Relazione tesi

Transcript

Relazione tesi
Tatiana Barletta
il sistema trullo
ARMONIE A SECCO
Università degli Studi della
Repubblica di San Marino
Università Iuav di Venezia
Corso di Laurea
in Disegno Industriale
A.a. 2014/2015
Tatiana Barletta
Matr. 51414
Alla mia famiglia
sommario
1. Scenario
1.1. Abitazioni a forma circolare
1.2. Il significato del cerchio nella natura
5
6
8
2. Scenario di riferimento: il trullo
2.1. Il trullo, etimolgia della parola
2.2. Cenni storici
11
12
14
3. Testimonianze
3.1. Angelo, muratore-Cataldo, trullaro
17
18
4. Sviluppo del progetto
4.1. La tecnica
4.2. Il materiale
4.3. La geometria
4.5. Il processo
21
22
24
26
28
5. Concept di progetto
5.1. Obiettivi
5.2. Concept
31
32
33
6. Armonie a secco: il sitema trullo
6.1. Cos’è e come funziona
6.2. Prodotto e target
6.3. Disegni tecnici
6.4. I manifesti/istruzioni
6.7. Il manuale
6.8. Identità visiva
35
36
38
40
44
48
52
7. Bibliografia e sitografia
55
5
SCENARIO
1
abitazioni a pianta circolare
1.1
Esistono numerose strutture architettoniche a pianta
circolare nel mondo. La maggior parte sono abitazioni di
tribù e popolazioni antiche.
Ma perchè si costruivano strutture di forma circolare?
Sicuramente per via di quello che vedevano riflesso
nell’ambiente naturale circostante: la forma ovoidale
delle uova, della terra, dei tronchi d’albero e delle pietre.
La gente che vive o lavora in un ambiente circolare
riferisce che in questo tipo di strutture si dorme meglio,
si è circondati da energie positive e da armonia e si gode
di una connessione profonda con la natura.
1. L’aria e la temperatura si muovono in modo naturale
negli spazi circolari.
2. La termodinamica dell’ architettura “open-at-the top”
delle strutture circolari non impiega energia esterna per
far circolare il flusso dell’aria.
tucul (africani)
yurte (mongoli)
teepee (sioux)
3. Ci sono dozzine di punti interconnessi, in cui gli
elementi costruttivi che conferiscono all’edificio una
combinazione di flessibilità e forza unica nel suo genere.
hogan (navajo)
4. La struttura risulta essere più sicura in condizioni
metereologiche avverse come terremoti, venti forti e
pesanti nevicate.
SCENARIO
tèmene (greci)
trulli (pugliesi)
igloo (eschimesi)
8
9
il significato del cerchio nella natura
1.2
Solo impossessandosi dell’universo delle forme è
possibile conoscere in modo approfondito il mondo
esterno; è infatti attraverso il riconoscimento della
struttura interna di ogni figura che nel processo
percettivo riusciamo ad identificare e memorizzare
le immagini, costruendoci progressivamente un
individuale catalogo di forme.
L’uovo come elemento circolare
Perciò per un designer imparare a conoscere oggetti e
immagini che ci circondano vuol dire arrivare all’essenza
delle cose.
La terra come elemento circolare
Il tronco come elemento circolare
SCENARIO
10
11
SCENARIO DI RIFERIMENTO
2
il trullo, etimologia della parola
2.1
Trullo, pl. -i
Costruzione di pietre a copertura conica, caratteristica di
alcune località della Puglia:
i trulli di Alberobello
Etimologia: dal gr. bizant. trôullos “cupola”.
Tipica struttura abitativa
costituita da due trulli di
dimensioni differenti.
La costruzione del primo trullo risale al 1559.
Il significato del termine trullo in riferimento a un
contesto agricolo esprime sempre il concetto di
rotondità, di circolarità.
Pianta quadrangolare di una
struttura a due coni
Circolare è infatti la cupola dei trulli, come circolare è la
concezione del tempo contadino scandito dalla ciclicità
delle stagioni lavorative.
La valenza linguistica e simbolica è ben espressa dal
significato del termine greco-bizantino trullos, che vuol
dire cupola e strutturalmente definisce sempre uno
spazio circolare. La cristianità attribuì al termine latino
trullus il significato di cappella con cupola, ritenendo
sacro tutto ciò che riproduceva la figura geometrica del
cerchio, inteso come spazio protettivo e propiziatorio.
Pianta circolare di una
struttura a due coni
Disposizione delle pietre
interne ed esterne
SCENARIO DI RIFERIMENTO
14
15
cenni storici
2.2
I trulli fino al 1870 non sono stati oggetto di ricerca
e di studio, ma solo a partire dalla seconda metà
dell’Ottocento iniziarono i primi studi e vennero
formulate le prime teorie riguardanti la loro origine ed
edificazione.
I trulli infatti sono rari dove la geologia del terreno non è
costituita da calcare stratificato.
I primitivi trulli pugliesi vennero edificati da contadini e
pastori con le pietre raccolte sul posto, nei poderi stessi.
I trulli ad un solo vano erano utilizzati come ricovero
temporaneo o come deposito per gli attrezzi agricoli. Nel
corso del tempo la tipologia subì una lenta evoluzione,
arrivando ad abitazioni di più ambienti, costituite da un
vano principale, più altri vani minori perimetrali come
alcove.
La diffusione dei trulli fu provocata dal fenomeno
del frazionamento del fondo feudale, che portò
all’insediamento sparso nelle campagne e allo
sfruttamento agricolo di terreni in precedenza incolti,
con la necessità di costruire ricoveri per ogni podere.
È comunque possibile riconoscere nella tipologia del
trullo lo schema classico della tomba micenea a thòlos
del Tesoro di Atreo, databile tra 1500 e 1250 a.C. Per
quanto non si possa escludere un’origine autoctona, la
maggior parte degli studiosi concorda che l’architettura
del trullo sia giunta dal Vicino Oriente.
Le diverse località in cui si ritrovano tipi costruttivi
analoghi sono accomunate dalla stessa disposizione
tettonica e stratigrafica del terreno, che rende
disponibile il particolare tipo di pietra necessario alla
costruzione di queste strutture a secco. I popoli pelasgici
(Elleni del I millennio a.C.), messapici, fenici (1200 a.C.)
nel corso della preistoria sbarcarono numerosi anche in
Puglia, attraversandola od occupandola, costruendo sia
strutture megalitiche (come dolmen, menhir e nuraghi)
sia microlitiche, come le specchie e i trulli.
Non si hanno però testimonianze di trulli millenari
(iscrizioni, epigrafi o contrassegni) e gli esemplari
più antichi possono essere datati alla fine del XVII
secolo, nella forma semplice del trullo di campagna.
SCENARIO DI RIFERIMENTO
16
17
TESTIMONIANZE
3
angelo, muratore - cataldo, trullaro
3.1
Il mestiere del trullaro non è conoscibile attraverso i
libri, non è possibile spiegare una tecnica del genere
mettendo in fila le parole. Bisogna imparare guardando
dai maestri, scoprire i segreti dei tagli, affinare la ricerca
delle pietre, fare esperienza.
“Quanto più il trullo è scuro tanto più è
antico, l’età della pietra si calcola in base
alla sua colorazione esterna”.
Secondo me l’anima di queste costruzioni è la
disposizione delle pietre in file perfette e resistenti. Le
connessioni che si instaurano tra le catene di pietre
fanno si che la struttura si irrigidisca per rappresentare
una fortezza.
Tutte queste fortezze sono una diverse dall’altra, non
si può prevedere l’altezza certa di una cupola, si può
soltanto fare una stima. Il bello di costruire è partecipare
al legame che terrà insieme le mura di un edificio,
comporlo e conoscerlo da vicino.
“Bisognava prima imparare a scolpire le
pietre con lo scalpello, poi capire come
posizionarle in un muretto a secco e solo
dopo si passava alla costruzione del trullo
vero e proprio”.
Cataldo, trullaro
Angelo, muratore
TESTIMONIANZE
20
21
SVILUPPO DEL PROGETTO
4
la tecnica
4.1
Si tratta di procedimenti lavorativi alquanto complessi
che hanno antropizzato non soltanto la più nota
superficie geografica denominata “La Murgia dei Trulli”,
ma anche numerosi altri territori limitrofi.
La tecnica di costruzione in pietra a secco è una tecnica di
base, meno resistente ai terremoti rispetto alle strutture
in cemento o ai manufatti realizzati con l’ausilio di
materiali leganti.
I vantaggi delle costruzioni in pietra a secco realizzate
senza l’utilizzo di leganti sono:
Questi manufatti realizzati con questo specifico
linguaggio architettonico rappresentano le “identità
architettoniche della Puglia”.
1.Utilizzo ridotto dell’acqua impiegata solitamente per
la preparazione della malta
La pietra proveniente dalle cave di calcare o
perpetuamente affiorante in gran parte del terreno
è divenuto aspetto distintivo ed originario strumento
di civiltà non soltanto nelle più note e popolari forme
contadine dei trulli.
2. Riduzione nelle emissioni e nell’utilizzo di energia per
la produzione industriale di leganti, dal momento che
questi non vengono utilizzati, l’utilizzo del materiale
locale riduce le distanze di trasporto e l’impiego di
combustibili,
Le modalità costruttive in “pietra a secco”, già applicate
ad antichi manufatti della regione Puglia, hanno
significato una scelta inevitabile per le necessità di
sopravvivenza, e non, semplicemente, una predilezione
del gusto. Era l’unica metodologia muraria che
ammetteva corrispondenze tra le capacità redazionali e
i quesiti degli uomini dell’epoca.
Per cui bisogna sottolineare il fatto che queste strutture
furono realizzate da contadini e pastori che gestirono
il ciclo completo: dal progetto al manufatto al progetto
compiuto, senza il supporto tecnico di architetti o
ingegneri. Da qui la denominazione del trullo come
“architettura senza architetti”.
SVILUPPO DEL PROGETTO
3. L’adattamento alle microlocalità e il rispetto delle
particolarità locali data la costruzione graduale
dell’artefatto.
Muretti a secco
24
25
Coperture trulli
il materiale
4.2
Materiale
Calcarenite con struttura a lamine parallele ai piani di
stratificazione.
2,71 g/cm�
Peso specifico
Tonalità
Diverse tonalità di grigio delle singole lamine
rappresentano variazioni granulometriche e differente
grado di cristallizzazione.
Caratteristica strutturale
Disimmetria nei parametri di compattezza della roccia
che tende a “sfaldarsi” in corrispondenza dei piani di
stratificazione e laminazione. Lo spessore delle lamine
va da qualche millimetro a due centimetri.
Sulle superfici esposte agli agenti atmosferici, la
roccia assume un uniforme e tipico colore grigio scuro
per effetto di un’alternazione che la interessa solo
pellicolarmente.
~14%
Porosità
681 kg/cm�
Resistenza a compressione
Parametri tecnici
Peso di volume= 2,33 g/cm�
Peso specifico reale=2,71 g/cm�
Porosità= ~14% (disposizione romboedrica)
Resistenza alla compressione= 681 kg/cm�
Resistenza alla flessione= 151 kg/cm�
151 kg/cm�
Resistenza a flessione
SVILUPPO DEL PROGETTO
26
27
la geometria
4.3
Partendo dalla forma semplificata della cupola del trullo
vista superiormente, sono stati effettuati una serie di
ragionamenti geometrici per arrivare a capire quali possono
essere i possibili moduli che si ripetono nella costruzione di
un anello di pietre e quindi della cupola stessa.
Si nota che l’elemento-modulo ricorrente nelle
costruzione prima di un anello del trullo, e dopo
dell’intera cupola, sia un modulo di forma trapezoidale
che si ripete circolarmente a formare poligoni geometrici
regolari.
Anello n. 1
Anello n. 2
Anello n. 3
Anello n. 4
SVILUPPO DEL PROGETTO
28
29
il processo
4.4
A partire dai moduli base riconosciuti nella
geometrizzazione complessiva di un trullo, lo scopo
è quello di ricercare una serie di elementi che “legati
insieme” diano vita ad una serie infinita di armonie visive
create e costruite con la base geometrica del trullo e che
funzionano secondo determinato principi fisici.
I moduli base così divengono gli elementi di una catena
tenuta insieme da un anima in filo che fa da “guida”. In
questo modo l’unione dei moduli comunica i principi
base riconducenti all’idea di Armonia: equilibrio, spinta,
incastro, sovrapposizione, rotazione e disposizione.
Una volta riconosciuto l’elemento base, sono stati
praticati dei tagli in modo tale da ricavare ogni volta
delle figure geometriche nuove rispettando l’unica
regola:
La lunghezza del taglio deve essere pari allo spessore
del modulo, in modo tale che la facce laterali delle figure
siano sempre dei quadrati.
1
2
3
4
5
6
l
l
Moduli base
SVILUPPO DEL PROGETTO
30
31
Filo che “lega”
CONCEPT DI PROGETTO
5
obiettivi
concept
5.1
5.2
L’obiettivo è progettare degli oggetti/sculture didattici
atti a rendere evidenti alcuni dei principi strutturali più
importanti che stanno alla base dell’architettura del
trullo come artefatto a pianta circolare.
“Il rapporto Cielo-Terra viene rappresentato dal
rapporto Cerchio-Quadrato. Il cerchio rappresenta
l’immagine archetipica della totalità della psiche, del
Sé, contrapposto al Quadrato, simbolo della materia
del corpo, della realtà. Essa è l’immagine dinamica del
passaggio tra Terra e Cielo, tra imperfetto e perfetto,
dell’aspirazione a un nuovo equilibrio, a un mondo
superiore.”
Sono state ricercate le principali parole chiave connesse
con la geometria della cupola:
“Dispongo in sovrapposizione secondo
una rotazione incastrando elementi e
producendo equilibrio di spinta”.
Equilibrio
Spinta
Incastro
Sovrapposizione
Rotazione
L’idea è quella di creare degli oggetti che comunicano
i principi geometrici fondamentali dell’architettura
del trullo. Gli oggetti devono generare delle altre
forme; attraverso il movimento di moduli disposti in
sovrapposizione secondo una rotazione che genera una
serie di incastri e procede con equilibri di spinte.
ARMONIA
Disposizione
CONCEPT DI PROGETTO
34
35
ARMONIE A SECCO
6
cos’è e come funziona
6.1
Le sculture/oggetti in pietra hanno una precisa finalità
didattica: introdurre l’utente nella geometria che sta
alla base della costruzione del trullo. Ogni scultura
rappresenta una diversa sezione dell’architettura del
trullo e comunica un preciso ordine.
L’utente che acquista un oggetto della serie di aronie a
secco avrà a disposizione:
1. Una scultura rappresentativa di una sezione del trullo
(la cupola, il muro, la porta, il tetto);
2. Un manuale con illustrazioni didascalizzate della
struttura architettonica del trullo;
3. Filo elastico;
4. Alcuni moduli forati e staccati dalla struttura;
5. Un foglietto illustrativo e un manifesto.
Una serie di elementi geometrici in pietra collegati da
un’anima in filo elastico è capace di ruotare per formare
una serie infinita di armonie a partire da una geometria
di base. Il tatto e la vista sono i principali sensi coinvolti
in questa attività in cui l’utente è il progettista del suo
pezzo unico e perennemente modificabile.
1
2
3
4
ARMONIE A SECCO
Oltre alla scultura acquistata, che sia la porta, la
cupola, il muro o il tetto, è possibile inventare e creare
numerose altre sculture avendo a disposizione dei pezzi
singoli da unire e del filo elastico. Inoltre il foglietto
illustrativo offre una serie di accorgimenti su come si
possono progettare altre sculture e come rappresentare
alcuni principi fisici dell’architettura del trullo.
38
39
prodotto e target
6.2
Il target cui le Armonie a secco fanno riferimento non è
un target di utenti specializzati nel settore. Gli oggetti
hanno come intento quello didattico in modo tale da
inserire l’utente nel sistema costruttivo del trullo come
architettura da scoprire, imitare e rivalorizzare. Le
armonie a secco sono adatte a turisti curiosi, giovani
architetti e appassionati di costruzioni.
sculture, manifesti, istruzioni e manuale
ARMONIE A SECCO
40
41
la cupola
la porta
il tetto
il muro
disegni tecnici
44
60
25
25
150
44
62
25
25
150
44
24,5
7
150
19
20
150
Misure in mm, scala 1:2
ARMONIE A SECCO
14,5
Misure in mm, scala 1:2
42
43
19
14,5
7
24,5
150
30
150
150
62
150
28
21
44
11
6.3
disegni tecnici
20
20
13
13
40
13
40
178
25
160
25
25
25
25
16
16
16
16
16
16
16
16
13
25
10
Misure in mm, scala 1:2
ARMONIE A SECCO
42
20
160
178
Misure in mm, scala 1:2
44
45
42
20
13
138
138
13
178
178
40
13
20
13
40
18
6.3
le istruzioni/manifesti
6.4
Da libretto di istruzioni a manifesto
ARMONIE A SECCO
46
47
le istruzioni/manifesti
6.4
Libretti di istruzioni
ARMONIE A SECCO
Manifesto
48
49
il manuale
6.5
Manuale: copertina
ARMONIE A SECCO
Manuale: doppia pagina
50
51
il manuale
6.5
Manuale
ARMONIE A SECCO
Manuale
52
53
identità visiva
6.6
C 0% M 0% Y 0% K 100%
C 10% M 81% Y 97% K 2%
C 0% M 0% Y 0% K 80%
C 82% M 25% Y 44% K 8%
C 0% M 0% Y 0% K 60%
C 11% M 37% Y 88% K 2%
C 0% M 0% Y 0% K 40%
C 49% M 57% Y 67% K 62%
Titillium
Titillium regular
.,:;[]-> 01234567890
abcdefgjklmnopqrstuvwxyz
ABCDEFGJKLMNOPQRSTUVWXYZ
NotCourieSans
NotCourierSans regular
.,:;[]-> 01234567890
abcdefgjklmnopqrstuvwxyz
ABCDEFGJKLMNOPQRSTUVWXYZ
ARMONIE A SECCO
54
55
Titillium bold
.,:;[]-> 01234567890
abcdefgjklmnopqrstuvwxyz
ABCDEFGJKLMNOPQRSTUVWXYZ
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
7
bibliografia e sitografia
7
Fonti
Centro di documentazione Michele Ciracì Ceglie
Messapica;
Ringrazio per la disponibilità Michele Ciracì, Angelo
Grassi, Cataldo Ciciriello, Angela Urso e Mimmo Nisi.
Ringrazio soprattutto il modello del set fotografico, le
mie amiche sempre curiose e pazienti, tutti gli amici che
hanno fatto parte della mia vita negli ultimi tre anni, e in
particolare La mia famiglia.
Gabriella Esposito, Architettura e storia dei trulli.
Alberobello, un paese da conservare, Gangemi, Roma
1984;
Luigi Mongiello, Trulli e costruzioni a Pignon, Adda, Bari
1992;
AA. VV., Architettura in pietra a secco, Schena editore,
Brindisi 1990;
Pietro M. Fumarola, In Valle d’Itria. Cicerone di me
stesso, Schena editore, Brindisi 1990;
http://www.umanesimodellapietra.it/documenti/
Pubblicazioni-Umanesimo.pdf
https://it.wikipedia.org/wiki/Trullo
http://www.magiadeitrulli.it/index.php/it/il-trullo-e-lapietra
http://www.rilievo.poliba.it/studenti/aa01/facchini/
cap4.html
http://www.passaturi.it/culturaterritorio/cosa-vuoldire-trullo/
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
58
59
Tesi di laurea
il sistema trullo. ARMONIE A SECCO
Tatiana Barletta, 23.09.2015
Tatiana Barletta