l teatro di massa ieri oggi e domani

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l teatro di massa ieri oggi e domani
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Giovedì 27tflcemfire1951
CASA
Su un letto c'è la eeggiola spezzata sulla auale Trilussa cadde il
fioroo della sua morti. Q u o t a
casa di Trilussa è veramente una
tra le più suggestive e strane dimore d'artista che mai stano esistite. Solitamente case di questo
? enere se ne redono, che so?, aiultimo piano di un vecchio casamento di ria
. dove un
Eittore ha organizzato una strad a n t e sofOtta a soppalchi e
scale e fine*.troni.
a per a r m a r e
alla casa di Trilussa non et sono
d a salire le scale di un palazzo
patrizio, né quelle di un casamento alla Valadier. Non t'è da salire
nessuna «-ala perchè la e usa di
Trilussa è al piano l e n a , e il
palazzo è un palazzo che ospita
ta più moderna delle arti la «ottima, perche è uno stabilimento
di doppiaggio cinematografico e
leoni ruggenti e procaci fanciulle
guardano il visitatore indiscreto.
, superata la porta stretta ->u
cui è scritto « Trilussa ». ecco che
il mondo cambia: uno stanzone.
infinito, un magazzino alto due
piani, diviso, per modo di dite.
da bassi tramezzi, tende, putaventi. Una stala di
poiia
al ballatoio. las-,u t't'm n stanza
da letto del poeta, in un c o n i doietro, d o \ e si trovava anche il
bagno, sen/a soluzione di continuità.
i là una finestrella quadrata si apre all'interno dello
stanzone e per suo mezzo '1 nlussa
comunicava con la governante, e
mandava giù un panierino per
poter ricevere quello che gli serviva, magari i pantaloni stirati.
Giù, in basso, c'è nn caos infernale. Un idolo orientale assiso
sul ventre cascante guarda con
occhi liquidi l'immagine ironizzata di « Santa Pupa >, un gatto
nero si gira lentamente nel mezzo
di un cuscino stinto, poggiato su
una sedia zoppicante, con un profondo avvallamento nel centro.
Sui tavoli, libri, carte e carte e
carte, e scatole di latta o di lesino.
che contengono le lettere ricevili»*.
O
O CONVEGNO
'
l teatro di massa
ieri oggi e domani
-
le corna è l'urtimo a tapelìo >.
Talvolta fcon due versi, che
fanno supporre già il centro di
una favola-
e anni dì attività e aperta tra intellettuali'e
lavoratori - Per il rinnovamento dell'arte1 dello spettacolo
Quanno m cinghiali oidde la canni*
larraipò ira le fratta t
Baila.
O tre versi, che fanno un disegno completo:
E
E
n attesa di
e qu&lcn»
aspetto lnteteasante della maggior
mostra attualmente aperta, Cloe della Quadrleonal*. riferiremo al lettor»,
almeno n parta, nullitlnerario minore delle esposizioni a delle gallerie.
Cominceremo dalla Galleria Nazionale d'Arte
, dove lt visitato»
re troverà, allestita con molta abnegazione dagli organismi tecnici dal
ministero della P. , una mostra di
belle fotografie (con didascalie) di
architetture medievali e moderne dela meridionale, che l'architetto
e scrittore
o Pane ha
o
con una conferenza. Non potrà tuttavia 11 visitatore indugiar troppo
nel locali della mostra, perchè 11 pericolo di restar congelato è fortissimo. Occorrerebbero
i parecchi
milioni per ripristinare in quel locali un
o di riscaldamento,
ma è dubbio che il governo, fi quale
trova denaro per le spese di guerra.
ne trovi per necessità di questo genere.
,
ciò:
O non li h limitato
fare il 1 del teatro il tolo Eduardo e Filippunto nill'attivita del teatro dì mas po ha saputo interpretare con arte
CU un modo di parta coti curioso
sa, ni a discutere, con una serietà e sincera la nuova realta di questo doche quanno ch'apri bocca fa Vasetto
eh» magna qoareht caia d a'dappoto.
un impegno rari, quali diffìcilmente poguerra. Oggi, vicino al teatro di
accade di notare nelle riunioni di Eduardo dobbiamo mettere il teatro
Foise, chissà, sciiveva di nascosoli « tecnici » e « specialisti », la di massa. A questo movimento di unisto i versi sul quadernetto, osservando qualche personaggio in viualità artistica e il valore culturale ficazione culturale esso reca un apegli spettacoli dati, ma ha anche af- porto decisivo, poiché la sua sostansita.
frontato, e possiamo dire chiaramente za, i suoi contenuti nascono dalla
Non di rado, tra gli appunti,
impostato, con un ampio contributo vita, dalle lotte, dai problemi del(rovinino qualche cosa di più soa d'oggi, e sono espressi secondo
di
opinioni e di suggerimenti, il prostanzioso t t c o . per esempio, un
blema della difesa e del rinnovamen- i modi propri del folklore tradiziotpigramma completo
nale. Al rinnovamento delle decreto del teatro nazionale.
C'eri una porta un omo. a fem/yj antico.
Allo e Zoodlaco 1 ZavatUni ha
ehi credeva a l'amore, a l'amiciitia
E* nel quadro di questa lotta, pos- pite e vacillanti strutture del teatro
italiano, esso porta il contributo di gurato una personale di piccolissimi
lt lati, a lt iirefht. a
fluttui*
siamo
bene
usare
questo
termine,
che
t a tan'antre srinccketie chi nun d co
quadretti a olio e ad acquarella S
bisogna vedere l'attività svolta dal una vasta organizzazione, di un in- tratta proprio di Cesare ZavatUni
t in tonno tra un bori omo
teresse largo e ricco di' sensibilità
incapaci da fa 'na brutta aii-jnt
teatro di massa finora, e quella che
si tratta perciò di « uno scrittore che
nuova.
a ito chi io ch.amaoeno ir m.nthioni
dipinge ». Graziosi doni di Natate
SÌ svilupperà in seguito
Per due giorni, a Forlì, nel salone per chi voglia bonariamente prenn T r i l l i s i inedito, e del Tril movimento di unificazione culdella Camera del lavoro, si è par- dere in giro 11 mondo che ci circonda
mifliort* Troviamo qui una
turale,
al quale la lotta antifascista e lato di teatro.
i di tutte le ( « preti, che ossessione ». sembra dimesse di fantasiose storie appena
la guerra di liberazione hanno confe- città italiane nelle quali ormai il tea* re Zavattlnl ponendoli sotto il fuoco
abbozzate. Apprendiamo qui, da
fotograflco-mitrarito carattere regionale, ha trovato tro di massa ha i suoi organizzati, di un eapparecchio
un^ consunta rubrìca, che Trioppure facendo loro rice' ^ . i V ^ W & s VJU
4 ^.ìil+i.-l i ritAi*li» 4&-Ì/
in questi anni il contributo di molti uomini di cultura, registi, critici, vere la confessione di uno sctarAnlotl l i s i aveva intenzione di impedel suo sv luppo
scrittori, uomini politici hanno di- to con tanto di rosario)
gnai si nella reda/iout di un voa i! constano di
orli è stato fra gli scrittori, s*li artisti, e gli uoO
: « Pescatore » — Q u o t o dipinto, tasleire
scusso, portando ciascuno il contri
cabolario del dialetto romanesco,
mini
di
cinema
italiani;
nel
campo
Q u a d r i e n n i A\
a anche di p ù, mo'to di più di tutto
n via della Btamperia
i Barbuto della propria esperienza e delle
dt cui è già stc-o un abbozzo. Tro- con altri dello stesso autore, è esposto alla
tollnl
espone
una
riassuntiva
della
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proprie opinioni.
a noi avremmo sua produzione di incisore. BartoUnl
viamo co-i molte cose che non
voluto vedere, in mezzo ai lavora- è forse 11 maggiore incisore italiano
sono ancora divenute versi e ritori, accanto agli intellettuali demo- vivente quello che ha più estro, più
me. ma sono allo stadio informe
cratici e ai rappresentanti dei loro vitalità, più intelligenza dello strue prosastico. Ancora un ritratto
giornali, un numero maggiore di uo- mento che usa. più contatto di ogni
m a l i g n o : < Denti non mot.
mini di teatro, di rappresentanti altro con la realtà e la vita Speriava con l'aiuto del dentista >. O
mo di dedicargli un più lurgo didel teatro « professionale ». Avremmo scordo.
una cattiveria più amara: < A
voluto che tutti coloro che hanno a
c'è posto pe' tutti.
San
cuore il teatro italiano, tutti coloro
o aver segnalato la mostra del
Francesco predica a San Giovanl
a 0
che desiderano vederlo diventare uno pittore indiano
ni ir/. Laterano. Giordano
Bruno
della
signora
i
a
allestrumento,
il
più
degno
degli
strupensa in mezzo a Campo de' Fiodall'istituto per iì
o Orienmenti, per l'educazione e la cultura stita
ri. Questo
qui, però, lo
vedo
te a Pai Brancaccio (si tratta di
dì tutto il popolo, fossero nella Ca- paesaggi del Tibet, del Slkfclm e dei
brutto >. O un aforisma irrispetmera del
o di Forlì, a rendersi
toso: « L'abitudine
e una
forza
) ricorderemo la personale
conto del fatto nuovo che stava ac- di Antonio Pxlvltera alla € Barcaccia»
che guida il mondo. Si
cambia
cadendo, anzi che era già accaduto in Piazza di Spagna, di Aristide
più facilmente
di religione che di
Etruschi alla «Giosi» (in Via del
e del quale si prendeva atto.
caffè*.
l nocciolo di una favola:
Babuino) e una mostra di disegni
< Con i peni
grossi conservo le
l fatto nuovo era questo: che i
i da Cbiurazzl.
distaic/e, disse il lepre al levriero
lavoratori, come già avevano preso
Alla cOaafapanca» (Babuino 107-a).
die gli lorreoa
appusto ».
la difesa della libertà nei tempi oscu- espone
una serie di suol disegni 11
ri
e
drammatici
del
fascismo,
come
Soltanto appunti * N i u soltanto.
giovanissimo
o Gnoll. A lui
avevano assunto la difesa del lavoro, va un energico rimprovero per quel
0 restituite in tanti anni. Alle A prima vi^ta. a parte le favole
della pace e della libertà negli anni suo muoversi sulle piste deU'arcldepareti — se si possono chiamare impegnate che si possono ricavare
ù
meno oscuri ma altrettanto diffìcili cadente Berman con echi di
pareti questi «pigoli di mobili, come testo critico dalle diverse
, e per non impiegare medella
«
democratica
»
repubblica
itaredazioni
che
troviamo
in
questi
questi sottili veli di compensato.
glio le qualità native visibili nella
facile immaginare
come sii tali, a n c h e se se ne sono a v u t i d e m m o la debole luce della lan- liana, così ori prendevano in mano sue acqueforti. Qualità notevoli di
O
O
E
queste scaffalature biiric con i quadernetti, possiamo già parlare
per farci apri- le sorti della cultura, difendevano con disegno e di invenzione ha la pittrisirolga lo s c o p e r ò in una /abbrt-lsoltanto novanta, a questi pro- terna, chiamammo
libri che si appoggiano sghembi e di. per lo meno, due opere a più
re: gli uomini starano seduti a forza, e si preparavano a difendere ce torinese Criftira Glul'o che espoca.
ni
un
o
itnelie
mio
scio-'pni*
a".
ri<voxo
estere
(.onieti
nati
ampio
re-pi
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di
cui
e
evidente
E
dicembrescartocciati — alle p.iu'ti ci
o
' pi o d i hracr'antt; ma
dei. 56 quintali (oggi 53). A loio poco terra con la spaile poggiate
alle incora meulio in avvenire, uno dei ne alla « San
o » (Via del £«n p -un» luogo
autografi, ritratti di lui. quando !a imposta'ione
Saputo adi a<.co,do in
i di castagne
a imporla
che gli uomini
delle pareti e non riuscivamo a vederli beni più preziosi della nazione. E' bulno). E ha anche una sua parola
troviamo
qui.
abbondantemente
era giovane, con i baffetti ncii, il
tura, partimmo
subito da Cacari- ai.ulo
caratteri-] squadre, invece di dividerti
tra in faccia.
sue
mrticoiari
questo il significato del convegno di umana da dire: l'invito a « un pensobastone, lo scuro cappello floscio. abbozzato, wu poemetto sulla zara per arrivare
Complesso
e diffìcile al- « o »
i 47 quintali (come
nel
o VO-,stxchc
i
—
Lavoro
duro,
signore
mio
—
Fori), ed è questo il significato del- so raccoglimento dopo tante
.1
portam ri eno quanto uno
1 suoi bastoni nodosi e grossi so- creazione del mondo Non sono meriggio a Sersale dove
o di'era
stato pattuito)
si d e b b a n o fece quello
della chitarra
con l'attività che il teatro di massa ha sciagure » per usare quanto ella stessa scrive
a appunto n questo raccontentare di cinque o dieci q u i n - voce stanca.
no ancora in un portaombrelli. versi, ma <*oUanto dialoghi tra gli mo la notizia dello sciopero vinto m c - . - . a t ? r ,
i
o il po- svolto finora e svolgerà in futuro. coglimento
(che è triste) ci pare
animali,
molto
gusto-i.
Esempio:
tali
in
meno
non
possono
«d ancora è lì la surreale «alita
di
o
u la strada aveva*
sto dove, a terra, su alcuni sac- Pareva di vedere i difensori delle ella
A conu
fatu
un
TaccQautore
i
più
di quanto la realtà
« l pappagallo: Fiat lux.
,ceve .^ , m s a i a„..„
cominciato a salire, gli ulivi era-tcaraonc „ w . . t r..^.
„.„.
contro o stima disonc- chi dormivano la donne, poi il
degli angeli, con i paffuti dorati
ril>
gior- protestare
, i difensori della Fiat, i oggi ilchleda. rimanendo tra l'altro
sta
a cornute a Seciatorv.
posto defili uomini e, infine, l'an difensori della Brcda. i difensori delle
cherubini barocchi che si arramquel \ no diL-entm
e più
i e,' nalu'ro che non superarle du"rrn-\
° contro ' a pioocia
a (e et auguriamo se ne lideia , racropltto-i ! pro- golo degli asini, il più caldo e
Sun fa che dire- Fiat xnfine, tutto il paesaggio c'^ra ap- l o j , r f . 4 CO nti fatti*', vìa farli, i t r a^r la'oro
beri) negli schemi di Beckman e di
picano su una ruvida scala da pappagallo
cr un
trrre
del
,
delle
miniere
parso
dominato
dalle
ombrose, q,
!'
P ° °"i mesi S'inizia riparato
c o , u l > c <,o.sa mo.'io t o i . i p h - J
Caso rati.
e u n a bestia
rapmuratore, su. su, fino al soffitto. lux! hiat lux! Fiat lux'
'
. . . . - . - - 1 <frutti tono «incora sugli- presenta una ricchezza e uà cu- delle isole, discutere, a viso aperto e
chiome dei castagni, i frutti spi- c a t a
quando
l
a
volpe:
Che
volete!
Sono
le
Xrilussa è anche lui qui. Ci
idee
chiare,
del
modo
di
difendere
il
aibcri, con la pulitura del terre- rata più d'ogni cosa.
nosi e uerdi sparsi fra gli alberi
Al < Plncio » è invece la mostra
» . . .
u_ 1
m,
„
a prima uolta che in Calabria 1
sono i suoi busti di gesso, quelli uniche parole che ha udito fino sul terreno; ma nessuno
teatro italiano; e non soltanto per dalla quale ci al aspetterebbe di più
lavorava
—
siamo
fortunati
—
d
i
s
«he gli fecero in Tita e quelli che ad ora >.
a
, io sciopero
conti- m, parlarono dei raccoglitori di d » ° sottostante che rien liberato
e più di ogni altra delu, — la
à t i trova ab- loro, non solo ai fini della loro lotta e che
Più importante ci sembra un nuava da ventotto
castagne andai con il pensiero adl * t.-baece e felci; poi e è il
ri* han fatto da morto. Ci sono
giorni.
e delle loro necessità, che sono gravi de: la personale di tempere, oli
c Uo
dc
a
lc na
bastanza
vicina
al
paese:
a
o
uomxni curvi sotto i arandi albe-*
'.
°
da
e che
e innumerevoli caricature, le a u - poemetto giovanile dal titolo:
e urgenti e infinite, ma per tutti, an- disegni di Antonio Scortila. Scortila
<*ovr<i o l t m e m a n t fuochi
dellepossiamo qualche volta andare a che per coloro che nel chiuso dello è una fra le promesse delle ultime
Scrsale
i un grosso paese a'ri, m'enti
a racconhere
Una
a
t frutti
tocaricature e quelle degli altri. ratto delle Sabine.
ca*a per cambiarci la camicui. Si
metri d'altezza' quan-',in sacchi e
. Un duro lavori
.
tjonerazlonl: disegnatore di talento,
a soprattutto Trilussa vivo ce breve redazione di e^«o fu pub- settecento
do uscimmo sulla piazza p i o v o - aV> u l.a al f r a z i o n o rr'ribwfo
sta r, 0U0 pcegio nelle
e studio scrivono, anche per coloro che colorista di sensibilità rara. n queI
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lo fa conoscere la sua fedele go blicato da un almanacco nitna- gmava e un v e n t o nehdo
nell'ombra
dei
paleocenici,
recitano,
> a con pn-l
ci< >nn>a d' lire
dua mesi si resta isoste sue vedute parigine. n queste
ue-vo prima del 1900. \\A Trilussa (gin dai monti arro'ti in una nr vernante,
.
pa, a S :*aì<* r.u SÌ 'OTVO che
lati fra i monti m mezzo al vento , o r a p e f p o c h | e i n n o i a t ; $ p m a t o r ; tempere (di finissimo gusto formale)
Q-ni cT'i'nc'o
a la sua
e alla co«sa.;bia azzurrina,
ti compagno deVa }a ra^c-l'a ~Tto o'* e. ben r sola ci ricorda Trilussa C non imist? di
dell'isola di Ponza non riesce a libee alla pioayta.
O
col rviU> <«o tnn'o tna fa^e. e non la più du- -tii.rrò, bnóFfl co^'ru^ione a due
rarsi, anzi si impiglia serdpre di più,
recita un sonetto, un proprio so- pur giudicandola, allora. < troppo Camera del
ti
lavoro
nelle
pastillere
non
p an * si tratta di una specie di
negli schemi decorativi, generici e
dis*e a un ra. di urto ti ciclo
o
netto che ro descrive negli atti pascarelliana >. n sostanza e.«-i-J partito da Catanzaro
su
ormai anonimi del plcasslsmo e del
nrande ionio con annessi abita- ha mai sosta: vcntiquattr'ore
o di andare a chiamare,
.
»
qnotidiani. pochi ver>i romane- «tono qui una quarantina di
ventiquattro
Dall'alba
al
trapostcublsmo parigino Con una prozione
per
la
squadra
e
deposito
ne
in
diverge
redazioni
sueces-:
questo
e
quello,
il
fratello
del'
schi, che terminano con un sobmonto
uomini
e donne
o
spettiva storica deformata come quelral
accade
a
rotte
che.
prima
del'^
<-r*-:u<-'ì«\
liberato
dal
gti-rin
balzo. quando si sente una car- sive, che descrivono gn:>to*amfntci e e il figlio del tal'altro p c la
la che appare dall'assurda presenta5i,ar^e al piano jcuri'i sotto gli alberi a rarcoolieveng0no
rozzella, una botticella, fermarsi
zione di Toti Sclalola. che al
e
' <.<>
e castaane che vengono
traspordi ridurre a un pettegolezzo da caffè
dinanzi alla porta di casa. Tritilo a diverge centinaia
lussa vivo lo vediamo ancora
a mancanza di «scuo e e la defl- di boulevard l'attuale contrasto di
nel deposito.
fuochi
tendenze per 11 realismo e contro 11
scorrendo le sue carte, gli appunti
a devono essere ali- rrifnzA <ll »u!e fscolatlctie; la disoc- realismo nel campo della cultura e
cupazione
/ra
gli
lnsegnAntt;
la
sparsi rinvenuti in tutti i recessi i Sabini a visitare
:
di ca- ""»i n - i m . «o'i «omini e alle don-) mentati
e sorveglia'!
giorno e
biamo ottenuto
il 47 per cento ' rcccorlter'e cento qum'ah
contemporanea, non è certo
e del'* *cuo'e private. 1 fa- dell'arte
della casa e che
a ha ordinato.
disse il compagno
della Camera stagne"
Ta'orn
o eh* d'entara «e d o l a
a e serve a n c f i " | u o t t e . Si riposa e si dorme a turErro la Bocca de la o erti è
possibile
fare passi avanti oggi ne0
una coia de p.etra antica atta*
dei Lavoro. La donna fece so'- U pento dei propr>ctan non può 'lo d"r>(*tto d"Ue p ^ - n V F a « f " ! a j n o pe poche ore, il lavoro ai- vori t od esse concessi dal governo e cessari. a pittura non può ormai
Conosciamo qui il partico'are J'aoemo
mano ito ber noma qja
tando r Ahf » con un sospiro di'essere
neppu.e
messo m d^cus-^
' 1 rh'v
" , 0 cr^tn^ra
j Qperto
non
viene
o ^a6« *^m di qua:sio«l sedo contro'lo avvantaggiarsi da queste
premodo di scrivere di Trilus«a e la
1
T/
perrh'è 'na boera che ntm par.a mai.
sul rilancio del titoli di atudlo con ziosità A Scordla, che può farei molo
e
si
allontanò
s
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r.r.ve.
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'.~nr:n
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nemmeno
nemmeno
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ptoggifì
t t hete che l- do'ti che Oleranno
sua facilità a inventar versi. C'è
l\
conseguente
deeraaazlone
del
tono
to di più e di meglio, non possiamo
. proi'a
tn<-or>j,na a d'rrndosi nel suo scialle d» lano cosi"
o la perizia, oueyfi r ' o p n e Chiedemmo
di poter
entrare t*og 1 studi in tutti 1 rami deirtfi'ru non chiedere molto di più e di menn quaderno tutto zeppo di ende- d ranno ch'i 'na chiaoica. d.ra no.
m
paese'
prima
ancora
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ario
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Ver
poter
far
zlone: questi temi saranno dibattuti glio
nella camera dei fuochi. —
a parola è ai do'ti. Speriamo
casillabi, isolati, fine a se ste;.<=i,
mone, ti diffuse la notizia dello, o caposquadra: le squadre srno .-.tarcarc cai'p casta -ne la scorza,
— fecero gli uomini da docenti di ogni ordine e grado nel
senza filo conduttore, endecasil- che valutino onestamente la ve- sciopero concluso bene e. d« b o c - ' g c n c - a ^ i c n t c formate da una de- nel secondo a m b i c n ' e del piantar- resisterete
Convegno nazionale di
o che
C
.
— bisogna essere
abituatilabi, che ven-vano in mente a rità della poesia e della vita di la m bocca, arrivò anche a anelli, cina dt
, meta uointni e rcr.o, debbono esser tenuti
accesi
ut terrà t giorni 33. 29 « 30 dicembre
Trilussa e che lui scriveva. Gli Trilussa. Qui, in questa ca*a, c'è che starano nelle pastillere.
metà donne. Le squadtc faranno cOn'nucm."nte
debeh fuochi; ma
l convegno di
o «ara aperto
E
E A
A
potevano sempre essere utili, poi. ancora molto da vedere, da legil raccolto ma con e*<>e i proprie- ** somatiutto e il fumo, che da e'st
alla Ca*a de"a Cultura a:> ore 16
gere.
da
comprendere
Un ritratto, un ritratto fisico:
tari non avranno a'r'nj con'a"o si srr'"- w p o n- ,-V' ""e - smr. * .
.
, ,
. .de' 21 diremr^e con la reazlore de:
1 . ' llt»?4»o r ' b o
<Un fregno grasso, grosso, toppac- te. !*.fa la
a
a
a si
r*-''"
; sii"q %oper tv"a la dura'a dr."a can.ra- 'e
in.fam dopo qualche secondo é e r j p r o f Ax-mr.do Sapori deli
T
gna
nroprietari
non devono pa->^ avan'e
graticola
chiolo*. Un ritratto psicologico:'affaccia
ai finestroni. e indora
cortimcioramo a lacrimare
e a verità di Firenze e «wrà cfclueo a!
i 6exa al teatro dell Opera con
€
sincero secondo Toccasione> 'le alucc* desìi angioli. d freddo.
toosire. C'era un caloie inferma- Teatro Go'don! con un discorso del- scene di Camillo Parravlcinl e atato
La riunione fu tenuta nella bot- aare
, non devono coup e-\
le
e
un
fumo
compatto
si
levava
che
, e opera di sorveglianza,
non dcl'ori. G'u«ajpe i Vittorio
Un momento, una atmosfera: < fa \ in questo vasto magazzino di tega della cooperativa
rappresentato il e Barbiere di Sivialimentari:
chi arrivava* varo fornire attrezzi di lavoro o'
la rturionc
andammo
a ideile cataste di legno
ardente.
A! Convegno di
o tanno fri* glia » di G'oacchlno
. Per le '
me gonfiai de rabbia, me gon- Jchincpzlieria ha rotta.
a «i generi
1 proprietari dt cui l'i":.Tre una ua?tillera Facem-t — Prendiamo quasi tutti la dato 1 atìes'ore numerosi studiosi e parti principali hanno cantato: Agofiai >. Oppure: «
Sor (tiuseppe ' «t-inpe nello scialle nero. l gatto si sedei a in silenzio sulle panche] berciarne.
e poneva sul tavolo una mancia-^parliamo
esigono soltanto che alia mo a'euni chilometri
in auto e
. Sentite
e che fred- parlamentari tra 1 qua
wcra'.la- stino lazzari (il conte di Almatlva).
prese 'na cicoria >. E c'è l'annoia-."" "> * avvicinato alle »ainbe e ta d» castagne crude, tanto per fìnp renpa foro consegnato il 56 ^O'". a nd\. c'incamminammo per
do
fa
qui?
—
disse
l'uomo
dalla
mo
!
on.
Vittorio
Envanue'e
Or^rdo. Vito de Taranto (don Bartolo).
rione, fra parentesi: e
cap-hì
"-tniscia tremando. Un saluto. offrire qualcosa
ai fore.s'ien.
A ò^ cento del nrodotto (ridotto al uno scosceso sentiero
i lonta- chitarra quando tornammo
nella\U
prot
e
l
- na Garv Falachl (Boema). Tito Gobpello*. Oppure ancora. «
mo'if dietro di me -i chiude la porta Sersale, per molti mesi, le c a s t a - ' 5 3 pe c e n t o dopo
o yc:ope- no, nella notte, ci
e incon- prima stanza
'versita ds
. 11 prof Cesare bi (F-qaro). Giulio Neri (don Basisto co li frati, e zappo Tor/o>. con sopra «crino. T r i l l i l a
ptie sono pane, carne e vino La ro) Cosi, quando il perno ha pre- tm il sitoiio lento e nostalgico
di
qualunque
civile del B o r e deli-Università di Pa'ermo. l lio). insieme ad essi Virgilio Stecco.
Una m a x i m a laconica: e Chi rial
O
a
. Blando Giusti
o
gente non si ciba daltro
o vn raccolto di cento qum- una chitarra
Quando
intrave- mondo una simile vergogna
ver- prof C e*o Carbonara deUTJnlvertsita
concertatore e direttore di orchestra
di
Napoli,
l'on.
prof
Concetto
rebbe
perseguita
a
norma
di
legnillllllHIIHIIIIIIIIHIUHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIHIHIIIHIIIIIIIIIHIIIIIIIIIH
Bellezza Pubblico numege e, tn verità, anche in
c h e * d»:!TJniver*1ta di Padova, l Vtrcertzo
r o s o ed applausi ad ogni Are di
esistono leggi sociali che, se ap- «en prof Antonio Banfi dell'Uni- atto
plicate, dovrebbero
garantire,
ad versità di
. 11 aen. pref
Vice
esempio,
un m i n i m o dt
igiene che:» Giù* de rCnlverelta di Torino.
anche in luoghi di lavoro
come 11 prof Gabriele Pepe deaTJnlverarU
le
. Dal nostro
di Bari 11 een prof Paolo Fortunati
stero del Lavoro e della
dell'Università di BoVogna. l'on. prodenza Sociale dipendono
in/otti
o deUTJgli
provinciali
del la- feeeor Francesco e
voro; ma ha mai un
ispettore nlrersità di Napoli. 1 peoff. Piero
. 3 . — E* morto a
a
o Fuoinl dell'Università
Ì
messo il naso in una pastinerà? Pieri e
uno
dei
più
grandi
artisti
«orlatici.
E" slata mal compiuta
t m ' i n d a - di Torino il prof Bianca dell'Uni- '1 regista
n Bersenev, direttore
gine sul lavoro che compiono
l versità d£ Catania, V prof G'anni ni de! teatro e
t » Bersener
a scier.t.fi- trama del tappeto che ai trovava a. raccoglitori
Cht pe-ssre de' ca-so Et».d:. in'cono tu'ta 'a verità, d.cono ioltan- jfittima. una donna
a ma avita, tuarc indagini di
dell'Università di Perugia
molti era 11 marito celia celebre danzad t castagne?
ca
E
ques'o
più
per
!a
preparapiedi
de]
letto;
anzi,
basandosi
cu
questo -..-ter.
po-.T- F o - t-> .a ve tv * Eppure 'a cnmma-.nota come Coco la Chér.e.
trice Galina Ulanova
altri
All'estero in ger-ere ed .n
- zione de» quadri, che per Tefflc en- questa abras.or.e. la polizia «Oftenr- ' . t ca. se vendos* de: dat delle
a; c r e ci sepa-a dalla r.a~e t %
de: p ocesso. d.ianzi a voc: < e, "e cn»e p.u «var.a'e. oV'a chimica terra in particolare, la criminalisti- za de. mezzi a loro disposizione; r.e che la povera a-.gr.ora era stata
—
signore mio — diceca
t tuto di
a
e di colp.ta dal marito e gettata con il un uomo della pastinerà coperto
parto-.o d.refamen e da'la q - c s u - i a ' i a medicina, può otte-ere r i g i - ca e una ecie*i2a mo to ivi'uppata,
^
a riceve annua'mente 60.tarto viso contro il pavimento, prima d. di stracci inzuppati dt pioggia —
ra ce-tra e d:
, secondo le tati com dc-evo i. i estrema ini- mentre altrettanto non può dirsi per
1
a Que to accade non perchè 360 mz'a lire per soese di strumen- essere uccisa con un colpo di ri- fossero
qua:: :; verba'e de , sopra'uoro a''-Jortania. ad cje-npio. «oro lo stusicure
quelle
duecento
1
. però, m quan- vo.tella al:» tempia- Nel sopra'uo- lire al giorno!
JJOZZO m cui t a c e v a il co pò d 'd:o de"e :nv3 o-t« digita'., ir.fal :- il nostro gov erro non stanzi som- tir.o). Questi
?o
furono
trascurate
le
tracce
di
o del'a
An.->are::a fu - e i a to dopo !a « c o i - j n l e rrezzo di .dent'ficaz.ore. poi- me sufficiert per la polizia: (anzi *o d.oc-derti da'
Dopo due mesi di lavoro, quan
a spon
, possono inter- «an?uc che » trovavano
a .a e pu t-oppo uro de: Pses. Pubh'ica
feis or.e » d . o-el o E-j.d , sn rr.o- -*i= r o i e*.«*or.o p r a t i c a m e l e a!
0
— E* d ò ignorano la «TimlrUu»*».
da
de.
letto,
mer.t
e
ne
furono
r
.
'
e
l
»
'? ne torni a casa con quei
venne
rel'e
mdag
n:
no'iz.fcsche
do da cor-sro"de e a que tv co i-j mondo due individui che abbiano in cui si soerdoro Je somme magarrivato
un
ba ignorano il porto di Genova, nonI
vate
a't-e.
«ite
in
a
posizione
quintali
di
castagne
che
feseior.e'* No vog :amo ahba-r*o-'.mpro-tc digitali identiche- Tesarne g o-i a Questo scopo) ma pei eh* -o'tar.to se d.rettamertc chiamati
stimento carico ché la provincia di
.
cosa te ne «iene? Allora, finito
e
che.
mancando
'e
prime.
*i
poe
ip*-«-e-:e:
':m
t^-'-no
a'c'i:m.co
d.
o?n.
mate.-.a.
dag'i
mdal'a
a
quevi
mi'iardi
servo-.o
a
creare
e
narci a
di...
— Però, pnò anche ria Gorgi la fatica della pastillera, cominconstafa e che in ogni modo da jch.ostr. e o V e vern«n fino a^e so- ad eqj.nagg.are repaiti armati ne _
o l'es.gu.ta dei mezzi a teva ritenere che
forio
— spondere a verità—
quel veroi e aoo2-e c c ~ e '1 sonra- t i - e or??n.the. come sangue, ma- *a di'esa polit.ca
a classe dc- '.oro d «posiziore e gli mtra'ci che cme stata colp ta in un luogo di- cia to strazio della speculazione.
— Che cosa?
Cannoni.
hiogo al no»70 s.a stato
r e 'e-a *. nsoerma. muco; l'esame minan'e. di cui 1! governo è incontrano ne'1 adempimento del!a verso da luel'o indicato dal marito Arrivano gli accaparratori
e com— Che 1 russi sono
—
No.
con z-z-.de 'e^serezza. con d. et-iba =* ~o ~ ase a' qua'e è posfi- l'e^p essione.
n
reguito.
la
perizia
del
profes'.oro opera, mo te vo te i med.cl di
prano le pastille per i grossisti,
Varforio — Allo- aggressori. Può darsi c h e essi»
tar.t.smo ad " -.* u a. sen-a r.ror-'h e tvb;'. e da qua'e arma è etato
i e !e indagini ese- per gli industriali di
a Poi.zia scientifica italiana, questi istituti un.vers Uiri hanno sore
o o di
ra il bastimento mancando di anni a munisioni»
re-e a r.fc-sjir.o oVt?'
aus ":i che la Upa-a'o un re.'o p-o ettile; l'ut- che. con il p of. Ot o'enghi e la saa
o di Torino.
o inestimabili t e v.zj alla giu- gu t e da medici
proprietari possono r e non viene dal- abbiano deciso di aggredire le pio»
a o f f e i~ e ni-'i c a s . Basti W s z o-e di ao-»-.recchi capaci dt ce'ob e scuola lomana. fu nei p»-.mi st.z.a.
a
e di
a riusci- sistere, possono aspettare,
o qu, un caso per
possocole nazioni con lanci di farina
ricordare a mest-> oroaon'o la r-'riorodjrre a v.siore metrica di un decenni de! eeco!o giustamente ri- tutti: il caso Giorgi.
rono non «olo a atabilire — me- no contrattare;
l'America.
ma i poceri racdieola que f e r e de' e '.Toro-te d ì!uo-o. in mod da ave/e di e*«o una nomata anc*^ all'estero, è oggi
Come è noto, si trattò del suici- diante un esame accurato degli og- coglitori, carichi di debiti,
—
- incursioni di trattori agricoli. E*
devo- dio d. una giovane donna, 'a sieno- <;e'tj che s: trovavano nella stanza. no vendere subito le loro
fatti. Viene dal* gente capace di tatto. Comuncfoa
passi «or'a m Tr.b.
- era 'o- e ^nmae."e esatta a' centimetro: i! compJetamer.te inerBc'ente.
castada
ra
a Giorgi, avvenuto dinan- dell'arma del delitto e del viso delta
a
a
negli
insufficienti
locali
. E* carico di cereali, questo nuovo tipo di aggressione
e prendere 1 r V S i d e ' e r ' r v o de e i m j i o - t e 'asciate da
gne.
ogni
anno
gli
speculatori
P*e- to3e. rone toni d: autoveicoli, da de'V
. munita dei'.'anti- zi a?!i occV. del marito, che fu la morta — l'esatta posizione della
succherò e trattori agricoli desti- sovietica reca un pò* di sollievo
l m p r c ' e come «1 fa :n t t
sirur^erv*.: su una superfle-.e.
qu^t « i m o a'rumentario in uso qua- arre tito eotto "accusa di uxorici- signora Giorgi nel momento in cui dicono che le castagne non sono nati alla gente del Polesine.
ai popoli aggrediti. Non si può nei aciv.ìi?
abbastanza
grosse
e
il
prezzo
la poliz'a ita'.«"a 50-ib-a ; Scro name-on 1 casi :n cui 'e 00- ra'-tanni or sono, essa e peremo dio e t-atteruto in carcere, in at- essa s. esplodeva la revolverata alla
gare che, forzando il porto di GeUarforio
—
Questa
è
una
buoignorare ''esistenza di ur.a se eiza iliz'e -t-aniere so-o
e al!':den- priva delJa dircz.one tecnica che tesa del processo, per due anni cir- tempia, ma anche ad accertare 11 scende. Scende fino a quando, c o - na notista. E che ne dicono 1 gior- nova con azione proditoria, la na->
e era «tata cau- stretti dai debiti e dalla fame, i nali del governo?
che si ch-ama criminalistica e p e- | Uficazione de co'nevole ae-vendoai sarebbe necessaria.
. dopo la ca. ) tragico fatto avvenne nell'a- fatto ch«
ve e Timixiatev » ha assicurato il
cedono il loro proi * !« dlmis- b.tazione de'.l'aw. Giorgi e preci- sata dal calcio della rivoltella, nel reccogUtori
fe-jsce affidarsi a: suoi ««vanne1- 'di mezzi unfeamerte scientifici. a morte del prof.
pane agli altoviooat .Pasgofiio
—
Non
dicono.
Taclotti» — eufemismo fonato
a francese pe-v«nr> alla cer- aioni del prof. Aacarelli. essa e af- samente nella «uà stanza da letto. momento in cui questa scivolava dotto.
o per tm giorno. ciono; ubbidiscono all'ordine . di
— ZUto, per carità.
dalla
mano
della
suicida.
Questo
qnes'ore di
. P o ' t o — per j terra c^.e un c e t o Gaumet era un fidata ad un commiaaarlc di P.S.. l sopraluogo ivi effettuato fu conper una tettimana,
qualche
vói mtnimUzare,
Questo no» aj
Ò t'ire.
ottenere que"e con'ess.o-.: che vil-ias-ass.no. med-ar.te i parassiti in- il dott. Sorrent'no. laureato in gin- dotto dalla polizia con incredibile particolare fu dimostrato confron- ta per un mete.
vagoni e
— Perche
Varforio — Uh, poveri tapini.
e dalle riga-1 pagani- di pastille partono per le
lustri cr:m:-o'o*ri come Go-n e. itftt'-a'i d' etti «ili aveva lasciato risprudenza « quindi privo del ne- incuria, trascurando tracce eviden tando le tracce
— Som piace «Jkeafdfcw i-*
anzi tapini, temono di essere rima de grandi
ti. Tra l'altro non «i approfondì lo ture dell'arma con la
C'asarède > ' t w . " a . To -~d e a t . ' e e m n ' a r ! ne' !uo?c «*e! de'itto e cesari requisiti.
fabbriche
alimentari « prcveratl da mister
pane et pan*
.
hinr.o consce*3*o 'e nro e o:ù fa!-'scoprì un a'.t o or.ilcida.
. a
Attualmente in
a eohar.to gli esame d: una abrasione che la mor- *appeto. Grazie a tali perizie Gior- dolciarie del nord.'
— Sicuro: bannn pau- 4 ehi governa con farete 9***,
lati rei confrort-. deg'.i ir.d'zi.
a dei pidocchi che «f'i
i di
a
e delle ta aveva n i volto e fi ritenne che gi fu prosciolto in .«ruttori*».
dalla «ual vari*» Unlvarattà p o t r a b j u * agita, quatta aoaaa ataU
t 4alla
»
, « far*
ttUAlf A PANXABAm
ttinoal muti che*,
«oche non *i-lport»to
O
l ra 4aUa fan»
Per due giorni, a Forlì, li è discuiso di teatro. a il carattere profon
dameme nuovo di questo convegno
rispetto agli altri organizzati di con»
sueto dalla gente di teatro, non consisteva >olo nell'intitolarsi « Primo
convegno del teatro di massa », ma
anche e soprattutto nel fatto che a
discutere erano intellettuali e lavoratori. Se la natura del teatro è, come
è, anzitutto nel continuo, aperto dialogo fra lo scrittore e il suo pubblico,
fra l'artista e la sua società, a Forlì
si rea!i77ava anche, e concretamente,
questo fondamentale presupposto.
l convegno di Forlì veniva in
lerio «.cnso a chiudere
primi due
anni di attività del teatro di massa,
ed oltre a tire il bilancio e lo studio
dei risultati, su dal punto di vista
organizzativo che da quello più propriamente culturale, aveva il comp i o di preesue i futuri obiettivi
A SU
O NE
3
O
a estenuante fatica
dei raccoglitori di castagne
{ n completo ciclo produttivo delle "pastillere„ - Vi ntiquattr'ore
di lavoro su ventitjuattto - Un salario effettivo di duecento lire il giorno
f
l Convegno della scuola
si apre domani a
o
4'nlore orrendo
l barriere di Siviglia
A
A
* N
)
i
S T fi U 11
V
Hi
Fìt'l ?
e impronte sono più sicure degli scappellotti
l'n assassino tmliv «filalo dai
i -
a della
a in
a - l
E' morto a Mosca
il grande regista Benenev
o
r
I
£e statue parlanti]