kodiak bear
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L’ARCIERE TOSCANO B O L L E T T I N O I N F O R M AT I V O P E R G L I A R C I E R I 0 9 _ ANNO I_N°9 http://mio.discoremoto.alice.it/arciere_toscano Caro Fox sei stato uno delle prime persone che ho incontrato a Poggio al Vento, mi hai dato i primi consigli quando ancora non sapevo impugnare bene l’arco, mi hai pazientemente introdotto alla disciplina dell’arco storico consigliandomi ed anche esultando ai miei primi risultati positivi; ricordo ancora quando impugnando il mio primo long bow inglese scoccai una unica freccia dal muraglione sovrastante l’oliveta e centrai una sagoma di cervo ad una cinquantina di metri, fosti tu l’unico dei presenti a gioire insieme a me del volo perfetto della freccia! Caro Fox i sabati mattina a Poggio al Vento saranno più vuoti, già lo erano da quando avevi smesso di frequentare a causa del malanno che ti aveva colpito; la prima cosa che si notava arrivando al campo era la tua Demio nera, era sempre li, parcheggiata nel “tuo” posto sabato dopo sabato, in inverno od in estate, con la pioggia o con il sereno! Caro Fox ci mancherà tanto la bellezza del tuo modo unico di scoccare la freccia, una via di mezzo fra lo stile mediterraneo e quello asiatico, stile tutto tuo elaborato da autodidatta lontano dagli insegnamenti di “maestri”, “guru” o presuntuosi comuni mortali convinti di esserlo! Caro Fox ci mancherà tanto la tua gentilezza, mai una volta ti abbiamo sentito con un tono di voce più alto di quello che è giusto tenere quando si gioca; la tua cortesia specialmente verso le signore era proverbiale e …..chissà che il nomignolo che ti eri guadagnato non scaturisse dall’invidia verso questa tua gentile dote! Caro Fox mancherai tanto ai tuoi amici “garisti del sabato mattina” che senza di te saranno orfani dell’ago della bilancia oltre che della tua saggezza! Caro Fox io e Cecilia ricorderemo sempre i due piacevoli giorni passati in compagnia tua e della cara Carla vestiti da “buffi” sui prati dinanzi a Collemaggio, ricordo una bella immagine di te e Carla davanti alla bella basilica ora gravemente offesa come Carla dagli eventi più grandi di noi! Caro Fox….non ti dimenticheremo mai! SOMMARIO PAG....3 IL COLLEZIONISMO DEGLI ARCHI BEAR PAG....7 CALENDARIO GARE DICEMBRE PAG....8 IL TIRO CON L’ARCO ALLE MANIFESTAZIONI PAG....19 FESTA DI FINE ESTATE pag.... 23 un mese un po’ così Mi sono avvicinato al mondo dell'arco Vintage/Tradizionale grazie all'amico Veriano Marchi che con molta pazienza e altrettanto entusiasmo mi ha raccontato e fatto provare con mano, mostrandomi la sua collezione di archi Bear, che grand'uomo in ambito arcieristico fosse Fred Bear, quali le sue idee geniali e innovative per l'epoca e come fosse riuscito a creare e commercializzare quello che possiamo arrivare a definire l’arco per tutti. La "Saga" di Fred Bear come Industriale inizia tra il 1948 e il 1949 quando, dopo anni di produzione "amatoriale" per se ed i suoi amici cacciatori con l'arco, inizia a promuovere tramite catalogo (non dimentichiamo che la vendita da catalogo e' nata negli USA) la vendita dialcuniarchicompletamenteinlegno (selfͲbows) di sua produzione, I modelli: Deerslayer, Bush Bow e Hunter destinati ai "cacciatori" e i Field, Rover e Ranger nati per un uso piùgenerico. Negli anni successivi Bear arricchisce i suoi cataloghi con nuovi modelli.... e introduce la fibra di vetro (Glass Power)incollataallelaminedilegno.I primiarchiinfibrachecostruiscedopo un po' si scollano e si rompono e lui pur di tenere fede alla sua onestà imprenditoriale, e alla garanzia che lui stesso offriva per i propri prodotti, rischia il tracollo finanziario a causa della mole di archi che gli ritornano indietro danneggiati ed inutilizzabili chedeverifondere. Superataquestafaseperòinizialasua fortuna e i suoi cataloghi si riempiono ogni anno di modelli nuovi e prestazionali...fino ad arrivare, negli anni‘60aquellocheancheoggiviene considerato il "Capolavoro" di Fred, il Super Magnum, non tanto per le prestazioni che riesce ad ottenere quanto per il fatto che in un arco di 48" ( 122 cm) e' concentrata tutta la "Tecnologia" costruttiva dell'epoca. Molti penseranno che con un arco da 48" si può solo giocare, invece e' un arco vero a tutti gli effetti e, cosa che contraddistingue tutti gli archi di produzione Bear, non ha limiti di overdraw, e vi assicuro che ne ho provatounoperunpo'el'unico"vero" problemacheavevonel"tirarlo"finoa 30" e stato che mi facevano male le dita che venivano schiacciate a causa dell’angolotroppoacutoformatodalla cordaaquell’allungo. Nel1954,annodellamianascita,(che non ha nulla di particolare ma a me piacerebbe avere uno degli archi prodotti in quell’anno), venivano commercializzati i seguenti modelli: KodiakII,alcostodiUS$49.50;Grizzly, US$39.50;Polar,US$29.50;Cub,US$ 22.50. 3 densità ed una omogeneità di materiale che non avrebbe potuto avereinnatura) Purtroppo oggi trovare un arco del 1954inbuonecondizioniesoprattutto "shootable"èrarissimoeipochipezzi rimasti sono tutti in mano ai collezionisti. Facendo un "balzo" in avanti di circa 10anniarriviamoal1963quandoFred abbandonalalinea"dalongbow"oda ricurvostaticochecaratterizzavaisuoi archi fino a quel momento e inizia a produrre, come punta di diamante il KodiakSpecial,edilPolarconleforme che ancora oggi vengono più o meno “scopiazzate”da più di un costruttore. Sempre nel 1963 Bear inizia anche la produzione di archi da “Targa” con il Tamerlaneacuisegue,nel1966,l’HCͲ 30,unarcocheconquisterànumerose medaglie. È proprio nel 1966 che vede la luce il sopramenzionatoBearSuperMagnum da48”eametàdel1967nascequello che,amioparere,èilpiùbelloditutti gliarchiBear,ilSuperKodiak,costruito con quello che viene chiamato Special HiͲCompression Material di uno splendidocolornerolucido. IlSuperKodiakchehoioinvece,anno 1971, è costruito con quello che alla BearArcheryfubattezzatoFuturwood (si trattava di legno di acero impregnato di resina epossidica e colorante che riempiva tutti i pori del legno attraverso un procedimento realizzato sotto vuoto. Questo trattamento conferiva al legno una Come mi disse Veriano, purtroppo invece gli archi in HiͲCompression Material sono quasi tutti “stressati” proprio a causa di questo tipo di materiale, bellissimo ma molto delicato e per niente durevole nel tempo. Quelli che si trovano in buone condizioni lo sono perché non sono maistatiusatiesonostatisolooggetti diarredoappesialmuro. Se vivessimo ancora negli anni ’70 del secolo scorso, aprendo le pagine del catalogoBeartroviamoarchiperiltiro alla Targa: Tamerlane HCͲ300; Temujin, Tartar e Polar. Archi da caccia: Super Kodiak, Super Magnum, Kodiak Magnum, Kodiak Hunter, Grizzly e Tigercat. Archi ricreativi: 4 in Magnesio del 1973, misura “B” e duecoppiediflettenti#2e#3 Alaskan,Bearcat,Cub,LittleBeareben 48 pagine che illustrano prodotti arcieristici. Sempre nel 1970 appare nei cataloghi un’altra grande novità che rivoluziona gli archi smontabili, il BearTake–Downbow. Fred bear si pose il problema di come assemblare senza chiavi e viti un arco smontabile per tutte le occasioni ? Oggimiserveunarcocortodacaccia, quale posso usare ? Domani invece voglio tirare alla targa, quale arco porto? La sfida e' presto risolta...un Riser in legno in 2 misure; A e B e flettenti in tre diverse lunghezze, #1, #2,#3. ConunriserAeflettenti#1siottiene un56",conflettenti#2sihaun58"e coniflettenti#3un60".ConilriserB con flettenti #1 si ha un arco da 60", conflettenti#2un62"econiflettenti #3un64". Nel 1972 Bear crea un nuovo riser in fusione di magnesio, il Bear Viking Take –Down che sfrutta lo stesso sistema di attacchi "senza viti" e con unanuovalunghezzadelriser(tipoC) ottieneconl'abbinamentodeiflettenti esistentilemisuredi66",68"e70",in praticailprimoTDperiltiroallaTarga completo di Mirini, Bottone, Rest, stabilizzatori etc...etc....e soprattutto senzabisognodivitiechiaviabrugola. Successivamente verranno prodotti in Magnesio anche i riser nelle misure “A” e “B”. Anche io posseggo un riser oltreadunKodiakHunterda60”e50 Libbre. Achifosseinteressatoalcollezionismo diquestistoriciarchipossodirechele quotazioni degli archi degli anni a cavallo tra il 1960 ed il 1970 sono "fluttuanti", dipendono dal modello e dallecondizioni,partendodallacifradi 5 200/300 dollari dei Grizzly/Hunter, si Magnum/Super Magnum, per poi andare verso i 400/500 dollari dei SuperKodiak/TDVictorfinoadarrivare a800/1000periTDconriserinlegno. Esiste una serie speciale numerata di “Legni” Bear TD con quotazioni che arrivano e talvolta superano i 5000 dollari. Fate però molta attenzione qualora qualcuno di voi fosse intenzionato ad avventurarsi in acquisti oltre oceano, dove la materia "buona"oramaiiniziaascarseggiaree passa ai 300/400 dollari richiesti per i tenga presente che ci sono tante bufale in giro e che molti collezionisti vanno poco per il sottile ne si fanno tanti scrupoli nel nascondere o minimizzareidifettidiunarco. Prossimamente ho intenzione di farmi prestare un Cronografo e fare delle proveserieconfreccedidiversipesie con tutti i miei Bear.... ci saranno sicuramente delle belle sorprese (qualche dato l'ho già verificato ma voglioaltreconferme....) CARLO CAMPETI 6 12 ROMA CALENDARIO GARE DICEMBRE FIARC ROVING LAM CAT JESI SABATO 12/12 FINALE CIRCUITO CAT 09- EOLO 13/12 20/12 AMICHEVOLE DI NATALE ALLA 09_RUPE 7 DOMENICA DOMENICA ! " # $ % # # $ # " # $ & $ " %' 8 " ( ) * + # # $ # # , , , , , , , + ! - . + . + . + ( * . -# . . + (# * !" / , . , . , ) . , . , . , 9 0 / , " ( 1 * ( ,* . , ( *. , " ( *. , ( / ) ) *. , 2 . , # . , $ . , % 3 &'( 0 44 5 4667 % 8 94 / . ( ' * 0 $ $ : ' ; # , 2 < # 10 ! 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Abbiamo i precursori che hanno fatto e che tutt’ora fanno scuola, un nome a tutti noto è l’amico Maurizio Mazzantini; abbiamo validi costruttori da poco lanciatisi con successo sul mercato, come Alessandro Paggetti; abbiamo chi ancora non è uscito allo scoperto (e vi assicuro che i loro archi non sfigurerebbero a confronto di altri più conosciuti); abbiamo i costruttori casalinghi che danno vita alle loro creature sul tavolo di cucina fra i mugugni di mogli e fidanzate ed abbiamo pure lo spirito inquieto dell’eterno ricercatore, l’innovatore al continuo inseguimento del sempre più nuovo…..delle geometrie sempre più performanti, il ragazzo a cui quando parla d’archi luccicano gli occhi….insomma in Toscana c’è anche Pietro Fabbroni! Tempo fa il buon Pietro, mi pare ovvio, lavorava la…pietra, oggi ha messo su in quel di Loro Ciuffenna un’ attività esclusivamente arcieristica. Oltre a produrre i propri archi ha aperto un suo negozio, organizza stage di tiro con l’arco a vari livelli ed anche vere e proprie feste dell’ arco. Ho avuto il gradito piacere di essere stato invitato all’ultima di queste. Il programma, assai gustoso, prevedeva un sabato pomeriggio di tiri sul campo della vicina 09DUCK dove il buon Taor (Federico Melucci) aveva approntato un divertente RAABIT; dopo seguiva una cena organizzata dal “clan” Fabbroni nei locali del campo sportivo di Loro C. e per finire in bellezza una ultima sfida tra arcieri sull’erba del campo di calcio!…..Forse mi son spiegato male, sull’erba non rotolava la palla ma si infilavano le frecce. Per la verità un pallone s’è pure timidamente avventurato sull’erba ma è stato subitaneamente fatto fuori prima dalla freccia in carbonio di un compound e dopo da quella di legno di un long bow! Cause varie, fra cui non ultima la minaccia di pioggia, sono arrivato con la consorte giusto per l’ora di cena, cena veramente luculliana con abbondanza di tutto: si partiva con trippa per antipasto (avete letto bene…trippa!) accompagnata da affettati e crostini vari, si proseguiva poi con un risotto e con una polenta concia e si arrivava infine ad un paio di secondi (forse più tre che due) di carni arrosto o brasate .…ma io ai secondi avevo già calato la spugna; mi sono concesso solo un piatto di zolfini per i quali, adocchiati per tempo, avevo lasciato un po’ di spazio. Inutile dire che a seguire c’erano i dolci, la macedonia, le pere cotte nel vino, il vinsanto ed infine la grappa…..mancava solo l’ambulanza per portarti in rianimazione! 19 Durante la cena venivano estratti i biglietti di un riffa assai ricca i cui premi erano tutti articoli utili agli arcieri; la sorte ha voluto essermi favorevole e mi sono assicurato ben due premi: uno zaino per il trasporto di un take-down smontato ed un paio di occhiali da tiro con lenti gialle!….peccato che io e mia moglie tiriamo di storico e di long bow e sinceramente la vedo dura segarli in tre pezzi per infilarli nello zaino, vorrà dire che lo rimetterò io in palio alla prima occasione o lo regalerò ad un amico ricurvista! Dopo il caffè tutti sulle gradinate….ben “imbenzinati” e con l’arco in pugno, ci sono ben due archi di Pietro in premio, uno per i tradizionalisti, uno per i compoundisti. La sfida è fare più punti possibile tirando quattro frecce su ognuno delle quattro visuali Fita da 80cm. posizionate a varie distanze, dai circa trentacinque ai quasi sessanta metri. 20 Chiaramente ogni salva di frecce è accompagnata da applausi o….scherzosi lazzi a seconda dell’autore del tiro e, soprattutto, da cosa ha centrato! Uno scatenatissimo Kikko da Peretola, il celebre espugnatore della Rocca (impresa immortalata da un filmato visibile su YouTube), da il “la” ad ogni scaramuccia. Celebre, oramai, il suo inno di battaglia: “ Pietro…guardami!”, seguito subito dopo da un: ”…Pietro…e un tu’ mà guardato abbastanza!” che fa morire dal ridere Pietro e tutti noi! 21 In un batter d’occhio, dopo una miriade di frecce infilzate nel legno dei porta paglioni che fanno moccolare in silenzio gli addetti al recupero frecce e dopo due palloni da calcio “caduti con onore” sul campo, come tutte le cose troppo divertenti alle ventitre in punto finisce anche questa “particolar tenzone”. Siamo tutti contenti e soddisfatti…oddio, sicuramente i due vincitori degli archi sono ancora più soddisfatti ma l’indice di gradimento è alto per tutti: siamo stati fra amici, ci siamo divertiti, abbiamo mangiato bene e s’è pure tirato una ventina di frecce….che si vuole di più? Luca Bini 09EOLO 22 UN MESE UN PO’ COSÌ... Siamo arrivati a dicembre, con le sue feste e le sue vacanze da scuola e dall’ufficio.Generalmente, essendo il mese che conclude l’anno, si tirano anche un po’ le somme. Per sei mesi abbiamo cercato di farvi compag nia e risvegliare la curiosità di qualcuno ad approfondire qualche tema o a volersi cimentare in qualche prova di manualità e di costruzione di frecce o attrezzature. L’arciere toscano ha anche introdotto alcuni temi accademici che hanno riaperto e affrontato tramite precisazioni, aspetti un po’ nebulosi sulla balistica nel tiro tradizionale. Abbiamo sollevato alcune questioni di carattere sportivo e ci è giunta notizia di un arciere sospeso dalla propria Compagnia, per aver più volte fatto il “furbetto del boschetto”segnandosi punti non fatti. Ci piace pensare di aver dato un piccolo contributo perchè ciò accadesse e siamo lieti che ci sia stata una Compagnia così attenta e che adesso possiamo avere un arciere più onesto sui campi che sicuramente non commetterà più lo stesso errore. Purtroppo, come avevamo anticipato sul Forum FIARC, ci sono autor izzazioni per il Copyright di alcuni brani di libri che tardano ad arrivare e traduzioni che prendono molto tempo per essere completate in maniera accurata. Per questo vi informiamo che AT uscirà non più con una cadenza precisa, ma solo quando avremo un numero sufficiente di articoli per poter creare un numero corposo e, speriamo, interessante per tutti voi. Sicuri che capirete che “qualità” è meglio di “quantità” la Redazione di AT augura a tutti buon Natale. 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