L`atletica leggera è un insieme di discipline sportive che possono

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L`atletica leggera è un insieme di discipline sportive che possono
L'atletica leggera è un insieme di discipline sportive che possono essere sommariamente suddivise
in: corse su pista, concorsi (lanci, salti in elevazione e salti in estensione), prove multiple, corse su
strada, marcia, corsa campestre e corsa in montagna.
La parola atletica deriva etimologicamente dal latino athlēta, "impresa", "prodezza".[1]
Gli eventi di atletica leggera vengono di solito organizzati attorno a una pista ad anello della lunghezza
di 400 m, sulla quale si svolgono le gare di corsa. Le gare di lanci e salti invece, si svolgono sul campo
racchiuso dalla pista.
Molte delle discipline dell'atletica leggera hanno origini antiche, e si tenevano in forma competitiva già
nell'antica Grecia. L'atletica leggera venne inserita nei Giochi olimpici fin dalla prima edizione del 1896,
[2]
e da allora ha sempre fatto parte del programma olimpico.
]
Antico stadio di Olimpia.
L'atletica leggera trova le sue origini nell'antica Grecia: i poemi omerici, la statuaria, Pindaro e la pittura
vascolare testimoniano la profonda passione sportiva degli antichi greci e l'onore in cui tenevano gli
atleti.
Il canto ventitreesimo dell'Iliade descrive prove che anticipano gare che sono ancora tipiche nell'atletica
moderna: una corsa a piedi e due prove di lancio, il disco e il giavellotto. Nel canto però
dell'Odissea dedicato ai giochi dei Feaci, Omero, quasi per completare la gamma delle attività naturali
di base (correre, saltare, lanciare) parla anche di una prova di salto senza specificare di quale salto si
trattasse, anche se non è azzardato pensare che si trattasse di salto in lungo.
Un atleta dell'antichità in una scultura conservata al Museo archeologico nazionale di Napoli.
La nascita e gli inizi dell'atletica leggera, si perdono nella notte dei tempi, confondendosi con i primi
gesti dell'uomo, alle prese con le sue necessità di sopravvivenza. Non si sa per quante migliaia di anni i
primi uomini abbiano corso fuggendo ed inseguendo, e abbiano lanciato per aggredire o per difendersi,
creando così la matrice naturale di un agonismo del tutto singolare e inconsapevole.
Grecia, Egitto, Irlanda e poi Roma e l'Etruria, risultano essere in misura più probabile le terre in cui
inizialmente il gesto atletico dell'uomo assunse le forme più definite, non escludendo comunque, per
tempi più lontani la nascita di esso.
Alla Grecia, però viene assegnato un ruolo essenziale, quasi totale, nel contesto sportivo di ogni tempo,
grazie allo spirito che ha alimentato per originalità e per ampiezza di contenuti morali ed agonistici una
grandissima parte del gesto sportivo e atletico, complice anche un numero cospicuo di testimonianze
letterarie ed iconografiche. Parlare dellaGrecia significa normalmente parlare di Olimpia e dei giochi, di
fiaccole, di tregue sacre e atleti-eroi cinti di corone di olivo. In effetti l'origine più o meno ufficiale dello
sport e dell'atletica coincide, in terra ellenica, con il battesimo dei Giochi olimpici,
Il discobolo di Mirone (455 a.C.).
Questa distanza, la più tradizionale, corrispondeva all'incirca alla lunghezza della pista originaria ed era
denominata stadion; nei successivi anni olimpici furono aggiunte altre distanze di corsa,
La rinascita e la diffusione dell'atletica leggera in epoca moderna divenne un dato di fatto alla fine
del XIX secolo, anche grazie ad una piena regolamentazione.
Lo stadio olimpico del 1896.
Nel 1817 venne fondato il primo club atletico a Necton, in Inghilterra.[5] Ma fu l'inglese Thomas Arnold,
nel 1828, a ripristinare alcuni esercizi praticati nell'antichità ed a fissarne le norme tecniche. Nel 1829,
a Tailiti (Irlanda) vennero disputati per la prima volta dei giochi composti da corse, salti, lanci e salto con
l'asta.[5] Grazie al barone francese Pierre de Coubertin, nel 1896 si tenne ad Atene la prima edizione
dei Giochi olimpici moderni. Le gare allora più popolari erano i 100 metri piani e la prova di fondo, che
si correva sulla distanza di 36 km. Si ebbe anche la distinzione tra atletica leggera e atletica pesante.[7]
Per quanto riguarda l'Italia, l'atletica leggera nacque alla fine dell'ottocento come attività podistica.
Nel 1910 anche le gare di salto e di lancio (che erano ancora sotto il controllo della Federazione
Ginnastica), iniziarono ad essere disciplinate dalla "Federazione italiana degli sports atletici" (che
divenne FIDAL nel 1926), la quale venne riconosciuta dalCIO nel 1915.[7]
La rinascita dei Giochi olimpici diede un ulteriore incremento alla ripresa dell'atletica leggera: da allora
essa ha guadagnato in popolarità, evolvendosi col moltiplicarsi e l'affinarsi delle tecniche e con
l'aumento del numero dei praticanti; aumento determinato anche da un fatto nuovo per l'atletica, cioè la
partecipazione femminile alle gare (nel 1921,) dopo secoli di esclusione quasi assoluta dalla vita
sportiva.[7]
Attualmente l'atletica leggera è una delle discipline principali ai Giochi olimpici.
Discipline
Uomini e donne competono in gare separate e da qualche anno, soprattutto nelle grosse competizioni
internazionali, il programma delle donne è identico a quello degli uomini. Le uniche differenze sono
costituite dall'altezza degli ostacoli e delle siepi (che è più bassa per le donne), dal peso degli attrezzi
per i lanci (che è inferiore) e dal numero di discipline presenti nelle prove multiple, dieci
(ovvero decathlon) per gli uomini, sette (eptathlon) per le donne. Dal 2008 è stato inserito il decathlon
femminile nell'elenco ufficiale delle prove multiple IAAF.
Corse su pista]
Rettilineo finale di una gara dei 400 metri piani.
Include tutte quelle specialità che prevedono una corsa con o senza ostacoli che si svolge interamente
in pista:

Velocità: gare su distanze fino a 400 m. Le distanze sono 100 m, 200 m e 400 m. I 100 m e i
200 m sono considerati gare di velocità pura, i 400 m gara di velocità prolungata.

Mezzofondo: gare su distanze di 800 m, 1 500 m, 3 000 m piani e 3 000 m siepi. I 3 000 siepi
presentano anche particolari aspetti tecnici legati al superamento delle varie barriere e riviere, che
la rendono anche gara a ostacoli.

Mezzofondo prolungato, comprendente i 5 000 m ed i 10 000 m.

Ostacoli: 110 m ostacoli (100 m per le donne) e 400 m ostacoli.


Siepi: una corsa nella quale i corridori devono superare ostacoli detti siepi e riviere con
l'aggiunta di una pozza d'acqua (la principale distanza su cui si corre questo tipo di gara è di
3 000 m). Gara considerata di mezzofondo.
Staffette: 4×100 m e 4×400 m.
Maratona e gare derivate
Gare condotte su strada, a volte con finale su pista. Distanze comuni sono la mezza
maratona (21,097 km), la maratona,(42,195 km) oppure l'ultramaratona, con distanze superiori ai
42,195 km. Queste gare, considerate di fondo, possono svolgersi su circuito o anche avere il punto di
arrivo diverso da quello di partenza.
Marcia[
La marcia è la forma competitiva del camminare, spinto alla massima velocità compatibile con l'obbligo
di mantenere sempre un piede a contatto con il terreno e l'arto di appoggio completamente esteso. Le
gare si svolgono solitamente su strada, con percorsi da 3 fino a 50 km. Alle olimpiadi le gare di marcia
sono di 20 km e 50 km per gli uomini, mentre tra le donne l'unica distanza prevista è di 20 km.
Lanci
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Getto del peso
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Lancio del disco
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Lancio del martello

Lancio del giavellotto

Lancio del vortex (praticato solo da alcune categorie giovanili in sostituzione del giavellotto)
Salti in elevazione
L'atleta Dawn Burrell alle prese con una gara di salto in lungo.

Salto con l'asta

Salto in alto

Salto in lungo

Salto triplo
Prove multiple

Decathlon per gli uomini (e dal 2004 anche per le donne).

Eptathlon per le donne, nelle competizioni outdoor.

Eptathlon per gli uomini, nelle competizioni indoor.

Pentathlon per le donne, nelle competizioni indoor.
Regole principali delle varie specialità

Corse, di 100 - 200 - 400 metri piani:

Ad ogni atleta viene assegnata una corsia da cui non può uscire procurandosi vantaggi
o ostacolando gli avversari, fino al traguardo.

Gli atleti non possono in alcun modo toccarsi od ostacolarsi uno con l'altro. Se un atleta
invade una corsia che non è la sua, viene squalificato.

Ad ogni atleta che parte dai blocchi di partenza prima dello sparo o entro un decimo di
secondo da esso viene assegnata una partenza falsa. Con il nuovo regolamento in vigore
dal 2010 ogni atleta che effettua una partenza falsa viene squalificato.

Nelle corse di 200 e 400 metri, poiché si svolgono anche in curva, viene assegnato alle
corsie più esterne il cosiddetto "decalage" cioè la partenza più avanzata di alcuni metri rispetto
alle corsie più interne in modo che ogni atleta possa percorrere una distanza uguale
indipendentemente alla corsia in cui si trova.

Corsa di 800 metri piani:

La corsa degli 800 metri si svolge su 2 giri di pista; ogni concorrente deve rimanere
nella corsia assegnata per i primi 100 metri, dopo la prima curva (segnalata da bandiere o coni
posti all'inizio del rettilineo opposto a quello di arrivo) ogni atleta può abbandonare la corsia
assegnata (gli atleti tendono a spostarsi in prima corsia, cioè quella che permette di fare meno
distanza possibile essendo quella più interna alla pista).

Il regolamento per le partenze false è uguale a quello delle gare di corsa veloci.

Salto in lungo e salto triplo:

Ogni atleta deve saltare prima e non oltre la pedana di stacco (una pedana posta prima
della buca di sabbia).

Il vincitore è l'atleta che percorre una distanza maggiore dalla pedana di stacco fino al
segno lasciato sulla sabbia; tra tutti i salti che effettua l'atleta si considera solo il più lungo che
esso compie (in caso di pari merito si considera il secondo miglior salto).

Ogni atleta ha a disposizione tre salti (vengono anche chiamate "prove"), più tre salti
detti "di finale" per gli atleti che nei salti "di qualifica" hanno ottenuto la distanza maggiore.

Ogni atleta può fare il suo salto entro un minuto dal momento di inizio del suo turno di
salto.


Ogni salto viene misurato dalla pedana (o linea) di stacco al punto di atterraggio più
vicino a questa, sempre in modo perpendicolare rispetto all'asse di battuta.
Salto in alto e salto con l'asta:

Ogni atleta deve saltare in seguito ad una rincorsa e oltrepassare un'asticella posta fra
due ritti (nel caso del salto con l'asta dandosi slancio con l'asta) senza farla cadere (in caso
contrario il salto è nullo).

Il vincitore è l'atleta che ha ottenuto la misura maggiore; in caso di parità si fa il
conteggio dei vari errori commessi dagli atleti nel corso della gara.

Ogni atleta ha a disposizione 3 tentativi di salto per ogni misura. Ogni volta che tutti gli
atleti hanno passato una misura (o hanno sbagliato i tre tentativi venendo quindi eliminati) si
passa alla misura successiva.

Ogni atleta può fare il suo salto entro un minuto dal momento di inizio del suo turno di
salto (3 minuti se sono rimasti in gara solo 3 atleti).

Lancio del disco, lancio del martello e getto del peso:

Ogni atleta deve lanciare entro una pedana circolare (di diametro diverso in base al tipo
di lancio) senza oltrepassarne la circonferenza.

L'attrezzo lanciato deve cadere entro un settore compreso tra due fettucce che partono
dal centro della pedana e si aprono con un certo angolo, in base al tipo di lancio; in caso
contrario il lancio si considera nullo.

Ogni atleta ha a disposizione 3 lanci, più tre lanci detti "di finale" per gli atleti che nei
lanci "di qualifica" hanno ottenuto la misura maggiore.

Il vincitore è l'atleta che lancia a una distanza maggiore dalla pedana di lancio; tra tutti i
lanci che effettua l'atleta si considera solo il più distante che esso compie.

Ogni atleta può effettuare il suo lancio entro un minuto dal momento di inizio del suo
turno di lancio.

Ogni lancio viene misurato dal punto di atterraggio dell'attrezzo al limite esterno della
pedana più vicino al punto stesso di atterraggio, lungo una linea immaginaria che passa per il
centro della pedana.

Lancio del giavellotto:

Ogni atleta deve lanciare in seguito a una rincorsa entro una pedana rettilinea senza
superare la linea di nullo.

La punta del giavellotto lanciato deve cadere entro un settore compreso tra due fettucce
che partono da un punto preciso all'interno della pedana e si aprono con un certo angolo; in
caso contrario il lancio si considera nullo. Il lancio è nullo anche se il giavellotto atterra di coda
anziché di punta.

Ogni atleta ha a disposizione 3 lanci, più tre lanci detti "di finale" per gli atleti che nei
lanci "di qualifica" hanno ottenuto la misura maggiore.

Il vincitore è l'atleta che lancia a una distanza maggiore dalla pedana di lancio; tra tutti i
lanci che effettua l'atleta si considera solo il più distante che esso compie.

Ogni atleta può effettuare il suo lancio entro un minuto dal momento di inizio del suo
turno di lancio.

Ogni lancio viene misurato dal punto di atterraggio della punta dell'attrezzo al limite
esterno della pedana più vicino al punto stesso di atterraggio, lungo una linea immaginaria che
passa per il punto della pedana da cui parte il settore di lancio.