PIANO DELL`OFFERTA FORMATIVA - Comune di Trieste

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PIANO DELL`OFFERTA FORMATIVA - Comune di Trieste
PIANO DELL’OFFERTA
FORMATIVA
Scuola dell’Infanzia
“Mille Bimbi”
Adottato dal Consiglio della Scuola nella seduta d.d. 31/10/14
Anno Scolastico 2014-2015
INDICE
IL PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA
Pag.
3
INTRODUZIONE
Pag.
13
STRUTTURAZIONE DEGLI SPAZI
Pag.
16
LE ATTIVITA'
Pag.
17
LA MAGIA DELLE STAGIONI
Pag.
18
LA CONTINUITA'
Pag.
20
LE FESTE DELLA SCUOLA
Pag.
21
ACCOGLIENZA E INSERIMENTO
Pag.
22
CITTADINANZA
Pag.
23
PERCORSO DIDATTICO D'INTERSEZIONE PER FASCE D'ETA'
OMOGENEE
Pag.
24
FESTEGGIAMO IL COMPLEANNO
Pag.
25
PROGETTO AGGREGAZIONE SCUOLA FAMIGLIA: “1000 BIMBI
SULLA NEVE”
Pag.
26
PROGETTO EDUCAZIONE STRADALE
Pag.
27
PROGETTO DI INTEGRAZIONE E DIVERSITA'
Pag.
28
PROGETTO DI INTERCULTURA
Pag.
29
PROGETTO IMPARIAMO L'INGLESE – IMPARIAMO IL TEDESCO Pag.
30
EDUCAZIONE ALLA RELIGIONE CATTOLICA
30
2
Pag.
IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
Un bambino può insegnare sempre tre cose ad un adulto:
a essere contento senza motivo,
a essere sempre occupato con qualche cosa,
e a pretendere con ogni sua forza quello che desidera.
Paulo Coelho, Monte Cinque, 1996
Il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) è la “carta d’identità” delle scuole che illustra le modalità
organizzative e la progettazione degli itinerari di apprendimento finalizzati allo sviluppo di tutte
le dimensioni della personalità di ciascun bambino*, facendo riferimento ai campi di esperienza
cioè ai diversi ambiti del fare e dell'agire:

Il sé e l’altro: le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme

Il corpo e il movimento: identità, autonomia, salute

Immagini, suoni, colori: gestualità, arte, musica, multimedialità

I discorsi e le parole: comunicazione, lingua, cultura

La conoscenza del mondo: ordine, misura, spazio, tempo, natura
cara
così come definiti nelle ”Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione” (M.I.U.R, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, settembre 2012).
Le scuole elaborano annualmente il P.O.F. che viene pubblicato on-line all'indirizzo:
www.triestescuolaonline.it
Riferimenti normativi
Oltre alle “Indicazioni Nazionali” ed al “Regolamento per le scuole dell'infanzia del Comune di
Trieste”, le scuole adottano come riferimento costante dell'azione educativa le linee normative
e pedagogiche de:

la "Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza", approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, lo strumento normativo interna3
zionale più importante e completo in materia di promozione e tutela dei diritti dell'infanzia;

la Legge 62/2000, “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e
all'istruzione”;

le “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri” (M.I.U.R., febbraio
2014);

Legge 104/1992 Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate e le “Linee guida sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità”
(M.I.U.R., agosto 2009);

la Legge 170/2010 i successivi Decreti attuativi (1/7/2011) e le “Linee guida per il diritto
allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento” (M.I.U.R.,
ottobre 2010).

gli “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” (M.I.U.R., dicembre 2012).
Le scuole dell'Infanzia del Comune di Trieste
Le scuole dell'infanzia comunali di Trieste sono paritarie, ossia scuole gestite dal Comune e che
rispondono ai criteri standard definiti dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.
Le scuole paritarie svolgono un servizio pubblico improntato ai principi costituzionali e sono
quindi aperte a tutti.
Il coordinamento pedagogico
Il coordinamento pedagogico è una struttura di tipo tecnico composta dai Funzionari direttivi
Coordinatori pedagogici con competenze organizzative e psico-pedagogiche. Sul territorio i
Coordinatori pedagogici coordinano trasversalmente i vari servizi educativi gestiti dal Comune,
attraverso forme aggregate ed integrate di strutture (Nidi d 'infanzia, Scuole dell'infanzia, Ricreatori, Servizi Integrativi Scolastici).
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Il coordinamento pedagogico sostiene la qualità delle proposte educative nei servizi; ha un ruolo
di promozione, sostegno, gestione, monitoraggio, verifica e valutazione del progetto educativo
dei servizi comunali, secondo principi di coerenza e continuità al fine della realizzazione del "sistema territoriale integrato", come previsto nelle linee e gli indirizzi generali esplicitati nel programma del Comune di Trieste, ente gestore dei servizi educativi.
Il Coordinamento pedagogico favorisce lo scambio ed il confronto all'interno della rete dei servizi coordinati e promuove le relazioni ed il clima interno dei gruppi di lavoro. Cura l'analisi dei
bisogni formativi e progetta percorsi formativi e sperimentazioni didattiche e lo scambio di
esperienze tra il personale.
Coordina, monitora l'azione educativa di tutto il personale assegnato attraverso la verifica dei
progetti trasversali con i servizi educativi, socio-sanitari, scolastici e culturali del territorio e le
convenzioni attivate nel territorio.
La struttura del coordinamento pedagogico e la figura del coordinatore sono elementi essenziali
per la costruzione di un sistema integrato dei servizi per l’infanzia che, rispondendo ai bisogni
dei bambini e delle loro famiglie, contribuisce al processo di crescita degli stessi servizi.
Coordinamento territoriale
Recentemente nell'ottica di valorizzare e sperimentare nuove forme di accoglienza, sostegno e
responsabilità nell'esperienza di crescita dei bambini e delle loro famiglie, insieme a tutti i soggetti che condividono questo percorso in un determinato territorio della città, si programma
l'attività di coordinamento pedagogico in Coordinamenti territoriali, rappresentati dai coordinatori pedagogici delle strutture educative appartenenti ai singoli territori della città.
Il progetto pedagogico
Le attività delle scuole si fondano su un progetto pedagogico elaborato avendo come riferimento le Indicazioni nazionali e le linee del programma pedagogico dei servizi educativi del Comune
di Trieste.
Già da alcuni anni è in corso una sperimentazione di progettualità territoriale intra-servizi comunali (asilo nido,scuole dell'infanzia, ricreatori, poli di aggregazione giovanile, Servizio Integrati5
vo Scolastico – S.I.S) al fine di promuovere e armonizzare al meglio le offerte educative e formative in un'ottica di continuità.
Finalità della scuola dell'infanzia
La scuola dell'infanzia contribuisce alla realizzazione del principio dell’uguaglianza delle opportunità e alla rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale (art. 3 della Costituzione).
Il bambino è sempre al centro dell'azione educativa e, compito della scuola dell’infanzia, è promuovere il suo sviluppo armonico e globale attraverso una metodologia basata sul gioco ed adeguata al livello di maturazione cognitiva, espressiva, affettiva e sociale:

creando uno spazio privilegiato per consolidare la propria personalità (maturazione dell’identità);

stimolando ad apprendere condotte che progressivamente lo conducano all’indipendenza (conquista dell’autonomia);

proponendo svariate esperienze: sensoriali, percettive, motorie e intellettive (acquisizione delle competenze);

organizzando un luogo di vita, di relazioni e di apprendimenti, in un ambiente accogliente
e motivante in cui si iniziano a conoscere le prime regole di convivenza collettiva (senso
della cittadinanza).
La scuola come percorso di accoglienza
Le scuole assicurano un percorso graduale di crescita globale nel bambino offrendo opportunità
di apprendimenti coerenti ai bisogni educativi, attraverso contesti e risposte relazionali ed educative personalizzate, in stretta collaborazione tra tutte le componenti della comunità educante.
Particolare attenzione viene data ai bambini in situazione di disabilità, di disagio e di svantaggio
sia con la costruzione di un percorso adeguato alle singole esigenze del bambino sia attraverso il
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lavoro di rete con i diversi servizi territoriali come l'Azienda per i Servizi Sanitari (Gruppo Violenza Minori e Gruppo Caronte) e le Unità Operative Territoriali.
Le scuole dell’infanzia comunali di Trieste, città multiculturale e sensibile da sempre ai temi della
convivenza tra persone di diverse culture, prevedono forme di accoglienza volte a favorire l’inclusione dei bambini con cittadinanza non italiana, nella ferma convinzione che accogliere significa valorizzare l'identità culturale di ciascuno ed è dunque sinonimo di calore, professionalità e
accuratezza.
Nelle scuole si attuano altresì percorsi strutturati di prevenzione dei disturbi di apprendimento
(D.S.A.) in riferimento alla Legge 170/2010 i successivi Decreti attuativi (1/7/2011) e le “Linee
guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimen to” (ottobre 2010).
Infine, uno dei principi che assicurano la coerenza tra le diverse esperienze di vita dei bambini è
quello della continuità educativa tra i vari cicli scolastici (nido d'infanzia, scuola dell'infanzia,
scuola primaria e Servizi Integrativi Scolastici) tenendo sempre in primo piano la necessità di
non frammentare i percorsi formativi.
Relazioni con le famiglie
Sempre più centrale all’interno dei servizi per l’infanzia e nei diversi contesti educativi appare la
relazione con le famiglie, in un'ottica di condivisione di responsabilità della crescita e dell'educazione di tutti i bambini.
Le scuole individuano gli obiettivi e le strategie relative alla partecipazione e alle modalità di rapporto con le famiglie, valorizzando la promozione, il sostegno e affiancamento della genitorialità.
In particolare, definiscono le modalità di comunicazione, di informazione e di confronto attraverso:

le giornate di “Open day” che per molte famiglie rappresentano il primo contatto diretto
con il mondo della scuola-

le riunioni di classe, in cui il personale educativo informa i genitori sulle attività dei bambini, illustra il progetto educativo e le iniziative collaterali (uscite didattiche, progetti specifici…);
7

i colloqui individuali;

l'assemblea dei genitori;

il Consiglio della Scuola composto dal coordinatore pedagogico e dai rappresentanti dei
genitori, del personale educativo e del personale d’appoggio.
Concessione in uso dei locali delle scuole dell’infanzia
Le famiglie dei bambini frequentanti possono richiedere l'uso in concessione gratuita dei locali
delle scuole dell’infanzia, se si costituiscono in Comitato o in Associazione, per realizzare attività
integrative alle funzioni dei servizi educativi comunali, organizzando momenti di socializzazione
e di attività ludica per bambini, nonché di aggregazione e confronto tra le famiglie.
Ampliamento dell'offerta formativa
Nell'ambito dell'autonomia delle singole scuole che annualmente curano il progetto educativo e
didattico, il coordinamento pedagogico ha ritenuto di ampliare l'offerta formativa sostenendo il
concetto di trasversalità attraverso la scelta di aderire ai bandi della Regione Friuli-Venezia Giulia:

Bando per il finanziamento degli interventi previsti nel Piano dell’Offerta Formativa delle
istituzioni scolastiche nel Friuli Venezia Giulia)

Bando per il finanziamento di interventi relativi all’Integrazione scolastica degli allievi
stranieri (laboratori a tema e presenza di mediatori culturali)

Bando per il finanziamento delle attività didattiche relative all’insegnamento delle Lingue
e Culture delle Minoranze Linguistiche Storiche valorizzare l’identità plurilinguistica e
pluriculturale della comunità presente nel territorio del Friuli Venezia Giulia
come orientamento verso quelle competenze generali che favoriscono un percorso di apprendimento armonico del bambino in una prospettiva di educazione permanente per tutto l'arco della vita, come indicato dalla “Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio”(dicembre 2006).
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Inoltre, per l'anno scolastico in corso le scuole aderiranno ad altri progetti in collaborazione a
soggetti esterni come:

inglese e tedesco (Unicum Centro Studi e Goethe Zentrum)

musica (Conservatorio di musica G. Tartini)

educazione alla mobilità (Corpo Polizia Municipale)

piscina (Triestina Nuoto)

progetto “aiuola della pace” (Commissione Pari Opportunità)

“Nati per leggere”

Interventi di promozione alla salute (Azienda per i Servizi Sanitari)

“Orto in condotta”
Modalità di organizzazione del contesto educativo
Il personale
Nel servizio opera (tratto dal “Regolamento per le scuole dell'infanzia del Comune di Trieste):

il coordinatore pedagogico

il personale educativo

il personale d’appoggio
Il coordinatore pedagogico svolge compiti di elaborazione, attuazione e verifica del progetto
educativo/organizzativo e gestionale della scuola. Coordina l’attività di tutto il personale assegnato ed è responsabile del buon funzionamento della scuola stessa, promuove una metodologia
di lavoro che privilegia il lavoro di gruppo e la collegialità, in modo da valorizzare l’apporto professionale di ciascun operatore.
Il personale educativo ha competenze pedagogiche, metodologico-didattiche, organizzativo-relazionali. Partecipa alla gestione sociale della scuola, cura rapporti stabili con le famiglie e con il
territorio; collabora alla stesura del Piano dell’Offerta Formativa.
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Ad ogni sezione (gruppo-sezione o “classe”) sono assegnati due insegnanti la cui turnazione
deve assicurare nell’arco della giornata il massimo della compresenza anche finalizzata alla realizzazione di specifici progetti didattici; attua una turnazione giornaliera secondo il principio della
pari responsabilità educativa. È previsto l’insegnante di religione cattolica per i bambini che si avvalgono di tale insegnamento.
Il personale d’appoggio contribuisce assieme al personale educativo alla costruzione di un corretto clima educativo all’interno della scuola e ad assicurare una situazione ambientale adeguata
alle esigenze ed ai bisogni dei bambini; è figura di riferimento nei vari momenti delle routines
quotidiane (entrata e uscita, alimentazione, igiene personale), e stimola i bambini alla conquista
dell’autonomia.
Svolge compiti di pulizia e riordino degli ambienti scolastici e delle aree esterne di pertinenza;
provvede alla somministrazione dei pasti; è di sostegno alle attività ed ai bisogni dei bambini.
Le “classi”
Gruppo–sezione (la tradizionale “classe”) rappresenta un modello organizzativo che favorisce il
raggiungimento degli obiettivi formativi attraverso il riconoscimento di punti di riferimento significativi come gli angoli strutturati e i laboratori. Le sezioni si rapportano tra loro in modo
aperto e flessibile, per consentire attività didattiche di intersezione per piccoli e grandi gruppi di
bambini provenienti dalle diverse sezioni.
La sezione è costituita da 25 bambini, ridotto a 20 in caso di presenza di bambini disabili con l'affiancamento di un insegnante di sostegno e la predisposizione di interventi individualizzati al fine
di favorirne in modo adeguato ed efficace la frequenza.
Spazi e tempi
Anche l’organizzazione degli spazi e dei tempi necessita di un pensiero pedagogico condiviso
dall’intera equipe scolastica.
In particolare:

lo spazio deve risultare accogliente, stimolante e funzionale
10

il tempo viene organizzato in routine quotidiane (l’accoglienza, la merenda, l’igiene personale, il gioco libero, il gioco strutturato…), rispettose dei ritmi del bambino che gli consentano di riconoscere i diversi momenti della giornata scolastica attraverso una distribuzione ordinata delle attività educative, valorizzando inoltre contesti flessibili e creativi
Mangiare a scuola
In tutte le scuole viene fornito il servizio di mensa scolastica che comprende una merenda di
metà mattina, il pranzo ed uno spuntino al pomeriggio.
Il menù, con caratteristiche stagionali, è stato elaborato dalla dietista dott.ssa Paola Fabbro e visionato dall'Azienda per i Servizi Sanitari. L'articolo 7 del Capitolato speciale d'appalto per il
servizio di fornitura pasti prevede l'utilizzo di “Prodotti alimentari, biologici, tipici, tradizionali, da
commercio equo e solidale, prodotti agricoli regionali.”
È possibile richiedere un menù diversificato (diete speciali) per le principali forme di intolleranze
alimentari. Inoltre si può richiedere la sostituzione di alcuni cibi per motivi etici-religiosi-culturali
e, per la gioia dei bambini, si possono festeggiare i compleanni a scuola, purché vengano consumati determinati alimenti autorizzati.
Come previsto dall'art.15 del Capitolato, è possibile isti-
tuire delle Commissioni mensa composte dai rappresentanti dei genitori quali organismi di controllo dei centri di produzione pasti.
Orari
Le scuole sono aperte dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle ore 17.00. L’accoglimento dei
bambini avviene, di norma, dalle ore 8.00 alle ore 9.00, con la possibilità, per le famiglie che ne
ravvisino la necessità, di un pre-accoglimento a partire dalle ore 7.30.
L’uscita è flessibile e, di norma, articolata in tre fasce orarie: alle ore 13.00, alle ore 14.30 e alle
ore 15.30, per rispondere alle esigenze delle/dei bambine/i e delle loro famiglie.
Il prolungamento dell’orario fino alle ore 17.00 viene assicurato alle famiglie che ne ravvisino la
necessità, garantendo la presenza di educatori in numero proporzionale a quello dei bambini
presenti.
Il servizio di scuola dell’infanzia al sabato viene garantito presso la scuola dell'Infanzia “Il Tempo
Magico” con orario antimeridiano senza erogazione del servizio di mensa.
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Calendario scolastico
Inizio anno scolastico per tutto il personale
lunedì 01 settembre 2014
Apertura all’utenza
lunedì 15 settembre 2014
Sospensione per festa del Santo Patrono
Sospensione per vacanze natalizie
Sospensione per carnevale e mercoledì delle
Ceneri
Sospensione per vacanze pasquali
lunedì 03 novembre 2014
dal 24 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015 compreso
dal 16 febbraio 2015 al 18 febbraio 2015 compreso
( Del. Regionale n.787 dd. 24 aprile 2014 )
dal 2 aprile 2015 al 7 aprile 2015 compreso
Sospensione per ponte 1°maggio
sabato 02 maggio 2015
Sospensione per ponte 2 giugno
lunedì 1 giugno 2015
Ultimo giorno di apertura all’utenza
sabato 27 giugno 2015
È prevista un'ulteriore sospensione il giorno 8 dicembre 2014 (festa dell'Immacolata
Concezione), in quanto festività nazionale.
a cura del Coordinamento Pedagogico
* Nel testo si trovano termini “bambino, bambini” si sollecita il lettore a considerare tale scelta semplicemente
una semplificazione di scrittura, mentre nell'azione educativa bisognerà considerare la persona nella sua peculiarità e specificità anche di genere.
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INTRODUZIONE
L’arrivo a scuola per i bambini/e è un momento importante e delicato che comporta dei
cambiamenti nella vita delle famiglie. Tutti coloro che operano nell’ambito della scuola
dell’infanzia “Mille bimbi” sentono quindi di doversi impegnare affinché si realizzi un clima
accogliente, sereno, ordinato, attento ai bisogni e alle potenzialità soggettive dei bambini e delle
famiglie, che segua nel contempo le Indicazioni di curricolo per la scuola dell’infanzia .
La scuola all’interno della propria autonomia didattica si articolerà attraverso i campi
d’esperienza (luoghi del fare e dell’agire del bambino) aiutandolo ad orientarsi nella molteplicità
e nella diversità degli stimoli e delle attività.
ANALISI DELLE RISORSE DISPONIBILI
La scuola accoglie 115 bambini suddivisi in 5 sezioni, eterogenee per età denominate:
sez. A. ROSA
sez. B. AZZURRA
sez. C. ARANCIO
sez. D. VERDE
sez. E. ROSSA
LA STRUTTURA E GLI SPAZI DI CUI DISPONE
L’edificio scolastico è una costruzione prefabbricata degli anni ‘70.
Dispone dei seguenti spazi interni:









5 aule
2 ampi corridoi utilizzati anche per attività motorie, espressive, aggreganti ecc.
2 gruppi di servizi igienici
1 sala da pranzo
1 cucina
1 spazio per giochi di movimento
1 saletta per attività in piccolo gruppo
1 ufficio di Direzione
1 stanzetta per incontri-riunioni tra operatori e genitori.
Gli spazi esterni sono costituiti da tre aree attrezzate per giochi di movimento.
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ORARIO DI FUNZIONAMENTO
La scuola funziona dal Lunedì al Venerdì dalle ore 07.30 alle ore 17.00 di norma sono
programmate 3 uscite:



ore 13.15 – 13.30
ore 14.30 – 14.45
ore 15.30 – 16 con la possibilità di permanere fino alle ore 17
IL PERSONALE
Il personale in servizio presso la scuola è composto da:







la coordinatrice pedagogica Valentina Nardi
8 insegnanti di ruolo di cui 1 a part-time,3 insegnanti incaricate (2 a tempo pieno, 1 a
copertura del part-time)
2 insegnanti di sostegno e un educatore della Cooperativa 2001
1 insegnante di religione cattolica
4 collaboratori socio-sanitari (2 part-time e 2 tempo pieno)
il personale incaricato per la mensa della ditta C.I.R. FOOD
le addette alle pulizie della ditta Ideal Service
L’insegnante di religione cattolica, è presente tutta la giornata del giovedì dalle ore 9 alle 14 e il
venerdì ore 9 alle 12.
Le insegnanti attuano un orario didattico di cinque ore in turni giornalieri.
Il turno antimeridiano può essere articolato dalle 7,30 alle 12,30 oppure dalle 8 alle 13. Il turno
pomeridiano può essere articolato dalle 11 alle 16 oppure dalle 12 alle 17. Per l’accoglienza dei
bambini dalle ore 7.30 alle ore 8 le insegnanti turnano giornalmente e allo stesso modo per il
pomeriggio dalle ore 16 alle ore 17.
CARATTERISTICHE DELLA ZONA
Il territorio della zona di Chiadino in Monte, si colloca nell'immediata periferia nord-est della
città di Trieste, ed è collegato, attraverso una sufficiente rete viaria, al centro urbano.
La scuola si trova in una zona urbana periferica dove ci sono aree verdi. Nel territorio sono
presenti altre istituzioni scolastiche, Istituto Comprensivo Iqbal masiqh e il ricreatorio Anna
Frank con il servizio del SIS Pertini e Collodi; la presenza della parrocchia è ben radicata sul
territorio, promuove diverse iniziative e collabora con la scuola prestando i locali per le attività
di palestra.
La quasi totalità dei genitori degli iscritti sono entrambi occupati in attività lavorative.
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ORGANIZZAZIONE
Per rispondere ai bisogni dei bambini e consentire loro di sviluppare la propria personalità il
Collegio dei docenti ha deliberato che il funzionamento della scuola sarà strutturato secondo il
seguente modello organizzativo:
a)
il modulo base della “sezione” eterogenea per età

evita i disagi di frequenti cambiamenti,

si vivono situazioni stimolanti,

si allargano le esperienze,

si ampliano le opportunità,

si conoscono le diversità,

è favorita l’integrazione ai bambini che presentano difficoltà di adattamento e
apprendimento

si sperimentano occasioni di aiuto reciproco e di collaborazione attuando un’azione di
“tutoring” tra i bambini già frequentanti e quindi più esperti che aiutano i bambini nuovi a
capire la vita della scuola.
b) il gruppo di “intersezione”, omogeneo per età, formato con i bambini di due o
più sezioni
 Favorisce la relazione fra pari, lo spirito di collaborazione e di amicizia
 Rafforza la fiducia in se stessi prestando attenzione agli altri,
 Sviluppa il senso di appartenenza ad un gruppo, ad una comunità accogliendo le diversità
come valore positivo
 Favorisce nel bambino lo sviluppo della capacità di adattarsi a più figure adulte ed a
situazioni nuove.
 Risponde alle esigenze specifiche di apprendimento legate al livello maturazionale
proprio di una determinata fascia d'età.
c)
il tempo scolastico scansione giornaliera:
07.30 - 08.00
entrata e accoglienza con giochi o attività libere in una sezione a turnazione
09.00 - 09.30
le routine: merenda mattutina e uso dei servizi igienici
09.45 - 11.00
attività organizzata in aula, negli angoli gioco, in giardino in palestra o per gruppi eterogenei
11.00 - 11.45
11.45 - 13.00
attività di sottogruppi omogenei per età, attività di intersezione con la compresenza
delle insegnanti per attività motorie, linguistiche, logiche, scientifiche e per la
realizzazione di progetti specifici o laboratori
le routines: igiene personale , pranzo e uso dei servizi igienici, lavatura dei denti
15
13.15 - 13.30
13.30.- 14.30
14.30 – 14.45
14.45 – 15.00
15.30 – 16.00
16.00 – 17.00
1^ uscita
Attività varie e gioco
2^ uscita
La routine: merenda pomeridiana
3^ ci prepariamo all’uscita
4^ uscita in una sola classe con momenti di gioco
STRUTTURAZIONE DEGLI SPAZI
AULE
SPAZI
EXTRASEZIONALI
ORGANIZZATE IN ”ANGOLI” DI ATTIVITÀ ATTREZZATE CON MATERIALI STRUTTURATI E NON
PER LE ATTIVITÀ CURRICOLARI E SPECIFICHE. È IL LUOGO DELLA CONTINUITÀ E DEL SENSO DI
APPARTENENZA AL GRUPPO
CORRIDOI ORGANIZZATI CON:
 ARMADI SPOGLIATOI PER I/LE BAMBI/E
 ANGOLI GIOCO: CASA E MERCATO PER IL GIOCO SIMBOLICO
 ANGOLO PER GIOCHI DI COSTRUZIONE
 ZONA DELLA CIRCOLAZIONE STRADALE ATTREZZATA CON MACCHINE, TRICICLI, SEGNALI
STRADALI
 POSTAZIONE COMPUTER
 UNA POSTAZIONE CON TELEVISORE, LETTORE CASSETTE E DVD, RADIO REGISTRATORE E
CD
 SPAZIO PER ATTIVITÀ MOTORIE
 ANGOLO LETTURA “NATI PER LEGGERE”
SPAZI ESTERNI
DOTATI DI ATTREZZATURE PER:
 GIOCHI MOTORI
 GIOCHI SIMBOLICI (la casetta)
SERVIZI
ORGANIZZATI PER LE ATTIVITÀ DI:

ROUTINES

CURE PERSONALI E FINALIZZATE AL CONSEGUIMENTO DELL'AUTONOMIA, DELL'IDENTITÀ,
COMPETENZA AUTOCONTROLLO

LA SALA MENSA LUOGO DELLA CONVIVIALITÀ E CONDIVISIONE
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SPAZI COMUNI
 STANZA PER ATTIVITÀ DI LABORATORIO
 STANZA RISERVATA AGLI “ADULTI”
LE ATTIVITÀ
Le attività didattiche che s’intendono proporre trovano la loro realizzazione nelle 4 macro-aree,
previste dalle “Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’Infanzia e del primo ciclo
d’istruzione” (settembre 2012), che indicano i TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE
COMPETENZE finalizzati ai singoli campi di esperienza.
Le attività sono realizzate con flessibilità in relazione ai ritmi, ai tempi e alle modalità
d’apprendimento dei bambini oltre che alle loro motivazioni e ai loro interessi.
La metodologia è fondata su:





a) gioco, libero e strutturato in tutte le
sue forme
simbolico
individuale o di gruppo
di partecipazione
di socializzazione
di apprendimento
b) esperienze quotidiane del bambino nella scuola
c) diversità e integrazione
d) esplorazione e ricerca
e) vita di relazione
f) documentazione
g) didattica
h) verifica basata sulla costante osservazione che è una strategia metodologica imprescindibile nei
processi di insegnamento–apprendimento
i) organizzazione in gruppi omogenei per età, di attività di sezione e intersezione
j) strutturazione degli spazi e dei tempi educativi
k) collaborazione scuola e famiglia
l) continuità verticale con il nido d’infanzia e la scuola primaria
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Le attività di intersezione, ed eventuali progetti specifici per fasce di età, saranno realizzate in
giornate prestabilite a partire dal mese di GENNAIO.
Al fine di perseguire gli obiettivi generali del progetto formativo, e per rispondere alle esigenze
dei bambini/e e delle famiglie, la scuola ha predisposto alcuni percorsi didattici di sezione.
Il tema proposto ed approvato dal collegio dei docenti ha come titolo:
“LA MAGIA DELLE STAGIONI”
SEZ A
–“ALLA
SCOPERTA DEI COLORI” Il tema proposto quest'anno appassiona i bambini
di qualsiasi età perchè riguarda i colori. Ogni bambino è attratto dai colori e l'amore verso
questi da parte dei bambini è grande, coinvolgente e caratterizzato da un'ottima capacità di
combinarli, accostarli, sfumarli ed osservarli nel mondo intorno a loro.
Avvicineremo i bambini al mondo della pittura scoprendo le tipologie ed i metodi di
preparazione, le loro caratteristiche e gli strumenti appartenuti al pittore.
Obiettivi:
 associare i colori fondamentali e offerti dalla realtà circostante
 utilizzare varie tecniche grafico-pittoriche e plastiche
 partecipare attivamente alle attività proposte
 collaborare e confrontarsi
 sviluppare la coordinazione oculo-manuale
 sviluppare il senso cromatico
 saper collaborare insieme agli altri
SEZ B
- “I 5
SENSI DELLE STAGIONI” Viaggio attraverso le stagioni: viste, sentite,
annusate, toccate, gustate.
Il progetto si pone come obiettivo di far vivere la fantastica ed emozionante esperienza
attraverso i 5 sensi.
Non esiste forse situazione migliore per stimolare i sensi che osservare e seguire il corso e
ricorso delle stagioni. Ciò significa aiutare il bambino a stimolare una percezione che lo aiuterà a
stupirsi ed a mettersi in gioco davanti alle novità con tutto se stesso.
Obiettivi:
 stimolare ad esprimere le proprie emozioni, attraverso linguaggi diversi: verbale, graficopittorico,...manipolativo, drammatizzazioni
 descrivere le sensazioni e rispettare le regole del vivere insieme
 descrivere le sensazioni/emozioni che suscitano i paesaggi nelle varie stagioni
 progettare contesti fantastici funzionali ed evidenziare emozioni di: amicizia, paura, rabbia,
gioia, meraviglia,...
 scoprire di essere unici (sono io)
 avviare la conquista dell'autonomia
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SEZ C
– “ESPLORANDO
BOSCOALLEGRO” Boscoallegro è il luogo della magia dove si
nascondono misteri e curiosità; ci abitano fate e folletti che faranno da mediatori tra il mondo
reale e quello fantastico permettendo ai bambini di scoprire e sperimentare, di esprimersi e
conoscere se stessi e gli altri, sviluppando una serie di proposte ed attività che grazie
all'interdisciplinarità riguarderanno i 5 campi d'esperienza.
Il percorso didattico è diviso in progetti che presentano una scansione stagionale semplice ed
intuitiva seguendo il filo conduttore dei 4 elementi naturali ACQUA-ARIA-TERRA-FUOCO
Obiettivi:
 riconoscere gli aspetti caratteristici di una stagione
 manipolare ed esplorare l'elemento naturale
 sviluppare comportamenti corretti nel rispetto di semplici regole del vivere in una
comunità
 sensibilizzare i bambini al rispetto dell'ambiente che li circonda
 sviluppare e consolidare lo schema corporeo, acquisire relazioni spazio-temporali,
consapevolezza nella cura del proprio corpo dell'alimentazione
– “AMICO ALBERO” ...proprio come un albero mi spoglio e mi rivesto a seconda se
c'è freddo o c'è calore, dentro la genetica la mappa delle cellule descrive a quale genere
appartengo se sono una quercia oppure un salice piangente oppure un baobab o un faggio di
pianura, quello che è importante e che al mondo ci sia spazio per qualsiasi espressione di
natura...”
SEZ D
Jovanotti
Amico albero è un progetto didattico multidisciplinare attraverso il quale i bambini avranno la
possibilità di avvicinarsi al mondo naturale in un percorso di educazione ambientale ed
ecosostenibile.
Obiettivi:
 promuovere un atteggiamento positivo nei confronti dell'ambiente naturale
 rispettare l'albero come bene prezioso per la Terra
 sensibilizzare i bambini al rispetto ed al senso di appartenenza verso l'ambiente naturale
in cui vivono
 collaborare con i compagni per un progetto comune condividendo momenti di festa
 sviluppare capacità senso-percettive
 sperimentare, rappresentare e manipolare
 ascoltare, partecipare e memorizzare
 riconoscere, osservare e discriminare
 assumere un atteggiamento curioso nei confronti dell'ambiente naturale
 cogliere i cambiamenti stagionali
SEZ E
– “UN ARCOBALENO
DI ESPERIENZE” Questo percorso didattico è proposto per
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riconoscere nella realtà quotidiana la presenza dei colori primari e secondari, osservando la loro
alternanza nel cambiamento della Natura durante il susseguirsi delle stagioni.
Verranno favoriti racconti inerenti il tema, attività ludiche e motorie, manipolazioni di vari
materiali.
Obiettivi:
 partecipare alle attività rispettando le regole
 collaborare con i compagni per un progetto comune
 riconoscere gli aspetti caratteristici dei colori
 saper verbalizzare racconti inerenti al tema proposto
 sperimentare tecniche espressive diverse
 scoprire le caratteristiche della stagionalità
Durante l’anno scolastico saranno valutate le proposte culturali che altri Enti o
Associazioni, presenti sul territorio, offriranno alla scuola e saranno accolte se di supporto o
ampliamento ai progetti.
Le progettualità indicate in premessa, che riguardano l'intera gamma di progettualità che
il servizio delle scuole Comunali di Trieste mette in campo, rappresentano le linee guida che,
rilette attraverso le specifiche competenze possedute dal personale insegnante inserito in ogni
singola scuola, vengono di volta in volta sviluppate all'interno dei singoli P.O.F.
LA CONTINUITA’
La continuità con la scuola primaria prevede degli incontri durante l’anno scolastico, tra i
bambini dell’ultimo anno di scuola dell’infanzia e i bambini della primaria COLLODI. In queste
occasioni i nostri bambini visitano la nuova scuola, conoscono gli insegnanti e partecipano a
laboratori e/o giochi motori in palestra; inoltre condivideremo l’attività di educazione stradale,
“Conosciamo le regole del gioco”, prevista dalla Provincia in collaborazione con i vigili urbani
del comune.
Per quanto riguarda i nidi dell’infanzia ci sono, ove occorre, dei colloqui o incontri con le
educatrici del nido, in alcuni casi le famiglie ci portano in visione la documentazione graficopittorica dei bambini. In corso d'anno si prevede di ospitare i bambini di nidi territorialmente
vicini che il prossimo anno andranno alla scuola ell'infanzia.
Per aiutare i/le bambini/e
Dalle Indicazioni per il Curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione
Roma settembre 2012 Ministero della Pubblica Istruzione:,,,, “la scuola è chiamata a realizzare
percorsi formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni personali degli studenti, nella prospettiva di
valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di ognuno. …..La scuola realizza appieno la propria
funzione pubblica impegnandosi, in questa prospettiva, per il successo scolastico di tutti gli studenti…”
inoltre “Agli insegnanti compete la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione
didattica……La valutazione precede,accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da
intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine. Alle singole
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istituzioni scolastiche spetta poi la responsabilità dell’autovalutazione….” –
OSSERVAZIONE
INIZIALE
Acquisire dati
conoscitivi
indispensabili per
l’elaborazione del
progetto educativo
OSSERVAZIONE
SISTEMATICA
Raccogliere elementi
necessari per monitorare i
percorsi compiuti
TEMPI
Integrare modificare e/o
ampliare il progetto educativo
iniziale
Documentare l’itinerario
educativo
TEMPI
Al momento
dell’ingresso del
bambino alla scuola
TEMPI
Durante l’intero anno
scolastico
OSSERVAZIONE
FINALE
Valutare l’esito del
percorso formativo
TEMPI
Al termine di ogni
anno scolastico e in
maniera più
approfondita al
passaggio alla scuola
primaria
La scuola dell’infanzia può svolgere un’importante azione di prevenzione finalizzata non solo
all’individuazione precoce di eventuali difficoltà ma, soprattutto, ad individuare gli ambiti di
potenzialità e le competenze da promuovere per favorirne il recupero, questo è il compito che
le insegnanti hanno avendo partecipato alla formazione per la prevenzione alla DSA (Disturbi
Specifici di Apprendimento)
LE FESTE DELLA SCUOLA
Le feste della scuola si pongono come momenti di socializzazione e di condivisione,
nonché di apertura della scuola verso l’esterno.
Nel mese di dicembre
Viene ….. SAN NICOLÒ
Scambio di auguri: LABORATORI DI NATALE con le famiglie
Nel mese di febbraio:
A scuola con la banda “REFOLO” giochi e balli mascherati e teatro a scuola
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scambio di auguri con le famiglie LABORATORIO DI PASQUA
Nel mese di maggio:
EVENTO SPECIALE
In quest’occasione ogni sezione organizzerà una giornata speciale da passare insieme alle
famiglie, e sarà l’occasione per consegnare i DIPLOMI ai bambini grandi pronti per la scuola
primaria.
ACCOGLIENZA E INSERIMENTO
MOTIVAZIONE. E’ necessario dedicare un’attenzione particolare all’accoglienza dei bambini e alle
loro famiglie all’interno della scuola. Nei primi giorni dell’anno scolastico vengono gettate le basi di un
rapporto positivo e collaborativo, perciò è indispensabile creare un ambiente sereno e coinvolgente. A
tal fine è opportuno tenere in considerazione non solo gli aspetti organizzativi ma soprattutto le
dinamiche affettivo relazionali legate all’inizio dell’attività scolastica.
22



OBIETTIVI



DESTINATARI
Prendere consapevolezza della propria identità e potenzialità
Conquistare una progressiva autonomia e controllare gli stati
emotivi.
Acquisire semplici norme di comportamento, conquistare le
regole.
Imparare strategie per affrontare nuove situazioni
Rapportarsi con gli altri favorendo atteggiamenti di disponibilità e
simpatia
Sviluppo di un senso di appartenenza ad un gruppo
Tutti i bambini della scuola e in particolare i nuovi e i piccoli di 3 anni.
ATTUATORI
Tutte le insegnanti della scuola e il personale di appoggio
ATTIVITÀ
Giochi, girotondi, per conoscere i compagni, le maestre e gli adulti che
operano nella scuola.
DURATA
I primi mesi dell’anno scolastico
VERIFICA DEI
RISULTATI
MATERIALI
Attraverso l’osservazione dei bambini.
C.D. musicali, libretti, canzoncine.
CITTADINANZA
MOTIVAZIONE: In quanto comunità educante, la scuola genera una diffusa convivialità relazionale, intessuta
di linguaggi affettivi ed emotivi, e è anche in grado di promuovere la condivisione di quei valori che fanno
sentire i membri della società come parte di una comunità vera e propria. La scuola affianca al compito
“dell’insegnare ad apprendere” quello “dell’insegnare a essere”.
Nel rispetto di queste disposizioni la scuola attiverà una programmazione annuale con i seguenti obiettivi:
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

OBIETTIVI


Sviluppo dell’identità personale, sociale, culturale
Conoscenza delle regole che rendono possibile la convivenza
democratica
Consapevolezza dei comportamenti rispettosi dell’ambiente
Riflessione sull’importanza di stare bene in salute
DESTINATARI
Tutti i bambini della scuola
ATTUATORI
Tutte le insegnanti
VERIFICA
DEI
RISULTATI
Osservazione e documentazione.
PERCORSO DIDATTICO INTERSEZIONE PER FASCE D’ETA’
OMOGENEA
“Le regole del gioco”
La scuola dell’infanzia è l’ordine di scuola nel quale si fa più movimento, e spesso questo viene
dato per scontato; la nostra intenzione è farlo uscire dall’ovvietà del quotidiano e farne
emergere gli aspetti più importanti.
Tutte le esperienze legate al corpo e alla motricità promuovono nel bambino la consapevolezza
di sé, della propria personalità, del proprio fisico, delle proprie possibilità sensoriali, espressive e
di relazione.
obiettivi






Ascoltare e comprendere le narrazioni e la lettura di storie
Sviluppare fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le proprie
emozioni ed i propri pensieri
Capacità di progettualità con formulazione e verifica delle ipotesi
Familiarizzare con le lettere, il metalinguaggio ed il codice scritto
Far esercitare i bambini nella distensione motoria e motricità fine per portarli ad una
postura rilassata , una buona coordinazione ed una corretta prensione dello strumento
grafico
Organizzare azioni consapevoli in un primo approccio alla natura logico-matematica
come raggruppare, comparare, contare, ordinare, l’orientarsi ed il rappresentare con
disegni e parole
metodologia

giochi motori in grande e piccolo gruppo, giochi strutturati con regole
24





percorsi motori e ritmici
rime, filastrocche e canzoncine
uso di attrezzature strutturate e materiali vari di recupero
manipolazioni ed attività sensoriali
attività plastiche e grafico-pittoriche
destinatari
I bambini grandi,(delfini) medi(cavallini) e piccoli (topolini)della scuola. Delfini e cavallini nella
palestra dell'oratorio una volta alla settimana, i topolini negli ambienti comuni della scuola.
durata
Da gennaio a maggio
FESTEGGIAMO IL COMPLEANNO
MOTIVAZIONE:
Il compleanno costituisce un momento in cui ogni bambino/a si sente protagonista e al centro
dell’attenzione del gruppo dei pari. L’esperienza del compiere gli anni si accompagna ad una più chiara
percezione della propria crescita.
OBIETTIVI
Acquisire consapevolezza della propria storia personale
Sviluppare un’immagine positiva di sé
Condividere il momento del compleanno con i bambini della sezione
Comprendere il trascorrere del tempo
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PROGETTO AGGREGAZIONE SCUOLA –FAMIGLIA:
“1000 BIMBI SULLA NEVE 10 +6”
MOTIVAZIONE: Nella nostra scuola da diversi anni è attuato un progetto di aggregazione tra famiglie e di
integrazione e condivisione scuola- famiglia. È nato dopo una gita in pullman di tutta la scuola sulla neve e poi,
data la sua positiva riuscita, il progetto si è ingrandito e sviluppato nel tempo, ripetendo l'esperienza delle
giornate sulla neve.
Negli anni le famiglie sono state ospiti nella struttura GETUR a Piani di Luzza e le attività sulla neve sono state
svolte nella località sciistica di Sappada.
Molteplici sono gli obiettivi che il progetto ha sviluppato:





Favorire la conoscenza e l’aggregazione tra le famiglie
Partecipare attivamente alle attività di gruppo e ad un progetto comune sviluppando atteggiamenti di
collaborazione e rafforzando i rapporti amicali
Comprendere i bisogni degli altri e interiorizzare le regole di convivenza sociale
Immergersi nell’ambiente montano carico di stimoli sensoriali, percettivi e ludici.
Scoprire e rispettare l’ambiente circostante controllando i propri comportamenti e rispettare le regole.
Il valore aggiunto dell'iniziativa, sia per la scuola che per le famiglie, si colloca in primis nell'importante risultato di avere
individuato un momento di incontro, socializzazione e condivisione tra molte delle famiglie utenti della scuola, in un
contesto dedicato, formativo e ludico nello stesso tempo.
Per la scuola nell'aver impostato un momento di stretto collegamento educativo e didattico condiviso con le famiglie,
prima nel quotidiano scolastico, con la preparazione dell'evento con e per i bambini ,e poi nel contesto dell'uscita stessa.
Quest'anno si propone di dar continuità all'iniziativa aumentando le possibilità di condivisione con le famiglie, e
sperimentando, in un ottica di cittadinanza attiva, una co-organizzazione dell'evento. Diverse famiglie , oggi nostre utenti,
hanno vissuto negli anni passati questo evento, a loro molto gradito, e si pensa siano oggi preparate per co-progettare
insieme alla scuola sia l'organizzazione che i contenuti educativi, e siano positivamente motivate a trasmettere e
coinvolgere famiglie nuove a partecipare attivamente all'iniziativa.
Tempi, luoghi, e modalità di partecipazione potranno essere elaborati di concerto, per il tramite dei rappresentanti dei
genitori, e con il coinvolgimento di un ulteriore rappresentanza delle famiglie partecipanti.
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PROGETTO EDUCAZIONE STRADALE
PREMESSA: la programmazione e gli interventi regionale in materia di Sicurezza Stradale s’inseriscono nel
più ampio contesto di indirizzi e programmazione di livello europeo e italiano in materia, di fatto è
univocamente riconosciuto che il problema dell’incidentalità stradale è una realtà di dimensioni rilevanti e
che a questa deve essere opposta un’azione organica ed efficace


OBIETTIVI

Acquisizione nei bambini delle scuole dell’infanzia della Regione FVG
delle regole utili per vivere in sicurezza l’”ambiente strada”
Questo processo formativo è mirato alla conoscenza di sé della città
della strada e delle interrelazioni esistenti
Raggiungere la consapevolezza del rispetto per sé, per gli altri e per le
cose come valore essenziale della convivenza civile
DESTINATARI
Alunni dell’ultimo anno delle scuole dell’infanzia
ATTUATORI
La polizia locale con la collaborazione delle insegnanti
ATTIVITÀ
 Comunicazione verbale, attività grafico-pittoriche, ludiche, drammaticoteatrali e sonoro-musicali
 Conosciamo la polizia locale: un amico
 Giochiamo senza regole: il caos, giochiamo con le regole
 Conosciamo i segnali stradali, discriminazione di forme e colori
 Il semaforo, il bambino sul marciapiede, il bambino in automobile e in moto
DURATA
Sono previsti 2 incontri così organizzati: a scuola, 1) in giro per vie del rione ed 2)
incontro conclusivo al campo scuola del Comando della Polizia Locale.
VERIFICA
DEI
RISULTATI
Attraverso l’osservazione ed il comportamento dei bambini durante l’attività,
completamento di schede proposte, foto
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PROGETTO DI INTEGRAZIONE E DIVERSITA’
MOTIVAZIONE:
I bambini che sono in situazione di disabilità devono potersi integrare
nell’esperienza educativa della scuola dell’infanzia. Devono essere riconosciuti e riconoscersi come membri
attivi della comunità scolastica e sociale, per questo essi vengono coinvolti nelle attività che vi si svolgono. Ai
fini di una maggiore e migliore integrazione e collaborazione con il gruppo classe e per agevolare le relazioni
interpersonali il bambino parteciperà a tutte le attività previste nella programmazione di sezione e di scuola
con l’integrazione di un progetto educativo e didattico personalizzato. Le attività saranno adattate alle
potenzialità del bambino e verranno proposte sotto forma di gioco, attingendo all’esperienza vissuta,
utilizzando”giochi simbolici” e di “imitazione e immaginazione”.


OBIETTIVI




sviluppo affettivo – relazionale
acquisizione di regole comportamentali
acquisizione di regole alimentari, cura della persona
sviluppo della motricità globale e relativo schema corporeo
sviluppo motricità fine
sviluppo della comunicazione
ATTUATORI
Tutte le insegnanti della scuola, in particolare le insegnanti della sez. C ed
E
ATTIVITÀ
attività ludiche
grafico –pittoriche plastico – espressive
VERIFICA DEI
RISULTATI
Osservazione in itinere
MATERIALI
Immagini – materiale di vario consumo – colori…….
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PROGETTO DI INTERCULTURA
MOTIVAZIONE: Nell’età della scuola dell’infanzia assumono grande importanza tutti quei linguaggi extra
verbali come la musica,la danza, il disegno, che accomunano la comunicazione anche tra culture diverse
perché non si misurano sul piano linguistico. L’ambito della scuola dell’infanzia è anche un terreno
privilegiato per l’educazione ai valori come quello della solidarietà,della collaborazione,della pace che si
pone in linea con i principi di accoglienza e integrazione delle diversità che è vista come opportunità di
confronto e di arricchimento e non come svantaggio ed ostacolo allo sviluppo.
OBIETTIVI




Conosciamo i bambini stranieri con altre culture
Vivere l’intercultura
Confronto tra diverse culture
Conoscere le realtà dei bambini meno fortunati
DESTINATARI
Tutti i bambini della scuola
ATTUATORI
Le insegnanti della scuola e l’agenzia di mediazione culturale.
ATTIVITÀ




Giochi tradizionali italiani e dei vari paesi
Canzoni, filastrocche, poesie e scioglilingua
Impariamo a donare, l’importanza del dono
Impariamo ad aiutare i bambini e tutti quelli meno fortunati di noi
DURATA
Tutto l’anno scolastico
VERIFICA DEI
RISULTATI
Con l’osservazione dei bambini
MATERIALI
Documentazione fotografica con la dotazione della scuola.
Disegni, manufatti con materiale vario, audiovisivi
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PROGETTO IMPARIAMO L'INGLESE – IMPARIAMO IL TEDESCO
L’obiettivo di queste attività è avvicinare i bambini in età prescolare alle lingue straniere,
facendoli familiarizzare con il suono della lingua e per far loro conoscere usi e costumi diversi
dai propri.
Ai bambini è trasmessa la conoscenza dei seguenti contenuti linguistici: l’alfabeto, i colori, i
numeri, le forme di saluto e di presentazione, alcuni animali nonché la capacità di comprendere
ed eseguire semplici consegne come esprimere gusti e preferenze, alzarsi e sedersi, girarsi,
battere le mani.
L’approccio è di tipo ludico: è dato largo spazio al canto, alle attività manuali, mimiche e di tipo
motorio. Come supporto didattico potranno utilizzati, in particolare, marionette, cd, animali di
pezza, libri illustrati, giocattoli.
Il progetto è svolto da un insegnante di madre lingua.
Il servizio sarà rivolto, per l'insegnamento della lingua inglese a tutti i bambini frequentanti la
scuola di età compresa fra i quattro e i sei anni. Per l'insegnamento della lingua tedesca il
servizio è rivolto ai bambini dell'ultimo anno.
Entrambi i progetti sono affidati ad agenzie esterne vincitrici di relativo bando. In particolare per
il tedesco il Goethe-Zentrum Triest CENTRO CULTURALE ITALO – TEDESCO. Per il progetto
d'inglese si comunicherà prossimamente alle famiglie l'agenzia individuata.
Il progetto di tedesco inizierà con il mese di novembre e si concluderà in dicembre.
Con i primi mesi dell'anno 2015 si svolgerà il progetto di inglese.
EDUCAZIONE ALLA RELIGIONE CATTOLICA
INSEGNANTE: PATRIZIA RIZZI
Per insegnare bisogna emozionare.
Molti pensano ancora che se ti diverti non impari.
Maria Montessori
PREMESSA
L’insegnamento della Religione Cattolica nella scuola dell’infanzia conduce il bambino alla
scoperta del valore e della dignità della propria persona, gli presenta la propria vita e tutto il
creato come un dono meraviglioso di Dio Padre. Così il DPR. 11 febbraio 2010, per la scuola
dell’infanzia, dice che “le attività in ordine all’insegnamento della Religione Cattolica, per coloro
che se ne avvalgono, offrono occasioni per lo sviluppo integrale della personalità dei bambini,
aprendo alla dimensione religiosa e valorizzandola, promuovendo la riflessione sul loro
patrimonio di esperienze e contribuendo a rispondere al bisogno di significato di cui anch’essi
sono portatori. Per favorire la loro maturazione personale, nella sua globalità, i traguardi relativi
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all’IRC sono distribuiti nei vari campi di esperienza”.
L’ambiente di apprendimento è caratterizzato da:
spazio accogliente, curato, che tiene conto dei bisogni di gioco e movimento;
1. tempo disteso, nel quale è possibile esplorare, dialogare,
osservare, ascoltare;
1. stile educativo, fondato sull’osservazione e sull’ascolto.
L’insegnamento della Religione Cattolica si inserisce nel processo evolutivo e naturale della
crescita e promuove l’acquisizione della cultura religiosa secondo le esigenze personali di ogni
alunno. Rispetta, nell’operatività, la capacità di comprensione , di interesse e di coinvolgimento
emotivo e religioso delle diverse fasce d’età.
Dimmi e io dimentico.
Insegnami e io ricordo.
Coinvolgimi e io imparo.
Benjamin Franklin
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
Nell’arco dei tre anni il bambino:
1. scopre il proprio nome come diritto primario a essere
riconosciuto dalla comunità;
2. comprende che il creato è stato affidato all’uomo;
3. intuisce che l’attesa è un momento di gioia;
4. scopre i segni che anticipano il Natale e il significato del
presepe come tradizione cristiana per celebrare la nascita
di Gesù;
5. conosce la famiglia di Gesù e scopre il significato di
famiglia;
6. esplora le sue amicizie;
7. scopre nelle parabole e nei miracoli l’amore di Gesù;
8. intuisce il significato cristiano della Pasqua, tempo di gioia,
fratellanza e pace;
9. scopre l’importanza della domenica come giorno di festa;
10. riconosce Maria come mamma di Gesù;
11. riconosce la chiesa come edificio e luogo di preghiera.
PROGRAMMAZIONE
Il percorso di quest’anno avrà come sottofondo la didattica delle emozioni, per affrontare con i
bambini l’importanza di capire i propri stati d’animo.
In settembre e ottobre verranno trattati i temi della creazione e del diluvio universale. Da fine
ottobre a novembre verranno considerate le figure di alcuni santi, per sottolineare la festa di
Ognissanti il primo novembre. Si passerà poi a parlare del Natale. In gennaio si proseguirà con la
vita di Gesù per presentare poi il tema di Pasqua, dopo il quale verrà spiegato e visitato l’edificio
della chiesa. In maggio e giugno verrà illustrata la figura di Maria in relazione ad una simbologia
di pace.
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Si prevedono delle uscite didattiche per visitare un presepe ed una chiesa vicini alla scuola.
Nella nostra scuola si ride troppo poco.
L’idea che l’educazione della nostra mente debba essere
una cosa tetra è tra le più difficili da cambiare.
Gianni Rodari
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