Periodico della Banca di Credito Cooperativo di Filottrano n. 27
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Periodico della Banca di Credito Cooperativo di Filottrano n. 27
Autorizzazione del Tribunale di Ancona n. 34/05 del 21/12/2005 - Anno VII n. 27 - Settembre 2012 - Poste Italiane S.p.A. Sped. Abb. Post. 70% - DCB Ancona n ot i z i e Periodico della Banca di Credito Cooperativo di Filottrano n. 27 • settembre 2012 attività bcc Il dodicesimo articolo Q La Carta dei Valori del Credito Cooperativo si è arricchita di un nuovo articolo, dedicato espressamente al ruolo dei giovani Soci ualche anno fa, il nostro notiziario ha dedicato una serie di editoriali all’approfondimento degli undici articoli della Carta dei Valori: un documento – menzionato dall’articolo 2 dello Statuto sociale – che rappresenta il “patto” che lega il Credito Cooperativo alle Comunità locali ed esprime i valori sui quali si fonda l’azione della Banca, la sua strategia e la sua prassi. La Carta dei Valori racchiude in estrema sintesi le regole di comportamento e gli impegni che la Banca assume nei confronti dei suoi portatori d’interesse: Soci, clienti, comunità locali, fornitori, collaboratori, ecc. Nel congresso tenutosi a Roma l’anno scorso, che ha visto la partecipazione di oltre duemila amministratori del Credito Cooperativo, è stato elaborato dal Gruppo Giovani Soci, e successivamente approvato dal Congresso, il dodicesimo articolo della Carta dei Valori, che recita: «Il Credito Cooperativo crede nei giovani e valorizza la loro partecipazione attiva nel suo processo di innovazione. Attraverso un confronto costante, si impegna a collaborare con loro, sostenendoli nella diffusione e nella concretizzazione dei principi della cooperazione di credito». In un momento in cui il nostro Paese attraversa una grave crisi economica, di cui il prezzo più alto viene pagato proprio dalle giovani generazioni, sembrava opportuno porre l’attenzione sull’argomento. Favorire i giovani: una politica costante Fin dalla sua nascita, la nostra Banca ha sempre mostrato una particolare attenzione verso i giovani: basta ricordare il Presidente Bruno Campodonico che sollecitava spesso i giovani a prendere iniziative per costruire il proprio futuro. Oppure il Presidente Gino Morettini, che ha sempre mostrato una particolare attenzione verso la scuola, nella consapevolezza che i giovani di oggi rappresentano la classe dirigente di domani, ma anche i potenziali Soci e clienti della Banca. In altre parole, sono le persone a cui passeremo il testimone perché il nostro istituto continui a svolgere la sua missione: essere motore di sviluppo delle comunità e dell’economia locale. Seguendo questo filo conduttore, il Consiglio di Amministrazione della Bcc di Filottrano ha modificato da diversi anni le regole di adesione alla base sociale della Banca, favorendo i giovani dai 18 ai 35 anni sia con prodotti finanziari specifici a seconda della loro condizione lavorativa (studenti, lavoratori subordinati, imprenditori, ecc.), sia rendendo meno oneroso l’ingresso nella 2 compagine sociale. Le iniziative della Banca rivolte ai giovani Soci sono numerose e il Bilancio Sociale, che l’azienda presenta ogni anno alle Comunità agli inizi di ottobre, tratterà più approfonditamente l’argomento. Crescere nella Cooperazione Voglio qui ricordare il progetto Crescere nella Cooperazione, nato e diffuso dalla BCC di Filottrano sette anni fa, e successivamente esteso a tutte le BCC delle Marche. Il progetto vuole essere un momento di formazione per far conoscere i valori del sistema cooperativo. Cooperare, infatti, significa anche collaborare, essere solidali con i più deboli, rispettare le diversità, vedendole non come una minaccia, ma come un arricchimento. Insomma, è un modo di essere e di vivere. Crescere nella Cooperazione è un momento formativo, ma anche un investimento nel futuro delle nostre comunità. Promuovere nelle giovani generazioni i valori che favoriscono “lo stare insieme”, il rispetto, il lavoro di gruppo, significa costruire una società più solidale, meno egoistica e combattere quel fenomeno tipico delle società consumistiche incarnato nella cultura dell’io e dell’esasperato individualismo, alla cui base spesso ci sono valori materiali di corto respiro. Non a caso, noti intellettuali ed importanti economisti vedono nell’attuale crisi economica anzitutto una crisi di valori che ha portato alla disgregazione del tessuto sociale, cominciando dalla prima cellula della comunità: la famiglia. Ma, per tornare al dodicesimo articolo della Carta dei Valori, credo che la Banca debba fare di più, favorendo la partecipazione dei giovani non solo con momenti di svago (come le settimane bianche), certamente importanti nel processo di aggregazione, ma anche con incontri periodici di riflessione e di confronto. È auspicabile che queste iniziative siano costanti nel tempo, in modo da sfociare anche in proposte e progetti operativi. Il dodicesimo articolo va in tale direzione e la Banca, fin dalla sua nascita, grazie ad amministratori lungimiranti, ha sempre tenuto nella debita considerazione le giovani generazioni. Oggi più che mai, nel momento di crisi, chi può veramente ridare prospettive di crescita, non solo economica, ma anche sociale e culturale, sono soprattutto i giovani che, con la loro creatività e vitalità, possono veramente costruire un futuro meno incerto. Luciano Saraceni Presidente attività bcc Un bilancio da conoscere Caro Socio, incontro o Torquis di Filottrano all’ atr Te il sso pre 5 9.4 ore e menica 7 ottobre all ho il piacere di invitarTi do ancio Sociale 2011. r presentare i dati del Bil pe a nc Ba a str no lla da organizzato cui la nostra presenta lo strumento con rap le cia So cio an Bil il é ich nto importante po lità con le quali esso Si tratta di un appuntame ma soprattutto delle moda , tto do pro ore val l de o propri Soci, non sol Bcc vuol rendere conto ai unità e ai Soci stessi. è stato ristornato alla com ai Soci e figli dei Soci Borse di Studio riservate lle de na seg con la to vis inoltre pre Nell’occasione, abbiamo . relative all’anno 2010/2011 utarTi cordialmente. incontro, approfitto per sal all’ e on azi cip rte pa a Tu Certo della Il Presidente Luciano Saraceni dir izz o 27 76 6 o via ma il all ’in 72 1 07 ro me nu al e siz ion l’U ffi cio So ci è a dis po Pe r og ni ch iar im en to, [email protected] sommario Attività BCC n ot i z i e I nostri prodotti Il periodico pubblicato dalla BCC di Filottrano esce da 14 anni; il suo attuale numero progressivo è il 62, di cui 35 con il nome Notiziario, e 27 con il nuovo nome Notizie BCC Filottrano. 3 attività bcc Igino e Remo Mazzieri I Mazzieri, con l’olio nel sangue P Quello tra la famiglia Mazzieri di Montoro e l’olio è un antico amore. Quasi come quello per la BCC, di cui tuttora i due titolari del Frantoio sono soci roprietari di quattrocento ulivi a Villa Strada già prima della guerra, facevano produrre l’olio per il loro consumo familiare (madre, padre, sei fratelli e una sorella) a un contadino del luogo, un frantoiano che ancora utilizzava la macina azionata dalla forza di un somaro. Ma al di là dell’immagine romantica, l’olio così ottenuto, pur genuino, non era, per dirla con Remo Mazzieri: «né bello, né buono, solo pieno di morchia e acqua». Quando nel 1951 Aurelio si trovò con i due figli Remo e Romolo a Jesi, al cospetto di un impianto meccanico completo per la produzione dell’olio (pressa, separatore e centrifuga) che la ditta Pieralisi aveva appena messo a punto... «Fu amore a prima vista, da allora io il frantoio ce l’ho nel sangue», rievoca Remo, che a dispetto dei suoi 86 anni non sbaglia una data e ha una memoria da elefante. «La preoccupazione maggiore era il costo: cinque milioni di lire! Ma la ditta ci accordò dei pagamenti dilazionati e, alla fine, riuscimmo a pagare prima della scadenza, perché l’acquisto si rivelò un ottimo investimento. Il Frantoio Mazzieri è nato così: io, mio padre Aurelio e mio fratello Romolo. Loro se ne sono andati, ora con me c’è Igino, il figlio di Romolo». Dell’azienda fa parte anche Marzia, la sorella di Igino, che però lavora principalmente nell’abbigliamento. E anche Igino, che ha 57 anni e da oltre trenta è nell’azienda di famiglia, è stato “folgorato” sulla via dell’olio, visto che ha deciso di archiviare i suoi studi di ingegneria per dedicarsi esclusivamente alla gestione del frantoio. Che per la prima volta, in oltre sessant’anni di attività, ha completamente rinnovato l’intera linea di produzione, acquistando una serie di macchinari di ultima generazione che garantiranno una produzione di olio ancora migliore rispetto al passato. I vecchi macchinari, che in La spremitura 4 parte erano ancora quelli del 1951, sono stati smontati e caricati su un camion lasciando per sempre Montoro. Destinazione Casablanca, Marocco. Remo ha visto allontanarsi quel camion con un groppo in gola: «È stato come veder partire per sempre uno di famiglia», confessa ancora emozionato. Ma almeno continuerà a produrre olio, sia pure in Marocco... «È vero, ci sono posti laggiù, dove ancora fanno l’olio con le macine azionate dal somaro. Ora faranno un bel salto in avanti. Con le macchine, ci vuole circa un’ora e mezza per macinare, frantumare e separare tre quintali di olive. Con il frantoio antico, invece, si lavorava un quintale di olive ogni due ore: prima le macine girate con la forza del somaro, poi il torchio, azionato da due uomini». Quando avete cominciato, quanti frantoi c’erano nella zona? «C’erano diversi piccoli frantoi che però separavano l’olio dall’acqua per affioramento, il nostro era il primo che utilizzava una centrifuga. Da subito abbiamo iniziato a macinare per altri, ma anche a comprare olive per produrre olio da vendere e nel giro di poco tempo ci siamo fatti una bella clientela, anche da Jesi e da Ancona. Io andavo a Pescara al mercato e compravo olive dai contadini abruzzesi e pugliesi. Le loro olive venivano poi mischiate per ottenere quell’olio saporito, profumato, e al contempo delicato, che è la nostra caratteristica. Si lavorava con turni di dodici ore e arrivavamo a quantitativi di cento quintali al giorno. Poi, nel 1972 abbiamo comprato un’altra pressa e il lavoro è aumentato. E nel 1992 siamo venuti qua, nella nuova sede, con quattro presse, due separatori automatici e uno manuale». Ora la parola passa a Igino, sposato con Mirella (che pur avendo un suo lavoro, durante il periodo della raccolta delle olive passa diverse ore al giorno al frantoio a dare una mano) e padre di due figlie, Giulia e Vittoria. La prima studia all’università e tra un esame e l’altro ha iniziato a collaborare in azienda, la seconda è all’ultimo anno di liceo e quest’anno ha accompagnato il padre in Cina, per un tour promozionale organizzato dalla Confartigianato che aveva lo scopo di far conoscere, insieme con altri prodotti italiani, anche l’olio extravergine di oliva. E non solo. Igino e Vittoria Mazzieri in Cina attività bcc «Da qualche anno», spiega Igino «ho affiancato all’olio altri prodotti, come il paté di olive o i peperoncini ripieni sott’olio. Visto il successo che questa linea ha incontrato, ho voluto tentare anche con due proposte “dolci”, sempre legate al nostro territorio, le confetture di more selvatiche e di sambuco. In Cina, comunque, sono molto interessati all’olio di oliva, che considerano una cosa molto esotica, visto che l’ulivo là non riesce ad attecchire. I cinesi hanno già ricambiato la visita e sono stati qui, a visitare il frantoio e a degustare i prodotti… vedremo se e come il nostro olio è destinato a viaggiare verso Est…». Per ora dove viaggia? «Principalmente verso Nord e in particolare in Germania. Lì ci sono negozi che vendono significative quantità del nostro olio e l’esportazione è in espansione leggera ma costante. In Italia invece, a causa anche del minore potere d’acquisto delle famiglie, si fa sentire la concorrenza di oli “camuffati” da olio extra-vergine di oliva, smerciati per tre euro nei supermercati: sono prezzi a cui noi produttori di olio di qualità non possiamo star dietro». Perché dice “camuffati”? «Sono oli di provenienza spagnola e nordafricana, che subiscono dei trattamenti chimici per essere alleggeriti nell’odore e nel gusto, altrimenti troppo corposo e ai limiti della commestibilità. Sono processi chimici che non lasciano traccia nell’olio, che per questo si può fregiare del titolo di “extravergine”. I produttori possono mantenere prezzi così bassi perché hanno un’iperproduzione di olive monovarietali – una pianta che qui fa trenta chili di olive, là ne fa ottanta. E qualunque sia l’olio che ne risulta, alla fine trovano il modo di “correggerlo” con metodi non proprio ortodossi». Voi invece puntate sulla qualità… come andrà quest’annata? «Dovrebbe andare piuttosto bene. Grazie al grande caldo dell’estate, non c’è stata la mosca delle olive, che è molto distruttiva. Arriveremo probabilmente al cinquanta per cento di raccolta di Remo Mazzieri La scoperta dell’oro La coltivazione delle olive era presente già nel 5000 a.C. in Medio Oriente. L’olio era conosciuto in Mesopotamia, tanto che è menzionato nel codice di Hammurabi. L’olivo era coltivato già nel 1500 a.C. in Grecia e l’olio usato come alimento, ma anche come medicina e come cosmetico. In Italia, l’olivo fu portato dai Greci. Gli Etruschi, già nel VII secolo a.C., ne possedevano vaste piantagioni, ma furono i Romani a introdurne la coltivazione in tutti i territori conquistati, dalla Spagna al Nord Africa. Quale olio? Olio extra vergine di oliva: estratto per semplice molitura dalle olive e con un’acidità massima dello 0,8%. È il prodotto qualitativamente migliore. Olio vergine di oliva: anch’esso ottenuto per semplice molitura delle olive, con un’acidità massima del 2%. Olio di oliva: ottenuto dalla miscela di “olio di oliva raffinato” (con processi chimici) e di olio vergine (in percentuale non definita) con acidità non eccedente l’1,5%. Le parole da sapere Molitura o frangitura: schiacciamento delle olive con mezzi meccanici. Pasta di olive: la massa che si ottiene dalla molitura. Paté di olive: si ottiene lavorando olive denocciolate e in salamoia. Morchia: residuo dell’olio d’oliva, usato per preparare saponi e grasso. olive marchigiane, le altre arrivano dall’Abruzzo e dalla Puglia. Mescolando varie qualità di frutti, riusciamo ogni anno a ricreare lo stesso blend che si ritrova nei nostri due oli, Veragro e Montauro, ed è un po’ il nostro marchio di fabbrica. L’olio extravergine di oliva è un toccasana, nell’alimentazione, ma anche nella cosmesi. Gli antichi Romani lo usavano quasi più per la cura del corpo che a scopi alimentari». Quando comincia la raccolta? «Intorno alla metà di ottobre e si va avanti finché ce n’è». «Ma adesso», puntualizza Remo «non si fanno più i turni di dodici ore!». Mentre mi allontano, ho ancora nel naso quel caratteristico odore di olio che permea tutto il frantoio. È un odore caldo, penetrante, che sa di terra, di corteccia e di sole. Una delle tante ricchezze “made in Italy” che il mondo c’invidia. Valeria Verri I nuovi prodotti del Frantoio: peperoncini ripieni, paté d’olive e confetture. 5 cronache dai comuni Osimo Pedalando sul Musone Domenica 29 luglio si è svolta la manifestazione “Alla scoperta del fiume Musone” a cura della neocostituita associazione di volontariato La Confluenza S copo dell’iniziativa è stato quello di introdurre i partecipanti alla scoperta della biodiversità del fiume Musone e sensibilizzare sul rispetto dell’ambiente naturale, in particolare sulla tematica dei rifiuti. Essendo la prima attività organizzata, l’obiettivo è stato anche quello di pubblicizzare le finalità per cui La Confluenza è nata: infatti la nostra associazione ha come scopo principale non solo l’organizzazione gestionale del Centro di Educazione Ambientale (CEA) del comune di Osimo, sito in via Capanne 11, ma anche la promozione di iniziative e campagne d’informazione, educazione e formazione d’interesse ambientale. Nonostante la giornata di gran caldo, la manifestazione ha fatto registrare una buona partecipazione di ciclisti che, pedalando lungo il percorso prescelto, hanno potuto apprendere nozioni sulla biodiversità del bacino del fiume Musone godendo delle belle immagini realizzate dai soci del Circolo fotografico AvisGiacomelli di Osimo, scoprire utili informazioni riguardanti il corretto smaltimento dei rifiuti e infine rifocillarsi con i prodotti offerti dalle associazioni Hortus (rete di produttori ortofrutticoli della Valmusone) e GAS-Osimo presso il parco Verdenergia, recentemente inaugurato a cura dell’ASTEA. A rendere ancor più piacevole la pedalata hanno contribuito anche le t-shirt con il logo dell’associazione generosamente offerte dalla Bcc di Filottrano che, indossate dai partecipanti, hanno conferito un aspetto festoso all’intera manifestazione. Sul nostro sito web www.laconfluenza.it sono disponibili foto e video della giornata. Fabio Biondini Presidente de La Confluenza 6 Alcuni momenti della giornata. cronache dai comuni filottrano Uno Stivale molto conteso Tra squilli di chiarine, rulli di tamburi e bandiere al vento, la contrada Storaco si è aggiudicata la XXXIII edizione della Contesa dello Stivale P iazza Cavour, ancora una volta, ha fatto da teatro a un’entusiasmante corsa a staffetta. Le sette contrade hanno messo in campo i loro staffettisti regalando agli spettatori attimi veramente unici. A causa delle irregolarità commesse dalle contrade Torre, Stimmate e Monti, la vittoria è stata attribuita dai giudici, per bocca del Mastro della Contesa, alla contrada Storaco. Si sono conclusi così quattro giorni di festa, le vie della città hanno ritrovato l’aspetto suggestivo del quindicesimo secolo con i costumi, i cibi e i sapori dell’epoca. Imponente come sempre il corteo storico composto da oltre cinquecento figuranti e accompagnato dai tamburi, dagli sbandieratori, dalle chiarine della Società dello Stivale e dalla Coreografia dei Tamburi, che nel pomeriggio ha percorso le vie del centro storico. Un momento di forte commozione è stato il ricordo di Mirko Guercia, scomparso qualche mese fa, che gli amici dei Tamburi dei quali faceva parte e la stessa Società hanno voluto omaggia- re. «Una giornata davvero particolare, attimi di festa alternati ad attimi di forte tensione, il ricordo di Mirko, il suo tamburo al centro della piazza, il dolore per la sua scomparsa e il pensiero a Sandro Zenobi». Queste le parole del presidente della Società dello Stivale, Patrizia Mazzieri, al termine di una quattro giorni di incessante lavoro. Patrizia Mazzieri Un’altra vittoria per Santa Maria CIngoli Replicando il successo conseguito l’anno scorso, la squadra del terziere Santa Maria ha vinto la III edizione del palio Castrum Cingvli I l palio è stato disputato dalle rappresentative dei tre quartieri durante i tre giorni della rievocazione storica Cingoli 1848, organizzata in costumi dell’epoca dall’omonima associazione e conclusasi con il suggestivo gran ballo notturno in Piazza Maggiore. La compagine di Santa Maria ha totalizzato 32 punti effettuando i giochi popolari in programma: tiro alla fune, corsa con i sacchi, rottura delle pigne (decisivo l’esito di questa gara per l’affermazione in tinta gialloblu), taglio del tronco, corsa con le botti, gare di ruzzola e di pallone col bracciale. Al secondo posto si è classificato il terziere di San Giovanni (28 punti) e al terzo quello di San Nicolò (24). I componenti del gruppo di Santa Maria sono: Emanuele Bracaccini, Diego Mazzieri, Elisabetta Filonzi, Mattia Cerquetella, Nicola Danti, Giovanni Cacciamani, Michele Scalpelli, Cristiano Coppari, Alessio Mazzieri, Matteo De Luca, Omar Pazzini, Eraldo Carbonari, Pierino Ortolani, Silvano Gianfelici, Pierino Pirani, Pierino Colocci. L’artistico stendardo del palio è stato realizzato dal noto pittore cingolano Marco Ghergo. Gianfilippo Centanni 7 cronache dai comuni numana Pescatori al servizio del turista La società Traghettatori Riviera del Conero è dal 1960 sinonimo di competenza nautica al servizio di chiunque voglia immergersi nella magia della Riviera del Conero L’ attività nacque dall’intuizione di alcuni vecchi pescatori, che diedero una risposta alla necessità dei turisti di raggiungere in modo comodo e sicuro le calette ai piedi del Conero. Negli anni questi pescatori hanno investito nella nuova attività e dalle prime barche da pesca, utilizzate in maniera promisqua anche per dare occasionali passaggi ai turisti, diedero vita a una vera e propria realtà turistica, con barche nate per il trasporto di passeggeri. Nel 1985 l’esigenza di offrire un servizio migliore portò alla formazione di una cooperativa, in seguito divenuta società. L’eredità lasciata da quei pescatori, fatta di competenze nautiche, è stata colta da un gruppo di giovani capaci e con la voglia di portare nuova linfa a questa società. Si è così giunti alla situazione attuale, che vede Francesca Mazzoni, Roberto Taccaliti e i fratelli Marco e Gianluigi Rosati soci di una delle realtà più dinamiche della Riviera del Conero. La conoscenza e il rispetto del territorio in cui operano, l’attenzione nel porre i passeggeri al primo posto e la competenza degli equipaggi, permette alla Traghettatori Riviera del Conero di garantire un’esperienza unica a tutti coloro che decidono di imbarcarsi. Al di là della principale attività di collegamento con le calette del Conero, i Traghettatori sono a disposizione per escursioni guidate lungo la Riviera del Conero; aperitivi e degustazioni enogastronomiche al tramonto; cene a base di pesce; feste danzanti e tutto ciò che può stimolare la fantasia di chi voglia salpare con il mare cristallino e le bianche spiagge del Conero come sfondo. Il motto della ditta è: «Venite a scoprirci nel cuore delle Marche per portare con voi le Marche nel cuore!» I Traghettatori del Conero 8 Due delle imbarcazioni offerte dalla società cronache dai comuni apiro Terranostra senza confini Per Apiro il Festival Terranostra è divenuto una manifestazione di eccezionale valore, capace far interagire armoniosamente culture diverse e cultura del territorio I l Festival Internazionale del Folclore è un appuntamento che si rinnova ormai da decenni e che vanta, ogni anno, presenze illustri. Ospiti quest’anno di Terranostra gruppi folcloristici provenienti da Cina, Colombia, Kosovo, Ecuador, Russia, Benin, India e Slovacchia. Tutti presentano un alto livello artistico, sociale e culturale e sono attivi a livello nazionale e internazionale. Gli spettacoli sono iniziati mercoledì 8 agosto con la cerimonia di apertura e presentazione ufficiale dei gruppi ospiti. Giovedì 9 sono iniziate le serate di approfondimento con le esibizioni dei gruppi: National Ensemble of Song and Dance Shota (Kosovo) e Folk Dance Shilpagya (India). Venerdì 10 è stata la volta dell’Ensemble artistique et culturel Les as du Benin e del Dance Ensemble Kalinka (Russia). Sabato 11 il palco ha ospitato i gruppi Indoamerica (Ecuador) e Folklore Ensemble Kapusancan (Slovacchia). Domenica 12 si sono esibiti infine il Dance Group of Beijing Normal University (Cina) e la Fundacion Cultural Raices de Colombia. Lunedì 13 si è svolta invece la festa paesana, dove i gruppi ospiti, nei loro costumi tipici, hanno animato la serata con canti e balli per le vie del paese. Si sono inoltre esibiti i bambini del Minigruppo dell’associazione culturale e folcloristica Urbanitas. Dopo cena, nei vari stands, i gruppi folcloristici hanno preparato dei piatti tipici del loro luogo Ensemble d’origine che sono stati offerti al Les as du Benin pubblico. All’ora convenuta tutti gli stands erano colmi di persone curiose di assaggiare quei piatti non convenzionali. La giornata finale, mercoledì 15, è iniziata in chiesa, dove la Santa Messa è stata animata dai canti religiosi dei vari gruppi ospiti. La serata si è conclusa con un grande spettacolo al quale hanno partecipato tutti i gruppi intervenuti alla festa. Anche quest’anno l’iniziativa ha avuto un ampio riscontro, locale e nazionale oltre che internazionale, grazie alla novità della diretta web realizzata in collaborazioFolk Dance ne con Vallesina web-TV e tutte le Shilpagya piattaforme ad essa collegate: sono stati centinaia i contatti web durante lo spettacolo della serata finale del 15 agosto, provenienti dai più disparati angoli del pianeta (Cina, Montenegro, Messico, Slovacchia, Ecuador, solo per citarne alcuni). Gli appassionati di folclore hanno garantito la loro presenza ad Apiro, confermando il successo della manifestazione che, a differenza delle più tradizionali rassegne del genere, ha saputo innovarsi: Terranostra, infatti, anche quest’anno si è presentata con l’obiettivo di coniugare cultura e intrattenimento grazie agli spettacoli offerti dai gruppi ospiti in Piazza Baldini, al coinvolgimento tra pubblico e gruppi in occasione della festa paesana, alle mostre allestite all’interno dei principali monumenti, agli itinerari di Art&Terra lungo tutto il centro storico, ai numerosi stand gastronomici. Terranostra dovrebbe essere un buon esempio da seguire per molte città che vogliono riscoprire il valore della loro tradizione, ma allo stesso tempo aprirsi a un dialogo sincero con gli altri popoli. Ad Apiro si è realizzata l’unione dei popoli grazie al folclore, abbattendo così le barriere culturali e religiose che troppo spesso ci separano dal diverso. Un ringraziamento speciale alla Bcc di Filottrano che ha contribuito alla realizzazione dell’evento. Sergio Scortichini Segretario associazione Urbanitas 9 cronache dai comuni cingoli Un grande balcone sulla moda Il Balcone della moda ha sfidato anche quest’anno la crisi portando alla ribalta le migliori creazioni di 31 aziende Made in Italy S i è svolta a Cingoli l’ottava edizione dello spettacolo-defilè presentato da Sabrina Marinangeli di Rai 2 e dal direttore artistico Marco Moscatelli. La regia organizzativa (Comune, Maglificio Pamira, Confartigianato Imprese e Camera di Commercio di Macerata, Ascat) ha avuto il sostegno di numerosi sponsor, tra cui la Bcc di Filottrano. Il patron Agostino Cipolloni, proprietario del Maglificio Pamira, ha sintetizzato l’essenza dell’avvenimento: «Abbiamo mantenuto inalterata la qualità dell’impren- Galla Placidia nelle Marche ditoria marchigiana, malgrado i problemi finanziari che rendono questo periodo così difficile per tutti». In passerella i prodotti di 31 aziende. È stata selezionata l’eccellenza delle produzioni connotate dal marchio “100% Made in Italy”: dalla filiera del nostro territorio, capi unici con tessuti esclusivi e di alta sartoria uomo-donna, correlati da accessori anch’essi unici. Lauro Lancioni CIngoli Rinnovare un antico legame culturale: l’idea è venuta ad Alberto Pelagalli, cingolano residente a Ravenna N umerose testimonianze confermano che Cingoli e il suo territorio hanno gravitato per secoli nell’àmbito ravennate. Quindi, per rigenerare quei vincoli, Pelagalli ha propiziato la realizzazione di un’emblematica e lodevole iniziativa, intitolata Cingoli re-incontra Ravenna, recepita dalle amministrazioni municipali ravennate e cingolana: a due scuole di Cingoli, sono state donate da Ravenna le riproduzioni artistiche di un frammento della volta a mosaico del mausoleo di Galla Placidia. Nella sede della scuola primaria di Villa Strada, poi in quella della scuola media di Cingoli, si sono svolte le cerimonie per la collocazione in parete dell’opera d’arte museale, presenti il sindaco Filippo Saltamartini con gli assessori Gilberto Giannobi, Armando Vitali, Michele Vittori, il consigliere Eugenio Morganti e, in rappresentanza del comune di Ravenna, l’assessore alla Cultura Ouidad Bakkali; presenti anche la dirigente dell’istituto comprensivo Enrico Mestica, Rosalia Donati, Giorgio Giorgi, presidente della Polisportiva Victoria Strada, Luca Pernici, di- 10 Un momento della cerimonia rigente delle civiche istituzioni culturali. L’esecuzione dell’inno nazionale ha preceduto una spiegazione del valore storico e sociale della manifestazione rivolta alle scolaresche. Gianfilippo Centanni cronache dai comuni osimo Da una coop. all’altra Gli alunni della Marta Russo alla scoperta del mondo delle cooperative I ragazzi delle due A.C.S. D ovete sapere che noi alunni di 5aA e 5aB della scuola primaria “Marta Russo” di Osimo abbiamo partecipato, per il terzo anno consecutivo, al progetto Crescere nella Cooperazione finanziato dalle Banche di Credito Cooperativo. Abbiamo realizzato due A.C.S.(Associazioni Cooperative Scolastiche): Coccinelle in tour e Coccinelle zoom e ci siamo improvvisati piccoli imprenditori. Abbiamo allestito una mostra fotografica con tutte foto scattate da noi bambini e una bancarella con tanti lavoretti. Anche i genitori hanno contribuito preparando degli ottimi dolcetti. Il 4 giugno si è svolta la Cerimonia di Premiazione delle varie A.C.S. e con grande soddisfazione abbiamo vinto il Premio-Incontro. Per questo motivo il 26 giugno siamo andati a visitare delle vere cooperative per renderci conto di come lavorano. Siamo partiti alle sette di mattina, un po’ assonnati, ma comunque carichi per “l’uscita”. Il viaggio è stato lungo: una volta ci siamo anche dovuti fermare per aspettare dei ragazzi appena laureati che facevano il nostro stesso giro. La prima tappa è stata a Forlì-Cesena, dove è situata l’industria Caviro che imbottiglia il vino Tavernello. Qui ci hanno illustrato l’origine della fabbrica facendoci vedere delle foto e ci hanno portati a osservare il funzionamento dei vari macchinari. Ogni attrezzo aveva il suo compito: c’era quello che metteva i tappi nei recipienti, quello che realizzava i contenitori oppure quello che posizionava le bottiglie impacchettate negli scaffali. Gli operai non dovevano pensare quasi a niente, perché faceva tutto la tecnologia. Più tardi siamo andati a Bagnacavallo, dove si trova Deco Industrie che produce detersivi. Lo stabilimento è molto grande: abbiamo visitato il reparto confezionamento, dove venivano imballate le merci, quindi il reparto soffiaggio e il magazzino. La nostra guida ci ha detto che è molto importante dare un buon profumo ai detersivi, perché spesso la gente compra quello che ha l’odore migliore. Terminata questa visita ci siamo diretti, affamati, alla mensa della cooperativa Gemos di Faenza. Dopo pranzo siamo giunti alla cooperativa Agrintesa, sempre a Faenza: qui si confezionano grandi quantità di frutta. In questo periodo ci sono soprattutto nettarine e albicocche, mentre in inverno prevalgono mele, pere e kiwi. La tentazione di mangiare qualche frutto era molto forte e alla fine siamo stati accontentati: ce ne hanno offerti due cesti pieni. Nel corso della giornata abbiamo posto molte domande per capire le differenze che esistono tra una grande impresa e la nostra piccola cooperativa: – I soldi che guadagnate, come li spendete? – Li dividiamo con chi ci ha dato la frutta. – È possibile diventare “più importanti”? – Certo, basta che uno sia bravo. – Ognuno ha il diritto di voto, giusto? – Sì, siamo tutti uguali e quindi possiamo esprimere tutti la nostra opinione. – Qui sembrate tutti felici, è così? – È proprio così, collaboriamo tutti insieme democraticamente. In ogni cooperativa che abbiamo visitato, i nostri interlocutori ci hanno detto che nella vita dobbiamo studiare e che insieme si diventa più grandi. È la stessa cosa che ci ripetevano sempre le maestre, ed è anche il motto di entrambe le A.C.S. Noi soci vogliamo ringraziare la BCC di Filottrano per aver finanziato il progetto e il viaggio e le nostre maestre per il sostegno che ci hanno offerto in questi anni: con questa esperienza siamo cresciuti e diventati più uniti. Anna Laura e Gaia 11 i nostri prodotti Il mondo in Tasca Prepagata e ricaricabile, utilizzabile anche su Internet, con tutti i vantaggi di una CartaBcc Potrai così ricaricare la carta, consultarne gratuitamente saldo e movimenti e accedere a un’ampia gamma di servizi e benefici in continua evoluzione. Dove si può pagare e prelevare N iente contanti, niente conto, solo vantaggi. Tutta la comodità di una carta di credito senza bisogno di avere un conto corrente. Prepagata e ricaricabile, la Carta di Credito Cooperativo Tasca è la soluzione più pratica e funzionale per gestire un budget prefissato, anche limitato, in sostituzione dei contanti. In più vi offre sicurezza in molteplici situazioni e utilizzi, dagli acquisti su Internet all’uso durante i viaggi. 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Per tutti La Carta di Credito Cooperativo Tasca è utilizzata da diverse tipologie di clienti e per svariate esigenze, legate soprattutto ad usi mirati. Teenagers: perfetta per un pubblico giovane (il contratto deve essere sottoscritto da un terzo maggiorenne). Non residenti: per chi non ha rapporti bancari in Italia; per i cittadini extracomunitari, come strumento di pagamento sia in Italia sia nel paese d’origine. Turismo: sostituisce contante e travellers cheques per viaggi all’estero. Internet: per acquisti sicuri in rete. Carta regalo: per promozioni, eventi, incentivi, ricorrenze. Trasferte: sostituisce l’anticipo di contante a dipendenti che viaggiano occasionalmente. Ricaricabile con facilità La carta si può ricaricare: • da qualsiasi Bcc aderente; • da sportello automatico ATM delle BCC aderenti con qualsiasi bancomat; • da home banking, per i clienti abilitati a tale servizio; • dal portale www.cartabcc.it con CartaBcc di credito. Per accedere alla sezione riservata del sito, registrati subito da www.cartabcc.it> I Servizi > Come accedere. 12 Tutto sotto controllo www.cartabcc.it Servizio Clienti 800 99 13 41 SMS per ogni spesa (su richiesta) Flessibilità Ricaricabile Gestione budget per i ragazzi +39 06 87 41 99 04 SERVIZIO CLIENTI 7 giorni su 7 - 24 ore su 24 SERVIZIO CLIENTI DALL´ESTERO Tutte le informazioni su movimenti e saldo: gratuito. Attivazione del servizio SMS alert antifrode: gratuito. Rilascio e gestione della password per l’accesso all’area riservata del sito: gratuito. Lauro Lancioni Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Le protezioni assicurative, gratuite per i titolari, sono offerte dalle polizze di assicurazione contratte da Iccrea Banca S.p.A. con BCC Assicurazioni SpA e ALA Assicurazioni S.p.A. - Gruppo Sara. Per termini, condizioni e modalità di reclamo, consulta il materiale informativo della carta reperibile presso la tua filiale o nel sito internet www.cartabcc.it nella sezione “I servizi > Acquisto Facile”. i nostri prodotti Quinto conto energia P Gli incentivi sul fotovoltaico si sono ridotti ma, in una certa misura, sono stati riqualificati. Si allungano i tempi di rientro economico dall’investimento artito il 27 agosto, il Quinto conto energia è dedicato alle aziende e ai privati che hanno intenzione di installare sul proprio tetto o in un terreno di proprietà i pannelli fotovoltaici. Gli incentivi prevedono un tetto massimo pari a 6,7 miliardi l’anno che stiamo pagando con la bolletta elettrica, parte dei quali sono già stati destinati a chi è rientrato nel Quarto conto energia. Nella migliore delle ipotesi, i rimanenti 700 milioni stanziati potrebbero durare qualche mese. I fondi tagliano ma, in una certa misura, riqualificano gli incentivi al solare fotovoltaico, premiando con 0,02 euro al kWh le apparecchiature realizzate in Europa. Il nuovo conto prevede due distinte tariffe incentivanti: una applicata solo all’energia immessa in rete (la cosiddetta tariffa omnicomprensiva) e l’altra solo all’energia auto consumata (il premio autoconsumo) che, mediamente, per un consumatore domestico con impianto sotto i 3 kW copre circa il 30% di quella prodotta. Questa particolarità rende conveniente consumare quanta più energia possibile di quella generata dall’impianto. Se a livello industriale la cosa è fattibile, va chiarito che orientare i propri consumi in maniera ottimale tra le mura domestiche risulta spesso difficile. il rallentamento della domanda di pannelli ha portato a una conseguente contrazione dei costi anche se, sugli impianti domestici da pochi kW (ne consigliamo fino a 3), i costi di installazione non hanno subito variazioni. È infatti piuttosto difficile scendere a prezzi inferiori ai 3.500 euro (Iva inclusa) per kW installato. Le differenze si notano anche tra Nord e Sud: a parità di impianto, infatti, un sistema da 2.2 kWp installato a Milano produce una media annua di 2.200 kWh e qundi, per un ritorno di tipo economico, bisogna aspettare mediamente 19 anni. A Napoli lo stesso impianto riesce a produrre 2.800 kWh, con un ritorno economico che arriva dopo circa 14 anni dall’installazione. In entrambi i casi, rispetto ai precedenti conti, il tempo di rientro economico è cresciuto mediamente dai due ai quattro anni. Ufficio Multicanale & Marketing Le nostre filiali nelle province di Ancona e Macerata 13 cronache dai comuni Un momento della conferenza stampa osimo San Giuseppe rinnovato Restyling della cripta e delle spoglie di San Giuseppe da Copertino: ricognizione delle spoglie, camerette rinnovate e nuova teca A Osimo il ritorno dalle ferie estive coincide con l’avvento della festività patronale di San Giuseppe da Copertino, che cade il 18 settembre. Al di là dei consueti appuntamenti a carattere civile e religioso, sono previste importanti novità che interesseranno il Santuario e che sono state presentate in un’apposita conferenza stampa da padre Giancarlo Corsini, ministro provinciale dei Frati Minori Conventuali di Ancona, da padre Pietro Guerrieri, rettore del convento francescano, dal sindaco di Osimo Stefano Simoncini e dall’assessore alla cultura e al turismo Achille Ginnetti. Padre Corsini ha dato alcune anticipazioni in merito al 350° anniversario della morte di San Giuseppe da Copertino che cadrà il prossimo anno. Per l’occasione si provvederà ad alcuni lavori di restyling della cripta e delle camerette del Santo. In particolare, la teca che custodisce le spoglie necessita di interventi per migliorare la conservazione delle reliquie, visto che l’ultima ricognizione risale al 2 maggio del 1963. Sarà realizzata una nuova teca trasparente e verrà rifatta la maschera di San Giuseppe in modo ancora più realistico. L’intento è di umanizzare maggiormente la reliquia, mantenendo allo stesso tempo la sobrietà che ha sempre contraddistinto l’Ordine dei Francescani e la vita stessa del Santo dei voli. 14 Dal 5 ottobre la cripta resterà chiusa per permettere l’inizio dei lavori diretti dall’architetto Luca Schiavoni, mentre un’apposita commissione di esperti, selezionati da S.E. Mons. Edoardo Menichelli, si occuperà della ricognizione del corpo che si terrà lo stesso giorno alle 16.00 alla presenza del Ministro Generale dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, padre Marco Tasca e dei sindaci di Osimo e Copertino. Il restyling della cripta riguarderà non soltanto il reliquario, ma l’intera struttura. Verranno tolti alcuni elementi per facilitare il raccoglimento e la preghiera dei fedeli, in particolar modo saranno eliminate le vetrate che cingono l’altare (un intervento necessario anche per motivi di sicurezza). Inoltre sarà realizzato un breve percorso didattico in cui verrà riproposta la vita del Santo. L’intervento nelle camerette di San Giuseppe servirà a rendere più fruibile e coerente l’intero percorso di visita dei luoghi josephini. I lavori termineranno entro Natale, anche se si spera di farlo per il 29 novembre, anniversario dell’approvazione della regola francescana da parte di Papa Innocenzo III. Oltre agli interventi a carattere strutturale, ci saranno anche importanti iniziative volte a diffondere il messaggio josephino e illustrare la vita del santo e il suo percorso mistico. cronache dai comuni Il 10 febbraio il Capitolo Generale dell’Ordine Francescano verrà in visita a Osimo per venerare le spoglie del Santo, saranno pubblicati i processi di santificazione di Assisi e Osimo. Fino ad oggi invece gli studiosi avevano a disposizione solo quello di Nardò. Si sta provvedendo anche alla pubblicazione del convegno sulla mistica promosso tre anni fa e ricco di spunti di riflessione. Il calendario celebrativo per il 350° anniversario della morte di San Giuseppe da Copertino aprirà il 17 settembre del 2013 con la solenne celebrazione del cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi. Nei mesi successivi il corpo verrà concesso per un breve periodo ai fedeli di Copertino. Con molta probabilità durante il viaggio si seguirà un apposito percorso che toccherà alcuni comuni ai quali è legata la vita del Santo. Il sindaco Stefano Simoncini, oltre a ringraziare i frati minori conventuali, che rappresentano un importante punto di riferimento per l’intera cittadinanza, ha espresso profonda soddisfazione per gli interventi che verranno eseguiti. Si sta lavorando anche al gemellaggio con la città di Cupertino in California (nella rinomata Silicon Valley) dove hanno sede i più grandi colossi informatici del mondo, tra cui Apple: la città prende il nome proprio dal Santo patrono osimano. Inoltre è ancora in cantiere la fiction sulla vita di San Giuseppe da Copertino con la sceneggiatura scritta dal grande premio Oscar Ennio De Concini. «San Giuseppe – ha aggiunto padre Pietro Guerrieri – è Padre Giancarlo Corsini un personaggio particolarmente attuale, per la sua semplicità e per la grande forza e tenacia espressa nei momenti più difficili della sua vita. Rappresenta anche un’importante attrattiva turistica. Il turismo religioso, infatti, sta rappresentando, specie negli ultimi tempi un importante volano per l’economia marchigiana. Sono in crescita le presenze dei turisti che sempre più spesso vengono in città in piccoli nuclei, per lo più a carattere familiare». Luca Falcetta Il ritorno dell’Arcangelo montefano Dopo tantissimi anni, grazie al generoso contributo della BCC di Filottrano, si è potuto restaurare il pregiato dipinto L’Annunciazione dell’Arcangelo Gabriele Il dipinto della chiesa di San Donato I l dipinto, raffigurante la classica scena dell’Annunciazione, si trova sulla sommità dell’altare posto nella navata sinistra della Chiesa di San Donato a Montefano. La scena raffigurata si svolge all’interno di un edificio, forse una loggia, dalla quale filtra la luce del giorno e si vede un paesaggio collinare. La stanza è semplice e modesta, con pochi mobili il cui stile richiama senz’altro il periodo in cui l’opera è stata eseguita. La Vergine, in piedi, si china verso l’angelo inginocchiato che si appresta a formulare l’annuncio divino, con in mano il giglio, simbolo di purezza; in alto compare la colomba, simbolo dello Spirito Santo. Il dipinto, regolarmente catalogato, è di pregevole scuola marchigiana, di autore ignoto. L’epoca della sua esecuzione è individuata nella seconda metà del Cinquecento. Ad oggi non si conosce l’originaria destinazione; la data della collocazione del dipinto nella Chiesa di San Donato risale forse al 1768, quando l’edificio venne ricostruito sulle rovine della vecchia chiesa. Si sa infatti che il sottostante altare si chiamava “ Dell’Arcangelo Gabriele”. Il dipinto, riscoperto in seguito a un sopralluogo di alcuni giovani studiosi, venne segnalato dal sacrestano Giovanni allo scrivente che, appassionato della storia locale, coinvolse il parroco, la Curia e la BCC di Filottrano. La Banca, attenta come sempre ai temi artistici del territorio, ha elargito i fondi necessari per il restauro. Il restauro segue di pari passo quelli della Cappella del SS. Sacramento e della volta, ritornate ambedue al loro antico splendore. Norberto Rimini 15 Insieme contro le barriere L’ Il 15 giugno si è conclusa con grande successo l’undicesima edizione di Giochi Senza Barriere, organizzata dal centro diurno Una Porta Aperta gestito dalla cooperativa Fisioassistance di Cingoli iniziativa, sostenuta dalla Regione Marche, dalla Provincia di Macerata, dal Comune di Cingoli, dalla BCC di Filottrano, da Andreani Tributi s.r.l. e da Assi Centro s.r.l., ha visto la partecipazione di più di 500 persone tra ragazzi disabili e accompagnatori in rappresentanza di 31 centri. La manifestazione, grazie anche a una stupenda giornata di sole, si è svolta in due fasi; la prima è iniziata alle 9.30 allo stadio comunale A. Spivach, dove i vari gruppi si sono cimentati in gare ludico-sportive. La competizione ha visto primeggiare il centro Rosso di Sera di Serra San Quirico, mentre il centro Alice di Loreto si è aggiudicato il secondo posto e sono risultati terzi a pari punteggio il Laboratorio de Coccio di Jesi e La Giostra di Ostra. La seconda fase è iniziata alle 13.00 presso il ristorante Tetto delle Marche dove, oltre al pranzo, in un clima festoso e gioioso, l’assessore regionale Luca Marconi, l’assessore provinciale Leonardo Lippi, il sindaco del Comune di Cingoli Filippo Saltamartini e gli assessori comunali Luigi Ippoliti e Michele Vittori hanno proceduto alla premiazione delle squadre vincitrici e all’estrazione dei premi offerti dai proprietari del ristorante. Il tutto è terminato intorno alle 16.30, dopo che gli organizzatori hanno voluto ringraziare quanti hanno contribuito alla realizzazione dell’evento e tutti gli sponsor, augurandosi di ritrovarsi il prossimo anno. Cooperativa Fisioassistance www.fisioassistance.it - e-mail: [email protected] Due momenti dell’evento Quando il pallone chiama L’A.S.D. Urbanitas Apiro nasce dalla voglia di alcune persone, già inserite nel mondo del calcio, di creare una società dove far giocare e crescere i ragazzi di Apiro e dintorni A l momento della nascita la squadra militava nel campionato di terza categoria, ma a causa della carenza di giocatori i risultanti non furono eccellenti. Nonostante i numerosi sforzi dei dirigenti il numero di iscritti alla società andava via via calando e si decise così di trasferire la squadra dal mondo del calcio a quello del calcetto. Il trasferimento giovò alla squadra che, accompagnata da un pubblico di spettatori numerosissimo, ottenne subito un ottimo secondo posto alla fine del campionato, che fruttò la possibilità di salire di categoria. Con la sconfitta nella finale dei play-off, l’A.S.D. Urbanitas Apiro è stata iscritta nuovamente alla serie D di calcio a 5 da dove partirà da favorita, visti i risultati della scorsa stagione. L’obiettivo della società e dei giocatori resta comunque quello di ritornare a giocare il calcio, obiettivo raggiungibile, si pensa, per la prossima stagione. 16 I ragazzi dell’A.S.D. Urbanitas Apiro attività sociali Spese scolastiche a tasso zero Anche quest’anno la bcc di Filottrano riserva ai titolari di un prodotto della linea giovani un finanziamento agevolatissimo per le spese scolastiche I giovani e la scuola sono tradizionalmente oggetto di sensibilità e attenzione da parte della Banca, convinta che la crescita della comunità e del territorio non possa prescindere da un’adeguata formazione delle giovani generazioni. Perciò, anche per quest’anno, BCC Filottrano riserva ai titolari di un prodotto della linea giovani un finanziamento “A TASSO ZERO” per le spese scolastiche sostenute, rimborsabili in sei rate mensili: un aiuto importante per chi investe nel futuro dei propri figli. CONSEGNA BORSE DI STUDIO Si informa che la consegna delle borse di studio riservate ai Soci e figli dei Soci relative all’anno 2011 sarà effettuata, come di consueto, in occasione dell’incontro di presentazione del Bilancio Sociale previsto per: DOMENICA 7 OTTOBRE 2012 - ORE 9.45 PRESSO IL CINEMA TEATRO TORQUIS DI FILOTTRANO Carta certificata Da oggi il nostro notiziario è stampato su carta FSC misto L a certificazione FSC, Forest Stewardship Council, è il principale meccanismo di garanzia sull’origine del legno o della carta. Si tratta di un sistema di certificazione internazionale che garantisce che la materia prima usata per realizzare un prodotto in legno o carta provenga da foreste dove sono rispettati rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. FSC, creato nel 1993, include tra i suoi membri gruppi ambientalisti e sociali, comunità indigene, associazioni di consumatori, proprietari forestali, tecnici, organismi di certificazione, industrie di prima lavorazione e di trasformazione e commercializzazione del legno, che operano insieme per migliorare la gestione delle risorse forestali in tutto il mondo. La catena di custodia Oltre alla certificazione della gestione forestale, FSC prevede anche la certificazione delle aziende che lavorano il materiale attraverso tutte le fasi di trasformazione. Si chiama certificazione della catena di custodia (Chain Of Custody) e permette alle aziende di lavorare e vendere i propri prodotto con il marchio FSC. La certificazione della gestione forestale ne garantisce la salvaguardia in termini sociali e ambientali, parallelamente agli aspetti economici. La certificazione della catena di custodia assicura che prodotti come la carta provengano effettivamente da foreste certificate. Le 4 tipologie di FSC Nell’ambito della certificazione delle aziende della carta, si distinguono quattro tipologie di prodotti: FSC puro: carte realizzate interamente con cellulosa FSC; FSC misto: carte realizzate con percentuali variabili di materiale certificato FSC e fibre provenienti da foreste controllate; FSC misto con riciclo: carte realizzate con percentuali variabili di materiale certificato FSC e materiale riciclato e controllato; FSC riciclato post-consumo: prodotto con legno e/o fibre ottenuti dal riciclo di materiale giunto al termine del proprio utilizzo. La maggior parte delle carte e dei cartoncini in commercio in Italia appartiene alla categoria FSC misto. 17 Ethical Banking non profit service attività sociali Ethical Banking non profit service Ethical Banking: tempo di bilanci Avviato nell’aprile 2008, il progetto Ethical Banking festeggia oggi i suoi primi quattro anni di operatività. Con risultati sicuramente soddisfacenti A l 30 giugno 2012, 92 La parrocchia S. Ignazio di Filottrano clienti della nostra bcc avevano deciso di destinare parte del proprio risparmio in un libretto Ethical Banking per un importo complessivo di raccolta pari a 1.089.849,28 euro. Grazie a questa raccolta sono stati attivati otto progetti (per un totale di 1.027.800,00 euro) a favore di altrettanti soggetti non profit del territorio, oltre al progetto di microcredito in collaborazione con la Caritas di Ancona Osimo che ha permesso l’erogazione di 57 pratiche per un complessivo di quasi 144.800,00 euro. In tutti i casi il tasso applicato non ha mai superato lo 0,90%: un’agevolazione resa possibile da un lato grazie ai risparmiatori che hanno accettato una remunerazione limitata del proprio risparmio (massimo 0,50%) e dall’altro grazie alla Banca che ha rinunciato al proprio guadagno su tutte le operazioni effettuate. I progetti realizzati, anche se numericamente contenuti, hanno toccato diversi ambiti: assistenza alle persone, commercio e- quo e solidale, microcredito, ecc. Variegata anche la tipologia di beneficiari composta da associazioni, cooperative, parrocchie. Un dato significativo è rappresentato delle insolvenze. Al 30 giugno la percentuale era pari allo 5,08%, una cifra che testimonia, in modo chiaro e inequivocabile, come le imprese sociali La casa di riposo di Filottrano 18 attività sociali non solo siano soggetti economici a tutti gli effetti (capaci cioè di produrre valore economico oltre che sociale), ma anche soggetti affidabili, in grado di far fronte agli impegni assunti come e forse anche meglio delle imprese profit. Le spiegazioni? Potrebbero essere tante, ma il segreto forse sta nella condivisione di valori orientati a un’idea di economia estroversa e rivolta al bene comune, nonché alla scelta di interlocutori giusti. Lauro Lancioni I PROGETTI Finanziamento Cooperativa Terra dei Sogni Finanziamento Cooperativa Mondo Solidale Finanziamento Casa di riposo di Filottrano Pre-finanziamento parrocchia S. Igrazio di Filottrano Finanziamento parrocchia Sacra Famiglia di Osimo Finanziamento Casa famiglia - Osimo Finanziamento ristrutturazione oratorio di Filottrano La casa famiglia di Osimo Alcuni prodotti della Cooperativa Mondo Solidale Il laboratorio della Cooperativa Terra dei Sogni Il manifesto per l’oratorio di Filottrano La parrocchia Sacra Famiglia di Osimo atorio l’Or noi che ... al stare insieme... amo imparato a nostri amici, abbi visto crescere i cresciuti e abbiamo vivere... tto reciproco... e la loro gioia di o divertiti, siamo rispe imer siam di ci e espr io na ano rator uma poss cita noi che all’O o dove i ragazzi : un luogo di cres o un luogo sicur che è sempre stato noi che desideriam ad essere quello che l’Oratorio torni noi che vogliamo campetto... ca ancora il an m o ri mano, to a n ra u o all’ ssiamo dare ...INSIEME po anzi due ! 9 cario N. 01013727ro”. nto su C.C. Ban tofo tramite versame “Oratorio San Cris OFFERTA LIBERA ambi intestati ad Aderisci con una o C.C. Postale N. 99565897 entr . trano presso BCC Filot LE Ethical Banking i risparmi PARMIO SOLIDA responsabile. Con so tasso LIBRETTO DI RIS io e in maniera stes Sottoscrivi un rmio senza risch finanziamento all’Oratorio allo ra comunità. un investi il tuo rispa la nost per ale soci Scegli il tasso e la Bcc di Filottrano concederà enere un progetto di Ethical Banking o nuovo e originale per sost Filottrano mod telli della Bcc di scelto da te! Un occhia o gli spor ioni presso la Parr Tutte le informaz 1 2 risparmio solidale 19 attività sociali Una battaglia per il territorio La responsabilità ambientale di una BCC impegnata nella salvaguardia del proprio territorio Villa Emo banking Award, promosso da Globiz con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente. L’acquisto di Villa Emo C he una Banca di Credito Cooperativo sia per sua costituzione e finalità proprie impegnata in ambito sociale è un dato acquisito da sempre e verificabile in tutta la lunga storia della cooperazione di credito. La sua particolare “vocazione ambientale”, invece, si è manifestata in termini concreti solo negli ultimi dieci anni o poco più. Solo nell’ultima versione dell’art. 2 dello Statuto, infatti, quello relativo ai Principi ispiratori, è stata inserita tra le finalità promosse «la crescita responsabile e sostenibile del territorio», estendendo il concetto di “crescita” dall’ambito economico a quello etico e ambientale. Le BCC che hanno cercato di dare concretezza a questo impegno sono riuscite a formare una coscienza ambientale prima al proprio interno e poi tra i soci, i clienti, i fornitori, le comunità in cui operano. La politica ambientale del Credito Trevigiano Un esempio può essere costituito dal Credito Trevigiano, che fin dal 2004 ha sviluppato una sua politica ambientale, ottenendo la certificazione ISO 14001 e la registrazione Emas, il marchio europeo che certifica l’eccellenza di un ente nel rispetto dell’ambiente e nella sostenibilità dei propri comportamenti. Tutta la sua attività viene annualmente riepilogata nella Dichiarazione ambientale, che considera gli impatti in termini di consumo di energia, di acqua e di carta, la concessione di “finanziamenti verdi”, la vendita di prodotti della linea ambiente, il rispetto del “codice etico-ambientale” nella scelta dei fornitori, la promozione della cultura ambientale, ad esempio con il Premio per l’Economia Sostenibile, che intende far conoscere e valorizzare le migliori pratiche ambientali adottate da aziende e da enti pubblici. Una politica che ha meritato importanti riconoscimenti per il Credito Trevigiano sia a livello regionale, con il Premio del Club Emas Veneto, sia a livello nazionale, con il Premio Aifin Banca e Territorio, sia a livello internazionale, con il premio Green Globe 20 Nell’ambito della formazione di questa cultura ambientale, l’acquisto di Villa Emo di Fanzolo, una delle più ammirate e conosciute ville palladiane, si pone come uno dei momenti più alti dell’impegno del Credito Trevigiano. L’esigenza della BCC di disporre di un moderno centro direzionale fu intercettata da una “rivolta popolare” contro la vendita dei terreni circostanti la Villa ai cavatori di ghiaia, che già erano riusciti ad accaparrarseli in preliminare. Quella rivolta di cittadini di Fanzolo, in gran parte soci e clienti della BCC, fu l’avvio di un iter che in pochi mesi portò all’acquisto della Villa nel 2004 e al vincolo sui terreni circostanti. Una battaglia vinta con il coinvolgimento di Istituzioni importanti, perfino del Vescovo di Treviso, e che è stata portata come esempio in tutta Italia. Nel 2007, dopo l’inaugurazione del nuovo Centro Direzionale del Credito Trevigiano, partì l’attività della Fondazione Villa Emo, con la finalità specifica di far conoscere, capire e rendere più fruibile e accogliente tutto il compendio e con la mission più ambiziosa di “educare la collettività alla difesa del patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale e in particolare alla salvaguardia del territorio”. Contro le nuove minacce al territorio contiguo di Barcon Ma chi aveva ormai l’osso in bocca (terreni di Villa Emo) non poteva certo demordere tanto facilmente e, dopo aver costitui to una proprietà di quasi 100 ettari nel territorio adiacente di Barcon, a ridosso di una villa settecentesca e del centro abitato, chiede nel 2010 la conversione del terreno agricolo, ancora intatto e molto ghiaioso, in zona d’insediamento industriale, in cui far sorgere un macello e una cartiera di grandi dimensioni. I sospetti e le perplessità subito sorte si traducono in giustificati allarmi quando si viene a sapere che l’insediamento prevede: • uno scavo di 9-10 metri su circa 30 ettari per un totale di 2 milioni di mq di ghiaia, altrimenti gli edifici della cartiera, sviluppati in altezza, avrebbero un pesante impatto ambientale; • la costruzione di un casello stradale non previsto sulla futura superstrada Pedemontana, naturalmente a servizio di questo insediamento; • la conversione di 88 ettari dalla destinazione agricola a quella produttiva. In nome di cosa? Della “pubblica utilità dell’opera” e del suo “valore strategico” che dovrebbero essere riconosciuti dalla Regione Veneto. attività sociali Riparte la mobilitazione: sorgono a livello del Comune di Vedelago i Comitati Civici e avviano un tam-tam pressante con riunioni, volantini, e-mail, firma di petizioni e di cartoline contrarie al progetto. Si trova in prima linea la Fondazione Villa Emo con il presidente Nicola Di Santo, considerata da molti come punto di riferimento naturale per l’organizzazione della protesta. La Fondazione commissiona due studi per valutare l’uno l’impatto economico e l’altro l’impatto socio-ambientale del futuro insediamento. Risultano fin troppo evidenti gli intenti speculativi dell’operazione nel pretestuoso scavo di ghiaia in un territorio ormai saturo di cave, nel consumo ingiustificato di suolo (1.400 mq per addetto, più del doppio rispetto a insediamenti analoghi e anche più grandi), nell’inesistenza del “pubblico vantaggio” (il casello autostradale aggiuntivo a quelli già previsti è strettamente funzionale al polo agro-alimentare e quindi non può entrare nella perequazione per “interesse pubblico”), nell’illusoria promessa di 600 posti di lavoro (buona parte saranno trasferiti da altri im- pianti e comporteranno la chiusura già dichiarata di altre piccole strutture), nella patente sconfessione dei Piani di sostenibilità ambientale del PAT (Piano di Assetto Territoriale), del PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) e del PTRC (Piano Territoriale Regionale di Coordinamento). Su questo progetto si dichiarano contrarie tutte le categorie economiche, agricoltori, artigiani, commercianti, esclusa Confindustria, e inoltre il mondo della cooperazione, i Comuni limitrofi, i Sindacati, le associazioni ambientaliste, i Comitati civici. L’eco giunge persino alla soglia del Quirinale e una delegazione guidata dal presidente Di Santo viene convocata e ricevuta. Ma queste significative prese di posizione non bastano. A decidere sarà la Regione, che però vuol sentire il parere della Provincia, che a sua volta vuol sentire il Comune di Vedelago, che si guarda bene dall’indire una consultazione popolare, nonostante le oltre 6.000 cartoline di dissenso inviate (da incrementare consultando il sito www.villaemo.org) e rimanda la responsabilità alla Regione. In una situazione in cui i giochi politici e gli interessi privati ubbidiscono ad altre logiche, la Fondazione Villa Emo e il presidente Di Santo (che ha subito anche minacce personali) stanno tenendo alto il concetto di “bene comune”, salvaguardando il territorio dalle continue insidie ed esaltando la funzione di una BCC. 21 attività sociali Inquadrare, scattare, spedire Le precedenti edizioni del Calendario del Socio hanno avuto grande successo e la nostra Banca sta già pensando alla nuova edizione per il 2013 A nche quest’anno il tema principale del calendario saranno i paesaggi del nostro territorio e di quelli in cui opera BCC Filottrano. Come sempre, chiediamo la collaborazione dei nostri soci, ma anche di tutti i clienti interessati e appassionati di fotografia. Le immagini potranno essere realizzate sia in formato tradizionale, sia in digitale. Le stampe e le diapositive possono essere consegnate all’Ufficio Soci BCC Filottrano, Piazza Garibaldi 26 - 60024 Filottrano (AN), mentre le immagini digitali possono essere spedite via mail a [email protected]. Per ulteriori informazioni, potete contattare l’Ufficio Soci al numero 071 7227766. L’ANGOLO DELLA BARZELLETTA Da non perdere! Pierino ha appena imparato ad andare in bicicletta. Così mentre pedala dice alla madre: «Mamma, mamma senza una mano...» «Bravo Pierino, bravo, ma stai attento a non cadere!» «Mamma, mamma, senza piedi!» «Bravo Pierino, bravo, ma stai attento a non cadere!» A un certo punto da dietro la casa spunta Pierino e dice alla madre:«Mamma, mamma... fenfa denfi!» ♦♦ 150 g di farina bianca; ♦♦ 120 g di fave fresche; ♦♦ 100 g di cotenna (buccia) di maiale; ♦♦ un ciuffo di finocchio selvatico fresco; ♦♦ un aglio in camicia; ♦♦ 4 pomodori rossi Pachino; ♦♦ un pomodoro rosso intero e spellato; ♦♦ olio extravergine d’oliva; ♦♦ sale e pepe q. b. Esecuzione ♦♦ Per i frascarelli: in una pentola, portare a ebollizione l’acqua, salarla quando è bollente, versarvi il riso facendolo cuocere per circa 10 minuti. aggiungere la farina, mescolando con una frusta in modo da evitare i grumi, mantenere in cottura per altri 10 minuti, quindi versare il composto nei piatti. ♦♦ Per il sugo: tagliare la cotenna in pezzi delle dimensioni di 2-3 cm, sbollentarli per circa 10 minuti, cuocerli in forno a circa 250° fino alla rosolatura preferita. ♦♦ Dopo averle sbucciate, mettere le fave in una pentolina aggiungendo olio, aglio in camicia e cuocere a fuoco lento. ♦♦ Appena caldo, aggiungere qualche pezzetto di cotenna, due bicchierini d’acqua e cuocere per circa 10 minuti a fuoco lento. ♦♦ Non appena ristretto, frullare una metà del composto versandolo sul sugo in cui verranno posti anche il pomodoro spellato intero e i Pachino a pezzetti, quelli residui croccanti di cotenna e il finocchio fresco. ♦♦ Poi Frascarelli con buccia di maiale e perle dell’orto Un primo piatto prelibatissimo e gustoso ingredienti ♦♦ 40 g di riso; 22 ♦♦ ½ litro d’acqua; Hotel Tetto delle Marche - Ristorante dei Conti, Cingoli - Chef Giorgio Bolletta Ringraziamo per questa ricetta l’Hotel Tetto delle Marche - Ristorante dei Conti di Cingoli. Se qualche ristorante o cuoco nostro socio o nostro cliente desidera utilizzare questo spazio per pubblicare una propria ricetta, può farlo inviando il testo e una foto del piatto a: Ufficio Soci - [email protected]. Selezioneremo le ricette pervenute pubblicando di volta in volta quella più appropriata e dando rilievo al cuoco o al ristorante che l’ha fornita. attività sociali Un benvenuto speciale a Christian Siamo felici di dare il benvenuto a Christian, figlio del socio Morgan Lombardi. Come prevede la nostra iniziativa BABY BENVENUTO, il bimbo ha ricevuto un libretto Risparmio Baby, con un primo versamento di 50 euro effettuato dalla Banca: un piccolo regalo con i migliori auguri da parte di tutti noi al nuovo nato e ai suoi genitori. Tra santuari e abbazie Nell’ultimo notiziario abbiamo fatto un breve riassunto delle gite svolte fino a quel momento e pensavamo già a quelle programmate per ottobre-dicembre, ma nel mezzo… M edjugorie: a fine giugno ci siamo presi una breve pausa di riflessione, dove abbiamo rafforzato lo spirito e messo a dura prova le nostre forze partecipando al pellegrinaggio a Medjugorie. Abbiamo visto da vicino anche quello che è diventato il simbolo della guerra in Bosnia, il ponte distrutto e ora ricostruito di Mostar. Una città, crocevia di tante razze e religioni, dove la guerra è ancora ben visibile sui muri delle case piene di proiettili. Le abbazie intorno a noi: il nostro viaggio è proseguito poi l’8 settembre tra le province di Macerata-Ancona, tra le più belle abbazie costruite circa 800-1000 anni fa. La nostra guida, Leonardo, ci ha raccontato come si svolgeva la vita in queste abbazie, che erano in realtà degli antichi monasteri. La giornata si è conclusa a S. Urbano di Apiro, una chiesa restaurata e riaperta al pubblico solo un anno fa, dove abbiamo apprezzato con stupore, la diversità della sua struttura (vedere per credere). E per finire non poteva mancare una gustosa merenda/cena al calar del sole nel cortile dietro la chiesa. Appuntamento alle prossime gite. Il gruppo a Medjugorie La chiesa S. Urbano di Apiro 23