Aprire - Credit Suisse

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Aprire - Credit Suisse
Global Investor 2.13, novembre 2013
Il know-how degli esperti per i clienti che investono con il Credit Suisse
La nuova mobilità
decongestiona il mondo
Delle divulgazioni importanti si trovano all’interno dell’Appendice per le divulgazioni.
Il Credit Suisse intrattiene e cerca di portare avanti degli affari con aziende oggetto dei suoi
rapporti di ricerca. Di conseguenza, gli investitori dovrebbero tener presente che la Società
potrebbe presentare un conƠitto dointeressi che potrebbe incidere sulloobiettività di Suesto
rapporto. Gli investitori devono considerare Suesto rapporto solo come un fattore tra tanti Suando
prendono le rispettive decisioni doinvestimento. 2er una discussione sui rischi correlati agli
investimenti nei titoli citati nel presente rapporto, si faccia riferimento al seguente link Internet:
https://research.credit-suisse.com/riskdisclosure
Estraete la maniglia ed effettuate
il check in con il Global Investor !
Le maniglie delle valigie sono
perforate, basta rimuoverle e piegarle
verso loalto per crearle. 1ra avete
una piccola valigia e potete andare
con il Global Investor a esplorare la
nuova mobilità. Per strada, nel
continente o nel mondo, ci stiamo
muovendo in nuove direzioni.
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Editoriale—03
Foto: Chou Chiang | Martin Stollenwerk
GLOBAL INVESTOR 2.13
Responsabile del coordinamento dei temi
chiave di questo numero:
Nilanjan Das, CFA , è Research Editor
del Global Investor e Head of Global
Research KPO. Guida un team di ricerca
in diverse classi di asset, come azioni,
obbligazioni e valute globali, e ricerca
economica e tematica. È entrato a
far parte Credit Suisse nel 2009, avendo
alle spalle 15 anni di esperienza nella
ricerca e nel settore bancario, tra cui
posizioni presso J. P. Morgan Global
Research e ICICI Bank. Ha conseguito
una laurea spe cialistica presso l’Indian
Institute of Management, Bangalore.
Sara Carnazzi Weber è entrata a far parte
del Credit Suisse nel 1999 ed è attualmente economista senior responsabile
per le tematiche macroeconomiche
di lungo termine. Ha un’esperienza decennale in economia regionale e spaziale
e ha fornito un contributo signiƟcativo allo
sviluppo dell’unità di analisi regionale
nel comparto Research. Ha conseguito un
dottorato presso l’Università di Friborgo.
In alcuni momenti della storia, un cluster di innovazioni raggiunge un
punto di maturità e crea un cambiamento radicale. La forza vapore,
le ferrovie e la catena di montaggio si sono unificate nell’ambito
dell’ondata, a metà del XIX secolo, di globalizzazione industriale. Dopo la Seconda guerra mondiale, le reti elettriche e la logistica correlata alla catena del freddo hanno sospinto un boom della produttività
USA a fronte di un miglioramento delle condizioni delle fabbriche, e
hanno consentito un rapido sviluppo della Sun Belt statunitense e dei
centri asiatici come Singapore e Hong Kong. Di norma, questi cluster
si verificano quando nuove tecnologie si uniscono a quelle relativamente più vecchie per creare qualcosa di radicalmente nuovo.
Oggi vediamo tre cluster di questo tipo, tutti correlati alla mobilità.
Innanzitutto, comunicazioni a basso costo basate su Internet, come
Skype e trasferimenti di denaro più economici, si uniscono alla tecnologia esistente per i viaggi a lungo raggio per trasformare il concetto di immigrazione. Dal vecchio modello di un cambiamento per
tutta la vita che implica una separazione permanente da famiglia e
amici, a un’attività temporanea e intermittente, con uno stretto contatto con la famiglia d’origine. In secondo luogo, l’applicazione di
sistemi di controllo moderni basati sulle informazioni a tecnologie per
auto e biciclette relativamente vecchie lascia presagire una rivoluzione nel trasporto urbano e interurbano. Inoltre l’esplosione dell’apprendimento basato su Internet può aiutare la mobilità sociale.
In questo numero, esaminiamo in che modo questa nuova mobilità trasformerà economie, esistenze e interazioni sociali in tutto il
mondo. Questi effetti potrebbero essere vitali nei paesi emergenti,
dove la crescita economica sembra stia rallentando. La mancanza di
infrastrutture, l’incertezza reddituale, e in alcuni casi le impasse a
livello di manodopera sono cause possibili. La nuova mobilità offre
delle potenziali soluzioni, riducendo la portata degli investimenti nelle
infrastrutture fisiche necessarie per alleviare gli ingorghi urbani, sostenendo i consumi con i nuovi flussi reddituali dai lavoratori migranti, e incrementando l’offerta di manodopera temporanea in paesi con
carenze. I paesi che adotteranno queste soluzioni trarranno vantaggio
da un nuovo modo di rafforzare la crescita.
Giles Keating, Head of Research e Deputy Global CIO
GLOBAL INVESTOR 2.13
Indice—04
ENABLER
TECNOLOGICI
MIGRAZIONE
MODERNA
IL FUTURO DELLA
MOBILITÀ
DRIVER
SOCIALI/POLITICI
Se esiste una costante per la natura e l’attività umana, è il fatto che
siamo sempre in movimento – alla ricerca di sicurezza poiché
milioni di persone scappano da regioni dilaniate dalla
guerra, per la speranza di un futuro economico
migliore, semplicemente per non arrivare
in ritardo al mattino, o per
salire di rango.
> Pagine 08, 18, 30, 44
GLOBAL INVESTOR 2.13
Indice—05
La nuova mobilità
06
36
La nuova mobilità
Le tecnologie informatiche stanno riconfigurando il modo in
cui viaggiamo, lavoriamo e comunichiamo. Giles Keating
esplora come la nuova mobilità avrà un impatto sulla crescita
economica.
Opportunità (dis)uguali
La mobilità degli utili è qualcosa che i cittadini di tutti
i paesi ricchi tengono in grande considerazione.
Miles Corak esamina i ruoli dell’istruzione e del background
socio-economico in questo senso.
10
38
Migrazione: positiva o negativa?
La migrazione internazionale rappresenta un problema,
o una soluzione? Ian Goldin separa i fatti dalle fantasticherie,
illustrando più approfonditamente un tema complesso.
Gestione della migrazione
Le politiche nazionali in materia di migrazione costituiscono
una matrice complessa, in cui si intersecano demografia
ed economia. Martina Lubyová esplora il tema della gestione
della mobilità della manodopera in un mondo globalizzato.
14
Pezzi grossi in movimento
Il Global Investor presenta i ritratti di dieci pezzi grossi in tutto
il mondo. Scoprite di dove sono, e dove vengono impiegati.
Ognuno è unico, ma cos’hanno in comune?
20
Far muovere le città
Secondo Darío Hidalgo, visto che le città continuano a
espandersi, la necessità di un trasporto rapido di massa efficace
diventa ancor più importante. Ci spiega perché più strade non
sono la risposta.
24
Così lontani, ma così vicini
Con oltre un miliardo di utenti di smartphone, le tecnologie mobili
sono già trasformative. Ma Uwe Neumann afferma che il
vero boom ha luogo una volta che persone, processi, cose e
dati sono collegati.
26
Innovazione benvenuta in un business da 40 mia. di USD
Le rimesse dagli immigrati verso i rispettivi paesi d’origine
hanno un consistente impatto economico. Christine Schmid e
Javier Lodeiro ci spiegano il perché e considerano il ruolo
della tecnologia per le comunicazioni mobili nell’invio di denaro
a chi ne ha più bisogno.
46
Necessari nuovi modelli di mobilità
Le strade urbane sono costantemente congestionate,
rallentando pendolari e merci e soffocando gli abitanti
con l’inquinamento. Andrea Schnell e Thomas Rühl
presentano alcune nuove soluzioni per ciò che è diventato
un annoso problema.
50
La diffusione delle idee
Se c’è qualcosa che vale la pena condividere, Duncan Watts
la vuole conoscere. Si è creato una carriera studiando
come e perché alcune idee vengano perse, trasmesse o
«divengano tali».
52
La Cina e l’impeto del viaggio
Il turismo dalla Cina sta registrando un boom – a tal punto che
la Cina progetta di costruire 70 nuovi aeroporti entro
il 2015 . Scott Booker riferisce sull’esplosione dei viaggi,
che l’anno scorso si è attestata a USD 102 miliardi.
Disclaimer > Pagina 56
32
Progredire in Africa
Dove il 40 % degli studenti della scuola primaria abbandona
gli studi è necessaria un’istruzione più accessibile in Africa. Ma,
come illustrato da Pedro Conceição, l’apprendimento
e i guadagni non hanno sempre un collegamento diretto.
Podcast su www.credit-suisse.com/globalinvestor
Introduzione
VITE MOBILI
La nuova
mobilità
La rivoluzione informatica sta spalancando nuove possibilità di sfruttamento della
«old» economy. I nuovi sistemi di controllo decongestionano il trafƟco, l’insegnamento va oltre
le aule, i legami familiari non sono più rotti dalla distanza. Viene offerta una speranza
di miglioramento agli scarsi tassi di crescita sia nei paesi sviluppati che in quelli emergenti?
TESTO Giles Keating, Head of Research e Deputy Global CIO, Credit Suisse
Le tecnologie digitali iniziano a trasformare la mobilità,
andando a incidere su persone, traffico e idee. Innanzitutto le nuove modalità di trasferimento di piccole somme
di denaro a livello transnazionale e le comunicazioni internazionali quasi gratuite ( Skype, Facebook ... ) si uniscono ai viaggi aerei low-cost a lungo raggio per cambiare la
migrazione di massa. In secondo luogo, vengono applicati i moderni sistemi di controllo basati sulle informazioni alle vecchie tecnologie di automobili, biciclette e
trasporti pubblici. In terzo luogo, l’apprendimento basato su Internet, ancora nelle primissime fasi, ma in rapida
crescita, ha il potenziale per raggiungere numerose persone, incrementando enormemente la mobilità sociale
correlata all’istruzione. Chiamiamo questi tre fenomeni
riuniti « la nuova mobilità ».
Il cambiamento della migrazione è difficile da misurare direttamente, ma alcuni indicatori forniscono
un’idea di ciò che sta succedendo. Nelle Filippine, un
decimo del reddito nazionale viene conseguito all’estero
e inviato in patria per aiutare i figli e gli altri familiari.
Gran parte di questo denaro proviene da persone che si
sono recate all’estero temporaneamente e non su base
permanente, in luoghi come Hong Kong, Singapore e il
Golfo. Javier Lodeiro e Christine Schmid analizzano la
crescita di questi flussi di denaro a pag. 26.
Inoltre numerose persone viaggiano dalle ex repubbliche sovietiche per ottenere un lavoro temporaneo in
Russia. Ad esempio, in Tajikstan, ciò genera un reddito
pari quasi alla metà di quello prodotto internamente. Si
tratta della cifra più elevata al mondo. Martina Lubyová
( pag. 38 ) ci fornisce un quadro dei vantaggi e dei problemi della Russia, che deve fare i conti con queste cifre elevate di lavoratori temporanei. Gli stati del Golfo Dubai e
Qatar fanno particolare affidamento sui lavoratori temporanei dal subcontinente a tutti i livelli della propria
economia, dai servizi edilizi e domestici alla gestione dei
fondi. Mentre, in Europa, Londra è un centro nevralgico
per la migrazione temporanea.
Meno lontani da casa con le moderne telecomunicazioni
La separazione fisica dalla famiglia e dagli amici costituirà sempre un problema, ma le telecomunicazioni ne alleviano notevolmente gli effetti. Le chiamate telefoniche
internazionali a lunga distanza costano pochi centesimi
– solo due decenni fa erano un lusso quasi impossibile
per le persone con un reddito basso. Inoltre, per vedere
persone ubicate a una certa distanza, una cosa possibile
solo tramite costose videoconferenze fino a dieci anni fa,
ora ci si reca negli Internet café nei paesi emergenti e si
usa Skype. Invece i cellulari contribuiscono a diffondere
a persone con bassi redditi sistemi di messaggistica come
WhatsApp. Forse l’impatto di questi cambiamenti sulla
migrazione temporanea è solo agli esordi.
Andare a lavorare all’estero per un certo periodo di
tempo può produrre consistenti benefici economici. Per
esempio, nelle Filippine, il reddito proveniente dal-
l’estero è cresciuto in modo consistente nell’arco di 15
anni, fornendo un sostegno anche in un momento di
rallentamento dell’economia interna. Certamente sono
presenti anche conseguenze avverse, e sia gli effetti
positivi che quelli negativi sono stati oggetto di un’estesa analisi relativa alla migrazione tradizionale (permanente ), come descritto dal prof. Ian Goldin nel suo eccellente articolo a pag. 10. Il fenomeno più recente
della migrazione di massa temporanea è chiaramente
più flessibile e dovrebbe essere quindi in grado di offrire un miglior equilibrio tra effetti positivi e negativi.
Siamo dell’idea che le sue dimensioni cresceranno, a
fronte dell’ulteriore calo del costo per l’invio di denaro
in patria, delle tariffe aeree a basso costo e del sempre
maggiore utilizzo di servizi come Skype.
le competenze che non hanno acquisito a scuola, e potrebbe aiutare i giovani africani istruiti a trovare un lavoro utile all’estero per un certo periodo di tempo, senza dover lasciar la propria casa in modo permanente.
L’apprendimento basato su Internet sta già rapidamen-
«La separazione fisica
dalla famiglia e dagli amici
costituirà sempre un
problema, ma le telecomunicazioni ne alleviano
notevolmente gli effetti»
Trasporti multimodali e pianificazione più intelligente
I trasporti urbani iniziano a essere riconfigurati grazie
alla tecnologia informatica. Il noleggio di biciclette automatizzato è attualmente qualcosa di assolutamente
normale in molte città del mondo ( v. un esempio a
pag. 23 ). Corsie telecomandate per automobili e altri
veicoli passeranno dalla fase di testaggio a un’implementazione sulle strade nei prossimi anni; le app per
smartphone consentono già oggi ai passeggeri di vedere
quando sta arrivando l’autobus e di identificare il taxi
più vicino. E, in futuro, il confine tra autobus e taxi potrebbe diventare sfumato, con un flotta unificata di veicoli che può essere impiegata sia in modo esclusivo che
condiviso e su rotte fisse o variabili. Andrea Schnell e
Thomas Rühl analizzano questi sviluppi ( pag. 46 ), mentre Eric Höweler ( pag. 49 ) ne discute l’applicazione ai
trasporti interurbani. Il traffico in città come Jakarta,
Beijing, Mumbai, e Manila rappresenta chiaramente un
consistente freno alla crescita economica ed è molto inquinante, e i sistemi di trasporto di massa sono costosi.
Occorre quindi un nuovo approccio. Soluzioni efficienti
sul piano dei costi, come le corsie per gli autobus ( v. l’intervista con Darío Hidalgo a pag. 20 ), possono fornire
un aiuto, ma una soluzione più estesa consiste nell’impiegare la tecnologia informatica per incrementare la
capacità di trasporto dei passeggeri di un dato sistema
stradale. Ciò potrebbe essere nettamente più economico,
creando meno problemi per la realizzazione di imponenti programmi di costruzione.
L’istruzione è spesso considerata un elemento chiave
per la mobilità sociale, ma ciò non è sempre vero. Miles
Corak ( pag. 36 ) mostra che, ancora oggi, spesso le diverse generazioni dei paesi sviluppati sono scarsamente
istruite, mentre Pedro Conceição ( pag. 32 ) ci illustra
come, nell’Africa subsahariana, l’istruzione non equivalga necessariamente a trovare un lavoro. La nuova
mobilità potrebbe essere d’aiuto ? Potrebbe consentire
agli adulti di impiegare l’apprendimento via Internet per
te aumentando. Le lezioni tenute da professori di prestigiose università sono disponibili a un pubblico mondiale e corsi online, come quelli offerti da Rosetta Stone,
forniscono un modo intuitivo, ma rigoroso, per l’apprendimento di nuove lingue. Anche i social network hanno
un ruolo importante, andando a integrare l’istruzione
formale e diffondendo idee chiave, come esposto da Duncan Watts ( pag. 50 ).
Di recente la crescita economica ha registrato un rallentamento in molti paesi emergenti e i rispettivi mercati azionari hanno evidenziato periodi di scarsa performance. La nuova mobilità potrebbe contribuire a fornire
delle soluzioni. Può alleviare gli ingorghi urbani; spingere i consumi; sbloccare nuovi flussi di reddito di locali
che stanno temporaneamente lavorando all’estero, incrementando l’offerta di manodopera, ove necessario. E potrebbe anche risolvere le impasse sul piano dell’istruzione.
Tutto ciò può fornire un contributo anche alla crescita
nei paesi sviluppati. Non solo sussistono le tecnologie,
ma stanno aumentando anche gli incentivi economici per
l’implementazione di quest’ultime.
Giles Keating è Global Head of Research e Deputy
Global CIO del Credit Suisse. Il suo team si occupa
di ricerca. Come Deputy CIO ha un ruolo chiave nelle
decisioni d’investimento. È entrato a far parte del
Credit Suisse oltre 25 anni fa, e ha conseguito delle
lauree presso la London School of Economics
e a Oxford, dov’è Honorary Fellow. È presidente di
Tech4all e Techfortrade, enti beneƟci che si propongono
di ridurre la povertà impiegando la tecnologia.
3’000’000
13’000’000
persone
Capitolo I
1’000’000
MIGRAZIONE
MODERNA
500’000
L’ampiezza della freccia mostra
il numero di persone emigrate da un
paese a un altro.
FLUSSI MIGRATORI
INTERNAZIONALI
L’immigrazione resta un tema politico scottante, sebbene solo
231 milioni di persone, ossia il 3,2 % della popolazione mondiale
Nel 2013, 231 milioni di persone in
tutto il mondo hanno lasciato
il proprio paese di origine e sono
emigrate. Gli USA sono stati la
destinazione favorita, e nel paese
risiede quasi un quinto di tutti
i migranti internazionali.
complessiva, vivano al di fuori del proprio paese d’origine. Tuttavia, in
termini assoluti, tale numero è aumentato del 50 % dal 1990.
Migrazione:
positiva o negativa ?
Pagina 10
2’000’000
Fonte: DESA ONU
CANADA
Il vantaggio
della Silicon Valley
Pagina 13
50
5
10
TORONTO
NEW YORK
SAN FRANCISCO
Immigrati
in milioni, 2013
USA
WASHINGTON DC
CHICAGO
LOS ANGELES
DALLAS
PRIMI 10 PAESI AL MONDO
PER L’IMMIGRAZIONE
HOUSTON
MIAMI
MESSICO
USA 45’785’090
FEDERAZIONE RUSSA 11’048’064
GERMANIA 9’845’244
ARABIA SAUDITA 9’060’433
EMIRATI ARABI UNITI 7’826’981
REGNO UNITO 7’824’131
FRANCIA 7’439’086
CANADA 7’284’069
AUSTRALIA 6’468’640
SPAGNA 6’466’605
15
5
CHICAGO
Città con almeno 1 milione
di residenti stranieri
CITTÀ CON IL MAGGIORE
NUMERO DI IMMIGRATI AL
MONDO
I punti sulla mappa sono le città che
attraggono un immigrato su
cinque in tutto il mondo. Insieme,
queste aree metropolitane contano
37 milioni di residenti stranieri.
Emigrati
in milioni, 2013
10 PRINCIPALI PAESI PER
L’EMIGRAZIONE AL MONDO
INDIA 14’179’627
MESSICO 13’201’181
FEDERAZIONE RUSSA 10’820’372
CINA 9’333’211
BANGLADESH 7’725’622
PAKISTAN 5’617’297
UCRAINA 5’552’689
FILIPPINE 5’491’607
AFGHANISTAN 5’102’409
REGNO UNITO 5’005’941
Fonte: DESA dell’ONU
CHICAGO USA
DALLAS USA
DUBAI Emirati Arabi Uniti
HONG KONG Cina
HOUSTON USA
JIDDAH Arabia Saudita
LONDRA Regno Unito
LOS ANGELES USA
MELBOURNE Australia
MIAMI USA
MOSCA Russia
NEW YORK USA
PARIGI Francia
RIYADH Arabia Saudita
SAN FRANCISCO USA
SINGAPORE Singapore
SYDNEY Australia
TORONTO Canada
WASHINGTON DC USA
Fonte: MPI
USA
Popolazione: 320’051’000
Immigrati: 45’785’090
14,3 % della popolazione
Paesi d’origine degli
immigrati:
MESSICO
CINA
INDIA
FILIPPINE
PORTO RICO
VIETNAM
EL SALVADOR
CUBA
12’950’828
2’246’840
2’060’771
1’998’932
1’685’015
1’381’076
1’371’767
1’201’164
REGNO UNITO
Popolazione: 63’136’000
Immigrati: 7’824’131
12,4 % della popolazione
Paesi d’origine degli
immigrati:
INDIA
POLONIA
PAKISTAN
IRLANDA
CINA
GERMANIA
SUDAFRICA
BANGLADESH
769’540
687’444
405’878
360’263
330’659
315’024
258’990
207’915
GERMANIA
CRESCITA DELL’IMMIGRAZIONE
Popolazione: 82’727’000
Immigrati: 9’845’244
11,9 % della popolazione
Paesi d’origine degli
immigrati:
TURCHIA
POLONIA
FED. RUSSA
KAZAKISTAN
ITALIA
ROMANIA
GRECIA
CROAZIA
Il numero di immigrati internazionali è cresciuto del 50 % dal 1990. Gli immigrati
sono aumentati di 77 milioni tra il 1990 e il 2013, da 154 milioni a più di 231
milioni. I cittadini del Sud-Est asiatico e dell’Africa meridionale sono quelli che,
con maggiore probabilità, lasciano il loro paese d’origine.
1’543’787
1’146’754
1’007’536
717’753
433’127
383’626
238’220
233’064
Percentuale di immigrati internazionali sulla popolazione complessiva
SINGAPORE
SVIZZERA
NUOVA ZELANDA
USA
ITALIA
43
40 %
30 %
LONDON
MOSKAU
25
20 %
29
14
PARIS
9
10 %
0%
1990
2000
2010
2013
Fonte: DESA dell’ONU
FEDERAZIONE RUSSA
GRAN
BRETAGNA
POLONIA
GERMANIA
UCRAINA
SVIZZERA
KAZAKISTAN
FRANCIA
SPAGNA
TURCHIA
CINA
AFGHANISTAN
GIORDANIA
PAKISTAN
EAU
BANGLADESH
ARABIA
SAUDITA
HONG KONG
INDIA
FILIPPINE
SINGAPORE
ARABIA SAUDITA
DUBAI
RIAD
DSCHIDDA
> 20 %
10 –20 %
1–10 %
Popolazione: 28’829’000
Immigrati: 9’060’433
31,4% della popolazione
Paesi d’origine degli
immigrati:
INDIA
PAKISTAN
BANGLADESH
EGITTO
FILIPPINE
YEMEN
INDONESIA
SUDAN
AUSTRALIA
SYDNEY
1’761’857
1’319’607
1’309’004
1’298’388
1’028’802
461’042
379’632
234’564
MELBOURNE
NUOVA ZELANDA
< 1%
Percentuale di immigrati internazionali
sulla popolazione complessiva
NUMERO DI IMMIGRATI
INTERNAZIONALI
Più di un quinto della popolazione in
Australia, Arabia Saudita, Emirati Arabi
Uniti, Kuwait, Kazakistan e Svizzera
proviene da un altro paese.
Fonte: DESA dell’ONU
AUSTRALIA
Popolazione: 23’343’000
Immigrati: 6’468’640
27,7 % della popolazione
Paesi d’origine degli
immigrati:
REGNO UNITO
NUOVA ZELANDA
CINA
INDIA
ITALIA
VIETNAM
FILIPPINE
SUDAFRICA
1’277’474
582’761
447’407
364’764
231’650
225’749
189’969
166’731
GLOBAL INVESTOR 2.13
—10
POPOLAZIONI IN MOVIMENTO
MIGRAZIONE
POSITIVA
O NEGATIVA?
Nel corso della storia, la migrazione è sempre stata il più importante fattore di spinta del
progresso e del dinamismo umano. La migrazione fornisce un sostegno alle economie, sia nei paesi
sviluppati che in quelli in via di sviluppo. Ciononostante, spesso si parla di migrazione spinti
dalla paura più che dai fatti. Ian Goldin ci fornisce un giudizio a tinte sfumate per un tema complesso.
TESTO Ian Goldin, direttore, Oxford Martin School, Università di Oxford
GLOBAL INVESTOR 2.13
—11
Viviamo in un’era caratterizzata da due modi di vedere le cose in competizione tra loro. Secondo il primo, gli immigrati stanno compiendo una
vera e propria invasione, ci stanno rubando i posti di lavoro e stanno
erodendo il tessuto sociale del nostro paese. Il secondo afferma che la
migrazione è una manna: genera innovazione e dinamismo, alimentando la crescita economica sul lungo termine. A mio giudizio si tratta di
due caricature troppo semplicistiche. I costi della migrazione si percepiscono nel breve termine e sono locali, e hanno quindi conseguenze
reali sul piano politico e sociale, mentre i beneƟci sono più diffusi e sul
lungo termine. Come per i dibattiti sul commercio, in cui gli istinti protezionistici tendono a prevalere sulla necessità nel lungo termine di
società più aperte, il ruolo fondamentale esercitato dai migranti per lo
sviluppo economico viene spesso cancellato dalle misure difensive. Esiste un dato di fatto: la migrazione aiuta le economie, sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo. Come per il commercio e la libera
circolazione delle idee, isolarsi gli uni dagli altri è controproducente.
Più persone, più conƟni
In tutto il mondo, i 231 milioni di immigrati stimati rappresentano all’incirca il 3 % della popolazione mondiale. Prima dell’adozione su base
estesa dei passaporti all’incirca 100 anni fa, in particolare all’epoca
della migrazione di massa del XIX secolo, Ɵno a un terzo degli europei
emigrò e oltre un quarto della popolazione USA era costituita da immigrati. La percentuale di migranti nelle nostre società potrebbe essere
inferiore oggi rispetto ai secoli scorsi, ciononostante il numero di immigrati è certamente aumentato. In parte, ciò riƠette la quadruplicazione
del numero di paesi indipendenti negli ultimi 100 anni. Questa proliferazione signiƟca che le persone che prima si trasferivano all’interno di un
paese – come l’Unione Sovietica – ora risultano essere migranti. Non
solo si è quadruplicato il numero di paesi nell’ultimo secolo, ma anche
il numero di persone ha superato i sette miliardi. Più conƟni e più persone generano più migranti, pur a fronte del calo del loro contributo per
le nostre popolazioni o economie.
A Ɵne 2012 tre migranti su quattro vivono in un piccolo gruppo di
24 paesi, e gli USA sono il principale paese di destinazione. Indicativamente 70 milioni di migranti sono passati da un paese in via di sviluppo a un altro, e all’incirca 65 milioni sono migrati da paesi in via di
sviluppo a paesi più ricchi. Più o meno 55 milioni di migranti si sono
trasferiti tra diversi paesi dell’OCSE, e un numero in rapida crescita –
attualmente 20 milioni circa – ha lasciato l’OCSE per i mercati emergenti, dove le opportunità professionali si stanno moltiplicando più
rapidamente. L’Unione Europea è l’esperimento più grande al mondo
di migrazione di forza lavoro in assenza di visti. Sebbene l’emigrazione
da paesi meno ricchi come Romania e Polonia sia stata sostanziale,
Germania, Italia e Regno Unito sono stati sia paesi d’origine che di
destinazione di migranti di primo piano. La principale lezione dall’Europa è che poche persone emigrano, e i livelli di emigrazione raramente sono molto più elevati rispetto ai periodi in cui vigevano restrizioni
più grandi. Per via di livelli di disoccupazione giovanile superiori al 50 %
in Grecia e Spagna, fa riƠettere che cosÈ pochi giovani siano emigrati.
Ciò mette in luce come le argomentazioni intorno all’emigrazione siano spesso sospinte dalla paura. Le opportunità relative all’occupazione e agli alloggi e altri fattori chiave per la domanda sono importanti
tanto quanto i fattori sul fronte dell’offerta.
Perché si parte?
È pericoloso generalizzare quando parliamo di emigrazione. Considerando il Ơusso annuo di circa 15 milioni di emigrati, la maggior parte
Ian Goldin è professore e direttore della Oxford Martin
School e professore di Globalizzazione e Sviluppo
presso l’Università di Oxford. Quest’articolo prende spunto
dal suo libro «Popoli eccezionali: come i migranti hanno
modellato il nostro mondo e deƟniranno il nostro futuro—,
pubblicato dalla Princeton University Press nel 2012.
rientra in una delle quattro categorie di movimenti transnazionali: spostamenti per motivi economici, studenti, partenze per motivi sociali e
rifugiati/asilo. Si registrano all’incirca 5 milioni di migranti per motivi
economici ogni anno. I migranti altamente qualiƟcati apportano talenti particolari o una formazione a livello transnazionale per colmare le
lacune della forza lavoro dei nativi. I migranti con una scarsa formazione colmano i vuoti nell’ambito della manodopera Ɵsica o dei posti
di lavoro meno ambiti dalla forza lavoro del posto. All’incirca 3,5 milioni di studenti emigrano ogni anno. Mentre alcuni paesi, come il
Regno Unito, insistono afƟnché gli studenti se ne vadano, altri come
l’Australia e gli USA hanno consentito ad alcuni studenti di restare. Per
esempio, il 68 per cento degli studenti stranieri che hanno conseguito un dottorato negli USA nel 2000 risiedeva ancora nel paese a
cinque anni dalla laurea. Motivazioni sociali e familiari spingono all’incirca 2 milioni di migranti all’anno, poiché individui e famiglie tendono
a riunirsi con i loro cari. Si tratta di qualcosa di molto frequente nelle
nazioni costituite per lo più da generazioni di immigrati più recenti ( USA ,
Canada e Australia) e negli ex imperi coloniali (in particolare Regno
Unito e Francia). ConƠitti e persecuzioni spingono le persone a lasciare la propria casa e ad andare in un altro paese. I rifugiati e coloro che
sono alla ricerca di asilo rappresentano in media circa due milioni di
migranti all’anno. A Ɵne 2012, nel mondo sono stati registrati 15,4
milioni di rifugiati riconosciuti ufƟcialmente, e l’80 % è stato ospitato
in paesi in via di sviluppo, un rialzo dal 70 % di dieci anni fa. È impossibile quantiƟcare il numero di immigrati irregolari nel mondo, ma negli
USA , secondo le stime, essi sono all’incirca 11 milioni in rapporto a un
numero complessivo di grossomodo 50 milioni di immigrati. Sono quindi il 22 % del totale.
Entro la metà degli anni Novanta, più del 30 % degli emigrati registrati negli USA era altamente qualiƟcato. Trend analoghi si registrano
in Europa. La Germania ha lanciato un programma di «green card» nel
2000 per colmare la mancanza di manodopera, in particolare nei settori sanitario e informatico. La Francia ha lavorato per attrarre studiosi, scienziati e informatici. Di conseguenza, la percentuale di migranti
qualiƟcati diretti verso i paesi dell’UE è salita dal 15 % nei primi
>
GLOBAL INVESTOR 2.13
—12
anni Novanta al 36 % nei 14 paesi originari dell’UE entro la Ɵne del
2011. Questo incremento del movimento di manodopera altamente
qualiƟcata riƠette le priorità economiche. Le aziende riconoscono di
essere impegnate in una guerra per i talenti con i propri competitor. I
governi più aperti alla migrazione assistono le proprie aziende. Quest’ultime sono più agili, in grado di adattarsi e redditizie. I governi percepiscono più introiti e sfruttano il dinamismo apportato dagli immigrati
altamente qualiƟcati. Ciononostante, non sono solo quest’ultimi a
essere fondamentali. Negli USA , gli immigrati non qualiƟcati costituiscono una parte essenziale del settore edilizio e dei servizi. In Medio
Oriente, il successo di Dubai o di altri emirati e del Qatar si fonda sul
fatto che oltre il 90 % della forza lavoro è rappresentato da immigrati
qualiƟcati e non qualiƟcati.
Ridimensionare le leggende sulla migrazione
Se gli immigrati hanno un ruolo cosÈ importante, perché sussistono
cosÈ tante preoccupazioni ? La prima leggenda è che gli immigrati
ruberebbero i posti di lavorano e distruggerebbero le economie. La
verità è l’esatto contrario: la migrazione rende le economie più dinamiche, crea posti di lavoro e genera una crescita sul lungo termine.
Negli USA , gli immigrati hanno fondato società come Google, Intel,
PayPal, eBay e Yahoo. Di fatto, agli immigrati qualificati è riconducibile più della metà delle start-up della Silicon Valley e più della metà
dei brevetti, anche se rappresentano indicativamente il 15 % della
popolazione. Il numero di immigrati vincitori di un premio Nobel, membri della National Academy of Science e registi insigniti di un Academy
Award è tre volte quello dei nativi. Una ricerca della Federal Reserve
Bank di San Francisco ha di recente concluso che «gli immigrati espandono la capacità produttiva dell’economia stimolando gli investimenti e promuovendo la specializzazione… Ciò consente di guadagnare
in efficienza e sospinge il reddito di ogni lavoratore». La ricerca sull’impatto fiscale netto dell’immigrazione di polacchi, cechi e di altri immigrati nel Regno Unito dai dieci paesi entrati a far parte dell’Unione
Europea nel 2004 ha mostrato che gli immigrati hanno fornito un
contribuito «significativo» e le imposte versate sono state maggiori dei
servizi e dei sussidi ricevuti. Su scala globale, secondo la Banca
Mondiale, una crescente migrazione ( pari al 3 % della forza lavoro nei
paesi sviluppati tra il 2005 e il 2025 ) andrebbe a generare guadagni
economici nell’ordine di USD 356 mia. in tutto il mondo. Alcuni economisti prevedono che se le frontiere fossero completamente aperte
e ai lavoratori venisse concesso di muoversi liberamente, nel corso di
25 anni si genererebbero guadagni pari a USD 39’000 mia. per l’econ omia mondiale. Comunque sussistono legittimi timori in relazione
all’immigrazione su larga scala. La possibilità di una disgregazione
sociale è reale. CosÈ come per la globalizzazione – una solida forza
nel mondo – dove gli aspetti positivi sono diffusi e spesso non si
vedono, mentre gli effetti negativi sono tangibili per un gruppo
ristretto di persone. La seconda leggenda è che la migrazione >
continua a pag. 16
Sintesi storica dei flussi delle migrazioni
L’infografica qui sotto illustra diversi trend di migrazione internazionale nel corso
del XX secolo. Si riportano sia il luogo di partenza che la destinazione. I motivi
sono diversi, ma la migrazione dettata da ragioni economiche, sociali e per via di
conflitti ha costituito il driver principale di questi trend migratori.
Fonte: http://www.bbc.co.uk/scotland/education/geog/population/migration_map.shtml
1918–1919
Dall’Europa
dell’Est verso USA
e Canada
1918 ­
Dalla Gran
Bretagna verso
Australia,
Sudafrica e
Nuova Zelanda
1939–1940
Dalla Russia
alla Siberia
1940 ­
Ebrei europei
verso gli USA
1945 ­
Dalla Turchia
alla Germania
1947 ­
Da India, Pakistan
e Sri Lanka verso
il Regno Unito
1950 ­
Dal Messico e
dall’America
centrale verso
gli USA
1950 –1960
Dal Nordafrica
a Francia,
Spagna e Italia
1950 –1960
Dalle Indie
occidentali al
Regno Unito
1973 ­
Asiatici ugandesi
verso il Regno Unito
1975 ­
Dal Vietnam
verso Malesia,
Australia e USA
GLOBAL INVESTOR 2.13
MICROECONOMIE
Il vantaggio della
Silicon Valley
Più della metà delle start-up nella Silicon Valley è stata fondata da immigrati, molti dei
quali non avrebbero mai assunto un rischio del genere nel proprio paese. Vivek Wadhwa
spiega i fattori che contribuiscono al dinamismo e allo spirito innovativo della regione.
TESTO Vivek Wadhwa, VP innovazione e ricerca, Singularity University, NASA Research Park, Mountain View, CA
Regno Unito
Metro di NY
S. California
New England
Silicon Valley
Quando si visita la Silicon Valley, una delle prime cose che sopraggiunge il fallimento. Nella gran parte dei paesi se una
balza agli occhi è che assomiglia alle Nazioni Unite. Persone
società fallisce, si viene emarginati. Nella Silicon Valley è
di tutto il mondo lavorano insieme per sviluppare tecnologie
qualcosa che invece fa onore. Si ritiene che il successo sia
in grado di generare cambiamenti enormi. Formano reti, con- frutto dell’esperienza e che sperimentando aumentano le
dividono informazioni e si aiutano a vicenda. Gli indiani lavo- possibilità in questo senso. Così il fatto di aver provato e
rano spalla a spalla con i pakistani, e gli arabi con gli ebrei. fallito mostra che si è raggiunta una certa saggezza.
Persone che non si assumerebbero mai dei rischi nei propri
Gli stranieri giunti nella Silicon Valley erano di norma al
paesi d’origine avviano attività imprenditoriali con un’elevata vertice della scala economica e sociale nei rispettivi paesi.
probabilità di fallimento. Il risultato è un dinamismo che non Presto comprendono che non hanno nulla da perdere e che
si riscontra in nessuna altra parte del mondo. La
guadagneranno solo assumendosi dei rischi
concorrenza va di pari passo con la collaborazioe sperimentando. Hanno un enorme desidene. Vigono segretezza e franchezza. Gli stranierio di successo per ritornare al vertice della
ri entrano in competizione con le persone del
scala sociale. Lavorano in modo estremaposto. Ciò fornisce alla Silicon Valley il suo vanmente duro e mettono in gioco tutto ciò che
taggio globale ed è alla base della sua posizione
hanno. Diventano imprenditori. Giova il fatto
di leadership nell’innovazione mondiale. Com’è
che vi siano molti esempi per gli imprenditopossibile che persone che non farebbero mai gli
ri immigrati. Di fatto, il 52 % delle start-up
imprenditori nei loro paesi si assumano questo Venture capital raccolto nel della Silicon Valley è stata fondata da immi2012 . Le prime cinque regioni
rischio nella Silicon Valley ?
grati. Gli imprenditori che hanno avuto sucincidono per il 53 % sui
finanziamenti globali di VC,
Tutto ha inizio con gli immigrati che avviano
cesso sono praticamente di tutte le nazionapari a USD 42 mia.
Fonte: Ernst & Young
le società. Non giungono negli USA da imprenlità. La gran parte aiuta altre persone del
ditori, ma sono altamente qualificati. Il mio team
loro stesso paese d’origine. La Silicon Valley
di ricerca presso la Duke University ha rilevato che il 96 % è un esperimento ben riuscito e la combinazione di storia e
geografia ha creato questa magia. Questo potrebbe essere
ha conseguito una laurea breve e il 74 % una laurea lunga o
un attestato post-universitario. La maggioranza ( 52 %) giun- il motivo per cui nessuna altra regione è stata ancora in
ge per studiare, il 40 % per lavorare e il 5,5 % per motivi
grado di copiarne interamente il successo.
Ɓ
familiari. Solo l’1,6 % arriva in America per avviare una società.
Quando gli stranieri iniziano a lavorare per società locali o a
Vivek Wadhwa si occupa di ricerca presso
frequentare l’università, comprendono che l’imprenditorialità
la Singularity University e la Duke University,
è una delle professioni più stimate. Sono presenti club imed è autore di «The Immigrant Exodus: Why
America Is Losing the Global Race to Capture
prenditoriali presso ogni campus universitario. Nella Silicon
Entrepreneurial Talent» («L’esodo degli immigrati:
Valley, ogni giorno hanno luogo eventi, in occasione dei quaperché l’America sta perdendo la gara globale
li gli imprenditori si riuniscono per aiutarsi a vicenda. Poi
per accaparrarsi i talenti imprenditoriali»).
—13
Stephen Elop, è nato in Canada e ha
studiato ingegneria informatica e gestione
presso la McMaster University prima di
iniziare una carriera manageriale nel campo
IT e telecomunicazioni. Elop ha detenuto
posizioni senior presso diverse società, tra
cui Macromedia, Adobe Systems e Microsoft.
È stato il primo, come non finlandese, a
essere nominato CEO di Nokia nel 2010, per
poi tornare a Microsoft come vicepresidente
esecutivo Devices and Services di Nokia
quando la divisione è stata acquisita da
Microsoft nel settembre 2013.
ivoriana e francese, è CEO di Prudential
plc dal 2009; ha studiato in Francia e ha una
formazione di matematica avanzata e
fisica. Ha iniziato la sua carriera presso
McKinsey a Paris e New York prima di
trasferirsi in Costa d’Avorio per diventare
CEO e poi presidente del National Bureau
for Technical Studies and Development;
è stato anche ministro di gabinetto. Thiam
ha detenuto posizioni senior presso
McKinsey e Aviva prima di entrare in
Prudential nel 2008.
NOKIA /MICROSOFT
che ora vive a Londra, è co-presidente
del CdA di Deutsche Bank insieme a Jürgen
Fitschen. Nato a Jaipur, in India, ha
studiato Economia presso il Sri Ram College
of Commerce della Delhi University e
Business Administration presso la University
of Massachusetts Amherst. Jain, che
parla correntemente inglese e hindi e ha
conoscenze di tedesco, è al comando di
un’istituzione finanziaria di stampo globale,
ed è abituato a lavorare affrontando
barriere linguistiche e culturali.
israelo-americana di Bain & Company, è
laureata presso la Hebrew University
di Gerusalemme e la Harvard Business
School. Attraverso il suo lavoro e il suo
coinvolgimento in diverse organizzazioni
economiche internazionali, Gadiesh
lavora con centinaia di CEO e dirigenti
sullo sviluppo di strategie e, in particolare,
sulla gestione del cambiamento
all’interno delle società. Lavora per
clienti in Nordamerica, Europa e Asia.
Tidjane Thiam, con doppia cittadinanza
Anshuman Jain, cittadino britannico
Orit Gadiesh, stratega e presidente
PRUDENTIAL
DEUTSCHE BANK
BAIN & CO
Foto: Bain & Co, Deutsche Bank, Newscast, Nokia, Stéphane de Bourgies, PepsiCo, Nestlé, ABB, Anheuser-Busch InBev ®, Coca-Cola
A prima vista, le persone qui sotto non sembrano avere nulla in comune se non le loro notevoli qualifiche. Guardiamo meglio.
Tutti loro sono estremamente qualificati e 7 su 10 hanno una formazione multinazionale e/o multilingue.
Le organizzazioni diventano sempre più globali, e così i manager dalla solida istruzione e con reti interculturali si spostano
Luogo di nascita
Luogo di lavoro
di più, e sono più richiesti che mai.
PEZZI GROSSI IN MOVIMENTO
DA DOVE VENGONO? DOVE VANNO?
Muhtar Kent, di origine turca nato a
New York, è presidente e CEO di The
Coca-Cola Company dal 2009, dopo essere
entrato nella società ad Atlanta nel 1978.
Nel corso della sua carriera, ha ricoperto
diverse posizioni dirigenziali, fra cui
direttore generale di Coca-Cola Turchia e
Asia centrale, presidente della divisione
Europa centro-orientale e vicepresidente
senior di Coca-Cola International, responsabile di 23 paesi. Fa parte di numerose
commissioni internazionali di alto livello
per il commercio.
InBev, leader globale dei produttori
di birra e una delle 5 principali società
al mondo di prodotti al consumo.
Cittadino brasiliano, Brito ha una laurea
in Ingegneria meccanica conseguita
presso la Universidade Federal do Rio de
Janeiro in Brasile e un MBA dell’Università
di Stanford. È entrato in Anheuser-Busch
InBev nel 1989 ed è stato nominato
CEO nel dicembre 2005. In precedenza
aveva ricoperto posizioni presso
Shell Oil e Daimler Benz.
THE COCA-COLA COMPANY
Business Administration and Engineering
e un dottorato in Economia dell’Università
di Stoccarda, viene dalla Germania.
A settembre 2013 è diventato CEO di ABB
Group, leader mondiale in tecnologie
energetiche e dell’automazione. Spiesshofer
ha lavorato in giurisdizioni diverse, fra
cui Germania, Svizzera e Australia, e dirige
oggi una società con ricavi globali di
quasi 40 miliardi di USD e circa 145’000
dipendenti, attiva in circa 100 paesi.
Carlos Brito, è CEO di Anheuser-Busch
Ulrich Spiesshofer, con un master in
2008, è sempre stato fedele alla stessa
società dal 1979, ma la sua carriera lo ha
portato in tutti gli angoli del pianeta. Nato
in Belgio, Bulcke è stato responsabile dei
mercati più diversi: Svizzera, Germania,
Spagna, Perù, Portogallo, Repubblica
Ceca, Slovacchia, USA, Canada e Caraibi.
Non sorprende che Bulcke sia un poliglotta:
parla francese, inglese, spagnolo,
portoghese e tedesco oltre all’olandese,
sua lingua madre.
AB INBEV
ABB
PepsiCo dal 2006, è nata a Madras (oggi
Chennai), in India. Nel 1974 Nooyi ha
conseguito una laurea in Fisica, Chimica e
Matematica presso il Madras Christian
College, e nel 1978 una laurea in Amministrazione pubblica e privata presso
la Yale School of Management. Prima di
PepsiCo, Nooyi è stata, fra l’altro, vicepresidente senior della divisione Strategia e
marketing strategico di Asea Brown Boveri
e vicepresidente e direttrice Pianificazione
e strategia societaria presso Motorola.
se-brasiliano, allo stesso tempo
presidente e CEO della francese Renault
e della giapponese Nissan, è un cittadino
globale. Di origine libanese, Ghosn è
nato in Brasile, ma è ritornato in Libano
con sua madre all’età di 6 anni. Si è poi
trasferito a Parigi per studiare ingegneria,
laureandosi nel 1978 presso l’École
Polytechnique. I primi 18 anni della
carriera di Ghosn sono trascorsi presso
Michelin (in Brasile e USA); dal 2001
è CEO di Nissan, e dal 2005 di Renault.
Paul Bulcke, CEO di Nestlé S.A. dal
Indra Nooyi, presidente e CEO di
Carlos Ghosn, manager franco-libane-
NESTLÉ
PEPSICO
RENAULT/NISSAN
GLOBAL INVESTOR 2.13
—16
«L’Unione Europea
è l’esperimento
più grande al mondo
di migrazione
della forza lavoro in
assenza di visti »
nale. Nel 2012 , i flussi di rimesse registrati ufficialmente verso i
paesi in via di sviluppo hanno raggiunto una quota stimata di USD
401 mia. Per il Tagikistan, questi flussi ammontano quasi alla metà
del PIL e per la Liberia e il Lesotho sono indicativamente del 30 %.
Se gestita in modo adeguato, con una buona amministrazione e investimenti intelligenti, la «fuga di cervelli » può diventare «la conquista
di cervelli» per le economie in via di sviluppo. La promozione della
«circolazione di cervelli», grazie alla quale gli immigrati qualificati sono in grado di ritornare nei paesi d’origine e portare con sé le tecnologie e le opportunità d’investimento ottenute grazie alle loro esperienze da immigrati, può altresì avere un ruolo importante nel
rilanciare la crescita interna, come dimostrato da Taiwan, Israele, e
Bangalore in India.
Il risultato
distruggerebbe le economie emergenti facendo allontanare i talenti
dove sono maggiormente necessari. Ciò è in parte vero. Per esempio,
il 65 % dei laureati marocchini, il 60 % di quelli del Gambia, il 25 % di
quelli iraniani e il 10 % di quelli filippini lascia il proprio paese, di norma
per trasferirsi in un’economia sviluppata. Tuttavia, la cosiddetta « fuga
di cervelli » viene mitigata.
Innanzitutto, quando questi paesi diventano dei centri di formazione professionale, possono produrre lavoratori molto più qualificati in patria prima che abbia inizio la «fuga di cervelli ». Le Filippine, per
esempio, rappresentano una delle principali fonti di infermiere immigrate per le economie sviluppate. Tuttavia dispongono di più infermiere pro capite sul mercato del lavoro interno rispetto a paesi equiparabili e persino ad alcuni molto più ricchi, tra cui la Gran Bretagna.
In secondo luogo le rimesse (il denaro inviato in patria dai lavoratori
migranti a famiglie e amici ) dall’estero sono essenziali a molte economie in via di sviluppo. Le rimesse percepite fanno uscire le persone dalla povertà. Il loro impatto, se sfruttato per l’imprenditorialità o
gli investimenti in patria, spesso è molto più grande del valore origi-
In futuro, diventerà ancor più imperativo assicurare una solida offerta
di manodopera, accresciuta dai lavoratori stranieri. A livello globale la
popolazione sta invecchiando. Nel 1950 le persone con più di 80 anni erano solo 14 milioni. Oggi sono ben più di 100 milioni, e le proiezioni attuali indicano che saranno quasi 400 milioni le persone ultraottantenni entro il 2050. La fertilità sta crollando in tutte le regioni
fuorché in Africa, e si prevede un calo della forza lavoro nell’OCSE da
circa 800 milioni a poco meno di 600 milioni entro il 2050. Il problema
è particolarmente acuto in Europa, Nordamerica e Giappone. Ma anche il mondo in via di sviluppo ne risentirà; entro il 2050, si prevede
che all’incirca il 20 % della popolazione indiana, e complessivamente
il 31 % di quella cinese, avrà almeno 65 anni.
Nonostante il fatto che l’immigrazione costituisca un elemento
vitale per lo sviluppo globale, non esiste un’organizzazione globale
disposta ad assumersi il compito di assistere il flusso di persone che
emigrano. La migrazione internazionale non viene considerata dalle
organizzazioni che si occupano di global governance. L’Organizzazione Internazionale per la Migrazione non fa parte delle Nazioni Unite
Migranti: una componente chiave della forza lavoro nei mercati sviluppati
I migranti costituiscono una parte fondamentale della popolazione complessiva
in diversi paesi del mondo sviluppato. I grafici a torta mostrano la percentuale dei
migranti rispetto alla popolazione complessiva. I grafici colorati più piccoli
indicano la proporzione degli immigrati nell’ambito di gruppi di età specifici.
Fonte: http://esa.un.org/unmigration/migrantstocks2013.htm?msax
14,3 %
12,4 %
USA
Regno Unito
Migranti internazionali
in percentuale sulla
popolazione nazionale
complessiva.
Nel gruppo di età 25–29
anni del paese,
percentuale di immigrati.
Nel gruppo di età
30–34 del paese,
percentuale di immigrati.
Nel gruppo di età
35–39 del paese,
percentuale di immigrati.
18,7 % 22,7 % 25,4 %
22,8 %
25 %
21,4 %
GLOBAL INVESTOR 2.13
—17
Motivi della migrazione
Le motivazioni della migrazione sono molte. Ma il principale
fattore è economico, poiché gli immigrati altamente
qualificati portano talenti specializzati, mentre i lavoratori meno
qualificati vanno a colmare i gap nel breve termine.
Ulteriori
dettagli nella
nostra mappa
MIGRAZIONE
MODERNA
a pag. 8
Fonte: Ian Goldin
per anno, nel mondo
e potrebbe venir trasformata per avere un ruolo più attivo e basato
su trattati. Il primo compito è di stabilire una definizione condivisa di
migrazione e sviluppare una banca dati globale, poiché non è presente una base statistica comune per l’analisi e per le politiche condivise.
Il secondo obiettivo consiste nello sviluppo di regole in grado di assistere gli immigrati, non da ultimo in riferimento alla portabilità della
pensione, ai permessi di lavoro temporanei e ai diritti di base. L’immigrazione è sempre stata il fattore di spinta chiave del progresso e
del dinamismo umano. Nell’era della globalizzazione, le crescenti
barriere che vengono erette contro i migranti rappresentano una minaccia alla crescita economica e alla sostenibilità delle nostre economie e società. La libera migrazione, come il commercio completamente senza barriere, resta una prospettiva utopica, anche se all’interno
di regioni come l’Europa la cosa si è dimostrata fattibile. Occorre
dare maggiore attenzione alla gestione della migrazione. Come ha
affermato John Stuart Mill, dobbiamo assicurare che i costi sociali
reali della migrazione a livello locale e nel breve termine non ne sminuiscano il ruolo «come una delle principali fonti di progresso».
Ɓ
28,9 %
Svizzera
35,2 % 42,9 % 43,9 %
Migrazione per conflitti
2 mio.
Migrazione per ragioni sociali
2 mio.
Migrazione per ragioni economiche
5 mio.
Migrazione di studenti
3,5 mio.
Altre ragioni
2,5 mio.
11,9 %
Germania
17,1 % 20,3 % 22,4 %
Capitolo II
ENABLER
TECNOLOGICI
Nel decennio scorso la tecnologia mobile ha radicalmente cambiato
il mondo, e la penetrazione mobile sta crescendo, andando a
incidere sul comparto bancario, dei viaggi e su molti altri comparti.
Far muovere le città
Pagina 20
Così lontani, ma così vicini
CANADA
Pagina 24
Innovazione benvenuta
in un business da
40 mia. di USD
Pagina 26
Nordamerica
3’502’000
USA
Pagamenti mobili:
utenti per regione
MESSICO
Il numero complessivo di utenti per i pagamenti
mobili è cresciuto del 55 % tra il 2009 e il 2010, a quota
109 milioni. Il numero più consistente di utenti per
i pagamenti mobili si registra nell’area asiatica del
Pacifico, ben al di sopra di qualsiasi altra regione.
23.4
L’INCREDIBILE AUMENTO DEL
MOBILE BANKING
Fonte: KPMG
PENETRAZIONE MOBILE NEL MONDO
Il numero di abbonamenti mobili per 100 persone è
cresciuto di oltre 60 tra il 2007 e il 2012 in paesi
come Federazione Russa, Brasile, Arabia Saudita,
Egitto e Indonesia.
Variazione degli abbonamenti mobili ogni 100 persone
nel 2012 rispetto al 2007
>60
40 – 60
Fonte: DNU, Banca Mondiale
20 – 40
<20
America Latina
8’010’000
VOLUME CROWDFUNDING
GLOBALE NEL 2012
LE 10 CITTÀ PIÙ
CONGESTIONATE
Nel 2012 il volume complessivo di
fondi raccolti tramite crowdfunding
è cresciuto dell’ 81 %, a quota
2,7 mia. USD.
Tre città belghe rientrano tra le dieci
città europee e nordamericane
più congestionate – un non invidiabile
record. Negli USA, le due città più
colpite sono Los Angeles e San Francisco.
Per la compilazione di questi dati
sono stati impiegati solo i viaggi dei
pendolari effettuati durante gli
orari di picco nel corso della settimana.
In milioni di USD
Nordamerica
1 606
Europa
945
Asia
33
Oceania
76
Sudamerica
0,8
Africa
0,1
Fonte: Statista/massolution
Europa
occidentale
7’127’000
0,1
0,5
1
5
10
20
FLUSSI DI RIMESSE
INTERNAZIONALI
Ore sprecate nel trafƟco per mese negli
ultimi 12 mesi
BRUXELLES Belgio
LONDRA Regno Unito
ANVERSA Belgio
ROTTERDAM Paesi Bassi
LOS ANGELES USA
PARIGI Francia
STOCCARDA Germania
COLONIA Germania
GENT Belgio
SAN FRANCISCO USA
Stime rimesse bilaterali
per il 2011 impiegando
numero di immigrati, redditi
dei paesi di destinazione
e redditi dei paesi d’origine
In mia. di USD
Quasi un quarto delle rimesse
internazionali complessive inviate
giunge dagli USA, mentre India
e Cina sono i paesi che di gran lunga
ricevono le maggiori rimesse.
85,4
81,7
76,7
65,1
62,8
60,0
59,9
56,8
54,8
53,5
Fonte: Banca Mondiale
Fonte: Inrix
GRAN BRETAGNA
GERMANIA
FRANCIA
ITALIA
SPAGNA
GIAPPONE
CINA
EAU
HONG KONG
ARABIA
SAUDITA
INDIA
Asia-PaciƟco
62’828’000
FILIPPINE
NIGERIA
Totale
t
To
e
18
al
,9
46.4
,5
42
.9
13
AUSTRALIA
Europa,
Medio Oriente e Africa
27’091’000
GLOBAL INVESTOR 2.13
—20
TRASPORTI PUBBLICI DI MASSA
Far
MUOVERE
le cittÀ
Sempre più persone vivono in contesti (sub)urbani. Ciò sta portando molti sistemi di trasporto
di massa al limite del collasso. L’esperto di trasporti sostenibili Darío Hidalgo afferma che i governi
devono ripensare ai trasporti pubblici, focalizzandosi su qualità, sicurezza e integrazione.
INTERVISTA di Richard Hall
GLOBAL INVESTOR 2.13
—21
Guangzhou, corsie speciali
per il BRT (trasporto rapido
su autobus) collegano le stazioni
per il trasporto rapido di
massa della città, assicurando
che non vi siano ritardi.
GLOBAL INVESTOR 2.13
—22
Darío Hidalgo ha trascorso gli ultimi 24 anni ad aiutare i governi
locali e nazionali in America Latina, Asia e Africa a pianiƟcare
sistemi di trasporto pubblico sostenibili. Scrive regolarmente su
giornali accademici e tiene dei corsi di formazione in tutto il
mondo. Il dott. Hidalgo opera dalla sede della ONG EMBARQ a
Bogotá, Colombia.
Richard Hall: Com’è che si interessa
di trasporto rapido di massa («MRT») e
trasporto rapido su autobus («BRT»)?
Darío Hidalgo: Dopo aver concluso un
dottorato in pianiƟcazione dei trasporti urbani
nel 1997, sono entrato a far parte del team
del sindaco Enrique Peñalosa, lavorando per
pianiƟcare il sistema di autobus TransMilenio
a Bogotá. Il governo inizialmente voleva una
metro, ma emerse chiaramente che una
rete di BRT poteva essere costruita più rapidamente e a un costo inferiore. Rientrava
in una trasformazione urbana su larga scala
della mia città natale e il successo è stato
immediato. Da allora ho partecipato a più di
20 progetti in tutto il mondo – tra cui in
città messicane e di altri paesi, come Lima,
Accra, Istanbul e Indore.
Il progetto di BRT TransMilenio a Bogotá è
diventato piuttosto famoso. Perché?
Darío Hidalgo: TransMilenio è un siste ma a basso costo con un impatto elevato. La
prima fase (40 km) è stata completata in
soli tre anni (1998–2000 ). È stata oggetto
dell’attenzione internazionale per via della
capacità elevata – più di 40’000 passeggeri
all’ora, per direzione – ed è un modello
innovativo di partnership pubblico-privato. La
città realizza le infrastrutture, e gli imprenditori locali (attualmente sette gruppi con
quasi 2’000 autobus) detengono e gestiscono la Ơotta – in modo redditizio e senza
sussidi. Oggi il BRT si estende per 106 km
e fa transitare più di due milioni di passeggeri
al giorno. Il suo successo ha contribuito
all’adozione di tale concetto in tutto il mondo.
Il nostro database www.brtdata.org indica
che 150 città hanno corridoi per bus e BRT; e
115 di questi sono stati creati dal 2000.
Può descrivere alcune delle insidie insite
nella realizzazione di una rete di BRT?
Darío Hidalgo: L’esperienza in tutto il
mondo mostra il considerevole potenziale del
BRT, ma le difƟcoltà a livello di pianiƟcazione e Ɵnanziamento e sul piano organizzativo
non dovrebbero venir celate. Basta non
avviare l’implementazione Ɵnché la pianiƟcazione non è stata interamente analizzata.
Inoltre, ogni città è unica, pertanto copiare in
modo pedissequo non funziona. La gran
parte degli ostacoli è di natura istituzionale
più che tecnica. Questi progetti sono
intrinsecamente complessi per via dei diversi
interessi coinvolti. Una forte leadership
politica e la comunicazione sono essenziali.
Uno dei grandi vantaggi dei sistemi di BRT
è che, di frequente, possono essere realizzati
entro il mandato di chi viene eletto.
Un nuovo rapporto redatto dall’Institute for
Transportation and Development Policy
ed EMBARQ è intitolato «La vita e la morte
delle autostrade urbane». Cosa ne pensa?
Darío Hidalgo: Tradizionalmente, la
pianiƟcazione dei trasporti urbani si è incentrata sulle auto, non necessariamente
sulle persone. Di conseguenza, la gran parte
delle città in tutto il mondo si è focalizzata
sull’espansione delle reti stradali. Il risultato
è stato disastroso. Chiaramente, la creazione di più strade non risolve la congestione;
fa invece circolare più automobili. Diverse
città – Seoul, San Francisco, Toronto,
Vancouver – hanno iniziato a rimuovere le
autostrade urbane, sostituendole con infrastrutture per il trasporto pubblico. Dobbiamo
urgentemente spostare i Ɵnanziamenti
dalle autostrade e dai parcheggi urbani al
trasporto sostenibile.
Di quali progetti di BRT si sta occupando
attualmente? Quant’è importante essere
in loco ?
Darío Hidalgo: Supportiamo le iniziative di
mobilità sostenibile e di sviluppo urbano in
Messico, Brasile, Perù, Turchia, India e Cina.
Collaboriamo altresì con i ricercatori di Cile,
USA, Portogallo e Australia tramite l’ALC- BRT
Centre of Excellence (www.brt.cl), sostenendo 30 agenzie di trasporto dell’America
Latina nella ricerca di qualità e integrazione
(www.sibrtonline.org). Le riunioni in loco sono
particolarmente importanti quando si tratta
di convincere coloro che prendono le decisioni.
Oggi quali sono i principali progetti di
BRT in corso ?
Darío Hidalgo: La costruzione di una rete
di BRT lunga 150 km a Rio de Janeiro in
vista della Coppa del mondo FIFA e le Olimpiadi
del 2016, e l’espansione del metrobus a
Città del Messico da 95 a 200 km sono due
esempi notevoli. L’introduzione del BRT a
Mumbai e Bangalore potrebbe richiedere i
maggiori sforzi, e i miglioramenti delle
capacità nei corridoi ormai saturi di Bogotá
e Istanbul saranno certamente imprese
importanti. Prevediamo che all’incirca 30
città introdurranno il BRT nel prossimo
quinquennio, innanzitutto in Asia – ma anche,
nel prossimo futuro, in Africa.
In che modo il MRT/BRT sta cambiando
i modelli di mobilità sia nel mondo sviluppato
che in quello in via di sviluppo ?
Darío Hidalgo: Abbiamo osservato un
cambiamento culturale in Europa e, sempre
di più, negli USA . In passato le persone
«La pianiƟcazione dei trasporti
urbani si è incentrata sulle
auto, non necessariamente
sulle persone»
GLOBAL INVESTOR 2.13
—23
1
1 Bogotá Una combinazione di passaggi
pedonali, passerelle, piste ciclabili, vie e corsie
per gli autobus assicura che i pendolari e gli
altri viaggiatori possano raggiungere la propria
destinazione in modo sicuro ed efficiente, a
prescindere dalla modalità di trasporto scelta.
2 Guangzhou I programmi di bike-sharing
cinesi sono i più grandi al mondo. Come
ad Hangzhou, entro il 2020 a Guangzhou
saranno disponibili ben oltre 100’000 biciclette
per i bike-sharing.
Foto: Institute for Transportation & Development Policy
2
volevano vivere in una città nei sobborghi e
fare i pendolari. Oggi sempre più persone
vogliono vivere in città. Non sappiamo in che
modo questo trend si evolverà nei paesi in
via di sviluppo, ma la pianiƟcazione dei
trasporti di massa fornisce un’eccellente opportunità per inƠuenzare la strutturazione
futura delle città. Da luoghi come Copenhagen,
Curitiba e Singapore si evince in che modo
conƟgurare strategie di successo che integrino l’uso dei terreni e la pianiƟcazione dei
trasporti. Dobbiamo adattare questi modelli
per far fronte alle necessità di economie
in rapido cambiamento. È interessante
appurare come le città cinesi di Wuhan e
Hangzhou abbiano realizzato i due pro grammi di bike-sharing più grandi al mondo
(rispettivamente 90’000 e 60’000 biciclette).
Hangzhou prevede di passare a 175’000
biciclette entro il 2020. Si tratta di una rivoluzione su due ruote! La Cina è leader
mondiale anche per quel che riguarda i sistemi
per la metro, e Beijing e Shanghai stanno
già superando Londra come reti più lunghe.
L’utilizzo dei trasporti pubblici è molto
elevato in America Latina. Nelle città
statunitensi, incide solo per il 3 %– 4 %
nelle città. A suo giudizio si evolverà
quest’andamento ?
Darío Hidalgo: L’utilizzo dei mezzi pubblici
sta crescendo rapidamente negli USA.
Più persone optano per stili di vita urbani.
Nei principali centri sta emergendo una
cultura di appartenenza, piuttosto che di
possesso, grazie ai social network e ai
programmi di car-sharing. In America Latina,
d’altro canto, rileviamo un trend opposto:
una classe media in crescita può ora permettersi più macchine e moto, e l’utilizzo
dei trasporti pubblici sta diminuendo in gran
parte delle città. L’elemento chiave in
America è il miglioramento dei servizi e della
sicurezza, che potrebbe richiedere sussidi
e l’introduzione di congestion charge e piani
per la gestione dei parcheggi.
Come considera il futuro per il MRT/BRT
a fronte di un’espansione delle città e dello
sviluppo tecnologico ?
Darío Hidalgo: Alcune delle innovazioni
chiave si riscontrano nella tecnologia per
i veicoli. I treni stanno diventando più leggeri
ed efƟcienti; gli autobus utilizzano sempre
più tecnologie, come il gas naturale e i motori
ibridi elettrici. L’obiettivo consiste nel
creare reti di trasporto pubblico multimodali
e integrate, connesse a servizi di trasporto
e di car e bike-sharing. Hanno un ruolo
sempre più importante in questo senso le
interfaccia per gli utenti mobili, che stanno
migliorando a fronte della crescente penetrazione degli smartphone. Analogamente,
sistemi di smart ticketing, tra cui i borsellini
elettronici, stanno diventando disponibili
sui dispositivi mobili. A mio giudizio, non sarà
tanto un’innovazione rivoluzionaria a prendere piede, ma queste tecnologie verranno
ulteriormente integrate e perfezionate.
Può descrivere i suoi viaggi più insoliti
nell’ambito del MRT/BRT?
Darío Hidalgo: Passare lo Stretto del
Bosforo e salire e scendere dal Metrobüs di
Istanbul, che è rapido e frequente, oltre
che girare per la storica Città del Messico su
un autobus ibrido. L’esperienza più surreale
che abbia mai avuto è stata condividere una
carrozza con oltre 700 persone a Mumbai,
che dispone del sistema ferroviario suburbano
più grande al mondo. Ɓ
GLOBAL INVESTOR 2.13
—24
CONNESSIONI MOBILI
Così lontani, ma
così vicini
Le tecnologie mobili agevolano sempre più l’accesso a Internet da qualsiasi
parte del mondo e in qualsiasi momento, e sta così emergendo una nuova economia.
Essa non solo sta riplasmando il modo in cui interagiscono le persone,
ma sempre più anche la produttività – facendo sì che persone, processi, dati e cose
costituiscano un mondo più intelligente.
TESTO Uwe Neumann, Senior Equity Analyst, Credit Suisse
Negli anni Novanta, il PC era lo strumento per accedere a
Internet. Ora non è più così. La crescente penetrazione dei
cellulari ci consente di avere Internet nelle nostre tasche (Internet mobile ). Secondo il rapporto sulla mobilità di Eric sson,
gli abbonamenti agli smartphone nel mondo hanno raggiunto
il livello di mille miliardi nel 2012 , e toccheranno i 4,5 miliardi entro la Ɵne del 2018 , andando così a coprire più del 60 %
della popolazione mondiale. Sfruttare questo potenziale signiƟca esplorare nuove modalità di comunicazione – magari
rideƟnendo il concetto di mobilità nel suo complesso.
La fase successiva consiste nel collegare persone, processi, dati e cose. Cisco chiama tutto questo «Internet of
Everything» e prevede che i dispositivi collegati a Internet
passeranno da 10’000 miliardi a 50’000 miliardi entro il 2020,
creando molte nuove reti. Ciò, con ogni probabilità, renderà
diverso il modo di lavorare, interagire e apprendere delle
persone. A sua volta, potrà essere sfruttato dalle società in
tutto il mondo grazie a un miglioramento di produttività, accessibilità e visibilità. Immaginatevi che una procedura medica non venga più eseguita nello studio di un medico, e che
il paziente riceva una pastiglia direttamente a casa. La pastiglia viene assunta e le informazioni vengono automaticamente trasferite al dottore tramite Internet. In questo caso,
per il paziente, la mobilità equivale a non dover viaggiare,
ricevendo comunque un servizio. Secondo Cisco, USD 2’500
miliardi verranno con ogni probabilità generati a livello globale
nel prossimo decennio tramite maggiori efficienze della forza lavoro e un miglioramento della collaborazione. I trend
tecnologici, come il cloud e il mobile computing, la virtualiz-
zazione, i Big Data e la maggiore potenza di elaborazione
stanno sospingendo quest’economia dell’«Internet of Everything». Viste le consistenti opportunità, i CIO di tutto il mondo stanno rilevando sempre più l’importanza di una strategia
di mobilità per restare competitivi in futuro.
Una strategia per la mobilità prevede diversi elementi. Un
aspetto importante è consentire ai dipendenti di collaborare
meglio e impiegare il potere esponenziale delle reti. La Legge di Metcalfe – dal nome del fondatore della società che
produce attrezzature per reti 3Com, Robert Metcalfe – afferma che il valore di una rete cresce proporzionalmente al quadrato del numero di utenti. Ciò signiƟca che le persone non
solo usano la rete, ad es. nell’ambito di un incontro virtuale
in Internet, per ottenere informazioni sulle iniziative di una
società, ma si può ottenere anche un «effetto di rete», consentendoci di trovare rapidamente la persona più adatta a fornire
una consulenza/servizi per i clienti o per lo sviluppo dei processi. Altri esempi sono la ricerca virtuale e i team preposti
allo sviluppo, che incrementano la mobilità delle conoscenze.
I team addetti alla collaborazione virtuale mobile stanno migliorando e gestendo la creatività, aumentando la condivisione
di conoscenze, aggiungendo aspetti culturali e migliorando
la performance sul piano organizzativo. Tuttavia ciò non si
limita solo alle società di grandi dimensioni o allo spazio di
lavoro dell’ufƟcio. Le società di dimensioni più piccole ( PMI )
possono ora avere accesso a informazioni, istruzioni e consigli
di esperti in campi altamente specializzati, superando le barriere geograƟche. Le piattaforme virtuali consentono di reperire dipendenti specializzati in modo semplice e di trovare
GLOBAL INVESTOR 2.13
lavoratori temporanei senza dover fornire uno spazio di lavoro. Alcune PMI possono addirittura sorgere in un mondo
dell’Internet mobile virtuale, dove individui con la stessa mentalità lavorano insieme su un progetto senza incontrarsi mai
di persona. Tra i privati, le applicazioni di pittura condivise
offrono l’opportunità di partecipare a un progetto in cui diversi pittori di tutto il mondo lavorano su un unico dipinto. Pur
non andando a sostituire (ancora) un meeting di persona, le
persone possono conoscersi con le rispettive controparti e
creare delle relazioni.
Un altro elemento che una strategia per la mobilità di
un’azienda necessita è la capacità di condividere Ɵle digitali
di grandi dimensioni e di fornire piattaforme intelligenti per le
opere digitali. Ciò al Ɵne di colmare il gap Ɵsico e condividere
immediatamente su base globale lavori e idee. Le tele - e
videoconferenze dovrebbero essere accessibili da diversi dispositivi mobili. Secondo la società di ricerca informatica IDC ,
un trend interessante è costituito dall’uso di soluzioni software
basate più sul Web, come Microsoft Lync, che non su quelle
tradizionali, che richiedono un hardware speciale, come nel
caso di una videoconferenza. In questo contesto, due trend
correlati alle infrastrutture informatiche sostengono il cre scente impiego di soluzioni di mobilità basate sui software.
Innanzitutto esiste il trend Bring Your Own Device ( BYOD ,
«porta il tuo dispositivo»). Consente a un dipendente di mantenere un collegamento con famiglia e amici, oltre che con la
rete della società, impiegando i propri dispositivi mobili. In
secondo luogo esiste il trend Bring Your Own Application
Collaborazione, video, mobilità sospingono il valore nell’IoE
Nell’ambito dell’InternEverything ( IoE ) continua a sussistere un rialzo
esponenziale della connettività tra persone, processi, dati e cose. Entro il 2020,
il numero delle connessioni di questo tipo, secondo le previsioni, crescerà
da 10’000 miliardi a 50’000 miliardi. Cisco stima che la new economy correlata
all’IoE varrà USD 14’400, poiché le capacità connesse a collaborazione, video
e mobilità agevoleranno lo scambio di intuizioni e dati, consentendo di tagliare
i costi, accelerando l’innovazione e riducendo il time to market. Fonte: Cisco
M2P
USD 3’500 mia.
M2M
USD 6’400 mia.
P2P
USD 4’500 mia.
Persona-persona
Macchina-macchina
Macchina-persona
Uwe Neumann, è entrato a far parte del Credit Suisse
Private Banking nel 2000 quale analista azionario
responsabile per il settore tecnologico e delle
telecomunicazioni. Ha un’esperienza di 28 anni nei
titoli e nel comparto bancario, tra cui 18 anni nella
ricerca. Ha una laurea di secondo grado dell’Università
di Costanza, Germania.
( BYOA , «porta la tua applicazione»), nell’ambito del quale i
dipendenti possono usare contemporaneamente applicazioni
basate sulla cloud di provider esterni e la rete aziendale sui
loro dispositivi. Per esempio, un dipartimento di un’azienda
potrebbe decidere di usare un’applicazione per i meeting,
come CloudOn, GoToMeeting o Asana, scaricata da un provider esterno per organizzare o partecipare virtualmente a
riunioni, condividere dei Ɵle o collaborare ai progetti. Ciò potrebbe rivelarsi molto più efƟciente rispetto agli strumenti di
collaborazione dell’azienda, forse non abbastanza specializzati per le Ɵnalità del dipartimento. Inoltre, i dipendenti possono anche creare le proprie applicazioni, che possono usare
o condividere con altri sfruttando reti di comunicazione societarie. Tuttavia queste iniziative delle società per spingere
i dipendenti a sfruttare un mondo virtuale particolarmente
connesso richiedono investimenti nelle infrastrutture informatiche. Le società stanno pertanto creando infrastrutture
informatiche basate sulle cloud che rendono i loro sistemi
operativi indipendenti dall’hardware.
Ma sussiste anche un lato negativo. Le prassi BYOD e
BYOA rendono le società vulnerabili al cybercrime. Vista la
proliferazione della comunicazione dei dati nel mondo virtuale,
il numero di cyberattacchi sta crescendo in modo esponenziale. Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, nel 2008 più
di USD 1’000 miliardi sono andati persi nel cyberspazio per
via delle frodi online, del furto d’identità e della perdita di
proprietà intellettuale a livello globale. Inoltre, la domanda di
privacy sta crescendo, poiché non solo possono essere tracciate e monitorate le attività online, ma anche quelle ofƠine
per via dei segnali di posizione dai dispositivi mobili.
L’elaborazione dei dati più rapida, la maggiore efƟcienza,
l’indipendenza dall’ubicazione, la possibilità di ricavare informazioni istantanee e le riduzioni dei costi sono tutti vantaggi
che, con ogni probabilità, andranno a prevalere su rischi e
svantaggi. Esistono nuove opportunità in tutte le cose che
facciamo insieme – dall’assistenza medica allo sviluppo di idee
– nello spazio virtuale, o faccia a faccia nel mondo reale. Ɓ
—25
GLOBAL INVESTOR 2.13
—26
Foto: BFG Images
Il retail banking tradizionale
è inesistente, mentre la tecnologia
correlata agli smartphone e ad
altri sistemi moderni consente a chi
vive nei mercati emergenti di
accedere ai servizi finanziari mobili.
GLOBAL INVESTOR 2.13
—27
DENARO MOBILE
Innovazione benvenuta
in un business
da 40 mia. di USD
Parecchi milioni di persone nelle regioni più povere del mondo dipendono
dai trasferimenti di denaro dei familiari dall’estero. Ma l’accesso a questi pagamenti e
l’ottenimento di altri servizi finanziari essenziali non sono stati sempre
semplici. La situazione sta iniziando a cambiare poiché le banche e gli operatori di
telecomunicazioni stanno cominciando a creare delle partnership.
TESTO Christine Schmid, Head Global Financials Research, e Javier Lodeiro, analista Equity Research, Credit Suisse
Gli immigrati che trasferiscono le rimesse ai loro paesi d’origine hanno un importante impatto economico su molte economie in via di
sviluppo. Somme consistenti vengono trasferite da canali informali, e
quindi la cifra esatta è difficile da calcolare. Tuttavia la Banca Mondiale
stima che, nel 2012 , 406 mia. di USD siano stati inviati da immigrati
verso i paesi in via di sviluppo, il che rappresenta indicativamente il
prodotto interno lordo ( PIL ) aggregato di Nigeria e Vietnam nel 2012.
La Banca Mondiale valuta che le rimesse verso i paesi in via di sviluppo cresceranno a quota USD 534 mia. entro il 2015. In media,
ognuno dei 231 mio. di immigrati invia USD 1’800 alla rispettiva famiglia ogni anno. Questo flusso di denaro è fondamentale poiché molti di questi pagamenti sono diretti alle parti più povere della popolazione
mondiale. Le rimesse presentano un andamento anticiclico e contribuiscono a ridurre la povertà. Spesso esclusi dalle tradizionali forme
di banking, i destinatari fanno affidamento su tali pagamenti per i
propri consumi di merci quotidiane o per i progetti di finanziamento.
Attualmente le rimesse classiche vengono sostenute da nuovi modelli di servizio e dallo sviluppo tecnologico. Ciò quindi fornisce un supporto alla crescita economica.
Per via della crescente adozione di smartphone in tutto il mondo
e dell’aumento del traffico di dati via Internet (a tassi a due cifre ), le
tradizionali forme di operazioni bancarie, come i bancomat, non sono
più sufficienti. Grazie alla moderna tecnologia, le nuove società stan-
no introducendo questa linea di servizi dal futuro sempre più roseo.
Le moderne forme di banking possono integrare le rimesse e diversificare i fabbisogni finanziari di un paese.
Negli ultimi 15 anni, la crescita delle rimesse è stata più rapida in
assoluto in Asia e nel Pacifico, seguiti dall’Africa, mentre la crescita
più lenta si è registrata in Medio Oriente. Il grafico a pag. 28 mostra
la crescita delle rimesse in una selezione di paesi, e fa emergere un
modello di crescita stabile. Complessivamente, la crescita finanziaria
del 2008 non ha avuto un impatto significativo sulle rimesse. L’afflusso di rimesse rappresenta più del 10 % del PIL in molti paesi, come
Filippine, Bangladesh e Haiti.
A rischio gli attuali fornitori di servizi per le rimesse
Per via della dipendenza dalle rimesse in alcuni paesi, la consapevolezza pubblica si sta focalizzando sui costi delle rimesse stesse. Secondo la Banca Mondiale, le commissioni per le rimesse rappresentano indicativamente il 10 %, ovvero USD 40 mia., dei fondi spediti ogni
anno. In alcuni paesi, le commissioni per le rimesse possono superare
il 15 % (ad es. in Giappone si attestano al 18 %). Le commissioni per le
rimesse annue stimate, pari a 40 mia. di USD , sono una somma signiƟcativa, considerando che sono in particolare le famiglie di immigrati di modeste origini che le effettuano. Al Ɵne di massimizzare
l’impatto delle rimesse sulle economie locali, il G8 ha introdotto >
GLOBAL INVESTOR 2.13
—28
DUE MODELLI DI SERVIZI FINANZIARI DI SUCCESSO
MONDO SVILUPPATO
PAESI EMERGENTI
LENDING CLUB
M-PESA
Questa società è attiva nell’offerta di un social network
peer-to-peer negli USA , che mette in contatto mutuatari e
investitori online, evitando di ricorrere alle banche.
Lending Club verifica la richiesta di prestito del mutuatario
sulla base delle informazioni presentate e accorda
il prestito con i relativi pagamenti di interessi, ove approvato. Gli investitori acquistano delle « note », che rappresentano una parte di un prestito. La società guadagna
applicando piccole commissioni sia sul mutuatario
( commissione di elaborazione unica ) che sugli investitori
( commissione di servizio). Per il 10 % di richieste a
cui viene concesso un prestito ( il che implica quindi una
focalizzazione sui mutuatari solvibili ), il risultato è
costituito da tassi più bassi e da un’elaborazione più rapida,
mentre i prestatori beneficiano di tassi più alti. Così
gli investitori hanno ottenuto un ricavo annualizzato medio
netto di oltre il 9,5 % dal 2007.
Un esempio di come aver successo in un paese in via di
sviluppo con la tecnologia per il mobile money è rappresentato dalla kenyota M-PESA . Vi ricorre il 40 % della
popolazione adulta del paese. Il numero di operazioni
interne supera attualmente le operazioni di Western
Union nel mondo. Esse, nel 2011, hanno rappresentato il
17 % del PIL kenyota. Il sistema si basa su un’idea di
Vodafone, la cui affiliata Safaricom ha collaborato con la
banca centrale kenyota, constatando che i cellulari
riducono i costi delle operazioni per i poveri. Senza visitare
una banca, i clienti sono in grado di depositare liquidità,
scambiarla in moneta elettronica presso i punti vendita al
dettaglio, come le stazioni di benzina, e prelevarla o
impiegarla per i pagamenti. La società ha sfruttato la forte
domanda latente per le rimesse interne, la mancanza
di sistemi e di una vera concorrenza, l’assenza di una fissazione dei prezzi trasparente e di un soggetto per la
regolamentazione bancaria in grado di fornire un sostegno,
e la sua presenza nelle aree rurali, andando così a
creare rapidamente un massa critica di clienti. Questi
clienti hanno dato fiducia al sistema in modo molto
rapido grazie alla tecnologia avanzata della società Rackspace, che è ricorsa a una strategia di streaming satellitare. La capacità di M-PESA rende ogni operazione
redditizia. La differenza con le banche consta nel fatto che
quest’ultime spesso lottano tra di loro per far soldi
da clienti a basso valore senza avviare delle relazioni
commerciali con loro.
Crescita delle rimesse in una selezione di paesi Le rimesse degli immigrati all’estero verso i familiari che vivono nei paesi emergenti hanno registrato un incremento
costante negli ultimi due decenni. Questo tasso ha evidenziato un’accelerazione, in alcuni casi significativa, al passaggio del nuovo millennio. Le rimesse verso la
Nigeria sono aumentate di nove volte tra il 2004 e il 2009, andando a superare le somme inviate in Pakistan, Bangladesh, e, per poco, nelle Filippine. Fonte: www.data.worldbank.org
Bangladesh
Rimesse di una selezione di paesi ( USD mia.)
Nigeria
Pakistan
Filippine
25
20
15
10
5
0
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
1994
1993
1992
1991
1990
GLOBAL INVESTOR 2.13
l’obiettivo « 5 x 5 » nel 2009, volto a ridurre il costo delle rimesse del 5 %
all’anno entro un quinquennio. Pertanto i risparmi Ɵnali sulle commissioni per le rimesse nel quinquennio andrebbero a superare USD 9 mia.
entro il 2014 .
Un recente studio della Banca Mondiale stima che i costi per le
rimesse globali hanno evidenziato una flessione del 9,8 % dal 2008
( del 15,9 % tenendo conto degli operatori specializzati nel trasferimento di denaro ). I risparmi in termini di costi sono decisamente positivi
per i destinatari, ma finora non si sono raggiunti gli obiettivi. Come al
solito, la concorrenza è un fattore fondamentale per la riduzione delle
commissioni sulle operazioni. Il mobile banking o i moderni modelli di
banking in generale potrebbero ridurre i costi delle rimesse. Potrebbero altresì essere impiegati nuovi modelli per sottoscrivere i prestiti
per i progetti e, da ultimo, finanziare l’economia impiegando le nuove
tecnologie.
Cosa occorre fare per incentivare altri Ɵnanziamenti?
La tecnologia è universalmente riconosciuta come un modo per sfruttare il potenziale dei telefonini in riferimento alla popolazione priva di
accesso ai servizi bancari, ridurre i costi, e agevolare i pagamenti delle
rimesse. Tuttavia i servizi finanziari mobili non presentano ancora una
penetrazione elevata su tutti i mercati di crescita. In molte economie
emergenti, come Tanzania, Ghana e Kenya ( v. box su M-PESA ),
le persone non hanno mai condotto operazioni con una banca, ma
impiegano i servizi finanziari mobili su base regolare. In paesi come
Pakistan, Nigeria, Argentina e India è presente ancora un enorme
potenziale per migliorare l’utilizzo dei servizi finanziari mobili. Una
difficoltà risiede nella struttura frammentata e nella mancanza di
convergenza dei sistemi di tecnologia mobili. Tra gli altri problemi
rientrano la riluttanza delle banche ad avviare partnership con gli
operatori di telecomunicazioni, l’assenza di una regolamentazione
delle attività, la sicurezza delle reti, la privacy dei clienti, la responsabilità, la prevenzione degli illeciti e la standardizzazione. I governi
devono quindi fornire un’assistenza, predisponendo un quadro normativo, e le società devono adattare i propri modelli di business ai
rispettivi clienti.
In queste circostanze, ne consegue che le società tradizionali
che offrono servizi finanziari, come le banche, sono solo parzialmente
fondamentali per l’accelerazione del mobile banking. Mentre il trend
dei costi correlati alle rimesse va nella giusta direzione, uno sforzo
unicamente da parte delle banche non sarà sufficiente a minimizzare
i costi. Invece gli operatori delle reti mobili che dispongono del knowhow tecnologico per sviluppare i relativi servizi e sistemi dovrebbero contribuire ad accrescere l’utilizzo dei dispositivi mobili per le
rimesse, abbassandone quindi i costi. Inoltre, i tentativi innovativi
delle società di basarsi sull’accesso a Internet dei rispettivi clienti
al fine di valutarne i rating creditizi contribuiscono a sviluppare ulteriori fonti di prestiti nei paesi in via di sviluppo. Ciò può essere
particolarmente vantaggioso nel caso in cui una parte consistente
della popolazione non abbia accesso a banche e prestiti, pur utilizzando assiduamente le nuove tecnologie. Analogamente, nel caso
dei mercati sviluppati, le società come Lending Club ( v. riquadro )
cercano di ridurre i costi delle operazioni senza ricorrere a un istituto finanziario che faccia da intermediario. Inoltre anche la disponibilità delle banche a entrare in partnership con operatori mobili,
come nel caso della società kenyota M -PESA ( v. riquadro ), è fondamentale per assicurare il successo delle forme di pagamento
implementate di recente.
Ɓ
Christine Schmid, CFA , è Head of Global Financials
Research presso l’unità di ricerca sui singoli titoli. Si
occupa di titoli Ɵnanziari da 14 anni e coordina il
giudizio Ɵnanziario globale. Si è unita al Credit Suisse
nel 1993 nella sezione contabilità, e successivamente
nella gestione del portafoglio. Ha conseguito un master
in Economia presso l’Università di Zurigo.
Javier Lodeiro, CFA , FRM , è entrato a far parte del
Credit Suisse nel 2010 in qualità di analista della sezione
Equity Research, responsabile per il settore assicurativo
globale e le banche USA . Javier ha un’esperienza di
18 anni come analista buy-and sell-side. Ha conseguito
un master in Economia presso l’Università di Berna.
Ulteriori
dettagli sulla
nostra mappa
ENABLER
TECNOLOGI
a pag. 18
—29
bassa
media
nessuna
informazione
alta
Indice diseguaglianza
opportunità economiche
Capitolo III
DISEGUAGLIANZA OPPORTUNITÀ ECONOMICHE
I paesi con una bassa diseguaglianza di opportunità economiche,
come la Norvegia, sono quelli che hanno un livello più elevato di
mobilità sociale intergenerazionale. I paesi caratterizzati
da una maggiore diseguaglianza di opportunità
economiche, come il Brasile, hanno un livello
maggiore di diseguaglianza dei redditi.
DRIVER
SOCIALI/POLITICI
Fonte: IZA
I paesi con una bassa disuguaglianza di opportunità
economiche presentano la maggiore mobilità
sociale. Un numero crescente di laureati sceglie di
emigrare, compresi molti scienziati.
Progredire in Africa
US
Pagina 32
NA
D
A
23
,7
Opportunità
(dis)uguali
,9
CA
Pagina 36
CA
38
,4
U
SA
5,
CN
0
US
Pagina 38
UK
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K
AU
D
E
46
Gestione della
migrazione
IN
CN
QUANTO SONO ISTRUITI GLI IMMIGRATI?
La proporzione degli immigrati recenti verso i paesi dell’OCSE
che hanno conseguito una laurea è cresciuta di 5 punti percentuali,
a quota 31 % tra il 2000 e il 2010. Lussemburgo, Danimarca e
Paesi Bassi hanno beneficiato più di tutti di questo trend. Tra i
nativi la percentuale è cresciuta di 4 punti percentuali al 29 %.
Laureati in % sul totale, variazione percentuale 2000 –2010
Nativi
0
5
10
15
20
COLOMBIA
25
CA
–5
US
–10
D
E
Immigrati recenti
8,
3
LUSSEMBURGO
AS
IL
E
DANIMARCA
BR
PAESI BASSI
AR
7,
1
PERÙ
GERMANIA
CO
FR
AUSTRALIA
PE
REGNO UNITO
CANADA
UNGHERIA
ARGENTINA
AUSTRIA
MEDIA OCSE
STATI UNITI
28,5
NUOVA ZELANDA
26,5
FRANCIA
NORVEGIA
15,9
GRECIA
IRLANDA
Moltiplicatore
10,0
5,0
9,8
8,9
CILE
Fonte: OCSE
PORTOGALLO
MESSICO
Fonte: Economist/OCSE
SPAGNA
USA
FINLANDIA
Al netto di imposte e trasferimenti, il
10 % più ricco della popolazione
nei paesi OCSE ha percepito un red dito pari a 9,8 volte quello del
10 % più povero nel 2010, e i gap più
consistenti si sono registrati in
Messico, Cile e negli USA , e i più bassi
in Danimarca, Finlandia e Belgio.
CANADA
ITALIA
10 % AL VERTICE VS.
10 % ALLA BASE
MEDIA OCSE
BELGIO
PAESE
SVEZIA
Scienziati nativi che si
trasferiscono all’estero
Ammontare di
scienziati immigrati
%
%
Altre
origini
Altre
destinazioni
SCAMBIO DI CERVELLI
Fonte: IEEE Spectrum
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D
K
K
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4
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13
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1
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COREA DEL SUD
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16
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56
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,2
23
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FR
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FEDERAZIONE RUSSA
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23
,3
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26
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32
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IA
25
,1
US
US
13
,9
US
U
K
CA
D
E
AU
La Svizzera presenta la maggiore
percentuale di scienziati immigrati. Più
della metà dei ricercatori non è
svizzera, e una percentuale consistente è
costituita da tedeschi. D’altro canto,
un terzo degli scienziati elvetici emigra,
e gli USA e la Germania sono le principali destinazioni. All’altro estremo,
il Giappone è stato il paese che ha
scambiato il minor numero di scienziati
con il resto del mondo.
CN
U
K
45
,5
AU
ST
RA
LI
A
18
,3
US
U
K
IN
D
IA
39
,8
KR
US
CINA
15,1
13,6
10,8
8,0
GIAPPONE
AUSTRALIA
ISRAELE
NUOVA ZELANDA
10,7
8,9
TURCHIA
10,2
GRECIA
PORTOGALLO
SPAGNA
7,2
6,0
FRANCIA
UNGHERIA
6,7
POLONIA
6,9
GERMANIA
PAESI BASSI
5,6
5,4
BELGIO
FINLANDIA
6,1
6,0
SVEZIA
5,3
NORVEGIA
DANIMARCA
9,3
7,7
ITALIA
10,0
REGNO UNITO
IRLANDA
9,1
10,7
COREA DEL SUD
13,1
GLOBAL INVESTOR 2.13
—32
MOBILITÀ SOCIALE
Progredire
in
Africa
Si ritiene spesso che l’istruzione abbia un ruolo cruciale per il miglioramento della mobilità
sociale e la crescita dei redditi. Tuttavia si tratta di obiettivi ancora non conseguibili nella moderna
Africa subsahariana. Essi non possono ancora garantire i talenti necessari alla
sua industrializzazione né assorbire pienamente i talenti creati. Pedro Conceição riflette sul
paradosso della mobilità e delle conquiste sul piano educativo in Africa.
INTERVISTA di Giselle Weiss
GLOBAL INVESTOR 2.13
—33
Malawi, Phoya, autore e blogger, si
prende alcuni minuti di pausa per rilassarsi
nel suo ufficio in centro a Blantyre.
GLOBAL INVESTOR 2.13
—34
«In Africa, due studenti su cinque
lasciano la scuola primaria »
Giselle Weiss: In generale, come definisce
l’istruzione in Africa?
Pedro Conceição: Innanzitutto è molto
importante riconoscere il progresso economico nel continente dal passaggio del
millennio. Dalla metà degli anni Settanta
fino intorno al 2000, la performance economica in Africa (e in questo senso intendo
l’Africa subsahariana) è stata terribile. Di fatto, per molti anni, la crescita pro capite
è stata negativa. Unitamente al ritorno della
crescita economica dal 2000 circa, la percentuale di persone che vivono con meno di
un dollaro al giorno sta calando piuttosto
rapidamente. E anche l’istruzione sta migliorando velocemente.
Come misura tutto ciò?
Pedro Conceição: Intorno al 1990, l’anno
di riferimento per gli Obiettivi di Sviluppo
del Millennio (Millennium Development Goals,
« MDG », impiegati presso le Nazioni Unite
per misurare il progresso), all’incirca metà
della popolazione in età scolare non era
iscritta a una scuola primaria o seconda ria.
La cifra per gli iscritti è ora vicina all’80 %.
I MDG si propongono di arrivare a un tasso
d’iscrizione del 100 % nell’istruzione primaria entro il 2015. È improbabile che raggiungeremo tale obiettivo. Ma il progresso
è stato enorme, in particolare nell’ambito di
una rapida crescita della popolazione.
Ciò genera un’enorme pressione per l’accrescimento delle opportunità educative.
Secondo l’Indice dello sviluppo umano (HDI)
del Programma delle Nazioni Unite
per lo sviluppo (UNDP), i paesi dell’Africa
subsahariana sono ai vertici per quanto
riguarda la velocità (non il livello) di progresso
in riferimento agli indicatori su reddito,
istruzione e salute. Ma lei ha anche affermato che l’Africa è la regione dove
esistono le maggiori disuguaglianze al mondo.
Pedro Conceição: Considerando le sfide
correlate allo sviluppo in Africa, tendiamo
a focalizzarci sulla povertà estrema. Ciò che
viene messo meno in risalto è il livello di
disuguaglianza nella distribuzione non solo
del reddito, ma anche dell’istruzione e
della salute. In altre parole, un bambino africano molto povero ha decisamente meno
probabilità di frequentare una scuola e di
godere di buona salute rispetto a un
bambino di una famiglia a medio reddito.
Ciò è vero ovunque, ovviamente, ma è
molto più accentuato in Africa. Se adeguiamo
l’HDI (che è solo una media) per tener
conto della disuguaglianza, l’Africa si classifica al primo posto.
Ciò come incide sulla mobilità sociale nella
vita di ogni giorno ?
Pedro Conceição: All’incirca l’80 % delle
persone che lavorano in Africa ha un cosiddetto impiego vulnerabile. Queste persone
lavorano, ma lo fanno per le rispettive
famiglie, la loro azienda agricola, i propri
consumi – attività che non generano necessariamente un salario. L’ 85 % delle donne
africane presenta un impiego vulnerabile
rispetto al 70 % degli uomini. Inoltre, il tasso
di alfabetizzazione per le donne è all’incirca
del 65 % rispetto al 75 % circa degli uomini.
Ciò fa sorgere particolari problemi poiché
sap piamo che l’educazione delle ragazze e
delle donne incide molto sullo sviluppo.
In un articolo si afferma che, nell’Occidente
industrializzato, l’educazione è il fattore
più importante per le prospettive reddituali
di un individuo. Ciò vale anche in Africa?
Pedro Conceição: Le cose stanno cambiando un po’ in alcune parti del mondo
sviluppato per via della crisi finanziaria. Ma,
in generale, in un paese come gli USA , quanto più si è istruiti, tanto maggiori sono
reddito e occupazione. In Africa non avviene
sempre così. Ciò che rileviamo in alcuni
paesi – e in questo caso le statistiche sono
molto scarse – è che quanto più è elevata
l’istruzione, tanto più alto è il livello di disoccupazione.
Perché?
Pedro Conceição: La struttura economica
di questi paesi non è ancora in grado di
assorbire interamente le persone con
un’istruzione elevata. Certamente la cosa
varia da luogo a luogo. Per esempio, in
città come Nairobi, dove sta emergendo un
settore finanziario molto complesso e
le società ruotano intorno alla tecnologia
dell’informazione e della comunicazione
( TIC), si possono assorbire lavoratori qualificati. Di fatto, i paesi dove esistono opportunità correlate a gas naturale e petrolio
presentano una penuria di ingegneri,
avvocati, contabili e analisti finanziari, che
non consente di sfruttare appieno queste
opportunità.
Nel contempo, due terzi della forza lavoro
in Africa vive ancora in zone rurali.
Pedro Conceição: Sì, e in questo
caso la sfida è un’altra. A differenza di Asia
e America Latina, l’Africa non ha avuto
una rivoluzione verde. I livelli di produttività
agricola sono ancora molto bassi.
L’economista americano Robert Reich si
è domandato, «Se disponessimo di una
strategia concepita per aumentare posti di
lavoro e salari, quale sarebbe?». Come
risponderebbe a questa domanda per l’Africa
nel contesto della mobilità e del successo
educativo ?
Pedro Conceição è economista capo presso l’UfƟcio regionale per l’Africa del Programma
delle Nazioni Unite per lo sviluppo ( UNDP ). In precedenza ha rivestito la carica di
Direttore dell’UfƟcio per gli studi sullo sviluppo dell’ UNDP. È specializzato in beni pubblici
globali e in tecnologia dell’innovazione e dello sviluppo tecnologici.
GLOBAL INVESTOR 2.13
—35
1
Foto: Dawin Meckel, Ostkreuz (2) / Michel Gounot, Godong, Corbis
Ulteriori
dettagli nella
nostra mappa
DRIVER SOCIALI
/POLITICI
a pag. 30
Pedro Conceição: Ritorno su questo
punto della produttività agricola poiché i
vantaggi andrebbero ad accrescere il reddito
dei contadini, ridurre i prezzi dei prodotti
alimentari e aumentare il potere d’acquisto
delle persone sia nelle aree rurali che in
quelle urbane. Ciò potrebbe sos pingere la
domanda per attività non agricole nelle
aree rurali, un passo verso l’industrializzazione. L’Africa si sta deindustrializzando.
Pertanto gli investimenti nella produttività
agricola, oltre che la rimozione delle barriere all’imprenditorialità e la creazione di
nuove opportunità di business, sono
fondamentali. Così come sfruttare quanto
più possibile le opportunità tecnologiche
esistenti, come l’ICT.
Tra i giovani che hanno delle opportunità,
in che misura i ricavi degli investimenti
educativi in Africa hanno risentito della fuga
di cervelli ?
Pedro Conceição: È una sfida. Ma
attualmente sono presenti degli sforzi
di alcuni paesi per attingere dalle rimesse
e, a volte, per attrarre professionisti nei
comparti medico, finanziario o legale e farli
rimpatriare.
Quali sono le opportunità e le barriere
per la mobilità dei talenti, sia all’interno, e
tra i paesi africani, che all’estero ?
Pedro Conceição: Il miglioramento dell’in tegrazione regionale in Africa è un tema
al centro dell’attenzione. Per esempio, i commerci intra-africani sono molto bassi –
al di sotto del 10 %. La cifra per l’Unione
Europea è molto più elevata – vicino al
70 %. E stiamo parlando delle merci, che
sono decisamente più semplici da movimentare rispetto alle persone. Sono stato
di recente a Maputo, Mozambico, uno
dei paesi più poveri al mondo, ma che sta
registrando un boom nell’ambito del
gas naturale e del carbone. Le società del
paese necessitano di persone e abilità
non disponibili. Di conseguenza, i lavoratori
giungono da fuori il continente, e meno
da altri paesi africani. In generale, spostarsi
in Africa è difficile ovunque.
2
Quali sono le sfide per creare una maggiore
mobilità tramite l’educazione?
Pedro Conceição: La sƟda chiave è
assicurare ai bambini un’alfabetizzazione di
base e abilità numeriche. Affinché ciò
possa avere luogo, dobbiamo evitare che i
bambini lascino la scuola. In Africa, due
studenti su cinque abbandonano la scuola
primaria. Dobbiamo altresì focalizzarci
sulla qualità dell’educazione fornita, non
solo per le abilità di base, ma anche
nell’agricoltura e nelle nuove tecnologie.
Potremmo ritornare a questa tematica
dell’Africa e dell’industrializzazione?
Pedro Conceição: L’Africa presenta
un vantaggio per l’industrializzazione poiché
i salari sono molto bassi. Di fatto, considerando solo i costi della manodopera,
l’Africa potrebbe concorrere con Cina,
Bangladesh, e molti paesi dell’Est e del
Sud-Est asiatico. Ma le attività industriali
devono fare i conti con un’espansione
agricola improduttiva e servizi a scarso valore
aggiunto. Inoltre, il problema dei costi
indiretti – come le strade di qualità e una
stabile fornitura di corrente – rendono
molto difficile un aumento della produzione
in Africa. Ciononostante deve progredire
al Ɵne di creare posti di lavoro altamente
retribuiti, o pagati in modo decoroso. Ɓ
1 Sokouraba, Burkina Faso,
Apprendimento aperto: una classe di
alfabetizzazione per adulti presta
particolare attenzione al proprio insegnante.
2 Lilongwe, Malawi, Un dottore esamina
campioni al microscopio presso il laboratorio
di parassitologia di un ospedale locale.
La regola aurea
La disuguaglianza riduce la mobilità. In paesi « equi », come
la Danimarca, le prospettive dei bambini non dipendono
dalla condizione dei genitori. Di contro, nel Regno Unito,
una disuguaglianza elevata determina le opportunità.
Fonte: Miles Corak, in The Economics of Inequality, Poverty and Discrimination in the 21st Century ABC-CLIO, 2013
e Tom Hertz e altri, B. E. Journal of Economic Analysis and Policy, vol. 7, pagg. 1–46 (2007).
0,5
1
Associazione tra
i redditi dei genitori
e quelli dei Ɵgli
Regno Unito
Italia
USA
Francia
0,4
Giappone
Germania
0,3
Nuova Zelanda
Svezia
Canada
Australia
0,2
Finlandia
Norvegia
Danimarca
0,1
2
Associazione tra
gli anni di istruzione
di genitori e Ɵgli
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
0,6
1_L’asse verticale indica il rapporto tra i redditi dei genitori e quelli dei Ɵgli: passando dalla base al vertice, diminuisce il rapporto della mobilità reddituale
tra le generazioni. 2_L’asse orizzontale rappresenta il legame tra gli anni di istruzione dei genitori e quelli dei Ɵgli (vale a dire l’istruzione di un bambino è più
elevata per ogni anno extra di istruzione dei genitori). Passando da sinistra a destra, sussiste una minore mobilità in termini di istruzione tra le generazioni.
GLOBAL INVESTOR 2.13
—37
MOBILITÀ INTERGENERAZIONALE
Opportunità
(dis)uguali
L’istruzione è il fattore più importante per le prospettive reddituali di una
persona, afferma Miles Corak, in particolare in quest’era di maggiore
globalizzazione e cambiamenti tecnologici. Le differenze reddituali all’interno dei
paesi rendono ancora più importante il censo alla nascita.
TESTO Miles Corak, economista, Graduate School of Public and International Affairs, Università di Ottawa
Negli USA e nel Regno Unito, dove una generazione fa sussistevano le maggiori diseguaglianze tra i paesi ricchi, all’incirca il 50 %
del vantaggio reddituale dei genitori relativamente benestanti è
trasmesso ai rispettivi figli. I vantaggi, o gli svantaggi, alla nascita
sono analoghi in Italia e Francia, dove il livello di diseguaglianza sul
piano dei redditi è equiparabile. Ma molto meno in Finlandia, Norvegia e Danimarca, in cui sul mercato del lavoro non è presente
una tale polarizzazione.
Da una prospettiva intergenerazionale, la mobilità dei guadagni
è qualcosa che i cittadini di tutti i paesi ricchi tengono in grande
considerazione. Garantisce l’eguaglianza delle opportunità, e il fatto che i bambini possano crescere aspirando a ogni tipo di carriera.
Sono i talenti e le energie a determinare le prospettive di vita.
Foto: iStockphoto
Anche i sistemi hanno un ruolo notevole
Inoltre, mentre la mobilità dei guadagni intergenerazionali non è il
risultato di una politica pubblica, di un valore culturale o di un’istituzione che si occupa del mercato del lavoro, la natura e la qualità
dell’istruzione hanno certamente un ruolo centrale per portare ai
vertici coloro che partono da situazioni svantaggiate e salvaguardare lo stato dei più fortunati.
L’istruzione accessibile e di qualità elevata sin dai primi anni è
sicuramente lo strumento per raggiungere redditi più elevati per i
bambini con genitori a basso reddito. Ma, nel contempo, un sistema
educativo con una qualità variabile e un accesso selettivo mantiene
le disuguaglianze socio-economiche esistenti.
Non sorprende che la mobilità dei guadagni tra le varie generazioni vari in modo così consistente nei paesi dell’OCSE : essi hanno
sistemi d’istruzione diversi, in linea con le differenze di mobilità dell’istruzione. Nel Regno Unito, un bambino con dei genitori che hanno
frequentato l’università ha praticamente la certezza di andar bene
alle superiori. Ma in Finlandia, Norvegia e Danimarca difficilmente
si riscontra un’associazione tra i livelli d’istruzione delle generazioni.
L’OCSE si è spinta a sostenere che «gli Stati Uniti sono uno
degli unici tre paesi dell’OCSE che, in media, spendono meno per
gli studenti in condizioni svantaggiate che non per gli altri». L’istruzione è la chiave per le prospettive di guadagno. Ciò è ancor più
vero in un’era in cui sono aumentati la globalizzazione e i cambiamenti tecnologici. Le persone debitamente qualificate sono riuscite
a sfruttare quest’ondata di cambiamento che ha interessato tutti i
paesi ricchi. Di conseguenza, sono aumentate le forbici salariali nei
paesi, rendendo ancor più importante il censo per i figli. I genitori
meglio istruiti hanno più risorse e incentivi per investire nelle prospettive future dei propri figli. Ma, dove la disuguaglianza è cresciuta maggiormente, la mobilità educativa è la più bassa in assoluto,
ed è più minacciata la parità di opportunità.
Ɓ
Miles Corak insegna all’Università di Ottawa, e si interessa di mobilità sociale,
disuguaglianza e politica sociale nei paesi ricchi. Per saperne di
più sulle sue ricerche consultare milescorak.com o Twitter@MilesCorak.
Foto: Stuart Franklin/Magnum Photos
Collingwood Estate, distretto di Whitechapel,
nell’est londinese. Dal sapore prettamente
multietnico, ospita molti nuovi immigrati e
richiedenti asilo.
GLOBAL INVESTOR 2.13
—38
GLOBAL INVESTOR 2.13
—39
POLITICA SULLA MOBILITÀ
Gestione della
migrazione
In tutto il mondo, le nazioni sono ben consapevoli dell’importanza strategica della
mobilità della forza lavoro, dei suoi beneƟci e degli ostacoli per ottenerla. Fare afƟdamento
sui migranti, specializzati e non, è complesso nel quadro delle fragili economie
nazionali. Martina Lubyová passa in rassegna alcune delle principali tendenze nelle
politiche di gestione della migrazione e le relative implicazioni.
TESTO Martina Lubyová, direttrice, Istituto di previsioni, Accademia slovacca delle scienze, Bratislava
Le politiche relative all’immigrazione sono cicliche. Nel XIX secolo e
all’inizio del XX secolo gli USA incoraggiavano l’immigrazione, anche
per popolare l’Ovest e costruire le ferrovie, ma divennero più selettivi dopo il 1920. Allo stesso modo, durante il periodo di rapida espansione del Regno Unito negli anni Cinquanta e Sessanta, gli immigrati provenienti dal nuovo Commonwealth, dagli operai metallurgici ai
dottori, potevano entrare nel paese e restarci liberamente, fino a
quando la relativa legge del 1962 diede avvio a un’era di limitazioni
senza precedenti. Attualmente, con una mobilità del lavoro in continua
crescita, la maggior parte delle politiche nazionali sull’immigrazione
si orienta a una gestione dei flussi migratori in base all’obiettivo primario di salvaguardare la crescita economica.
Il rapporto dell’OCSE Prospettive sulle migrazioni internazionali
2013 osserva che, negli ultimi anni, le politiche migratorie tendono a
perseguire obiettivi più ampi per il mercato della forza lavoro (e, in
minor misura, demografici). Dagli anni Novanta, sulle due sponde
dell’Atlantico le politiche vengono testate in base a boom e crolli
economici, nuovi modelli di spostamento, preoccupazioni post-11 settembre relative al terrorismo e, di recente, la Primavera araba. In risposta a tali sviluppi, molti paesi stanno effettuando una revisione
approfondita della legislazione sull’immigrazione.
Laddove la popolazione nazionale invecchia, diminuisce o è inattiva (esempi prominenti sono a tal proposito l’Unione Europea, gli
USA e la Russia), l’ingresso di lavoratori stranieri fornisce forze assolutamente necessarie. Ovunque i governi aspirano ad attrarre forza lavoro qualificata per migliorare la produttività. Due fra le principali politiche utilizzate dai governi per attrarre personale qualificato
sono i sistemi basati su punti e su quote. Per esempio, un programma specifico di visti per lavoratori specializzati creato nel 1990 e
denominato H-1B è servito ad alimentare il boom tecnologico degli
USA . L’altra faccia delle strategie governative è costituita dai bisogni
e dalle ambizioni delle persone. Come è ovvio, i flussi di migrazione
di massa sono sempre conseguenza di conflitti armati e crisi umanitarie in tutto il mondo; tuttavia, secondo il Fondo delle Nazioni unite
per la popolazione, i migranti per motivi economici sono il gruppo che
cresce più velocemente a livello mondiale, spinti dalla globalizzazione.
Le politiche seguono il mercato del lavoro
Per ovvie ragioni, le tendenze attuali delle politiche riflettono ampiamente gli effetti della recessione e si orientano verso una maggiore
severità. In Australia, Canada e Regno Unito, le procedure di reclutamento per migranti qualificati sono state rese più selettive. In particolare il Regno Unito, dove la migrazione netta (differenza fra immigrazione ed emigrazione) ha raggiunto un picco nel 2010 con 252’000
unità, ha innalzato i requisiti di finanziamento per tutti i migranti e limitato l’assegnazione di posti di lavoro e la durata dei permessi per
gli studenti. Negli USA , un progetto di revisione delle norme sull’immigrazione (che comprende una riduzione della burocrazia per i datori di lavoro e un’agevolazione verso la cittadinanza per gli 11 milioni di
immigranti senza documenti) è bloccato, al momento della redazione
di questo articolo, presso la Camera dei Rappresentanti.
Per affrontare le questioni relative alla carenza di forza lavoro e
alla popolazione che invecchia nell’UE, nel 2009 il Parlamento europeo ha approvato la cosiddetta Direttiva carta blu, volta a velocizzare
e armonizzare il conferimento di permessi di lavoro per i cittadini non
UE altamente qualificati. Le carte blu non sono un sistema basato su
punti né su quote: si tratta di contratti di durata limitata, benché si
possano prolungare. Non tutti gli stati UE hanno implementato la >
Segue pag. 42
GLOBAL INVESTOR 2.13
—40
Forse la casa è il luogo dove si trova il
cuore, ma per una famiglia rappresenta
una grande distanza dal lavoro.
GUIZHOU
CINA
0
1’8 5
KM
SHANGHAI
Foto: Patrick Zachmann/Magnum Photos
PROVINCIA
DI GUIZHOU
GLOBAL INVESTOR 2.13
—41
SHANGHAI
La famiglia divisa. Zhu Qi Yong e sua moglie Wang
Gui Qin sono lavoratori migranti che vivono nella
zona povera di Pudong a Shanghai. 1’850 km li separano
dai loro bambini, che vivono con i nonni nel villaggio
natio di Xin Zhou Zen nella provincia di Guizhou.
Per provvedere alla loro famiglia, preparano da mangiare
nel loro minuscolo appartamento per altri lavoratori
migranti che lavorano in grandi cantieri, consegnando
loro i pasti direttamente al lavoro. I loro due figli,
Zhu Hai Xing, di 7 anni e Zhu Hai Nan, di 5, vedono i
loro genitori soltanto una volta all’anno, quando
ritornano a casa per 2 settimane durante la festa cinese
di primavera.
GLOBAL INVESTOR 2.13
—42
«La maggior parte
delle politiche nazionali
sull’immigrazione si
orienta alla gestione dei
Ơussi migratori in base
all’obiettivo di salvaguardare la crescita»
direttiva, ma tra quelli che lo hanno fatto vi sono Germania, Repubblica Slovacca e Ungheria, che mirano ad attrarre nuovi migranti qualificati. A luglio 2013 il governo tedesco ha annunciato di avere già
emesso 8’879 carte.
Non tutta la migrazione avviene fra nazioni diverse. In particolare
nei grandi paesi dei mercati emergenti, dove il livello di sviluppo locale detta le opportunità e i bisogni lavorativi, le politiche riflettono gli
sforzi governativi per dirigere il flusso della forza lavoro da regione a
regione. In Cina, il sistema «hukou» (registrazione dei nuclei familiari)
persiste come mezzo per convogliare la manodopera rurale a basso
costo nelle economie urbane in piena espansione. Tuttavia, assicurare i diritti sociali dei lavoratori migranti e la loro integrazione resta una
sfida. Le discussioni attuali sulle riforme non hanno finora prodotto
alcun risultato. In India, la legge nazionale Mahatma Gandhi sulla
garanzia dell’impiego rurale, approvata nel 2005, è in parte volta alla
dissuasione dalla migrazione verso le città delle persone in difficoltà
promettendo 100 giorni di impiego a paga minima per un terzo delle
famiglie rurali indiane.
to i cosiddetti brevetti per lavoratori migranti irregolari che lavorano
per privati, principalmente come giardinieri, autisti, cuochi e donne
di servizio. Se da un lato l’acquisto di un brevetto conferisce la residenza legale e lo statuto di lavoratore, dall’altro non fornisce un accesso a benefici o assicurazioni sociali.
A causa dello stato rovinoso delle loro economie, paesi come Spagna, Grecia e Portogallo hanno tagliato i budget relativi alle misure di
promozione dell’integrazione professionale dei migranti. Nel contempo,
nel 2011 e 2012 , la Spagna ha messo in atto nuove misure volte a
fornire una formazione professionale per i disoccupati che avevano
perso i loro benefit, cosa non specificamente orientata ai migranti, ma
che li includeva fra i beneficiari. La Grecia ha diminuito da 200 a 120
il numero dei giorni di lavoro annuali richiesti per il rinnovo del permesso e ha esteso i diritti di voto ai migranti. A fronte di un mercato del
lavoro in continuo indebolimento, il nuovo Piano nazionale di integrazione del Portogallo promuove diritti e formazione per gli immigrati.
Nel 2011 la Danimarca ha rovesciato la sua tendenza decennale
verso leggi sull’immigrazione sempre più severe. Il governo ha allentato le regole sulla riunificazione familiare, e inoltre le modifiche alla
legge sull’immigrazione del 1999 conferiscono ora agli immigrati il
diritto all’assistenza sociale dal momento in cui arrivano in Danimarca, scoraggiando la segregazione residenziale. Un’iniziativa dal titolo «Abbiamo bisogno di tutti», lanciata nel 2012 , è rivolta agli immigrati che hanno problemi nel trovare un’occupazione a causa di
problemi personali o sociali.
Oggi le politiche sulla migrazione sono uno strumento per affrontare le sfide economiche e sociali del mondo che si sta globalizzando.
I paesi sviluppati attraggono i migranti per sostenere la crescita economica o mitigare le conseguenze di una popolazione che invecchia
e diminuisce. I paesi in via di sviluppo che non riescono a generare
sufficienti opportunità di lavoro utilizzano l’emigrazione come valvola
per l’eccesso di manodopera o come fonte di rimesse. Mentre le
politiche odierne sulla migrazione sono principalmente governate da
preoccupazioni economiche nell’immediato, le loro conseguenze a
lungo termine riguarderanno soprattutto la sfera sociale. Un’integrazione riuscita delle popolazioni straniere e la creazione di società
multiculturali inclusive dovrebbe pertanto diventare una priorità per
l’agenda globale sulla migrazione.
Ɓ
Mitigare le pressioni sociali relative alla migrazione
Qualunque sia il suo impulso o la sua manifestazione, la migrazione
comporta dei benefici e dei costi sia per la nazione che la riceve, sia
per quella di provenienza (v. articolo di Ian Goldin in questo numero).
Di conseguenza, le politiche nazionali sull’immigrazione dei paesi sviluppati sono spesso governate dai loro programmi di integrazione.
Sebbene tali programmi differiscano, i paesi scandinavi rappresentano un gruppo ben preciso che offre dei piani aperti, sostenuti pubblicamente e relativamente generosi per integrare i residenti stranieri
nelle loro società. Al contrario, Regno Unito, Paesi Bassi, Giappone
e USA optano per piani più restrittivi caratterizzati da benefici limitati per i migranti e uno spostamento di costi e responsabilità dell’integrazione verso i migranti stessi.
La stessa cosa fa la Russia, la cui economia dipende dai lavoratori migranti. La maggior parte viene dalle ex repubbliche sovietiche,
nelle quali vige un regime senza visto verso la Federazione Russa.
Eppure, la maggioranza degli immigranti deve avere un permesso di
lavoro, per il quale vi è una quota. Molti migranti, quindi, finiscono
nell’economia sommersa. Nel 2010 le autorità russe hanno introdot-
Martina Lubyová è direttrice dell’Istituto di previsioni, Accademia slovacca delle scienze di Bratislava, nonché Associated
Fellow del CERGE-EI di Praga. Dopo aver conseguito il
dottorato presso il CERGE-EI nel 2002, ha lavorato presso
l’Organizzazione Internazionale del Lavoro per la divisione
degli ufƟci dell’Asia meridionale e, in seguito, dell’Europa
orientale e dell’Asia centrale. È co-autrice delle Prospettive
sulle migrazioni internazionali 2013 dell’OCSE .
—43
GLOBAL INVESTOR 2.13
Berlino-Friedrichshain: il nuovo terminal
della metropolitana leggera a Ostkreuz. Per far
fronte al crescente numero di pendolari e
viaggiatori, lo stato deve continuamente migliorare
la sua infrastruttura esistente.
Foto: Caro/Muhs/Keystone
50 –75 %
> 75 %
0 –50 %
Percentuale della popolazione che vive in aree
urbane con più di 100’000 abitanti
2030 — UN MONDO URBANO?
Capitolo IV
IL FUTURO DELLA
MOBILITÀ
Entro il 2030, il 92 % dei francesi, il 91 %
dei brasiliani e l’87 % degli americani
vivranno in aree urbane. Le cifre corrispondenti in Cina e India raggiungeranno
solo, rispettivamente, il 62 % e il 40 %.
Fonte: UNICEF
La mobilità globale continuerà ad aumentare nei prossimi
decenni, creando milioni di posti di lavoro e una crescita
del traffico aereo per i passeggeri. E sempre più persone si
sposteranno in aree urbane.
Necessari nuovi modelli di mobilità
Pagina 46
La diffusione delle idee
Pagina 50
La Cina e l’impeto
del viaggio
Pagina 52
USA
USA = 1’139 KM
POPOLAZIONE URBANA
DI 332 M
(87 %)
CRESCITA DELL’OCCUPAZIONE NEL SETTORE
VIAGGI & TURISMO
MESSICO
POPOLAZIONE
URBANA DI 105 M
(83 %)
Il settore dei viaggi e del turismo globale dà lavoro a quasi
100 milioni di persone, e incide per il 3 % su tutti i posti di lavoro.
Se si tiene conto dei posti di lavoro indiretti, il settore
fornisce 1 posto di lavoro su 11. Queste cifre, con ogni probabilità,
cresceranno ulteriormente, ed entro il 2022 verranno creati
indicativamente 66 milioni di posti di lavoro diretti. A trarne
maggiormente beneficio sarà l’Asia.
ICA
ER
AM
RD
NO
6’5 8
NI
A
0
28
9
ID
9’8 2
BRASILE
POPOLAZIONE
URBANA DI 198 M
(91 %)
09
RI
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ASI
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A LT
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I AT ST
ICO 7’
34
8
2’437 EU
RO PA
Contributo regionale della crescita occupazionale complessiva del
settore dei viaggi e del turismo globale tra il 2012 e il 2022, in migliaia di
posti di lavoro
4’
3
51
AM
ER
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A
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D
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46
3 M
A
1’41
A F R IC
NORD
1’6 8 9
CA
4’513 AFRICA
SUBSAHARIANA
0
Previsione dei paesi che avranno
le linee ferroviarie ad alta velocità
più sviluppate nel 2025
LINEE FERROVIARIE AD
ALTA VELOCITÀ
23
’9
Cina, Giappone e Spagna dispongono
delle reti ferroviarie ad alta velo cità più fitte in uso oggi – linee su cui
i treni possono viaggiare a più di
250 chilometri all’ora. Nel 2025, si
prevede che il numero di linee ad alta
velocità sarà più che raddoppiato
in tutto il mondo, a 51’677 chilometri.
47
ST
-E
RD ICO
NO I AT
AS
Fonte: Oxford Economics
Linee ferroviarie ad alta velocità in tutto il
mondo nel 2013, in chilometri
IN USO = 21’365 km
IN COSTRUZIONE = 13’964 km
PREVISTE = 16’347 km
PREVISIONE OPERATIVITÀ NEL
2025 = 51’677 km
Fonte: UIC
EVOLUZIONE FLUSSI TRAFFICO AEREO PASSEGGERI
Si prevede che il traffico aereo per i passeggeri a livello mondiale crescerà ogni anno del 5 % tra il
2011 e il 2031, e il rialzo più grande avrà luogo in Asia meridionale, oltre che tra l’Asia meridionale e il
Sud-Est asiatico nel corso di questi due decenni..
Fonte: ICAST, India
FLUSSO SUD-EST ASIATICO
nel Sud-Est asiatico 334 %
dalla Cina 281%
dall’Africa 285 %
FLUSSO ASIA MERIDIONALE
nell’Asia meridionale 524 %
dal Sud-Est asiatico 417 %
dall’Europa 320 %
dal Medio Oriente 306 %
PORTOGALLO = 1’006 KM
SPAGNA = 5’525 KM
FRANCIA = 5’200 KM
GERMANIA = 2’257 KM
ITALIA = 1’318 KM
FLUSSO MEDIO
ORIENTE
dall’Africa 285 %
FLUSSO SUDAMERICA
in Sudamerica 280 %
SVEZIA = 750 KM
FLUSSO CINA
in Cina 281%
TURCHIA = 2’805 KM
RUSSIA
POPOLAZIONE
URBANA DI 99 M
(77 %)
FRANCIA
POPOLAZIONE
URBANA DI 61 M
(92 %)
TURCHIA
POPOLAZIONE
URBANA DI 70 M
(78 %)
GIAPPONE
CINA
POPOLAZIONE URBANA
DI 905M
(62 %)
IRAN
PAKISTAN
POPOLAZIONE
URBANA DI 72 M POPOLAZIONE
URBANA DI 121 M
(80 %)
(46 %)
POPOLAZIONE
URBANA
DI 86 M
(73 %)
GIAPPONE = 3’622 KM
CINA = 22 ’619 KM
INDIA
POPOLAZIONE
URBANA DI 590 M
(40 %)
NIGERIA
POPOLAZIONE
URBANA DI 144 M
(64 %)
FILIPPINE
POPOLAZIONE
URBANA DI 73 M
(58 %)
INDONESIA
POPOLAZIONE
URBANA DI 146 M
(54 %)
TURISMO INTERNAZIONALE PER REGIONE E DESTINAZIONE
Nel 2012, gli arrivi di turisti internazionali hanno superato per la prima volta
il miliardo in tutto il mondo, in rialzo dai 940 milioni nel 2010. L’Europa
resterà la regione più visitata nei prossimi decenni, sebbene l’area asiatica
del Pacifico recupererà.
Arrivi di turisti internazionali (in milioni)
2010
AFRICA
MEDIO ORIENTE
AMERICHE
ASIA PACIFICO
EUROPA
Fonte: OMT dell’ONU
50,3
60,9
149,7
204
475,3
2030
7,4 %
134
149
8,2 %
248
13,7 %
535
29,6 %
744
41,1 %
GLOBAL INVESTOR 2.13
—46
SOVRAFFOLLAMENTO URBANO
necessari
nuovi
modelli di
mobilità
L’appeal delle città è eccezionale, e metà della popolazione mondiale vive in aree urbane.
Il traffico in alcune città si tramuta regolarmente in un ingorgo, mentre l’inquinamento acustico
e dell’aria riduce la qualità della vita. Visto che sempre più persone si affollano in
uno spazio limitato, i collegamenti stradali e ferroviari esistenti rappresentano un ostacolo per
l’espansione delle capacità. La situazione richiede nuove soluzioni.
TESTO Thomas Rühl, Head of Swiss Regional Research e Andrea Schnell, Research Analyst, Credit Suisse
GLOBAL INVESTOR 2.13
Diventando un centro industriale, Shenzhen si è trasformata nella
città cinese più densamente popolata. Solo negli ultimi sei anni il
numero di automobili private è cresciuto da 1 milione a 2,25 milioni.
Secondo l’ IBM Commuter Pain Index, solamente Città del Messico
è meno ospitale per i pendolari. La giovane metropoli asiatica deve
fare i conti con il principale problema delle città di grandi dimensioni: i posti di lavoro nel settore dei servizi vengono creati innanzitutto
in centro e negli hub per i trasporti, mentre le abitazioni si trovano
principalmente nelle vicinanze. Le capacità delle infrastrutture di
trasporto non riescono a tenere il passo con l’enorme crescita della
popolazione e dei pendolari, cosicché ingorghi e ritardi sono all’ordine del giorno. Oltre allo sviluppo urbano sta emergendo anche un
ingorgo urbano.
Le città quali centri per le idee e luoghi per uno scambio efƟciente
delle conoscenze stanno quindi perdendo la loro forza economica,
mentre emissioni, inquinamento dell’aria, rumore e incidenti riducono la qualità della vita degli abitanti. Le perdite di tempo ostacolano
la crescita economica. Secondo Texas A & M, il pendolare medio di
Washington D. C. perde 67 ore all’anno nel traffico. Solo poche
città sono state progettate sin dall’inizio in previsione di una consistente crescita. New York City fa eccezione: il Piano del 1811 ha
dato a Manhattan la sua caratteristica pianta stradale – la base visionaria per la sua crescita successiva. Le città con piante medievali – come le grandi città europee – non furono progettate per una
crescita di questo tipo. Espandere le capacità risulta nettamente più
difficile per l’assenza di spazio.
La città «intelligente»
L’esempio di Masdar City ad Abu Dhabi è un tentativo di progettare
una città neutra dal punto di vista climatico e con un miglioramento
della mobilità in aperta campagna. Oltre alla rivoluzionaria fornitura
di energia da fonti rinnovabili, la città era stata originariamente progettata per essere completamente priva di macchine. La mobilità
doveva essere assicurata, per la maggior parte, dal trasporto pubblico. Tuttavia, l’introduzione di «podcar » senza conducente è stata
messa da parte a favore dei veicoli elettrici per far fronte alle svariate necessità di mobilità dei circa 50’000 abitanti previsti e degli
ulteriori 60’000 pendolari. L’approccio adottato da Masdar City
serve a illustrare sia le possibilità che i limiti tecnici e finanziari di
una pianificazione della mobilità.
La città ideale presenta un sistema di trasporto sicuro, affidabile,
a basse emissioni e confortevole per i passeggeri e le merci, andando a offrire il massimo in termini di efficienza. La pianificazione delle infrastrutture e dell’impiego dei terreni dev’essere pensata per
consentire alla città di crescere ulteriormente senza che diventi congestionata. La gran parte delle metropoli globali deve fare i conti con
sfide decisamente più significative rispetto a Masdar City: sono impossibili o assolutamente costosi consistenti adeguamenti delle reti
di trasporto. Le opzioni di miglioramento più promettenti vengono
descritte nei riquadri a fianco.
DifƟcile creare una città intelligente
Gli investimenti nei sistemi di trasporto presentano rendimenti estremamente sul lungo termine. Paradigmatico dei rischi correlati a
tecnologie sbagliate è il fallimento della « tecnologia del futuro »
della monorotaia. Diverse città, come Sydney e Seattle, hanno
introdotto questa tecnologia, ma, per via degli elevati costi dell’investimento, la monorotaia non ha avuto grande successo come >
—47
SI VA NELLA GIUSTA DIREZIONE
RIDUZIONE DEL TRAFFICO CON INCENTIVI E
SOLUZIONI TECNICHE
Le moderne soluzioni correlate alla TIC ci consentono di
lavorare ovunque. Gli uffici a casa propria e le desk
condivise in aree residenziali riducono il pendolarismo.
Per le aziende attive nella produzione, il modello del
campus offre abitazioni per i dipendenti in prossimità dei
siti produttivi.
GESTIONE DELLA MOBILITÀ TECNICA
Elementi di controllo adattivo (semafori, segnali per i
limiti di velocità e per le corsie, collegamenti per i
trasporti pubblici adattivi e applicazioni per i passeggeri,
ad es. HotStop.com) possono migliorare la capacità e
l’affidabilità dei collegamenti stradali, ferroviari e per
i bus esistenti. I pendolari dovrebbero essere in grado
di pianificare la miglior sud divisione modale possibile dei
mezzi di trasporto (auto, treno, bici, tragitto a piedi)
a seconda del traffico. Gli indicatori presso le fermate
dei bus e sui cellulari consentono ai viaggiatori di
reagire ai ritardi e alle mancate connessioni. Il Future
Urban Mobility Project di Singapore, un esempio di
progetto di gestione della mobilità integrata in collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology, si
basa su dati in tempo reale e su una profonda comprensione
dei flussi di traffico.
GESTIONE DELLA MOBILITÀ ECONOMICA
Il sistema di determinazione dei dazi per le strade a Singapore e le corsie destinate al carpooling sono esempi di
successo di incentivi volti a rendere le strade più efficienti
per tutti gli utenti. Il trend economico della condivisione ha
incentivato l’emersione di nuovi modelli di business, come
il sistema di car-sharing Mobility in Svizzera, Barclays
Cycle Hire a Londra e Zimride a San Francisco. La condivisione del viaggio in tempo reale o dei taxi sfruttando
applicazioni per cellulari trasforma la mobilità in modelli
di trasporto pubblico ad-hoc. I dati sui disagi vengono
condivisi con altri utenti tramite app come Waze.
INNOVAZIONI TECNICHE
Gli ultimi sviluppi nella tecnologia informatica, associati
ai sensori e alla comunicazione, fanno sì che nuove
soluzioni potranno presto diventare realtà: veicoli che interagiscono tra di loro possono formare « treni » su distanze più lunghe, rendendo il traffico statale più efficiente
e rispettoso dell’ambiente. Un altro esempio è l’automobile senza conducente (ad es. di Google), che consente
al guidatore di dormire o lavorare durante il percorso.
Dal momento che l’automobile parcheggia da sola, le aree
di parcheggio possono distare un po’ dalla destinazione
dell’utente, migliorando quindi significativamente la f lessibilità delle città in termini di pianificazione spaziale.
NUOVI SISTEMI DI TRASPORTO PUBBLICO
L’efficienza dei treni può essere migliorata in modo consistente se non si devono più fermare. Priestmangoode,
con sede a Londra, propone un sistema che consente ai
tram di collegarsi a fianco dei treni ad alta velocità
senza fermate, assumendo contemporaneamente il ruolo
di banchina e di distribuzione locale. Ulteriori idee
sono sistemi ferroviari innovativi, come Hyperloop tra
Los Angeles e San Francisco.
GLOBAL INVESTOR 2.13
—48
mezzo di trasporto di massa. Diversi incentivi per governi, aziende
e la comunità scientifica stanno rendono più difficile la selezione
di una tecnologia. Inoltre, l’auto senza conducente di Google esemplifica l’impatto a danno dell’innovazione di regolamenti e aspetti
assicurativi: la California ha dovuto apportare delle modifiche legali prima di procedere al primo test su strada. Le conseguenze
sul piano legale in caso di incidente non sono state chiarite: è il
passeggero a rispondere o il produttore dell’auto ? Riteniamo pertanto che le tecnologie innovative prevarranno maggiormente tra
gli utenti (veicoli intelligenti) che non tra le infrastrutture (strade
intelligenti).
Dalle origini della civilizzazione, le città hanno plasmato la storia.
Mobilità e scambio di idee sono i fattori positivi cruciali delle città e
un elemento chiave per attrarre le aziende. Le città che supereranno il «sovraffollamento urbano» prospereranno.
Ɓ
Andrea Schnell è entrata a far parte del Credit Suisse nel 2012 in qualità
di economista specializzata nell’economia svizzera, in particolare
nella qualità della localizzazione e nelle Ɵnanze pubbliche. Ha occupato
posizioni nel settore pubblico e presso istituti Ɵnanziari, tra cui la
Banca nazionale svizzera e il Politecnico federale di Zurigo. Ha conseguito
una laurea di secondo grado in Business ed Economia.
Thomas RØhl si è unito al Credit Suisse nel 2005 in qualità di responsabile
per l’analisi dell’economia svizzera. A capo del team Swiss Regional
Research, che si focalizza sulla qualità della localizzazione, sui sistemi
per il trafƟco e infrastrutturali e sulla concorrenza Ɵscale, è stato
consulente di diversi cantoni elvetici e della Confederazione svizzera.
Detiene un master in Economia.
Circonvallazioni
del mondo, Il grafico
sulla sinistra è un’immagine
composta da livelli so v rapposti, tutti nella stessa
scala, e rappresenta le
circonvallazioni di 27 città
internazionali. Houston,
Texas, ha il sistema più grande
di questo tipo, e Beijing,
Cina si classifica in seconda
posizione. Quest’immagine,
che ha vinto diversi ricono scimenti, intitolata Ring
Roads of the World («Circonvallazioni del mondo»), è stata
originariamente creata dalla
Rice School of Architecture
di Houston, Texas.
Fonte: Thumb/New York,
originariamente per la Rice University
School of Architecture
AMSTERDAM
ATLANTA
BANGALORE
BEIJING
BERLINO
BRUXELLES
CAIRO
CINCINNATI
DALLAS
GUANGZHOU (CANTON)
HOUSTON
JOHANNESBURG
KANSAS CITY
LAS VEGAS
LONDRA
MADRID
CITTÀ DEL MESSICO
MOSCA
PARIGI
PHOENIX
ROMA
ST. LOUIS
SYDNEY
TIANJIN
TOKIO
WASHINGTON D. C.
VIENNA
1 miglio = 1,61 chilometri
GLOBAL INVESTOR 2.13
SHAREWAY 2030
Navigare in
una megalopoli
Il sogno americano di spostamenti senza soluzione di continuità, periferie e auto di
grandi dimensioni si è trasformato in un incubo per molti. L’architetto
Eric Höweler contempla un modello del tutto diverso per il Corridoio Nord-Est USA .
INTERVISTA di Richard Hall
Richard Hall: come ha preso forma il
progetto « Shareway 2030 » ?
Eric Höweler: Alcune case automobilistiche stanno capendo che i
paesaggi stradali sono oggetto di una
trasformazione per dare meno priorità all’auto. Pertanto il team di ricerca
di Audi ha richiesto a sei studi di
architettura di presentare delle « vision »
per il futuro in relazione alla mobilità
urbana. Abbiamo optato per un remake
della mega-regione Boston-toWashington (BosWash) ipotizzata da
Jean Gottmann nel suo libro del
1961 « Megalopoli ».
Cos’è esattamente BosWash ?
Eric Höweler: Il fulcro di BosWash
è la nozione che molte città statunitensi non sono più entità distinte;
un’area metropolitana spesso si
estende a quella successiva. La megalopoli che i futuristi degli anni Sessanta immaginavano per il 2000 è ora
una realtà. Nell’ambito della regione
BosWash, che conta ora oltre 53 milioni
di persone e genera un terzo del
PIL nazionale, l’America ha sviluppato
un numero di prototipi (sub)urbani –
vie senza uscita, centri commerciali,
drive-thru – che sono stati esportati
in tutto il mondo. Questi esperimenti
non sono più sostenibili. Pertanto
abbiamo cercato di reinventare i modelli
di mobilità e dei consumi collettivi in
una mega-regione nel 2030.
Si tratta quindi di un sogno americano
alternativo ?
Eric Höweler: Il possesso di un’auto
e la narrativa più estesa della libertà e
della mobilità sociale sono certamente
interconnessi negli USA . Tuttavia,
come architetti, abbiamo cercato di
concepire la mobilità urbana nel suo
senso più ampio. Il progetto Shareway
comprende il settore residenziale e
le periferie, l’interfaccia treno/aereo/
auto/bici, le strategie correlate
all’« ultimo miglio », la condivisione
delle abitazioni e l’agricoltura urbana.
Come funzionerebbe la componente
dei trasporti di Shareway ?
Eric Höweler: Il fulcro consiste
in un sistema di transito che collega il
trasporto pubblico e individuale in
un’unica arteria lungo il tratto, indicativamente di 650 km, dell’autostrada
Interstate 95. Shareway è una rete di
hub e corsie nell’ambito della quale
persone e cargo viaggerebbero lungo
un percorso « sovrapposto ». L’offerta
di pacchetti consente ai passeggeri
di passare da una modalità di trasporto
a un’altra e dal transito locale a
quello nazionale. Per ospitare aerei
e navi cargo più grandi, Shareway
andrebbe a collegare la rete di
trasporto ad alta velocità a un
« superhub » multilivello a Newark.
Quali sono le altre innovazioni ?
Eric Höweler: Abbiamo immaginato
un sistema di condivisione del tempo
«Sharestay» per le abitazioni, nell’ambito del quale si paga solo per il
tempo trascorso in un edificio. Inoltre
abbiamo sperimentato schemi di
agricoltura urbana (« Farmshare ») e
un’innovativa superficie stradale rotante
(«Tripanel »), che può diventare via
cittadina, parco, e fonte energetica.
Shareway, da ultimo, si propone di
sostituire infrastrutture inefficienti nella
regione BosWash con un ecosistema
di trasporto interconnesso, azionato da
software e social media intelligenti.
Così l’accesso – il passaggio e la
condivisione – avrebbe un’importanza
maggiore del possesso. Ɓ
Eric HÒweler è architetto abilitato, scrive
di architettura ed è co-fondatore di
HÒweler Yoon Architecture LLP, uno
studio di ricerca e design interdisciplinare.
È anche professore assistente presso
la Graduate School of Design della Harvard
University a Boston, USA .
—49
GLOBAL INVESTOR 2.13
—50
DISPERSIONE
La diffusione
delle idee
Ogni progresso, e ciò che chiamiamo cultura, si fonda sulla
capacità umana di seguire in massa nuove idee. Ma ciò come
accade? Come fa un’idea a diventare tanto attraente da
venir condivisa? Le idee come vengono adottate? Duncan Watts
ha studiato la modalità di diffusione delle idee.
INTERVISTA di Giselle Weiss
Giselle Weiss: La sua recente ricerca è
associata all’idea popolare dei sei gradi di
separazione. Come si è diffusa tale idea?
Duncan Watts: Non lo so. Ma l’idea
che tutti siamo collegati da una breve catena
di conoscenti circola da molto tempo.
Apparve per la prima volta in una storiella
del 1929 intitolata «Catene» del poeta
ungherese Frigyes Karinthy. E l’urbanista
Jane Jacobs ha fatto delle congetture a
questo riguardo nel libro «Vita e morte delle
grandi città americane».
Però non veniva usata la locuzione sei gradi
di separazione.
Duncan Watts: No. Quell’etichetta deriva
dal titolo di un opera di Broadway degli
anni Novanta di John Guare. La storia reale
è un po’ complessa. Ma, in ogni caso,
nel 1967 lo psicologo Stanley Milgram testò
l’idea facendo inviare ad alcune persone
a Boston lettere ad altre («destinatari») ad
«Alcune cose
si diffondono
parecchio... ma
sono molto
rare, un evento
su un milione»
Omaha, Nebraska. Vi erano poi altri
soggetti che facevano da intermediari –
conosciuti solo tramite il nome di battesimo.
Ha scoperto che la lunghezza media
delle catene di missive era di sei persone.
La sua ricerca quando apparve?
Duncan Watts: Negli anni Novanta,
quando stavo studiando la sincronizzazione
tra i grilli. Poi, un giorno al telefono, mio
papà mi chiese se avessi mai sentito dire
che una persona è divisa dal presidente
degli Stati Uniti da sei gradi di conoscenze.
Ho appurato che entrambi i problemi
ri guardavano le reti.
Cosa rende tale idea così potente?
Duncan Watts: Siamo attratti dall’idea
illuministica di noi – persone indipendenti
che decidono cosa voler fare e lo fanno. Ma
la realtà è che ci troviamo all’interno di
una Ɵtta rete di relazioni sociali. Tutto quello
che facciamo riguarda altre persone.
In questo periodo sta lavorando sulla
struttura della diffusione virale, per esempio,
dei tweet su Twitter. Di cosa si tratta?
Duncan Watts: Stiamo mappando la
diffusione delle informazioni, in particolare
online. Quando pensiamo a questa cosa,
è naturale equipararla alla diffusione di una
malattia. Di fatto, è ciò che avviene da
lungo tempo nel marketing. Malcolm Gladwell,
autore de «Il punto critico», mette in luce
l’analogia tra la diffusione dei comportamenti
o delle credenze e le malattie.
Sembra ragionevole.
Duncan Watts: A un certo livello lo è. Ma
affascina andare un passo oltre e applicare
gli stessi modelli matematici sviluppati
per comprendere la diffusione di una malattia
a quella di idee o prodotti.
Cosa c’è di sbagliato?
Duncan Watts: Sono presenti innumerevoli modelli sulla modalità di diffusione
delle cose, che spesso sono incompatibili tra
di loro. Inoltre disponiamo di dati molto
ridotti per testare uno di questi modelli. Per
esempio, se si vuole tracciare la diffusione
di un’idea, occorre osservare che una persona A ha quell’idea, e poi che la persona in
questione la dice a B. E che la persona B ha
l’idea, che dirà alla persona C. Effettuare
una mappatura in una popolazione costituita
da milioni di persone e cose da osservare
è complicatissimo.
Quale dev’essere il mio approccio?
Duncan Watts: Abbiamo sfruttato molto i
dati di Twitter – notizie, media, immagini –
dove si può osservare qualsiasi cosa. E possiamo tracciare esattamente dove si trova
GLOBAL INVESTOR 2.13
qualcosa in un dato momento. Gli studiosi
della diffusione sono alla ricerca di una
soglia critica tra diffusione e mancata diffusione delle idee.
E quali sono state le scoperte?
Duncan Watts: Inizialmente, abbiamo
rilevato che niente si diffonde a macchia
d’olio. In uno studio basato su milioni di
osservazioni, il 99 % di ciò che si è veriƟcato,
ogni «adozione» di un’idea, rimaneva
entro un grado rispetto alla fonte. Il che è
quasi l’opposto della diffusione. In altre
parole, twitto qualcosa, che poi viene ritwittato. I tuoi follower vedono quanto scritto,
ma non fanno nulla. Noi prendiamo in considerazione ciò che è stato ritwittato. Ma,
quando abbiamo descritto questo risultato ai
nostri colleghi, spesso non l’hanno gradito.
Perché?
Duncan Watts: Si è convinti che alcune
cose «si diffondano come virus», ed è
questo l’elemento interessante. La gente
direbbe «sappiamo che alcune cose si
diffondono. Si prenda il ‹Gangnam Style› o
l’impiego di Hotmail o di Facebook».
Abbiamo poi effettuato un secondo studio,
considerando tutto ciò che veniva twittato –
osservando miliardi di cose – per un anno
intero. E abbiamo rilevato che alcune cose
si diffondono parecchio. Ma sono molto
rare, un evento su un milione. E non si tratta
di un’«epidemia sociale».
Perché no? Il «Gangnam Style» non è
un’epidemia sociale?
Duncan Watts: I modelli delle epidemie
partono dal presupposto che le idee diventino popolari diffondendosi verbalmente.
Ma, nel mondo dei media, le informazioni
possono anche diffondersi perché un canale
o un sito importante le riprendono – Ɵnendo
sulla pagina iniziale di Yahoo ! o del «New York
Times» – e milioni di persone le vedono.
Mentre diverse le ritwittano. Sarebbe ancora
popolare, ma non diremmo che si è diffusa
in modo virale. Così, quando qualcosa
diventa popolare, si è «diffusa» o è «virale»?
Intuitivamente, si potrebbe pensare a una
o all’altra cosa. Ma, effettuando un’analisi,
abbiamo rilevato una consistente diversità:
alcune cose popolari sono state trasmesse,
mentre altre presentano una diffusione
virale. Abbiamo altresì rilevato i mix immaginabili tra le due cose. Non c’è un modo
tipico in cui le cose diventano popolari.
Cosa ha evinto dalle sue scoperte?
Duncan Watts: A differenza delle malattie, nell’ambito delle quali si diffonde, di
norma, una sola cosa alla volta, per le idee è
«Non stiamo
parlando di video
di gatti che si
diffondono come
virus – si tratta
di cambiare
la mentalità delle
persone e il loro
comportamento»
Duncan Watts è ricercatore presso Microsoft
Research NYC e professore A. D. White-at-Large
presso la Cornell University. Dal 2000 al 2007
ha operato alla Columbia University, e poi a Yahoo!
Research. Ha scritto «Tutto è ovvio (una volta
che sai la risposta)» (Crown, 2011).
—51
sempre presente un contesto. Tutto ciò
che si diffonde su Twitter lotta con qualsiasi
altra cosa che fa lo stesso. È difficile
essere esposti a un’idea particolare perché
ci sono tante altre cose a cui destinare la
propria attenzione. Occasionalmente qualcosa emerge, tutti la sentono e ci prestano
attenzione. Ma è qualcosa di straordinariamente raro e piuttosto arbitrario. Se si è
uno stratega dei media o un’agenzia di digital
advertising, basare il marketing o un’altra
strategia sul fatto di innescare un’epidemia
sociale non è probabilmente il miglior utilizzo
delle risorse.
Sta anche indagando sulla natura della
collaborazione tra le persone. Ciò com’è
correlato alla diffusione delle idee?
Duncan Watts: La diffusione delle
informazioni e della collaborazione rappresen ta un esempio di influenza sociale.
Esiste per tanto una correlazione, almeno
in principio. Ma è anche importante
comprendere che, verosimilmente, diversi
tipi di influenza si diffonderanno in modi
differenti. Cercare di farti cambiare idee
politiche è molto diverso dal cercare di farti
cliccare su un video.
Come mai ?
Duncan Watts: Le persone non adottano
facilmente idee che implicano un cambiamento della loro concezione di se stessi. La
mancata accettazione dell’idea di cambiamento climatico potrebbe essere correlata alla
propria ideologia politica, alla difƟdenza
nei confronti del governo e al disprezzo delle
elite e degli intellettuali. Quando un’idea è
qualcosa che si può adottare solo perché
è giusta o interessante? E quando è qualcosa che molto difficilmente si adotterà
poiché è strettamente legata a tutte queste
altre cose?
Cosa c’è in gioco?
Duncan Watts: Non stiamo parlando
di video di gatti che si diffondono come virus,
anche se a volte è ciò che studiamo,
visto che disponiamo della maggior quantità
di dati in assoluto a questo proposito. Si
tratta di cambiare la mentalità delle persone
e il loro comportamento; e, in un modo
o nell’altro, tutti – governi, società, marketer,
politici – sono coinvolti nell’attività di modiƟcare le opinioni delle persone. Comprendere
come ciò accada è una delle domande principali della scienza sociale. È frustrante che
ci stiamo pensando da così tanto tempo
e le risposte concrete sono molto poche. Ma
forse questo particolare periodo storico è
diverso. Almeno si spera. Ɓ
GLOBAL INVESTOR 2.13
—52
Confronto fra i viaggiatori cinesi che si recano
all’estero per lavoro e per piacere
96 %
per piacere
52 %
per lavoro
e istruzione
Confronto fra i viaggiatori cinesi che viaggiano in maniera indipendente e
quelli facenti parte di gruppi organizzati, secondo gli albergatori
30 %
70 %
ospiti che
viaggiano
con gruppi
organizzati
ospiti che
viaggiano in
maniera
indipendente
Fonti di informazione utilizzate dai viaggiatori cinesi
e sulle quali fanno maggiore affidamento
utilizzate
16 %
Quotidiani
Social media
27 %
4%
Programmi fedeltà
2%
16 %
Riviste / brochure di viaggio
42 %
Promozioni / offerte
6%
8%
35 %
Agenzie di viaggio
Famiglia
11 %
15 %
12 %
16 %
Siti online per viaggi / alloggi
Siti con recensioni online
Amici
60 %
45 %
47 %
Guide di viaggio
15 %
11 %
55 %
Fonte: Hotels.com/Pandodaily
46 %
50 %
sulle quali
fanno maggiore
affidamento
GLOBAL INVESTOR 2.13
—53
VIAGGI E TURISMO
La Cina e l’impeto
del viaggio
Grazie all’allentamento delle limitazioni governative sui viaggi all’estero nonché all’ascesa
della classe media cinese, con un maggior reddito disponibile, il turismo cinese
all’estero sta godendo di una notevole crescita nonostante il rallentamento economico
degli ultimi mesi. Una ricerca di Hotels.com evidenzia le tendenze attuali.
TESTO Scott Booker, presidente di Hotels.com
Secondo l’Accademia del turismo cinese, nel 2012 la Cina è diventata
il maggiore mercato mondiale del turismo verso l’estero, sorpassando
Germania e USA, con stime che parlano di 83 milioni di viaggi all’estero fatti dai cittadini cinesi, cifra che si prevede salga a 200 milioni
entro il 2020. Quest’anno il governo cinese ha già pubblicato lo Studio
sul turismo nazionale e il tempo libero, che fra l’altro mira a incrementare il turismo verso l’estero incoraggiando i datori di lavoro a promuovere l’utilizzo dei giorni di ferie nonché a dare ai lavoratori cinesi maggiore libertà e Ơessibilità riguardo quando e dove viaggiare.
Attualmente, la maggior parte del turismo cinese verso l’estero
proviene dalle 3 principali città: Shanghai, Beijing e Guangzhou. La
Cina ha progetti di costruzione per 70 nuovi aeroporti entro il 2015 e
di espansione per i 100 aeroporti esistenti. L’attività delle compagnie
low-cost e l’espansione delle rotte in Asia continuano a crescere, e
spesso la Cina è una voce fondamentale della pianificazione futura
delle reti. Air Asia, Scoot di Singapore Airlines, Jetstar, Peach di ANA,
Cebu Pacific e altre compagnie stanno contribuendo alla formazione
di flussi da, e per la Cina. Per il 2013 molte compagnie aeree hanno
inoltre annunciato nuove rotte intercontinentali dirette in Cina.
Nel 2012 abbiamo eseguito la primissima analisi sui viaggi internazionali cinesi (Chinese International Travel Monitor – CITM ), esaminando l’impatto dell’enorme crescita del turismo cinese diretto all’estero nonché la risposta del settore alberghiero globale per
beneficiare di questa tendenza in rapido sviluppo. Il CITM 2013 (http://
press.hotels.com /citm /) fornisce ancora più dati, essendo corredato
da un sondaggio effettuato presso 3’000 viaggiatori internazionali
dalla Cina per avere una migliore comprensione della visione del consumatore. I risultati rivelano tendenze interessanti.
I governi spianano la strada
A livello mondiale, molti governi stanno contribuendo al rafforzamento del mercato grazie a minori requisiti per i visti. Il China 2020
Strategic Plan è un elemento chiave della strategia decennale per il
turismo in Australia. I cinesi in visita ai paesi europei che aderiscono
agli accordi di Schengen necessitano soltanto di un visto da parte di
uno degli stati per poterli visitare tutti e 26 ( 22 Stati membri UE e
4 paesi EFTA ). Il Regno Unito si è impegnato per la revisione della
procedura di domanda di visto da parte dei turisti cinesi cercando
una richiesta unica per il Regno Unito e i paesi Schengen. Gli enti
per il turismo stanno finanziando campagne di marketing aggressive.
Ad esempio, VisitBerlin mira al posizionamento sul mercato
cinese di Berlino come nuova, principale porta di ingresso all’Europa
centrale e a raddoppiare il numero dei visitatori in due anni. Grazie a
una diminuzione delle limitazioni sui visti, per il 2013 il Messico
prevede di incrementare del 30 % il numero di visitatori cinesi. Nel
2012 , l’Anno del turismo Russia, con oltre 200 eventi organizzati in
Cina, ha convinto 343’000 turisti cinesi a visitare la Russia, con un
aumento del 47 % rispetto all’anno precedente.
In controtendenza rispetto al gruppo
I cinesi che viaggiano a livello internazionale rientrano sempre fra i
cittadini più benestanti, con un reddito familiare annuo medio pari a
109’922 RMB (17’752 USD ) rispetto alla media cinese annua di
49’920 RMB. Tuttavia, quasi un quarto dei viaggiatori ha un reddito
familiare annuo inferiore ai 70’000 RMB. La quasi totalità dei cinesi
intervistati che viaggiano a livello internazionale era all’estero per
piacere, mentre oltre la metà lo era per lavoro o istruzione. Con un
dato in crescita, quasi i due terzi dei viaggiatori cinesi preferiscono
viaggiare in maniera indipendente e non in gruppo, sviluppo confermato altresì dagli albergatori. Nel complesso, negli ultimi 2 anni il
61 % degli hotel ha visto un aumento del numero di viaggiatori cinesi indipendenti, cifra che sale al 74 % nella regione Asia-Pacifico, al
69 % in America Latina e al 62 % in Nordamerica, ma che scende al
46 % in Europa. I viaggiatori indipendenti sono inoltre più giovani, e
indifferentemente uomini o donne. Molti hanno già studiato all’estero e sanno meglio come trovarsi a proprio agio in un contesto >
GLOBAL INVESTOR 2.13
—54
PARTENZE
La realtà
La lista dei desideri
Scott Booker è presidente di Hotels.com, sito internet
leader nelle prenotazioni online, partito come servizio telefonico
nel 1991. Il primo sito Web è stato lanciato negli USA nel
2002. Attualmente ci sono oltre 85 siti Hotels.com a livello
mondiale. Hotels.com fa parte del gruppo Expedia.
straniero. Questi viaggiatori tendono a evitare le agenzie di viaggi
per avere consigli, preferendo utilizzare siti per i viaggi, alloggi e
recensioni online, e consultando inoltre una gamma più ampia di
fonti di informazione prima di prenotare. I social media svolgono un
ruolo molto più importante nel loro processo decisionale. Per quanto riguarda l’alloggio, le decisioni dei viaggiatori indipendenti sono
molto diversificate: alberghi a 3 stelle, seguiti da quelli a 4 stelle,
mentre il 10 % opta per sistemazioni a 5 stelle; anche gli ostelli della
gioventù e i B & B sono comunque significativi. Nell’insieme, per i
viaggiatori cinesi nel mondo, le visite, la gastronomia e lo shopping
rimangono le attività più popolari; ciononostante, le attrazioni culturali come teatri, concerti e spettacoli risultano leggermente più attraenti per questo gruppo.
Conoscere il cliente
Quasi 6 viaggiatori su 10 affermano che la possibilità di accettare
metodi di pagamento cinesi è la voce di offerta più importante da
parte degli hotel internazionali. La maggior parte degli intervistati,
con una preferenza fra i viaggiatori più benestanti, indica, fra i servizi più importanti che un hotel possa offrire, elementi correlati alla
lingua, come siti, programmi TV e giornali, seguiti in ordine decrescente da personale che parla mandarino, ristoranti interni con cibo
cinese, colazione cinese e servizio in camera alla cinese.
Oggi molti paesi riconoscono il potenziale del boom turistico
cinese. L’organizzazione mondiale per il turismo delle Nazioni Unite
ha rilevato che, nel 2012, i viaggiatori cinesi hanno speso 102 miliardi di USD nel turismo internazionale, 40 % in più rispetto al 2011,
sorpassando Germania e USA in termini di spesa. Questa notevole
crescita del turismo cinese verso l’estero, ampiamente dovuta a un
allentamento delle limitazioni governative sui viaggi all’estero e alla
crescita della classe media cinese con un maggiore reddito disponibile, non sembra risentire del rallentamento economico osservato
negli ultimi mesi in Cina. Il desiderio di esplorare terre straniere e
fare nuove esperienze resta più forte che mai.
Ɓ
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
AUSTRALIA
FRANCIA
NUOVA ZELANDA
USA
SVIZZERA
SINGAPORE
HONG KONG
TAIWAN
REGNO UNITO
CANADA
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
USA
HONG KONG
TAILANDIA
GIAPPONE
SINGAPORE
MALESIA
COREA DEL SUD
ITALIA
FRANCIA
AUSTRALIA
Interessati a terre lontane, soggiornano più vicini a casa. La top ten
delle destinazioni che i cinesi vorrebbero scegliere, rispetto alle destinazioni effettive,
sulla base delle prenotazioni alberghiere. Fonte: http://press.hotels.com
CHI SPENDE DI PIÙ
ClassiƟca
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
CINA
GERMANIA
USA
REGNO UNITO
FED. RUSSA
FRANCIA
CANADA
GIAPPONE
AUSTRALIA
ITALIA
Spesa per turismo
internazionale
Miliardi di USD
Popolazione
milioni
2011
2012
2012
102
83,8
83,5
52,3
42,8
37,2
35,1
27,9
27,6
26,5
1354
82
314
63
142
63
35
128
23
61
72,6
85,9
78,2
51,0
32,9
44,1
33,3
27,2
26,7
28,7
Chi spende di più nel turismo internazionale: la Cina balza in testa
alla classifica. Negli ultimi tre anni, la Cina ha sorpassato sia Germania che USA
in termini di spesa per turismo internazionale.
Fonte: Organizzazione mondiale del turismo dell’ONU, 2013
GRANDI SPESE NEGLI HOTEL
ClassiƟca
1
4
5
6
6
NUOVA ZELANDA
SVIZZERA
GIAPPONE
CANADA
RUSSIA
7
7
8
8
9
COREA DEL SUD
BRASILE
SINGAPORE
AUSTRALIA
REGNO UNITO
Sempre fra i clienti che spendono di più negli hotel. Paesi nei quali i viaggiatori
cinesi sono fra i clienti che spendono di più negli hotel.
Fonte: http://press.hotels.com
GLOBAL INVESTOR 2.13
OSPITALITÀ MODERNA
Unire lavoro
e piacere
Il primo hotel di Ginevra ha visto molti viaggiatori. Ribattezzato Four Seasons Hotel des
Bergues nel 2005, soddisfa i bisogni della comunità imprenditoriale e diplomatica.
José Silva riƠette sull’evoluzione del settore alberghiero, la nuova mobilità e il mondo digitale.
INTERVISTA di Giselle Weiss
Giselle Weiss: Qual è il maggiore
cambiamento che ha osservato
di recente nel settore alberghiero ?
José Silva: Storicamente siamo
un hotel per i viaggi d’affari. Oggi le
persone uniscono lavoro e piacere.
Le visite erano un tempo appannaggio
degli ospiti in vacanza. Oggi vediamo
soci d’affari che prenotano un’ora
in un museo fra due riunioni, oppure
una passeggiata in bicicletta.
Che cosa spiega questo cambiamento?
José Silva: La tecnologia ha trasformato la vita lavorativa. Siamo sempre
al telefono, controlliamo le e -mail, o
consultiamo siti Web. Di conseguenza,
il lavoro e il piacere si sono fusi.
Di che nazionalità sono i vostri ospiti ?
José Silva: Ginevra è un po’ diversa
da altre zone della Svizzera. Se è vero
che vediamo un incremento dei clienti
dai mercati emergenti, la nostra
base clienti resta principalmente composta da europei e nordamericani,
a differenza di Interlaken o St. Moritz,
che sono più specializzate. Qui ci
sono 500 organizzazioni internazionali,
e la clientela è più globale.
Eppure India e Cina hanno entrambe
oltre un miliardo di abitanti.
Quando inizieranno a viaggiare di più …
José Silva: … cambieranno la
natura del settore alberghiero. Così
come lo hanno fatto gli americani.
Oggi puoi avere uova e bacon a colazione ovunque nel mondo.
Che cosa cercano gli ospiti di oggi?
José Silva: La personalizzazione.
Prima, le persone volevano avere una
vasta scelta. E quindi si offriva un
grande buffet per la prima colazione.
Adesso le persone si aspettano
che conosciamo le loro preferenze,
siano esse attività per la famiglia
o DVD . Il nostro hotel ha 115 camere,
e ciascuna di esse viene assegnata
a una delle nostre assistenti personali,
il cui compito è quello di perso nalizzare le preferenze di ciascun ospite.
Uno studio del 2011 dell’IBM Institute
for Business Value, dal titolo «Il
paradosso della personalizzazione »,
cita il potere dei social media
come fonte di informazione riguardo
le preferenze di ciascun ospite.
José Silva: Le persone vogliono
la personalizzazione, e apprezzano
gli sforzi che facciamo. Siamo tuttavia
molto attenti e utilizziamo unicamente
informazioni che i clienti ci hanno dato
o che hanno reso pubbliche altrove.
TripAdvisor vi sta complicando la vita ?
José Silva: Ovviamente TripAdvisor
e i canali di distribuzione hanno
cambiato drasticamente il mondo. Si
possono comodamente fare dei
confronti istantanei qualità/prezzo e,
come albergatore, non è possibile
evitarlo. Ma se sei bravo in quello che
fai, la maggiore trasparenza viene
ricompensata.
Come sintetizzerebbe l’importanza
della mobilità per i settori del turismo
e dei viaggi ?
José Silva: Alcune persone considerano ancora i viaggi come un’esperienza bella, ma costosa. Per la
verità, rispetto ad altre attività umane,
viaggiare non è così dispendioso. Il
viaggio è diventato una modalità di vita,
un bisogno essenziale. Ɓ
José Silva è direttore generale presso il Four
Seasons Hotel des Bergues di Ginevra.
Ha in precedenza lavorato per Four Seasons
a Montreal, in Canada, inizialmente per
la divisione ristorazione, e successivamente
ha aperto un Four Seasons a Lisbona, in
Portogallo, prima di trasferirsi in Svizzera.
—55
Divulgazione sui rischi
Ulteriori informazioni per i seguenti ordinamenti giuridici
Gli investitori dovrebbero considerare il presente rapporto solo come un fattore tra tanti
quando prendono le rispettive decisioni d’investimento. Per una discussione dei rischi
correlati agli investimenti nei titoli citati nel presente rapporto, si faccia riferimento al seguente link Internet:
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Regno Unito: Per informazioni divulgative sul reddito fisso per i clienti di Credit Suisse
(UK) Limited e Credit Suisse Securities (Europe) Limited, si prega di chiamare il numero
+ 41 44 333 33 99.
Il CS potrebbe non aver preso misure per garantire che i titoli o gli strumenti finanziari a
cui si fa riferimento nel presente rapporto siano adatti a particolari investitori. Il CS potrebbe non aver preso delle misure per assicurare che i titoli a cui si fa riferimento nel presente
rapporto siano adatti a dei particolari investitori. Il CS non tratterà i destinatari come
clienti per il solo fatto che hanno ricevuto il rapporto. Gli investimenti o i servizi riportati, o
a cui si fa riferimento nel presente rapporto potrebbero non essere adatti a voi. Vi raccomandiamo di rivolgervi a un consulente per gli investimenti indipendente in caso di dubbi
su tali investimenti o servizi d’investimento. Nessuna parte di questo rapporto è da intendersi come una consulenza in materia di investimenti, legale, contabile o fiscale, o come
una dichiarazione, secondo cui un investimento o una strategia sono adatti o adeguati alle
vostre circostanze individuali, né costituisce altrimenti una raccomandazione personale
diretta a voi. Il prezzo, il valore e gli utili conseguiti con i titoli o gli strumenti finanziari
menzionati all’interno del presente rapporto possono registrare oscillazioni al rialzo o al
ribasso. Il valore dei titoli e degli strumenti finanziari può essere influenzato da variazioni
dei tassi d’interesse e dei tassi di cambio a pronti e forward, indicatori economici, posizione finanziaria dell’emittente o dell’emittente di riferimento, ecc. che potrebbero incidere
positivamente o negativamente sul prezzo o sugli utili correlati a tali titoli o strumenti finanziari. Con l’acquisto di titoli o strumenti finanziari gli investitori potrebbero subire una
perdita o una perdita superiore al capitale investito in seguito a fluttuazioni dei corsi di
borsa o di altri indici finanziari, ecc. Gli investitori in titoli come le ADR , il cui valore è influenzato dalla volatilità valutaria, si assumono a tutti gli effetti questo rischio. Le commissioni
d’intermediazione sulle transazioni corrisponderanno alle tariffe commissionali pattuite tra il
CS e l’investitore. Per le operazioni condotte su base principal to principal tra il CS e l’investitore, il prezzo di acquisto o di vendita costituirà il corrispettivo totale (total consideration).
Le transazioni condotte su base principal to principal, comprese le operazioni su derivati
over-the-counter, saranno riportate a un prezzo di acquisto/denaro o di vendita/lettera per
il quale può esistere una differenza o spread. Le commissioni relative alle transazioni saranno concordate prima della negoziazione come previsto dalle leggi e dai regolamenti applicabili. Prima dell’acquisto, leggere attentamente la documentazione prenegoziazione, ecc.
fornita per una spiegazione dei rischi e delle commissioni, ecc. relativamente ai titoli o agli
strumenti finanziari in questione. Il valore dei titoli e degli strumenti finanziari è soggetto
alla fluttuazione dei tassi di cambio, che potrebbe incidere positivamente o negativamente
sul prezzo o sugli utili correlati a tali titoli o strumenti finanziari. Gli investitori in titoli come
le ADR , il cui valore è influenzato dalla volatilità valutaria, si assumono a tutti gli effetti
questo rischio. I titoli strutturati sono degli strumenti complessi, implicano di norma un
elevato livello di rischio e sono destinati unicamente a essere venduti a investitori ricercati in grado di comprendere e farsi carico dei relativi rischi. Il valore di mercato dei titoli
strutturati può risentire dei cambiamenti dei fattori economici, finanziari e politici (tra cui,
a mero titolo esemplificativo e non esaustivo, i tassi d’interesse e i tassi di cambio a pronti e forward), del tempo restante alla scadenza, delle condizioni di mercato e della volatilità, e della qualità creditizia degli emittenti o degli emittenti di riferimento. Gli investitori
interessati all’acquisto di un prodotto strutturato dovrebbero effettuare in prima persona
delle ricerche e delle analisi del prodotto e rivolgersi ai rispettivi consulenti professionali
per quanto attiene ai rischi correlati all’effettuazione di tale acquisto. Alcuni investimenti
menzionati in questo rapporto presentano un livello elevato di volatilità. Gli investimenti
caratterizzati da una volatilità elevata possono registrare delle flessioni improvvise e consistenti del rispettivo valore, che determinano delle perdite al momento dell’effettuazione
dell’investimento in questione. Tali perdite potrebbero corrispondere al vostro investimento
originario. Di fatto, per alcuni investimenti le perdite potenziali potrebbero essere superiori
all’importo dell’investimento originario, e in circostanze di questo tipo dovreste pagare più
denaro per far fronte a queste perdite. Le rendite degli investimenti potrebbero essere
soggette a delle fluttuazioni e, di conseguenza, il capitale iniziale versato per l’effettuazione
dell’investimento potrebbe essere impiegato nell’ambito di tale rendita. Alcuni investimenti
potrebbero non essere di facile realizzazione e potrebbe essere difficoltoso vendere o realizzare gli investimenti in questione. Analogamente, potrebbe essere difficile per voi ottenere delle informazioni attendibili relative al valore o ai rischi a cui è esposto tale investimento.
In caso di eventuali domande, è possibile contattare il proprio Relationship Manager.
Appendice per le divulgazioni
Certificazione degli analisti
Gli analisti identificati in questa relazione certificano che le opinioni relative alle società e
ai titoli oggetto della presente relazione riflettono in modo accurato le loro opinioni personali in merito alle società e ai titoli presi in considerazione. Gli analisti certificano inoltre
che nessuna parte dei loro indennizzi può essere ricondotta direttamente o indirettamente
alle raccomandazioni specifiche o alle opinioni espresse nella presente relazione. Gli analisti KPO (Knowledge Process Outsourcing) citati in questo rapporto sono collaboratori di
Credit Suisse Business Analytics (India) Private Limited.
Informazioni importanti
Il Credit Suisse pubblica le proprie ricerche quando lo ritiene opportuno, in base agli sviluppi
delle imprese analizzate, del settore o del mercato che potrebbero influire notevolmente sulle
opinioni e i pareri espressi nello studio. Il Credit Suisse pubblica esclusivamente ricerche
sugli investimenti imparziali, indipendenti, chiare, corrette e non fuorvianti.
Il codice di condotta del Credit Suisse, che deve essere rispettato da tutti i dipendenti, è
accessibile anche tramite il nostro sito web all’indirizzo:
https://www.credit-suisse.com/governance/doc/code_of_conduct_it.pdf
Per maggiori dettagli, si prega di fare riferimento alle informazioni sull’indipendenza della
ricerca finanziaria disponibili all’indirizzo:
https://www.credit-suisse.com/legal/pb_research/independence_en.pdf
L’analista/Gli analisti responsabile/i della redazione della presente ricerca ha/hanno ricevuto
un indennizzo che si basa su diversi fattori, tra cui i proventi complessivi del Credit Suisse,
una parte dei quali viene generata dalle attività di investment banking del Credit Suisse.
Per ulteriori informazioni, incluse le divulgazioni su eventuali altri emittenti, si prega di
fare riferimento al sito delle divulgazioni Global Research di Credit Suisse all’indirizzo:
https://www.credit-suisse.com/disclosure
Guida all’analisi
Performance azionaria relativa
A livello azionario, la selezione prende in considerazione la relativa appetibilità delle azioni
individuali rispetto al settore, alla posizione di mercato, alle prospettive di crescita, alla
struttura del bilancio e alla valutazione. Le raccomandazioni a livello settoriale e di paese
indicano «sovraponderazione», «neutro» e «sottoponderazione» e vengono attribuite a seconda della performance relativa in rapporto ai rispettivi indici di riferimento a livello regionale e globale.
Performance azionaria assoluta
Le raccomandazioni relative ai titoli sono BUY, HOLD e SELL e dipendono dalla performance assoluta prevista dai singoli titoli, generalmente in un orizzonte di 6 –12 mesi in virtù dei
seguenti criteri:
BUY
Aumento pari o superiore al 10% del prezzo assoluto dell’azione
HOLD
Variazione compresa tra –10% e +10% del prezzo assoluto dell’azione
SELL
Contrazione pari o superiore al 10% del prezzo assoluto dell’azione
RESTRICTED
In alcune circostanze, i regolamenti interni ed esterni escludono determinati
tipi di comunicazione, ad esempio una raccomandazione d’investimento quando il
Credit Suisse è impegnato in operazioni di investment banking
TERMINATED:
La ricerca è stata conclusa in ogni sua parte
Performance obbligazionaria assoluta
Le raccomandazioni per i bond si basano essenzialmente su previsioni per i rendimenti
assoluti in rapporto al rispettivo benchmark su un orizzonte di 3 – 6 mesi e sono definite nel
modo seguente:
BUY
Previsione secondo cui l’emissione obbligazionaria registrerà una performance
migliore del benchmark considerato
HOLD
Previsione secondo cui l’emissione obbligazionaria registrerà una performance in
linea con quella del benchmark considerato
SELL
Previsione secondo cui l’emissione obbligazionaria registrerà una performance
peggiore del benchmark considerato
RESTRICTED
n alcune circostanze, i regolamenti interni ed esterni escludono determinati tipi
di comunicazione, ad esempio una raccomandazione d’investimento
quando il Credit Suisse è impegnato in operazioni di investment banking
Credit Suisse HOLT
Per quanto riguarda l’analisi in questa relazione basata sulla metodologia HOLT (tm), il
Credit Suisse certifica che (1) le opinioni espresse nel presente documento riflettono accuratamente la metodologia HOLT e che (2) nessuna parte dei compensi dell’azienda era,
è o sarà ricondotta direttamente alle opinioni specifiche riferite in questa relazione. Il
metodo HOLT del Credit Suisse non assegna alcun rating ad un determinato titolo. Questo
strumento d’analisi, che implica l’impiego di una serie di algoritmi quantitativi sviluppati
internamente e calcoli di valore assegnati, è definito nel suo insieme modello di valutazione HOLT del Credit Suisse ed è sistematicamente applicato a tutte le società contenute
nella banca dati Credit Suisse. I dati di fornitori terzi (comprese le previsioni sugli utili di
consenso) vengono tradotti sistematicamente in un numero di variabili standard e integrati negli algoritmi disponibili nel modello di valutazione HOLT del Credit Suisse. I dati origine
offerti da fornitori terzi, come bilanci annuali, cifre relative alle quotazioni e agli utili, vengono sottoposti ad una verifica di qualità e se necessario modificati, al fine di misurare in
modo più preciso gli elementi economici fondamentali alla base della performance aziendale. Tali modifiche forniscono la coerenza necessaria quando occorre analizzare una
singola azienda in un determinato arco temporale oppure imprese di diversi settori economici e di diversi paesi. Lo scenario standard risultante dal modello di valutazione HOLT del
Credit Suisse stabilisce una valutazione di base per un determinato titolo. Le variabili
standard possono essere modificate dall’utente e possono essere utilizzate per calcolare
altri scenari, anch’essi possibili. Il metodo HOLT del Credit Suisse non assegna alcun
prezzo target ad un determinato titolo. Lo scenario standard risultante dal modello assegna
una quotazione a un determinato titolo e, aggiornando i dati dei fornitori terzi, può essere
modificata anche la quotazione assegnata. Le variabili standard possono essere anch’esse modificate e possono essere utilizzate per il calcolo di altre quotazioni, anch’esse possibili. Ulteriori informazioni sul metodo HOLT del Credit Suisse sono disponibili a richiesta.
CFRO I(r), CFROE , HOLT, HOLT folio, HOLT Select, HS60 , HS40 , ValueSearch, AggreGator,
Signal Flag e «Powered by HOLT» sono marchi commerciali o marchi registrati del Credit
Suisse o delle sue affiliate negli Stati Uniti e in altri paesi. HOLT è un servizio di consulen-
za di valutazione e di performance aziendale del Credit Suisse.
Per la ricerca tecnica
Laddove nella ricerca sono citate tabelle di raccomandazione, «Close» (Chiusura) è l’ultima
quotazione di chiusura in borsa. «MT» indica il rating per il trend a medio termine (previsione a 3 – 6 mesi). « ST» indica il trend a breve termine (previsione a 3 – 6 settimane). I rating
sono indicati con «+» in caso di previsione positiva (prezzo probabilmente in crescita), «0»
in caso di previsione neutra (nessuna grossa variazione attesa) e «–» in caso di previsione
negativa (prezzo probabilmente in calo). «Outperform» nella colonna «Rel perf» (Performance relativa) indica la performance attesa delle azioni in rapporto al benchmark. La colonna
«Comment» (Commenti) riporta i consigli più recenti da parte degli analisti. Nella colonna
«Recom» (Raccomandazioni), sono elencate le date in cui si raccomandava di acquistare
una determinata azione (acquisto d’apertura). «P&L » indica i profitti e le perdite maturati
dalla raccomandazione d’acquisto.
Per una breve introduzione all’analisi tecnica, si prega di consultare Technical Analysis
Explained all’indirizzo:
https://www.credit-suisse.com/legal/pb_research/technical_tutorial_en.pdf
Disclaimer globale/Informazioni importanti
Per una discussione dei rischi correlati agli investimenti nei titoli citati nel presente rapporto, si faccia riferimento al seguente link Internet:
https://research.credit-suisse.com/riskdisclosure
I riferimenti al Credit Suisse contenuti nella presente relazione includono le succursali e le
affiliate. Per maggiori informazioni sulla nostra struttura, si prega di usare il seguente link:
https://www.credit-suisse.com/who_we_are/it/
Le informazioni e le opinioni espresse nella presente relazione sono state redatte dalla
sezione Global Research, divisione Private Banking del Credit Suisse alla data di pubblicazione. Esse potrebbero essere modificate senza preavviso. I giudizi espressi in riferimento a un particolare titolo all’interno di questa relazione potrebbero divergere o non essere
in linea con le osservazioni e i giudizi della sezione Research, divisione Investment Banking
del Credit Suisse, per via di differenze nei criteri di valutazione. La presente relazione non
è destinata, né è finalizzata alla distribuzione o all’utilizzo da parte di qualsivoglia persona
fisica o giuridica avente cittadinanza, residente, o ubicata in una località, stato, paese o in
un’altra giurisdizione in cui la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o impiego fossero
contrari alla legislazione o alle normative vigenti, o per cui il Credit Suisse SA, la banca
svizzera, o le sue controllate e affiliate (il « CS ») dovessero ottemperare a qualsivoglia requisito di registrazione o licenza in tale giurisdizione. Tutto il materiale presentato in questa
relazione, a meno che non specificatamente indicato altrimenti, è soggetto al copyright del
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consigliamo di contattare un fiscalista indipendente. Si prega in particolare di notare che
le basi e i livelli di tassazione possono variare. Il CS ritiene che le informazioni e le opinioni contenute all’interno dell’appendice per le divulgazioni di cui alla presente relazione siano accurate e complete. Le informazioni e le opinioni presentate nelle altre sezioni della
relazione sono state ottenute, o derivano da fonti ritenute attendibili dal CS , ma il CS non
rilascia alcuna dichiarazione in merito alla loro accuratezza e completezza. Sono disponibili ulteriori informazioni su richiesta. Il CS non si farà carico di alcuna responsabilità per
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Tuttavia questa esclusione di responsabilità non sarà valida nella misura in cui la responsabilità in questione derivasse da specifiche condizioni o normative applicabili al CS . Non
ci si deve basare sulla presente relazione andando a sostituire il proprio giudizio indipendente. Il CS potrebbe aver emesso, e potrebbe emettere in futuro, un’idea di negoziazione
relativa a questo titolo. Le idee di negoziazione sono opportunità di negoziazione di breve
termine sulla base degli avvenimenti e dei catalizzatori di mercato, mentre i rating delle
società riflettono le raccomandazioni d’investimento in base al total return atteso in un
periodo di 12 mesi, secondo quanto definito all’interno della sezione per le divulgazioni.
Dal momento che le idee di negoziazione e i rating societari riflettono diverse ipotesi e
metodi analitici, le idee di negoziazione possono differire a livello direzionale dal rating
societario. Oltre a ciò, il CS potrebbe aver emesso, e potrebbe emettere in futuro, altri
rapporti non in linea con le informazioni presentate all’interno di questa relazione o che
giungono a conclusioni diverse. I rapporti in questione riflettono le diverse ipotesi, giudizi
e metodi analitici degli analisti che li hanno redatti e il CS non è tenuto a garantire che
tali rapporti vengano portati all’attenzione dei destinatari della presente relazione. Il CS è
coinvolto in molte attività correlate alle società menzionate all’interno del presente rapporto. Queste attività comprendono negoziazioni specializzate, arbitraggio dei rischi, market
making, e altre negoziazioni di proprietà. Le informazioni, le opinioni e le stime contenute
all’interno della presente relazione riflettono un giudizio alla data originaria di pubblicazione da parte del CS e possono essere modificate senza preavviso. La presente relazione
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Distribuzione delle relazioni di ricerca
Se non diversamente specificato in questa sede, la presente relazione è distribuita da
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226896) soltanto a clienti «Wholesale» come definito nella sezione 761G del Corporations
Act 2001. CSSB non assicura nessuna garanzia riguardo al rendimento dei prodotti finanziari a cui questo documento si riferisce. Bahamas: Questa relazione è stata redatta da
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Nassau Branch, una succursale della banca svizzera, registrata come broker/dealer dalla
Securities Commission delle Bahamas. Bahrain: La presente relazione è distribuita da
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Central Bank of Bahrain come una Investment Firm Category 2. Brasile: qualsivoglia informazione contenuta nel presente documento non costituisce un’offerta pubblica di titoli in
Brasile e i titoli citati in questo documento potrebbero non essere registrati presso la
Commissione per i valori mobiliari brasiliana (CVM) . Dubai: Queste informazioni sono distribuite da Credit Suisse AG , Dubai Branch, debitamente autorizzata e regolamentata dalla
Dubai Financial Services Authority (DFSA). I relativi prodotti o servizi finanziari sono disponibili soltanto per clienti wholesale con attività liquide di oltre USD 1 milione, dotati di esperienza e conoscenza finanziaria sufficiente per partecipare alle attività dei mercati finanziari
in una giurisdizione wholesale. Inoltre, per essere considerati tali, i clienti devono soddisfare
i pertinenti criteri normativi. Francia: Questa relazione è distribuita dal Credit Suisse (France),
autorizzato dal Comité des Etablissements de Crédit et des Entreprises d’Investissements
(CECEI) in qualità di fornitore di servizi d’investimento. Il Credit Suisse (France) è soggetto alla super visione e al controllo dall’Autorité de Contrôle Prudentiel e dall’Autorité
des Marchés Financiers. Germania: Il Credit Suisse (Deutschland) AG, in possesso dell’autorizzazione e soggetto alla regolamentazione del Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht (BaFin), distribuisce ai propri clienti le ricerche redatte da una delle sue
affiliate. Gibilterra: Questa relazione è distribuita dal Credit Suisse (Gibraltar) Limited. Il
Credit Suisse (Gibraltar) Limited è un’entità legale indipendente, di proprietà esclusiva del
Credit Suisse, soggetta al controllo della Gibraltar Financial Services Commission. Guernsey: Questo rapporto è distribuito da Credit Suisse (Channel Islands) Limited, un’entità
giuridicamente indipendente registrata a Guernsey con n. 15197 e sede legale a Helvetia
Court, Les Echelons, South Esplanade, St Peter Port, Guernsey. Credit Suisse (Channel
Islands) Limited è interamente controllata dal Credit Suisse ed è regolamentata dalla Guernsey Financial Services Commission. India: Questo rapporto è distribuito da Credit Suisse
Securities (India) Private Limited («Credit Suisse India»), regolamentato dal Securities and
Exchange Board of India (SEBI) con i numeri d’iscrizione SEBI INB230970637; INF230970637;
INB010970631; INF010970631, e sede legale in 9th Floor, Ceejay House, Plot F, Shivsagar
Estate, Dr. Annie Besant Road, Worli, Mumbai 400 018, India, tel. + 91-22 6777 3777.
Italia: Questa relazione è distribuita in Italia dal Credit Suisse (Italy) S.p.A., Banca di diritto Italiano, iscritta all’albo delle Banche e soggetta alla super visione e al controllo di
Banca d’Italia e CONSOB . Giappone: la presente relazione è distribuita in Giappone unicamente da Credit Suisse Securities (Japan) Limited, Financial Instruments Dealer, Director-General of Kanto Local Finance Bureau (Kinsho) No. 66, membro di Japan Securities
Dealers Association, Financial Futures Association of Japan, Japan Investment Advisers
Association e Type II Financial Instruments Firms Association. Credit Suisse Securities
(Japan) Limited non distribuirà né inoltrerà la presente relazione al di fuori del Giappone.
Jersey: Questo rapporto è distribuito da Credit Suisse (Channel Islands) Limited, Jersey
Branch, regolamentato dalla Jersey Financial Services Commission. L’indirizzo della sede
di Credit Suisse (Channel Islands) Limited, Jersey Branch, a Jersey è il seguente: TradeWind
House, 22 Esplanade, St Helier, Jersey JE2 3Q A . Lussemburgo: La presente relazione è
distribuita dal Credit Suisse (Luxembourg) S.A., una banca lussemburghese autorizzata e
soggetta alla regolamentazione della Commission de Surveillance du Secteur Financier
(CSSF) . Messico: Le informazioni qui contenute non costituiscono un’offerta pubblica di
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tipo di pubblicità in merito ad intermediazione o fornitura di servizi bancari o di consulenza
d’investimento in Messico o a favore di cittadini messicani. Qatar: Queste informazioni
sono distribuite dal Credit Suisse Financial Services (Qatar) L.L.C , che è autorizzato e
soggetto alla regolamentazione della Qatar Financial Centre Regulatory Authority (QFCR A)
ai sensi del QFC n° 00005 . Tutti i relativi prodotti o servizi finanziari saranno disponibili
soltanto per Business Customers o Market Counterparties (come definiti dalla Qatar Financial Centre Regulatory Authority – QFCR A), inclusi i privati che hanno scelto di essere
classificati come Business Customers, con attività liquide di oltre USD 1 milione, dotati di
esperienza, conoscenza e comprensione finanziaria sufficiente per partecipare a tali prodotti e/o servizi. Regno Unito : Questo rapporto è pubblicato da Credit Suisse (UK) Limited
e Credit Suisse Securities (Europe) Limited. Credit Suisse Securities (Europe) Limited e
Credit Suisse (UK) Limited, entrambe autorizzate dalla Prudential Regulation Authority e
soggette alla regolamentazione della Financial Conduct Authority e della Prudential Regulation Authority, sono unità giuridiche associate al Credit Suisse ma indipendenti. Le tutele previste per i clienti retail dalla Financial Conduct Authority e/o dalla Prudential Regulation Authority non si applicano agli investimenti o servizi forniti da persone al di fuori del
Regno Unito, né sarà messo a disposizione il Financial Services Compensation Scheme
(piano di risarcimento per i servizi finanziari) in caso di mancato adempimento degli obblighi da parte dell’emittente. Russia: La ricerca contenuta in questa relazione non costituisce
alcun tipo di pubblicità o promozione per titoli specifici o strumenti finanziari collegati.
Questa relazione di ricerca non rappresenta una valutazione ai sensi della Legge federale
sulle attività di valutazione nella Federazione Russa ed è prodotta utilizzando i modelli e la
metodologia di valutazione del Credit Suisse. Singapore: la presente relazione è stata redatta e pubblicata ai fini della distribuzione a Singapore unicamente a investitori istituzionali, investitori accreditati e investitori esperti (ciascuna categoria così come definita ai
sensi dei Financial Advisers Regulations), ed è inoltre distribuita da Credit Suisse AG,
succursale di Singapore a investitori stranieri (così come definiti ai sensi dei Financial
Advisers Regulations). In virtù dello stato quale investitore istituzionale, investitore accreditato, investitore esperto o investitore straniero, Credit Suisse AG , succursale di Singapore è esonerata dal rispetto di determinati requisiti di conformità ai sensi del Financial
Advisers Act, Chapter 110 of Singapore (il « FA A ») , dei Financial Advisers Regulations
e delle Notices e Guidelines applicabili emanati ai sensi di questi, con riferimento a qualsiasi servizio di consulenza finanziaria che Credit Suisse AG, succursale di Singapore potrebbe fornire a un investitore. Spagna: Questa rela zione è distribuita in Spagna
da Credit Suisse AG , Sucursal en España, autorizzata dal Registro del Banco de España
al numero 1460 . Tailandia: Il presente rapporto è distribuito da Credit Suisse Securities
(Thailand) Limited, una società soggetta alla regolamentazione dell’ufficio della Securities
and Exchange Commission tailandese, con sede legale in 990 Abdulrahim Place Building,
27/F, Rama IV Road, Silom, Bangrak, Bangkok, tel. 0-2614-6000 .
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ASSOLUTAMENTE ESSERE INVIATE, PORTATE O DISTRIBUITE NEGLI STATI UNITI O A
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Tutti i diritti riservati.
13C023A
Autori
Credit Suisse Global Research
Nikhil Gupta
Thematic Research Analyst
Nikhil Gupta è entrato a far parte del Credit Suisse
Private Banking nel 2011, e attualmente è membro
del team di ricerca tematica. Ha sei anni di esperienza,
compresa la ricerca in materia di consulenza e
Ɵnanziaria. Ha seguito una formazione post-laurea
presso l’Indian School of Business, Hyderabad.
> Pagine 08 – 09, 18 –19, 30–31, 44 – 45
Uwe Neumann
Senior Equity Analyst
CEFA , è entrato a far parte del Credit Suisse Private
Banking nel 2000 in qualità di analista azionario
responsabile per il settore delle telecomunicazioni e
tecnologico. Ha 28 anni di esperienza nel settore
bancario e dei titoli, tra cui 18 anni nella ricerca. Ha
conseguito un master in Economia presso l’Università
di Costanza, Germania.
> Pagine 24–25
Christine Schmid
Head of Global Financials Research
CFA , è Head of Global Financials presso l’unità
Imprint
Credit Suisse AG, Investment Strategy & Research,
casella postale 300, CH-8070 Zurigo
Editore
Giles Keating
Curatori
Nilanjan Das, Sara Carnazzi
addetta alla ricerca sui singoli titoli. Si é occupata di
titoli Ɵnanziari per 14 anni e coordina il giudizio
Ɵnanziario globale. È entrata a far parte del Credit
Suisse nel 1993 nella contabilità, e successivamente
nella gestione dei portafogli. Detiene un master
in Economia presso l’Università di Zurigo.
Termine editoriale
21 ottobre 2013
> Pagine 26 –29
Gestione della produzione
Markus Kleeb, Katharina Schlatter
Javier Lodeiro
Concept
arnold.kircherburkhardt.ch
Design e realizzazione
arnold.kircherburkhardt.ch
Angélique Bolter, Claudia Veit, Maja Davé,
Doris Oberneder, Martin BlÀttler, Monika HÀƠiger,
Sacha Steiner, Rahel Frick (gestione progetto)
Supporto editoriale
arnold.kircherburkhardt.ch
Giselle Weiss, Dorothée Enskog, Richard Hall, Robin Scott
Realizzazione
gdz AG, Zurigo
Equity Research Analyst
CFA , FRM, è entrato a far parte del Credit Suisse
nel 2010 quale analista azionario responsabile
per il settore delle assicurazioni globali e le banche
statunitensi. Javier ha 18 anni di esperienza come
analista buy- e sell-side. Ha conseguito un master in
Economia presso l’Università di Berna.
> Pagine 26 –29
Andrea Schnell
Research Analyst
TipograƟa
gdz AG, Zurigo
Copie di questa pubblicazione possono essere ordinate
tramite il consulente alla clientela; i dipendenti
contattino Netshop direttamente. Questa pubblicazione
è disponibile su Internet all’indirizzo:
www.credit-suisse.com/globalinvestor
Accesso Intranet per i dipendenti del Credit Suisse Group:
http://research.csintra.net
Il sostegno alla ricerca internazionale è fornito dalla rete
globale di ufƟci di rappresentanza del Credit Suisse.
Foto di copertina: Mathias Hofstetter
Copertina interna: Matteo Rinaldi/Gettyimages
Illustrazioni: Martin Mörck
Si è unita al Credit Suisse nel 2012 quale economista
focalizzata sull’economia svizzera, in particolare su
qualità della localizzazione e Ɵnanze pubbliche. In precedenza, ha ricoperto posizioni nel settore pubblico,
oltre che presso istituti Ɵnanziari, tra cui la Banca
nazionale svizzera, e in qualità di ricercatrice presso il
Politecnico federale di Zurigo. Detiene una laurea di
secondo livello in Business ed Economia dell’Università
di Basilea.
> Pagine 46 – 48
Thomas Rühl
Head of Swiss Regional Research
PERFO RMAN CE
neutral
Stampato
No. 01-13-865170 – www.myclimate.org
© myclimate – The Climate Protection Partnership
È entrato a far parte del Credit Suisse nel 2005 in
qualità di economista che fornisce un’analisi eco nomica sulla Svizzera. Guida il team Swiss Regional
Research, che si focalizza sulla qualità della
localizzazione, sui sistemi per il trafƟco e le infrastrutture, sulla concorrenza Ɵscale, sull’analisi del ciclo
economico regionale e sulle Ɵnanze pubbliche. Ha
svolto mandati di consulenza per diversi cantoni
elvetici e la Confederazione svizzera. Ha conseguito
un master in Economia presso l’Università di Zurigo.
> Pagine 46 – 48
ƒ Per ordinare il GI
Il Global Investor fornisce delle analisi di fondo su temi di attualità, oltre che sui
trend di lungo termine e sui loro possibili effetti sui mercati finanziari e gli investimenti.
I numeri precedenti del Global Investor hanno affrontato i seguenti argomenti:
Si possono ordinare queste pubblicazioni di ricerca all’indirizzo www.credit-suisse.com/shop (Publication Shop).
Oltre ai temi succitati, è possibile ordinare o scaricare delle edizioni del Global Investor
relative ad altri temi d’investimento, e un’ampia gamma di rapporti e manuali interessanti.
GI 2.09
Megatrend globali
GI 1.10
InƠazione
GI 2.10
Urbanizzazione
GI 1.11
Emozioni e mercati
Nei prossimi decenni,
l’impatto dei megatrend
sulla crescita globale, i
commerci e i Ơussi di capitali, le società, e la posizione dei politici e delle
autorità di regolamentazione sarà profondo. Ora
ci stiamo focalizzando
sulle consistenti forze di
cambiamento determinate
da un mondo multipolare,
dalla demograƟa, e dai temi della sostenibilità e
dell’inventiva umana.
Quest’edizione del Global
Investor esplora tali
megatrend, dove risiedono
le opportunità e quali
vecchie certezze potrebbero venir meno.
A seguito della crisi Ɵnanziaria globale, governi e
banche centrali hanno preso delle misure drastiche
per stabilizzare il sistema
Ɵnanziario. Ma sono
presenti dei rischi correlati
all’intervento pubblico,
come il ritorno dell’inƠazione o l’incremento degli
squilibri Ɵscali nelle economie sviluppate. Pertanto
gli investitori potrebbero
avere a che fare in futuro
con una considerevole
volatilità sui mercati. Per
ricreare stabilità, i governi
e il settore Ɵnanziario dovranno collaborare per
trovare delle soluzioni globali. Se non si agisce in
questo modo, potrebbero
presentarsi prolungate
turbolenze economiche
e politiche.
Nei paesi sviluppati, l’80%
della popolazione risiede in
centri urbani. A livello
mon diale tale quota si attesta al 50% , ed entro il
2050, con ogni probabilità,
corrisponderà a due terzi.
Le città resteranno il
centro di creazione della
ricchezza. Dove cresce la
ricchezza, aumenta la
domanda per diversi servizi
al consumo. Gli elementi
che sospingono un’urbanizzazione di successo – dalle
infrastrutture per i tra sporti
di qualità elevata, alle
moderne telecomunicazioni, Ɵno alla fornitura di
servizi culturali innovativi –
possono offrire delle
interessanti opportunità
per gli investitori avveduti.
Quasi tutti sono inƠuenzati
da tratti comportamentali
che si contrappongono alla
fredda logica correlata
a obiettivi di investimento
razionali. Chi può affermare onestamente di essere disposto a vendere
un asset in perdita con la
stessa voglia di uno in
attivo, anche se le prospettive future per entrambi
sono le stesse? Chi non si
lascia prendere dal panico
o dall’euforia collettivi ?
Gli studi accademici hanno
tentato di comprendere in
che modo questi fattori
comportamentali spingano
i mercati. I professionisti
degli investimenti hanno impiegato queste cono scenze per migliorare i loro
giudizi sulla direzione
che prende il mercato.
GI 2.11
Eredità
GI 1.12
Design
GI 2.12
L’assistenza sanitaria
GI 1.13
Big Data
A fronte del rallentamento
della crescita economica,
le eredità potrebbero tornare
a riacquistare parte del
loro primato precedente.
I molti aspetti dell’eredità
variano dal patrimonio
e dalle istituzioni al tra s ferimento delle idee di
generazione in generazione.
Nell’ultimo numero del
Global Investor, un gruppo
di esperti e di specialisti
del Credit Suisse considera
gli effetti dell’eredità
sulle persone, la società
e le economie.
Un design di qualità in
ambito commerciale
va al di là dell’innovazione
e del marketing per
creare un’icona in grado
di vendere se stessa.
Il design di successo può
trasformare una piccola
azienda in una di grandi
dimensioni, un player
che arranca in uno dominante. Alcuni design
non hanno tempo. Tuttavia
la maggior parte è adatta
a un certo spirito del
tempo o fase della tecnologia. Quando ciò passa, la società potrebbe
venir indebolita se non è
in grado di ripetere
il successo del design.
Le tecnologie dell’informazione rappresentano
forse il cambiamento più
importante nel vasto e
variegato mondo dell’assistenza sanitaria globale.
Esse offrono la speranza
di una diagnostica e di
trattamenti migliori, nonché dei risparmi sul
piano dei costi. Passiamo
in rassegna un’ampia
gamma di esempi dove
queste tecnologie
hanno un impatto sia
nelle economie sviluppate
che in quelle emergenti,
e per quest’ultime consideriamo delle soluzioni
innovative in materia di
assistenza sanitaria
promosse dagli imprenditori sociali.
Per le società è sempre
stato fondamentale conoscere i propri clienti, così
come lo è per i dottori nel
caso dei propri pazienti.
I Big Data consentono di
farlo su una scala nettamente più grande e a una
velocità decisamente più
elevata rispetto a quanto
immaginato in passato,
individuando collegamenti
precedentemente invisi
bili tra diversi aspetti delle
condizioni commerciali,
mediche e sociali delle
persone.
Il know-how degli esperti per gli investitori
www.credit-suisse.com/globalinvestor
Cercate delle informazioni su un tema speciƟco?
Consultate il sito divulgativo del Global Investor. Troverete una raccolta di
pubblicazioni correlate al Global Investor che possono essere scaricate
gratuitamente in PDF. Gli articoli principali sono disponibili anche tramite podcast.
DemograƟa
Mondo multipolare
Economia
Sostenibilità
RIVISTE
SPECIALI
Si possono scaricare tutte
le edizioni del Global Investor
dal 2005 in PDF.
Consultare il sito divulgativo del
Global Investor per animazioni
e caratteristiche speciali.
GII 1545763
www.credit-suisse.com/globalinvestor
LA MOBILITÀ E LE SUE
SFACCETTATURE
TESTO di Richard Hall
La mobilità viene percepita in modo diverso dalle
persone e suscita grandi emozioni. Essere mobili
significa molto più di andare da A a B; ma ha che fare
con trend estesi – industrializzazione, innovazione,
migrazione, creazione di ricchezza – e con le esperienze
umane di speranza, ambizione, progresso e automiglioramento. Il sogno della mobilità è la linfa delle
economie e un catalizzatore per le vite dei singoli.
Questo opuscolo riporta, con vivide fotografie, alcune
delle tante sfaccettature della mobilità a cui si fa
riferimento nella pubblicazione principale: ottenere
il massimo con il minimo, mentalità imprenditoriale,
soluzioni ingegnose per problemi di vecchia data,
ascesa e caduta delle città, tecnologia da indossare,
ricerca di passatempi sempre più estremi, limiti
del turismo di massa nei paesi emergenti, nuove
definizioni di posto di lavoro, futuro dell’ipermobilità
negli USA, transitorietà e permanenza, riconfigurazione dei rituali tradizionali tramite la tecnologia
e fantasia associata al viaggio istantaneo.
Quando il proprio lavoro dà i suoi frutti
C’è qualcosa di straordinario e nel contempo assurdo in questa scena nelle vie di Shanghai, immortalata
nelle serie «Totems» dell’artista francese Alain Delorme. L’enorme quantitativo di oggetti in bilico che
questo lavoratore sta trasportando è stato intenzionalmente incrementato grazie a Photoshop – forse per
enfatizzare il costo umano del miracolo economico cinese ? Il profilo dell’individuo davanti all’arido
monolite di cemento mette in luce alcune delle complessità della migrazione di massa dalle campagne.
Tecnologia e talenti offshore
Le restrizioni sui visti possono rendere difficoltosi i finanziamenti agli imprenditori stranieri che vogliono operare
negli USA. La Blueseed si propone di risolvere questo problema creando una comunità di startup unica. Il
tutto su una nave da crociera ubicata davanti alla costa di San Francisco in acque internazionali. Questo progetto
consentirebbe potenzialmente agli imprenditori di tutto il mondo di lanciare o espandere le proprie attività a
poca distanza dalla Silicon Valley, senza aver bisogno di un permesso di lavoro negli USA. La nave Blueseed deve
trasformarsi in uno spazio condiviso per lavorare e vivere, con un accesso a Internet ad alta velocità. Sarà altresì
in grado di garantire un trasporto quotidiano verso la terraferma. Finora, oltre 1’400 persone provenienti da 68 paesi
hanno manifestato il proprio interesse per vivere sulla Blueseed. Le società che avranno successo beneficeranno
di una consulenza per il trasferimento nella Silicon Valley.
Oltre la
tradizione
Dopo essersi fratturato un
braccio e aver dovuto
sopportare un pesante gesso
rigido per diversi mesi,
Jake Evill, laureatosi di
recente in architettura/
design presso l’Università di
Victoria, Nuova Zelanda,
ha deciso di esplorare idee
migliori. Il risultato – la
Cortex cast – è un esoscheletro
in 3D che mappa i contorni
del braccio del paziente,
fornendo un sostegno al polso.
Consente altresì al pollice
e alle dita di muoversi
più liberamente. Pur essendo
ancora un prototipo,
l’intenzione è quella di
fabbricare un prodotto che
non sia solo flessibile,
ma anche leggero, lavabile,
ventilato e riciclabile.
La città
dei motori
in crisi
Per lungo tempo un impor tante
centro di produzione di automobili
negli USA, Detroit ha risentito
enormemente della deindustrializzazione e della concorrenza
globale, perdendo il 25 % della
sua popolazione tra il 2000
e il 2010. Nel luglio 2013, quella
di Detroit è stata la più grande
bancarotta che una città statunitense avesse mai vissuto.
Il Web da
indossare
I Google Glass, ancora
in fase di sperimentazione,
sono il primo passo del
gigante di Internet nell’ambito di strumenti veramente mobili che sfruttano
la realtà aumentata.
Tra l’altro, gli occhiali
intelligenti rispondono
ai comandi vocali e
consentono di condividere
ciò che si vede in tempo
reale. Riportano anche
direzioni per la navigazione satellitare su uno
schermo in miniatura.
Dalle mani libere alla gravità zero
Virgin Galactic, che fa capo al Virgin Group di Richard Branson, intende offrire voli spaziali suborbitali
a chi è disposto a pagare USD 250’000, più un deposito di USD 20’000. I passeggeri, per un breve
periodo di tempo, proveranno l’ebbrezza dell’assenza di gravità nel corso di un viaggio che li porterà
a oltre 100 km di altitudine. I primi voli sono previsti per l’anno prossimo.
Un enorme
gruppo
di nuotatori
Desiderosi di sfuggire alla calura
estiva, migliaia di visitatori
si riversano in una piscina che
produce onde artificiali
presso un resort turistico nella
contea di Daying, provincia
di Sichuan, nel sud-ovest della
Cina. L’attrazione, a quanto
sembra, attira in media nei mesi
estivi 12’000 visitatori al giorno.
L’eccessivo sovraffollamento
ha sospinto i gestori a rafforzare
le procedure di sicurezza.
Uffici
condivisi
Supponendo che i partecipanti
abbiano necessità complementari,
la condivisione degli uffici
può rappresentare un’opzione
interessante e far calare
l’isolamento di alcuni freelancer
che lavorano esclusivamente
da casa. Potrebbe essere anche
un modo pragmatico per
minimizzare le spese di locazione.
Trasporto
ultrarapido
Il miliardario e fondatore
di PayPal Elon Musk ha
comunicato i suoi progetti in
merito al sistema di trasporto «Hyperloop», che un
giorno potrebbe far
viaggiare passeggeri e
automobili tra Los Angeles e
San Francisco in capsule
di alluminio con una velocità
sopra i 1’200 km/h.
Sempre in
movimento
L’artista francese
Xavier Veilhan è noto per le
sue creazioni peculiari,
spesso statue o sculture di
grandi dimensioni installate in città, parchi e altri
spazi. Mentre molte delle
sue opere riguardano la decostruzione o la ridefinizione
di iconografie classiche, questa
serie esplora il processo:
movimento, flusso e interfaccia
tra oggetto e astrazione.
I movimenti delle installazioni sembrano ipnotici
e ripetitivi, ma ogni singola
sequenza di queste danze
può essere ripetuta in maniera
identica?
Un matrimonio
mobile
Sempre più coppie di cinesi appena
sposati decidono di viaggiare
in Europa per riconfermare la
propria promessa di matrimonio in
luoghi turistici, come il castello di
Neuschwanstein, in Germania – una
delle destinazioni più popolari.
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Il sogno di essere dove si vuole… proprio ora
Star Trek l’ha resa popolare, ma l’idea del «viaggio» istantaneo (teletrasporto quantistico) esiste da tempo immemorabile. Sebbene il concetto di passare da un luogo a un altro senza percorrere lo spazio che li divide possa
sembrare ridicolo, potrebbe essere fattibile a livello subatomico, dove non si applicano le normali leggi del movimento.
L’idea è che le particelle di dimensioni minuscole possano restare «intrappolate» e che qualsiasi cosa si faccia a
una particella si ripercuoterà istantaneamente sull’altra, a prescindere dalla distanza tra le due. Piuttosto che viaggiare
da un punto A a uno B, l’informazione si presenta nel punto B e, in contemporanea, sparisce dal punto A.