la scienza appassiona i giovani? - L`ideatorio

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la scienza appassiona i giovani? - L`ideatorio
UN'INDAGINE TRA SCELTE E INTERESSI
LA SCIENZA APPASSIONA I GIOVANI?
Michela Luraschi e Giovanni Pellegri
Foglio n°2, 2010
UN'INDAGINE TRA SCELTE E INTERESSI
LA SCIENZA APPASSIONA I GIOVANI?
Foglio n°2, 2010
SCIENZA E SOCIETÀ
Impressum
Università della Svizzera italiana
Science et Cité
Agosto 2010
Testi: Michela Luraschi e Giovanni Pellegri
Impaginazione: Tania Vanetti
INTRODUZIONE
p. 7
L'INDAGINE
p. 8
INTERESSANTE E CURIOSA: UNA MATERIA CHE PIACE
p. 9
PROFESSIONE SCIENZIATO
p. 13
CONCLUSIONI
p. 19
BIBLIOGRAFIA
p. 21
INTRODUZIONE
7
LA SCIENZA A SCUOLA
L’avanzamento delle scoperte in ambito tecnico e scientifico, e la conseguente applicazione
di queste scoperte nella vita di tutti i giorni, accostano spontaneamente scienza e società. La
cultura scientifica diventa così un delicato processo che si dirama tra diversi mondi – esperti,
cittadini, media, politici – i quali si confrontano e si esprimono in merito a tematiche controverse, complesse e d’attualità. E in questo contesto l’educazione scientifica, ossia il mondo
della scuola, è un elemento importante, poiché la cultura, sia essa scientifica o altro, passa
anche dalla scuola, ambiente in cui i giovani trascorrono la maggior parte del loro tempo.
Alcuni studi nazionali e internazionali hanno indagato certi aspetti legati alla scienza nel mondo dell’educazione. L’indagine Pisa 20061 ha esaminato principalmente il settore delle scienze
e rilevato l’opinione di migliaia di studenti tra i 15 e i 16 anni. Ne risulta un interesse medio,
dove, in linea con la media dei paesi dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo
Economico (OCSE), il 50% degli studenti si dice molto o mediamente interessato alle scienze.
Il rapporto 2008 dell’Eurobarometro mostra che i giovani europei tra i 15 e i 25 anni hanno
un atteggiamento contrastante nei riguardi della scienza e della tecnologia. Da una parte, nutrono un forte interesse per le notizie sulla scienza e la tecnologia (il 75% dei ragazzi contro il
59% delle ragazze). Dall'altra parte, oltre la metà dei giovani intervistati ha affermato di non
voler seguire studi nelle scienze o in ingegneria2.
Un'altra ricerca, pubblicata nel 20043, si è focalizzata sulle scelte degli studi universitari in
Svizzera, e ha messo in evidenza quali fattori giocano un ruolo importante nella scelta degli
studenti. Innanzitutto lo studio rivela che i fattori che influenzano la scelta di studi scientifici
esatti e naturali o tecnici (secondo la definizione dell'Ufficio federale di statistica), sono molteplici e simili. Oggettivamente le scelte dei giovani sono legate al tipo di maturità liceale, alle
valutazioni ottenute nelle materie scientifiche e al rapporto con gli insegnanti. Con quest'ultimo s’intende il ruolo giocato dagli insegnanti nello spronare gli studenti a proseguire, oppure
no, in una direzione o in un’altra, e quali consigli vengono dati loro. Sorprendentemente, il
livello di formazione dei genitori non ha un’influenza significativa. Fatta eccezione nel ramo
delle scienze tecniche, dove si tende a trovare una sorta di “continuazione famigliare”, dove
il genitore “tecnico” sprona maggiormente i figli per far loro seguire la propria strada (questo
aspetto concerne principalmente i maschi).
Gli estratti di questi tre importanti studi, permettono di sottolineare il ruolo importante della
scuola nelle scelte e nella formazione di pensiero di ognuno di noi, ossia, la società. Insieme
alla famiglia, agli amici e ai media, la scuola è infatti uno dei luoghi in cui i giovani costituiscono il loro pensiero nei confronti di diversi temi, tra cui le scienze, ma principalmente, è il
luogo dove si proiettano in una professione futura. E proprio a scuola sono stati raccolti i dati
presentati in questo foglio.
1 OCDE, PisaTM 2006. Les compétences en sciences, un atout pour réussir, Volume 1 – Analyse des résultats, 2007.
2 EU, 2008; European Union, Young people and science - Flash Eurobarometer 239, 2008,
http://ec.europa.eu/public_opinion/ flash/fl_239_en.pdf
3 Poglia E., Molo Bettelini C., Alippi M., Wernli B., Ostinelli-Bolgé G., Le choix des études universitaires en Suisse.
Une enquête auprès des étudiant(e)s en sciences exactes, naturelles et techniques ainsi qu’en sciences sociales, Dossier
OFES, 2004.
L'INDAGINE
8
L'INDAGINE
“La scienza a scuola è…”: è la domanda con cui ha esordito l’indagine svolta presso alcuni
studenti del terzo anno di una scuola medio superiore della Svizzera italiana4. I giovani sono
stati chiamati a descrivere in modo generale la scienza che vivono a scuola. Quale opinione?
Quale interesse? Oltre a ciò, è stato chiesto loro cosa pensano in merito alla professione dello
scienziato e della scienziata. Questi pareri sono conseguenti l’uno all’altro?
L’indagine è stata sviluppata all’interno del progetto europeo 2ways (finanziato dal Settimo
programma quadro dell’UE). Il progetto ha chiesto ai 30 paesi partecipanti di organizzare un
parlamento degli studenti, coinvolgendo così migliaia di giovani che, prima di discutere alcune tematiche scientifiche di attualità, hanno espresso la loro opinione in merito alla scienza in
generale e alla professione dello scienziato. In Svizzera, il progetto è stato realizzato dall’Università della Svizzera italiana e ha coinvolto un gruppo di 60 studenti tra i 17 e i 19 anni.5
Il questionario
Il questionario sottoposto agli studenti, suddiviso in due parti, ha permesso di raccogliere la loro opinione sulla scienza.
Da una parte, attraverso degli aggettivi, è stato chiesto agli studenti di descrivere
come percepiscono la scienza insegnata a scuola. Dall’altra, attraverso delle affermazioni date, è stata raccolta la loro opinione (e il grado di conoscenza) in merito alla
professione dello/a scienziato/a.
Entrambe le domande presentavano un metodo di risposta attraverso una scala di
valore. Nel primo caso, era chiesto di posizionarsi tra due aggettivi (l’uno l’opposto
dell’altro), nel secondo caso, dirsi più o meno d’accordo con l’affermazione proposta.
4 Hanno preso parte al progetto 60 studenti della Scuola cantonale di commercio di Bellinzona, Svizzera.
5 Appena disponibili, presenteremo i dati raccolti nelle altre città e li confronteremo con quelli raccolti in Svizzera.
INTERESSANTE E CURIOSA:
UNA MATERIA CHE PIACE
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LA SCIENZA COME MATERIA
INTERESSANTE E CURIOSA: UNA MATERIA CHE PIACE
La scienza – intesa come materia scolastica6 – è stata descritta attraverso una serie di aggettivi: cosa pensano gli studenti nella Svizzera italiana di questa materia tanto discussa, e se pur non sempre visibile, presente in molti ambiti della nostra vita?
La scienza è ritenuta senza dubbio utile e importante (utile secondo l'86% degli studenti e
importante per l'80%). Mediamente piacevole7, è inoltre essenziale per il 75% degli studenti,
risultato che accentua l’importanza attribuita a questa materia. Il 90% la ritiene una materia stimolante, dunque curiosa, che invita a porsi domande. Ovviamente, porre domande in
merito alla scienza a scuola, dentro le mura scolastiche e con gli insegnanti vicini e coinvolti,
seppur con un ruolo marginale, nel progetto in questione, può indurre ad avere risposte più
positive rispetto ad un contesto più neutro. Ciononostante, pur con percentuali leggermente
minori, possiamo affermare che la scienza piace e interessa.
La scienza mi interessa
66%
20%
8%
5%
0%
Totalmentein
disaccordo
Nonsono
d'accordo
Nonso
D'accordo
Totalmente
d'accordo
Figura 1: INTERESSE PER LA SCIENZA – “La scienza mi interessa” indica se sei d’accordo con questa affermazione. I
dati si riferiscono a 59 risposte.
6 Il curricolo di scienze della Scuola cantonale di commercio prevede l'insegnamento di tre discipline scientifiche, cioè
fisica, chimica e biologia.
7 "La scienza a scuola è..." piacevole 15%; abbastanza piacevole 37%; non so 32%; abbastanza pesante 14%; pesante
2%,
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LA SCIENZA COME MATERIA
La scienza a scuola è interessante?
53%
34%
10%
0%
Poco
interessante
3%
Nonpartic.
interessante
Mediamente
interessante
Abbastanza
interessante
Interessante
Figura 2: INTERESSE PER LA SCIENZA – “La scienza a scuola è interessante?” I dati si riferiscono a 59 risposte.
Da due domande simili scaturiscono le stesse risposte, consolidando così l’aspetto positivo
della scienza. “La scienza mi interessa”: il 66% degli studenti è d’accordo con questa affermazione e il 20% pienamente d’accordo. E alla domanda inerente la scuola, “la scienza a
scuola è interessante?”, il risultato è praticamente lo stesso: il 53% reputa la materia abbastanza interessante e il 34% interessante. Solo il 3% degli studenti la reputa non particolarmente interessante. Possiamo dunque confermare che l’interesse dei giovani nei confronti
della scienza c’è. Dai nostri dati sembrerebbe quindi che i giovani non siano disinteressati alla
scienza come spesso in Svizzera viene con troppa semplicità affermato sia dai media che dagli
ambiti interessati.
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LA SCIENZA COME MATERIA
La scienza a scuola è facile?
55%
29%
10%
3%
Facile
3%
Abbastanza
facile
Dipende*
Abbastanza
difficile
Difficile
Figura 3: PERCEZIONE DELLA SCIENZA – “La scienza a scuola è facile?” I dati si riferiscono a 59 risposte.
*Dipende: a volte facile, a volte difficile
Vi sono anche aspetti più critici: la scienza è una materia difficile. Solo il 3% la reputa facile,
10% abbastanza facile, 32% si divide tra l’abbastanza difficile e difficile e il restante 54% dà
una risposta media, centrale, quell’opzione di risposta che spesso viene scelta quando non si
sa bene cosa dire, anche perchè sotto il termine "scienza" vi sono materie molto diverse fra
loro (biologia, chimica, fisica, ecc.).
Il grado di difficoltà delle varie discipline scolastiche, siano queste a un livello medio superiore
che universitario è spesso attribuito in modo indebito. La “difficoltà” delle materie scientifiche
è una credenza consolidata nella società e anche i giovani non la pensano diversamente. Probabilmente questa caratteristica data alla scienza è il risultato di un insieme di fattori diversi:
è una materia più complicata rispetto ad altre se pensiamo al suo linguaggio tutto nuovo da
imparare; il modo di trasmetterla è stato costruito partendo da questo linguaggio non immediato; i programmi di studio all’università sono più intensi (a livello di ore di insegnamento) di
quasi tutte le altre discipline. E così, un’affermazione come “le scienze esatte sono più complicate e difficili” diventa frequente ed è accompagnata da tutta una serie di rappresentazioni
che la società veicola attraverso diversi mezzi.
PROFESSIONE SCIENZIATO
LA SCIENZA COME PROFESSIONE
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PROFESSIONE SCIENZIATO...
Insieme alla scuola, la televisione e i giornali alimentano l’immaginario del lavoro dello scienziato: un’attività dura e particolarmente impegnativa, ma anche sconosciuta e misteriosa.
Pensiamo ai film che presentano figure emblematiche di scienziati come Frankenstein o Doc,
il personaggio di Ritorno al futuro, o ai cartoni animati, che ancora oggi continuano a rappresentare la scienza in modo caricaturale e fantasioso. Lo scienziato è una figura tutto sommato
isolata, che fa un lavoro speciale – sia nel senso di un po’ strano, sia non accessibile a tutti
perché complicato.
Questi stereotipi, malgrado non presenti nel questionario, li ritroviamo nel pensiero degli
studenti intervistati. Alla domanda “la scienza è interattiva?” il 41% degli studenti ha dato
una risposta media (un po' sì, un po' no) e solo il 14% ha risposto positivamente. Ma quello
che più fa pensare è quello scarso 21% che dice che la scienza stimola lavori di gruppo8: la
scienza viene dunque percepita da molti come un lavoro piuttosto individuale, che non prevede grandi scambi o collaborazioni. Queste risposte fanno riaffiorare quegli scenari mediatici
di cui abbiamo detto: il dottor Frankenstein lavorava chiuso nelle cantine di un castello e
Doc, lo scienziato pazzo del film Ritorno al futuro, in un garage strampalato. Sappiamo che
non è così, ma forse ancora oggi fatichiamo a rappresentare con più oggettività, liberi da
condizionamenti mediatici, la professione dello scienziato. Chi sono gli scienziati? Che cosa
fanno? Che vita conducono? Immaginare la vita di un fiorista o di uno scrittore ci sembra
apparentemente più semplice, lo facciamo quasi spontaneamente e riusciamo a dire se ci
piacerebbe viverla oppure no. Ma quando si tratta di scienza, l’incertezza sembra sopraffare.
Il 56% degli studenti ha risposto non so alla domanda “i ricercatori sono persone affascinanti
e interessanti?” La maggioranza preferisce dunque non sbilanciarsi, probabilmente proprio
perché il lavoro del ricercatore in ambito scientifico non è ben conosciuto. Ed è così che malgrado questa materia piaccia, il suo fascino non va oltre: lavorare in ambito scientifico non
suscita un grande interesse. Il 41% degli studenti non reputa questo ambito interessante per
sé stesso. Ben il 32% non sa cosa pensare e un restante 27% crede che una carriera scientifica
possa essere interessante.
8 "La scienza a scuola..." stimola lavori di gruppo 7%; stimola poco i lavori di gruppo 14%; né molto, né poco 59%;
scoraggia abbastanza i lavori di gruppo 15%; scoraggia i lavori di gruppo 5%.
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LA SCIENZA COME PROFESSIONE
Lavorare in ambito scientifico potrebbe essere una carriera interessante
10%
Totalmentedisaccordo
31%
Nonsonod'accordo
32%
Nonso
24%
D'accordo
Totalmented'accordo
3%
Figura 4: SCIENZA COME PROFESSIONE – “Lavorare in ambito scientifico potrebbe essere una carriera interessante”
indica se sei d’accordo con questa affermazione. I dati si riferiscono a 59 risposte.
Queste risposte, in particolare il 32% di non so, porta a pensare che probabilmente la domanda è stata mal posta. È difficile immaginare che cosa significhi lavorare in ambito scientifico.
Infatti chiamiamo in modo generale “scienziato” il geologo, lo zoologo, il matematico, il
chimico, il botanico, ecc.: è un termine così vasto che non è facilmente rappresentabile.
Tuttavia sembrerebbe emergere una contraddizione tra il grande interesse che suscita la scienza e il non volerla incontrare e approfondire negli studi universitari oppure in una professione
futura. Quale meccanismo crea questo contrasto? Possiamo immaginare che l'indirizzo scelto
da questi studenti (Scuola cantonale di commercio) abbia già determinato le scelte future. Ma
sembrerebbe anche che la rappresentazione sociale della scienza e dello scienziato avanzino
su due binari distinti, alimentati da due immaginari completamente diversi: da una parte,
abbiamo la scienza formato televisione, fatta di immagini spettacolari, tra galassie, vulcani, e
razzi, che raccoglie un forte interesse da parte dei giovani. I documentari scientifici mostrano
spesso l’oggetto della materia studiata in versione spettacolare (animazioni 3D di dinosauri,
l’incredibile struttura del DNA o le immagini degli anelli di saturno) ma raramente mostrano il
lento e paziente lavoro dello scienziato che ha permesso di ottenere quei risultati. Dall’altra,
un secondo immaginario, quello legato alla professione dello scienziato, veicolato da caricature di scienziati presenti in molti film, libri e cartoni animati, e che mostra un uomo (e solo
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LA SCIENZA COME PROFESSIONE
raramente una donna) che dedica l’intera vita a delle ricerche incomprensibili, lavorando da
solo e con una materia ostica: un ruolo per pochi, che affascina solo per i suoi aspetti estremi e folli. Questo duplice immaginario – di per sé contradditorio e inconciliabile – potrebbe
spiegare perché i giovani si dicono molto interessati alla scienza, ma solo in pochi desiderano
diventare gli attori di questo mondo, che reputano così affascinante.
Agli immaginari legati alla scienza si aggiungono altri aspetti, tra cui la questione uomo/donna. Ancora una volta i media, attraverso film, programmi e notizie, promuovono una scienza
al maschile, dove la figura della donna è raramente presente, se non in qualità di assistente o
legata al mondo della cura. È dunque interessante sapere che nell’indagine in questione, alla
domanda "Lavorare in ambito scientifico potrebbe essere una carriera interessante", sono
tutte donne a comporre il 10% (vedi figura 4) degli studenti che ha risposto totalmente in
disaccordo.
Lavorare in ambito scientifico potrebbe essere una carriera interessante
19%
Totalmentedisaccordo
Nonsonod'accordo
Nonso
D'accordo
Totalmented'accordo
30%
30%
30%
35%
18%
31%
3%
Donne
0%
4%
Uomini
Figura 5: CONFRONTO UOMO-DONNA – “Lavorare in ambito scientifico potrebbe essere una carriera interessante”
indica se sei d’accordo con questa affermazione. I dati si riferiscono a 59 risposte: 33 donne, 26 uomini.
LA SCIENZA COME PROFESSIONE
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Questi risultati, seppur riferiti a numeri molto piccoli, confermano il fatto che la scienza, ancora oggi è una “questione” maschile. I dati dell’Ufficio Federale di Statistica dimostrano che
sono poche le donne che si avvicinano al mondo delle professioni tecnoscientifiche, ottenendo meno di un terzo dei diplomi rilasciati nelle materie scientifiche. Il dibattito è dunque
sempre attuale, è giusto però sottolineare anche la progressiva diminuzione che è in corso del
divario uomo/donna tra i giovani che scelgono le scienze esatte e tecniche come studi universitari: un passo promettente.
Così, la scuola, quando insegna le scienze, si colloca dentro tutti questi immaginari già presenti e ben radicati, e il ragazzo troverà conferme o disillusioni rispetto a queste rappresentazioni.
Non bisogna dimenticare che uno dei fattori che influenza la scelta degli studi accademici è
proprio la figura del professore di scienze, chimica, fisica, biologia o matematica. Per la ragazza o il ragazzo un incontro positivo con un adulto affascinante, è sicuramente una spinta per
crescere nella stessa direzione.
Portando il ragionamento agli estremi, possiamo dire che una lunga lezione noiosa di matematica disillude i ragazzi che pensavano che grazie alla scienza fosse possibile inviare dei
razzi su saturno, mentre l’insegnante capace di affascinare i giovani con la scienza diventa un
motore per invogliare i giovani ad imitare lo stesso percorso formativo. La scarsa presenza di
donne che insegnano chimica, fisica o scienze in generale non facilita un’analoga spinta nelle
ragazze.
CONCLUSIONI
CONCLUSIONI
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CONCLUSIONI
Quale opinione nei confronti della scienza? Il lavoro dello scienziato è affascinante? Attraverso sfaccettature diverse nate da queste due grandi domande, l’indagine svolta nella Svizzera
italiana – legata al progetto europeo 2Ways – ha raccolto l’opinione di sessanta studenti e ha
mostrato tre aspetti ben definiti inerenti la tematica "scienza e società".
1. Il primo elemento emerso è il forte interesse da parte dei giovani nei confronti della scienza (quasi il 90% degli studenti ha risposto che la “scienza è interessante” e che “interessa loro
personalmente”). Inoltre la scienza a scuola piace ed è ritenuta molto importante e curiosa.
2. Non è però lo stesso per la professione dello scienziato. Infatti, malgrado la scienza in sé lo
sia, la sua professione non è ritenuta particolarmente affascinante e interessante (solo il 27%
reputa che una carriera scientifica sia interessante). Gli studenti dunque non si proiettano nel
futuro professionale come scienziati.
3. Esiste ancora una differenza di percezione della scienza, in quanto a professione, tra uomini e donne. Sono principalmente le ragazze a non ritenere la professione della scienziata tra
le loro possibilità d’attività o di studi futuri.
Riassumendo, le risposte alle diverse domande hanno mostrato come l’interesse per una materia non per forza si trasforma in un’attrazione verso la professione che la concerne. La scienza, come altre materie, subisce i meccanismi dell’immaginario collettivo. Nello stesso modo, i
messaggi veicolati dalla società fondano le basi della formazione del pensiero dei giovani, di
cui fanno parte anche i processi di scelta della loro possibile professione futura.
La scienza dunque, da una parte è associata a un'immagine spettacolare e affascinante,
dall’altra però, è un lavoro noioso, maschile e complicato il quale non invita ad avvicinarsi. E
a loro volta, chi si occupa di informazione o spettacolo cerca una scienza spettacolare e affascinante da mettere in prima pagina e uno scienziato particolare, spettinato e un po’ matto
da mettere come protagonista in un film o da fotografare.
Diversamente da altre professioni, è come se il mestiere dello scienziato fosse rappresentato
da una tipologia di persone ben precise. Essendo il lavoro noioso, duro e solitario (così è
percepito dalla società, siano essi bambini, che studenti di una scuola medio superiore o
adulti), le persone che lo svolgono, non sono interessanti e dunque non diventano modelli
affascinanti. Questo forse è dettato dal fatto che le possibilità di lavoro nel mondo scientifico
sono molto ampie e diverse tra loro, anche poco percepibili. Sicuramente quest’immagine
è anche reduce da tutta una serie di immaginari costruiti nel passato, legati ad una scienza
misteriosa e magica, che può anche spaventare e a volte fare miracoli. La scienza è in parte
rimasta misteriosa, chiusa tra le mura di un laboratorio, proprio come ancora oggi tendiamo
ad immaginare gli scienziati. E così fatichiamo a capire concretamente cos’è l’attività scientifica nel quotidiano.
Attraverso l’indagine svolta, abbiamo interrogato la scienza a scuola, luogo in cui gli studenti
siedono con il loro bagaglio culturale, fatto di tradizione e media, immaginari e credenze.
La scuola diventa così un tassello molto importante nella costruzione degli immaginari della
società, poiché a dipendenza della sua attitudine, attraverso la frequentazione quotidiana,
CONCLUSIONI
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alimenta costantemente il pensiero dei giovani.
Ed ecco che dentro questo percorso dettato da una forte differenza di percezione tra scienza
e professione si innesta la figura dell’insegnante. Figura che può confermare o distruggere le
credenze legate a questo mondo. Spesso infatti l’insegnante (che è matematico, biologo, fisico o chimico) è per i ragazzi l’unica esperienza di incontro concreto con la scienza in quanto
professione, perché per finire chi sceglie di fare il fisico, l’astronomo o storico, è stato innanzitutto affascinato da una persona (spesso l’insegnante) e raramente dalle formule trovate sul
libro di scuola.
La scuola resta quindi un punto centrale nel percorso di formazione alla cultura scientifica e
nel fornire alcuni strumenti di analisi di un mondo divenuto sempre più tecnologico e con sfide quotidiane che implicano tematiche scientifiche. Un luogo che si contrappone a quell’immagine di scienza spettacolo o di scienziato spettinato veicolata spesso dai mass media.
Ringraziamenti
Si ringrazia la direzione e gli studenti della Scuola cantonale di commercio di Bellinzona. Il
progetto europeo 2Ways finanziato dal settimo programma quadro dell'UE.
Bibliografia
FLASH EUROBAROMETER, Young people and science, European Union, n.239, 2008.
OCDE, PISATM, Les compétences en sciences, un atout pour réussir, Volume 1 - Analyse des
résultats, 2007.
POGLIA E., MOLO BETTELINI C., ALIPPI M., WERNLI B., OSTINELLI-BOLGÉ G., Le choix des
études universitaires en Suisse. Une enquête auprès des étudiant(e)s en sciences exactes,
naturelles et techniques ainsi qu'en sciences sociales, Dossier OFES, 2004.
UFS, Ausbildung in Naturwissenschaften, Mathematik und Technik in der Schweiz, 2007.
I fogli scienza e società:
t
Foglio n°1, 2009
CHE COSA PERCEPIAMO DELLE SCIENZA? Un'indagine tra immaginari e interessi nella
società.
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Foglio n°2, 2010
LA SCIENZA APPASSIONA I GIOVANI? Un'indagine tra scelte e interessi.
I Fogli Scienza e Società sono scaricabili al sito www.ticinoscienza.com