xxiii tob - Sito delle Parrocchie di Izzalini, Fiore e Torregentile

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xxiii tob - Sito delle Parrocchie di Izzalini, Fiore e Torregentile
L’angolo della preghiera
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LUN
Esaltazione
O mio Gesù,
tu sei il Cristo, il Figlio di
Dio: ti riconosco per colui
che sei, e voglio riprodurre
in me la tua vita,
prendendo la mia croce per
alleggerire la tua.
Soltanto così,
anche a rischio della vita
terrena, potrò avere parte
nella tua risurrezione,
e goderti nella vita senza
fine.
Parroco: Pagliaricci don Giuliano
Email [email protected]
www.6campane.it
Tel. 338/1996263 – 075/8853187
Ab: Voc Castello, sn
06059 fr. Izzalini – Todi – PG
S. Croce
Festa solenne per la nostra salvezza
Ore 17,30: S. Rosario per le nostre famiglie
S. Messa ad Asproli
Se possibile partecipare da tutti i nostri paesi…
Abbiamo tutti la nostra Croce da offrire al Signore.
ANNIVERSARIO ORDINAZIONE DON GIULIANO
A Izzalini:
MAR
ORE 21: s. Rosario e S. Messa a cui siamo tutti inviB.V.M.
tati non tanto a pregare per il parroco (anche!) quanAddolorata to per le vocazioni, tanto necessarie !
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XXV PER
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Ss.
Cornelio e Cipriano
A Fiore:
Ore 17,30: S. Rosario per chiedere le vocazioni
Def.ti Anna e Luigi
A Torregentile:
Ore 17,30: S. Rosario per i bambini e i giovani
S. Messa per gli studenti, gli insegnanti
e tutti gli operatori della scuola
DON GIULIANO NN CELEBRA IN PARROCCHIA
ORE 17,30: s. Rosario per il Papa e tutta la Chiesa
S. Messa festiva a Romazzano
Def.ta Corsi Marsilia
Ore 9: S. Messa a Torregentile
Ore 10,15: Def.to Luigi Renani
Ore 11,30: S. Messa a Porchiano
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MANDATENE CHE LE PUBBLICHEREMO. OGNI
SETTIMANA E’ PIÙ RICCO. PRESTO ANCHE L’OMELIA
DOMENICALE. GRAZIE.
PER IL PELLEGRINAGGIO A S. GIOVANNI ROTONDO IN
BACHECA TROVATE IL PROGRAMMA. LE ISCRIZIONI
PROSEGUONO. SARA’ UN MODO PER INAUGURARE IL
NUOVO ANNO PASTORALE E PER PREPARARCI
ALL’ANNO SANTO DELLA MISERICORDIA. IL VIAGGIO
SARÀ IL 10 E L’11 OTTOBRE, IL COSTO 150 €, DI CUI 50 €
ALL’ISCRIZIONE.
COMINCIAMO ANCHE A RULLARE I MOTORI PER
RIPRENDERE IL NUOVO ANNO PASTORALE. GIOVEDÌ 10
SETTEMBRE È RIPRESA L’ADORAZIONE COMUNITARIA
A SPAGLIAGRANO.
13 settembre 2009
XXIV DOMENICA
DEL TEMPO ORDINARIO
Anche oggi si sentono le voci e i giudizi più
contrastanti su Gesù: c’è chi lo ritiene un
saggio, un generoso moralista, un protagonista della storia, e c’è anche chi lo calunnia,
chi lo odia. Ma la sola,
la vera identità di Gesù
è quella proclamata da
Pietro: “Tu sei il Cristo”. Se riduciamo la
fede cristiana al chiuso
di un orizzonte umano,
per quanto nobile,
siamo in errore: Cristo
è venuto a portare la
salvezza eterna, la speranza soprannaturale,
non una dottrina per rendere più tollerabile la
convivenza umana, anche se è interessato
alla
redenzione di tutte le realtà terrene, sempre
in funzione della felicità eterna.
Non basta riconoscere Gesù come Figlio di
Dio: bisogna imitarlo in ciò che egli ha di più
specifico, cioè nell’amore alla croce che non
è il fine, ma il mezzo necessario per compiere la redenzione. Se vogliamo essere corredentori non possiamo rifuggire la croce, perché solo attraverso di essa, perdendo la nostra vita, la ritroveremo nell’eternità, partecipando alla risurrezione di Cristo.
Da www.laparola.it
Meditazione
S
e qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi
segua”. Cerchiamo di capire, con l’aiuto
del Signore e la sua grazia, ciò che vuole farci capire con queste parole “rinnegare se stessi”.
Come ci si può rinnegare quando ci si ama? Ciò
va oltre un ragionamento umano. È proprio
dell’uomo dire: “Come ci si può rinnegare quando
ci si ama?”.
Eppure il Signore ci insegna che, per amare se
stessi, è importante rinnegarsi: poiché amandosi ci
si perde, e rinunciando a sé ci si ritrova. “Chi ama
la propria vita la perderà!”, ci ha detto. Ecco un ordine che viene da colui che sa ciò che comanda;
egli sa consigliare perché sa istruire, e sa ristorare
perché ha voluto creare.
Dunque, colui che si ama sappia perdersi: costa
assai perdere ciò a cui si è attaccati. E non esiste
una persona che non ami se stessa; e come bisogna cercare di amarsi “bene”, così bisogna evitare
di amarsi male. Amarsi lasciando
Dio da parte, lasciare Dio da parte per amare se
stessi, non è restare in sé, al contrario. Si è come
esiliati dal proprio cuore, quando si disdegna la vita interiore e ci si attacca alle cose esteriori. Non
dico forse la verità? Non è forse certo che tutti coloro che fanno il male non hanno che disprezzo
per la loro coscienza? Dal momento in cui si hanno dei riguardi per quest’ultima, si mette fine ai
propri errori. È così che, dopo aver lasciato Dio
per amare se stesso, attaccandosi alle cose esteriori, ad altro che a lui, il peccatore arriva a disprezzare se stesso così profondamente.
Dove sei, ora, amico di te stesso? Fuori, purtroppo. Tu ti alieni desiderando la ricchezza esteriore.
Perché agire così? Torna in te! Lascia le cose
esteriori per tornare in te, e va’ da colui che ti ha
creato ed è venuto a cercarti!
“
SANT’AGOSTINO
14 settembre
Esaltazione della Santa Croce
È una festa dalle origini particolari, quasi suggestive: nell'anno 313 l’imperatore Costantino,
con l’editto di Milano, riconosce il cristianesimo
e pone fine alle persecuzioni dei primi tre secoli; la regina Elena, madre di Costantino e convertita al cristianesimo, edifica
una basilica a Gerusalemme, sul
luogo del Golgota e della tomba di
Gesù; la tradizione dice che, durante i lavori, furono ritrovate
tante croci, utilizzate per i vari
condannati a morte; tra queste, in
modo strabiliante, risaltò subito
quella su cui morì Gesù.
Al di là del racconto leggendario,
la festa di oggi, dalle origini così
particolari, ci deve far guardare
alla Croce e alla Pasqua di Gesù
come al cuore della nostra fede!
Non c’è incontro di preghiera, celebrazione o
preghiera personale che non inizi con il «segno
della croce». Il segno del battesimo; l'affidamento alla Trinità, inizio e fine della nostra vita; annuncio che la Pasqua di Gesù è la nostra
personale grande scommessa di fede!
Oggi il portare la croce come gioiello decorativo
forse fa dimenticare che essa è stata strumento di supplizio per tanta umanità e che per Gesù è il «segno» del suo amore. Di fronte a tutte
le cattiverie umane, gli odi, i rancori, le divisioni, i conflitti e le guerre, solo l'amore di Dio è
più forte. Questo amore Gesù lo mostra dando
la sua vita sulla croce. Risorgendo, rivela che il
suo amore è più forte perché vince anche la
morte. Per il discepolo di Cristo, quindi, la Croce, si ammanta di luce della risurrezione, diventando il segno dell'amore massimo e unico.
«Noi adoriamo la Croce perché in essa benediciamo il Crocifisso»
Da “Calendario parrocchiale” Elledici