Immagini d`Italia - Travel Images Italy by Pietro Genesini

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Immagini d`Italia - Travel Images Italy by Pietro Genesini
Immagini d’Italia
L’Italia ha uno dei migliori climi del mondo: un
ragionevole caldo d’estate e un ragionevole freddo d’inverno. Le Alpi riparano dai freddi del nord
e dell’ovest, il Mar Mediterraneo mantiene costante (e tiepida) la temperatura. Questa situazione ideale ha permesso la nascita di una civiltà
straordinaria e lunghissima, che si è realizzata con
l’Impero Romano (753 a.C.-476 d.C.) e poi con
la Chiesa Cattolica (50 d.C.-nostri giorni).
L’Impero Romano ha dato le leggi, l’idea di Stato
come di una res publica, l’organizzazione, l’urbanistica, i ponti, le strade e gli acquedotti. Non ha
dato l’arte. L’arte era quella greca. La Chiesa, sua
legittima erede, ha salvato la cultura antica e l’ha
trasmessa ai posteri, ha dato molteplici regole di
vita (tra cui Ora et labora), l’anagrafe (i registri
parrocchiali) e l’istruzione (la Ratio studiorum, il
corso di studi elaborato dai gesuiti, 1559), l’organizzazione capillare sul territorio (le parrocchie),
e una passione estrema per l’arte, coltivata ad majorem Dei gloriam. L’esplosione dell’arte avviene
nell’Alto e soprattutto nel Basso Medio Evo: il
romanico, il gotico, gli stili successivi, il rinascimentale, poi il manieristico, il barocco, il neoclassico, il romantico, il moderno e il post-moderno.
L’ultima grandissima opera è la basilica di san
Giovanni Rotondo di Renzo Piano. Lo Stato italiano ha gli edifici più belli del mondo che sono
stati costruiti da artisti assunti dalla Chiesa e che
egli ha rubato con motivazioni pretestuose. Con
termine eufemistico si dice che ha confiscato.
L’Italia è il giardino dell’Impero (romano prima e
cristiano poi) ed oggi è il giardino d’Europa. I turisti accorrono a frotte. In nessuna parte del mondo esiste una concentrazione di arte antica, medioevale, moderna e contemporanea come nel paese “ove il sì suona”. Le foto del sito, che ricoprono quasi tutte le regioni, danno una pallida idea della ricchezza artistica diffusa sul territorio.
Oltre alla ricchezza artistica c’è la ricchezza paesaggistica: le montagne, le valli, le lagune, i fiumi, le pianure, i boschi, le marine, i vulcani, le
solfatare, le grotte, le gravine…
Una tale ricchezza va salvaguardata ad ogni costo,
contro le speculazioni di qualsiasi tipo che danneggiano e inquinano il territorio, contro l’incuria
criminale (una per tutte i danni provocati ai mosaici romani di Piazza Armerina in Sicilia), contro
l’abbandono, contro le discariche abusive o
all’aria aperta, contro gli antichi barbari che ci
hanno regalato oltre 600 anni di collasso sociale,
civile ed economico fino al Mille, contro i nuovi
barbari che portano ulteriore degrado sociale e civile. E che sono aiutati da istituzioni in preda al
più forsennato istinto di morte e di autodistruzione. Il multiculturalismo (e la sua imposizione, alla
faccia della tolleranza!) e il laicismo più delirante
(una nuova religione di Stato, dogmatica e autoritaria) sono l’ultima follia di emarginati culturali e
sociali, che non conoscono la storia patria, né recente né lontana. Che non conoscono il contributo
di idee e di valori dato dall’Impero Romano e dalla Chiesa Cattolica a tutta l’Europa. Che parlano
follemente di multiculturalismo e di tolleranza
culturale, e mettono sullo stesso piano la cultura
di Roma, Firenze, Napoli, Palermo, Venezia, Milano, con le culture flebili e scialbe, che non vanno al di là dei pochi individui che le propongono.
L’Italia può vivere economicamente sulla sua arte
del passato, ma ha il compito di diffondere e di
esportare la sua arte, la sua cultura, le sue tradizioni fuori dei suoi confini, soprattutto là dove
sono sconosciute l’arte, l’organizzazione sociale,
l’urbanistica. E là dove ci sono ancora conflitti
tribali, perché non è ancora sorta l’idea di Stato
come di una res publica.
L’Italia va protetta, salvata, difesa contro tutti i
suoi nemici, soprattutto quelli interni, che non conoscono né apprezzano i valori e i meriti della nostra grandissima tradizione, accecati da un viscerale odio verso tutto ciò che è stato ed è italiano.
L’Italia che è patrimonio nostro e patrimonio delle generazioni italiane future.
Il sito è completato da altri due:
www.travel-images-veneto.com
www.travel-images-europe.com
Curriculum.
Inizio a fotografare nel 1979 con una Canon A1, alcuni obiettivi Canon, il lampeggiatore Speedlite 577G e
poi il 480EG. Nel 2001 passo alla Canon Eos1 AF e
nel 2004 alla Canon Eos 1Ds con alcuni obiettivi Canon e il lampeggiatore Canon 550EX. L’attrezzatura è
semplice, leggera, ergonomica e versatile. Con questa
attrezzatura ho fotografato il Veneto, l’Italia e
l’Europa. I risultati sono le immagini di questo e degli
altri siti.