LETTERATURA DEL PERIODO QING L`Impero cinese è retto dal
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LETTERATURA DEL PERIODO QING L`Impero cinese è retto dal
LETTERATURA DEL PERIODO QING L’Impero cinese è retto dal 1644 al 1911 dalla dinastia Qing, dinastia di origine non Han ma mancese. Tuttavia il periodo Qing non è da paragonarsi al periodo mongolo per almeno due motivi: - la popolazione mancese si era già parzialmente sinizzata prima diprendere possesso del territorio cinese a differenza dei mongoli i mancesi non estromisero completamente la popolazione Han dalle cariche pubblico, anzi si dotarono fin da subito di consiglieri cinesi e non abolirono gli esami di stato Nonostante le buone premesse che rivelavano un intento accomodante da parte della nuova dinastia, molti dei letterati fedeli alla precende dinastia in un primo momento non vollero collaborare con i nuovi regnanti. Il mecenatismo prima del secondo imperatore Qing Kangxi (1661-1722) e poi del nipote Qianlong (17351799) riuscirono a riavvicinare i letterati alla corte e a far rifiorire le arti e le letterature, anche se molti artisti rimasero fedeli ai Ming dedicando la loro vita allo studio e alla produzione letteraria, senza collaborare con la nuova dinastia. FILOLOGIA, SAGGISTICA E RACCOLTE ENCICLOPEDICHE 汉学 Al crepuscolo della dinastia Ming nacque tra i letterati filosofi la Hanxue una nuova corrente di pensiero che aveva come idea centrale la critica nei confronti della dottrina neo-confuciana che, durante il periodo Song, aveva coniugato la filosofia confuciana delle origini con le più recentri dottrine taoiste e buddhiste ampliandone così gli orizzondi metafisici. Secondo la Hanxue era necessario ricercare e ritrovare il vero confucianesimo, quello delle origini ed epurarlo dalle dai concetti provenienti da buddhismo e taoismo. Questo tipo di ricerca iniziò sul piano filosofico per poi trasformarsi in ricerca filologica che aveva l’obiettivo di riscoprire e riappropriarsi dell’antica lingua dei classici. Primo esponente importante di questa scuola fu il filosofo filologo Gu Yanwu che si rifiut; sempre di collaborare con i mancesi e che incolpava i neoconfuciani della decadenza della sua epoca. Sostenitori invece del neoconfucianesimo furono i filosofi della Tongcheng Xue , che furono inoltre promotori della prosa all’antica , in uso durante il periodo Tang. 汉学 古文 顾炎武 桐城学 Al nome dei due importanti sovrani mecenati del periodo Qing sono associate due importanti opere di raccolta. L’imperatore Kangxi patrocinò infatti la redazione di un immenso dizionario conosciuto con il nome , che conteneva quasi 50.000 caratteri. Qianlong fece preparare invece una grandissima raccolta di opere letterarie di epoche precedenti che cita interamente o menziona le più di 10.000 importanti opere che circolavano all’epoca. E’ importante sottolineare come in questa raccolta non figurassero i lavori di prosa narrativa, considerata genere minore. 康熙字典 Nel corso del XIX secolo, complice la presenza degli stranieri e la possibilità di recarsi all’estero per alcuni studiosi, cominciò a svilupparsi il fenomeno delle traduzioni dalle lingue straniere. I due più importanti traduttori del periodo Qing furono Yan Fu e Lin Shu. Yan Fu si era diplomato all’accadema navale di Greenwich e tradusse diverse opere di filosofi e sociologi occidentali tra i quali Rousseau e Hume. Lin Shu, pur non conoscendo nessuna lingua straniera, insieme a un gruppo di traduttori redasse delle versioni cinese in lingua classica di opere teatrali di narrativa di autori come Shakespeare, Ibsen, Cervantes e Dickens. Queste traduzioni erano spesso poco fedeli all’originale e poco dettagliate ma ebbero il pregio di fornire a molti letterati un’idea della cultura occidentale. Negli ultimi decenni dell’impero Ming due importanti funzionari e filosofi dimostrarono di aver analizzato e di essere stati influenzati dalla cultura occidentale: Kang Youwei e Liang Qichao. Entrambi consiglieri di corte seguirono l’esempio dei giappone che aveva già attraversato un periodo di riforme e modernizzazione conosciuto come Riforma Meiji e proposero all’imperatore Guangxu un pacchetto di riforme molto moderne che avevano l’obiettivo di trasformare la Cina in una monarchia costituzionale . Il giovane imperatore adotto le riforme che vengono consciute con il nome “Riforme dei 100 giorni” perché dopo 100 giorni dall’entrata in vigore, l’imperatrice vedova Cixi, che sosteneva la fazione conservatrice dei funzionari di corte imprigionò l’imperatore e provocò la fuga di Kang Youwei e Liang Qichao in Giappone. I due filosofi riformatori ebbero un ruolo molto importante anche dal punto di vista letterario perché produssero diversi saggi sociopolitici a sostegno della modernizzazione. Liang Qichao inoltre fu l’editore in Giappone del primo giornale in lingua cinese il Qingyi Bao. POESIA La poesia di epoca Qing non fu molto originale, la maggior parte dei poeti si limitavano a esercitazioni stilistiche o a imitazioni della poesia di epoca Tang o Song. Tra i pochi poeti originali si ritrova l’aristrocratico mancese Nalang Xingde , che scrisse degli ci in cui riversa il suo dolore per la perdita della moglie e di una seconda donna. 词 纳兰性德 NARRATIVA Come per il periodo Ming, anche durante il periodo mancese la narrativa in lingua classica e volgare fu il genere che raggiunse i livelli più alti. 蒲松龄 Importante in questo contesto è il letterato Pu Songling autore dei Racconti Fantastici dello Studio , una raccolta di novelle in lingua letteraria chuanqi . Pu Songling riuscì a superare di Liao l’esame per entrare a far parte dell’apparato statale solo a 72 anni maturando un grande risentimento nei confronti della classe mandarinale che sfogò nelle sue opere. Egli per più di 20 anni collezionò materiale di ogni tipo, sia orale che scritto che utilizzò poi per i suoi racconti. I Racconti Fantastici dello studio di Liao comprendono 431 racconti, alcuni dei quali hanno trame realistiche ma la cui maggioranza include elementi fiabeschi, fantastici e mirabolanti. Molti di questi narrano di spiriti naturali come lo spirito volpe che ha la capacità di assumere fattezze di fanciulla facendo spesso innamorare gli uomini e conducendoli alla morte per consunzione. All’interno delle novelle si nasconde quasi sempre una morale in cui il malvagio viene punito mentre viene ricompensato l’onesto e il giusto. In alcuni si intravede anche la critica sociale, soprattutto nei confronti della classe mandarinale dipinta come corrotta e malvagia o verso la classe aristocratica ingorda e avara. 聊斋志毅 传奇 红楼梦 Il più grande romanzo di epoca Qing, parzialmente in lingua volgare, è Il Sogno della Camera Rossa attribuito con certezza a Cao Xueqin. Il romanzo descrive l’adolescenza del giovane Jia Baoyu, rampollo della famiglia Jia che vive la sua esistenza spensierata viziato da servitrici e amato da sorellastre e cugine, tra le quali le antitetiche Lin Daiyu e Xue Baochai che si contendono i suoi favori. Il testo ha diversi livelli di lettura e i critici ne hanno dato svariate interpretazioni. Il romanzo ha goduto e gode in Cina di una popolarità tale che è stato coniato addirittura un termine che indica la branchia di critica letteraria che se ne occupa Hongxue . 红学 Un primo livello di lettura è quello dato dalla trama del romanzo che segue il protagonista nel suo percorso di crescita sentimentale: dall’insorgere dei sentimenti durante il sogno nella camera rossa, attraverso la delusione amorosa di non aver potuto sposare la cugina Lin Daiyu fino all’emancipazione dai sentimenti e alla scelta di diventare monaco. Un secondo livello è sicuramente l’interpretazione della storia in chiave buddhista, l’egocentrico e testardo protagonista riesce a raggiungere la pace interiore solo dopo aver sperimentato nel suo lungo cammino le gioie della vita e aver provato dolore. Il “mondo della polvere rossa” che viene spesso citato nel testo si riferisce infatti al mondo dei mortali e delle cose materiali. Nel romanzo è evidente la dicotomia tra apparenza e essenza: non a caso il cognome della famiglia Jia è omofono del termine cinese falso. Il termine “falso” si riferisce al mondo terreno, il mondo delle apparenze e delle cose materiali in cui secondo i canoni buddhisti tutto, anche i piaceri, è illusione e che può portare soltanto a eterna sofferenza. Nel romanzo appare la figura di questo altro personaggio Zhen Baoyu ( =vero) che è il doppio di Baoyu, ne condivide infatti le caratteristiche principali, e che rappresenta la dicotomia appunto tra apparenza falsa e essenze vera. 贾 假 真 武侠小说 , romanzi storici di avventura Durante il periodo Qing fiorirono poi il genere dei romanzi Wuxia che narrano le gesta di cavalieri erranti senza macchia maestri di arti marziali e quello dei romanzi gialli o romanzi giudiziari . 公案小说