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I M PAT I C H E DEE ROVI AMO NSIEME Redazione: [email protected] Anno 0 n. 2 IL GIORNALINO DELL’ ITIS “E DIVINI” In questo numero: “Una spinta moderna per una scuola efficace” del Dirigente Prof. Filippo Pennesi Progetto Comenius: Insegnare ed apprendere la matematica nel terzo millennio Inchiesta: Educazione alla legalità Progetto: ”Ma che male c’è… Manifestazione per l’orario ferroviario Per un pugno di libri e consegna Borse di studio Il giorno della Memoria e La Shoah: per non dimenticare Settimana bianca Un’avventura a Praga Dalla tecnologia… all’arte dei pennelli Le voci degli studenti e dei genitori Stage e settimana culturale La pagina degli scacchi Pag. “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ 2 3 4 6 7 8 10 11 12 13 15 16 San Severino Marche I Pittori Del Rinascimento A San Severino Bernardino di Mariotto Luca Signorelli Pinturicchio A cura di Vittorio Sgarbi Palazzo Servanzi Confidati 25 Marzo - 31 Agosto ‘06 Il prossimo numero uscirà il 15 maggio ’06, chiunque voglia scrivere e inviare foto, lo deve fare entro e non oltre il 20 aprile p.v. utilizzando l’indirizzo E-mail [email protected]. 1 “Una spinta moderna per una scuola efficace” La redazione intervista il dirigente scolastico Filippo Pennesi 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Da quanto tempo è dirigente di questo istituto? Dal 1° settembre 2005 Prima dell’I.T.I.S. “Divini” è stato preside di altri istituti? a) ITAS “Matteo Ricci “ di Macerata b) IPSIA “Pocognoni” di Matelica c) IPSIA “E.Rosa” di Sarnano Quali sono a suo avviso, le priorità nel dirigere una scuola? a) sviluppare una comunicazione efficace; b) assegnare obiettivi, prevenire e gestire i conflitti e convincere; c) confermare e correggere : dare feedback; d) motivare; e) sviluppare le competenze : attività di coaching , colloquio di coaching,; f) delegare; Come pensa di favorire la crescita umana e culturale dei giovani studenti dell’I.T.I.S.’ La “mission” per un Dirigente è fornita dal Regolamento dell’Autonomia Scolastica laddove viene messa in evidenza la “centralità” del successo formativo di ogni ragazzo. La Scuola è obbligata a costruire tutte le opportunità per lo “sviluppo della persona umana” al fine di garantire il successo formativo coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento. Quindi l’azione del Dirigente dove essere quella di dare sicurezza , di dare fiducia , di fornire gli stimoli per valorizzare le potenzialità dello studente , di dare opportunità per crescere , di aiutare coloro che, pur nelle difficoltà, manifestano la volontà di impegnarsi per raggiungere almeno livelli minimi accettabili , di valorizzare le eccellenze. Ritiene che nell’I.T.I.S. Divini fra le varie componenti della scuola (docenti – ATA – personale amministrativo) esista un clima di collaborazione? Dall’inizio della mia presenza nell’Istituto la mia preoccupazione è stata quella di ricostruire un clima positivo di collaborazione , di fiducia e di stima reciproca , e ogni mia azione ha avuto, ed avrà ,sempre questa ”vision”. Passato il normale periodo di acclimatazione , è stato effettuato un sondaggio per verificare lo stato del “clima organizzativo” nell’istituto. I risultati , pubblicati in questi giorni, sono stati superiori alle aspettative ed hanno fornito in maniera inequivocabile un ambiente dove si respira un’aria serena e distesa , un rapporto di collaborazione altamente positivo e la cosa più importante è il vedere l’espressione distesa sul volto di tutte le componenti e il loro sorriso quando vengono incontrate. La sua esperienza di docente è utile allo svolgimento dell’attuale compito? L’azione del Dirigente Scolastico non può prescindere : - dall’esperienza di docente i cui contenuti di lavoro hanno a che fare con l’istruzione e l’educazione, e caratterizzano il Dirigente come leader educazionale ; - dalla conoscenza delle dinamiche didattiche che caratterizzano il Dirigente come un coach Perché ha scelto di dirigere proprio l’I.T.I.S. Divini? La mia esperienza di insegnante è maturata nell’Istituto da quando nel lontano 1974 ho assunto l’incarico di Docente di Statistica nella Specializzazione di Informatica, incarico che ho mantenuto fino all’incarico di Preside nel 1994. Con gran parte dei Docenti ancora in servizio abbiamo costruito l’immagine dell’Istituto , abbiamo affrontato tante difficoltà ed insieme siamo riusciti a superarle. Posso con orgoglio dire che abbiamo costruito un Istituto solido, con una forte esperienza di formazione e con un potenziale tecnico invidiabile e non secondo a nessuno in Provincia. Aspiravo a chiudere la mia carriera nel luogo dove è iniziata e mi auguro di riuscire a centrare questo obiettivo. Dammi un bip e …….ti ritrovo La specializzazione di Elettronica e Telecomunicazioni dell’ITIS è partner di una classe dell’ITC “Filelfo” di Tolentino in un progetto di simulazione di impresa. L’ITC cura la parte amministrativa e delle risorse umane, mentre l’ITIS la parte relativa alla produzione di apparecchiature elettroniche. La 5a telecomunicazioni sta realizzando, un “cercacose”, ossia un dispositivo, capace di far generare un suono alla cosa cercata, tramite telecomando. La commercializzazione dell’apparecchiatura, avverrà presumibilmente nel mese di maggio. R. Vittori 2 Progetto Comenius: Insegnare ed apprendere la matematica nel terzo millennio scuole interessate: I.T.I.S.”E. Divini” (Scuola coordinatrice) - IES Barres i Ones (scuola partner) Badalona Spagna Gimnazjum nr 5 im. Józefa Lompy (Scuola partner) Chorzów Polonia Mehmet Akif Ersoy Lisesi (Possibile scuola partner nel prossimo anno) Kirikkale Turchia Tutti i docenti di matematica ritengono questa materia “ splendida”, ma non è dello stesso parere la maggior parte degli studenti che pensano invece che sia ostica e noiosa. Come allora far capire loro l’importanza di avere una “mentalità matematica” in questa società e far loro trovare il piacere di “giocare” con numeri, simboli e figure per imparare ad utilizzare con logica e coerenza le proprie capacità intellettive? Ed ecco l’idea che ci è venuta: confrontiamoci con i colleghi e gli studenti di altre nazioni europee, forse da una discussione insieme può nascere un modo più efficace ed interessante di proporre la materia. E così abbiamo trovato due scuole straniere dalla Spagna e dalla Polonia ed ora anche una terza dalla Turchia che vogliono lavorare con noi su questo tema. Dopo una prima visita qui di soli insegnanti nello scorso anno, ed una visita di 3 docenti e 3 studenti di questo istituto a Badalona in Spagna, a gennaio 2006 sono arrivati nella nostra scuola studenti ed insegnanti spagnoli e polacchi. L’organizzazione di questa visita è stata senz’altro per tutti i docenti coinvolti un lavoro stimolante ed alla fine anche soddisfacente, ma…….. penso di aver passato insieme ad alcuni colleghi le vacanze di Natale più impegnate ed “agitate” degli ultimi anni. È preoccupante pensare di avere in classe ragazzi che non capiscono la lingua italiana e difficile cercare di organizzare lezioni che permettano il loro coinvolgimento ed un lavoro comune con gli studenti italiani. Nessuno aveva esperienza in questo, ma la disponibilità di alcuni insegnanti che si sono buttati in questa esperienza, anche senza conoscere bene l’inglese ed accettando in questa sfida anche il rischio di qualche “gaffes” e di qualche strafalcione, ha permesso di preparare una settimana intensa ed interessante per i nostri ospiti che sono stati tutti molto soddisfatti del tempo passato a scuola e fuori. Gli studenti dell’I.T.I.S. sono stati molto bravi ad accogliere i ragazzi stranieri in classe, hanno lavorato con loro, coinvolgendoli amichevolmente e con curiosità, anche se talvolta in un inglese un po’ stentato, hanno fatto da guida sia nella gita a Ravenna sia nella visita di San Severino ai loro colleghi, hanno avuto così l’occasione di confrontarsi con loro in diverse situazioni. E cosa dire delle famiglie che hanno ospitato gli studenti ospiti? La loro ospitalità è stata squisita e tutti i ragazzi si sono trovati perfettamente a loro agio anche se lontani dal loro ambiente. Abbiamo quindi passato una bella settimana insieme, tutti abbiamo lavorato: docenti, studenti e personale della scuola (che ci ha aiutato nell’accoglienza e nell’organizzazione), ma penso che tutti ci siamo arricchiti soprattutto dal punto di vista umano e culturale. Sicuramente il momento più significativo per questi nuovi nostri rapporti è stata la cena organizzata per tutti gli ospiti stranieri e i docenti, gli studenti e le famiglie coinvolte nel progetto. Intanto le prof di matematica hanno dimostrato di saper anche “cucinare”, non solo di fare calcoli; Carlos il collega spagnolo ha improvvisato con padelle, patate e cipolle delle ottime tortillas; il preside (dirigente scolastico è troppo burocratico) nello spirito dell’occasione ha tenuto un lungo discorso in inglese con molta più disponibilità della sottoscritta che finora non ha ancora trovato mai il coraggio di farlo. Sono stati scambiati doni e ringraziamenti, è stata un’occasione allegra e coinvolgente ed un’esperienza quasi unica in cui tutte le componenti importanti del processo educativo: studenti, famiglie, docenti e dirigenza scolastica si sono trovate insieme. Ora resta il lavoro di costruzione di un modulo didattico di matematica sullo stesso argomento in tutte le scuole, questo ci permetterà di confrontare metodi e contenuti. Attendiamo di ripetere l’esperienza nel prossimo anno quando alcuni nostri studenti e docenti si incontreranno di nuovo con gli altri prima in Spagna e poi di nuovo qui nel nostro istituto. Rosella Natalini 3 Educazione alla legalità. Progetto: “Ma che male c’è…” Questionario n. 3 - Alex, un bravo ragazzo... Risultati del questionario proposto a circa 600 studenti di tutte le classi 1) Alex, studente modello, per tutto l’anno scolastico, trova particolarmente rilassante incidere con un temperino il suo banco di scuola, tanto che alla fine, il banco risulta inservibile. Trovi l'illegale comportamento di Alex: grave e da sanzionare incivile e da biasimare normale e tollerabile 0 50 100 150 200 250 300 350 n. alunni 2) Alex, ottimo compagno di classe, durante l’ora di educazione fisica, rimasto solo nello spogliatoio ne approfitta per sottrarre denaro dai vestiti di alcuni amici. Trovi l’illegale comportamento di Alex : grave e da sanzionare incivile e da biasimare normale e tollerabile 0 100 200 300 400 500 600 n. alunni 3)Alex, diplomando di informatica, appassionato di musica rock, dopo diversi tentativi, riesce ad aggirare il sistema di prenotazione dei biglietti della "Mag Icrock", riuscendo così a partecipare a 6 concerti senza pagare il biglietto. grave e da sanzionare incivile e da biasimare normale e tollerabile 0 50 100 150 200 250 n. alunni 4) Alex, furbetto del quartierino, acquista da uno sconosciuto nel bar “Sm Ercio” un autoradio nuovo di ingente valore ad un prezzo molto inferiore a quello di mercato. Trovi l’illegale comportamento di Alex : grave e da sanzionare incivile e da biasimare normale e tollerabile 0 50 100 150 200 250 300 350 n.alunni 5) Alex, grande viveur, al termine di una serata al pub “Brill Osono”, crede giusto portarsi a casa tutti i boccali con cui ha bevuto galloni di birra. Trovi l’illegale comportamento di Alex: grave e da sanzionare incivile e da biasimare normale e tollerabile 0 50 100 150 200 250 300 350 n. alunni 4 Commento ai risultati del Questionario n. 3 – Alex, un bravo ragazzo… A cura del Sociologo Giandomenico Lazzari L’opinione comune degli intervistati deduce che i comportamenti descritti nel questionario n. 3 sono da considerarsi pressoché negativi (81% contro, il 19% di chi giudica le azioni come normali), con punte percentuali più alte nelle femmine rispetto ai maschi. Anche se si nota una notevole affinità di giudizio tra i maschi e le femmine in relazione ai modi di agire descritti nel questionario, l’opinione degli intervistati si distribuisce in percentuali maggiori, in quattro dei cinque quesiti, all’interno delle preferenze incivile e da biasimare e grave e da sanzionare, tranne in relazione alla domanda n. 4, nella quale la percentuale più elevata delle responsi si colloca nell’opzione normale e tollerabile (54% delle risposte). Quasi a dire che gli intervistati non ritengono né grave né particolarmente incivile, acquisire oggetti di dubbia provenienza e oltretutto fuori dai canali tradizionali di acquisto. La domanda n. 2 relativa al furto di denaro raccoglie opinioni unanimi sia da parte dei maschi, sia delle femmine circa la condanna del gesto considerato grave e da sanzionare (pari all’86%); mentre le risposte degli alunni si dividono in merito alla domanda n. 3 inerente la partecipazione ai concerti senza pagare il biglietto, ove il 27% degli intervistati giudica il comportamento normale e tollerabile, a fronte del 34% che lo ritiene incivile e il restante 39% grave e da sanzionare. Le più elevate frequenze percentuali racchiuse nell’opzione incivile e da biasimare (55% delle risposte) sono legate: sia alla domanda n. 1 relativa al danneggiamento del banco di scuola, ove si evidenzia in particolare che, il passaggio dal biennio al triennio, determina tra le ragazze un aumento percentuale relativo alla percezione che il gesto possa essere etichettato come incivile (56% nel biennio, a fronte del 67% nel triennio), sia alla domanda n. 5 relativa al furto dei boccali di birra (54% dei casi) nella quale le alunne tendono comunque a giudicare il gesto più da sanzionare rispetto agli alunni (23% delle femmine, contro il 17% dei maschi), ma è altrettanto vero che al crescere dell’età delle ragazze, aumenta la considerazione che il fatto possa essere additato come incivile e da biasimare (43% delle ragazze del biennio, contro il 56% delle ragazze del triennio). Da prendere atto del quesito n. 3 inerente la partecipazione ai concerti senza pagare il biglietto, ove all’interno delle preferenze fornite dai ragazzi del triennio sussiste una distribuzione pressoché uniforme delle risposte: il 32% delle opinioni rientra nella preferenza normale e tollerabile, il 34% nella opzione incivile e da biasimare e il restante 34% nella casistica grave e da sanzionare. Ciò che emerge dai pareri degli intervistati, è il differente giudizio e soprattutto la diversa percezione di gravità che viene attribuita da parte degli intervistati a comportamenti tra loro analoghi. Ad esempio il sottrarre denaro dai vestiti di alcuni amici viene giudicato dalla maggioranza come grave e da sanzionare con una percentuale pari all’86% delle risposte, mentre il portarsi a casa i boccali di birra da un pub viene considerato solo per il 18% come grave e da sanzionare, mentre viene ritenuto in maggior parte solo come un atto incivile e da biasimare (54% delle risposte) e addirittura normale e tollerabile per ben il 28% degli intervistati. Conferma di ciò lo si evince anche in relazione all’acquisto dell’autoradio da uno sconosciuto, ove solo il 16% degli alunni considera il gesto grave e da sanzionare, mentre il 31% lo giudica solo incivile e da biasimare e addirittura il 54% lo ritiene un’azione normale e tollerabile. Per chiudere, ritieni che comunque Alex, sia quello che si dice “un bravo ragazzo….”? si 19% no 81% 5 MANIFESTAZIONE PER L’ORARIO FERROVIARIO STUDENTI – CITTADINI - LAVORATORI PENDOLARI - A M M I N I S T R A T O R I Trenitalia spa, gestisce per conto della Regione Marche, la tratta ferroviaria Fabriano-Civitanova M. La modifica dell’orario ferroviario in vigore dall’11 dicembre u.s., penalizza fortemente gli studenti, i lavoratori e i pendolari delterritorio dell’Alto Maceratese, preludendo, tra l’altro, da parte di Trenitalia spa, ad un prossimo abbandono della gestione (e quindi alla chiusura) della linea stessa. Chiediamo il ripristino dell’orario in vigore prima dell’11 dicembre u.s. Il Comitato Studentesco, il Consiglio di Istituto, la Presidenza dell’ITIS “E. DIVINI”, non intendono tacere di fronte all’ennesimo taglio dei servizi pubblici essenziali e sono compatti nel promuovere una azione di protesta. UNITEVI A N O I N E L L A M A N I F E S T A Z I O N E DI P R O T E S T A , C H E CON P A R T E N Z A A L L E ORE 10,00 D A L L ’ I T I S “E. DIVINI” PASSANDO DAVANTI ALLA STAZIONE FERROVIARIA C O N V E R G E R A ’ IN PIAZZA DEL P O P O L O A SAN S E V E R I N O M A R C H E Comitato Studentesco dell’ITIS “E. DIVINI” G I O V E D I ’ 15 D I C E M B R E Ore 10.00 RITROVO DAVANTI ALL’ITIS Portavoce: Francesco Guardati La società Trenitalia, che gestisce per conto della Regione Marche la tratta ferroviaria Fabriano- Civitanova Marche e viceversa, a partire dall’11 dicembre u.s. ha modificato l’orario dei treni, peggiorando notevolmente il servizio e colpendo in particolare gli studenti e i lavoratori pendolari che si aspettavano un miglioramento dei servizi già carenti. Temiamo che tale provvedimento preluda ad un disimpegno totale di Trenitalia sulle tratte interne non elettrificate della regione, disimpegno che colpirebbe il territorio dell’Alto Maceratese già fortemente penalizzato nei servizi di trasporto. Il comitato di lotta chiede il ripristino dell’orario ferroviario in vigore prima dell’11 dicembre scorso, e un aumento delle carrozze, oggi insufficienti. Intendiamo mobilitare tutta l’opinione pubblica della provincia di Macerata, abbiamo avviato una raccolta di firme, perché il problema trasporti riguarda tutti. Invitiamo tutti gli istituti scolastici della zona, a scendere in piazza e a sostenere la manifestazione pubblica che giovedì 15 dicembre partendo dall’Itis “E. Divini” di San Severino Marche, convergerà in piazza del Popolo, per chiedere la solidarietà degli amministratori e dei politici locali. 6 Un’espe rienza entusiasmante che ha coinvolto tutti noi ragazzi delle seconde!!!! Questo concorso corso si svolge in due tappe, nella prima si “sono scontrate” quattro seconde , le due che hanno vinto “si affronteranno” nella seconda… All’inizio per le classi era una scommessa e non credevano neanche di poter vincere la prima tappa… ma poi è diventata una questione di competizione e di orgoglio… Prima della gara erano tutti intenti nel ripassare ciò che ognuno di loro doveva sapere, e non sono mai stati tanto uniti come in quel momento… La gara è servita a farci rendere conto che anche noi, della 2°B siamo capaci, pur non essendo i migliori della scuola, di fare ciò che fanno gli altri, e anche di più!!! Quest’esperienza è stata molto utile perché abbiamo imparato come si studia un libro, in modo divertente e simpatico… ma soprattutto le classi, o almeno la nostra, dopo aver gareggiato e vinto si sente soddisfatta, sicura di poter dare il meglio, e molto più unita di prima!!! Andrea Gattari II B Assegnate le borse di studio Banca Popolare di Ancona e fondazione “Colcerasa Primo e Gina” La “Banca Popolare di Ancona” destina 20 borse di studio di € 258.23 ciascuna, riservate agli studenti delle classi 1e, 2e e 3e non residenti a S. Severino M.. La media per concorrere non può essere inferiore a 7.5/10 e non sono ammessi allievi promossi con debiti formativi. Qui sotto gli allievi che le hanno conseguite: Le borse di studio Colcerasa Primo e Gina sono 30 e riservate agli studenti residenti a San Severino M. che si iscrivono o frequentano il Divini; metà di queste sono riservate a coloro che si iscrivono al primo anno e la graduatoria è stilata sulla base delle migliori votazioni riportate all’esame di licenza media. Per gli studenti che già frequentano l’ITIS la votazione, per concorrere, non può essere inferiore a 7.5/10. Qui sotto gli allievi che le hanno conseguite: BELARDINI FEDERICO LATTANZI GIOVANNI RAPARI LOREDANO STACCHIOTTI GIACOMO MICOZZI MARCO BRUÈ FABIO CIPPITELLI ENEA RILLI SAMUELE ZEGA MICHELA COMPAGNUCCI JONATHAN VITA MASSIMILIANO MORENI MASSIMILIANO STEFANETTI GIOIA PIOLI DENNIS MEHMETI ALBAN FARRONI ANDREA MENGHI DANIELE GENTILETTI LORENZO FORESI GIANNI GIACOMELLI MIRCO ZALESKI DAWID ZACCONI AGNESE PALLADINI GABRIELE ARINGOLI ANDREA PIVIERO WAL TER PALMUCCI LORENZO CACIORGNA LEONARDO CACIORGNA MICHELE ANTONELLI ANNA NOE' EMANUELE BORRI EMIUANO GOVERNATORI GOBBI PAOLO MASSEI AURORA STICCONI EMANUELE ERGO STEFANO PACIARONI SARA FIORINI MICHELE MAZZARANT ANI CHIARA LIUTI ANDREA LANCIONI CLAUDIA NATALI ROBERTA CETORETTA FRANCESCA SCAGNETTI LORENZO CICLOSI ROBERTO PIERMA TTEI PAMELA ALLERUZZO MARCO KERTUSHA EVA 7 La Shoah: per non dimenticare IL GIORNO DELLA MEMORIA La Memoria come compito L’Istituto ha celebrato questo avvenimento con due manifestazioni:una rappresentazione teatrale curata dal prof. Alberto Pellegrino dal titolo “Auschwitz dentro di noi” a cui hanno partecipato le classi quinte; gli alunni visibilmente commossi hanno approfondito le ragioni della tragedia ebraica. Contemporaneamente è stata allestita, all’interno dell’Istituto la mostra: “La Rosa Bianca. Volti di un’amicizia”. Gli alunni delle classi quinte e quarte hanno guidato i loro compagni nella visita, raccontando la vicenda dei ragazzi della Rosa Bianca, un gruppo di studenti dell’università di Berlino che in nome della libertà e forti della loro amicizia si opposero al regime nazista e per questo furono condannati a morte. A questi avvenimenti sono stati invitati anche gli studenti e gli insegnanti delle scuole superiori della città. Tra i giovani si sono creati momenti di riflessione ed un sentimento comune di responsabilità, perché la memoria di tanti morti innocenti non deve essere mai dimenticata. AUSCHWITZ DENTRO DI NOI Venerdì 27 gennaio.Un giorno come tanti altri, uggioso, cielo oscurato da nubi, vento freddo, il solito tran tran a scuola. Invece non è così, è “la giornata della memoria”: noi ragazzi delle quinte ci siamo recati alla sala conferenze del don Orione e credevamo che fosse un’occasione per perdere due ore di scuola. Arrivati però, ci siamo resi conto che l’atmosfera che regnava, non era quella allegra dell’uscita anticipata, ma c’era un senso di costernazione e di dolore. Grazie al prof. Pellegrino, ex docente dell’istituto, abbiamo rivissuto l’Olocausto: immagini toccanti, brani di lettura scelti, musiche. Davanti ai nostri occhi sono passati: bambini lasciati morire per terra, uomini e donne nudi nel freddo dell’inverno, cadaveri ammucchiati come carcasse di animali da bruciare. Questo era in nazismo, questo era il campo di concentramento, una realtà che ora ci sembra lontana, ma che purtroppo è vicina alla nostra vita, basti pensare a quello che succede ora come ora nel mondo. Per concludere ed evitare di diventare noioso,voglio ribadire che il ricordo di questi avvenimenti non è un diritto di chi studia la storia, ma un dovere collettivo perché quello che è successo non deve mai più accadere in nessuna nazione e in nessun popolo. Riccardo Pagnanini 5^C Febbraio 1st, 2006 Lettere dei ragazzi che hanno presentato la mostra a San Severino Penso che nessuno meglio di me ha potuto vivere ciò che la mostra “La Rosa bianca” tentava di ricordarci. L’idea di poter trasmettere agli altri un messaggio partendo da ciò che più mi ha colpito ed emozionato mi è sempre piaciuta. Non speravo che la cosa mi potesse toccare così da vicino con la morte inaspettata di un mio caro amico. Non è facile continuare nel proprio intento quando si è toccati da un dolore così grande. Portare a termine questo compito mi ha fatto sperare e mi ha dato il coraggio di superare in parte il dolore. Cercare di non pensare è inevitabile. Sono stata molto fortunata di avere amici che mi confortassero. So che questa persona che oggi manca ha vissuto al meglio la sua breve vita e che avrebbe voluto che continuassi la mostra, come ho fatto. E’ stato tutto molto costruttivo e confortante. Vanessa Scipioni, 4° L Mi sono proposto volontario per esporre la mostra sulla “Rosa Bianca” perché sono rimasto molto colpito dal film, perché tratta un argomento a cui sono molto sensibile, ma soprattutto per cercare di sensibilizzare le persone della mia età su questo argomento. Sono rimasto colpito dall’attenzione prestata dai ragazzi, anche se in alcuni casi veniva meno. Mi ha colpito soprattutto come cambiavano le facce di quelli che ascoltavano quando si diceva che “7 ragazzi sono morti ghigliottinati per aver scritto e distribuito 6 volantini!”. Nella nostra scuola c’era bisogno di questa iniziativa perché basta guardarsi un po’ intorno per vedere le svastiche e le croci celtiche disegnate da ragazzi che non ne sanno nemmeno il significato. Carlo Orsolini, 4° L Ho deciso di partecipare il progetto “La Rosa bianca” perché mi era molto piaciuto il film visto a scuola e perché l’argomento trattato mi ha subito colpito e suscitato molta curiosità. Già dal primo giorno della mostra mi ero prefissato un compito, anche se non ne ero consapevole: dovevo essere in grado di spiegare chi erano quei ragazzi, cosa avevano fatto ma soprattutto volevo essere in grado di trasmettere le emozioni che provavo e provo quando penso ai ragazzi della Rosa bianca. Alla fine della mostra sono stato molto soddisfatto del mio lavoro e del lavoro degli altri. Una delle cose che più m i ha colpito è il fatto che quei ragazzi non facevano la classica resistenza, infatti non usavano la violenza, anzi usavano solo le parole, ciò che mi fa molto pensare. Un’altra cosa che mi ha toccato è il fatto che quei ragazzi, poco più grandi di me, non hanno avuto paura davanti alla morte e non hanno nemmeno cambiato la loro idea fino alla fine. Andrea Berdini, 5° G 8 Inizialmente mi sono avvicinata a questa mostra perché ero incuriosita da questo nuovo tipo di resistenza che appariva diversa da tutte le altre conosciute. Nel seguirla più da vicino ho scoperto che dietro il nome "Rosa Bianca" c'era più di una resistenza e ciò mi ha spinto ad approfondire sempre di più la mostra. Essa mi ha permesso di essere più critica davanti ai fatti storici di quel periodo. Inoltre, sono stata colpita dai valori dei ragazzi e del modo in cui essi li hanno portati avanti nel difficile clima in cui vivevano. In loro ho ritrovato molti dei miei valori e molte delle cose per cui penso valga la pena di vivere la vita, in particolare, l'amore e l'amicizia per qualsiasi cosa e persona (i sentimenti). Importante è stato anche per me riflettere sul senso della cultura e sul suo potere. Questa esperienza è nata come una curiosità nei confronti della storia, poi andando avanti, la curiosità si è trasformata in un impulso a conoscere la verità delle cose e a riflettere su di esse. Il risultato è stato che le cose non sono sempre come ci vengono presentate, perciò è bene essere critici. Tutto ciò mi ha lasciato un segno dentro e mi ha cambiata in qualche modo nella visione delle cose. Grazie!!! Francesca Cetoretta, 5° Per me è stato importante far notare a ragazzi che non avevano visto il film o che non avevano approfondito l’argomento che i ragazzi della Rosa bianca erano ragazzi normalissimi, amavano l’arte, la poesia e la musica. Il gruppo non è partito come forza di resistenza ma come “circolo” di amici legati da diversi hobby e da un senso religioso che li accomunava e dava loro la forza di resistere. Lo scopo di questi ragazzi era aprire gli occhi alla Germania ma secondo me li hanno aperti a tutta l’Europa. Grazie per averci dato la possibilità di approfondire questo argomento, penso sia stata una cosa estremamente formativa per me. Riccardo Rogani 5° L Per mia sfortuna non sono stata presente alla presentazione della mostra a causa dell’influenza, ma alla fine anche io ho conosciuto la storia di questi ragazzi, quasi coetanei a noi, e della loro impresa di scrivere volantini contro Hitler. Pur sapendo di essere di fronte alla morte, hanno portato avanti la loro idea, dimostrando di avere un enorme coraggio. E’ stata un’esperienza che, anche magari non volendo, ci ha fatto studiare, anche se in modo alternativo, la storia che a poche persone piace. Una cosa forse mi è dispiaciuta: mi aspettavo più ragazzi per la presentazione ma molta gente ritiene ciò una cosa superficiale. Silvia Cipolletti, 5° M Per quanto ci riguarda, abbiamo trovato questo progetto molto interessante. Conoscendo il contesto storico e la vita dei personaggi protagonisti della mostra, abbiamo potuto anche approfondire il programma di storia della quinta. Siamo stati molto affascinati dalla semplicità e dalla spontaneità di questi ragazzi, in particolar modo da Sophie e Hans Scoll, due fratelli molto uniti, pieni di interessi e voglia di fare. In conclusione possiamo affermare che è stata una bellissima esperienza, che ci ha sicuramente coinvolti e appassionati. Dato il riscontro positivo di interesse e partecipazione di noi studenti, pensiamo che questo progetto dovrebbe avere una maggior diffusione, non solo in ambiente scolastico. Inoltre esso ci ha fatto capire quali sono i veri valori della vita e l’importanza di lottare per i nostri ideali. Fieri di aver intrapreso questo percorso insieme a Lei, la ringraziamo di tutto. Alessandra Vita, 5° L e Lorenzo Smerilli 5° M Quando all’inizio mi è stato proposto di partecipare alla mostra ero un po’ titubante perché pensavo di non farcela a parlare davanti ad altri ragazzi e fino all’ultimo non sapevo se tirarmi indietro. Poi però ho capito che era una cosa troppo importante e che anche gli altri dovevano capire quello che avevano fatto quei ragazzi tedeschi. Già il film mi aveva colpito parecchio per il fatto che quei ragazzi avevano dato la vita per sei volantino, così mi sono convinta a partecipare. Ho sempre trovato ingiusto quello che aveva fatto Hitler e questa mostra me lo confermava. Spero di aver trasmesso qualcosa ai ragazzi che hanno visitato la mostra, perché per me è stato davvero coinvolgente e sono grata per questo, pensavo che sarebbe venuta peggio! E’ certo che rifarei questa esperienza. Michela Zampetti, 4° L 9 Settimana bianca a San Martino di Castrozza La nostra avventura sulla neve Siamo già tornati... purtroppo! Dopo aver aspettato per mesi l’arrivo della settimana bianca, il 13 marzo abbiamo “levato le ancore” alla volta di San Martino di Castrozza. Il viaggio è scorso abbastanza velocemente nonostante le nove ore di pullman. Dato che facevamo parte del gruppo degli “sfaticati”, cioè dei non sciatori, ci è stato preparato un programma diverso per ogni giornata. Il martedì, ad esempio, siamo andati al parco naturale di Paneveggio. Dopo due ore di allucinante camminata attraverso un sentiero largo poco più di mezzo metro, siamo giunti al recinto dei cervi. Non eravamo così vicini da poterli toccare, ma la sensazione era quella. La guida ci ha spiegato che al maschio piace “frequentare” diverse femmine: questo fa capire il motivo per cui esse hanno delle corna così grandi! Al maschio, invece, le corna servono per scontrarsi con un altro esemplare dello stesso sesso; fra i due avviene quasi un incastro e chi spinge di più si assicura il cuore (e non solo) delle cerbiatte. Il primo pomeriggio era dedicato al riposo; una volta tornati gli sciatori si andava in giro per il paese a fare piani per la serata. Mercoledì mattina c’è stata poi l’indimenticabile uscita con le racchette da neve: quattro lunghe ore nei sentieri di neve. La guida ci ha anche spiegato l’origine corallina delle Dolomiti e l’effetto dei fulmini sugli alberi. Abbiamo avuto la fortuna di veder volare maestosamente un’ aquila reale. Più avanti siamo riusciti a scorgere addirittura un corvo imperiale, uno dei pochi uccelli al mondo capace di volare anche sottosopra. Se la salita era stata dura, la discesa è stata disastrosa! L’arrivo a valle è stato una liberazione per tutti noi! Il giovedì era in programma la gita a Bolzano alla quale hanno partecipato anche gli sciatori che si erano “rotti” nei giorni precedenti. Abbiamo visitato la città e siamo ritornati al nostro albergo. Verso la sera di giovedì abbiamo cominciato già a sentire i primi segni di malinconia per l’imminente partenza. Venerdì mattina, è stata organizza- ta una breve visita alla centrale da cui viene erogato il riscaldamento per l’intero paese. Dopo questa visita qualcuno di noi è andato a fare sci di fondo. L’ultima sera è stata pervasa dalla tristezza; tutti ci chiedevamo: “possibile che sia già finita?” Abbiamo ancora addosso la nostalgia di quella stupenda settimana e delle serate passate in compagnia dei nostri splendidi amici. Daniele Bianchini, Loredano Rapari Quando l’intimo diventa protagonista Una tranquilla settimana bianca non poteva avere connotati più demenziali: è giovedì sera, due giorni prima del ritorno alla normale routine quotidiana. Siamo in mensa, a cena, se così si può chiamare, data la qualità del cibo offerto, e l’alunno Bruè, in un evidente stato di squilibrio mentale, a causa “della pesante giornata sciistica” (così trapela dalle indiscrezioni della classe…), riceve un amichevole schiaffetto dal preoccupato amico Fratini allo scopo di farlo tornare in sé. Intendendo ciò come un enorme atto d’offesa in pubblico, Bruè, in un impeto d’amor proprio, reagisce alzandosi in piedi e sfidandolo, da gran signore quale è, ad un match senza esclusione di colpi, uno contro uno a porte chiuse. I contendenti si avviano concentrati nel ring (la stanza numero 203) ed iniziano ad azzuffarsi a cuscinate dure come il marmo. Proprio nel momento in cui il match stava per entrare nel vivo, che si scopre che le porte non erano poi tanto chiuse come si era stabilito: una barbarica orda di diciassettenni inferociti (quelli che poi si riveleranno essere suoi amici!) si scaglia contro il povero Bruè mettendolo letteralmente in “mutande a strisce arancioni e gialle” e trascinandolo lì, dove tutto ha avuto inizio, o per lo meno questa era la loro intenzione: infatti una figura sinistra (il prof. Serri) con i suoi innati poteri elettronici pone fine in pochi secondi al piano malefico. Il gruppo di banditi, in preda al terrore, si distrae e perde di vista lo scaltro Bruè che, con un fulmineo scatto da centometrista, si smaterializza nei meandri dell’albergo, che è stato il teatro di uno dei più giocosi, improvvisati e spettacolari scherzi che un’instabile mente diciassettenne possa concepire. Il gruppo di banditi ringrazia calorosamente il prof. Serri ed i suoi poteri……… I ragazzi del 4°G 10 Viaggio d’istruzione Salisburgo - Praga UNA SETTIMANA CECA 13 marzo 2006: sveglia all’alba verso l’avventura della gita di 5° anno ufficialmente avviata dalla “celestiale” voce della prof. Liberti che fece l’appello. Come in ogni gita che si rispetti il viaggio d’andata fu un mortorio. Dopo dodici devastanti ore di pulmann e tre soste per la toilette arrivammo finalmente a varcare le soglie di Salisburgo, grande e bella città ma con clima piuttosto fresco. La visita a Salisburgo è stata intensissima, trenta minuti su e giù per un viale per poi ripartire verso l’albergo, situato in un paesetto vicino Salisburgo: i nostri autisti sono riusciti a perdersi in “dieci metri quadri di civiltà”, testimoniata dai migliori divertimenti di tutta l’Austria: una chiesa ed il nostro albergo. Affamati scoprimmo una terribile verità: per il resto della gita, come primo pasto avremmo sempre avuto un povero brodino. Il giorno dopo iniziò con il trasferimento al campo di concentramento di Mahthausen. A cinque minuti dalla meta il nostro prodigioso autista, per controllare lo stato della strada, ha smarrito una scarpa in un mucchio di neve, quindi siamo stati costretti a proseguire a piedi. (vedi foto) La visita, durata tutta la mattinata, è stata emotivamente molto toccante. Dopo il pranzo a Linz, siamo partiti per Praga, che abbiamo raggiunto in tarda serata. Il Top Hotel Praha, il nostro albergo, era “modestissimo”: otto palazzi di sette piani, vari ristoranti, un pub, una pista bowling, piscina, sauna, casinò e chi più ne ha più ne metta; oltretutto la cucina dell’hotel era la meno peggio rispetto a tutte le altre. Le mattinate successive sono state spese per visitare con la guida, i luoghi più noti della capitale ceca. Le serate più interessanti sono trascorse in discoteca e in giro per Praga nelle famose birrerie della città (lì la birra costa meno dell’acqua…!!). In una di queste serate in birreria, l’ITIS di San Severino si è incontrato con un’altra scuola italiana, il prof. Luciani Sandro, sbattuto il boccale di birra sul tavolo e cantato l’inno d’Italia seguito in coro da tutti, ha avviato una bella performance con cori da osteria. Ridendo e bevendo, siamo giunti all’indesiderato sabato. La partenza, prevista per le cinque e mezzo del mattino, come da manuale è stata ritardata di un’ora. Poichè l’ultima notte di permanenza a Praga è stata trascorsa in veglia, il viaggio di ritorno si è svolto nel più assoluto silenzio. In conclusione: la gita è stata veramente divertente e Praga è una città stupenda. Consigliamo a tutti di visitarla, e di ubriacarsi con la birra ceca. Articolo di:Mauro Ceresani Stefano Domizi Alessandro Poloni Classe 5°E (Quelli della stanza A-526) 11 Giovani energie: nuove risorse per uno sviluppo sostenibile Giovedì 9 marzo gli alunni della classe 4a Meccanica dell’Istituto Tecnico Industriale Statale “E.Divini” di San Severino Marche, accompagnati dal Prof. Stefano Tallei, dall’assistente tecnico Nicola Baroni e dalla tutor Laura Ciommei, si sono recati presso la Casa di Riposo “E.Mattei” Opera Pia Asilo Invalidi di Matelica per un sopralluogo atto a rilevare le caratteristiche tecniche dello stabile. Sono stati accolti dalla dr.ssa Raffaella Cimarossa, coordinatrice della casa e dall’economo Giuseppe Costantini i quali hanno salutato i ragazzi focalizzando i problemi logistici che di lì a poco avrebbero affrontato. Dopo i preliminari si è passati allo svolgimento del progetto “GIOVANI ENERGIE: nuove risorse per uno sviluppo sostenibile”, finanziato dall’Assessorato all’Ambiente della Regione Marche e coordinato dall’Ambito Territoriale Sociale n. 17 San Severino Marche – Matelica con la finalità di accrescere, attraverso la realizzazione di un modello progettuale concreto, le conoscenze in tema di fonti energetiche alternative e rinnovabili per la gestione degli impianti di riscaldamento. In particolare l’obiettivo consiste nel redigere un progetto per l’installazione di pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e per la realizzazione di un impianto di riscaldamento a pavimento solo nelle sale adibite a refettorio. La direzione, alla fine di tutte le operazioni, ha offerto un ricco buffet ai ragazzi che hanno molto gradito il gentile pensiero ringraziando tutti, in particolare il personale di cucina che ha preparato il rinfresco. Luciana Cona: sensibilità di un’artista. Dalla letteratura italiana all’imbastimento di scene di vita tempo attraverso le immagini impresse sulle pareti, La professoressa Cona di solito molto restia e ria mo’ di affresco o sulla tela. servata ci ha piacevolmente sorpreso quando ha Sensazioni, emozioni e pennellate da cui traspaioportato alcune foto che riproducono dipinti da no stati d’animo ed impercettibili pulsioni, alimenLei creati, con uno spaccato di vita quotidiana, tatori del nostro essere più intimo. Colori o volti fatta di giocatori, anziani, suorine e paesaggi, i quasi lancinanti che scuotono l’immaginario visivo cui volti si possono raffrontare ai nostri. al di là della rigida tela. Cromia che si fissa sul bianco, specchio di un’anima assetata di ricerca”. “la pittura, da sempre arte nobile, è stata alla ba(G.M.) se della nostra conoscenza dello spazio e del L. Cona: All’osteria L. Cona: Partita a carte 12 Chi ti ha detto che fumo!? 17 anni, capelli lunghi, piercing, jeans strappati, maglia a righe, spillette varie e scarpe aperte, consumate dall’ asfalto…..STATO CIVILE? Drogato grazie!!!!!! E per fortuna che l’abito non fa il monaco, soprattutto di questi tempi, dove il progresso si vede solo dai telefonini e dove i pregiudizi contano più delle persone … bisogna stare attenti a non avere qualcuno degli elementi elencati qui sopra, perché si può essere molto mal giudicati.Ci consideriamo così aperti noi giovani, eppure tante volte ci caschiamo anche noi, giudicare dalle apparenze è il più grave errore che si possa commettere poiché sbarrare le porte a qualcuno ancora prima di conoscerlo è da codardi e tante, troppe volte, non ce ne accorgiamo nemmeno e certe persone le schiviamo e basta, senza un motivo preciso. Colpa della società e degli stereotipi negativi su cui essa ci fa basare l’esistenza, se non sei perfetto no sei nessuno, se non sei vestito bene sei un drogato. “E chi ti ha detto che fumo”, e chi ha detto che se non sei magra sei grassa e brutta, ma soprattutto chi ha detto che bisogna essere perfetti in questo mondo dove niente è perfetto e niente accenna a migliorare. Si può essere “zozzi” e stappati e non per questo drogati, il guscio che ci racchiude e ci rappresenta agli occhi degli altri,non sempre rispecchia ciò che siamo dentro, veramente. Non è bello non essere presi a lavoro solo perché si hanno i capelli che sembrano un “frattone”, ma oggi è una delle possibili risposte che si possono avere da un’ elettricista o…. Non è bello essere fermati e perquisiti ogni volta che si incontra la finanza, o ogni volta che è lei ad incontrare noi. Ma per fortuna, le apparenze non vietano a chi viene considerato in un modo non idoneo a come si sente, di dimostrare il contrario, ed è proprio questo il punto che fa la differenza, fra quello che sembriamo e quello che siamo……..i FATTI. Se non soffro, non vivo Sembrerebbe quasi un inno al sadomaso, ma non è certamente questo l’ argomento che interessa l’ articolo. Tutti noi nel bene o nel male alterniamo (alti e bassi), giorni felici a giorni bui e grigi, ed è proprio questo che s’intende con “se non soffro non vivo”. Provate a pensare una vita senza: la mamma che rompe, i professori che rompono, il motorino che non parte, la ragazza che ti lascia, i soldi che non bastano mai. La pubblicità ci direbbe “ma cosa vuoi di più dalla vita”. Beh, se tutto fosse perfetto non ci sarebbe gusto a viverlo proprio perché non vorremmo nulla dalla vita e non avremmo niente da chiedere a noi stessi. Ed invece quando tutto va a rotoli, ci si angoscia a cercare una soluzione e per quanto difficile da credere, sono proprio i giorni che si spendono per rialzarsi dopo una caduta, quelli che sei sicuro di vivere e che perlomeno alla nostra età ci fanno crescere. Questo non vuol dire che bisogna gioire quando la sfortuna ci prende di mira, ma voltargli le spalle ed aspettare che da sfortuna si trasformi in fortuna. Se veramente esistesse un paradiso fatto di perfezione, siamo sicuri che non ci annoieremmo, senza il nostro salutare stress quotidiano e tutti quegli imprevisti che ci fanno apprezzare la giornata? Di sicuro non sarebbe male essere prosciugati tutti dai problemi, ma poi su cosa concentreremmo la nostra attenzione? Trovare l’equilibrio tra alti e bassi sarebbe l’ideale, su cui tutti noi dovremmo concentrare l’attenzione, invece di cercare di risolvere tutti i problemi insieme ed impegnare tutte le nostre forze alla ricerca della “felicità”. Sorridere nelle difficoltà, perché di fronte a un sorriso tutti i problemi si fanno da parte…. Francesco Guardati. Nuntereggae più Celebre canzone del vecchio ma sempre attuale Rino Gaetano. Egli con questa frase si rivolgeva alla società del tempo, affermando di essere stufo di tutto ciò che lo opprimeva. Per noi è stato facile riadattare questa frase alla nostra scuola; ogni giorno sentiamo ragazzi come noi lamentarsi di una scuola che riempie sempre di più le nostre giornate limitando la nostra vita alle sole sei ore mattutine. La vita non finisce alle 13.42 con il suono della campanella più attesa, ma inizia. Sicuramente non abbiamo scoperto l’America con queste affermazioni ma quanti di voi sentono davvero di vivere, in quei pomeriggi passati fra divano e pizzeria,col cervello lanciato all’indomani fra i libri di scuola e i compiti da copiare. È quasi un’ ossessione questa scuola…colpa nostra che non la prendiamo seriamente? O colpa sua che ci opprime ogni giorno di più? Ma dove erano ambientati i racconti dei nostri genitori, dove si parlava di ragazzi che si svegliavano prima la mattina per studiare e dove tutti a scuola erano felici e contenti….ma siamo sicuri che i nostri andassero davvero a scuola??????? Oggi per vedere un ragazzo sorridente entrare da quelle porte-sbarre del nostro istituto la mattina bisogna aspettare il 24 dicembre o il 10 giugno…L’ augurio è quello di ritrovare il vecchio entusiasmo dei nostri padri (semmai c’ è stato); questo è un passo che non dobbiamo compiere da soli ma con il sostegno attivo dei nostri insegnanti, e sarà grazie a questa collaborazione che forse un giorno assisteremo alla nascita di una nuova scuola dove la voglia di conoscere andrà di pari passo con quella di crescere. David Dignani Marco Papa Francesco Guardati (dicembre 2005) Cari ragazzi, voglio complimentarmi con voi per il giornalino, avete fatto proprio un buon lavoro! E pensare che quando mi sono avvicinata al banco per mettere la firma di protesta per la modifica degli orari ferroviari e mi avete offerto di acquistare il giornalino dell’istituto, l’ho preso più per solidarietà che per interesse. Tempi importanti, impegnativi e dolorosamente attuali vengono trattati delicatamente, quasi in punta di piedi, ma da essi traspare grande equilibrio e maturità; non avete soltanto parlato di argomenti importanti, ma soprattutto avete comunicato ai vostri coetanei i valori; ed il saluto del preside con lode alla vita di Neruda è la premessa migliore al vostro impegno. Il giornalino ha colto l’obbiettivo di fare partecipe il genitore della vita dell’istituto, delle iniziative scolastiche e culturali intraprese e in questo senso coinvolge la famiglia, divenendo strumento informativo. In oltre è spiritoso, simpatico e piacevolmente scorrevole (vi state preparando un'altra opportunità lavorativa!). Vi ringrazio per questo tempo che avete tolto ai vostri interessi ma, credetemi è stato ben speso. Ringrazio il Preside ed i professori che vi supportano in questa iniziativa Cordialmente. Teresa Bellesi rappresentante di classe 2°B 13 Mercoledì 5 aprile alle ore 15 all’Aula 7 il professor Stefano Leonesi dell’Università di Camerino terrà un seminario sul tema “ Numeri primi e crittografia “ Insegnanti di matematica e studenti interessati sono invitati a partecipare. Per cominciare : Due problemi di matematica applicata “impertinente “ Il cacciatore ha venduto per 500 euro la pelle dell’orso prima di averlo ucciso. Sei mesi dopo il cacciatore è stato mangiato dall’orso. Calcolate la somma che la vedova del cacciatore deve all’acquirente che reclama la restituzione della somma versata, maggiorata dell’interesse dell’1% mensile. Trovandosi nella stessa posizione dal 1507, la Gioconda ha dei crampi e vorrebbe distendere le braccia. Le dimensioni della cornice 77cm di altezza e 53 di larghezza non glielo permettono. Quale dovrebbe essere la superficie del quadro perché la gioconda possa distendere orizzontalmente le braccia sapendo che esse hanno una taglia di 1,8m? ed ora un problemino curioso: Un cliente chiede al commesso di un negozio se ha certi articoli e quanto costano, ottenendo una risposta affermativa alla prima domanda ed una risposta più complessa alla seconda domanda . “ per uno” risponde il commesso “ dovrebbe pagare 5 euro; il prezzo per sei è sempre lo stesso. Per quindici dovrebbe pagare 10 euro mentre per centoventi dovrebbe pagare 15 euro, naturalmente anche centosettanta e duecentodieci costano 15 euro “. Cosa intende comprare il cliente ? è vero che I matematici hanno la testa altrove ? Un giorno Norbert Wiener , il grande matematico americano, padre della cibernetica, che è vissuto nella prima metà del novecento, aveva da poco traslocato e non si orientava per tornare a casa, fermò per la strada una bambina e le chiese: “sai indicarmi come arrivare a questo indirizzo? “ E la bimba gli rispose :” vieni , Papà, ti accompagno io”. Per i geni del calcolo: In poco tempo e senza calcolatrice sai dimostrare che 999 991 non è un numero primo? E sempre con un semplice calcolo mentale sai dire qualè il risultato dell’operazione: ( 83 875 683 470) 2 – ( 83 875 683 469 • 83 875 683 471 )? Di che ridono i Matematici : Il colmo per un professore di matematica ? Avere l’intelletto acuto , l’animo retto , la penna a sfera e il figlio ottuso. Oppure Andare a casa con un mezzo e trovare la sua metà a letto con un terzo. Due parallele si incontrano all’infinito quando ormai non gliene frega più niente. Epigramma geometrico: uomo retto, dopo una vita lineare, morto in curva. La radice di due era molto preoccupata: ormai erano passati trenta decimali senza che le venisse il periodo, temeva di essere incinta , anche se ciò le sembrava irrazionale. Sai cos’è un bimbo complessato? Un bimbo di madre reale e padre immaginario! Uno statistico può mettere i piedi nel ghiaccio e la testa nel forno e dire che si sente mediamente bene. By L. Bocci LAUREA!!! Il 5 aprile si è brillantemente laureata in informatica presso l’Università degli studi di Camerino, la ITP, prof.ssa Lidia Papavero. A lei giungano le congratulazioni del Dirigente Scolastico, degli studenti della sez. Informatica, dei colleghi della specializzazione, dell’intero corpo docente e di tutto il personale dell’Istituto. 14 “….. sullo stage…..” Volendo fare una puntualizzazione sull’utilità del progetto di stage aziendale e sull’importanza che questo svolge sulla formazione dei ragazzi è doveroso sottolineare che tale attività ha raggiunto due importanti obiettivi: quello orientativo, cioè conoscere l’azienda nei suoi elementi strutturaliprocessuali e quello formativo, cioè integrare le conoscenze scolastiche con competenze di carattere operativo e procedurale. L’esperienza ha rafforzato la dimensione del saper essere e del cosiddetto comportamento organizzativo utile e comune a tutte le attività lavorative e di studio, che sono divenute patrimonio dell’individuo e funzionali ad accumulare esperienza, sviluppare identità, risolvere problematiche nuove e diverse e migliorare le capacità sociali. Sono queste le motivazioni per le quali ritengo che tale attività non vada ridimensionata ma bensì potenziata. Come coordinatore degli stage nella classe 5g, ogni anno mi trovo a raccogliere molto entusiasmo e risposte fortemente positive dagli studenti, ne vorrei citare qualcuna: “ Penso davvero che l’esperienza di stage presso un’azienda sia stata formativa sotto molti punti di vista, non ultimo quello legato allo sviluppo dell’identità e al rafforzamento delle capacità sociali di relazione. Due settimane di stage aziendale, svolte in quinto, sono di certo il modo migliore per vivere questa esperienza; sia per le adeguate conoscenze acquisite a scuola e riscontrate direttamente nel lavoro, sia per l’attività di orientamento necessaria per una scelta consapevole del proprio futuro. Personalmente posso dire con certezza che la nostra scuola debba sostenere questo tipo di progetto che rafforza e potenzia non solo le competenze, mettendo in pratica quello che si studia, ma anche una formazione più completa e globale dello studente che si trova a confrontarsi con un ambiente nuovo e che riguarda il futuro di tutti: il lavoro.” Valentino Paoloni “Credo che queste due settimane di stage aziendale siano state decisamente formative per quanto riguarda la scelta del mio futuro ed hanno contribuito a farmi conoscere nuove persone. Oltre ad aver lavorato e potenziato le conoscenze acquisite durante l’anno scolastico, questa attività è riuscita a proiettarmi in maniera efficace nel mondo del lavoro. Sicuramente è molto utile svolgere questo progetto nell’ultimo anno, ma credo che sia ancora più formativo se supportato da un ulteriore stage in quarto, magari nella stessa azienda, così da approfondire oltre che il campo scolastico, anche quello morale e sociale.” Vanessa Della Ceca “……e sulla settimana culturale………” Si scrive settimana culturale, ma si legge “tre giorni culturali”; alla quantità, però, non sempre corrisponde la qualità, quindi, ben venga, come si dice ora, “un lavoro di nicchia”. In questi anni “la cosa”, alias la settimana culturale (preferisco chiamarla così , data la scarsa corrispondenza tra forma e sostanza e che sul concetto di culturale si potrebbe disquisire all’infinito), è sembrata una pallina da ping-pong deformabile: piccola, grande; spedita agli alunni, rispedita ai docenti; palleggiata lì, rimandata là. Al termine del gioco , lasciata in un angolo, per terra, con la malcelata tentazione, per alcuni, di passarci sopra con un piede ( non per cattiveria, ma soltanto per una forma di eutanasia: a fin di bene. Non per piacer mio….., ma per la didattica). Lasciata in un angolo anche da chi ci ha lavorato (chi scrive), non riuscendo a dargli quella pur minima aura di dignità che la farebbe considerare e vedere un po’ di più come “cosa culturale” Prova di riparazione per un debito formativo, quindi, del prof. Pennesi Franco, e in minima parte del Comitato studentesco. Io credo che gli alunni desiderino essere apprezzati da noi docenti, anche in ciò che non è prettamente didattico e i nostri consensi sono appetibili,in quanto ci stimano e ci considerano esempi da imitare. Allora, perché non mescolare le carte, per un breve periodo, mescolandoci con le carte ? Osservare gli studenti in un contesto non filtrato dalla nostra materia, elargendo un’approvazione anche con un semplice sguardo, che può valere molto più di un buon voto. Sicuramente saremmo maggiormente in sintonia con loro e potremmo entrare su quella frequenza sulla quale non sempre riusciamo a comunicare. Mescolandoci, certo, noi con loro, perché chi insegna è l’adulto, la proiezione del genitore e quanto è apprezzato dai nostri figli il giocare con loro, lo stare insieme con un ruolo che non è sempre quello istituzionale! Sicuramente, dopo un’approvazione, anche la disapprovazione avrebbe un senso diverso e, probabilmente, più accettabile. In ultimo, sempre rivolto ai colleghi, non lesinate le critiche, ma neppure la collaborazione. Prof.Franco Pennesi 15 La pagina degli scacchisti Scacchi…. nazionali Dopo aver vinto la fase provinciale, regionale ed esserci classificati quinti assoluti nella fase nazionale, dei giochi sportivi studenteschi di scacchi nell’anno 2005, ecco pronti i nostri ragazzi per una avventura scacchistica. L’11/03/06 parteciperanno alla fase provinciale in due categorie. Categoria allievi composta da : - Calamante Daniele; - Sabbatini Simone; - Ortolani Alan; - Rossi Alessandro; - Bianchini Giorgio. Categoria juniores composta da : - Menichelli Alessandro; - Palmili Andrea; - Bernardini Federico; - Vitanzi Luca; - Ergo Stefano; - Stacchiotti Giacomo. Il coordinatore e preparatore delle squadre Prof. Panichelli Benedetto è ottimista e fiducioso per il passaggio alla fase regionale si terrà il 1° Aprile 2006 nel nostro istituto. Un forte in bocca al lupo a tutti. Prof. Panichelli Benedetto Nella fase provinciale del Torneo Nazionale di scacchi, le squadre dell’ ITIS “E. Divini” di San Severino Marche, organizzate nelle categorie Allievi e Juniores formate da alunni delle classi 2°e 3°, hanno conseguito brillanti risultati qualificandosi per le fasi successive. Gli Allievi: Calamante, Sabatini, Ortolani e Rossi dopo aver perso con gli Juniores si sono ripresi guadagnando la qualificazione alle regionali e vincendo la medaglia d’oro. Gli Juniores Menichelli, Palmili, Belardini, Vitanzi, Ergo invece hanno condotto la gara sempre in testa riuscendo a pareggiare con gli ottimi scacchisti del Liceo Scientifico di Macerata. Le gare della fase regionale si svolgeranno il 1 Aprile proprio nel nostro Istituto. In bocca al lupo a tutti i partecipanti! Belardini e Ergo 1) Il nero muove e guadagna materiale in 2 2) Il bianco muove e matta in 7 mos- 3) Il bianco muove e matta in 2 mosse La redazione Capo redattore: Giulio Mataloni e M. Cristina Perticarari Veste tipografica: Gianpaolo Palmucci Redattori: Porcarelli Riccardo Antonimi Daniele Torresi Riky Berdini Andrea Moschettoni Carlo Bernardini Eleonora Maurizi Mirco Bianchini Daniela Orsolini Carlo Compagnucci Alessio Paolucci Gabriele Dignani David Papa Marco Della Ceca Vanessa Pizzichini Jacopo Gaspari Leonardo Paolini Massimo Guardati Francesco Vita Alessandra Luchetti Mirco Zampetti Michela Marchetti Alessandro Federico Belardini 16