Aprire - Credit Suisse
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Aprire - Credit Suisse
Global Investor 2.13, novembre 2013 Il know-how degli esperti per i clienti che investono con il Credit Suisse La nuova mobilità decongestiona il mondo Delle divulgazioni importanti si trovano all’interno dell’Appendice per le divulgazioni. Il Credit Suisse intrattiene e cerca di portare avanti degli affari con aziende oggetto dei suoi rapporti di ricerca. Di conseguenza, gli investitori dovrebbero tener presente che la Società potrebbe presentare un conƠitto dointeressi che potrebbe incidere sulloobiettività di Suesto rapporto. Gli investitori devono considerare Suesto rapporto solo come un fattore tra tanti Suando prendono le rispettive decisioni doinvestimento. 2er una discussione sui rischi correlati agli investimenti nei titoli citati nel presente rapporto, si faccia riferimento al seguente link Internet: https://research.credit-suisse.com/riskdisclosure Estraete la maniglia ed effettuate il check in con il Global Investor ! Le maniglie delle valigie sono perforate, basta rimuoverle e piegarle verso loalto per crearle. 1ra avete una piccola valigia e potete andare con il Global Investor a esplorare la nuova mobilità. Per strada, nel continente o nel mondo, ci stiamo muovendo in nuove direzioni. M ar t in a i m p l i c a L u by ov á L a m i n t e r v i c o s t i e b e n e i gr a z i o n e d ene ne e f l dibat ici. Ian Gold lla for z a lavo Pedro in ti C r m i g l i o r o n c e i ç ã o E t o s u l l a m i g U n e sp er t o o ra c a u n p a r t e, m a i n A o n o m i e e i s t z i o n e. fr a r è ai lim dosso. Darío ic a è pre sen uzione sono t iti, e d evoess Hidalgo Il tra e a nc or a ere se r i a m e n sp o r t o di m a te r ip e s nsato. sa Editoriale—03 Foto: Chou Chiang | Martin Stollenwerk GLOBAL INVESTOR 2.13 Responsabile del coordinamento dei temi chiave di questo numero: Nilanjan Das, CFA , è Research Editor del Global Investor e Head of Global Research KPO. Guida un team di ricerca in diverse classi di asset, come azioni, obbligazioni e valute globali, e ricerca economica e tematica. È entrato a far parte Credit Suisse nel 2009, avendo alle spalle 15 anni di esperienza nella ricerca e nel settore bancario, tra cui posizioni presso J. P. Morgan Global Research e ICICI Bank. Ha conseguito una laurea spe cialistica presso l’Indian Institute of Management, Bangalore. Sara Carnazzi Weber è entrata a far parte del Credit Suisse nel 1999 ed è attualmente economista senior responsabile per le tematiche macroeconomiche di lungo termine. Ha un’esperienza decennale in economia regionale e spaziale e ha fornito un contributo signiƟcativo allo sviluppo dell’unità di analisi regionale nel comparto Research. Ha conseguito un dottorato presso l’Università di Friborgo. In alcuni momenti della storia, un cluster di innovazioni raggiunge un punto di maturità e crea un cambiamento radicale. La forza vapore, le ferrovie e la catena di montaggio si sono unificate nell’ambito dell’ondata, a metà del XIX secolo, di globalizzazione industriale. Dopo la Seconda guerra mondiale, le reti elettriche e la logistica correlata alla catena del freddo hanno sospinto un boom della produttività USA a fronte di un miglioramento delle condizioni delle fabbriche, e hanno consentito un rapido sviluppo della Sun Belt statunitense e dei centri asiatici come Singapore e Hong Kong. Di norma, questi cluster si verificano quando nuove tecnologie si uniscono a quelle relativamente più vecchie per creare qualcosa di radicalmente nuovo. Oggi vediamo tre cluster di questo tipo, tutti correlati alla mobilità. Innanzitutto, comunicazioni a basso costo basate su Internet, come Skype e trasferimenti di denaro più economici, si uniscono alla tecnologia esistente per i viaggi a lungo raggio per trasformare il concetto di immigrazione. Dal vecchio modello di un cambiamento per tutta la vita che implica una separazione permanente da famiglia e amici, a un’attività temporanea e intermittente, con uno stretto contatto con la famiglia d’origine. In secondo luogo, l’applicazione di sistemi di controllo moderni basati sulle informazioni a tecnologie per auto e biciclette relativamente vecchie lascia presagire una rivoluzione nel trasporto urbano e interurbano. Inoltre l’esplosione dell’apprendimento basato su Internet può aiutare la mobilità sociale. In questo numero, esaminiamo in che modo questa nuova mobilità trasformerà economie, esistenze e interazioni sociali in tutto il mondo. Questi effetti potrebbero essere vitali nei paesi emergenti, dove la crescita economica sembra stia rallentando. La mancanza di infrastrutture, l’incertezza reddituale, e in alcuni casi le impasse a livello di manodopera sono cause possibili. La nuova mobilità offre delle potenziali soluzioni, riducendo la portata degli investimenti nelle infrastrutture fisiche necessarie per alleviare gli ingorghi urbani, sostenendo i consumi con i nuovi flussi reddituali dai lavoratori migranti, e incrementando l’offerta di manodopera temporanea in paesi con carenze. I paesi che adotteranno queste soluzioni trarranno vantaggio da un nuovo modo di rafforzare la crescita. Giles Keating, Head of Research e Deputy Global CIO GLOBAL INVESTOR 2.13 Indice—04 ENABLER TECNOLOGICI MIGRAZIONE MODERNA IL FUTURO DELLA MOBILITÀ DRIVER SOCIALI/POLITICI Se esiste una costante per la natura e l’attività umana, è il fatto che siamo sempre in movimento – alla ricerca di sicurezza poiché milioni di persone scappano da regioni dilaniate dalla guerra, per la speranza di un futuro economico migliore, semplicemente per non arrivare in ritardo al mattino, o per salire di rango. > Pagine 08, 18, 30, 44 GLOBAL INVESTOR 2.13 Indice—05 La nuova mobilità 06 36 La nuova mobilità Le tecnologie informatiche stanno riconfigurando il modo in cui viaggiamo, lavoriamo e comunichiamo. Giles Keating esplora come la nuova mobilità avrà un impatto sulla crescita economica. Opportunità (dis)uguali La mobilità degli utili è qualcosa che i cittadini di tutti i paesi ricchi tengono in grande considerazione. Miles Corak esamina i ruoli dell’istruzione e del background socio-economico in questo senso. 10 38 Migrazione: positiva o negativa? La migrazione internazionale rappresenta un problema, o una soluzione? Ian Goldin separa i fatti dalle fantasticherie, illustrando più approfonditamente un tema complesso. Gestione della migrazione Le politiche nazionali in materia di migrazione costituiscono una matrice complessa, in cui si intersecano demografia ed economia. Martina Lubyová esplora il tema della gestione della mobilità della manodopera in un mondo globalizzato. 14 Pezzi grossi in movimento Il Global Investor presenta i ritratti di dieci pezzi grossi in tutto il mondo. Scoprite di dove sono, e dove vengono impiegati. Ognuno è unico, ma cos’hanno in comune? 20 Far muovere le città Secondo Darío Hidalgo, visto che le città continuano a espandersi, la necessità di un trasporto rapido di massa efficace diventa ancor più importante. Ci spiega perché più strade non sono la risposta. 24 Così lontani, ma così vicini Con oltre un miliardo di utenti di smartphone, le tecnologie mobili sono già trasformative. Ma Uwe Neumann afferma che il vero boom ha luogo una volta che persone, processi, cose e dati sono collegati. 26 Innovazione benvenuta in un business da 40 mia. di USD Le rimesse dagli immigrati verso i rispettivi paesi d’origine hanno un consistente impatto economico. Christine Schmid e Javier Lodeiro ci spiegano il perché e considerano il ruolo della tecnologia per le comunicazioni mobili nell’invio di denaro a chi ne ha più bisogno. 46 Necessari nuovi modelli di mobilità Le strade urbane sono costantemente congestionate, rallentando pendolari e merci e soffocando gli abitanti con l’inquinamento. Andrea Schnell e Thomas Rühl presentano alcune nuove soluzioni per ciò che è diventato un annoso problema. 50 La diffusione delle idee Se c’è qualcosa che vale la pena condividere, Duncan Watts la vuole conoscere. Si è creato una carriera studiando come e perché alcune idee vengano perse, trasmesse o «divengano tali». 52 La Cina e l’impeto del viaggio Il turismo dalla Cina sta registrando un boom – a tal punto che la Cina progetta di costruire 70 nuovi aeroporti entro il 2015 . Scott Booker riferisce sull’esplosione dei viaggi, che l’anno scorso si è attestata a USD 102 miliardi. Disclaimer > Pagina 56 32 Progredire in Africa Dove il 40 % degli studenti della scuola primaria abbandona gli studi è necessaria un’istruzione più accessibile in Africa. Ma, come illustrato da Pedro Conceição, l’apprendimento e i guadagni non hanno sempre un collegamento diretto. Podcast su www.credit-suisse.com/globalinvestor Introduzione VITE MOBILI La nuova mobilità La rivoluzione informatica sta spalancando nuove possibilità di sfruttamento della «old» economy. I nuovi sistemi di controllo decongestionano il trafƟco, l’insegnamento va oltre le aule, i legami familiari non sono più rotti dalla distanza. Viene offerta una speranza di miglioramento agli scarsi tassi di crescita sia nei paesi sviluppati che in quelli emergenti? TESTO Giles Keating, Head of Research e Deputy Global CIO, Credit Suisse Le tecnologie digitali iniziano a trasformare la mobilità, andando a incidere su persone, traffico e idee. Innanzitutto le nuove modalità di trasferimento di piccole somme di denaro a livello transnazionale e le comunicazioni internazionali quasi gratuite ( Skype, Facebook ... ) si uniscono ai viaggi aerei low-cost a lungo raggio per cambiare la migrazione di massa. In secondo luogo, vengono applicati i moderni sistemi di controllo basati sulle informazioni alle vecchie tecnologie di automobili, biciclette e trasporti pubblici. In terzo luogo, l’apprendimento basato su Internet, ancora nelle primissime fasi, ma in rapida crescita, ha il potenziale per raggiungere numerose persone, incrementando enormemente la mobilità sociale correlata all’istruzione. Chiamiamo questi tre fenomeni riuniti « la nuova mobilità ». Il cambiamento della migrazione è difficile da misurare direttamente, ma alcuni indicatori forniscono un’idea di ciò che sta succedendo. Nelle Filippine, un decimo del reddito nazionale viene conseguito all’estero e inviato in patria per aiutare i figli e gli altri familiari. Gran parte di questo denaro proviene da persone che si sono recate all’estero temporaneamente e non su base permanente, in luoghi come Hong Kong, Singapore e il Golfo. Javier Lodeiro e Christine Schmid analizzano la crescita di questi flussi di denaro a pag. 26. Inoltre numerose persone viaggiano dalle ex repubbliche sovietiche per ottenere un lavoro temporaneo in Russia. Ad esempio, in Tajikstan, ciò genera un reddito pari quasi alla metà di quello prodotto internamente. Si tratta della cifra più elevata al mondo. Martina Lubyová ( pag. 38 ) ci fornisce un quadro dei vantaggi e dei problemi della Russia, che deve fare i conti con queste cifre elevate di lavoratori temporanei. Gli stati del Golfo Dubai e Qatar fanno particolare affidamento sui lavoratori temporanei dal subcontinente a tutti i livelli della propria economia, dai servizi edilizi e domestici alla gestione dei fondi. Mentre, in Europa, Londra è un centro nevralgico per la migrazione temporanea. Meno lontani da casa con le moderne telecomunicazioni La separazione fisica dalla famiglia e dagli amici costituirà sempre un problema, ma le telecomunicazioni ne alleviano notevolmente gli effetti. Le chiamate telefoniche internazionali a lunga distanza costano pochi centesimi – solo due decenni fa erano un lusso quasi impossibile per le persone con un reddito basso. Inoltre, per vedere persone ubicate a una certa distanza, una cosa possibile solo tramite costose videoconferenze fino a dieci anni fa, ora ci si reca negli Internet café nei paesi emergenti e si usa Skype. Invece i cellulari contribuiscono a diffondere a persone con bassi redditi sistemi di messaggistica come WhatsApp. Forse l’impatto di questi cambiamenti sulla migrazione temporanea è solo agli esordi. Andare a lavorare all’estero per un certo periodo di tempo può produrre consistenti benefici economici. Per esempio, nelle Filippine, il reddito proveniente dal- l’estero è cresciuto in modo consistente nell’arco di 15 anni, fornendo un sostegno anche in un momento di rallentamento dell’economia interna. Certamente sono presenti anche conseguenze avverse, e sia gli effetti positivi che quelli negativi sono stati oggetto di un’estesa analisi relativa alla migrazione tradizionale (permanente ), come descritto dal prof. Ian Goldin nel suo eccellente articolo a pag. 10. Il fenomeno più recente della migrazione di massa temporanea è chiaramente più flessibile e dovrebbe essere quindi in grado di offrire un miglior equilibrio tra effetti positivi e negativi. Siamo dell’idea che le sue dimensioni cresceranno, a fronte dell’ulteriore calo del costo per l’invio di denaro in patria, delle tariffe aeree a basso costo e del sempre maggiore utilizzo di servizi come Skype. le competenze che non hanno acquisito a scuola, e potrebbe aiutare i giovani africani istruiti a trovare un lavoro utile all’estero per un certo periodo di tempo, senza dover lasciar la propria casa in modo permanente. L’apprendimento basato su Internet sta già rapidamen- «La separazione fisica dalla famiglia e dagli amici costituirà sempre un problema, ma le telecomunicazioni ne alleviano notevolmente gli effetti» Trasporti multimodali e pianificazione più intelligente I trasporti urbani iniziano a essere riconfigurati grazie alla tecnologia informatica. Il noleggio di biciclette automatizzato è attualmente qualcosa di assolutamente normale in molte città del mondo ( v. un esempio a pag. 23 ). Corsie telecomandate per automobili e altri veicoli passeranno dalla fase di testaggio a un’implementazione sulle strade nei prossimi anni; le app per smartphone consentono già oggi ai passeggeri di vedere quando sta arrivando l’autobus e di identificare il taxi più vicino. E, in futuro, il confine tra autobus e taxi potrebbe diventare sfumato, con un flotta unificata di veicoli che può essere impiegata sia in modo esclusivo che condiviso e su rotte fisse o variabili. Andrea Schnell e Thomas Rühl analizzano questi sviluppi ( pag. 46 ), mentre Eric Höweler ( pag. 49 ) ne discute l’applicazione ai trasporti interurbani. Il traffico in città come Jakarta, Beijing, Mumbai, e Manila rappresenta chiaramente un consistente freno alla crescita economica ed è molto inquinante, e i sistemi di trasporto di massa sono costosi. Occorre quindi un nuovo approccio. Soluzioni efficienti sul piano dei costi, come le corsie per gli autobus ( v. l’intervista con Darío Hidalgo a pag. 20 ), possono fornire un aiuto, ma una soluzione più estesa consiste nell’impiegare la tecnologia informatica per incrementare la capacità di trasporto dei passeggeri di un dato sistema stradale. Ciò potrebbe essere nettamente più economico, creando meno problemi per la realizzazione di imponenti programmi di costruzione. L’istruzione è spesso considerata un elemento chiave per la mobilità sociale, ma ciò non è sempre vero. Miles Corak ( pag. 36 ) mostra che, ancora oggi, spesso le diverse generazioni dei paesi sviluppati sono scarsamente istruite, mentre Pedro Conceição ( pag. 32 ) ci illustra come, nell’Africa subsahariana, l’istruzione non equivalga necessariamente a trovare un lavoro. La nuova mobilità potrebbe essere d’aiuto ? Potrebbe consentire agli adulti di impiegare l’apprendimento via Internet per te aumentando. Le lezioni tenute da professori di prestigiose università sono disponibili a un pubblico mondiale e corsi online, come quelli offerti da Rosetta Stone, forniscono un modo intuitivo, ma rigoroso, per l’apprendimento di nuove lingue. Anche i social network hanno un ruolo importante, andando a integrare l’istruzione formale e diffondendo idee chiave, come esposto da Duncan Watts ( pag. 50 ). Di recente la crescita economica ha registrato un rallentamento in molti paesi emergenti e i rispettivi mercati azionari hanno evidenziato periodi di scarsa performance. La nuova mobilità potrebbe contribuire a fornire delle soluzioni. Può alleviare gli ingorghi urbani; spingere i consumi; sbloccare nuovi flussi di reddito di locali che stanno temporaneamente lavorando all’estero, incrementando l’offerta di manodopera, ove necessario. E potrebbe anche risolvere le impasse sul piano dell’istruzione. Tutto ciò può fornire un contributo anche alla crescita nei paesi sviluppati. Non solo sussistono le tecnologie, ma stanno aumentando anche gli incentivi economici per l’implementazione di quest’ultime. Giles Keating è Global Head of Research e Deputy Global CIO del Credit Suisse. Il suo team si occupa di ricerca. Come Deputy CIO ha un ruolo chiave nelle decisioni d’investimento. È entrato a far parte del Credit Suisse oltre 25 anni fa, e ha conseguito delle lauree presso la London School of Economics e a Oxford, dov’è Honorary Fellow. È presidente di Tech4all e Techfortrade, enti beneƟci che si propongono di ridurre la povertà impiegando la tecnologia. 3’000’000 13’000’000 persone Capitolo I 1’000’000 MIGRAZIONE MODERNA 500’000 L’ampiezza della freccia mostra il numero di persone emigrate da un paese a un altro. FLUSSI MIGRATORI INTERNAZIONALI L’immigrazione resta un tema politico scottante, sebbene solo 231 milioni di persone, ossia il 3,2 % della popolazione mondiale Nel 2013, 231 milioni di persone in tutto il mondo hanno lasciato il proprio paese di origine e sono emigrate. Gli USA sono stati la destinazione favorita, e nel paese risiede quasi un quinto di tutti i migranti internazionali. complessiva, vivano al di fuori del proprio paese d’origine. Tuttavia, in termini assoluti, tale numero è aumentato del 50 % dal 1990. Migrazione: positiva o negativa ? Pagina 10 2’000’000 Fonte: DESA ONU CANADA Il vantaggio della Silicon Valley Pagina 13 50 5 10 TORONTO NEW YORK SAN FRANCISCO Immigrati in milioni, 2013 USA WASHINGTON DC CHICAGO LOS ANGELES DALLAS PRIMI 10 PAESI AL MONDO PER L’IMMIGRAZIONE HOUSTON MIAMI MESSICO USA 45’785’090 FEDERAZIONE RUSSA 11’048’064 GERMANIA 9’845’244 ARABIA SAUDITA 9’060’433 EMIRATI ARABI UNITI 7’826’981 REGNO UNITO 7’824’131 FRANCIA 7’439’086 CANADA 7’284’069 AUSTRALIA 6’468’640 SPAGNA 6’466’605 15 5 CHICAGO Città con almeno 1 milione di residenti stranieri CITTÀ CON IL MAGGIORE NUMERO DI IMMIGRATI AL MONDO I punti sulla mappa sono le città che attraggono un immigrato su cinque in tutto il mondo. Insieme, queste aree metropolitane contano 37 milioni di residenti stranieri. Emigrati in milioni, 2013 10 PRINCIPALI PAESI PER L’EMIGRAZIONE AL MONDO INDIA 14’179’627 MESSICO 13’201’181 FEDERAZIONE RUSSA 10’820’372 CINA 9’333’211 BANGLADESH 7’725’622 PAKISTAN 5’617’297 UCRAINA 5’552’689 FILIPPINE 5’491’607 AFGHANISTAN 5’102’409 REGNO UNITO 5’005’941 Fonte: DESA dell’ONU CHICAGO USA DALLAS USA DUBAI Emirati Arabi Uniti HONG KONG Cina HOUSTON USA JIDDAH Arabia Saudita LONDRA Regno Unito LOS ANGELES USA MELBOURNE Australia MIAMI USA MOSCA Russia NEW YORK USA PARIGI Francia RIYADH Arabia Saudita SAN FRANCISCO USA SINGAPORE Singapore SYDNEY Australia TORONTO Canada WASHINGTON DC USA Fonte: MPI USA Popolazione: 320’051’000 Immigrati: 45’785’090 14,3 % della popolazione Paesi d’origine degli immigrati: MESSICO CINA INDIA FILIPPINE PORTO RICO VIETNAM EL SALVADOR CUBA 12’950’828 2’246’840 2’060’771 1’998’932 1’685’015 1’381’076 1’371’767 1’201’164 REGNO UNITO Popolazione: 63’136’000 Immigrati: 7’824’131 12,4 % della popolazione Paesi d’origine degli immigrati: INDIA POLONIA PAKISTAN IRLANDA CINA GERMANIA SUDAFRICA BANGLADESH 769’540 687’444 405’878 360’263 330’659 315’024 258’990 207’915 GERMANIA CRESCITA DELL’IMMIGRAZIONE Popolazione: 82’727’000 Immigrati: 9’845’244 11,9 % della popolazione Paesi d’origine degli immigrati: TURCHIA POLONIA FED. RUSSA KAZAKISTAN ITALIA ROMANIA GRECIA CROAZIA Il numero di immigrati internazionali è cresciuto del 50 % dal 1990. Gli immigrati sono aumentati di 77 milioni tra il 1990 e il 2013, da 154 milioni a più di 231 milioni. I cittadini del Sud-Est asiatico e dell’Africa meridionale sono quelli che, con maggiore probabilità, lasciano il loro paese d’origine. 1’543’787 1’146’754 1’007’536 717’753 433’127 383’626 238’220 233’064 Percentuale di immigrati internazionali sulla popolazione complessiva SINGAPORE SVIZZERA NUOVA ZELANDA USA ITALIA 43 40 % 30 % LONDON MOSKAU 25 20 % 29 14 PARIS 9 10 % 0% 1990 2000 2010 2013 Fonte: DESA dell’ONU FEDERAZIONE RUSSA GRAN BRETAGNA POLONIA GERMANIA UCRAINA SVIZZERA KAZAKISTAN FRANCIA SPAGNA TURCHIA CINA AFGHANISTAN GIORDANIA PAKISTAN EAU BANGLADESH ARABIA SAUDITA HONG KONG INDIA FILIPPINE SINGAPORE ARABIA SAUDITA DUBAI RIAD DSCHIDDA > 20 % 10 –20 % 1–10 % Popolazione: 28’829’000 Immigrati: 9’060’433 31,4% della popolazione Paesi d’origine degli immigrati: INDIA PAKISTAN BANGLADESH EGITTO FILIPPINE YEMEN INDONESIA SUDAN AUSTRALIA SYDNEY 1’761’857 1’319’607 1’309’004 1’298’388 1’028’802 461’042 379’632 234’564 MELBOURNE NUOVA ZELANDA < 1% Percentuale di immigrati internazionali sulla popolazione complessiva NUMERO DI IMMIGRATI INTERNAZIONALI Più di un quinto della popolazione in Australia, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Kazakistan e Svizzera proviene da un altro paese. Fonte: DESA dell’ONU AUSTRALIA Popolazione: 23’343’000 Immigrati: 6’468’640 27,7 % della popolazione Paesi d’origine degli immigrati: REGNO UNITO NUOVA ZELANDA CINA INDIA ITALIA VIETNAM FILIPPINE SUDAFRICA 1’277’474 582’761 447’407 364’764 231’650 225’749 189’969 166’731 GLOBAL INVESTOR 2.13 —10 POPOLAZIONI IN MOVIMENTO MIGRAZIONE POSITIVA O NEGATIVA? Nel corso della storia, la migrazione è sempre stata il più importante fattore di spinta del progresso e del dinamismo umano. La migrazione fornisce un sostegno alle economie, sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo. Ciononostante, spesso si parla di migrazione spinti dalla paura più che dai fatti. Ian Goldin ci fornisce un giudizio a tinte sfumate per un tema complesso. TESTO Ian Goldin, direttore, Oxford Martin School, Università di Oxford GLOBAL INVESTOR 2.13 —11 Viviamo in un’era caratterizzata da due modi di vedere le cose in competizione tra loro. Secondo il primo, gli immigrati stanno compiendo una vera e propria invasione, ci stanno rubando i posti di lavoro e stanno erodendo il tessuto sociale del nostro paese. Il secondo afferma che la migrazione è una manna: genera innovazione e dinamismo, alimentando la crescita economica sul lungo termine. A mio giudizio si tratta di due caricature troppo semplicistiche. I costi della migrazione si percepiscono nel breve termine e sono locali, e hanno quindi conseguenze reali sul piano politico e sociale, mentre i beneƟci sono più diffusi e sul lungo termine. Come per i dibattiti sul commercio, in cui gli istinti protezionistici tendono a prevalere sulla necessità nel lungo termine di società più aperte, il ruolo fondamentale esercitato dai migranti per lo sviluppo economico viene spesso cancellato dalle misure difensive. Esiste un dato di fatto: la migrazione aiuta le economie, sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo. Come per il commercio e la libera circolazione delle idee, isolarsi gli uni dagli altri è controproducente. Più persone, più conƟni In tutto il mondo, i 231 milioni di immigrati stimati rappresentano all’incirca il 3 % della popolazione mondiale. Prima dell’adozione su base estesa dei passaporti all’incirca 100 anni fa, in particolare all’epoca della migrazione di massa del XIX secolo, Ɵno a un terzo degli europei emigrò e oltre un quarto della popolazione USA era costituita da immigrati. La percentuale di migranti nelle nostre società potrebbe essere inferiore oggi rispetto ai secoli scorsi, ciononostante il numero di immigrati è certamente aumentato. In parte, ciò riƠette la quadruplicazione del numero di paesi indipendenti negli ultimi 100 anni. Questa proliferazione signiƟca che le persone che prima si trasferivano all’interno di un paese – come l’Unione Sovietica – ora risultano essere migranti. Non solo si è quadruplicato il numero di paesi nell’ultimo secolo, ma anche il numero di persone ha superato i sette miliardi. Più conƟni e più persone generano più migranti, pur a fronte del calo del loro contributo per le nostre popolazioni o economie. A Ɵne 2012 tre migranti su quattro vivono in un piccolo gruppo di 24 paesi, e gli USA sono il principale paese di destinazione. Indicativamente 70 milioni di migranti sono passati da un paese in via di sviluppo a un altro, e all’incirca 65 milioni sono migrati da paesi in via di sviluppo a paesi più ricchi. Più o meno 55 milioni di migranti si sono trasferiti tra diversi paesi dell’OCSE, e un numero in rapida crescita – attualmente 20 milioni circa – ha lasciato l’OCSE per i mercati emergenti, dove le opportunità professionali si stanno moltiplicando più rapidamente. L’Unione Europea è l’esperimento più grande al mondo di migrazione di forza lavoro in assenza di visti. Sebbene l’emigrazione da paesi meno ricchi come Romania e Polonia sia stata sostanziale, Germania, Italia e Regno Unito sono stati sia paesi d’origine che di destinazione di migranti di primo piano. La principale lezione dall’Europa è che poche persone emigrano, e i livelli di emigrazione raramente sono molto più elevati rispetto ai periodi in cui vigevano restrizioni più grandi. Per via di livelli di disoccupazione giovanile superiori al 50 % in Grecia e Spagna, fa riƠettere che cosÈ pochi giovani siano emigrati. Ciò mette in luce come le argomentazioni intorno all’emigrazione siano spesso sospinte dalla paura. Le opportunità relative all’occupazione e agli alloggi e altri fattori chiave per la domanda sono importanti tanto quanto i fattori sul fronte dell’offerta. Perché si parte? È pericoloso generalizzare quando parliamo di emigrazione. Considerando il Ơusso annuo di circa 15 milioni di emigrati, la maggior parte Ian Goldin è professore e direttore della Oxford Martin School e professore di Globalizzazione e Sviluppo presso l’Università di Oxford. Quest’articolo prende spunto dal suo libro «Popoli eccezionali: come i migranti hanno modellato il nostro mondo e deƟniranno il nostro futuro, pubblicato dalla Princeton University Press nel 2012. rientra in una delle quattro categorie di movimenti transnazionali: spostamenti per motivi economici, studenti, partenze per motivi sociali e rifugiati/asilo. Si registrano all’incirca 5 milioni di migranti per motivi economici ogni anno. I migranti altamente qualiƟcati apportano talenti particolari o una formazione a livello transnazionale per colmare le lacune della forza lavoro dei nativi. I migranti con una scarsa formazione colmano i vuoti nell’ambito della manodopera Ɵsica o dei posti di lavoro meno ambiti dalla forza lavoro del posto. All’incirca 3,5 milioni di studenti emigrano ogni anno. Mentre alcuni paesi, come il Regno Unito, insistono afƟnché gli studenti se ne vadano, altri come l’Australia e gli USA hanno consentito ad alcuni studenti di restare. Per esempio, il 68 per cento degli studenti stranieri che hanno conseguito un dottorato negli USA nel 2000 risiedeva ancora nel paese a cinque anni dalla laurea. Motivazioni sociali e familiari spingono all’incirca 2 milioni di migranti all’anno, poiché individui e famiglie tendono a riunirsi con i loro cari. Si tratta di qualcosa di molto frequente nelle nazioni costituite per lo più da generazioni di immigrati più recenti ( USA , Canada e Australia) e negli ex imperi coloniali (in particolare Regno Unito e Francia). ConƠitti e persecuzioni spingono le persone a lasciare la propria casa e ad andare in un altro paese. I rifugiati e coloro che sono alla ricerca di asilo rappresentano in media circa due milioni di migranti all’anno. A Ɵne 2012, nel mondo sono stati registrati 15,4 milioni di rifugiati riconosciuti ufƟcialmente, e l’80 % è stato ospitato in paesi in via di sviluppo, un rialzo dal 70 % di dieci anni fa. È impossibile quantiƟcare il numero di immigrati irregolari nel mondo, ma negli USA , secondo le stime, essi sono all’incirca 11 milioni in rapporto a un numero complessivo di grossomodo 50 milioni di immigrati. Sono quindi il 22 % del totale. Entro la metà degli anni Novanta, più del 30 % degli emigrati registrati negli USA era altamente qualiƟcato. Trend analoghi si registrano in Europa. La Germania ha lanciato un programma di «green card» nel 2000 per colmare la mancanza di manodopera, in particolare nei settori sanitario e informatico. La Francia ha lavorato per attrarre studiosi, scienziati e informatici. Di conseguenza, la percentuale di migranti qualiƟcati diretti verso i paesi dell’UE è salita dal 15 % nei primi > GLOBAL INVESTOR 2.13 —12 anni Novanta al 36 % nei 14 paesi originari dell’UE entro la Ɵne del 2011. Questo incremento del movimento di manodopera altamente qualiƟcata riƠette le priorità economiche. Le aziende riconoscono di essere impegnate in una guerra per i talenti con i propri competitor. I governi più aperti alla migrazione assistono le proprie aziende. Quest’ultime sono più agili, in grado di adattarsi e redditizie. I governi percepiscono più introiti e sfruttano il dinamismo apportato dagli immigrati altamente qualiƟcati. Ciononostante, non sono solo quest’ultimi a essere fondamentali. Negli USA , gli immigrati non qualiƟcati costituiscono una parte essenziale del settore edilizio e dei servizi. In Medio Oriente, il successo di Dubai o di altri emirati e del Qatar si fonda sul fatto che oltre il 90 % della forza lavoro è rappresentato da immigrati qualiƟcati e non qualiƟcati. Ridimensionare le leggende sulla migrazione Se gli immigrati hanno un ruolo cosÈ importante, perché sussistono cosÈ tante preoccupazioni ? La prima leggenda è che gli immigrati ruberebbero i posti di lavorano e distruggerebbero le economie. La verità è l’esatto contrario: la migrazione rende le economie più dinamiche, crea posti di lavoro e genera una crescita sul lungo termine. Negli USA , gli immigrati hanno fondato società come Google, Intel, PayPal, eBay e Yahoo. Di fatto, agli immigrati qualificati è riconducibile più della metà delle start-up della Silicon Valley e più della metà dei brevetti, anche se rappresentano indicativamente il 15 % della popolazione. Il numero di immigrati vincitori di un premio Nobel, membri della National Academy of Science e registi insigniti di un Academy Award è tre volte quello dei nativi. Una ricerca della Federal Reserve Bank di San Francisco ha di recente concluso che «gli immigrati espandono la capacità produttiva dell’economia stimolando gli investimenti e promuovendo la specializzazione… Ciò consente di guadagnare in efficienza e sospinge il reddito di ogni lavoratore». La ricerca sull’impatto fiscale netto dell’immigrazione di polacchi, cechi e di altri immigrati nel Regno Unito dai dieci paesi entrati a far parte dell’Unione Europea nel 2004 ha mostrato che gli immigrati hanno fornito un contribuito «significativo» e le imposte versate sono state maggiori dei servizi e dei sussidi ricevuti. Su scala globale, secondo la Banca Mondiale, una crescente migrazione ( pari al 3 % della forza lavoro nei paesi sviluppati tra il 2005 e il 2025 ) andrebbe a generare guadagni economici nell’ordine di USD 356 mia. in tutto il mondo. Alcuni economisti prevedono che se le frontiere fossero completamente aperte e ai lavoratori venisse concesso di muoversi liberamente, nel corso di 25 anni si genererebbero guadagni pari a USD 39’000 mia. per l’econ omia mondiale. Comunque sussistono legittimi timori in relazione all’immigrazione su larga scala. La possibilità di una disgregazione sociale è reale. CosÈ come per la globalizzazione – una solida forza nel mondo – dove gli aspetti positivi sono diffusi e spesso non si vedono, mentre gli effetti negativi sono tangibili per un gruppo ristretto di persone. La seconda leggenda è che la migrazione > continua a pag. 16 Sintesi storica dei flussi delle migrazioni L’infografica qui sotto illustra diversi trend di migrazione internazionale nel corso del XX secolo. Si riportano sia il luogo di partenza che la destinazione. I motivi sono diversi, ma la migrazione dettata da ragioni economiche, sociali e per via di conflitti ha costituito il driver principale di questi trend migratori. Fonte: http://www.bbc.co.uk/scotland/education/geog/population/migration_map.shtml 1918–1919 Dall’Europa dell’Est verso USA e Canada 1918 Dalla Gran Bretagna verso Australia, Sudafrica e Nuova Zelanda 1939–1940 Dalla Russia alla Siberia 1940 Ebrei europei verso gli USA 1945 Dalla Turchia alla Germania 1947 Da India, Pakistan e Sri Lanka verso il Regno Unito 1950 Dal Messico e dall’America centrale verso gli USA 1950 –1960 Dal Nordafrica a Francia, Spagna e Italia 1950 –1960 Dalle Indie occidentali al Regno Unito 1973 Asiatici ugandesi verso il Regno Unito 1975 Dal Vietnam verso Malesia, Australia e USA GLOBAL INVESTOR 2.13 MICROECONOMIE Il vantaggio della Silicon Valley Più della metà delle start-up nella Silicon Valley è stata fondata da immigrati, molti dei quali non avrebbero mai assunto un rischio del genere nel proprio paese. Vivek Wadhwa spiega i fattori che contribuiscono al dinamismo e allo spirito innovativo della regione. TESTO Vivek Wadhwa, VP innovazione e ricerca, Singularity University, NASA Research Park, Mountain View, CA Regno Unito Metro di NY S. California New England Silicon Valley Quando si visita la Silicon Valley, una delle prime cose che sopraggiunge il fallimento. Nella gran parte dei paesi se una balza agli occhi è che assomiglia alle Nazioni Unite. Persone società fallisce, si viene emarginati. Nella Silicon Valley è di tutto il mondo lavorano insieme per sviluppare tecnologie qualcosa che invece fa onore. Si ritiene che il successo sia in grado di generare cambiamenti enormi. Formano reti, con- frutto dell’esperienza e che sperimentando aumentano le dividono informazioni e si aiutano a vicenda. Gli indiani lavo- possibilità in questo senso. Così il fatto di aver provato e rano spalla a spalla con i pakistani, e gli arabi con gli ebrei. fallito mostra che si è raggiunta una certa saggezza. Persone che non si assumerebbero mai dei rischi nei propri Gli stranieri giunti nella Silicon Valley erano di norma al paesi d’origine avviano attività imprenditoriali con un’elevata vertice della scala economica e sociale nei rispettivi paesi. probabilità di fallimento. Il risultato è un dinamismo che non Presto comprendono che non hanno nulla da perdere e che si riscontra in nessuna altra parte del mondo. La guadagneranno solo assumendosi dei rischi concorrenza va di pari passo con la collaborazioe sperimentando. Hanno un enorme desidene. Vigono segretezza e franchezza. Gli stranierio di successo per ritornare al vertice della ri entrano in competizione con le persone del scala sociale. Lavorano in modo estremaposto. Ciò fornisce alla Silicon Valley il suo vanmente duro e mettono in gioco tutto ciò che taggio globale ed è alla base della sua posizione hanno. Diventano imprenditori. Giova il fatto di leadership nell’innovazione mondiale. Com’è che vi siano molti esempi per gli imprenditopossibile che persone che non farebbero mai gli ri immigrati. Di fatto, il 52 % delle start-up imprenditori nei loro paesi si assumano questo Venture capital raccolto nel della Silicon Valley è stata fondata da immi2012 . Le prime cinque regioni rischio nella Silicon Valley ? grati. Gli imprenditori che hanno avuto sucincidono per il 53 % sui finanziamenti globali di VC, Tutto ha inizio con gli immigrati che avviano cesso sono praticamente di tutte le nazionapari a USD 42 mia. Fonte: Ernst & Young le società. Non giungono negli USA da imprenlità. La gran parte aiuta altre persone del ditori, ma sono altamente qualificati. Il mio team loro stesso paese d’origine. La Silicon Valley di ricerca presso la Duke University ha rilevato che il 96 % è un esperimento ben riuscito e la combinazione di storia e geografia ha creato questa magia. Questo potrebbe essere ha conseguito una laurea breve e il 74 % una laurea lunga o un attestato post-universitario. La maggioranza ( 52 %) giun- il motivo per cui nessuna altra regione è stata ancora in ge per studiare, il 40 % per lavorare e il 5,5 % per motivi grado di copiarne interamente il successo. Ɓ familiari. Solo l’1,6 % arriva in America per avviare una società. Quando gli stranieri iniziano a lavorare per società locali o a Vivek Wadhwa si occupa di ricerca presso frequentare l’università, comprendono che l’imprenditorialità la Singularity University e la Duke University, è una delle professioni più stimate. Sono presenti club imed è autore di «The Immigrant Exodus: Why America Is Losing the Global Race to Capture prenditoriali presso ogni campus universitario. Nella Silicon Entrepreneurial Talent» («L’esodo degli immigrati: Valley, ogni giorno hanno luogo eventi, in occasione dei quaperché l’America sta perdendo la gara globale li gli imprenditori si riuniscono per aiutarsi a vicenda. Poi per accaparrarsi i talenti imprenditoriali»). —13 Stephen Elop, è nato in Canada e ha studiato ingegneria informatica e gestione presso la McMaster University prima di iniziare una carriera manageriale nel campo IT e telecomunicazioni. Elop ha detenuto posizioni senior presso diverse società, tra cui Macromedia, Adobe Systems e Microsoft. È stato il primo, come non finlandese, a essere nominato CEO di Nokia nel 2010, per poi tornare a Microsoft come vicepresidente esecutivo Devices and Services di Nokia quando la divisione è stata acquisita da Microsoft nel settembre 2013. ivoriana e francese, è CEO di Prudential plc dal 2009; ha studiato in Francia e ha una formazione di matematica avanzata e fisica. Ha iniziato la sua carriera presso McKinsey a Paris e New York prima di trasferirsi in Costa d’Avorio per diventare CEO e poi presidente del National Bureau for Technical Studies and Development; è stato anche ministro di gabinetto. Thiam ha detenuto posizioni senior presso McKinsey e Aviva prima di entrare in Prudential nel 2008. NOKIA /MICROSOFT che ora vive a Londra, è co-presidente del CdA di Deutsche Bank insieme a Jürgen Fitschen. Nato a Jaipur, in India, ha studiato Economia presso il Sri Ram College of Commerce della Delhi University e Business Administration presso la University of Massachusetts Amherst. Jain, che parla correntemente inglese e hindi e ha conoscenze di tedesco, è al comando di un’istituzione finanziaria di stampo globale, ed è abituato a lavorare affrontando barriere linguistiche e culturali. israelo-americana di Bain & Company, è laureata presso la Hebrew University di Gerusalemme e la Harvard Business School. Attraverso il suo lavoro e il suo coinvolgimento in diverse organizzazioni economiche internazionali, Gadiesh lavora con centinaia di CEO e dirigenti sullo sviluppo di strategie e, in particolare, sulla gestione del cambiamento all’interno delle società. Lavora per clienti in Nordamerica, Europa e Asia. Tidjane Thiam, con doppia cittadinanza Anshuman Jain, cittadino britannico Orit Gadiesh, stratega e presidente PRUDENTIAL DEUTSCHE BANK BAIN & CO Foto: Bain & Co, Deutsche Bank, Newscast, Nokia, Stéphane de Bourgies, PepsiCo, Nestlé, ABB, Anheuser-Busch InBev ®, Coca-Cola A prima vista, le persone qui sotto non sembrano avere nulla in comune se non le loro notevoli qualifiche. Guardiamo meglio. Tutti loro sono estremamente qualificati e 7 su 10 hanno una formazione multinazionale e/o multilingue. Le organizzazioni diventano sempre più globali, e così i manager dalla solida istruzione e con reti interculturali si spostano Luogo di nascita Luogo di lavoro di più, e sono più richiesti che mai. PEZZI GROSSI IN MOVIMENTO DA DOVE VENGONO? DOVE VANNO? Muhtar Kent, di origine turca nato a New York, è presidente e CEO di The Coca-Cola Company dal 2009, dopo essere entrato nella società ad Atlanta nel 1978. Nel corso della sua carriera, ha ricoperto diverse posizioni dirigenziali, fra cui direttore generale di Coca-Cola Turchia e Asia centrale, presidente della divisione Europa centro-orientale e vicepresidente senior di Coca-Cola International, responsabile di 23 paesi. Fa parte di numerose commissioni internazionali di alto livello per il commercio. InBev, leader globale dei produttori di birra e una delle 5 principali società al mondo di prodotti al consumo. Cittadino brasiliano, Brito ha una laurea in Ingegneria meccanica conseguita presso la Universidade Federal do Rio de Janeiro in Brasile e un MBA dell’Università di Stanford. È entrato in Anheuser-Busch InBev nel 1989 ed è stato nominato CEO nel dicembre 2005. In precedenza aveva ricoperto posizioni presso Shell Oil e Daimler Benz. THE COCA-COLA COMPANY Business Administration and Engineering e un dottorato in Economia dell’Università di Stoccarda, viene dalla Germania. A settembre 2013 è diventato CEO di ABB Group, leader mondiale in tecnologie energetiche e dell’automazione. Spiesshofer ha lavorato in giurisdizioni diverse, fra cui Germania, Svizzera e Australia, e dirige oggi una società con ricavi globali di quasi 40 miliardi di USD e circa 145’000 dipendenti, attiva in circa 100 paesi. Carlos Brito, è CEO di Anheuser-Busch Ulrich Spiesshofer, con un master in 2008, è sempre stato fedele alla stessa società dal 1979, ma la sua carriera lo ha portato in tutti gli angoli del pianeta. Nato in Belgio, Bulcke è stato responsabile dei mercati più diversi: Svizzera, Germania, Spagna, Perù, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, USA, Canada e Caraibi. Non sorprende che Bulcke sia un poliglotta: parla francese, inglese, spagnolo, portoghese e tedesco oltre all’olandese, sua lingua madre. AB INBEV ABB PepsiCo dal 2006, è nata a Madras (oggi Chennai), in India. Nel 1974 Nooyi ha conseguito una laurea in Fisica, Chimica e Matematica presso il Madras Christian College, e nel 1978 una laurea in Amministrazione pubblica e privata presso la Yale School of Management. Prima di PepsiCo, Nooyi è stata, fra l’altro, vicepresidente senior della divisione Strategia e marketing strategico di Asea Brown Boveri e vicepresidente e direttrice Pianificazione e strategia societaria presso Motorola. se-brasiliano, allo stesso tempo presidente e CEO della francese Renault e della giapponese Nissan, è un cittadino globale. Di origine libanese, Ghosn è nato in Brasile, ma è ritornato in Libano con sua madre all’età di 6 anni. Si è poi trasferito a Parigi per studiare ingegneria, laureandosi nel 1978 presso l’École Polytechnique. I primi 18 anni della carriera di Ghosn sono trascorsi presso Michelin (in Brasile e USA); dal 2001 è CEO di Nissan, e dal 2005 di Renault. Paul Bulcke, CEO di Nestlé S.A. dal Indra Nooyi, presidente e CEO di Carlos Ghosn, manager franco-libane- NESTLÉ PEPSICO RENAULT/NISSAN GLOBAL INVESTOR 2.13 —16 «L’Unione Europea è l’esperimento più grande al mondo di migrazione della forza lavoro in assenza di visti » nale. Nel 2012 , i flussi di rimesse registrati ufficialmente verso i paesi in via di sviluppo hanno raggiunto una quota stimata di USD 401 mia. Per il Tagikistan, questi flussi ammontano quasi alla metà del PIL e per la Liberia e il Lesotho sono indicativamente del 30 %. Se gestita in modo adeguato, con una buona amministrazione e investimenti intelligenti, la «fuga di cervelli » può diventare «la conquista di cervelli» per le economie in via di sviluppo. La promozione della «circolazione di cervelli», grazie alla quale gli immigrati qualificati sono in grado di ritornare nei paesi d’origine e portare con sé le tecnologie e le opportunità d’investimento ottenute grazie alle loro esperienze da immigrati, può altresì avere un ruolo importante nel rilanciare la crescita interna, come dimostrato da Taiwan, Israele, e Bangalore in India. Il risultato distruggerebbe le economie emergenti facendo allontanare i talenti dove sono maggiormente necessari. Ciò è in parte vero. Per esempio, il 65 % dei laureati marocchini, il 60 % di quelli del Gambia, il 25 % di quelli iraniani e il 10 % di quelli filippini lascia il proprio paese, di norma per trasferirsi in un’economia sviluppata. Tuttavia, la cosiddetta « fuga di cervelli » viene mitigata. Innanzitutto, quando questi paesi diventano dei centri di formazione professionale, possono produrre lavoratori molto più qualificati in patria prima che abbia inizio la «fuga di cervelli ». Le Filippine, per esempio, rappresentano una delle principali fonti di infermiere immigrate per le economie sviluppate. Tuttavia dispongono di più infermiere pro capite sul mercato del lavoro interno rispetto a paesi equiparabili e persino ad alcuni molto più ricchi, tra cui la Gran Bretagna. In secondo luogo le rimesse (il denaro inviato in patria dai lavoratori migranti a famiglie e amici ) dall’estero sono essenziali a molte economie in via di sviluppo. Le rimesse percepite fanno uscire le persone dalla povertà. Il loro impatto, se sfruttato per l’imprenditorialità o gli investimenti in patria, spesso è molto più grande del valore origi- In futuro, diventerà ancor più imperativo assicurare una solida offerta di manodopera, accresciuta dai lavoratori stranieri. A livello globale la popolazione sta invecchiando. Nel 1950 le persone con più di 80 anni erano solo 14 milioni. Oggi sono ben più di 100 milioni, e le proiezioni attuali indicano che saranno quasi 400 milioni le persone ultraottantenni entro il 2050. La fertilità sta crollando in tutte le regioni fuorché in Africa, e si prevede un calo della forza lavoro nell’OCSE da circa 800 milioni a poco meno di 600 milioni entro il 2050. Il problema è particolarmente acuto in Europa, Nordamerica e Giappone. Ma anche il mondo in via di sviluppo ne risentirà; entro il 2050, si prevede che all’incirca il 20 % della popolazione indiana, e complessivamente il 31 % di quella cinese, avrà almeno 65 anni. Nonostante il fatto che l’immigrazione costituisca un elemento vitale per lo sviluppo globale, non esiste un’organizzazione globale disposta ad assumersi il compito di assistere il flusso di persone che emigrano. La migrazione internazionale non viene considerata dalle organizzazioni che si occupano di global governance. L’Organizzazione Internazionale per la Migrazione non fa parte delle Nazioni Unite Migranti: una componente chiave della forza lavoro nei mercati sviluppati I migranti costituiscono una parte fondamentale della popolazione complessiva in diversi paesi del mondo sviluppato. I grafici a torta mostrano la percentuale dei migranti rispetto alla popolazione complessiva. I grafici colorati più piccoli indicano la proporzione degli immigrati nell’ambito di gruppi di età specifici. Fonte: http://esa.un.org/unmigration/migrantstocks2013.htm?msax 14,3 % 12,4 % USA Regno Unito Migranti internazionali in percentuale sulla popolazione nazionale complessiva. Nel gruppo di età 25–29 anni del paese, percentuale di immigrati. Nel gruppo di età 30–34 del paese, percentuale di immigrati. Nel gruppo di età 35–39 del paese, percentuale di immigrati. 18,7 % 22,7 % 25,4 % 22,8 % 25 % 21,4 % GLOBAL INVESTOR 2.13 —17 Motivi della migrazione Le motivazioni della migrazione sono molte. Ma il principale fattore è economico, poiché gli immigrati altamente qualificati portano talenti specializzati, mentre i lavoratori meno qualificati vanno a colmare i gap nel breve termine. Ulteriori dettagli nella nostra mappa MIGRAZIONE MODERNA a pag. 8 Fonte: Ian Goldin per anno, nel mondo e potrebbe venir trasformata per avere un ruolo più attivo e basato su trattati. Il primo compito è di stabilire una definizione condivisa di migrazione e sviluppare una banca dati globale, poiché non è presente una base statistica comune per l’analisi e per le politiche condivise. Il secondo obiettivo consiste nello sviluppo di regole in grado di assistere gli immigrati, non da ultimo in riferimento alla portabilità della pensione, ai permessi di lavoro temporanei e ai diritti di base. L’immigrazione è sempre stata il fattore di spinta chiave del progresso e del dinamismo umano. Nell’era della globalizzazione, le crescenti barriere che vengono erette contro i migranti rappresentano una minaccia alla crescita economica e alla sostenibilità delle nostre economie e società. La libera migrazione, come il commercio completamente senza barriere, resta una prospettiva utopica, anche se all’interno di regioni come l’Europa la cosa si è dimostrata fattibile. Occorre dare maggiore attenzione alla gestione della migrazione. Come ha affermato John Stuart Mill, dobbiamo assicurare che i costi sociali reali della migrazione a livello locale e nel breve termine non ne sminuiscano il ruolo «come una delle principali fonti di progresso». Ɓ 28,9 % Svizzera 35,2 % 42,9 % 43,9 % Migrazione per conflitti 2 mio. Migrazione per ragioni sociali 2 mio. Migrazione per ragioni economiche 5 mio. Migrazione di studenti 3,5 mio. Altre ragioni 2,5 mio. 11,9 % Germania 17,1 % 20,3 % 22,4 % Capitolo II ENABLER TECNOLOGICI Nel decennio scorso la tecnologia mobile ha radicalmente cambiato il mondo, e la penetrazione mobile sta crescendo, andando a incidere sul comparto bancario, dei viaggi e su molti altri comparti. Far muovere le città Pagina 20 Così lontani, ma così vicini CANADA Pagina 24 Innovazione benvenuta in un business da 40 mia. di USD Pagina 26 Nordamerica 3’502’000 USA Pagamenti mobili: utenti per regione MESSICO Il numero complessivo di utenti per i pagamenti mobili è cresciuto del 55 % tra il 2009 e il 2010, a quota 109 milioni. Il numero più consistente di utenti per i pagamenti mobili si registra nell’area asiatica del Pacifico, ben al di sopra di qualsiasi altra regione. 23.4 L’INCREDIBILE AUMENTO DEL MOBILE BANKING Fonte: KPMG PENETRAZIONE MOBILE NEL MONDO Il numero di abbonamenti mobili per 100 persone è cresciuto di oltre 60 tra il 2007 e il 2012 in paesi come Federazione Russa, Brasile, Arabia Saudita, Egitto e Indonesia. Variazione degli abbonamenti mobili ogni 100 persone nel 2012 rispetto al 2007 >60 40 – 60 Fonte: DNU, Banca Mondiale 20 – 40 <20 America Latina 8’010’000 VOLUME CROWDFUNDING GLOBALE NEL 2012 LE 10 CITTÀ PIÙ CONGESTIONATE Nel 2012 il volume complessivo di fondi raccolti tramite crowdfunding è cresciuto dell’ 81 %, a quota 2,7 mia. USD. Tre città belghe rientrano tra le dieci città europee e nordamericane più congestionate – un non invidiabile record. Negli USA, le due città più colpite sono Los Angeles e San Francisco. Per la compilazione di questi dati sono stati impiegati solo i viaggi dei pendolari effettuati durante gli orari di picco nel corso della settimana. In milioni di USD Nordamerica 1 606 Europa 945 Asia 33 Oceania 76 Sudamerica 0,8 Africa 0,1 Fonte: Statista/massolution Europa occidentale 7’127’000 0,1 0,5 1 5 10 20 FLUSSI DI RIMESSE INTERNAZIONALI Ore sprecate nel trafƟco per mese negli ultimi 12 mesi BRUXELLES Belgio LONDRA Regno Unito ANVERSA Belgio ROTTERDAM Paesi Bassi LOS ANGELES USA PARIGI Francia STOCCARDA Germania COLONIA Germania GENT Belgio SAN FRANCISCO USA Stime rimesse bilaterali per il 2011 impiegando numero di immigrati, redditi dei paesi di destinazione e redditi dei paesi d’origine In mia. di USD Quasi un quarto delle rimesse internazionali complessive inviate giunge dagli USA, mentre India e Cina sono i paesi che di gran lunga ricevono le maggiori rimesse. 85,4 81,7 76,7 65,1 62,8 60,0 59,9 56,8 54,8 53,5 Fonte: Banca Mondiale Fonte: Inrix GRAN BRETAGNA GERMANIA FRANCIA ITALIA SPAGNA GIAPPONE CINA EAU HONG KONG ARABIA SAUDITA INDIA Asia-PaciƟco 62’828’000 FILIPPINE NIGERIA Totale t To e 18 al ,9 46.4 ,5 42 .9 13 AUSTRALIA Europa, Medio Oriente e Africa 27’091’000 GLOBAL INVESTOR 2.13 —20 TRASPORTI PUBBLICI DI MASSA Far MUOVERE le cittÀ Sempre più persone vivono in contesti (sub)urbani. Ciò sta portando molti sistemi di trasporto di massa al limite del collasso. L’esperto di trasporti sostenibili Darío Hidalgo afferma che i governi devono ripensare ai trasporti pubblici, focalizzandosi su qualità, sicurezza e integrazione. INTERVISTA di Richard Hall GLOBAL INVESTOR 2.13 —21 Guangzhou, corsie speciali per il BRT (trasporto rapido su autobus) collegano le stazioni per il trasporto rapido di massa della città, assicurando che non vi siano ritardi. GLOBAL INVESTOR 2.13 —22 Darío Hidalgo ha trascorso gli ultimi 24 anni ad aiutare i governi locali e nazionali in America Latina, Asia e Africa a pianiƟcare sistemi di trasporto pubblico sostenibili. Scrive regolarmente su giornali accademici e tiene dei corsi di formazione in tutto il mondo. Il dott. Hidalgo opera dalla sede della ONG EMBARQ a Bogotá, Colombia. Richard Hall: Com’è che si interessa di trasporto rapido di massa («MRT») e trasporto rapido su autobus («BRT»)? Darío Hidalgo: Dopo aver concluso un dottorato in pianiƟcazione dei trasporti urbani nel 1997, sono entrato a far parte del team del sindaco Enrique Peñalosa, lavorando per pianiƟcare il sistema di autobus TransMilenio a Bogotá. Il governo inizialmente voleva una metro, ma emerse chiaramente che una rete di BRT poteva essere costruita più rapidamente e a un costo inferiore. Rientrava in una trasformazione urbana su larga scala della mia città natale e il successo è stato immediato. Da allora ho partecipato a più di 20 progetti in tutto il mondo – tra cui in città messicane e di altri paesi, come Lima, Accra, Istanbul e Indore. Il progetto di BRT TransMilenio a Bogotá è diventato piuttosto famoso. Perché? Darío Hidalgo: TransMilenio è un siste ma a basso costo con un impatto elevato. La prima fase (40 km) è stata completata in soli tre anni (1998–2000 ). È stata oggetto dell’attenzione internazionale per via della capacità elevata – più di 40’000 passeggeri all’ora, per direzione – ed è un modello innovativo di partnership pubblico-privato. La città realizza le infrastrutture, e gli imprenditori locali (attualmente sette gruppi con quasi 2’000 autobus) detengono e gestiscono la Ơotta – in modo redditizio e senza sussidi. Oggi il BRT si estende per 106 km e fa transitare più di due milioni di passeggeri al giorno. Il suo successo ha contribuito all’adozione di tale concetto in tutto il mondo. Il nostro database www.brtdata.org indica che 150 città hanno corridoi per bus e BRT; e 115 di questi sono stati creati dal 2000. Può descrivere alcune delle insidie insite nella realizzazione di una rete di BRT? Darío Hidalgo: L’esperienza in tutto il mondo mostra il considerevole potenziale del BRT, ma le difƟcoltà a livello di pianiƟcazione e Ɵnanziamento e sul piano organizzativo non dovrebbero venir celate. Basta non avviare l’implementazione Ɵnché la pianiƟcazione non è stata interamente analizzata. Inoltre, ogni città è unica, pertanto copiare in modo pedissequo non funziona. La gran parte degli ostacoli è di natura istituzionale più che tecnica. Questi progetti sono intrinsecamente complessi per via dei diversi interessi coinvolti. Una forte leadership politica e la comunicazione sono essenziali. Uno dei grandi vantaggi dei sistemi di BRT è che, di frequente, possono essere realizzati entro il mandato di chi viene eletto. Un nuovo rapporto redatto dall’Institute for Transportation and Development Policy ed EMBARQ è intitolato «La vita e la morte delle autostrade urbane». Cosa ne pensa? Darío Hidalgo: Tradizionalmente, la pianiƟcazione dei trasporti urbani si è incentrata sulle auto, non necessariamente sulle persone. Di conseguenza, la gran parte delle città in tutto il mondo si è focalizzata sull’espansione delle reti stradali. Il risultato è stato disastroso. Chiaramente, la creazione di più strade non risolve la congestione; fa invece circolare più automobili. Diverse città – Seoul, San Francisco, Toronto, Vancouver – hanno iniziato a rimuovere le autostrade urbane, sostituendole con infrastrutture per il trasporto pubblico. Dobbiamo urgentemente spostare i Ɵnanziamenti dalle autostrade e dai parcheggi urbani al trasporto sostenibile. Di quali progetti di BRT si sta occupando attualmente? Quant’è importante essere in loco ? Darío Hidalgo: Supportiamo le iniziative di mobilità sostenibile e di sviluppo urbano in Messico, Brasile, Perù, Turchia, India e Cina. Collaboriamo altresì con i ricercatori di Cile, USA, Portogallo e Australia tramite l’ALC- BRT Centre of Excellence (www.brt.cl), sostenendo 30 agenzie di trasporto dell’America Latina nella ricerca di qualità e integrazione (www.sibrtonline.org). Le riunioni in loco sono particolarmente importanti quando si tratta di convincere coloro che prendono le decisioni. Oggi quali sono i principali progetti di BRT in corso ? Darío Hidalgo: La costruzione di una rete di BRT lunga 150 km a Rio de Janeiro in vista della Coppa del mondo FIFA e le Olimpiadi del 2016, e l’espansione del metrobus a Città del Messico da 95 a 200 km sono due esempi notevoli. L’introduzione del BRT a Mumbai e Bangalore potrebbe richiedere i maggiori sforzi, e i miglioramenti delle capacità nei corridoi ormai saturi di Bogotá e Istanbul saranno certamente imprese importanti. Prevediamo che all’incirca 30 città introdurranno il BRT nel prossimo quinquennio, innanzitutto in Asia – ma anche, nel prossimo futuro, in Africa. In che modo il MRT/BRT sta cambiando i modelli di mobilità sia nel mondo sviluppato che in quello in via di sviluppo ? Darío Hidalgo: Abbiamo osservato un cambiamento culturale in Europa e, sempre di più, negli USA . In passato le persone «La pianiƟcazione dei trasporti urbani si è incentrata sulle auto, non necessariamente sulle persone» GLOBAL INVESTOR 2.13 —23 1 1 Bogotá Una combinazione di passaggi pedonali, passerelle, piste ciclabili, vie e corsie per gli autobus assicura che i pendolari e gli altri viaggiatori possano raggiungere la propria destinazione in modo sicuro ed efficiente, a prescindere dalla modalità di trasporto scelta. 2 Guangzhou I programmi di bike-sharing cinesi sono i più grandi al mondo. Come ad Hangzhou, entro il 2020 a Guangzhou saranno disponibili ben oltre 100’000 biciclette per i bike-sharing. Foto: Institute for Transportation & Development Policy 2 volevano vivere in una città nei sobborghi e fare i pendolari. Oggi sempre più persone vogliono vivere in città. Non sappiamo in che modo questo trend si evolverà nei paesi in via di sviluppo, ma la pianiƟcazione dei trasporti di massa fornisce un’eccellente opportunità per inƠuenzare la strutturazione futura delle città. Da luoghi come Copenhagen, Curitiba e Singapore si evince in che modo conƟgurare strategie di successo che integrino l’uso dei terreni e la pianiƟcazione dei trasporti. Dobbiamo adattare questi modelli per far fronte alle necessità di economie in rapido cambiamento. È interessante appurare come le città cinesi di Wuhan e Hangzhou abbiano realizzato i due pro grammi di bike-sharing più grandi al mondo (rispettivamente 90’000 e 60’000 biciclette). Hangzhou prevede di passare a 175’000 biciclette entro il 2020. Si tratta di una rivoluzione su due ruote! La Cina è leader mondiale anche per quel che riguarda i sistemi per la metro, e Beijing e Shanghai stanno già superando Londra come reti più lunghe. L’utilizzo dei trasporti pubblici è molto elevato in America Latina. Nelle città statunitensi, incide solo per il 3 %– 4 % nelle città. A suo giudizio si evolverà quest’andamento ? Darío Hidalgo: L’utilizzo dei mezzi pubblici sta crescendo rapidamente negli USA. Più persone optano per stili di vita urbani. Nei principali centri sta emergendo una cultura di appartenenza, piuttosto che di possesso, grazie ai social network e ai programmi di car-sharing. In America Latina, d’altro canto, rileviamo un trend opposto: una classe media in crescita può ora permettersi più macchine e moto, e l’utilizzo dei trasporti pubblici sta diminuendo in gran parte delle città. L’elemento chiave in America è il miglioramento dei servizi e della sicurezza, che potrebbe richiedere sussidi e l’introduzione di congestion charge e piani per la gestione dei parcheggi. Come considera il futuro per il MRT/BRT a fronte di un’espansione delle città e dello sviluppo tecnologico ? Darío Hidalgo: Alcune delle innovazioni chiave si riscontrano nella tecnologia per i veicoli. I treni stanno diventando più leggeri ed efƟcienti; gli autobus utilizzano sempre più tecnologie, come il gas naturale e i motori ibridi elettrici. L’obiettivo consiste nel creare reti di trasporto pubblico multimodali e integrate, connesse a servizi di trasporto e di car e bike-sharing. Hanno un ruolo sempre più importante in questo senso le interfaccia per gli utenti mobili, che stanno migliorando a fronte della crescente penetrazione degli smartphone. Analogamente, sistemi di smart ticketing, tra cui i borsellini elettronici, stanno diventando disponibili sui dispositivi mobili. A mio giudizio, non sarà tanto un’innovazione rivoluzionaria a prendere piede, ma queste tecnologie verranno ulteriormente integrate e perfezionate. Può descrivere i suoi viaggi più insoliti nell’ambito del MRT/BRT? Darío Hidalgo: Passare lo Stretto del Bosforo e salire e scendere dal Metrobüs di Istanbul, che è rapido e frequente, oltre che girare per la storica Città del Messico su un autobus ibrido. L’esperienza più surreale che abbia mai avuto è stata condividere una carrozza con oltre 700 persone a Mumbai, che dispone del sistema ferroviario suburbano più grande al mondo. Ɓ GLOBAL INVESTOR 2.13 —24 CONNESSIONI MOBILI Così lontani, ma così vicini Le tecnologie mobili agevolano sempre più l’accesso a Internet da qualsiasi parte del mondo e in qualsiasi momento, e sta così emergendo una nuova economia. Essa non solo sta riplasmando il modo in cui interagiscono le persone, ma sempre più anche la produttività – facendo sì che persone, processi, dati e cose costituiscano un mondo più intelligente. TESTO Uwe Neumann, Senior Equity Analyst, Credit Suisse Negli anni Novanta, il PC era lo strumento per accedere a Internet. Ora non è più così. La crescente penetrazione dei cellulari ci consente di avere Internet nelle nostre tasche (Internet mobile ). Secondo il rapporto sulla mobilità di Eric sson, gli abbonamenti agli smartphone nel mondo hanno raggiunto il livello di mille miliardi nel 2012 , e toccheranno i 4,5 miliardi entro la Ɵne del 2018 , andando così a coprire più del 60 % della popolazione mondiale. Sfruttare questo potenziale signiƟca esplorare nuove modalità di comunicazione – magari rideƟnendo il concetto di mobilità nel suo complesso. La fase successiva consiste nel collegare persone, processi, dati e cose. Cisco chiama tutto questo «Internet of Everything» e prevede che i dispositivi collegati a Internet passeranno da 10’000 miliardi a 50’000 miliardi entro il 2020, creando molte nuove reti. Ciò, con ogni probabilità, renderà diverso il modo di lavorare, interagire e apprendere delle persone. A sua volta, potrà essere sfruttato dalle società in tutto il mondo grazie a un miglioramento di produttività, accessibilità e visibilità. Immaginatevi che una procedura medica non venga più eseguita nello studio di un medico, e che il paziente riceva una pastiglia direttamente a casa. La pastiglia viene assunta e le informazioni vengono automaticamente trasferite al dottore tramite Internet. In questo caso, per il paziente, la mobilità equivale a non dover viaggiare, ricevendo comunque un servizio. Secondo Cisco, USD 2’500 miliardi verranno con ogni probabilità generati a livello globale nel prossimo decennio tramite maggiori efficienze della forza lavoro e un miglioramento della collaborazione. I trend tecnologici, come il cloud e il mobile computing, la virtualiz- zazione, i Big Data e la maggiore potenza di elaborazione stanno sospingendo quest’economia dell’«Internet of Everything». Viste le consistenti opportunità, i CIO di tutto il mondo stanno rilevando sempre più l’importanza di una strategia di mobilità per restare competitivi in futuro. Una strategia per la mobilità prevede diversi elementi. Un aspetto importante è consentire ai dipendenti di collaborare meglio e impiegare il potere esponenziale delle reti. La Legge di Metcalfe – dal nome del fondatore della società che produce attrezzature per reti 3Com, Robert Metcalfe – afferma che il valore di una rete cresce proporzionalmente al quadrato del numero di utenti. Ciò signiƟca che le persone non solo usano la rete, ad es. nell’ambito di un incontro virtuale in Internet, per ottenere informazioni sulle iniziative di una società, ma si può ottenere anche un «effetto di rete», consentendoci di trovare rapidamente la persona più adatta a fornire una consulenza/servizi per i clienti o per lo sviluppo dei processi. Altri esempi sono la ricerca virtuale e i team preposti allo sviluppo, che incrementano la mobilità delle conoscenze. I team addetti alla collaborazione virtuale mobile stanno migliorando e gestendo la creatività, aumentando la condivisione di conoscenze, aggiungendo aspetti culturali e migliorando la performance sul piano organizzativo. Tuttavia ciò non si limita solo alle società di grandi dimensioni o allo spazio di lavoro dell’ufƟcio. Le società di dimensioni più piccole ( PMI ) possono ora avere accesso a informazioni, istruzioni e consigli di esperti in campi altamente specializzati, superando le barriere geograƟche. Le piattaforme virtuali consentono di reperire dipendenti specializzati in modo semplice e di trovare GLOBAL INVESTOR 2.13 lavoratori temporanei senza dover fornire uno spazio di lavoro. Alcune PMI possono addirittura sorgere in un mondo dell’Internet mobile virtuale, dove individui con la stessa mentalità lavorano insieme su un progetto senza incontrarsi mai di persona. Tra i privati, le applicazioni di pittura condivise offrono l’opportunità di partecipare a un progetto in cui diversi pittori di tutto il mondo lavorano su un unico dipinto. Pur non andando a sostituire (ancora) un meeting di persona, le persone possono conoscersi con le rispettive controparti e creare delle relazioni. Un altro elemento che una strategia per la mobilità di un’azienda necessita è la capacità di condividere Ɵle digitali di grandi dimensioni e di fornire piattaforme intelligenti per le opere digitali. Ciò al Ɵne di colmare il gap Ɵsico e condividere immediatamente su base globale lavori e idee. Le tele - e videoconferenze dovrebbero essere accessibili da diversi dispositivi mobili. Secondo la società di ricerca informatica IDC , un trend interessante è costituito dall’uso di soluzioni software basate più sul Web, come Microsoft Lync, che non su quelle tradizionali, che richiedono un hardware speciale, come nel caso di una videoconferenza. In questo contesto, due trend correlati alle infrastrutture informatiche sostengono il cre scente impiego di soluzioni di mobilità basate sui software. Innanzitutto esiste il trend Bring Your Own Device ( BYOD , «porta il tuo dispositivo»). Consente a un dipendente di mantenere un collegamento con famiglia e amici, oltre che con la rete della società, impiegando i propri dispositivi mobili. In secondo luogo esiste il trend Bring Your Own Application Collaborazione, video, mobilità sospingono il valore nell’IoE Nell’ambito dell’InternEverything ( IoE ) continua a sussistere un rialzo esponenziale della connettività tra persone, processi, dati e cose. Entro il 2020, il numero delle connessioni di questo tipo, secondo le previsioni, crescerà da 10’000 miliardi a 50’000 miliardi. Cisco stima che la new economy correlata all’IoE varrà USD 14’400, poiché le capacità connesse a collaborazione, video e mobilità agevoleranno lo scambio di intuizioni e dati, consentendo di tagliare i costi, accelerando l’innovazione e riducendo il time to market. Fonte: Cisco M2P USD 3’500 mia. M2M USD 6’400 mia. P2P USD 4’500 mia. Persona-persona Macchina-macchina Macchina-persona Uwe Neumann, è entrato a far parte del Credit Suisse Private Banking nel 2000 quale analista azionario responsabile per il settore tecnologico e delle telecomunicazioni. Ha un’esperienza di 28 anni nei titoli e nel comparto bancario, tra cui 18 anni nella ricerca. Ha una laurea di secondo grado dell’Università di Costanza, Germania. ( BYOA , «porta la tua applicazione»), nell’ambito del quale i dipendenti possono usare contemporaneamente applicazioni basate sulla cloud di provider esterni e la rete aziendale sui loro dispositivi. Per esempio, un dipartimento di un’azienda potrebbe decidere di usare un’applicazione per i meeting, come CloudOn, GoToMeeting o Asana, scaricata da un provider esterno per organizzare o partecipare virtualmente a riunioni, condividere dei Ɵle o collaborare ai progetti. Ciò potrebbe rivelarsi molto più efƟciente rispetto agli strumenti di collaborazione dell’azienda, forse non abbastanza specializzati per le Ɵnalità del dipartimento. Inoltre, i dipendenti possono anche creare le proprie applicazioni, che possono usare o condividere con altri sfruttando reti di comunicazione societarie. Tuttavia queste iniziative delle società per spingere i dipendenti a sfruttare un mondo virtuale particolarmente connesso richiedono investimenti nelle infrastrutture informatiche. Le società stanno pertanto creando infrastrutture informatiche basate sulle cloud che rendono i loro sistemi operativi indipendenti dall’hardware. Ma sussiste anche un lato negativo. Le prassi BYOD e BYOA rendono le società vulnerabili al cybercrime. Vista la proliferazione della comunicazione dei dati nel mondo virtuale, il numero di cyberattacchi sta crescendo in modo esponenziale. Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, nel 2008 più di USD 1’000 miliardi sono andati persi nel cyberspazio per via delle frodi online, del furto d’identità e della perdita di proprietà intellettuale a livello globale. Inoltre, la domanda di privacy sta crescendo, poiché non solo possono essere tracciate e monitorate le attività online, ma anche quelle ofƠine per via dei segnali di posizione dai dispositivi mobili. L’elaborazione dei dati più rapida, la maggiore efƟcienza, l’indipendenza dall’ubicazione, la possibilità di ricavare informazioni istantanee e le riduzioni dei costi sono tutti vantaggi che, con ogni probabilità, andranno a prevalere su rischi e svantaggi. Esistono nuove opportunità in tutte le cose che facciamo insieme – dall’assistenza medica allo sviluppo di idee – nello spazio virtuale, o faccia a faccia nel mondo reale. Ɓ —25 GLOBAL INVESTOR 2.13 —26 Foto: BFG Images Il retail banking tradizionale è inesistente, mentre la tecnologia correlata agli smartphone e ad altri sistemi moderni consente a chi vive nei mercati emergenti di accedere ai servizi finanziari mobili. GLOBAL INVESTOR 2.13 —27 DENARO MOBILE Innovazione benvenuta in un business da 40 mia. di USD Parecchi milioni di persone nelle regioni più povere del mondo dipendono dai trasferimenti di denaro dei familiari dall’estero. Ma l’accesso a questi pagamenti e l’ottenimento di altri servizi finanziari essenziali non sono stati sempre semplici. La situazione sta iniziando a cambiare poiché le banche e gli operatori di telecomunicazioni stanno cominciando a creare delle partnership. TESTO Christine Schmid, Head Global Financials Research, e Javier Lodeiro, analista Equity Research, Credit Suisse Gli immigrati che trasferiscono le rimesse ai loro paesi d’origine hanno un importante impatto economico su molte economie in via di sviluppo. Somme consistenti vengono trasferite da canali informali, e quindi la cifra esatta è difficile da calcolare. Tuttavia la Banca Mondiale stima che, nel 2012 , 406 mia. di USD siano stati inviati da immigrati verso i paesi in via di sviluppo, il che rappresenta indicativamente il prodotto interno lordo ( PIL ) aggregato di Nigeria e Vietnam nel 2012. La Banca Mondiale valuta che le rimesse verso i paesi in via di sviluppo cresceranno a quota USD 534 mia. entro il 2015. In media, ognuno dei 231 mio. di immigrati invia USD 1’800 alla rispettiva famiglia ogni anno. Questo flusso di denaro è fondamentale poiché molti di questi pagamenti sono diretti alle parti più povere della popolazione mondiale. Le rimesse presentano un andamento anticiclico e contribuiscono a ridurre la povertà. Spesso esclusi dalle tradizionali forme di banking, i destinatari fanno affidamento su tali pagamenti per i propri consumi di merci quotidiane o per i progetti di finanziamento. Attualmente le rimesse classiche vengono sostenute da nuovi modelli di servizio e dallo sviluppo tecnologico. Ciò quindi fornisce un supporto alla crescita economica. Per via della crescente adozione di smartphone in tutto il mondo e dell’aumento del traffico di dati via Internet (a tassi a due cifre ), le tradizionali forme di operazioni bancarie, come i bancomat, non sono più sufficienti. Grazie alla moderna tecnologia, le nuove società stan- no introducendo questa linea di servizi dal futuro sempre più roseo. Le moderne forme di banking possono integrare le rimesse e diversificare i fabbisogni finanziari di un paese. Negli ultimi 15 anni, la crescita delle rimesse è stata più rapida in assoluto in Asia e nel Pacifico, seguiti dall’Africa, mentre la crescita più lenta si è registrata in Medio Oriente. Il grafico a pag. 28 mostra la crescita delle rimesse in una selezione di paesi, e fa emergere un modello di crescita stabile. Complessivamente, la crescita finanziaria del 2008 non ha avuto un impatto significativo sulle rimesse. L’afflusso di rimesse rappresenta più del 10 % del PIL in molti paesi, come Filippine, Bangladesh e Haiti. A rischio gli attuali fornitori di servizi per le rimesse Per via della dipendenza dalle rimesse in alcuni paesi, la consapevolezza pubblica si sta focalizzando sui costi delle rimesse stesse. Secondo la Banca Mondiale, le commissioni per le rimesse rappresentano indicativamente il 10 %, ovvero USD 40 mia., dei fondi spediti ogni anno. In alcuni paesi, le commissioni per le rimesse possono superare il 15 % (ad es. in Giappone si attestano al 18 %). Le commissioni per le rimesse annue stimate, pari a 40 mia. di USD , sono una somma signiƟcativa, considerando che sono in particolare le famiglie di immigrati di modeste origini che le effettuano. Al Ɵne di massimizzare l’impatto delle rimesse sulle economie locali, il G8 ha introdotto > GLOBAL INVESTOR 2.13 —28 DUE MODELLI DI SERVIZI FINANZIARI DI SUCCESSO MONDO SVILUPPATO PAESI EMERGENTI LENDING CLUB M-PESA Questa società è attiva nell’offerta di un social network peer-to-peer negli USA , che mette in contatto mutuatari e investitori online, evitando di ricorrere alle banche. Lending Club verifica la richiesta di prestito del mutuatario sulla base delle informazioni presentate e accorda il prestito con i relativi pagamenti di interessi, ove approvato. Gli investitori acquistano delle « note », che rappresentano una parte di un prestito. La società guadagna applicando piccole commissioni sia sul mutuatario ( commissione di elaborazione unica ) che sugli investitori ( commissione di servizio). Per il 10 % di richieste a cui viene concesso un prestito ( il che implica quindi una focalizzazione sui mutuatari solvibili ), il risultato è costituito da tassi più bassi e da un’elaborazione più rapida, mentre i prestatori beneficiano di tassi più alti. Così gli investitori hanno ottenuto un ricavo annualizzato medio netto di oltre il 9,5 % dal 2007. Un esempio di come aver successo in un paese in via di sviluppo con la tecnologia per il mobile money è rappresentato dalla kenyota M-PESA . Vi ricorre il 40 % della popolazione adulta del paese. Il numero di operazioni interne supera attualmente le operazioni di Western Union nel mondo. Esse, nel 2011, hanno rappresentato il 17 % del PIL kenyota. Il sistema si basa su un’idea di Vodafone, la cui affiliata Safaricom ha collaborato con la banca centrale kenyota, constatando che i cellulari riducono i costi delle operazioni per i poveri. Senza visitare una banca, i clienti sono in grado di depositare liquidità, scambiarla in moneta elettronica presso i punti vendita al dettaglio, come le stazioni di benzina, e prelevarla o impiegarla per i pagamenti. La società ha sfruttato la forte domanda latente per le rimesse interne, la mancanza di sistemi e di una vera concorrenza, l’assenza di una fissazione dei prezzi trasparente e di un soggetto per la regolamentazione bancaria in grado di fornire un sostegno, e la sua presenza nelle aree rurali, andando così a creare rapidamente un massa critica di clienti. Questi clienti hanno dato fiducia al sistema in modo molto rapido grazie alla tecnologia avanzata della società Rackspace, che è ricorsa a una strategia di streaming satellitare. La capacità di M-PESA rende ogni operazione redditizia. La differenza con le banche consta nel fatto che quest’ultime spesso lottano tra di loro per far soldi da clienti a basso valore senza avviare delle relazioni commerciali con loro. Crescita delle rimesse in una selezione di paesi Le rimesse degli immigrati all’estero verso i familiari che vivono nei paesi emergenti hanno registrato un incremento costante negli ultimi due decenni. Questo tasso ha evidenziato un’accelerazione, in alcuni casi significativa, al passaggio del nuovo millennio. Le rimesse verso la Nigeria sono aumentate di nove volte tra il 2004 e il 2009, andando a superare le somme inviate in Pakistan, Bangladesh, e, per poco, nelle Filippine. Fonte: www.data.worldbank.org Bangladesh Rimesse di una selezione di paesi ( USD mia.) Nigeria Pakistan Filippine 25 20 15 10 5 0 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 1994 1993 1992 1991 1990 GLOBAL INVESTOR 2.13 l’obiettivo « 5 x 5 » nel 2009, volto a ridurre il costo delle rimesse del 5 % all’anno entro un quinquennio. Pertanto i risparmi Ɵnali sulle commissioni per le rimesse nel quinquennio andrebbero a superare USD 9 mia. entro il 2014 . Un recente studio della Banca Mondiale stima che i costi per le rimesse globali hanno evidenziato una flessione del 9,8 % dal 2008 ( del 15,9 % tenendo conto degli operatori specializzati nel trasferimento di denaro ). I risparmi in termini di costi sono decisamente positivi per i destinatari, ma finora non si sono raggiunti gli obiettivi. Come al solito, la concorrenza è un fattore fondamentale per la riduzione delle commissioni sulle operazioni. Il mobile banking o i moderni modelli di banking in generale potrebbero ridurre i costi delle rimesse. Potrebbero altresì essere impiegati nuovi modelli per sottoscrivere i prestiti per i progetti e, da ultimo, finanziare l’economia impiegando le nuove tecnologie. Cosa occorre fare per incentivare altri Ɵnanziamenti? La tecnologia è universalmente riconosciuta come un modo per sfruttare il potenziale dei telefonini in riferimento alla popolazione priva di accesso ai servizi bancari, ridurre i costi, e agevolare i pagamenti delle rimesse. Tuttavia i servizi finanziari mobili non presentano ancora una penetrazione elevata su tutti i mercati di crescita. In molte economie emergenti, come Tanzania, Ghana e Kenya ( v. box su M-PESA ), le persone non hanno mai condotto operazioni con una banca, ma impiegano i servizi finanziari mobili su base regolare. In paesi come Pakistan, Nigeria, Argentina e India è presente ancora un enorme potenziale per migliorare l’utilizzo dei servizi finanziari mobili. Una difficoltà risiede nella struttura frammentata e nella mancanza di convergenza dei sistemi di tecnologia mobili. Tra gli altri problemi rientrano la riluttanza delle banche ad avviare partnership con gli operatori di telecomunicazioni, l’assenza di una regolamentazione delle attività, la sicurezza delle reti, la privacy dei clienti, la responsabilità, la prevenzione degli illeciti e la standardizzazione. I governi devono quindi fornire un’assistenza, predisponendo un quadro normativo, e le società devono adattare i propri modelli di business ai rispettivi clienti. In queste circostanze, ne consegue che le società tradizionali che offrono servizi finanziari, come le banche, sono solo parzialmente fondamentali per l’accelerazione del mobile banking. Mentre il trend dei costi correlati alle rimesse va nella giusta direzione, uno sforzo unicamente da parte delle banche non sarà sufficiente a minimizzare i costi. Invece gli operatori delle reti mobili che dispongono del knowhow tecnologico per sviluppare i relativi servizi e sistemi dovrebbero contribuire ad accrescere l’utilizzo dei dispositivi mobili per le rimesse, abbassandone quindi i costi. Inoltre, i tentativi innovativi delle società di basarsi sull’accesso a Internet dei rispettivi clienti al fine di valutarne i rating creditizi contribuiscono a sviluppare ulteriori fonti di prestiti nei paesi in via di sviluppo. Ciò può essere particolarmente vantaggioso nel caso in cui una parte consistente della popolazione non abbia accesso a banche e prestiti, pur utilizzando assiduamente le nuove tecnologie. Analogamente, nel caso dei mercati sviluppati, le società come Lending Club ( v. riquadro ) cercano di ridurre i costi delle operazioni senza ricorrere a un istituto finanziario che faccia da intermediario. Inoltre anche la disponibilità delle banche a entrare in partnership con operatori mobili, come nel caso della società kenyota M -PESA ( v. riquadro ), è fondamentale per assicurare il successo delle forme di pagamento implementate di recente. Ɓ Christine Schmid, CFA , è Head of Global Financials Research presso l’unità di ricerca sui singoli titoli. Si occupa di titoli Ɵnanziari da 14 anni e coordina il giudizio Ɵnanziario globale. Si è unita al Credit Suisse nel 1993 nella sezione contabilità, e successivamente nella gestione del portafoglio. Ha conseguito un master in Economia presso l’Università di Zurigo. Javier Lodeiro, CFA , FRM , è entrato a far parte del Credit Suisse nel 2010 in qualità di analista della sezione Equity Research, responsabile per il settore assicurativo globale e le banche USA . Javier ha un’esperienza di 18 anni come analista buy-and sell-side. Ha conseguito un master in Economia presso l’Università di Berna. Ulteriori dettagli sulla nostra mappa ENABLER TECNOLOGI a pag. 18 —29 bassa media nessuna informazione alta Indice diseguaglianza opportunità economiche Capitolo III DISEGUAGLIANZA OPPORTUNITÀ ECONOMICHE I paesi con una bassa diseguaglianza di opportunità economiche, come la Norvegia, sono quelli che hanno un livello più elevato di mobilità sociale intergenerazionale. I paesi caratterizzati da una maggiore diseguaglianza di opportunità economiche, come il Brasile, hanno un livello maggiore di diseguaglianza dei redditi. DRIVER SOCIALI/POLITICI Fonte: IZA I paesi con una bassa disuguaglianza di opportunità economiche presentano la maggiore mobilità sociale. Un numero crescente di laureati sceglie di emigrare, compresi molti scienziati. Progredire in Africa US Pagina 32 NA D A 23 ,7 Opportunità (dis)uguali ,9 CA Pagina 36 CA 38 ,4 U SA 5, CN 0 US Pagina 38 UK U K AU D E 46 Gestione della migrazione IN CN QUANTO SONO ISTRUITI GLI IMMIGRATI? La proporzione degli immigrati recenti verso i paesi dell’OCSE che hanno conseguito una laurea è cresciuta di 5 punti percentuali, a quota 31 % tra il 2000 e il 2010. Lussemburgo, Danimarca e Paesi Bassi hanno beneficiato più di tutti di questo trend. Tra i nativi la percentuale è cresciuta di 4 punti percentuali al 29 %. Laureati in % sul totale, variazione percentuale 2000 –2010 Nativi 0 5 10 15 20 COLOMBIA 25 CA –5 US –10 D E Immigrati recenti 8, 3 LUSSEMBURGO AS IL E DANIMARCA BR PAESI BASSI AR 7, 1 PERÙ GERMANIA CO FR AUSTRALIA PE REGNO UNITO CANADA UNGHERIA ARGENTINA AUSTRIA MEDIA OCSE STATI UNITI 28,5 NUOVA ZELANDA 26,5 FRANCIA NORVEGIA 15,9 GRECIA IRLANDA Moltiplicatore 10,0 5,0 9,8 8,9 CILE Fonte: OCSE PORTOGALLO MESSICO Fonte: Economist/OCSE SPAGNA USA FINLANDIA Al netto di imposte e trasferimenti, il 10 % più ricco della popolazione nei paesi OCSE ha percepito un red dito pari a 9,8 volte quello del 10 % più povero nel 2010, e i gap più consistenti si sono registrati in Messico, Cile e negli USA , e i più bassi in Danimarca, Finlandia e Belgio. CANADA ITALIA 10 % AL VERTICE VS. 10 % ALLA BASE MEDIA OCSE BELGIO PAESE SVEZIA Scienziati nativi che si trasferiscono all’estero Ammontare di scienziati immigrati % % Altre origini Altre destinazioni SCAMBIO DI CERVELLI Fonte: IEEE Spectrum E D K K U K U U U E D CA K U FR K US D E FR D 8, US 4 U K US 13 ,2 RA ZE IZ CI A SV NA US 3, 1 0 3, NE COREA DEL SUD O PP CN 5, 0 ES G IA D E IT FR FR AR 7, 3 IT IT AL IA SP AG 17 ,3 16 ,2 AN FR ,7 D E 56 IT E U US 33 ,1 IA AN M ER G ,2 23 E FR D FEDERAZIONE RUSSA US 23 ,3 IO LG BE 18 ,2 E IT D CH FR 21 ,7 BA PA E SI D 27 ,7 E D K US US 26 ,4 SS I IM AN G 21 ,8 E IT D 13 ,3 AR N RA 37 ,6 E 32 ,9 D RU CA BR ET AG SV EZ NA IA 25 ,1 US US 13 ,9 US U K CA D E AU La Svizzera presenta la maggiore percentuale di scienziati immigrati. Più della metà dei ricercatori non è svizzera, e una percentuale consistente è costituita da tedeschi. D’altro canto, un terzo degli scienziati elvetici emigra, e gli USA e la Germania sono le principali destinazioni. All’altro estremo, il Giappone è stato il paese che ha scambiato il minor numero di scienziati con il resto del mondo. CN U K 45 ,5 AU ST RA LI A 18 ,3 US U K IN D IA 39 ,8 KR US CINA 15,1 13,6 10,8 8,0 GIAPPONE AUSTRALIA ISRAELE NUOVA ZELANDA 10,7 8,9 TURCHIA 10,2 GRECIA PORTOGALLO SPAGNA 7,2 6,0 FRANCIA UNGHERIA 6,7 POLONIA 6,9 GERMANIA PAESI BASSI 5,6 5,4 BELGIO FINLANDIA 6,1 6,0 SVEZIA 5,3 NORVEGIA DANIMARCA 9,3 7,7 ITALIA 10,0 REGNO UNITO IRLANDA 9,1 10,7 COREA DEL SUD 13,1 GLOBAL INVESTOR 2.13 —32 MOBILITÀ SOCIALE Progredire in Africa Si ritiene spesso che l’istruzione abbia un ruolo cruciale per il miglioramento della mobilità sociale e la crescita dei redditi. Tuttavia si tratta di obiettivi ancora non conseguibili nella moderna Africa subsahariana. Essi non possono ancora garantire i talenti necessari alla sua industrializzazione né assorbire pienamente i talenti creati. Pedro Conceição riflette sul paradosso della mobilità e delle conquiste sul piano educativo in Africa. INTERVISTA di Giselle Weiss GLOBAL INVESTOR 2.13 —33 Malawi, Phoya, autore e blogger, si prende alcuni minuti di pausa per rilassarsi nel suo ufficio in centro a Blantyre. GLOBAL INVESTOR 2.13 —34 «In Africa, due studenti su cinque lasciano la scuola primaria » Giselle Weiss: In generale, come definisce l’istruzione in Africa? Pedro Conceição: Innanzitutto è molto importante riconoscere il progresso economico nel continente dal passaggio del millennio. Dalla metà degli anni Settanta fino intorno al 2000, la performance economica in Africa (e in questo senso intendo l’Africa subsahariana) è stata terribile. Di fatto, per molti anni, la crescita pro capite è stata negativa. Unitamente al ritorno della crescita economica dal 2000 circa, la percentuale di persone che vivono con meno di un dollaro al giorno sta calando piuttosto rapidamente. E anche l’istruzione sta migliorando velocemente. Come misura tutto ciò? Pedro Conceição: Intorno al 1990, l’anno di riferimento per gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium Development Goals, « MDG », impiegati presso le Nazioni Unite per misurare il progresso), all’incirca metà della popolazione in età scolare non era iscritta a una scuola primaria o seconda ria. La cifra per gli iscritti è ora vicina all’80 %. I MDG si propongono di arrivare a un tasso d’iscrizione del 100 % nell’istruzione primaria entro il 2015. È improbabile che raggiungeremo tale obiettivo. Ma il progresso è stato enorme, in particolare nell’ambito di una rapida crescita della popolazione. Ciò genera un’enorme pressione per l’accrescimento delle opportunità educative. Secondo l’Indice dello sviluppo umano (HDI) del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP), i paesi dell’Africa subsahariana sono ai vertici per quanto riguarda la velocità (non il livello) di progresso in riferimento agli indicatori su reddito, istruzione e salute. Ma lei ha anche affermato che l’Africa è la regione dove esistono le maggiori disuguaglianze al mondo. Pedro Conceição: Considerando le sfide correlate allo sviluppo in Africa, tendiamo a focalizzarci sulla povertà estrema. Ciò che viene messo meno in risalto è il livello di disuguaglianza nella distribuzione non solo del reddito, ma anche dell’istruzione e della salute. In altre parole, un bambino africano molto povero ha decisamente meno probabilità di frequentare una scuola e di godere di buona salute rispetto a un bambino di una famiglia a medio reddito. Ciò è vero ovunque, ovviamente, ma è molto più accentuato in Africa. Se adeguiamo l’HDI (che è solo una media) per tener conto della disuguaglianza, l’Africa si classifica al primo posto. Ciò come incide sulla mobilità sociale nella vita di ogni giorno ? Pedro Conceição: All’incirca l’80 % delle persone che lavorano in Africa ha un cosiddetto impiego vulnerabile. Queste persone lavorano, ma lo fanno per le rispettive famiglie, la loro azienda agricola, i propri consumi – attività che non generano necessariamente un salario. L’ 85 % delle donne africane presenta un impiego vulnerabile rispetto al 70 % degli uomini. Inoltre, il tasso di alfabetizzazione per le donne è all’incirca del 65 % rispetto al 75 % circa degli uomini. Ciò fa sorgere particolari problemi poiché sap piamo che l’educazione delle ragazze e delle donne incide molto sullo sviluppo. In un articolo si afferma che, nell’Occidente industrializzato, l’educazione è il fattore più importante per le prospettive reddituali di un individuo. Ciò vale anche in Africa? Pedro Conceição: Le cose stanno cambiando un po’ in alcune parti del mondo sviluppato per via della crisi finanziaria. Ma, in generale, in un paese come gli USA , quanto più si è istruiti, tanto maggiori sono reddito e occupazione. In Africa non avviene sempre così. Ciò che rileviamo in alcuni paesi – e in questo caso le statistiche sono molto scarse – è che quanto più è elevata l’istruzione, tanto più alto è il livello di disoccupazione. Perché? Pedro Conceição: La struttura economica di questi paesi non è ancora in grado di assorbire interamente le persone con un’istruzione elevata. Certamente la cosa varia da luogo a luogo. Per esempio, in città come Nairobi, dove sta emergendo un settore finanziario molto complesso e le società ruotano intorno alla tecnologia dell’informazione e della comunicazione ( TIC), si possono assorbire lavoratori qualificati. Di fatto, i paesi dove esistono opportunità correlate a gas naturale e petrolio presentano una penuria di ingegneri, avvocati, contabili e analisti finanziari, che non consente di sfruttare appieno queste opportunità. Nel contempo, due terzi della forza lavoro in Africa vive ancora in zone rurali. Pedro Conceição: Sì, e in questo caso la sfida è un’altra. A differenza di Asia e America Latina, l’Africa non ha avuto una rivoluzione verde. I livelli di produttività agricola sono ancora molto bassi. L’economista americano Robert Reich si è domandato, «Se disponessimo di una strategia concepita per aumentare posti di lavoro e salari, quale sarebbe?». Come risponderebbe a questa domanda per l’Africa nel contesto della mobilità e del successo educativo ? Pedro Conceição è economista capo presso l’UfƟcio regionale per l’Africa del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo ( UNDP ). In precedenza ha rivestito la carica di Direttore dell’UfƟcio per gli studi sullo sviluppo dell’ UNDP. È specializzato in beni pubblici globali e in tecnologia dell’innovazione e dello sviluppo tecnologici. GLOBAL INVESTOR 2.13 —35 1 Foto: Dawin Meckel, Ostkreuz (2) / Michel Gounot, Godong, Corbis Ulteriori dettagli nella nostra mappa DRIVER SOCIALI /POLITICI a pag. 30 Pedro Conceição: Ritorno su questo punto della produttività agricola poiché i vantaggi andrebbero ad accrescere il reddito dei contadini, ridurre i prezzi dei prodotti alimentari e aumentare il potere d’acquisto delle persone sia nelle aree rurali che in quelle urbane. Ciò potrebbe sos pingere la domanda per attività non agricole nelle aree rurali, un passo verso l’industrializzazione. L’Africa si sta deindustrializzando. Pertanto gli investimenti nella produttività agricola, oltre che la rimozione delle barriere all’imprenditorialità e la creazione di nuove opportunità di business, sono fondamentali. Così come sfruttare quanto più possibile le opportunità tecnologiche esistenti, come l’ICT. Tra i giovani che hanno delle opportunità, in che misura i ricavi degli investimenti educativi in Africa hanno risentito della fuga di cervelli ? Pedro Conceição: È una sfida. Ma attualmente sono presenti degli sforzi di alcuni paesi per attingere dalle rimesse e, a volte, per attrarre professionisti nei comparti medico, finanziario o legale e farli rimpatriare. Quali sono le opportunità e le barriere per la mobilità dei talenti, sia all’interno, e tra i paesi africani, che all’estero ? Pedro Conceição: Il miglioramento dell’in tegrazione regionale in Africa è un tema al centro dell’attenzione. Per esempio, i commerci intra-africani sono molto bassi – al di sotto del 10 %. La cifra per l’Unione Europea è molto più elevata – vicino al 70 %. E stiamo parlando delle merci, che sono decisamente più semplici da movimentare rispetto alle persone. Sono stato di recente a Maputo, Mozambico, uno dei paesi più poveri al mondo, ma che sta registrando un boom nell’ambito del gas naturale e del carbone. Le società del paese necessitano di persone e abilità non disponibili. Di conseguenza, i lavoratori giungono da fuori il continente, e meno da altri paesi africani. In generale, spostarsi in Africa è difficile ovunque. 2 Quali sono le sfide per creare una maggiore mobilità tramite l’educazione? Pedro Conceição: La sƟda chiave è assicurare ai bambini un’alfabetizzazione di base e abilità numeriche. Affinché ciò possa avere luogo, dobbiamo evitare che i bambini lascino la scuola. In Africa, due studenti su cinque abbandonano la scuola primaria. Dobbiamo altresì focalizzarci sulla qualità dell’educazione fornita, non solo per le abilità di base, ma anche nell’agricoltura e nelle nuove tecnologie. Potremmo ritornare a questa tematica dell’Africa e dell’industrializzazione? Pedro Conceição: L’Africa presenta un vantaggio per l’industrializzazione poiché i salari sono molto bassi. Di fatto, considerando solo i costi della manodopera, l’Africa potrebbe concorrere con Cina, Bangladesh, e molti paesi dell’Est e del Sud-Est asiatico. Ma le attività industriali devono fare i conti con un’espansione agricola improduttiva e servizi a scarso valore aggiunto. Inoltre, il problema dei costi indiretti – come le strade di qualità e una stabile fornitura di corrente – rendono molto difficile un aumento della produzione in Africa. Ciononostante deve progredire al Ɵne di creare posti di lavoro altamente retribuiti, o pagati in modo decoroso. Ɓ 1 Sokouraba, Burkina Faso, Apprendimento aperto: una classe di alfabetizzazione per adulti presta particolare attenzione al proprio insegnante. 2 Lilongwe, Malawi, Un dottore esamina campioni al microscopio presso il laboratorio di parassitologia di un ospedale locale. La regola aurea La disuguaglianza riduce la mobilità. In paesi « equi », come la Danimarca, le prospettive dei bambini non dipendono dalla condizione dei genitori. Di contro, nel Regno Unito, una disuguaglianza elevata determina le opportunità. Fonte: Miles Corak, in The Economics of Inequality, Poverty and Discrimination in the 21st Century ABC-CLIO, 2013 e Tom Hertz e altri, B. E. Journal of Economic Analysis and Policy, vol. 7, pagg. 1–46 (2007). 0,5 1 Associazione tra i redditi dei genitori e quelli dei Ɵgli Regno Unito Italia USA Francia 0,4 Giappone Germania 0,3 Nuova Zelanda Svezia Canada Australia 0,2 Finlandia Norvegia Danimarca 0,1 2 Associazione tra gli anni di istruzione di genitori e Ɵgli 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 1_L’asse verticale indica il rapporto tra i redditi dei genitori e quelli dei Ɵgli: passando dalla base al vertice, diminuisce il rapporto della mobilità reddituale tra le generazioni. 2_L’asse orizzontale rappresenta il legame tra gli anni di istruzione dei genitori e quelli dei Ɵgli (vale a dire l’istruzione di un bambino è più elevata per ogni anno extra di istruzione dei genitori). Passando da sinistra a destra, sussiste una minore mobilità in termini di istruzione tra le generazioni. GLOBAL INVESTOR 2.13 —37 MOBILITÀ INTERGENERAZIONALE Opportunità (dis)uguali L’istruzione è il fattore più importante per le prospettive reddituali di una persona, afferma Miles Corak, in particolare in quest’era di maggiore globalizzazione e cambiamenti tecnologici. Le differenze reddituali all’interno dei paesi rendono ancora più importante il censo alla nascita. TESTO Miles Corak, economista, Graduate School of Public and International Affairs, Università di Ottawa Negli USA e nel Regno Unito, dove una generazione fa sussistevano le maggiori diseguaglianze tra i paesi ricchi, all’incirca il 50 % del vantaggio reddituale dei genitori relativamente benestanti è trasmesso ai rispettivi figli. I vantaggi, o gli svantaggi, alla nascita sono analoghi in Italia e Francia, dove il livello di diseguaglianza sul piano dei redditi è equiparabile. Ma molto meno in Finlandia, Norvegia e Danimarca, in cui sul mercato del lavoro non è presente una tale polarizzazione. Da una prospettiva intergenerazionale, la mobilità dei guadagni è qualcosa che i cittadini di tutti i paesi ricchi tengono in grande considerazione. Garantisce l’eguaglianza delle opportunità, e il fatto che i bambini possano crescere aspirando a ogni tipo di carriera. Sono i talenti e le energie a determinare le prospettive di vita. Foto: iStockphoto Anche i sistemi hanno un ruolo notevole Inoltre, mentre la mobilità dei guadagni intergenerazionali non è il risultato di una politica pubblica, di un valore culturale o di un’istituzione che si occupa del mercato del lavoro, la natura e la qualità dell’istruzione hanno certamente un ruolo centrale per portare ai vertici coloro che partono da situazioni svantaggiate e salvaguardare lo stato dei più fortunati. L’istruzione accessibile e di qualità elevata sin dai primi anni è sicuramente lo strumento per raggiungere redditi più elevati per i bambini con genitori a basso reddito. Ma, nel contempo, un sistema educativo con una qualità variabile e un accesso selettivo mantiene le disuguaglianze socio-economiche esistenti. Non sorprende che la mobilità dei guadagni tra le varie generazioni vari in modo così consistente nei paesi dell’OCSE : essi hanno sistemi d’istruzione diversi, in linea con le differenze di mobilità dell’istruzione. Nel Regno Unito, un bambino con dei genitori che hanno frequentato l’università ha praticamente la certezza di andar bene alle superiori. Ma in Finlandia, Norvegia e Danimarca difficilmente si riscontra un’associazione tra i livelli d’istruzione delle generazioni. L’OCSE si è spinta a sostenere che «gli Stati Uniti sono uno degli unici tre paesi dell’OCSE che, in media, spendono meno per gli studenti in condizioni svantaggiate che non per gli altri». L’istruzione è la chiave per le prospettive di guadagno. Ciò è ancor più vero in un’era in cui sono aumentati la globalizzazione e i cambiamenti tecnologici. Le persone debitamente qualificate sono riuscite a sfruttare quest’ondata di cambiamento che ha interessato tutti i paesi ricchi. Di conseguenza, sono aumentate le forbici salariali nei paesi, rendendo ancor più importante il censo per i figli. I genitori meglio istruiti hanno più risorse e incentivi per investire nelle prospettive future dei propri figli. Ma, dove la disuguaglianza è cresciuta maggiormente, la mobilità educativa è la più bassa in assoluto, ed è più minacciata la parità di opportunità. Ɓ Miles Corak insegna all’Università di Ottawa, e si interessa di mobilità sociale, disuguaglianza e politica sociale nei paesi ricchi. Per saperne di più sulle sue ricerche consultare milescorak.com o Twitter@MilesCorak. Foto: Stuart Franklin/Magnum Photos Collingwood Estate, distretto di Whitechapel, nell’est londinese. Dal sapore prettamente multietnico, ospita molti nuovi immigrati e richiedenti asilo. GLOBAL INVESTOR 2.13 —38 GLOBAL INVESTOR 2.13 —39 POLITICA SULLA MOBILITÀ Gestione della migrazione In tutto il mondo, le nazioni sono ben consapevoli dell’importanza strategica della mobilità della forza lavoro, dei suoi beneƟci e degli ostacoli per ottenerla. Fare afƟdamento sui migranti, specializzati e non, è complesso nel quadro delle fragili economie nazionali. Martina Lubyová passa in rassegna alcune delle principali tendenze nelle politiche di gestione della migrazione e le relative implicazioni. TESTO Martina Lubyová, direttrice, Istituto di previsioni, Accademia slovacca delle scienze, Bratislava Le politiche relative all’immigrazione sono cicliche. Nel XIX secolo e all’inizio del XX secolo gli USA incoraggiavano l’immigrazione, anche per popolare l’Ovest e costruire le ferrovie, ma divennero più selettivi dopo il 1920. Allo stesso modo, durante il periodo di rapida espansione del Regno Unito negli anni Cinquanta e Sessanta, gli immigrati provenienti dal nuovo Commonwealth, dagli operai metallurgici ai dottori, potevano entrare nel paese e restarci liberamente, fino a quando la relativa legge del 1962 diede avvio a un’era di limitazioni senza precedenti. Attualmente, con una mobilità del lavoro in continua crescita, la maggior parte delle politiche nazionali sull’immigrazione si orienta a una gestione dei flussi migratori in base all’obiettivo primario di salvaguardare la crescita economica. Il rapporto dell’OCSE Prospettive sulle migrazioni internazionali 2013 osserva che, negli ultimi anni, le politiche migratorie tendono a perseguire obiettivi più ampi per il mercato della forza lavoro (e, in minor misura, demografici). Dagli anni Novanta, sulle due sponde dell’Atlantico le politiche vengono testate in base a boom e crolli economici, nuovi modelli di spostamento, preoccupazioni post-11 settembre relative al terrorismo e, di recente, la Primavera araba. In risposta a tali sviluppi, molti paesi stanno effettuando una revisione approfondita della legislazione sull’immigrazione. Laddove la popolazione nazionale invecchia, diminuisce o è inattiva (esempi prominenti sono a tal proposito l’Unione Europea, gli USA e la Russia), l’ingresso di lavoratori stranieri fornisce forze assolutamente necessarie. Ovunque i governi aspirano ad attrarre forza lavoro qualificata per migliorare la produttività. Due fra le principali politiche utilizzate dai governi per attrarre personale qualificato sono i sistemi basati su punti e su quote. Per esempio, un programma specifico di visti per lavoratori specializzati creato nel 1990 e denominato H-1B è servito ad alimentare il boom tecnologico degli USA . L’altra faccia delle strategie governative è costituita dai bisogni e dalle ambizioni delle persone. Come è ovvio, i flussi di migrazione di massa sono sempre conseguenza di conflitti armati e crisi umanitarie in tutto il mondo; tuttavia, secondo il Fondo delle Nazioni unite per la popolazione, i migranti per motivi economici sono il gruppo che cresce più velocemente a livello mondiale, spinti dalla globalizzazione. Le politiche seguono il mercato del lavoro Per ovvie ragioni, le tendenze attuali delle politiche riflettono ampiamente gli effetti della recessione e si orientano verso una maggiore severità. In Australia, Canada e Regno Unito, le procedure di reclutamento per migranti qualificati sono state rese più selettive. In particolare il Regno Unito, dove la migrazione netta (differenza fra immigrazione ed emigrazione) ha raggiunto un picco nel 2010 con 252’000 unità, ha innalzato i requisiti di finanziamento per tutti i migranti e limitato l’assegnazione di posti di lavoro e la durata dei permessi per gli studenti. Negli USA , un progetto di revisione delle norme sull’immigrazione (che comprende una riduzione della burocrazia per i datori di lavoro e un’agevolazione verso la cittadinanza per gli 11 milioni di immigranti senza documenti) è bloccato, al momento della redazione di questo articolo, presso la Camera dei Rappresentanti. Per affrontare le questioni relative alla carenza di forza lavoro e alla popolazione che invecchia nell’UE, nel 2009 il Parlamento europeo ha approvato la cosiddetta Direttiva carta blu, volta a velocizzare e armonizzare il conferimento di permessi di lavoro per i cittadini non UE altamente qualificati. Le carte blu non sono un sistema basato su punti né su quote: si tratta di contratti di durata limitata, benché si possano prolungare. Non tutti gli stati UE hanno implementato la > Segue pag. 42 GLOBAL INVESTOR 2.13 —40 Forse la casa è il luogo dove si trova il cuore, ma per una famiglia rappresenta una grande distanza dal lavoro. GUIZHOU CINA 0 1’8 5 KM SHANGHAI Foto: Patrick Zachmann/Magnum Photos PROVINCIA DI GUIZHOU GLOBAL INVESTOR 2.13 —41 SHANGHAI La famiglia divisa. Zhu Qi Yong e sua moglie Wang Gui Qin sono lavoratori migranti che vivono nella zona povera di Pudong a Shanghai. 1’850 km li separano dai loro bambini, che vivono con i nonni nel villaggio natio di Xin Zhou Zen nella provincia di Guizhou. Per provvedere alla loro famiglia, preparano da mangiare nel loro minuscolo appartamento per altri lavoratori migranti che lavorano in grandi cantieri, consegnando loro i pasti direttamente al lavoro. I loro due figli, Zhu Hai Xing, di 7 anni e Zhu Hai Nan, di 5, vedono i loro genitori soltanto una volta all’anno, quando ritornano a casa per 2 settimane durante la festa cinese di primavera. GLOBAL INVESTOR 2.13 —42 «La maggior parte delle politiche nazionali sull’immigrazione si orienta alla gestione dei Ơussi migratori in base all’obiettivo di salvaguardare la crescita» direttiva, ma tra quelli che lo hanno fatto vi sono Germania, Repubblica Slovacca e Ungheria, che mirano ad attrarre nuovi migranti qualificati. A luglio 2013 il governo tedesco ha annunciato di avere già emesso 8’879 carte. Non tutta la migrazione avviene fra nazioni diverse. In particolare nei grandi paesi dei mercati emergenti, dove il livello di sviluppo locale detta le opportunità e i bisogni lavorativi, le politiche riflettono gli sforzi governativi per dirigere il flusso della forza lavoro da regione a regione. In Cina, il sistema «hukou» (registrazione dei nuclei familiari) persiste come mezzo per convogliare la manodopera rurale a basso costo nelle economie urbane in piena espansione. Tuttavia, assicurare i diritti sociali dei lavoratori migranti e la loro integrazione resta una sfida. Le discussioni attuali sulle riforme non hanno finora prodotto alcun risultato. In India, la legge nazionale Mahatma Gandhi sulla garanzia dell’impiego rurale, approvata nel 2005, è in parte volta alla dissuasione dalla migrazione verso le città delle persone in difficoltà promettendo 100 giorni di impiego a paga minima per un terzo delle famiglie rurali indiane. to i cosiddetti brevetti per lavoratori migranti irregolari che lavorano per privati, principalmente come giardinieri, autisti, cuochi e donne di servizio. Se da un lato l’acquisto di un brevetto conferisce la residenza legale e lo statuto di lavoratore, dall’altro non fornisce un accesso a benefici o assicurazioni sociali. A causa dello stato rovinoso delle loro economie, paesi come Spagna, Grecia e Portogallo hanno tagliato i budget relativi alle misure di promozione dell’integrazione professionale dei migranti. Nel contempo, nel 2011 e 2012 , la Spagna ha messo in atto nuove misure volte a fornire una formazione professionale per i disoccupati che avevano perso i loro benefit, cosa non specificamente orientata ai migranti, ma che li includeva fra i beneficiari. La Grecia ha diminuito da 200 a 120 il numero dei giorni di lavoro annuali richiesti per il rinnovo del permesso e ha esteso i diritti di voto ai migranti. A fronte di un mercato del lavoro in continuo indebolimento, il nuovo Piano nazionale di integrazione del Portogallo promuove diritti e formazione per gli immigrati. Nel 2011 la Danimarca ha rovesciato la sua tendenza decennale verso leggi sull’immigrazione sempre più severe. Il governo ha allentato le regole sulla riunificazione familiare, e inoltre le modifiche alla legge sull’immigrazione del 1999 conferiscono ora agli immigrati il diritto all’assistenza sociale dal momento in cui arrivano in Danimarca, scoraggiando la segregazione residenziale. Un’iniziativa dal titolo «Abbiamo bisogno di tutti», lanciata nel 2012 , è rivolta agli immigrati che hanno problemi nel trovare un’occupazione a causa di problemi personali o sociali. Oggi le politiche sulla migrazione sono uno strumento per affrontare le sfide economiche e sociali del mondo che si sta globalizzando. I paesi sviluppati attraggono i migranti per sostenere la crescita economica o mitigare le conseguenze di una popolazione che invecchia e diminuisce. I paesi in via di sviluppo che non riescono a generare sufficienti opportunità di lavoro utilizzano l’emigrazione come valvola per l’eccesso di manodopera o come fonte di rimesse. Mentre le politiche odierne sulla migrazione sono principalmente governate da preoccupazioni economiche nell’immediato, le loro conseguenze a lungo termine riguarderanno soprattutto la sfera sociale. Un’integrazione riuscita delle popolazioni straniere e la creazione di società multiculturali inclusive dovrebbe pertanto diventare una priorità per l’agenda globale sulla migrazione. Ɓ Mitigare le pressioni sociali relative alla migrazione Qualunque sia il suo impulso o la sua manifestazione, la migrazione comporta dei benefici e dei costi sia per la nazione che la riceve, sia per quella di provenienza (v. articolo di Ian Goldin in questo numero). Di conseguenza, le politiche nazionali sull’immigrazione dei paesi sviluppati sono spesso governate dai loro programmi di integrazione. Sebbene tali programmi differiscano, i paesi scandinavi rappresentano un gruppo ben preciso che offre dei piani aperti, sostenuti pubblicamente e relativamente generosi per integrare i residenti stranieri nelle loro società. Al contrario, Regno Unito, Paesi Bassi, Giappone e USA optano per piani più restrittivi caratterizzati da benefici limitati per i migranti e uno spostamento di costi e responsabilità dell’integrazione verso i migranti stessi. La stessa cosa fa la Russia, la cui economia dipende dai lavoratori migranti. La maggior parte viene dalle ex repubbliche sovietiche, nelle quali vige un regime senza visto verso la Federazione Russa. Eppure, la maggioranza degli immigranti deve avere un permesso di lavoro, per il quale vi è una quota. Molti migranti, quindi, finiscono nell’economia sommersa. Nel 2010 le autorità russe hanno introdot- Martina Lubyová è direttrice dell’Istituto di previsioni, Accademia slovacca delle scienze di Bratislava, nonché Associated Fellow del CERGE-EI di Praga. Dopo aver conseguito il dottorato presso il CERGE-EI nel 2002, ha lavorato presso l’Organizzazione Internazionale del Lavoro per la divisione degli ufƟci dell’Asia meridionale e, in seguito, dell’Europa orientale e dell’Asia centrale. È co-autrice delle Prospettive sulle migrazioni internazionali 2013 dell’OCSE . —43 GLOBAL INVESTOR 2.13 Berlino-Friedrichshain: il nuovo terminal della metropolitana leggera a Ostkreuz. Per far fronte al crescente numero di pendolari e viaggiatori, lo stato deve continuamente migliorare la sua infrastruttura esistente. Foto: Caro/Muhs/Keystone 50 –75 % > 75 % 0 –50 % Percentuale della popolazione che vive in aree urbane con più di 100’000 abitanti 2030 — UN MONDO URBANO? Capitolo IV IL FUTURO DELLA MOBILITÀ Entro il 2030, il 92 % dei francesi, il 91 % dei brasiliani e l’87 % degli americani vivranno in aree urbane. Le cifre corrispondenti in Cina e India raggiungeranno solo, rispettivamente, il 62 % e il 40 %. Fonte: UNICEF La mobilità globale continuerà ad aumentare nei prossimi decenni, creando milioni di posti di lavoro e una crescita del traffico aereo per i passeggeri. E sempre più persone si sposteranno in aree urbane. Necessari nuovi modelli di mobilità Pagina 46 La diffusione delle idee Pagina 50 La Cina e l’impeto del viaggio Pagina 52 USA USA = 1’139 KM POPOLAZIONE URBANA DI 332 M (87 %) CRESCITA DELL’OCCUPAZIONE NEL SETTORE VIAGGI & TURISMO MESSICO POPOLAZIONE URBANA DI 105 M (83 %) Il settore dei viaggi e del turismo globale dà lavoro a quasi 100 milioni di persone, e incide per il 3 % su tutti i posti di lavoro. Se si tiene conto dei posti di lavoro indiretti, il settore fornisce 1 posto di lavoro su 11. Queste cifre, con ogni probabilità, cresceranno ulteriormente, ed entro il 2022 verranno creati indicativamente 66 milioni di posti di lavoro diretti. A trarne maggiormente beneficio sarà l’Asia. ICA ER AM RD NO 6’5 8 NI A 0 28 9 ID 9’8 2 BRASILE POPOLAZIONE URBANA DI 198 M (91 %) 09 RI EA M ER A ASI ALE ION 4’ 7 A LT OC SU AS D - E I AT ST ICO 7’ 34 8 2’437 EU RO PA Contributo regionale della crescita occupazionale complessiva del settore dei viaggi e del turismo globale tra il 2012 e il 2022, in migliaia di posti di lavoro 4’ 3 51 AM ER IC A TI LA RA NA IBI TE R IEN IO O 5 D E 46 3 M A 1’41 A F R IC NORD 1’6 8 9 CA 4’513 AFRICA SUBSAHARIANA 0 Previsione dei paesi che avranno le linee ferroviarie ad alta velocità più sviluppate nel 2025 LINEE FERROVIARIE AD ALTA VELOCITÀ 23 ’9 Cina, Giappone e Spagna dispongono delle reti ferroviarie ad alta velo cità più fitte in uso oggi – linee su cui i treni possono viaggiare a più di 250 chilometri all’ora. Nel 2025, si prevede che il numero di linee ad alta velocità sarà più che raddoppiato in tutto il mondo, a 51’677 chilometri. 47 ST -E RD ICO NO I AT AS Fonte: Oxford Economics Linee ferroviarie ad alta velocità in tutto il mondo nel 2013, in chilometri IN USO = 21’365 km IN COSTRUZIONE = 13’964 km PREVISTE = 16’347 km PREVISIONE OPERATIVITÀ NEL 2025 = 51’677 km Fonte: UIC EVOLUZIONE FLUSSI TRAFFICO AEREO PASSEGGERI Si prevede che il traffico aereo per i passeggeri a livello mondiale crescerà ogni anno del 5 % tra il 2011 e il 2031, e il rialzo più grande avrà luogo in Asia meridionale, oltre che tra l’Asia meridionale e il Sud-Est asiatico nel corso di questi due decenni.. Fonte: ICAST, India FLUSSO SUD-EST ASIATICO nel Sud-Est asiatico 334 % dalla Cina 281% dall’Africa 285 % FLUSSO ASIA MERIDIONALE nell’Asia meridionale 524 % dal Sud-Est asiatico 417 % dall’Europa 320 % dal Medio Oriente 306 % PORTOGALLO = 1’006 KM SPAGNA = 5’525 KM FRANCIA = 5’200 KM GERMANIA = 2’257 KM ITALIA = 1’318 KM FLUSSO MEDIO ORIENTE dall’Africa 285 % FLUSSO SUDAMERICA in Sudamerica 280 % SVEZIA = 750 KM FLUSSO CINA in Cina 281% TURCHIA = 2’805 KM RUSSIA POPOLAZIONE URBANA DI 99 M (77 %) FRANCIA POPOLAZIONE URBANA DI 61 M (92 %) TURCHIA POPOLAZIONE URBANA DI 70 M (78 %) GIAPPONE CINA POPOLAZIONE URBANA DI 905M (62 %) IRAN PAKISTAN POPOLAZIONE URBANA DI 72 M POPOLAZIONE URBANA DI 121 M (80 %) (46 %) POPOLAZIONE URBANA DI 86 M (73 %) GIAPPONE = 3’622 KM CINA = 22 ’619 KM INDIA POPOLAZIONE URBANA DI 590 M (40 %) NIGERIA POPOLAZIONE URBANA DI 144 M (64 %) FILIPPINE POPOLAZIONE URBANA DI 73 M (58 %) INDONESIA POPOLAZIONE URBANA DI 146 M (54 %) TURISMO INTERNAZIONALE PER REGIONE E DESTINAZIONE Nel 2012, gli arrivi di turisti internazionali hanno superato per la prima volta il miliardo in tutto il mondo, in rialzo dai 940 milioni nel 2010. L’Europa resterà la regione più visitata nei prossimi decenni, sebbene l’area asiatica del Pacifico recupererà. Arrivi di turisti internazionali (in milioni) 2010 AFRICA MEDIO ORIENTE AMERICHE ASIA PACIFICO EUROPA Fonte: OMT dell’ONU 50,3 60,9 149,7 204 475,3 2030 7,4 % 134 149 8,2 % 248 13,7 % 535 29,6 % 744 41,1 % GLOBAL INVESTOR 2.13 —46 SOVRAFFOLLAMENTO URBANO necessari nuovi modelli di mobilità L’appeal delle città è eccezionale, e metà della popolazione mondiale vive in aree urbane. Il traffico in alcune città si tramuta regolarmente in un ingorgo, mentre l’inquinamento acustico e dell’aria riduce la qualità della vita. Visto che sempre più persone si affollano in uno spazio limitato, i collegamenti stradali e ferroviari esistenti rappresentano un ostacolo per l’espansione delle capacità. La situazione richiede nuove soluzioni. TESTO Thomas Rühl, Head of Swiss Regional Research e Andrea Schnell, Research Analyst, Credit Suisse GLOBAL INVESTOR 2.13 Diventando un centro industriale, Shenzhen si è trasformata nella città cinese più densamente popolata. Solo negli ultimi sei anni il numero di automobili private è cresciuto da 1 milione a 2,25 milioni. Secondo l’ IBM Commuter Pain Index, solamente Città del Messico è meno ospitale per i pendolari. La giovane metropoli asiatica deve fare i conti con il principale problema delle città di grandi dimensioni: i posti di lavoro nel settore dei servizi vengono creati innanzitutto in centro e negli hub per i trasporti, mentre le abitazioni si trovano principalmente nelle vicinanze. Le capacità delle infrastrutture di trasporto non riescono a tenere il passo con l’enorme crescita della popolazione e dei pendolari, cosicché ingorghi e ritardi sono all’ordine del giorno. Oltre allo sviluppo urbano sta emergendo anche un ingorgo urbano. Le città quali centri per le idee e luoghi per uno scambio efƟciente delle conoscenze stanno quindi perdendo la loro forza economica, mentre emissioni, inquinamento dell’aria, rumore e incidenti riducono la qualità della vita degli abitanti. Le perdite di tempo ostacolano la crescita economica. Secondo Texas A & M, il pendolare medio di Washington D. C. perde 67 ore all’anno nel traffico. Solo poche città sono state progettate sin dall’inizio in previsione di una consistente crescita. New York City fa eccezione: il Piano del 1811 ha dato a Manhattan la sua caratteristica pianta stradale – la base visionaria per la sua crescita successiva. Le città con piante medievali – come le grandi città europee – non furono progettate per una crescita di questo tipo. Espandere le capacità risulta nettamente più difficile per l’assenza di spazio. La città «intelligente» L’esempio di Masdar City ad Abu Dhabi è un tentativo di progettare una città neutra dal punto di vista climatico e con un miglioramento della mobilità in aperta campagna. Oltre alla rivoluzionaria fornitura di energia da fonti rinnovabili, la città era stata originariamente progettata per essere completamente priva di macchine. La mobilità doveva essere assicurata, per la maggior parte, dal trasporto pubblico. Tuttavia, l’introduzione di «podcar » senza conducente è stata messa da parte a favore dei veicoli elettrici per far fronte alle svariate necessità di mobilità dei circa 50’000 abitanti previsti e degli ulteriori 60’000 pendolari. L’approccio adottato da Masdar City serve a illustrare sia le possibilità che i limiti tecnici e finanziari di una pianificazione della mobilità. La città ideale presenta un sistema di trasporto sicuro, affidabile, a basse emissioni e confortevole per i passeggeri e le merci, andando a offrire il massimo in termini di efficienza. La pianificazione delle infrastrutture e dell’impiego dei terreni dev’essere pensata per consentire alla città di crescere ulteriormente senza che diventi congestionata. La gran parte delle metropoli globali deve fare i conti con sfide decisamente più significative rispetto a Masdar City: sono impossibili o assolutamente costosi consistenti adeguamenti delle reti di trasporto. Le opzioni di miglioramento più promettenti vengono descritte nei riquadri a fianco. DifƟcile creare una città intelligente Gli investimenti nei sistemi di trasporto presentano rendimenti estremamente sul lungo termine. Paradigmatico dei rischi correlati a tecnologie sbagliate è il fallimento della « tecnologia del futuro » della monorotaia. Diverse città, come Sydney e Seattle, hanno introdotto questa tecnologia, ma, per via degli elevati costi dell’investimento, la monorotaia non ha avuto grande successo come > —47 SI VA NELLA GIUSTA DIREZIONE RIDUZIONE DEL TRAFFICO CON INCENTIVI E SOLUZIONI TECNICHE Le moderne soluzioni correlate alla TIC ci consentono di lavorare ovunque. Gli uffici a casa propria e le desk condivise in aree residenziali riducono il pendolarismo. Per le aziende attive nella produzione, il modello del campus offre abitazioni per i dipendenti in prossimità dei siti produttivi. GESTIONE DELLA MOBILITÀ TECNICA Elementi di controllo adattivo (semafori, segnali per i limiti di velocità e per le corsie, collegamenti per i trasporti pubblici adattivi e applicazioni per i passeggeri, ad es. HotStop.com) possono migliorare la capacità e l’affidabilità dei collegamenti stradali, ferroviari e per i bus esistenti. I pendolari dovrebbero essere in grado di pianificare la miglior sud divisione modale possibile dei mezzi di trasporto (auto, treno, bici, tragitto a piedi) a seconda del traffico. Gli indicatori presso le fermate dei bus e sui cellulari consentono ai viaggiatori di reagire ai ritardi e alle mancate connessioni. Il Future Urban Mobility Project di Singapore, un esempio di progetto di gestione della mobilità integrata in collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology, si basa su dati in tempo reale e su una profonda comprensione dei flussi di traffico. GESTIONE DELLA MOBILITÀ ECONOMICA Il sistema di determinazione dei dazi per le strade a Singapore e le corsie destinate al carpooling sono esempi di successo di incentivi volti a rendere le strade più efficienti per tutti gli utenti. Il trend economico della condivisione ha incentivato l’emersione di nuovi modelli di business, come il sistema di car-sharing Mobility in Svizzera, Barclays Cycle Hire a Londra e Zimride a San Francisco. La condivisione del viaggio in tempo reale o dei taxi sfruttando applicazioni per cellulari trasforma la mobilità in modelli di trasporto pubblico ad-hoc. I dati sui disagi vengono condivisi con altri utenti tramite app come Waze. INNOVAZIONI TECNICHE Gli ultimi sviluppi nella tecnologia informatica, associati ai sensori e alla comunicazione, fanno sì che nuove soluzioni potranno presto diventare realtà: veicoli che interagiscono tra di loro possono formare « treni » su distanze più lunghe, rendendo il traffico statale più efficiente e rispettoso dell’ambiente. Un altro esempio è l’automobile senza conducente (ad es. di Google), che consente al guidatore di dormire o lavorare durante il percorso. Dal momento che l’automobile parcheggia da sola, le aree di parcheggio possono distare un po’ dalla destinazione dell’utente, migliorando quindi significativamente la f lessibilità delle città in termini di pianificazione spaziale. NUOVI SISTEMI DI TRASPORTO PUBBLICO L’efficienza dei treni può essere migliorata in modo consistente se non si devono più fermare. Priestmangoode, con sede a Londra, propone un sistema che consente ai tram di collegarsi a fianco dei treni ad alta velocità senza fermate, assumendo contemporaneamente il ruolo di banchina e di distribuzione locale. Ulteriori idee sono sistemi ferroviari innovativi, come Hyperloop tra Los Angeles e San Francisco. GLOBAL INVESTOR 2.13 —48 mezzo di trasporto di massa. Diversi incentivi per governi, aziende e la comunità scientifica stanno rendono più difficile la selezione di una tecnologia. Inoltre, l’auto senza conducente di Google esemplifica l’impatto a danno dell’innovazione di regolamenti e aspetti assicurativi: la California ha dovuto apportare delle modifiche legali prima di procedere al primo test su strada. Le conseguenze sul piano legale in caso di incidente non sono state chiarite: è il passeggero a rispondere o il produttore dell’auto ? Riteniamo pertanto che le tecnologie innovative prevarranno maggiormente tra gli utenti (veicoli intelligenti) che non tra le infrastrutture (strade intelligenti). Dalle origini della civilizzazione, le città hanno plasmato la storia. Mobilità e scambio di idee sono i fattori positivi cruciali delle città e un elemento chiave per attrarre le aziende. Le città che supereranno il «sovraffollamento urbano» prospereranno. Ɓ Andrea Schnell è entrata a far parte del Credit Suisse nel 2012 in qualità di economista specializzata nell’economia svizzera, in particolare nella qualità della localizzazione e nelle Ɵnanze pubbliche. Ha occupato posizioni nel settore pubblico e presso istituti Ɵnanziari, tra cui la Banca nazionale svizzera e il Politecnico federale di Zurigo. Ha conseguito una laurea di secondo grado in Business ed Economia. Thomas RØhl si è unito al Credit Suisse nel 2005 in qualità di responsabile per l’analisi dell’economia svizzera. A capo del team Swiss Regional Research, che si focalizza sulla qualità della localizzazione, sui sistemi per il trafƟco e infrastrutturali e sulla concorrenza Ɵscale, è stato consulente di diversi cantoni elvetici e della Confederazione svizzera. Detiene un master in Economia. Circonvallazioni del mondo, Il grafico sulla sinistra è un’immagine composta da livelli so v rapposti, tutti nella stessa scala, e rappresenta le circonvallazioni di 27 città internazionali. Houston, Texas, ha il sistema più grande di questo tipo, e Beijing, Cina si classifica in seconda posizione. Quest’immagine, che ha vinto diversi ricono scimenti, intitolata Ring Roads of the World («Circonvallazioni del mondo»), è stata originariamente creata dalla Rice School of Architecture di Houston, Texas. Fonte: Thumb/New York, originariamente per la Rice University School of Architecture AMSTERDAM ATLANTA BANGALORE BEIJING BERLINO BRUXELLES CAIRO CINCINNATI DALLAS GUANGZHOU (CANTON) HOUSTON JOHANNESBURG KANSAS CITY LAS VEGAS LONDRA MADRID CITTÀ DEL MESSICO MOSCA PARIGI PHOENIX ROMA ST. LOUIS SYDNEY TIANJIN TOKIO WASHINGTON D. C. VIENNA 1 miglio = 1,61 chilometri GLOBAL INVESTOR 2.13 SHAREWAY 2030 Navigare in una megalopoli Il sogno americano di spostamenti senza soluzione di continuità, periferie e auto di grandi dimensioni si è trasformato in un incubo per molti. L’architetto Eric Höweler contempla un modello del tutto diverso per il Corridoio Nord-Est USA . INTERVISTA di Richard Hall Richard Hall: come ha preso forma il progetto « Shareway 2030 » ? Eric Höweler: Alcune case automobilistiche stanno capendo che i paesaggi stradali sono oggetto di una trasformazione per dare meno priorità all’auto. Pertanto il team di ricerca di Audi ha richiesto a sei studi di architettura di presentare delle « vision » per il futuro in relazione alla mobilità urbana. Abbiamo optato per un remake della mega-regione Boston-toWashington (BosWash) ipotizzata da Jean Gottmann nel suo libro del 1961 « Megalopoli ». Cos’è esattamente BosWash ? Eric Höweler: Il fulcro di BosWash è la nozione che molte città statunitensi non sono più entità distinte; un’area metropolitana spesso si estende a quella successiva. La megalopoli che i futuristi degli anni Sessanta immaginavano per il 2000 è ora una realtà. Nell’ambito della regione BosWash, che conta ora oltre 53 milioni di persone e genera un terzo del PIL nazionale, l’America ha sviluppato un numero di prototipi (sub)urbani – vie senza uscita, centri commerciali, drive-thru – che sono stati esportati in tutto il mondo. Questi esperimenti non sono più sostenibili. Pertanto abbiamo cercato di reinventare i modelli di mobilità e dei consumi collettivi in una mega-regione nel 2030. Si tratta quindi di un sogno americano alternativo ? Eric Höweler: Il possesso di un’auto e la narrativa più estesa della libertà e della mobilità sociale sono certamente interconnessi negli USA . Tuttavia, come architetti, abbiamo cercato di concepire la mobilità urbana nel suo senso più ampio. Il progetto Shareway comprende il settore residenziale e le periferie, l’interfaccia treno/aereo/ auto/bici, le strategie correlate all’« ultimo miglio », la condivisione delle abitazioni e l’agricoltura urbana. Come funzionerebbe la componente dei trasporti di Shareway ? Eric Höweler: Il fulcro consiste in un sistema di transito che collega il trasporto pubblico e individuale in un’unica arteria lungo il tratto, indicativamente di 650 km, dell’autostrada Interstate 95. Shareway è una rete di hub e corsie nell’ambito della quale persone e cargo viaggerebbero lungo un percorso « sovrapposto ». L’offerta di pacchetti consente ai passeggeri di passare da una modalità di trasporto a un’altra e dal transito locale a quello nazionale. Per ospitare aerei e navi cargo più grandi, Shareway andrebbe a collegare la rete di trasporto ad alta velocità a un « superhub » multilivello a Newark. Quali sono le altre innovazioni ? Eric Höweler: Abbiamo immaginato un sistema di condivisione del tempo «Sharestay» per le abitazioni, nell’ambito del quale si paga solo per il tempo trascorso in un edificio. Inoltre abbiamo sperimentato schemi di agricoltura urbana (« Farmshare ») e un’innovativa superficie stradale rotante («Tripanel »), che può diventare via cittadina, parco, e fonte energetica. Shareway, da ultimo, si propone di sostituire infrastrutture inefficienti nella regione BosWash con un ecosistema di trasporto interconnesso, azionato da software e social media intelligenti. Così l’accesso – il passaggio e la condivisione – avrebbe un’importanza maggiore del possesso. Ɓ Eric HÒweler è architetto abilitato, scrive di architettura ed è co-fondatore di HÒweler Yoon Architecture LLP, uno studio di ricerca e design interdisciplinare. È anche professore assistente presso la Graduate School of Design della Harvard University a Boston, USA . —49 GLOBAL INVESTOR 2.13 —50 DISPERSIONE La diffusione delle idee Ogni progresso, e ciò che chiamiamo cultura, si fonda sulla capacità umana di seguire in massa nuove idee. Ma ciò come accade? Come fa un’idea a diventare tanto attraente da venir condivisa? Le idee come vengono adottate? Duncan Watts ha studiato la modalità di diffusione delle idee. INTERVISTA di Giselle Weiss Giselle Weiss: La sua recente ricerca è associata all’idea popolare dei sei gradi di separazione. Come si è diffusa tale idea? Duncan Watts: Non lo so. Ma l’idea che tutti siamo collegati da una breve catena di conoscenti circola da molto tempo. Apparve per la prima volta in una storiella del 1929 intitolata «Catene» del poeta ungherese Frigyes Karinthy. E l’urbanista Jane Jacobs ha fatto delle congetture a questo riguardo nel libro «Vita e morte delle grandi città americane». Però non veniva usata la locuzione sei gradi di separazione. Duncan Watts: No. Quell’etichetta deriva dal titolo di un opera di Broadway degli anni Novanta di John Guare. La storia reale è un po’ complessa. Ma, in ogni caso, nel 1967 lo psicologo Stanley Milgram testò l’idea facendo inviare ad alcune persone a Boston lettere ad altre («destinatari») ad «Alcune cose si diffondono parecchio... ma sono molto rare, un evento su un milione» Omaha, Nebraska. Vi erano poi altri soggetti che facevano da intermediari – conosciuti solo tramite il nome di battesimo. Ha scoperto che la lunghezza media delle catene di missive era di sei persone. La sua ricerca quando apparve? Duncan Watts: Negli anni Novanta, quando stavo studiando la sincronizzazione tra i grilli. Poi, un giorno al telefono, mio papà mi chiese se avessi mai sentito dire che una persona è divisa dal presidente degli Stati Uniti da sei gradi di conoscenze. Ho appurato che entrambi i problemi ri guardavano le reti. Cosa rende tale idea così potente? Duncan Watts: Siamo attratti dall’idea illuministica di noi – persone indipendenti che decidono cosa voler fare e lo fanno. Ma la realtà è che ci troviamo all’interno di una Ɵtta rete di relazioni sociali. Tutto quello che facciamo riguarda altre persone. In questo periodo sta lavorando sulla struttura della diffusione virale, per esempio, dei tweet su Twitter. Di cosa si tratta? Duncan Watts: Stiamo mappando la diffusione delle informazioni, in particolare online. Quando pensiamo a questa cosa, è naturale equipararla alla diffusione di una malattia. Di fatto, è ciò che avviene da lungo tempo nel marketing. Malcolm Gladwell, autore de «Il punto critico», mette in luce l’analogia tra la diffusione dei comportamenti o delle credenze e le malattie. Sembra ragionevole. Duncan Watts: A un certo livello lo è. Ma affascina andare un passo oltre e applicare gli stessi modelli matematici sviluppati per comprendere la diffusione di una malattia a quella di idee o prodotti. Cosa c’è di sbagliato? Duncan Watts: Sono presenti innumerevoli modelli sulla modalità di diffusione delle cose, che spesso sono incompatibili tra di loro. Inoltre disponiamo di dati molto ridotti per testare uno di questi modelli. Per esempio, se si vuole tracciare la diffusione di un’idea, occorre osservare che una persona A ha quell’idea, e poi che la persona in questione la dice a B. E che la persona B ha l’idea, che dirà alla persona C. Effettuare una mappatura in una popolazione costituita da milioni di persone e cose da osservare è complicatissimo. Quale dev’essere il mio approccio? Duncan Watts: Abbiamo sfruttato molto i dati di Twitter – notizie, media, immagini – dove si può osservare qualsiasi cosa. E possiamo tracciare esattamente dove si trova GLOBAL INVESTOR 2.13 qualcosa in un dato momento. Gli studiosi della diffusione sono alla ricerca di una soglia critica tra diffusione e mancata diffusione delle idee. E quali sono state le scoperte? Duncan Watts: Inizialmente, abbiamo rilevato che niente si diffonde a macchia d’olio. In uno studio basato su milioni di osservazioni, il 99 % di ciò che si è veriƟcato, ogni «adozione» di un’idea, rimaneva entro un grado rispetto alla fonte. Il che è quasi l’opposto della diffusione. In altre parole, twitto qualcosa, che poi viene ritwittato. I tuoi follower vedono quanto scritto, ma non fanno nulla. Noi prendiamo in considerazione ciò che è stato ritwittato. Ma, quando abbiamo descritto questo risultato ai nostri colleghi, spesso non l’hanno gradito. Perché? Duncan Watts: Si è convinti che alcune cose «si diffondano come virus», ed è questo l’elemento interessante. La gente direbbe «sappiamo che alcune cose si diffondono. Si prenda il ‹Gangnam Style› o l’impiego di Hotmail o di Facebook». Abbiamo poi effettuato un secondo studio, considerando tutto ciò che veniva twittato – osservando miliardi di cose – per un anno intero. E abbiamo rilevato che alcune cose si diffondono parecchio. Ma sono molto rare, un evento su un milione. E non si tratta di un’«epidemia sociale». Perché no? Il «Gangnam Style» non è un’epidemia sociale? Duncan Watts: I modelli delle epidemie partono dal presupposto che le idee diventino popolari diffondendosi verbalmente. Ma, nel mondo dei media, le informazioni possono anche diffondersi perché un canale o un sito importante le riprendono – Ɵnendo sulla pagina iniziale di Yahoo ! o del «New York Times» – e milioni di persone le vedono. Mentre diverse le ritwittano. Sarebbe ancora popolare, ma non diremmo che si è diffusa in modo virale. Così, quando qualcosa diventa popolare, si è «diffusa» o è «virale»? Intuitivamente, si potrebbe pensare a una o all’altra cosa. Ma, effettuando un’analisi, abbiamo rilevato una consistente diversità: alcune cose popolari sono state trasmesse, mentre altre presentano una diffusione virale. Abbiamo altresì rilevato i mix immaginabili tra le due cose. Non c’è un modo tipico in cui le cose diventano popolari. Cosa ha evinto dalle sue scoperte? Duncan Watts: A differenza delle malattie, nell’ambito delle quali si diffonde, di norma, una sola cosa alla volta, per le idee è «Non stiamo parlando di video di gatti che si diffondono come virus – si tratta di cambiare la mentalità delle persone e il loro comportamento» Duncan Watts è ricercatore presso Microsoft Research NYC e professore A. D. White-at-Large presso la Cornell University. Dal 2000 al 2007 ha operato alla Columbia University, e poi a Yahoo! Research. Ha scritto «Tutto è ovvio (una volta che sai la risposta)» (Crown, 2011). —51 sempre presente un contesto. Tutto ciò che si diffonde su Twitter lotta con qualsiasi altra cosa che fa lo stesso. È difficile essere esposti a un’idea particolare perché ci sono tante altre cose a cui destinare la propria attenzione. Occasionalmente qualcosa emerge, tutti la sentono e ci prestano attenzione. Ma è qualcosa di straordinariamente raro e piuttosto arbitrario. Se si è uno stratega dei media o un’agenzia di digital advertising, basare il marketing o un’altra strategia sul fatto di innescare un’epidemia sociale non è probabilmente il miglior utilizzo delle risorse. Sta anche indagando sulla natura della collaborazione tra le persone. Ciò com’è correlato alla diffusione delle idee? Duncan Watts: La diffusione delle informazioni e della collaborazione rappresen ta un esempio di influenza sociale. Esiste per tanto una correlazione, almeno in principio. Ma è anche importante comprendere che, verosimilmente, diversi tipi di influenza si diffonderanno in modi differenti. Cercare di farti cambiare idee politiche è molto diverso dal cercare di farti cliccare su un video. Come mai ? Duncan Watts: Le persone non adottano facilmente idee che implicano un cambiamento della loro concezione di se stessi. La mancata accettazione dell’idea di cambiamento climatico potrebbe essere correlata alla propria ideologia politica, alla difƟdenza nei confronti del governo e al disprezzo delle elite e degli intellettuali. Quando un’idea è qualcosa che si può adottare solo perché è giusta o interessante? E quando è qualcosa che molto difficilmente si adotterà poiché è strettamente legata a tutte queste altre cose? Cosa c’è in gioco? Duncan Watts: Non stiamo parlando di video di gatti che si diffondono come virus, anche se a volte è ciò che studiamo, visto che disponiamo della maggior quantità di dati in assoluto a questo proposito. Si tratta di cambiare la mentalità delle persone e il loro comportamento; e, in un modo o nell’altro, tutti – governi, società, marketer, politici – sono coinvolti nell’attività di modiƟcare le opinioni delle persone. Comprendere come ciò accada è una delle domande principali della scienza sociale. È frustrante che ci stiamo pensando da così tanto tempo e le risposte concrete sono molto poche. Ma forse questo particolare periodo storico è diverso. Almeno si spera. Ɓ GLOBAL INVESTOR 2.13 —52 Confronto fra i viaggiatori cinesi che si recano all’estero per lavoro e per piacere 96 % per piacere 52 % per lavoro e istruzione Confronto fra i viaggiatori cinesi che viaggiano in maniera indipendente e quelli facenti parte di gruppi organizzati, secondo gli albergatori 30 % 70 % ospiti che viaggiano con gruppi organizzati ospiti che viaggiano in maniera indipendente Fonti di informazione utilizzate dai viaggiatori cinesi e sulle quali fanno maggiore affidamento utilizzate 16 % Quotidiani Social media 27 % 4% Programmi fedeltà 2% 16 % Riviste / brochure di viaggio 42 % Promozioni / offerte 6% 8% 35 % Agenzie di viaggio Famiglia 11 % 15 % 12 % 16 % Siti online per viaggi / alloggi Siti con recensioni online Amici 60 % 45 % 47 % Guide di viaggio 15 % 11 % 55 % Fonte: Hotels.com/Pandodaily 46 % 50 % sulle quali fanno maggiore affidamento GLOBAL INVESTOR 2.13 —53 VIAGGI E TURISMO La Cina e l’impeto del viaggio Grazie all’allentamento delle limitazioni governative sui viaggi all’estero nonché all’ascesa della classe media cinese, con un maggior reddito disponibile, il turismo cinese all’estero sta godendo di una notevole crescita nonostante il rallentamento economico degli ultimi mesi. Una ricerca di Hotels.com evidenzia le tendenze attuali. TESTO Scott Booker, presidente di Hotels.com Secondo l’Accademia del turismo cinese, nel 2012 la Cina è diventata il maggiore mercato mondiale del turismo verso l’estero, sorpassando Germania e USA, con stime che parlano di 83 milioni di viaggi all’estero fatti dai cittadini cinesi, cifra che si prevede salga a 200 milioni entro il 2020. Quest’anno il governo cinese ha già pubblicato lo Studio sul turismo nazionale e il tempo libero, che fra l’altro mira a incrementare il turismo verso l’estero incoraggiando i datori di lavoro a promuovere l’utilizzo dei giorni di ferie nonché a dare ai lavoratori cinesi maggiore libertà e Ơessibilità riguardo quando e dove viaggiare. Attualmente, la maggior parte del turismo cinese verso l’estero proviene dalle 3 principali città: Shanghai, Beijing e Guangzhou. La Cina ha progetti di costruzione per 70 nuovi aeroporti entro il 2015 e di espansione per i 100 aeroporti esistenti. L’attività delle compagnie low-cost e l’espansione delle rotte in Asia continuano a crescere, e spesso la Cina è una voce fondamentale della pianificazione futura delle reti. Air Asia, Scoot di Singapore Airlines, Jetstar, Peach di ANA, Cebu Pacific e altre compagnie stanno contribuendo alla formazione di flussi da, e per la Cina. Per il 2013 molte compagnie aeree hanno inoltre annunciato nuove rotte intercontinentali dirette in Cina. Nel 2012 abbiamo eseguito la primissima analisi sui viaggi internazionali cinesi (Chinese International Travel Monitor – CITM ), esaminando l’impatto dell’enorme crescita del turismo cinese diretto all’estero nonché la risposta del settore alberghiero globale per beneficiare di questa tendenza in rapido sviluppo. Il CITM 2013 (http:// press.hotels.com /citm /) fornisce ancora più dati, essendo corredato da un sondaggio effettuato presso 3’000 viaggiatori internazionali dalla Cina per avere una migliore comprensione della visione del consumatore. I risultati rivelano tendenze interessanti. I governi spianano la strada A livello mondiale, molti governi stanno contribuendo al rafforzamento del mercato grazie a minori requisiti per i visti. Il China 2020 Strategic Plan è un elemento chiave della strategia decennale per il turismo in Australia. I cinesi in visita ai paesi europei che aderiscono agli accordi di Schengen necessitano soltanto di un visto da parte di uno degli stati per poterli visitare tutti e 26 ( 22 Stati membri UE e 4 paesi EFTA ). Il Regno Unito si è impegnato per la revisione della procedura di domanda di visto da parte dei turisti cinesi cercando una richiesta unica per il Regno Unito e i paesi Schengen. Gli enti per il turismo stanno finanziando campagne di marketing aggressive. Ad esempio, VisitBerlin mira al posizionamento sul mercato cinese di Berlino come nuova, principale porta di ingresso all’Europa centrale e a raddoppiare il numero dei visitatori in due anni. Grazie a una diminuzione delle limitazioni sui visti, per il 2013 il Messico prevede di incrementare del 30 % il numero di visitatori cinesi. Nel 2012 , l’Anno del turismo Russia, con oltre 200 eventi organizzati in Cina, ha convinto 343’000 turisti cinesi a visitare la Russia, con un aumento del 47 % rispetto all’anno precedente. In controtendenza rispetto al gruppo I cinesi che viaggiano a livello internazionale rientrano sempre fra i cittadini più benestanti, con un reddito familiare annuo medio pari a 109’922 RMB (17’752 USD ) rispetto alla media cinese annua di 49’920 RMB. Tuttavia, quasi un quarto dei viaggiatori ha un reddito familiare annuo inferiore ai 70’000 RMB. La quasi totalità dei cinesi intervistati che viaggiano a livello internazionale era all’estero per piacere, mentre oltre la metà lo era per lavoro o istruzione. Con un dato in crescita, quasi i due terzi dei viaggiatori cinesi preferiscono viaggiare in maniera indipendente e non in gruppo, sviluppo confermato altresì dagli albergatori. Nel complesso, negli ultimi 2 anni il 61 % degli hotel ha visto un aumento del numero di viaggiatori cinesi indipendenti, cifra che sale al 74 % nella regione Asia-Pacifico, al 69 % in America Latina e al 62 % in Nordamerica, ma che scende al 46 % in Europa. I viaggiatori indipendenti sono inoltre più giovani, e indifferentemente uomini o donne. Molti hanno già studiato all’estero e sanno meglio come trovarsi a proprio agio in un contesto > GLOBAL INVESTOR 2.13 —54 PARTENZE La realtà La lista dei desideri Scott Booker è presidente di Hotels.com, sito internet leader nelle prenotazioni online, partito come servizio telefonico nel 1991. Il primo sito Web è stato lanciato negli USA nel 2002. Attualmente ci sono oltre 85 siti Hotels.com a livello mondiale. Hotels.com fa parte del gruppo Expedia. straniero. Questi viaggiatori tendono a evitare le agenzie di viaggi per avere consigli, preferendo utilizzare siti per i viaggi, alloggi e recensioni online, e consultando inoltre una gamma più ampia di fonti di informazione prima di prenotare. I social media svolgono un ruolo molto più importante nel loro processo decisionale. Per quanto riguarda l’alloggio, le decisioni dei viaggiatori indipendenti sono molto diversificate: alberghi a 3 stelle, seguiti da quelli a 4 stelle, mentre il 10 % opta per sistemazioni a 5 stelle; anche gli ostelli della gioventù e i B & B sono comunque significativi. Nell’insieme, per i viaggiatori cinesi nel mondo, le visite, la gastronomia e lo shopping rimangono le attività più popolari; ciononostante, le attrazioni culturali come teatri, concerti e spettacoli risultano leggermente più attraenti per questo gruppo. Conoscere il cliente Quasi 6 viaggiatori su 10 affermano che la possibilità di accettare metodi di pagamento cinesi è la voce di offerta più importante da parte degli hotel internazionali. La maggior parte degli intervistati, con una preferenza fra i viaggiatori più benestanti, indica, fra i servizi più importanti che un hotel possa offrire, elementi correlati alla lingua, come siti, programmi TV e giornali, seguiti in ordine decrescente da personale che parla mandarino, ristoranti interni con cibo cinese, colazione cinese e servizio in camera alla cinese. Oggi molti paesi riconoscono il potenziale del boom turistico cinese. L’organizzazione mondiale per il turismo delle Nazioni Unite ha rilevato che, nel 2012, i viaggiatori cinesi hanno speso 102 miliardi di USD nel turismo internazionale, 40 % in più rispetto al 2011, sorpassando Germania e USA in termini di spesa. Questa notevole crescita del turismo cinese verso l’estero, ampiamente dovuta a un allentamento delle limitazioni governative sui viaggi all’estero e alla crescita della classe media cinese con un maggiore reddito disponibile, non sembra risentire del rallentamento economico osservato negli ultimi mesi in Cina. Il desiderio di esplorare terre straniere e fare nuove esperienze resta più forte che mai. Ɓ 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 AUSTRALIA FRANCIA NUOVA ZELANDA USA SVIZZERA SINGAPORE HONG KONG TAIWAN REGNO UNITO CANADA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 USA HONG KONG TAILANDIA GIAPPONE SINGAPORE MALESIA COREA DEL SUD ITALIA FRANCIA AUSTRALIA Interessati a terre lontane, soggiornano più vicini a casa. La top ten delle destinazioni che i cinesi vorrebbero scegliere, rispetto alle destinazioni effettive, sulla base delle prenotazioni alberghiere. Fonte: http://press.hotels.com CHI SPENDE DI PIÙ ClassiƟca 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 CINA GERMANIA USA REGNO UNITO FED. RUSSA FRANCIA CANADA GIAPPONE AUSTRALIA ITALIA Spesa per turismo internazionale Miliardi di USD Popolazione milioni 2011 2012 2012 102 83,8 83,5 52,3 42,8 37,2 35,1 27,9 27,6 26,5 1354 82 314 63 142 63 35 128 23 61 72,6 85,9 78,2 51,0 32,9 44,1 33,3 27,2 26,7 28,7 Chi spende di più nel turismo internazionale: la Cina balza in testa alla classifica. Negli ultimi tre anni, la Cina ha sorpassato sia Germania che USA in termini di spesa per turismo internazionale. Fonte: Organizzazione mondiale del turismo dell’ONU, 2013 GRANDI SPESE NEGLI HOTEL ClassiƟca 1 4 5 6 6 NUOVA ZELANDA SVIZZERA GIAPPONE CANADA RUSSIA 7 7 8 8 9 COREA DEL SUD BRASILE SINGAPORE AUSTRALIA REGNO UNITO Sempre fra i clienti che spendono di più negli hotel. Paesi nei quali i viaggiatori cinesi sono fra i clienti che spendono di più negli hotel. Fonte: http://press.hotels.com GLOBAL INVESTOR 2.13 OSPITALITÀ MODERNA Unire lavoro e piacere Il primo hotel di Ginevra ha visto molti viaggiatori. Ribattezzato Four Seasons Hotel des Bergues nel 2005, soddisfa i bisogni della comunità imprenditoriale e diplomatica. José Silva riƠette sull’evoluzione del settore alberghiero, la nuova mobilità e il mondo digitale. INTERVISTA di Giselle Weiss Giselle Weiss: Qual è il maggiore cambiamento che ha osservato di recente nel settore alberghiero ? José Silva: Storicamente siamo un hotel per i viaggi d’affari. Oggi le persone uniscono lavoro e piacere. Le visite erano un tempo appannaggio degli ospiti in vacanza. Oggi vediamo soci d’affari che prenotano un’ora in un museo fra due riunioni, oppure una passeggiata in bicicletta. Che cosa spiega questo cambiamento? José Silva: La tecnologia ha trasformato la vita lavorativa. Siamo sempre al telefono, controlliamo le e -mail, o consultiamo siti Web. Di conseguenza, il lavoro e il piacere si sono fusi. Di che nazionalità sono i vostri ospiti ? José Silva: Ginevra è un po’ diversa da altre zone della Svizzera. Se è vero che vediamo un incremento dei clienti dai mercati emergenti, la nostra base clienti resta principalmente composta da europei e nordamericani, a differenza di Interlaken o St. Moritz, che sono più specializzate. Qui ci sono 500 organizzazioni internazionali, e la clientela è più globale. Eppure India e Cina hanno entrambe oltre un miliardo di abitanti. Quando inizieranno a viaggiare di più … José Silva: … cambieranno la natura del settore alberghiero. Così come lo hanno fatto gli americani. Oggi puoi avere uova e bacon a colazione ovunque nel mondo. Che cosa cercano gli ospiti di oggi? José Silva: La personalizzazione. Prima, le persone volevano avere una vasta scelta. E quindi si offriva un grande buffet per la prima colazione. Adesso le persone si aspettano che conosciamo le loro preferenze, siano esse attività per la famiglia o DVD . Il nostro hotel ha 115 camere, e ciascuna di esse viene assegnata a una delle nostre assistenti personali, il cui compito è quello di perso nalizzare le preferenze di ciascun ospite. Uno studio del 2011 dell’IBM Institute for Business Value, dal titolo «Il paradosso della personalizzazione », cita il potere dei social media come fonte di informazione riguardo le preferenze di ciascun ospite. José Silva: Le persone vogliono la personalizzazione, e apprezzano gli sforzi che facciamo. Siamo tuttavia molto attenti e utilizziamo unicamente informazioni che i clienti ci hanno dato o che hanno reso pubbliche altrove. TripAdvisor vi sta complicando la vita ? José Silva: Ovviamente TripAdvisor e i canali di distribuzione hanno cambiato drasticamente il mondo. Si possono comodamente fare dei confronti istantanei qualità/prezzo e, come albergatore, non è possibile evitarlo. Ma se sei bravo in quello che fai, la maggiore trasparenza viene ricompensata. Come sintetizzerebbe l’importanza della mobilità per i settori del turismo e dei viaggi ? José Silva: Alcune persone considerano ancora i viaggi come un’esperienza bella, ma costosa. Per la verità, rispetto ad altre attività umane, viaggiare non è così dispendioso. Il viaggio è diventato una modalità di vita, un bisogno essenziale. Ɓ José Silva è direttore generale presso il Four Seasons Hotel des Bergues di Ginevra. Ha in precedenza lavorato per Four Seasons a Montreal, in Canada, inizialmente per la divisione ristorazione, e successivamente ha aperto un Four Seasons a Lisbona, in Portogallo, prima di trasferirsi in Svizzera. —55 Divulgazione sui rischi Ulteriori informazioni per i seguenti ordinamenti giuridici Gli investitori dovrebbero considerare il presente rapporto solo come un fattore tra tanti quando prendono le rispettive decisioni d’investimento. Per una discussione dei rischi correlati agli investimenti nei titoli citati nel presente rapporto, si faccia riferimento al seguente link Internet: https://research.credit-suisse.com/riskdisclosure Regno Unito: Per informazioni divulgative sul reddito fisso per i clienti di Credit Suisse (UK) Limited e Credit Suisse Securities (Europe) Limited, si prega di chiamare il numero + 41 44 333 33 99. Il CS potrebbe non aver preso misure per garantire che i titoli o gli strumenti finanziari a cui si fa riferimento nel presente rapporto siano adatti a particolari investitori. Il CS potrebbe non aver preso delle misure per assicurare che i titoli a cui si fa riferimento nel presente rapporto siano adatti a dei particolari investitori. Il CS non tratterà i destinatari come clienti per il solo fatto che hanno ricevuto il rapporto. Gli investimenti o i servizi riportati, o a cui si fa riferimento nel presente rapporto potrebbero non essere adatti a voi. Vi raccomandiamo di rivolgervi a un consulente per gli investimenti indipendente in caso di dubbi su tali investimenti o servizi d’investimento. Nessuna parte di questo rapporto è da intendersi come una consulenza in materia di investimenti, legale, contabile o fiscale, o come una dichiarazione, secondo cui un investimento o una strategia sono adatti o adeguati alle vostre circostanze individuali, né costituisce altrimenti una raccomandazione personale diretta a voi. Il prezzo, il valore e gli utili conseguiti con i titoli o gli strumenti finanziari menzionati all’interno del presente rapporto possono registrare oscillazioni al rialzo o al ribasso. Il valore dei titoli e degli strumenti finanziari può essere influenzato da variazioni dei tassi d’interesse e dei tassi di cambio a pronti e forward, indicatori economici, posizione finanziaria dell’emittente o dell’emittente di riferimento, ecc. che potrebbero incidere positivamente o negativamente sul prezzo o sugli utili correlati a tali titoli o strumenti finanziari. Con l’acquisto di titoli o strumenti finanziari gli investitori potrebbero subire una perdita o una perdita superiore al capitale investito in seguito a fluttuazioni dei corsi di borsa o di altri indici finanziari, ecc. Gli investitori in titoli come le ADR , il cui valore è influenzato dalla volatilità valutaria, si assumono a tutti gli effetti questo rischio. Le commissioni d’intermediazione sulle transazioni corrisponderanno alle tariffe commissionali pattuite tra il CS e l’investitore. Per le operazioni condotte su base principal to principal tra il CS e l’investitore, il prezzo di acquisto o di vendita costituirà il corrispettivo totale (total consideration). Le transazioni condotte su base principal to principal, comprese le operazioni su derivati over-the-counter, saranno riportate a un prezzo di acquisto/denaro o di vendita/lettera per il quale può esistere una differenza o spread. Le commissioni relative alle transazioni saranno concordate prima della negoziazione come previsto dalle leggi e dai regolamenti applicabili. Prima dell’acquisto, leggere attentamente la documentazione prenegoziazione, ecc. fornita per una spiegazione dei rischi e delle commissioni, ecc. relativamente ai titoli o agli strumenti finanziari in questione. Il valore dei titoli e degli strumenti finanziari è soggetto alla fluttuazione dei tassi di cambio, che potrebbe incidere positivamente o negativamente sul prezzo o sugli utili correlati a tali titoli o strumenti finanziari. Gli investitori in titoli come le ADR , il cui valore è influenzato dalla volatilità valutaria, si assumono a tutti gli effetti questo rischio. I titoli strutturati sono degli strumenti complessi, implicano di norma un elevato livello di rischio e sono destinati unicamente a essere venduti a investitori ricercati in grado di comprendere e farsi carico dei relativi rischi. Il valore di mercato dei titoli strutturati può risentire dei cambiamenti dei fattori economici, finanziari e politici (tra cui, a mero titolo esemplificativo e non esaustivo, i tassi d’interesse e i tassi di cambio a pronti e forward), del tempo restante alla scadenza, delle condizioni di mercato e della volatilità, e della qualità creditizia degli emittenti o degli emittenti di riferimento. Gli investitori interessati all’acquisto di un prodotto strutturato dovrebbero effettuare in prima persona delle ricerche e delle analisi del prodotto e rivolgersi ai rispettivi consulenti professionali per quanto attiene ai rischi correlati all’effettuazione di tale acquisto. Alcuni investimenti menzionati in questo rapporto presentano un livello elevato di volatilità. Gli investimenti caratterizzati da una volatilità elevata possono registrare delle flessioni improvvise e consistenti del rispettivo valore, che determinano delle perdite al momento dell’effettuazione dell’investimento in questione. Tali perdite potrebbero corrispondere al vostro investimento originario. Di fatto, per alcuni investimenti le perdite potenziali potrebbero essere superiori all’importo dell’investimento originario, e in circostanze di questo tipo dovreste pagare più denaro per far fronte a queste perdite. Le rendite degli investimenti potrebbero essere soggette a delle fluttuazioni e, di conseguenza, il capitale iniziale versato per l’effettuazione dell’investimento potrebbe essere impiegato nell’ambito di tale rendita. Alcuni investimenti potrebbero non essere di facile realizzazione e potrebbe essere difficoltoso vendere o realizzare gli investimenti in questione. Analogamente, potrebbe essere difficile per voi ottenere delle informazioni attendibili relative al valore o ai rischi a cui è esposto tale investimento. In caso di eventuali domande, è possibile contattare il proprio Relationship Manager. Appendice per le divulgazioni Certificazione degli analisti Gli analisti identificati in questa relazione certificano che le opinioni relative alle società e ai titoli oggetto della presente relazione riflettono in modo accurato le loro opinioni personali in merito alle società e ai titoli presi in considerazione. Gli analisti certificano inoltre che nessuna parte dei loro indennizzi può essere ricondotta direttamente o indirettamente alle raccomandazioni specifiche o alle opinioni espresse nella presente relazione. Gli analisti KPO (Knowledge Process Outsourcing) citati in questo rapporto sono collaboratori di Credit Suisse Business Analytics (India) Private Limited. Informazioni importanti Il Credit Suisse pubblica le proprie ricerche quando lo ritiene opportuno, in base agli sviluppi delle imprese analizzate, del settore o del mercato che potrebbero influire notevolmente sulle opinioni e i pareri espressi nello studio. Il Credit Suisse pubblica esclusivamente ricerche sugli investimenti imparziali, indipendenti, chiare, corrette e non fuorvianti. Il codice di condotta del Credit Suisse, che deve essere rispettato da tutti i dipendenti, è accessibile anche tramite il nostro sito web all’indirizzo: https://www.credit-suisse.com/governance/doc/code_of_conduct_it.pdf Per maggiori dettagli, si prega di fare riferimento alle informazioni sull’indipendenza della ricerca finanziaria disponibili all’indirizzo: https://www.credit-suisse.com/legal/pb_research/independence_en.pdf L’analista/Gli analisti responsabile/i della redazione della presente ricerca ha/hanno ricevuto un indennizzo che si basa su diversi fattori, tra cui i proventi complessivi del Credit Suisse, una parte dei quali viene generata dalle attività di investment banking del Credit Suisse. Per ulteriori informazioni, incluse le divulgazioni su eventuali altri emittenti, si prega di fare riferimento al sito delle divulgazioni Global Research di Credit Suisse all’indirizzo: https://www.credit-suisse.com/disclosure Guida all’analisi Performance azionaria relativa A livello azionario, la selezione prende in considerazione la relativa appetibilità delle azioni individuali rispetto al settore, alla posizione di mercato, alle prospettive di crescita, alla struttura del bilancio e alla valutazione. Le raccomandazioni a livello settoriale e di paese indicano «sovraponderazione», «neutro» e «sottoponderazione» e vengono attribuite a seconda della performance relativa in rapporto ai rispettivi indici di riferimento a livello regionale e globale. Performance azionaria assoluta Le raccomandazioni relative ai titoli sono BUY, HOLD e SELL e dipendono dalla performance assoluta prevista dai singoli titoli, generalmente in un orizzonte di 6 –12 mesi in virtù dei seguenti criteri: BUY Aumento pari o superiore al 10% del prezzo assoluto dell’azione HOLD Variazione compresa tra –10% e +10% del prezzo assoluto dell’azione SELL Contrazione pari o superiore al 10% del prezzo assoluto dell’azione RESTRICTED In alcune circostanze, i regolamenti interni ed esterni escludono determinati tipi di comunicazione, ad esempio una raccomandazione d’investimento quando il Credit Suisse è impegnato in operazioni di investment banking TERMINATED: La ricerca è stata conclusa in ogni sua parte Performance obbligazionaria assoluta Le raccomandazioni per i bond si basano essenzialmente su previsioni per i rendimenti assoluti in rapporto al rispettivo benchmark su un orizzonte di 3 – 6 mesi e sono definite nel modo seguente: BUY Previsione secondo cui l’emissione obbligazionaria registrerà una performance migliore del benchmark considerato HOLD Previsione secondo cui l’emissione obbligazionaria registrerà una performance in linea con quella del benchmark considerato SELL Previsione secondo cui l’emissione obbligazionaria registrerà una performance peggiore del benchmark considerato RESTRICTED n alcune circostanze, i regolamenti interni ed esterni escludono determinati tipi di comunicazione, ad esempio una raccomandazione d’investimento quando il Credit Suisse è impegnato in operazioni di investment banking Credit Suisse HOLT Per quanto riguarda l’analisi in questa relazione basata sulla metodologia HOLT (tm), il Credit Suisse certifica che (1) le opinioni espresse nel presente documento riflettono accuratamente la metodologia HOLT e che (2) nessuna parte dei compensi dell’azienda era, è o sarà ricondotta direttamente alle opinioni specifiche riferite in questa relazione. Il metodo HOLT del Credit Suisse non assegna alcun rating ad un determinato titolo. Questo strumento d’analisi, che implica l’impiego di una serie di algoritmi quantitativi sviluppati internamente e calcoli di valore assegnati, è definito nel suo insieme modello di valutazione HOLT del Credit Suisse ed è sistematicamente applicato a tutte le società contenute nella banca dati Credit Suisse. I dati di fornitori terzi (comprese le previsioni sugli utili di consenso) vengono tradotti sistematicamente in un numero di variabili standard e integrati negli algoritmi disponibili nel modello di valutazione HOLT del Credit Suisse. I dati origine offerti da fornitori terzi, come bilanci annuali, cifre relative alle quotazioni e agli utili, vengono sottoposti ad una verifica di qualità e se necessario modificati, al fine di misurare in modo più preciso gli elementi economici fondamentali alla base della performance aziendale. Tali modifiche forniscono la coerenza necessaria quando occorre analizzare una singola azienda in un determinato arco temporale oppure imprese di diversi settori economici e di diversi paesi. Lo scenario standard risultante dal modello di valutazione HOLT del Credit Suisse stabilisce una valutazione di base per un determinato titolo. Le variabili standard possono essere modificate dall’utente e possono essere utilizzate per calcolare altri scenari, anch’essi possibili. Il metodo HOLT del Credit Suisse non assegna alcun prezzo target ad un determinato titolo. Lo scenario standard risultante dal modello assegna una quotazione a un determinato titolo e, aggiornando i dati dei fornitori terzi, può essere modificata anche la quotazione assegnata. Le variabili standard possono essere anch’esse modificate e possono essere utilizzate per il calcolo di altre quotazioni, anch’esse possibili. Ulteriori informazioni sul metodo HOLT del Credit Suisse sono disponibili a richiesta. CFRO I(r), CFROE , HOLT, HOLT folio, HOLT Select, HS60 , HS40 , ValueSearch, AggreGator, Signal Flag e «Powered by HOLT» sono marchi commerciali o marchi registrati del Credit Suisse o delle sue affiliate negli Stati Uniti e in altri paesi. HOLT è un servizio di consulen- za di valutazione e di performance aziendale del Credit Suisse. Per la ricerca tecnica Laddove nella ricerca sono citate tabelle di raccomandazione, «Close» (Chiusura) è l’ultima quotazione di chiusura in borsa. «MT» indica il rating per il trend a medio termine (previsione a 3 – 6 mesi). « ST» indica il trend a breve termine (previsione a 3 – 6 settimane). I rating sono indicati con «+» in caso di previsione positiva (prezzo probabilmente in crescita), «0» in caso di previsione neutra (nessuna grossa variazione attesa) e «–» in caso di previsione negativa (prezzo probabilmente in calo). «Outperform» nella colonna «Rel perf» (Performance relativa) indica la performance attesa delle azioni in rapporto al benchmark. La colonna «Comment» (Commenti) riporta i consigli più recenti da parte degli analisti. Nella colonna «Recom» (Raccomandazioni), sono elencate le date in cui si raccomandava di acquistare una determinata azione (acquisto d’apertura). «P&L » indica i profitti e le perdite maturati dalla raccomandazione d’acquisto. Per una breve introduzione all’analisi tecnica, si prega di consultare Technical Analysis Explained all’indirizzo: https://www.credit-suisse.com/legal/pb_research/technical_tutorial_en.pdf Disclaimer globale/Informazioni importanti Per una discussione dei rischi correlati agli investimenti nei titoli citati nel presente rapporto, si faccia riferimento al seguente link Internet: https://research.credit-suisse.com/riskdisclosure I riferimenti al Credit Suisse contenuti nella presente relazione includono le succursali e le affiliate. Per maggiori informazioni sulla nostra struttura, si prega di usare il seguente link: https://www.credit-suisse.com/who_we_are/it/ Le informazioni e le opinioni espresse nella presente relazione sono state redatte dalla sezione Global Research, divisione Private Banking del Credit Suisse alla data di pubblicazione. Esse potrebbero essere modificate senza preavviso. I giudizi espressi in riferimento a un particolare titolo all’interno di questa relazione potrebbero divergere o non essere in linea con le osservazioni e i giudizi della sezione Research, divisione Investment Banking del Credit Suisse, per via di differenze nei criteri di valutazione. La presente relazione non è destinata, né è finalizzata alla distribuzione o all’utilizzo da parte di qualsivoglia persona fisica o giuridica avente cittadinanza, residente, o ubicata in una località, stato, paese o in un’altra giurisdizione in cui la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o impiego fossero contrari alla legislazione o alle normative vigenti, o per cui il Credit Suisse SA, la banca svizzera, o le sue controllate e affiliate (il « CS ») dovessero ottemperare a qualsivoglia requisito di registrazione o licenza in tale giurisdizione. Tutto il materiale presentato in questa relazione, a meno che non specificatamente indicato altrimenti, è soggetto al copyright del CS . Il presente materiale, i suoi contenuti o le copie dello stesso non possono essere modificati in qualsiasi modo, trasmessi, riprodotti o distribuiti ad altre parti senza una preventiva autorizzazione rilasciata per iscritto dal CS . Tutti i marchi commerciali, i marchi di servizio e i loghi impiegati nella presente relazione sono marchi commerciali, di servizio o registrati, o marchi di servizio del CS o delle sue affiliate. Le informazioni, gli strumenti e il materiale presentati in questa relazione vi vengono forniti esclusivamente a titolo informativo e non devono essere impiegati o ritenuti un’offerta o una sollecitazione di un’offerta per la compravendita o la sottoscrizione di titoli o di altri strumenti finanziari. Il CS non offre alcuna consulenza per quanto attiene alle conseguenze fiscali dell’investimento e vi consigliamo di contattare un fiscalista indipendente. Si prega in particolare di notare che le basi e i livelli di tassazione possono variare. Il CS ritiene che le informazioni e le opinioni contenute all’interno dell’appendice per le divulgazioni di cui alla presente relazione siano accurate e complete. Le informazioni e le opinioni presentate nelle altre sezioni della relazione sono state ottenute, o derivano da fonti ritenute attendibili dal CS , ma il CS non rilascia alcuna dichiarazione in merito alla loro accuratezza e completezza. Sono disponibili ulteriori informazioni su richiesta. Il CS non si farà carico di alcuna responsabilità per via di perdite derivanti dall’utilizzo del materiale presentato all’interno di questa relazione. Tuttavia questa esclusione di responsabilità non sarà valida nella misura in cui la responsabilità in questione derivasse da specifiche condizioni o normative applicabili al CS . Non ci si deve basare sulla presente relazione andando a sostituire il proprio giudizio indipendente. Il CS potrebbe aver emesso, e potrebbe emettere in futuro, un’idea di negoziazione relativa a questo titolo. Le idee di negoziazione sono opportunità di negoziazione di breve termine sulla base degli avvenimenti e dei catalizzatori di mercato, mentre i rating delle società riflettono le raccomandazioni d’investimento in base al total return atteso in un periodo di 12 mesi, secondo quanto definito all’interno della sezione per le divulgazioni. Dal momento che le idee di negoziazione e i rating societari riflettono diverse ipotesi e metodi analitici, le idee di negoziazione possono differire a livello direzionale dal rating societario. Oltre a ciò, il CS potrebbe aver emesso, e potrebbe emettere in futuro, altri rapporti non in linea con le informazioni presentate all’interno di questa relazione o che giungono a conclusioni diverse. I rapporti in questione riflettono le diverse ipotesi, giudizi e metodi analitici degli analisti che li hanno redatti e il CS non è tenuto a garantire che tali rapporti vengano portati all’attenzione dei destinatari della presente relazione. Il CS è coinvolto in molte attività correlate alle società menzionate all’interno del presente rapporto. Queste attività comprendono negoziazioni specializzate, arbitraggio dei rischi, market making, e altre negoziazioni di proprietà. Le informazioni, le opinioni e le stime contenute all’interno della presente relazione riflettono un giudizio alla data originaria di pubblicazione da parte del CS e possono essere modificate senza preavviso. La presente relazione può fornire gli indirizzi, o contenere degli hyperlink a dei siti Web. A meno che la presente relazione non si riferisca a del materiale riportato sul sito Web del CS , il CS non ha esaminato i siti linkati e non si assume alcuna responsabilità per i contenuti dei siti in questione. Tale indirizzo o hyperlink (compresi gli indirizzi o gli hyperlink al materiale sul sito Web del CS) viene fornito esclusivamente a vostro vantaggio e le informazioni e i contenuti dei siti collegati non sono in alcun modo parte integrante del presente documento. L’accesso ai siti Web in questione o il fatto di linkarsi tramite questo rapporto o il sito Web del CS saranno completamente a vostro rischio. Distribuzione delle relazioni di ricerca Se non diversamente specificato in questa sede, la presente relazione è distribuita da Credit Suisse AG, una banca svizzera autorizzata e soggetta alla regolamentazione dell’Autorità federale svizzera di vigilanza sui mercati finanziari. Australia: Queste informazioni sono distribuite da Credit Suisse AG, Sydney Branch (CSSB) (ABN 17 061 700 712 AFSL 226896) soltanto a clienti «Wholesale» come definito nella sezione 761G del Corporations Act 2001. CSSB non assicura nessuna garanzia riguardo al rendimento dei prodotti finanziari a cui questo documento si riferisce. Bahamas: Questa relazione è stata redatta da Credit Suisse AG , una banca svizzera, ed è distribuita per conto di Credit Suisse AG, Nassau Branch, una succursale della banca svizzera, registrata come broker/dealer dalla Securities Commission delle Bahamas. Bahrain: La presente relazione è distribuita da Credit Suisse AG, Bahrain Branch, autorizzata e soggetta alla regolamentazione della Central Bank of Bahrain come una Investment Firm Category 2. Brasile: qualsivoglia informazione contenuta nel presente documento non costituisce un’offerta pubblica di titoli in Brasile e i titoli citati in questo documento potrebbero non essere registrati presso la Commissione per i valori mobiliari brasiliana (CVM) . Dubai: Queste informazioni sono distribuite da Credit Suisse AG , Dubai Branch, debitamente autorizzata e regolamentata dalla Dubai Financial Services Authority (DFSA). I relativi prodotti o servizi finanziari sono disponibili soltanto per clienti wholesale con attività liquide di oltre USD 1 milione, dotati di esperienza e conoscenza finanziaria sufficiente per partecipare alle attività dei mercati finanziari in una giurisdizione wholesale. Inoltre, per essere considerati tali, i clienti devono soddisfare i pertinenti criteri normativi. Francia: Questa relazione è distribuita dal Credit Suisse (France), autorizzato dal Comité des Etablissements de Crédit et des Entreprises d’Investissements (CECEI) in qualità di fornitore di servizi d’investimento. Il Credit Suisse (France) è soggetto alla super visione e al controllo dall’Autorité de Contrôle Prudentiel e dall’Autorité des Marchés Financiers. Germania: Il Credit Suisse (Deutschland) AG, in possesso dell’autorizzazione e soggetto alla regolamentazione del Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht (BaFin), distribuisce ai propri clienti le ricerche redatte da una delle sue affiliate. Gibilterra: Questa relazione è distribuita dal Credit Suisse (Gibraltar) Limited. Il Credit Suisse (Gibraltar) Limited è un’entità legale indipendente, di proprietà esclusiva del Credit Suisse, soggetta al controllo della Gibraltar Financial Services Commission. Guernsey: Questo rapporto è distribuito da Credit Suisse (Channel Islands) Limited, un’entità giuridicamente indipendente registrata a Guernsey con n. 15197 e sede legale a Helvetia Court, Les Echelons, South Esplanade, St Peter Port, Guernsey. Credit Suisse (Channel Islands) Limited è interamente controllata dal Credit Suisse ed è regolamentata dalla Guernsey Financial Services Commission. India: Questo rapporto è distribuito da Credit Suisse Securities (India) Private Limited («Credit Suisse India»), regolamentato dal Securities and Exchange Board of India (SEBI) con i numeri d’iscrizione SEBI INB230970637; INF230970637; INB010970631; INF010970631, e sede legale in 9th Floor, Ceejay House, Plot F, Shivsagar Estate, Dr. Annie Besant Road, Worli, Mumbai 400 018, India, tel. + 91-22 6777 3777. Italia: Questa relazione è distribuita in Italia dal Credit Suisse (Italy) S.p.A., Banca di diritto Italiano, iscritta all’albo delle Banche e soggetta alla super visione e al controllo di Banca d’Italia e CONSOB . Giappone: la presente relazione è distribuita in Giappone unicamente da Credit Suisse Securities (Japan) Limited, Financial Instruments Dealer, Director-General of Kanto Local Finance Bureau (Kinsho) No. 66, membro di Japan Securities Dealers Association, Financial Futures Association of Japan, Japan Investment Advisers Association e Type II Financial Instruments Firms Association. Credit Suisse Securities (Japan) Limited non distribuirà né inoltrerà la presente relazione al di fuori del Giappone. Jersey: Questo rapporto è distribuito da Credit Suisse (Channel Islands) Limited, Jersey Branch, regolamentato dalla Jersey Financial Services Commission. L’indirizzo della sede di Credit Suisse (Channel Islands) Limited, Jersey Branch, a Jersey è il seguente: TradeWind House, 22 Esplanade, St Helier, Jersey JE2 3Q A . Lussemburgo: La presente relazione è distribuita dal Credit Suisse (Luxembourg) S.A., una banca lussemburghese autorizzata e soggetta alla regolamentazione della Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF) . Messico: Le informazioni qui contenute non costituiscono un’offerta pubblica di titoli come definito dalla legge messicana sui titoli. La presente relazione non sarà pubblicizzata in nessun mezzo di comunicazione di massa in Messico; altresì non contiene alcun tipo di pubblicità in merito ad intermediazione o fornitura di servizi bancari o di consulenza d’investimento in Messico o a favore di cittadini messicani. Qatar: Queste informazioni sono distribuite dal Credit Suisse Financial Services (Qatar) L.L.C , che è autorizzato e soggetto alla regolamentazione della Qatar Financial Centre Regulatory Authority (QFCR A) ai sensi del QFC n° 00005 . Tutti i relativi prodotti o servizi finanziari saranno disponibili soltanto per Business Customers o Market Counterparties (come definiti dalla Qatar Financial Centre Regulatory Authority – QFCR A), inclusi i privati che hanno scelto di essere classificati come Business Customers, con attività liquide di oltre USD 1 milione, dotati di esperienza, conoscenza e comprensione finanziaria sufficiente per partecipare a tali prodotti e/o servizi. Regno Unito : Questo rapporto è pubblicato da Credit Suisse (UK) Limited e Credit Suisse Securities (Europe) Limited. Credit Suisse Securities (Europe) Limited e Credit Suisse (UK) Limited, entrambe autorizzate dalla Prudential Regulation Authority e soggette alla regolamentazione della Financial Conduct Authority e della Prudential Regulation Authority, sono unità giuridiche associate al Credit Suisse ma indipendenti. Le tutele previste per i clienti retail dalla Financial Conduct Authority e/o dalla Prudential Regulation Authority non si applicano agli investimenti o servizi forniti da persone al di fuori del Regno Unito, né sarà messo a disposizione il Financial Services Compensation Scheme (piano di risarcimento per i servizi finanziari) in caso di mancato adempimento degli obblighi da parte dell’emittente. Russia: La ricerca contenuta in questa relazione non costituisce alcun tipo di pubblicità o promozione per titoli specifici o strumenti finanziari collegati. Questa relazione di ricerca non rappresenta una valutazione ai sensi della Legge federale sulle attività di valutazione nella Federazione Russa ed è prodotta utilizzando i modelli e la metodologia di valutazione del Credit Suisse. Singapore: la presente relazione è stata redatta e pubblicata ai fini della distribuzione a Singapore unicamente a investitori istituzionali, investitori accreditati e investitori esperti (ciascuna categoria così come definita ai sensi dei Financial Advisers Regulations), ed è inoltre distribuita da Credit Suisse AG, succursale di Singapore a investitori stranieri (così come definiti ai sensi dei Financial Advisers Regulations). In virtù dello stato quale investitore istituzionale, investitore accreditato, investitore esperto o investitore straniero, Credit Suisse AG , succursale di Singapore è esonerata dal rispetto di determinati requisiti di conformità ai sensi del Financial Advisers Act, Chapter 110 of Singapore (il « FA A ») , dei Financial Advisers Regulations e delle Notices e Guidelines applicabili emanati ai sensi di questi, con riferimento a qualsiasi servizio di consulenza finanziaria che Credit Suisse AG, succursale di Singapore potrebbe fornire a un investitore. Spagna: Questa rela zione è distribuita in Spagna da Credit Suisse AG , Sucursal en España, autorizzata dal Registro del Banco de España al numero 1460 . Tailandia: Il presente rapporto è distribuito da Credit Suisse Securities (Thailand) Limited, una società soggetta alla regolamentazione dell’ufficio della Securities and Exchange Commission tailandese, con sede legale in 990 Abdulrahim Place Building, 27/F, Rama IV Road, Silom, Bangrak, Bangkok, tel. 0-2614-6000 . STATI UNITI: L A PRESENTE REL A ZIONE E LE EVENTUALI COPIE NON POSSONO ASSOLUTAMENTE ESSERE INVIATE, PORTATE O DISTRIBUITE NEGLI STATI UNITI O A US PERSON. In determinati ordinamenti giuridici, la distribuzione delle relazioni di ricerca può essere soggetta a limitazioni dalle leggi e dai regolamenti locali. È proibito riprodurre la presente relazione, interamente o in parte, senza il permesso scritto del Credit Suisse. Copyright © 2013 di Credit Suisse Group AG e/o delle sue affiliate. Tutti i diritti riservati. 13C023A Autori Credit Suisse Global Research Nikhil Gupta Thematic Research Analyst Nikhil Gupta è entrato a far parte del Credit Suisse Private Banking nel 2011, e attualmente è membro del team di ricerca tematica. Ha sei anni di esperienza, compresa la ricerca in materia di consulenza e Ɵnanziaria. Ha seguito una formazione post-laurea presso l’Indian School of Business, Hyderabad. > Pagine 08 – 09, 18 –19, 30–31, 44 – 45 Uwe Neumann Senior Equity Analyst CEFA , è entrato a far parte del Credit Suisse Private Banking nel 2000 in qualità di analista azionario responsabile per il settore delle telecomunicazioni e tecnologico. Ha 28 anni di esperienza nel settore bancario e dei titoli, tra cui 18 anni nella ricerca. Ha conseguito un master in Economia presso l’Università di Costanza, Germania. > Pagine 24–25 Christine Schmid Head of Global Financials Research CFA , è Head of Global Financials presso l’unità Imprint Credit Suisse AG, Investment Strategy & Research, casella postale 300, CH-8070 Zurigo Editore Giles Keating Curatori Nilanjan Das, Sara Carnazzi addetta alla ricerca sui singoli titoli. Si é occupata di titoli Ɵnanziari per 14 anni e coordina il giudizio Ɵnanziario globale. È entrata a far parte del Credit Suisse nel 1993 nella contabilità, e successivamente nella gestione dei portafogli. Detiene un master in Economia presso l’Università di Zurigo. Termine editoriale 21 ottobre 2013 > Pagine 26 –29 Gestione della produzione Markus Kleeb, Katharina Schlatter Javier Lodeiro Concept arnold.kircherburkhardt.ch Design e realizzazione arnold.kircherburkhardt.ch Angélique Bolter, Claudia Veit, Maja Davé, Doris Oberneder, Martin BlÀttler, Monika HÀƠiger, Sacha Steiner, Rahel Frick (gestione progetto) Supporto editoriale arnold.kircherburkhardt.ch Giselle Weiss, Dorothée Enskog, Richard Hall, Robin Scott Realizzazione gdz AG, Zurigo Equity Research Analyst CFA , FRM, è entrato a far parte del Credit Suisse nel 2010 quale analista azionario responsabile per il settore delle assicurazioni globali e le banche statunitensi. Javier ha 18 anni di esperienza come analista buy- e sell-side. Ha conseguito un master in Economia presso l’Università di Berna. > Pagine 26 –29 Andrea Schnell Research Analyst TipograƟa gdz AG, Zurigo Copie di questa pubblicazione possono essere ordinate tramite il consulente alla clientela; i dipendenti contattino Netshop direttamente. Questa pubblicazione è disponibile su Internet all’indirizzo: www.credit-suisse.com/globalinvestor Accesso Intranet per i dipendenti del Credit Suisse Group: http://research.csintra.net Il sostegno alla ricerca internazionale è fornito dalla rete globale di ufƟci di rappresentanza del Credit Suisse. Foto di copertina: Mathias Hofstetter Copertina interna: Matteo Rinaldi/Gettyimages Illustrazioni: Martin Mörck Si è unita al Credit Suisse nel 2012 quale economista focalizzata sull’economia svizzera, in particolare su qualità della localizzazione e Ɵnanze pubbliche. In precedenza, ha ricoperto posizioni nel settore pubblico, oltre che presso istituti Ɵnanziari, tra cui la Banca nazionale svizzera, e in qualità di ricercatrice presso il Politecnico federale di Zurigo. Detiene una laurea di secondo livello in Business ed Economia dell’Università di Basilea. > Pagine 46 – 48 Thomas Rühl Head of Swiss Regional Research PERFO RMAN CE neutral Stampato No. 01-13-865170 – www.myclimate.org © myclimate – The Climate Protection Partnership È entrato a far parte del Credit Suisse nel 2005 in qualità di economista che fornisce un’analisi eco nomica sulla Svizzera. Guida il team Swiss Regional Research, che si focalizza sulla qualità della localizzazione, sui sistemi per il trafƟco e le infrastrutture, sulla concorrenza Ɵscale, sull’analisi del ciclo economico regionale e sulle Ɵnanze pubbliche. Ha svolto mandati di consulenza per diversi cantoni elvetici e la Confederazione svizzera. Ha conseguito un master in Economia presso l’Università di Zurigo. > Pagine 46 – 48 ƒ Per ordinare il GI Il Global Investor fornisce delle analisi di fondo su temi di attualità, oltre che sui trend di lungo termine e sui loro possibili effetti sui mercati finanziari e gli investimenti. I numeri precedenti del Global Investor hanno affrontato i seguenti argomenti: Si possono ordinare queste pubblicazioni di ricerca all’indirizzo www.credit-suisse.com/shop (Publication Shop). Oltre ai temi succitati, è possibile ordinare o scaricare delle edizioni del Global Investor relative ad altri temi d’investimento, e un’ampia gamma di rapporti e manuali interessanti. GI 2.09 Megatrend globali GI 1.10 InƠazione GI 2.10 Urbanizzazione GI 1.11 Emozioni e mercati Nei prossimi decenni, l’impatto dei megatrend sulla crescita globale, i commerci e i Ơussi di capitali, le società, e la posizione dei politici e delle autorità di regolamentazione sarà profondo. Ora ci stiamo focalizzando sulle consistenti forze di cambiamento determinate da un mondo multipolare, dalla demograƟa, e dai temi della sostenibilità e dell’inventiva umana. Quest’edizione del Global Investor esplora tali megatrend, dove risiedono le opportunità e quali vecchie certezze potrebbero venir meno. A seguito della crisi Ɵnanziaria globale, governi e banche centrali hanno preso delle misure drastiche per stabilizzare il sistema Ɵnanziario. Ma sono presenti dei rischi correlati all’intervento pubblico, come il ritorno dell’inƠazione o l’incremento degli squilibri Ɵscali nelle economie sviluppate. Pertanto gli investitori potrebbero avere a che fare in futuro con una considerevole volatilità sui mercati. Per ricreare stabilità, i governi e il settore Ɵnanziario dovranno collaborare per trovare delle soluzioni globali. Se non si agisce in questo modo, potrebbero presentarsi prolungate turbolenze economiche e politiche. Nei paesi sviluppati, l’80% della popolazione risiede in centri urbani. A livello mon diale tale quota si attesta al 50% , ed entro il 2050, con ogni probabilità, corrisponderà a due terzi. Le città resteranno il centro di creazione della ricchezza. Dove cresce la ricchezza, aumenta la domanda per diversi servizi al consumo. Gli elementi che sospingono un’urbanizzazione di successo – dalle infrastrutture per i tra sporti di qualità elevata, alle moderne telecomunicazioni, Ɵno alla fornitura di servizi culturali innovativi – possono offrire delle interessanti opportunità per gli investitori avveduti. Quasi tutti sono inƠuenzati da tratti comportamentali che si contrappongono alla fredda logica correlata a obiettivi di investimento razionali. Chi può affermare onestamente di essere disposto a vendere un asset in perdita con la stessa voglia di uno in attivo, anche se le prospettive future per entrambi sono le stesse? Chi non si lascia prendere dal panico o dall’euforia collettivi ? Gli studi accademici hanno tentato di comprendere in che modo questi fattori comportamentali spingano i mercati. I professionisti degli investimenti hanno impiegato queste cono scenze per migliorare i loro giudizi sulla direzione che prende il mercato. GI 2.11 Eredità GI 1.12 Design GI 2.12 L’assistenza sanitaria GI 1.13 Big Data A fronte del rallentamento della crescita economica, le eredità potrebbero tornare a riacquistare parte del loro primato precedente. I molti aspetti dell’eredità variano dal patrimonio e dalle istituzioni al tra s ferimento delle idee di generazione in generazione. Nell’ultimo numero del Global Investor, un gruppo di esperti e di specialisti del Credit Suisse considera gli effetti dell’eredità sulle persone, la società e le economie. Un design di qualità in ambito commerciale va al di là dell’innovazione e del marketing per creare un’icona in grado di vendere se stessa. Il design di successo può trasformare una piccola azienda in una di grandi dimensioni, un player che arranca in uno dominante. Alcuni design non hanno tempo. Tuttavia la maggior parte è adatta a un certo spirito del tempo o fase della tecnologia. Quando ciò passa, la società potrebbe venir indebolita se non è in grado di ripetere il successo del design. Le tecnologie dell’informazione rappresentano forse il cambiamento più importante nel vasto e variegato mondo dell’assistenza sanitaria globale. Esse offrono la speranza di una diagnostica e di trattamenti migliori, nonché dei risparmi sul piano dei costi. Passiamo in rassegna un’ampia gamma di esempi dove queste tecnologie hanno un impatto sia nelle economie sviluppate che in quelle emergenti, e per quest’ultime consideriamo delle soluzioni innovative in materia di assistenza sanitaria promosse dagli imprenditori sociali. Per le società è sempre stato fondamentale conoscere i propri clienti, così come lo è per i dottori nel caso dei propri pazienti. I Big Data consentono di farlo su una scala nettamente più grande e a una velocità decisamente più elevata rispetto a quanto immaginato in passato, individuando collegamenti precedentemente invisi bili tra diversi aspetti delle condizioni commerciali, mediche e sociali delle persone. Il know-how degli esperti per gli investitori www.credit-suisse.com/globalinvestor Cercate delle informazioni su un tema speciƟco? Consultate il sito divulgativo del Global Investor. Troverete una raccolta di pubblicazioni correlate al Global Investor che possono essere scaricate gratuitamente in PDF. Gli articoli principali sono disponibili anche tramite podcast. DemograƟa Mondo multipolare Economia Sostenibilità RIVISTE SPECIALI Si possono scaricare tutte le edizioni del Global Investor dal 2005 in PDF. Consultare il sito divulgativo del Global Investor per animazioni e caratteristiche speciali. GII 1545763 www.credit-suisse.com/globalinvestor LA MOBILITÀ E LE SUE SFACCETTATURE TESTO di Richard Hall La mobilità viene percepita in modo diverso dalle persone e suscita grandi emozioni. Essere mobili significa molto più di andare da A a B; ma ha che fare con trend estesi – industrializzazione, innovazione, migrazione, creazione di ricchezza – e con le esperienze umane di speranza, ambizione, progresso e automiglioramento. Il sogno della mobilità è la linfa delle economie e un catalizzatore per le vite dei singoli. Questo opuscolo riporta, con vivide fotografie, alcune delle tante sfaccettature della mobilità a cui si fa riferimento nella pubblicazione principale: ottenere il massimo con il minimo, mentalità imprenditoriale, soluzioni ingegnose per problemi di vecchia data, ascesa e caduta delle città, tecnologia da indossare, ricerca di passatempi sempre più estremi, limiti del turismo di massa nei paesi emergenti, nuove definizioni di posto di lavoro, futuro dell’ipermobilità negli USA, transitorietà e permanenza, riconfigurazione dei rituali tradizionali tramite la tecnologia e fantasia associata al viaggio istantaneo. Quando il proprio lavoro dà i suoi frutti C’è qualcosa di straordinario e nel contempo assurdo in questa scena nelle vie di Shanghai, immortalata nelle serie «Totems» dell’artista francese Alain Delorme. L’enorme quantitativo di oggetti in bilico che questo lavoratore sta trasportando è stato intenzionalmente incrementato grazie a Photoshop – forse per enfatizzare il costo umano del miracolo economico cinese ? Il profilo dell’individuo davanti all’arido monolite di cemento mette in luce alcune delle complessità della migrazione di massa dalle campagne. Tecnologia e talenti offshore Le restrizioni sui visti possono rendere difficoltosi i finanziamenti agli imprenditori stranieri che vogliono operare negli USA. La Blueseed si propone di risolvere questo problema creando una comunità di startup unica. Il tutto su una nave da crociera ubicata davanti alla costa di San Francisco in acque internazionali. Questo progetto consentirebbe potenzialmente agli imprenditori di tutto il mondo di lanciare o espandere le proprie attività a poca distanza dalla Silicon Valley, senza aver bisogno di un permesso di lavoro negli USA. La nave Blueseed deve trasformarsi in uno spazio condiviso per lavorare e vivere, con un accesso a Internet ad alta velocità. Sarà altresì in grado di garantire un trasporto quotidiano verso la terraferma. Finora, oltre 1’400 persone provenienti da 68 paesi hanno manifestato il proprio interesse per vivere sulla Blueseed. Le società che avranno successo beneficeranno di una consulenza per il trasferimento nella Silicon Valley. Oltre la tradizione Dopo essersi fratturato un braccio e aver dovuto sopportare un pesante gesso rigido per diversi mesi, Jake Evill, laureatosi di recente in architettura/ design presso l’Università di Victoria, Nuova Zelanda, ha deciso di esplorare idee migliori. Il risultato – la Cortex cast – è un esoscheletro in 3D che mappa i contorni del braccio del paziente, fornendo un sostegno al polso. Consente altresì al pollice e alle dita di muoversi più liberamente. Pur essendo ancora un prototipo, l’intenzione è quella di fabbricare un prodotto che non sia solo flessibile, ma anche leggero, lavabile, ventilato e riciclabile. La città dei motori in crisi Per lungo tempo un impor tante centro di produzione di automobili negli USA, Detroit ha risentito enormemente della deindustrializzazione e della concorrenza globale, perdendo il 25 % della sua popolazione tra il 2000 e il 2010. Nel luglio 2013, quella di Detroit è stata la più grande bancarotta che una città statunitense avesse mai vissuto. Il Web da indossare I Google Glass, ancora in fase di sperimentazione, sono il primo passo del gigante di Internet nell’ambito di strumenti veramente mobili che sfruttano la realtà aumentata. Tra l’altro, gli occhiali intelligenti rispondono ai comandi vocali e consentono di condividere ciò che si vede in tempo reale. Riportano anche direzioni per la navigazione satellitare su uno schermo in miniatura. Dalle mani libere alla gravità zero Virgin Galactic, che fa capo al Virgin Group di Richard Branson, intende offrire voli spaziali suborbitali a chi è disposto a pagare USD 250’000, più un deposito di USD 20’000. I passeggeri, per un breve periodo di tempo, proveranno l’ebbrezza dell’assenza di gravità nel corso di un viaggio che li porterà a oltre 100 km di altitudine. I primi voli sono previsti per l’anno prossimo. Un enorme gruppo di nuotatori Desiderosi di sfuggire alla calura estiva, migliaia di visitatori si riversano in una piscina che produce onde artificiali presso un resort turistico nella contea di Daying, provincia di Sichuan, nel sud-ovest della Cina. L’attrazione, a quanto sembra, attira in media nei mesi estivi 12’000 visitatori al giorno. L’eccessivo sovraffollamento ha sospinto i gestori a rafforzare le procedure di sicurezza. Uffici condivisi Supponendo che i partecipanti abbiano necessità complementari, la condivisione degli uffici può rappresentare un’opzione interessante e far calare l’isolamento di alcuni freelancer che lavorano esclusivamente da casa. Potrebbe essere anche un modo pragmatico per minimizzare le spese di locazione. Trasporto ultrarapido Il miliardario e fondatore di PayPal Elon Musk ha comunicato i suoi progetti in merito al sistema di trasporto «Hyperloop», che un giorno potrebbe far viaggiare passeggeri e automobili tra Los Angeles e San Francisco in capsule di alluminio con una velocità sopra i 1’200 km/h. Sempre in movimento L’artista francese Xavier Veilhan è noto per le sue creazioni peculiari, spesso statue o sculture di grandi dimensioni installate in città, parchi e altri spazi. Mentre molte delle sue opere riguardano la decostruzione o la ridefinizione di iconografie classiche, questa serie esplora il processo: movimento, flusso e interfaccia tra oggetto e astrazione. I movimenti delle installazioni sembrano ipnotici e ripetitivi, ma ogni singola sequenza di queste danze può essere ripetuta in maniera identica? Un matrimonio mobile Sempre più coppie di cinesi appena sposati decidono di viaggiare in Europa per riconfermare la propria promessa di matrimonio in luoghi turistici, come il castello di Neuschwanstein, in Germania – una delle destinazioni più popolari. (QPVKFGNNGHQVQITCƟG6QVGO s #NCKP&GNQTOG^$NWGUGGF^,CMG'XKNN&GUKIP^;XGU/CTEJCPF4QOCKP/GHHTG^(TC\GT*CTTKUQP)GVV[+OCIGU^8KTIKP)CNCEVKE^ 5VTKPIGT%JKPC4GWVGTU^YYY.QWKU4CHCGNEQO^6GUNC/QVQTU^ 8GKNJCP2TQ.KVVGTKU<WTKIQ^/KEJCGN&CNFGT4GWVGTU^6TGXQT9KNNKCOU(K\KMU)GVV[+OCIGU Il sogno di essere dove si vuole… proprio ora Star Trek l’ha resa popolare, ma l’idea del «viaggio» istantaneo (teletrasporto quantistico) esiste da tempo immemorabile. Sebbene il concetto di passare da un luogo a un altro senza percorrere lo spazio che li divide possa sembrare ridicolo, potrebbe essere fattibile a livello subatomico, dove non si applicano le normali leggi del movimento. L’idea è che le particelle di dimensioni minuscole possano restare «intrappolate» e che qualsiasi cosa si faccia a una particella si ripercuoterà istantaneamente sull’altra, a prescindere dalla distanza tra le due. Piuttosto che viaggiare da un punto A a uno B, l’informazione si presenta nel punto B e, in contemporanea, sparisce dal punto A.