Comunicato Stampa - Europ Assistance

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Comunicato Stampa - Europ Assistance
Comunicato Stampa
Quinto Barometro internazionale Europ Assistance - Cercle Santé
La crisi economica nuoce alla salute
In un Sistema Sanitario fortemente criticato, il 19% degli italiani è
costretto a rinunciare alle cure
Il 70% degli italiani
L’85% degli italiani
Il 65% degli italiani
Il 53% degli italiani
Il 55% degli italiani
si dichiara poco soddisfatto del Sistema Sanitario Nazionale
teme la mancanza di finanziamenti pubblici sul settore sanitario
è pronto ad allontanarsi da casa per essere operato da un chirurgo
specialista
è favorevole allo sviluppo dei nuovi sistemi di teleassistenza e
telemonitoraggio
usa internet per cercare informazioni di carattere sanitario
Il 77% degli italiani
non è soddisfatto di come ci si occupa di anziani e persone non
autosufficienti
L’82% degli italiani ritiene che l’assistenza domiciliare sia la soluzione più efficace per
risolvere il problema dell’aumento delle persone dipendenti
Il 66% degli italiani è favorevole ad un tipo di finanziamento misto - pubblico e privato
– per la gestione e la presa a carico delle persone anziane o non
autosufficienti
Il 65% degli italiani considera il settore sanitario una fonte di sviluppo per l’economia
del paese
Milano, 30 settembre 2011 - Presentati oggi i risultati del quinto « Barometro internazionale
sulla Salute”. L’indagine, realizzata dall’Istituto di Ricerca Internazionale CSA su commissione del
Gruppo Europ Assistance in partnership con il Cercle Santé, mette a confronto i cittadini di 10 Paesi
(Germania, Francia, Italia, Gran Bretagna, Svezia, Polonia, Austria, Stati Uniti e, da quest’anno,
Spagna e Repubblica Ceca) su sette grandi temi d’attualità sanitaria: valutazione del proprio
sistema sanitario nazionale e qualità delle cure, istanze sociali, mobilità nell’accesso
alle cure, invecchiamento della popolazione, nuove tecnologie, prevenzione e
contributo del settore sanitario allo sviluppo economico.
La ricerca è stata condotta nel periodo maggio – giugno 2011 su un campione di 5.500 cittadini
maggiorenni.
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Voto al SSN? Siamo fra i più insoddisfatti. A preoccuparci sono soprattutto i
finanziamenti pubblici e la malasanità.
Sono ben il 70% gli italiani che giudicano negativamente l’organizzazione del Sistema
Sanitario Nazionale. Un dato che posiziona il nostro Paese al secondo posto della classifica
internazionale fra i cittadini più insoddisfatti, subito dopo i Polacchi (82%).
L’ultima posizione assoluta la conquistiamo invece quando si parla di competenze tecniche dei
medici sia in fase diagnostica che terapeutica: in una scala da 1 a 10 sono insufficienti (4,1) i
giudizi degli italiani rispetto a questo argomento.
Si evidenzia la preoccupazione degli abitanti del Bel Paese rispetto al futuro del sistema
sanitario: la mancanza di finanziamento pubblico al settore (85% delle preferenze e item che per
la prima volta guida la classifica) e l’eventualità di errori medici (78%) rappresentano le minacce
più sentite.
E se si parla di soluzioni necessarie a coprire le crescenti spese legate alla salute, per gli
italiani il pagamento di una franchigia per ogni prestazione medica rappresenta l’opzione migliore
(34% del campione) preferita all’aumento delle imposte obbligatorie (16%) e alle assicurazioni
private integrative (15%).
Un quadro fortemente negativo che paradossalmente si rischiara quando si chiede ai cittadini del
Bel Paese di esprimere la fiducia riposta nei controlli attuati dalle autorità sanitarie per
limitare i rischi legati all’assunzione di farmaci: inspiegabilmente su questo fronte siamo il popolo
che esprime il più alto numero di risposte positive con l’85% del campione.
Disparità di accesso alle cure e rinuncia alle visite a causa della crisi economica
Per il 57% degli italiani (+3 punti percentuali rispetto al 2010), il SSN non è in grado di garantire
un accesso equo alle cure.
Una servizio che si considera un diritto inalienabile il cui ottenimento non deve essere in alcun
modo legato a un pagamento di tasse: solo il 12% degli intervistati è infatti favorevole a versare
maggiori imposte in cambio di un accesso più democratico alla salute. Percentuale quest’ultima in
vertiginoso calo se si considera che nel 2009 gli italiani che rispondevano positivamente a questo
quesito erano ben il 57%.
Il perdurare degli effetti della crisi economica globale ha già costretto, nel corso del 2011, il
19% dei cittadini italiani a rinunciare o rimandare cure mediche: soprattutto esami, interventi,
visite odontoiatriche o oculistiche. Una percentuale in costante crescita dal 2009.
Per farci vedere da uno specialista siamo pronti a fare le valigie
Gli italiani (65%) sono fra i cittadini più propensi alle trasferte di lungo raggio per beneficiare
di cure specialistiche.
E nella scelta del luogo di villeggiatura il 74% (+ 10 punti percentuali rispetto al 2010) del Bel
Paese dà “molta importanza” alle condizioni sanitarie locali.
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Sempre più anziani. Che fare? l’assistenza domiciliare è la soluzione
Molto alta e in sensibile aumento (77%; +10 punti rispetto al 2010) la percentuale di cittadini
italiani che si dichiara poco o per nulla soddisfatta della qualità dei servizi di assistenza alla
terza età e alle persone dipendenti. Dato che posiziona il nostro Paese appena sopra la Polonia: il
Paese in assoluto più scontento con l’85% delle risposte negative.
Per far fronte ai problemi legati all’allungamento dell’aspettativa di vita ben l’82% degli italiani
individua l’assistenza domiciliare come la miglior soluzione possibile. Un atteggiamento
fortemente condiviso dal resto dei Paesi intervistati.
Per finanziare l’assistenza domiciliare il 67% (+5 punti percentuali rispetto allo scorso anno)
degli italiani suggerisce un contributo misto, pubblico e privato.
La tecnologia? Al servizio della relazione medico paziente
Sono quasi la metà gli italiani che consultano internet per ottenere informazioni sui temi
legati alla salute: gli utenti che dichiarano di farlo regolarmente si attestano al 5%, mentre gli
internauti occasionali il 40%. Informazioni che vorrebbero comunque nel 78% dei casi completate
dal medico curante.
Interrogati sul consulto medico a distanza gli italiani si confermano tradizionalisti: l’80% del
campione si dichiara infatti contrario a video collegarsi con medici generici per ricevere pareri e
informazioni così come il 69% del campione è contrario a consulti a distanza con medici specialisti.
Percentuali che scendono, pur mantenendoci nelle ultime posizioni della classifica, se si chiede un
parere sullo sviluppo del monitoraggio medico continuo attraverso mobile phone: il 53%
del campione è favorevole all’utilizzo di queste applicazioni.
La relazione personale con il medico rimane per gli italiani di primaria importanza e fra tanti
(47%, valore più alto in assoluto) è diffuso il timore che l’utilizzo delle nuove tecnologie possa in
qualche modo condizionare negativamente la relazione umana medico/paziente.
Le nuove tecnologie irrompono invece nell’assistenza alle persone anziane: l’83% degli
italiani (secondi in classifica dopo gli Stati Uniti) si dichiara favorevole ad adottare sistemi di
sorveglianza a distanza come il braccialetto elettronico o il rilevatore di caduta. Così come il 54%
dei cittadini del Belpaese ritiene che il telemonitoraggio delle condizioni di salute via telefono o
internet regali maggiore indipendenza alle persone non autosufficienti, permettendo loro di essere
più autonome presso il domicilio.
Le nuove tecnologie (telesorveglianza e robotica) non cancellano comunque l’importanza e
l’indispensabilità dell’assistenza domiciliare indicata in assoluto (96%) come la migliore
soluzione per prolungare la permanenza a casa delle persone anziane o non autosufficienti.
La prevenzione? Questa sconosciuta. Ma i programmi vitalizi incuriosiscono il Bel Paese
In materia di prevenzione, l’Italia è il fanalino di coda tra i Paesi coinvolti nell’indagine: sono
infatti solo il 23% (- 10 punti negli ultimi 3 anni) i cittadini che dichiarano di aver effettuato di
propria iniziativa un check up generale nel corso degli ultimi 5 anni.
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Mentre il tema di un programma di prevenzione vitalizio rimane praticamente sconosciuto: il
79% degli italiani non ne è a conoscenza, anche se il campione si dichiara molto o abbastanza
interessato a questo argomento (93% al primo posto della classifica).
Il settore sanitario? Sempre meno il motore di crescita del Paese
Forte il calo di fiducia da parte degli italiani sulla capacità del settore sanitario di contribuire
alla crescita del Paese. Forse in diretta conseguenza della crisi economica che sta vivendo la
nazione questa fiducia passa dal 77% del 2010 al 65% del 2011 (- 12% in un solo anno)
I risultati completi della ricerca sono disponibili sul sito europassistance.it
Europ Assistance: “You live w e care”
Il Gruppo Europ Assistance è tra i leader mondiali nel settore dell’assistenza privata. Fondato a Parigi nel 1963, è in grado
di intervenire in più di 200 Paesi per assistere i clienti nel quotidiano e nelle situazioni di emergenza, offrendo prevenzione,
protezione e assistenza nelle aree della Mobilità – Viaggio e Auto - e in quelle della Salute e della Casa&Fam iglia.
Europ Assistance significa sicurezza e tranquillità sempre e ovunque grazie a una centrale operativa attiva 24h, un network
di assistenza di oltre 420.000 centri nel mondo e uno staff medico in grado di intervenire anche nelle situazioni più critiche.
Il nuovo pay off “You live w e care” traduce chiaramente, in poche e semplici parole, questo impegno del Gruppo che si
propone di fornire una risposta concreta in tutte le circostanze della vita.
Europ Assistance, opera attualmente attraverso 35 sedi, 38 Centrali Operative, corrispondenti diretti in 208
paesi e 7.000 dipendenti.
La Holding, il cui capitale sociale è interamente detenuto da Generali France Holding, ha sede a Parigi e ha chiuso
l’esercizio 2010 con un fatturato pari a 1,4 miliardi di euro.
In Italia la Compagnia ha chiuso l’esercizio 2010 con un fatturato di 344 milioni di euro e conta uno staff di 1.000
persone e oltre 5.000 centri di assistenza.
Cercle Santé Société
Il Cerclé Santé Societé nasce a Parigi nel 2005 per iniziativa di medici e economisti, con l’obiettivo di favorire il dibattito
pubblico sull’organizzazione e gli aspetti economici della sanità, in Francia e in Europa. La sua vocazione è quella di
mettere a confronto i punti di vista degli attori e degli esperti del sistema al fine di mutare l’approccio nei confronti dei
problemi sanitari.
Il Cercle Santé Societé raccoglie personalità di primo piano:
Patrick Artus; Didier Bazzocchi; Joël Bouffies; Francis
Brunelle; Denis Castaing; Claude Evin; Brice Gayet; Jean-François Girard; Jean-Alexis Grimaud; Elisabeth Hubert;
Stanislas Johanet; Claude Le Pen; Jean-Hervé Lorenzi; Jacques Meurette; Jacques Mistral; Jean Claude Prager; Christian
Saint-Etienne;
François
Sarkozy;
Didier
Tabuteau;
François
Thepot;
Guy
Vallancien;
Laurent
Zarnitsky
www.cerclesantesociete.fr
Contatti con la stampa
Mirella Villa Comunicazione Srl
Francesca Pedrali
[email protected]
Cell. 340 1769332
Andrea Fredella
[email protected]
Tel. +39 02 4980162
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Stefania Ughi
Ufficio Comunicazione
Tel. +39 02 58384 361
Cell. 327 4460984
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