gennaio 2015 - attenzione!!!
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gennaio 2015 - attenzione!!!
Bu An on no ! per gli amici ed ex allievi dell’Istituto e dell’Oratorio Salesiano di Sondrio Rivista periodica - Anno XXIX - n. 1 - gennaio 2015 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Sondrio 11-12 APRILE 2015 BICENTENARIO DELLA NASCITA DI DON BOSCO XX ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA DI DON EGIDIO VIGANò con la presenza del vicario del Rettor Maggiore don Francesco Cereda UNA PASSIONE CHE DURA NEL TEMPO... Laboratorio di falegnameria SERRAMENTI ARREDAMENTI RESTAURI CUCINE PORTE MUSEI / LUOGHI PUBBLICI A Caiolo, nel modernissimo stabilimento di produzione, ha sede la ditta Arturo Locatelli, dinamica impresa specializzata nella produzione e commercializzazione di arredi. Oltre a realizzare proprie linee di mobili, esegue, su richiesta dei clienti e dei loro architetti, mobili su disegno e su misura, serramenti interni ed esterni di elevata qualità, infissi, arredi sacri, interventi di restauro conservativo di porte e serramenti d’epoca. L’attenzione per i particolari, l’essere riusciti a coniugare le pratiche più antiche e tradizionali al più moderno metodo di lavoro, unendo artigianalità e tecnologia moderna, ha permesso di soddisfare la più complesse richieste dei committenti e produrre serramenti e arredamenti unici, su misura, costruiti intorno al cliente. Specializzata nella produzione di serramenti e arredamenti su disegno e su misura. 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Rocco - Sondrio Tel. 0342 540611 Fax 0342 540600 Oratorio Tel. 0342 540616 Ex allievi: tel. 0342 540612 C/C postale: 12514238 E-mail: [email protected] [email protected] Responsabile: Bruno Locatelli Redazione: Delfino Gugiatti, Aldo Murgolo, Mario Songini, Salvatore Sgrò, Renzo Tirelli, Guido Visini Foto: Cristina Geromel Tempra, Roberto Bartesaghi, Giorgio De Giorgi, Luca Gianatti, Angelo Sgualdino Stampa: Lito Polaris - Sondrio La Voce di Don Bosco viene spedita gratuitamente a tutti gli Exallievi/e, oratoriani, cooperatori e amici dell’Opera Salesiana di Sondrio Duecento anni di don Bosco Q di don Enzo Dei Cas uest’anno ricorre il bicentenario della nascita di Don Bosco: 16 Agosto 1815 - 16 Agosto 2015. A livello di Congregazione Salesiana si è scelto di celebrarlo non nella solennità di manifestazioni esteriori, ma nella semplicità della vita quotidiana, anche se non mancheranno alcune iniziative per ricordarci questo evento di grazia, come la coincidenza del bicentenario con l’ostensione della Sindone a Torino o il Padiglione Salesiano alla Expò di Milano. L’attenzione è perciò tutta rivolta a una triplice concentrazione, disciolta nel vissuto degli eredi spirituali di Don Bosco e delle comunità salesiane: una concentrazione carismatica – una concentrazione fraterna – una concentrazione apostolica. • Concentrazione carismatica significa accogliere, vivere e approfondire quel dono di educazione che raggiunge i ragazzi e i giovani, soprattutto poveri e svantaggiati, per portarli a vivere in pienezza la loro vita come onesti cittadini e buoni cristiani, secondo il cuore di Don Bosco. Amare i giovani e far loro scoprire di essere amati. • Concentrazione fraterna è quella caratteristica peculiarità che Don Bosco ha voluto per i suoi collaboratori: vivere e lavorare insieme, con cuore indiviso, per i giovani e con i giovani. • La concentrazione apostolica pone dinanzi al nostro sguardo il traguardo dell’azione educativa secondo l’ottica di Don Bosco, Pastore con “l’odore delle pecore” – direbbe papa Francesco – per condurre i ragazzi e i giovani all’incontro con Gesù, per aiutarli ad essere quello che Dio vuole per ciascuno di loro. Come comunità salesiana di Sondrio, anche in loco, intendiamo onorare Don Bosco nel bicentenario della sua nascita, assieme a tutta la grande Famiglia Salesiana che si riconosce nel carisma. Insieme alle varie associazioni (Ex allievi ed ex-allieve, salesiani cooperatori, oratoriani e abitanti del quartiere di San Rocco, FMA, SDB, amici…) abbiamo pensato di unire in un unico momento celebrativo sia il bicentenario di Don Bosco che la ricorrenza del ventesimo anniversario della morte di Don Egidio Viganò, illustre cittadino di Sondrio e settimo successore di Don Bosco, nonché il quinto del fratello Don Angelo, l’11 e il 12 Aprile 2015. A dare lustro alle celebrazioni sarà presente un ospite di eccezione e importante nella nostra Congregazione: Don Francesco Cereda, Vicario del Rettor Maggiore, già Superiore della nostra Ispettoria Lombardo-Emiliana. Ci auguriamo che Don Bosco benedica sempre la nostra opera, la nostra città e la nostra Valle e continui a donare alla Chiesa e al mondo tanti “salesiani doc” come nel passato: il venerabile Don Giuseppe Quadrio, Don Carlo Braga, Don Albino Del Curto, Don Giuseppe Parolini, i fratelli Viganò, i fratelli De Censi, Don Nogheredo, Don Baldini, Don Renato Benedetti, don Giulio Boffi, Don Gianni Fanti, Don Luigi Nana, Don Antonio Gandossini, Padre Luigi Sertore, Don Lindo Rossi… solo per fare alcuni nomi, senza voler dimenticare altri. L’augurio di Buon Anniversario si trasformi in un Buon Cammino! don Enzo LA VOCE N. 1 - 2015 - 3 Fatti di casa nostra Festa di S. Giovanni Bosco 28-29-30 gennaio 2015 TRIDUO di preparazione alla festa liturgica ore 17,30 Chiesa di San Rocco – Rosario e S. Messa con pensiero su Don Bosco Venerdì 30 gennaio 2015 Festa di don Bosco per i convittori e loro genitori Sabato 31 gennaio 2015 FESTA LITURGICA DI DON BOSCO ore 7.30 – 9.00 – 18.30 Sante Messe nella Chiesa di San Rocco. La Messa della sera (prefestiva) vedrà la partecipazione della Famiglia Salesiana e dell’Associazione degli ex-allievi, che offrirà un buffet in Istituto al termine della celebrazione. Domenica 1 febbraio 2015 FESTA DI DON BOSCO in San Rocco In oratorio: animazione di giochi per grandi e piccini. 14 e 15 marzo 2015 La Croce del Movimento Giovanile Salesiano A Sondrio sabato 14 marzo i pellegrinaggi alla Croce dei ragazzi e delle loro famiglie 14.30 gruppo preadolescenti 15.30 anno Accoglienza e Vangelo (1ª e 2ª elem.) 16.15 a nno Padre Nostro e Storia della Salvezza (3ª e 4ª elem.) 17.00 anno della Chiesa e delle Pietre Vive (5ª elem. e 1ª media) ritiro adolescenti e giovani 17.45 c atechiste, allenatori, operatori pastorali, volontari ad ogni titolo 18.30 s. Messa della Famiglia Salesiana 21.00 veglia di adolescenti e giovani 22.00 notte di veglia a turni domenica 15 marzo processione e s. Messa 09.45 L a Croce pellegrina nell’Opera Salesiana (partenza dal cortile dell’Istituto). S. Messa in San Rocco 12.00 In piazza San Rocco: benedizione con la Croce e affidamento del M.G.S. Sondrio LA VOCE N. 1 - 2015 - 4 DOMENICA 15 MARZO 2015 IN ISTITUTO GIORNATA DI RITIRO QUARESIMALE della Famiglia Salesiana Interverrà il Vicario Episcopale don Corrado Necchi, S. Messa animata dal Coro CLARA WIECK La tradizionale giornata di ritiro in preparazione alla Pasqua e rivolta a tutte le componenti della famiglia salesiana si terrà DOMENICA 15 MARZO, con inizio alle ore 10 presso il Polifunzionale don Chiari in San Rocco e sarà guidata dal Vicario Episcopale don Corrado Necchi. A seguire per chi lo desidera le confessioni, e la Santa Messa alle 12.15 con l’intervento del coro femminile CLARA WIECK. Pranzo alle 13 in Istituto. Prenotarsi da Sgro al 0342 540612 11-12 APRILE 2015 BICENTENARIO DELLA NASCITA DI DON BOSCO XX ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA DI DON EGIDIO VIGANò settimo successore di Don Bosco con la presenza del VICARIO DEL RETTOR MAGGIORE DON FRANCESCO CEREDA SABATO 11 APRILE ore 16.00Piazza Don Egidio Viganò: saluto e canto “Giù dai colli” con accompagnamento della Banda Musicale e ricordo di don Egidio ore 17.00 Sala Consiliare del Comune: incontro con il Sindaco e le autorità cittadine ore 18.30:Don Francesco Cereda incontra i Giovani in Oratorio: le nuove sfide educative ore 21.00in sala Don Chiari: Commemorazione ufficiale del BICENTENARIO della nascita di Don Bosco e del XX anniversario della scomparsa di Don Egidio Viganò INTERMEZZI MUSICALI della Scuola di Musica del Comune di Sondrio DOMENICA 12 APRILE Ore 10.00 S. MESSA nella CHIESA COLLEGIATA presieduta dal Vicario del Rettor Maggiore Don Francesco Cereda e animata dai giovani dell’Oratorio San Rocco ore 12.30 PRANZO in Oratorio con autorità, collaboratori, amici dell’Opera, Famiglia Salesiana. LA VOCE N. 1 - 2015 - 5 Fatti di casa nostra Dalla Penitenzieria Apostolica Indulgenze plenarie nel bicentenario di don Bosco il 31 gennaio e il 16 agosto 2015 Ex allievi all’altare Andrea Locatelli ha voluto subito seguire l’esempio del fratello Alessandro, e ha condotto all’altare in San Rocco Giulia Servoli, per la gioia di mamma Luisa e papà Giuseppe. S u mandato di papa Francesco, la Penitenzieria Apostolica Vaticana ha concesso alla Famiglia Salesiana l’ ANNO GIUBILARE CON ANNESSA INDULGENZA PLENARIA, che, alle solite condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice) può essere ricevuta dai membri della Famiglia Salesiana e da tutti i fedeli cristiani. Indulgenza che può essere estesa alle anime dei defunti che si trovano in Purgatorio, partecipando a qualche funzione sacra celebrata in onore di San Giovanni Bosco. Queste le date per ricevere l’indulgenza plenaria : • 3 1 gennaio 2015 solennità di San Giovanni Bosco • 1 6 agosto 2015 giorno del bicentenario della nascita di san Giovanni Bosco • In occasione di pellegrinaggi al Colle don Bosco o alla basilica di Maria Ausiliatrice a Torino. Le persone anziane o gravemente ammalate potranno ugualmente acquisire l’INDULGENZA PLENARIA recitando le preghiere sopra segnalate davanti a un’immagine di san Giovanni Bosco. “Don Bosco card” Dieci parole sul nostro Santo È questo un anno speciale dedicato a D. Bosco, nel cuore del decennio ecclesiale sull’educazione. Una sintesi, sul ricco patrimonio pedagogico, spirituale e culturale che ci ha lasciato D. Bosco, cercano di essere le dieci schede che qui propongo, con un tentativo di attualizzazione della sua preziosa eredità. Sono uno strumento semplice di lettura che ha il modesto intento di evidenziare la novità perenne del Santo dei ragazzi. Eccone i titoli: D. Bosco oggi 1 D. Bosco oggi 2 D. Bosco oggi 3 D. Bosco oggi 4 D. Bosco oggi 5 D. Bosco oggi 6 D. Bosco oggi 7 D. Bosco oggi 8 D. Bosco oggi 9 D. Bosco oggi 10 novità perenne dell’educare “L’educazione è cosa di cuore, ma Dio solo ne possiede le chiavi” evangelizzazione ed educazione fede e cultura educazione e complessità sociale catechesi e catechismo crescita umana per un nuovo umanesimo cristiano comunione e missione nella Chiesa Maria Ausiliatrice maestra di spiritualità Le schede si possono leggere sul sito del delegato degli exallievi e rettore della chiesa di S. Rocco in Sondrio www.sanroccoso.altervista.org alla voce “spiritualità salesiana” (prezioso curatore è il salesiano cooperatore prof. Ivano Moschetti). Anche questo è un omaggio a D. Bosco nel bicentenario della sua nascita. D. Franco LA VOCE N. 1 - 2015 - 6 I nostri lutti Mamma Lucia Negrini MARCELLO VIGANò, ha aspettata, mamma Lucia, la sua Rosanna, prima di volare tra le braccia del Signore e andare a ritrovare il suo Attilio. È arrivata in tempo dal Perù a darle l’ultimo saluto, Rosanna, che con la sorella Agnese e i fratelli Anselmo, Armando e Alessandro hanno circondato di ogni attenzione la mamma fino all’ultimo. La conoscevano tutti, mamma Lucia, nel quartiere San Rocco, dove è nata, cresciuta e dove ha sempre abitato. Figura discreta, gentile, disponibile, sempre presente alla S. Messa in San Rocco, accompagnata il più delle volte dalla figlia Agnese. Ha sempre seguito con l’affetto e la preghiera la non facile vita di Rosanna in Perù, in mezzo a tutti quei bambini con mille problemi. Ora l’aiuterà dal Paradiso. bella persona sempre presente con gli ex allievi grande uomo di teatro L’ Mamma Linda Capelli A nche mamma Linda ha aspettato il ritorno del figlio Luciano dalle Isole Salomone prima di volare in cielo. Bel tipo, mamma Linda, sempre sorridente, serena e battagliera, attaccatissima a quel figlio missionario, che ha seguito fin dove e fin quando ha potuto dalle Filippine alla Papua e alle Salomone, raggiante come lo può essere una mamma alla notizia del suo incarico vescovile. Dalla sua casa di Gilera, sopra Tirano, ha sempre tenuto i contatti con mons. Luciano, pronta ad accoglierlo ogni volta che riusciva a passare qualche giorno con lei, dato che gli anni e gli inevitabili acciacchi non le consentivano più di muoversi come una volta. Tutti le volevano bene. Ora guarderà il suo Luciano volare dall’alto… Ma v e v a arcello Viganò passato da un po’ i novant’anni, quando il Signore lo ha chiamato. L’adorata moglie Rina, i figli Gian Carlo, Massimo e Alberto erano preparati: da qualche tempo era sempre più debole. Noi però vogliamo ricordare il Marcello come lo abbiamo conosciuto: sempre allegro, sorridente, disponibile. Tutti lo stimavano. Prima la famiglia, poi il lavoro al Fossati, e poi c’era il mondo salesiano. L’ha confessato anche lui, in una bella intervista che Mario Songini gli fece al compimento dei 90 anni, dove ricordava con gratitudine gli anni passati in Oratorio e la guida dei sacerdoti salesiani. Sempre presente, in oratorio, in teatro, con gli ex allievi, sempre pronto a dare una mano. Io ricordo da ragazzo le sue strepitose interpretazioni a teatro, la sua “vis comica” era ineguagliabile. Poi l’ho incrociato con gli ex allievi: non ha mai mancato un raduno, un incontro. E fin che ha potuto ha dato una mano nel confezionare la rivista che ora state leggendo per le spedizioni nei vari paesi. Ciao Marcello. È stato bello conoscerti. E chi è quel tizio che ora sta ridendo nell’ascoltare le tue impareggiabili barzellette? Ah, è san Pietro… b. l. CONDOGLIANZE Alle sorelle MARIELLA, LILIANA e PAOLA PELOSI per la scomparsa, a breve distanza, di mamma PIERA e papà MARIO. Ai figli GIANFRANCO, MARINA, FRANCESCA e PAOLO CUCCHI per la scomparsa di papà DARIO. Marcello Viganò è il terzo da sinistra sul palco del vecchio teatro salesiano. LA VOCE N. 1 - 2015 - 7 Vita oratoriana Festa di S. Rocco e inizio anno oratoriano 2014/2015 L a felice combinazione di festeggiare il nostro Santo patrono e l’inizio del nuovo anno oratoriano ha consentito di vivere il 27 e 28 settembre un week-end in allegria e amicizia, abbinando tradizione e novità. Come ormai consuetudine da alcuni anni, il primo appuntamento di sabato pomeriggio ci vede coinvolti nel pellegrinaggio al Santuario della Sassella per affidare alla Madonna il nostro oratorio e tutti coloro che lo frequentano: bimbi, ragazzi, famiglie, giovani e non più giovani, ciascuno con la sua missione e la sua mansione nell’attività del centro giovanile salesiano. Più breve ma ancor più significativo – domenica mattina - il breve pellegrinaggio in processione dietro la statua di San Rocco dal cortile dell’ospedale al cortile dell’oratorio. Una sentita preghiera nel luogo simbolo della sofferenza si abbina alla recita del rosario e ai canti che attraversano il quartiere per arrivare fin sulle gradinate del cortile dell’oratorio – dove da qualche tempo è stata posta la statua della Ma- LA VOCE N. 1 - 2015 - 8 divertenti giochi nel perfetto clima festaiolo di una bella domenica di fine estate: un ottimo inizio per l’anno oratoriano che culminerà con i festeggiamenti del bicentenario della nascita di Don Bosco con lo slogan “insieme protagonisti del suo sogno”. Cristina donna - per la celebrazione della Santa Messa. La festa poi prosegue con una bellissima esibizione di karate da parte di atleti molto abili, giovani promesse e soprattutto con la partecipazione di alcuni atleti disabili che – seppure in carrozzella – hanno saputo dimostrare che la passione per lo sport può aiutare ad aprire menti e cuori per superare difficoltà e barriere per raggiungere obiettivi sempre più sfidanti. Un sentito applauso a tutti i karatechi che sono entrati in pedana e soprattutto a Cristina, Francesco e tutti gli organizzatori dell’iniziativa. Dopo il pranzo insieme, il pomeriggio prosegue animato da Natale in allegria per piccoli e grandi della PGS San Rocco C om’è ormai tradizione, anche il S. Natale 2014 è stato salutato in allegria dalla PGS San Rocco. I piccoli atleti, intervenuti davvero in gran numero, hanno animato la novena pomeridiana dell’ultima domenica di avvento, offrendo i propri pensieri e il proprio ringraziamento a Gesù Bambino. Molto suggestivo il gesto con cui si sono disposti simbolicamente ad accogliere la sua nascita sistemando con cura della paglia nella culla ancora vuota ai piedi dell’altare. A seguire ha avuto luogo il più classico dei momenti conviviali con lo scambio degli auguri in oratorio, impreziosito da tre momenti quasi indimenticabili. Ad aprire le danze un canto natalizio intonato dai bimbi delle raffinate k-way che aiuteranno grandi e piccini ad affrontare gli allenamenti invernali (la nuova k-way loggata PGS pare sia già oggetto di culto fra i giovani sondriesi). prima e da alcuni temerari allenatori poi, apprezzabili più per il coraggio che per le doti canore. Successivamente la scoperta di come il Natale PGS sia stato quest’anno molto generoso, portando in dono E per finire l’immancabile fettona di pandoro e/o panettone per tutti! Un modo semplice e profondamente oratoriano per scambiarsi gli auguri più belli e più sinceri. Marco LA VOCE N. 1 - 2015 - 9 I N C E N T I V I F I S C A L I 2 0 1 5 Un sogno DI CAsA Costruire la casa dei propri sogni, ammodernare vecchi appartamenti, ridare vita a spazi ormai anonimi: sono desideri che tutti accarezziamo perché la casa è sempre al primo posto per noi. Per lo stretto legame con le radici familiari, per un innato buon gusto, per un’attenzione ai dettagli che si esaltano nella realizzazione della casa per sé e per la propria famiglia. Idee e ambizioni che ciascuno di noi riassume nell’immagine disegnata nella sua mente: la disposizione degli ambienti, la suddivisione degli spazi, gli arredi e i colori. Ma non è così semplice tradurre sogni e desideri in un progetto, per questo motivo è opportuno mettersi in mani sicure, quelle di Edil Bi, che da oltre quarant’anni si occupa di piccole e grandi ristrutturazioni, soprattutto ora, approfittando degli incentivi fiscali prorogati fino alla fine del 2015. Uffici amministrativi, esposizione e magazzino via Ventina, 17 - 23100 Sondrio (ITA) Tel. +39 0342 515007 - Fax +39 0342 510001 [email protected] - www.edilbi.com Sede legale, uffici e showroom Corso Lodi, 7 - 20135 Milano (ITA) Tel. +39 02 91988747 - Fax +39 02 91988748 [email protected] - www.edilbi.com Succursale di Lugano Via F.Pelli, 2 - 6901 Lugano (CH) - Tel. +39 0342 515007 - Fax +39 0342 510001 - info@edilbi Vita salesiana A Tirano e Vervio in ottobre Ricordati don Carlo Braga e don Giuseppe Quadrio presenza salesiana in quella nazione, ricalcando il pionierismo di Don Carlo Braga nella Cina e nelle Filippine. Ha potuto essere a Tirano con Don Remo Bracchi perché sta frequentando un corso di aggiornamento nella Università Pontificia Salesiana a Roma. E’ stata una bella maniera di introdurci alla Giornata Missionaria Mondiale del giorno seguente. S abato 18 Ottobre 2014 a Tirano e Domenica 19 Ottobre a Vervio sono state ricordate due eccezionali figure di salesiani valtellinesi: Don Carlo Braga, di cui è iniziato l’iter di beatificazione e canonizzazione nelle Filippine, e Don Giuseppe Quadrio, Venerabile e Servo di Dio. Missionario l’uno, docente di Teologia l’altro. Don Carlo Braga ha realizzato un famoso sogno missionario di Don Bosco approdando a Pechino, capitale della Cina, nel dicembre del 1946. Successivamente fu il fondatore di tante opere salesiane nelle Filippine. La parte principale della commemorazione del missionario tiranese Don Carlo Braga è stata incentrata sulla testimonianza di Don Carlo Maria Savio, sacerdote salesiano originario delle Filippine, che nella sua vicenda personale ha incarnato una profezia di Don Braga a suo papà, che voleva farsi salesiano. “Non tu, ma il piccolo”- avrebbe detto Don Braga. E il piccolo era il figlio Carlo Savio, che ora si trova in Mongolia dove i Superiori lo hanno destinato ad essere l’iniziatore della La domenica a Vervio Domenica mattina si è ricordato invece il Venerabile Don Giuseppe Quadrio nella Chiesa di Vervio, dove il piccolo “Peppino” è stato battezzato, si è incontrato con Gesù nel Sacramento dell’Eucaristia ed è stato cresimato. Qui è nato e cresciuto in una famiglia povera, ma ricca di valori umani e cristiani, fino a 12 anni, nel contesto di una comunità montana laboriosa e parsimoniosa, attaccata alla tradizione della vita cristiana della parrocchia. Don Marek, superiore di una comunità internazionale di studenti di teologia a Roma, ha presieduto l’Eucaristia, concelebrata da molti sacerdoti amici di Vervio ed estimatori di Don Quadrio e affollata di compaesani e ospiti per l’occasione. In concomitanza con la conclusione del Sinodo sulla Famiglia, nell’omelia ha tratteggiato il pensiero di Don Quadrio sull’importanza della FAMIGLIA in campo educativo, la rilevanza sociale per la chiesa e per il mondo. Si è rifatto a lettere piene di tenerezza scritte alla mamma e ai familiari, e soprattutto ad alcune “Risposte” pubblicate sulla rivista Meridiano 12, nell’ultimo periodo della sua vita dal letto dell’ospedale. Riflessioni e intuizioni che sono parse a tutti anticipatrici degli insegnamenti del Concilio Vaticano II, che denotano la sua squisita sensibilità su questi temi, la sua profondità di pensiero e la sua granitica fede. Ne è risultata esaltata la bellezza del matrimonio e della famiglia cristiana, l’importanza di prepararsi a vivere questa vocazione che è via di santità nella chiesa, l’insostituibile necessità della famiglia sana e forte per l’educazione dei figli, il valore incalcolabile della fede nella quotidianità della vita familiare… Infine, Don Remo Bracchi, principale studioso di Don Quadrio e promotore fervente della sua causa, ha promesso che per il prossimo anniversario si ripropone di raccogliere in un libro tutti gli interventi commemorativi su Don Giuseppe Quadrio tenuti in questi cinquantuno anni dalla sua morte da personalità eminenti della cultura e della chiesa. don Enzo Ai lettori C ome ogni inizio anno, troverete in allegato il bollettino di c.c.p. Come ogni anno, siamo a chiedervi un piccolo contributo per continuare a inviarvi “ La voce di don Bosco”. Noi cerchiamo di limitare le spese, e siamo sinceramente grati a quelle aziende che ci affiancano con la pubblicità e ci consentono di diminuire i costi, ma al tirar delle somme siamo sempre “ in rosso”. Per questo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti i lettori. Un aiuto piccolo, ma significativo, che ci consenta di pareggiare i costi e di proseguire ad inviarvi ogni quadrimestre questa rivista, che spero sia apprezzata. Sappiamo che i momenti non sono i migliori, ma chi può ci stia vicino. Grazie. Ringrazio tutti dell’attenzione e colgo l’occasione per augurare un anno ricco di gioie e soddisfazioni. b.l. LA VOCE N. 1 - 2015 - 11 Ex allievi Lucida e coinvolgente conferenza di don Stefano Vanoli al convegno annuale exallievi Il bicentenario della nascita di don Bosco nella luce del 27º Capitolo Generale Introduzione U n sincero ringraziamento per l’invito rivoltomi e che ho accolto molto volentieri, allo scopo di rendervi partecipi dell’intensissima e bella esperienza di Congregazione vissuta nell’imminenza delle celebrazioni del bicentenario della nascita di don Bosco. Intendo, infatti, comunicare parte di quanto vissuto, assieme ad altri rappresentanti della Congregazione salesiana, in occasione del Capitolo Generale 27°, che si è svolto a Torino e a Roma dal 24 febbraio al 12 aprile 2014 e che ho avuto la grazia di vivere per la seconda volta (dopo il CG 25 del 2002). Penso che ogni confratello, qualora abbia l’opportunità di prendere parte ad un’assise così rappresentativa, debba accettare perché si tratta veramente di un dono unico, che apre gli occhi, la mente e il cuore per cogliere oggi il volto di don Bosco nel mondo. Secondo le Costituzioni salesiane «il Capitolo Generale è il principale segno dell’unità della Congregazione nella sua diversità. È l’incontro fraterno nel quale i salesiani compiono una riflessione comunitaria per mantenersi fedeli al Vangelo e al carisma del Fondatore e sensibili ai bisogni dei tempi e dei luoghi. Per mezzo del Capitolo generale l’intera Società, lasciandosi guidare dallo Spirito del Signore, cerca di conoscere, in un determinato momento della storia, la volontà di Dio per un miglior servizio alla Chiesa». Ecco io vorrei raccontarvi qualcosa di questa ricca esperienza e trarre da essa qualche elemento utile, anzitutto per LA VOCE N. 1 - 2015 - 12 Don Franco Rustighini, il presidente ex allievi e don Stefano Vanoli me e per i confratelli, al fine di un cammino di Famiglia Salesiana che onori la ricchezza che don Bosco ha saputo seminare nel cuore di tante persone, nel passato come nel presente; e – mi auguro – nel prossimo futuro. Perché tanti giovani, anche oggi, hanno bisogno di qualcuno che come don Bosco e con lo spirito di don Bosco, si preoccupi per loro, li prenda a cuore e li accompagni nell’incontro con la persona di Gesù. Se mancano i Salesiani, se è assente la Famiglia Salesiana, questi giovani rischieranno di non conoscere fino in fondo la sostanziale novità del vangelo di Gesù – come il Papa domanda con insistenza a tutta la Chiesa, dando lui stesso un nobilissimo esempio. Il Capitolo generale come esperienza di: a) preghiera: le giornate sono state scandite da un orario che ha garantito la meditazione mattutina, la liturgia delle ore in comune (lodi per gruppi linguistici o per “regioni” e vespri e via crucis con tutti i capitolari) e la concelebrazione eucaristica (per gruppi linguistici o tutti insieme, soprattutto nelle occasioni più importanti) b) fraternità: qualcuno sostiene che la durata di un CG sia eccessiva (quarantanove giorni!). In realtà, ritengo che la durata consenta la costruzione di quelle relazioni tra confratelli (oltre duecento!) per realizzare una sorta di vita comunitaria proporzionata al numero dei partecipanti e di diverse provenienze ed esperienze (stili, modalità, esperienze…) c) missione: il CG non è una parentesi che estrania dalla vita di ogni giorno; pertanto abbiamo sempre avuto presente i giovani e i giovani più poveri (nella riflessione, nello scambio tra i confratelli, nelle buone notti, nella preghiera…) La scelta delle guide della Congregazione a) il processo di discernimento: come nei precedenti capitoli è stata fatta la scelta di una guida che facilitasse il discernimento per l’elezione dei membri del consiglio generale. Ha guidato il processo padre José Cristo Rey Garcia Paredes della Congregazione dei Clarettiani. Lui ha introdotto e accompagnato i singoli passi del discernimento: una breve introduzione sulla vita consacrata oggi con la richiesta di indicare le due sfide più urgenti che questo stato di vita si trova ad affrontare; la raccolta dei suggerimenti e la presentazione degli stessi a tutta l’assemblea con l’indicazione statistica delle preferenze. Svolta questa prima fase, siamo entrati nella seconda e decisiva: quella per l’elezione del Rettor Maggiore e dei membri del consiglio generale. La metodologia seguita è stata: richiesta delle caratteristiche principali che dovrebbe avere la guida della Congregazione, preghiera personale e confronto, presentazione dei risultati; indicazione di alcuni nomi, preghiera personale, confronto, restituzione dei risultati (due votazioni sondaggio con indicazione numerica delle preferenze). L’ultima fase, la mattina dell’elezione, con l’unico scrutinio che ha eletto don Angel Fernandez Artime come decimo successore di don Bosco. Procedimento analogo per l’elezione del Vicario. Per la scelta dei consiglieri di settore ogni Regione ha indicato due candidati: uno dalla propria regione e uno esterno alla regione. Si è arrivati così alla scelta degli altri membri del consiglio generale. Due “sorprese”: il consigliere per la formazione e quello per l’Europa Centro-Nord non erano in capitolo. b) la convergenza: il fatto di aver vissuto insieme un tempo molto abbondante di conoscenza e di vita, ha permesso di raggiungere subito, senza secondi o terzi scrutini, la decisione sulle persone candidate per i ruoli indicati. c) le persone elette: la grande sorpresa, anche per i capitolari, è stata ovviamente la scelta del Rettor Maggiore ma anche quella di altri consiglieri: un africano (don Américo) come consigliere per l’Africa, uno statunitense (don Tim Ploch) come consigliere per la regione Interamericana e due membri scelti al di fuori dell’assemblea capitolare. Un consiglio davvero internazionale e interculturale (solo due italiani). Conclusione: bicentenario della nascita di don Bosco A conclusione di questa narrazione, riprendo qualche spunto autorevole dal Rettor Maggiore, che nella lettera inviata ai Salesiani, dopo aver ripreso con decisione le linee del Capitolo generale, indica la strada per vivere al meglio l’anno di grazia del bicentena- rio della nascita di don Bosco. Questo anno è stato inaugurato, un po’ in sordina, lo scorso 16 agosto al Colle don Bosco ed è stato preparato, sotto la sapiente guida di don Pascual Chávez, mediante un intenso triennio di preparazione in tutta la Congregazione, approfondendo la realtà storica, la pedagogia e la spiritualità del nostro Fondatore. L’anno di celebrazione che abbiamo iniziato ha un duplice volto: uno esterno, più pubblico e ufficiale, e uno interiore, più intimo. Duecento anni dalla nascita di Don Bosco, suscitato dallo Spirito Santo con l’intervento di Maria è un tempo sufficiente per vedere e comprendere quel che abbiamo ereditato come Salesiani e come Famiglia Salesiana. In primo luogo, la vita di un uomo di Dio, un Santo che con cuore di padre visse quel che aveva promesso: «Ho promesso a Dio che fin l’ultimo mio respiro sarebbe stato per i miei poveri giovani». E abbiamo ereditato la responsabilità di vivere e di far diventare realtà, l’autenticità di un carisma che è nato non da un progetto umano, ma dall’iniziativa di Dio per contribuire alla salvezza della gioventù. Celebrare nella società, nelle città, con il popolo di Dio, il Bicentenario della nascita di Don Bosco ci permette di riconoscere che cosa significa per noi avere come Padre Don Bosco: • è una opportunità per sentirci grati al Signore perché, duecento anni dopo la nascita di Don Bosco, ci troviamo qui, come dono di Dio per i giovani. Opportunità per riconoscere Dio presente nella nostra storia, poiché constatiamo che Lui (il Dio della Vita), ci ha sempre preceduti. • è un impegnarci di più con forza del Vangelo che deve giungere in modo speciale ai giovani, e tra loro agli umili, a quelli che, senza aver fatto nulla perché ciò avvenga, sono stati esclusi dalla festa della vita. • è un momento opportuno per raccontare nuovamente l’attualità di un carisma che si colloca al centro dei problemi del mondo d’oggi, in modo speciale del mondo dei giovani. Perché Don Bosco continua ad avere oggi parole e proposte per i giovani del mondo, giacché, anche se sono cambiate le situazioni ed i contesti, tuttavia il cuore dei giovani, di ciascun giovane, continua ad avere gli stessi palpiti di entusiasmo e di apertura alla Vita. Don Bosco: un bene della Chiesa e di tutta l’umanità Il carisma salesiano è stato ed è il regalo che il nostro Dio fa al mondo, avendo scelto Don Bosco per esso. Perciò insistiamo tanto, con convinzione, sul fatto che Don Bosco è un bene della Chiesa e di tutta l’Umanità18. Egli si è formato nel tempo, dai primi momenti dell’esistenza sulle braccia di Mamma Margherita, fino all’amicizia con buoni maestri di vita e, soprattutto, nella vita quotidiana con i giovani che, plasmando nel quotidiano il suo cuore, lo hanno aiutato ad essere più di Dio, più degli uomini e più per i giovani stessi. Celebrare il Bicentenario nell’interiorità della nostra Congregazione e della nostra Famiglia Salesiana, significa vivere quel che San Paolo raccomanda a Timoteo chiedendogli che “ravvivi il Dono che ha ricevuto”. Per questo, ogni volta che un salesiano, un membro della nostra Famiglia Salesiana, vive in pienezza la propria vocazione, è a sua volta un dono di Dio al mondo. Celebrare il Bicentenario nell’intimità del focolare (come devono essere tutte e ognuna delle nostre realtà) vuol dire lasciarci interpellare nel nostro essere e nel nostro vivere, fino a poterci dire, con sguardo limpido e trasparente, che «la santità dei figli sia prova della santità del Padre». Questa celebrazione significa anche rievocare duecento anni di storia di uomini e donne che hanno dato la vita per questo ideale, tante volte in modo eroico, in condizioni difficili, a volte anche estreme. Questo è un tesoro inestimabile che solo Dio può apprezzare nella giusta misura e a Lui lo affidiamo. Noi siamo tra quelli che credono che quel 1815, con la chiamata alla vita di Giovannino Bosco e la sua elezione da parte del Signore, è stato solo l’inizio di una lunga catena di testimoni e che anche noi, come Don Bosco, vogliamo impegnarci ad aiutare a scrivere il futuro della vita, e vita di credenti, dei giovani e tra di loro i più bisognosi, con i colori della speranza. Don Stefano Vanoli LA VOCE N. 1 - 2015 - 13 Libr Online Prenota i libri su www.iperal.it e ritirali nel punto vendita. Oltre 140.000 titoli! SCONTO 15 % SU TUTTI I PREZZI DI COPERTINA Ecco come funziona: 1) accedi al sito www.iperal.it 2) registrati o effettua il login; 3) vai alla sezione LibrOnline dalla home page o dal menu “IL MIO IPERAL”; 4) scegli i libri che preferisci; 5) completa l’ordine con i tuoi dati (nome, cognome, punto vendita per il ritiro prodotto, recapito mail e telefonico); 6) dopo pochi giorni riceverai una mail che ti avviserà della disponibilità del libro nel negozio da te scelto; 7) pagherai il libro solo al momento del ritiro in negozio; 8) nella tua sezione Iperal LibrOnline hai la possibilità di consultare lo stato del tuo ordine e lo storico dei libri acquistati; 9) l’acquisto è valido per la raccolta punti Catalogo Amica. Convitto Il Convitto di Sondrio alla “Corsa dei Santi” a Roma A vventura nuova per un gruppetto di convittori di Sondrio. Guidati dal Catechista (Gigi SdB) e dall’educatore (Daniele) abbiamo attraversato mezza Italia col mitico pulmino e siamo giunti a Roma per partecipare alla VII Edizione della “Corsa dei Santi”. «Non c’era alcuna velleità sportiva - racconta Samuele, il più “anziano” tra i ragazzi - ma solo la voglia di fare una bella esperienza stando insieme fra amici e conoscere realtà nuove»; «è più bello andare in giro con i compagni di collegio che con i propri genitori» incalza Gabriele, un primino al suo battesimo di esperienze “salesiane”. Al di là degli immedia- ti entusiasmi, anche chi viene dalle fredde valli del Nord, subisce inevitabilmente il fascino della Città Eterna, e così è stato anche per noi. Mentre la visita ad alcuni locali caratteristici ci ha ristorato dalle nostre fatiche podistiche (come dimenticare il chiosco sull’Appia antica e quel posticino in via del Convento Vecchio?!), le Chiese e i monumenti principali sono stati il nostro pane nel tempo libero dalla corsa. Particolarmente gradita è stata anche la visita al Museo di don Bosco, presso la casa salesiana del Sacro Cuore, che custodisce cimeli e reliquie particolari ricchi di storia e di devozione. Ma ahimè, tre giorni, viaggio com- preso, sono pochi e passano presto, e così senza neanche accorgerci, ci troviamo mesti in compagnia del pulmino sulla via del ritorno, arricchiti però da una esperienza unica e indimenticabile. Luigi Milani Bella esibizione del coro monti verdi in San Rocco a metà dicembre Verso Natale con nel cuore don Bosco, Così il Coro Monti Verdi ha intitolato la sua apprezzatissima esibizione nella chiesa di San Rocco a metà dicembre, con una quindicina di canti in parte rivolti al Natale, altri alla pace, altri alla preghiera, Applausi nutriti e sinceri al termine di ogni canto: la maturità del Coro – col suo direttore Tamara Della Vedova - che il prossimo anno celebrerà i 50 anni di fondazione, è ormai conclamata su scala nazionale e anche nel repertorio religioso il Coro sa trovare spunti di notevole rilievo. LA VOCE N. 1 - 2015 - 15 Scuola dell’infanzia Scuola dell’infanzia “M. E Viganò”: “Il presepe siamo noi” Vorremmo augurare a tutti Voi un felice e sereno anno nuovo e vorremmo farlo in un modo un po’ diverso dal solito. Abbiamo deciso di pubblicare il racconto di una mamma che ha descritto le sue sensazioni sulla nostra recita natalizia, che si è tenuta sabato 13 dicembre nel nostro teatro salesiano. D alla porta laterale del teatro si avverte il chiacchierio indistinto di parenti e amici, che lentamente occupano un posto all’interno della sala. Si abbassano le luci e come per incanto il vocìo sommesso cessa di colpo. L’attenzione è rivolta tutta verso il palco. Lo splendido drappo rosso si muove lentamente rivelando la magia della scena. Su fondo scuro, in netto contrasto, si staglia la scritta che sarà il tema della recita: IL PRESEPE SIAMO NOI. Poche parole che racchiudono sin dall’inizio il significato profondo della rappresentazione. E’ il loro momento! Quattro bambini escono dalle tende laterali. Sono quattro piccoli presentatori, elegantissimi e sicuri. Cominciano a raccontare una splendida storia di Natale e in un fiume di parole, a turno, cominciano a chiamare uno ad uno, i protagonisti del “loro” simpatico presepe. Le prime in ordine di apparizione sono delle maestose stelle comete. Tra il luccichio di oro, bianco e argento, con una danza leggera e delicata, queste imponenti stelle sembrano fluttuare nell’aria. Il loro movimento è sottolineato dal fruscio impalpabile di un leggero e sfavillante chiffon. E’ poi la volta di alcune simpatiche e candide pecorelle che entrano in scena con un inedito trenino. Le accompagnano due zelanti pa- stori che offrono i loro doni: burro, latte e buon formaggio a Maria e Giuseppe. E al ritmo di un allegro “pecorelle cha cha cha”, improvvisano un balletto davvero divertente. E in una piccola Hollywood di altri tempi, con un Tip Tap davvero originale, fanno la loro comparsa, il bue e l’asinello. Straordinari i costumi! Quello del bue dalle lunghe corna, nei toni del marrone e quello grigio degli asinelli interpretati da bimbe impegnatissime a muovere il bacino e i piedini per far svolazzare la gonnellina a ruota. Ora il presepe è quasi al completo. Mancano loro: Giuseppe, Maria e il Bambinello. Entrano accompagnati dalla “famiglia di Gesù”, una ventina di piccolissimi bimbi che armonizzano un dolcissimo canto. Sono incantevoli nei loro “piccoli sai” tutti colorati. Cantando tutti insieme accompagnano Giuseppe e Maria intenti a interpretare delle piccole scene di vita quo- tidiana. Arriva il momento del gran finale, tutti insieme sul palco delineano finalmente il più bello e simpatico presepe vivente. Sotto la direzione attenta di suor Maria, dedicano a tutti i presenti, un buon Natale intonando a squarciagola un’allegra canzone. Potevano mancare i genitori? Si sono presentati per ultimi, per dare, a loro modo, un contributo allo spettacolo, cantando “E’ NATALE ANCORA”. Finalissima appropriata alla recita, con uno sfavillante scintillio di cappelli colorati dai toni natalizi, rosso, blu e oro, hanno sottolineato l’importanza della Pace, tema che il Natale porta sempre con sé. Questo simpatico spettacolo natalizio, fatto di allegri personaggi e canzoni ritmate, ha reso questa giornata speciale. E’ stato un emozionante e sentito anticipo di Natale. Un grazie di cuore a chi in questo progetto ha messo anima e corpo. Una mamma LA VOCE N. 1 - 2015 - 17 Tre testimoni di fedeltà al Vangelo in America Latina Le testimonianze di monsignor Oscar Romero, Marianella Garcìa Villas e don Pierluigi Murgioni presentate da Anselmo Palini e don Saverio Mori Perdono e sacrificio, vite interamente dedicate ai poveri, sopportando torture e carcerazioni per vivere la vocazione missionaria. «D alla mia cella posso vedere il cielo». Così diceva don Pierluigi Murgioni, prete della diocesi di Brescia, missionario fidei donum in Uruguay, vittima di un regime dittatoriale, incarcerato per cinque anni e torturato con la sola accusa di aver annunciato il Vangelo ed essersi speso per la gente di quel Paese sudamericano ha cercato di resistere. Venerdì 21 novembre nella sala Vitali del Credito Valtellinese si è tenuto a Sondrio un incontro dedicato alle testimonianze dei missionari perseguitati dalle dittature sudamericane nel corso del secondo dopoguerra. “Un percorso alla scoperta dei testimoni di pace di libertà e di non violenza”, guidato da Anselmo Palini. L’incontro è stato promosso dalla Comunità Salesiana di Sondrio con ex allievi e cooperatori, dalle Acli di Sondrio, dal Gruppo famiglie dell’Oratorio San Rocco, dalla Pastorale Giovanile Salesiana e dalle suore di Santa Croce. Palini ha ripercorso le testimonianze di tre personaggi protagonisti nella storia dell’America Latina. A raccontarle, insieme a lui, don Saverio Mori, missionario fidei donum in Uruguay dal 1968 al 1988, sacerdote che ora presta il proprio servizio nell’Unità pastorale di Santa Maria del Giogo, in provincia di Brescia. Don Pierluigi Murgioni Tre figure di missionari, tre diversi modi di vivere il Vangelo con la propria vita, attraverso la teologia della liberazione che si basa sul principio di «guardare al mondo dei poveri e alla realtà dei poveri prima di tutto», ha spiegato don Saverio portando alla luce le testimonianze del compagno di seminario e amico Pier Luigi Murgioni, oltre a quelle di Oscar Romero e Marianella Garcìa Villas, martiri della Chiesa, morti per denunciare i regimi totalitari sudamericani e le loro violazioni dei diritti umani. In quel periodo storico vi furono molti gruppi rivoluzionari che scelsero la lotta armata per opporsi alle dittature e alle brutalità che i milita- Anselmo Palini durante la sua esposizione ri compirono in quel periodo. Anche tra i credenti qualcuno fece questa scelta. Altri invece decisero di percorrere fino in fondo la strada del Vangelo e della nonviolenza, sulla base degli insegnamenti del Concilio Vaticano II e della Conferenza dell’episcopato latinoamericano a Medellin. Fra questi, appunto, i tre testimoni citati, le cui storie diverse, che a tratti si incrociano, hanno come fil rouge il Vangelo a tenerle unite e a riempirle di senso. «Uruguay e Salvador – ha raccontato Anselmo Palini – erano due paesi, in quegli anni, molto problematici e Pier Luigi Murgioni, insieme a don Saverio Mori, hanno portato avanti la loro vocazione missionaria proprio in queste terre, subendo torture terribili e carcerazioni perché denunciavano le ingiustizie, le sparizioni, la violenza utilizzata dal regime. Le altre due testimonianze invece parlano del Salvador. La prima racconta Oscar Romero, vescovo considerato conservatore, la cui vocazione per i poveri matura tardi negli anni, solo dopo l’assassinio dell’amico Padre Rutilio Grande. In quel momento nella sua vita cambia qualcosa: “Da un martire nasce un altro martire”. Fu così che Romero cominciò a parlare sempre più spesso delle divisioni e delle ingiustizie sociali del Salvador, al punto che i suoi sermoni, in cui elencava le sparizioni, gli assassini e le torture, venivano diffusi per radio, fino a che il 24 marzo 1980 fu assassinato sull’altare mentre celebrava la Santa Messa. L’ultima testimonianza è quella di Marianella Garcia Villas, “avvocata dei poveri e sorella degli oppressi”, uccisa a 34 anni mentre stava raccogliendo le prove sull’uso di armi chimiche contro la popolazione civile». Il perdono, il sacrificio, la vita interamente dedicata ai poveri, sopportando le torture, le carcerazioni, i soprusi per vivere pienamente la vocazione missionaria: ecco alcuni tratti delle vite di Marianella, Pier Luigi e Oscar che, testimoni ancora attuali, ci esortano Mons. Oscar Romero a «riflettere sulla via della pace e della nonviolenza – hanno concluso gli organizzatori –, in un tempo in cui i venti di guerra continuano a soffiare prepotentemente e la corsa agli armamenti, anche in tempo di pesante crisi economica, non subisce rallentamenti». Ilaria Urbani (dal Settimanale della Diocesi) LA VOCE N. 1 - 2015 - 19 Volontariato Visita a Mons. Luciano Capelli a Gizo Alla scoperta delle Solomon’s Ospitiamo volentieri le testimonianze dei coniugi Benedetto e Nica Abbiati, in “missione” alle Isole Solomone, da mons. Luciano Capelli H o accettato l’invito per un periodo di volontariato alle Isole Solomon per sperimentare un’esperienza diversa da quella, che ripeto ormai da molti anni, in un’altra realtà molto difficile e un po’ disperante del Sud del Mondo. Dato che il viaggio si è svolto nel periodo estivo, quando non sono presenti i volontari dell’Associazione “AMIS” che si impegnano nella realizzazione di strutture a servizio della comunità locale, mi sono in realtà dedicato a supportare il Bishop Luciano in alcune delle sue molteplici e sempre diverse attività, cercando di rispondere al meglio alle esigenze che di volta in volta mi indicava. Ho così avuto occasione di accompagnarlo in alcuni voli con il suo idrovolante per esigenze pastorali nelle isole vicine e di affiancarlo in alcuni sopralluoghi finalizzati a porre le basi per iniziative future. In queste attività ho fatto del mio meglio per offrirgli un supporto professionale, maturato purtroppo in situazioni molto Mons. Capelli “imbarca” Benedetto Abbiati sul suo prestigioso idrovolante differenti; in queste occasioni penso che la capacità di eseguire qualche rilievo senza l’ausilio di strumenti tecnici e di schizzare alcune soluzioni progettuali, che poi ho provato a sviluppare dopo il mio ritorno in Italia, possa essere stata d’aiuto al Bishop per orientarlo nelle sue decisioni. Quando il Bishop Luciano non aveva bisogno del mio supporto, e quando non mi chiedeva di trafficare con le antenne dei suoi complicati collegamenti telematici da edificio a edificio e da isola a isola, ho cercato di rendermi utile dedicandomi a piccole riparazioni idrauliche e a lavori vari per la ristrutturazione e la manutenzione degli edifici che ospitano i volontari durante la loro permanenza a Gizo, collaborando con alcuni operai locali. Questo modo di operare mi ha lasciato il tempo e lo spazio mentale per osservare da vicino la mentalità dei salomonesi, la loro cultura, il loro modo di rapportarsi con la vita e anche con la vita di fede. Confesso che la recita dei salmi, la messa quotidiana ed i canti, sempre armoniosamente e spontaneamente a più voci, sono diventati in queste settimane degli appuntamenti a cui mi veniva naturale riferirmi; allo stesso modo il girare per il mercato e per le poche vie di Gizo per osservarne la vita quotidiana, scandita da ritmi molto rilassati e appa- 6 17092 - 339.185989 .0 42 03 : fo In o ri Palascieghi - Sond Via Aldo Moro presso ampio parcheggio ae Con terrazza estern LA VOCE N. 1 - 2015 - 20 rentemente più sereni a quelli a cui siamo abituati. Ciò non mi ha impedito di scorgere anche alcuni limiti di questa serenità, come l’apparente disinteresse per il superamento di alcuni macroscopici limiti della loro organizzazione sociale, il degrado ai limiti della impercorribilità delle poche strade presenti o dei sentieri e l’abbandono di rifiuti ovunque; forse questo potrebbe diventare un interessante campo di azione per la presenza dei cattolici in queste terre e per i volontari che la sostengono. E chissà che in futuro possa anch’io dare una mano un po’ più valida al Bishop Luciano… Benedetto Colazioni panini piadine primi piatti happy hour Paola, Manuela e Nica sull’Isola di Moli I mmaginate una piccolissima isola persa nell’Oceano Pacifico, dove il centro più vicino con qualche migliaio di abitanti è a 40 minuti di barca a motore e poi un’ora di aereo, un piccolo aereo in cui la decina di passeggeri viaggia quasi nella cabina di pilotaggio. Questa piccola isola si chiama Moli, saranno 2 chilometri quadrati di foresta, un gruppo di case in riva al mare, dove approda la barca, e un edificio in cima alla collina raggiungibile in 10 minuti a piedi su di un sentiero che diventa fangoso quando piove (cioè quasi ogni giorno). In questo edificio azzurro, abbastanza accogliente, tutto in legno come spesso le case nelle Isole Solomon, arrivano 30 maestrine delle Kindy (le scuole materne) provenienti dalle isole vicine, dopo viaggi più o meno lunghi in barca e a piedi. Ad accoglierle ci sono Paola, Manuela e Nica, insegnanti italiane, e Wraina, responsabile educazione di Gizo; si sono preparate intensamente e insieme a loro passeranno 3 giornate di formazione, con lezioni teoriche e pratiche, che vanno a toccare 3 punti fondamentali dello sviluppo infantile: il corpo, la mente, la comunicazione. L’attenzione delle partecipanti, alcune delle quali hanno con loro il bimbo piccolo accudito da qualche parente, è sempre al massimo; prendono appunti anche quando nella stanza è quasi notte, perché piove e la corrente arriva solo verso le 7 di sera quando si accende il generatore. Sono attente anche quando l’inglese, lingua della comunicazione, è poco chiaro e richiede la traduzione in “Pigj” (il dialetto locale), da parte della responsabile Wraina. La parte pratica consiste nell’utilizzare il materiale didattico che dall’Italia è stato preparato e spedito: giocare con loro perché giochino con Paola, Manuela e Nica in partenza per l’Isola di Moli i bambini nelle loro scuolette sperdute nella foresta, dove al massimo c’è una lavagna. Insieme si sperimentano le molteplici potenzialità di un domino, le sequenze logiche del memory, l’uso delle drammatizzazioni per apprendere forme, colori, classificazioni. Al termine delle tre giornate le maestre si porteranno via in un sacco di plastica una parte di tutti i materiali con cui si è lavorato: sarà la dotazione didattica per la loro scuola. Sono state tre giornate intense, nella casa azzurra sulla collina, dove incuriositi sono venuti in visita anche gli uomini del villaggio, elogiando l’iniziativa e preparando per tutte noi un pranzo a base di pesce, naturalmente appena pescato nel magnifico mare che circonda l’isola. Tra una lezione e l’altra (e tra un acquazzone e l’altro), alcune di noi trovano il tempo per scendere a riva ed ammirare, con poche bracciate sott’acqua, il paradiso della barriera corallina dove pesci e pescetti di ogni colore nuotano lentamente. Questa piccola iniziativa avrà un seguito, ne sono sicura; per me resterà un ricordo significativo delle mie tre settimane alle Isole Solomon. Nica LA VOCE N. 1 - 2015 - 21 CIPOLLATIPOGRAFIA MAURO & C. snc ELECTRONIC HOUSE LITOGRAFIA Gruppo General Service I nostri vantaggi sono Consulenza alla vendita Ritiro usato Consegna e installazione gratuita Lista nozze Pagamenti rateali Cipolla è petenza e Via Vanoni, 79 - 23100 comSONDRIO T. 0342.513196 - F. 0342.519183 convenienza [email protected] Via Tremogge, 25 Sondrio Tel. 0342 213569 - Fax 0342 51.23.04 Visitate il sito: myVetrina.com AUTOMOBILISTICA PEREGO S.p.A. Autoservizi di linea - Granturismo - Noleggio Autopullman La nostra flotta è composta da 45 autobus di linea e 15 da noleggio con conducente (54, 40, 16, 7 posti) tutti condotti da personale esperto e qualificato. AUTOMOBILISTICA PEREGO S.p.A. - Piazza Stazione, 3 - 23037 TIRANO (SO) Tel. 0342 701200 - 0342 905090 - Fax 0342 704400 - [email protected] - www.busperego.com Ex allievi Significativa esperienza di un gruppo di exallievi Incredibile India! S iamo partiti da Sondrio la mattina del 4 ottobre, in un bel gruppo di dinamici “collocati in quiescenza” coordinati dall’holiday organizer Delfino e dallo specialista in pratiche visti Dario. Ci siamo affiatati rapidamente e per tutta la durata del tour l’atmosfera è stata giocosa e divertente, senza alcun intoppo. Ottimi gli alberghi, cauta la scelta del menù, bravissimo il giovane che ci ha fatto da guida e che, con grande cultura e un buon italiano, ha catturato la nostra attenzione. L’impressione che si è colta dell’India, pur nei pochi giorni e nel piccolo campionario delle tre città visitate, è straordinaria, stupefacente: è un paese dai mille volti e dalle mille meraviglie. Le moschee, i templi, i palazzi, i mausolei, un caleidoscopio di suoni e colori (dal bianco del marmo al rosso dell’arenaria, dall’arancione del curry all’arcobaleno dei tessuti), una persistente calda nebbia di odori speziati, i bellissimi volti di giovani e vecchi, ricchi e poveri: un quadro indimenticabile. Abbiamo provato una allegra emozione in groppa all’elefan- te che ci ha portati all’Ambert Fort in perfetto stile Maharajas, ma la vera ebbrezza è stata la corsa con il tuc-tuc nel terrificante slalom tra biciclette, motorini, auto e pullman, carretti trainati da asini, cani randagi, capre e scimmie, sacre mucche (anche loro quiescenti): immagini che ci hanno accompagnato durante tutto il nostro tour. Siamo rientrati a Sondrio (che nitore!) con il piacere di poter ricordare questa esperienza rivedendoci nelle foto davanti al maestoso Taj Mahal, simbolo di una ricchezza in stridente contrasto con la grande povertà che moltissimi indiani riescono però a mitigare con un misto di fatalismo e dignità. Indimenticabile India! Daniela Marchetti PROPOSTA DEGLI AMICI DEL SIDAMO Relay Milano Marathon 12 Aprile 2015 Maratona a staffetta di 4 elementi Partecipa alla Maratona a Staffetta con i tuoi amici e aiuta i poveri dell’Etiopia. Come? Basta iscriversi attraverso gli “Amici del Sidamo” pagando la normale quota d’iscrizione. Per ogni staffetta iscritta 40 € andranno direttamente all’associazione. Come iscriversi: Il processo di iscrizione è automatizzato. Per iscriversi basta andare sul sito www. milanomarathon.it andare sulla tendina delle “charity” e selezionare “Iscriviti con una charity”. Selezionare “Amici del Sidamo” e cliccare sulla freccia “play” per accedere al sito per iscriversi. Una volta compilati i dati, uscire dal sito ed effettuare il pagamento direttamente agli Amici del Sidamo – In Missione Onlus. Modalità di pagamento: bonifico sul conto corrente Banca Prossima – IBAN IT09K0335901600100000068818 intestato ad Associazione In Missione – Amici del Sidamo – causale “Iscrizione staffetta Milano Marathon 2015”. In alternativa è possibile consegnare la quota direttamente a un membro dell’associazione che provvederà a farla arrivare a destinazione. Attenzione: dopo il pagamento è necessario avvisare chi convaliderà l’iscrizione: contattare direttamente Vincenzo Patruno alla e-mail: [email protected] Alla stessa e-mail è possibile richiedere informazioni. La quota d’iscrizione per singola staffetta è di 145€ fino all’800° staffetta iscritta e 160€ fino alla 1600°. Dalla 1601° diventa 175€ fino al 05/04/2015 termine ultimo delle iscrizioni. 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Si riconoscono Valeria Martinelli, Dino Rossi, Adele Giumelli, Elisabetta Novellino, Mottalini, Oreste Molinari, G. Carlo Bordoni. Accosciati: Franca Scaramellini, Antonio Viganò, Lorenzo Berini. Da sinistra: Giulio e Guido Boffi, Giovanni Del Curto, Rosanna Boffi, Oreste Molinari, G. Franco De Pedro, Giuseppina Boffi, Fausto De Pedro, Ettore Boffi, Enrico Pelucchi. Le due signore alla sinistra di don Rosa sono mamma Esterina Boffi e mamma Parolo. Sui monti di Valtellina. In piedi da sinistra Guido Boffi, Gianfranco De Pedro, Roberto Bernardi, don Vittorio Rosa, Balgera. Accosciati: Alessio Abram, Valerio Negrini e Oreste Molinari. LA VOCE N. 1 - 2015 - 25 Fioreria Castelanelli Via Brennero - Sondrio - 0342 210306 - 335 8212852 SERVIZI FLOREALI Nascite, Battesimi Cresime Comunioni Matrimoni Corone e cuscini funebri MANUTENZIONE Giardini Balconi Fioriti CONSEGNE A DOMICILIO. 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