comunità - Parrocchia San Giorgio ~ Pozzomaggiore

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comunità - Parrocchia San Giorgio ~ Pozzomaggiore
comunità
Gennaio 2016 ~ Anno XIX n° 1 (209)
Foglio d'informazione della Parrocchia san Giorgio Martire di Pozzomaggiore
La
solennità
dell'Epifania
ci
parla mediante il ricordo di alcuni uomini, i magi venuti dall'Oriente, i quali, giunti da lontano
fino a Betlemme seguendo la luce della stella, hanno trovato Gesù nato da poco.
In questi uomini vediamo rappresentati tutti coloro che, da
qualunque luogo e in qualunque tempo, sono andati da
Gesù e lo hanno trovato e gli hanno offerto il dono della
loro fede, sia nelle generazioni passate, sia nella nostra, sia
in quelle future.
Quei magi venuti dall'oriente simboleggiano i figli e le fi-
glie di tutti i popoli
della terra, che adorano Dio nel mistero della sua
incarnazione, cioè nel suo amore inscrutabile verso l'uomo per il quale il Verbo Eterno si è fatto carne ed è nato
dalla Vergine Maria.
Di tutti questi uomini ci parla la solennità dell'Epifania
del Signore, che si celebra dappertutto: in ogni luogo
della terra, in ogni cuore umano, in cui la luce interna
della fede conduce a Cristo.
Da un pensiero di Giovanni Paolo II
(Angelus 6 gennaio 1980)
La famiglia di Gesù,
modello per le nostre famiglie
Abbiamo da pochi giorni celebrato la festa
della Santa famiglia di Nazareth, e questa
festa ci fa entrare nella vita della famiglia
di Gesù, come se il Padre non volesse fare
emergere la sola figura del Suo Figlio, ma
accanto pone in evidenza la Sua Mamma,
quotidianità era intrisa di fede, anzi era la
nel silenzio della famiglia una vita
Maria, e Giuseppe, lo sposo di lei. E così ci è
grande ricchezza della casa. Essendo
normale, ma crescendo in grazia e spirito,
dato di assistere ad un tratto della storia di
poveri non c'era posto per le tante
fino al momento in cui dovette dare un
questa famiglia unica per ciò che era,
distrazioni che vi sono oggi, in cui ci si
taglio netto ed iniziare la missione che il
irripetibile, per quanto rappresentava: una
preoccupa troppo, e a volte solo, della
Padre gli aveva affidato: una missione che
famiglia apparentemente come tutte le
forma fisica, della salute, del benessere
lo porterà alla morte e alla resurrezione,
altre, come le nostre famiglie, ma unica per
generale, magari sognando un futuro 'da
facendo di noi, da un popolo senza domani
quanto era chiamata a realizzare:
favola'. Nelle nostre famiglie, in cui
ad un popolo chiamato a seguirlo nella
collaborare alla missione tra noi del Figlio
regnava la fede, la domanda fondamentale
santità e nella gioia. Guardando alla
di Dio, Gesù. E cosi Gesù, il Dio fatto uomo,
della mamma era: 'Che vorrà il Signore da
Famiglia umana di Gesù, credo sia ora che
ci dà un esempio di figlio, all'interno della
te?'. Gesù, a 12 anni, in visita a
le nostre famiglie tornino ad essere
sua famiglia, per diventare modello per
Gerusalemme per la Pasqua, manifesta la
'piccole chiese domestiche', in cui
tutte le famiglie, di generazione in
sua prima consapevolezza riguardo alla sua
imparare a vivere, camminando alla Luce
generazione. Una vita semplice, quella di
vocazione personale e così manifesta ai
del Vangelo, come sola guida sicura, in un
Gesù, Maria e Giuseppe, che tanto
suoi genitori ciò che è la Missione che il
mondo che ha perso lo sguardo sul
assomiglia alle nostre. Maria è la mamma,
Padre celeste gli ha affidato. Non ebbe
trascendente. Una guida da insegnare e
come le nostre mamme, attenta e vigile,
fretta nel presentarsi come Messia. Visse
testimoniare ad ogni bimbo che nasce.
avrà educato il figlio al
Credetemi non c'è dono
vero senso della vita,
più bello e salutare, che
che è compiere la
una famiglia possa fare
missione che il Padre gli
alle nuove generazioni: che
aveva affidato,
creare un ambiente in cui
inviandolo tra di noi. Un
regni Dio ed una vera
atteggiamento simile a
educazione alla santità. Se è
quello di tanti genitori
vero che la famiglia, con la
cristiani che, non solo
vita, è il bene grande che
danno la vita ai figli,
Dio ha riservato per noi,
badando alla loro
occorre davvero sentire
crescita fisica e
questa missione, imitando
culturale, ma cercano di
Maria e Giuseppe a
formarli, affinché
Nazareth. Ricordiamoci
sappiano comprendere e
sempre che una santa
seguire la vocazione per cui
famiglia è il vero sostegno
Dio li ha affidati loro.
della società. Senza la
Ricordo la mia famiglia,
famiglia una società
in cui dominava sovrana
diventa come un vivere
l'educazione fin da
senza il bello dell'essere
piccoli a crescere come
accolti e amati.
figli di Dio. La
Bartolomé Esteban Murillo, Sagrada Familia del pajarito, 1 650 circa, Madrid, Museo del Prado
CHIESA
2
Il personaggio
Policarpo, un
vescovo nell'arena
E' vero che Policarpo non ha tremato quando
hanno liberato i leoni contro di Lui? E' vero che
non ha avuto paura quando l'hanno messo sul
rogo e hanno appiccato il fuoco? Ed è vero che i
leoni si sono rifiutati di divorarlo e che le
fiamme non l'hanno bruciato?
Si racconta anche che quando il confector – colui che uccide i feriti – gli ha inflitto una coltellata, il suo sangue ha inondato il rogo fino a
spegnere il fuoco, ma è vero?
Da quando Policarpo, vescovo di Smirne,
una città della Turchia, è morto, i cristiani
raccontano così tante cose stupefacenti su
questo martire che alcuni stentano a crederci.
Di sicuro se i leoni non l'hanno divorato è
perché non avevano più fame o erano
troppo stanchi!, pensano alcuni... Se il fuoco non ha consumato il suo corpo è perché
una folata di vento ha allontanato le
fiamme... ma la cosa più stupefacente non
sono questi racconti, è il fatto che quest'uomo, anche molto anziano e debole,
credeva così profondamente in Gesù che
non ha avuto paura di affrontare la morte,
e per di più una morte violenta. Eppure
avrebbe potuto facilmente evitarla! Durante il processo, svoltosi nell'arena dove
di solito si tengono le corse dei carri, il governatore della città, Quadrato, gli ha
chiesto: “Giura sulla vita di Cesare e sarai
salvo!”. Ma Policarpo si è rifiutato e ha
detto davanti all'assemblea del popolo: “Io
sono cristiano: se vuoi che ti insegni la
dottrina del cristianesimo, dammi un
giorno di tempo...”. Quadrato non ha risposto e ha fatto liberare i leoni. In qualità
di Proconsole, deve far rispettare la religione dell'impero romano, quella del suo
superiore Antonino: l'imperatore deve essere adorato come un dio, cosa che i seguaci di Gesù Cristo rifiutano.
Il Vescovo Policarpo non cerca il martirio,
si era persino rifugiato in una casa nei
dintorni di Smirne per non farsi catturare.
Ma uno schiavo ha confessato, sotto tortura, dove si nascondeva. A quel punto,
quando i soldati sono venuti a prenderlo,
non si è sottratto e ha testimoniato la sua
fede davanti a tutta la città.
Da allora i cristiani di Smirne recitano la
preghiera che Policarpo ha pronunciato
prima di morire: “Signore, Dio onnipotente,
Padre di Gesù Cristo, il tuo Figlio prediletto, Dio
di tutta la creazione e degli uomini giusti che
vivono alla tua presenza, ti ringrazio perché mi
ritieni degno di morire come tuo Figlio. Dio vero
e veritiero, ti lodo per ogni cosa, ti benedico e ti
rendo gloria”.
parrocchiadipozzomaggiore.it
La Parola del Papa Francesco
Punti irrinunciabili per
educare
Il dodecalogo della
comunicazione sui passi della
famiglia. O, detto in altri
termini, visto che la famiglia è
la prima scuola di
comunicazione, i valori che
stanno alla base del
“raccontare” e del “raccontarsi” prendono
origine dalle mura domestiche. E, quanto
più la qualità delle comunicazioni tra la
coppia, e poi tra i genitori e figli, è segnata
dalla trasmissione di ciò che conta
davvero, tanto più sarà facile adottare una
comunicazione efficace anche fuori dalla
porta di casa, sul piano sociale. Ecco il
senso del messaggio di papa Francesco per
la 49a Giornata mondiale delle comunicazioni
sociali, celebrata lo scorso 17 maggio.
Il primo valore è quello dell'accoglienza e
si radica addirittura ben prima della
nascita, in quel dialogo silenzioso ma
eloquente tra la mamma e il nascituro. “Il
grembo che ci ospita è la prima scuola di
comunicazione, fatta di ascolto e di
contatto corporeo”. Una scuola naturale,
dove la comunicazione è modulata sulla
verità e sulla tenerezza.
Il secondo valore, è quello della
differenza. In famiglia impariamo a
convivere con diversità di generi e di
generazioni, nella reciprocità e nella
complementarietà. Le parole della mamma
sono diverse, per toni e contenuti, da
quelle del papà. Ma il bambino, ancora
prima di coglierne il senso, impara a
distinguere le sfumature, le modalità di
approccio, la varietà. Poi, arriva il
momento di capire anche con l'intelletto
oltre che con il cuore, e qui lo strumento
indispensabile – e siamo al terzo valore – è
la lingua materna, quella dei nostri
antenati. E' proprio grazie alla parola che
possiamo scoprire la ricchezza che
abbiamo ricevuto e cominciare a
trasmettere ciò che abbiamo
dentro. Questa capacità di
socializzare – ecco il quarto
valore – innesca “un circolo
virtuoso, il cuore della capacità
della famiglia di comunicare e
comunicarsi”. Ricordare chi ci
ha preceduto permette di
scoprire un altro valore della
comunicazione – e siamo al
quinto momento – cioè la necessità di
educare alla preghiera, cioè quella
dimensione religiosa della comunicazione
che, nella luce della fede, diventa dono e
offerta. Dalla preghiera nasce un altro
momento essenziale, la capacità di
abbracciarsi, sostenersi, accompagnarsi
che potremmo definire educazione alla
solidarietà (il sesto valore), che è scoperta
e costruzione di prossimità. Proprio
dall'abitudine di ridurre le distanze, di
venirsi vicendevolmente incontro, nasce la
capacità di comunicare gratitudine
(settimo valore) e fraternità (ottavo
valore). E chi sa mostrarsi grato per la
propria condizione e vede nell'altro un
fratello, saprà anche aprire le porte di casa
e andare verso l'altro con generosità
(siamo al punto nove). La scoperta di ciò
che ci circonda, contribuisce anche a
scoprire i limiti propri e altrui. Non esiste
la famiglia perfetta, ma non bisogna aver
paura della imperfezione e neppure dei
conflitti. Ecco perché altri spunti educativi
irrinunciabili della comunicazione in
famiglia sono quelli del perdono e
dell'ascolto degli altri e siamo al decimo e
undicesimo valore - . E infine, in un mondo
dove così spesso si maledice, si parla male,
si semina zizzania, e in cui
l'incomprensione sfocia sempre più spesso
nella disgregazione familiare, i genitori
devono ricordarsi di spiegare che la
comunicazione deve essere anche
benedizione, l'unica strategia per spezzare
la spirale del male, per testimoniare che il
bene è sempre possibile.
Gli APPUNTAMENTI di Gennaio
1 venerdì
3 domenica
6 mercoledì
1 0 domenica
1 4 giovedì
1 5 venerdì
1 6 Sabato
1 7 domenica
20 mercoledì
21 giovedì
1 8-25 gennaio
25 lunedì
28 giovedì
31 domenica
Maria Madre di Dio: Messe ore 1 0,30 e 1 7. 49a Giornata mondiale della Pace
Sante Messe ore 1 0,30 e 1 7
Epifania del Signore: S. Messe ore 1 0,30 e 1 7. Giornata dell'infanzia missionaria
Battesimo di Gesù: Messe ore 1 0,30 e 1 7 (in Convento)
inizio triduo Sant’Antonio Abate ore 1 7
san Mauro Abate
Sant’Antonio Abate: ore 1 7 Vespri, Messa e benedizione del fuoco
Sant’Antonio Abate: ore 1 7 S. Messa e benedizione degli animali domestici
1 02ª Giornata del migrante e del rifugiato
San Sebastiano
Sant’Agnese
Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani
ore 1 9: Preghiera alla Madonna di Medjugorje
San Tommaso D’Aquino
San Giovanni Bosco: ore 1 0,30 Santa Messa. 63ª Giornata dei malati di lebbra
CHIESA
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Passare attraverso Gesù per
raggiungere la salvezza
Il Giubileo è comunemente detto Anno
Santo sia per la sua sacralità sia perché ha
come fine la santificazione dei fedeli.
E' un anno che ha al suo centro l'incontro
con la misericordia di Dio, la conversione, la
remissione dei peccati, l'inizio di una vita
nuova. Questo evento della vita della Chiesa
si esprime attraverso numerosi segni e momenti, tre dei quali si possono considerare
fondanti e si sono mantenuti nei secoli: Il
pellegrinaggio, il passaggio attraverso la
Porta Santa, l'Indulgenza plenaria.
Il tema del Pellegrinaggio, che corre già
lungo l'Antico Testamento, è presente nel
Nuovo Testamento e vede Gesù stesso come
protagonista, da quando dodicenne si reca
al Tempio di Gerusalemme in occasione del
Pellegrinaggio di Pasqua.
Un altro pellegrinaggio, nel corso del quale
il Signore guarisce un uomo malato di 38
anni, a cui, incontrandolo poco dopo nel
Tempio, rivolge queste parole: “Ecco, sei
guarito! Non peccare più, perché non ti
accada qualcosa di peggio”.
Parole simili a quelle rivolte all'adultera,
“va' e d'ora in poi non peccare più”, che
indicano come il miracolo compiuto sia
anche un gesto di perdono. Pellegrinaggio,
conversione e perdono già nella Chiesa primitiva sono interconnessi.
La meta del camminare diventa il vero
Tempio, Cristo stesso, il cammino è quello
del discepolo che ha come obiettivo l'imitazione del Maestro, fino a poter affermare
come San Paolo “non sono più io che vivo,
ma Cristo che vive in me”.
Anche la Porta Santa ha un significato cristologico. Gesù si definisce “porta”: “In verità, in verità io vi dico: io sono la porta
delle pecore. Tutti coloro che sono venuti
prima di me, sono ladri e briganti; ma le
pecore non li hanno ascoltati. Io sono la
porta: se uno entra attraverso di me, sarà
salvato”.
Anche in questo Giubileo i fedeli sono chiamati a incontrare il Signore compiendo un
pellegrinaggio, a Roma o nei luoghi stabiliti
– Santuari, cattedrali, cappelle delle carceri... - quindi a passare attraverso una Porta
santa. E a gustare la misericordia del Signore, l'abbraccio del Padre, attraverso quel
“grande perdono” che è il dono
dell'Indulgenza plenaria.
L'Indulgenza è la remissione dinanzi a Dio
della pena temporale per i peccati, già rimessi nella colpa. L'Indulgenza è plenaria
quando distrugge definitivamente qualsiasi
residuo della conseguenza del peccato.
L'indulgenza si può ricevere per se stessi e
per i cari defunti.
3
Precisazioni...
A seguito delle continue richieste di
informazione, da parte dei parrocchiani,
circa la proprietà del Salone di Santa Croce,
credo opportuno ribadire che la Parrocchia
San Giorgio è l'unica proprietaria del bene.
Il 3 dicembre 2013, data la necessità di
alcuni importanti lavori, io Parroco-Pro
tempore ho stipulato un contratto con la
vecchia amministrazione per un “Comodato
d'uso” di 20 anni. L'amministrazione, guidata da Tonino Pischedda, ha investito circa
230 mila euro (soldi della Regione) per realizzare un'opera bella e funzionale, che sarà
anche orgoglio di tutto il paese. Per questi
20 anni la nuova “sala Convegni” potrà essere utilizzata sia dal Comune che dalla
Parrocchia per loro iniziative.
Comunque, per maggior chiarezza riporto
quanto scritto nell'articolo 4 del contratto:
«Il Comune (Comodatario) è tenuto a custodire e conservare il bene con la diligenza
del buon padre di famiglia, e potrà concedere a terzi il godimento del medesimo, previo consenso da esprimersi esclusivamente
in forma scritta della parrocchia. La
Parrocchia (Comodante) potrà utilizzare la
“sala Convegni” ogni qualvolta lo ritenga
necessario, senza che il Comune possa
opporre eccezione alcuna».
Trascorsi i venti anni, il 3 dicembre 2033, il
bene rientrerà nell'esclusiva disponibilità
della parrocchia.
P. Quintino
GIUBILEO STRAORDINARIO
DELLA MISERICORDIA
Calendario delle iniziative del mese di Gennaio
Roma
VENERDI’ 1
SOLENNI TÀ DI MARIA SS MADRE DI
DIO
Giornata mondiale per la pace
Apertura della porta santa della
Basilica di Santa Maria Maggiore
MARTEDI’ 19 - GIOVEDI’ 21
GIUBILEO degli operatori dei
pellegrinaggi
LUNEDI’ 25
FESTA DELLA CONVERSIONE DI
SAN PAOLO
- Celebrazione ecumenica nella
Basilica di San Paolo fuori le mura
Diocesi
Parrocchia
VENERDI’ 8
SABATO 9
DOMENICA 10
LUNEDI’ 11
Macomer, h 1 8 incontro catechisti
Sedilo, h 1 6 Santa Messa al Santuario
di San Costantino
LUNEDI’ 18
Macomer, h 1 6 4° incontro formativo
Volontari Caritas Parrocchiali
MARTEDI’ 19
h 1 0 liturgia penitenziale elementari
h 1 7,30 liturgia penitenziale medie
MERCOLEDI’ 20
h 1 7,30 liturgia penitenziale
LUNEDI’ 25
h 1 9 Preghiera Medjugorie
Scano M., h 1 6 4° incontro formativo
Volontari Caritas Parrocchiali
DOMENICA 31 : Festa San Giovanni
VENERDI’ 22
Tutti i giovedì
Alghero, h 1 6 3° incontro di Rete
Caritas Parrocchiali
Bosco: GIUBILEO RAGAZZI
vespri, santa Messa e coroncina alla
Divina Misericordia
CHIESA
4
distribuzione gratuita
Nell'anno 2015 appena trascorso...
- si sono addormentati nel Signore 46
nostri fratelli
Rassu Pietruccia, Carboni Piero, Biosa
Maria, Cuccuru Costantino, Murgia
Giovannina, Leoni Giuseppe, Mannu
Salvatore, Manca Giovanna Antonia,
Nuvoli Domenico, Piga Pasqua, Deiana
Isabella, Cossa Giovanna Angela, Cambule
Nicolò, Solinas Costantina, Oppes
Sebastiana, Alasia Lidia, Cazzari Luigino,
Manca Antonio Francesco, Corongiu
Raimondo, Posadino Giovanni, Corongiu
Maria Luigia, Pala Gionmaria, Ortu Paolina,
Carboni Antonio, Pontis Martino, Cuccuru
Giovanni, Ghiardelli Teodora, Solinas
Maria Pasqua, Piredda Giovanna Antonia,
Oppes Raimondo, Saccu Vincenza, Serra
Giovanni Maria, Masia Costantina, Fara
Salvatorica, Foddanu Pietrino, Battarino
Maria, Cappai Pietro, Cuccuru Pietrina,
Carrus Franco, Ortu Costantino, Calaresu
Mario, Saccu Giovanni Maria, Cuccuru
Salvatore, Fonnesu Maddalena, Piu Pietro
Paolo, Pais Giovanna Maria.
- hanno ricevuto il Sacramento del
matrimonio 7 coppie
Ezzis Pier Giorgio – Bitti Pietrina
Pezzullo Giuseppe – Matta Giuseppina
Manai Michele – Ara Erica
Contini Sandro Antioco – Cannaos Erica
Occhiati Vincenzo – Casule Stefania
Crisponi Salvatorangelo – Lai Maria Paola
Piano Simone – Calaresu Laura
- hanno ricevuto il Sacramento della
Cresima 16 adolescenti
Cossu Paola, Fadda Sara, Serra Maria, Piu
Pietro, Pira Antonietta Angela, Carta
Stefano, Virdis Silvia, Saiu Francesca, Cossu
Rachele, Cazzari Manuel, Cossu
Marco, Nughes Asia Maria, Meloni
Gaia Paola, Devino Martina, De
Marco Swami, Mulas Daniele.
- hanno ricevuto la prima
Comunione 20 fanciulli
Saiu Daniele, Mette Roberta,
Carboni Alessandro, Cossu
Emanuele, Cappai Giampaolo, Carta
Alessandro, Oppes Samuele, Masala
Marta, Manca Federica, Rosas Gaia,
Viganò Antonio, Casule Andrea,
Dore Valerio, Fara Nicole, Angius
Marta, Manca Enrico, Cherchi
Alessandra, Cugusi Matteo, Manca
Antonio, Baldinu Alessandro.
- sono stati battezzati 12 bambini
Stoccoro Tommaso, Bardinu
Stefano, Pitzolu Chiara, Masia Carol
Giovanna, Pezzullo Tommaso,
Cugusi Serena Edvige, Sulas Giorgia,
Cossu Marco, Oppes Salvatore, Piu
Marica, Oppes Salvatore, Castagna
Adele.
Ama, rispetta e valorizza tuo figlio
Pensieri pedagogici riservati ai genitori (suggeriti da don Bosco)
8. Sii coerente con tuo figlio
Non hai il diritto di esigere da tuo figlio atteggiamenti che tu stesso non vivi.
Chi non è responsabile non può esigere responsabilità. Chi non è onesto non ha il diritto
di esigere onestà. Chi non rispetta non può esigere rispetto. E così via.
A volte sei rigoroso e persino grossolano con tuo figlio perché vuoi nascondere la tua
debolezza o camuffare la mancanza di solidi argomenti. E allora, pensi che, in questi casi,
basti alzare il tono di voce.
Tuo figlio osserva tutto ciò. Forse ti conosce meglio di quanto tu non conosca lui...
Ti osserva, sai? E a volte, in cuor suo, ti compatisce. Forse, ti disprezza persino!
“L'insegnamento più efficace è fare ciò che ordiniamo agli altri” (don Bosco)
Vita oratoriana
In questo mese di Dicembre la vita oratoriana non ha avuto particolari momenti in
quanto siamo stati tutti impegnati nella
preparazione al Santo Natale, sia a livello
materiale, preparando l'albero di Natale e
un piccolo presepe, ma soprattutto a livello
spirituale. Infatti siamo stati coinvolti nella
partecipazione alla Novena in tutti i nove
giorni. E' stato molto bello ritrovarci assieme, grandi e piccoli, e respirare quel
clima particolare che solo la Novena del
Natale sa dare. Abbiamo potuto soprattutto
riflettere sui diritti dei bambini, quali: diritto al cibo, all'acqua, allo studio, alla
cittadinanza, all'istruzione, alla salute, al
tempo libero e al gioco. E come, purtroppo,
in tanti posti questi diritti non possono
essere esercitati per vari motivi. Questo ci
ha fatto capire come solo il Vangelo di Gesù ci libera veramente da tante oppressioni
e da tante ingiustizie, e noi ci riteniamo
veramente fortunati, e dobbiamo saper
sempre ringraziare il Signore di quanto ci
ha concesso contrariamente a tanti altri
bambini. Queste riflessioni ci hanno spinto
a compiere un atto di solidarietà molto
concreto: ci siamo impegnati a sostenere i
lavori di ristrutturazione della scuola elementare di Sanipoondi, un villaggio di
circa 1000 abitanti nello stato del Tamil
Nanu, nel sud-est dell'India. Tramite padre
Esron abbiamo inviato 3000 euro a padre
J.W. Santhiyagu, suo confratello e missionario nella parrocchia di st. Antonio, che
ha in gestione la scuola. La gente del
villaggio è molto povera e l'istruzione è
arrivata lì solo 15 anni fa. L'edificio scolastico è oggi gravemente rovinato, tant'è
che vi piove all'interno.
Vogliamo aiutare i ragazzi come noi ad
avere una scuola un po' più accogliente,
perché possano avere il diritto alla istruzione, diritto fondamentale per la crescita
umana e sociale. Abbiamo messo i nostri
soldini con generosità ed entusiasmo con
la consapevolezza di fare veramente
un'opera tanto necessaria a questi nostri
fratelli meno fortunati di noi.