SiaMo nella Merda

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SiaMo nella Merda
Paolo Villaggio
Siamo nella merda
Pillole di saggezza di una vecchia carogna
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Dello stesso autore
nella collezione Biblioteca Umoristica Mondadori
Caro direttore, ci scrivo...
Fantozzi saluta e se ne va
Vita, morte e miracoli di un pezzo di merda
7 grammi in 70 anni
Sono incazzato come una belva
Storie di donne straordinarie
Crociera Lo Cost
Mi dichi
Tragica vita del ragionier Fantozzi
Siamo nella merda
di Paolo Villaggio
Collezione Biblioteca Umoristica Mondadori
ISBN 978-88-04-62930-6
© 2013 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano
I edizione febbraio 2013
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Negli ultimi venticinque anni gli italiani sono stati
aggrediti da una malattia nuova: il presenzialismo.
Questi malati non hanno più interesse per le bellezze
naturali, il colore del mare, i boschi e la pace dei luoghi
che scelgono per le loro vacanze. Per Pasqua un malato grave mi ha telefonato: “Siamo qua, io e Gina, a
Portofino. È una cosa meravigliosa! Non c’è nessuno, siamo soli, completamente soli!”. Poi mi ha passato Gina: “Hai capito bene quello che ha detto? Qui
non c’è un’anima!”. Il marito le ha strappato il portatile perché la disgraziata stava per singhiozzare. “E
tu dove sei?” mi ha domandato. “A cena al Bolognese...”. Lui si è infiammato: “Chi c’è?”. “I soliti, no?”.
“No, no, mio caro! Avanti, dimmi tutto, tavolo per tavolo!”. Io ho fatto dei nomi e mentre parlavo è intervenuta la moglie: “Com’è vestita lei? E tu con chi sei?
E Luca?”. “Sinceramente non l’ho visto. Ma beati voi,
che siete lì in quel paradiso!”. “Non prenderci per il
culo! Hai capito, no? Siamo soli come cani! A noi del
mare e dei tramonti non ce ne frega un...”. Il marito le
ha strappato nuovamente il telefono di mano: “Scusala, non sta bene. Domani ti chiamo, guarda che mi
devi dire chi c’era alla cena dei Trombelli”.
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Soprattutto dietro agli sportelli delle banche di periferia,
consumano la loro vita i “lampadati”. Sono quasi tutti
dai trenta ai quarantaquattro anni, non hanno i soldi per
una vacanza al sole del Mar Rosso, o a quello di montagna della Val Gardena. Il loro sole sono i raggi uva di
un tragico parrucchiere sotto casa. Dopo il lavoro s’infilano nudi in un grande baccello, come se partissero per
un viaggio nel tempo. Quando escono il fetido parrucchiere, che prima faceva il fornaio, dice: “Sei splendido!
Sembra proprio che tu abbia fatto una vacanza a Sharm
el-Sheikh!”. In realtà sembra che siano stati colpiti da
una malattia completamente sconosciuta. Al posto degli occhi due carboni ardenti, e il colore della pelle è indescrivibile: sotto il rosso bandiera della fronte spicca
un naso da nani da circo. Ero in coda a uno sportello
di una piccola banca di quartiere. Alla cassa, un “lampadato” totale. Una vecchia cliente gli ha chiesto: “Ma
dove sei stato, che sei così abbronzato?”. E quello: “In
Egitto!”. La vecchia implacabile: “A Sharm el-Sheikh,
nel Sinai?”. Lui con voce da topo: “Sì”. E la vecchia: “In
che albergo eri?”. “Non ricordo...” “C’era un pontile? Mi
puoi raccontare com’era l’albergo?” Lui molla un cazzotto sui denti della vecchia e scappa verso le colline.
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Per molte giovani donne è ormai una vocazione psicanalizzare tutti quelli che incontrano. Sono sempre in
tensione e fin dalle prime ore del mattino si mettono
in caccia. Un bar all’aperto: il nostro curioso animale
aspetta la sua preda, fingendo di leggere un libro, anche per 2 ore. Ed eccola, arriva una gazzella di Grant. È
una ragazza di 16 anni che si mordicchia le unghie. Poi
tira fuori il telefonino, legge un messaggio, sorride, si
mordicchia fino all’osso il pollice destro e manda la risposta. La iena attacca frontalmente: “Da come ti mangi le unghie, ma soprattutto dall’uso improprio che fai
del telefonino, vedo chiaramente il profilo della tua coscienza...”. Si siede al tavolino della preda: “Tu mi fai
molta tenerezza perché io vedo come in trasparenza
la tua anima, i motivi delle tue ansie, i tuoi problemi”.
La gazzella la guarda un po’ intimorita e la iena: “Non
aver paura, sono una psicologa. Subito, quando ti ho
visto arrivare, ho capito che il tuo problema di fondo è
il rapporto con tua madre...”. E la ragazzina: “Signora,
ma... la mia mamma è morta 10 anni fa”. La iena: “No!
Volevo dire con tuo padre, vivi con lui vero?”. “No, lui
vive in Australia con un’altra donna. Ora mi scusi, ma
devo andare a scuola.” Arriva un travestito, e la iena:
“Lo sai che posso dirti qual è il tuo problema di fondo?”.
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All’Università di Pavia il professor Ticci tiene un corso sulla dieta ideale: “Per dormire, mai letti morbidi...
l’ideale è riposare con i piedi attaccati al soffitto. Durante la giornata bere almeno 70 litri d’acqua tiepida.
Uscire per una veloce passeggiata nel bosco di 6 ore,
brucando molta erba. Per la pausa pranzo niente mense, tavole calde o ristoranti alternativi, ma recarsi nelle
stalle più vicine, affiancarsi ai cavalli e mangiare fieno
e biada in abbondanza. Al pomeriggio, alle 16, mangiare due carrube molto lentamente. Per la cena, se volete, potete cambiare stalla e tipo di animale. L’ideale
sarebbe una malga alpina, e qui il consiglio di fondo è
di non cenare mai con tori da combattimento spagnoli.
Uscite senza salutare nessuno e partite al galoppo verso l’ippodromo più vicino per una sgambata. Per non
dare nell’occhio vi consiglio di nitrire ogni 2000 metri.
Ed eccoci alla parte più affascinante della terapia: entrate pure nei locali fingendo di essere normali, e, casomai, di nascosto rosicchiate delle carote crude. Non
fate mai l’errore madornale di fare i vostri bisogni negli
insidiosissimi cessi detti ‘alla turca’, nei quali vengono
risucchiati ogni anno una cinquantina di giovani...”.
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Molte giovani donne non belle, ma stupide, cercano
di farsi accettare dicendo: “Io sono pazza, eh? State
attenti!”. È un modo molto infantile per precostituire
delle attenuanti alla loro mediocrità. Chi è veramente pazzo non ha mai il minimo sospetto di esserlo,
anzi, rifiuta minaccioso la patente di malato di mente. L’animale di cui parlo, invece, è molto gratificato dal sentirsi dire: “Ma tu sei proprio una pazza!”.
Quando glielo dite fa sempre la faccetta della bambina che viene smascherata. In realtà la sua anomalia non esiste, è un animale premeditato e lucido.
Insomma, è una truffatrice. I truffati, abitualmente
uomini non giovanissimi, sono disposti ad accettare tutte le sue birichinate. State molto, ma molto attenti, voi poveri non giovanissimi, che verrà sempre
il momento in cui questa “bambina ingenua” cambierà aspetto. Ed eccola per com’è veramente: cattiva, spietata, interessata, con la faccia e i denti da
iena. Non è facile liberarsi di questo predatore che
si nutre di anziani, ricchi, con mogli ripugnanti. Insomma, che si nutre di cadaveri. Questa iena vi girava intorno da tempo, fiutava l’odore di morte che
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emanate. Ha fatto stimare i vostri beni e poi è partita all’attacco. Come difendersi? D’accordo con la
vostra putrida moglie assoldate un cacciatore bianco. E che non abbia pietà.
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