S P A Z I VENETO

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S P A Z I VENETO
KYOSS - MENSILE N. 116 giugno 2011 - POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NE/PD - EURO 7,00
VENETO
S P A Z I
la rivista specializzata
per i geometri, gli architetti
gli ingegneri, i geologi,
i periti industriali, i costruttori
e per tutti i professionisti
dell’edilizia
giugno 2011 • energia eolica
interviste
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P
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Z
I
Mensile Kyoss • VENETO
giugno 2011
anno 1 numero 116
Editore, Art Director e
Direttore Responsabile:
Simone Pavan
[email protected]
Responsabile di Redazione:
Eva Dallari
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Progetto Grafico:
Simone Pavan - Nicoletta Rigon
Redazione:
Carla Carlotto - Roberta Cozza
Andrea Danzo - Stefano Danzo
Elena Prà - Nicoletta Salvadore
Nicoletta Ugolin
Edito da:
KYOSS CONCEPT
Agenzia di Pubblicità e Marketing
Via Vecchia Ferriera, 22
36100 Vicenza
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www.kyossconcept.it
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Iscrizione al Tribunale
di Vicenza n° 1002 - 28/05/01
numero del Repertorio del ROC 19214.
Stampa:
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Piazzola Sul Brenta - Padova - Italy
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S
Allo stato attuale l’energia
eolica rappresenta un
settore fondamentale per
il raggiungimento degli
obiettivi di Kyoto, ma anche
una fetta importante del
mercato complessivo
dell’energia, per ciò che
riguarda la costruzione di
nuovi impianti. Un settore,
quindi, in durevole ascesa e che ha tutte le carte in
regola per fare bene sia dal
punto di vista ambientale
che da quello economico.
L’Italia si trova al quarto
posto nel mercato europeo
dell’energia eolica (2123 MW
prodotti), dopo Germania
(20.622 MW), Spagna (11.615
MW) e Danimarca (3136 MW).
Lo sviluppo tecnologico degli
impianti di generazione di
energia eolica ha permesso
di poter ottenere una
discreta efficienza produttiva,
rendendo tale fonte una
delle più ecologiche del
Pianeta, visto e considerato
che non necessita di utilizzo
di acqua o di carburante, e
non produce rifiuti e scarti.
Ad ogni modo, i buoni risultati
non devono far sottovalutare
l’impegno che è necessario
ancora impiegare per
raggiungere l’obiettivo
ecoenergetico targato 2030.
Un obiettivo che non potrà
che esser raggiunto se non
basando le proprie strade
di sviluppo ecosostenibile
(anche) sull’energia eolica •
contenuti editoriali
portfolio
interviste, analisi, prodotti, ricerche
rubriche, news, esposizioni, eventi, pubblicazioni
5 • focus
sull’energia
eolica
42 • tecniche
il calcestruzzo
22 • edifici giapponesi
10 • Med in Italy
60 • domotica
Home Lab
72 • ricerca
il legno a prova
di sisma
46 • innovazioni
e tecnologie
nuovi prodotti tra design
e tecnica
26 • Quarto Conto
Energia
14 • report Solar
Expo 2011
62 • bioedilizia
la Cattedrale Vegetale
76 • libri
52 • news
30 • edilizia alpina e
marittima
18 • l’isola di plastica
68 • energie
fusione nucleare
fredda
66 • da Bruxelles
ultime novità
dall’Europa
58 • salute
medicina del lavoro
78 • esposizioni
ECAM e RI.CERT. sono due laboratori che si sono costituiti come gruppo per essere un unico punto di
riferimento per le aziende e poterle supportare in modo qualificato e professionale.
I settori di nostra competenza sono diversi e in particolare ci occupiamo di:
AMBIENTE
Analisi e assistenza tecnica in campo ambientale( terre e rocce da scavo, classificazione rifiuti, siti
inquinati,acque reflue,aria ed emissioni in atmosfera);
Analisi e assistenza tecnica nel settore acque potabili, acque minerali, piscine, acque sanitarie;
Analisi e assistenza tecnica nel settore alimentare, erboristico e cosmetico;
Analisi e assistenza tecnica nel settore dei materiali a contatto con gli alimenti( Food Contact
Packaging).
MATERIALI DA COSTRUZIONE
Prove chimiche, fisiche e meccaniche secondo D.M. 14.01.2008 NTC su campioni di: acciaio, calcestruzzo, leganti idraulici e laterizi;
Prove in sito non distruttive e prove di carico;
Consulenza relativa alla prescrizione del calcestruzzo ed alla valutazione delle caratteristiche del
calcestruzzo in opera;
Servizio di supporto nella produzione di miscele di conglomerato cementizio;
Prove iniziali di tipo (ITT) e controllo della produzione di fabbrica (FPC) per Marcatura CE di prodotti
da costruzione.
SETTORE TERMICO
Determinazioni proprietà termiche di materiali e strutture:
Misura con piastra calda della proprietà termica di base di materiali Conduttività λbase
Calcolo con software di calcolo agli elementi finiti: Conduttività λequ
Verifica sperimentale delle proprietà termiche di murature: Resistenza R -Trasmittanza U
Verifica e valutazione strutture con Termocamera e Certificazione energetica edifici
SETTORE ACUSTICO
Misurazioni IN LABORATORIO:
Determinazione del potere fonoisolante
Isolamento del rumore di calpestio
Misurazione IN OPERA:
Collaudi acustici
Classificazione acustici edifici
SETTORE GEOTECNICA
Controllo in cantiere mediante laboratorio mobile per conglomerati bituminosi, terreni naturali, terreni
stabilizzati a calce/cemento e studio di formulazione di miscele ottimali;
Controllo per marcatura CE (prove ITT e FPC) per conglomerato bituminoso, bitumi ed emulsioni;
Prove geotecniche di laboratorio su campioni di terreno indisturbato;
Prove geomeccaniche su campioni di roccia;
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6 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
IL MINI EOLICO | a cura di kyoss
il mini eolico
produrre energia dal vento
È l’erede dei vecchi mulini, sfrutta l’energia
del vento per produrre energia meccanica o elettrica. Un generatore eolico è una
macchina in grado di convertire l’energia
cinetica prodotta dal vento in energia
meccanica derivante dal moto delle pale
che la costituiscono a loro volta solidali, nel
movimento, ad un alternatore che genera la produzione di energia elettrica. Con
il termine minieolico si intende un impianto
eolico la cui produzione può variare da 1
a 200 kW. La differenza fondamentale con
l’eolico in generale sta nella dimensione
delle macchine e nella possibilità di produrre energia con regimi di vento inferiori. Per
questa ragione il mini eolico è molto più
adattabile a qualsiasi realtà locale, purché
sufficientemente ventosa da giustificarne
l’investimento.
Un impianto mini eolico è relativamente
semplice. Costituito in primo luogo da una
torre o palo di altezza compresa tra 8 e 30
metri, piantata nel terreno ed eventualmente rinforzata da tiranti. Sulla sommità
viene fissato il vero e proprio generatore
eolico che è composto da una serie di
pale (normalmente tre) e da un alternatore. Più elevata è la posizione della turbina
più veloce sarà il vento e maggiore sarà
la potenza generata. Il generatore eolico
è composto anteriormente da un profilo
aerodinamico e posteriormente da una
banderuola che consente di orientarla nella direzione del vento. Nel mini eolico si sta
diffondendo anche l’impiego di generatori
ad asse verticale con forme diverse dai tradizionali rotori a tre pale che garantiscono
velocità di partenza molto basse (anche 2
m/s), quindi con la possibilità di essere posizionati anche molto vicini al terreno.
KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 7
IL MINI EOLICO | a cura di kyoss
GLI IMPIANTI
Le tipologie di installazione di un impianto
mini eolico sono: Stand-alone (non allacciato alla rete), la produzione elettrica viene accumulata per mezzo di batterie e riutilizzata in qualsiasi momento. Da utilizzarsi
laddove la linea elettrica non è presente o
è soggetta a cadute di tensione frequenti come per esempio rifugi di montagna o
abitazioni isolate; Grid connected (allacciato alla rete), in questo caso l’energia
prodotta viene immessa interamente o in
parte nella linea elettrica nazionale vendendola al gestore dei servizi elettrici.
Come funziona
Le pale delle macchine eoliche vengono
8 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
messe in rotazione dal movimento dell’aria.
L’energia così ottenuta può azionare generatori elettrici (in questo caso si dicono
aerogeneratori) o azionare macchine operatrici quali ad es. le pompe (in questo caso
si dicono aeromotori).
Le pale della macchina (comunemente
tre) sono fissate su un mozzo e nell’insieme
costituiscono il rotore che normalmente si
posiziona controvento. Il mozzo, a sua volta,
è collegato a un albero sul quale è posizionato un freno a valle del quale si trova il
generatore elettrico da cui dipartono i cavi
elettrici diretti alle utenze da alimentare o
alla rete. Tutti questi elementi sono ubicati
in una cabina detta navicella o gondola
la quale a sua volta è posizionata su di un
supporto-cuscinetto, orientabile in base
alla direzione del vento. La navicella viene
completata da un sistema di controllo di
potenza, che interrompe il funzionamento
della macchina in caso di vento eccessivo.
Un timone posto in coda garantisce la migliore posizione della navicella in relazione
alla direzione del vento. L’intera navicella è
poi posizionata su di una torre che può essere a traliccio, tubolare o ad aste strallate.
Prerequisiti
La macchina eolica deve essere installata
in un luogo ventoso; quelle attualmente in
commercio necessitano di una velocità minima del vento di circa 3 metri al secondo
per poter entrare in funzione.
La potenza estraibile dal vento per mezzo
di un aerogeneratore cresce all’aumentare della velocità del vento e dell’area spazzata dalle pale; dipende inoltre dalla densità dell’aria, funzione delle caratteristiche
condizioni meteo del luogo.
Gli impianti micro-eolici di potenza non superiore ai 20 kW generalmente non sono
soggetti a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), però è opportuno che il soggetto
intenzionato a realizzarli si informi presso la
propria Regione o Provincia per conoscere
la normativa in vigore.
Le macchine eoliche di potenza superiore
ai 20 kW sono assoggettate a verifica di
esclusione dalla procedura di Valutazione
di Impatto Ambientale, quindi i siti di instal-
lazione vanno selezionati tenendo in considerazione i vincoli ambientali, archeologici,
demaniali esistenti.
Quanto costa
Il costo per installare un sistema completo
di un aerogeneratore decresce in funzione
della potenza installata: circa 1000 € al kW
per impianti intorno ai 100 kW, ma si possono raggiungere 5000 € al kW per impianti
molto piccoli di sole alcune centinaia di
watt. Il costo per installare un sistema completo di un aerogeneratore di 20 kW di potenza è circa 2.000/3.000 €/kW.
Per macchine di potenza compresa tra
10 e 20 kW il costo di un sistema installato
“chiavi in mano” varia dai 3000-4000 € per
kW installato. Per macchine di taglia più
piccola (centinaia di watt-pochi kW) esso
può raggiungere 4000 - 5000 € per kW installato.
I costi di gestione e manutenzione crescono con il tempo: anni 1-10, ~ 2%; anni 10
- 20, ~ 3% (% sull’investimento).
Incentivi nazionali
Un impianto eolico fino a 200 kW beneficia
del regime di scambio sul posto tra l’energia prodotta dall’impianto e quella consumata attraverso la rete elettrica •
KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 9
IL MINI EOLICO | a cura di kyoss
una macchina
in grado di convertire
l’energia cinetica
prodotta dal vento in
energia meccanica
derivante dal moto
delle pale che la
costituiscono
10 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
Minieolico, microeolico e grandi
impianti: vantaggi e svantaggi
Nel corso di un’intervista apparsa i giorni
scorsi su GreenReport a Lorenzo Partesotti, esperto in energie rinnovabili, è emersa
un’interessante distinzione che ci aiuta a
capire quante tipologie dimensionali esistono oggi quando si parla di eolico. Sono
tre: il microeolico, il minieolico e quello su
grande scala.
Recentemente - e sempre più frequentemente - si pone l’attenzione sui primi due,
cercando di capirne la reale utilità sia economica che produttiva.
Con il termine di micro-eolico si intendeno
tutti quegli impianti che sono in grado di
produrre una potenza energetica inferiore
ai 5Kw.
Si tratta di pale ‘domestiche’, considerate
attività libera, che possono essere installate su singole abitazioni e alle quali il sistema incentivante riconosce un valore di 30
centesimi al kilowattore prodotto. Basta
fare due calcoli per capire che con questa
cifra il microeolico non è particolarmente
conveniente dal punto di vista economico,
soprattutto se rapportato al fotovoltaico,
con il quale si riesce a rientrare nell’investimento in una dozzina d’anni.
Nel caso del microeolico il tempo raddop-
pia, in quanto l’eolico ha anche un’usura diversa e ben superiore al fotovoltaico
(parti meccaniche in movimento) e quindi
una manutenzione più costosa. Probabilmente è anche per questo motivo che il
microeolico non è mai decollato in alcun
paese.
Ciò che invece sta andando molto bene
è il minieolico, che comprende tutti gli impianti che vanno dai 5 ai 60 Kw.
Per questi impianti è necessaria una Dia,
oppure, in casi particolari (quando si parla
di aree sotto tutela ambientale), si può andare alla conferenza di servizi a livello comunale. Il rendimento è assai maggiore e si
tratta di investimenti molto adatti per esempio alle aziende agrituristiche, alle aziende
artigiane, e ai piccoli imprenditori. Anche
in questo caso il kilowattora viene pagato
30 centesimi e in un anno si può arrivare a
ricavare 20-30mila euro, costituendo quindi
una significativa fonte di reddito integrativa. Infine c’è il grande eolico che è quello
tradizionale, quello dei grandi impianti. Ma
questo genere di eolico ha un’altra storia,
sia in termini di investimento che di problematiche legate ad un eventuale impatto
ambientale.
In Toscana - ad esempio - ci sono non poche resistenze: basti pensare che dal 2000
a oggi sono stati realizzati 4 parchi eolici
mentre oltre 30 progetti giacciono nei meandri degli uffici regionali, in attesa di approvazione.
Senza contare le resistenze delle associazioni cittadine e ambientaliste che cercano
in tutti i modi di ostacolarne la realizzazione.
Il grande vantaggio del minieolico risiede
proprio nella sua classe dimensionale. Ovvero, per sua caratteristica, è possibile installarlo con maggiore facilità e in maniera
più diffusa e capillare, magari molto vicino
al consumo diretto.
Se quindi - ad esempio - prendiamo l’energia prodotta presso la centrale Enel di Tor
del Sale, a Piombino, e la portiamo in un
qualsiasi paesino dell’entroterra piombinese otterremo una dispersione pari al 7-8%.
Ma se un’azienda agrituristica a 5 km da
quel medesimo paesino installasse un aerogeneratore eolico da 60 Kw, potrebbe
fornire energia a tutto il paesino con pochissima dispersioni: sicché si otterrebbe un
risparmio anche da un punto di vista delle
dispersioni e ovviamente si eviterà di ricorrere ad energia prodotta da fonti fossili •
KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 11
olimpiadi di architettura | a cura di kyoss
Med in Italy: la prima casa ecologica
italiana alle olimpiadi di architettura
al “Solar Decathlon
Europe 2012” un progetto
tutto italiano
12 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
Chiudete gli occhi ed immaginate una casa
che produce sei volte l’energia che consuma
e che consuma un quarto dell’energia usata
nelle abitazioni tradizionali, che può essere realizzata in due giorni e montata in otto, che
è in grado di rispondere all’emergenza degli
sfollati nel post-terremoto o dei migranti in
fuga da un conflitto. Una casa adatta a fronteggiare il caldo torrido della stagione estiva,
pensata e realizzata per resistere al cambiamento climatico, perfetta come modulo per
una struttura di turismo sostenibile. Una casa
economica e il più possibile a “chilometro
zero”, progettata in modo che le pareti potranno essere realizzate con materiali locali,
anche per adattarsi meglio a tutti i paesaggi.
Se pensate che questa casa esista solo nei
sogni vi sbagliate, perché è l’interessante progetto Med in Italy presentato a Roma e che
concorrerà al Solar Decathlon 2012 di Madrid
nel settembre del prossimo anno.
Il Solar Decathlon è la prestigiosa competizione promossa dal Dipartimento Energia del
Governo degli Stati Uniti a partire dal 1999 e
realizzata nel 2002 con la prima edizione. Sin
da allora, in ogni edizione, ben 20 prototipi di
case ecosostenibili alimentate da pannelli solari, realizzate da altrettanti team provenienti
da tutto il mondo, gareggiano per aggiudicarsi la palma di edificio più verde dell’anno.
Ogni prototipo deve superare dieci prove,
come nel decathlon delle vere olimpiadi sportive: una giuria internazionale valuterà con un
punteggio architettura, capacità costruttiva,
efficienza, bilancio energetico, comfort, funzionalità, comunicazione, produzione/fattibilità
economica, innovazione e sostenibilità.
Per la prima volta, un team italiano, composto da docenti e studenti dell’Università di
Roma Tre e de La Sapienza, viene ammesso
a queste “olimpiadi dell’architettura green” e
ciò che rende ancora più interessante questa
partecipazione è che il progetto in gara sarà
quello di una casa mediterranea.
“La vera vittoria è già nell’essere stati scelti
fra centinaia di progetti presentati: questa
ammissione dà diritto ad un premio che ha
permesso l’avvio del progetto per il prototipo - ha sottolineato l’architetto Chiara Tonelli,
team leader di Med in Italy – è la prima volta
che una casa bioclimatica viene progettata
con maggiore attenzione all’isolamento dal
caldo piuttosto che dal freddo. L’architettura
verde, infatti, ha avuto negli ultimi decenni
caratteristiche più nordiche che meridionali,
ma noi mediterranei - continua Tonelli - ab-
produce sei volte l’energia
che consuma, che è un
quarto in meno rispetto
alle abitazioni tradizionali
• può essere realizzata in
due giorni e, per la prima
volta, a prova di caldo
biamo una tradizione antichissima che abbiamo voluto recuperare e reinterpretare nella progettazione. Così la nostra casa resterà
isolata dall’esterno nelle ore più calde e si
aprirà quando il sole cala, mentre uno spazio
aperto funzionerà da zona di raffrescamento. In questo modo - aggiunge l’architetto
- il grande bagaglio di conoscenze tradizionali dell’area mediterranea verrà declinato
in un’architettura contemporanea e bella a
vedersi. Inoltre - conclude Tonelli - esso sarà
coniugato a tutte le tecnologie a basso consumo energetico e all’utilizzo del solare fotovoltaico: Med in Italy produrrà più energia di
quanta ne consumi”.
Difatti, secondo la scheda tecnica ogni anno
l’abitazione produrrà 11.400 kilowattora attraverso pannelli fotovoltaici, ma consumerà
solo un sesto di questa energia, immettendo
in rete quasi 9.500 kilowattora. Detto in termini
di economia domestica si alleggerirebbe la
bolletta elettrica di circa l’84 per cento; detto invece in termini di sostenibilità in 20 anni
saranno 121 le tonnellate di CO2 non emesse.
Insomma: meno CO2, più comfort e più risparmio: l’efficienza dei sistemi permetterà alla
casa di funzionare perfettamente, con illuminazione, acqua calda e temperature sempre
adeguate ed elettrodomestici innovativi.
Lavatrici che garantiscono il bianco più bianco senza dover superare i 43 gradi e poco più
e lavastoviglie che non vanno oltre i 49 gradi:
il progetto Med in Italy vedrà anche un grande impegno nella progettazione della filiera
industriale italiana e il team sta raccogliendo
sponsorizzazioni e collaborazioni di rilievo necessarie a rendere questa abitazione sempre
più vicina alla realtà e ad uno stile di vita mediterraneo.
Come spiega Carlo Alberto Pratesi, sponsorship manager del team, “Questo progetto
vuole veicolare di fatto anche uno stile di vita
mediterraneo che ha il suo punto più forte nella dieta nostrana, recentemente celebrata
dall’Unesco come patrimonio dell’umanità.
La dieta mediterranea è un simbolo perchè
più sana e sostenibile: nel suo minor utilizzo
di carne, cibo molto usato dalle popolazioni
nordiche, si hanno degli effetti positivi sia in
termini di consumo di acqua che di l’emissione di CO2. La nostra tavola è, da sempre,
inoltre, un punto di aggregazione familiare
e di confronto quotidiano. E questo fa bene
alla salute almeno quanto l’uso di verdure e
cereali previsto dalle nostre pietanze. Med in
Italy sarà quindi un vero e proprio manifesto
del Meditterranean way of life”.
Pratesi evidenzia però un certo ritardo dell’industria italiana nel confrontarsi con stimoli
come quello di Med in Italy: “La risposta è stata un po’ lenta. Noi siamo certi che la nostra
formula dovrebbe interessare molte aziende
del made in Italy proprio perché può essere
un modo per presentarsi all’estero con qualcosa che è al contempo novità e tradizione: siamo noti in tutto il mondo per le nostre
aziende del lusso e del cibo, ma non davvero
per l’attenzione all’innovazione e alla sostenibilità. Il nostro progetto potrebbe riuscire
nell’impresa di conciliare entrambe le sfere:
design e cibo italiani, ma in modo sostenibile”.
Valeria Vitale è studentessa di architettura e
ha il ruolo di team leader nel progetto: “Circa
trenta studenti sono stati coinvolti, divisi per
gruppi di lavoro che hanno lavorato fra di
loro in perfetta armonia. Spero che la nostra
idea di nucleo abitativo riesca a risolvere anche il problema tutto nostrano di un turismo
costiero che difficilmente è in armonia con
l’ambiente”. L’appuntamento per le fasi finali
è fissato per settembre del 2012 •
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REPORT SOLAR EXPO | a cura di kyoss
il solare termico punta ai
18 milioni di mq al 2020
il bilancio di SolarExpo 2011
Il mercato italiano del solare termico rappresenta il 12% delle installazioni dell’Unione Europea ed è uno dei più importanti
mercati del continente. C’è però ancora
molto da fare per puntare ad un nuovo sistema incentivante, un conto energia per
le rinnovabili termiche in grado di portare
la diffusione della tecnologia dagli attuali
2,6 milioni di metri quadrati di collettori installati a oltre 18 milioni di m2 entro il 2020.
16 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
il decreto rinnovabili ha dato
nuovo slancio al solare termico •
ora si aspetta il conto energia termico
Questo in sintesi è emerso nell’ambito della mostra-convegno Solarexpo & Greenbuilding 2011. Il mondo del solare termico
italiano ha affrontato alla Fiera di Verona
le prospettive e le sfide legate alle novità
introdotte dal decreto di recepimento della direttiva europea sulle rinnovabili (Dlgs
28/2011), approvato a marzo.
Secondo Valeria Verga, segretario generale di Assolterm, l’associazione di categoria
del solare termico “il decreto legislativo ha
avuto il merito di riequilibrare l’attenzione nei confronti delle termiche, rendendo
obbligatorio installare queste tecnologie
sui nuovi edifici; un provvedimento che
porterà ad un nuovo sistema incentivante
per queste fonti, probabilmente uno specifico conto energia i cui costi verranno
spalmati sulle bollette del gas.” Una novità
che continuerà a sostenere il solare ter-
KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 17
REPORT SOLAR EXPO | a cura di kyoss
mico dopo la detrazione fiscale del 55%
destinata a chiudersi il 31 dicembre 2011.
UN PO’ DI CIFRE
Il mercato italiano del solare termico è passato, con l’introduzione della detrazione, dai
circa 350mila metri quadrati annuali nel 2007
agli attuali 500mila m2 del 2010. Oggi ha un
giro d’affari di circa 500 milioni di euro, con
un occupazione diretta di 5.000 addetti.
Se però consideriamo l’installato per abitante, le cose non vanno ancora benissimo:
siamo a 0,04 m2 pro capite contro gli 0,43
dell’Austria, con una media europea di 0,06
m2/abitante. Il nuovo decreto legislativo
obbligherà a installare nei nuovi edifici o in
caso di ristrutturazioni sostanziali, fonti rinnovabili (non elettriche) in modo da soddisfa-
18 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
re almeno il 50% del fabbisogno di acqua
calda e una percentuale minima dei consumi termici totali che salirà dal 20% nel 2012
al 30% nel 2014 e al 50% a partire dal 2017.
“Obblighi ambiziosi - ha fatto notare Valeria Verga - che però purtroppo non
valgono per le ristrutturazioni minori e
per quelle limitate agli impianti termici,
neppure per le aree sottoposte a vincolo e solo in parte nei centri storici”.
I COMMENTI
“Fornire con le rinnovabili sufficiente calore
da soddisfare gli obblighi sarà una sfida non
banale per i progettisti” ha spiegato Stefano
Casandrini di Assotermica. Tra le possibilità
illustrate quella di integrare le pompe di calore con il solare termico e altre tecnologie.
Un altro problema che si accentuerà nel
corso dei prossimi anni è la competizione
tra solare termico e fotovoltaico per lo spazio sulle strutture edilizie.
“Da un punto di vista impiantistico avrebbe
più senso tenere il solare termico sul tetto
e spostare gli impianti fotovoltaici su frangisole, pensiline o altre strutture esterne” - ha
spiegato Casandrini.
Riccardo Battisti di Assolterm riguardo al
nuovo incentivo ha spiegato che “le tariffe
dovranno essere stabilite in modo da sostenere la tecnologia, ma non essere tanto elevate da attirare gli speculatori e far
arrivare nel settore operatori non preparati
adeguatamente.”
Il decreto stabilisce che l’incentivo abbia
una durata massima di 10 anni e che le ta-
riffe non calino nei primi due. La proposta
dell’associazione è di farle scendere del
20% ogni 4 anni o comunque al superamento di determinati obiettivi (cap) sull’installato. Nel caso in cui il conto energia
durasse 10 anni, Assolterm propone che si
parta con una tariffa di 0,15 euro/kWh per
arrivare a 0,10 nel 2020. A quella data il
Conto Energia, assieme alle installazioni obbligatorie (non incentivate), dovrebbe favorire l’installazione annuali di circa 3 milioni di metri quadrati l’anno. Il costo è stimato
in circa 220 milioni di euro all’anno.
RECORD DI VISITATORI E DI ESPOSITORI
Con 71.950 visitatori certificati (+ 4% rispetto
al 2010) in tre giorni Solarexpo & Greenbuilding si conferma ancora una volta l’evento
fieristico numero uno del settore a livello italiano e tra le prime tre al mondo. 5280 i partecipanti ai 60 convegni che hanno visto
la presenza di oltre 300 relatori. I seminari
e i convegni in programma su fotovoltaico,
solare termico, idroelettrico, biomasse, cogenerazione e geotermia e gli appuntamenti dedicati all’efficienza energetica e
architettura sostenibile, hanno visto la partecipazione di relatori esperti e tecnici del
settore.
“Il successo di pubblico e l’alto numero di
aziende presenti hanno confermato Solarexpo e Greenbuilding come due eventi
leader nel panorama fieristico italiano e internazionale - ha commentato Sara Quotti
Tubi, direttore di Solarexpo - diventa sempre
più evidente il valore aggiunto dato dalla
sinergia dei due eventi che nel loro insieme
offrono al visitatore uno scenario completo
di tecnologie innovative e a basso impatto
ambientale”. “Questi tre giorni sono la prova che il mondo delle rinnovabili è pronto
ad affrontare le sfide del mercato sia a livello nazionale sia a livello internazionale
- afferma Luca Zingale, direttore scientifico
di Solarexpo e Greenbuilding - Solarexpo e
Greenbuilding, con i loro numeri, hanno confermato la forza delle aziende del comparto della Green Economy. Capacità imprenditoriale e vitalità inimmaginabili solo pochi
anni fa. Il nuovo paradigma energetico è
ormai affermato e la strada è tracciata” •
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KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 19
plastica in mare | a cura di kyoss
una nuova isola nel
Mediterraneo, ma di plastica
gli sconfortanti dati del
rapporto “L’impatto della
plastica e dei sacchetti
sull’ambiente marino”
commissionato da
Legambiente
20 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
Il rapporto è stato realizzato da Arpa Toscana e dalla struttura oceanografica Daphne di Arpa Emilia Romagna su richiesta
di Legambiente e sintetizza i principali studi
scientifici sull’inquinamento da plastica in
mare. Secondo lo studio la plastica rappresenta il principale rifiuto rinvenuto nei mari
poichè costituisce dal 60% all’80% del totale dell’immondizia trovata nelle acque. Un
dato che, in alcune aree, raggiunge persino
il 90-95% del totale, ma anche nei mari italiani arriva a livelli gravissimi. Ma la situazione
non è migliore anche nel resto del Mediterraneo dove, in base agli esiti di International
Coastal Cleanup, tra il 2002 e il 2006 i sacchetti di plastica sono risultati il quarto rifiuto
più abbondante dopo sigarette, mozziconi
e bottiglie. Tra Italia, Spagna e Francia infatti c’è una concentrazione di plastica che
supera quella del cosiddetto “continente
spazzatura” presente nell’Oceano Atlantico: in un’ora nell’arcipelago toscano sono
stati raccolti 4 chili di rifiuti, di cui il 73% in materiale plastico.
“L’Italia è un Paese doppiamente esposto al
problema della plastica e la dispersione dei
sacchetti in mare” afferma Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente.
“Lo è - continua - sia perché è la prima nazione per consumo di sacchetti di plastica
usa-e-getta, visto che commercializza il 25%
del totale degli shopper in tutta Europa, ma
una vera e propria nuova
isola di plastica che si
aggira nel nostro mare
anche perché si affaccia sul mar Mediterraneo, coinvolto come i mari del resto del
Pianeta dall’inquinamento da plastica. Per
queste ragioni il nostro Paese ha giustamente adottato, con la legge finanziaria 2007, il
bando sugli shopper non biodegradabili in
vigore dal 1 gennaio scorso”. Una situazione
che si ripercuote sulla fauna e sulla flora: di
312 specie di uccelli marini, 111 sono note
per aver ingerito rifiuti plastici. Tra i 700.000 e
un milione di uccelli marini rimangono ogni
anno uccisi per soffocamento o intrappola
mento. Secondo l’Unep e l’Agenzia di protezione ambiente svedese, di 115 specie di
mammiferi marini, 49 sono a rischio intrappolamento o ingestione di rifiuti marini. Una
trappola creata dall’uomo, una creazione quella dell’isola - da annoverare tra le peggiori dell’uomo.
Non solo Mediterraneo
Non solo il Mediterraneo ha il problema dei
rifiuti. Anche gli oceani devono fare i conti
con la “mondezza”. Alcuni scienziati americani stimano in oltre cento milioni di tonnellate i rifiuti plastici che galleggiano nell’Oceano Pacifico. Questa enorme quantità
d’immondizia, proveniente principalmente
dalla costa californiana, inizia alle Isole Hawaii e arriva quasi fino in Giappone: ha una
superficie che è pari a quella degli Stati Uniti. Il continente di spazzatura galleggiante fu
scoperto casualmente nel 1997. Un ex marinaio ed oceanografo statunitense, partito
da Los Angeles col suo yacht per partecipare ad una regata nelle Hawaii, essendo
in ritardo sulla tabella di marcia, per arrivare
in tempo alla partenza della regata stessa,
scelse una scorciatoia che passava per
una rotta poco frequentata. Questa scelta
del tutto estemporanea gli consentì di fare
l’incredibile scoperta. Si ritrovò a navigare,
infatti, in mezzo ad una distesa infinita di bottiglie e rifiuti di plastica d’ogni tipo. La quantità di rifiuti era così grande che vi navigò
dentro per quasi una settimana. Tanto fu la
sua meraviglia nel vedere quest’isola d’immondizia e tanto fu il suo dispiacere per la
KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 21
plastica in mare | a cura di kyoss
fine dell’amato oceano che si liberò di tutte
le sue attività commerciali e si trasformò in
un acceso attivista ambientale. Allo scopo
di preservare gli oceani, creò un’apposita
Fondazione.
Ma com’è possibile che si sia creata una
tale massa di rifiuti? Molti pensano che l’isola di spazzatura sia così compatta da poterci camminare sopra. Non è così. È come un
minestrone composto di rifiuti plastici d’ogni
grandezza. Pensate che quando tocca le
coste delle Hawaii, trasforma le spiagge, una
volta incontaminate, in una specie di discarica. Una minima parte dei residui proviene
anche dalle navi che solcano le acque del
Pacifico. I suoi principali creatori, però, abitano sulla terra ferma. Gli Stati che affacciano
22 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
sul Pacifico producono 600 milioni di tonnellate di plastica ogni anno. Essendo composti
di un materiale molto leggero i rifiuti plastici
possono essere trascinati dai venti e galleggiare sulla superficie delle acque per decine d’anni, percorrendo distanze lunghissime
sfruttando solo le correnti marine. Questa
plastica, tra l’altro, è estremamente dannosa per le creature marine. Le particelle plastiche uccidono, ogni anno, milioni d’esemplari appartenenti ad oltre 267 specie,
comprese il 90 per cento di tutte le tartarughe marine. Uccelli e mammiferi marini confondono, infatti, le particelle di plastica con
le uova dei pesci. Il 40 per cento dei piccoli
d’albatro, ad esempio, nell’atollo hawaiano
di Midway muore prematuramente per aver
scambiato della plastica per cibo. Nello stomaco d’alcuni mammiferi si sono trovate
siringhe, accendini, cannucce, spazzolini da
denti ed altri oggetti scambiati per alimenti. S’ignora quanto tempo occorre esattamente affinché le particelle siano assorbite
dall’ambiente marino. Gli esperti calcolano
non meno di cinque secoli. Il problema è
grave. Per riuscire a risolverlo bisognerebbe
riciclare sulla terraferma i resti della plastica prima di farli arrivare al mare, ma come
l’esperienza campana dimostra, tra il dire ed
il fare c’è di mezzo il mare, anzi: l’oceano •
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KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 23
CASE ANTISISMICHE | a cura di kyoss
24 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
Terremoto Giappone • ecco perché gli
edifici hanno retto così bene
qual è il segreto degli edifici giapponesi?
È stata la più violenta scossa sismica registrata in Giappone e la settima di tutta la
storia quella che qualche mese fa ha fatto tremare l’estremo oriente. Una scossa
epocale di 8,9 gradi della scala Richter
equivalente a 12 gradi della scala Mercalli, ma anche ad una bomba di 20 miliardi
di tonnellate, che ha anche provocato
uno tsunami nel porto di Sendai con onde
alte 10 metri e migliaia di morti. Calcolando questo, tsunami ed esplosioni a parte,
il Giappone, zona altamente sismica ed
“abituata” ai terremoti, ha tutto sommato
retto, limitando di molto i danni e le vittime grazie alla sua proverbiale tradizione
anti-sismica dovuta alla frequenza dei terremoti in quest’area. Tanto per intenderci:
il terremoto che ha distrutto l’Aquila era
di 5,8 gradi della scala Richter, 3,1 gradi in
meno di quello che ha colpito oggi il Giappone, non altrettanto minori sono stati i
danni subiti dalla città abruzzese. Perché?
Qual è il segreto degli edifici giapponesi
che sono per la maggior parte rimasti indenni anche da scosse di tale potenza?
L’ANALISI
Questo risiede prima di tutto nei materiali
impiegati per costruire gli edifici che, co-
munque, sono tutti molto recenti e costruiti con criteri d’avanguardia. Particolare
attenzione viene impiegata, ad esempio,
nel monitorare costantemente il rapporto
cemento e ferro utilizzati. La tecnologia antisismica nel Sol Levante è all’avanguardia,
come ad esempio quella degli isolatori sismici, che vengono posti tra le fondamenta
e l’edificio a mo’ di “pattini” che permetterebbero agli edifici di resistere alle oscillazioni in quanto evitano di trasferire energia
dal terreno alla costruzione. La regolarità
in pianta e in elevazione degli edifici, poi,
permette loro di resistere maggiormente ai
terremoti in quanto: ad esempio un edificio
a pianta quadrata risulta molto più sicuro
di uno a pianta irregolare. L’altezza poi non
rappresenta un fattore di rischio di per sé
- non a caso in Giappone ci sono tutti grattacieli - ma è importante la regolarità delle
“masse in altezza”. Un ulteriore elemento
capace di fare la differenza in questi casi è
la qualità del terreno che si differenzia molto tra le varie zone nella capacità di amplificare le onde sismiche e, dunque, a parità
di scossa e di edifici, far variare i danni.
Nell’edilizia giapponese convincono tutti questi elementi che sarebbe difficile riportare in blocco qui da noi, dove le zone
archeologiche e la presenza di numerosi
edifici antichi rende obbligatorio un piano
anti-sismico ad hoc.
IL FUTURO
Nella sua perpetua sfida contro il flagello
dei terremoti il Giappone oggi sta approntando nuovi e inconsueti parametri tecnologici, in orizzontale come in verticale. Lo
sforzo innovativo è motivato da una serie
di recenti valutazioni, secondo cui sismi vicini alla superficie delle due metropoli di
Tokyo e Osaka potrebbero essere assai più
disastrosi di quanto paventato finora. Nella
capitale si ritiene che un movimento tellurico di intensità 7,3 sulla scala Richter provocherebbe oltre 5.600 morti e circa 160.000
feriti, assai più di quanto prospettato finora.
La parte più vulnerabile di Tokyo sarebbe
quella orientale, costruita sui terreni di riporto presso la baia, mentre a Osaka le
maggiori distruzioni potrebbero concentrarsi sulla parte nordoccidentale, dove si
estende maggiormente la minacciosa faglia di Uemachi. un mese e per quella del
gas quasi due. Se nel Giappone di oggi le
costruzioni di legno sono assai meno numerose, un’insidia meno evidente sulla quale si
tende a richiamare l’attenzione è la cadu-
KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 25
CASE ANTISISMICHE | a cura di kyoss
prima di tutto i materiali impiegati
per costruire gli edifici, che sono tutti
molto recenti e costruiti con criteri
d’avanguardia
ta di oggetti: la popolazione è stata recentemente sollecitata a non tenere in alto su
armadi o librerie carichi non fissati al muro.
Proprio per valutare i problemi verticali dei
terremoti è stato realizzato da un anno a
questa parte un avanzatissimo simulatore idraulico di 20 metri per 15 su un’altezza di 5: grazie a 25 giganteschi vibratori
controllati elettronicamente, è in grado di
simulare con il massimo realismo scosse tridimensionali su edifici alti fino a sei piani. Gli
esperimenti compiuti con questo impianto
possono consentire di valutare meglio sul
piano antitellurico tanto i materiali quanto
le tecniche di costruzione. È così che nella
regione di Kobe, devastata dal micidiale
terremoto del 1995, l’opera di ricostruzione
26 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
ha privilegiato negli ultimi anni materiali e
tecniche con il più elevato grado possibile
di assorbimento delle scosse.
Il problema è ben presente agli architetti
giapponesi fin dai tempi più remoti: le antiche pagode buddhiste a cinque strati sul
modello indiano erano costruite con criteri
antisismici sorprendentemente moderni,
che consentivano alle strutture di oscillare
a ogni piano e controbilanciarsi a vicenda
su un asse centrale chiamato shinbashira.
In molte costruzioni moderne l’antico shinbashira di legno ha ispirato l’installazione di
flessibili pilastri riempiti di un liquido ulteriormente ammortizzante. Ma la prevenzione
nel Giappone moderno, coperto come
pochi altri Paesi da una ragnatela di fer-
rovie, non può trascurare anche la dimensione orizzontale. Per evitare deragliamenti,
che potrebbero essere particolarmente
disastrosi per i “treni pallottola” Shinkansen,
esiste dal 1992 un particolare sistema sismografico: rileva le “onde P” che sono solite precedere i terremoti e blocca immediatamente tutti i convogli circolanti nelle
zone a rischio. Ora, grazie a recentissime
innovazioni telematiche, il tempo di frenata
dal momento del rilevamento delle “onde
P” è stato ridotto ad appena due secondi. Sistemi simili sono stati introdotti anche
per controllare le reti di erogazione del gas,
in modo da bloccarne in pochi minuti la
distribuzione e isolare al più presto i punti
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QUARTO CONTO ENERGIA | a cura di kyoss
Quarto Conto Energia • ecco il testo
del decreto interministeriale firmato
ritorna il premio del 10% per moduli made in UE •
premi per integrazione, discariche e piccoli comuni
Con il compromesso raggiunto tra il ministero dello Sviluppo economico e quello
dell’Ambiente sul testo del decreto che fissa i nuovi incentivi per il fotovoltaico, il Consiglio dei Ministri ha espresso parere positivo
sul decreto per il quarto conto energia e
i ministri Prestigiacomo e Romani hanno
contestualmente firmato il testo. Gli incentivi del Quarto Conto Energia partiranno dal
momento in cui i nuovi impianti fotovoltaici
saranno allacciati alla rete elettrica, ma in
caso di ritardi nella connessione sarà previsto un indennizzo ai proprietari degli impianti.
28 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
Un tetto più restrittivo
Il costo totale degli incentivi al fotovoltaico previsto per il periodo 2013-2016 è di
1,36 miliardi per un obiettivo di potenza
di 9.700 MW. Gianni Chianetta di Assosolare ha denunciato “un taglio sostanziale
del tetto di spesa sia per il 2011 che per il
2012”. Un taglio del tetto di spesa previsto
per gli aiuti che scende a 300 milioni di euro
contro i 447 milioni della bozza presentata
alle Regioni. Tuttavia fino a settembre gli
impianti, specialmente quelli di grande potenza, potranno accedere alle nuove tariffe (decurtate) senza iscrizione nel registro
dei grandi impianti con la sola comunicazione al GSE. Scatta dunque la corsa alla
fine lavori al 31 agosto, così come è avvenuto per il decreto Salva Alcoa del 2010.
Premiare la filiera locale
Il presidente delle Regioni Vasco Errani, riconosce il ruolo degli incentivi per lo sviluppo
di una filiera italiana del fotovoltaico. Si tratta di una filiera strategica per il futuro, ammette il governatore e a tal fine va sostenuta. Va in questa direzione l’introduzione del
premio del 10% per chi installa pannelli la
cui produzione (relativamente ai materia-
li) sia riconducibile per non meno del 60%
all’interno della Unione Europea e il rafforzamento dei controlli sul materiale installato.
Piccoli impianti
Rispetto alla bozza è stato poi rivisto il limite dei piccoli impianti se installati su edifici:
si passa dai 200 kW previsti nella bozza di
decreto ad 1 MW. Ciò consentirà di beneficiare di tariffe maggiori e di non incappare
nel tetto di spesa incentivabile. Stesso trattamento per impianti fotovoltaici di potenza qualsiasi realizzati su edifici ed aree delle
Amministrazioni pubbliche. Per gli impianti
KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 29
QUARTO CONTO ENERGIA | a cura di kyoss
a terra il limite del piccolo impianto sarà
di 200kW operanti in regime di scambio sul
posto.
Sostituzione amianto
Si è inoltre trovato un accordo sulla maggiore premialità per la bonifica dall’amianto nel momento in cui si installano pannelli solari. Il premio del 10% previsto nella
bozza verrebbe trasformato in 5 cent di
Euro/kWh. Sono previsti ulteriori premi per:
5% per i pannelli fotovoltaici ubicati in
zone industriali, cave o discariche esaurite, aree di pertinenza di discariche o di
siti contaminati; 5% anche per i piccoli
impianti realizzati da comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti; 5 centesimi per gli impianti installati in sostituzione di coperture in eternit o di amianto.
Premi per uso efficiente dell’energia
Bisognerà dotarsi di un attestato di certificazione energetica dell’edificio su cui è
ubicato l’impianto per godere del premio
maggiorativo per la contestuale riduzione del fabbisogno termico dell’involucro
dell’edificio, che dovrà essere di almeno il
10%. Il premio non deve eccedere il 30% e va
riconosciuto nell’anno solare successivo è
30 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
pari alla “metà della percentuale di riduzione del fabbisogno di energia conseguita”.
Smaltimento dei moduli
Il decreto attribuisce al produttore la responsabilità dello smaltimento dei moduli
una volta che questi siano giunti a fine vita.
Tariffe
Quello che tutti attendevano era il quadro economico dei nuovi incentivi. Sulla
scia del Terzo Conto Energia e ispirandosi
al modello tedesco, il ministero ha previsto
un calo graduale delle tariffe nel corso del
2011 che tocca punte del 20% a dicembre
2011. Per questo primo periodo le tariffe
sono fissate di mese in mese con una forchetta che va dai 38,7 centesimi al kW/h
di giugno ai 29,8 centesimi al kW/h di dicembre per i piccoli impianti sugli edifici,
fino a scendere all’interno di una forchetta
compresa tra i 23,1 cent kW/h a giugno e i
17,2 cent al kW/h a dicembre per i grandi
impianti oltre i 5 MW, non realizzati su edifici.
Dal 2013 si cambia
A partire dal primo semestre 2013 il costo
indicativo sarà pari a 240 mln per arrivare
nel secondo semestre 2016 a quota 86 mi-
lioni. L’obiettivo di potenza sarà nello stesso periodo e cioè il primo semestre 2013 di
1115 MW fino ad arrivare a 1480 MW nel secondo semestre 2016. Si tratta dell’adozione del modello tedesco, che prevede tetti
di spesa al raggiungimento dei quali viene
rimodulata la tariffa nel periodo semestre a
quello analizzato. I cali sono stimati all’interno di una forbice del 9-30%.
Dal 2013 per gli impianti integrati e per
quelli a concentrazione è previsto un livello di incentivi da 19 a 22 mln per il primo
semestre secondo la tipologia di impianto,
tra 26 e 30 mln nel secondo semestre, dal
primo semestre 2014 da 32 a 37 mln, da 38
a 44 mln nel secondo semestre
Gli obiettivi di potenza sono pari a 50 MW
nel primo semestre e 70 MW nel secondo
semestre 2013, 90 MW nel primo e 110 MW
nel secondo semestre 2014.
I tempi di erogazione degli incentivi
Il provvedimento avrebbe dovuto essere
varato entro il 30 aprile, ma le divergenze
tra i due ministri Romani e Prestigiacomo sui
tempi di erogazione degli incentivi ha reso
necessario un rinvio della firma. In pratica, la
posizione del ministero dell’Ambiente prevedeva il pagamento dell’incentivo dopo
60 giorni dalla fine lavori e dall’attestazione
autocertificata della capacità produttiva
dell’impianto, indipendentemente dall’allacciamento. Una proposta, questa, che
prendeva atto della difficoltà di obbligare
il gestore di rete a rispettare i tempi massimi
per l’allacciamento. Il ministero dello Sviluppo economico legava invece l’incentivo
al momento in cui il gestore di rete (Terna,
Enel Distribuzione o gli altri gestori della rete
locale) effettua l’allacciamento degli impianti alla rete elettrica. Questa posizione
era condizionata dal timore di truffe che
l’autocertificazione proposta dalla Prestigiacomo avrebbe consentito. Nel compromesso raggiunto viene previsto che l’erogazione dell’incentivo parte dal momento
in cui l’impianto viene allacciato alla rete;
qualora sia stato superato il tempo massimo fissato dall’Autorità per l’energia per la
connessione, il proprietario dell’impianto
che ha subito il ritardo riceverà un incentivo più basso (quello del mese successivo),
ma avrà comunque diritto a un indennizzo
per la differenza che ha perso per via del
ritardo •
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gli incentivi del Quarto Conto Energia
partiranno dal momento in cui i nuovi
impianti fotovoltaici saranno allacciati
alla rete elettrica
KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 31
edilizia alpina e marittima | a cura di kyoss
edilizia residenziale… tra mari e monti
costruire al mare
o in montagna nel giusto
modo: alcuni esempi
Progettisti che rendono city beach del terzo millennio o paesini alpini all’avanguardia della tecnica residenziale. Ecco le ultime novità tra…mari e monti.
LE TORRI ALPINE
Costruite sul punto più alto del passo alpino
di Katschberg, a 1600 metri di altezza, le due
monolitiche torri di appartamenti dimostrano di avere un potere quasi simbolico tra le
due province confinanti di Salisburgo e della Carinzia, per le quali sono state chiama-
• Nella foto: Le due torri di Matteo Thun a Katschberg (1600 metri).
32 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
sulle Alpi due torri di residenze a quota
1600 metri, dall’architetto Matteo Thun
KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 33
edilizia alpina e marittima | a cura di kyoss
te a fungere da punto di riferimento della
nuova città di oggi. Disegnate dall’architetto italiano Matteo Thun, in un equilibrio
tra la Natura e la Tradizione, così come tra
gli interessi dell’industria del turismo e i suoi
requisiti essenziali.
Costruire nelle Alpi richiede una costante
ricerca di stabilità, una costante ricerca di
nuove soluzioni per costruire edifici ecologicamente giustificabili: per Katschberg,
località sciistica austriaca tradizionale tra
Salisburgo e la Carinzia, Matteo Thun ha
consapevolmente creato due edifici a
sviluppo verticale; in modo da evitare la
dispersione urbana di questa zona tradizionalmente dedicata agli sport invernali.
Proteggere il terreno verde circostante e
ridurre l’ingombro in pianta della dimensione minima è stata una soluzione in linea
con l’ambiente circostante. Questo concetto architettonico ha evitato infrastrutture complesse per le forniture di energia
elettrica e acqua, nè alcuna strada supplementare è stata necessaria per collegare
le due torri di appartamenti al vicino Hotel
Cristallo, fornendo tutti i servizi necessari per
le residenze. Seguendo il motto del “chilometro 0”, il legno è stato il materiale da costruzione principale.
Le due strutture cilindriche sono avvolte da
una struttura circolare, che come una pelle, presenta un’intarsio romboidale e sono
realizzate in legno di larice locale, fondendo l’interno e l’esterno. Le due torri circo-
• Dettagli di una torre.
34 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
lari hanno diverse altezze per bilanciare il
terreno, misurano 20 metri di diametro, ospitano 64 appartamenti dai 45 ai 180 metri
quadrati. L’identico layout in diverse scale
permette a tutti gli appartamenti una vista panoramica spettacolare per il paesaggio naturale e inalterato. Utilizzando
principalmente materiali naturali, gli interni
delle diverse residenze sono progettati con
schemi generosi; linee e forme sono chiare
e leggere. Due diversi stili di arredamento sono la scelta di una configurazione di
base: uno moderno e dal sapore urbano
e uno più classico, più vicino alla tradizione
alpina. L’intero complesso è riscaldato dalla centrale elettrica vicina, alimentata con
energia da biomassa.
a Jesolo, nuovi grattacieli
firmati dai migliori architetti
del mondo
• Il progetto di Ferrater.
JESOLO COME MIAMI
La “Torre Aquileia”: una struttura innovativa
che ha cambiato per sempre il volto di Jesolo. Progettata dall’architetto spagnolo Carlos
Ferrater, è il primo segno di una città che si
appresta a diventare la “city beach del terzo
millennio”. Elegante ed imponente, caratterizza con i suoi oltre 73 metri di altezza il centro pulsante della città, in piazza Mazzini.
Dai suoi 22 piani si ammira da diverse prospettive un panorama unico: il mare, il verde,
la laguna ed il campanile veneziano di San
Marco. Nel rispetto del piano regolatore ispirato da Kenzo Tange, celebre urbanista del
Giappone, a Jesolo grandi architetti sono al
lavoro per trasformare un luogo di villeggiatura in una città da vivere tutto l’anno. Parchi,
zone verdi, aree per il divertimento e il tempo
libero, zone residenziali, commerciali e alberghiere. Oltre 20 progetti stanno nascendo in
questo momento, altri sono già stati completati od in procinto per essere portati a termine. Tutto si completerà entro il 2012. Esempi
di design e di edilizia sostenibile sono: “Jesolo
Lido Village” dello statunitense Richard Meier (Premio Dedalo-Minosse 2008); “Merville,
Casa nel Parco” dei portoghesi ambientalisti
Gonçalo Byrne e João Nunes: un complesso
residenziale in altezza ambientato su 50.000
mq di pineta fronte mare; “I Giardini di Jesolo” di Manuel e Francisco Aires Mateus: una
verde terrazza panoramica, affacciata sulla
laguna e interamente pedonale, al di sotto
della quale vivono spazi commerciali; “Le
• L’architetto Carlos Ferrater e la Torre Aquileia.
Capannine” il parco commerciale di Zaha
Hadid, tra forme moderne e rotondità. Inoltre,
un nuovo porto turistico potrà ospitare oltre
700 posti barca e avrà come simbolo una
torre progettata da Aurelio Galfetti, che ha
disegnato anche un nuovo hotel nella zona
della pineta. È anche imminente il conferimento dell’incarico a Jean Nouvel per la
progettazione di un moderno insediamento
residenziale sul lungomare. Le due torri gemelle che già svettano maestose sullo skyline
jesolano sono il simbolo della riqualificazione
di tutto il quartiere di Piazza Marconi, una delle porte di accesso alla città •
• www.geometra.info
• Particolari dei terrazzi.
KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 35
PUBBLIREDAZIONALE
l’innovazione al servizio
dell’abitare
ecco
le aziende
presentate
al workshop
di Pellizzari
Armando
• Da sinistra i fratelli Alberto, Paolo e Sonia con il papà Armando Pellizzari.
una serata di stile in Pellizzari Armando • un vero
e proprio viaggio nelle materie e nelle forme,
per apprezzarne l’estetica e il bello
Grande successo per l’evento estivo di
Pellizzari Armando, svoltosi nella splendida
serata di giovedì 26 maggio nella sede di
Arzignano, dal titolo “Invito all’innovazione”.
Non una semplice serata promozionale ma
un vero e proprio percorso tra le innovazione e i brand più importanti per l’abitare
contemporaneo. Un modo per incontrare
i migliori architetti e progettisti del vicentino, per far toccare loro “con mano” tutti i
prodotti del vasto showroom. Una serata
di inizio estate con musica e gustosi buffet
annaffiati da ottimi vini per tutti gli ospiti.
36 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
L’esposizione si sviluppava lungo tutto lo
showroom di Pellizzari, con curatissimi stand
e tecnici preparati alle domande degli architetti e dei geometri convenuti.
Tra pietre, ceramiche, stufe, caminetti, legni, parquet, arredobagno e rivestimenti
con gli ospiti protagonisti della serata, che
hanno visto, toccato, provato tutto l’allestimento. L’atmosfera piacevole ha fatto sì
che gli ospiti siano rimasti fino a tarda sera,
grazie allo spazio luminoso e di grande stile,
ma soprattutto per la tanta disponibilità di
marchi e soluzioni per la casa. Uno spazio
“vivo” dedicato al design, alle emozioni, ma
soprattutto ai prodotti che Pellizzari Armando propone, che da sempre raccontano di
maestria, creatività e forte personalità. La
ricerca di Pellizzari Armando, da anni punto
di riferimento per la casa, continua ed attinge a nuove vedute, trasformando l’energia in capacità di esprimersi e reinventarsi,
per proporre alla propria clientela sempre
il meglio presente sul mercato dell’abitare
contemporaneo •
WORKSHOP
Kerakoll Design propone superfici uniche e
innovative, espressione diretta delle esperienze e dei gusti di quelle persone che vogliono qualche cosa realizzato solo per loro
e con una forte innovazione nel concetto,
nei materiali e nella funzionalità. I nuovi
pavimenti in resina di Kerakoll Design sono
congeniali all’ideale estetico contemporaneo e hanno raggiunto un livello qualitativo
di finitura tale da poter essere impegnate
anche nell’architettura civile e sono particolarmente amate da architetti, progettisti
e interior designer nella conversione di ex
capannoni industriali e magazzini nella pro-
Da sempre sinonimo di qualità, Pergo è il
pavimento in laminato che, alla facilità di
posa e alla resistenza anche in condizioni
di elevate sollecitazioni, unisce la libertà di
abbinare tonalità e superfici diverse. Nei
contesti in cui si richiede un pavimento ad
alte prestazioni, sia nei luoghi pubblici ad
elevato traffico sia in casa, per esempio
con animali domestici, Pergo si fa ammirare
per la sua resistenza e il suo look invidiabile.
Legno, pietra, terra e colori solidi si inseriscono alla perfezione in ogni tipo di ambiente;
9 formati, 13 superfici e un elevato contenuto di tecnologia sono la garanzia di una
bellezza che dura una vita •
gettazione di loft in stile newyorchese, atelier o locali di tendenza. Le resine Kerakoll
Design rappresentano per il progettista un
efficace strumento espressivo e contengono un alto potenziale creativo ancora parzialmente inesplorato •
www.kerakoll.com
Il fascino della pietra naturale. Belotti si fa
artefice di un dialogo tra la pietra e le esigenze stilistiche più innovative proponendo un materiale del passato, ma sempre
attuale, abbinato agli ambienti dei nostri
giorni. Una ricerca appassionata che porta a sperimentare entusiasmanti accostamenti da cui scaturiscono sempre nuove
sensazioni ed emozioni da proporre e portare nelle case dei clienti •
www.belottitiles.biz
www.areapavimenti.it
invito all’innovazione
PUBBLIREDAZIONALE • PELLIZZARI ARMANDO
Fiandre e Iris Ceramica, nell’ambito della
propria attività di ricerca e innovazione,
hanno messo a punto un nuovo processo
produttivo, orientato a materiali il cui principio attivo contribuisce al miglioramento
della qualità dell’ambiente. Questa metodologia produttiva rende possibile la
realizzazione di materiali per pavimento e
rivestimento in ceramica in grado di svolgere una concreta azione antibatterica e
di riduzione dei fattori inquinanti.
Con Active Clean Air & Antibacterial Ceramic™ oggi è possibile impiegare negli
edifici, sia internamente che esternamente,
materiali che concorrono attivamente ed
in modo duraturo nel tempo alla realizzazione di un ambiente e di un’atmosfera migliore •
www.granitifiandre.it
Design creativo, innovazione tecnologica,
consolidata esperienza, marketing, queste
le virtù di Monocibec. Il gres fine porcellanato della collezione Cross Over garantisce
effetti estetici di grande pregio, aromaticità
combinate e altissima fedeltà di disegno •
www.monocibec.it
www.naxos-ceramica.it
www.century-ceramica.it
Dal 1984 Ceramiche Mariner serve dalla piccola alla grande impresa, in Italia e
all’estero, con la professionalità dei servizi e la qualità dei propri prodotti. La vasta
gamma comprende Bicottura, Monocottura, Gres Porcellanato, ed è disponibile in
una ampia scelta di formati per soddisfare
ogni singola esigenza. Come le collezioni
Romans e Mariner, dal design accattivante
e disponibili in colorazioni diverse •
www.cermariner.it
38 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
WORKSHOP
Porcelanosa è attualmente un’azienda di
riferimento nel mercato nazionale ed internazionale, basata su valori quali l’innovazione e la qualità, ma soprattutto sulla fiducia
riposta nel suo staff formato da quasi 5.000
addetti, e sull’attenzione nei confronti della
società nella quale si è sviluppata. Con oltre 35 anni di esperienza, Porcelanosa Grupo è presente in circa 100 Paesi in tutto il
mondo. Tecnologia, qualità e durevolezza
sono le caratteristiche che definiscono i
suoi prodotti •
www.porcelanosa.com
La materia esprime una nuova eleganza
nelle avanzate soluzione di design.
Decori dal gioco prezioso, innovativi effetti di superficie, smalti di qualità ed impatto estetico, una ricca gamma di moderne
gradazioni. Faenza e la sua tradizionale ceramica sono ispirazione unica di una nuova
creatività progettuale: un’innata ricerca
estetica e tecnologica che si traduce in
collezioni perfette per le ambientazioni più
ricercate •
Le pietre e i marmi sono da sempre materiali d’eccellenza per tutte le superfici; conferiscono un senso di solidità agli spazi del
vivere. Ogni parte, ogni pezzo, ogni singolo
elemento di Pietre, Ardesie, Quarziti e Marmi sono selezionati in tutto il mondo e progettati per realizzare uno “spaccato d’arte” che consente, a tutti coloro che sanno
cogliere il valore e la magia della pietra naturale, di realizzare la giusta combinazione
per la propria dimensione abitativa, per la
propria idea di sé •
www.lafaenzaceramica.it
www.marmotex.it
invito all’innovazione
KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 39
PUBBLIREDAZIONALE • PELLIZZARI ARMANDO
Ceramica Vogue ha messo le proprie competenze al servizio di progettisti e decoratori d’interni, affermandosi come azienda leader nella produzione di piastrelle in
gres porcellanato smaltato per pavimenti,
rivestimenti e per arredare con soluzioni
innovative ambienti interni ed esterni. L’originalità delle piastrelle Cristalli risiede nella
finitura, una superficie opaca antiscivolo ottenuta con colori lucidi texturizzati. Le piastrelle sono smaltate e realizzate in monocottura ingeliva a pasta chiara. I numerosi
colori (30 tinte) e formati disponibili (20x20,
10x10, 5x5 e 5x20 cm) danno alla collezione
una potenzialità applicativa molto ampia,
sia in ambienti residenziali che pubblici.
LAMINAM
Dall’idea di produrre la lastra ceramica più
grande e sottile mai vista prima, in grado di
moltiplicare destinazioni d’uso e applicazioni rispetto a un normale prodotto ceramico, Laminam ha dato vita a un inedito
concetto di superficie, con una valenza
universale e una versatilità capaci di dare
nuovo valore al mondo dell’edilizia, all’architettura e al design di interni. Laminam
è un’azienda ma anche un prodotto, è un
sistema tecnologico ma anche e soprattutto una vera e propria soluzione versati-
Warmstones è la nuova collezione di pavimenti e rivestimenti protagonista assoluta dell’abitare contemporaneo, punto di
incontro ideale tra creatività e tradizione.
L’ampia scelta di formati Warmstones permette una libertà compositiva senza precedenti per valorizzare gli spazi dell’abitare
con visioni geometriche inedite e sorprendenti. Disponibile in nove varianti cromatiche Warmstone è la soluzione ideale per
ambienti residenziali e commerciali rifiniti in
maniera elegante e caratterizzati dalla ritmica alternanza di linee e dalla dinamicità
delle superfici •
www.tagina.it
40 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
le, flessibile ed eccellente che, grazie alle
elevate prestazioni tecniche ed estetiche,
per la prima volta al mondo rende possibile
l’utilizzo di grandi superfici laddove fino ad
ora ne era impensabile l’impiego. E’ così
che nasce la prima lastra di grandi dimensioni dallo spessore di appena 3 mm: una
superficie esteticamente avanzata dalle
prestazioni tecniche straordinarie, una vera
e propria pelle per l’architettura contemporanea, un’innovazione epocale che ha
cambiato il sistema di vestire gli spazi e i
volumi.
SKYTECH
Skytech è specializzata nella distribuzione
di marmette in materiale agglomerato per
vibrocompattazione e nella relalizzazione
di piastrelle in cristallo ad elevato risultato
estetico e tecnico •
www.ceramicavogue.it
www.laminam.it
www.skytechtiles.com
Se la qualità dei prodotti sono la pietra miliare del successo di Opera, la qualità dei
servizi offerti alla clientela è il collante che
li lega indissolubilmente all’azienda romagnola. Collanti, adesivi, riempitivi, impermeabilizzanti per costruire in qualità e sicurezza •
www.opera-adesivi.it
WORKSHOP
L’emozione del fuoco non ha più bisogno
della legna. Con i monoblocchi IG la bellezza ed il calore della fiamma entrano
nella tua casa con tutta la comodità di un
combustibile pulito ed ecologico. L’innovazione Piazzetta propone ancora una volta
la sua rivoluzione nel mondo del fuoco: il
caminetto a gas. Sicuro, pratico ed estremamente semplice da usare. Una soluzione
per il riscaldamento unica ed esclusiva. Le
collezioni del marchio si distinguono per la
semplicità di installazione, la grande elasticità di inserimento, una tecnologia certificata ed un design di altissimo livello, assicurando la massima sicurezza e finalizzati ad
ottenere il massimo risparmio energetico.
Il camino a gas rappresenta una soluzione
perfetta per vivere la stessa calda atmosfera del fuoco senza però gli inconvenienti
della legna •
Qualità, serietà, innovazione e professionalità sono le linee guida che influenzano i progetti e detteranno anche le scelte future
della Sichenia Gruppo Ceramiche. La collezione Abitare Sichenia propore, tra gli altri,
la linea Forest che propone ceramiche che
si ispirano ai colori e alle texture di faggio,
rovere e wengè. Alta tecnologia sviluppata
per offrire il massimo della qualità e grande
resistenza alle sollecitazioni più forti. La collezione Pavè di Sichenia, invece, propone
anche Pavè Techstone, un gres porcellanato con colorazione in massa. Uno spessore
con caratteristiche tecniche studiate per
arredare ambienti interni ed esterni •
Il sogno e l’emozione di un giardino vivo
dentro la vostra abitazione, in ufficio, in luoghi di incontro o di passaggio. TecVerde è
nata con l’ obiettivo di portare il suo contributo all’ ambiente per un mondo più verde
e quindi più pulito. Da anni studia e perfeziona i metodi di installazione di giardini verticali interni ed esterni, tetti verdi e quadri
vivi, con passione e professionalità. A queste attività ha gradualmente affiancato la
ricerca di design e prodotti innovativi legati
al mondo del verde esposti presso i punti
vendita. Un giardino indoor offre il benessere della produzione di ossigeno e l’ assorbimento di polveri, oltre a regolare l’umidità
e la temperatura dell’aria •
www.sichenia.it
www.tecverde.it
www.piazzetta.it
Collezioni intimamente legate al contesto
in cui prendono vita (in questo caso i boschi nel cuore dell’Umbria), quelle firmate
Atelier, che coniugano antiche sapienze
artigianali con esigenze estetiche contemporanee, così da offrire un prodotto
inimitabile, in cui alle venature uniche del
legno si aggiungono trattamenti manuali
che identificano ogni singola lista rendendola diversa da tutte le altre. Le tecniche
manuali della lavorazione, combinate con
sistemi di lavorazione dagli avanzati contenuti tecnologici, esaltano il legno classico
per eccellenza: il Rovere. I pavimenti della serie Atelier nascono da una selezione
scrupolosa della materia prima: selezione
che prende in esame esclusivamente legni
provenienti da foreste europee gestite in
maniera ecosostenibile •
Progetto, artigianato, passione per la commissione: le tre anime di Althea Studio. L’Architetto rielabora spazi e finiture di interni,
con l’occhio del progettista che valorizza
il passato mentre già immagina il futuro. E
interviene spesso realizzando i suoi pezzi di
design: recupera mobili, crea complementi, decorazioni, lampadari, sedie, maniglie;
decora oggetti di uso quotidiano come
piatti e ceramiche. La sensibilità è la sua
guida, che la porterà sempre a indagare •
www.krop.com/altheastudio
www.margaritelli.com
invito all’innovazione
KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 41
S
P
A
Z
portfolio portfolio portfolio portfolio portfolio portfolio portfolio portfolio portfolio portfolio portfolio portfolio port
I
prodotti
domotica
bioedilizia
energie
tecniche
esposizioni
libri
news
KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 43
tecniche costruttive | a cura di kyoss
il mercato
dell’edilizia
in calcestruzzo
i dati dell’andamento
del settore e le tendenze
a breve e medio periodo
presentati da Assobeton
L’Associazione nazionale industrie manufatti cementizi, aderente a Confindustria, ha
presentato dati rilevati nel corso del 2010
relativi all’andamento del mercato ed alcune tendenze a breve e medio periodo
e l’analisi economica e patrimoniale del
comparto, basata su un campione di 150
bilanci d’esercizio di operatori del settore.
Da quanto risulta dai dati relativi al 2010,
rilevati dall’Osservatorio dell’Associazione,
il comparto, in Italia, è costituito da oltre
44 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
1.100 produttori di manufatti cementizi con
un ammontare complessivo di quasi 30.000
addetti e vanta un fatturato di circa 4 miliardi di euro/anno.
Il volume d’affari rappresentato nell’analisi
copre tutte le segmentazioni di prodotto
per un fatturato complessivo di quasi 1,9 miliardi di euro: dal 2007 al 2009 è aumentato
il numero delle società che esprimono un
risultato netto negativo, passate da 44 a 78.
Negli anni si rileva una drastica contrazione del Valore della Produzione (-22%) e soprattutto una contrazione significativa delle
marginalità: l’Ebitda (incidenza del margine
operativo lordo prima degli ammortamenti)
passa dal 7,3% rispetto al Valore della produzione del 2007 al 4,4% del 2009.
Confrontando i dati dell’intero anno 2010
con i corrispondenti del 2009, viene rilevata
una contrazione su base annua del fatturato di circa 17 punti percentuali e di 6 punti
percentuali per il commissionato; da tenere
in considerazione che nel corso del 2009 la
contrazione del fatturato era stata di circa il
20% e del commissionato del 32% circa.
In particolare nel IV trimestre 2010 il fatturato si è contratto del 3% rispetto allo stesso
periodo del 2009; il commissionato del IV
trimestre 2010 risulta essere invece il 9% in
meno rispetto allo stesso periodo del 2009.
Le indicazioni fornite dagli operatori di set-
tore evidenziano per il I trimestre 2011, e in
generale per il medio termine, una diffusa
previsione di stagnazione sia in riferimento
alla produzione sia relativamente al commissionato. Tale stima è ulteriormente confermata dalla generalizzata stagnazione
dei fatturati derivanti dal mercato immobiliare, dagli indici della produzione nelle costruzioni e dai dati relativi alla produzione
di cemento.
Tra riduzioni ed emissioni
Intanto secondo uno studio del WWF
A blueprint for a climate friendly cement
industry l’industria mondiale del cemento
può ridurre fino al 90% le proprie emissioni
entro il 2050, considerando le tecnologie
disponibili oggi. Lo studio mette in discussione come secondo un nuovo approccio
da adottare nei diversi settori industriali per
la riduzione delle emissioni possano ridurre
notevolmente l’impronta ecologica del cemento. Ma le possibilità per farlo sono molteplici, significative potenzialità di risparmio
si possono ottenere dall’impiego di fornaci
più efficienti per la produzione della calce.
L’efficienza energetica è fondamentale.
Oggi sul mercato sono disponibili soluzioni
più efficienti ed è importante quindi che
tutti i nuovi impianti siano costruiti utilizzando le miglior tecnologie sostenibili. Un altro
KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 45
tecniche costruttive | a cura di kyoss
diffusa previsione
di stagnazione sia
in riferimento alla produzione
sia relativamente
al commissionato
grosso potenziale di riduzione delle emissioni di CO2 si trova anche nella possibilità di
integrare progressivamente l’utilizzo delle
biomasse come combustibili nelle fornaci
arrivando ad un 40% entro il 2050. E, sempre considerando l’efficienza energetica,
un’altra causa di intense emissioni nella produzione del cemento è l’utilizzo di elettricità che potrebbe essere ridotto di due terzi
utilizzando sistemi di recupero del calore e
apparecchiature elettriche più efficienti.
La qualità deve essere un secondo fattore
fondamentale per allungare il ciclo di vita
di un prodotto artificiale tra i più “sporchi”
in circolazione. Utilizzando materie prime di
qualità, quindi di maggiore durata si può
ridurre la domanda stessa di calcestruzzo, promuovendo poi tipologie di cementi
a basso impatto e disegnati ad hoc per i
grandi progetti, si potrebbe ulteriormente
46 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
ridurne le emissioni di CO2 del 32%. In un futuro in cui le emissioni di gas serra saranno
sempre più limitate dalle normative internazionali, la redditività delle industrie pesanti dipenderà dai suoi processi produttivi.
Sicuramente l’affermazione di Jonathan
Essex, membro della divisione sostenibilità e
ambiente dell’Ordine degli Ingegneri Civili
in Gran Bretagna sottolinea l’importanza
dell’argomento: “In Inghilterra i costi climatici della produzione industriale ci obbligano a ridurre le emissioni di gas serra, e ogni
settore deve fare la propria parte. A causa
del suo maggiore impatto ambientale, il
settore edile deve necessariamente assumersi responsabilità maggiori” •
• www.geometra.info/Il-mercato-dell-39-edilizia-in-calcestruzzo
• www.genitronsviluppo.com
le nuove frontiere della prefabbricazione
Un’esperienza maturata sul campo nel realizzare strutture
prefabbricate da sempre al servizio delle aspirazioni dei
clienti e dei professionisti. Questo per poter dare forma,
assieme, alle idee architetturali che nascono dalle esigenze d'ognuno, per creare edifici moderni ed efficienti, dove
l'estetica non manca di alti contenuti funzionali. Con un’organizzazione estremamente all’avanguardia e tecnologie
di ultima generazione.
Stabilimento di Cornedo
via Monte Cengio, 76 - 36073 Cornedo (VI)
Tel. 0445 951024 r.a. - Fax 0445 951215
Stabilimento di rovigo
via Raffaello Sanzio, 1331/R - 45027 Trecenta (RO)
Tel. 0425 700408 - Fax 0425 700427
www.battilana.com
KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 47
INNOVAZIONI TECNOLOGICHE | a cura di kyoss
Claytec® by Holzer
Claytec® Mineral 16: La novità di Claytec®
è la messa a punto dell’intonaco a base di
argilla Claytec® - Mineral. Grazie a questo
intonaco anche i costruttori edili più attenti
al prezzo ora possono sfruttare le caratteristiche positive proprie dell’argilla, indicato come intonaco per fondo e finitura. La
produzione di Claytec® - Mineral denota
un ulteriore punto di rilievo: la miscelazione avviene senza riscaldamento, consentendo una riduzione dei costi energetici e
un notevole miglioramento nel complesso
del ciclo vitale ecologico. È assolutamente
facile da lavorare e all’intonacatore non è
richiesta alcuna competenza specifica •
www.holzer.it
l’irregolarità delle forme e l’esclusività
dei materiali sono il punto di forza
di questa nuova libreria
Shangai di Alivar
Disegnata da Giuseppe Bavuso per Alivar,
Shanghai è una libreria insolita. Presentata
al salone del mobile di Milano ha una cornice in rovere e sottili ripiani inclinati che si
intersecano tra loro a formare quasi una
ragnatela. I ripiani sono realizzati in un innovativo materiale composto da fibre organiche (cemento Ductal) che mantiene
inalterato il colore anche con l’esposizione al sole e può essere completamente
riciclato. L’irregolarità delle forme e l’esclusività dei materiali sono il punto di forza di
questa nuova libreria •
www.alivar.com
48 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
Raising by Cordivari
Un nuovo mondo prende forma con gli innovativi radiatori Cordivari Design, grazie
al gesto creativo dei grandi designer, che
plasmano la materia prima con tutta la sua
energia. Il risultato è una gamma di esclusivi corpi scaldanti, dove la forma, la luce e
il colore convivono ispirando atmosfere di
benessere e armonia. Raising è il nuovo modello free-standing che nel progetto dell’Architetto Mariano Moroni, libera il corpo scaldante dalla tradizionale posizione a parete
e diventa un radiatore a tutto tondo, presentato come nuovo complemento d’arre-
do che unisce la funzione del termoarredo
a quella di piantana di illuminazione. Oltre
alla multifunzione, che lo colloca nell’ambito dell’eco-design, Raising consente una
maggiore resa termica ed una rapida e
omogenea diffusione del calore nell’ambiente perché avvolto dalla libera circolazione dell’aria, aspetti che si traducono in
risparmio energetico. Realizzato in acciaio
al carbonio, Raising è disponibile con funzionamento elettrico o acqua calda •
www.cordivari.it
KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 49
INNOVAZIONI TECNOLOGICHE | a cura di kyoss
Ginger & Fred
Complementari, leggere, eleganti. Due personalità che danzano insieme con inaspettata leggerezza.
Ginger è la più creativa. Non ha un pensiero
lineare ma raggiunge il risultato attraverso
una razionalità tutta sua che richiama alla
natura; Fred, invece, fa della linearità e della
razionalità delle forze la sua caratteristica.
La continua sperimentazione sul metallo
che YDF porta avanti da anni, ha condotto alla creazione di due sedie essenziali e
50 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
raffinate che si ispirano liberamente al mito
dei due indimenticabili ballerini. Le sedute di
Ginger e Fred sono rivestite di morbido feltro
e sono disponibili in tutte le colorazioni della
gamma YDF. Leggere, versatili e inedite, le
nuove sedie YDF sono capaci di contagiare
ogni ambiente con la loro eleganza innata
che parla di un design da vivere nella quotidianità •
www.ydf.it
piastrella in resina colata con Swarovski
Piastrelle in resina colata, che incorporano
nella sezione mediana cristalli decorativi
facenti parte della collezione Swarovski®
Crystallized™ Elements.
Uno strato perfettamente trasparente di resina
brevettata, resistente ai graffi e all’usura, costituisce la superficie delle mattonelle, che si
presenta molto lucida e brillante, simile a vetro.
I cristalli sono integrati alla base di questa sezione, sullo sfondo di uno strato leggermente
traslucido che riflette la luce, colorandola.
Le piastrelle hanno formato standard 10x10 cm
con la possibilità di richiedere forme e dimensioni su misura, oltre a colorazione dello sfondo
e tipologia di cristalli della linea Crystallized™,
per consentire la realizzazione di piani per ta-
voli e altri mobili o pavimenti ad intarsio.
Le caratteristiche di basso assorbimento ne
consente l’utilizzo in ambienti umidi, rendendole indicate per la posa in bagni e cucine
e per la realizzazione di lavandini e lavabi.
Le applicazioni riguardano interni residenziali, punti vendita, show-room, strutture
commerciali ed i settori dell’ospitalità, del
benessere e del lusso, ed includono pareti,
rivestimenti, superfici decorative, di appoggio ed espositive, piani, banconi, espositori,
arredi, complementi e pavimentazioni intarsiate in marmo o altri materiali, oltre a
parquet in legno •
www.teknats.com
un design essenziale
e un’accurata ricerca tecnologica
per un prodotto d’eccellenza
adattabile alle diverse esigenze
“Quasar” di Tobia Scarpa per Gregoris
In occasione di Euroluce 2011, l’azienda
Gregoris, marchio emergente nel settore
dell’illuminazione a Led, presenta Quasar,
la nuova collezione, disegnata da Tobia
Scarpa, di lampade realizzate dal pieno di
alluminio che utilizzano questa tecnologia,
disponibili nelle versioni da terra, a sospensione, a soffitto e applique. Un design essenziale e un’accurata ricerca tecnologica
per un prodotto d’eccellenza, adattabile
alle diverse esigenze dei settori residenziale,
commerciale, industriale e contract.
Il corpo centrale delle sospensioni e delle
lampade da terra può ospitare un numero
variabile di bracci, configurati a sei o dodici
led, inclinabili fino a 45° in entrambe le direzioni oltre l’asse orizzontale, e con la possibilità di orientare il fascio luminoso sia verso
l’alto che verso il basso.
Grazie ad una ricerca tecnica di qualità, le
lampade Quasar risolvono dunque il problema della direzionalità della luce a led,
caratteristica ontologica di questa nuova
tecnologia, per dare spazio ad un piacevole effetto di illuminazione diffusa, dimmerabile oltre che governabile a distanza attraverso un dispositivo di controllo remoto
preposto a quest’utilizzo, garantendo un
basso consumo di energia elettrica •
www.gpesrl.com
KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 51
INNOVAZIONI TECNOLOGICHE | a cura di kyoss
Mapelastic
Mapelastic è una malta bicomponente a
base di cementi, inerti selezionati a grana
fine, additivi speciali e polimeri sintetici in
dispersione acquosa, secondo una formula
sviluppata nei laboratori di ricerca Mapei.
Miscelando i due componenti si ottiene
un impasto scorrevole facilmente applicabile anche in verticale in spessore fino a 2
mm in una sola mano. Mapelastic, grazie
all’elevato contenuto di resine sintetiche e
alla loro qualità, possiede una eccellente
adesione su tutte le superfici in calcestruzzo e muratura; dopo indurimento crea uno
strato flessibile ed impermeabile a CO2, SO2,
cloruri e solfati •
www.mapei.it
unità di recupero calore Nicoll
Risparmio energetico alla portata di tutti
grazie alle unità di recupero calore di Nicoll: un sistema brevettato che permette di
purificare gli ambienti, eliminando umidità
e muffe, consente di recuperare fino al 70%
di energia. L’intuizione alla base del prodotto è semplice: veicolare l’aria esausta delle
stanze all’esterno e reintrodurre aria pulita
e riscaldata. Lo scambio termico consente, a seconda delle stagioni, un significativo risparmio energetico grazie al recupero
termico che contribuisce a ottimizzare la
resa energetica della propria abitazione.
52 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
Il sistema di Nicoll è, infatti, progettato per
l’installazione su ambienti di dimensioni di
circa 30 mq: ogni stanza della casa potrà,
quindi, avere un dispositivo autonomo in
grado di riciclare l’aria e, contemporaneamente, riscaldarla attraverso lo scambio
termico all’interno del condotto che attraversa il muro esterno dell’abitazione. Il
recuperatore è facile da montare e può
essere installato da chiunque in ogni tipo di
costruzione: una volta eseguito il carotaggio della parete sarà necessario tagliare il
tubo a seconda dello spessore della pare-
te, montare lo scambiatore esterno e il filtro
interno. Intuitivo è anche il funzionamento:
il sistema si attiva automaticamente a intervalli regolari e l’utente potrà quindi scegliere una delle tre velocità a disposizione. La
silenziosità del recuperatore, infine, assicura
- in qualsiasi momento della giornata - un
elevato comfort termico con un basso impatto acustico •
www.nicoll.it
abitare la natura
la tua casa in legno
Noi della LEGNOMAX riteniamo che vivere in una casa in legno dia un senso di benessere difficilmente riscontrabile in altre costruzioni; la salubrità e il comfort di una casa in legno sono senza paragoni, le muffe sono pressoché inesistenti e non vengono rilasciate sostanze inquinanti. Il
nostro scopo è quello di soddisfare la vostra esigenza di vivere in ambienti salubri, con tecnologie e materiali privi di emissione tossiche o nocive,
che possono influire negativamente sulla salute delle persone che vi abitano. LEGNOMAX ha creato una rete di partner, fidati ed esperti e vi offre
una squadra di collaboratori con competenze specifiche in ogni ambito, in grado di fornirvi un prodotto unico e su misura delle vostre esigenze.
Via Malacarne, 30 • 36100 Vicenza • Tel. 0444 30.23.84 • Fax 0444 31.40.00 • www.legnomax.it
news | a cura di kyoss
Eco-network lancia
“Progetta la Casa Divisibile under 30”
in gara idee di casa in funzione del nucleo familiare
L’ente banditore, nato in Brianza dal 1995
con il fine di promuovere la sostenibilità
ambientale attraverso una fitta proposta
di corsi di formazione ed eventi di comunicazione, iniziative rivolte in particolare alle
imprese del territorio, ha indetto il concorso
“Progetta la Casa Divisibile” all’interno di
Habitat Clima, manifestazione che si terrà
a Monza dal 17 al 19 Settembre 2011. All’interno di questa mostra-convegno, giunta
alla 6° edizione e centrata proprio su tematiche quali il risparmio energetico, la bioarchitettura e la sostenibilità ambientale,
si vuole concedere spazio a promettenti
e giovani architetti/progettisti attraverso
l’istituzione di questo concorso. Tale iniziativa assume significato analizzando l’attuale
contesto sociale: questo infatti è oggi più
che mai caratterizzato da una maggiore
flessibilità nelle relazioni personali e familiari;
a causa sia di divorzi e separazioni, sempre
più numerosi tra le coppie italiane, sia della
differenziazione sociale che porta il futuro dei figli lontano dalle mura di casa dei
propri genitori, la famiglia contemporanea
è caratterizzata da maggiore incertezza e
variabilità, soprattutto se pensata sull’arco
di 20 e 30 anni. Fino ad oggi si è sempre
pensato alla casa come luogo e spazio
da dove il nucleo familiare, inscindibile e
duraturo, vive ed organizza la propria vita
lungo tutto la sua esistenza, quindi per almeno 40/50 anni. Ragionare su una casa
divisibile già in fase di progettazione prima
e di costruzione poi, permette con maggiori facilità e minor costi, l’utilizzo in modo
diverso e dinamico dello spazio abitativo.
Il partecipante al concorso dovrà presentare un progetto (già realizzato o semplicemente un progetto di idee non ancora realizzato) di uno spazio abitativo con
caratteristiche di flessibilità in funzione di
possibili mutamenti del nucleo familiare a
cui è destinato. Partendo da una soluzione iniziale, all’interno del progetto devono
essere esplicate e mostrate le diverse configurazioni, sia intermedie che finali, che la
struttura abitativa può assumere, prevedendo dunque una divisone degli spazi
e un loro differente uso in base alle necessità specifiche di chi occupa lo spazio
abitativo. Finalità del progetto è quello di
permettere maggiore flessibilità abitativa
attraverso l’integrazione di soli elementi
edilizi. Il termine per la presentazione degli
elaborati è fissato per il prossimo 15 luglio.
Sono previsti tre vincitori finali del concorso •
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stop alla deforestazione entro il 2020
ecco l’obiettivo da raggiungere secondo il WWF
“I politici e le imprese devono porsi degli obiettivi audaci per fermare la perdita
delle foreste, per conservare la biodiversità e combattere i cambiamenti climatici”:
è questo il chiaro messaggio lanciato dal
WWF nel primo capitolo del Report Living
Forests (sviluppato dall’associazione con
l’Istituto Internazionale Applied Systems
Analysis - IIASA), che celebra l’Anno internazionale delle Foreste proclamato dall’ONU
per il 2011. Se non si interviene subito, infatti,
oltre 230 milioni di ettari di foresta scompariranno entro il 2050. Per evitare che ciò avvenga bisogna smettere di abbattere aree
forestali e impegnarsi a mantenere alta la
qualità delle aree ancora esistenti. “Stiamo letteralmente sprecando le foreste del
pianeta e fallendo il tentativo di risolvere
questioni politiche fondamentali come la
54 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
governance e gli incentivi economici capaci di mantenere questi ambienti ancora vitali” ha dichiarato Rod Taylor, direttore
del WWF Internazionale Foreste. L’Italia in
questo ambito non si presenta come il Paese più responsabile essendo uno dei primi importatori di prodotti legnosi dal bacino del Congo, il primo mercato europeo
per il legno camerunense, uno dei principali mercati per il ramino delle ultime foreste del sudest asiatico, un legno morbido
utilizzato principalmente per battiscopa e
cornici e, come se non bastasse, si classifica quarta nella deplorevole classifica dei
paesi europei che importano legname ‘illegale’, dopo Finlandia, Gran Bretagna e
Germania •
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il legno nelle nostre case
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news | a cura di kyoss
la smart city parlerà portoghese
Parades, in Portogallo, è la città scelta
per essere trasformata in smart city
Nascerà nel 2013, avrà una superficie di
17 chilometri quadrati, potrebbe generare
“decine di migliaia” di posti di lavoro e qui
si riuniranno 12.000 soci, molti dei quali di
piccole e medie imprese nel settore della
tecnologia. Questo è quanto ha assicurato
Steve Lewis, presidente di Living Planit ed
ex dirigente Microsoft che gestirà la Planit
Valley Technology. Il territorio in questione si
trova in Portogallo, a Parades. Una cittadina
che vedrà inglobata in ogni sua struttura ed
edificio una tecnologia in grado, secondo
gli studi effettuati, di migliorare l’efficienza
energetica della città e la sostenibilità complessiva. Si potrà monitorare il proprio consumo di acqua o di energia, si punterà a
migliorare le condizioni di vita degli abitanti
e a ridurre al minimo l’uso di risorse naturali
e gli sprechi. La piattaforma di ricerca sarà
un vero e proprio laboratorio vivente su
scala urbana, attuato in modo sostenibile,
con tecnologie che migliorano la qualità
della vita, dagli edifici intelligenti a soluzioni
avanzate per la mobilità, trasporti e comunicazioni. Il ruolo di Microsoft sarà cruciale
in quanto fornirà i mezzi necessari per coordinare i sensori sparsi per la città con la
piattaforma Azure: le informazioni trasmesse da questi dispositivi saranno diverse e
necessarie a mantenere la situazione sotto
controllo.Si stima che le persone coinvolte
nella realizzazione saranno circa 250mila e
che serviranno più di 14 miliardi di dollari
per completare il tutto: cifre importanti per
un progetto ambizioso •
•www.geometra.info/La-smart-city-parler-portoghese_news_x_8757.html
quartiere extra-lusso a Padova
un grattacielo di 108 metri, loft panoramici e giardini pensili
Il quartiere tra via Valeri e via Trieste, a Padova, nel 2014 avrà un volto nuovo. Il cantiere, infatti, aprirà tra poco per realizzare
questo progetto, nel quale saranno investiti
130 milioni di euro (compresi i 30 spesi per il
terreno ex comunale). Presto all’opera 300
operai per PP1, il nuovo piano urbanistico
firmato Boris Podrecca. Così nascerà anche
la torre più alta della città, che misurerà 108
metri e che di notte sarà illuminata da luci
cangianti. L’edificio ospiterà loft panoramici, giardini pensili, solarium, piscine e appartamenti di lusso provvisti di ogni comfort e
caratterizzati da finiture di pregio. Inoltre
è assicurato il risparmio energetico e una
control-room attiva 24 ore su 24.
Ma nel piano di Podrecca c’è anche un parco,
una piazza e decine di villette ultra-moderne.
56 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
La proposta urbanistica, oltre ad un cambiamento estetico della città contribuirà
anche al cambiamento della viabilità con
la creazione di una vasta area pedonale
e un mega parcheggio da oltre 1.400 posti auto. L’assessore all’urbanistica Ivo Rossi
ha espresso soddisfazione per questo piano
che pare produrrà un ricavo di 180 milioni di
euro: “Penso ai quartieri anni ‘50 e ‘60 con
un tessuto edilizio povero, ma anche alla
prima zona industriale altrimenti destinata
a venir cannibalizzata dalle immobiliari. Nonostante la crisi, iniziative come questa del
PP1 rendono possibile il futuro di Padova” •
•www.geometra.info/Quartiere-extra-lusso-a-Padova_news_x_6259.html
KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 57
news | a cura di kyoss
libro bianco per città accessibili, proposto
il “disability manager”
per l’abbattimento delle barriere architettoniche
Una serie di linee guida e consigli utili a tutti gli enti locali in materia di abbattimento
delle barriere architettoniche e trasporti
pubblici e la proposta di istituire la figura
del “disability manager” per i Comuni sopra
i 50 mila abitanti, un Osservatorio territoriale sulla fruibilità degli spazi e un Tavolo di
confronto nazionale permanente. Fresco
di stampa, il Libro bianco per l’accessibilità e la mobilità urbana è pronto per essere
distribuito. Voluto dal ministero del Lavoro,
della salute e delle politiche sociali insieme al Comune di Parma, dopo la presentazione ufficiale a Roma di metà aprile, il
volume sarà donato a tutti i capoluoghi di
provincia mentre gli altri Comuni potranno
trovarlo in libreria (Franco Angeli editore)
a partire dai primi di maggio. L’obiettivo?
“Un welfare moderno - si legge nella prefazione del ministro Maurizio Sacconi - deve
rispondere ai bisogni delle persone disabili.
E per raggiungere i traguardi che la comunità internazionale ha posto e creare città
a misura di persona è necessario un nuovo
patto di collaborazione attiva tra tutti i livelli
di governo e le realtà sociali. La sfida che
abbiamo di fronte è quindi prima di tutto
culturale”.
Il risultato è il Libro bianco per l’accessibilità e la mobilità urbana. Il testo si divide in
due parti: nella prima vengono descritti i
criteri per una migliore fruibilità dei luoghi
di vita, scuola e lavoro e le linee guida per
una maggiore accessibilità dei trasporti,
dei servizi e dell’informazione, vengono
proposti strumenti di incentivazione e
controllo e suggerite azioni sinergiche e
trasversali alle amministrazioni locali; la seconda parte invece “raccoglie 26 tavole
di consigli pratici: dalla scelta dei materiali alla domotica, passando per lo sport,
il turismo, le politiche abitative e culturali,
le stazioni e gli aeroporti”, dice Benedetta
Squarcia, responsabile del Servizio politiche per i disabili del Comune di Parma.
Seguono i principali riferimenti legislativi in
materia e il testo della Convenzione Onu
sui diritti delle persone con disabilità •
• www.geometra.info/Dialogo-critico-sullurbanistica-da-Cittàterritorio_news_x_328.
html
sì a Bolzano e Trento per programma comune
reinserimento al lavoro
Gli imprenditori del settore edile che offriranno un contratto a persone oltre i 50 anni
di età, ad invalidi oltre il 46%, a persone
reduci da un periodo di detenzione o ad
appartenenti ai gruppi sinti o rom, riceveranno un contributo una tantum compreso
tra i 2 e i 5mila euro. Questo è un esempio
di come procedere al reinserimento. L’Unione Europea ha dato via libera alla richiesta
della Province di Bolzano e Trento di presentare un programma comune per la ricollocazione dei lavoratori che hanno perso l’occupazione. Il Fondo sociale europeo,
spiega una nota della Provincia di Bolzano,
darà vita ad un bando che prevede incen-
58 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
tivi per i datori di lavoro che assumono
personale attingendo ad una serie di categorie considerate svantaggiate. L’Unione Europea ha istituito un fondo europeo
di adeguamento alla globalizzazione
(FEG) allo scopo di fornire un sostegno a
quei lavoratori in esubero a causa della
crisi economica. La normativa prevede
che, per dare il via libera all’intervento
ci debbano essere, per rientrare nei parametri UE, almeno 500 lavoratori di uno
stesso settore che negli ultimi 9 mesi hanno perso la propria occupazione •
• www.fse.provincia.tn.it
SALUTE! | Rubrica pubbliredazionale A CURA DI KYOSS IN COLLABORAZIONE CON MEDICA GROUP
amo il mio lavoro
Medicina del Lavoro • per proteggere il partner più
prezioso delle aziende: le risorse umane
Inizia da questo numero una rubrica sulla salute. Perché anche nel mondo dei
professionisti dell’edilizia è fondamentale
rispettare le regole per garantire e garantirsi un lavoro sicuro ed efficace. Questo riguarda non solo ovviamente il mondo dei
cantieri edili, dove la salute e la sicurezza
sono il primo, indispensabile principio per
poter ben lavorare, ma riguarda anche il
mondo degli studi e delle imprese edilizie.
Perché solo una “buona” salute garantisce
un “buon” lavoro. Ogni mese, quindi, Kyoss
Spazi affronterà una particolare tematica
al riguardo, avvalendosi della collaborazione del dottor Alessandro Lampreda di Medica Group. Questo mese si parla dell’importanza della Medicina del Lavoro.
Regole e norme per lavorare e far lavorare
bene i propri dipendenti: ecco cosa assicura la Medicina del Lavoro.
“Spesso questa disciplina è vista come una
gabella per i titolari di aziende e invece
non deve essere così - spiega il dottor Alessandro Lampreda - ci sono leggi e norme
60 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
da seguire che servono proteggere e curare il partner più prezioso che ogni azienda
possiede: le risorse umane. La Medicina del
Lavoro non si occupa solo dell’ambiente lavorativo dell’operaio generico, ma è
un’attività che va al di là di questo e abbraccia l’azienda tutta, il posto di lavoro e
solo alla fine i singoli lavoratori”.
Il medico del lavoro ha la facoltà di valutare le reali capacità fisiche di ogni lavoratore, per collocarlo nel ruolo giusto nonché,
sa riconoscere e cerca di prevenire eventuali danni nella capacità lavorativa del
singolo: “Tutto questo per rendere più efficace ed efficiente l’azienda stessa”.
Il punto fondamentale per il titolare
dell’azienda, spesso restio ad affidarsi ai
professionisti della Medicina del Lavoro,
deve essere, come spiega Lampreda: “Non
quanto mi costa la medicina del lavoro,
ma quando costa un’azienda non salubre
sia in termini di rischi materiali sia a livello
finanziario. Perché non va dimenticato che
un’azienda ben gestita e che mostra dei
miglioramenti, ottiene anche delle riduzioni
importanti sui premi dell’Inail”. I principali protagonisti della Medicina del Lavoro
sono il titolare, seguito dai lavoratori con il
loro rappresentante, il tecnico valutatore
della sicurezza e, ovviamente, il medico del
lavoro, che è il responsabile della parte sanitaria: “Solo con la collaborazione fattiva
di tutti e quattro si ottiene un buon risultato - sottolinea Lampreda - sia nella valutazione dei rischi sia nella visita medica dei
lavoratori e anche nella scelta di eventuali
disposizione di protezione e formazione.
Perché anche la formazione, dopo la visita
medica, è di fondamentale importanza. Il
pericolo più grande, infatti, spesso deriva
dalla confidenza che il lavoratore ha con
la macchina. Non bisogna mai stancarsi di
fare formazione ed insegnare procedure a
prova di qualsiasi ingenuità”.
Se l’azienda collabora attivamente con gli
specialisti della Medicina del Lavoro, i risultati non potranno che essere positivi. E c’è
chi l’ha già fatto: basti pensare, per esempio, ad alcune aziende metalmeccaniche
che, come racconta Lampreda: “Negli
anni Ottanta avevano al loro interno il 100%
dei lavoratori sordi o sofferenti di gravissimi
disturbi dell’udito, mentre oggi hanno il
100% di lavoratori sani” •
se l’azienda collabora
attivamente con gli
specialisti della Medicina
del Lavoro, i risultati non
potranno che essere positivi
• Alessandro Lampreda, medico dietologo e
mesoterapista, competente in medicina del
lavoro e presidente del Poliambulatorio
Medica Group.
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KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 61
DOMOTICA | a cura di kyoss
insieme per la domotica
del futuro
presentato oggi Home Lab, il consorzio
italiano di ricerca sulla domotica
Pensare e realizzare la casa del futuro.
Tutta made in Italy. Tra ricerca e innovazione. È questo l’obiettivo di Home Lab, il
consorzio italiano di ricerca sulla domotica, presentato il 20 aprile a Fabriano, nelle
Marche, e che nasce grazie alla volontà di
otto soci fondatori di fare sistema.
Capofila del progetto sono, infatti, imprese
ed enti leader del settore: Ariston Thermo,
Gruppo Elica, Indesit Company, Loccioni,
MR&D Institute, Spes, Teuco-Guzzini e Università Politecnica delle Marche. Un progetto, quello di Home Lab, basato sull’open
innovation, e cioè la condivisione di obiettivi e visione strategica, con un effetto di
moltiplicatore sui risultati della ricerca.
Scopo del consorzio sarà la definizione di
standard di comunicazione e interoperatività tra i vari prodotti e servizi all’interno
62 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
della casa, con obiettivi di efficienza energetica e prestazioni sempre migliori, lo
studio e l’implementazione di sensori e di
tecnologie in grado di migliorare la qualità
e la funzionalità degli ambienti domestici.
Inoltre, il consorzio si prefigge di funzionare
anche come “abilitatore tecnologico” nei
confronti delle imprese che operano con
prodotti e servizi all’interno dell’abitazione,
mettendo loro a disposizione un network
di primissimo livello costituito da università,
centri di ricerca e fonti tecnologiche internazionali. Home Lab vuole diventare un
interlocutore privilegiato verso istituzioni
pubbliche e di ricerca e, dopo una prima
fase fisiologica di rodaggio, sarà aperto
a tutti quelli che vorranno partecipare.
“Home Lab è una grande occasione per
le imprese italiane che realizzano prodotti
o servizi per la casa - ha dichiarato Andrea
Merloni, presidente di Indesit Company le singole competenze ed eccellenze se
messe a sistema si moltiplicano in maniera
esponenziale, creando così le condizioni
per competere ad armi pari con i migliori
distretti tecnologici del mondo”. Secondo il neo presidente del consorzio, inoltre:
“L’automazione della casa sarà un mercato potenzialmente enorme e dobbiamo essere pronti a cogliere questa sfida.
Le imprese italiane del settore non hanno
nessun gap tecnologico per poter competere con la concorrenza internazionale”. “L’obiettivo del consorzio - ha aggiunto
Merloni - è quello di dare due grandi vantaggi ai consumatori, già nel giro dei prossimi tre quattro anni”. Il primo è quello di
dar loro “apparecchi che consumeranno
pensare e realizzare la casa del futuro,
tutta made in Italy, tra ricerca e
innovazione • è questo l’obiettivo
di Home Lab
di meno, grazie all’integrazione con altri
apparecchi per la casa”; il secondo è di
facilitare il controllo degli elettrodomestici
e avere nuove funzioni “grazie al fatto che
l’interfaccia di questi prodotti potrà essere
su Ipad, telefonino, tv di casa o altri elettrodomestici”.
Il consorzio punta a funzionare anche
come “abilitatore tecnologico” nei confronti delle imprese che operano con prodotti e servizi all’interno dell’abitazione,
mettendo loro a disposizione un network
di primissimo livello costituito da università,
centri di ricerca e fonti tecnologiche internazionali.
“La nascita del consorzio - ha dichiarato
Gian Mario Spacca, presidente della Regione Marche - è la dimostrazione che
questo territorio è ancora molto vivo, con
imprese sane, capaci di innovare, e che
rappresentano una grande risorsa per il
Paese. Con questo progetto, le imprese
coinvolte, tutte ad alto tasso di innovazione, condividono conoscenze, produzione, ricerca. La Regione Marche, da parte
sua, sostiene con convinzione ed energia
la ricerca nel campo della domotica, soprattutto la ricerca dell’abitare rivolta agli
anziani, per la quale abbiamo appena
stanziato 16 milioni di euro”.
Nel frattempo sono già partiti tre progetti.
Il primo riguarda l’utilizzo della micro-generazione; il secondo la centralizzazione
del riscaldamento di casa nella caldaia,
permettendo a tutti gli elettrodomestici
di servirsi dell’acqua dalla caldaia; il terzo è il livellamento energetico all’interno
della casa. Altri temi di ricerca sui quali si
lavorerà sono le Smart Grid e Local Smart
Grid, la misura e il controllo della qualità
ambientale domestica (aria, temperatura,
illuminazione, acqua, etc.), la sensoristica, i
sistemi integrati di controllo e automazione
domestica, i protocolli di comunicazione
smart e l’adattamento e l’implementazione di tecnologie e sistemi terzi. E l’obiettivo
di Home Lab vuole essere quello di diventare un interlocutore privilegiato verso istituzioni pubbliche e di ricerca e, dopo una
prima fase di rodaggio, sarà aperto a tutti
coloro che vorranno partecipare. “Il consorzio - ha rimarcato Andrea Merloni - sarà
aperto a tutti coloro che saranno interessati a sviluppare sistemi domotici integrati” •
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KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 63
BIOEDILIZIA | a cura di kyoss
la Cattedrale Vegetale
• La Cattedrale Vegetale in costruzione.
una vera cattedrale gotica
• composta da tre navate
formate da ottanta colonne
di rami intrecciati
64 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
Cosa ci fa una Cattedrale vegetale a 5 navate, alta 21 metri, lunga 28,5 e larga 24, ai
piedi del Monte Arera, a Bergamo? È il progetto che la città lombarda ha presentato
lo scorso settembre, in occasione dell’Anno
Internazionale della Biodiversità. Il progetto,
inserito nella cornice spettacolare del Parco
delle Orobie Bergamasche, coinvolge i Comuni di Oltre il Colle, Roncoello e Ardesio, e
il Centro Etica Ambientale di Bergamo. Lo
scorso 4 settembre è avvenuta l’inaugurazione dell’opera di Land Art, una struttura
ecologica al 100%, progettata dall’architetto Giuliano Mauri, scomparso nel 2009 e destinata a divenire una faggeta.
La Cattedrale è un centro propulsivo e attrattivo di forte impatto culturale e ambientale: un monumento evocativo, costruito
interamente da materiale vegetale autoctono, secondo l’antica arte dell’intreccio e
della costruzione vegetale che da sempre
ha accompagnato la relazione uomo-natura, esplorata in tutta la carriera artistica di
Giuliano Mauri.
La Cattedrale è stata realizzata su un dosso
isolato e circondato da una cortina naturale di alberi, sull’avvio del percorso di salita
verso il Monte Arera. Sorge in un contesto
naturalmente isolato e intimo dal quale è
possibile godere della vista delle cime del
Pizzo Arera e dell’Alben, oltre che delle vallate circostanti, ma è facilmente raggiungibile
a piedi anche da escursionisti poco esperti.
È ubicata nei pressi di Malga Costa ed ha
le dimensioni di una vera cattedrale gotica
composta da tre navate formate da ottanta
colonne di rami intrecciati, alte dodici metri e di un metro di diametro; all’interno di
ognuna è stato messo a dimora un giovane
carpino. Le piante cresceranno di circa 50
• Alcuni schizzi di Mauri.
centimetri all’anno. Con i tagli e le potature saranno adattate a formare fra qualche
anno una vera e propria “Cattedrale Vegetale”. La struttura ha un rettangolo di base di
82 metri per 15, un’altezza di 12 metri e copre
un’ area di 1.230 metri quadrati.
Nel corso degli anni gli artifici costruiti per
accompagnare la crescita delle piante
marciranno e lasceranno completamente il
posto ai carpini: allora la natura avrà preso il
sopravvento. La Cattedrale è scandita da 5
navate e 42 colonne, la sua struttura è composta da 1.800 tronchi di abete, 600 rami di
castagno, 6.000 metri di piccoli tronchi di
nocciolo uniti assieme da corde, chiodi e legno flessibile, nell’arte antica dell’intreccio.
Tra alcuni anni all’interno della Cattedrale
vegetale cresceranno 42 piante di faggio e
l’edificio verde si trasformerà in una foresta,
un trionfo della natura sull’uomo. L’edificio
• La realizzazione della Cattedrale Vegetale.
non solo rappresenta un motivo di orgoglio
del Parco delle Alpi Orobie, ma anche una
grande conquista per la società e la cultura
del vivere Green. L’installazione di Land Art
dell’artista lombardo è stata l’opera principale dell’edizione Arte Sella 2001, nell’ambito di Incontri Internazionali Arte Natura,
un’opera di grande fascino e suggestione,
ma anche strumento di ripristino e valorizzazione ambientale della Provincia di Trento.
Ecco le parole dell’artista in occasione della
realizzazione: “All’interno di questi edifici che
io sto costruendo ci saranno delle piante
di carpino. Costruisco artifici per accompagnare le piante nei vent’anni che servono loro per diventare adulte. Dopo questo
tempo le strutture sono destinate a marcire,
a diventare terra. Al loro posto, stante una
potatura annuale, ci saranno ottanta piante
a forma quasi di colonna che ricorderanno
comunque il mio lavoro. Quattro filari di alberi per la Cattedrale che ho sempre sognato.
Tra vent’anni la gente si accorgerà che c’è
stata la creazione della natura che ha dialogato con l’uomo, che è poi quello che l’uomo ha sempre fatto. La dimenticanza è solo
la nostra di non sapere, di non riconoscere
più”. La Cattedrale sorge al centro di una
radura silenziosa circondata da una cortina
naturale di alberi ed ha una struttura aperta
e percorribile in ogni direzione. è destinata,
nel tempo, a diventare teatro naturale per
eventi legati ad altre discipline della creatività, luogo di sosta per momenti formativi ed
educativi •
• www.artesella.it/percorso/31.html
• www.parcorobie.it
KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 65
BIOEDILIZIA | a cura di kyoss
la Cattedrale è scandita da 5 navate
e 42 colonne, la sua struttura è composta
da 1.800 tronchi di abete, 600 rami di
castagno, 6.000 metri di piccoli tronchi di
nocciolo uniti assieme da corde, chiodi e
legno flessibile, nell’arte antica dell’intreccio
Giuliano Mauri
Nato a Lodi Vecchio nel 1938, dove è morto
nel 2009. Giuliano Mauri è stato protagonista
internazionale di numerosi interventi ambientali, museali e teatrali in Italia e all’estero
attraverso un lavoro che lo ha identificato
come principale interprete italiano e artista di fama mondiale all’interno di un movimento artistico che ha lavorato e lavora tra
land art, art in nature, installazioni e scultura
e il cui presupposto fondamentale si basa
sul rapporto tra uomo e ambiente naturale.
L’opera di Giuliano Mauri - riconoscibile nella
relazione tra arte e architettura sviluppata
attraverso grandi installazioni abitabili e realizzate con materiali naturali come legno,
terra, arbusti e corde - si configura come
segno artistico innovativo che trova nel tempo e nell’andamento di crescita naturale
degli elementi vegetali accolti al suo interno, una dimensione critica e sperimentale di
fortissima attualità. Tra i suoi lavori si ricordano i grandi “Mulini” che girano per un vento
immaginario, la “Scala del Paradiso” lunga
66 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
centoquaranta metri, il Bosco sull’isola alla
sorgente del Tormo nel lodigiano, gli osservatori estimativi a Gorliz, in Germania, e a Sgorzelec, in Polonia, realizzati per invitare i due
popoli di due terre di frontiera a osservarsi
lasciando alle spalle il peso di una storia che
li ha contrapposti. Nel 2001 edifica per Arte
Sella la sua prima “Cattedrale Vegetale” da
un’idea elaborata in oltre dieci anni di riflessione e progettazione che oggi richiama
oltre 10 mila visitatori all’anno. Nel 2003 per
la mostra “Le città invisibili” alla Triennale di
Milano realizza “Zenobia”, una grande sfera
risalibile all’interno mediante un sistema circolare a palafitta sorretto da rami. Numerose poi le chiamate in Italia e all’estero negli
anni seguenti tra cui si ricordano le grandi
opere-installazioni a Carvico (il “Reattore”,
una cupola di venti metri costruita intorno a
una sorgente d’acqua); la “Voliera per Umani” nel Parco di Monza e il Teatro alle foci del
Bisenzio a Cantagallo •
• Nella foto: Giuliano Mauri.
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KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 67
CORRISPONDENTI DAL MONDO I A CURA DELLA REDAZIONE DI KYOSS
spiagge, la Ue è per la modifica
del Decreto Legge Sviluppo
Commissione Europea: la concessione
per 90 anni sugli arenili e il rinnovo automatico
contrastano con le norme sulla concorrenza
Potrebbe slittare la pubblicazione del Decreto “Sviluppo” in Gazzetta Ufficiale. La privatizzazione delle spiagge, presente nel Dl,
lascia perplessi Unione Europea e Presidente
della Repubblica. Mentre Bruxelles ha chiesto chiarimenti sulla durata novantennale del
diritto di superficie, il Presidente Napolitano
propone dei ritocchi al testo da pubblicare.
Cosa prevede il Dl “Sviluppo”
Per incrementare l’efficienza del sistema turistico italiano, garantendo allo stesso tempo il
libero accesso alla battigia, il testo introduce
un diritto di superficie sulle aree inedificate
formate da arenili, con esclusione di spiagge
e scogliere. Le edificazioni esistenti possono
essere mantenute esclusivamente in diritto di
superficie, a meno che non risultino già di pro-
68 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
prietà privata, e devono essere regolarmente accatastate ai sensi della manovra estiva.
L’attività edilizia è consentita solo in diritto di
superficie e secondo la normativa vigente.
Sempre nel rispetto delle norme in vigore,
sono ammesse le attività di manutenzione,
ristrutturazione, trasformazione o ricostruzione
degli immobili situati in queste aree. Gli edifici che non risultano a norma di legge sono
acquisiti dal demanio e abbattuti a spese di
chi li ha realizzati. Per l’acquisizione del diritto
di superficie è necessario il pagamento di un
canone determinato dal Demanio in base
ai valori di mercato. Le imprese che intendono acquisire o mantenere il diritto sulle coste
devono aderire ai nuovi studi di settore ed
essere in regola con gli obblighi contributivi.
Nei territori costieri, inoltre, possono essere co-
stituiti con dpcm i distretti turistici alberghieri,
che costituiscono “Zone a burocrazia zero” e
godono di agevolazioni in materia amministrativa, finanziaria, per la ricerca e lo sviluppo. Sulla costa è infine incentivata la realizzazione di porti e approdi turistici.
Come funziona la normativa in vigore
Al momento le concessioni sulle aree demaniali sono valide per sei anni e possono essere rinnovate automaticamente. Il
che porta a dodici anni il diritto esclusivo
si sfruttamento delle spiagge. Dal momento che l’Ue ha già avviato una procedura
di infrazione contro questo meccanismo,
il Presidente Napolitano, secondo il quale
mancherebbero anche i requisiti di necessità e urgenza tipici di un decreto legge, ha
chiesto dei ritocchi prima della firma, che
non dovrebbe invece essere in discussione.
La posizione dell’UE
La Commissione Europea ritiene che il rinnovo automatico contrasti non solo con le
regole della concorrenza, ma anche con
la direttiva 2006/123/Ce – Bolkestein. Anche se Bruxelles non fissa una durata predeterminata delle concessioni, il rinnovo
automatico escluderebbe infatti gli altri
operatori dal mercato. A maggior ragione,
il diritto di superficie esteso a 90 anni non
sarebbe conforme al diritto comunitario,
che prevede concessioni per un periodo
appropriato e limitato e la libertà di stabilimento per le imprese dell’Unione in tutto il
mercato interno.
La posizione dell’Italia
Il Ministro per lo Sviluppo Economico Paolo
Romani sostiene invece la diversità dell’Italia,
con circa 25 mila aziende che operano nel
settore del turismo balneare, con la necessità
di garantire posti di lavoro e qualità. Per il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo
la norma tutela il territorio costiero. Favorevole al decreto anche il presidente di Fiba Confesercenti Vincenzo Lardinelli, che vede nella norma il rilancio dell’eccellenza italiana.
Critici invece Pd e Italia dei Valori, secondo
i quali una concessione per 90 anni equivarrebbe ad una vendita. Più duri Legambiente
e il presidente dei Verdi Angelo Bonelli, che
sostiene l’illegittimità della norma •
KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 69
energie | a cura di kyoss
70 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
fusione nucleare fredda?
sì grazie
energia pulita a basso costo • un team di scienziati
bolognesi inventa l’E-cat e subito il mondo scientifico si divide
Energia pulita a basso costo? “Fusione nucleare fredda - a Bologna ci siamo riusciti”!
Il controverso fenomeno delle reazioni nucleari a bassa energia fa discutere scienziati e non. Due scienziati dell’Università di
Bologna, il fisico Sergio Focardi e l’ingegnere Andrea Rossi hanno diramato una notizia a dir poco sconvolgente, affermando di
aver avuto successo in una delle più ardue
sfide che la scienza moderna si pone: la fusione fredda. Il team ha indetto una dimostrazione pratica riservata ad un pubblico
scelto di giornalisti, ricercatori e professori
che si è tenuta venerdì 14 gennaio in un
capannone industriale situato nell’hinterland bolognese.
Di possibili fonti di energia con reazioni di
fusione nucleare a bassa temperatura se
ne parla da tempo nel mondo. L’annuncio nel 1989 degli scienziati Fleischmann e
Pons suscitò speranze e illusioni. Per la prima
volta in Italia, davanti ad esperti, in un capannone avvolto dalla nebbia nella zona
industriale di Bologna, è stato realizzato un
processo di fusione nucleare fredda, utilizzando nichel ed idrogeno, capace di produrre un’energia incredibilmente superiore
a quella utilizzata per creare la reazione.
È la strada per ottenere energia pulita.
“La novità assoluta sta nel fatto che tutto
ciò viene prodotto da una macchina che
funziona come una stufetta elettrica di
casa”, spiega l’inventore, Andrea Rossi, ingegnere. Con lui Sergio Focardi, professore
emerito dell’Alma Mater, fisico di calibro,
in passato preside della facoltà di Scienze.
“L’idea si basa sul fatto che una pressione
molto alta può incrementare l’energia cinetica dei protoni per ottenere reazioni nucleari, è possibile avere pressioni alte con
forze relativamente basse, a questo punto
il candidato naturale per fornire pressione
poteva essere solo l’idrogeno e gli elementi
della tavola periodica di Mendelejev che
si prestavano a reagire con l’idrogeno erano molti, ma il nickel era il meno costoso”.
• A sinistra nella foto l’ingegnere Andrea Rossi
nella dimostrazione di E-Cat.
KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 71
energie | a cura di kyoss
L’esperimento
L’esperimento, “industriale più che scientifico”, dicono i docenti universitari, è stato
condotto in una stanzina di un capannone
in via dell’Elettricista, dove è stato installato
un catalizzatore di energia che occupa lo
spazio di un tavolo. Rossi spiega il funzionamento della macchina, il ricercatore Giuseppe Levi illustra una stima dell’energia
prodotta sulla base della misura di quanta
acqua viene vaporizzata al secondo. E al
termine Rossi conclude: “Si sono consumati 600 kilowattora e se ne sono prodotti
12mila”. Tra lo stupore generale, i due scienziati hanno dimostrato come un ridottissimo
reattore a fusione fredda a fronte di un’alimentazione di energia a regime di circa
400-450 W/h sia stato in grado di produrre
stabilmente un’energia 20 volte superiore,
di circa 12kW/h. Per innescare la reazione
sono stati utilizzati nichel e idrogeno.
Tuttavia nemmeno gli stessi Focardi e Rossi
hanno saputo completamente dimostrare in maniera teorica come una tale efficienza energetica, sia stata resa possibile:
ipotizzano che lo sprigionamento dell’energia, avvenga nel momento in cui il nichel,
riscaldato, fino alla cosiddetta temperatura
d’innesco, inizi a fondersi con gli atomi di
idrogeno, a formare del rame.
Il 29 marzo, è stato nuovamente riprodotto un esperimento dell’E-Cat, così è stato
battezzato il rivoluzionario catalizzatore di
energia, alla presenza di altri accademici
svedesi: i risultati sono stati ancora positivi.
Gli scienziati svedesi Sven Kullander e Hanno Essén, hanno affermato di aver assistito
ad processo nucleare, in quanto nessuna reazione chimica potrebbe produrre una tale
energia: da un reattore di soli 50 cm cubici
sono stati prodotti ben 25 kW/h di energia.
sono in grado di rispondere”, allarga le braccia l’ingegner Rossi.
Il futuro prossimo
“Questa tecnologia è stata creata per il
genere umano, come qualunque altra tecnologia che permette di vivere una vita
I commenti della comunità scientifica migliore. L’unico svantaggio della nostra
Il prototipo, già coperto da brevetto di pro- macchina è che infrange un paio di regole
prietà di Maddalena Pascucci, moglie di Ros- della fisica classica, e questo comporterà
si, è ora pronto per la produzione industriale e qualche tipo di resistenza da parte delle
la commercializzazione.“Sarà il prossimo pas- Lobby accademiche, sarà accettata solo
so”, dice Rossi. I fisici obiettano: “Dovremmo dopo che il processo verrà capito in modo
poter riprodurre l’esperimento in un nostro approfondito, ma questo non siginifca che
laboratorio, ma c’è il segreto industriale sul non può essere utilizzata nel frattempo. Stiaprocesso”.“Ci vuole cautela, il metodo scien- mo continuando la sperimentazione con
tifico esigerebbe verifiche, ad oggi non sap- l’Università di Bologna per tentare di spiepiamo cosa avviene dentro la macchina”. gare l’effetto termico. Vogliamo trovare la
“Siamo un’azienda, se mi chiedono di aprire correlazione fra il calore e lo spettro intorno
la scatola dovrei pagare i danni agli investi- ai raggi gamma, stiamo inoltre continuando
tori”, replica Andrea Rossi. “I costi? Posso dire ad analizzare le trasmutazioni atomiche ed
che l’apparecchiatura costa duemila euro isotopiche” - concludono i due ricercatori.
per Kilowatt di potenza e funziona con un Focardi e Rossi proseguono per il loro camgrammo di nichel”. Lo stesso ingegnere am- mino ed entro ottobre, promettono la remette: “Dietro questo processo non c’è una alizzazione di un primo impianto costituito
base teorica: per quale motivo avvengono da un reattore da 1 MW, che sarà probaquesti risultati lo abbiamo solo ipotizzato”. bilmente costruito in Grecia; nel frattempo
Il professor Focardi spiega perché un espe- gli scienziati continuano fermamente nella
rimento simile avvenga fuori dai laboratori produzione, richiedendo brevetti ed eseaccademici: “I miei colleghi non ci credo- guendo test ulteriori, e senza sosta lavorano
no, sono scettici. Non so come un protone di a quella che potrebbe essere l’invenzione
idrogeno possa entrare nel nucleo di nichel, del millennio, oltre che ad una nuova fisica •
ma avviene. Ed è la strada dell’energia per
l’umanità”. Comunque sia, sembra un grosso • www.italiamagazineonline.it/.../fusionepasso avanti. Per dire addio al petrolio? “Non fredda-focardi-rossi
• A destra nella foto il fisico Sergio Focardi.
• L’E-Cat.
72 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
il fisico Sergio Focardi
e l’ingegnere Andrea Rossi
hanno diramato nei giorni
scorsi una notizia a dir poco
sconvolgente, affermando
di aver avuto successo
in una delle più ardue sfide
che la scienza moderna
si pone: la fusione fredda
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RICERCA | a cura di kyoss
il legno a prova
di terremoto
presentati i risultati dei test effettuati
dall’Università di Trento su edifici
di nuova concezione interamente in legno
Prima della catastrofe giapponese di pochi
mesi fa, il più grave disastro naturale impresso nella memoria dei giapponesi dal dopoguerra è stato il terremoto che ha colpito
la città di Kobe il 17 gennaio 1995 alle ore
5.46: la terra ha tremato per 30 secondi a
una magnitudo 7,2 sulla scala Richter. Oltre
a causare ingenti danni a strade ed edifici,
il sisma provocò la morte di quasi seimila
persone. Da allora il governo giapponese
ha rafforzato ulteriormente gli investimenti
per la ricerca e la prevenzione antisismica.
E sempre nel 1995 a Miki, qualche decina di
chilometri da Kobe, venne costruita la piattaforma sismica sperimentale più grande al
mondo, in grado di riprodurre qualsiasi terremoto, anche di elevatissima magnitudo:
E-Defense, dove la lettera E sta per Earth, terra. È su questa piattaforma che nel 2007 viene eretta una palazzina in legno di 7 piani e
74 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
24 metri di altezza, per essere sottoposta
alla stessa onda sismica che colpì Kobe,
considerata la più distruttiva per le opere
civili. Il test ha coronato il successo di un
progetto di ricerca sull’edilizia sostenibile
denominato Sofie (Sistema Costruttivo Fiemme), teso a definire prestazioni e potenzialità del sistema costruttivo X-Lam (Cross
Laminated Timber): pannelli lamellari di legno massiccio di spessore tra i 5 e i 30 centimetri incollati a strati incrociati. Una tecnica
nata in Germania e perfezionata in Italia,
grazie alla collaborazione tra l’Istituto per
la Valorizzazione del Legno e delle Specie
Arboree del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ivalsa) e la Provincia Autonoma di Trento.
Mai al mondo, prima, una struttura interamente di legno di tali dimensioni aveva
resistito a una simile forza d’urto: il palazzo
ha oscillato per qualche secondo, si è sollevato leggermente ed è subito tornato nella
sua posizione iniziale, riportando danni minimi e riparabili con semplici interventi.
I risultati del progetto sono stati illustrati il
12 aprile scorso in una conferenza stampa
in Università dai responsabili del progetto,
il professor Maurizio Piazza e il ricercatore
Roberto Tomasi, alla presenza del rettore
dell’Università di Trento, Davide Bassi, e del
direttore del Dipartimento di Ingegneria
meccanica e strutturale, Luca Deseri. Alla
conferenza stampa è intervenuto anche
Lino Pelanda della ditta Legno più Case di
Condino, azienda partner tecnico del progetto che ha realizzato l’edificio sottoposto
a prova sismica.
Progetto “Chi Quadrato”
Le simulazioni sono state condotte nell’am-
Test Università di Trento
bito del progetto industriale “Chi Quadrato”, finanziato dalla Provincia autonoma di
Trento, che ha visto la forte collaborazione
degli ingegneri dell’Università di Trento con
il mondo industriale e che si inserisce in un
filone di ricerca, particolarmente attivo negli ultimi tempi, dedicato alla sicurezza e
alla sostenibilità edilizia che sfrutta proprio
il legno.
L’effetto dei terremoti sugli edifici
in legno
Gli edifici multipiano con una struttura realizzata con questo materiale naturale, più
flessibile e con una minore densità (massa volumica), risultano essere più sicuri in
caso di terremoto, perché resistono meglio
alle sollecitazioni sismiche sulla struttura. Si
presentano dunque come alternativa particolarmente valida rispetto ad altri mate-
riali da costruzione soprattutto nelle zone
ad elevato rischio sismico, come le recenti
applicazioni in Abruzzo per la ricostruzione
post-terremoto (progetto C.A.S.E) hanno
dimostrato. La prima fase della sperimentazione, condotta presso il Laboratorio prove
strutture e materiali del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Strutturale dell’ateneo trentino, è stata volta a caratterizzare
i sistemi di collegamento e le pareti che
costituiscono la struttura dell’edificio. I primi risultati hanno permesso di ottimizzare la
tecnologia costruttiva e di creare un database di dati sperimentali, necessari per la
progettazione dell’edificio necessario per
la simulazione. L’edificio è stato poi sottoposto a prova su tavola vibrante presso il laboratorio TreesLab della Fondazione Eucentre
di Pavia, centro di ricerca internazionale
nel campo dell’ingegneria sismica.
• Il progetto Sofic.
KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 75
RICERCA | a cura di kyoss
per garantire non solo la salvaguardia
delle vite umane ma anche un minore
impatto economico nelle fasi di
riparazione dell’edificio
Caratteristiche tecniche dell’edificio
La struttura ha una pianta di dimensione 5
m x 7 m e si sviluppa su tre livelli: piano terra, primo piano e sottotetto per un’altezza
massima al colmo di 7,65 m. Gli orizzontamenti sono realizzati in legno con solai a
cassoni accostati dello spessore di 140 mm
realizzati dalla ditta, ai quali sono sovrapposti e chiodati pannelli in OSB dello spessore
di 15 mm. La copertura è a due falde. Le
pareti strutturali sono del tipo intelaiato con
pannelli di rivestimento in OSB dello spessore di 15 mm chiodato su entrambi i lati. Il
telaio interno delle stesse è realizzato con
montanti e traversi in legno KVH con sezioni
160 x 60 mm e 160 x 100 mm.
I risultati dei test
“I risultati delle prove sismiche - spiega Roberto Tomasi del Dipartimento di Ingegneria meccanica e strutturale - hanno confermato che la struttura è in grado di soddisfare i requisiti di prestazione richiesti dalla
normativa vigente italiana nelle zone a più
alta sismicità, senza mostrare alcun danno
agli elementi strutturali. Successivamente lo
stesso edificio ha dimostrato di poter sopportare terremoti di intensità maggiori con
un livello di danno limitato. La procedura
di prova si è conclusa con un terremoto in
grado di produrre un accelerazione massima al suolo pari a 1 g, valore che è stato
registrato nelle zone maggiormente colpite
dal terremoto del Giappone”.
“Abbiamo condotto un’estesa campagna
sperimentale - commenta il professor Maurizio Piazza, coordinatore del progetto - per
dimostrare come sia possibile, attraverso
l’impiego del legno, ottenere elevate prestazioni sismiche con un limitato livello di
danneggiamento, garantendo quindi non
solo la salvaguardia delle vite umane ma
anche un minore impatto economico nelle
fasi di riparazione dell’edificio. Alcuni sistemi
costruttivi come quelli a telaio ligneo, che si
stanno imponendo anche nel nostro Paese,
sono infatti tra i sistemi costruttivi più diffusi
al mondo e largamente utilizzati in Paesi ad
alta sismicità, come America e proprio in
Giappone. Ad aiutarne la diffusione in Italia
contribuisce senz’altro l’alto grado di prefabbricazione ormai disponibile per questi sistemi
e le loro peculiarità, sia in termini di geometria
che di materiali utilizzati, rispetto alle soluzioni a telaio leggero tipicamente presenti nel
mercato nord-americano e nord-europeo”.
Ma la casa di legno Sofie avrebbe resistito al recente terremoto? “La differenza tra
un valore di 7.2 e uno di 8.9 di magnitudo spiega Ario Ceccotti, direttore del Cnr-Ivalsa e responsabile del progetto Sofie - è di 1
a 30: ovvero l’energia rilasciata dal secondo è trenta volte maggiore. Tuttavia l’azione sismica alla base degli edifici dipende
dalla distanza dall’epicentro. Può provocare più danni un terremoto di intensità
minore ma più vicino. Almeno a giudicare
dalle immagini che ci arrivano dal Giappone sembrerebbe che questo terremoto
non abbia fatto molti più danni di quello di
Kobe del ‘95: è stato lo tsunami a provocare
il peggio, come mi hanno confermato i miei
colleghi giapponesi”.
La ricerca sugli edifici di legno intanto prosegue. È in via di definizione un accordo
tra Cnr-Ivalsa, Provincia di Trento e provincia canadese del Québec per lo studio su
un edificio sostenibile e antisismico di sette
piani che abbina legno, vetro e acciaio
e che dovrebbe essere portato presto in
Giappone per un nuovo test •
• www.casaeclima.com/il-legno-a-provadi-terremoto
• Il telaio ligneo subisce solo minimi livelli di danneggiamento.
76 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
Doccia: 20l/min - temperatura dell’acqua 39° C
Durata doccia
Ore
Quantità di legna
per carico
1
2,2 kg
7,4 min
2
4,4 kg
14,8 min
3
6,6 kg
22,1 min
4
8,8 kg
29,5 min
5
11,0 kg
36,9 min
Vasca da bagno: 140 l temperatura dell’acqua 39° C
Ore
Quantità di legna
per carico
Numero riempimenti
1
2,2 kg
1,1
2
4,4 kg
2,1
3
6,6 kg
3,2
4
8,8 kg
4,2
5
11,0 kg
5,3
Puffer: 300 l - temperatura dell’acqua 40° C
Δ/°C
Ore
Quantità di legna
per carico
1
2,2 kg
54,3°C
14,3°C
2
4,4 kg
68,5°C*
28,5°C
3
6,6 kg
82,8°C*
42,8°C
4
8,8 kg
97,1°C*
57,1°C
5
11,0 kg
111,3°C*
71,3°C
Temperatura
* temperature dell’accumulatore teoriche che non tengono conto
di alcuna utenza, né della tecnica di sicurezza del riscaldamento.
Temperatura ambiente: 20°C, temperatura esterna: - 12°C
Quantità
di legna
Superficie abitabile riscaldata
kg/h
Casa KHW 70
2
(ca. 40 W/m )
Casa ENEV 2002
2
(ca. 55 W/m )
Case 1970-90
2
1,5
͌ 48 m
͌ 35 m
͌ 19 m
͌ 92 m
͌ 67 m
͌ 37 m
2,2
2,9
2
͌ 72 m
2
2
(ca. 100 W/m )
2
͌ 53 m
2
2
2
͌ 29 m
2
2
Si tratta di un esempio. Ciascun carico di una casa deve essere calcolato
singolarmente secondo DIN EN 12831.
immaginate che l’acqua
calda provenga dalla
vostra stufa a legna
Poca legna da ardere, vantaggi enormi.
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di una casa KFW 70 mantenendo
una temperatura interna di 20°C.
Inoltre lo scambiatore di calore può:
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di un accumulatore da 300 l da 40°C fino a 54°C,
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• fare una doccia per 7,4 minuti con una
temperatura dell’acqua peri a 39°C, oppure
• riempire la vasca da bagno con 140 l
con una temperatura dell’acqua di 39°C.
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libri | a cura di kyoss
junkspace • per un
ripensamento radicale
dello spazio urbano
Autore: Rem Koolhaas
Editore: Quodlibet
Prezzo: 13,50 euro
I tre scritti di Rem Koolhaas, qui riuniti insieme
dall’autore su richiesta dell’editore italiano, sono da leggere come il seguito ideale
di Delirious New York (1978). Essi ci offrono
una nitida visione delle forze ingovernabili che regolano lo spazio nelle nostre città.
Il rapporto fra storia e identità (fra “destino
e carattere”, direbbe Benjamin) è qui smascherato crudelmente: Junkspace, “spazio
spazzatura”, è una nuova categoria del
pensiero che Koolhaas, maestro di similitudini, introduce con lirico cinismo per aprirci gli
occhi sullo spazio in cui viviamo, e forse sullo
spazio in generale •
La città è una struttura viva e in continua
mutazione. La velocità con cui essa cambia non è costante ma differisce sia da una
città all’altra che da periodo a periodo. Lo
strumento che negli ultimi centocinquanta
anni è stato utilizzato per governare le trasformazioni urbane è il piano, ma, poiché il
processo evolutivo che parte dalla formazione del piano non è lineare, quasi mai il
punto di arrivo è quello previsto in origine. In
questa ottica il piano rappresenta soprattutto un’esercitazione sullo ieri e sull’oggi,
quasi mai sul domani. Il volume analizza il
fenomeno urbano da diversi punti di vista
ed è suddiviso in due parti: nella prima parte il ragionamento si sviluppa a partire dal-
la constatazione che il piano come è oggi
inteso è sempre più inefficace ad assolvere
ai compiti che storicamente gli sono stati
affidati, oltre che a far fronte alle nuove
sfide che incombono sulle città. In questo
il peso distorcente della norma ha un suo
rilevante impatto negativo. La difficoltà
del piano nel configurarsi come strumento
capace di guidare l’evoluzione della città
viene evidenziata nella seconda parte del
volume, incentrata sull’analisi di una serie
di casi-studio il cui denominatore comune
è rappresentato dalla presenza di processi trasformativi - talvolta rapidissimi, talaltra
lentissimi - che sembrano fare tranquillamente a meno del piano •
La quarta edizione del Triennale Design
Museum rivendica e riscatta la “creatività”
di chi le cose magari non le pensa e non le
progetta, ma ha la capacità di concretizzarle fattivamente, di farle uscire dalla dimensione del virtuale, e di farle arrivare tra
le mani e nelle vite di tutti noi. Sono oggettiicona capaci di sprigionare un potere evocativo quasi unico che lascia intravedere
quel grumo di storie, passioni, testardaggini, intuizioni, ossessioni, disciplina e genialità
che li ha generati •
città a meno del piano
• l’indifferenza delle
strutture urbane alla
pianificazione
Autore: Mazzeo Giuseppe
Editore: Franco Angeli
Prezzo: 26 euro
le fabbriche dei sogni •
dream factories
Autori: Triennale Museo Design
Editore: Mondadori Electa
Prezzo: 55 euro
78 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
la casa sulla cascata
Autore: Frank Lloyd Wright
Editore: Rizzoli
Prezzo: 70 euro
La Casa sulla cascata è un capolavoro del
ventesimo secolo e uno dei modelli di riferimento dell’architettura sostenibile e attenta al contesto ambientale, una meraviglia
tecnica che si integra e si fonde con il paesaggio naturale. Costruita nel 1936 da Frank
Lloyd Wright per Edgar e Liliane Kaufmann,
la struttura sembra “galleggiare” come una
visione onirica sulla cascata di Bear Run,
richiamando oltre 100.000 visitatori ogni
anno. Pubblicato in collaborazione con la
Western Pennsylvania Conservancy, questo libro è stato realizzato in occasione del
settantacinquesimo anniversario della costruzione: un volume di riferimento, che raccoglie gli studi più recenti sull’architettura,
i restauri e le collezioni nonché le spettacolari e dettagliate immagini della nuova
campagna fotografica appositamente
commissionata a Christopher Little •
Gli scritti di Ludwig Mies van der Rohe sono
apparsi fin dal 1947 in antologie critiche,
ma questa raccolta riporta la totalità pressoché esaustiva dei suoi scritti e dei suoi
interventi, quale finora non era mai stata
pubblicata né in Italia né all’estero. La sproporzione fra i pochi scritti di Mies e i molti
studi di cui sono stati oggetto conferma
che il suo noto aforisma “Less is more” non
vale solo per le sue architetture. Celebre
per la bellezza dei suoi edifici con struttu-
ra a telaio, per la monumentalità delle sale
prive di sostegni interni e per l’eleganza
degli arredi, la personalità di Mies emerge
da questa raccolta attraverso la forza e
la chiarezza comunicativa delle sue parole. A fianco di testi già noti, questo volume
propone un gran numero di scritti inediti o
mai tradotti in italiano che mostrano in una
nuova complessità l’insieme della sua produzione teorica •
Campagna e città sono state ampiamente
documentate durante il fascismo dalle fotografie dell’Istituto Luce. Le cascine dell’Italia
padana, le risaie, i fiumi, i grandi canali, i poderi e le fattorie dell’Italia centrale; le colture
collinari, le case sparse, i piccoli borghi e le
cittadine; il latifondo meridionale, i villaggi
arroccati, le fiumare, i giardini di agrumi e i
frutteti; sono tutti caratteri originali del paesaggio agrario italiano che la fotografia restituisce al nostro sguardo. E poi il paesaggio
cittadino: arte e industria si sono sovrapposte nella nostra storia in soluzioni urbanistiche
non sempre felici. Infine le grandi trasformazioni operate dal fascismo •
gli scritti e le parole
Autore: Mies van der Rohe Ludwig
Editore: Einaudi
Prezzo: 23 euro
il paesaggio italiano
nelle fotografie
dell’Istituto Luce
Autore: Piero Bevilacqua
Editore: Editori Riuniti
Prezzo: 16,50 euro
KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 79
ESPOSIZIONI | a cura di kyoss
FCE • 1° Forum Nazionale
sulla certificazione
energetica
www.archiportale.com/eventi
Centro Servizi della Banca Popolare di Milano,
Milano
dal 14 al 15 giugno
Nel settore della certificazione energetica
l’Italia si presenta come un Paese a più velocità: alcune Regioni propongono dei loro
schemi, altre hanno definito le regole recependo le Linee Guida nazionali ma altre
ancora non hanno ancora predisposto le
necessarie indicazioni per gestire il processo.
Nonostante tutto, la certificazione energetica si sta dimostrando un elemento distintivo
per la nuova edilizia in Italia e sta effettivamente diventando un riferimento per utenti
e per tutte le categorie professionali e imprenditoriali coinvolte nel settore del sistema edificio-impianto. Una sfida, questa, che
richiederà nuove regole ma che si dovrà
confrontare con un ulteriore cambiamento,
non privo di problematiche, del settore delle
costruzioni e dell’intero mercato immobiliare. Si tratterà di una due giorni con sedute
plenarie e seminari tematici dedicati ad
approfondire tutti gli aspetti relativi alla certificazione: dall’ applicazione della certifica-
zione energetica a livello nazionale agli sviluppi della legislazione nazionale, regionale
e agli adempimenti richiesti dall’applicazione della nuova Direttiva EPBD, dagli sviluppi
della normazione tecnica relativa alla determinazione delle prestazioni energetiche
del sistema edificio-impianto per finire con
Formazione, accreditamento e controlli.
L’evento si pone l’obiettivo di creare il primo
punto di aggregazione delle Regioni italiane
sul tema della certificazione energetica per
favorire un quadro normativo più coerente
e quindi anche risultati più leggibili e fruibili
sul piano nazionale. FCE 2011 - per il quale è stato chiesto il Patrocinio del Ministero
dello Sviluppo Economico, del Ministero per
le Politiche Regionali e del Coordinamento
Energia della Conferenza delle Regioni - si
rivolge alle Amministrazioni pubbliche e a
tutte le categorie professionali e imprenditoriali legate a vario titolo al mondo della
progettazione e costruzione efficiente •
edifici a energia quasi zero
www.edilportale.com
Palazzo Pirelli, Auditorium Gaber, Milano
mercoledì 15 giugno
Costruire “Edifici a energia quasi zero” è
l’obiettivo che l’Unione Europea si è posta
per il 2020. La nuova normativa comunitaria
sulle prestazioni energetiche degli edifici è
contenuta nella Direttiva 2010/31/CE che
sostituirà, dal 1º febbraio 2012, la 2002/91/CE.
La situazione italiana è caratterizzata da
un quadro legislativo nazionale ancora incompleto, cui si affiancano Regioni ancora
poco sensibili al tema dell’edilizia sostenibile ed altre contraddistinte da leggi ed
esperienze molto avanzate.
Insieme al monitoraggio dei provvedimenti europei, nazionali e locali, l’obiettivo del
Tour è quello di fornire ai progettisti, alle
imprese e anche ai privati informazioni pratiche e soluzioni tecniche innovative per
costruire risparmiando o addirittura producendo energia.
Il road-show attraverserà tutta l’Italia approfondendo il tema, raccogliendo le esperienze dei tecnici e divulgando le informazioni, anche attraverso uno strumenti pratico come il “Quaderno sull’edilizia a energia
quasi zero” messo a punto dalla redazione
di Edilportale. Un tour di 12 tappe in tutta
Italia •
VI Fiera Edilmediterranea
www.fieraedilmediterranea.it
Montalto Uffugo (CS)
dal 17 giugno al 19 giugno
Il successo ed il positivo riscontro delle precedenti edizioni fanno, di Fiera Edilmediterranea, importante manifestazione fieristica
edile del Meridione, nonché un appuntamento atteso da operatori del settore
che in un crescendo di presenza, di anno
in anno, testimoniano, anche nel Sud, la vivacità di un settore in continua crescita ed
espansione. Evento per progettisti, tecnici,
imprenditori edili, rivenditori di materiali edili, concessionari.
La scelta delle numerose aziende tra cui
80 | KYOSS SPAZI | GIUGNO 2011
Hormann Italia, finestre Spi, infissi Quarto,
Tetto facile, Brianza Plastica, Hilti, Redi, Iveco, New Holland, dimostra sempre più l’interesse verso il mercato del Sud in continua
apertura ed espansione.
Fiera Edilmediterranea è l’occasione da
non perdere per tutti gli operatori del settore che ricercano prodotti e soluzioni
all’avanguardia e per tutte le aziende che
desiderano ampliare la propria rete di contatti e vendite, all’interno di un contesto in cui
efficienza e modernità vanno di pari passo •
integrazione fra Tecnica,
Ecologia e Territorio
www.alternativasostenibile.it
Parco delle Vallere, Moncalieri (Torino)
mercoledì 29 giugno
Un esempio eclatante di inquinamento
e contaminazione lungo 40 anni. Eppure
l’ambito di Oma e Chimica Industriale di
Rivalta di Torino da oggi non sarà più solo
un “classico sito inquinato”. Il concorso di
riqualificazione ne svela le potenzialità di
riscatto proprio nella valorizzazione del ricco paesaggio, compreso tra il torrente Sangone e la Collina Morenica, per una nuova
vocazione a parco fluviale e rete ecologica. Martedì 29 giugno dalle 10.00 alle 13.00
al Parco delle Vallere (Moncalieri): presentazione e premiazione del concorso di idee
“Riqualificazione delle ex aree Oma e Chimica Industriale lungo il torrente Sangone e
valorizzazione dell’area vasta della Collina
Morenica” •
Protec
www.protec.it
Torino
dal 30 giugno al 2 luglio
Obiettivo di Protec è creare un evento
scientifico e divulgativo, unico in Italia, sulla
previsione, prevenzione, valutazione e mitigazione dei rischi sia industriali che ambientali, partendo dai modelli di studio, ricerca
e intervento messi a punto dai gruppi nazionali di eccellenza della protezione civile.
La filosofia che guida l’intera rassegna si
può riassumere nelle parole chiave “Prevenire. Proteggere. Gestire”, espresse anche
da Ucom, il convegno dedicato ai sistemi
ICT mission critical da utilizzare nelle situazioni di emergenza che si è tenuto in occasione di ITN l’11 novembre al Lingotto Fiere, in cui si è dibattuto quale sia il modello
più efficace per creare un sistema di protezione delle comunità, che tenga conto
dell’innovativo supporto che le tecnologie
sempre più avanzate possono offrire agli
operatori e ai corpi di sicurezza e protezione per assicurare l’interoperabilità dei mezzi e delle procedure •
CreaDays: Termotecnica
ed Efficienza Energetica
www.expocrea.com
Milano
giovedì 30 giugno
Crea Days, che si svolgerà in contemporanea ad altri due importanti eventi quali mcTER Forest (nuovo appuntamento dedicato
alle Biomasse) e mcTER (settima edizione
del consueto appuntamento dedicato alla
Cogenerazione), è una Mostra Convegno
organizzata da Eiom - Ente Italiano Organizzazione Mostre, con il supporto promozionale della rivista “La Termotecnica” (leader
nel settore a livello nazionale) e il patrocinio
di ATI Associazione Termotecnica Italiana e
CTI Comitato Termotecnico Italiano che ne
sovrintendono gli aspetti tecnico-scientifici.
Le tematiche intorno alle quali si svilupperà
la giornata riguarderanno la termotecnica, il
risparmio energetico e l’efficienza energetica, con approfondimenti e collegamenti tra
efficienza energetica ed energie rinnovabili.
L’efficienza energetica è infatti obiettivo primario della politica energetica del settore
industriale e quindi argomento di grandissimo interesse. L’efficienza energetica, oggi,
può essere raggiunta attraverso interventi
di energy saving, con lo scopo di recuperare parte dell’energia dispersa durante i
processi attraverso fumi di scarico e vapore,
per riutilizzarla in altri processi termici o cederla all’esterno per il teleriscaldamento.
La formula della giornata, a partecipazione gratuita, è strutturata in modo verticale
e prevede una sessione plenaria mattutina,
un’area espositiva e una serie di workshop
tecnico-applicativi pomeridiani organizzati
dalle stesse aziende partecipanti •
KYOSS spazi | GIUGNO 2011 | 81
venticinque anni di comunicazione
per prodotti e per servizi:
sempre stimolanti, costruttivi,
appassionati e creativi,
ricercatori di qualità,
ottimisti e sempre
entusiasti
come il primo
giorno...
simone pavan
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www.kyossconcept.it
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produzione e vendita
di capannoni prefabbricati
in cemento e strutture prefabbricate
EDILTECNO fornisce servizi completi nello sviluppo di progetti edilizi industriali.
Ciò che la rende competitiva ed affermata nel mercato è la possibilità di offrire,
partendo da una richiesta iniziale di valutazione economica, anche
una progettazione strutturale fin nei minimi dettagli esecutivi.
Al cliente viene fornito oltre al preventivo di spesa anche un elaborato grafico
esplicativo che mostra come sarà il suo fabbricato a montaggio eseguito.
Di notevole importanza è anche il collegamento diretto con propri strutturisti,
per poter offrire un servizio completo fin dalla calcolazione delle opere
di fondazione (anche speciali).
per l’edilizia industriale,
commerciale ed agricola
Aziende partners
EDILTECNO di Gianluca Boesso
Via A. Volta, 7 - 36010 Monticello C.te Otto (VI)
Tel. +39 0444 946633 - Fax +39 0444 946133
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“Solo dopo aver conosciuto la superficie delle cose
ci si può spingere a cercare quello che c’è sotto.
Ma la superficie delle cose è inesauribile.”
Italo Calvino
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via Pasubio 21 | Costabissara - VI | tel. 0444 964460