla parte superiore, oppure si può utilizzare il piccolo telecomando fornito in dotazione. Il ricevitore collegato non ha un pulsante per l’accensione, ma si accende e si spegne assieme al trasmettitore, tramite il canale radio. L’SWW1800 può trasportare solamente audio analogico stereo oppure Dolby Digital e DTS; non sono supportate le tracce HD dei Blu-ray quindi. Questo non rappresenta un problema per chi deve solo col- legarlo alla TV, è invece un limite per chi deve passare da un amplificatore. Da apprezzare la possibilità di montare il ricevitore a muro, utile quando il TV stesso (o il proiettore) è appeso alla parete o al soffitto. Attenti ai muri Abbiamo messo alla prova il kit Philips in una casa di media metratura, con alcuni interessanti risultati. Finché si resta all’interno della stessa stanza, infatti, non ci sono problemi, anche frapponendosi tra il trasmettitore e il ricevitore il segnale continua a passare. Essendo poi la trasmissione sulla banda dei 5.16 - 5.24 GHz non ci sono nemmeno problemi dovuti alle interferenze con eventuali reti Wi-Fi. Abbiamo quindi spostato il trasmettitore nella stanza accanto, separata dalla TV da un muro non portante: anche chiudendo la porta la trasmissione è proseguita senza intoppi. I problemi si sono verificati però quando abbiamo messo il trasmettitore all’altra estremità dell’abitazione, di modo che risultasse separato dal ricevitore da due muri oppure da un corridoio stretto. In questa configurazione il SWW1800 ha funzionato per qualche minuto, salvo poi perdere ripetutamente la connessione. In termini di input lag, invece, Philips e AMIMON mantengono le promesse in quanto tra il collegamento diretto col cavo e il collegamento senza fili non ci sono differenze, un’ottima notizia per i videogamer. Problemi di gioventù Come abbiamo visto, i 20 metri dichiarati dal produttore non sempre sono realizzabili. Attenzione anche che tra trasmettitore e ricevitore non ci siano troppi ostacoli, specialmente muri. Un altro problema da considerare prima di procedere all’acquisto è l’assenza del supporto al segnale 1080/60p. Se è vero che viene gestito correttamente il 24p, sicuramente molto gradito a chi ha un lettore Blu-ray, d’altro canto bisogna stare molto attenti perché non tutti i lettori Blu-ray permettono di configurare il lettore in 1080i e forzare il 24p sui film. Durante il nostro test, per esempio, la PS3 non ha presentato problemi, impostandola a 1080i e mettendo la modalità 24p su “Attiva”. Il lettore Sony BDP470, però, consente di selezionare la modalità 24p solamente tra “Auto” e “Off”. Impostando quindi il lettore a 1080i, rimane così anche per i film. Se invece lo si mette in 1080p, la schermata Home del lettore non sarà visibile: si dovrà quindi inserire il disco “al buio” e attendere il caricamento; a quel punto l’uscita video passerà automaticamente a 24p e sarà visibile. Di certo non una soluzione molto “pratica”. La prossima versione del sistema dell’AMIMON supporta già segnali 1080p a 60Hz, quindi è molto probabile che il successore di questo SWW1800 la implementi, andando così a risolvere questo fastidioso problema. Il sistema, poi, dovrebbe supportare il CEC, ovvero la possibilità di utilizzare il telecomando della TV per controllare i dispositivi collegati. Nel nostro test, però, non siamo riusciti a farlo funzionare, sebbene tramite il collegamento diretto col cavo tutto andasse bene. Una nota, infine, sul prezzo: a circa 500 euro non si può certo parlare di affare imperdibile. Per molto meno si può infatti acquistare un cavo HDMI di ottima qualità e di 20 metri di lunghezza. Finché i prezzi non scenderanno soluzioni di questo genere resteranno relegate a una piccola nicchia di mercato. n. 7 / 26 luglio 200 estratto da www.dday.it p.20 teSt / In prova il 32 pollici della serie top di gamma 9000 Philips che si avvale di contenuti tecnici tra i più avanzati Nel “piccolo” Philips batte un grande cuore Le dimensioni non sono tutto, questo TV infatti dispone di full LED con local dimming, Net TV con Wi-Fi integrato e funzionalità multimediali di P. Centofanti S ono poche le aziende che offrono TV di gamma alta anche di piccolo formato. Una di questi è Philips che per la serie 9000 ha realizzato anche questo TV da 32 pollici. Si tratta di un modello che integra tutte le funzionalità di maggior grido o quasi: retroilluminazione full LED con local dimming (di questi tempi sempre più una rarità), connettività Internet con Wi-Fi integrato, certificazione DLNA, lettore multimediale, 200 Hz. Manca la compatibilità con il 3D prerogativa dei modelli di taglio maggiore di prossima disponibilità, ma per il resto c’è davvero tutto, compreso l’Ambilight, una funzione da sempre esclusiva di Philips. Design da primo della classe Uno dei punti forti di Philips è il design e il 32 pollici della serie 9000 non fa certo eccezione. Anche per quest’anno Philips sceglie per la cornice intorno al display la finitura in simil allumino spazzolato, impreziosita da un bordino trasparente. Dietro l’aspetto raffinato si cela soprattutto l’utilizzo di plastica che rende il TV molto leggero e facilmente installabile sulla base anche da una persona sola. Il piedistallo fornito in dotazione fa pendant con le finiture del televisore: il rivestimento della base è anch’esso con superficie in stile alluminio spazzolato. Considerando la presenza dell’Ambilight e della retroilluminazione full LED, lo spessore del TV non è così eccessivo. Connessioni complete per tutte le necessità Le connessioni a disposizione sono molto complete e coprono tutte le necessità. Alcuni connettori sono disposti rivolti verso il basso e nel caso di installazione con piedistallo possono risultare non così pratici da raggiungere. Troviamo un totale di quattro ingressi HDMI, di cui uno con canale audio di ritorno per il segnale del sintonizzatore integrato, video component, due SCART tradizionali, VGA, porta di rete, slot Common Interface +, slot per schede SD, due porte USB. C’è anche la presa per le cuffie con regolazione del volume separato, curiosamente posta sul retro anziché sul pannello laterale. Il Wi-Fi, invece, è integrato e supporta anche lo standard ad alta velocità 802.11n. Menù intuitivi Philips negli ultimi anni ha ridisegnato il menù di gestione dei TV per renderlo più intuitivo soprattutto per la cornice del tV in plastica ha una finitura simile all’alluminio spazzolato, con un leggero bordino trasparente. Sul retro è visibile la striscia di leD del sistema ambilight che circonda tutto il retro del tV Sotto la cornice troviamo una sorta di soundbar che integra i diffusori e i tasti di base per il controllo senza telecomando. Sul retro i diffusori sono rinforzati in gamma bassa da un doppio woofer tV Philips 32PFl970H - 399 eUro Quality Longevity Design 9 chi non è troppo esperto o semplicemente non ha molta voglia di destreggiarsi con parametri dal significato più o meno oscuro. In questo senso è davvero gradita la procedura di configurazione guidata che permette di impostare il TV alla prima accensione in tutte le sue principali funzionalità: sintonizzazione dei canali, parametri audio e video, collegamento di sorgenti esterne, configurazione dell’accesso a Internet. Le regolazioni audio e video sono sufficientemente complete, così com’è molto interessante la sezione dedicata a Internet con una buona gamma di web apps, visibili nel nostro video pubblicato su YouTube, direttamente accessibile cliccando sull’apposito link nella pagina seguente. La sezione Net TV è dotata anche di un browser web, non molto diverso da quello già presente sui modelli dello scorso anno, privo di supporto per flash e con un’impaginazione non sempre perfetta. A dire il vero in questo caso il limite maggiore è costituito dalla poca praticità dell’utilizzo con Simplicity D-Factor 9 9 Value tra le connessioni laterali stranamente manca la presa per l’ascolto in cuffia, che invece è posta sul retro, anche se nelle immediate vicinanze segue a pag. 2 n. 7 / 26 luglio 200 estratto da www.dday.it p.2 teSt tV Philips 32PFl970H segue da pag. 20 teCHNoloGY il telecomando. Un’altra funzione interessante del TV Philips è il Wi-Fi MediaConnect che consente di visualizzare il desktop di un PC installando il software in dotazione, compatibile però unicamente con computer con sistema operativo Windows XP, Vista e 7. Il programma è molto semplice da utilizzare (basta avviarlo) ma la risoluzione in uscita dal PC dipende dalla sua potenza (con un Quad Core siamo riusciti a ottenere al massimo 1366x768 pixel). Il lettore multimediale è compatibile con diversi formati audio/video, ma nel caso di filmati legge solo file di tipo AVI e MKV. Il telecomando è a “goccia” Decisamente originale il nuovo telecomando in dotazione con serie 9000, sia per il design a goccia che per la scelta di ridurre al minimo indispensabile il numero di tasti. All’inizio occorre fare un po’ di attenzione alla doppia corona di pulsanti del pad di navigazione, ma per il resto la disposizione dei comandi si è rilevata vincente nell’utilizzo di tutti i giorni. Nero perfetto con il LED Pro La caratteristica forse più importante di questo televisore è rappresentata dalla tecnogia LED Pro come la chiama Philips: la retroilluminazione full LED con local dimming. A differenza dei più recenti televisori con profilo ultra-slim, in questo caso i LED sono posti a matrice dietro al pannello in modo da coprirne tutta la superficie e vengono controllati singolarmente per migliorare il livello del nero e quindi il contrasto percepito. Un sistema che funziona, tanto che non corriamo il rischio di venire smentiti affermando che a oggi i TV che possono competere con questo Philips in quanto a riproduzione del nero si contano ormai sulle dita di una mano. Il controllo dinamico -configurabile dal menù Pixel Plus HD delle regola- ambilight, l’arma in più dei tV Philips Un alone di luce attorno allo schermo del TV migliora l’esperienza di visione Il telecomando ha una forma molto originale e finiture di ottimo livello. I comandi di navigazione sono disposti su un doppio anello e per non commettere errori, almeno all’inizio, è richiesta una certa attenzione zioni video- funziona piuttosto bene nella maggior parte delle situazioni e nelle scene più scure si può notare come il numero di LED sia comunque sufficiente per offrire un’immagine per lo più priva di aloni intorno agli elementi più luminosi. Non mancano momenti in cui il local dimming può venire messo in crisi: il caso più tipico è quello di una panoramica su un cielo stellato in cui a volte si ottiene una specie di effetto “albero di Natale”. Altre volte si nota invece qualche sbalzo di luminosità non esattamente coerente con il contenuto effettivo delle immagini (questo comportamento emerge più chiaramente con dei segnali test, rimandiamo i lettori interessati a una discussione più approfondita nella sezione DDay Lab della prova, direttamente accessibile facendo click su questo link ). Per il resto con le immagini in alta definizione la resa di questo 32 pollici è notevole, sia per quanto riguarda il dettaglio che per la riproduzione dei colori. Grazie anche all’elevato rapporto di contrasto offerto dal local dimming l’immagine buca lo schermo per brillantezza e spettacolarità. Nel menù Pixel Plus HD troviamo diverse funzioni di miglioramento delle immagini: qui il rischio è ovviamente di esagerare finendo con il rendere l’immagine eccessivamente artificiale. Questione di gusti: il nostro consiglio video Sul canale DDaYVideo di Youtube è stato pubblicato il video con le impressioni d’uso dei menù del tV Philips 9000. Clicca qui per andare direttamente al video. Ambilight è una tecnologia inventata da Philips Electronics: si tratta di un sistema di illuminazione molto particolare il cui scopo è quello migliorare la qualità di visione offerta dai TV. I modelli dotati di Ambilight dispongono di una cornice di LED e di un sistema che analizza il contenuto delle immagini e che genera dei particolari effetti di luce intorno al TV, proiettando un alone luminoso dal retro del televisore sulle pareti con un gamma di colori corrispondenti alla scena visualizzata, estendendo così le dimensioni virtuali dello schermo. La tecnologia Ambilight, secondo Philips, assicura un’esperienza di visione più completa ed emozionante, ma per ottenere il miglior effetto Ambilight occorre ridurre la luminosità della stanza e posizionare il TV vicino alla parete di fondo, a una distanza massima di circa 25 cm. Il sistema è completamente regolabile, ad esempio è possibile accelerare o rallentare la dinamica della variazione degli effetti di luce, regolare l’intensità luminosa e anche scegliere una tonalità personalizzata del colore della luce. In particolare, il colore della parete dietro il TV può influenzare l’effetto dell’Ambilight, per correggere il problema è possibile scegliere un colore corrispondente a quello della parete: il sistema Ambilight sceglierà automaticamente i colori di luce che meglio si adattano a questa particolare situazione. per godere di un buon film è quello di disattivare la maggior parte di questi filtri, fatta eccezione ovviamente per quanto riguarda la retro-illuminazione dinamica. La funzione 200 Hz (100 Hz più backlight scanning, da non confondere con il digital natural motion) riesce in effetti a ridurre il tempo di risposta migliorando di un poco la risoluzione in movimento senza particolari controindicazioni sulla qualità di immagine. Per quanto riguarda la visione di programmi in definizione standard, specie quelli televisivi su digitale terrestre, possiamo lamentare più che altro una certa tendenza a mettere in evidenza gli artefatti della compressione digitale. Per il resto lo schermo è di piccole dimensioni e nonostante il pannello full HD, le trasmissioni in definizione standard non sfigurano troppo. Buona in questo senso la riproduzione di normali DVD, anche entrando con un segnale in definizione standard. Interessante la resa sonora, specie per quanto riguarda la presenza in gamma bassa, superiore alla media dei TV piatti. LEGGI LA PROVA COMPLETA QUI!