ipnosi e fumo - Centro Zanelli

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ipnosi e fumo - Centro Zanelli
IPNOSI E FUMO
Dell’ipnosi ognuno di noi ha sempre avuto una visione contraddittoria,
come qualcosa di magico che da una parte spaventa, ma dall’altra incanta
ed affascina; questa pratica rappresenta il permettere a qualcuno
(l’ipnotista) di entrare nel nostro mondo più interiore e sconosciuto
(l’inconscio) per scoprire segreti, paure o fantasmi mentali che magari noi
stessi non conosciamo. E’ la paura infantile dell’ignoto e di perdere il
controllo che crea la titubanza ad avvicinarsi a tale tecnica, anche se ormai parecchie persone hanno
saputo superare questa sensazione, soprattutto quando il motivo che spinge è quello del tabagismo.
Le motivazioni che avvicinano sempre più persone all’ipnosi per smettere di fumare sono piuttosto
semplici: innanzitutto la rapidità, perché richiede poche (2-3) sedute e non certo una psicoterapia a
lungo termine; poi per le percentuali di successo che risultano sicuramente interessanti (60 – 70%);
e infine perché il metodo non è invasivo e non richiede l’utilizzo di farmaci compensatori o di
psicofarmaci.
E’ importante però chiarire come funziona questo approccio, in quanto nei cassetti della memoria
della maggior parte delle persone, quando si parla di ipnosi, scopriamo immagini di film di
Hitchicock , l’ipnotista che si avvicina con i suoi grandi occhi facendo oscillare un orologio di
fronte ai nostri occhi e ripetendovi con voce decisa, “Tu ora dormirai e smetterai di fumare”. No,
niente di tutto questo.
Dopo un colloquio in cui viene raccolta un’anamnesi del paziente e verificata la sua motivazione
(perché la volontà e desiderio di smettere di fumare sono prerequisiti importanti), l’ipnotista aiuta la
persona ad entrare in uno stato alterato di coscienza, isolandolo dalla realtà esterna, creandogli una
parziale dissociazione del suo Io: questo stato modificato di coscienza viene vissuto normalmente in
modo molto positivo, come uno stato ovattato e rilassante. In questa prima fase risulta molto
importante la capacità di empatia dell’ipnotizzatore, al fine di creare una condizione indispensabile
al buon funzionamento della terapia e cioè una disponibilità dell’ipnotizzato a fidarsi e lasciarsi
andare nella situazione terapeutica.
A quel punto si scende gradualmente nell’inconscio, per scoprire ed attivare le risorse necessarie al
cambiamento, per sollecitare le capacità nascoste, trattenute e non utilizzate che diverranno poi utili
al paziente per superare la propria dipendenza tabagica.
L’ipnosi quindi tende a risvegliare e recuperare quelle informazioni immagazzinate nella mente,
anche se il paziente spesso non ha la consapevolezza di conoscerle, riattivando in questo modo le
sue capacità personali. La maggior parte dei tabagisti è consapevole che il fumo è diventato nel
corso degli anni una abitudine quasi indipendente da se stessi, talmente radicata da rappresentare un
vero e proprio condizionamento stimolo-risposta quasi completamente automatico (“Mi trovo in
mano la sigaretta accesa, quasi senza accorgermene quando sono nervoso”) e lo scopo principale
del trattamento ipnotico è quello di rompere questo legame tra stimolo esterno e sigaretta,
bloccando in tal modo il meccanismo automatico inconsapevole. Questa terapia può essere svolta in
un setting individuale o può anche essere effettuato in gruppo (massimo 7- 8 persone), anche se i
tempi di trattamento in questo caso si allungano.
Dott. Duilio Zanelli