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In viaggio con Gellindo Ghiandedoro ITINERARIO E FOTOGRAFIE DI SILVIA VERNACCINI Sogni e illusioni lungo il sentiero delle Muse Fedaie Valle del Primiero: Val Canali Nel Parco di Paneveggio Pale di San Martino, nel cuore della Val Canali dove si trova Villa Welsperg, la “Casa del parco”, si distendono ampi prati il cui toponimo un tempo era Fedaie, ovvero “zone da pecore”. L’allevamento ovino nelle valli del Primiero e del Vanoi ha infatti origini antiche: quasi tutti i contadini avevano tra gli animali anche alcune pecore, preziose per la carne, la lana e il latte e utili quale “tosaerba naturale” anche su terreni impervi. Per lo più si trattava di pecore di razza Lamon, originaria del bellunese, una razza oggi a grave rischio di estinzione per la cui salvaguardia è intervenuto l’Ente Parco avviando un polo di allevamento. Ed è la musa Fedaia di nome “Galatea” a guidare nella comprensione della domesticazione delle pecore e nel progetto di reintroduzione della razza Lamon. Questa è una Villa Welsperg. www.risparmiolandia.it delle sette installazioni fisse (“legni”) che sono state disposte lungo il percorso Le Muse Fedaie che si snoda attorno a Villa Welsperg (1.038 m) un tracciato pianeggiante che in località Camp (1.080 m) si In viaggio con Gellindo Ghiandedoro riallaccia all’itinerario più lungo Da Tonadico al Cimerlo, sul cammino della storia, ideato sempre dal Parco come strumento per una lettura storica e naturalistica del territorio. L’installazione “Galatea” dunque, che riconoscete per le sagome in legno di una pecora, un muflone, un argali, vi sorprenderà per le fotografie con le indicazioni delle tante razze ovine autoctone distribuite nelle regioni d’Italia. Una bella scoperta! Le Muse Fedaie (MF), passeggiata che vi proponiamo questa settimana, vi accompagna quindi alla scoperta della Val Canali attraverso la trasposizione in chiave naturalistica di alcune divinità della mitologia greca. Questi sette allestimenti, quasi fossero un museo all’aperto, sono dedicati alle biodiversità, alle preziose quanto caratteristiche e delicate diversità della Val Canali diDall’alto: chiare indicazioni accompagnano al Sentiero delle Muse Fedaie; panorama in Val Canali. www.risparmiolandia.it venute, assieme ad altri progetti per uno sviluppo sostenibile, portavoce della valle stessa. Per restare nel “regno animale” è “Artemide”, ad esempio, a guidare nel mondo dei cavalli, in particolare nell’allevamento della razza Norica, anch’essa inserita nel Piano di sviluppo rurale del Parco perché in via di estinzione (qui passa anche l’Ippovia delle Dolomiti orientali; possibilità di pensionare temporaneamente il proprio cavallo in loc. Camp, poco a nord di Villa Welsperg). Affascinante il contrasto delle sagome in legno di un cavallo arabo o del robusto Percheron con i cavalli in carne ed ossa che pascolano vicino mentre, sullo sfondo, emerge il triangolo montuoso del Cimerlo. Tutte le sette installazioni le potete godere accomodandovi nel salottino di legno progettato insieme alle diverse strutture. Sdraiatevi dunque sul lettino del salottino di “Mnemosyne”, la musa della memoria che qui In viaggio con Gellindo Ghiandedoro cura la conservazione del paesaggio, come quando in valle i Conti Welsperg fecero piantare generosi tigli davanti alla propria villa per assicurarsi la protezione della Natura, secondo una tradizione nordica. Il legno di “Talìa” porta invece a conoscere le mille erbe dei prati. La presenza di campi e orti in Val Canali è documentata fin dal 1565 in un Erbario che riporta la coltivazione di prati a segale, orzo e frumento e a foraggio per allevare i capi di bestiame. Oggi, a ricordo, nel giardino della villa trovano posto un orto tradizionale di montagna e uno officinale; l’Ente Parco sta poi ulteriormente impegnandosi per frenare l’impoverimento della biodiversità coltivata e, di conseguenza, delle culture alimentari locali attraverso anche lo scambio di semi, idee e saperi tra coltivatori. E ancora, se “Igea” mostra il potere della cura – «Anche i nostri pensieri devono Le sagome di legno dei cavalli di “Artemide” sembrano dialogare con i vicini cavalli in località Camp. essere biodiversi», “Gea” è la musa che mostra la varietà delle terre che calpestiamo spesso distrattamente. Infine sono le “Naiadi” a condurre alla scoperta della vita straordinaria delle acque “minori” che sgorgano dai prati torbosi di Villa Welsperg, quelle dell’omonimo laghetto o del Torrente Canali. Curiosate nei telescopi dell’installazione o andate a scoprire la presenza del piccolo gambero di fiume un tempo comune nelle acque di fiumi e laghi del Trentino, oggi raro e pertanto qui reintrodotto col progetto che “ri-naturalizza” le sponde del laghetto Welsperg (in difesa di anfibi e di altri piccoli animali nell’intera zona sono stati realizzati dei sottopassi Il Sentiero delle Muse Fedaie è lungo 3,5 km e richiede 1.30 ore; è possibile su prenotazione anche una visita guidata. La partenza è dal laghetto Welsperg, ma potete scegliere di partire anche dal Centro visitatori (parcheggio presso entrambi i punti): il percorso è infatti circolare, ben segnato da indicazioni (MF) e godibile nei suoi pannelli informativi. Guida in vendita presso il Centro. Centro visitatori Villa Welsperg: tel. 0439 765973; www.parcopan.org (aperto tutto l’anno) In Val Canali sono state individuate aree sosta con parcometri (tariffe anche giornaliere); in estate servizio navetta gratuito dal fondovalle alla Val Canali. Per passeggiate a cavallo contattare Ristorante Cant del Gal in Val Canali: tel. 0439 62997; cantdelgal@ valcanalidolomiti.it www.risparmiolandia.it In viaggio con Gellindo Ghiandedoro stradali per evitarne le stragi durante gli spostamenti soprattutto notturni). Un percorso, questo de Le Muse Fedaie, che al vostro rientro vi avrà appagato non solo per il suo aspetto escursionistico ma perché vi avrà aperto gli occhi sulla biodiversità: un’escursione dunque salutare per il corpo e per la mente. www.risparmiolandia.it Sopra, a sinistra: colori e sfumature nell’installazione “Talia”. Sotto: il laghetto Welsperg. Qui a destra: due immagini dell’installazione “Galatea”, che fa conoscere le varietà delle pecore.