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I M PAT I C H E
DEE
ROVI AMO
NSIEME
Redazione: [email protected]
Anno 0 n. 2
IL GIORNALINO
DELL’ ITIS “E DIVINI”
In questo numero:
“Una spinta moderna per una scuola efficace” del Dirigente Prof. Filippo Pennesi
Progetto Comenius: Insegnare ed apprendere la matematica nel terzo millennio
Inchiesta: Educazione alla legalità Progetto: ”Ma che male c’è…
Manifestazione per l’orario ferroviario
Per un pugno di libri e consegna Borse di studio
Il giorno della Memoria e La Shoah: per non dimenticare
Settimana bianca
Un’avventura a Praga
Dalla tecnologia… all’arte dei pennelli
Le voci degli studenti e dei genitori
Stage e settimana culturale
La pagina degli scacchi
Pag.
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San Severino Marche
I Pittori
Del Rinascimento
A San Severino
Bernardino di Mariotto
Luca Signorelli
Pinturicchio
A cura di Vittorio Sgarbi
Palazzo Servanzi Confidati
25 Marzo - 31 Agosto ‘06
Il prossimo numero uscirà il 15 maggio ’06, chiunque voglia scrivere e inviare foto, lo deve fare entro e
non oltre il 20 aprile p.v. utilizzando l’indirizzo E-mail [email protected].
1
“Una spinta moderna per una scuola efficace”
La redazione intervista il dirigente scolastico Filippo Pennesi
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Da quanto tempo è dirigente di questo istituto?
Dal 1° settembre 2005
Prima dell’I.T.I.S. “Divini” è stato preside di altri istituti?
a) ITAS “Matteo Ricci “ di Macerata
b) IPSIA “Pocognoni” di Matelica
c) IPSIA “E.Rosa” di Sarnano
Quali sono a suo avviso, le priorità nel dirigere una scuola?
a) sviluppare una comunicazione efficace;
b) assegnare obiettivi, prevenire e gestire i conflitti e convincere;
c) confermare e correggere : dare feedback;
d) motivare;
e) sviluppare le competenze : attività di coaching , colloquio di coaching,;
f) delegare;
Come pensa di favorire la crescita umana e culturale dei giovani studenti
dell’I.T.I.S.’
La “mission” per un Dirigente è fornita dal Regolamento dell’Autonomia Scolastica laddove viene messa in evidenza la “centralità” del successo formativo di
ogni ragazzo. La Scuola è obbligata a costruire tutte le opportunità per lo “sviluppo della persona umana” al fine di garantire il successo formativo coerentemente
con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di
insegnamento e di apprendimento. Quindi l’azione del Dirigente dove essere quella di dare sicurezza , di dare fiducia ,
di fornire gli stimoli per valorizzare le potenzialità dello studente , di dare opportunità per crescere , di aiutare coloro
che, pur nelle difficoltà, manifestano la volontà di impegnarsi per raggiungere almeno livelli minimi accettabili , di
valorizzare le eccellenze.
Ritiene che nell’I.T.I.S. Divini fra le varie componenti della scuola (docenti – ATA – personale amministrativo)
esista un clima di collaborazione?
Dall’inizio della mia presenza nell’Istituto la mia preoccupazione è stata quella di ricostruire un clima positivo di collaborazione , di fiducia e di stima reciproca , e ogni mia azione ha avuto, ed avrà ,sempre questa ”vision”.
Passato il normale periodo di acclimatazione , è stato effettuato un sondaggio per verificare lo stato del “clima organizzativo” nell’istituto. I risultati , pubblicati in questi giorni, sono stati superiori alle aspettative ed hanno fornito in
maniera inequivocabile un ambiente dove si respira un’aria serena e distesa , un rapporto di collaborazione altamente
positivo e la cosa più importante è il vedere l’espressione distesa sul volto di tutte le componenti e il loro sorriso
quando vengono incontrate.
La sua esperienza di docente è utile allo svolgimento dell’attuale compito?
L’azione del Dirigente Scolastico non può prescindere :
- dall’esperienza di docente i cui contenuti di lavoro hanno a che fare con l’istruzione e
l’educazione, e caratterizzano il Dirigente come leader educazionale ;
- dalla conoscenza delle dinamiche didattiche che caratterizzano il Dirigente come un coach
Perché ha scelto di dirigere proprio l’I.T.I.S. Divini?
La mia esperienza di insegnante è maturata nell’Istituto da quando nel lontano 1974 ho assunto l’incarico di Docente
di Statistica nella Specializzazione di Informatica, incarico che ho mantenuto fino all’incarico di Preside nel 1994.
Con gran parte dei Docenti ancora in servizio abbiamo costruito l’immagine dell’Istituto , abbiamo affrontato tante
difficoltà ed insieme siamo riusciti a superarle.
Posso con orgoglio dire che abbiamo costruito un Istituto solido, con una forte esperienza di formazione e con un potenziale tecnico invidiabile e non secondo a nessuno in Provincia. Aspiravo a chiudere la mia carriera nel luogo dove
è iniziata e mi auguro di riuscire a centrare questo obiettivo.
Dammi un bip e …….ti ritrovo
La specializzazione di Elettronica e Telecomunicazioni dell’ITIS è
partner di una classe dell’ITC “Filelfo” di Tolentino in un progetto di
simulazione di impresa. L’ITC cura la parte amministrativa e delle risorse umane, mentre l’ITIS la parte relativa alla produzione di apparecchiature elettroniche. La 5a telecomunicazioni sta realizzando, un “cercacose”, ossia un dispositivo, capace di far generare un suono alla cosa cercata,
tramite
telecomando.
La
commercializzazione
dell’apparecchiatura, avverrà presumibilmente nel mese di maggio.
R. Vittori
2
Progetto Comenius: Insegnare ed apprendere la matematica nel terzo millennio
scuole interessate: I.T.I.S.”E.
Divini” (Scuola coordinatrice) - IES
Barres i Ones (scuola partner)
Badalona Spagna Gimnazjum nr 5 im. Józefa Lompy
(Scuola partner) Chorzów Polonia Mehmet Akif Ersoy Lisesi
(Possibile scuola partner nel
prossimo anno) Kirikkale Turchia
Tutti i docenti di matematica
ritengono
questa
materia
“
splendida”, ma non è dello stesso
parere la maggior parte degli studenti che pensano invece che sia
ostica e noiosa. Come allora far
capire loro l’importanza di avere una
“mentalità matematica” in questa
società e far loro trovare il piacere di
“giocare” con numeri, simboli e
figure per imparare ad utilizzare con
logica e coerenza le proprie capacità
intellettive? Ed ecco l’idea che ci è
venuta: confrontiamoci con i colleghi e gli studenti di altre nazioni europee, forse da una discussione insieme può nascere un
modo più efficace ed interessante di proporre la materia. E così abbiamo trovato due scuole straniere dalla Spagna e dalla Polonia ed ora anche una terza dalla Turchia che vogliono lavorare con noi su questo tema. Dopo una prima visita qui di soli insegnanti nello scorso anno, ed una visita di 3 docenti e 3 studenti di questo istituto a Badalona in Spagna, a gennaio 2006 sono
arrivati nella nostra scuola studenti ed insegnanti spagnoli e polacchi. L’organizzazione di questa visita è stata senz’altro per
tutti i docenti coinvolti un lavoro stimolante ed alla fine anche soddisfacente, ma…….. penso di aver passato insieme ad alcuni
colleghi le vacanze di Natale più impegnate ed “agitate” degli ultimi anni. È preoccupante pensare di avere in classe ragazzi
che non capiscono la lingua italiana e difficile cercare di organizzare lezioni che permettano il loro coinvolgimento ed un lavoro comune con gli studenti italiani. Nessuno aveva esperienza in questo, ma la disponibilità di alcuni insegnanti che si sono
buttati in questa esperienza, anche senza conoscere bene l’inglese ed accettando in questa sfida anche il rischio di qualche
“gaffes” e di qualche strafalcione, ha permesso di preparare una settimana intensa ed interessante per i nostri ospiti che sono
stati tutti molto soddisfatti del tempo passato a scuola e fuori.
Gli studenti dell’I.T.I.S. sono stati molto bravi ad accogliere i ragazzi stranieri in classe, hanno lavorato con loro, coinvolgendoli amichevolmente e con curiosità, anche se talvolta in un inglese un po’ stentato, hanno fatto da guida sia nella gita a Ravenna sia nella visita di San Severino ai loro colleghi, hanno avuto così l’occasione di confrontarsi con loro in diverse situazioni. E cosa dire delle famiglie che hanno ospitato gli studenti ospiti? La loro ospitalità è stata squisita e tutti i ragazzi si sono
trovati perfettamente a loro agio anche se lontani dal loro ambiente. Abbiamo quindi
passato una bella settimana insieme, tutti abbiamo lavorato: docenti, studenti e
personale della scuola (che ci ha aiutato nell’accoglienza e nell’organizzazione), ma
penso che tutti ci siamo arricchiti soprattutto dal punto di vista umano e culturale.
Sicuramente il momento più significativo per questi nuovi nostri rapporti è stata la
cena organizzata per tutti gli ospiti stranieri e i docenti, gli studenti e le famiglie
coinvolte nel progetto. Intanto le prof di matematica hanno dimostrato di saper anche
“cucinare”, non solo di fare calcoli; Carlos il collega spagnolo ha improvvisato con
padelle, patate e cipolle delle ottime tortillas; il preside (dirigente scolastico è troppo
burocratico) nello spirito dell’occasione ha tenuto un lungo discorso in inglese con
molta più disponibilità della sottoscritta che finora non ha ancora trovato mai il
coraggio di farlo. Sono stati scambiati doni e ringraziamenti, è stata un’occasione
allegra e coinvolgente ed un’esperienza quasi unica in cui tutte le componenti
importanti del processo educativo: studenti, famiglie, docenti e dirigenza scolastica si
sono trovate insieme. Ora resta il lavoro di costruzione di un modulo didattico di
matematica sullo stesso argomento in tutte le scuole, questo ci permetterà di
confrontare metodi e contenuti. Attendiamo di ripetere l’esperienza nel prossimo
anno quando alcuni nostri studenti e docenti si incontreranno di nuovo con gli altri
prima in Spagna e poi di nuovo qui nel nostro istituto.
Rosella Natalini
3
Educazione alla legalità. Progetto: “Ma che male c’è…”
Questionario n. 3 - Alex, un bravo ragazzo...
Risultati del questionario proposto a circa 600 studenti di tutte le classi
1) Alex, studente modello, per tutto l’anno scolastico, trova particolarmente rilassante incidere con un temperino il suo banco
di scuola, tanto che alla fine, il banco risulta inservibile. Trovi l'illegale comportamento di Alex:
grave e da sanzionare
incivile e da biasimare
normale e tollerabile
0
50
100
150
200
250
300
350
n. alunni
2) Alex, ottimo compagno di classe, durante l’ora di educazione fisica, rimasto solo nello spogliatoio ne approfitta per
sottrarre denaro dai vestiti di alcuni amici. Trovi l’illegale comportamento di Alex :
grave e da sanzionare
incivile e da biasimare
normale e tollerabile
0
100
200
300
400
500
600
n. alunni
3)Alex, diplomando di informatica, appassionato di musica rock, dopo diversi tentativi, riesce ad aggirare il sistema di
prenotazione dei biglietti della "Mag Icrock", riuscendo così a partecipare a 6 concerti senza pagare il biglietto.
grave e da sanzionare
incivile e da biasimare
normale e tollerabile
0
50
100
150
200
250
n. alunni
4) Alex, furbetto del quartierino, acquista da uno sconosciuto nel bar “Sm Ercio” un autoradio nuovo di ingente valore ad
un prezzo molto inferiore a quello di mercato. Trovi l’illegale comportamento di Alex :
grave e da sanzionare
incivile e da biasimare
normale e tollerabile
0
50
100
150
200
250
300
350
n.alunni
5) Alex, grande viveur, al termine di una serata al pub “Brill Osono”, crede giusto portarsi a casa tutti i boccali con cui ha
bevuto galloni di birra. Trovi l’illegale comportamento di Alex:
grave e da sanzionare
incivile e da biasimare
normale e tollerabile
0
50
100
150
200
250
300
350
n. alunni
4
Commento ai risultati del Questionario n. 3 –
Alex, un bravo ragazzo…
A cura del Sociologo Giandomenico Lazzari
L’opinione comune degli intervistati deduce che
i comportamenti descritti nel questionario n. 3
sono da considerarsi pressoché negativi (81%
contro, il 19% di chi giudica le azioni come
normali), con punte percentuali più alte nelle
femmine rispetto ai maschi.
Anche se si nota una notevole affinità di giudizio tra i maschi e le femmine in relazione ai
modi di agire descritti nel questionario,
l’opinione degli intervistati si distribuisce in percentuali maggiori, in quattro dei cinque quesiti,
all’interno delle preferenze incivile e da biasimare e grave e da sanzionare, tranne in relazione
alla domanda n. 4, nella quale la percentuale più
elevata delle responsi si colloca nell’opzione
normale e tollerabile (54% delle risposte). Quasi
a dire che gli intervistati non ritengono né grave
né particolarmente incivile, acquisire oggetti di
dubbia provenienza e oltretutto fuori dai canali
tradizionali di acquisto.
La domanda n. 2 relativa al furto di denaro
raccoglie opinioni unanimi sia da parte dei maschi, sia delle femmine circa la condanna del gesto considerato grave e da sanzionare (pari
all’86%); mentre le risposte degli alunni si dividono in merito alla domanda n. 3 inerente la partecipazione ai concerti senza pagare il biglietto,
ove il 27% degli intervistati giudica il comportamento normale e tollerabile, a fronte del 34%
che lo ritiene incivile e il restante 39% grave e
da sanzionare.
Le più elevate frequenze percentuali
racchiuse nell’opzione incivile e da biasimare (55% delle risposte) sono legate:
sia alla domanda n. 1 relativa al danneggiamento del banco di scuola, ove si evidenzia in particolare che, il passaggio dal
biennio al triennio, determina tra le ragazze un aumento percentuale relativo alla percezione che il gesto possa essere etichettato come incivile (56% nel biennio,
a fronte del 67% nel triennio), sia alla
domanda n. 5 relativa al furto dei boccali
di birra (54% dei casi) nella quale le alunne tendono comunque a giudicare il
gesto più da sanzionare rispetto agli alunni (23% delle femmine, contro il 17%
dei maschi), ma è altrettanto vero che al crescere
dell’età delle ragazze, aumenta la considerazione
che il fatto possa essere additato come incivile e
da biasimare (43% delle ragazze del biennio,
contro il 56% delle ragazze del triennio).
Da prendere atto del quesito n. 3 inerente la
partecipazione ai concerti senza pagare il biglietto, ove all’interno delle preferenze fornite dai ragazzi del triennio sussiste una distribuzione pressoché uniforme delle risposte: il 32% delle opinioni rientra nella preferenza normale e tollerabile, il 34% nella opzione incivile e da biasimare
e il restante 34% nella casistica grave e da sanzionare.
Ciò che emerge dai pareri degli intervistati, è il
differente giudizio e soprattutto la diversa
percezione di gravità che viene attribuita da parte
degli intervistati a comportamenti tra loro
analoghi. Ad esempio il sottrarre denaro dai
vestiti di alcuni amici viene giudicato dalla
maggioranza come grave e da sanzionare con
una percentuale pari all’86% delle risposte,
mentre il portarsi a casa i boccali di birra da un
pub viene considerato solo per il 18% come
grave e da sanzionare, mentre viene ritenuto in
maggior parte solo come un atto incivile e da
biasimare (54% delle risposte) e addirittura
normale e tollerabile per ben il 28% degli
intervistati. Conferma di ciò lo si evince anche in
relazione all’acquisto dell’autoradio da uno
sconosciuto, ove solo il 16% degli alunni
considera il gesto grave e da sanzionare, mentre
il 31% lo giudica solo incivile e da biasimare e
addirittura il 54% lo ritiene un’azione normale e
tollerabile.
Per chiudere, ritieni che comunque Alex, sia
quello che si dice “un bravo ragazzo….”?
si
19%
no
81%
5
MANIFESTAZIONE PER L’ORARIO FERROVIARIO
STUDENTI – CITTADINI - LAVORATORI PENDOLARI - A M M I N I S T R A T O R I
Trenitalia spa, gestisce per conto della Regione Marche, la
tratta ferroviaria Fabriano-Civitanova M. La modifica
dell’orario ferroviario in vigore dall’11 dicembre u.s., penalizza fortemente gli studenti, i lavoratori e i pendolari
delterritorio dell’Alto Maceratese, preludendo, tra l’altro,
da parte di Trenitalia spa, ad un prossimo abbandono della
gestione (e quindi alla chiusura) della linea stessa.
Chiediamo il ripristino dell’orario in vigore prima
dell’11 dicembre u.s.
Il Comitato Studentesco, il Consiglio di Istituto, la
Presidenza dell’ITIS “E. DIVINI”, non intendono tacere di
fronte all’ennesimo taglio dei servizi pubblici essenziali e
sono compatti nel promuovere una azione di protesta.
UNITEVI A N O I N E L L A M A N I F E S T A Z I O N E DI P R O T E S T A , C H E CON P A R T E N Z A A L L E ORE 10,00 D A L L ’ I T I S “E.
DIVINI” PASSANDO DAVANTI ALLA
STAZIONE FERROVIARIA
C O N V E R G E R A ’ IN PIAZZA DEL P O P O L O
A SAN S E V E R I N O M A R C H E
Comitato Studentesco dell’ITIS “E. DIVINI”
G I O V E D I ’ 15 D I C E M B R E Ore 10.00
RITROVO DAVANTI ALL’ITIS
Portavoce: Francesco Guardati
La società Trenitalia, che gestisce per conto della
Regione Marche la tratta ferroviaria Fabriano- Civitanova Marche e viceversa, a partire dall’11 dicembre u.s. ha modificato l’orario dei treni, peggiorando notevolmente il servizio e colpendo in particolare
gli studenti e i lavoratori pendolari che si aspettavano un miglioramento dei servizi già carenti. Temiamo che tale provvedimento preluda ad un disimpegno totale di Trenitalia sulle tratte interne non elettrificate della regione, disimpegno che colpirebbe il territorio dell’Alto Maceratese già fortemente
penalizzato nei servizi di trasporto. Il comitato di
lotta chiede il ripristino dell’orario ferroviario in
vigore prima dell’11 dicembre scorso, e un aumento
delle carrozze, oggi insufficienti. Intendiamo mobilitare tutta l’opinione pubblica della provincia di
Macerata, abbiamo avviato una raccolta di firme,
perché il problema trasporti riguarda tutti. Invitiamo tutti gli istituti scolastici della zona, a scendere
in piazza e a sostenere la manifestazione pubblica
che giovedì 15 dicembre partendo dall’Itis “E. Divini” di San Severino Marche, convergerà in piazza del
Popolo, per chiedere la solidarietà degli amministratori e dei politici locali.
6
Un’espe
rienza
entusiasmante
che ha
coinvolto tutti
noi ragazzi
delle seconde!!!!
Questo
concorso
corso
si svolge in due tappe, nella prima si “sono scontrate”
quattro seconde , le due che hanno vinto “si affronteranno” nella seconda… All’inizio per le classi era una scommessa e non credevano neanche di poter vincere la prima
tappa… ma poi è diventata una questione di competizione
e di orgoglio… Prima della gara erano tutti intenti nel ripassare ciò che ognuno di loro doveva sapere, e non sono
mai stati tanto uniti come in quel momento… La gara è
servita a farci rendere conto che anche noi, della 2°B siamo capaci, pur non essendo i migliori della scuola, di fare
ciò che fanno gli altri, e anche di più!!! Quest’esperienza è
stata molto utile perché abbiamo imparato come si studia
un libro, in modo divertente e simpatico… ma soprattutto
le classi, o almeno la nostra, dopo aver gareggiato e vinto
si sente soddisfatta, sicura di poter dare il meglio, e molto
più unita di prima!!!
Andrea Gattari II B
Assegnate le borse di studio Banca Popolare di Ancona e
fondazione “Colcerasa Primo e Gina”
La “Banca Popolare di Ancona” destina 20 borse
di studio di € 258.23 ciascuna, riservate agli studenti delle classi 1e, 2e e 3e non residenti a S. Severino M.. La media per concorrere non può essere
inferiore a 7.5/10 e non sono ammessi allievi promossi con debiti formativi. Qui sotto gli allievi che
le hanno conseguite:
Le borse di studio Colcerasa Primo e Gina sono
30 e riservate agli studenti residenti a San Severino
M. che si iscrivono o frequentano il Divini; metà di
queste sono riservate a coloro che si iscrivono al
primo anno e la graduatoria è stilata sulla base delle migliori votazioni riportate all’esame di licenza
media. Per gli studenti che già frequentano l’ITIS
la votazione, per concorrere, non può essere inferiore a 7.5/10. Qui sotto gli allievi che le hanno
conseguite:
BELARDINI FEDERICO
LATTANZI GIOVANNI
RAPARI LOREDANO
STACCHIOTTI GIACOMO
MICOZZI MARCO
BRUÈ FABIO
CIPPITELLI ENEA
RILLI SAMUELE
ZEGA MICHELA
COMPAGNUCCI JONATHAN
VITA MASSIMILIANO
MORENI MASSIMILIANO
STEFANETTI GIOIA
PIOLI DENNIS
MEHMETI ALBAN
FARRONI ANDREA
MENGHI DANIELE
GENTILETTI LORENZO
FORESI GIANNI
GIACOMELLI MIRCO
ZALESKI DAWID
ZACCONI AGNESE
PALLADINI GABRIELE
ARINGOLI ANDREA
PIVIERO WAL TER
PALMUCCI LORENZO
CACIORGNA LEONARDO
CACIORGNA MICHELE
ANTONELLI ANNA
NOE' EMANUELE
BORRI EMIUANO
GOVERNATORI GOBBI PAOLO
MASSEI AURORA
STICCONI EMANUELE
ERGO STEFANO
PACIARONI SARA
FIORINI MICHELE
MAZZARANT ANI CHIARA
LIUTI ANDREA
LANCIONI CLAUDIA
NATALI ROBERTA
CETORETTA FRANCESCA
SCAGNETTI LORENZO
CICLOSI ROBERTO
PIERMA TTEI PAMELA
ALLERUZZO MARCO
KERTUSHA EVA
7
La Shoah: per non dimenticare
IL GIORNO DELLA MEMORIA
La Memoria come compito
L’Istituto ha celebrato questo avvenimento con due manifestazioni:una rappresentazione teatrale curata dal prof. Alberto Pellegrino dal titolo “Auschwitz dentro di noi” a cui hanno partecipato le classi quinte; gli alunni visibilmente commossi hanno approfondito le ragioni della tragedia ebraica. Contemporaneamente è stata allestita, all’interno dell’Istituto la mostra: “La Rosa
Bianca. Volti di un’amicizia”. Gli alunni delle classi quinte e quarte hanno guidato i loro compagni nella visita, raccontando la
vicenda dei ragazzi della Rosa Bianca, un gruppo di studenti dell’università di Berlino che in nome della libertà e forti della loro
amicizia si opposero al regime nazista e per questo furono condannati a morte.
A questi avvenimenti sono stati invitati anche gli studenti e gli insegnanti delle scuole superiori della città. Tra i giovani si sono
creati momenti di riflessione ed un sentimento comune di responsabilità, perché la memoria di tanti morti innocenti non deve essere mai dimenticata.
AUSCHWITZ DENTRO DI NOI
Venerdì 27 gennaio.Un giorno come tanti altri, uggioso, cielo oscurato da nubi, vento freddo, il solito tran tran a scuola. Invece
non è così, è “la giornata della memoria”: noi
ragazzi delle quinte ci siamo recati alla sala
conferenze del don Orione e credevamo che fosse
un’occasione per perdere due ore di scuola. Arrivati
però, ci siamo resi conto che l’atmosfera che
regnava, non era quella allegra dell’uscita
anticipata, ma c’era un senso di costernazione e di
dolore. Grazie al prof. Pellegrino, ex docente
dell’istituto, abbiamo rivissuto l’Olocausto:
immagini toccanti, brani di lettura scelti, musiche.
Davanti ai nostri occhi sono passati: bambini
lasciati morire per terra, uomini e donne nudi nel
freddo dell’inverno, cadaveri ammucchiati come
carcasse di animali da bruciare. Questo era in
nazismo, questo era il campo di concentramento,
una realtà che ora ci sembra lontana, ma che purtroppo è vicina alla nostra vita, basti pensare a quello che succede ora come ora nel mondo. Per concludere ed evitare di diventare noioso,voglio ribadire che il ricordo di questi avvenimenti non è un diritto di chi studia la storia, ma un dovere collettivo perché quello che è successo non deve mai più accadere in nessuna nazione e in nessun popolo.
Riccardo Pagnanini 5^C
Febbraio 1st, 2006
Lettere dei ragazzi che hanno presentato la mostra a San Severino
Penso che nessuno meglio di me ha potuto vivere ciò che la mostra “La Rosa bianca” tentava di ricordarci. L’idea di poter trasmettere agli altri un messaggio partendo da ciò che più mi ha colpito ed emozionato mi è sempre piaciuta. Non speravo che la
cosa mi potesse toccare così da vicino con la morte inaspettata di un mio caro amico. Non è facile continuare nel proprio intento
quando si è toccati da un dolore così grande. Portare a termine questo compito mi ha fatto sperare e mi ha dato il coraggio di superare in parte il dolore. Cercare di non pensare è inevitabile. Sono stata molto fortunata di avere amici che mi confortassero. So
che questa persona che oggi manca ha vissuto al meglio la sua breve vita e che avrebbe voluto che continuassi la mostra, come
ho fatto. E’ stato tutto molto costruttivo e confortante.
Vanessa Scipioni, 4° L
Mi sono proposto volontario per esporre la mostra sulla “Rosa Bianca” perché sono rimasto molto colpito dal film, perché tratta
un argomento a cui sono molto sensibile, ma soprattutto per cercare di sensibilizzare le persone della mia età su questo argomento. Sono rimasto colpito dall’attenzione prestata dai ragazzi, anche se in alcuni casi veniva meno. Mi ha colpito soprattutto come
cambiavano le facce di quelli che ascoltavano quando si diceva che “7 ragazzi sono morti ghigliottinati per aver scritto e distribuito 6 volantini!”. Nella nostra scuola c’era bisogno di questa iniziativa perché basta guardarsi un po’ intorno per vedere le svastiche e le croci celtiche disegnate da ragazzi che non ne sanno nemmeno il significato.
Carlo Orsolini, 4° L
Ho deciso di partecipare il progetto “La Rosa bianca” perché mi era molto piaciuto il film visto a scuola e perché l’argomento
trattato mi ha subito colpito e suscitato molta curiosità. Già dal primo giorno della mostra mi ero prefissato un compito, anche se
non ne ero consapevole: dovevo essere in grado di spiegare chi erano quei ragazzi, cosa avevano fatto ma soprattutto volevo essere in grado di trasmettere le emozioni che provavo e provo quando penso ai ragazzi della Rosa bianca. Alla fine della mostra
sono stato molto soddisfatto del mio lavoro e del lavoro degli altri. Una delle cose che più m i ha colpito è il fatto che quei ragazzi non facevano la classica resistenza, infatti non usavano la violenza, anzi usavano solo le parole, ciò che mi fa molto pensare.
Un’altra cosa che mi ha toccato è il fatto che quei ragazzi, poco più grandi di me, non hanno avuto paura davanti alla morte e non
hanno nemmeno cambiato la loro idea fino alla fine.
Andrea Berdini, 5° G
8
Inizialmente mi sono avvicinata a questa mostra perché ero incuriosita da questo
nuovo tipo di resistenza che appariva diversa da tutte le altre conosciute. Nel seguirla
più da vicino ho scoperto che dietro il nome "Rosa Bianca" c'era più di una resistenza
e ciò mi ha spinto ad approfondire sempre di più la mostra. Essa mi ha permesso di
essere più critica davanti ai fatti storici di quel periodo. Inoltre, sono stata colpita dai
valori dei ragazzi e del modo in cui essi li hanno portati avanti nel difficile clima in cui
vivevano. In loro ho ritrovato molti dei miei valori e molte delle cose per cui penso
valga la pena di vivere la vita, in particolare, l'amore e l'amicizia per qualsiasi cosa e
persona (i sentimenti). Importante è stato anche per me riflettere sul senso della
cultura e sul suo potere. Questa esperienza è nata come una curiosità nei confronti
della storia, poi andando avanti, la curiosità si è trasformata in un impulso a conoscere
la verità delle cose e a riflettere su di esse. Il risultato è stato che le cose non sono
sempre come ci vengono presentate, perciò è bene essere critici. Tutto ciò mi ha
lasciato un segno dentro e mi ha cambiata in qualche modo nella visione delle cose.
Grazie!!!
Francesca Cetoretta, 5°
Per me è stato importante far notare a ragazzi che non avevano visto il film o che non
avevano approfondito l’argomento che i ragazzi della Rosa bianca erano ragazzi
normalissimi, amavano l’arte, la poesia e la musica. Il gruppo non è partito come forza di resistenza ma come “circolo” di amici legati da diversi hobby e da un senso religioso che li accomunava e dava loro la forza di resistere. Lo scopo di questi ragazzi
era aprire gli occhi alla Germania ma secondo me li hanno aperti a
tutta l’Europa. Grazie per averci dato la possibilità di approfondire
questo argomento, penso sia stata una cosa estremamente formativa
per me.
Riccardo Rogani 5° L
Per mia sfortuna non sono stata presente alla presentazione della
mostra a causa dell’influenza, ma alla fine anche io ho conosciuto la
storia di questi ragazzi, quasi coetanei a noi, e della loro impresa di
scrivere volantini contro Hitler. Pur sapendo di essere di fronte alla
morte, hanno portato avanti la loro idea, dimostrando di avere un
enorme coraggio. E’ stata un’esperienza che, anche magari non
volendo, ci ha fatto studiare, anche se in modo alternativo, la storia che
a poche persone piace. Una cosa forse mi è dispiaciuta: mi aspettavo
più ragazzi per la presentazione ma molta gente ritiene ciò una cosa
superficiale.
Silvia Cipolletti, 5° M
Per quanto ci riguarda, abbiamo trovato questo progetto molto interessante. Conoscendo il contesto storico e la vita dei personaggi protagonisti della mostra, abbiamo potuto anche approfondire il programma di storia della quinta. Siamo stati molto affascinati dalla semplicità e dalla spontaneità di questi ragazzi, in particolar modo da Sophie e Hans Scoll, due fratelli molto uniti,
pieni di interessi e voglia di fare. In conclusione possiamo affermare che è stata una bellissima esperienza, che ci ha sicuramente coinvolti e appassionati. Dato il riscontro positivo di interesse e partecipazione di noi studenti, pensiamo che questo
progetto dovrebbe avere una maggior diffusione, non solo in ambiente scolastico. Inoltre esso ci ha fatto capire quali sono i veri valori della vita e l’importanza di lottare per i nostri ideali. Fieri di aver intrapreso questo percorso insieme a Lei, la ringraziamo di tutto.
Alessandra Vita, 5° L e Lorenzo Smerilli 5° M
Quando all’inizio mi è stato proposto di partecipare alla mostra ero un
po’ titubante perché pensavo di non farcela a parlare davanti ad altri
ragazzi e fino all’ultimo non sapevo se tirarmi indietro. Poi però ho
capito che era una cosa troppo importante e che anche gli altri
dovevano capire quello che avevano fatto quei ragazzi tedeschi. Già il
film mi aveva colpito parecchio per il fatto che quei ragazzi avevano
dato la vita per sei volantino, così mi sono convinta a partecipare. Ho
sempre trovato ingiusto quello che aveva fatto Hitler e questa mostra
me lo confermava. Spero di aver trasmesso qualcosa ai ragazzi che
hanno visitato la mostra, perché per me è stato davvero coinvolgente e
sono grata per questo, pensavo che sarebbe venuta peggio! E’ certo che
rifarei questa esperienza.
Michela Zampetti, 4° L
9
Settimana bianca a San Martino di Castrozza
La nostra avventura sulla neve
Siamo già tornati... purtroppo!
Dopo aver aspettato per mesi l’arrivo della settimana bianca,
il 13 marzo abbiamo “levato le ancore” alla volta di San
Martino di
Castrozza.
Il viaggio è
scorso
abbastanza
velocemente
nonostante
le nove ore
di pullman.
Dato che
facevamo
parte del gruppo degli “sfaticati”, cioè dei non sciatori, ci è
stato preparato un programma diverso per ogni giornata. Il
martedì, ad esempio, siamo andati al parco naturale di Paneveggio. Dopo due ore di allucinante camminata attraverso un
sentiero largo poco più di mezzo metro, siamo giunti al recinto dei cervi. Non eravamo così vicini da poterli toccare,
ma la sensazione era quella. La guida ci ha spiegato che al
maschio piace “frequentare” diverse femmine: questo fa capire il motivo per cui esse hanno delle corna così grandi! Al
maschio, invece, le corna servono per scontrarsi con un altro
esemplare dello stesso sesso; fra i due avviene quasi un incastro e chi spinge di più si assicura il cuore (e non solo) delle
cerbiatte. Il primo pomeriggio era dedicato al riposo; una
volta tornati gli sciatori si andava in giro per il paese a fare
piani per la serata. Mercoledì mattina c’è stata poi
l’indimenticabile uscita con le racchette da neve: quattro
lunghe ore nei sentieri di neve. La guida ci ha anche spiegato
l’origine corallina delle Dolomiti e l’effetto dei fulmini sugli
alberi. Abbiamo avuto la fortuna di veder volare maestosamente un’ aquila reale. Più avanti siamo riusciti a scorgere
addirittura un corvo imperiale, uno dei pochi uccelli al mondo capace di volare anche sottosopra. Se la salita era stata
dura, la discesa è stata disastrosa! L’arrivo a valle è stato una
liberazione per tutti noi! Il giovedì era in programma la gita
a Bolzano alla quale hanno partecipato anche gli sciatori che
si erano “rotti” nei giorni precedenti. Abbiamo visitato la città e siamo ritornati al nostro albergo. Verso la sera di giovedì
abbiamo cominciato già a sentire i primi segni di malinconia
per l’imminente partenza. Venerdì mattina, è stata organizza-
ta una breve visita
alla centrale da cui
viene erogato il
riscaldamento per
l’intero
paese.
Dopo questa visita
qualcuno di noi è
andato a fare sci di
fondo.
L’ultima
sera è stata pervasa
dalla tristezza; tutti
ci
chiedevamo:
“possibile che sia
già finita?” Abbiamo ancora addosso la nostalgia di quella stupenda settimana e delle serate passate in compagnia dei nostri
splendidi amici.
Daniele Bianchini, Loredano Rapari
Quando l’intimo diventa protagonista
Una tranquilla settimana bianca non poteva avere connotati più
demenziali: è giovedì sera, due giorni prima del ritorno alla
normale routine quotidiana. Siamo in mensa, a cena, se così si
può chiamare, data la qualità del cibo offerto, e l’alunno Bruè,
in un evidente stato di squilibrio mentale, a causa “della pesante giornata sciistica” (così trapela dalle indiscrezioni della classe…), riceve un amichevole schiaffetto dal preoccupato amico
Fratini allo scopo di farlo tornare in sé. Intendendo ciò come un
enorme atto d’offesa in pubblico, Bruè, in un impeto d’amor
proprio, reagisce alzandosi in piedi e sfidandolo, da gran signore quale è, ad un match senza esclusione di colpi, uno contro
uno a porte chiuse. I contendenti si avviano concentrati nel ring
(la stanza numero 203) ed iniziano ad azzuffarsi a cuscinate dure come il marmo. Proprio nel momento in cui il match stava
per entrare nel vivo, che si scopre che le porte non erano poi
tanto chiuse come si era stabilito: una barbarica orda di diciassettenni inferociti (quelli che poi si riveleranno essere suoi amici!) si scaglia contro il povero Bruè mettendolo letteralmente in
“mutande a strisce arancioni e gialle” e trascinandolo lì, dove
tutto ha avuto inizio, o per lo meno questa era la loro intenzione: infatti una figura sinistra (il prof. Serri) con i suoi innati poteri elettronici pone fine in pochi secondi al piano malefico. Il
gruppo di banditi, in preda al terrore, si distrae e perde di vista
lo scaltro Bruè che, con un fulmineo scatto da centometrista, si
smaterializza nei meandri dell’albergo, che è stato il teatro di
uno dei più giocosi, improvvisati e spettacolari scherzi che
un’instabile mente diciassettenne possa concepire. Il gruppo di
banditi ringrazia calorosamente il prof. Serri ed i suoi poteri………
I ragazzi del 4°G
10
Viaggio d’istruzione Salisburgo - Praga
UNA SETTIMANA CECA
13 marzo 2006: sveglia all’alba verso l’avventura della gita di 5° anno ufficialmente avviata dalla “celestiale” voce
della prof. Liberti che fece l’appello. Come in ogni gita
che si rispetti il viaggio d’andata fu un mortorio. Dopo dodici devastanti ore di pulmann e tre soste per la toilette arrivammo finalmente a varcare le soglie di Salisburgo,
grande e bella città ma con clima piuttosto fresco. La visita
a Salisburgo è stata intensissima, trenta minuti su e giù per
un viale per poi ripartire verso l’albergo, situato in un paesetto vicino Salisburgo: i nostri autisti sono riusciti a perdersi in “dieci metri quadri di civiltà”, testimoniata dai migliori divertimenti di tutta l’Austria: una chiesa ed il nostro
albergo. Affamati scoprimmo una terribile verità: per il resto della gita, come primo pasto avremmo sempre avuto un
povero brodino. Il giorno dopo iniziò con il trasferimento
al campo di concentramento di Mahthausen. A cinque minuti dalla meta il nostro prodigioso autista, per controllare lo stato
della strada, ha smarrito una scarpa in un mucchio di neve, quindi siamo stati costretti a proseguire a piedi. (vedi foto) La visita, durata tutta la mattinata, è stata emotivamente molto toccante. Dopo il pranzo a Linz, siamo partiti per Praga, che abbiamo
raggiunto in tarda serata. Il Top Hotel Praha, il nostro albergo, era “modestissimo”: otto palazzi di sette piani, vari ristoranti, un
pub, una pista bowling, piscina, sauna, casinò e chi più ne ha più ne metta; oltretutto la cucina dell’hotel era la meno peggio rispetto a tutte le altre. Le mattinate successive sono state spese
per visitare con la guida, i luoghi più noti della capitale ceca.
Le serate più interessanti sono trascorse in discoteca e in giro
per Praga nelle famose birrerie della città (lì la birra costa
meno dell’acqua…!!). In una di queste serate in birreria,
l’ITIS di San Severino si è incontrato con un’altra scuola
italiana, il prof. Luciani Sandro, sbattuto il boccale di birra sul
tavolo e cantato l’inno d’Italia seguito in coro da tutti, ha
avviato una bella performance con cori da osteria. Ridendo e
bevendo, siamo giunti all’indesiderato sabato. La partenza,
prevista per le cinque e mezzo del mattino, come da manuale è
stata ritardata di un’ora. Poichè l’ultima notte di permanenza a
Praga è stata trascorsa in veglia, il viaggio di ritorno si è
svolto nel più assoluto silenzio. In conclusione: la gita è stata
veramente divertente e Praga è una città stupenda.
Consigliamo a tutti di visitarla, e di ubriacarsi con la birra
ceca.
Articolo di:Mauro Ceresani Stefano Domizi Alessandro Poloni Classe 5°E (Quelli della stanza A-526)
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Giovani energie: nuove risorse per uno sviluppo sostenibile
Giovedì 9 marzo gli alunni della classe 4a Meccanica dell’Istituto Tecnico Industriale Statale “E.Divini” di San Severino Marche, accompagnati dal Prof. Stefano Tallei,
dall’assistente tecnico Nicola Baroni e dalla tutor Laura
Ciommei, si sono recati presso la Casa di Riposo “E.Mattei” Opera Pia Asilo Invalidi di Matelica per un sopralluogo atto a
rilevare le caratteristiche tecniche dello stabile. Sono stati accolti dalla dr.ssa Raffaella Cimarossa, coordinatrice della casa
e dall’economo Giuseppe Costantini i quali hanno salutato i
ragazzi focalizzando i problemi logistici che di lì a poco avrebbero affrontato. Dopo i preliminari si è passati allo svolgimento del progetto “GIOVANI ENERGIE: nuove risorse per
uno sviluppo sostenibile”, finanziato dall’Assessorato
all’Ambiente della Regione Marche e coordinato dall’Ambito
Territoriale Sociale n. 17 San Severino Marche –
Matelica con la finalità di accrescere, attraverso la
realizzazione di un modello progettuale concreto,
le conoscenze in tema di fonti energetiche alternative e rinnovabili per la gestione degli impianti di
riscaldamento. In particolare l’obiettivo consiste
nel redigere un progetto per l’installazione di
pannelli solari termici per la produzione di acqua
calda sanitaria e per la realizzazione di un impianto di riscaldamento a pavimento solo nelle sale
adibite a refettorio.
La direzione, alla fine di tutte le operazioni, ha offerto un ricco buffet ai ragazzi che hanno molto
gradito il gentile pensiero ringraziando tutti, in
particolare il personale di cucina che ha preparato
il rinfresco.
Luciana Cona: sensibilità di un’artista. Dalla letteratura italiana all’imbastimento di scene di vita
tempo attraverso le immagini impresse sulle pareti,
La professoressa Cona di solito molto restia e ria mo’ di affresco o sulla tela.
servata ci ha piacevolmente sorpreso quando ha
Sensazioni, emozioni e pennellate da cui traspaioportato alcune foto che riproducono dipinti da
no stati d’animo ed impercettibili pulsioni, alimenLei creati, con uno spaccato di vita quotidiana,
tatori del nostro essere più intimo. Colori o volti
fatta di giocatori, anziani, suorine e paesaggi, i
quasi lancinanti che scuotono l’immaginario visivo
cui volti si possono raffrontare ai nostri.
al di là della rigida tela. Cromia che si fissa sul
bianco, specchio di un’anima assetata di ricerca”.
“la pittura, da sempre arte nobile, è stata alla ba(G.M.)
se della nostra conoscenza dello spazio e del
L. Cona: All’osteria
L. Cona: Partita a carte
12
Chi ti ha detto che fumo!?
17 anni, capelli lunghi, piercing, jeans strappati, maglia a righe, spillette varie e scarpe aperte, consumate dall’ asfalto…..STATO CIVILE? Drogato grazie!!!!!! E per fortuna
che l’abito non fa il monaco, soprattutto di questi tempi, dove il progresso si vede solo dai telefonini e dove i pregiudizi
contano più delle persone … bisogna stare attenti a non avere qualcuno degli elementi elencati qui sopra, perché si può
essere molto mal giudicati.Ci consideriamo così aperti noi
giovani, eppure tante volte ci caschiamo anche noi, giudicare
dalle apparenze è il più grave errore che si possa commettere
poiché sbarrare le porte a qualcuno ancora prima di conoscerlo è da codardi e tante, troppe volte, non ce ne accorgiamo nemmeno e certe persone le schiviamo e basta, senza un
motivo preciso. Colpa della società e degli stereotipi negativi
su cui essa ci fa basare l’esistenza, se non sei perfetto no sei
nessuno, se non sei vestito bene sei un drogato. “E chi ti ha
detto che fumo”, e chi ha detto che se non sei magra sei
grassa e brutta, ma soprattutto chi ha detto che bisogna essere perfetti in questo mondo dove niente è perfetto e niente
accenna a migliorare. Si può essere “zozzi” e stappati e non
per questo drogati, il guscio che ci racchiude e ci rappresenta
agli occhi degli altri,non sempre rispecchia ciò che siamo
dentro, veramente. Non è bello non essere presi a lavoro solo
perché si hanno i capelli che sembrano un “frattone”, ma oggi è una delle possibili risposte che si possono avere da un’
elettricista o…. Non è bello essere fermati e perquisiti ogni
volta che si incontra la finanza, o ogni volta che è lei ad incontrare noi. Ma per fortuna, le apparenze non vietano a chi
viene considerato in un modo non idoneo a come si sente, di
dimostrare il contrario, ed è proprio questo il punto che fa la
differenza, fra quello che sembriamo e quello che siamo……..i FATTI.
Se non soffro, non vivo
Sembrerebbe quasi un inno al sadomaso, ma non è certamente questo l’ argomento che interessa l’ articolo. Tutti noi nel
bene o nel male alterniamo (alti e bassi), giorni felici a giorni
bui e grigi, ed è proprio questo che s’intende con “se non
soffro non vivo”. Provate a pensare una vita senza: la mamma che rompe, i professori che rompono, il motorino che
non parte, la ragazza che ti lascia, i soldi che non bastano
mai. La pubblicità ci direbbe “ma cosa vuoi di più dalla vita”. Beh, se tutto fosse perfetto non ci sarebbe gusto a viverlo proprio perché non vorremmo nulla dalla vita e non avremmo niente da chiedere a noi stessi. Ed invece quando
tutto va a rotoli, ci si angoscia a cercare una soluzione e per
quanto difficile da credere, sono proprio i giorni che si spendono per rialzarsi dopo una caduta, quelli che sei sicuro di
vivere e che perlomeno alla nostra età ci fanno crescere.
Questo non vuol dire che bisogna gioire quando la sfortuna
ci prende di mira, ma voltargli le spalle ed aspettare che da
sfortuna si trasformi in fortuna. Se veramente esistesse un
paradiso fatto di perfezione, siamo sicuri che non ci annoieremmo, senza il nostro salutare stress quotidiano e tutti quegli imprevisti che ci fanno apprezzare la giornata? Di sicuro
non sarebbe male essere prosciugati tutti dai problemi, ma
poi su cosa concentreremmo la nostra attenzione? Trovare
l’equilibrio tra alti e bassi sarebbe l’ideale, su cui tutti noi
dovremmo concentrare l’attenzione, invece di cercare di risolvere tutti i problemi insieme ed impegnare tutte le nostre
forze alla ricerca della “felicità”. Sorridere nelle difficoltà,
perché di fronte a un sorriso tutti i problemi si fanno da parte….
Francesco Guardati.
Nuntereggae più
Celebre canzone del vecchio ma sempre attuale Rino Gaetano. Egli con questa frase si rivolgeva alla società del tempo,
affermando di essere stufo di tutto ciò che lo opprimeva. Per
noi è stato facile riadattare questa frase alla nostra scuola;
ogni giorno sentiamo ragazzi come noi lamentarsi di una
scuola che riempie sempre di più le nostre giornate limitando
la nostra vita alle sole sei ore mattutine. La vita non finisce
alle 13.42 con il suono della campanella più attesa, ma inizia.
Sicuramente non abbiamo scoperto l’America con queste affermazioni ma quanti di voi sentono davvero di vivere, in
quei pomeriggi passati fra divano e pizzeria,col cervello lanciato all’indomani fra i libri di scuola e i compiti da copiare.
È quasi un’ ossessione questa scuola…colpa nostra che non
la prendiamo seriamente? O colpa sua che ci opprime ogni
giorno di più? Ma dove erano ambientati i racconti dei nostri
genitori, dove si parlava di ragazzi che si svegliavano prima
la mattina per studiare e dove tutti a scuola erano felici e contenti….ma siamo sicuri che i nostri andassero davvero a
scuola??????? Oggi per vedere un ragazzo sorridente entrare
da quelle porte-sbarre del nostro istituto la mattina bisogna
aspettare il 24 dicembre o il 10 giugno…L’ augurio è quello
di ritrovare il vecchio entusiasmo dei nostri padri (semmai c’
è stato); questo è un passo che non dobbiamo compiere da
soli ma con il sostegno attivo dei nostri insegnanti, e sarà
grazie a questa collaborazione che forse un giorno assisteremo alla nascita di una nuova scuola dove la voglia di conoscere andrà di pari passo con quella di crescere.
David Dignani Marco Papa Francesco Guardati
(dicembre 2005)
Cari ragazzi,
voglio complimentarmi con voi per il giornalino, avete
fatto proprio un buon lavoro!
E pensare che quando mi sono avvicinata al banco per
mettere la firma di protesta per la modifica degli orari
ferroviari e mi avete offerto di acquistare il giornalino
dell’istituto, l’ho preso più per solidarietà che per interesse. Tempi importanti, impegnativi e dolorosamente
attuali vengono trattati delicatamente, quasi in punta di
piedi, ma da essi traspare grande equilibrio e maturità;
non avete soltanto parlato di argomenti importanti, ma
soprattutto avete comunicato ai vostri coetanei i valori;
ed il saluto del preside con lode alla vita di Neruda è la
premessa migliore al vostro impegno. Il giornalino ha
colto l’obbiettivo di fare partecipe il genitore della vita
dell’istituto, delle iniziative scolastiche e culturali intraprese e in questo senso coinvolge la famiglia, divenendo strumento informativo. In oltre è spiritoso, simpatico e piacevolmente scorrevole (vi state preparando
un'altra opportunità lavorativa!). Vi ringrazio per questo tempo che avete tolto ai vostri interessi ma, credetemi è stato ben speso. Ringrazio il Preside ed i professori che vi supportano in questa iniziativa
Cordialmente.
Teresa Bellesi rappresentante di classe 2°B
13
Mercoledì 5 aprile alle ore 15 all’Aula 7
il professor Stefano Leonesi dell’Università di
Camerino terrà un seminario sul tema
“ Numeri primi e crittografia “
Insegnanti di matematica e studenti interessati
sono invitati a partecipare.
Per cominciare :
Due problemi di matematica applicata “impertinente “
Il cacciatore ha venduto per 500 euro la pelle dell’orso
prima di averlo ucciso. Sei mesi dopo il cacciatore è
stato mangiato dall’orso. Calcolate la somma che la
vedova del cacciatore deve all’acquirente che reclama
la restituzione della somma versata, maggiorata
dell’interesse dell’1% mensile.
Trovandosi nella stessa posizione dal 1507, la Gioconda ha dei crampi e vorrebbe distendere le braccia. Le
dimensioni della cornice 77cm di altezza e 53 di larghezza non glielo permettono. Quale dovrebbe essere
la superficie del quadro perché la gioconda possa distendere orizzontalmente le braccia sapendo che esse
hanno una taglia di 1,8m?
ed ora un problemino curioso:
Un cliente chiede al commesso di un negozio se ha certi articoli e quanto costano, ottenendo una risposta affermativa alla prima domanda ed una risposta più complessa alla seconda domanda .
“ per uno” risponde il commesso “ dovrebbe pagare 5
euro; il prezzo per sei è sempre lo stesso. Per quindici
dovrebbe pagare 10 euro mentre per centoventi dovrebbe pagare 15 euro, naturalmente anche centosettanta e duecentodieci costano 15 euro “.
Cosa intende comprare il cliente ?
è vero che I matematici hanno la testa altrove ?
Un giorno Norbert Wiener , il grande matematico americano, padre della cibernetica, che è vissuto nella prima metà del novecento, aveva da poco traslocato e non
si orientava per tornare a casa, fermò per la strada una
bambina e le chiese: “sai indicarmi come arrivare a
questo indirizzo? “ E la bimba gli rispose :” vieni , Papà, ti accompagno io”.
Per i geni del calcolo:
In poco tempo e senza calcolatrice sai dimostrare che
999 991 non è un numero primo?
E sempre con un semplice calcolo mentale sai dire
qualè il risultato dell’operazione:
( 83 875 683 470) 2 – ( 83 875 683 469 • 83 875 683
471 )?
Di che ridono i Matematici :
Il colmo per un professore di matematica ?
Avere l’intelletto acuto , l’animo retto , la penna a sfera
e il figlio ottuso.
Oppure
Andare a casa con un mezzo e trovare la sua metà a letto con un terzo. Due parallele si incontrano all’infinito
quando ormai non gliene frega più niente.
Epigramma geometrico: uomo retto, dopo una vita lineare, morto in curva.
La radice di due era molto preoccupata: ormai erano
passati trenta decimali senza che le venisse il periodo,
temeva di essere incinta , anche se ciò le sembrava irrazionale.
Sai cos’è un bimbo complessato? Un bimbo di madre
reale e padre immaginario!
Uno statistico può mettere i piedi nel ghiaccio e la testa
nel forno e dire che si sente mediamente bene.
By L. Bocci
LAUREA!!!
Il 5 aprile si è brillantemente laureata in
informatica presso l’Università degli studi
di Camerino, la ITP, prof.ssa Lidia Papavero. A lei giungano le congratulazioni
del Dirigente Scolastico, degli studenti
della sez. Informatica, dei colleghi della
specializzazione, dell’intero corpo docente e
di tutto il personale dell’Istituto.
14
“….. sullo stage…..”
Volendo fare una puntualizzazione sull’utilità del progetto di
stage aziendale e sull’importanza che questo svolge sulla
formazione dei ragazzi è doveroso sottolineare che tale attività ha raggiunto due importanti obiettivi: quello orientativo,
cioè conoscere l’azienda nei suoi elementi strutturaliprocessuali e quello formativo, cioè integrare le conoscenze
scolastiche con competenze di carattere operativo e procedurale.
L’esperienza ha rafforzato la dimensione del saper essere e
del cosiddetto comportamento organizzativo utile e comune
a tutte le attività lavorative e di studio, che sono divenute patrimonio dell’individuo e funzionali ad accumulare esperienza, sviluppare identità, risolvere problematiche nuove e diverse e migliorare le capacità sociali. Sono queste le motivazioni per le quali ritengo che tale attività non vada ridimensionata ma bensì potenziata.
Come coordinatore degli stage nella classe 5g, ogni anno mi
trovo a raccogliere molto entusiasmo e risposte fortemente
positive dagli studenti, ne vorrei citare qualcuna:
“ Penso davvero che l’esperienza di stage presso un’azienda
sia stata formativa sotto molti punti di vista, non ultimo quello legato allo sviluppo dell’identità e al rafforzamento delle
capacità sociali di relazione. Due settimane di stage aziendale, svolte in quinto, sono di certo il modo migliore per vivere
questa esperienza; sia per le adeguate conoscenze acquisite a
scuola e riscontrate direttamente nel lavoro, sia per l’attività
di orientamento necessaria per una scelta consapevole del
proprio futuro. Personalmente posso dire con certezza che la
nostra scuola debba sostenere questo tipo di progetto che rafforza e potenzia non solo le competenze, mettendo in pratica
quello che si studia, ma anche una formazione più completa e
globale dello studente che si trova a confrontarsi con un ambiente nuovo e che riguarda il futuro di tutti: il lavoro.”
Valentino Paoloni
“Credo che queste due settimane di stage aziendale siano state decisamente formative per quanto riguarda la scelta del
mio futuro ed hanno contribuito a farmi conoscere nuove
persone. Oltre ad aver lavorato e potenziato le conoscenze
acquisite durante l’anno scolastico, questa attività è riuscita a
proiettarmi in maniera efficace nel mondo del lavoro. Sicuramente è molto utile svolgere questo progetto nell’ultimo
anno, ma credo che sia ancora più formativo se supportato da
un ulteriore stage in quarto, magari nella stessa azienda, così
da approfondire oltre che il campo scolastico, anche quello
morale e sociale.”
Vanessa Della Ceca
“……e sulla settimana culturale………”
Si scrive settimana culturale, ma si legge “tre giorni culturali”; alla quantità, però, non sempre corrisponde la qualità, quindi, ben venga, come si dice ora, “un lavoro di nicchia”.
In questi anni “la cosa”, alias la settimana culturale (preferisco chiamarla così , data la scarsa corrispondenza tra forma e sostanza e che sul concetto
di culturale si potrebbe disquisire all’infinito), è
sembrata una pallina da ping-pong deformabile:
piccola, grande;
spedita agli alunni, rispedita ai docenti; palleggiata
lì, rimandata là.
Al termine del gioco , lasciata in un angolo, per
terra, con la malcelata tentazione, per alcuni, di
passarci sopra con un piede ( non per cattiveria,
ma soltanto per una forma di eutanasia: a fin di
bene. Non per piacer mio….., ma per la didattica).
Lasciata in un angolo anche da chi ci ha lavorato
(chi scrive), non riuscendo a dargli quella pur minima aura di dignità che la farebbe considerare e
vedere un po’ di più come “cosa culturale”
Prova di riparazione per un debito formativo,
quindi, del prof. Pennesi Franco, e in minima parte
del Comitato studentesco. Io credo che gli alunni
desiderino essere apprezzati da noi docenti, anche
in ciò che non è prettamente didattico e i nostri
consensi sono appetibili,in quanto ci stimano e ci
considerano esempi da imitare.
Allora, perché non mescolare le carte, per un breve
periodo, mescolandoci con le carte ? Osservare gli
studenti in un contesto non filtrato dalla nostra
materia, elargendo un’approvazione anche con un
semplice sguardo, che può valere molto più di un
buon voto. Sicuramente saremmo maggiormente
in sintonia con loro e potremmo entrare su quella
frequenza sulla quale non sempre riusciamo a comunicare.
Mescolandoci, certo, noi con loro, perché chi insegna è l’adulto, la proiezione del genitore e quanto è
apprezzato dai nostri figli il giocare con loro, lo
stare insieme con un ruolo che non è sempre quello
istituzionale! Sicuramente, dopo un’approvazione,
anche la disapprovazione avrebbe un senso diverso
e, probabilmente, più accettabile.
In ultimo, sempre rivolto ai colleghi, non lesinate
le critiche, ma neppure la collaborazione.
Prof.Franco Pennesi
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La pagina degli scacchisti
Scacchi…. nazionali
Dopo aver vinto la fase provinciale, regionale ed esserci
classificati quinti assoluti nella fase nazionale, dei giochi
sportivi studenteschi di scacchi nell’anno 2005, ecco pronti i nostri ragazzi per una avventura scacchistica.
L’11/03/06 parteciperanno alla fase provinciale in due categorie.
Categoria allievi composta da :
- Calamante Daniele;
- Sabbatini Simone;
- Ortolani Alan;
- Rossi Alessandro;
- Bianchini Giorgio.
Categoria juniores composta da :
- Menichelli Alessandro;
- Palmili Andrea;
- Bernardini Federico;
- Vitanzi Luca;
- Ergo Stefano;
- Stacchiotti Giacomo.
Il coordinatore e preparatore delle squadre Prof. Panichelli
Benedetto è ottimista e fiducioso per il passaggio alla fase
regionale si terrà il 1° Aprile 2006 nel nostro istituto. Un
forte in bocca al lupo a tutti.
Prof. Panichelli Benedetto
Nella fase provinciale del Torneo Nazionale di scacchi, le
squadre dell’ ITIS “E. Divini” di San Severino Marche,
organizzate nelle categorie Allievi e Juniores formate da
alunni delle classi 2°e 3°, hanno conseguito brillanti risultati qualificandosi per le fasi successive. Gli Allievi: Calamante, Sabatini, Ortolani e Rossi dopo aver perso con gli
Juniores si sono ripresi guadagnando la qualificazione alle
regionali e vincendo la medaglia d’oro. Gli Juniores Menichelli, Palmili, Belardini, Vitanzi, Ergo invece hanno condotto la gara sempre in testa riuscendo a pareggiare con gli
ottimi scacchisti del Liceo Scientifico di Macerata. Le gare
della fase regionale si svolgeranno il 1 Aprile proprio nel
nostro Istituto. In bocca al lupo a tutti i partecipanti!
Belardini e Ergo
1) Il nero muove e guadagna materiale in 2
2) Il bianco muove e matta in 7 mos-
3) Il bianco muove e matta in 2 mosse
La redazione
Capo redattore:
Giulio Mataloni e M. Cristina Perticarari
Veste tipografica: Gianpaolo Palmucci
Redattori:
Porcarelli Riccardo
Antonimi Daniele
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Berdini Andrea
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Compagnucci Alessio
Paolucci Gabriele
Dignani David
Papa Marco
Della Ceca Vanessa
Pizzichini Jacopo
Gaspari Leonardo
Paolini Massimo
Guardati Francesco
Vita Alessandra
Luchetti Mirco
Zampetti Michela
Marchetti Alessandro
Federico Belardini
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