Mensile del santuario di CHIAMPO (VI)

Transcript

Mensile del santuario di CHIAMPO (VI)
Anno XCII
Gennaio/Febbraio 2017
n.1/2
1867-2017
150 anni
di presenza
francescana
alla Pieve
di Chiampo
Mensile del santuario di CHIAMPO (VI)
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SOMMARIO
N° 1/2 Gennaio/Febbraio 2017
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LETTERA DEL FRATE RETTORE
MISERICORDIA ET MISERA fra Damiano Baschirotto
IL PRESEPIO ALLA PIEVE fra Damiano Baschirotto
SPARTIREMO IL PANE CON VOI a cura di Giovanni Fanton
LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO a cura di suor Annachiara Rizzo
#GUFO GIOVANI suor Fabiola Dall’Agnol
I GESTI DELL’ AMORE fra Lorenzo Raniero
AIUTERÒ E CONSOLERÒ TUTTI
FRA CLAUDIO AMICO fra Liberio Fochesato
VITA DEL SANTUARIO fra Damiano Baschirotto
PELLEGRINAGGI
In copertina: Presepio 2016 alla Pieve: Lo scenario è la
rappresentazione dell’arrivo dei primi quattro frati minori a Chiampo, accolti dal Sindaco Antonio Fracasso,
con queste parole: “ Restate con noi! Custodite i nostri
morti e pregate per i vivi; e noi volentieri divideremo il
nostro pane con voi!”. All’epoca esisteva l’antica chiesa della Pieve e la casa del custode del cimitero nelle
adiacenze. L’anno seguente fra Filippo con l’aiuto di
tutto il popolo edificò un piccolo conventino in grado di
ospitare sei religiosi.
Lapide commemorativa posta all’entrata del convento
MENSILE DEL SANTUARIO DI CHIAMPO (VI) - FRATI MINORI
Via Pieve, 170 - 36072 Chiampo (VI) - Tel. 0444 623250 - Servizio al pellegrino 3332744781
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Direttore responsabile: fra Luigi Secco
Redazione:
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Autorizzazione Tribunale di Vicenza 16/07/1949 - N.13 R.S. Con approvazione ecclesiastica e dell’Ordine dei Frati Minori.
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GENNAIO/FEBBRAIO 2017
Lettera del frate Rettore
F
ratelli e sorelle
Lasciandoci guidare dalla conclusione del messaggio di
papa Francesco per la celebrazione della Giornata mondiale
della Pace dal titolo “La non violenza: stile di una politica
per la pace” abbiamo iniziato il cammino di questo nuovo anno:
«Tutti desideriamo la pace; tante persone la costruiscono ogni giorno con
piccoli gesti e molti soffrono e sopportano pazientemente la fatica di tanti
tentativi per costruirla». Nel 2017, impegniamoci, con la preghiera e con
l’azione, a diventare persone che hanno bandito dal loro cuore, dalle loro
parole e dai loro gesti la violenza, e a costruire comunità non-violente, che
si prendono cura della casa comune. «Niente è impossibile se ci rivolgiamo a Dio nella preghiera. Tutti possono essere artigiani di pace».
La vita del Santuario vede in quest’anno la celebrazione di due ricorrenze
importanti: l’arrivo e la costituzione della prima fraternità di frati a Chiampo nel 1867 (150° anno) e in agosto l’anniversario della morte del beato
Claudio all’ospedale di Padova nel 1947 (70° anno).
Sono date importanti che ci aiutano a fare memoria del tempo che è trascorso per vivere serenamente il nostro presente e guardare il futuro con
speranza, affidandoci alla provvidenza del Signore del tempo e della storia
che guida i nostri passi sulla via del bene.
Ci aiuti l’intercessione del beato Claudio nel cammino della nostra vita.
Frate Giuseppe Bonato
Ogni venerdì del tempo di Quaresima, a partire dal 3 marzo,vivremo in
santuario la Stazione Quaresimale: alle 15 ritrovo all’ingresso della Via
Crucis. Ore 16.30 Santa Messa.
I gruppi organizzati prenotino la propria partecipazione telefonando al
333.27.44.781
VENITE A ME
I “mercoledì” della terza settimana del mese
ore 20.30 ADORAZIONE EUCARISTICA presso la Pieve dei Frati
Mercoledì 17/5
Mercoledì 15/02
Mercoledì 21/06
Mercoledì 15/03
Giovedì Santo 13/04
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MISERICORDIA
ET MISERA
FRA
DAMIANO BASCHIROTTO
E’ il titolo della lettera apostolica che papa Francesco ha consegnato alla chiesa, il 21 novembre 2016, alla chiusura del Giubileo straordinario della Misericordia. Il titolo del documento è
desunto da una frase di Sant’Agostino per commentare il sommario processo dei farisei nei confronti della donna adultera.
Al termine, dice il vangelo, rimangono soli Gesù e la donna;
appunto la Misericordia e la misera.
Il significato della Lettera, è che non c’è peccato che la misericordia non possa raggiungere. Questo messaggio deve stare
al cuore e al centro della Chiesa. Il Papa è consapevole che
ciascuno porta con sé la ricchezza e il peso della propria storia.
In fondo qui c’è una grande lezione di incarnazione: la Chiesa
si confronta, non con il peccato, il giudizio in astratto, ma con
persone concrete. Il Papa fa riferimento al capitolo 8 del Vangelo secondo Giovanni, dove ci sono una peccatrice e un salvatore,
cioè fa riferimento a persone concrete.
Il pastore deve mettersi di fronte ai suoi fedeli cercando in
ogni modo di mostrare questo amore, questa bontà di Dio. In
fondo, è proprio ciò che il Papa fa, non solo con le sue parole,
ma anche con i suoi gesti. Ci sono poi immagini molto belle
nella lettera, come quella delle pietre che cadono dalle mani di
chi voleva lapidare l’adultera.
C’è un’indicazione molto precisa per i sacerdoti, insieme a
tante altre, che il Papa ripete spesso in questo tempo: la necessità della lungimiranza, cioè, di discernere il singolo caso. Quindi,
non avere norme generali da applicare sempre e comunque in
tutti i casi, ma discernere le situazioni concrete, questa è la lungimiranza. E’ questo un appello a far ricorso a una certa creatività, una dimensione ‘artigianale’ della misericordia, aggettivo
che Francesco ama molto.
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Ha fatto discutere, soprattutto, l’assoluzione del peccato di aborto da parte di ogni sacerdote (prima, solo il vescovo o un suo delegato potevano assolvere da questo peccato).
L’angolo della riflessione
Non c’è un peccato che può bloccare la
misericordia di Dio. Quando una persona è
sinceramente pentita, può presentarsi da un
sacerdote e ricevere l’assoluzione. Non c’è
da seguire percorsi difficili.
Pubblicano, prostituta
Fratello, sorella amati
Sono uno di voi
peccatore come voi
amato da Dio come voi
Eccomi con voi in ascolto
attento e interessato.
La PAROLA parla
e noi possiamo diventarne
la voce autentica e credibile.
Ascolto e silenzio
attenzione e silenzio
per gustare un amore immenso
un amore unico
un amore per ciascuno
che solo il Signore può dare
e richiede a chi ama.
E tu fratello pubblicano
tu sorella prostituta
Con me cantate e innegiate:
“Misericordioso è il Signore,
il suo amore si stende su tutta la terra!”
Il Papa considera l’aborto un peccato molto grave, un omicidio. E su questo non c’è
alcun dubbio, anzi il concetto viene ribadito. Francesco ha solo voluto riaffermare, con
questo gesto, che non c’è un ostacolo, non
c’è una porta chiusa.
Le porte che simbolicamente sono state
chiuse alla fine dell’Anno Santo in realtà rimangono aperte nelle loro sorgenti. Quindi
lo scopo è ribadire che la misericordia di Dio
è a portata di mano.
Il messaggio non è l’assoluzione facile di
un peccato; infatti sono necessari il pentimento e la consapevolezza della gravità, ma
allo stesso tempo il Papa vuole farci capire
che il Signore è vicino ai peccatori.
Non c’è dubbio i paletti li mettiamo noi.
La misericordia li supera, nella misura in cui
io mi converto al Signore.
Pubblicano, prostituta
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IL PRESEPIO ALLA
PIEVE EDIZIONE 2016
FRA
DAMIANO BASCHIROTTO
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ealizzare il presepio è una tradizione, ma noi lo sentiamo
come un dovere per la nostra
gente. Perché un dovere? Perché
da francescani non possiamo dimenticare
quello che Francesco ha vissuto nel 1223.
Ecco il racconto dalla prima Vita del Celano:
“A questo proposito è degno di perenne memoria e di devota celebrazione quello che il
Santo realizzò tre anni prima della sua gloriosa morte, a Greccio, il giorno del Natale del Signore. C’era in quella contrada un
uomo di nome Giovanni, di buona fama e di
vita anche migliore, ed era molto caro al beato Francesco perché, pur essendo nobile e
molto onorato nella sua regione, stimava più
la nobiltà dello spirito che quella della carne.
Circa due settimane prima della festa della
Natività, il beato Francesco, come spesso faceva, lo chiamò a sé e gli disse: “Se vuoi che
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celebriamo a Greccio il Natale di Gesù, precedimi e prepara quanto ti dico: vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in
qualche modo vedere con gli occhi del corpo
i disagi in cui si è trovato per la mancanza
delle cose necessarie a un neonato, come fu
adagiato in una greppia e come giaceva sul
fieno tra il bue e l’asinello”. Appena l’ebbe
ascoltato, il fedele e pio amico se ne andò
sollecito ad approntare nel luogo designato
tutto l’occorrente, secondo il disegno esposto dal Santo”.
Il Natale del 2015 ha visto l’inizio dell’anno della Misericordia. Il gruppo dei nostri
bravi volontari ha recepito il tema della misericordia e tutti ricordano la visualizzazione
delle sette opere di misericordia corporale, in
sette situazioni che costituivano il presepio.
In questo Natale 2016 i 150 anni dell’arrivo dei frati francescani a Chiampo, accolti
dall’allora sindaco, il sig. Antonio Fracasso. La chiesa della Pieve, con l’arrivo dei
primi quattro frati, sembra imporsi all’attenzione del visitatore. Ma il tutto è centrato su Gesù, protagonista della scena. Tutto
si svolge a Chiampo dove, oltre alla Pieve,
sono presenti altre località ancora oggi ben
conosciute come la cella campanaria, la località Pagoda, la cava dei marmi. A distanza
di 150 anni dobbiamo solo ringraziare Dio e
la Beata vergine perché attraverso tanti frati
– in prima linea il Beato Claudio – Gesù è
nato nel cuore di tante persone.
La scuola Angelico Melotto è presente con i presepi degli alunni. Il tema di
quest’anno era: Gesù emigrante nella nostra umanità. Quando noi insegnanti ci siamo accostati a questi lavoretti per dare un
premio … ci siamo trovati nell’imbarazzo,
perché tutti avrebbero meritato un riconoscimento. Veramente ci congratuliamo con
loro perché con cose semplici sono riusciti
a testimoniare dei messaggi molto belli. Ha
colpito quello di Elena: Gesù nuota sopra
un mare. Con un piede sulla sponda e un
braccio sull’altra sponda diventa un ponte
su cui passano gli emigranti. Questi piccoli
presepi sono stati esposti a fianco del grande presepio che fino al 2 febbraio, festa
della presentazione di Gesù al tempio, data
in cui con piccola cerimonia chiudiamo il
presepio fino al prossimo Natale.
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SPARTIREMO IL NOSTRO PANE CON VOI
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ome abbiamo potuto
notare, grazie al presepio di quest’anno,
il 2017 porta con sé
il ricordo dei 150 anni di presenza francescana a Chiampo.
Questa presenza si inserisce,
in quella, ben più secolare,
dei francescani nel territorio
della diocesi di Vicenza dove,
secondo la storia, San Francesco sarebbe passato nel 1220
e avrebbe introdotto i frati
nell’ospitale di San Salvatore, per la cura dei lebbrosi di
Campo Marzo.
L’episodio dell’arrivo dei frati
a Chiampo è ritratto nel rosone della Chiesa della Pieve,
chiesa antichissima, ricostruita dalle sue fondamenta nel
1960. Ben quattro sono gli
edifici sorti su questo luogo
in onore della Madonna. La
prima Pieve pare anteriore
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A CURA DI
GIOVANNI FANTON
all’anno mille; la seconda risale
al 1400; la terza che fu la “chiesuola antica” cantata dal poeta
Zanella e che accolse i primi
frati; infine l’attuale costruita
su progetto dell’Ing. Vignati e
consacrata da S. E. Mons. Carlo Zinato il 12 settembre 1962.
La tematica storica continuava
nelle altre vetrate della chiesa
in rettangoli a terminazione arcuata e divisi orizzontalmente
in due parti: quella superiore
recante uno dei sette misteri del
rosario francescano, (l’ottava
ritraente fra Claudio Granzotto), quella inferiore il ritratto
d’un insigne confratello del
convento o di un chiampese
benemerito o celebre. Purtroppo una violenta tempesta negli
anni settanta del secolo scorso,
distrusse le parti inferiori delle
vetrate. Questi rettangoli sotto
la vetrata principale ritraevano
divenne santuario mariano, valorizzando
il culto di un’immagine della beata Vergine , assai venerata.
Tale immagine – Madonna col Bambino
– del tardo quattrocento, è inserita nel suo
altare del 1743 e si presenta ancora oggi
così come era al tempo dell’arrivo dei
frati. Fra Claudio nella sua prima visita
a Chiampo ebbe a dichiarare: “E’ un’immagine espressiva. Ha un atteggiamento
regale di nobiltà e di serenità come una
matrona seduta con Bimbo sul ginocchio.”
Sopra le porte laterali della chiesa sono
poste due lapidi storiche: dal lato del campanile il ricordo del grande pellegrinaggio
di tutte le vallate del 10 settembre 1893,
mentre dall’altro lato quella del 1866,
composta dallo Zanella, in ricordo di Don
Paolo Mistrorigo animatore della gioventù
chiampese nel 1848.
(continua)
rispettivamente: il sindaco che accolse i
frati, Padre Bernardino da Portogruaro Ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori
in quegli anni, il poeta sacerdote e terziario
francescano di Chiampo Giacomo Zanella,
il Beato Isnardo domenicano nato a Chiampo nel XIII secolo insigne predicatore a
Pavia, Padre Epifanio Pegoraro missionario martirizzato in Tibet, Padre Angelico
Melotto missionario martirizzato in Cina,
Padre Ignazio Beschin da San Giovanni
Ilarione venerabile, fra Claudio Granzotto
costruttore della Grotta di Lourdes.
Per cinque secoli questa chiesa fu sede
parrocchiale. Un documento del 1263 la
descrive come centro dell’organizzazione
religiosa della valle da cui dipendevano le
altre cappelle sui monti. Un secondo documento del 1297 attesta come fosse presente una collegiata con almeno tre sacerdoti.
Nella seconda metà del 1400 la parrocchia
si spostò più a nord, e la chiesa della Pieve
POSTULAZIONE GENERALE OFM
Promulgazione di Decreti della Congregazione delle Cause dei Santi
Il, 20 gennaio 2017, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in udienza
Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Angelo Amato,
S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Nel corso
dell’udienza il Sommo Pontefice ha autorizzato la Congregazione a
promulgare il decreto riguardanti le virtù eroiche del
SERVO DI DIO IGNAZIO BESCHIN
(al secolo: Giuseppe)
Sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori;
nato il 26 agosto 1880 e morto il 29 ottobre 1952
A Laude di Cristo e del poverello Francesco. Amen.
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LE PAROLE DI
PAPA FRANCESCO
Rachele …
nel pianto la speranza
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Così dice il Signore: «Una voce
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pianto amaro: Rachele piange
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i suoi figli, e non vuole essere
consolata per i suoi figli,
perché non sono più»
(Ger 31,15).
A CURA DI SUOR
ANNACHIARA RIZZO
In questi versetti, Geremia presenta questa
donna del suo popolo, la grande matriarca
della sua tribù, in una realtà di dolore e pianto, ma insieme con una prospettiva di vita
impensata.
licatezza ci viene chiesta davanti al dolore altrui. Per parlare di speranza a chi è disperato,
bisogna condividere la sua disperazione; per
asciugare una lacrima dal volto di chi soffre,
bisogna unire al suo il nostro pianto. Solo
così le nostre parole possono essere realmen[…] Rachele non vuole essere con- te capaci di dare un po’ di speranza. E se non
solata. Questo rifiuto esprime la profondità posso dire parole così, con il pianto, con il
del suo dolore e l’amarezza del suo pianto. dolore, meglio il silenzio; la carezza, il gesto
Davanti alla tragedia della perdita dei figli, e niente parole.
una madre non può accettare parole o gesti
di consolazione, che sono sempre inadeguati,
E Dio, con la sua delicatezza e il suo
mai capaci di lenire il dolore di una ferita che amore, risponde al pianto di Rachele
non può e non vuole essere rimarginata. Un con parole vere, non finte; così prosegue
infatti il testo di Geremia:
dolore proporzionale all’amore.
Ogni madre sa tutto questo; e sono tante,
anche oggi, le madri che piangono, che non
si rassegnano alla perdita di un figlio, inconsolabili davanti a una morte impossibile
da accettare. Rachele racchiude in sé il dolore di tutte le madri del mondo, di ogni tempo,
e le lacrime di ogni essere umano che piange
perdite irreparabili.
Questo rifiuto di Rachele che non vuole
essere consolata ci insegna anche quanta de-
10
GENNAIO/FEBBRAIO 2017
Dice il Signore - rispondendo a quel pianto:
«Trattieni il tuo pianto,
i tuoi occhi dalle lacrime,
perché c’è un compenso alle tue fatiche
- oracolo del Signore -:
essi torneranno dal paese nemico.
C’è una speranza per la tua discendenza
– oracolo del Signore –: i tuoi figli
ritorneranno nella loro terra»
(Ger 31,16-17).
[…] Al dolore e al pianto amaro di Rach
chele, il Signore risponde con una promessa che adesso può essere per lei motivo di
ve consolazione: il popolo potrà tornare
vera
da
dall’esilio
e vivere nella fede, libero, il propr rapporto con Dio. Le lacrime hanno
prio
generato speranza. E questo non è facige
le da capire, ma è vero. Tante volte, nella
nostra vita, le lacrime seminano speranza,
sono semi di speranza.
per tutti noi. Il Figlio di Dio è entrato nel
dolore degli uomini. Non bisogna dimenticare questo. […] Soltanto guardando l’amore di Dio che dà suo Figlio che offre la
sua vita per noi, può indicare qualche strada
di consolazione. E per questo diciamo che il
Figlio di Dio è entrato nel dolore degli uomini; ha condiviso ed ha accolto la morte; la
sua Parola è definitivamente parola di consolazione, perché nasce dal pianto.
Come sappiamo, questo testo di Geremia
è poi ripreso dall’evangelista Matteo e applicato alla strage degli innocenti (cfr
2,16-18). Un testo che ci mette di fronte
alla tragedia dell’uccisione di esseri umani
indifesi, all’orrore del potere che disprezza
e sopprime la vita. I bambini di Betlemme
morirono a causa di Gesù. E Lui, Agnello
innocente, sarebbe poi morto, a sua volta,
E sulla croce sarà Lui, il Figlio morente,
a donare una nuova fecondità a sua madre,
affidandole il discepolo Giovanni e rendendola madre del popolo dei credenti. La
morte è vinta, e giunge così a compimento la profezia di Geremia. Anche le lacrime
di Maria, come quelle di Rachele, hanno
generato speranza e nuova vita.
Ottobre 2016: circa 4000 donne cristiane, ebree e musulmane marciano insieme per 200 km dal
nord di Israele verso Gerusalemme per chiedere la pace e non vedere più morire i loro figli, i
nipoti, il futuro... e lo hanno fatto cantando insieme.
Ascolta su
https://youtu.be/YyFM-pWdqrY
GENNAIO/FEBBRAIO 2017
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di suor Fabiola Dall’Agnol
La notte oggi sembra essere luogo e tempo frequentato da chi ha energie da spendere e voglia di divertirsi. La Bibbia riporta svariati episodi che avvengono di notte, si tratta di tempi
in cui il Signore si manifesta o si relaziona
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www.sa
te&testo=1&libro=0&libro
… e su internet?
not
(Notte, nella Bibbia)
nuncio Pasquale)
v2/triduo/VegliaPage.htm (An
rtometraggio
http://www.maranatha.it/Festi
tch?v=UnSLO29QUl4 (Co
https://www.youtube.com/wa
“Il giorno incontra la notte”)
tch?v=PWu71JMwGWE
https://www.youtube.com/wa
(Arisa “La notte”)
tch?v=Y2bPt3UPaEk
https://www.youtube.com/wa
”)
(Gen Rosso “Oltre l’invisibile
La li
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Questa è la
notte che sa raverso il Mar Rosso
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il
Il santo m
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feri.
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male, lava
e sconfigg
le colpe,
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restituisce
peccatori,
l’innocenz
la gioia ag
a ai
li afflitti.
O notte ve
ramente g
loriosa,
che ricong
iunge la te
rra al cielo
creatore!
e l’uomo a
l suo
L’arte
L’
t stessa cerca di svelare il mistero
della notte, come in questo famoso quadro
di Van Gog
(V. Van Gogh, “La notte stellata”, 1889; New York,
Metropolitan Museum)
“Spesso penso che la notte sia più viva e
più riccamente colorata del giorno” Van
Gogh al fratello Theo, in una lettera.
“Contemplando i quadri di Vincent sentiamo la sua precisa volontà di iniziare lo
spettatore alla sua ricerca dell’assoluto.(…)
Sino alla fine la sua aspirazione fu quella di
cogliere il grande mistero che si cela dietro
le apparenze della creazione” (Tralbaut).
Buona “NOTTE”!
GENNAIO/FEBBRAIO 2017
13
“La carezza”
I gesti
dell’amore
uando non ci sono parole per dirsi
le cose, oppure quando le nostre parole non bastano o sono inadeguate
per esprimere la partecipazione e la vicinanza,
ecco che nella relazione di amore e di amicizia
compare la carezza. Questo gesto delle mani
esprime essenzialmente un
contatto: io tocco,
accarezzo l’altro
per dirgli il
mio desiderio di raggiungerlo
nella sua
realtà profonda
e
personale,
per comunicargli la
mia fiducia, il
mio sostegno, la
mia presenza concreta e tangibile.
L’altro non solo
sa, ma anche sente corporalmente
che io ci sono! Di
fronte a ciò che è
invisibile e difficilmente sperimentabile,
Q
“Elda e Antonio Raniero, genitori di fra Lorenzo, in occasione del 50° anniversario di matrimonio vogliono ringraziare il
buon Dio per la loro vita insieme e la loro famiglia.... e il Beato
Claudio per le tante grazie ricevute.” 21 luglio 2016
14
GENNAIO/FEBBRAIO 2017
FRA LORENZO R ANIERO
i gesti diventano gli strumenti più eloquenti
per esprimere la realtà. Una volta, un bambino
chiese alla sua mamma: «Secondo te, Dio esiste?». «Sì», rispose la mamma. «E, com’è?»,
domandò il bambino. La donna chiamò il figlio
a sé. Gli accarezzò teneramente il viso con tutte
e due le mani, lo abbracciò forte e disse: «Dio è
così». «Ho capito», aggiunse il bambino. Dio,
che è invisibile e immateriale, lo si può “dire”
solo con i gesti corporei dell’amore.
Nell’esperienza dei rapporti umani, l’azione dell’accarezzare e il contatto fisico con il
corpo dell’altro è così importante che, secondo alcuni psichiatri, certe patologie cliniche,
come la schizofrenia, hanno alla loro origine
profonda un’insufficienza di contatto fisico,
una mancanza di gesti indirizzati a definire i
confini dell’identità corporea. Il bambino, cioè,
senza questo contatto fisico del tocco e della
carezza, crescerebbe in modo indefinito; la percezione del proprio corpo e anche del proprio
«io» sarebbe molto vaga, sfumata, incerta e si
sentirebbe continuamente in balia degli stimoli
esterni. Una persona affetta da queste patologie
è, di fatto, ipersensibile alle relazioni, tiene le
distanze fisiche con gli altri, a volte ha il terrore
che l’altro le si avvicini troppo e si sente continuamente “invasa” dal mondo esterno. Tutto
questo ci fa capire quanto sia importante il sano
contatto fisico tra le persone umane: non è un
optional, ma si tratta di un elemento vitale che
aiuta a delimitare in modo completo e maturo
la nostra identità, rendendola ben fondata e sicura.
40° anniversario matrimonio Gabriella e Iseo Borsato e
famiglia - Quinto di Treviso
mie carezze!” (Ct 7,12.13). Nell’amore, gli amanti
si regalano le carezze: ognuno dona liberamente all’altro il proprio amore attraverso il contatto fisico ed in questo esalta la bellezza del corpo della persona amata. I due innamorati, qui,
vivono una vera e propria liturgia, ovverosia la
celebrazione reciproca dei propri corpi creati
buoni e benedetti da Dio. Nel rapporto amoroso, la carezza, quindi, non ha di per sé uno scopo preciso. La genuinità della carezza sta nella
sua gratuità: più che esplorazione, è simile ad
una “passeggiata”; più che appropriazione, è
una “celebrazione”. In questo senso, la carezza è autentica quando non vuole impadronirsi
dell’altro, non lo vuole afferrare, non lo prende
per sé come si può prendere un oggetto comune! Io non posso agguantare una persona come
se fosse una cosa; l’altro va semplicemente riconosciuto. La carezza è limpida, trasparente,
pulita quando non è per possedere e afferrare
l’altro, ma per celebrarlo, per permettere che
egli sia!
La carezza, pertanto, è vera quando io riconosco la presenza dell’altro senza usurpare il suo
spazio; è il gesto con il quale io ammetto che
c’è un altro mondo di fronte a me. Di conseguenza tutta l’attenzione dell’accarezzare è rivolta alla persona che ho davanti: è un gesto
profondamente altruistico, con il quale ho a
cuore l’altro prima e più ancora di me stesso.
La carezza esprime anche la celebrazione del
corpo dell’altro, la sua intrinseca bellezza e
bontà. Pensiamo ad esempio al valore della carezza di una mamma verso il suo bambino: è
un segno di tenerezza e di affetto. Quando, poi,
la carezza la rivolgo ad una persona cara, le sto
dicendo tutto il mio apprezzamento. È come se
io dessi importanza e considerazione a te nella tua presenza corporea, se ti dicessi: “È bene
che tu ci sia, che tu esista”. Anche
nel fidanzamento e nel rapporto affettivo tra uomo e donna la carezza ha un posto molto importante.
L’amore ha bisogno di fisicità e
si esprime attraverso gesti corporei che donano amore all’altro. La
bibbia conosce questo modo fisico
e sensuale di dirsi l’amore e non ha
paura di annunciarlo come una realtà bella, buona, pulita e salutare.
Nel libro del Cantico dei cantici la
carezza è il dono che la ragazza fa
al suo ragazzo: “Vieni, mio diletto,
andiamo nei campi… là ti darò le
50° anniversario matrimonio Bruna e Fernando Alessandrini
GENNAIO/FEBBRAIO 2017
15
Il giorno dell’Assunta del 2016, ricorrenza della morte del
Beato Claudio, diverse parrocchie del Beneventano, grazie
ad alla prestigiosa iniziativa del devoto Giovanni Sale, hanno
esposto la figura del Beato Claudio. La stessa cosa con un’adesione ancora maggiore è stata fatta il giorno 20 novembre per
ricordare l’anniversario della sua beatificazione e per pregare
per la sua canonizzazione. Parrocchie di: Santa Maria di Costantinopoli, Santissima Addolorata, Santa Maria della Verità,
Santa Maria della Pace e Santa Rita, San Gennaro, Sacro Cuore dei frati Cappuccini (Benevento), nostra Signora di Fatima
(San Giorgio la Molara) e San Donato (Pago Veiano).
Nella parrocchia di San Gennaro una nonna ha affidato il piccolo nipotino di nome Claudio al Beato di cui porta il nome,
bambino operato ad un polmone ad un mese dalla nascita, ora
felicemente guarito. La famiglia che vive a Milano, verrà al
Santuario di Chiampo a ringraziare.
Sig. Giovanni Sale - Benevento.
Aiuteró e consoleró tu
Caro Alessandro,
Quest’anno avresti compiuto vent’anni: il tuo ricordo a sedici mesi dalla tua
scomparsa è sempre vivo; ci conforta sapere che grazie alla donazione delle
tue cornee hai potuto donare la luce della vista ad un ragazzo di Bolzano e
ad una signora di Cosenza. Con la preghiera lo affidiamo alla Madonna e a
fra Claudio. Per la famiglia chiediamo la forza della rassegnazione e la pace
nel cuore, dopo il vuoto infinito che hai lasciato nella nostra vita.
Con amore i tuoi cari e tutte le persone che ti hanno conosciuto.
Nardi Alessandro.
Nella gioia di festeggiare il 50° di vita religiosa, i fratelli e le sorelle di Suor Luigina,
lodano e magnificano
il Signore, per le meraviglie che ha operato
nelle loro famiglia.
Suor Luigina e parenti 50° di vita religiosa.
16
GENNAIO/FEBBRAIO 2017
Al caro Fra Claudio,
“Da cinquant’anni ho avuto una particolare devozione verso
questo Beato! Egli mi ha dato tanta forza nelle mie grandi
difficoltà. Lo ho supplicato con sincerità del cuore per la
gravidanza della mia cara nipote Moira: ora è nato un bellissimo bambino a cui abbiamo messo nome Riccardo. Tanto e
tanto devo ringraziare fra Claudio che prima di diventare frate
si chiamava Riccardo. Sono certa che i genitori accompagneranno questo bambino per la via retta!
Riccardo con i genitori
e la bisnonna Maria.
Spedite le vostre testimonianze e foto alla nostra Rivista
[email protected]
Da sinistra verso destra: Sofia Negro Marcegaglia,
Lisa Barbieri, Martina Negro Marcegaglia.
Buongiorno abbiamo piacere se potete pubblicare la foto della nostra piccola Giorgia. Abbiamo avuto una strada un po in
salita, ma ora la piccola e qui con noi e possiamo propio dire
che è un miracolo con quello che ha passato.
Grazie mille, mamma Monica e papà Fochesato Oscar
Carissimo Rettore,
Ringrazio il Signore che mi offre,
la gioia di spedirvi anche quest’anno
gli auguri di Buon Natale e
Buon Anno nuovo.
“O Grotta fortunata che avesti
la sorte di vedere in te nato il
Verbo Divino! O presepio fortunato,
che avesti l’onore di accogliere in te
il Signore del Cielo! O fortunata
paglia, che servisti da letto a Colui
che è venuto al mondo per la nostra
salvezza. Auguri a tutti Voi frati
della Grotta di Chiampo e
grazie per tutto quello che fate
accogliendo noi pellegrini.
(Bruna Vivian)
GENNAIO/FEBBRAIO 2017
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Fra Claudio Amico
Giovinezza del cuore
P. LIBERIO FOCHESATO
«Il fanciullo giunge in terra con la notizia che
Dio non è ancora scoraggiato degli uomini»
(Tagore). E, tra gli uomini, rappresenta la freschezza dell’opera di Dio.
Q
ualcuno ha creduto che fra Claudio
non fosse lieto, perché di solito aveva
contegno austero. Ha preso un granchio più grosso di chi pensa che la quercia non
sia legno buono, perché ha la corteccia ruvida.
Infatti c’è una nota inconfondibile che manifesta il suo animo: la sensibilità per i fanciulli.
Sensibilità che fu stima, rispetto e dedizione
per essi, e che trasse
origine non dalle qualità di corpo e di animo
della gioventù, ma da
un motivo più robusto
e lontano, cioè dallo
spirito dell’infanzia
evangelica
esaltato
dalle beatitudini.
Il fanciullo è uno dei
tesori più belli e più
grandi del mondo.
18
GENNAIO/FEBBRAIO 2017
Ecco qualche scena con fra Claudio
tra i ragazzi.
Ancora borghese
accoglieva i piccoli con bontà nel
laboratorio e si
adattava pazientemente a spiegare
le sculture in esecuzione. Durante
una festa a Santa
Lucia di Piave
comperò dei biglietti a una pesca
di beneficenza e poi li donò a un giovane. Gli
fu chiesto:
- Perché non li hai usati tu?
- Si pesca per fare un’opera buona, non per pigliare regali.
A Venezia, dov’era alloggiato durante gli studi
all’Accademia, stava modellando in creta uno
dei figli della famiglia ospitante. Lo aveva ormai ultimato, bellissimo, quando un ragazzino
entrò nello studio e con uno strumento rovinò
la creta. Fra Claudio, tornato da scuola, disse:
- Chi è stato il bravo scultore che ha finito l’opera?
Ma non si spazientì.
Una volta poi, da frate, giungendo a Santa Lucia di Piave notò un gruppetto di bricconcelli,
i quali avevano appiccato il fuoco a una siepe
lungo la strada. Quelli se la dettero a gambe.
Egli si fermò e con le mani e con i piedi spense
le vampe.
A Brognoligo, durante l’arsura, gli vennero offerte caramelle perché potesse dissetarsi. Ringraziò, ma poi la donatrice seppe che le dava
ai bambini i quali salivano il colle per vedere
la nuova Grotta in costruzione.
Una volta a una mamma povera, che reggeva
un bambino in braccio e ne aveva altri due accanto, gli consegnò una sporta gonfia di pane.
Erano tempi di fame e i tre fanciulli tuffarono
subito le avide mani in essa e si posero a sbocconcellare. Fra Claudio stette assorto a guardare. Sussurrò a un confratello:
«Chi ama profondamente non invecchia mai.
Potrà morire di vecchiaia, ma morirà giovane»
(Pinero).
Fra Claudio conservò intatta la giovinezza del
cuore, perché amò bene, con l’anima limpida
per la grazia e per la letizia; perché in lui mai
esistette decadenza d’amore anzi, all’occorrenza, esso fu tale da attirare a sé anche i fanciulli al pari della gioia.
Foto di Stefano Lovato
- Non c’è gioia maggiore, sulla terra,
che rendere felici gli altri.
Grotta di Lourdes del Beato Claudio
Brognoligo (Vr)
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Vita del Santuario
FRATE DAMIANO BASCHIROTTO
DOMENICA 13 NOVEMBRE
Conclusione dell’Anno Santo della Misericordia: come disposto, in quel giorno chiudevano
tutte le porte Sante della Misericordia presso
le diocesi e all’interno delle diocesi. Noi abbiamo scelto l’ultimo momento della giornata,
ossia la santa messa delle ore 18.00, presieduta dal nostro Ministro provinciale fra Mario
Favretto, e concelebrata da una quindicina di
sacerdoti. La chiesa del beato Claudio era colma di fedeli venuti non solo da Chiampo. Al
termine, l’ultima processione verso la Pieve.
Come nel giorno dell’inaugurazione (13 dicembre 2015) il viale davanti alla Pieve era
pieno in tutti i suoi spazi. Alcune invocazioni
e poi l’entrata nella chiesa giubilare dove è
stato innalzato il canto del ‘Magnificat’. Ho
colto un’ espressione di un mio confratello a
cena: “tra i tanti giubilei vissuti per me questo
è stato il più bello, perché ha toccato il cuore
della gente”.
20
GENNAIO/FEBBRAIO 2017
DOMENICA 27 NOVEMB
NOVEMBRE
BRE
RE
Abbiamo la graditissima visita del
Corpo dei Carabinieri nella memoria di Maria la
‘Virgo Fidelis’. Il
gruppo, composto
dai Carabinieri, i Sindaci della valle e da tutte
le persone simpatizzanti dell’Arma è partito
dalla piazza di
Chiampo ed è arrivato sul nuovo
piazzale, davanti
alla chiesa del Beato Claudio, dove
la banda di Gambellara ha suonato l’ultima marcia. La messa,
presieduta da fra Damiano, animata dal coro
s. Teresa di Verona, nel clima della
prima domenica
di Avvento, è stata partecipata da
una bella presenza di fedeli. Oltre
una cinquantina di carabinieri ed ex, con il
Capitano Mauro Maronese, comandante della compagnia di Valdagno e il Maresciallo di
Chiampo, Antonio Ceccon.
SABATO 8 DICEMBRE
Solennità della beata Vergine Immacolata, patrona dell’Ordine Francescano. La solennità è
stata preparata da un triduo alle ore 20.30. Le
prima due sere con la lettura di due icone della Vergine. La terza e conclusiva, con il canto
dell’Akathistos.
SABATO 17 DICEMBRE
Nella chiesa della Pieve si è svolto il tradizionale concerto di Natale organizzato dalla nostra corale della Pieve e il comitato dei Zonati.
Quest’anno, come coro ospite, si è esibito pure
il coro di S. Giovanni Ilarione, El Biron. Il direttore, salutando il numeroso pubblico accorso,
ha ringraziato i frati della Pieve, confessori dalla manica larga … ossia pieni di misericordia e
manifestato il caloroso affetto del popolo di San
Giovanni Ilarione verso il nostro Santuario.
NATALE IN SANTUARIO
La vigilia, alle ore 21.30, una significativa e
breve liturgia della luce ha preparato i fedeli che
già gremivano la grande chiesa, da un’ora. Il silenzio parlava dell’attesa e finalmente Colui che
era atteso è arrivato, portato dal diacono in mezzo alla gente e deposto nella bella mangiatoia
preparata davanti all’altare. Come un agnello
pronto ad essere sacrificato sull’altare. La corale della Pieve ha animato la liturgia. Estremamente partecipate anche le messe del giorno di
Natale.
NOVENA
Da lunedì 19, alle ore 18.30, proseguiva laa novena di Natale con il canto delle antifone O. La
loro origine è sconosciuta. I titoli messianici
anici
ci
con cui ogni antifona si apre hanno origine nella
nell
lla
Bibbia e sono utilizzati in riferimento a Gesù
Geesù
ù
Cristo. È stato osservato fin dal Medioevo che
ch
he
he
le lettere iniziali di questi stessi sostantivi, lette
lettte
partendo dall’ultima antifona, formano la frase
fraase
latina Ero Cras, cioè “Domani sarò qui”, una
un
na
espressione che sottolinea il carattere di attesa
ttessa
tt
proprio dell’Avvento.
GENNAIO/FEBBRAIO 2017
21
Novembre e
Dicembre 2016
PELLEGRINAGGI
Aiutateci ad accogliervi meglio,
prenotate il vostro pellegrinaggio!
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120 ragazzi ACR Valdagno (VI) – Unitalsi
Treviso – Tavernelle (VI) – Alonte (VI)
– Classe prima media Maranello (MO) –
San Bonifacio (VR) – Montebello (VR)
– Cereda di Valdagno (VI) – Pojana
Maggiore (VI) – Mezzolombardo (TN)
– Cresimandi Lonigo (VI) – Lumezzane
(BS) – Ragazzi delle Medie Parrocchia
di Montemezzo Sovizzo (VI) – Arcole
(VR) – Rivoli Veronese (VR) – Viareggio
(LU) – Classe 5° elementare Lonigo (VI)
– Avio (TN) – San Massimo (VR) – Festa
della Compagnia Carabinieri Valdagno
(VI) – Marano Vicentino (VI) - Diaconi
Permanenti con Famiglie da Carpi (MO)
– Brescia – Treviso – Scouts Padova
– Cooperativa San Martino Verona –
Ragazzi San Giovanni Ilarione (VR) –
Lodi – Breganze (VI) – Cusignana (TV)
– Rimini – Faenza (RA).
Dall’estero: Germania
22
GENNAIO/FEBBRAIO 2017
Maserada sul Piave (TV)
Parrocchia San Giovanni Battista Laghetto (VI)
Maranello (MO)
Parrocchie Santo e Rozzampia Thiene (VI)
Scuola Media Istituto Sacro Cuore Padova
Pizzoletta di Villafranca (VR)
Suore Poverelle di Bergamo
Ponte di Piave (TV)
Taglio di Po (RO)
Ragazzi di Trissino e Castelgomberto (VI)
Trebaseleghe (PD)
Sandrigo (VI)
Chiampo 2 ottobre 2016
giubileo
dei
75
anni
Unitalsi Chiampo
(VI) di vita religiosa.
GENNAIO/FEBBRAIO 2017
23
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Vicenza
IN CASO DI MANCATO RECAPITO RESTITUIRE ALL’UFFICIO POSTALE DI VICENZA C.P.O.
IL MITTENTE SI IMPEGNA A CORRISPONDERE LA PREVISTA TARIFFA
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Codice IBAN: IT 02 C 05034 60290 000000005540 - BIC: BAPPIT21110
A favore di Provincia S. Antonio O.F.M. - Specificare la causale del versamento
(Chiesa B. Claudio … offerta … per la Rivista … )