La tecnica schermistica tra tradizione e innovazione
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La tecnica schermistica tra tradizione e innovazione
ACCADEMIA NAZIONALE DI SCHERMA Esame per Maestro Tesi: La tecnica schermistica tra tradizione e innovazione. Traduzione di New Künstliches Fechtbuch di Jakob Sutor (1612) Relatore: dott. PASQUALE LA RAGIONE Candidata: SABRINA BALLESTRACCI SESSIONE INVERNALE NAPOLI, 2009 A Fabinho 2 INDICE PARTE I LA TECNICA SCHERMISTICA 5 TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE 0. Introduzione 6 1. Analisi del New Künstliches Fechtbuch di Jakob Sutor 1.1. Spada lunga 1.2. Dusack 1.3. Striscia 1.4. Stanga, alabarda, flagello 9 11 16 20 29 2. Confronto con la tecnica schermistica attuale 2.1. Caratteristiche extra-schermistiche 2.2. Caratteristiche schermistiche 36 37 38 3. Implicazioni didattiche 40 4. Bibliografia 45 PARTE II TRADUZIONE DI NEW KÜNSTLICHES FECHTBUCH DI JAKOB SUTOR (1612) 46 Capitolo I Del contenuto della spada lunga, dell’ordine in cui viene descritta e delle sue posizioni. 50 Capitolo II Del contenuto del tirare di scherma con il Dusack, dell’ordine in cui questo tipo di scherma viene descritto e delle sue posizioni. 69 3 Capitolo III Del contenuto dello schermire con la striscia, con il pugnale e la striscia o con due strisce contemporaneamente, dell’ordine in cui viene descritto e delle posizioni e guardie con queste stesse armi 84 Ultimo capitolo di questo libro Del contenuto della scherma con le stanghe e le alabarde 132 Ringraziamenti 148 4 PARTE I LA TECNICA SCHERMISTICA TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE 5 0. Introduzione Può l’analisi di un manuale di tecnica schermistica appartenente a un’epoca e a una cultura diverse da quelle in cui viviamo costituire il punto di partenza per una riflessione sull’attuale didattica della scherma? Se sì, come? Questi sono gli interrogativi proposti nel presente lavoro, nel quale si vuole anche fornire una delle tante possibili risposte. La tesi che intendo sostenere è la seguente: tutto può essere utile alla pratica e all’insegnamento della scherma, anche l’utilizzo di tecniche tipiche di armi non più in uso, tutto può essere spunto di riflessione e di didatticizzazione. La questione fondamentale è, però, a mio parere, non se la scherma descritta in un manuale tedesco del 1612 possa essere utile o meno alla pratica della scherma moderna, ma piuttosto come la si possa rendere tale, come da essa si possano trarre tecniche e strategie valide anche per la pratica didattica dei nostri tempi. Questa riflessione nasce dall’oggetto stesso della mia tesi che consiste nella traduzione del New Künstliches Fechtbuch1 [Nuovo manuale di tecnica schermistica, citato in seguito anche come Fechtbuch] di Jakob Sutor, pubblicato nel 1612 per opera di Johann Bringern presso la casa editrice di Willhelm Hoffman a Francoforte sul Meno. Si tratta di un manuale di scherma scritto in lingua tedesca da un autore, Jakob Sutor, di cui non si sa 1 Così si presenta il titolo della versione da me tradotta. In genere, però, il testo è citato come Neues Künstliches Fechtbuch, in cui è possibile riconoscere le caratteristiche linguistiche tipiche del Neuhochdeutsch (alto-tedesco moderno, che va dal 1650 fino a oggi). Tipici dell’alto-tedesco moderno – dove per “alto” si intende elevato, aulico, letterario – sono l’uso della grafia neu anziché l’utilizzo della grafia new con [w] del medio alto-tedesco (1150-1650) e la concordanza dell’aggettivo con il sostantivo, data dalla declinazione al nominativo per mezzo della desinenza es tipica del genere neutro. Poiché si stanno discutendo peculiarità linguistiche, vorrei precisare che la traduzione in italiano del titolo ha rappresentato un primo problema da risolvere. Nel titolo tedesco compaiono un sostantivo – Fechtbuch: libro di scherma – preceduto da due aggettivi che ne determinano le caratteristiche: new (nuovo) e künstlich, la cui traduzione può creare problemi. Si tratta dell’aggettivo che deriva dal sostantivo Kunst, attualmente utilizzato quasi esclusivamente con il significato di “arte”, in passato utilizzato per tradurre il greco technē, parola che ricorre per esempio in gramma technē, grammatica, in tedesco per l’appunto reso con Sprachkunst (tecnica linguistica). Ho tradotto il titolo del manuale di Sutor con Nuovo manuale di tecnica schermistica; all’interno del testo di traduzione, però, i due termini “tecnica” e “arte” vengono utilizzati come sinonimi. (Cfr. Foschi Albert/Hepp 2003). 6 molto.2 La maggior parte delle fonti a disposizione, quasi tutte enciclopedie online (cfr. Wikipedia e master.com), sostiene che il manuale di Jakob Sutor sia una versione aggiornata o addirittura un plagio del manuale Gründtliche Beschreibung / der freyen Ritterlichen und Adelichen Kunst des Fechtens / in allerei gebrauchlichen Wehren / mit vielen schönen und nützlichen Figuren gezieret und fürgestellt [Descrizione fondamentale della libera, cavalleresca e nobile tecnica dello schermire / in tutte le armi utilizzate / adornata e rappresentata con immagini belle e utili] di Joachim Meyer, libero schermitore di Strasburgo. L’enciclopedia Master.com descrive così il manuale di Sutor: […] was mostly an updated version of Joachim Meyer's work. Some scholars believe that Sutor's Neues Künstliches Fechtbuch is actually a plagiarism of Meyer's writings. (Si trattava di una versione aggiornata del lavoro di Meyer. Alcuni allievi credono che il Neues Künstliches Fechtbuch sia attualmente un plagio degli scritti di Meyer). (http://www.nationmaster.com/encyclopedia/Jacob-Sutor). Che i contenuti dei due manuali siano molto simili è rilevabile anche solo dall’osservazione dell’indice dei contenuti: in entrambi i casi viene descritto l’uso delle stesse tipologie di armi, vale a dire lo spadone (Langschwert), il Dusack, la striscia (Rapier) con e senza pugnale, le stanghe e le alabarde. In entrambi i manuali si fa inoltre accenno alla lotta corpo a corpo (cfr. Meyer 1570). È possibile in effetti che Sutor abbia preso spunto dal manuale di Meyer, che peraltro non viene citato dal maestro d’arme di Baden. Per sostenere, però, se effettivamente il manuale di Sutor sia una mera imitazione di quello di Meyer dovrebbe essere condotta un’analisi più dettagliata dei contenuti dei due manuali, una questione questa che però non costituisce la finalità del presente lavoro. Oggetto della mia analisi è, infatti, la descrizione dei contenuti del Fechtbuch di Jakob Sutor con lo scopo di trarne, dopo avere messo in rilievo le caratteristiche tecniche descritte 2 Sul conto di questo autore si sa talmente poco che, oltre al fatto che sembrerebbe passato alla storia della scherma per avere copiato il manuale di Meyer, in un sito di medievalistica italiano viene etichettato inadeguatamente come «Jakob Sutor: anonimo tedesco» (cfr. http://www.medievalis.com/documenti_storici/manuali_scherma_antica/jakob_sutor/jakob_sutor_ parte_10_di_10.html). In realtà il nome ci è noto, sulla sua persona però si sa poco, tranne che si tratta, come nel caso di Meyer, di un Freifechter (schermitore libero) di Baden al servizio di principi e signori dell’epoca. 7 dall’autore, implicazioni didattiche per la scherma odierna. Il procedimento da me utilizzato si basa metodologicamente su due punti: I. analisi del testo II. confronto diacronico L’analisi testuale viene condotta, con l’ausilio della traduzione svolta, sul manuale di Jakob Sutor. Scopo dell’analisi è la descrizione delle caratteristiche tecniche delle singole armi descritte nel Fechtbuch. Le caratteristiche schermistiche messe in rilievo dall’analisi verranno quindi messe a confronto, diacronicamente, con la tecnica schermistica odierna. Prendendo spunto dall’analisi delle similitudini e delle differenze tra la scherma descritta nel Fechtbuch e quella praticata oggi giorno si proporranno alcune riflessioni didattiche; in particolar modo si mostrerà come la tecnica schermistica si muova sempre tra due tendenze opposte: una di tipo conservativo e una di tipo innovativo. Da una parte vigono principi schermistici universali, la scherma come disciplina di combattimento e di scontro, dall’altra adattamenti di tipo contestualesituazionale, vale a dire chi, dove, quando e perché viene praticata la scherma. Il presente lavoro è diviso in tre capitoli: 1. analisi del New Künstliches Fechtbuch di Jakob Sutor 2. confronto con la tecnica schermistica attuale 3. implicazioni didattiche 8 1. Analisi del New Künstliches Fechtbuch di Jakob Sutor New Künstliches Fechtbuch, introdotto da una prefazione, si compone di quattro parti, ognuna dedicata alla descrizione di un tipo di arma. Tutte le posizioni e le azioni descritte sono illustrate per mezzo di disegni, originariamente intagliati su tavole di legno. All’inizio della prima parte e alla fine di tutte le altre parti si trovano brevi composizioni poetiche in rima che, anche se non spiegano molto della tecnica schermistica, mettono comunque in luce il sostrato culturale di riferimento. Sulla base del contenuto di queste poesie è possibile affermare che la scherma rappresenta per l’epoca e il luogo di riferimento, una arte cavalleresca onorata, ma anche una disciplina con cui procurarsi da guadagnare, come dimostra il seguente brano che introduce la parte dedicata alla spada lunga o spadone: La gente di spettacolo va avanti mentre gli schermitori vorrebbero scuole, per questo motivo, facendosi coraggio, tirano di scherma uno con l’altro, per soldi o per una bella coroncina come quella che il ragazzo porta sulla spada. 9 Tirando di scherma prendiamo denaro con il quale beviamo vino, ci procuriamo la nostra paga, ci preoccupiamo della paga come si può perché senza paga e senza bere non si gioca mai abbastanza. La prefazione (Vorrede) contiene la dedica ai signori e principi per cui è stato scritto il manuale; essa svolge, però, soprattutto la funzione di premessa al testo, poiché ne spiega il contesto di pubblicazione. Si tratta del manuale di scherma scritto da un certo Jakob Sutor, nell’dizione curata da Johann Bringern, pubblicata da Willhelm Hoffman nel 1612. Il manuale, pubblicato per essere messo a disposizione di tutti gli interessati, in particolare principi e signori, costituisce una descrizione esaustiva dell’arte della scherma, accorciata rispetto a quelle precedenti: […] nun aber allen und jeden der löblichen Fechtkunst Liebhabern, zu sonderlichen gefallen in diese kleine Form gebracht und an tag gegeben […] (Ora, però, la descrizione dell’arte della scherma, per il piacere particolare di tutti gli amanti della scherma, è stata resa in questa forma breve e data alla luce […]) (Sutor 1612: Vorrede).3 Nella premessa, oltre a mettere in luce il contesto in cui e la funzione per cui è stato pubblicato il manuale, si spiega la visione che si vuole fornire dell’arte della scherma: la scherma è una disciplina attraverso cui l’uomo può riscuotere fama e onore. Tra le autorità nominate a sostegno di questo pensiero si ricorda San Paolo, santo fondatore della chiesa, che vedeva nella scherma una disciplina basata sul rispetto e le virtù. Si fa, inoltre, ancora una volta riferimento alle motivazioni che hanno spinto alla pubblicazione di questo manuale: si afferma che esistono molte 3 Qui si ha molto probabilmente il riferimento al manuale di Meyer di cui si è parlato sopra. Sebbene l’autore non venga nominato direttamente, l’incipit del frontespizio dice chiaramente che si tratta di una «Ausführliche Deskription der Freyen Adelichen und Ritterlichen Kunst des Fechtens in den gebreuclichsten Wehren, als Schwerdt, Dusacken, Rappier, Stangen und Helleparten». Questa breve spiegazione rappresenta un calco del titolo del manuale di Meyer del 1570, cambiano solo poche parole. A tale proposito, per ritornare brevemente alla questione se il manuale di Sutor sia un plagio, può anche essere che egli abbia volontariamente preso spunto dal predecessore, che abbia voluto però provvedere alla pubblicazione di un manuale più breve che permettesse dunque una maggiore fruizione. Rimane tuttavia il dato di fatto che Meyer non viene citato direttamente. 10 descrizioni della tecnica schermistica, redatte anche in lingue diverse; queste risultano però troppo complicate, oscure e confuse. Il manuale si propone dunque come pratico e comprensibile per le sue dimensioni ridotte; rappresenta, inoltre, una descrizione nuova rispetto a quelle precedenti anche perché è supportata da consigli derivanti da lunghi anni di pratica della tecnica schermistica condotti dall’autore stesso, lo schermitore libero e maestro di scherma Jakob Sutor. 1.1. Spada lunga La prima parte del manuale è dedicata alla descrizione dello schermire con la spada lunga o spadone (das Langschwerdt o das lange Schwert). Si tratta di una spada, la cui lunghezza, come dice il nome stesso, è caratteristica predominante. Se si confrontano le dimensioni di quest’arma con quelle della striscia (Rapier), è rilevabile una differenza notevole anche nella larghezza e nello spessore della lama, il che rende evidentemente lo spadone piuttosto pesante. Forse proprio per questo motivo, la spada viene tenuta con entrambe le mani. La guardia (intendendo con guardia la parte della spada che si distingue dalla lama) è composta da un’impugnatura a croce, formata dal manico a bastone e da un pezzo piatto e fine, corrispondente alla coccia, che incrocia il bastone perpendicolarmente e segna la divisione tra impugnatura e lama. Il capitolo si apre con la descrizione della divisione del bersaglio e delle posizioni che possono essere assunte con il corpo e con l’arma. Si afferma che la scherma con la spada lunga può essere divisa in tre parti: inizio, medio e fine. Le diciture “inizio”, “medio” e “fine” valgono sia per definire la divisione dell’arma in parti sia per definire l’azione eseguita dallo schermitore: con “inizio” si intende la punta, ma anche l’attacco, il toccare di punta; con “medio” si intende la parte media della lama, ma anche il lavoro sul ferro; con “fine” si intende la coccia, ma anche la difesa, il sottrarsi agli attacchi avversari. Inizio, medio e fine possono essere 11 considerati simili a quelli che nella scherma moderna sono considerati gli atteggiamenti fondamentali. Da ognuno di questi atteggiamenti si possono assumere varie posizioni di guardia, con il corpo e con il ferro, le quali a loro volta vengono divise in principali e secondarie. Di tutte le posizioni nominate alcune vengono spiegate più dettagliatamente e illustrate per mezzo di tavole, p.e. la posizione del bue, dell’aratro, della guardia superiore, dello sciocco, della barriera, della punta pendente, del rimbalzo, dell’occhiata, dello scambio, della chiave, di trasporto, del colpo traverso, della guardia lunga. Si illustrano anche le azioni che possono essere condotte da ognuna delle posizioni assunte. Le posizioni e le azioni descritte hanno le seguenti caratteristiche: la spada viene tenuta sempre con due mani, tranne nel caso in cui uno dei due schermitori lascia l’impugnatura per afferrare la lama e combattere con la spada orizzontalmente. In generale si distinguono due tipi di posizioni: Nel primo tipo si hanno posizioni in cui il baricentro dello schermitore è basso, la schiena è eretta e la spada viene tenuta con la punta rivolta al bersaglio (cfr. la guardia dell’aratro tav. 3, uomo a destra): 12 Nel secondo caso si hanno posizioni in cui l’equilibrio corporeo è spostato in avanti o indietro, la spada non ha la punta rivolta al bersaglio e spesso lo schermitore si trova in una posizione di invito oppure si prepara a minacciare con un colpo di lama proveniente dall’alto o dai lati. Si veda ad esempio la guardia del bue (cfr. tav. 3, uomo a sinistra): qui il peso del bacino è spostato sulla gamba davanti e la schiena è tenuta indietro, la spada è sopra alla testa, con la punta verso l’alto e lo schermitore si prepara a portare il colpo di lama al bersaglio alto. In altri casi, la guardia alta serve a preparare un attacco di taglio alla testa, cfr. tav. 4 (uomo a sinistra): Le guardie possono essere assunte tenendo avanti sia la gamba armata sia la gamba non armata: anche in questo caso si tratta di strategie di postura che servono a garantire l’equilibrio. Si distinguono anche due tipi di colpo: di punta e di taglio lungo e corto. Quelli di punta vengono spesso portati anche partendo dal legamento del ferro e sono basati sullo studio delle linee e dei gradi; in alcuni casi si fa accenno ad azioni sul ferro che addirittura ricordano le chiusure con opposizione e le parate di ceduta, come 13 nel caso della posizione dell’occhiata, che prevede una chiusura interna su una linea alta simile alla quarta falsa (tav. 7, uomo a sinistra): e il colpo traverso che è simile alla ceduta di prima (tav. 9, uomo a destra): 14 I colpi di taglio vengono per la maggiore portati a ferro libero, dall’alto o lateralmente, oppure dopo aver inflitto un duro colpo sulla lama avversaria, una sorta di battuta molto forte seguita da un colpo al distacco. La scherma di spada lunga prevede o comunque si può tramutare in lotta corpo a corpo, quando la distanza diviene ravvicinata. La misura da cui avviene il combattimento appare piuttosto ravvicinata, vale a dire si descrivono le azioni partendo dalla misura in cui il colpo può essere espletato. Gran parte delle azioni di preparazione descritte sono eseguite battendo sul ferro ed espletando il colpo nel momento in cui l’avversario si trova scoperto proprio in conseguenza delle battute sul ferro. Vengono descritte anche forme di finta e cavazione, si tratta però più che altro di finte di botta dritta e rimesse dopo il contatto con il ferro come nella spada odierna. 15 1.2. Dusack Nel caso del Dusack si tratta di un’arma molto particolare, tipica del territorio tedesco e difficilmente confrontabile con una delle armi della scherma moderna. È un’arma di legno, in cui lama e impugnatura non sono marcate da una divisione ben precisa: la lama è molto spessa, di forma arcuata e termina a punta; l’impugnatura è data da un buco tondeggiante intagliato nel legno stesso (cfr. tav. 19): All’inizio del capitolo dedicato al Dusack vengono descritte le guardie e la divisione del bersaglio. Le guardie, che possono essere assunte sia a destra che a sinistra, sono cinque: adirata, del toro, media, del cinghiale e dello scambio. Le linee in cui è possibile dividere il bersaglio sono invece quattro: una linea verticale, una linea orizzontale e due linee oblique, come mostra anche la figura sopra. Prendendo come punto di riferimento il centro dato dall’incrocio delle quattro linee, si ottengono otto segmenti e otto sezioni di bersaglio. Dalle varie linee, oltre alle posizioni principali già 16 nominate, si può sviluppare anche una serie piuttosto numerosa di azioni secondarie, p.e.: il colpo dello spasmo, il colpo corto, il colpo a spirale ecc. Le caratteristiche del Dusack sono le seguenti: a differenza della spada lunga, il Dusack viene tenuto con una sola mano, la quale va nell’apposita scanalatura. Ciò è possibile anche per la maggiore leggerezza di quest’arma rispetto allo spadone. Non mancano però azioni in cui il Dusack viene preso con entrambe la mani (tav. 28, uomo a sinistra): La guardia può essere effettuata tenendo avanti sia la gamba del braccio armato sia la gamba del braccio non armato. In questo caso la posizione assunta non sembra tanto dipendere dal tentativo di equilibrare il peso della spada quanto dall’atteggiamento e dalla strategia di offesa o difesa, p.e. nella tav. 20, in cui la posizione dello schermitore di sinistra è con la gamba avanti e l’arma sopra alla testa per prevenire il colpo proveniente dall’alto, in modo da creare una linea di difesa più robusta, utilizzando anche il braccio non armato: 17 Esistono sia azioni a arma libera (senza legamento) sia azioni di legamento. Quelle a “ferro” libero vengono effettuate sia di punta che di taglio e controtaglio, sia dall’alto che dai due lati, ma anche dal basso, verticalmente e obliquamente, si veda ad esempio la posizione assunta dall’uomo a destra nella tav. 32: 18 I legamenti si adattano alla particolare forma dell’arma. Il legamento viene effettuato generalmente con il medio forte o con il forte del Dusack (cfr. tav. 29): 19 Sono riconoscibili azioni di legamento simili ai fili e alle battute e botte, mentre mancano i trasporti e riporti. 1.3. Striscia La striscia è l’arma più simile alla spada attuale e al fioretto. Ha, infatti, dimensioni minori rispetto a quelle della spada lunga, sia per quanto riguarda la lunghezza, sia per quanto riguarda lo spessore della lama. È pertanto anche più leggera e maneggevole. L’impugnatura è a croce come nel caso dello spadone, ma vi è anche un archetto dentro cui viene posizionata la mano, similmente all’attuale sciabola. La lama è rigida come quella della spada lunga, ma più fine (cfr. tav. 38): 20 Anche per la striscia all’inizio vengono date spiegazioni inerenti la divisione del bersaglio e le varie posizioni di guardia. Il bersaglio viene idealmente diviso in sedici settori per mezzo di tre linee orizzontali e tre linee verticali. Le linee verticali passano una per l’asse centra del corpo, mentre le altre due – laterali – passano pressappoco per le spalle andando a incontrare i punti più esterni delle ginocchia. Le line orizzontali si trovano all’altezza della testa, all’altezza dei fianchi e all’altezza delle ginocchia, cfr. tav. 34: Viene detto esplicitamente che la divisione del bersaglio per mezzo di linee verticali e orizzontali serve per determinare le linee di offesa, cioè su quali linee dovrà essere diretto il colpo a seconda del bersaglio che si vuole minacciare o colpire. Le posizioni di guardia sono cinque come nelle altre armi: la guardia superiore, la guardia del bue, la guardia della porta di ferro, dell’aratro e la guardia lunga. Anche in questo caso ci sono svariate posizioni secondarie, tra cui ad esempio il colpo dello strabico, il colpo dell’anca, il colpo alla gola ecc. 21 In generale, per l’ampiezza con cui viene trattata, la striscia sembra rivestire una notevole importanza a livello tecnico. Mentre per le altre armi si passa molto velocemente alla descrizione di alcuni colpi in particolare, nel caso della striscia l’autore si sofferma sulla spiegazione di alcune posizioni di guardia e sulla divisione della lama in gradi. In riferimento alle posizioni di guardia vengono illustrati il colpo superiore di traverso, detto anche colpo adirato e le posizioni a croce superiore, mediana e inferiore. Si tratta in tutti i casi di posizioni che vengono eseguite tenendo l’impugnatura della striscia con la mano destra, la lama con la mano sinistra, la gamba non armata avanti, la gamba del braccio armato indietro e sollevata da terra, cfr. tav. 36: Per quanto riguarda invece la divisione della lama, è da notare che vengono distinti quattro gradi: il forte, il medio forte, il medio debole e il debole (cfr. tav. 38 riportata sopra). Seguono altre quattro tavole in cui vengono descritte le posizioni di guardia. A partire dalla tav. 46 sono illustrate azioni di combattimento. Si tratta in quasi tutti i casi di azioni eseguite in linea oppure con il legamento 22 del ferro avversario. Sulla base della descrizione fornita delle azioni è possibile riscontrare le seguenti caratteristiche: la posizioni di guardia è molto vicina a quella della scherma moderna di spada e fioretto, con la gamba del braccio armato avanti e l’altra gamba dietro in posizione perpendicolare rispetto a quella anteriore. Il braccio armato è in avanti, con la punta dell’arma rivolta all’avversario; il braccio posteriore si trova in una posizione simile quella attuale e si distende nel momento in cui serve a creare equilibrio rispetto alla distensione del braccio anteriore (cfr. tav. 43, uomo a sinistra): In alcuni casi il braccio posteriore si sposta avanti in conseguenza della rotazione del bacino, per evitare la stoccata inferta al bersaglio alto della testa (cfr. tav. 44, uomo a destra): 23 È possibile riconoscere in alcuni movimenti il corrispondente dell’affondo, sia nel caso in cui la striscia venga utilizzata da sola (cfr. tav. 56, uomo a sinistra, dove è riconoscibile una sorta di passata sotto molto praticata con l’affondo nel caso della striscia): 24 sia nel caso in cui la striscia è abbinata ad altre armi, come ad esempio il pugnale (cfr. tav. 71, uomo a sinistra): 25 Le azioni vengono portate sia a ferro libero sia di filo, con legamento del ferro. Nei colpi a ferro libero sono privilegiati i bersagli avanzati del braccio e della gamba anteriore e quello alto della testa e della spalla armata (cfr. tav. 52): 26 oppure colpi al corpo uniti a vari tipi di schivate (passata sotto, cambio di linea nell’affondo, girata all’indietro simile all’inquartata, cfr. tav. passata sotto della tav. 69): 27 Sui legamenti e fili vengono descritti anche colpi al corpo, soprattutto ai fianchi (cfr. tav. 71): 28 Si fa riferimento a posizioni indicate con numeri ordinali (2 a, 3a, 4a ecc.), non si tratta però di parate, ma dell’intera posizione assunta dal corpo e dall’arma. Nelle ultime tavole viene descritta la tecnica della striscia utilizzata unitamente a un pugnale, al drappo o una seconda striscia. Il pugnale e il drappo servono, un po’ come lo scudo più antico, soprattutto alla difesa, mentre per l’offesa viene utilizzata soprattutto la striscia. Nel caso in cui si usi il pugnale e il drappo è più facile che la gamba anteriore sia quella solitamente tenuta dietro, ovvero quella corrispondente alla mano in cui si tiene il pugnale o il drappo. Il drappo viene molto spesso utilizzato anche per confondere l’avversario o addirittura per coprirgli la visuale 1.4. Stanga, alabarda e flagello L’ultima parte del manuale è dedicata all’uso della stanga e dell’alabarda. Vi è anche un breve accenno al flagello. Si tratta di armi molto lontane da quelle utilizzate nella scherma moderna e anche dalle armi finora descritte. Le caratteristiche della stanga sono le seguenti: Si tratta di un’arma decisamente più lunga rispetto alle altre finora descritte. È una specie di bastone che viene tenuto con due mani e con il quale si può colpire l’avversario sia con un’estremità che con un’altra (cfr. tav 79): 29 La mano predominante tiene l’estremità della stanga e assume una posizione arretrata; l’altra mano viene tenuta verso la metà della stanga, in posizione più avanzata. Anche se non descritto direttamente, dalle immagini si evince che la mano all’estremità serve a reggere la stanga e determinare la forza del colpo, l’altra mano serve da ausilio, la sua funzione è quella di determinare meglio la direzione del colpo (un po’ come nella stecca da biliardo) (cfr. tav. 80): 30 La posizione del corpo è quasi sempre profilata: viene tenuta avanti soprattutto la gamba corrispondente alla mano non predominante; solo in alcuni casi, in cui la misura è particolarmente ravvicinata, la mano predominante arretra e la gamba ad essa corrispondete avanza. I colpi vengono eseguiti sia con che senza il contato delle armi. Laddove essi sono preceduti da un legamento, quest’ultimo viene eseguito nella parte media della stanga (cfr. tav. 82): 31 I colpi vengono portati sia di punta che lateralmente, per esempio il colpo alla testa descritto nella tav. 81: 32 L’alabarda ha caratteristiche simili alla stanga, presenta però rispetto a questa anche alcune differenze, dovute al fatto che oltre ad essere costituita da un bastone presenta anche una lama tagliente all’estremità. Caratteristiche della alabarda sono le seguenti: La guardia è molto simile a quella della stanga, con i piedi distanziati, il corpo profilato (cfr. tav. 84): 33 L’arma viene tenuta con entrambe le mani: la mano predominante regge l’estremità, l’altra mano è posta a una certa distanza sul bastone. Il peso della alabarda è sicuramente maggiore in punta rispetto a quello della stanga, per questo motivo, la mano che si trova avanzata avrà il compito, oltre che di dirigere il colpo, anche di sorreggere la alabarda in modo adeguato. Anche in questo caso i colpi possono essere portati liberi oppure dopo aver effettuato un legamento. Il legamento può avvenire sia all’estremità, in prossimità delle lame oppure sul medio (cfr. tavv. 85 e 87): 34 I colpi sono portati sia di punta che lateralmente. 35 Con caratteristiche simili si presenta un’altra arma descritta in questo capitolo, il flagello, che al posto della lama, su un’estremità del bastone, presenta una sorta di frusta. In questo caso i colpi vengono logicamente portati non di punta, ma di “frustata” (cfr. tav. 93): 2. Confronto con la tecnica schermistica attuale Nel presente capitolo prenderò in considerazione le differenze e le similitudini che ricorrono tra la scherma descritta da Sutor e la scherma moderna. La descrizione si sofferma su caratteristiche di tipo extra-schermistico e caratteristiche più propriamente schermistiche. 36 2.1. Caratteristiche extra-schermistiche: Si tratta della descrizione di una tecnica schermistica molto diversa da quella della scherma attuale: Mentre la scherma attuale è di tipo prettamente sportivo, la scherma descritta nel manuale di Sutor è la scherma da vero combattimento. La cultura e la società stesse in cui la scherma descritta da Sutor viene pratica sono completamente diverse dalla società e dalla cultura in cui viene praticata oggi giorno. La scherma aveva allora anche il compito di difendere oltre alla vita anche l’onore delle persone. La scherma che viene praticata oggi costituisce in parte solo un’imitazione di queste regole: non serve più propriamente per difendere l’onore di una persona. Tuttavia, queste regole in parte, anche se con sembianze diverse, sono ancora oggi codificate nel regolamento di gara, in particolar modo dove si fa riferimento alle sanzioni causate dalla mancanza di rispetto nei confronti dell’avversario. Al di là di queste divergenze è possibile anche riscontrare delle similitudini a livello culturale: Similmente ai manuali utilizzati al giorno d’oggi, anche il manuale di scherma da me tradotto è stato scritto da un esperto per persone più o meno esperte, vale a dire per persone che già conoscono la tecnica schermistica o vi si stanno avvicinando. Si tratta, infatti, di un manuale con valenza didattica, che vuole suggerire modalità e strategie di insegnamento e apprendimento della tecnica schermistica. La scherma, allora come ancora ai nostri giorni, rappresenta una sorta di linguaggio universale: non importa quale sia la nazione di appartenenza e la lingua parlata. La scherma, poiché si avvale del gesto tecnico anziché della parola, può essere eseguita e recepita nello stesso modo anche da persone che parlano lingue differenti. 37 La scherma, allora come ai nostri giorni, può essere praticata solo con l’esistenza di un avversario. Sia essa intesa una disciplina di combattimento con cui si può anche levare la vita, sia intesa invece come disciplina sportiva, non è comunque pensabile se non con la presenza di almeno due schermitori. La scherma è pertanto una disciplina di combattimento (a seconda delle epoche cambia la finalità di questo combattimento), di contrasto e di conseguenza di applicazione di contrarie. 2.2. Caratteristiche schermistiche: Si distinguono caratteristiche formali e caratteristiche tecniche. Similitudini e differenze formali sono le seguenti: alcune delle armi descritte da Sutor sono simili per lo meno nelle forme alle armi attuali: per esempio, la spada lunga e la striscia assomigliano alla spada e al fioretto. Il Dusack si allontana abbastanza da qualsiasi delle arme utilizzate oggi, sebbene rimanga un’arma che presenta un’impugnatura e una lama, caratteristica che, invece, nella stanga, nell’alabarda e nel flagello viene quasi del tutto a mancare, trattandosi di un bastone in un caso e di un bastone coronato da una sorta di falce o da una frusta negli altri due. In riferimento alla tecnica è possibile distinguere le seguenti similitudini e differenze con la scherma attuale (la descrizione procede divisa per tipi di armi): Spada lunga La tecnica schermistica utilizzata nella spada lunga, ad esclusione della lotta corpo a corpo che non è contemplata nella scherma moderna, può 38 essere in parte paragonata alla scherma di spada, in parte alla scherma di sciabola. Il confronto con la scherma di spada viene spontaneo nel caso dei colpi il cui espletamento si basa sullo studio delle linee e dei gradi, vale a dire in quei colpi in cui la minaccia avviene principalmente di punta. Il confronto con la sciabola si propone invece laddove la minaccia avviene di lama, dall’alto, dal basso o lateralmente. Diversamente dalla sciabola, però, non vige la convenzione; pertanto, sebbene la modalità di espletamento del colpo sembri ripercorrere la tecnica della sciabola, in realtà la botta può essere eseguita anche in seguito alla parata del colpo con una rimessa, come nel caso della spada. Dusack Essendo il Dusack molto lontano dalle armi utilizzate oggi giorno, sia per il materiale che per la forma, anche a livello di tecnica esistono pochi punti di contatto con la scherma moderna. La scherma eseguita con questo tipo di arma sembrerebbe più avvicinarsi alla scherma di bastone. Mancando qualsiasi forma di coccia, mancano i trasporti e i riporti. Sono tuttavia presenti azioni che ricordano la sciabola (per esempio le parate che proteggono il bersaglio della testa), alcune azioni di filo che ricorrono anche nel fioretto e colpi, come il colpo al braccio che ricordano sia l’arresto di spada che il tempo al braccio di sciabola. Un altro punto di contatto è dato dalla posizione di guardia che nel momento in cui è effettuata con la gamba del braccio armato, essendo il Dusack tenuto con una sola mano, si avvicina di più a quella della scherma moderna rispetto a quella assunta nello spadone. Striscia Si può affermare che la scherma di striscia è quella che maggiormente si avvicina alla tecnica del fioretto attuale e, non vigendo la convenzione, a quella della spada. Quasi tutte le azioni descritte trovano più o meno 39 riscontro nella tecnica schermistica odierna: si trovano azioni di attacco, difesa e contrattacco. Forse per la dimensione e la maneggevolezza, l’uso di quest’arma appare più dinamico rispetto a quello dello spadone e del Dusack: si notano sia una guardia che un affondo molto simili a quelli attuali. Di applicazione nella scherma odierna trovano anche alcune delle azioni descritte con l’utilizzo di due armi. Sebbene nella scherma attuale ciò non sia possibile, tuttavia, nelle uscite con sottrazione di bersaglio è come se la misura avesse la stessa funzione rivestita dal pugnale o dal drappo o dall’altra striscia. Stanga, alabarda e flagello La scherma di stanga, di alabarda e di flagello può essere ben poco confrontata con la tecnica schermistica moderna. Si tratta, infatti, di armi molto differenti da quelle utilizzate nella scherma sportiva sia nella forma sia nella tecnica con cui vengono utilizzate. Si tengono con due mani, prevedono l’inversione del piede armato con quello non armato e la modalità con cui vengono portati i colpi le allontana completamente dalla tecnica del fioretto, della spada e della sciabola utilizzate nelle nostre palestre. 3. Implicazioni didattiche Sulla base delle caratteristiche evidenziate nei capitoli precedenti, si tenterà ora di condurre alcune riflessioni utili alla didattica attuale della scherma. È vero che le armi descritte nel manuale di Sutor sono sia per le forme che per la tecnica piuttosto lontane da quelle utilizzate nella scherma moderna, tuttavia, l’analisi contrastiva tra la scherma sutoriana e quella attuale ha messo in evidenza alcune similitudini. La descrizione delle implicazioni didattiche si baserà sia sulle similitudini che sulle divergenze. 40 Tra le similitudini sono state evidenziati i seguenti punti: validità universale del concetto di scherma, di combattimento, di confronto con l’avversario, di toccare e non farsi toccare i concetti di misura e di tempo l’equilibrio gli atteggiamenti fondamentali di invito, linea e legamento la manualità Tra le differenze si è dato invece rilievo alle seguenti caratteristiche: mancanza della convenzione minore maneggevolezza delle armi utilizzo di entrambi le mani per tenere le armi cambio di guardia con i piedi e con le mani possibilità di avere entrambe le mani armate Nel caso delle similitudini si può prendere spunto da esse per riflettere su quelle che sono le capacità e le competenze da sviluppare e rafforzare nei nostri schermitori: Essendo la scherma uno sport di contrasto, di uno contro uno, il maestro si deve preoccupare di curare gli aspetti sociometrici di questo sport. Nella propedeutica alla scherma, ciò può essere ottenuto utilizzando giochi di gruppo o a copie che permettano allo schermitore di sviluppare il rapporto con l’altro. Nella lezione di scherma vera e propria, il rapporto con l’avversario si realizza nel “dialogo” per mezzo di gesti. Nella lezione, il maestro dovrà pertanto cercare di utilizzare il gesto come mezzo di comunicazione piuttosto che la parola, senza dimenticare che deve essere un gesto reale e non fittizio, un gesto che suggerisca gli stessi input che poi si realizzano anche in assalto. In questo argomento può essere inserito anche l’insegnamento degli atteggiamenti fondamentali di linea, invito e legamento. Tali atteggiamenti, però, dovrebbero essere insegnati sempre tenendo conto del fatto che la scherma è uno sport di contrasto: dovremmo far capire al nostro allievo che è importante riconoscere l’atteggiamento in cui si trova l’avversario. Sarà opportuno però che non venga applicata una 41 contraria in modo automatico, ma piuttosto facendo attenzione che non si tratti di un atteggiamento assunto appositamente dall’avversario per trarre in inganno. È importante pertanto che l’allievo impari anche il concetto di iniziativa, vale a dire di movimento eseguito per mettere in movimento l’avversario e coglierlo in disattenzione o fallo. Anche i concetti di misura e tempo sono due universali della scherma (prima ancora che la velocità). Spazio e tempo sono infatti due grandezze che non solo nella scherma risultano strettamente legate l’una all’altra. È anche dal rapporto reciproco tra queste due grandezze che si sviluppa l’altro fondamentale della scherma: la velocità, la quale dipende però anche dagli schermitori stessi. La discriminazione spazio-temporale può essere allenata sia in preparazione fisica sia durante la lezione tecnica, ma anche facendo eseguire agli allievi esercizi a coppie. Stesso discorso vale per l’equilibrio e la manualità, che possono essere acquisiti e potenziati sia per mezzo di esercizi ginnici sia per mezzo della scherma stessa. Nel primo caso si utilizzeranno giochi e attrezzi, nel secondo gli attrezzi in uso saranno il corpo stesso messo in guardia e l’arma. L’apprendimento della manualità può essere facilitato anche facendo utilizzare all’allievo armi diverse da quella da lui utilizzata in gara e in generale con esercizi sul ferro per capire sia le linee di offesa che i gradi della lama convenienti a effettuare un legamento, un trasporto, un riporto, un cambio di legamento, un filo, una ceduta ecc. A mio parere, allo scopo di trarre accorgimenti didattici si può prendere spunto anche dalle divergenze oltre che dalle similitudini ricorrenti tra la scherma descritta da Sutor e la scherma odierna. Esse, infatti, ci permettono di allargare il bagaglio di conoscenze della scherma. Si tratta di una caratteristica questa molto studiata in ambito cognitivo: quanto più ampio è lo spettro delle conoscenze acquisito, tanto più il discente è in grado di selezionare la conoscenza acquisita adeguata a risolvere la problematica che gli si presenta. Naturalmente, l’acquisizione di una determinata capacità, di un’azione ecc. prevede che queste oltre che essere state provate siano anche 42 state automatizzate in modo che la loro selezione, al momento del bisogno, avvenga in breve tempo. Tra le divergenze riscontrate, una è vera solo in parte, ovvero la mancanza della convenzione. In realtà, anche nella scherma moderna esiste un’arma, la spada, che è priva di convenzione: l’unica convenzione che vige è quella di toccare e non farsi toccare. Inoltre, se si pensa all’apparecchio che era stato introdotto subito dopo le Olimpiadi di Atene, anche il fioretto e la sciabola con i nuovi tempi si erano avvicinati alla spada in questo senso. In effetti, ancora oggi vige il principio di apprezzabilità di tempo che permette tra l’altro che da un’azione composta si sviluppino delle uscite in tempo, un concetto questo che si avvicina a quello di scherma da combattimento e si allontana da quello di scherma da esercitazione. Un concetto questo che necessita di essere trasmesso all’allievo. Pertanto l’utilizzo delle regole di spada anche nel fioretto può essere utili all’apprendimento del concetto di tempo. Le armi descritte da Sutor sono meno maneggevoli e più pesanti. Pertanto esse vengono spesso tenute con entrambe le mani. Si tratta di una caratteristica che trova poco riscontro nella tecnica schermistica attuale. Tuttavia, a livello di preparazione fisica, l’utilizzo di entrambe le mani e di attrezzi di un peso più o meno grave con cui compiere movimenti schermistici o simili può essere utile a rafforzare la muscolatura interessata nella guardia, nell’affondo ecc. Similmente, nella preparazione fisica è bene fare eseguire movimenti (p.e. passi scherma) con entrambi i piedi: ciò serve a rafforzare l’equilibrio, la percezione del proprio corpo nonché a prendere consapevolezza dei movimenti utili. Concludendo, nel presente lavoro si è mostrato come lo studio di una tecnica schermistica lontana nel tempo e a livello culturale possa in qualche modo comunque contribuire a una maggiore conoscenza della scherma attuale. Non si vuole affermare che senza questa indagine non sarebbe stato possibile condurre egualmente queste riflessioni, si vuole semplicemente mettere in rilievo come la scherma possieda sue caratteristiche universali 43 costanti nel tempo e nello spazio e contemporaneamente possegga caratteristiche derivanti da variabili contestuali-situazionali: un conto è per esempio fare scherma per sport e un conto per salvaguardare la porpora vita e il proprio onore. Anche in questo caso, però, oserei affermare che adottare una tattica di allenamento in cui l’allievo si trovi nell’ottica mors tua vita mea potrebbe di sicuro contribuire, soprattutto negli atleti di un certo livello, a combattere i singoli assalti al massimo delle potenzialità e quindi a un livello di allenamento che essendo sempre alla soglia del massimo produrrebbe crescita. 44 4. Bibliografia Foschi Albert, Marina / Hepp, Marianne (2003): Manuale di storia della lingua tedesca. Napoli. Meyer, Joachim (1570): Gründtliche Beschreibung / der freyen Ritterlichen und Adelichen Kunst des Fechtens / in allerei gebrauchlichen Wehren / mit vielen schönen und nützlichen Figuren gezieret und fürgestellt. Strassburg. Sutor, Jakob (1612): New künstliches Fechtbuch. Frankfurt am Main. Siti internet consultati: http://www.aemma.org http://www.medievalis.com http://www.nationmaster.com http://www.thearma.org 45 PARTE II TRADUZIONE DI NEW KÜNSTLICHES FECHTBUCH DI JAKOB SUTOR (1612) 46 Nuovo manuale di tecnica schermistica La presente è una descrizione dettagliata della scherma, arte della nobiltà libera e dei cavalieri, delle armi usate nello schermire, come la spada, il Dusack, la striscia, le stanghe e le alabarde allo scopo di conoscerne le posizioni e, partendo dalle posizioni di guardia, la velocità. Insieme vi sono una breve spiegazione di come debba essere insegnata, cosa necessaria, e immagini molto belle, assai utili e raffinate. Ora, però, la descrizione della tecnica schermistica, per il piacere particolare di tutti gli amanti della scherma, è stata messa in questa forma breve e data alla luce per mezzo dell’esperto e famoso libero schermitore Jakob Sutor di Baden. Stampato a Francoforte sul Meno da Johann Bringern, Nella casa editrice di Willhelm Hoffman. 1612 47 Agli illuminati, illustri principi e signori, al Signor Iulio Friderico, al Signor Achilli Friderico, al Signor Magno Friderico, Duchi di Würtenberg e Leck, Conti di Mumpelgart, ai Signori di Heidenheim e Oberkich, ai miei misericordiosi principi e signori. Illuminati, illustri principi, misericordiosi Signori, sono volontariamente al servizio di Vostra Grazia il Principe, pronto a sottomettermi alla mia capacità esteriore, principi e signori misericordiosi. Dopo di ciò sia palesato, Vostra Grazia il Principe, che la lodevole nobile e cavalleresca tecnica della scherma è un’arte primordiale, utile anche a tutte quelle persone che ne siano all’altezza, sia per il mantenimento della propria salute che per la difesa del corpo e della vita, cui ambiscono in tutti i tempi soprattutto valorosi e virili eroi di guerra. Per mezzo di essa questi uomini dimostrarono e provarono visibilmente la loro nobile virilità per la salvezza della patria di tutti, ottenendo con ciò anche lode e fama, come è possibile constatare soprattutto negli storiografi romani. L’arte cavalleresca della scherma viene considerata positiva e sincera anche nelle scritture divine, in particolare in quelle del Nuovo Testamento, dato che il santo Apostolo Paolo, tra l’altro un illuminato e straordinario sostegno di Dio, nelle prime Epistole ai Corinti, nel sesto capitolo, dice di preferire un cavaliere e combattente cristiano e di prendere in buona considerazione un guerriero che combatte nobilmente, il quale però utilizzi la cavalleresca e nobile arte della scherma sempre con devozione e necessità. Questi non necessita nemmeno di essere messo alla prova perché è ben noto a tutti in ogni luogo. Di ciò si trova testimonianza anche nella beata memoria cristiana dei predecessori dei nobili e misericordiosi signori, nei loro cuori principeschi ed eroici e nella lodevole corona della casa principesca. Questi, infatti, con l’aiuto e la vicinanza di Dio con eroicità principesca e cavalleresca e non senza l’aiuto di questa nobile arte della scherma, hanno tirato contro tutti i nemici con coraggio e virilità, li hanno felicemente sconfitti e hanno ottenuto per mezzo di queste loro eroiche gesta lode e fama eterne. Ora è anche utile pensare che la scherma principesca e cavalleresca è nata da poco, tant’è che ci si è aiutati e dovuti difendere con poche armi come è anche possibile leggere in scrittori antichi, fin quando si è progrediti sempre più, come succede anche nelle altre arti, e ora si è giunti talmente lontani con la consueta esperienza quotidiana che non ci si meraviglia più tanto. Poiché, inoltre, o principi e signori illuminati, la scherma principesca e nobile di vari autori è stata stampata per esempio in lingua tedesca, latina, italiana e francese è stata stampata, ma rimane talmente oscura in questi libri che nemmeno un buon maestro di scherma ne riesce a imparare qualcosa, allora un amante di questa nobile arte della scherma, vale a dire Jacob Sutorius di Baden, schermitore libero, prendendo spunto da come pratica la scherma da ormai molti anni con l’esercizio quotidiano e da tutti i libri di scherma ha messo insieme in modo nuovo – cosa mai ancora fatta – i pezzi fondamentali, quelli sulla spada, sul Dusack, sulla striscia, sulle stanghe e sulle alabarde, li ha concentrati in forma breve in un fascicolo o libretto, con posizioni e passi, e li ha descritti affinché possano essere utilizzati dagli uomini, dalla 48 gioventù, così come egli ha insegnato la nobile arte della scherma all’università e altrove. Ciò è testimoniato in questo libro, che è fondamentale: anche se avesse dimenticato un pezzo o una posizione, sicuramente questi possono essere rievocati con la memoria. Questo libro, però, è prezioso ed è stato scritto per tutti coloro che abbiano voglia e provino piacere a praticare la cavalleresca e nobile arte della scherma. Dopo di che persone di rango più o meno elevato, amanti della lodevole nobile arte della scherma mi hanno spinto e pregato di dipingere in vari modi ovvero di intagliare nel legno, trattare e rendere pronte per questo formato i pezzi delle sopra citate armi, come spada, Dusack, striscia, stanga e alabarda con le loro posizioni. Poiché poi secondo il poco talento datomi da Dio unico potente fui pregato di fare quanto detto in precedenza da molti uomini di cuore, mi riconosco comunque in dovere di servire l’utile comune nel migliore dei modi sulla base delle mie possibilità, per questo motivo ho voluto intagliare ex novo nel legno e ridurre il presente libro con tutti i pezzi che vi appartengono e con le posizioni, per quanto possibile, all’essenziale, da cui deriva la forma attuale qui disponibile. Spero e mi preoccupo di non aver utilizzato vanamente diligenza e costi: questo libro si rivolge in particolare all’attuale fiorente gioventù che ama e ha voglia della cavalleresca arte della scherma e che desidera utilizzarlo e esercitarsi sempre o in caso di necessità e desidera imparare in breve i fondamenti con la garanzia di un buon insegnante e maestro di scherma. Poiché, però, o illuminati e nobili principi e signori, sono consapevole che Vostra Grazia il Principe tragga particolare piacere e desiderio, come in tutte le altre virtù così pure anche nella variegata nobile e cavalleresca arte della scherma tam in literis, quam armis, e poiché, o Principe Vostra Grazia, io stesso temo di aver operato senza troppa diligenza quando ancora ero occupato con questo libro, che non è propriamente il mio lavoro, spero almeno di aver fatto qualcosa, come essermi dedicato a scegliere i pezzi per la preparazione e l’edizione del libro e di averlo portato a termine sotto il Vostro stesso misericordioso eccellente nome e di averlo stampato, per chiunque voglia saperlo, per vana speranza e sicurezza a mie spese, pertanto Vostra Grazia il Principe venga abbreviato con Vostra Grazia. Incontrino le mie preghiera e lodi di diligentissimo suddito la vostra pietà, siate i miei pii principi e signori e vogliate rimaner tali. La stessa protezione divina di Vostra Grazia il Principe mi comanda di essere pienamente fedele alla grazia. Addì, Francoforte sul Meno, il primo giorno lunedì di aprile nell’anno del nostro Signore Redento Milleseicentododici. Umile servo di Vostra Grazia il Principe Wilhelm Hofmann, cittadino di Francoforte. 49 Capitolo I Del contenuto della spada lunga, dell’ordine in cui viene descritta e delle sue posizioni. Tavola 1 La gente di spettacolo va avanti mentre gli schermitori vorrebbero scuole, per questo motivo, facendosi coraggio, tirano di scherma uno con l’altro, per soldi o per una bella coroncina come quella che il ragazzo porta sulla spada. Tirando di scherma prendiamo denaro con il quale beviamo vino, ci procuriamo la nostra paga, ci preoccupiamo della paga come si può perché senza paga e senza bere non si gioca mai abbastanza 50 Descrizione della scherma di spada e dello schermitore, della divisione della spada e delle sue guardie e posizioni. Tavola 2 Innanzi tutto, la divisione dell’arma nella spada lunga si dice inizio, medio e fine. L’inizio è l’estremità che si rivolge all’uomo contro il quale si combatte. E il combattimento avviene inizialmente dalle posizioni di guardia principale o secondaria. Le posizioni principali sono quattro: superiore, del bue, dello sciocco e dell’aratro. Le guardie secondarie sono l’irato, la guardia lunga, la finestra, l'unicorno, la barriera, la chiave, la porta di ferro, il cambio, la guardia bassa e la punta pendente. I colpi nella spada sono principali, secondari e maestri. I colpi principali sono quelli sopra, sotto, in mezzo e il colpo dell’irato. Secondari sono il colpo corto, affilato, scivolato, uncinato, forte, a spirale, folgorante, copertino, del ginocchio incavato, del tuffo e del cambiamento. Colpi maestri sono i colpi dell'adirato, il colpo arcuato, quello di traverso e quello di punta. Il medio consiste nel lavoro di mano, quando si batte e si controbatte con tutti i metodi possibili. La guardia secondaria o la manualità sul medio è la parte tecnica più importante. Vi appartengono tutti i movimenti di spada che liberano e legano: legare a spirale, cambiare legamento, scivolare sul ferro, trasportare, tagliare, svincolare, scorrere sul ferro, battere, di taglio, scivolare, colpire in avanti, contrarre, strattonare, girare, disarmare, spostare, gettare e costringere. Vi appartengono anche le linee di offesa, che sono quattro e corrispondono alle posizioni principali assunte dallo schermitore e dalla spada nella fase iniziale, e da cui si può stare fermi o muoversi. 51 La fine è il completamento, con cui sia lo schermitore che l’avversario possono sottrarsi senza essere danneggiati. Le parti o componenti della spada sono il bottone, la punta, l’incrocio, l’impugnatura, la coccia, il legamento e la lama. La divisione della lama è data da forte, debole, taglio lungo e corto che stanno davanti e dietro. Il forte della lama è la parte che va dall’incrocio o impugnatura fino a metà lama. Il debole va da metà della lama fino alla punta o fine della spada. Il taglio lungo è il controtaglio pieno, dalle dita verso l’esterno in direzione dell’avversario. Il taglio corto o mezzo taglio (lo si chiama anche dietro della spada) è quello che va in direzione dei pollici o in mezzo ai pollici ed è girato verso lo schermitore. Oltre, la divisione della spada è molteplice. La prima parte è la guardia, o legamento o croce o bottone e serve per combattere, correre contro, aggredire, gettare e altro. La seconda parte è il forte, che serve per tagliare, ferire, pressare e toccare. La terza parte è il mezzo tra il forte e il debole che si trova intorno alla metà della spada. La quarta parte è il debole per trasportare, girare velocemente e quanto può nascere da ciò. Lo schermitore deve vedere il proprio avversario diviso in bersaglio alto, basso, ma anche destra e sinistra, come è possibile vedere nella figura sopra. Si possono raggiungere questi bersagli, tirando alto per rompere la testa, avanti alla gola e alle ginocchia da entrambe le parti. Infine, mettiti bene in guardia o in posizione tale da acquistare vantaggio e posizione alta e minaccia il corpo intero corpo con la spada assumendo tutte le posizioni di partenza: superiore, inferiore, destra, sinistra. Da queste posizioni fondamentali nasce il combattimento: inizio, medio e fine. 52 Tavola 3 L’uomo a sinistra è nella posizione del bue che si trova in alto e può essere assunta sia di destro che di sinistro. Nella posizione del bue destra stai con il tuo piede sinistro in avanti, tieni la spada con l’impugnatura accanto alla testa dalla parte destra in alto, in modo che la punta sia rivolta verso il viso dell’avversario. Nella posizione del bue sinistra stai con il tuo piede destro avanti, tieni la spada con l’impugnatura accanto alla testa dalla parte sinistra in alto etc. L’uomo a destra è nella posizione dell’aratro che è in basso e anch’essa può essere assunta sia di destro che di sinistro ed è semplicemente con la punta che dal basso va verso l’alto. Nella posizione dell’aratro stai con il piede destro avanti, tieni la spada con l’impugnatura accanto al ginocchio anteriore, rivolgi la punta o la parte finale della spada verso il viso dell’avversario, come se lo volessi infilzare dal basso. Nella posizione dell’aratro sinistra stai con il piede sinistro avanti ecc. e ti comporti come in quella destra. 53 Tavola 4 La figura a sinistra è nella posizione chiamata guardia superiore che si fa così: stai con il piede sinistro in avanti, tieni la spada alta sopra la testa in modo che la punta stia dritta rivolta verso l’alto. La figura a destra è nella posizione detta dello sciocco vale a dire: stai con il piede sinistro in avanti, tieni la spada distesa con la punta rivolta verso terra davanti al piede anteriore, in modo che il taglio lungo stia sopra e il taglio corto sotto. 54 Tavola 5 L’uomo a sinistra è nella posizione detta della barriera che si fa così: stai con il piede sinistro in avanti, tieni la spada con le mani incrociate, con la punta rivolta in avanti verso terra. L’uomo a destra sta nella posizione della punta pendente che si fa così: stai con il piede destro in avanti, tieni la spada con il braccio disteso davanti a te in modo che la lama penda un po’ verso il terreno. 55 Tavola 6 L’immagine a destra è nella posizione detta del colpo di rimbalzo, che può essere doppio o semplice. Il rimbalzo semplice è così: se l’avversario colpisce provenendo da sopra, allora vai incontro al suo colpo di sorpresa e, non appena le lame si toccano, fai passare la spada intorno alla tua testa, colpisci da sinistra con un ultimo colpo dall’esterno verso il suo orecchio, in modo che la spada ritorni indietro di rimbalzo, passando con lo slancio del rimbalzo di nuovo intorno alla testa, colpisci infine con un colpo a sinistra. L’uomo a destra è nella posizione della punta pendente che si fa così: stai con il piede destro in avanti, tieni la spada con il braccio disteso davanti a te sopra al tuo viso in modo che la tua spada penda verso terra. 56 Tavola 7 L’immagine a sinistra si trova nella posizione dell’occhiata, così: mettiti nella posizione della guardia superiore o dell’adirato, con il piede sinistro in avanti, quando l’avversario minaccia da sopra, minaccialo allo stesso modo, tuttavia nel colpo utilizza il taglio corto contro il suo colpo, battendo con mano libera verso l’interno, vai con il piede destro verso la sua parte sinistra, colpendolo simultaneamente alla testa. 57 Tavola 8 L’immagine a destra si trova nella guardia o posizione chiamata dello scambio che si fa così: stai con il piede destro in avanti, tieni la spada con la punta o la parte debole rivolta a terra lungo il fianco destro, in modo che il taglio corto sia rivolto verso l’avversario. L’immagine a sinistra si trova nella posizione della chiave che si fa così: stai con il piede sinistro in avanti, tieni la spada con l’impugnatura e mani incrociate davanti al petto, in modo che il taglio corto poggi sul braccio sinistro e la punta sia rivolta verso il viso avversario. 58 Tavola 9 L’immagine a destra si trova nella posizione di trasporto che si fa così: lega l’avversario dalla parte sinistra della sua spada, nel toccare il ferro la testa passa sotto il braccio destro, sottrai contemporaneamente la testa al suo colpo proveniente da destra, trasporta poi la sua spada o il suo braccio con le mani distese verso il basso in avanti in modo da costringerlo a indietreggiare e a non aver più spazio per pressare. L’immagine a sinistra si trova nella posizione del colpo traverso che si fa così: quando in un movimento leghi da sopra, o lo chiudi mentre tenta di colpirti, se lui vuole colpire con forza di traverso, allora precedilo di traverso sotto la sua spada alla gola. 59 Tavola 10 L’immagine a sinistra si trova nella posizione della guardia lunga che si fa così: stai con il piede sinistro in avanti, tieni l’arma con il braccio disteso lungo di fronte al viso, in modo che la punta sia rivolta verso il viso dell’avversario. Ora puoi riposare il tuo braccio disteso avanzando e colpendo da destra in alto l’orecchio sinistro dell’avversario, in modo che questi debba andare a parare velocemente indietreggiando, allora fai affondare veloce la spada con il mezzo taglio al suo fianco sinistro sotto e spingi nel farlo la testa e l’impugnatura sopra, minaccia con il taglio corto l’orecchio destro, in modo che le mani in questo colpo vadano a incrociarsi. 60 Tavola 11 Se preparandoti a combattere vai nella posizione di guardia superiore, fai cadere la spada di fronte a te verso il basso e colpisci alla tua sinistra, falla passare intorno alla testa, avanza e minaccia di traverso la parte media della lama con il taglio lungo o con la parte debole verso la sinistra dell’avversario alla gola. Non appena tocchi la lama avversaria, passa nuovamente intorno alla testa, minaccia di traverso l’altra parte media partendo dalla sinistra e andando alla sua destra alla gola. Non appena la tocchi, allora tira un terzo colpo alto con il taglio lungo direttamente dall’alto. Questi tre colpi si devono susseguire uno all’altro senza interruzione: quando hai più spazio solleva la testa verso l’alto a sinistra, passa con la spada intorno alla testa, prendi con la parte debole o con il taglio corto accanto alla tua sinistra da sotto la destra dell’avversario in un unico colpo; solleva di nuovo la spada in alto, colpisci con il mezzo taglio dall’alto verso il basso e infine solleva la spada con le mani incrociate verso il tuo orecchio destro e, correndo avanti, scaglia un colpo potente con il taglio corto dalla parte sinistra e dunque allontanati dall’avversario. 61 Tavola 12 L’immagine a sinistra si trova nella posizione detta dalla guardia adirata che si fa così: stai con il piede sinistro avanti, tieni la spada sopra alla spalla destra, ossia in modo che la spada penda passando da dietro pronta per un colpo veloce. Avrai bisogno di un po’ di distanza dalla guardia del bue con apparente disequilibrio per ingannare l’avversario. Se l’avversario ti minaccia dall’alto, allora avanza e minaccialo dalla parte destra con un colpo di traverso con la parte media e allontanalo fermando il suo colpo dall’alto con il taglio lungo, in modo che la tua spada voli di nuovo con il mezzo taglio verso il suo orecchio sinistro. Lasciala cadere all’indietro lì accanto, passala velocemente da destra a sinistra di nuovo intorno alla testa, avanza e colpiscilo con la parte debole da sinistra al suo orecchio destro trasversalmente percorrendo la linea mediana. 62 Tavola 13 Non appena l’avversario preparandosi al combattimento porta la sua spada a lavorare in aria, poniti nella guardia del bue destra (nota che devi fare il doppio rimbalzo), fai passare la spada intorno alla testa, colpisci di nuovo da destra la sua spada con la parte piatta della lama interna, in modo che il pomo della spada nel combattere vada a toccare da sotto la parte affusolata della lama avversaria. Nel colpire avanza però con il piede destro verso la sinistra dell’avversario, non appena raggiungi questa posizione, avanza gradatamente, staccati subito dal fianco sinistro, colpisci esternamente con mano libera di nuovo nello stesso punto debole in cui lo hai colpito con la parte finale del piatto. Allo stesso modo puoi raggiungere l’avversario attaccando partendo dalla posizione del bue, muovendo la spada intorno alla testa, colpendo con il piatto esternamente partendo dal forte destro trasversalmente dall’alto verso il suo orecchio sinistro, facendo poi passare la spada di nuovo intorno alla testa, colpisci con il piatto esternamente dalla parte destra trasversalmente dall’alto, dopo questi due colpi torna a difenderti che sarà meglio. 63 Tavola 14 Se l’avversario ti lega la spada con spada tesa, stai attento a quando le due spade si toccano e cambia legamento da sotto, veloce lega la sua parte debole di piatto dall’altra parte in direzione del suo orecchio ecc., da questa posizione possono seguire molte belle mosse, riflettici. Se l’avversario ti minaccia da sotto preparandosi a combattere, minaccialo dal di sopra della sua spada, stai attento a come arrivi a lui con un colpo traverso in avanti sotto la sua spada. Se egli fosse arrivato sotto la tua spada con un colpo traverso, allora lascia penzolare la tua spada a lungo sopra la sua, portala dunque con la tua coccia verso il basso, così puoi raggiungere con il mezzo taglio oltre la sua spada la sua testa. 64 Tavola 15 Se l’avversario ti colpisce di traverso da sotto e non puoi arrivare di traverso sotto alla sua spada, allora legagli il traverso e fai scivolare la sua lama fino alla tua coccia. Colpisci il pomolo al di sopra del braccio destro e rivolgigli il taglio lungo. Passa poi intorno alla testa, cava con il piatto o con il taglio corto da sinistra passa da sotto al suo fianco destro verso la tua destra in un sol colpo. Fai volteggiare la tua spada ancora in aria e minaccia in basso con il mezzo taglio da sopra con mani incrociate accanto al suo orecchio sinistro. Mentre passi sopra porta un colpo irato con il taglio corto alla sua sinistra e poi proteggiti da lui indietreggiando. 65 Tavola 16 Se l’avversario, nel prepararsi a combattere, ti viene incontro, avanza e minaccia da sinistra con taglio corto e mani incrociate verso il braccio destro sopra. Nell’eseguire il colpo arcuato avanza verso l’avversario, sposta la tua spada e prendi le distanze dalla parte destra; se l’avversario lavora in alto con le braccia, ovvero in un modo che non riesci a portarlo verso il basso, allora vai con il pomolo internamente alle sue braccia, lascia con la mano sinistra l’impugnatura e afferra la lama della spada e allontanati. Abbandona questa posizione liberando la mano sinistra, poi, mentre l’avversario prende le distanze inutilmente, avanza verso la sua schiena con il taglio rivolto al braccio, non lasciarlo libero di lavorare fintanto che non ti sei allontanato. 66 Tavola 17 Se l’avversario ha avanzato con la spada senza prestare attenzione velocemente verso il basso, tanto che entrambi si sia giunti vicino a corta misura, getta la spada dietro di lui davanti a te, piegati velocemente in avanti sotto di lui, afferra con entrambe le mani le sue gambe e tiralo a te in modo che cada sulla schiena. 67 Tavola 18 Se tu e il tuo avversario siete finiti nell’avanzare velocemente uno contro l’altro, cosicché è consigliabile combattere corpo a corpo, allora entra con il tuo piede sinistro tra le sue gambe, libera la tua mano sinistra dalla spada e con la mano destra spingi la spada sotto il suo braccio destro. Passala intorno al suo corpo e con la mano destra afferra passando in mezzo alle gambe il piede destro, quanto più in basso tanto meglio. Guarda di essere entrato con il piede destro tra le sue gambe, in modi da poter arrivare ad agevolare il lancio bloccando e prendendo l’avversario sulle spalle. Sollevalo dunque con un balzo e lancialo all’indietro per la testa. 68 Capitolo II Del contenuto del tirare di scherma con il Dusack, dell’ordine in cui questo tipo di scherma viene descritto e delle sue posizioni. Tavola 19 Nel Dusack le posizioni principali sono cinque: adirata, del toro, media, del cinghiale e dello scambio: esse, così come nell’immagine è possibile vederle per la destra, possono essere assunte anche a sinistra. Se parti dal punto estremo in basso davanti a te e passi per la linea verticale mediana, ottieni cinque posizioni: la guardia, il taglio, che è la difesa da sopra, la guardia lunga, la bastia in due modi, e l’arco, che è una difesa da sotto. Poiché i colpi principalmente sono quattro, allora quattro sono anche le linee su cui possono essere effettuati: la linea dritta o linea verticale con cui si esegue la guardia superiore e divide la figura in destra e sinistra. Le altre due linee oblique, con cui si esegue la guardia adirata, si chiamano linea adirata e linea traversa, da entrambe le parti. La guardia mediana viene eseguita con la terza linea, traversa o media. La quarta linea traversa ascendente, che pure si divide in due, mostra nella guardia inferiore due parti. A. è la linea di guardia dall’alto fino al centro e E. la guardia inferiore dal basso pure fino al centro. B. è la guardia superiore sinistra diagonale fino al centro e H. la guardia superiore diagonale destra fino al centro. C. è la linea di guardia mediana sinistra e G. la linea di guardia destra opposta. D. è la linea di guardia sinistra diagonale inferiore dal basso fino al centro e F. la linea di guardia diagonale destra dal basso fino al centro. 69 Azioni secondarie sono la caduta che ha origine dalla parte superiore e dalla guardia adirata, lo spasmo, il colpo corto, il serraglio, il moscone, la sveglia, la rosa, il ritardo, l’indignazione, il colpo a vuoto, il colpo schermo, il colpo veloce, il colpo del vento, il colpo dell’articolazione superiore, dello scambio della croce. Tavola 20 Nella guardia alta stai con il piede destro avanti, tieni il Dusack sopra alla testa, facendolo pendere dietro la schiena, come mostra l’immagine a destra. Quando sei nella guardia alta, se l’avversario minaccia al corpo esternamente o internamente, da destra o da sinistra, allora avanza evitando il suo colpo. Minaccialo contemporaneamente alla testa in lungo sopra al suo colpo: quante volte batti dall’alto tant’altre volte minaccia anche dall’altra parte un colpo medio contro il viso. Nota Bene: poiché l’avversario in questa posizione non minaccerà, ma si porrà in una posizione di difesa, avanza con il piede destro verso il suo piede destro, fai finta di tirare dapprima un colpo dall’alto esternamente al suo Dusack, ma non colpire: alzalo in alto e fallo cadere in avanti, poi avanza al di sotto del suo Dusack e tiragli dritto al viso. 70 Tavola 21 Se l’avversario non ti vuole minacciare, allora combatti contro di lui con guardia mediana in questo modo: Nota come lo puoi raggiungere velocemente e colpirlo con un colpo a croce al viso. Se l’avversario però ha disteso il suo Dusack in difesa, allora tiragli il colpo a croce alla mano in cui tiene il Dusack, con tale colpo a croce spingilo in modo che pure colpisca e appena lo farà, minaccialo velocemente con due colpi medi da entrambe le parti contro il suo colpo volante. Ffai scontrare i Dusack uno contro l’altro in modo da attutire il suo colpo e da stancare il suo braccio e in modo da poter arrivare con una rimessa alla parte scoperta. 71 Tavola 22 Se arrivi troppo vicino all’avversario, allora minaccialo davanti un po’ a destra e un po’ a sinistra, con dei gesti come se ti fossi sbagliato. Non appena l’avversario si affretta a colpire la parte scoperta in alto, muoviti con il taglio lungo verso il suo braccio destro andando a parare. Non appena i Dusack si toccano, rivolgi la parte anteriore della lama all’indietro verso l’alto, infilala sopra la mano esternamente sul braccio al viso. Muovila improvvisamente di nuovo all’indietro verso l’alto, lascia che le lame si prendano a vicenda e colpiscilo con il piatto interno sotto la mano con il Dusack pendente, esternamente all’arco del suo gomito. Prima di portare a compimento questo colpo, indietreggia e colpiscilo dritto al viso. 72 Tavola 23 Nel combattere hai bisogno del colpo della sveglia: tira un colpo alto potente all’avversario: se va a parare questo colpo, allora stai attento mentre compie la parata e utilizza il colpo di punta, facendo scivolare il Dusack su quello dell’avversario internamente in direzione del viso. Se l’avversario va verso l’alto, allora minaccialo con la parte curva del taglio in direzione del suo braccio. Allo stesso modo, legalo sul suo arco con una parata diritta in posizione superiore, nel momento in cui tale colpo tocca, allora rivolgi il taglio lungo continuando a legare il Dusack dell’avversario rimanendo o sotto questo o all’altezza del suo viso in modo da spingerlo verso l’alto: Quindi colpiscilo andando verso l’alto trasversalmente al braccio. 73 Tavola 24 Se l’avversario ti minaccia con un colpo adirato proveniente dall’alto, fai attenzione a quando muove il suo Dusack nell’aria per colpire: mentre lo muove all’indietro intorno alla tua testa, minaccialo trasversalmente un po’ dal basso verso l’alto andando contro il suo colpo, in modo da fermare il suo colpo ancora in alto nell’aria con il taglio lungo e di traverso rispetto al Dusack, in modo che il tuo Dusack stia di traverso tra te e lui. Stai con il piede sinistro in avanti, tieni il Dusack nella posizione del cinghiale, minaccia l’avversario dall’alto, muoviti dunque a parare verso di lui con entrambe le braccia, in modo che il tuo Dusack venga a trovarsi con il retro sul braccio sinistro. Salta verso l’avversario sotto il suo colpo, toccalo di punta esternamente al braccio destro al viso, cedi e minaccia verso sinistra sempre di traverso il viso. 74 Tavola 25 Se l’avversario nella preparazione d’attacco si trova in parata dritta o arcuata, minaccialo esternamente dall’alto al braccio destro e nella parata lascia il taglio corto affondare potentemente davanti al suo braccio. Alza improvvisamente la tua arma l’alto, in modo da non toccare con il tuo colpo, ma lasciare avanzare il tuo avversario con il braccio scoperto, in modo che riesca a parare, poi cedi sulla sinistra e colpiscilo direttamente al viso. Nota bene: se nel combattere ti avvicini all’avversario nella posizione di guardia superiore, pressalo con potenza dalla tua sinistra in alto e contemporaneamente dalla tua destra dal basso sopra alla tua coscia destra al viso. Pressalo con un colpo tre o quattro volte fintanto che non vedi un punto scoperto, tira ancora, dopo il colpo colpiscilo ancora a lungo contro la croce dell’impugnatura in modo da difenderti dai suoi colpi mentre ti allontani. 75 Tavola 26 Preparandoti all’attacco tira un colpo sulla linea alta dall’alto verso la testa, colpisci l’avversario sul suo arco passando da sopra, poi esci con il tuo legno, fagli discendere la parte anteriore della lama oltre la parata al viso, in modo da condurlo a minacciare ancora più in alto. Nel contempo portati con il corpo, facendo un salto in avanti, un po’ più in basso, minacciandolo con la parte posteriore del tuo legno sotto il suo Dusack al viso: se segue il movimento con il Dusack, colpiscilo con la parte anteriore del Dusack esternamente al braccio destro, poi proteggiti da lui con un colpo a croce. Allo stesso modo, se l’avversario vuole passare da sopra con un colpo alto, prendilo in alto in aria da sotto andando verso l’arco, con un secondo salto in avanti sotto la sua arma. Nell’avvicinarti colpiscilo con il legno sotto il Dusack al viso, poi proteggiti da lui con un colpo a croce. 76 Tavola 27 Se l’avversario lega il tuo arco con il suo e si trova in alto con la parata, rivolgi il tuo taglio corto sotto il suo Dusack in avanti verso il suo fianco sinistro in modo da avanzare scoperto. Quando si appresta ad avanzare dall’alto, bloccalo con il taglio da destra mentre sta portando il suo colpo. Raggiungilo con un attacco al braccio, da questo colpo vai oltre con la punta al suo viso. 77 Tavola 28 Se preparandoti a combattere ti trovi nella guardia del toro e l’avversario ti minaccia da destra, da sotto o da sopra, evita il suo colpo andando verso il suo fianco sinistro. Nel contempo minaccialo, rimani però con la tua arma sopra la sua, verso il suo viso e verso la mano in cui tiene l’arma, distendendo il braccio completamente, con forza, in modo che il Dusack di rimbalzo rifaccia un giro intorno alla tua testa nella posizione sopra alla testa o del toro sinistra. Da lì inferisci un mezzo colpo con la superficie esterna verso la sua destra al viso, in modo che il Dusack ritorni di rimbalzo passando intorno alla testa nella posizione del toro. Questi due colpi devono susseguirsi uno all’altro con forza. In seguito tira un altro colpo, poi un altro ancora: due colpi passando oltre la croce. 78 Tavola 29 Se l’avversario si trova nella posizione dell’arco, avanza verso di lui e tira con forza un colpo dall’alto al di sopra del suo legno. L’avversario si proteggerà da questo colpo. Stai attento se con il tuo colpo non riesci ad andare oltre e non appena le armi si toccano lascia passare la tua lama al di sotto del braccio destro avversario, fai passare contemporaneamente la tua arma sopra quella avversaria e minaccia l’altro lato, mentre l’avversario tira la propria arma verso l’alto per colpire. Minaccia accanto al suo legno, mentre sta portando la sua arma verso l’alto, esternamente verso il viso, stai contemporaneamente attento a non avvicinarti con il piede, in modo da poterlo raggiungere con la parte esterna della tua lama. 79 Tavola 30 Se nel prepararti a combattere ti trovi nella guardia adirata destra, lasciando così scoperto interamente il fianco sinistro che verrà minacciato dal tuo avversario, non appena questi ti tirerà dall’alto, avanza dal di sotto con il piede destro verso il suo fianco sinistro schivando il suo colpo. Contemporaneamente minaccialo, in modo però che la tua arma in questo contrattacco giunga al di sopra e oltre il suo Dusack, alla testa e alla mano che tiene l’arma, in modo dunque che il tuo Dusack dopo aver completato il colpo finisca nel cambiamento alla tua sinistra. Da lì, quando l’avversario ti minaccia il lato destro rimasto scoperto, evita il suo colpo volante verso destra con il tuo taglio lungo, fai fare alla tua arma sottraendola con un mulinello completo sopra alla testa e colpiscilo con il colpo a spirale esternamente al suo braccio sinistro. 80 Tavola 31 Stai nella linea dritta o taglio dritto con il piede destro in avanti, tieni il tuo Dusack in avanti con il braccio completamente disteso, in modo che il taglio lungo sia rivolto all’avversario e la parte finale della lama sia rivolta verso l’alto. Allo stesso modo, in questa posizione minaccia la parte superiore con il taglio lungo e nel momento in cui i Dusacken si scontrano, ritrai la tua arma sopra la testa verso sinistra in modo da giungere nella posizione sinistra del toro. Da lì minaccia con una linea bassa o linea media o obliquamente al di sopra del suo braccio destro verso il fianco destro al viso, lontano da te, subito dopo più lontano con un colpo incrociato in lungo verso il suo viso. 81 Tavola 32 Quando ti trovi nella posizione a arco di fronte all’avversario, stai attento a quando egli dalla sua destra verso la sua sinistra ti tira alla testa, allora rivolgi il tuo Dusack pendente con il taglio lungo verso di te contro il suo colpo. Contemporaneamente a questa minaccia avanza con il piede sinistro dietro a quello destro verso di lui evitando il suo colpo. Lascia cadere il suo colpo sul taglio lungo, sul lato sinistro verso il basso, avanza con il piede destro più avanti verso la sua sinistra e minaccialo al viso. Allo stesso modo, poiché ti sei difeso dal suo colpo con il tuo arcuato verso il lato sinistro, ritrai il Dusack quando ancora sta toccando quello avversario verso l’asse sinistro. Subito dopo tira dal lato sinistro verso il suo lato destro obliquamente al viso o al braccio, dopo proteggiti con un colpo a croce o una linea media. 82 Tavola 33 Cugino Tornado stai bene attento, Nel girare avanza con passo cauto. Non combattere in modo cieco, Prima che qualcuno ti entri al viso. Altrimenti, qualora tu sia sbadato, Riceverai un colpo alla testa. Colpisco quando non ti guarda, Allora il sangue sprizza. Uccido dunque le frivolezze di colui Che tanto il furbo vuole far. Gli taglio volentieri in due la testa folta di capelli, in modo che non possa più prestare attenzione a nulla. 83 Capitolo III Del contenuto dello schermire con la striscia, con il pugnale e la striscia o con due strisce contemporaneamente, dell’ordine in cui viene descritta e delle posizioni e guardie con queste stesse armi. Tavola 34 L’uomo con la striscia viene suddiviso per mezzo di tre linee rette dall’alto verso il basso fino ai piedi: la prima linea retta scende dalla spalla lungo il fianco destro fino a giungere al piede destro; la seconda linea retta passa in mezzo al capo, in alto per la riga in mezzo alla testa e scende in basso attraversando il petto e l’intero corpo in mezzo alle gambe fino ad arrivare in mezzo ai piedi; la terza linea retta va dalla spalla sinistra lungo il fianco sinistro fino al piede sinistro. Inoltre l’uomo con la striscia viene diviso e distinto in tre parti anche per mezzo di tre mediane o linee orizzontali, vale a dire: la prima linea mediana va dall’orecchio destro attraverso il viso fino a giungere all’orecchio sinistro; la seconda linea mediana va dalla parte destra sotto il petto fino all’anca, attraversa la pancia e finisce al fianco sinistro. La terza linea mediana parte dal ginocchio destro e giunge trasversalmente al ginocchio sinistro. Questa suddivisione dello schermitore che tira di striscia serve a farti capire come devi muoverti, sulla base di queste considerazioni, a seconda di quale parte del corpo vuoi colpire: se vuoi tirare verso l’alto oppure verso il basso. Inoltre, quando porti il colpo dall’alto, trasversalmente, oppure dal basso verso la parte superiore del tuo avversario, devi rimanere eretto e alto anche con il corpo, in 84 modo che la tua spalla sia allo stesso livello della parte superiore dell’uomo che stai minacciando o colpendo. Invece, altra cosa è se tiri portando il colpo alla parte bassa: in questo caso quanto più in basso minacci, tanto più devi abbassare la parte superiore del tuo corpo, che con l’avanzare viene messa in movimento. Altrimenti, o accorci il colpo oppure ti esponi con il corpo a un tiro o alla punta avversaria. Le guardie con la striscia sono cinque: la guardia superiore sia destra che sinistra, la guardia del bue, la guardia inferiore sia destra che sinistra, la guardia della porta di ferro, dell’aratro e la guardia lunga. Le posizioni secondarie sono il colpo al cranio o colpo superiore, il colpo del fumo, il colpo dello strabico, il colpo all’anca, la battuta circolare, la doppia battuta circolare, il colpo alla gola, il colpo al piede, il colpo mediano, il colpo alla mano e il colpo doppio. 85 Tavola 35 Nella striscia il colpo superiore di traverso viene chiamato colpo adirato o battuta girata. Nota che devi imparare a portare e a tirare i due colpi superiori traversi con i loro passi, in alto o in basso, da entrambe le parti attraverso le due croci , anche stando da una parte, tenendo ben lontano da te il taglio dell’avversario tirando colpi. La prima linea inizia da una parte, sopra la sua spalla sinistra vicino alla gola, scorre più lontano sulla parte superiore del suo petto e si esaurisce sotto il suo braccio destro. La seconda linea si eleva al di sopra dell’anca sinistra e attraversa obliquamente la sua pancia e finisce davanti del suo piede destro. La terza linea inizia nella parte più grossa della coscia sinistra e termina dall’altra parte nei pressi del ginocchio sinistro. 86 Tavola 36 Inoltre, con le tre croci da entrambe le parti, stai inizialmente con il tuo piede destro in avanti nella posizione della croce superiore, ma con il corpo eretto. Tira dunque con braccio disteso da entrambe le parti obliquamente alla sua spalla. Nel tirare però rivolgi il fianco sinistro a seconda del colpo verso di lui. Nella posizione della croce mediana posiziona di nuovo il piede destro in avanti, in modo che nell’avanzare tu possa stare con i piedi poco distanti uno dall’altro. Piega il ginocchio in modo da abbassarti un poco con la spalla destra da cui porti il colpo e in modo che con la stessa tu stia all’altezza del punto della croce mediana. Minaccia dunque contemporaneamente da entrambe i lati obliquamente il corpo dell’avversario nel mezzo, come prima succedeva per la parte superiore del suo corpo. Nella posizione della croce inferiore devi tenere i piedi ancora più distanti uno dall’altro, come se dovessi piegare il ginocchio anteriore più di quanto hai fatto finora, vale a dire in modo da stare con la parte superiore del corpo molto più basso che in precedenza e in modo che con la spalla destra arrivi alla stessa altezza di questo, perché se non ti è possibile. Hai bisogno della croce inferiore non per tutti i colpi, ma se lo vuoi colpire al piede con il corpo disteso, mentre lui prova a colpirti al viso. Devi imparare a tirare questi tre colpi a croce uno per uno insieme ai loro passi avanti e indietro, prima di tirarli, avanzando con il piede destro. Usa questi tre colpi a croce in modo giusto: tira il primo sulla croce superiore attraverso la stessa linea obliqua a sinistra, il secondo avanzando con un passo più lontano da sinistra verso la destra dell’avversario sulla linea mediana; il terzo colpo ancora dalla tua destra verso la sua sinistra per la croce 87 trasversale al piede con una avanzamento ulteriore del piede anteriore. Questi tre colpi devono finire con tre avanzamenti del piede destro, altrimenti lascia perdere se puoi cambiare da sotto a sopra, di nuovo dalla linea di sotto a quella di sopra, dall’una all’altra. 88 Tavola 37 I colpi di punta con la striscia sono tre. Da questi si lasciano derivare tutti gli altri: il primo da sopra, l’altro da sotto, i quali possono essere portati a compimento da ognuna delle due parti; il terzo parte dal mezzo dritto in avanti con la guardia lunga, come mostrano questa figura con le lettere e la seguente spiegazione. La A sopra alla testa indica il punto più alto o punto del cranio. La B alla spalla sinistra indica il punto più alto a sinistra del viso o del petto. La C a sinistra nel mezzo o all’anca sinistra del corpo indica il punto mediano del corpo. La D al ginocchio sinistro è un punto inferiore o colpo da sotto. La E ai piedi indica il punto inferiore o colpo inferiore. La F al ginocchio destro indica un punto o colpo dal basso. La G sul fianco destro nel mezzo indica il punto mediano del corpo a destra. La H alla spalla destra è un punto superiore. A e E dunque sono i punti superiore e inferiore opposti. B e H sono i due punti opposti superiori mediani nell’anca e nel mezzo del corpo e della pancia. D e F sono due punti mediani opposti a entrambe le ginocchia, ugualmente H e D sono i punti superiore destro e inferiore sinistro opposti uno all’altro obliquamente. Infine B e F sono i punti superiore sinistro e inferiore destro opposti uno all’altro. Per esempio: Il punto superiore dalla parte destra indirizzato al viso o al busto della figura deve essere eseguito nel seguente modo: mettiti di nuovo nella guardia destra superiore, solleva dunque il tuo piede destro per fare un passo avanti, sollevandolo tira la tua arma indietro fino alla tua spalla destra, sollevala per eseguire un colpo forte. Da qui avanza con la punta facendo un altro passo con il piede sollevato verso il petto 89 dell’avversario, avvicinando la punta, rivolgi il taglio lungo verso il basso contro la tua sinistra, in modo che tu veda compiuto il colpo di punta avanzando con il ginocchio anteriore. Piegati verso terra anche con la parte superiore del corpo e porta la tua striscia, dopo aver portato il colpo con il braccio disteso lungo in avanti, verso il basso arrivando a tagliare a terra, allora porta con il taglio lungo e il piede in posizione elevata nella guardia superiore destra come eri all’inizio. Eseguilo da entrambe le parti. 90 Tavola 38. Forte, medio-forte, medio-bedole, debole. La striscia viene distinta in due parti: la prima parte, detta debole, va dalla punta fino a metà della striscia e si suddivide in debole e medio-debole. La parte debole è posta anteriormente dalla parte della punta; la parte medio-debole invece è la parte restante fino a metà. L’altra parte della lama da metà fino all’impugnatura è chiamata forte, anch’essa suddivisa in forte e medio-forte. La parte medio-forte è la metà dal punto medio in poi, mentre l’altra metà fino alla guardia o impugnatura, si chiama parte forte. Per tenere la striscia di destro bisogna dunque fare così: il taglio destro deve essere posto in modo tale da poter ferire l’avversario; la parte posteriore serve a parare perché se per offendere si ha bisogno di tutta la metà della lama che è il taglio si deve utilizzare l’altra metà per difendere. Se nel combattere ti avvicini troppo all’avversario da legare la parte estrema della sua striscia solo con la tua parte estrema, allora devi fare colpi di punta e di lama circolari, trasportando e riportando. Se vi avvicinate ancor di più, al punto che le strisce legandosi toccano nel mezzo, non circolare né di punta né di lama, ma percepisci piuttosto dove sbaglia il tuo avversario o dove si scopre, in modo da spingervelo. Vagli ancora più vicino, in modo da legarlo con la parte media della tua striscia nella parte media della sua, in modo tale da poter afferrare, lottare e far cadere. Altrimenti non c’è altro mezzo con cui tu ti possa allontanare di nuovo dal tuo avversario. 91 Tavola 39 Nella guardia di punta bassa stai con il piede destro in avanti, tieni la striscia con croce trasversale ascendente davanti al ginocchio destro, in modo che nel tenere la lama il tuo pollice stia al di sopra della croce sulla parte piatta della lama, la quale poi deve stare rivolta a te, mentre l’altra parte è girata verso terra. In questa posizione stai con i piedi lontani uno dall’altro e con il ginocchio avanti ben piegato in modo che il corpo seguendo la striscia penda in avanti sopra a questo; anche la punta deve essere ben distesa in avanti verso la pancia dell’avversario. Questa posizione ti è utile da entrambe le parti. 92 Tavola 40 Stai nella guardia inferiore destra, con il piede destro in avanti, tieni l’arma con il braccio forte inclinato esternamente al piede destro accanto a te, in modo che la punta sia rivolta all’esterno verso terra. Fai dunque la guardia bassa anche a sinistra, però metti anche in questo caso il piede destro avanti. Se l’avversario, quando ti porti nella guardia secondaria, si avvicina con la punta, allora anche tu avvicinati a lui con il piede destro, e nell’avvicinarti minaccialo di punta dalla guardia bassa verso il suo viso. Nell’avvicinarti, però, rivolgi il taglio lungo insieme all’impugnatura verso la sua lama, in modo da tenere lontana la sua lama e nel parare contemporaneamente tocca di punta. Dopo aver completato il colpo solleva la tua striscia con il braccio disteso in alto verso destra, colpisci adeguatamente verso il basso a metà della sua striscia in modo da colpire forte la striscia e prima che egli si riprenda e attacchi, colpiscilo velocemente di nuovo diritto davanti a te al viso. 93 Tavola 41 Nella guardia di ferro stai con il piede destro in avanti, tieni l’arma con il braccio inclinato davanti al piede destro, in modo tale che la punta sia rivolta al viso dell’avversario. Allo stesso modo, se l’avversario sta di fronte a te nella guardia della porta di ferro, allora toccalo di punta internamente rispetto alla sua arma al viso, vale a dire in modo che la sua striscia verso la tua destra si giri nella posizione destra del bue. Fai come se volessi colpirlo esternamente sul braccio destro, fai girare la punta nell’aria e colpiscilo passando da sotto al di là dell’arma internamente al viso. 94 Tavola 42 Stai nella guardia superiore destra con il piede destro in avanti, tieni l’impugnatura distesa a destra in alto da una parte, come mostra la figura, vale a dire in modo che la punta sia rivolta al viso dell’uomo. Allora la guardia superiore è di punta. Se ora tieni l’arma con l’impugnatura in alto e il braccio disteso da una parte e innalzi la lama non in avanti verso l’avversario, ma allontanandola dall’avversario dietro di te, allora la guardia superiore è pronta a un colpo di taglio. Nella guardia superiore sinistra stai con il tuo piede destro in avanti, tieni l’arma con l’impugnatura in alto a sinistra, con il braccio disteso sopra, in modo che la punta stia rivolta alla parte destra del viso avversario. Tieni però l’impugnatura a sinistra in alto e con braccio disteso in avanti e rivolgi la lama con la punta dietro alla spalla sinistra in alto, così stai correttamente di taglio, che può essere anche trasformato in posizione di punta. 95 Tavola 43 Mettiti nella guardia sinistra del bue. Se poi colpisce al lato destro, salta via dalla sua punta verso la sua destra e, mentre egli colpisce, colpiscilo dalla tua sinistra al di sopra del braccio destro con il braccio disteso verso il viso. Ugualmente, mettiti nella guardia del bue destra, percepisci quando egli si avvicina per toccare, allora avvicinati con la tua sinistra da sinistra alla sua punta, segui velocemente con il tuo piede destro contro la sua destra, ma nell’avanzare lascia contemporaneamente scorrere la tua lama verso sinistra. Seguendo questa, cambia nella guardia del bue sinistro, da lì colpisci in avanti come descritto prima, fallo accuratamente. 96 Tavola 44 Distendi il braccio al massimo insieme alla lama e rivolgiti con la stessa a entrambe le parti da cui il tuo avversario desidera arrivare. Allo stesso modo, fai molta attenzione a quando il tuo avversario prova a colpire da sopra. Allora passa con la tua lama sotto alla sua, allontanalo con il taglio dalla tua sinistra verso destra, colpiscilo velocemente al viso o al petto. Quando sei passato con la tua arma intorno alla sua e hai allontanato la sua, allora lascia andare la tua striscia accanto alla tua destra e toccalo portandolo con forza all’esterno verso la sua destra, prima che egli attacchi, in avanti al viso. 97 Tavola 45 Quando vedi che il tuo avversario sta davanti alla lama e vuole aggirarla con la punta e andare verso la tua destra, allora vai in 3a e incontralo con la punta in alto a destra, al corpo superiore o al petto, chiudi però contemporaneamente il tuo avversario, allora avanza con il tuo piede sinistro dalla 3a alla 2a e colpiscilo al viso. 98 Tavola 46 Quando vedi che qualcuno davanti a te ti tira alto al viso, appena vedi che si vuole staccare dalla tua lama e colpire, allora avanza verso di lui nella 4a e colpiscilo contemporaneamente al pugno, se lui colpisce in alto, allora opponiti con la lama. 99 Tavola 47 Se vedi che il tuo avversario non si lascia toccare o fa sì che il colpo vada a vuoto, allora avanza nella 3a e colpiscilo a fondo, ritorna però subito in 2a. 100 Tavola 48 Quando vuoi mandar fuori la lama a qualcuno, allora lega la sua lama in avanti con la tua lama e trasporta la sua lama ben sotto la tua lama, avanza nella 3a e batti a fondo il lato destro. Ritorna però quanto prima dalla 3a alla 2° e tira dall’alto in basso verso il suo viso. 101 Tavola 49 Quando stai dietro alla lama di qualcuno, allora trasporta la sua lama sotto la tua e avanza dalla 2a alla 4a, colpisci a fondo verso il suo viso e ritorna quanto prima dalla 4a alla 2a. 102 Tavola 50 Quando vedi che qualcuno vuole colpirti alla gamba, vai nella 5a e cedi con la lama, ritorna quanto prima dalla 5a alla 1a e in seguito minaccia sopra. 103 Tavola 51 Quando vedi che qualcuno sta dietro alla tua lama e non la vuol lasciare avanzando con la punta in avanti verso il tuo corpo, stai attento a quando vuole tirare in avanti con molta forza, allora avanza con il tuo piede sinistro insieme alla parata verso di lui e tieni con la sinistra la sua lama, tira via la tua striscia da sotto la sua lama e colpiscilo internamente al corpo. 104 Tavola 52 Se vuoi metterti in guardia di prima, stai con la lama ben in avanti verso il viso dell’avversario a una spanna sopra al terreno: quando il braccio si stanca, puoi riposare facendo riposare anche la lama. Non appena vuoi tirare o battere, vai in posizione di 3a e tira a fondo al bersaglio alto del corpo. 105 Tavola 53 Se ti metti in posizione di 4a, lui batterà o tirerà verso di te. Se batte, allora avanza con il corpo e vai in battuta di 4a con la mano rivolta verso la sua gola, cedi con la lama dalla 4a alla 2a e ritorna poi nuovamente bene in difesa. 106 Tavola 54 Quando vedi che uno ti attacca, sia che tiri dietro o avanti, oppure quando uno ancora sta sotto la lama e vuole cavare e tirare in avanti al corpo, nello stesso momento, quando ancora sta da una parte della lama e si appresta ad andare con la punta dall’altra parte cavando per colpire, vai indietro in posizione di 5a: se attaccherà in questi quattro punti, si infilzerà da solo. Vai però dalla 2a alla 6a con il piede sinistro in modo da star di nuovo eretto davanti all’avversario. 107 Tavola 55 Se vuoi stare in posizione di 5a, stai con la lama a destra e avanza con il piede destro in 5a o rimani con il piede sinistro in 2a. Non appena ti attaccherà, entra con la parata in avanti in prima e tiragli al viso. Puoi anche trascinarlo con la sua lama al suolo, fintanto che vedi l’occasione di toccare. Infatti, possono essere eseguiti molti colpi da questa posizione. 108 Tavola 56 Se leghi la lama di qualcuno in avanti, fai come se volessi colpirlo al pugno, ma poi gira quanto prima con la punta e indirizza il tuo colpo al suo fianco destro. 109 Tavola 57 Se stai da una parte o dall’altra lama di qualcuno, vai con tutto il braccio in alto insieme alla lama, colpiscilo all’avambraccio o da sotto al viso. Puoi stare tutto il tempo con la lama contro quella del tuo avversario. 110 Tavola 58 Se percepisci che qualcuno ti vuole colpire al corpo davanti al petto o alla cassa toracica, presta attenzione: non appena sta per colpire, non andare altro che indietro in posizione di 4a e tira contemporaneamente a lui, colpendo prima che colpisca lui. Cerca di raggiungerlo e stai bene attento in particolare quando lui è da una parte delle lama e vuole cavare con la punta in avanti. 111 Tavola 59 Se stai contro qualcuno internamente alla sua lama allora fai una cosa: rivolgi la punta al viso, proprio mentre porta il colpo, avanza con il piede sinistro insieme con l’intero corpo in 3a e colpisci con forza al corpo o nel mezzo. 112 Tavola 60 Se vuoi combattere con pugnale e con striscia insieme, stai bene attento all’avversario e stai con la coscia destra insieme al pugnale e alla striscia in avanti con il corpo profilato. Non appena vuole colpirti, allora para il colpo con il pugnale e avanza con la coscia in prima: se affonda verso la tua testa, proprio mentre porta il colpo lascia scendere la punta della striscia e colpiscilo sotto alle costole, in modo che lui con il pugnale non possa parare. Se non vuoi controffendere, allora indietreggia con il piede sinistro in 5a e para tutti i colpi con il pugnale, fin quando vedi che lo puoi raggiungere: circolando puoi afferrarlo a tua scelta di tempo. 113 Tavola 61 Se qualcuno sta con la lama dietro alla tua e vuole colpirti in alto con la punta al viso, presta bene attenzione alla stoccata: mentre sta portando a compimento il colpo, vai in 4a così e tocca tu prima di lui. 114 Tavola 62 Se qualcuno viene verso di te e ti vuole tirare e o colpire stranamente allo Academiis4, mentre si avvicina o si allontana dal bersaglio tondo, non appena c’è l’occasione prima che vi scontriate, gira o sbatti il tuo mantello intorno al braccio sinistro e ferma il suo colpo, avanza verso di lui mentre ti minaccia lui e colpisci o minaccia tu verso di lui. Non smettere mai di difenderti, fintanto che il nemico non è vinto. 4 Academis (sic!): molto probabilmente con questo termine si intende la testa, intesa come luogo del sapere. 115 Tavola 63 Se i due si scontrano aspramente e nessuno dei due vuole arrendersi all’altro, e se uno immagina seriamente di togliere all’altro il respiro e la vita, ognuno dei due dovrebbe guardarsi bene dal suo nemico, fin quando egli non abbia l’occasione di essere più forte. Poi se i due si colpiscono contemporaneamente, la tecnica e la fama sono nulle da entrambe le parti. Si sia pure furbi quanto si voglia e si dimentichi i modi sinceri: in questo caso infatti ci sono molte possibilità di fare più che una stoccata. Ma che uno voglia usare il pugnale sul corpo avversario, può più rovinare che essere utile, soprattutto se non ha imparato nulla. Il mio consiglio è dunque il seguente: bisogna prestare attenzione e non dimenticare le buone maniere, così si avrà la lode a vantaggio sul nemico. 116 Tavola 64 Se vedi che uno con molta forza ti vuole attaccare in avanti al viso, e soprattutto se egli vuole toccare in alto alla testa, allora presta molta attenzione alla sua stoccata e tieni la mano sinistra non molto lontana dal petto. Osserva mentre porta la stoccata in modo da allontanare la stoccata con una battuta insieme alla lama e al braccio, avanza un po’ con il piede destro e tiragli al corpo. Glielo puoi anche solo mostrare o indicare, così sarebbe pensato, ponendogli la striscia sul corpo senza usare la punta. 117 Tavola 65 Se vuoi azzuffarti e combattere con qualcuno aspramente con pugnale e striscia, fai bene attenzione al primo tiro con il pugnale. Egli si sarà scansato: stai con il forte della lama davanti all’avversario e ricolpiscilo subito, fino a quando vedi che potresti fermarlo allontanandoti e colpirlo con velocità quanto prima. 118 Tavola 66 Se uno corre verso di te centralmente, avanza contemporaneamente con le gambe verso di lui. Se vedi che egli vuole toccare a fondo al corpo, schiva il suo tiro o battilo via. Vai con la coscia destra in prima posizione e corri verso il bersaglio grosso del corpo. Avanzando usa il triangolo e il circolo, come insegnato all’inizio. Allora potrai in ogni momento avvertire che sono colpi giusti e buoni. 119 Tavola 67 Se vuoi combattere contro qualcuno con due strisce, o quando qualcuno le vuole usare contro di te, allora stagli con la punta diretta al viso e avanza non di molto con il piede destro tenendo la lama dell’uomo esternamente, in modo che la tua punta stia non molto sopra alla sua testa, ma un po’ sotto al suo viso. L’altra striscia nella mano sinistra deve servire o essere usata solo per la difesa. È come se tu stessi a destra e a sinistra per colpire contemporaneamente con entrambi i pugni: in questo modo si può afferrare uno direttamente per la lama. Stai attento però se egli agilmente colpisce da lontano: allora ferma o para bene il suo colpo e colpiscilo velocemente: Se vuoi colpirlo, puoi anche farlo, infatti, è buono se uno può contemporaneamente attaccare e toccare. Con ciò si possono annientare certi buoni compagni. Uno però deve colpire l’altro con l’astuzia. Con l’astuzia e la velocità uno deve essere migliore dell’altro. Non si può tralasciare l’astuzia nella striscia, uguale chi egli sia. Tra tutti i pezzi questo è il mio migliore: attaccare, colpire, correre e trascinare, tutto è buono contro il nemico. È anche per questo motivo che due strisce qui in Germania non vengono utilizzate, si ha già abbastanza da fare con una. Questo lo si è imparato. 120 Tavola 68 Se tu vuoi far la pelle a qualcuno, in particolare quando la stoccata è parata e lui vuole colpirti in alto al viso o alla testa, presta grande attenzione al suo corpo. Mentre colpisce in alto al viso, colpisci contemporaneamente a lui, verso il suo pugno destro, in modo che, se sei fortunato, sia il pugno sia la striscia cadano a terra davanti ai tuoi piedi, o comunque, se così deve essere, davanti all’avversario. 121 Tavola 69 Se vedi che qualcuno viene da te durante la notte con una frusta e vuole colpirti come in genere è d’uso all’Academiis, esci dal drappo e attacca dalla posizione del guardiano. Se lo hai già fatto e l’altro arriva che vuole annullare ciò che hai costruito, sbatti il tuo mantello sul braccio e mandagli a vuoto la frusta lanciata con grande forza, in modo che colui che là vuole toccare, vada a colpire sopra. Se sei abbastanza forte, allora strappagli la frusta dalla mano, per proteggere il tuo corpo e la tua vita. 122 Tavola 70 Se vedi che egli in questi pezzi vuole correre verso di te con grande forza, stai molto attento mentre viene verso di te in piena corsa: cadi con la lama giù verso terra, in modo che egli corra via sopra di te e alzati quanto prima con la punta in questo caso verso l’alto, in modo che egli corra contro la punta e allora lo puoi trapassare, o in modo che egli stesso si trapassi. Questa è la paga per colui che corre senza avere imparato bene come si fa. 123 Tavola 71 Se sei sotto la sua lama, allora cava e proprio nel cavare in avanti lascia cadere la punta, spingila dentro il suo corpo e vai contemporaneamente in terza. Oppure: se vedi che uno con tutta la sua forza, passando sotto la tua lama, vuole colpire profondamente al corpo inferiore, allora presta bene attenzione al suo colpo e proprio mentre tira, entragli sotto in quinta e tira con il braccio disteso al suo gargarozzo, in modo che la punta non giunga troppo sotto alla testa, ma dritto davanti al suo viso,in modo che se ne penta. Nota: Le guardie per tirare con il pugnale e la striscia sono tre principali e quattro secondarie. La prima è quando si tiene il braccio più in alto della spalla: la contraria di questa posizione è quando si tengono pugnale e striscia sul lato sinistro. La seconda guardia è quando si tiene il braccio all’altezza della spalla: questa guardia è uguale alla prima. La terza guardia è quando si tiene il braccio un po’ più avanti del ginocchio: la contraria di questa posizione è quando si va con la punta oltre l’avversario. La quarta guardia è quando pugnale e striscia vengono tenuti sul lato sinistro. La contraria di questa è un salto dalla parte in cui l’avversario ha il pugnale. La parte destra dell’uomo serve per attaccare, la sinistra per difendere. 124 Tavola 72 Se il tuo avversario tiene il pugnale vicino alla striscia, dovresti dargli un colpo di picco sul pugnale, accada ciò che vuole. Gli puoi anche fare una 3a e soffocare la sua striscia con il pugnale, sia che sia con un piede fermo oppure camminando. Ugualmente gli puoi fare una 3a sulla striscia e con il forte della tua striscia prendere il suo debole, con il piede sinistro e avanzare con metà del tuo pugnale. Ugualmente, gli puoi anche mostrare un bersaglio, in modo che egli sia stimolato a mostrare il pugnale, se lo fa, allora avanza internamente sotto il suo pugnale, e entrando con il piede sinistro verso il lato destro in modo da guadagnare con il tuo pugnale forza sulla sua lama. Nota: se due, che con le armi sono calmi, si incontrano e si prendono sul serio, e nessuno dei due vuole cedere alla furia tanto per non essere colpiti e infilzati entrambi, spesso si verifica che i due stanno davanti alla lama e rimangono fermi. Per questo motivo è ben usare e percepire il passo con ragguagli. 125 Tavola 73 Se vedi che uno con la striscia corre verso di te a tutta forza, fai bene attenzione al tuo avversario: mentre viene a corsa piena verso di te, cadi con la striscia piegandoti a terra in modo che lui corra sopra di te via e sollevati quanto prima con la punta nel cadere in alto in modo che egli corra da solo sulla lama. Puoi colpirlo e ricolpirlo. 126 Tavola 74 Se il tuo avversario minaccia di lama dalla sua destra verso la tua sinistra dall’alto, para il suo colpo: nel difenderti, sotto a questo colpo finisci il colpo di lama o di punta dalla tua destra obliquamente verso la sua sinistra ai piedi, in modo che con il completamento del colpo tu abbia la tua striscia sotto il tuo braccio sinistro, dove finisce il colpo. Porta il tuo pugnale ancora verso l’alto, da sinistra di traverso sopra la punta, sopra o sotto, verso la parte avversaria scoperta, verso la sua destra. 127 Tavola 75 Se uno nel combattere porta entrambe le sue armi in una difesa forte, minaccia subito un colpo forte alto alla sua spalla sinistra: l’avversario andrà incontro a questo colpo per pararlo. Non fargli incontrare il colpo, ma tira l’arma levandola verso ti te, colpiscilo sotto la stessa al corpo, mentre lui si trova con il suo pugnale ancora in difesa. 128 Tavola 76 Se vedi che uno è avanti con il piede sinistro, cerca la parte anteriore verso la sua sinistra. Quando avanzi verso la stessa, rifletti, in modo da poter ruotare con il piede sinistro, tenendo la striscia in terza e il pugnale lì vicino. Senza muovere il piede tocca sotto il braccio sinistro. Poiché l’avversario tiene il pugnale un po’ più in basso della sua striscia, tieni il pugnale e la striscia vicini insieme diretti a colpire la spalla sinistra e stai pronto in qualche modo al suo contraccolpo. Oppure se vuoi fare un colpo, mettiti in seconda, tieni il pugnale vicino alla striscia, in modo da poter stare meglio attento alla sua parte avanzata. Allo stesso modo, combattendo con la striscia, mettiti nella guardia sinistra inferiore, porta anche il pugnale a sinistra dietro di te, minaccia l’avversario che vuole colpirti al viso e vai con il taglio lungo e il braccio disteso in alto contro la sua lama. Non appena leghi la sua striscia, vai con il pugnale sotto la sua e la tua lama e trasporta con forza con il pugnale la sua striscia da destra a sinistra. Minaccialo di punta al viso nel trasportare dall’altro lato, non portare a termine il colpo, ma ritiralo indietro velocemente verso di te, colpiscilo poi solo completamente in modo veloce e forte internamente tra le sue due armi al corpo. 129 Tavola 77 Se trovi il tuo avversario nel combattere nella posizione del ferro, prova a sferrargli un colpo di punta partendo dalla guardia superiore sinistra. Colpisci fuori sopra il suo braccio destro, tieni però la tua arma alta. Quando viene con l’arma verso di te e vuole deviare la tua punta, lascia affondare la tua punta vicino alla sua spalla destra e finisci con la stessa punta sotto il suo braccio destro internamente da sotto verso l’alto alla gola in modo che trasportando la tua punta il taglio lungo stia sotto e il corto stia sopra e tu abbia la tua lama alla fine del colpo in guardia lunga. 130 Tavola 78 Mio fratello tira di scherma da tempo Cosicché tra noi non c’è alcun litigio. Non assalire nemmeno con la striscia, se vuoi essere avvisato di fronte al pericolo: oppure fallo disarmando e lottando, in altro modo ti riuscirà male, te lo dico già ora: se ti accade qualcosa di male, non ti lamentare. Prendi infine questo come mancia, se ne vuoi ancora torna, se ti piace. Te ne faccio anche di meglio, che alla fine non capisci più niente. 131 Ultimo capitolo di questo libro Del contenuto della scherma con le stanghe e le alabarde. Breve descrizione dei legamenti, delle parate e delle parti della stanga, la quale ha quattro legamenti, di cui il primo si esegue con la parte anteriore o esterna della stanga. Il secondo davanti alla mano in cui si porta la stanga. Il terzo nel mezzo della stanga. Il quarto viene eseguito avanzando con la punta posteriore. Inoltre, nella prima parte e legamento si usa la battuta e il colpo volante; nel secondo legamento si usano il restare attorcigliati e il raggiungere correndo e negli ultimi due l’attacco e la lotta. Le parate nella stanga sono quattro come i legamenti: la prima con la parte anteriore della stanga da entrambe le parti; la seconda davanti alla mano; la terza nel mezzo; la quarta viene eseguita con la parte posteriore. Infine le posizioni sono cinque: guardia superiore, in alto distesa in avanti da entrambe le parti; guardia inferiore da entrambe le parti; guardia secondaria, guardia mediana e guardia volante. 132 Tavola 79 Nella guardia secondaria stai con il piede destro in avanti, tieni la stanga con la parte mediana sul tuo fianco sinistro, in modo tale che la punta più corta o punta posteriore sia rivolta all’avversario, tenendo però la punta più lunga alzata dietro di te. Minacciagli bene la parte destra, come nell’immagine. Allo stesso modo l’uomo a sinistra è nella guardia volante, con il piede sinistro in avanti, tiene la stanga con la punta anteriore davanti al suo piede sinistro verso terra e la punta posteriore con il braccio disteso davanti al viso in alto. Allo stesso modo, fai questa guardia. Stai con il piede destro avanti, tieni la stanga dietro di te, sempre con la punta anteriore rivolta a terra, così sei pronto a colpire. Esempio: se tu ora nel combattere tieni la tua mano destra insieme con la punta posteriore della tua stanga al fianco e, con il corpo inclinato in avanti, la punta anteriore tocca dalla parte destra, e percepisci quando lui sta per toccarti al viso, avanza con il tuo piede destro verso la tua destra, e con il sinistro ancora avanti verso la sua sinistra. Toccalo, dunque, mentre esegue il suo colpo, più in alto del suo braccio sinistro al viso. Dovresti anche, mentre colpisci insieme a lui, abbassare la testa dal suo colpo volante sopra la tua stanga verso la tua destra, in questo modo sei protetto molto meglio. Allo stesso modo, nel combattere vai avanti con il ginocchio piegato, in modo tale che la parte superiore del tuo corpo sia inclinata lungo la stanga. Stai attento a quando egli va a colpire e batti sulla sua stanga da destra a sinistra con uno scossone, in modo tale che nel battere con la tua stanga non vai troppo oltre. Così sei nella giusta difesa, e prima che egli si riprenda da un tale colpo, colpiscilo con uno scatto al viso. 133 Tavola 80 Dalla guardia mediana sulla sinistra tira così: vai con il piede sinistro dietro al piede destro avvicinandoli, in modo che nel girarti gli volti le spalle. Mentre ti giri lui però cercherà di colpirti velocemente al viso sperando di farlo in fretta: solleva dunque indietreggiando entrambe le mani e la parte posteriore della tua stanga, in modo dunque che la parte anteriore della stessa penda verso terra, distesa con agilità verso l’alto a sinistra. Fai passare la stanga con uno slancio completamente intorno alla testa: nel girare intorno alla testa, molla la mano sinistra, dopo che tu con la stessa mano della stanga hai dato un forte slancio. Sferra con una mano un forte colpo veloce al suo orecchio sinistro. 134 Tavola 81 Nel combattere esegui questo colpo passando dall’altra parte così: non appena puoi raggiungere la sua parte esterna della stanga con la tua parte esterna, trattieni la punta anteriore davanti al viso, rivolgiti nel frattempo a destra, in modo tale da girargli la schiena. Nel voltarti avanza verso di lui da sotto con il piede destro dietro al piede sinistro. Nell’avanzare volgiti verso destra, rovescia la mano destra, e vai diritto dall’alto alla testa, così lo colpisci sicuramente. 135 Tavola 82 Se entrambe le parti esterne delle stanghe nel legare si toccano, spostagliela inavvertitamente e fortemente da una parte, tuttavia in modo da non trasportare oltre con la tua stanga nel pressare. Colpisci, invece, prima della sua stanga di fronte a te al viso, agilmente e velocemente, prima ancora che egli si riprenda. Se nel premere però tu non lo puoi raggiungere, allora portagli la stanga di nuovo dalla sua parte, fai come se volessi eseguire nuovamente il colpo precedente, e mentre egli si affretta con la sua stanga di nuovo contro la tua, colpiscilo dall’altra parte con uno scatto di forza al viso. 136 Tavola 83 Se il tuo avversario con la stanga ti attacca a destra al viso, balza quanto prima in contrattacco, alla sua sinistra, trasportando contemporaneamente con la stanga la sua verso l’alto, nel contempo colpiscilo dritto al petto o al viso. 137 Tavola 84 Vai nella guardia bassa a croce con il piede sinistro avanti, porta la tua alabarda a sinistra. Da lì tira con il taglio della lama accanto alla tua sinistra da sotto alla sua destra con la punta verso l’alto al suo viso. Con questa guardia bassa vai con entrambe le braccia in alto, in modo tale da tenere la tua alabarda dalla parte destra in alto sopra alla testa e in modo che la punta stia rivolta al viso dell’avversario. Girati a destra, voltando per metà la schiena, scatta quanto prima verso destra, dal basso, sollevando obliquamente la punta in alto verso la sua sinistra al suo viso, cosicché la tua alabarda dopo lo scatto vada a trovarsi dietro il tuo fianco sinistro. Vai di scatto in guardia alta, da lì rivolgi la parte tagliente della tua lama di nuovo accanto al tuo lato sinistro verso l’alto. Colpisci di nuovo da quella parte dal basso obliquamente verso la sua destra con la punta in alto al suo viso. Girati con la guardia bassa di nuovo alla tua destra, in modo che tu possa giungere con la parte uncinata della tua alabarda di nuovo come prima alla tua destra e dal basso verso l’alto alla sua sinistra al suo viso. 138 Tavola 85 Percepisci quando il tuo avversario lega con la sua lama la tua, vai con la tua lama lungo la sua stanga un po’ più sopra alla sua lama, in modo da arrivare con il tuo piatto sopra al suo internamente, mentre giri sopra alla sua stanga. Dopo di che scatta dietro con forza in alto, spingigli la sua stanga più sul debole, colpisci dunque contemporaneamente veloce sulla sua alabarda in alto verso il viso. Se egli vuole deviare in fretta il tuo colpo, cambia velocemente in basso e colpiscilo con un’uscita dall’altra parte. 139 Tavola 86 Nel combattere dalla guardia mediana davanti all’avversario, solleva la tua alabarda in alto, colpisci forte da lì con entrambe le mani obliquamente verso la sua destra, verso il viso e l’alabarda. Gira la tua lama in alto, scatta velocemente di nuovo dalla tua destra contro la sua sinistra obliquamente forte verso il suo viso e la sua alabarda, balena verso la tua sinistra con entrambe le mani intorno alla testa, colpisci da sopra in basso contro il suo braccio sinistro, che egli tiene avanti, infine colpiscilo diretto al viso. 140 Tavola 87 Nel prepararti a combattere di fronte al tuo avversario dalla guardia superiore o dalla difesa diritta, quando entrambe le lame si toccano, solleva la tua alabarda di scatto in alto con il piede sinistro, in modo che stia avanti, poi colpisci inavvertitamente verso la sua destra duramente la sua alabarda da sopra verso il basso contro le sue mani. Nel farlo, cambia colpo andando sotto la sua alabarda, colpiscilo poi al suo lato sinistro al viso. 141 Tavola 88 Se dalla guardia superiore accanto alla sua alabarda colpisci verso il braccio o la mano, da sopra a sotto, può succedere che, se egli lo solleva, tu abbia il vantaggio di liberati oppure di ferirgli la mano o il braccio. Allora percepisci, mentre tu con l’alabarda sotto la sua cedi, come egli tenta di colpirti, e appena lo fa, vai velocemente con la lama trasversalmente di nuovo in alto, ferma il suo colpo che si avvicina da sotto in alto e colpiscilo velocemente, prima che egli lo ripeta, forte al viso. 142 Tavola 89 Se trovi uno nella guardia laterale, portalo in alto con un colpo rapido o una puntata. Non appena egli urta, cambia, attaccalo dall’altra parte al calcagno dell’alabarda con il tuo, tiralo a te, guarda dove lo puoi raggiungere con il tuo colpo al viso. 143 Tavola 90 Percepisci quando leghi uno con la tua lama e l’avversario non vuole collaborare, allontanati in fretta e inavvertitamente dalla lama, vai un po’ da una parte esternamente, verso la parte in cui tu hai legato, colpiscilo al viso subito dopo. Nel colpirlo stai attento se voglia parare il tuo colpo e contrattaccare. Se lo fa, allora lascia scivolare la tua lama in basso, attaccalo alla sua gamba anteriore mentre egli è ancora in contrattacco e tiralo verso di te, in modo che cada. 144 Tavola 91 Se trovi il tuo avversario in guardia superiore e desideri far partire il tuo colpo o puntata, allora fai come se volessi seriamente colpire il suo viso, in modo tale da portarlo dall’alto verso il basso. Nel colpirlo stai attento a quando scende dalla guardia superiore, vai contemporaneamente all’esterno da una parte, conduci la tua alabarda sopra alla sua, lasciala cadere sulla sua, portagliela con la lama verso il basso a te e colpiscilo forte al viso. 145 Tavola 92 Se il tuo avversario ti attacca con la guardia bassa, cadi inavvertitamente con l’alabarda duramente dietro e sopra alla sua lama, nel contempo colpiscilo inavvertitamente duramente al viso. Egli andrà a parare la tua puntata: non lasciargliela toccare, ma spostala e cambia andando a girare sotto e colpiscilo dall’altra parte. 146 Tavola 93 Quando due tirano di flagello, succede spesso che entrambe le stanghe si trovino a essere legate nel mezzo. Quando ti succede, rimani con la stanga del tuo flagello legata alla sua, e stacca la tua mano sinistra, girala e afferra entrambe le stanghe del flagello. Vai poi con la tua punta posteriore sotto al suo flagello: lascia cadere il tuo flagello mentre lui si muove verso di te con la mano destra in alto o mentre ti avvicini con il tuo piede destro. Fine di questo manuale di scherma 147 Ringraziamenti In questa sede desidero ringraziare tutti coloro che in qualche modo mi hanno aiutata a compiere il presente lavoro e coloro che hanno contribuito alla mia formazione come maestra di scherma. Un grazie particolare va al Maestro Giancarlo Toràn che mi ha proposto la traduzione del manuale di Jakob Sutor e mi ha seguita con preziosi consigli tecnici nell’interpretazione delle azioni descritte dall’autore e mettendo a mia disposizione utilissimo materiale bibliografico. Tradurre Jakob Sutor mi ha permesso di unire le mie due passioni più grandi: il tedesco e la scherma. Cercare di comprendere il testo mi ha inoltre permesso di comprendere come da una cultura della scherma lontana nel tempo sia sempre possibile trarre preziosi consigli per il presente. In questa occasione il mio ringraziamento più grande va con affetto e stima alla triade di maestri che mi ha seguita in questi anni, contribuendo alla mia formazione professionale. Grazie a loro non ho solo approfondito la mia conoscenza della tecnica schermistica, ma ho anche preso consapevolezza di tutti gli aspetti correlati ad essa: preparazione fisica, preparazione mentale, aspetti psicometrici e sociometrici ecc. Ringrazio dunque infinitamente il Maestro Antonio Di Ciolo, il Maestro Enrico Di Ciolo e il Maestro Simone Piccini. Non sarei mai arrivata a oggi con questa passione per la scherma se in tutti questi anni non avessi incontrato qualcuno che me l’avesse trasmessa. Desidero pertanto ricordarmi di chi mi ha non solo iniziato alla scherma, ma mi ha anche formata come schermitrice e sostenuto a fondo pedana nelle gare: il Maestro Giorgio Diddi, il Maestro Tony Di Salvo e l’Istruttrice Rita Peirano. Indimenticabili sono anche le lezioni prese da due maestri che purtroppo non ci sono più: il Maestro Piero Orengo e il Maestro Pietro Broccini. Un grazie va infine anche ai dirigenti e alle persone delle società liguri in cui ho praticato la scherma da bambina e ragazza, i quali continuano a farmi sentire il loro affetto e la loro stima quando li incontro: il Circolo Scherma La Spezia, la Sarzanese Scherma e la Fam. Bertolini di Levanto. Tutto ciò non sarebbe stato possibile se accanto non avessi sempre avuto persone meravigliose come mio papà, mia zia, mio fratello, le mie cugine Elena e Giulia e, felicemente ritrovata, mia mamma. Infine, ma non ultimo, vorrei ringraziare Fabinho, per tutto quello che tramite lui, come nella scherma, ho imparato di me stessa. 148