l`universo mondo - Nuovo Rinascimento
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L’UNIVERSO MONDO BOLLETTINO D’INFORMAZIONE del 32 maggio-giugno 2009 1 INDICE I. Iniziative del Gruppo * Convegno Un fuoruscito fiorentino alla Corte di Francia : Jacopo Corbinelli * Cerimonia del XVII Premio di Francesistica e del XIV Premio Balmas * Convegno Le Donne della Bibbia, la Bibbia delle Donne : teatro, letteratura e vita * VII Borsa Enea Balmas * Sito del Gruppo : www. cinquecentofrancese.it II. Pubblicazioni del Gruppo III. Altri convegni e iniziative sul Cinquecento IV. Collaborazioni con altri organismi nazionali e internazionali V. Progetto PRIN Corpus del Teatro Francese del Rinascimento VI. Pubblicazioni recenti di soci e amici del Gruppo VII. Recensioni e Segnalazioni VIII. Quota sociale 2009 * È nata Lara * Pubblicazioni del Gruppo * Informazioni e richieste 2 I. INIZIATIVE E PROGETTI DI STUDIO DEL GRUPPO 1. Convegno su Jacopo Corbinelli Si è svolto a Firenze mercoledì 17 e giovedì 18 dicembre 2008 presso la sede dell’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento di Firenze il Convegno : UN FUORUSCITO FIORENTINO ALLA CORTE DI FRANCIA: JACOPO CORBINELLI Firenze Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento Palazzo Strozzi, Piazza Strozzi 17-18 dicembre 2008 La storia della letteratura, della filologia e della cultura italiana riconosce ormai nella figura di Jacopo Corbinelli un padre e un precursore della disciplina. Le travagliate vicende biografiche, sia intellettuali che politiche, e l’intensa attività editoriale lo rendono protagonista di un'attenzione crescente da parte degli studiosi che stanno recuperando e rendendo noto il lavoro di questo colto letterato. Nato a Firenze nel 1535, in giovane età si trovò costretto all'esilio e si stabilì alla corte di Francia, dove entrò nelle grazie di Caterina de’ Medici e diventò tutore italiano di Henri III. Alla sua acribia filologica e passione per i testi antichi italiani dobbiamo importanti edizioni cinquecentesche, sorprendentemente moderne nella loro impostazione critica, del Corbaccio di Boccaccio (1569) e de La Bellamano di Giusto de' Conti (1589, con altre emissioni nel 1590 e nel 1595), nonché l’editio princeps dei Ricordi di Francesco Guicciardini (1576) e quella del De vulgari eloquentia di Dante (1577). La sua statura di filologo lo portò inoltre a polemiche violente con l'ambiente fiorentino coevo, in particolare con la figura di Anton Francesco Salvini. È noto anche per il fitto carteggio con Gian Vincenzo Pinelli, che corre dal 1566 al 1587, oggi conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano, e per le amicizie formate con un giovane Torquato Tasso e con Giordano Bruno durante i rispettivi soggiorni parigini. La data di morte di Corbinelli non è documentata: tradizionalmente viene assegnata al 1590 circa, ma esistono ragioni per credere che fosse ancora vivo cinque anni più tardi. La sua biblioteca personale fu di notevole importanza, soprattutto per gli esemplari fittamente postillati con giudizi critici e varianti riscontrate: dispersa dagli eredi, una parte, attraverso la raccolta di Scipione Boselli (m. 1747) e la libreria del monastero di Santa Giustina di Padova, è confluita nella Biblioteca Trivulziana di Milano. Sono molte però le segnalazioni di esemplari dispersi in biblioteche un po' ovunque nel mondo, identificati con la nota di possesso e con le postille. Un apporto nuovo alla nostra conoscenza di Corbinelli studioso è consistito nella trascrizione e nell’edizione di tali postille, come è successo con l'esemplare de La Bellamano della Biblioteca Trivulziana e con l’incunabolo di Burchiello conservato presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. La dispersione geografica dei materiali – i testi – e la grande varietà degli ambiti di studio toccati ha reso fino ad oggi assai difficoltoso compiere delle valutazioni definitive circa il contributo scientifico scaturito dal lavoro di Corbinelli. Alla luce di tali premesse l’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento e il Gruppo di Studio sul Cinquecento Francese hanno promosso congiuntamente un convegno di studi sulla figura di Jacopo Corbinelli con l’obiettivo di farne oggetto di un’analisi organica e complessiva. Ricostruire il profilo intellettuale dell’esule fiorentino attraverso l’organizzazione di questo incontro di studi si propone anche come prima tappa per istaurare una solida rete di collaborazioni: una cooperazione italo-francese, ad esempio, che attraverso lo studio del fuoruscito toscano alla corte parigina, possa valutare in modo nuovo il ruolo della cultura italiana in Francia durante la seconda metà del Cinquecento. 3 Con l’occasione offerta dal convegno abbiamo radunato presso la stessa sede diverse linee di ricerca che finora sono procedute autonomamente, come le indagini milanesi indirizzate da Giuseppe Frasso, che hanno trascritto e studiato le lettere di Corbinelli a Pinelli conservate presso la Biblioteca Ambrosiana, nonché il lavoro di Anna Maria Raugei sulla figura parallela di Claude Dupuy; gli storici della cultura francese coordinati da Rosanna Gorris e da Jean Balsamo, che hanno esaminato i fitti rapporti culturali con l’Italia; gli studi di filologia romanza e di italianistica, che hanno avuto inizio con Vincenzo Crescini alla fine dell’800 sul ruolo dell’esule fiorentino nella storia di queste discipline, soprattutto per quanto riguarda le sue edizioni pionieristiche di Dante e di Boccaccio; la ricca vena di studi bruniani e delle più recenti ricerche guicciardiniane promosse da Michele Ciliberto presso l'Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento di Firenze; e le ricerche bibliografiche sui rapporti fra Corbinelli e la coeva editoria parigina svolte da Neil Harris. L’evento era strutturato in quattro sessioni di lavoro, distinte per aree tematiche: 1. Corbinelli politico: apertura dei lavori, interventi che hanno avuto per oggetto la ricostruzione dei rapporti con il mondo della corte francese e con il complesso intreccio politico della propria epoca; 2. Corbinelli curatore di testi: gli interventi di carattere filologico e bibliografico si sono concentrati sulle strategie politiche-editoriali di Corbinelli, i suoi strumenti e i suoi obiettivi polemici; 3. Corbinelli letterato: gli interventi sono proseguiti con i momenti più salienti nell’itinerario personale e intellettuale dello studioso; 4. Corbinelli postillatore di libri: approfondimento del lavoro di Corbinelli ‘letterato’, in qualità di postillatore dei testi. Interventi di carattere filologico e bibliografico-editoriale. PROGRAMMA 17 dicembre, ore 10.00 Jacopo Corbinelli politico Saluti del Presidente dell’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento, Michele Ciliberto, e di Rosanna Gorris, Presidente del Gruppo di Studio sul Cinquecento francese Presiede Neil Harris Elisabetta Scapparone (Università di Bologna), Giordano Bruno e Jacopo Corbinelli Maria Grazia Bianchi (Milano), Jacopo Corbinelli lettore e testimone della storia del suo tempo Paolo Carta (Università di Trento), Jacopo Corbinelli e il pensiero politico del tardo Rinascimento 17 dicembre, ore 15.30 Corbinelli curatore di testi Presiede Stefano Carrai Valentina Lepri (INSR, Firenze), Note su Corbinelli editore: le fonti di Tacito in Guicciardini Mirko Tavoni (Università di Pisa), Jacopo Corbinelli primo editore del De vulgari eloquentia Maria Elena Severini (INSR, Firenze), Jacopo Corbinelli e Antoine de Laval: le prime edizioni dei Ricordi di Guicciardini in Francia, tra erudizione e vita di corte Neil Harris (Università di Udine), Ancora sulle tre emissioni parigine de La Bellamano di Giusto dei Conti (1589, 1590, 1595): la verifica bibliologica 4 18 dicembre, ore 9.30 Jacopo Corbinelli letterato Presiede Giuliano Tanturli Anna Maria Raugei (Università di Pisa), Due corrispondenti di Gian Vincenzo Pinelli: Jacopo Corbinelli e Claude Dupuy Guido Bartolucci (Università di Bologna), Jacopo Corbinelli e l’Apologia pro Herodoto di Henri Estienne Marisa Gazzotti (Milano), Contributo alla ricostruzione della biblioteca di Jacopo Corbinelli Sandro Bertelli-Raffaella Castagnola (Università di Losanna), Le Rime di Jacopo Corbinelli in un manoscritto parigino 18 dicembre, ore 15.30 Jacopo Corbinelli postillatore di libri Introduce e presiede Giuseppe Frasso (Università Cattolica di Milano), Jacopo Corbinelli e le sue postille: principi e metodi Antonio Corsaro (Università di Urbino), Per Corbinelli e Dante. Intorno alle postille al De vulgari eloquentia (Grenoble, Bibliothèque Municipale, 280) Luca Degli Innocenti (Università di Firenze), Il Morgante postillato di Corbinelli alla Bibliothèque de l’Arsenal Carlo Alberto Girotto (Scuola Normale Superiore, Pisa), Postille di Iacopo Corbinelli a L’Acerba di Cecco d’Ascoli (BNF, Rés. Yd. 320) 5 2. Cerimonia di consegna del VII Premio di Francesistica e del XIV Premio Balmas Si è svolta a Saint-Vincent il 9 maggio 2009 la cerimonia di conferimento del Premio di Francesistica e del PremioBalmas. La Cerimonia è stata organizzata dalla Società Universitaria per gli Studi di Lingua e Letteratura Francese, dall’Assessorato all’Istruzione e alla Cultura della Regione Autonoma Valle d’Aosta, dall’Amministrazione Comunale, dalla Biblioteca Comunale di Saint-Vincent e dal Gruppo di studio sul Cinquecento francese. Sono intervenuti nel corso della Cerimonia presieduta da Rosanna Gorris Camos: Il Presidente della Regione, Dr. Augusto Rollandin L’Assessore alla Cultura del Comune di Saint-Vincent, Maura Susanna Il Presidente dei francesisti italiani, Prof. Sergio Cappello Il Presidente della Biblioteca, Dr. Sergio Rossi Per l’occasione Max Engammare dell’Università di Ginevra e direttore della casa editrice Droz, uno dei massimi studiosi della Bibbia nel Rinascimento e specialista di Calvino, ha tenuto una conferenza su Calvin, l’homme pressé. Per il comunicato stampa completo si rinvia al sito : www. cinquecentofrancese.it I vincitori del Premio di Francesistica, destinato a coronare annualmente un lavoro di carattere scientifico, pubblicato da non più di tre anni, che abbia arrecato un contributo originale nel campo della ricerca a sostegno della causa di una sempre migliore conoscenza e confronto delle culture italiana e francese, sono, ex aequo : Elisa BIANCARDI (Università di Pavia), per Madame de VILLENEUVE, La Jeune Américaine et les contes marins (La Belle et la Bête); Les Belles Solitaires. Madame Leprince de BEAUMONT, Magasin des enfants (La Belle et la Bête), édition critique par Elisa Biancardi, volume 15 de la collection « Bibliothèque des Génies et des Fées », Paris, Champion, 2008, 1632 pp. Luca PIETROMARCHI (Università di Roma III), per BAUDELAIRE, I fiori del male, traduzione di Giorgio Caproni, introduzione e commento di Luca Pietromarchi, Venezia, Letteratura Universale Marsilio, 2008, 567 pp. I volumi segnalati sono : Agnese SILVESTRI, René Kalisky une poétique de la répétition, Bruxelles, Archives & Musée de la Littérature, Peter Lang, 2006, 415 pp. Vittorio FORTUNATI, Sénac de Meilhan fra passato e futuro, Pisa, ETS, 2007, 121 pp. Premio Balmas 2009 Il vincitore del premio Balmas è il volume: Anselmo d’Aosta, Nel ricordo dei discepoli. Parole, detti, miracoli, volume 5 delle Opere, a cura di Mgr Inos Biffi, Aldo Granata, Costante Marabelli e Davide Riserbato, Milano, Jaca Book, 2009, 794 pp. Volumi segnalati: Viviane Fava, Œuvre poétique. 1979-2000, Aoste, « Club francophone de l’Avion-à-vapeur », Duc, 2008, 157 pp. Andrea Désandré, Notabili valdostani. Dal fascismo al fascismo : viaggio a ritroso e ritorno, Aosta, Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea in Valle d’Aosta, Le Château, 2008, 459 pp. Raymond Vautherin, L’chentà, Textes de La Sainte Bible traduits en langue franco-provençale, Aoste, Musumeci, 2008, 511 pp. Mention spéciale pour son œuvre littéraire à Mme Irma Bonfillon 6 3. Convegno del Gruppo Le donne della Bibbia, la Bibbia delle donne teatro, letteratura e vita Verona, 16-17 ottobre 2009 Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere via Leoncino 6 Il Convegno Le Donne della Bibbia, la Bibbia delle Donne: teatro, letteratura e vita è organizzato nell’ambito del progetto PRIN, CORPUS DU THÉÂTRE FRANÇAIS DE LA RENAISSANCE diretto da Rosanna Gorris Camos, Anna Bettoni e Mariangela Miotti (Università di Verona, Padova e Perugia) Comitato scientifico: Rosanna Gorris Camos Anna Bettoni Davide Bigalli Nerina Clerici Balmas Max Engammare Olivier Millet Mariangela Miotti Susanna Peyronel Giovanni Ricci Alexandre Vanautgaerden 7 Assi della ricerca: * La Bibbia : biblioteche, esemplari e intertesto biblico ** “Legge volentieri le cose della scrittura sacra” : le donne della Bibbia tra Italia e Francia *** Le donne della Bibbia nella letteratura tragica e poetica del Rinascimento *** Le figure della Bibbia e le donne della Bibbia nell’arte del Rinascimento BIBLIOGRAFIA GENERALE1 1. 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Le figure della Bibbia e le donne della Bibbia nell’arte del Rinascimento ENGAMMARE Max, Les Figures de la Bible ou le destin oublié d’un genre littéraire en image (XVIe-XVIIe siècle), in «Mélanges de l’École française de Rome. Italie et Méditerranée», 106, 1994, p. 549-591. Id., De la peur à la crainte. Un jeu subtil dans le premier recueil d’images bibliques composé à l’usage de jeunes enfants (1774-1779), in La Peur au XVIIIe siècle. Discours, représentations, pratiques , Études réunies et présentées par Jacques Berchtold et Michel Porret (Recherches et rencontres 5) Genève, 1994, p. 19-43. Id., Graver en la table des affections l’amour des sacrées histoires. Les fonctions pédagogiques des Figures de la Bible du XVIe au XVIIIe siècle, in Catéchismes et Confessions de foi , recueillis par Marie-Madeleine Fragonard et Michel Peronnet (Actes du VIIIe colloque Jean Boisset), Montpellier, Université Pual Valéry, 1995, p. 313-370. 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Id., Apports zurichois étonnants et remarquables à l’histoire des Figures de la Bible (Bilderbibeln) 1530-1780, in Die Zürcher Reformation: Ausstrahlungen und Rückwirkungen , Wissenschaftliche Tagung zum hundertjährigen Bestehen des Zwinglivereins 1997 (20. Oktober bis 2. November 1997 in Zürich) herausgegeben im Auftrag des Zwinglivereins von Alfred Schindler und Hans Stickelberger unter Mitarbeit von Martin Sallmann (Zürcher Beiträge zur Reformationsgeschichte 18), Bern, Peter Lang, 2001, p. 485-519. Id., Figures de la Bible lyonnaises à la Renaissance. Un demi-siècle de prépondérance européenne (1538-1588), in Majoliques européennes, reflets de l’estampe lyonnaise (XVIe-XVIIe siècles), Actes des journées d’études internationales Estampes et majoliques, Rome (12 octobre 1996) – Lyon (10, 11 et 12 octobre 1997), Colloque sous la direction de Sylvie Deswarte-Rosa, publié sous la direction de Jean Rosen, Dijon, 2003, p. 24-39. * Sitografia http://www.bibliotecaitaliana.it:6336/dynaweb/bibit/autori/p/petrarca/psalmi_penitentiales http://www.eresie.it http://utenti.lycos.it/sentieri_antichi/varie/biodiodati.html http://www.museeprotestant.org/index.php?Lget=FR 22 http://bibbia.signum.sns.it/bbResourcesBibl.php www.biblia.org http://www.eglise-reformee-fr.org/ http://www.fabula.org/actualites/article27198.php 4. Sito del Gruppo www.cinquecentofrancese.it L ’aggiornamento del sito del Gruppo di studio sul Cinquecento francese http://www.cinquecentofrancese.it continua, grazie all’attività del nostro webmaster Massimo Rizzardini (Università di Milano), in particolare con l’inserimento, nella sezione Notizie, di nuove recensioni di volumi inerenti agli studi cinquecenteschi e con nuove segnalazioni di iniziative e programmi di convegni organizzati in Italia e all’estero da università, associazioni e centri di ricerca. Per ulteriori approfondimenti sull’attività di altri organismi culturali che collaborano con il Gruppo o comunque attivi nel campo degli studi sul Cinquecento o in ambiti di ricerca affini è utile la consultazione dei Links che rinviano a numerosi siti nazionali e internazionali. Oltre alle pubblicazioni e ai convegni del Gruppo, una sezione dedicata alla collana “Théâtre français de la Renaissance” (Firenze, Olschki) contiene il testo del progetto di ricerca sulla costituzione del corpus del teatro francese del Rinascimento, la storia del progetto editoriale e l’indice dei volumi pubblicati dal 1986 ad oggi. È consultabile sul sito anche quest’ultimo numero di “Universo Mondo”, come già tutti quelli precedenti. La rubrica degli iscritti è accessibile nella sezione Soci, così come la scheda di adesione, scaricabile a partire dalla sezione Come iscriversi. Ringraziamo quanti hanno collaborato e collaborano con segnalazioni e recensioni all’aggiornamento e all’arricchimento del sito. Per la presentazione del sito, progettato da Mario Bramé e da Massimo Rizzardini, vedi il n. 9 della rivista online Secretum ( www.secretum.on-line) realizzata dal webmaster del Gruppo Massimo Rizzardini e UM 30 dove il sito è stato presentato da Riccardo Benedettini. 5. VII Borsa di studio “Enea Balmas” del Gruppo di studio sul Cinquecento Francese Il Direttivo del Gruppo indice ogni due anni un concorso volto all’ottenimento di un contributo di 1500 euro per le spese di pubblicazione di una Tesi di Laurea o di Dottorato sul Cinquecento francese. Il contributo è offerto dai Soci e intitolato alla memoria di Enea Balmas. I vincitori delle precedenti Borse di studio sono stati: Mariangela Miotti, Bruna Conconi, Monica Barsi, Concetta Cavallini, Ingrid Jojstock, Gianni Nava – Irene Finotti. Il volume pubblicato con i fondi della Borsa dovrà portare la menzione “pubblicato con i fondi della Borsa di studio Enea Balmas del Gruppo di Studio sul Cinquecento Francese”. Le domande dovranno pervenire al Presidente del Gruppo, Prof. Rosanna Gorris Camos, Dipartimento di Romanistica, Università di Verona, Lungadige Porta Vittoria 41, 37129 Verona, e dovranno essere corredate da: - copia della Tesi; curriculum scientifico del candidato; lettera di presentazione del docente. 23 L’assegnazione della borsa sarà effettuata in occasione del prossimo Convegno del Gruppo da una Giuria che coincide con il Direttivo: Proff. Rosanna Gorris Camos, Nerina Clerici Balmas, Matteo Majorano, Magda Campanini e Concetta Cavallini. II. PUBBLICAZIONI RECENTI DEL GRUPPO * L’auteur à la Renaissance Gli Atti del XII Convegno internazionale del Gruppo di studio sul Cinquecento francese, “Vite parallele”: memoria, autobiografia, coscienza dell’io e dell’altro (Verona, 20-23 maggio 2004) e del Convegno di Bruxelles, La notion d’auteur à la Renaissance nel volume L’auteur à la Renaissance, a cura di Rosanna Gorris e di Alexandre Vanautgaerden, sono di imminente uscita presso l’editore Brepols (Turnhout, Brepols, 612 pp. ). ** "Il segretario è come un angelo" Trattati, raccolte, epistolari, vite paradigmatiche, ovvero come essere un buon segretario nel Rinascimento. Gli Atti del XIV Convegno del Gruppo di studio sul Cinquecento francese a cura di Rosanna Gorris, con la collaborazione di Sara arena e Laura Colombo, sono usciti presso la casa editrice Schena (Fasano, Schena, 2008, 321 pp.) ** * Journée François Secret 24 Saranno altresì pubblicati, a cura di Rosanna Gorris e di Marc Deramaix, presso la casa editrice Droz di Ginevra, gli Atti della Giornata François Secret. Les muses secrètes. Kabbale, alchimie et littérature à la Renaissance che si è svolta a Verona nell’ottobre 2005 (contributi di: J.-F. Maillard, J.-M. Mandosio, M. Deramaix, J.-P. Brach, D. Kahn, R. Gorris, M. Maselli). **** Giordano Bruno e la Francia Gli Atti della giornata di studi “Et mi feci far una vesta di panno bianco… me partì et andai a Paris”: Giordano Bruno e la Francia del 19 aprile 2007 sono in corso di stampa presso la casa editrice Vecchiarelli di Roma. III. ALTRI CONVEGNI E INIZIATIVE SUL CINQUECENTO 2008 2-4 septembre 2008, Cambridge : La librairie de Montaigne, colloque organisé par Philip Ford à l’intérieur des Cambridge French Colloquia, mailto : [email protected] 12 septembre 2008, Rome : Meditazioni sacre / Meditazioni profane – Méditations sacrées/Méditations profanes, Université LUMSA, (Via Porta di Castello, 44), org. : Centro Humanitas, mailto : Benedetta Papasogli, [email protected] 18 settembre 2008, Ferrara : Gesualdo e Ferrara : due città un solo Principe. I madrigali gesualdiani tra storia, arte e musica, convegno organizzato dall’Istituto di Studi Rinascimentali di Ferrara, mailto : Claudia Spisani, [email protected] 18-20 septembre 2008, Tours : Extravagances amoureuses. L'amour au-delà de la norme à la Renaissance: écart, dépassement, transgression./ Stravaganze amorose. L’amore oltre la norma nel Rinascimento: scarto, superamento, trasgressione, convegno internazionale del Gruppo di ricerca Cinquecento Plurale, Tours, Centre d’Études Supérieures de la Renaissance - Université François Rabelais, Tours - UMR 6576 du CNRS, org.: E. Boillet, C. Lastraioli, mailto : [email protected] et [email protected] 18-20 septembre 2008, Université Laval, Québec : Ordre et désordre du monde. Enquête sur les météores de la Renaissance à l’âge moderne, colloque international du Centre interuniversitaire d’étude sur la République des lettres (CIERL) organisé au Musée de la civilisation par Thierry Belleguic (Université Laval) et Benoît De Baere (Université de Gand). Cf. www.cierl.org ; mailto : [email protected] 19-26 septembre 2008, Vinci: Leonardo, La Francia e la Renaissance, terzo corso di perfezionamento della Scuola Estiva di Vinci, in collaborazione con la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Univ. dell’Aquila e il Centre d’Études Supérieures de la Renaissance di Tours, org. : Centro Internazionale di Studi e Documentazione Leonardo da Vinci, mailto : (direzione): [email protected]; (segreteria): [email protected] 23 septembre 2008, Tours: Les entrées royales: légitimation implicite et fabrique du consentement, Séminaire de recherche “Vecteurs de l’idéel”, sous la direction de F. Alazard, mailto : [email protected] 25-27 septembre 2008, Versailles: Les écrivains à la cour. XVIe-XVIIIe siècles; auditorium du Château de Versailles, org. Emmanuel Bury; mailto: [email protected] 25-26 septembre 2008, Caen: Loys Le Roy, colloque organisé à l’Université de Caen-Basse Normandie, mailto: Danièle Duport, [email protected] 26 septembre 2008, Tours : Morbus Gallicus : Retour aux textes sources médicaux de la Renaissance, journée d’études organisée au Centre d’Études Supérieures de la Renaissance par J. Vons et F. Fouassier, mailto : [email protected] 26-27 settembre 2008, Torino: Machiavellismo e guerre di religione nell’Europa dell’ età moderna, convegno in onore di Corrado Vivanti, Fondazione Luigi Firpo e Facoltà di Scienze Politiche, org. Enzo Baldini, mailto: [email protected] 25 25-27 settembre, Firenze : Filosofie e teologie nella cultura moderna : fonti e testi, convegno promosso dall’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento in collaborazione con la Scuola Normale Superiore di Pisa, l’ Università "Gabriele d'Annunzio" Chieti-Pescara e l’Università di Macerata, cfr. www. insr.it. 30 settembre 2008, Genova: Traduzione e divulgazione : le prime versioni del Principe in età moderna, Università degli studi di Genova, via Balbi 5, mailto : [email protected]. 2-5 ottobre 2008, Roma: Fortuna europea della Commedia dell’Arte. XXXII Convegno Internazionale del Centro Studi sul Teatro Medievale e Rinascimentale. 2 ottobre, Salone del Palazzo RAS-ALLIANZ, Piazza San Silvestro, 13; 3-5 ottobre, Teatro S. Genesio, Via Podgora, 1. La sera, alle 21.30 sarà rappresentato Il convitato di pietra di Domenico Biancolelli, regia di Luca Caserta, Teatro S. Genesio. Org. Prof. Federico Doglio, Via del Nuoto, 13- 00194 Roma. 3 ottobre 2008, Firenze : presentazione del volume di Patrizia Grimaldi Pizzorno, The Ways of Paradox from Lando to Donne (Firenze, Leo S. Olschki, 2007). In questo volume, che riproduce in appendice il testo della prima raccolta in lingua inglese di 12 paradossi Landiani, l’autrice tratta della ricezione dei Paradossi di Ortensio Lando alle Inns of Court di Londra nell’ultima decade del XVI secolo e segue il percorso e le trasformazioni del genere paradossale nel Cinquecento. L’incontro ha avuto uogo nella sede dell’INSR, a Palazzo Strozzi, alle ore 16. Sono intervenuti: Paolo Rossi, Gilberto Sacerdoti, Silvana Seidel Menchi. 3 ottobre 2008, Perugia: Gli ospedali fra Medioevo ed Età Moderna, interverranno Anna Esposito (Università La Sapienza di Roma) e Marina Garbellotti (Università degli Studi di Verona. Org. Dipartimento di Scienze Storiche, Dottorato in Storia Urbana e Rurale, Dipartimento di scienze storiche, sede di Scienze politiche, via Pascoli, Perugia, cfr.www.unipg.it 7 ottobre - 9 dicembre 2008, Milano: ciclo di lezioni su Il parlar figurato dall'Antichità al Rinascimento, Aula Magna de l'Univ. Card. Colombo, org.: Luisa Secchi Tarugi; mailto: [email protected] 13 octobre 2008, Paris : Marguerite de Valois (1553-1615), conférence d’Eliane Viennot (Université de Saint-Etienne) BnF, site François-Mitterrand, 18h30. 16-17 octobre 2008, Liège: La Bâtardise et l’excercice du pouvoir (XIIIe-début XVIe siècle), Université de Liège, local S50. Org. A. Marchandisse (FNRS/Université de Liège), É. Bousmar(Facultés universitaires Saint-Louis, Bruxelles), B. Schnerb (Université Charles-de-Gaulle – Lille 3). 16-17 octobre 2008, Munich: L’essor des langues vernaculaires dans l’Europe de la Renaissance. Étude comparée de quelques « laboratoires », Projet international de coopération scientifique, Université Charles de Gaulle-Lille 3 Ludwig-Maximilians-Universität München. mailto: [email protected] 16-17 ottobre 2008, Napoli : I Classici in Machiavelli e nel Machiavellismo in età moderna, convegno in memoria di Anna Maria Battista a 20 anni dalla morte, Università Suor Orsola Benincasa, Sala degli Angeli, via Suor Orsola, 10, org.: Gennaro Carillo e Francesca Russo (Univ. Suor Orsola Benincasa, Napoli) e Enzo Baldini (Univ. Torino), mailto: [email protected] 16-18 octobre 2008, Poitiers: Une volée de poètes :D'Aubigné et la génération poétique des années 1570-1610; org. Pierre Martin et Julien Goeury; mailto: [email protected] ou [email protected] 17 octobre 2008, Tours: Métathéâtre, théâtre dans le théâtre et folie dans la scène européenne de la Renaissance et de l’Age baroque, Journée d’études organisée au Centre d’Études Supérieures de la Renaissance de Tours par J.-C. Garrot, mailto : [email protected] 23 ottobre 2008, Padova: Montaigne/Chateaubriand, giornata di studi, Università degli studi di Padova, Dipartimento di Romanistica. Sede della giornata di studi: Teatro dell’Orto Botanico di Padova, org.: Patrizio Tucci e Philippe Desan, mailto: [email protected] 31 octobre 2008, Paris, Univ. of Chicago: Machiavellismo e guerre di religione in età moderna, journée d’étude en honneur de Corrado Vivanti, org.: Philippe Desan (Univ. of Chicago) et Jean Balsamo (Univ. Reims), mailto: [email protected] ou [email protected] 20-22 novembre 2008, Paris: Savoirs et savants dans la littérature et les arts du XVIe au XXe siècle, Paris 3 et Université Paris Est/Marne-La-Vallée colloque organisé par l’équipe LISAA de l’Université Paris- Est/Marne-la-Vallée 26 et l’équipe Ecritures de la Modernité de Paris III- Sorbonne, rens. Jean-Yves Guérin, mailto : [email protected] 27-28 novembre 2008, Venezia: La partie et le tout. L’atelier du roman de l’âge baroque au tournant des Lumières, convegno organizzato dall’Università Ca’ Foscari, dall’Université de Paris-III, dall’Université de Paris-VIII e dalla Katholieke Universiteit Leuven, mailto: Lucia Omacini, [email protected] 8-10 décembre 2008, Paris III : Entre violence et séduction : figures féminines de la Bible dans l'Europe des XIVeXVIIe siècle. Contact : Corinne Lucas Fiorato, mailto: [email protected] 10 dicembre 2008, Milano: Jean Balsamo e Sergio Cappello presentano l’edizione Montaigne, Pléiade. Dottorato in Francesistica, Piazza Sant’ Alessandro 1, Milano. mailto: [email protected] 15-17 décembre 2008, Paris, Collège de France: Conquête ottomane de l'Egypte en 1517. La mesure de l'événement. Info: Benjamin Lellouch : [email protected] e Nicolas Michel : [email protected] 18-20 dicembre 2008, Gubbio (Perugia): Biblioteche, bibliotecari, committenti e spazi tra Medioevo ed Età moderna, convegno di Studi organizzato dall’Accademia Sperelliana città di Gubbio e dalla Biblioteca Comunale Sperelliana, via Cairoli 1, 06024 Gubbio (Perugia), tel. e fax 075 9272298. mailto: biblioteca [email protected]. Inf. Dott. Salvatore Geruzzi, mailto: [email protected] 17-18 dicembre 2008, Firenze : Un fuoruscito fiorentino alla corte di Francia : Jacopo Corbinelli, convegno internazionale organizzato dall’Istituto nazionale di Studi sul Rinascimento in collaborazione con il Gruppo di studio sul Cinquecento francese, cfr. www.isnr.it 2009 13 gennaio-31 marzo 2009, Milano: Povertà e ricchezza nel Medioevo e nel Rinascimento, ciclo di conferenze dell’Istituto di studi umanistici Francesco Petrarca, Aula Magna Univ. Cardinal Colombo, via San Marco, mailto : [email protected] 29 janvier 2009, Reims: Tous les savoirs du monde, séance de travail sur les sommes médiévales et les cosmographies renaissantes, animée par Delphine Quéreux-Sbaï à la Bibliothèque Municipale Andrew Carnegie (“Les Jeudis de Carnegie”), mailto : [email protected] 6 février 2009, Tours : Articulation entre textes antiques et tradition médiévale dans le domaine scientifique à la Renaissance, journée d’étude organisée au Centre d’Études Supérieures de la Renaissance de Tours par S. Rommevaux, J. Vons, B. Pouderon, mailto : [email protected] 20 février 2009 et 28 mars 2009, Aix-en-Provence et Vaux-sur-Seine: L’actualité de Jean Calvin, théologien, exégète et homme d’église, colloque organisé par les Facultés libres de Théologie, mailto : [email protected] et [email protected] 28 février 2009, Chambéry: Le réformateur Jean Calvin: histoire et modernité de sa pensée, journée d’étude organisée à l’Espace Pierre Cot par l’Église Réformée de Savoie et l’Université de Savoie, mailto : [email protected] 2 mars 2009, Paris: Le débat dans les marges: annotations manuscrites dans les livres à la Renaissance, journée d’étude organisée par la BNF et l’équipe LIS de l’Université de Paris XIII, org. Olivier Millet, mailto : [email protected] 6 marzo 2009, Firenze: Eugenio Garin. Dal Rinascimento all’Illuminismo, Giornata di studi a Palazzo Vecchio e all’Istituto nazionale di studi sul Rinascimento, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, cfr. ww.isnr.it 6-8 marzo 2009, San Millán de la Cogolla: Lectura y culpa en la Europa del siglo XVI, congreso internacional en el 450 aniversario de la publicación del Índice de libros prohibidos de Valdés (1559), org. “cilengua”, Instituto Bibliotheca Hispánica, Instituto de historia del libro y de la lectura, Universitat Autònoma de Barcelona, Poética Europea del Renacimiento, mailto : [email protected] 12 mars 2009, Paris: La Renaissance de Lucrèce, XXVIIe journée d’étude du Centre V.L.Saulnier en Sorbonne, mailto : [email protected] 27 14-16 marzo 2009, Firenze: Giovanni Calvino nel quinto centenario della nascita. Interpretazioni plurali tra dissenso evangelico e critica cattolica, convegno organizzato dal Centro culturale protestante Pier Martire Vermigli, dall’Istituto Nazionale per il Rinascimento e dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, org. Franco Giacone e Pawel Gajewski, mailto: [email protected] e [email protected] 16-18 marzo 2009, Verona : Il concetto del potere nel Rinascimento, seminario di studi interdottorato e interfacoltà organizzato nell’ambito della Scuola di Dottorato in Studi Umanistici dell’Università di Verona, org.: Daniela Carpi, mailto: [email protected] 16-19 marzo 2009, Schwerte (Westfahlen – D): Calvin today – Impulses of Reformed Theology for the future of the Church / Calvin aujourd’hui – Impulsions de la théologie réformée sur l’avenir de l’Église, convegno internazionale org. dalla Chiesa Evangelica di Vestfalia (EkvW), mailto : Claudia Steiner-Kuhlmann (tel. +49 0 2304 755141) e [email protected] 19 mars 2009, Reims: Les malheurs des livres, séance de travail sur les livres déchirés, cassés, lacunaires, animée par Delphine Quéreux-Sbaï à la Bibliothèque Municipale Andrew Carnegie (“Les Jeudis de Carnegie”), mailto : [email protected] 19-21 mars 2009, Los Angeles : Faces and Façades: the structure of display in Renaissance Italy, colloque de la Renaissance Society of America (Annual Meeting), UCLA et The Getty Museum, Malibu, mailto: Valeria Cafà, [email protected] and Maddalena Spagnolo ([email protected]) 20-21 marzo 2009, Padova: Scrittori stranieri in lingua italiana, dal Rinascimento al Novecento, convegno organizzato dal Dipartimento di Romanistica dell’Università degli studi di Padova, org. Furio Brugnolo, mailto : [email protected] 24 mars 2009, Reims: Le mythe de Venise et ses livres à la Renaissance, séance de travail du Centre de Recherche Interdisciplinaire sur les Modèles Esthétiques et Littéraires (Université de Reims), animée par Anna Bettoni à la Bibliothèque Municipale Andrew Carnegie, org. Jean-Louis Haquette et Mathieu Gerbault, mailto : [email protected] 25-28 mars 2009, Besançon: Pline à la Renaissance. Transmission, réception et relecture d’un encyclopédiste antique, colloque international organisé par l’ISTA, Université de Franche-Comté, mailto : Marika Galli, [email protected] 27 mars 2009, Paris: Un bouquet de Marguerite. Éditer, lire, jouer Marguerite de Navarre, journée d’étude, et Au jardin du parfait amour, spectacle théâtral et chorégraphique, organisés par la SFEDES, la BnF et “L’Instant’Même”, org. Isabelle Garnier-Mathez (Université Jean Moulin-Lyon3) et Jean Vignes (Université Diderot-Paris7), mailto : [email protected] et [email protected] 27-28 mars 2009, Paris: “L’Arioste et les arts”, colloque sous la direction de Gianni Venturi, Michel Paoli et Monica Preti-Hamard à l’Auditorium du musée du Louvre, mailto : [email protected] 30-31 mars 2009, Paris : Passeurs de textes: imprimeurs et libraires à l’âge de l’humanisme, colloque organisé par l’École Nationale des Chartes (Paris), la Bibliothèque Sainte-Geneviève et le Centre d’Études Supérieures de la Renaissance de Tours, org. : Chr. Bénévent (CESR), A. Charon, I. Diu (ENC), M. Vène (BNF), mailto : [email protected] 30 marzo-1 aprile 2009, Pisa: Montaigne contemporaneo, convegno organizzato da Nicola Panichi, R. Ragghianti, A. Savorelli alla SNS di Pisa, Gruppo di ricerca sulle Biblioteche filosofiche private in età moderna e contemporanea, mailto : [email protected] 3 avril 2009, Paris: Des Essais aux Mémoires: Montaigne et Chateaubriand, second volet du projet Montaigne/Chateaubriand (23 oct. 2008 / 3 avril 2009), journée d’étude organisée par le “Center in Paris” de l’Université de Chicago en coll. avec l’Université de Padova, org. Philippe Desan, mailto : [email protected] 3-4 avril 2009, Paris: Quand l’écrivain publie ses lettres, colloque international Université de Paris 3 Sorbonne nouvelle, org. Alexandre Stroev, mailto : alexandre.stroev@univ-paris3 3-4 avril 2009, Paris: Corps souffrant et violence théâtrale, colloque organisé à l’ENS, 45, rue d’Ulm (4 avril: journée en honneur de Federico Doglio, Textes, corps souffrants et histoire immédiate sur les scènes italiennes et françaises aux XVIe et XVIIe siècles), mailto : Christian Biet, [email protected] 28 4 avril 2009, Bruxelles: La clôture, journée d’étude du Groupe de recherche FNRS, Histoire de l’humanisme et des réformes, au Musée de la Maison d’Érasme, org. M.-É. Henneau, F. Bierlaire, A. Vanautgaerden, mailto : [email protected] 6-10 avril 2009, Paris: La semaine de la Renaissance à l’ENS, organisée dans le cadre des activités du Groupe d’ Études Doctorales sur les Savoirs à la Renaissance (ENS/IHMC), grâce au soutien d'Isabelle PANTIN et Laurent PINON, ENS, 45, rue d’Ulm, Ve, mailto : [email protected] 8 avril 2009, Mulhouse: Calvin français, Calvin genévois, Calvin international, conférence d’Olivier Millet et Présentation des actes du colloque Tradition et modernité, sous la direction de Luc Fraisse, avec la collaboration de Gilbert Schrenck et Michel Stanesco†, Paris, Orizons, 2009, collection « Universités / Domaine littéraire », FLSH, salle Starcky, 10, rue des Frères Lumière, Mulhouse, mailto : [email protected] 10 avril 2009, Paris: Commenter à la Renaissance : Lefèvre d’Étaples commentateur d’Aristote, Séminaire de Jean Céard et Florence Fournier à l’IHRT, cfr. http://www.irht.cnrs.fr/ 16-17 aprile 2009, Roma: Construction et circulation des modèles et des pratiques idéologiques (XIIIe-XVIe siècles), convegno internazionale dell’École française de Rome, org. Marilyn Nicoud, Direction des Études médiévales, mailto : [email protected] 23-25 avril 2009, Toulouse; automne 2009, Caen: Le livre italien hors d'Italie aux XVIe et XVIIe siècles, double colloque international organisé par les Universités de Caen (Équipe LEIA) et Toulouse II-Le Mirail (Équipe Laboratorio) ; renseignements: Jean-Luc Nardone, mailto: [email protected] 6-9 maggio 2009, Verona : Bio e th i cs , B io la w a n d L it e ra tu re , Co n v eg n o o r g an i zz a to d a ll’ Università degli Studi di Verona, dalla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, dal Dipartimento di Anglistica, Germanistica e Slavistica, dall’Associazione Italiana di Anglistica AIA e dall’ Associazione Italiana di Diritto e Letteratura AIDEL. mailto: [email protected] 9 maggio 2009, Saint-Vincent: Prix littéraire de Francesistica et Prix Balmas, Conferenza di Max Engammare, Calvin l’homme pressé, mailto : [email protected] o [email protected] 9 maggio 2009, Montecosaro (Civitanova Marche): I duchi Cesarini a Civitanova: il palazzo e la corte tra i secoli XVI e XVII, convegno organizzato da Alvise Manni e Alfredo Maulo, mailto : [email protected] 13 maggio 2009, Napoli : Calvino tra ortodossia ed eresia, giornata di studio per il 500° anniversario della nascita di Calvino, Istituto Italiano di Studi Filosofici – Palazzo Serra di Cassano, mailto : [email protected] e [email protected] 13-15 mai 2009, Tours : Unité et pluralité de l'algèbre en Europe (XIIIe – XVIe siècles), journées d’études internationales organisées au Centre d’Études Supérieures de la Renaissance de Tours par S. Rommevaux, M.-R. Massa Esteve et M. Spiesser, mailto : [email protected] 15-16 mai 2009, Montréal : Rhétorique du masque : les femmes écrivains et le travestissement textuel, org. JeanPhilippe Beaulieu et Andrea Oberhuber, Département des littératures de langue française, C.P. 6128, succ. Centre-ville Montréal, QC H3C 3J7 Canada, cfr. www.fabula.org 18-19 maggio 2009, Madrid : Augustìn en España (siglos XVI y XVII). IIIa Sesiòn: Teologìa y espiritualidad, seminario internacional, Casa de Velazquez, mailto : [email protected] 24-27 mai 2009, Genève : Calvin et son influence de 1509 à 2009, Congrès organisé à Genève dans l’ensemble des manifestations de l’année Calvin 2009, mailto : [email protected]. Cf. le programme en ligne sur le site http://www.unige.ch/ihr/calvin2009/programme_definitif_site-internet.pdf 28-30 mai 2009, Genève : réunion annuelle de la Sixteenth Century Society and Conference (SCSC), org. : Donald J. Harreld, Executive Director, Sixteenth Century Society and Conference mailto: [email protected] . Cf. le programme sur le site http://www.sixteenthcentury.org/2009GenevaProgramv4.pdf 26-28 mai 2009, Nice: De la douceur en littérature, de l’Antiquité aux siècles classiques, colloque international organisé à l’Université de Nice Sophia-Antipolis par Josiane Rieu et Hélène Baby, mailto : [email protected] , [email protected] 29 5-6 juin 2009, Lyon: Charles Fontaine: un humaniste parisien à Lyon, colloque organisé par le GRAC Université Lyon 2, UMR 5037 et l’EA 174, Université Paris 3, mailto : [email protected] 3-5 juin 2009, Tours et Paris: Architecture et théorie : l’héritage de la Renaissance, colloque organisé au Centre d’Études Supérieures de la Renaissance de Tours et à l’ENSA Paris-Malaquais par F. Lemerle-Pauwels, Y. Pauwels, J.Ph. Garric et M. Carpo, mailto : [email protected] 4-5 juin 2009, Bourges : Hommes de Lettres, Hommes de Lois. Bourges à la Renaissance, colloque organisé par le Centre d’Études Supérieures de la Renaissance de Tours à Bourges, Salle du duc Jean et Salle des délibérations du Conseil général, renseignements : S. Geonget, mailto : [email protected] 10-13 giugno 2009, Gargnano del Garda (Brescia): La figure de Jacob dans les lettres françaises. La figura di Giacobbe nelle lettere francesi, VI seminario Balmas, org. Sezione di Francesistica del Dipartimento di Scienze dei linguaggi e letterature moderne comparate dell’Università degli Studi di Milano, Palazzo Feltrinelli di Gargnano del Garda, mailto : [email protected] 17-20 juin 2009, Tours : La frontière méditerranéenne du XVe au XVIIe siècle, colloque organisé au Centre d’Études Supérieures de la Renaissance de Tours par P. Vendrix, B. Heyberger et A. Fuess, mailto : [email protected] 19 juin 2009, Tours : Humanisme et découvertes géographiques, Journée d’études organisée avec la participation du Centre d’études supérieures de la Renaissance (Tours), de l’Institut de recherche et d’histoire des textes (Paris, Orléans), du Centro de História de Além-Mar (Lisbonne) et de la revue Médiévales. Organisateurs : Patrick Gautier Dalché (IRHT), Nathalie Bouloux (CESR, Médiévales), Angelo Cattaneo (CHAM, Universidade Nova de Lisboa), cf. www.cesr.fr 25 juin 2009, Tours : conférence de Monsieur Theuriau sur la rhétorique de Bernard Palissy le lundi 25 mai à 17h30 en salle Rapin. Cf. www.cesr.fr 29 juin-4 juillet 2009, Tours : Psyché à la Renaissance, 52e colloque international organisé au Centre d’Études Supérieures de la Renaissance de Tours org. par Ph. Vendrix, M. Brock, V. Gely, L. Mailho, mailto : [email protected]. 20-23 luglio 2009, Chianciano-Pienza : Mecenati, artisti e pubblico nel Rinascimento, XXI convegno Internazionale dell’Istituto di Studi Umanistici Francesco Petrarca, org.: Luisa Secchi Tarugi, mailto: [email protected] 4-6 settembre 2009, Torre Pellice: Giovanni Calvino e la Riforma in Italia: influenze e conflitti, convegno internazionale della Società di studi valdesi, org. Susanna Peyronel, mailto : [email protected] , [email protected] 9-11 settembre 2009, St Andrews (UK): The Book Triumphant: The book in the second century of print, 1540-1640, Number 2 in the Universal Short Title Catalogue Conference Series-University of St Andrews, org. Philip John, School of History, mailto : [email protected] 11-12 settembre, Padova : Calvino controversista, giornate teologiche dell’Istituto di Formazione Evangelica e Documentazione, mailto : [email protected] 25-26 septembre 2009, Chypre: L’ascension de l’âme. Littérature et arts, 1433-1650, colloque international organisé par le Département d’Études françaises et de Langues vivantes, University of Cyprus (Dr. Évelien Chayes) , mailto : [email protected] 25-26 settembre 2009, Torino: Machiavellismo, Platonismo ed “eterodossia” culturale nell’Italia di Cinque e Seicento convegno in memoria di Luigi Firpo a 20 anni dalla morte (coordinatore Enzo Baldini, Università di Torino, Dipartimento di Studi Politici e Fondazione Luigi Firpo), mailto : [email protected] 8-10 ottobre 2009, Cesenatico: “Les Histoires tragiques” di Rosset, seminari pasquali di analisi testuale dell’Università di Bologna, org. Anna Soncini e Ruggero Campagnoli, mailto : [email protected] 9-10 ottobre 2009, Bucarest: Momenti del Machiavellismo in Romania, convegno coordinato da Gheorghe L. Stoica, dell’Università di Bucarest), mailto : [email protected] 30 16-17 ottobre 2009, Verona: Le Donne della Bibbia. La Bbbia delle Donne. Teatro, letteratura e vita, convegno internazionale di studi del Gruppo di studio sul Cinquecento francese, organizzato nell’ambito del progetto PRIN “Corpus du théâtre français de la Renaissance”, con il patrocinio dell’Ambasciata di Francia in Italia, mailto : [email protected] 29-31 octobre, Paris : La contrefaçon à la Renaissance. Faux et usage de faux, colloque commun SFDES-RHR, mailto : [email protected] et [email protected]. Cf. http://www.sfdes.fr 5-6 novembre 2009, Barcellona: Maquiavelismo y antimachiavelismo en España (siglos XVI -XX), convegno internazionale coordinato da Helena Puigdomènech-Forcada (Univ. Barcellona), mailto : [email protected] 6-7 novembre 2009, Tours : Décrire la guerre : mises en récit et désinformations pendant les guerres de religion, colloque organisé au Centre d’Études Supérieures de la Renaissance de Tours par P. A. Mellet, O. Christin, mailto : [email protected] 17-19 novembre 2009, Bordeaux : Spectacles et pouvoirs dans l’Europe de l’Ancien Régime (XVIe-XVIIIe siècle), colloque international organisé par le Centre ARTES et le Centre de recherches sur l’Europe classique (XVIIe-XVIIIe siècles) de l’Université Michel de Montaigne – Bordeaux 3, renseignements : Charles Mazouer, mailto : [email protected] 26-27 novembre, Lyon : Etienne Dolet, Colloque international organisé en partenariat par Lyon 2 et la bibliothèque municipale de Lyon. Comité scientifique et contacts : Michèle Clément (Lyon 2), Michel Magnien (Paris 3) et Yves Jocteur-Montrozier (BM Lyon), téléphone renseignement : 04 78 58 57 23, téléphone réservation : 04 78 58 57 23, mailto : [email protected] novembre 2009, Amiens et Lille : Calvin et l’humanisme , colloque international organisé par les universités d’Amiens et Lille III, sur les deux sites, avec une excursion à Noyon, à l’automne 2009, par Bénédicte Boudou et Anne-Pascale Pouey-Mounou, mailto : [email protected] 26 novembre 2009, Padova: Calvino ieri ed oggi in Italia, convegno di studi org. dall’Istituto di Formazione Evangelica e Documentazione di Padova, in coll. con l’Università degli studi di Padova, Dipart. di Storia, presso l’Archivio antico, Palazzo del Bo, mailto : [email protected] 1er-3 décembre 2009, Nantes: Allégorie, symbole et dissidence (Antiquité, Moyen-Âge, Renaissance), colloque international avec le soutien de l’Équipe TLI/Modernité de l’Antique, de l’IUF, du CERS de Tours (Projet Plantin), org. Anne Rolet, mailto : [email protected] 2010 25-27 février 2010, Paris: Law and literature, theories and practices, international symposium, INHA, Galerie Colbert, Auditorium, org. Christian Biet, mailto : [email protected] 25-26 mars 2010, Paris : Colloque international autour de Clément Janequin et la littérature de son temps, organisé à la BnF et à Paris 7 . Org. : Isabelle His, Olivier Halévy et Jean Vignes pour l’Equipe RARE de l’Université Stendhal Grenoble 3, l’Equipe CERILAC de l’Université Diderot Paris 7, le Laboratoire GERHICO de l’Université de Poitiers, la Société Française de Musicologie, avec la participation de l’ensemble Clément Janequin. Cf. www.sfedes.fr 31 8-10 aprile 2010, Venezia: Annual Meeting of the Renaissance Society of America, Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio Maggiore; Centro Culturale Don Orione Artigianelli; Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti; Università Ca’ Foscari. Lista dei panels in http://www.rsa.org/meetings. 27-29 mai 2010, Tours: Science et sagesse: Pseudo Denys à la Renaissance, colloque international organisé au CESR de Tours par Chr. Trottmann, mailto : [email protected] maggio 2010, Brighton: Anti-Machiavellian Machiavellism , convegno presso la University of Sussex, coordinato da Ioannis D. Evrigenis, Tufts University, MA, e da Mark Somos, Univ. of Sussex, mailto : [email protected] 24-25 settembre 2010, South Orange, Seton Hall University: La corrispondenza di Machiavelli e la sua ricezione, convegno internazionale coordinato da William J. Connell (Seton Hall Univ.) e Jacob Soll (Rutgers-Camden University), mailto : [email protected] 2010, Varsavia: Machiavelli et le machiavélisme dans l’espace culturel de la République des Deux Nations et dans le débat politique des époques postérieures, convegno internazionale organizzato da Anna Grzekowiak-Krwawicz (Instytut Bada Literackich PAN, Warszawa), mailto : [email protected] 2011 primavera 2011, Chambéry: Gabriel Siméoni, org. Silvia D’Amico. mailto: [email protected] IV. Collaborazioni con altri organismi nazionali e internazionali ** AIDEL (Associazione Italiana di Diritto e Letteratura) La Prof. Daniela Carpi (Università di Verona) ed il Prof. Piergiuseppe Monateri (Università di Torino) in data 17 giugno 2008 con atto notarile hanno fondato l’ AIDEL - 'Associazione Italiana di Diritto e Letteratura. Negli ultimi decenni si è andato divulgando un campo di studi interdisciplinari che ha posto a confronto il diritto e la letteratura. Tali studi interdisciplinari di matrice anglosassone si sono sviluppati nell’ambito della Common Law, hanno preso l’avvio dalla Cardozo School of Law di New York, sono stati riecheggiati dalla School of Law dell’Università di Yale e dalla School of Law del Birkbeck College di Londra, hanno avuto illustri rappresentanti nella School of Law dell’Università di Newcastle e, solo recentemente, si stanno diffondendo in Italia. A fronte dell' ultraventennale e pervasivo sviluppo di "diritto e letteratura" in ambito internazionale (soprattutto anglosassone), in Italia solo recentemente tale campo comparato sta raggiungendo risonanza. I riconoscimenti a livello nazionale sono dati dai numerosi convegni internazionali organizzati dal Dipartimento di Anglistica dell’Università di Verona, dalla rivista "Polemos: diritto e cultura" nata nel 2007 e pubblicata da Carocci, da una ricerca nell'ambito del concetto di equità finanziata dal Ministero MIUR e da un sito web www.equity.lawliterature.eu L'Associazione si propone di: a) promuovere e incoraggiare in Italia gli studi di Diritto e Letteratura; b) sostenere e coordinare la ricerca scientifica in questo settore; c) assicurare la partecipazione italiana a congressi, simposi, seminari ed altre iniziative particolari a livello internazionale nel campo del Diritto e Letteratura; d) facilitare i contatti fra gli studiosi italiani e gli studiosi stranieri; e) collegarsi con le maggiori Istituzioni internazionali deputate alla ricerca nel campo di Diritto e Letteratura; f) promuovere ed incrementare, anche con iniziative proprie, l'attività editoriale nel campo del Diritto e Letteratura. Il Direttivo dell'Associazione è composto dai seguenti membri: Prof. Daniela Carpi Presidente, Prof. P.G. Monateri Vice-presidente, Dott. Chiara Battisti (Univ. di Verona) Segretaria, Prof. Patrizia Nerozzi (IULM, Milano), Prof. Cristina Costantini (Univ. di Bergamo), Prof. Walter Busch (Univ. di Verona). La quota associativa è stata fissata in 50 euro l'anno. Chi volesse associarsi può rivolgersi alla Dott. C. Battisti (mailto: [email protected]) 32 Il 6 - 8 ma g g io 2 0 0 9 l’ A id e l h a o r g an i zz a to , a V er o n a, i l Convegno di Studi Internazionale BI O ET H I CS , BIO L A W A N D L IT E R A TU R E La Maison d'Érasme a gagné le prix du public 2009 La Maison d'Érasme a été plébiscitée pour le prix du public du prix des musées 2009, succédant aux Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique. Ce prix couronne l’activité du musée en 2008 et les activités qui ont été organisées à l’occasion des 75 ans du musée. Cf. le site : www.prixdesmusees.be. EXPOSITION Érasme et ses imprimeurs Maison d'Érasme, Bruxelles, 10-18h, fermé le lundi Jusqu'au 16 X 2009 Dans la Salle des fresques, les quatre imprimeurs principaux d’Érasme ont été mis à l’honneur : Thierry Martens, Josse Bade, Alde Manuce et Johann Froben. Ces quatre noms ont écrit l’histoire de l’imprimerie dans les Pays-Bas septentrionaux, en France, en Italie et à Bâle. L'exposition présente nombre d'éditions princeps et d'éditions censurées. 33 V. CORPUS DU THÉÂTRE FRANÇAIS DE LA RENAISSANCE Progetto PRIN, finanziato dal MIUR, coordinatore nazionale: Rosanna Gorris Camos, Università di Verona; unità locali: Università di Padova, Anna Bettoni; Università di Perugia, Mariangela Miotti. 34 Il Corpus del Teatro del Rinascimento La I serie (nove volumi) e la II serie (cinque volumi già pubblicati) del « Théâtre français de la Renaissance », come i prossimi volumi che completeranno la collana (pubblicata presso le case editrici Olschki e PUF) che prevede la pubblicazione, in ordine cronologico, dell’intero patrimonio teatrale francese del XVI secolo, permetteranno agli studiosi, ma anche ad un pubblico più vasto, di poter leggere tutte le tragedie e le commedie scritte nel corso del Rinascimento francese. I testi che costituiscono questo vasto insieme, che va dalle tragedie e dalle commedie ispirate dall’antichità alle pièces di argomento “moderno”, hanno avuto un destino assai eterogeneo. Solo alcuni testi hanno infatti attirato l’attenzione della critica, gli altri sono stati dimenticati e, come spesso avviene, sono stati avvolti dall’ignoranza e, talvolta, dal “discrédit”. Recentemente (2006) un critico francese ha scritto: “le théâtre français du XVIe est souvent sous-estimé en quantité et en qualité”. Sottovalutato dal punto di vista qualitativo e quantitativo ma anche oscurato dalle grandi opere del secolo classico, il teatro francese del Rinascimento necessita quindi di ulteriori approfondimenti critici e, soprattutto, di edizioni più facilmente reperibili. I testi teatrali, molti dei quali già oggetto di un recupero critico e testuale, effettuato dai numerosi collaboratori della collana, si rivelano fondamentali per una comprensione globale della società e della cultura francese ed europea del Cinquecento. Alla luce di nuovi studi di carattere storico e letterario (cfr. per esempio i lavori di E. Forsyth, di D. Crouzet, di O. Millet) si è scoperto come gli autori tragici, spesso coinvolti in guerre interne ed esterne, conferissero alle loro opere non solo valenze poetiche ma potenzialità concettuali, allegoriche, parenetiche, politiche e religiose. Ne sono un esempio eclatante le tragédies de combat (Pineaux) e le tragédies-libelles che attingono la loro ispirazione agli avvenimenti contemporanei, oppure fanno ricorso, in chiave analogica, all’antichità o alla Bibbia (es. l’Aman di Rivaudeau, les Juifves di Garnier, il Josias e l’Adonias di Philone, Saul le Furieux di Jean de la Taille). Ma anche gli autori di commedie, spesso, sfruttano le possibilità allusive delle loro pièces, per farne testi di propaganda, dal valore – anche in questo caso – politico o religioso. Ne sono un esempio L’Eugène di Etienne Jodelle, edita nel VI volume della prima serie La comédie à l'époque d'Henri II et de Charles IX (1541-1554) o, con ancora maggiore evidenza, la Comédie du pape malade di Conrad Badius, edita nel vol. VII della prima serie (La comédie à l'époque d'Henri II et de Charles IX (1561-1568)). Il progetto vuole quindi contribuire alla restituzione della sensibilità letteraria e culturale di un’epoca attraverso una delle sue maggiori espressioni letterarie, miroir spesso di un immaginario collettivo dove si esprimono i sogni e le paure di un mondo in piena crisi dove si affrontano, con violenza, tendenze antagoniste e forze politiche e religiose in lotta per il potere. Un théâtre de la cruauté o una dramaturgie de la parole en action (O. Millet) che rivela il tormento, le inquietudini del Rinascimento, le angosce e le speranze che gli uomini del tempo vedono riflesse e proiettate nelle “spie del cielo” e nel sangue che inonda le scene teatrali. Un teatro che ha, in modo più generale, lasciato un’eredità fondamentale alla cultura francese ed europea: l’assimilazione di un ideale tragico antico ritrasmesso con le sue luci e le sue ombre, con i conflitti insanabili tra l’individuo e la società, tra l’uomo e la storia, tra la vita e il destino. Il progetto, giunto ormai ad uno stadio avanzato del piano generale, ha permesso e permetterà quindi di conoscere e di apprezzare un aspetto essenziale del Rinascimento francese, a lungo lasciato nell’ombra e oggetto di pregiudizi tenaci (alcuni per esempio sostengono ancora che tali pièces non sono mai state rappresentate). Più che un insieme di ricerche erudite, il Corpus del teatro rinascimentale francese vuole offrire agli studiosi e al pubblico uno strumento di lavoro al fine di promuovere e di stimolare nuove letture; uno strumento quindi che rimanga, come scriveva il suo ideatore, Enea Balmas, “ouvert aux inépuisables suggestions qui peuvent naître de la réflexion critique, quand celle-ci se nourrit de données qui, loin des interprétations routinières, font toute leur place à des connaissances injustement négligées.” Ora una delle difficoltà principali per lo studio del teatro rinascimentale consiste proprio nella difficile reperibilità dei testi, spesso rari e talvolta inediti. Alcune tragedie, già pubblicate dal nostro Corpus, sono infatti rimaste inedite fino al XIX secolo (es. Le Sac de Cabrières), altre, anzi la stragrande maggioranza (come le pièces di Bousy, di Claude Mermet, di Jean Robelin, pubblicate nel III volume della serie seconda (1582-1584), o tre delle pièces pubblicate nel IV volume della serie seconda dedicato a La tragédie à l’époque d’Henri III (1584-1585) : Jean-Edouard Du Monin, La peste de la peste; L’Orbecc-Oronte - traduzione dell’Orbecche di G. B. Giraldi Cinthio - e la Esther di Pierre Matthieu), non sono mai state date alle stampe dopo la princeps del XVI secolo. Testi rari, dunque. Testi difficili, e non solo per la loro dimensione « esagerata »: «pour le lecteur moderne, prisonnier des habitudes héritées de la dramaturgie du XVIIe siècle – osserva Banderier – goûter la tragédie humaniste exige le même effort que s’adonner à la géométrie non-euclidienne». Per questo il tentativo di restituire ai lettori, attraverso Introduzioni (che ricostruiscono la genesi, il contesto storicoculturale, la trama, l’intertesto, la metrica, la fortuna della pièce), annotazioni e bibliografie ed anche grazie ad una modernizzazione ponderata della grafia cinquecentesca, il significato e il valore della loro pubblicazione originaria e del loro recupero odierno, sembra costituire un’ennesima conferma della validità della scommessa di Enea Balmas e Michel Dassonville: la cultura – diceva infatti l’exergue che apriva la plaquette diffusa dagli ideatori della collana agli inizi della loro ‘impresa’ – non è un privilegio. 35 Il volume V del THÉÂTRE FRANÇAIS DE LA RENAISSANCE È USCITO PRESSO L’EDITORE OLSCHKI DI FIRENZE, 515 pp. Il volume comprende le seguenti edizioni Philone, Adonias (1586) a cura di Rosanna Gorris Camos e Anna Bettoni P. Matthieu, Vasthi (1589) a cura di Anna Bettoni P. Matthieu, Aman (1589) a cura di Régine Reynolds Cornell e Mariangela Miotti P. Matthieu, La Guisiade (1589) a cura di Mariangela Miotti con la collaborazione per il testo di Tran-Thi-Chat-Thiet e di Gabriela Cultrera Il volume VI del THÉÂTRE FRANÇAIS DE LA RENAISSANCE È IN PREPARAZIONE Il volume comprende le seguenti edizioni P. Matthieu, Clytemnestre (1589) a cura di Monia Mezzetti e Mariangela Miotti F. Perrin, Sichem Ravisseur (1589) a cura di Giovanna Melis, Nerina Clerici Balmas e Anna Bettoni A. Favre, Les Gordians et Maximins (1589) a cura di Jean Balsamo Sono inoltre in previsione alcuni seminari intorno a tematiche legate al teatro e alla cultura rinascimentale. VI. PUBBLICAZIONI RECENTI di SOCI e AMICI del GRUPPO AA.VV., Libertà e disciplina. Nel 500° anniversario di Giovanni Calvino, a cura di G. Longo, Torino, Claudiana, 2009, 160 pp. AA.VV. Les Momies, savoirs et représentations. De l'Égypte ancienne à Hollywood, Neuilly-sur-Seine, Atlande, 2009, 218 pp. R. Adam, Jean de Westphalie et Thierry Martens : La Découverte de la Logica Vetus (1474) et les débuts de l’imprimerie dans les Pays-Bas méridionaux (avec un fac-similé), Turnhout, Brepols, coll. “Nugae Humanisticae sub signo Erasmi. 8”, 2009, 127 pp. R. Adam, Y. Sordet, A. Vanautgaerden (édd.), Passeurs de textes. Imprimeurs et libraires à l’âge de l’Humanisme, Turnhout, Brepols, coll. “Nugae Humanisticae sub signo Erasmi. 11”, 2009, 468 pp. Albineana. Cahiers d’Aubigné n. 20, sous la direction de M.-H. Servet, Paris, Champion, 2008, 272 pp. Anagnorismos. Ouvrage en l’honneur de Hermann Walter, Turnhout, Brepols, 2009. A. Angelini, Metodo ed enciclopedia nel Cinquecento francese, Tomo I : Il pensiero di Pietro Ramo all’origine dell’enciclopedismo moderno, Tomo II : Tableaux di Savigny, Firenze, Leo S. Olschki, 2008, VIII-312 pp. L. Br. Aretino, Histoire, éloquence et poésie à Florence au début du Quattrocento, textes choisis, édités et traduits par L. Bernard-Pradelle, Paris, Champion, 2008, 992 pp. P. Aretino, Les Trois livres de l’Humanité de Jesus Christ. Traduits par Pierre de Larivey, édition critique par Br. Conconi, Genève, Slatkine, coll. “Textes de la Renaissance”, 146, 2009, 528 pp. J. Balsamo, V. Castiglione Minischetti, G. Dotoli, Les Traductions de l’italien en français au XVIe siècle, en collaboration avec la Bibliothèque nationale de France, Schena Editore / Hermann Éditeurs, 2009. 36 G. Barbero, L’Orthographia di Gasparino Barzizza. I. Catalogo dei manoscritti, Messina, Centro Interdipartimentale di Studi Umanistici, 2008, XII-252 pp., tavv. VII Leon Battista Alberti, Architetture e committenti, Atti dei Convegni internazionali del Comitato Nazionale VI Centenario della nascita di Leon Battista Alberti (Firenze, Rimini, Mantova 12-16 ottobre 2004), a cura di A. Calzona, J. Connors, Fr. P. Fiore, C. Vasoli, Firenze, Leo S. Olschki, 2009, XII-818 pp. E. Belligni, Evangelismo, Riforma ginevrina e nicodemismo. L’esperienza religiosa di Renata di Francia, Brenner Editore, 2008, 296 pp. Antonio Bernardi della Mirandola (1502-1565). Un aristotelico umanista alla corte dei Farnese, Atti del Convegno Antonio Bernardi nel V centenario della nascita (Mirandola, 30 novembre 2002), A cura di M. Forlivesi, Firenze, Leo S. Olschki, 2009, XXII-204 pp. P.-É. Blairon, Nostradamus. Astrologo, alchimista, medico, profeta, Torino, Lindau, 2008, 208 pp. A. de Bourgogne, Les Vices de la langue et leurs remèdes, Texte établi, traduit et commenté par P. Martin, Neuilly-surSeine, Atlande, 2009, 317 pp. P. Broggio, La Teologia e la politica. Controversie dottrinali, Curia romana e Monarchia spagnola tra Cinque e Seicento, Biblioteca della “Rivista di storia e letteratura religiosa”, Studi vol. 22, Firenze, Leo S. Olschki, 2009, xxviii224 pp. Antonio Brucioli. Humanisme et évangélisme entre réforme et contre-réforme, Actes du colloque de Tours, 20-21 mai 2005, sous la direction de E. BOILLET, Paris, Champion, coll. “Savoirs de Mantice”, 2008, 192 pp. Bulletin de la Société de l’Histoire du Protestantisme Français, juillet-août-septembre 2008, 154/4, Genève, Droz, 144 pp. Bulletin de la Société de l’Histoire du Protestantisme Français, janvier-février-mars 2009, 155/1, Genève, Droz, 2009, 416 pp. Les Cahiers du GADGES – n. 6, Discours politique et genres littéraires. XVI-eXVIIe siècles, Textes réunis par S. Gruffat et O. Leplatre, Genève, Droz, 2008, 264 pp. J. Calvin, Institution de la religion chrétienne (1541), Édition critique de O. Millet, Genève, Droz, 2008, 2 volumes, 816 pp. & 998 pp. G. Calvino, Commentario su Genesi, A cura di A. Morlino, Caltanissetta, Ass. Alfa & Omega, 2008, 770 pp. Concetta Cavallini, Langage et poésie. Lire Yves Bonnefoy, “La voix du livre”, collection dirigée par Giovanni Dotoli, Paris, Alain Baudry et Cie, 2009, 163 pp. J. 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Giovanni Botero entre raison d’État et géopolitique, Genève, Droz, “Cahiers d’Humanisme et Renaissance” 87, 2009, 384 pp. “Dieu à nostre commerce et société”: Montaigne et la théologie, sous la direction de Ph. Desan, Genève, Droz, “Travaux d’Humanisme et Renaissance” 444, 2008, 312 pp. E. Dolet, Etienne Dolet ou la Couronne d’Hercule. Les Carmina (1538), Édition traduite et annotée, précédée d’une introduction par C. Langlois-Pézeret, Genève, Droz, “Travaux d’Humanisme et Renaissance”, 2009, 672 pp. J. Du Chesne, La Morocosmie ou de la folie, vanité et inconstance du Monde avec Deux Chants Doriques ou de l’Amour céleste et du Souverain bien (1583), Édition critique de L. Gibert, Genève, Droz, “Textes Littéraires Français”, 2009, 344 pp. A. Dufour, Théodore de Bèze: Poète et Théologien, Genève, Droz, “Titre Courant” 40, 2009, 272 pp. B. Eberhard, La Teologia di Giovanni Calvino, Torino, Claudiana, coll. “Piccola Biblioteca Teologica”, 2008, 222 pp. A. 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Religiosità e vita artistica a Roma, 1540-1550, Roma, Viella, 2009, 310 pp. Felice Gambin, Azabache, El debate sobre la melancolía en la España de los Siglos de Oro, presentación de Aurora Egido, prólogo de Giulia Poggi, Madrid, Biblioteca Nueva, 2008, pp. 279, ill. E. Garin, Interpretazioni del Rinascimento, a cura e con un saggio introduttivo di M. Ciliberto, I, 1938-1947, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 250, 2009, LVI-252 pp. D. Gionta, Iconografia erodianea. Poliziano e le monete di Lorenzo, con una premessa di F. Catalli, Messina, Centro Interdipartimentale di Studi Umanistici, 2008, XV-69 pp. Br. Gordon, Calvin, Yale University Press, 2009, 416 pp. R. Gorris Camos (a cura di), « Il Segretario è come un angelo ». Trattati, raccolte epistolari, vite paradigmatiche, ovvero come essere un buon segretario nel Rinascimento, Atti del XIV Convegno Internazionale di Studio, Verona, 2527 maggio 2006, con la collaborazione di S. Arena e L. Colombo, Fasano di Brindisi, Schena Editore, 2008, 368 pp. R. Gorris Camos et A. Vanautgaerden édd., L’Auteur à la Renaissance, in Nugae humanisticae sub signo Erasmi. Nugae 9, Turnhout, Brepols, 2009, 650 pp. Ch. Grosse, Les Rituels de la cène. Le Culte eucharistique réformé à Genève (XVIe-XVIIe siècles), Genève, Droz, coll. “Travaux d’Humanisme et Renaissance”, 443, 2008, 760 pp. G. Guarini, Il Compendio della poesia tragicomica [De la poésie tragi-comique], Texte présenté, traduit et annoté par L. Giavarini, Paris, Champion, 2008, 432 pp. B. Guion, Du bon usage de l’histoire. Histoire, morale et politique à l’âge classique, Paris, Champion, 2008, 640 pp. I. Handy, Musiciens au temps des derniers Valois (1547-1589), Préface d’É. Weber, Paris, Champion, 2008, 704 pp. L’Idée et ses fables. Le rôle du genre, Études réunies et présentées par G. Artigas-Menant et A. Couprie, Avec la collaboration d’É. Pinto-Mathieu, Paris, Champion, 2008, 352 pp. M. 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Monti Sabia e S. Monti, Studi su Giovanni Pontano, a cura di G. Germano, Messina, Centro Interdipartimentale di Studi Umanistici, 2009, voll. I-II, 1300 pp. ca, tavv. XXII G. Montinaro, Fra Urbino e Firenze. Politica e diplomazia nel tramonto dei Della Rovere (1574-1631), Firenze, Leo S. Olschki, 2009, XX-122 pp. Moralia et æuvres morales à la Renaissance, Actes du Colloque International de Toulouse (19-21 mai 2005), textes réunis et présentés par O. Guerrier, Paris, Champion, 2008, 352 pp. J.-L. Mouton, Calvin, Paris, Gallimard, coll. “Folio Biographies”, 2009, 400 pp. Fr. Petrarca, De viris illustribus. Adam-Hercules, a cura di Caterina Malta, Messina, Centro Interdipartimentale di Studi Umanistici, 2008, CCLIX-347 pp. La Plainte à la Renaissance, Journées d’études des 16 et 17 novembre 2005, Actes réunis par Ch. Lastraioli et Fl. Alazard, Paris, Champion, coll. “Le Savoir de Mantice”, 2008, 400 pp. Platonismo, Neoplatonismo, Ermestismo fra Umanesimo e Controriforma, Atti della XI giornata Luigi Firpo, Convegno in onore di Cesare Vasoli (Torino, 28-29 ottobre 2004), a cura di E. Baldini, Firenze, Leo S. Olschki, 2009. La Poésie de la Pléiade, Études réunies par Y. Bellenger, J. Céard et M.-Cl. Thomine-Bichard, Hommage au professeur Isamu Takata, Paris, Éditions Classiques Garnier, 2009 PONTUS de TYARD, Erreurs amoureuses (1549), texte établi et annoté par Guillaume de Sauza, Colletion “Textes et Contre-textes”, n. 9, Publications de l’Université de Saint-tienne, 2009, 165 pp. 40 Pontus de Tyard : errances et enracinement, Actes du Colloque international de Bissy-sur-Fley (23-25 septembre 2005) organisé par E. Kushner, Cl.-P. Haverkamp et Fr. Rouget, études réunies par Fr. Rouget, Paris, Champion, 2008, 336 pp. La Pucelle d’Orléans restituée par Béroalde de Verville. Sous le sujet de cette magnanime Pucelle est représentée une fille vaillante, chaste, sçavante et belle, Édition établie, présentée et annotée par C. F. Wilson et C. H. Winn, avec la collaboration de R. Améziane et C. B. Marrs, Paris, Champion, 2008, 448 pp. I. Romera Pintor (a cura di), G. Giraldi Cinzio, Didone (LXXVIII-203 pp.), Euphimia (XLVI-171 pp.) e Gli Antivalomeni (XLII-159 pp.), Madrid, Editorial Complutense, 2008 Il Rinascimento giuridico in Francia. Diritto, politica e storia, a cura di G. Rossi, Roma, Viella, 2009, 336 pp. Iacopo Sannazaro, La Cultura napoletana nell’Europa del Rinascimento, Atti del Convegno internazionale di studi (Napoli, 27-28 marzo 2006), a cura di P. Sabbatino, Firenze, Leo S. Olschki, 2009, VIII-430 pp. Shakespeare and the Law, Edited by P. Raffield and G. Watt, Hart Publishing, Oxford and Portland Oregon, 2008 Sotto il cielo delle Scritture. Bibbia, retorica e letteratura religiosa (secc. XIII-XVI), a cura di C. Delcorno e G. Baffetti, Firenze, Leo S. Olschki, 2009 L. Sozzi, Amore e Psiche. Un mito dall’allegoria alla parodia, Bologna, il Mulino, 2007, 320 pp. Le Stanze di Guido Reni. Disegni del maestro e della scuola, a cura di B. Bohn, Firenze, Leo S. Olschki, 2008, LII-190 pp. Studi francesi, n. 156, settembre-dicembre 2008, anno LII, num. monografico “Pour vous donner ung peu de passetens…”. Autour de Pierre Sala, lyonnais (ca. 1457-1529), a cura di P. Cifarelli e M. Colombo. La Tragédie à l’époque d’Henri III (1586-1589), Textes édités et présentés par R. Gorris Camos, A. Bettoni, R. Reynolds-Cornell, M. Miotti, T.-T.-C.-Thiet, G. Cultrera, Firenze, Leo S. Olschki, 2009, IV-530 pp. Turcs et turqueries (XVIe-XVIIIe siècles), Préface de L. Bély, Paris, Pups, 2009, 224 pp. I Tribunali della fede. Continuità e discontinuità dal Medioevo all’età moderna, A cura di S. Peyronel, Torino, Claudiana, Collana della Società di Studi Valdesi Torre Pellice, n. 26, 2008, 288 pp. La Valle d’Aosta e l’Europa, A cura di S. Noto, Firenze, Leo S. Olschki, 2 tomi di XVI-864 pp. C. Vasoli, Armonia e giustizia. Studi sulle idee filosofiche di Jean Bodin, A cura di E. Baldini, in Il Pensiero Politico, coll. « Biblioteca 29 », Firenze, Leo S. Olschki, 2008, pp. 288 E. Ventura, Giordano Bruno. La divina eresia, In appendice L’elogio dell’asino ovvero La cabala del cavallo pegaseo, Roma, Bardi Editore, 2009. M. A. Vester, Jacques de Savoie-Nemours. L’Apanage du Genevois au cœur de la puissance dynastique savoyarde au XVIe siècle, Genève, Droz, “Cahiers d’Humanisme et Renaissance”, 85, 2008, 360 pp. Vieillir à la Renaissance, Textes réunis, présentés et édités par C. H. Winn et C. Yandell, Paris, Champion, 2009. La Ville à la Renaissance. Espaces – Représentations – Pouvoirs, Sous la direction de G. Chaix, Actes du XXXIXe Colloque International d’études humanistes (1996) réunis et présentés par M.-L. Demonet et R. Sauzet, Paris, Champion, 2008, 368 pp. L. Vissière, Louis II de La Trémoille (1460-1525). Sans poinct sortir hors de l’orniere, Paris, Champion, 2008, 616 pp. C. A. de Moura Ribeiro Zeron, Ligne de foi: La Compagnie de Jésus et l’esclavage dans le processus de formation de la société coloniale en Amérique portugaise (XVIe-XVIIe siècles), Paris, Champion, 2009. P. C. I. Zorattini, “Questa è giustitia di voi altri christiani”. Ebrei, Giudaizzanti e Neofiti nei procedimenti del Sant’Uffizio di Aquileia e Concordia, Firenze, Leo S. Olschki, 2009, 128 pp. 41 * Recensioni Antoine de BOURGOGNE, Les vices de la langue et leurs remèdes, texte établi, traduit et commenté par Pierre Martin, Neuilly-sur-Seine, Atlande, collection "Savoirs et curiosité", 2009, 317 pp. Tous les crimes de l’Histoire, depuis la faute d’Ève, sont reconductibles à un mauvais usage de la Langue, affirme Antoine de Bourgogne, chanoine à Bruges, dans le texte (p. 26) qu’il fait servir de prologue à son recueil d’emblèmes. L’enjeu moral de cet ouvrage, Linguæ vitia et remedia, dont Pierre Martin reproduit, en l’accompagnant d’une traduction en français et d’un riche apparat de commentaires érudits, l’édition de 1652 (la seconde), est donc de taille. Du vice le moins grave (lingua libera) jusqu’au crime par excellence (lingua blasphema), Antoine de Bourgogne nous conduit à travers un "drame" qui se joue deux fois, les vices de la Langue et leurs remèdes faisant l’objet de deux ensembles textuels distincts mais se répondant de façon ponctuelle, selon une articulation bipartite du discours qui s’inspire du traité De linguæ usu et abusu d’Érasme, source inavouée (et inavouable, pour ce jésuite) à côté des nombreuses références, signalées, celles-ci, dans des notes d’auteur, au patrimoine biblique, patristique et littéraire ancien. Conçus à la fois pour plaire et pour instruire, les emblèmes, malgré leur succès retentissant entre Renaissance et siècle classique, ont toujours été négligés dans les Histoires littéraires. Grâce à son travail d’édition, Pierre Martin contribue à combler ce vide, en nous faisant découvrir le charme d’un produit éditorial où la construction du sens résulte d’une interaction complexe et mystérieuse entre code verbal et code visuel. Daniele SPEZIARI ********* Cesare VASOLI, Armonia e giustizia. Studi sulle idee filosofiche di Jean Bodin, a cura di Enzo Baldini, in Il Pensiero Politico, « Biblioteca 29 », Firenze, Leo S. Olschki, 2008, 288 pp. Il lavoro, ventinovesimo numero della celebre « Biblioteca » del Pensiero politico, riunisce alcune delle ricerche sistematiche compiute, dagli inizi degli anni Settanta ad oggi, con tanta acutezza, da uno dei nostri più brillanti studiosi di Jean Bodin. I capitoli si intitolano così : « Dall’apologia della cultura umanistica alla proposta dell’istruzione pubblica come educazione alla tolleranza : l’Oratio de instituenda juventute di Jean Bodin » ; « Jean Bodin, il problema cinquecentesco della ‘methodus’ e la sua applicazione alla conoscenza storica » ; « Il metodo ne La République » ; « Note su Jean Bodin e la Juris universi distributio » ; « Riflessioni su De la démonomanie des sorciers di Jean Bodin » ; « Note sul Theatrum naturae di Jean Bodin » ; « Il tema dell’assoluta potenza divina nell’Universae naturae theatrum di Jean Bodin » ; « Venezia, Bodin e il Colloquium heptaplomeres » ; « Il Colloquium heptaplomeres e il tema dei ‘theatra mundi’ ». Precede l’opera una « Premessa » (pp. 7-11) e la completano una « Nota Bibliografica » (pp. 1314) e un « Indice dei nomi » (pp. 279-285). Tra i tanti meriti fondamentali di questi saggi, che studiano il materiale testuale con viva attenzione ai dati biografici del magistrato e giurista angioino, vi è quello di presentare, in un’esposizione chiara e sintetica, sapiente dosaggio che illumina i problemi e le vicende della società del Cinquecento, anche a vantaggio di lettori non specialisti, la grande attualità delle idee filosofiche di Jean Bodin. 42 Il primo capitolo (pp. 15-40) decifra le ragioni di fondo dell’Oratio de instituenda juventute, pubblicata nel 1559 a Tolosa, e rivolta al Popolo e al Senato di quella città. In un’analisi che muove dal prologo, per soffermarsi sulla parte centrale e su quella conclusiva dell’epistola, l’A. evidenzia i rapporti che sussistono tra questa e l’Oratio parigina di Pietro Ramo per poi, rammentati i « tradizionali motivi umanistici », alcuni dei quali connessi all’esaltazione di Francesco I, mettere in luce come il discorso di Bodin sia sostenuto « da considerazioni squisitamente politiche e da gravi preoccupazioni suggerite dalla condizione della società francese, alla vigilia della lunga crisi delle guerre di religione ». Riconosciuta la giustificazione prima del testo dell’Oratio, che vuole « dimostrare la superiorità e, insieme, l’assoluta necessità dell’educazione pubblica » dei giovani, Vasoli presenta i momenti principali di questo progetto che, a nostro avviso, sono una tra le spie evidenti proprio della attualità del pensiero bodiniano : la scelta fra precettori privati e la scuola pubblica, quest’ultima da preferirsi in quanto capace di favorire gli incontri tra linguaggi diversi ; il favore verso la lingua volgare francese ; l’utilità di una formazione letteraria, etica e religiosa, che unisca all’insegnamento del diritto quello della filosofia e delle bonae artes. Il secondo capitolo (pp. 41-78) considera la Methodus ad facilem historiarum cognitionem, pubblicata a Parigi nel 1566, « nell’ambito delle discussioni logiche e metodologiche del tempo ». Posto l’accento sulla formazione del giovane Bodin (lo scioglimento dei voti monastici, lo studio del diritto, l’approfondimento delle conoscenze filologico-linguistiche, le letture storiche), sull’importanza delle opere di Melantone, di Sturm, di Ramo e di Charpentier, Vasoli individua gli scopi e i propositi essenziali dello storicogiurista, nuovo venator che si aggira nella sylva cinquecentesca, ora « emblema di una civiltà che si sente come assediata dal crescere disordinato dei propri contenuti ». Riconosciuti i quattro diversi tipi di « interpreti » della materia giuridica e storica, Bodin elogia la storia (distinta in humana, naturalis e divina), unica via al « sommo bene » ; il procedimento dell’analisi e della sintesi, l’attenzione alla geografia e alle congiunzioni astrali, sono alcuni degli elementi di un « metodo » che riconosce la storia sempre legata « al solido terreno della prassi politica, di un’attività rivolta al governo delle istituzioni e degli ‘ordini’ civili ». Il terzo capitolo (pp. 79-101) considera « La République nell’ambito delle discussioni logiche e metodologiche del tempo ». Nel testo, l’affermarsi del ‘metodo’, il non smarrirsi nella ‘selva’ delle tradizioni, si concretizza, fin dalle pagine della prefazione-dedica a Jean Tessier, con affermazioni che mostrano l’esigenza « di disporre e tramandare ‘arte et ratione’ le cose e le idee già conosciute ». L’indagine delle tendenze logiche e metodologiche si concentra sul I libro, in un’analisi attenta alla volontà bodiniana di fondare una « teoria » dello Stato e della politica, esame che non trascura le critiche rivolte a Machiavelli, nonché quelle ad Aristotele e Senofonte riguardanti la famiglia, intesa quale vera origine dello Stato. Nella « Appendice » al capitolo, « Bodin, Vico e la ‘Topica’ » (pp. 96-101), l’A. individua alcune convergenze tra il pensiero del Vico e quello dello storico-giurista, riconoscendo nel metodo seguìto da Bodin, per indagare la materia storica, precise connessioni con la topica propria della teoria vichiana. Il quarto capitolo (pp. 103-129) analizza la Juris universi distributio, testo stampato nel 1578 a Lione, nella tipografia di Jean de Tournes, per conto del parigino Jacques du Puis, ma probabilmente scritto tra il ’56 e il ’66. Nelle sue varie edizioni, l’opera è letta da Vasoli come « l’esempio più chiaro ed esplicito del tentativo di estendere alla jurisprudentia i canoni, i procedimenti e, addirittura, gli schematismi grafici della methodus unica ramista ». Muovendo dal confronto con la Dialectique e poi con gli Institutionum dialecticarum libri tres Audomari Talaei praelectionibus illustrati, l’A. riconosce che, per Bodin, la giurisprudenza è un’« arte », la cui « origine pratica » fa sì che il diritto privato non abbia « la stessa certezza delle scienze ». L’attenzione di Vasoli si concentra quindi sulla terza edizione del testo, il cui rimaneggiamento, compiuto dal curatore boemo Kocin di Kocinet, trasforma la Distributio in un dialogo tra Bodin e Nicolay, forma dialogica « che rende più evidente per il lettore l’ordine delle ‘partizioni’ ed aiuta mirabilmente la comprensione e la memoria ». Il quinto capitolo (pp. 131-167) riflette sulla Démonomanie des sorciers, la cui prima edizione è stampata a Parigi nel 1580, per i tipi di Jacques du Puys. Vasoli propone una ‘lettura’ volta a ricondurre il testo « all’esperienza esistenziale e alle tradizioni e dottrine filosofiche accolte dal Bodin, definendone il significato nell’ambito di un lungo processo di elaborazione teorica ». Le dottrine platoniche e neoplatoniche, la lettura di Marsilio Ficino e di Giovanni Pico, quella dell’Antico Testamento e dei suoi interpreti teologici Ebrei, nonché la ripresa di argomenti della agostiniana polemica antimanichea, costituiscono il punto di partenza di questa analisi di un testo che, all’interno della vasta letteratura demonologica cinquecentesca, è a sostegno « di una concezione della stregoneria e, in sostanza, di ogni operazione ed ‘arte magica’ ». L’A. menziona i rapporti tra Bodin e Guillaume Postel, si sofferma sul lavoro di raccolta di materiale giudiziario e di testimonianze e memorie che è alla base della Démonomanie, sulle critiche al Wier e sulle considerazioni relative alla cabbala, il cui uso delle parole era visto da Bodin con sospetto, prova dell’astuzia diabolica e possibile intromissione del potere satanico in quanto vi è di più sacro. Il sesto capitolo (pp. 169-227) muove dalla descrizione del palazzo veneziano del patrizio Paolo Coroneo (Correr), cinquecentesca e immaginaria « pantoteca » posta in apertura del Colloquium Heptaplomeres, per introdurre un’attenta analisi del Theatrum Naturae, opera pubblicata nel 1596, anno della morte di Jean Bodin. Rifacendosi al Ramo (qui, in particolare, ad alcune sue considerazioni sull’« ordo » come ai procedimenti dicotomici e agli schemi e diagrammi che li espongono), Vasoli sostiene che « l’universo pensato da Bodin è, insomma, il dispiegarsi di una sovranità assoluta, la volontà di Dio, libera da ogni principio o legge estranei, così com’è assoluta, nella società degli uomini, la volontà di chi detiene legittimamente la sovranità ». L’A. indaga su due temi prevalenti nel Theatrum : quello della centralità dell’uomo, cui si collega il problema della « responsabilità » di fronte alla legge di Dio e degli uomini, e quello della costituzione « armonica » del mondo. Lo studio segue i cinque libri su cui si struttura il testo, mettendo in evidenza gli aspetti principali di questo « inventario del mondo » : la teoria del tempo e dell’esistenza di un’unica materia, la 43 tassonomia degli « elementi » e dei « corpi elementari non animati o animati », le piante e gli animali, l’anima in quanto « forma » naturale e la distinzione tra « volontà » e « intelletto », la natura dei cieli e dei corpi astrali. Il settimo capitolo (pp. 229-246) indaga ancora sull’Universae Naturae Theatrum, affrontando il tema dell’assoluta onnipotenza divina, legato in Bodin al concetto della « sovranità ». Il rifiuto degli insegnamenti di Platone, di Aristotele e dei Peripatetici da parte del filosofo-giurista, è il punto di partenza di un’analisi che mette in luce come, per Bodin, « il mondo non è e non può essere, in alcun modo, eterno ed è anzi destinato a perire, proprio perché ha avuto inizio da una ‘creazione’ ». Vasoli sottolinea i rinvii bodiniani alle idee di ispirazione occamista o scotista, necessari per comprendere la distinzione tra la « ‘maestà’ sovrana di Dio dal mondo delle cose create ed a Lui soggette », per riallacciarsi alle obiezioni mosse contro Proclo e quindi alla concezione del « tempo eterno » di Dio, totalità senza inizio, fine o mutamento, che risulta incomprensibile alle menti degli uomini. L’ottavo capitolo (pp. 247-264) riflette su Venezia e il suo mito nell’opera di Bodin. Vasoli studia l’immagine della Repubblica veneziana tratteggiata nella Methodus ad facilem historiarum cognitionem e nella République, per riconoscere che, a distanza di dieci anni, « il giudizio di Bodin non sembra sostanzialmente mutato » : Venezia è una « democrazia aristocratica », mai degenerata in una « tirannide crudele ». E questo scenario, certo influenzato dai vaticinia di Guillaume Postel, condiziona, circa vent’anni dopo, l’umanistica proposta di « concordia » del Colloquium Heptaplomeres, la cui attenta analisi permette all’A. di chiarire « la concezione bodiniana di un ordine universale perfettamente ‘armonico’ ». L’indagine si sofferma infine sul problema del rapporto tra religione e riti, aspetto che permette di argomentare sul concetto cristiano della redenzione e della salvezza, cui si lega in Bodin il rifiuto delle tesi luterane e calviniste. Il nono capitolo (pp. 265-278) si concentra ancora sul Colloquium. Fornita una descrizione della ‘pantoteca’ costruita nel palazzo del Coroneo e presentato il metodo intellettuale seguìto dal mercante-patrizio, Vasoli ricorda che le influenze di questo universo sono da rintracciare nella letteratura di origine classica e nel sapere umanistico francese e poi europeo tra il Quattrocento e il Cinquecento. Il confronto con l’Universae Naturae Theatrum, i rinvii alla tradizione ramista e al « teatro del mondo » di Giulio Camillo Delminio sono alcuni dei punti su cui l’A. incentra il proprio discorso, vòlto a cogliere due temi essenziali : quello della « centralità » dell’uomo e quello del « principio della costituzione armonica del mondo ». Uno dei principali pregi della pubblicazione è quello di trattare gli « aspetti filosofici delle opere maggiori di Jean Bodin, in rapporto con la cultura del tardo Rinascimento e le sue tradizioni filosofiche, metodologiche ed etiche ». Stimolanti prospettive e concreti risultati sono offerti fin dalla « Premessa », dove si rinvia a competenze complementari che confermano direzioni ormai imprescindibili nell’ambito degli studî bodiniani. Da tutte le indagini emerge dunque un ritratto del giurista-umanista e della sua opera che non esclude neppure interrogativi aperti, quali quello relativo allo studio delle fonti teologiche e del debito di Bodin con la tradizione teologica ed esegetica ebraica (p. 229), nonché quello di un’indagine sul radicalismo religioso presente nelle opere del Bruno e del Nostro (p. 238). Non troviamo migliore espressione di una frase di Diego Quaglioni che, nel tendere verso un nuovo ritratto di Jean Bodin, in un importante numero del Pensiero politico (XXX, 1997, 2, num. mon. « Jean Bodin a 400 anni dalla morte. Bilancio storiografico e prospettive di ricerca », a cura di A. E. Baldini, pp. 169-183 ; all’interno di questo stesso numero, si veda anche il contributo di C. Vasoli, « Jean Bodin e il Neoplatonismo del Rinascimento », pp. 184-204), scrive che « a frequentare Bodin si diventa, inevitabilmente, un poco bodiniani », viaggio nel quale « ciascuno si avventura a suo rischio e pericolo ». Riccardo BENEDETTINI ********* Giovan Battista Giraldi Cinzio gentiluomo ferrarese, a cura di Paolo Cherchi, Micaela Rinaldi e Mariangela Tempera, Firenze, Olschki, 2008, XII – 182 pp. Giambattista Giraldi Cinzio, Didone (LXXVIII - 203 pp.), Euphimia (XLVI - 171 pp.) e Gli Antivalomeni (XLII 159 pp.), edizioni a cura di Irene Romera Pintor, Madrid, Editorial Complutense, 2008 Il presente volume raccoglie gli atti del convegno internazionale, organizzato dall’Università di Ferrara insieme ad altri enti, volto a celebrare il V centenario dalla nascita del Maestro ferrarese che, grazie alla sua poetica, divenne un punto di riferimento obbligatorio per i drammaturghi del suo tempo e per quelli dei secoli successivi, affermandosi come «uno dei beni maggiori della splendida cultura ferrarese del Cinquecento» (Prefazione p. VII). 44 Non solo la cultura rinascimentale italiana, ma anche l’intero contesto culturale europeo poterono godere delle innovazioni proposte nelle opere del Giraldi. I significativi apporti alla ricerca che convergono in questo volume spaziano da contributi inerenti alla vita e alle opere dell’autore, ad approfondimenti sulla fortuna delle sue opere originali e in lingua straniera, con un particolare interesse riguardo ai ponti attraverso i quali la produzione del Giraldi travalicò i confini italiani lasciando un’impronta determinante nell’evoluzione del teatro di Stati nazionali quali Francia, Spagna e Inghilterra. Il volume si apre con l’intervento di Luigi Pepe Le Università di Giovan Battista Giraldi Cinzio (pp. 1-15), in cui si fornisce una panoramica circa le origini e gli sviluppi delle università nelle quali l’intellettuale ferrarese svolse l’attività di docenza; è messo inoltre in luce il suo rapporto con tali istituzioni, a volte travagliato e reso discontinuo dai vincoli che lo legavano ai principi dei quali era al servizio. Insegnante allo Studio ferrarese, dove si formò in Arti e Medicina nel 1531 e tenne la cattedra di Retorica, Oratoria e Poesia latina dal 1541-42 al 1562-63 (p.7), le sue attività didattiche coincidono con un momento in cui la cultura della capitale estense gravitava attorno alla Corte francofona della duchessa Renata di Valois, giunta a Ferrara nel 1528, in seguito al matrimonio con Ercole II d’Este. Il Giraldi fu inoltre segretario del duca dal 1547 fino alla morte di quest’ultimo e, in seguito ad alcuni dissapori, venne esonerato dalla segreteria nel 1561; accolse allora l’invito di Emanuele Filiberto di Savoia a trasferirsi a Mondovì, nella cui Università insegnò Umanità per due anni, pubblicò gli Hecatommithi (nel ‘65) e vi introdusse la cultura letteraria rinascimentale (p. 11). Sucessivamente fu titolare della cattedra di Retorica nello Studio di Torino (dal ’66 al ‘68). In Piemonte Umanità e Retorica erano allora materia di insegnamento (in latino) anche nei Collegi dei gesuiti, perciò tale concomitanza creò tensioni con gli stessi insegnamenti in ambito universitario. Si provvide allora a razionalizzare tale situazione attribuendo l’insegnamento ai Collegi e quindi sopprimendolo dall’Università. Questo provvedimento comportò la perdita della cattedra da parte del Giraldi che di conseguenza si trasferì a Pavia. Egli insegnò presso lo Studio della città lombarda, dove fu inoltre membro dell’Accademia degli Affidati (p. 14). Erano i suoi ultimi anni di vita, nell’agosto del 1573 decise di ritornare nella sua Ferrara dove si spense qualche mese dopo. Se la segreteria e la cattedra universitaria rappresentano un tratto distintivo della natura poliedrica del dotto ferrarese, egli grandeggia soprattutto nell’ambito della precettistica sul teatro. In questo contesto si inserisce lo studio di Angela Maria Andrisano La lettera overo discorso di G. Giraldi Cinzio sovra il comporre le satire atte alla scena: tradizione aristotelica e innovazioni (pp. 17-27). L’autrice propone un’analisi della Lettera tale da farne emergere tanto il tentativo di rifondare il genere operato dal Giraldi con l’Egle, quanto il rapporto della teorizzazione giraldiana circa la rinascita del dramma satiresco con i modelli classici della Poetica aristotelica e dell’Ars poetica di Orazio, i veri ipotesti del trattato giraldiano (p. 18). Vi si mette inoltre in risalto lo stacco da quelle prescrizioni che il Giraldi giudicava inadatte ai suoi tempi, che lo condusse a elaborare un’equilibrata innovazione rispetto agli autori della tradizione classica. La rielaborazione del modello classico comporta una serie di mutamenti sostanziali, tra i quali Andrisano evidenzia come il Giraldi proponga per la satira un finale infelice al pari della tragedia: «il fine della satira, per parer mio, deve esser infelice, perché essendo sparse per essa cose liete e lascive, se finisse anco felicemente sarebbe senza il terribile e senza il compassionevole ch’a lei si conviene, insino alla mutazione della forma» (p. 25). Come proprio dell’epoca, il Giraldi fu un intellettuale al servizio non solo delle lettere e delle arti, ma anche di principi: una realtà vissuta in prima persona ben avvertibile nelle sue opere e nei personaggi da lui creati. A questo proposito, il compianto Walter Moretti, nel suo saggio Dall’Orbecche al Discorso su l’uomo di Corte (pp. 29-39), offre una lettura comparatistica di due opere: il testo che decreta la fama del Giraldi come innovatore drammaturgo, l’Orbecche, dato alle stampe nel 1543, e il trattato Discorso intorno a quello che si conviene al giovane nobile e ben creato nel servire un gran Principe, edito nel 1569. Da questa indagine emerge che, nell’arco di tempo che separa le due opere, la posizione del Giraldi circa il mondo della «cortigianeria» subì considerevoli cambiamenti sul piano ideologico (p. 29). Compiendo un confronto tra un’opera teatrale, frutto della vis poetica e dunque non esplicitamente, ma senza dubbio intensamente riflesso dell’«immenso dolore» vissuto dal Giraldi stesso (p. 33), e un testo di natura precettistica, dunque dichiaratamente didascalica e didattica, Moretti propone per la figura del Principe un paragone con il tragico personaggio dell’Orbecche Sulmone, monarca confinato fisicamente negli spazi della sua corte, essi stessi proiezione di più angusti spazi morali e psicologici: una regalità orgogliosa e tirannica, un ossessivo rapporto, a volte morboso, con i propri familiari e con i sudditi (ivi). Ad esso Moretti accosta la figura di Principe proposta nel Discorso, che s’inserisce in una tipologia umorale estranea a Sulmone, alla sua consapevole e lucida volontà di dominio, sia negli affari di politica come negli affari familiari. Contrariamente al personaggio tragico, il Principe teorizzato nel Discorso vuole che i suoi cortigiani facciano proprio il loro piacere e si sentano gratificati dall’onore che il monarca concede loro (p. 34), così come il giovane, a cui l’opera è indirizzata e che è intenzionato a intraprendere la difficile carriera del cortigiano, deve in via preliminare studiare la natura del Principe che intende servire (p. 35). Da queste considerazioni si evince quanto il Giraldi (quando compone il Discorso) fosse già orientato verso quella trattatistica sviluppatasi intorno ai rapporti principe-cortigiano durante il Rinascimento, introducendosi in quella scia di trattati di comportamento che costituiscono la cultura cortigiana del Cinquecento, quali il Cortegiano del Castiglione, il Galateo del Della Casa e il Principe del Machiavelli (p. 33). Nell’onomastica della Corte estense il Cinzio non appare l’unico Giraldi ed è appunto sui rapporti, forse di parentela, senz’altro culturalmente significativi, che si concentra il quarto pregevole saggio di questa raccolta: L’altro Giraldi. Lilio Gregorio alle origini del relativismo culturale di Giovanni Ricci (pp. 41-51). Vi si evidenzia il rapporto di Giovan Battista Giraldi Cinzio con Lilio Gregorio Giraldi: sebbene il grado di parentela rimanga imprecisato, tuttavia 45 l’incontro a Ferrara di questi due intellettuali si rivelò di grande importanza per entrambi. Al più anziano tra i due, Lilio Gregorio, il consolidamento della propria tradizione editoriale, nonché dei contenuti della sua lezione principale, il relativismo, favorito dalla dedizione di Giovan Battista (p. 41). Al Cinzio senza dubbio un lascito che deriva dalle teorie tanatologiche di Lilio ed appare evidente in suggestioni e creazioni della produzione teatrale: è probabile che la tanatologia di Lilio, di cui fu un importante esponente, abbia influenzato la composizione di scene macabre o truculente a volte presenti nel teatro giraldiano, come lo «smembramento dei cadaveri» o l’«imbalzamento» (p. 42). Inoltre ci viene offerta una descrizione circa il rapporto di mecenatismo che legava Lilio Gregorio Giraldi agli illustri personaggi del suo tempo, fra cui Renata di Valois. Il saggio propone infine un’accurata lettura dell’opera De sepulchris. Come precedentemente accennato, l’influsso della produzione del Giraldi oltrepassa le frontiere delle signorie italiane e penetra nel contesto culturale di quelle nazioni che guardano con interesse alle sperimentazioni e alle innovazioni artistiche fiorite in Italia. La cultura iberica di quella Spagna, dominatrice di buona parte della penisola italiana in quest’epoca in termini politici ed amministrativi, è a propria volta conquistata e soggiogata dalla superiorità culturale italiana. In merito a questo rapporto espongono le proprie tesi, nel loro intervento Disinganno e moralizzazione in “La Infelice Marcela di Virués”. Sulle fonti giraldiane della sua opera teatrale (pp. 53-76), gli studiosi Josep Lluís Sirera e Irene Romera Pintor, riguardo alla quale si proporrà in seguito anche la recensione di edizioni critiche di opere giraldiane. Si ricorda come nei primi studi sistematici sui tragediografi spagnoli del XVI secolo fu messa in risalto l’importanza che aveva avuto il Giraldi nella formazione del genere tragico spagnolo (p. 54). Nonostante non si possa stabilire, sulla base di testimonianze, di prove o di dati evidenti, la conoscenza diretta della produzione giraldiana da parte degli autori spagnoli del Siglo de Oro, gli storici del teatro hanno segnalato l’autore ferrarese come fonte diretta di opere di diversi drammaturghi spagnoli. Particolarmente rappresentativo di questa relazione culturale e dell’intertestualità che ne deriva è il letterato valenziano Cristóbal de Virués, il quale ebbe la possibilità di compiere prolungati soggiorni in Italia; ciò gli agevolò l’immediata conoscenza della produzione teatrale italiana a lui contemporanea e in modo particolare di quella dei tragici. Attraverso un’accurata lettura comparatistica dell’opera del Giraldi l’Orbecche e quella del Virués La infelice Marcela, vengono messe in luce le numerose affinità, le somiglianze, i prestiti e addirittura le derivazioni della seconda rispetto alla prima. Inoltre in questo contributo si mette in rilievo, accanto allo studio di natura fontistica, quanto i drammaturghi ispanici si interessassero alle riflessioni del Giraldi esposte in opere di carattere precettistico come la Lettera sulla tragedia o il Discorso intorno al comporre delle commedie e delle tragedie e considerassero questi trattati come pietre miliari nell’innovazione del teatro tragico. Se in Spagna l’influsso dell’opera dell’autore ferrarese contribuì alla rifinitura del cosidetto estilo moderno, in Francia la produzione del Giraldi ebbe una feconda diffusione grazie anche ai suoi traduttori italianisants, favorita dalla loro privilegiata posizione nello scenario culturale d’oltralpe. È quanto emerge dall’importante contributo di Rosanna Gorris Camos, «Jean Baptiste Giraldy Cynthien Gentilhomme Ferrarois», Il Cinthio in Francia (pp.77-129). L’autrice ci riferisce che nel 1583 usciva dalla stamperia di Abel L’Angelier l’edizione bilingue con il testo italiano dei Tre dialoghi e il testo a fronte francese nella versione di Gabriel Chappuys (già traduttore di Ludovico Ariosto e di Francesco Sansovino). Il riportare una fedele versione del testo italiano ebbe probabilmente negli effetti quel duplice risultato che lo stesso programma editoriale nel quale era contestualizzato si prefissava: da un lato quanto dichiarato dallo Chappuys stesso, «l’advancement des jeunes seigneurs et gentilhommes» che rese il volume una sorta di traité d’éducation rivolto alla nobiltà francese (p. 91), dall’altro quello più pragmatico di divenire strumento utile anche all’apprendimento della lingua italiana (p. 85). Evidentemente l’opera del Giraldi apparve allo Chappuys particolarmente significativa ed adatta al clima culturale francese, tanto che proseguì nel corso dello stesso anno con la versione della prima parte degli Hecatommithi che ricevette il titolo «Premier volume des cent excellentes nouvelles de M. Jean Baptiste Giraldy Cynthien Gentilhomme Ferrarois...» e l’anno seguente offrì al pubblico francofono il «Second Volume...» della raccolta. Chappuys da traduttore di professione, abile, ma senz’altro anche incalzato dai ritmi serrati del mondo editoriale, traduce fedelmente le opere del Giraldi, ma non ne traduce le parti poetiche «à cause qu’on ne peut leur donner en nostre langue la grâce qu’elles peuvent avoir en italien» (pp. 90-91). La sua è una resa che semplifica il testo originale, lo alleggerisce secondo le procedure tipiche dei traduttori di professione che lavorano con tempi strettissimi. Oltre al carattere semplificativo unisce una sorta di francesizzazione di nomi e luoghi, e vivifica il testo e lo adatta al pubblico francofono (p. 94). Il testimone nell’attività di traduzione dell’opera del Giraldi passerà poi a Jean-Edouard du Monin, un poliedrico «jeune savant, ténébreux et mystique» uscito dall’incontro della scuola di Ronsard con quella di Du Bartas (p. 77), che nel 1585 dava alla stampa da G. Bichon il sesto volume della sua già vasta opera intitolato Le Phoenix: in esso, con il titolo francese L’Orbecc-Oronte. Tragedie, si trovava la traduzione della tragedia giraldiana Orbecche, rappresentata per la prima volta a Ferrara nel 1541 e pubblicata più volte a Venezia a partire dal 1543 (p. 81). Nell’indagine condotta da Rosanna Gorris si segnala la probabilità che il giovane Du Monin fosse stato motivato a tradurre un’opera del Giraldi dalla consapevolezza del successo delle versioni eseguite dallo Chappuys; secondo l’autrice un’ulteriore motivazione per il giovane poeta alla traduzione dell’opera del maestro ferrarese nasce dalla fitta rete di legami socio-culturali tra la Ferrara del Giraldi e la Parigi del Du Monin. La traduzione della tragedia è dedicata a Enrico di Guisa, «Tres heroïque Prince, Monseigneur le Duc de Guyse», figlio di Anna d’Este e di Francesco di Guisa, per le cui nozze il Cinthio aveva scritto e fatto rappresentare nel 1548 gli Antivalomeni (p. 102). In questo prezioso studio si dà rilievo alle circostanze in cui si situa l’elaborazione della traduzione e vi si offre inoltre una dettagliata analisi circa i rapporti fra il testo di partenza e quello d’arrivo, mettendo in luce la strategia traduttiva del Du Monin che, diversamente dallo Chappuys, esegue la sua versione non attenendosi ad un concetto di “fedeltà” ma di 46 “adattamento” o meglio ancora di “imitazione”, dando origine ad una vera e propria “belle infidèle” così caratteristica di quell’epoca (p. 96). Poco fortunate furono le vicende biografiche del giovane poeta-traduttore: la sera del 4 novembre 1586, un anno dopo la pubblicazione della tragedia, Jean Edouard Du Monin fu barbaramente pugnalato nella cinta delle mura del collegio di Bourgogne. La sua morte suscitò un’emozione ed uno sconcerto profondi nella Parigi del tempo, “così la favola tragica divenne realtà tragica” e il traduttore dell’Orbecche saliva, per un drammatico gioco del destino, sul “sanglant echarfaut” (p. 129). Nell’ormai vasto ambito di ricerca sui rapporti tra Shakespeare e l’Italia, specialmente sugli studi fontistici shakespeariani, si inserisce il contributo di Paolo Caponi La novella del Moro: Cinthio e Shakespeare tra intertestualità e ideologia (pp. 131-143). In questo studio l’autore propone un’accurata indagine condotta sui diversi punti di contatto tra l’opera di Giovan Battista Giraldi Cinthio e quella di Shakespeare: vi si esaminano elementi che spaziano dal particolare interesse del Bardo per la novellistica italiana, al rapporto di intertestualità tra la novella Il Moro di Venezia del 1566, VII novella della III Deca degli Hecatommithi, nota al drammaturgo inglese grazie alla traduzione francese eseguita dallo Chappuys nel 1584. Shakespeare reinterpretò, rilesse e filtrò il testo giraldiano per la composizione del suo dramma Othello del 1604. Nel saggio il lettore è guidato alla comprensione del processo che l’ipotesto subì venendo trasformato e adattato alla composizione del dramma dell’autore inglese ; vi si offre allo stesso tempo un’interpretazione circa l’incertezza che avvolge in massima parte le origini e quindi l’identità etnica e l’aspetto stesso di Othello (p. 136), così come il problema ancora irrisolto della “nerezza” del personaggio shakespeariano e le sue spinose implicazioni ideologiche. Nel saggio Gli eroi e i mostri. Mito e storia nell’˝Ercole” di G. B. Giraldi Cinzio (pp. 145-156) di Stefano Jossa, si pone la questione del perché nella seconda metà del Cinquecento, periodo in cui la funzione del mito classico nella cultura italiana si stava esaurendo e stava diventando prevalentemente decorativa, il Giraldi scrisse un poema intitolato Ercole. L’autore di questo contributo si pone come epigono dei dibattiti derivati dagli studi già condotti su tale tema, proponendo una nuova chiave di lettura dell’opera; segue una linea di indagine basata sull’intreccio tra mito ed esemplarità biografica. Come è noto Ercole è il nome del duca di Ferrara, il signore di Giraldi, Ercole II d’Este, quindi l’intellettuale organico al potere politico estense utilizza il mito en travesti a celebrare il duca (p. 146). La lettura e l’analisi di alcuni passi del poemetto fanno emergere il motivo medievale dello speculum principis, in base al quale il principe può raggiungere la perfezione esemplata dall’eroe antico solo se sarà in grado di imitarlo (p. 148). Ercole è colui che ha domato «i fieri mostri» dando «salute» a tutta l’umanità. Nel poema del Giraldi, i veri mostri da affrontare saranno soprattutto i Protestanti per l’Ercole-duca, marito di quella Renata di Francia che era ormai da tempo oggetto di sospetti e indagini da parte del Tribunale dell’Inquisizione. Si tratta di un’operazione decisamente umanistica: l’autore introduce l’Ercole-principe in una prospettiva rigorosamente politico-religiosa dove Ercole è investito della missione di salvare Roma e la Chiesa, ma soprattutto è colui che è stato eletto da Dio, «perché il primo Alcide in lui ronove»: la storia è ancora una volta rinnovamento e inveramento del mito (p. 154). Questa pregevole raccolta si conclude con il saggio di Paolo Cherchi Una novella sulla cavalleria (Hecatomithi, X, IX) e una controversia di Seneca il vecchio (pp. 157-170). Vi si conduce un’accurata analisi, attraverso una piacevole lettura della penultima novella degli Hecatommithi, costituita da due racconti, autonomi e diversi, incentrati su due «contese» tra padre e figlio e perfettamente saldati dal tema dell’onore. Il saggio è un commento alla novella scelta per l’alta pregnanza morale del suo contenuto. Essa infatti rientra nel tema della «deca» incentrata su «atti di cavalleria et di cose appertinenti» (p. 157), ma la distingue il fatto che il gesto di cavalleria in questione coincida con un atto di disobbedienza del figlio nei confronti del padre. Nella narrazione del Giraldi, nonostante la disubbidienza, il figlio sa dimostrare palesemente la propria superiorità morale, facendo emergere che l’onore ha un lato sia pubblico che privato e che entrambi richiedono sacrifici notevoli, ma in ogni caso il premio che ne deriva è la consapevolezza di agire obbedendo alla propria coscienza e al proprio valore. Si approfondisce inoltre il dato pertinente alle fonti della novella, proponendo le controversiae di Seneca il Vecchio come idea centrale della narrazione giraldiana; in effetti, esse fornirono materiale per la novellistica medievale e rinascimentale nonché per il teatro rinascimentale e barocco (p. 163). Nel paratesto della silloge è offerto un preciso e puntuale indice dei nomi. Appare opportuno in questa sede segnalare le accurate edizioni critiche, recentemente pubblicate dall’Editorial Complutense di Madrid, delle opere giraldiane Didone (LXXVIII - 203 pp.), Gli Antivalomeni (XLII - 159 pp.) e Euphimia (XLVI - 171 pp.) a cura di Irene Romera Pintor, già segnalata fra gli autori degli interventi sopra presentati. Docente di filologia italiana presso l’Università di Valencia, autrice di eruditi saggi inerenti alla vita e alle opere di Giambattista Giraldi Cinzio, nonché raffinata studiosa del teatro italiano e del suo rapporto con quello spagnolo, Romera Pintor, attraverso queste edizioni, offre un importantissimo contributo alla conoscenza della produzione giraldiana e della cultura della Ferrara del Cinquecento in Spagna; sia perché si tratta della prima ristampa di tali opere dalla editio princeps (Venezia 1583, presso Giulio Cesare Cagnacini), sia per il rigore scientifico con cui sono state redatte. Le tre edizioni sono corredate di un apparato critico consistente e funzionale, composto, oltre che di puntigliose note a fondo pagina, indispensabili alla piena comprensione dell’opera, anche di un ricco paratesto formato da «Prólogo», «Referencias de citas bibliográficas», «Introducción», «Nota al texto», «Notas bibliográficas», «Bibliografia» e infine di «ndice de nombres». Queste opere furono composte nella Ferrara del duca Ercole II, che fu il vero prototipo del grande principe del Rinascimento, appassionato dell’antichità e attento a coltivare nel suo ducato le lettere e le arti. Tale interesse comportò che egli convertisse la propria corte in un brillante centro intellettuale, capace di attrarre, dalle signorie italiane e da vari 47 paesi europei, rinomati letterati ed artisti di vaglia. In questo clima di fervore culturale e di passione per la Classicità, ovvero per la produzione artistico-letteraria del mondo greco-romano, che già aveva preso forma con l’umanesimo, il Giraldi conobbe un pubblico sempre più informato ed esigente e, da autentico uomo di teatro, cercò di soddisfarne le esigenze. Buona parte del corpus giraldiano fu composta durante gli anni quaranta del Cinquecento, i quali furono per il Giraldi un momento di grandissima fertilità artistica e di affermazione nel mondo delle lettere. All’inizio di questo decennio lo scrittore conosce la fama grazie alla composizione dell’Orbecche e trova ispirazione anche per la composizione di altre opere teatrali in cui egli applica proprie innovative teorie. Testimonianza di questo periodo sono, nella loro compiutezza, le pièce appena citate delle quali in questa si darà una breve descrizione. Senza dubbio quello che coinvolge la regina di Cartagine è uno degli episodi emotivamente più toccanti dell’intera Eneide, perché sfiora le corde dei sentimenti, ma affronta anche il nodo centrale dell’opposizione fra Ragion di Stato, volere divino e ragione dell’individuo. Intorno al 1541 il Giraldi compone la tragedia Didone mantenendosi fedele al modello latino. L’epoca è quella della Controriforma e il teorico del teatro rinascimentale ripropone a livello denotativo il contenuto del IV libro dell’Eneide, ma lo arricchisce di un valore connotativo aggiunto, estremamente attuale, un messaggio teologico-moralizzante: viene proposto ed esaltato il tema del libero arbitrio dell’uomo, espresso principalmente attraverso il Coro. Secondo la cultura del proprio tempo e l’impianto della propria opera, Virgilio non aveva conferito ai propri personaggi un grande spessore psicologico, né un esplicito sentimentalismo, né alcuna tendenza all’introspezione. Nella corposa introduzione a questa edizione giraldiana, Romera Pintor offre una lettura dell’opera nella quale si mettono in rilievo le innovazioni e le trasformazioni che il drammaturgo ferrarese introdusse nell’ elaborazione dei personaggi, ai quali conferisce una densità psicologica superiore rispetto al testo virgiliano. La pièce Gli Antivalomeni fu rappresentata per la prima volta alla corte estense, il 29 luglio 1548, in occasione delle nozze di Anna d’Este con Francesco di Lorena, primogenito del duca di Guisa. La trama di questa tragedia a lieto fine si sviluppa attraverso un complesso intreccio di azioni compiute dai quattro giovani protagonisti: un quartetto le cui personalità e vicissitudini amorose determinano un gioco di scambi e alternanze; a prevalere sarà il tema del trionfo dell’amore in tutte le sue manifestazioni. A distinguere dall’intero corpus drammatico giraldiano questa pièce è la peculiarità di non riportare nel titolo un nome femminile, cioè quello dell’eroina dell’opera; il titolo grosso modo traducibile come “i contrapposti” richiama d’altra parte una lunga tradizione di titoli di commedie che va dall’antichità classica al più vicino a Giraldi, Ludovico Ariosto. Fra le ultime tragedie giraldiane a lieto fine e molto probabilmente l’ultima ad essere stata rappresentata durante i primi anni del governo del giovane duca Alfonso II, emerge l’Euphimia (Introduzione p. [XIX]). Questa volta il tema centrale è quello della ingratitudine; nel suo complesso la trama ruota attorno alla figura della protagonista Euphimia, modello di virtù, fedeltà e prototipo di donna ammirabile. A incarnare il tema dell’ingratitudine sarà invece il personaggio maschile Acaristo, nome la cui etimologia greca significa “privo di gratitudine”, allusione al Pigna, discepolo del Giraldi che lo deluse profondamente. Anderson MAGALHÃES ********* Naissance et enfantement en France à la Renaissance, numero monografico diretto da Nerina Clerici Balmas della rivista « Plaisance », n. 14, anno 5°, 2008, 156 pp. Il numero della rivista Plaisance dedicato alla problematica della nascita e del parto nel Rinascimento, affronta un tema abbastanza spinoso e poco dibattuto per la sua natura di argomento ibrido, a cavallo tra le discipline della letteratura, della medicina, della pedagogia, della scienza, e, perché no, della religione e della superstizione. I dieci contributi declinano quasi tutte le accezioni del tema spaziando dai trattati medici alle lettere diplomatiche e alle opere letterarie per offrire uno spettro ampio e articolato di analisi. La presentazione di Nerina Clerici Balmas (pp. 5-8) offre una prima panoramica della ricchezza dei contributi e riconosce le contraddizioni che caratterizzano questo ambito di studi, come quello della lotta ideologica tra i medici e le sages-femmes, le ostetriche che aiutavano a partorire semplici contadine e regine. Il gusto del pettegolezzo trova in questo argomento un campo fertile di critica e discussione; chi meglio di Brantôme poteva, nelle sue Dames galantes, descrivere i trucchi, gli accorgimenti, le furberie per nascondere o evitare gravidanze indesiderate? Il primo contributo di Régine Reynolds-Cornell affronta il problema da un punto di vista storico, statistico e documentario. “Le déclin des naissances en France au XVIe siècle : contraception, avortement, infanticides et les actes royaux de 1552˝ (pp. 9-27) studia circa 206 déclarations de grossesse che sono conservate negli Archivi Dipartementali della Corrèze. Queste dichiarazioni, imposte con editto reale a tutte le donne incinte al di fuori del matrimonio, avevano lo scopo di limitare la mortalità infantile per cause naturali o per cause indotte (come l’aborto) che era molto alta intorno al 1552. Il controllo del re Enrico II fu molto importante per arginare un fenomeno dilagante; il re aveva dato l’esempio legittimando, nel 1538, Diane, una figlia naturale avuta al di fuori del matrimonio con Caterina de’ Medici. 48 Con il contributo di Elsa Kammerer (“Grossesse, naissance et petite enfance sous le regard d’un poète français de la Renaissance, Charles Fontaine”, pp. 29-48), il discorso entra nell’ambito letterario. Il secondo risvolto dell’analisi letteraria è costituito da due esempi di come lo stesso tema è affrontato nella prosa del romanzo (Marian Rothstein, “La fertilité dans le domaine du roman”, pp. 49-60) e nella prosa storico-aneddotica di Brantôme (Cathleen M. Bauschatz, “Contraception et avortement dans Les Dames galantes de Brantôme”, pp. 61-69). La poesia di Charles Fontaine contiene parecchi riferimenti alla problematica della morte infantile, riferimenti che si legano all’esperienza familiare del poeta, che perse fratelli e sorelle in tenera età e che perse anche dei figli. Nell’universo poetico di Fontaine, la salute del bambino è sempre legata al rapporto amorevole con i genitori. Kammerer cita altri esempi di riferimenti ai figli nelle opere e nella corrispondenza di autori contemporanei di Fontaine, come Etienne Pasquier. Le ansie della gravidanza, le gioie della paternità, il momento magico dell’allattamento, il rifiuto di una morte prematura e ingiusta, le opinioni di medici, amici e conoscenti sull’argomento, tutto è fatto oggetto di una poesia ricchissima di riferimenti al tema. Il romanzo e, nello specifico, il caso di Amadis de Gaule, analizzato da Marian Rothstein, che raccoglie e rielabora la tradizione del passato e della matière de Bretagne, rappresenta un caso in cui gli elementi storici sono filtrati da una sorta di concezione morale. Stranamente, i numerosissimi amori all’interno del romanzo producono solo raramente dei figli e si risolvono più spesso in singole notti di piacere. Quando poi dei figli sono generati, si tratta per lo più di bambini di sesso maschile, elemento che rende l’idea del valore morale e della qualità dei genitori. Le coppie inoltre sono stranamente ben assortite: i legami uniscono uomini e donne dello stesso rango, nobili in genere, e non si verificano problemi di disordine o disparità sociale. A questo universo artificiale di ordine e perfezione fa eco il contributo di Cathleen Bauschatz sulle Dames Galantes che offre invece uno spaccato realistico della situazione che si viveva allora tra i nobili. Diciamo che la realtà è resa ancora più piccante dall’acredine e dalla tendenza di Brantôme al pettegolezzo pruriginoso. L’autore, da cattolico dichiarato, crede fermamente che lo scopo dell’atto sessuale sia quello di procreare; è per questo che condanna la sodomia tra uomo e donna. Egli indica nel suo libro diversi metodi di contraccezione. A quelli più comuni come il coitus interruptus egli affianca altri metodi per evitare le gravidanze, suggeriti dalla comune saggezza (come aspettare che la donna abbia più di cinquant’anni) o dal ricorso alla scienza (come l’aiuto dei medici che procurino con droghe varie un aborto). I medici e l’arte ancora imperfetta della medicina nel Cinquecento sono il filo conduttore dei due contributi che seguono, e che analizzano, il primo, la causa e la natura dei parti mostruosi descritti da Pierre Boaistuau e Ambroise Paré (Nerina Clerici Balmas, “Entre science et superstition: les enfantements monstrueux de Pierre Boiastuau et Ambroise Paré”, pp. 71-83), il secondo, la problematica del parto nel Cinquecento analizzato dal punto di vista medico e da quello popolare (Madeleine Lazard, “Accoucher à la Renaissance: médecine savante et pratique vulgaire”, pp. 8598). Nerina Clerici Balmas analizza le cause dei parti prodigiosi secondo le opinioni che emergono dalle Histoires prodigieuses di Boiastuau (1559) e dall’opera Des Monstres et prodiges di Ambroise Paré (1573), chirurgo militare protetto da Charles IX. Ci sono tra le due opere dei sottili legami che fanno sì che le descrizioni di Paré riprendano ed amplifichino quelle del suo predecessore. Secondo le tradizioni dell’epoca, un ruolo fondamentale era quello dell’immaginazione delle donne che aveva il potere malefico di influenzare la natura del nascituro dal momento del concepimento. Si tratta di un potere quasi soprannaturale che permette alle donne di generare un cane o un serpente con la sola forza dell’immaginazione. Questo elemento mostra chiaramente quanta parte avevano le credenze e le superstizioni in una tecnica medica che balbettava appena. Madeleine Lazard apre un altro ambito di analisi spesso ignorato ma estremamente interessante e cioè l’incidenza della cultura popolare, del sentito dire e dell’ignoranza nella pratica dei parti. La sua analisi offre uno spaccato delle problematiche culturali spesso non studiate ma determinanti in campo medico: il disprezzo degli uomini verso le donne che lavoravano, la mancanza di igiene nella pratica dei parti, la pratica di vere e proprie torture che, secondo la tradizione, potevano aiutare le partoriente ad affrettare l’espulsione del feto. A questo bisogna aggiungere l’ignoranza delle sages-femmes che fondavano la loro professione sulla pratica e sul sentito dire, poiché non sapevano leggere e dunque non potevano conoscere i trattati medici. L’ultima parte del volume presenta delle esperienze singole, storiche per lo più. La prima è quella di Louise Bourgeois (Marie-Thérèse Noiset, “Louise Bourgeois et la profession médicale”, pp. 99-110), la sola sage-femme che abbia lasciato una testimonianza scritta del suo lavoro e della sua conoscenza del mestiere. Bourgeois, ostetrica di Maria de’ Medici, occupava a corte un posto di rilievo che la mise nella condizione di essere attaccata da medici e chirurghi quando Madame de Bourbon-Montpensier, moglie di Gaston d’Orléans fratello di Louis XIII, morì di parto pur essendo sotto le sue cure. La donna si difese con un’opera pubblicata nel 1617 in cui, facendo finta di dare dei consigli a sua figlia che vuole seguire la sua stessa carriera, difende la sua posizione nei confronti di chi la attacca. Bisogna riconoscere che la posizione di Bourgeois è diversa da quella delle altre sages-femmes come lei: moglie di un chirurgo formato alla scuola di Ambroise Paré, ella sapeva leggere e scrivere e dunque aveva già dei vantaggi rispetto alle altre donne della sua categoria. Daniela Mauri, nel suo articolo su “Naissance ‘mythique’ et naissance ‘alchimique’ dans deux romans de Béroalde de Verville” (pp. 111-125) introduce un’altra esperienza storico-fantastica e cioè quella delle credenze relative al mondo dell’alchimia e della pietra filosofale di tutta una classe sociale rappresentata da questo scrittore adepto di occultismo. Le due nascite eccezionali analizzate in questo studio a partire dai romanzi di Verville La Pucelle d’Orléans (1599) e L’Histoire veritable ou le Voyage des Princes Fortunez (1610) sono quelle della Pucelle d’Orléans nell’isola mitica di Sympsiquée e di Xyrile (anagramma d’Elixir). Le due nascite sono trattate con molta cura dall’autore che riempie il momento della nascita di elementi che simboleggiano la perfezione delle perfezioni. 49 A chiudere la rosa degli articoli di questo numero monografico non poteva mancare uno studio sulla corrispondenza di un ambasciatore, e precisamente di Canaye de Fresne, ambasciatore a Venezia (Anna Bettoni, “La naissance de l’enfant dauphin dans les lettres de Padoue de l’ambassadeur Canaye du Fresne”, pp. 127-141). Egli racconta, nella sua corrispondenza, come la Serenissima festeggiò la nascita del delfino, futuro Louis XIII nel 1601. L’evento arrivava in Francia dopo un quarantennio privo di nascite (Marie-Elisabeth figlia di Charles IX nata nel 1572 e morta a soli sei anni era stata l’ultima nascita reale). La nascita era particolarmente sentita in Italia dove Eleonora, una sorella di Maria de’ Medici regina di Francia, aveva sposato Vincenzo Gonzaga, duca di Mantova. La voce autorevole e realista di Philippe Canaye rende conto delle iniziative di giubilo messe in atto a Padova e soprattutto nella vicina Venezia; la sua testimonianza fa da contrappunto ad altre opere più propriamente elogiative come quella di Louise Bourgeois che è stata già analizzata in questo stesso numero e quella di Papire Masson che fa dell’evento quasi un episodio di storia sacra. Tutti gli articoli rappresentano degli approfondimenti necessari e interessanti su un tema che, benché declinato nei suoi svariati aspetti, resta ancora da esplorare e studiare nei suoi ambiti medico, letterario e soprattutto di storia delle mentalità, del ruolo della cultura, della religione, dell’apporto femminile. La direzione attenta ed esperta di Nerina Clerici Balmas e gli apporti rigorosi dei vari autori fanno di questo numero monografico un punto di riferimento per una panoramica della tematica in oggetto. Il numero della rivista si chiude con una “Rubrica” che esula dalla tematica monografica e che presenta l’interessante articolo di Liana Nissim “Fer de lance. Cultures et littératures de l’Afrique francophone”, pp. 143-156). L’articolo propone un’analisi di Les Tambours de la mémoire, secondo romanzo dello scrittore senegalese Boucabar Boris Diop, pubblicato nel 1990. L’opera ha ottenuto il Grand Prix della Repubblica del Senegal per le lettere. Il romanzo è analizzato nel suo complesso intreccio, nella lingua, nelle metafore usate e anche nella psicologia dei personaggi principali. Questo studio, che si pone al di fuori del tema del numero monografico, rappresenta tuttavia un’apertura alla letteratura contemporanea che, dal Rinascimento all’Africa francofona di oggi, abbraccia un percorso che si snoda attraverso i secoli. Concetta CAVALLINI ********* Il Rinascimento giuridico in Francia. Diritto, politica e storia, a cura di Giovanni Rossi, Roma, Viella, 2008, XIX333 pp. Il Cinquecento giuridico francese, con la sua vicenda intensa e travagliata di scuole e lezioni avverse o cooperanti e per l’intreccio dialettico con il concomitante processo di formazione dello stato nazionale assolutista, è da decenni sottoposto alla viva attenzione degli studiosi internazionali e segnatamente di casa nostra, sì come attestano, tra molti altri, i contributi geminali di Cordero, Grossi, Piano Mortari, Quaglioni e Carta. Giovanni Rossi, affermato specialista di storia del diritto medievale e moderno, intende concorrere alla prosecuzione e all’aggiornamento di questo dibattito già nutrito e pluridecennale, raccogliendo e curando gli atti dell’omonimo Convegno internazionale tenutosi presso l’Università degli Studi di Verona dal 29 giugno al 1° luglio del 2006. Del Rossi, l’ottima ed esauriente Prefazione che introduce temi e problemi successivamente fatti oggetto, da prospettive diverse ma convergenti in un unico fuoco, dei valenti collaboratori, di qua e di là delle Alpi, dell’impresa da lui diretta magistralmente: l’incontro tra la scienza rinascimentale del diritto e il progetto accentratore ideato e perseguito, con l’ausilio s’intende della dottrina giuridica, dalla Corona parigina; l’apporto della filologia e dell’erudizione storiografica nella verifica delle fonti di Ius commune e consuetudinario, non come mero esercizio di scibile, ma in funzione di un immediato intervento elaborativo di più adeguati ed efficienti modelli giuridici; la dialettica serrata tra indirizzi dottrinari (Mores e Scholæ), fatto immanente all’ininterrotto ragionamento professorale attorno alla giurisprudenza, ma altresì esito e contributo, diretti ed efficaci, allo scontro tra classi sociali, gruppi di potere e fazioni confessionali, aspramente in atto nell’arena politica della Francia rinascimentale. Di questa fitta intersecazione tra momenti di cultura, non soltanto giuridica, ed eventi, mutazioni e linee di sviluppo di piena afferenza infrastrutturale testimonia, sempre materia di indagine del Rossi, già il Catalogus gloriæ mundi, vasto ed ambizioso trattato di un giureconsulto e magistrato della prima generazione culta, Barthélemy Chasseneux, ove indirizzi e metodi della più recente dottrina si affiancano e concorrono con solide reminiscenze scolastiche alla difesa attiva – e giuridicamente informata – dell’Ordo rerum, ovvero della struttura castale verticalmente ordinata dello Stato assolutistico feudale di Ancien Régime. 50 Al pensiero e all’opera di giurisperiti magni e meno illustri sono dedicati i contributi densi e documentati degli intervenuti al convegno veronese. Tra i maiores, su Jean Bodin, in veste di storiografo agguerrito e meticoloso conoscitore di cose di diritto, orienta il suo fine sguardo indagatore Cesare Vasoli: “storicizzare sempre”, e sotto il rispetto della ragione già chiaramente svelata nella carne viva degli umani destini, il precetto che l’autore della Methodus afferma con caparbietà per l’approccio alle fonti, ivi comprese le più vetuste e venerabili; e storicizzare due volte, perché lo studio rigoroso e spregiudicato delle Litteræ mai vi si riduce a lettera morta al presente, traducendosi invece in costruzione, a mezzo proprio della ricostituzione della corretta sequenza dei capituli, scombinata e stravolta dal tempo e dalle interpolazioni, di un ordine nuovo del e per l’oggi, come riforma generale dell’esserci attraverso un fare ispirato dalla ratio. In vista, senza tentennamenti di sorta e persino a prezzo di qualche forzatura interpretativa, c’è sempre, come dimostra lo studio accurato di Paolo Desideri, la moderna forma-Stato, sin nella Methodus e di più e meglio nella République assimilata perentoriamente all’indivisibilità del potere politico, integro e si direbbe absolutus proprio perché non distinto – nell’avviso di Bodin già dalla Repubblica romana – dall’autorità giudicante. Ancora disponibili a qualche cedimento archeologico, purché funzionale alla causa più alta identificata con la promozione di un riordino complessivo e radicale delle fonti storiche di diritto consequenziale ed integrato ai destini del nascente Stato nazionale, si dimostrano, ne fa fede l’articolo di Ida Mastrorosa, i Libri duo ad Leges Romuli di François Baudoin, laddove dall’operato (ingenuamente supposto) del mitico archegeta delle istituzioni latine è presunta germinare quella scientia iuris che della Romanità è al contempo peculiare lascito filosofico e strumento idoneo di governo, certo perfettibile ma comunque garantito nella e dalla storia di secolare coesione dell’istituto sociale. Alle fonti antiche e nello specifico ai ciceroniani De legibus e De officis si volge con deferente ammirazione anche François de Connan per i suoi colti e voluminosi Commentarii iuris civilis, nutriti e fecondati, quanto a dottrina giuridica, bagaglio di exempla storici e contestualmente modi argomentativi e tratti stilistici, dall’insegnamento inesausto dell’Arpinate; da cui è tratta, come attesta lo studio puntuale di Michèle Ducos, quell’unità dialogica, imperniata su di un transtorico concetto comunitario (e in questo senso civile due volte) dell’azione della giustizia, che struttura e sostanzia l’opera di questo membro eminente del Conseil privé du Roi. Se Connan è provato servitore dello Stato, di tutt’altra fama gode François Hotman, sommo dottore di credo eterodosso ed orientamenti eversivi – monarcomachi si dissero in quella calamitosa temperie di conflitto civile sanguinario ed inestinguibile – dei fondamenti stessi giuridici, morali e teologici, dell’autorità costituita. Sostenuta, come attesta la limpida esegesi di Cecilia Pedrazza Gorlero, da un’amplissima messe di exempla, citazioni e riferimenti, e vivacizzata da una prosa colorita e puntuta, l’opposizione irriducibile di Hotmann alla compilazione di Triboniano – e invece in favore della lezione gallica – mina e ricusa i presupposti comunemente reputati della pretesa universalità della Lex romana, predisposta ed istituita giustappunto per i Cives romani, quindi storicamente datata e per ciò stesso inattuale ed ineseguibile nello stato presente e rinnovato di cose; confutazione cui si aggiunge, nell’ottica rigorosa di una presentificazione di teoria e prassi giuridiche, aggravio ulteriore di appunti, con l’impietoso rilievo dell’opinabilità del farraginoso repertorio giustinianeo e della scriteriatezza pletorica di eserghi, glosse, commentarii e adnotationes diramatisi in fitta ed impenetrabile selva dal tronco millenario del Digesto. Questo per i magistri. Sull’opera e sull’operato, egualmente emblematici dell’air du temps, di alcuni giureconsulti minori, perlopiù impegnati nell’avvocatura, si incentrano altre quattro comunicazioni raccolte nella miscellanea. Sospesi tra bartolismo e cultismo, i tre libri del De privilegiis rusticorum di René Choppin si propongono di sopperire alla perdurante lacuna di un prontuario giuridico ad uso delle plebi rurali, che tuttavia, come ha agio di dimostrare Stefano Barbacetto, più che illustrare uno Ius proprio dei rustici, annotano e normano un diritto per i rustici, tale da contemplare specifiche e marginali eccezioni, ed anzi excusationes (a motivo della semplicità e dell’ignoranza dei villani), senza mai attentare, nel nome di una allora inconcepibile autonomia dei paysans, l’autorità indiscussa dei feudali, né tantomeno intralciare il coevo processo di catalisi istituzionale innescato e soprinteso dal Trono. Una tendenza di sviluppo analoga descrive Francis Goyet in riferimento agli Arrests et choses jugées di Anne Robert, avvocato in servizio presso la suprema Corte parigina. In forma di sillabo di arringhe pro e contra (di sua mano e di altri colleghi) ad uso di aspiranti leoni del foro, il manuale del Robert contribuisce ad illuminare un orientamento emergente e a breve maggioritario dell’oratoria giudiziaria francese che, al bisogno col sussidio massivo delle auctoritates più disparate, aspira ad elevare la circostanza particolare dibattuta all’universale quæstio infinita, facendo dunque coincidere – questo il mestiere, l’abilità e il risultato dell’ars suasoria del difensore – l’utile di parte con l’interesse generale. La folgorante carriera di Simon Marion, infine beneficiario dell’ufficio prestigioso e remunerativo di avocat du Roi, è puntualmente accompagnata da un’intensa attività editoriale, di buona norma consistente nella pubblicazione con intenzione divulgativa di memorie difensive (factums), che ha attratto l’attenzione di Marie Houllemare. Le acquisizioni recenti della dottrina giuridica, e principalmente la riconsiderazione svalutativa dello Ius commune avviata dai Culti, vi sono diffusamente esposte e delucidate nell’acclarato proponimento di alimentare di scientia iuris l’attività giornaliera degli avvocati del Regno. Quest’ultima, concepita in termini umanistici come Ars, è promossa, col concorso di una più duttile e calibrata dispositio degli argomenti e l’afflusso ancora un tempo misurato di allegazioni erudite, ad autentica oratoria forense, atta, secondo la prescrizione ciceroniana, a convincere corte ed uditoria della bona ratio della parte patrocinata con l’eloquenza del tono, la coerenza della dimostrazione e la probità degli intenti da essa perseguiti in sede processuale. 51 Professore di diritto tra i più noti e stimati dell’ateneo tolosano è invece Jean de Boysonné, autore di tre manoscritti a tutt’oggi soltanto parzialmente editi, a cui Jean-Claude Margolin dedica uno studio brillante ed istruttivo. In questa sede, circolante seppur sottratta alla pubblicazione per immotivati scrupoli riferiti alla tenuta letteraria del suo latino, e quotidianamente nell’attività docente, quando l’Università di Tolosa (lo attesta con disappunto Rabelais, peraltro estimatore del Nostro) è luogo di acceso e cruento scontro tra fazioni, la scelta di campo operata da Boisonné per il nuovo corso – le Humanitates nell’accezione più estesa del termine – si concreta, con l’appello vibrante e reiterato: ad fontes!, nella cura certosina dello stile, sincretico di pregi e finezze delle belles-lettres e orgogliosamente emulativo della maestria oratoria degli Auctores (Cicerone in testa), e nella partecipazione, mai settaria ma sempre impavida, alle grandi e piccole dispute su ieri e dell’oggi; dalla parte indefettibilmente della scientia, per le ragioni di una libera (literaliter) docenza, ma anche a difesa, persino quando ciò espone a strali, censure e scomuniche, della reattiva e già turbolenta comunità dei discenti. Sempre restando nel dominio della scientia iuris e pertanto, per naturale inclinazione a quell’Età, della sua prassi quotidiana, intesa come modi, luoghi e tempi di esercizio del potere giudiziario, Andrea Marchisello illustra con perizia ed acume le disposizioni contenute nell’Ordonnance du Roi del ’39 “sur le fait de justice” in materia di durata dei procedimenti civili e penali. Un nuovo inizio e notoriamente a tutto campo, la Guillelmine (dal nome del suo valente e sfortunato redattore), che interviene, nel contesto di una riforma procedurale complessiva e governata dai vertici dello Stato, per abbreviare drasticamente, annosa questione!, i tempi flemmatici, viziosi e talora sempiterni del corso usitato dei processi. A giudicare dalle rimostranze rinnovate ancora in Montaigne e Pasquier, l’intervento del cancelliere di Angers non pare, almeno per lo specifico, aver sortito risultati apprezzabili nell’immediato. Ma lo ispira e lo sottende, come l’insieme delle misure promulgate a Villers-Cotterêts, il saldo convincimento nell’improrogabile urgenza di un deciso intervento migliorativo (certo anche sveltendone gli ingranaggi) del funzionamento della macchina giudiziaria, da realizzarsi, all’occorrenza, anche a spese dello stesso ceto giudiziario (o quantomeno di talune componenti), come drastica semplificazione di ordinamenti, procedure e normativa, coincidente in bella sostanza con quella reductio ad unum – lo Stato (del) sovrano – che la monarchia assolutista e poi i governi rivoluzionari realizzeranno proprio nel fertile solco, teorico e istituzionale, tracciato illo tempore dal Poyet. Con lo studio informato di Marco Cavina attorno al rafforzamento, parziale, progressivo e tutt’altro che univoco, della patria potestà nel contesto dell’assolutismo familista di Antico Regime – allorquando, anche per la spinta dei ceti emergenti e volentieri a dispetto delle resistenze particolaristiche (del clero p. es.), il nucleo familiare si disciplina e si organizza in cellula imitativa e cooperante dello Stato-macrocosmo – approda a degno termine il percorso istruttivo ed avvincente fin qui seguitato, sotto l’accorta regia del Rossi, nei dodici articoli di cui si compone questo denso, pregevole e suggestivo volume di atti su diritto, politica e storia del Rinascimento giuridico francese. Valerio CORDINER ********* Annonces Jean Calvin, Institution de la religion chrestienne (1541), Edition critique par Olivier Millet, Textes Littéraires Français, 2008, 2 vol., 816 pp. & 998 pp., br. La traduction française, donnée par l’auteur en 1541, de son Institution de la religion chrestienne est un événement majeur pour l’histoire religieuse de l’Occident moderne et de la prose d’idées française. Pour la première fois, les matières de la philosophie, de la théologie, de l’exégèse et de la morale etaient traitées en français systématiquement et au plus haut niveau. L’edition, établie par Olivier Millet, corrige le texte de 1541 là ou il est fautif ou problématique à la lumière des versions françaises suivantes et surtout de la source latine de 1539. L’annotation fournit des explications de nature philologique, historique, théologique, philosophique et rhétorico-littéraire, sans s’enfermer dans un seul registre. Elle signale des sources humanistes negligées jusque-là, notamment rasme et Mélanchthon, et elle suggère la diversité des approches critiques que peut susciter l’œuvre de Jean Calvin. Elle met en valeur la composition de l’ensemble, ainsi que la manière dont l’auteur utilise ses sources, et elle fait ressortir la dimension littéraire du chef-d’œuvre du réformateur. ********* 52 Passeurs de textes. Imprimeurs et libraires à l'âge de l'humanisme, R. Adam, Y. Sordet, A. Vanautgaerden édd., “Nugæ humanisticæ sub signo Erasmi”, 11, Turnhout, Brepols, 2009, 468 pp. En mars 2009 s’est tenu à Paris un colloque organisé par l’Ecole nationale des chartes, le Centre d’études supérieures de la Renaissance (CESR) de Tours, la Bibliothèque Sainte-Geneviève et la Maison d’Érasme à Anderlecht (Bruxelles). Parallèlement au colloque “Passeurs de textes”, deux bibliothèques présentent une exposition en rapport avec le thème de ces journées d'études. Ce coffret regroupe les deux livres parus à l’occasion de ces manifestations à la Maison d'Erasme et à la Bibliothèque Sainte-Geneviève. Le premier est une nouvelle biographie de l’imprimeur Thierry Martens d’Alost rédigée par Renaud Adam et Alexandre Vanautgaerden, le second présente des témoins exceptionnels de la Bibliothèque Sainte-Geneviève d’une activité typographique qui s’étend sur plus d’un siècle (du XVe s. à la fin du XVIe) dans une géographie délibérément européenne. Ces deux livres offrent un panorama inédit des pratiques de l’écrit à l’âge de la Renaissance et renouvelle l’image que nous avions de l’imprimeur humaniste. ********* Laboratoire italien, n°8, 2008 La revue Laboratoire italien est une revue annuelle (parution en novembre) et bilingue (français/italien), publiée avec la collaboration de l’UMR Triangle, et du Dipartimento di Scienze Giuridiche de l’université de Trente. Le n ° 8 : Géographie et politique au début de l’âge moderne , sous la dir. de Paolo Carta et Romain Descendre, cf.http://triangle.ens-lsh.fr/spip.php?article216 Ce numéro de Laboratoire italien est publié avec le concours des programmes de recherche "Democrazia e società civile dal XVI al XX secolo" (MIUR-PRIN 2005), "Naissance, formes et développements d’une pensée de la guerre, des guerres d’Italie à la paix de Westphalie (1494-1648)" (ANR), et de l’Institut universitaire de France. VIII. QUOTA SOCIALE 2009 53 Il Direttivo invita cortesemente i soci che non avessero ancora provveduto al rinnovo della loro iscrizione al Gruppo per il 2009 ad effettuare il versamento sul Conto Corrente Postale Conto Corrente Postale n. 87003646 intestato a : Concetta CAVALLINI Via Mario Pagano 28 70123 BARI - Italie Pour s’inscrire ou renouveler l’adhésion au Gruppo pour l’année 2009 le numéro de compte courant postal à l’ordre duquel le montant de 40 doit être libellé est le suivant: CCP n. 87003646 au nom de: Concetta CAVALLINI Via Mario Pagano 28 70123 BARI - Italie BIC : BPPIITRRXXX IBAN: IT-32-M-07601-04000-000087003646. Vous pouvez aussi envoyer un chèque français de 40 à l’adresse de la Trésorière. Pour tout renseignement concernant les modalités d’inscription au Gruppo veuillez contacter la Trésorière : [email protected] LARA Lara, 12 maggio 2009 E’ con immenso piacere che annuncio la nascita della mia seconda bambina, Lara, avvenuta martedì 12 maggio 2009. Monia Mezzetti 54 PUBBLICAZIONI DEL GRUPPO Ronsard e l’Italia. Ronsard in Italia, Atti del 1° Convegno del Gruppo di studio sul Cinquecento francese, Gargnano, 16-18 ottobre 1986, Fasano, Schena, 1988, 244 pp. Montaigne e l’Italia, Atti del Convegno Internazionale di Studi di Milano-Lecco, 26-30 ottobre 1988, MoncalieriGenève, CIRVI-Slatkine, 1991, 654 pp. La scoperta dell’America e le lettere francesi, a cura di Enea Balmas, Milano, Cisalpino, 1992, 294 pp. Dalla tragedia rinascimentale alla tragicommedia barocca. Esperienze teatrali a confronto in Italia e in Francia, Atti del Convegno Internazionale di Studio, Verona-Mantova, 9-12 ottobre 1991, a cura di Elio Mosele, Fasano, Schena, 1993, 428 pp. Ferrara e la Francia. Dagli Atti del Convegno di Studi Alla Corte degli Estensi. Filosofia, arte e cultura a Ferrara nei secoli XV e XVI, in collaborazione con l’Università di Ferrara, Ferrara, 5-7 marzo 1992, a cura di Paolo Carile e Rosanna Gorris, Ferrara, Università degli Studi, 1994, 118 pp. Il romanzo nella Francia del Rinascimento: dall’eredità medievale all’“Astrea”, Atti del Convegno Internazionale di Studi, Gargnano, 7-9 ottobre 1993, Fasano, Schena, 1996, 272 pp. Scritture dell’impegno dal Rinascimento all’età barocca, Atti del Convegno Internazionale di Studio, Gargnano, 11-13 ottobre 1994, Fasano, Schena, 1997, 232 pp. La Commedia dell’Arte tra Cinque e Seicento in Francia e in Europa, Atti del Convegno Internazionale di Studi, Verona-Vicenza, 19-21 ottobre 1995, a cura di Elio Mosele, Fasano, Schena, 1997, 376 pp. Riflessioni teoriche e trattati di poetica tra Francia e Italia nel Cinquecento. Atti del Convegno Internazionale di Malcesine, 22-24 maggio 1997, Fasano, Schena, 1999, 256 pp. Il principe e il potere. Il discorso politico e letterario nella Francia del Cinquecento, Atti del Convegno Internazionale di Studio, Verona, 18-20 maggio 2000, a cura di Elio Mosele, Fasano, Schena, 2002, 240 pp. Macrocosmo-Microcosmo. Scrivere e pensare il mondo nel Cinquecento tra Italia e Francia, Atti del Convegno Internazionale di Studio, Verona, 23-25 maggio 2002, a cura di Rosanna Gorris Camos, Fasano, Schena, 2004, 304 pp. Les montagnes de l’esprit: imaginaire et histoire de la montagne à la Renaissance, Actes du Colloque International de Saint-Vincent (Vallée d’Aoste), les 22-23 novembre 2002, réunis par Rosanna Gorris Camos, Aoste, Musumeci, 2005, 360 pp. « Il Segretario è come un angelo ». Trattati, raccolte, epistolari, vite paradigmatiche, ovvero come essere un buon segretario nel Rinascimento, Atti del XIV Convegno del Gruppo di studio sul Cinquecento francese a cura di Rosanna Gorris, con la collaborazione di S. Arena e L. Colombo, Fasano, Schena, 2008, 321 pp. L’auteur à la Renaissance, Atti del Convegno internazionale di Verona, 20-23 maggio 2004, a cura di Rosanna Gorris Camos e AlexandreVanautgaerden, Turnhout, Brepols, 2009, 650 pp. Serie “Quaderni bibliografici”: 55 Edizioni cinquecentesche di Pierre de Ronsard nelle Biblioteche italiane. Ricerca coordinata da Enea Balmas, Fasano, Schena, 1993, 236 pp. Edizioni seicentesche di Pierre de Ronsard nelle Biblioteche italiane. Ricerca coordinata da Enea Balmas, Fasano, Schena, 1996, 226 pp. Catalogo delle edizioni di Vittorio Baldini, a cura di Rosanna Gorris Camos (in preparazione). 56 Bollettino d’informazione a cura di Rosanna Gorris Camos (direzione e coordinazione scientifica) [email protected] Riccardo Benedettini (rassegna pubblicazioni) [email protected] Anna Bettoni (rassegna convegni) [email protected] Magda Campanini [email protected] Concetta Cavallini (rassegna convegni, recensioni) [email protected] Laura Colombo (correzione bozze) [email protected] Valerio Cordiner (recensioni) [email protected] Ande rson Magalhaes (bibliografia convegno, recensioni) [email protected] Mariangela Miotti [email protected] Massimo Rizzardini webmaster [email protected] Daniele Speziari (recensioni) [email protected] Alexandre Vanautgaerden [email protected] 57 Il Bollettino viene inviato gratuitamente ai Soci del “Gruppo di Studio sul Cinquecento Francese”, agli amici Cinquecentisti nonché a tutti coloro che ne facciano richiesta. Informazioni e richieste: Prof. Rosanna Gorris Camos “Gruppo di Studio sul Cinquecento Francese” Dipartimento di Romanistica Facoltà di Lingue e Letterature Straniere Università di Verona Lungadige Porta Vittoria 41 37129 VERONA mailto: [email protected] 58