Obiettivi formativi qualificanti della classe: L
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Obiettivi formativi qualificanti della classe: L
Università Università degli Studi di GENOVA Classe L/SNT4 - Professioni sanitarie della prevenzione Nome del corso Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro (abilitante alla professione sanitaria di Tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro) modifica di: Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro (abilitante alla professione sanitaria di Tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro) (1284783) Nome inglese Environment and Workplace Prevention Techniques Lingua in cui si tiene il corso italiano Codice interno all'ateneo del corso 9298 Modifica Data del DM di approvazione dell'ordinamento didattico 13/04/2012 Data del DR di emanazione dell'ordinamento didattico 23/05/2012 Data di approvazione della struttura didattica 25/01/2012 Data di approvazione del senato accademico/consiglio di amministrazione 21/02/2012 Data della relazione tecnica del nucleo di valutazione 07/03/2011 Data della consultazione con le organizzazioni rappresentative a livello locale della produzione, servizi, professioni 19/11/2010 - Modalità di svolgimento convenzionale Eventuale indirizzo internet del corso di laurea www.medicina.unige.it Dipartimento di riferimento ai fini amministrativi Scienze della salute (DISSAL) EX facoltà di riferimento ai fini amministrativi MEDICINA e CHIRURGIA Massimo numero di crediti riconoscibili 12 DM 16/3/2007 Art 4 Nota 1063 del 29/04/2011 Corsi della medesima classe Assistenza sanitaria (abilitante alla professione sanitaria di Assistente sanitario) approvato con D.M. del30/05/2011 Obiettivi formativi qualificanti della classe: L/SNT4 Professioni sanitarie della prevenzione I laureati nella classe, ai sensi dell'articolo 6, comma 3 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni ed integrazioni, ai sensi della legge 26 febbraio 1999, n. 42 e ai sensi della legge 10 agosto 2000, n. 251, sono professionisti sanitari il cui campo proprio di attività e responsabilità è determinato dai contenuti dei decreti ministeriali istituivi dei profili professionali e degli ordinamenti didattici dei rispettivi corsi universitari e di formazione post base nonché degli specifici codici deontologici. I laureati nella classe delle professioni tecniche della prevenzione svolgono con autonomia tecnicoprofessionale attività di prevenzione, verifica e controllo in materia di igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene e sanità pubblica e veterinaria. Tali attività devono comunque svolgersi nell'ambito della responsabilità derivante dai profili professionali. I laureati nella classe sono dotati di un'adeguata preparazione nelle discipline di base, tale da consentire loro la migliore comprensione dei più rilevanti elementi che sono alla base dei processi patologici dell'età evolutiva, adulta e geriatrica sui quali si focalizza il loro intervento preventivo e/o riabilitativo. Devono inoltre saper utilizzare almeno una lingua dell'Unione europea, oltre l'italiano, nell'ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni generali. Le strutture didattiche devono pertanto individuare e costruire altrettanti percorsi formativi atti alla realizzazione delle diverse figure di laureati funzionali ai profili professionali individuati dai decreti del Ministero della sanità. Le strutture didattiche individuano a tal fine, mediante l'opportuna selezione degli ambiti disciplinari delle attività formative caratterizzanti, con particolare riguardo ai settori scientificodisciplinari professionalizzanti, gli specifici percorsi formativi delle professioni sanitarie ricomprese nella classe. In particolare, i laureati nella classe, in funzione dei suddetti percorsi formativi, devono raggiungere le competenze professionali di seguito indicate e specificate riguardo ai singoli profili identificati con provvedimenti della competente autorità ministeriale. Il raggiungimento delle competenze professionali si attua attraverso una formazione teorica e pratica che includa anche l'acquisizione di competenze comportamentali e che venga conseguita nel contesto lavorativo specifico di ogni profilo, così da garantire, al termine del percorso formativo, la piena padronanza di tutte le necessarie competenze e la loro immediata spendibilità nell'ambiente di lavoro. Particolare rilievo, come parte integrante e qualificante della formazione professionale, riveste l'attività formativa pratica e di tirocinio clinico, svolta con almeno 60 CFU con la supervisione e la guida di tutori professionali appositamente assegnati, coordinata da un docente appartenente al più elevato livello formativo previsto per ciascun specifico profilo professionale e corrispondente alle norme definite a livello europeo ove esistenti. I laureati della classe, in funzione dei suddetti percorsi formativi, devono raggiungere le competenze previste dagli specifici profili professionali. In particolare: Nell'ambito della professione sanitaria del tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, i laureati sono operatori sanitari cui competono le attribuzioni previste dal D.M. del Ministro della sanità 17 gennaio 1997, n. 58 e successive modificazioni ed integrazioni; ovvero sono responsabili, nell'ambito delle loro competenze, di tutte le attività di prevenzione, verifica e controllo in materia di igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene di sanità pubblica e veterinaria. I laureati in prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, operanti nei servizi con compiti ispettivi e di vigilanza, sono, nei limiti delle loro attribuzioni, ufficiali di polizia giudiziaria; svolgono attività istruttoria, finalizzata al rilascio di autorizzazioni o di nulla osta tecnico-sanitari per attività soggette a controllo. Nell'ambito dell'esercizio della professione, essi istruiscono, determinano, contestano e notificano le irregolarità rilevate e formulano pareri nell'ambito delle loro competenze; vigilano e controllano gli ambienti di vita e di lavoro e valutano la necessità di effettuare accertamenti ed inchieste per infortuni e malattie professionali; vigilano e controllano la rispondenza delle strutture e degli ambienti in relazione alle attività ad esse connesse e le condizioni di sicurezza degli impianti; vigilano e controllano la qualità degli alimenti e bevande destinati all'alimentazione dalla produzione al consumo e valutano la necessità di procedere a successive indagini specialistiche; vigilano e controllano l'igiene e sanità veterinaria, nell'ambito delle loro competenze, e valutano la necessità di procedere a successive indagini; vigilano e controllano i prodotti cosmetici; collaborano con l'amministrazione giudiziaria per indagini sui reati contro il patrimonio ambientale, sulle condizioni di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro e sugli alimenti; vigilano e controllano quant'altro previsto da leggi e regolamenti in materia di prevenzione sanitaria e ambientale, nell'ambito delle loro competenze; svolgono con autonomia tecnico professionale le loro attività e collaborano con altre figure professionali all'attività di programmazione e di organizzazione del lavoro della struttura in cui operano; sono responsabili dell'organizzazione della pianificazione, dell'esecuzione e della qualità degli atti svolti nell'esercizio della loro attività professionale; partecipano ad attività di studio, didattica e consulenza professionale nei servizi sanitari e nei luoghi dove è richiesta la loro competenza professionale; contribuiscono alla formazione del personale e concorrono direttamente all'aggiornamento relativo al loro profilo professionale e alla ricerca; svolgono la loro attività professionale, in regime di dipendenza o libero-professionale, nell'ambito del servizio sanitario nazionale, presso tutti i servizi di prevenzione, controllo e vigilanza previsti dalla normativa vigente. Nell'ambito della professione sanitaria dell'assistente sanitario, i laureati sono operatori sanitari cui competono le attribuzioni previste dal D.M. del Ministero della sanità 17 gennaio 1997, n. 69 e successive modificazioni ed integrazioni; ovvero sono addetti alla prevenzione, alla promozione ed all'educazione per la salute. L'attività dei laureati in assistenza sanitaria è rivolta alla persona, alla famiglia e alla collettività. Essi individuano i bisogni di salute e le priorità di intervento preventivo, educativo e di recupero; identificano i bisogni di salute sulla base dei dati epidemiologici e socioculturali; individuano i fattori biologici e sociali di rischio e sono responsabile dell'attuazione e della soluzione e degli interventi che rientrano nell'ambito delle loro competenze; progettano, programmano, attuano e valutano gli interventi di educazione alla salute in tutte le fasi della vita della persona; collaborano alla definizione delle metodologie di comunicazione, ai programmi ed a campagne per la promozione e l'educazione sanitaria; concorrono alla formazione e all'aggiornamento degli operatori sanitari e scolastici per quanto concerne la metodologia dell'educazione sanitaria; intervengono nei programmi di pianificazione familiare e di educazione sanitaria, sessuale e socio-affettiva; attuano interventi specifici di sostegno alla famiglia, attivano risorse di rete anche in collaborazione con i medici di medicina generale ed altri operatori sul territorio e partecipano ai programmi di terapia per la famiglia; sorvegliano, per quanto di loro competenza, le condizioni igienico-sanitarie nelle famiglie, nelle scuole e nelle comunità assistite e controllano l'igiene dell'ambiente e del rischio infettivo; relazionano e verbalizzano alle autorità competenti e propongono soluzioni operative; operano nell'ambito dei centri congiuntamente o in alternativa con i servizi di educazione alla salute, negli uffici di relazione con il pubblico; collaborano, per quanto di loro competenza, agli interventi di promozione ed educazione alla salute nelle scuole; partecipano alle iniziative di valutazione e miglioramento alla qualità delle prestazioni dei servizi sanitari rilevando, in particolare, i livelli di gradimento da parte degli utenti; concorrono alle iniziative dirette alla tutela dei diritti dei cittadini con particolare riferimento alla promozione della salute; partecipano alle attività organizzate in forma dipartimentale, sia distrettuali che ospedaliere, con funzioni di raccordo interprofessionale, con particolare riguardo ai dipartimenti destinati a dare attuazione ai progetti-obiettivo individuati dalla programmazione sanitaria nazionale, regionale e locale; svolgono le loro funzioni con autonomia professionale anche mediante l'uso di tecniche e strumenti specifici; svolgono attività didattico-formativa e di consulenza nei servizi, ove è richiesta la loro competenza professionale; agiscono sia individualmente sia in collaborazione con altri operatori sanitari, sociali e scolastici, avvalendosi, ove necessario, dell'opera del personale di supporto; contribuiscono alla formazione del personale di supporto e concorrono direttamente all'aggiornamento relativo al loro profilo professionale; svolgono la loro attività professionale in strutture, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale. Negli ordinamenti didattici delle classi di laurea deve essere prevista l'attività didattica in materia di radioprotezione secondo i contenuti di cui all'allegato IV del decreto legislativo 26 maggio 2000, n. 187. Negli ordinamenti didattici devono essere previste le attività formative di cui all'art. 10, comma 5, lettere a), c), d), e) del D.M. 22 ottobre 2004, n. 270, con un numero di CFU rispettivamente di: 6 a scelta dello studente; 9 per la prova finale e per la lingua inglese; 6 per le altre attività quali l'informatica, attività seminariali, ecc. e 3 per i laboratori professionali dello specifico SSD del profilo; infine 60 CFU sono riservati per il tirocinio formativo nello specifico profilo professionale. Criteri seguiti nella trasformazione del corso da ordinamento 509 a 270 (DM 31 ottobre 2007, n.544, allegato C) La trasformazione si è resa necessaria sia per adempiere agli obblighi del DM 19.02.2009 (pubblicato in G.U. n. 119 del 25.05.2009) (in ottemperanza al D.M. 270/04) che per l'evoluzione della professione stessa. La struttura del corso di laurea di nuova istituzione è il prodotto del processo di revisione mosso da un'attenta analisi dei risultati di apprendimento conseguiti dagli studenti che hanno frequentato il corrispondente corso di studio del previgente ordinamento. I criteri fondamentali sono stati la razionalizzazione e la riqualificazione dell'offerta formativa nell'ottica di una maggiore coerenza con gli indirizzi formativi nazionali e internazionali, nonché la necessità di adeguamento alle nuove istanze provenienti dalle conoscenze scientifiche, dalle mutate condizioni socio-sanitarie nelle quali il futuro professionista si troverà ad operare. Sintesi della relazione tecnica del nucleo di valutazione La progettazione del corso risulta corretta. Le informazioni per gli studenti sono pienamente adeguate. La descrizione dei risultati attesi e degli sbocchi occupazionali appare ben dettagliata. La consultazione con le organizzazioni rappresentative a livello locale della produzione, servizi, professioni, è stata attuata in modo efficace. L'adeguatezza e compatibilità delle proposte con le risorse di docenza e di strutture potrà essere verificata solo in fase Off.F, quando tutte le informazioni saranno disponibili. Questa iniziativa, considerata unitamente alle altre presentate dalla Facoltà, pare poter contribuire al raggiungimento di obiettivi di razionalizzazione e qualificazione dell'offerta formativa, comunque meglio valutabile in fase Off.F. Sintesi della consultazione con le organizzazioni rappresentative a livello locale della produzione, servizi, professioni Ai fini delle determinazioni relative alla definizione degli ordinamenti didattici è stato chiesto un parere scritto alla UNIPISI, in merito soprattutto all'analisi dei fabbisogni di competenze. E' stata espressa con nota del 19/11/2010 la più ampia convergenza sul nuovo ordinamento didattico del corso di laurea, con piena condivisione delle finalità e degli obiettivi di preparazione professionale del percorso formativo. Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo Il laureato, al termine del percorso triennale, deve: - conoscere i principi fondamentali della biologia, della chimica, della fisica, della matematica e della statistica necessari per riconoscere l'esistenza e valutare l'entità dei fattori ambientali ed occupazionali di rischio fisici, chimici e biologici; - possedere le conoscenze necessarie per la comprensione dei fenomeni biologici, dei principali meccanismi di funzionamento di organi ed apparati dell'uomo; - conoscere i fondamenti della fisiopatologia umana al fine di una corretta valutazione sanitaria degli ambienti di vita e di lavoro della collettività; - avere le conoscenze necessarie per la individuazione e valutazione delle caratteristiche di interesse sanitario dei diversi comparti ambientali (aria, acque, suolo, alimenti, ambienti confinati, ambienti di lavoro, età); - saper analizzare i problemi ambientali che possono influire sulla salute di una comunità nonché le risorse e risposte dei servizi sanitari rivolte alla prevenzione degli effetti sulla salute della popolazione; - saper analizzare i problemi degli ambienti di lavoro associati alla salute dei lavoratori nonché le risorse e risposte dei servizi sanitari per la prevenzione delle malattie e degli infortuni professionali; - conoscere il concetto fondamentale di valutazione di rischi; - conoscere le metodiche opportune per la riduzione dei rischi; - conoscere il concetto fondamentale dello stato di salute di una popolazione, al fine di prevenire disagi e/o effetti nocivi causati dall'ambiente di vita e di lavoro, con particolare riguardo ai gruppi considerati "più sensibili"; - avere i principi culturali e professionali di base che orientano la prevenzione nei confronti della persona e della collettività, al fine di applicare questi principi in esperienze presso le strutture pubbliche e private per la prevenzione. - conoscere i principi culturali, etici e professionali che regolano l'agire del tecnico della prevenzione nei confronti delle persone e della collettività, iniziando ad applicare questi principi in esperienze presso strutture sanitarie e assistenziali accreditate; - possedere le nozioni fondamentali relative alla prevenzione in materia di igiene dell'ambiente di vita e di lavoro; - avere le nozioni di base necessarie per la vigilanza della qualità degli ambienti di vita e di lavoro; - conoscere le modalità di prelevamento ed analisi di campioni di aria, acqua, suolo ed alimenti e di matrici biologiche ai fini della prevenzione negli ambienti di vita; - conoscere le modalità di prelevamento ed analisi di matrici ambientali e biologiche ai fini della prevenzione negli ambienti di lavoro; - possedere le modalità di utilizzo di strumenti e metodologie di valutazione e revisione della qualità; - conoscere e programmare attività di vigilanza e controllo degli alimenti e bevande dalla produzione al consumo, valutando l'opportunità di procedere a successive indagini specialistiche; - essere in grado di promuovere azioni di vigilanza e controllo in tema di igiene e sanità veterinaria; - conoscere e programmare attività di vigilanza e controllo di prodotti dietetici e cosmetici; - saper individuare la necessità di effettuare accertamenti ed inchieste per infortuni e malattie professionali; - saper progettare modalità di vigilanza e controllo delle strutture e degli ambienti confinati in relazione alle attività connesse; - aver appreso le modalità di vigilanza e controllo delle condizioni di sicurezza degli impianti; - conoscere ed applicare la normativa vigente in materia di igiene dell'ambiente e dei luoghi di lavoro; - conoscere ed applicare la normativa vigente in materia di igiene degli alimenti; - conoscere ed applicare la normativa vigente in materia di gestione dei rifiuti. - aver acquisito ai fini della vigilanza e del controllo le nozioni di diritto per collaborare con l'amministrazione giudiziaria sulle condizioni di igiene e sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro; - aver acquisito le necessarie conoscenze in materia di sicurezza sul lavoro secondo i contenuti di cui al decreto legislativo 81/2008; - essere in grado di contribuire ad organizzare e programmare attività di vigilanza e controllo nell'ambito dei servizi di prevenzione del servizio sanitario nazionale; - aver acquisito le basi della metodologia di ricerca applicandone i risultati nell'ambito dei servizi sanitari di prevenzione; - dimostrare capacità didattiche nell'ambito della formazione e dell'aggiornamento del personale delle strutture di propria competenza professionale; - saper interagire e collaborare attivamente con equipe interprofessionali al fine di gestire e - essere in grado di programmare interventi di prevenzione nell'ambito della propria competenza professionale; - dimostrare di saper svolgere, nei limiti delle proprie attribuzioni, compiti ispettivi e di vigilanza in qualità di ufficiale di polizia giudiziaria; - aver acquisito le nozioni tecniche ed amministrative per svolgere l'attività istruttoria finalizzata al rilascio di autorizzazioni o di nulla osta tecnico-sanitario per attività soggette a controllo. - saper riconoscere e rispettare il ruolo e le competenze proprie e degli altri operatori dell'équipe a, stabilendo relazioni collaborative; - aver acquisito le nozioni fondamentali concernenti gestione e management aziendale. Il percorso formativo è articolato nei tre anni. Al primo anno vengono affrontate le discipline propedeutiche e le scienze biomediche per consolidare le conoscenze di base, compreso l'inglese e l'informatica; si prevede, inoltre, l'acquisizione di elementi di primo soccorso, promozione della salute e sicurezza professionale compresa la radioprotezione. Il secondo anno è finalizzato alla conoscenza specifica delle metodologie proprie del profilo professionale anche allo scopo di acquisire conoscenze nell'ambito delle alterazioni funzionali relative al settore di competenza. Il terzo anno è finalizzato all'approfondimento specialistico, ma anche all'acquisizione di conoscenze e metodologie inerenti l'esercizio professionale e la capacità di lavorare in gruppo; lo studente può sperimentare una graduale assunzione di responsabilità con la supervisione di esperti e l'acquisizione di competenze metodologiche di ricerca scientifica a supporto di elaborazione tesi. Risultati di apprendimento attesi, espressi tramite i Descrittori europei del titolo di studio (DM 16/03/2007, art. 3, comma 7) Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) I laureati in Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro devono conoscere e comprendere le - scienze biomediche per la comprensione dei processi fisiologici e patologici connessi allo stato di salute e malattie delle persone nelle diverse età della vita; - scienze psicologiche, sociali e umanistiche per la comprensione delle dinamiche relazionali normali e patologiche e delle reazioni di difesa e/o di adattamento delle persone a situazione di disagio psichico, sociale e di sofferenza fisica; - le teorie di apprendimento e del cambiamento per la comprensione dei processi educativi rivolti ai cittadini o ai pazienti; - scienze tecniche mediche applicate per la comprensione dei campi di intervento della prevenzione e dei controlli che guidano un approccio efficace alla valutazione, e delle evidenze che guidano la presa di decisioni; - scienze etiche, legali e sociologiche per la comprensione della complessità organizzativa del Sistema Sanitario, dell'importanza e dell'utilità di agire in conformità alla normativa e alle direttive vigenti, nonché al rispetto dei valori e dei dilemmi etici che si presentano nella pratica quotidiana e per la comprensione dell'autonomia professionale, delle aree di integrazione e di interazione con altri operatori sanitari; - scienze igienico-preventive per la comprensione dei determinanti di salute, dei fattori di rischio, delle strategie di prevenzione sia individuali che collettive e degli interventi volti a promuovere la sicurezza degli operatori sanitari e degli utenti; - discipline informatiche e linguistiche (con particolare approfondimento della lingua inglese) per la comprensione della letteratura scientifica, sia cartacea che on-line. Metodologie e attività formative, strumenti didattici per lo sviluppo dei risultati attesi: - lezioni specifiche, - lettura guidata ed applicazione, - video, dimostrazioni di immagini, schemi e materiali, grafici. Strumenti di valutazione dei risultati attesi conseguiti - Esami scritti e orali, prove in itinere - Prove pratiche Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding) I laureati in Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro devono dimostrare capacità di applicare conoscenza e comprensione nei seguenti ambiti: integrare le conoscenze, le abilità e le attitudini per svolgere attività di vigilanza ed ispezione negli ambienti di vita e di lavoro; utilizzare il corpo di conoscenze teoriche derivanti dalle scienze tecniche mediche applicate , biologiche, comportamentali, sociali e da altre discipline pertinenti per riconoscere i fattori di rischio; integrare le conoscenze tecniche mediche applicate, teoriche e pratiche, con le scienze biologiche, psicologiche, socio-culturali e umanistiche utili per comprendere le condizioni di sicurezza; conoscere le modalità di campionamento delle diverse matrici ambientali e saper valutare correttamente i principali inquinanti ambientali interpretare ed applicare i risultati della ricerca alla pratica e collegare i processi di ricerca allo sviluppo teorico della disciplina scienze tecniche mediche applicate; conoscere le cause e gli effetti dell'inquinamento chimico, fisico e biologico degli ambienti di vita e di lavoro e le strategie di prevenzione conoscere e programmare le attività di vigilanza e controllo in tema di sorveglianza igienica degli alimenti e delle bevande promuovere azioni di vigilanza e controllo in tema di igiene e sanità veterinaria effettuare accertamenti ed inchieste per infortuni e malattie professionali conoscere le tecniche di intervento in situazioni di emergenza, catastrofe e calamità ambientali e/o accidentali facilitare lo sviluppo di un ambiente sicuro assicurando costanti controlli e vigilanza; Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - lezioni; - esercitazioni con applicazione; - video, dimostrazioni di immagini, schemi e materiali, grafici; - discussione di casi in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie; - tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti e con una progressiva assunzione di autonomia e responsabilità. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - esami scritti e orali, prove di casi a tappe, project -work, report; - feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso schede di valutazione strutturate e report clinici sulla pratica professionale); - esame strutturato oggettivo a stazioni. Autonomia di giudizio (making judgements) I laureati in Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro devono dimostrare autonomia di giudizio attraverso le seguenti abilità: - decidere la priorità degli interventi ispettivi; - assumere decisioni relative alle risultanze delle ispezioni effettuate; - decidere gli interventi da attribuire al personale di supporto; - attuare le prestazioni tecniche mediche applicate personalizzando le scelte sulla base delle similitudini e differenze delle persone rispetto a valori, etnia e pratiche socio culturali; - decidere gli interventi appropriati che tengono conto delle influenze legali, politiche, geografiche, economiche, etiche e sociali; - valutare criticamente gli esiti delle decisioni assunte; - assumere la responsabilità e rispondere del proprio operato durante la pratica professionale in conformità al profilo, al codice deontologico e a standard etici e legali; - assumere decisioni attraverso un approccio scientifico di risoluzione dei problemi del paziente; - analizzare i problemi organizzativi e proporre soluzioni; - decidere in situazioni a diversità di posizioni (conflitti o dilemmi). Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - lezioni; - lettura guidata ed esercizi di applicazione; - video, dimostrazioni di immagini, schemi e materiali, grafici; - discussione di casi in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie; - tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti e con una progressiva assunzione di autonomia e responsabilità; - sessioni di debriefing per riflettere e rielaborare esperienze di pratica professionale Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - esami scritti e orali, prove di casi a tappe; - feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione strutturate e report clinici sulla pratica professionale); - esame strutturato oggettivo a stazioni. Abilità comunicative (communication skills) I laureati in Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro devono sviluppare le seguenti abilità comunicative: - utilizzare abilità di comunicazione appropriate (verbali, non verbali e scritte) con gli utenti di tutte le età e con le loro famiglie all'interno del processo riabilitativo e/o con altri professionisti sanitari in forma appropriata verbale, non verbale e scritta: - utilizzare modalità di comunicazione appropriate nel team multi professionale; - utilizzare principi di insegnamento e apprendimento per interventi informativi o educativi specifici rivolti a singoli utenti, a famiglie e a gruppi, e altri professionisti (operatori di supporto, studenti); - sostenere e incoraggiare gli utenti verso scelte di salute, rinforzando abilità di coping, l'autostima e potenziando le risorse disponibili; - gestire conflitti derivanti da posizioni diverse; - facilitare il coordinamento dell'assistenza per raggiungere gli esiti di cura sanitari concordati; - collaborare con il team di cura per concordare modalità operativi e realizzare l'applicazione e lo sviluppo di protocolli e linee guida. Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - lezioni; - video e analisi critica di filmati, simulazioni, narrazioni, testimonianze; - discussione di casi e di situazioni relazionali paradigmatiche in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie; - tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti con sessioni di debriefing per riflettere e rielaborare esperienze relazionali con l'utenza e con l'equipe. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - osservazione di frame di filmati o scritti, di dialoghi con griglie strutturate; - feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione strutturate e report clinici); - esame strutturato oggettivo con stazioni con simulazioni sulle competenze relazionali. Capacità di apprendimento (learning skills) I laureati in TTecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro devono sviluppare le seguenti capacità di autoapprendimento: - sviluppare abilità di studio indipendente; - dimostrare la capacità di coltivare i dubbi e tollerare le incertezze derivanti dallo studio e dall'attività pratica; - sviluppare la capacità di porsi interrogativi sull'esercizio della propria attività, pertinenti nei tempi, nei luoghi e agli interlocutori; - dimostrare la capacità di ricercare con continuità le opportunità di autoapprendimento; - dimostrare capacità di autovalutazione delle proprie competenze e delineare i propri bisogni di sviluppo e apprendimento; - dimostrare capacità di apprendimento collaborativo e di condivisione della conoscenza all'interno delle equipe di lavoro; - dimostrare capacità e autonomia nel cercare le informazioni necessarie per risolvere problemi o incertezze della pratica professionale, selezionando criticamente fonti secondarie e primarie di evidenze di ricerca. Strumenti didattici, metodologie e attività formative per sviluppare i risultati attesi: - apprendimento basato sui problemi - utilizzo di contratti e piani di autoapprendimento al fine di responsabilizzare lo studente nella pianificazione del suo percorso di tirocinio e nell'autovalutazione; - laboratori di metodologia della ricerca bibliografica cartacea e online; - lettura guidata alla valutazione critica della letteratura scientifica e professionale sia in italiano sia in inglese. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - project - work, report su mandati di ricerca specifica; - supervisione tutoriale sul percorso di tirocinio - partecipazione attiva alle sessioni di lavoro - puntualità e qualità nella presentazione degli elaborati. Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) Possono essere ammessi al Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro i candidati che siano in possesso del diploma scuola media superiore ovvero di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo secondo le normative vigenti e, che siano in possesso di una adeguata preparazione (art. 6, comma 1, D.M. 270/04) e si trovino in posizione utile all'esame di ammissione. L'Università di Genova, nel recepire i DD.MM. annualmente emanati, ai fini dell'ammissione verifica l'adeguatezza delle conoscenze di logica e cultura generale, biologia, chimica, fisica e matematica. Agli studenti ammessi al corso con un livello inferiore alla valutazione minima prefissata saranno assegnati obblighi formativi aggiuntivi nelle discipline e con le modalità specificate nel Regolamento di corso. Il numero degli studenti ammissibili al corso di laurea è determinato annualmente con decreto del Ministero della Salute di concerto con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca sulla base delle indicazioni contenute nel piano regionale della formazione, tenuto conto delle esigenze sanitarie nazionali e sulla base del progetto didattico e delle potenzialità formative. Il riconoscimento degli studi compiuti presso altri Corsi di Laurea anche di altre Università italiane, nonché i crediti in queste conseguiti, possono essere riconosciuti previo esame del curriculum trasmesso dalla Università di origine e dei programmi dei Corsi in quella Università accreditati. Caratteristiche della prova finale (DM 270/04, art 11, comma 3-d) Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività formative previste dal piano di studi. La prova finale, sostenuta di fronte ad una Commissione nominata dalla competente Autorità accademica e composta a norma di legge, consiste nella dissertazione di un elaborato di natura teorico-applicativa-sperimentale e nella dimostrazione di abilità pratiche nel gestire una situazione inerente lo specifico professionale Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7) I laureati in Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro sono operatori sanitari cui competono le attribuzioni previste dal D.M. del Ministero della Sanità 14 settembre 1994, n. 742 e successive modificazioni ed integrazioni; ovvero svolgono la loro attività nella prevenzione e nel trattamento riabilitativo delle patologie del linguaggio e della comunicazione in età evolutiva, adulta e geriatrica. In particolare: Gli operatori delle professioni tecniche della prevenzione svolgono, con autonomia tecnico-professionale, attività di prevenzione, verifica e controllo in materia di igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene e sanità pubblica e veterinaria. In altre parole, questi operatori hanno il compito di valutare la rispondenza tra le strutture e gli ambienti di lavoro in relazione alle attività connesse e le condizioni di sicurezza degli impianti; vigilano sulla qualità degli alimenti e delle bevande, dalla produzione al consumo; collaborano con l'amministrazione giudiziaria per indagini sui reati contro il patrimonio ambientale. I laureati potranno, pertanto, svolgere la loro attività professionale in regime di dipendenza, nell'ambito del Servizio Sanitario Nazionale, presso tutti i servizi di prevenzione, controllo e vigilanza previsti dalla normativa vigente (ASL, ARPA, enti locali), nonché in regime libero-professionale e nelle industrie. Un altro sbocco occupazionale di questa figura presso gli Enti Pubblici e le Industrie deriva dalla necessità di utilizzare personale qualificato per adempiere ai D.Lgs.81/2008, 230/95, 241/2000 e da destinare al Servizio di Prevenzione e Protezione. a) Il laureato in Tecniche della prevenzione nei luoghi di vita e di lavoro svolge la sua attività professionale in strutture, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale. Il corso prepara alla professione di (codifiche ISTAT) Tecnici della prevenzione nellambiente e nei luoghi di lavoro - (3.2.1.5.1) Attività di base CFU ambito disciplinare settore minimo da D.M. per l'ambito min max Scienze propedeutiche BIO/07 Ecologia CHIM/03 Chimica generale e inorganica CHIM/06 Chimica organica FIS/07 Fisica applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina) INF/01 Informatica M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche MED/01 Statistica medica 11 17 8 Scienze biomediche BIO/09 Fisiologia BIO/10 Biochimica BIO/13 Biologia applicata BIO/16 Anatomia umana BIO/17 Istologia MED/03 Genetica medica MED/04 Patologia generale MED/07 Microbiologia e microbiologia clinica 11 16 11 Primo soccorso MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche 3 6 3 Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 22: Totale Attività di Base 25 25 - 39 Attività caratterizzanti CFU ambito disciplinare settore minimo da D.M. per l'ambito min max Scienze della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro CHIM/09 Farmaceutico tecnologico applicativo CHIM/10 Chimica degli alimenti CHIM/12 Chimica dell'ambiente e dei beni culturali ING-IND/10 Fisica tecnica industriale ING-IND/11 Fisica tecnica ambientale IUS/16 Diritto processuale penale IUS/17 Diritto penale MED/42 Igiene generale e applicata MED/44 Medicina del lavoro MED/50 Scienze tecniche mediche applicate VET/04 Ispezione degli alimenti di origine animale 41 47 30 Scienze medico-chirurgiche BIO/14 Farmacologia MED/05 Patologia clinica 2 5 2 Scienze della prevenzione e dei servizi sanitari MED/36 Diagnostica per immagini e radioterapia MED/42 Igiene generale e applicata 2 6 2 Scienze interdisciplinari cliniche MED/42 Igiene generale e applicata MED/43 Medicina legale 4 7 4 Scienze umane e psicopedagogiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale M-PSI/01 Psicologia generale SPS/07 Sociologia generale 2 6 2 Scienze del management sanitario IUS/07 Diritto del lavoro IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico M-PSI/06 Psicologia del lavoro e delle organizzazioni SECS-P/10 Organizzazione aziendale SPS/09 Sociologia dei processi economici e del lavoro 4 10 2 Scienze interdisciplinari VET/07 Farmacologia e tossicologia veterinaria 2 5 2 60 70 60 Tirocinio differenziato specifico profilo MED/50 Scienze tecniche mediche applicate Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 104: 117 117 - 156 Totale Attività Caratterizzanti Attività affini CFU ambito disciplinare settore Attività formative affini o integrative SECS-P/02 - Politica economica min max 1 4 minimo da D.M. per l'ambito - 1-4 Totale Attività Affini Altre attività ambito disciplinare CFU A scelta dello studente Per la prova finale e la lingua straniera (art. 10, comma 5, lettera c) Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d) 6 Per la prova finale 6 Per la conoscenza di almeno una lingua straniera 3 Altre attività quali l'informatica, attività seminariali ecc. 6 Laboratori professionali dello specifico SSD 3 Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. d Totale Altre Attività 24 - 24 Riepilogo CFU CFU totali per il conseguimento del titolo 180 167 - 223 Range CFU totali del corso Motivazioni dell'inserimento nelle attività affini di settori previsti dalla classe o Note attività affini () Note relative alle altre attività Note relative alle attività di base Note relative alle attività caratterizzanti RAD chiuso il 28/02/2012 Università Università degli Studi di GENOVA Classe L/SNT4 - Professioni sanitarie della prevenzione Nome del corso Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro (abilitante alla professione sanitaria di Tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro) modifica di: Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro (abilitante alla professione sanitaria di Tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro) (1304766) Nome inglese Environment and Workplace Prevention Techniques Lingua in cui si tiene il corso italiano Codice interno all'ateneo del corso 9298 Modifica Data del DM di approvazione dell'ordinamento didattico 13/04/2012 Data del DR di emanazione dell'ordinamento didattico 23/05/2012 Data di approvazione della struttura didattica 25/01/2012 Data di approvazione del senato accademico/consiglio di amministrazione 21/02/2012 Data della relazione tecnica del nucleo di valutazione 07/03/2011 Data della consultazione con le organizzazioni rappresentative a livello locale della produzione, servizi, professioni 19/11/2010 - Modalità di svolgimento convenzionale Eventuale indirizzo internet del corso di laurea www.medicina.unige.it Dipartimento di riferimento ai fini amministrativi Scienze della salute (DISSAL) EX facoltà di riferimento ai fini amministrativi Massimo numero di crediti riconoscibili Corsi della medesima classe 12 DM 16/3/2007 Art 4 Nota 1063 del 29/04/2011 Assistenza sanitaria (abilitante alla professione sanitaria di Assistente sanitario) approvato con D.M. del30/05/2011 Assistenza sanitaria (abilitante alla professione sanitaria di Assistente sanitario) approvato con D.M. del30/05/2011 Obiettivi formativi qualificanti della classe: L/SNT4 Professioni sanitarie della prevenzione I laureati nella classe, ai sensi dell'articolo 6, comma 3 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni ed integrazioni, ai sensi della legge 26 febbraio 1999, n. 42 e ai sensi della legge 10 agosto 2000, n. 251, sono professionisti sanitari il cui campo proprio di attività e responsabilità è determinato dai contenuti dei decreti ministeriali istituivi dei profili professionali e degli ordinamenti didattici dei rispettivi corsi universitari e di formazione post base nonché degli specifici codici deontologici. I laureati nella classe delle professioni tecniche della prevenzione svolgono con autonomia tecnicoprofessionale attività di prevenzione, verifica e controllo in materia di igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene e sanità pubblica e veterinaria. Tali attività devono comunque svolgersi nell'ambito della responsabilità derivante dai profili professionali. I laureati nella classe sono dotati di un'adeguata preparazione nelle discipline di base, tale da consentire loro la migliore comprensione dei più rilevanti elementi che sono alla base dei processi patologici dell'età evolutiva, adulta e geriatrica sui quali si focalizza il loro intervento preventivo e/o riabilitativo. Devono inoltre saper utilizzare almeno una lingua dell'Unione europea, oltre l'italiano, nell'ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni generali. Le strutture didattiche devono pertanto individuare e costruire altrettanti percorsi formativi atti alla realizzazione delle diverse figure di laureati funzionali ai profili professionali individuati dai decreti del Ministero della sanità. Le strutture didattiche individuano a tal fine, mediante l'opportuna selezione degli ambiti disciplinari delle attività formative caratterizzanti, con particolare riguardo ai settori scientificodisciplinari professionalizzanti, gli specifici percorsi formativi delle professioni sanitarie ricomprese nella classe. In particolare, i laureati nella classe, in funzione dei suddetti percorsi formativi, devono raggiungere le competenze professionali di seguito indicate e specificate riguardo ai singoli profili identificati con provvedimenti della competente autorità ministeriale. Il raggiungimento delle competenze professionali si attua attraverso una formazione teorica e pratica che includa anche l'acquisizione di competenze comportamentali e che venga conseguita nel contesto lavorativo specifico di ogni profilo, così da garantire, al termine del percorso formativo, la piena padronanza di tutte le necessarie competenze e la loro immediata spendibilità nell'ambiente di lavoro. Particolare rilievo, come parte integrante e qualificante della formazione professionale, riveste l'attività formativa pratica e di tirocinio clinico, svolta con almeno 60 CFU con la supervisione e la guida di tutori professionali appositamente assegnati, coordinata da un docente appartenente al più elevato livello formativo previsto per ciascun specifico profilo professionale e corrispondente alle norme definite a livello europeo ove esistenti. I laureati della classe, in funzione dei suddetti percorsi formativi, devono raggiungere le competenze previste dagli specifici profili professionali. In particolare: Nell'ambito della professione sanitaria del tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, i laureati sono operatori sanitari cui competono le attribuzioni previste dal D.M. del Ministro della sanità 17 gennaio 1997, n. 58 e successive modificazioni ed integrazioni; ovvero sono responsabili, nell'ambito delle loro competenze, di tutte le attività di prevenzione, verifica e controllo in materia di igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene di sanità pubblica e veterinaria. I laureati in prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, operanti nei servizi con compiti ispettivi e di vigilanza, sono, nei limiti delle loro attribuzioni, ufficiali di polizia giudiziaria; svolgono attività istruttoria, finalizzata al rilascio di autorizzazioni o di nulla osta tecnico-sanitari per attività soggette a controllo. Nell'ambito dell'esercizio della professione, essi istruiscono, determinano, contestano e notificano le irregolarità rilevate e formulano pareri nell'ambito delle loro competenze; vigilano e controllano gli ambienti di vita e di lavoro e valutano la necessità di effettuare accertamenti ed inchieste per infortuni e malattie professionali; vigilano e controllano la rispondenza delle strutture e degli ambienti in relazione alle attività ad esse connesse e le condizioni di sicurezza degli impianti; vigilano e controllano la qualità degli alimenti e bevande destinati all'alimentazione dalla produzione al consumo e valutano la necessità di procedere a successive indagini specialistiche; vigilano e controllano l'igiene e sanità veterinaria, nell'ambito delle loro competenze, e valutano la necessità di procedere a successive indagini; vigilano e controllano i prodotti cosmetici; collaborano con l'amministrazione giudiziaria per indagini sui reati contro il patrimonio ambientale, sulle condizioni di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro e sugli alimenti; vigilano e controllano quant'altro previsto da leggi e regolamenti in materia di prevenzione sanitaria e ambientale, nell'ambito delle loro competenze; svolgono con autonomia tecnico professionale le loro attività e collaborano con altre figure professionali all'attività di programmazione e di organizzazione del lavoro della struttura in cui operano; sono responsabili dell'organizzazione della pianificazione, dell'esecuzione e della qualità degli atti svolti nell'esercizio della loro attività professionale; partecipano ad attività di studio, didattica e consulenza professionale nei servizi sanitari e nei luoghi dove è richiesta la loro competenza professionale; contribuiscono alla formazione del personale e concorrono direttamente all'aggiornamento relativo al loro profilo professionale e alla ricerca; svolgono la loro attività professionale, in regime di dipendenza o libero-professionale, nell'ambito del servizio sanitario nazionale, presso tutti i servizi di prevenzione, controllo e vigilanza previsti dalla normativa vigente. Nell'ambito della professione sanitaria dell'assistente sanitario, i laureati sono operatori sanitari cui competono le attribuzioni previste dal D.M. del Ministero della sanità 17 gennaio 1997, n. 69 e successive modificazioni ed integrazioni; ovvero sono addetti alla prevenzione, alla promozione ed all'educazione per la salute. L'attività dei laureati in assistenza sanitaria è rivolta alla persona, alla famiglia e alla collettività. Essi individuano i bisogni di salute e le priorità di intervento preventivo, educativo e di recupero; identificano i bisogni di salute sulla base dei dati epidemiologici e socioculturali; individuano i fattori biologici e sociali di rischio e sono responsabile dell'attuazione e della soluzione e degli interventi che rientrano nell'ambito delle loro competenze; progettano, programmano, attuano e valutano gli interventi di educazione alla salute in tutte le fasi della vita della persona; collaborano alla definizione delle metodologie di comunicazione, ai programmi ed a campagne per la promozione e l'educazione sanitaria; concorrono alla formazione e all'aggiornamento degli operatori sanitari e scolastici per quanto concerne la metodologia dell'educazione sanitaria; intervengono nei programmi di pianificazione familiare e di educazione sanitaria, sessuale e socio-affettiva; attuano interventi specifici di sostegno alla famiglia, attivano risorse di rete anche in collaborazione con i medici di medicina generale ed altri operatori sul territorio e partecipano ai programmi di terapia per la famiglia; sorvegliano, per quanto di loro competenza, le condizioni igienico-sanitarie nelle famiglie, nelle scuole e nelle comunità assistite e controllano l'igiene dell'ambiente e del rischio infettivo; relazionano e verbalizzano alle autorità competenti e propongono soluzioni operative; operano nell'ambito dei centri congiuntamente o in alternativa con i servizi di educazione alla salute, negli uffici di relazione con il pubblico; collaborano, per quanto di loro competenza, agli interventi di promozione ed educazione alla salute nelle scuole; partecipano alle iniziative di valutazione e miglioramento alla qualità delle prestazioni dei servizi sanitari rilevando, in particolare, i livelli di gradimento da parte degli utenti; concorrono alle iniziative dirette alla tutela dei diritti dei cittadini con particolare riferimento alla promozione della salute; partecipano alle attività organizzate in forma dipartimentale, sia distrettuali che ospedaliere, con funzioni di raccordo interprofessionale, con particolare riguardo ai dipartimenti destinati a dare attuazione ai progetti-obiettivo individuati dalla programmazione sanitaria nazionale, regionale e locale; svolgono le loro funzioni con autonomia professionale anche mediante l'uso di tecniche e strumenti specifici; svolgono attività didattico-formativa e di consulenza nei servizi, ove è richiesta la loro competenza professionale; agiscono sia individualmente sia in collaborazione con altri operatori sanitari, sociali e scolastici, avvalendosi, ove necessario, dell'opera del personale di supporto; contribuiscono alla formazione del personale di supporto e concorrono direttamente all'aggiornamento relativo al loro profilo professionale; svolgono la loro attività professionale in strutture, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale. Negli ordinamenti didattici delle classi di laurea deve essere prevista l'attività didattica in materia di radioprotezione secondo i contenuti di cui all'allegato IV del decreto legislativo 26 maggio 2000, n. 187. Negli ordinamenti didattici devono essere previste le attività formative di cui all'art. 10, comma 5, lettere a), c), d), e) del D.M. 22 ottobre 2004, n. 270, con un numero di CFU rispettivamente di: 6 a scelta dello studente; 9 per la prova finale e per la lingua inglese; 6 per le altre attività quali l'informatica, attività seminariali, ecc. e 3 per i laboratori professionali dello specifico SSD del profilo; infine 60 CFU sono riservati per il tirocinio formativo nello specifico profilo professionale. Criteri seguiti nella trasformazione del corso da ordinamento 509 a 270 (DM 31 ottobre 2007, n.544, allegato C) La trasformazione si è resa necessaria sia per adempiere agli obblighi del DM 19.02.2009 (pubblicato in G.U. n. 119 del 25.05.2009) (in ottemperanza al D.M. 270/04) che per l'evoluzione della professione stessa. La struttura del corso di laurea di nuova istituzione è il prodotto del processo di revisione mosso da un'attenta analisi dei risultati di apprendimento conseguiti dagli studenti che hanno frequentato il corrispondente corso di studio del previgente ordinamento. I criteri fondamentali sono stati la razionalizzazione e la riqualificazione dell'offerta formativa nell'ottica di una maggiore coerenza con gli indirizzi formativi nazionali e internazionali, nonché la necessità di adeguamento alle nuove istanze provenienti dalle conoscenze scientifiche, dalle mutate condizioni socio-sanitarie nelle quali il futuro professionista si troverà ad operare. Sintesi della relazione tecnica del nucleo di valutazione La progettazione del corso risulta corretta. Le informazioni per gli studenti sono pienamente adeguate. La descrizione dei risultati attesi e degli sbocchi occupazionali appare ben dettagliata. La consultazione con le organizzazioni rappresentative a livello locale della produzione, servizi, professioni, è stata attuata in modo efficace. L'adeguatezza e compatibilità delle proposte con le risorse di docenza e di strutture potrà essere verificata solo in fase Off.F, quando tutte le informazioni saranno disponibili. Questa iniziativa, considerata unitamente alle altre presentate dalla Facoltà, pare poter contribuire al raggiungimento di obiettivi di razionalizzazione e qualificazione dell'offerta formativa, comunque meglio valutabile in fase Off.F. Sintesi della consultazione con le organizzazioni rappresentative a livello locale della produzione, servizi, professioni Esiste una tradizione consolidata di collaborazione tra il Corso di Laurea e l'Unione Nazionale Personale Ispettivo d'Italia (UNPISI) della Liguria, che si sostanzia in: - determinazione del fabbisogno formativo annuale per la programmazione degli accessi; - partecipazione di rappresentanti dell'UNPISI alla Commissione degli esami finali di laurea (come da D.I. 19/02/2009); - collaborazione nell'organizzazione di attività laboratoriali e di seminari; - collaborazione nell'attivazione di percorsi formativi nell'educazione continua professionale. Ai fini delle determinazioni relative alla definizione degli ordinamenti didattici è stato chiesto un parere scritto alla UNPISI, in merito soprattutto all'analisi dei fabbisogni di competenze. E' stata espressa con nota del 19/11/2010 la più ampia convergenza sul nuovo ordinamento didattico del corso di laurea, con piena condivisione delle finalità e degli obiettivi di preparazione professionale del percorso formativo. Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo Il laureato, al termine del percorso triennale, deve: - conoscere i principi fondamentali della biologia, della chimica, della fisica, della matematica e della statistica necessari per riconoscere l'esistenza e valutare l'entità dei fattori ambientali ed occupazionali di rischio fisici, chimici e biologici; - possedere le conoscenze necessarie per la comprensione dei fenomeni biologici, dei principali meccanismi di funzionamento di organi ed apparati dell'uomo; - conoscere i fondamenti della fisiopatologia umana al fine di una corretta valutazione sanitaria degli ambienti di vita e di lavoro della collettività; - avere le conoscenze necessarie per la individuazione e valutazione delle caratteristiche di interesse sanitario dei diversi comparti ambientali (aria, acque, suolo, alimenti, ambienti confinati, ambienti di lavoro, età); - saper analizzare i problemi ambientali che possono influire sulla salute di una comunità nonché le risorse e risposte dei servizi sanitari rivolte alla prevenzione degli effetti sulla salute della popolazione; - saper analizzare i problemi degli ambienti di lavoro associati alla salute dei lavoratori nonché le risorse e risposte dei servizi sanitari per la prevenzione delle malattie e degli infortuni professionali; - conoscere il concetto fondamentale di valutazione di rischi; - conoscere le metodiche opportune per la riduzione dei rischi; - conoscere il concetto fondamentale dello stato di salute di una popolazione, al fine di prevenire disagi e/o effetti nocivi causati dall'ambiente di vita e di lavoro, con particolare riguardo ai gruppi considerati "più sensibili"; - avere i principi culturali e professionali di base che orientano la prevenzione nei confronti della persona e della collettività, al fine di applicare questi principi in esperienze presso le strutture pubbliche e private per la prevenzione. - conoscere i principi culturali, etici e professionali che regolano l'agire del tecnico della prevenzione nei confronti delle persone e della collettività, iniziando ad applicare questi principi in esperienze presso strutture sanitarie e assistenziali accreditate; - possedere le nozioni fondamentali relative alla prevenzione in materia di igiene dell'ambiente di vita e di lavoro; - avere le nozioni di base necessarie per la vigilanza della qualità degli ambienti di vita e di lavoro; - conoscere le modalità di prelevamento ed analisi di campioni di aria, acqua, suolo ed alimenti e di matrici biologiche ai fini della prevenzione negli ambienti di vita; - conoscere le modalità di prelevamento ed analisi di matrici ambientali e biologiche ai fini della prevenzione negli ambienti di lavoro; - possedere le modalità di utilizzo di strumenti e metodologie di valutazione e revisione della qualità; - conoscere e programmare attività di vigilanza e controllo degli alimenti e bevande dalla produzione al consumo, valutando l'opportunità di procedere a successive indagini specialistiche; - essere in grado di promuovere azioni di vigilanza e controllo in tema di igiene e sanità veterinaria; - conoscere e programmare attività di vigilanza e controllo di prodotti dietetici e cosmetici; - saper individuare la necessità di effettuare accertamenti ed inchieste per infortuni e malattie professionali; - saper progettare modalità di vigilanza e controllo delle strutture e degli ambienti confinati in relazione alle attività connesse; - aver appreso le modalità di vigilanza e controllo delle condizioni di sicurezza degli impianti; - conoscere ed applicare la normativa vigente in materia di igiene dell'ambiente e dei luoghi di lavoro; - conoscere ed applicare la normativa vigente in materia di igiene degli alimenti; - conoscere ed applicare la normativa vigente in materia di gestione dei rifiuti. - aver acquisito ai fini della vigilanza e del controllo le nozioni di diritto per collaborare con l'amministrazione giudiziaria sulle condizioni di igiene e sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro; - aver acquisito le necessarie conoscenze in materia di sicurezza sul lavoro secondo i contenuti di cui al decreto legislativo 81/2008; - essere in grado di contribuire ad organizzare e programmare attività di vigilanza e controllo nell'ambito dei servizi di prevenzione del servizio sanitario nazionale; - aver acquisito le basi della metodologia di ricerca applicandone i risultati nell'ambito dei servizi sanitari di prevenzione; - dimostrare capacità didattiche nell'ambito della formazione e dell'aggiornamento del personale delle strutture di propria competenza professionale; - saper interagire e collaborare attivamente con equipe interprofessionali al fine di gestire e - essere in grado di programmare interventi di prevenzione nell'ambito della propria competenza professionale; - dimostrare di saper svolgere, nei limiti delle proprie attribuzioni, compiti ispettivi e di vigilanza in qualità di ufficiale di polizia giudiziaria; - aver acquisito le nozioni tecniche ed amministrative per svolgere l'attività istruttoria finalizzata al rilascio di autorizzazioni o di nulla osta tecnico-sanitario per attività soggette a controllo. - saper riconoscere e rispettare il ruolo e le competenze proprie e degli altri operatori dell'équipe a, stabilendo relazioni collaborative; - aver acquisito le nozioni fondamentali concernenti gestione e management aziendale. Il percorso formativo è articolato nei tre anni. Al primo anno vengono affrontate le discipline propedeutiche e le scienze biomediche per consolidare le conoscenze di base, compreso l'inglese e l'informatica; si prevede, inoltre, l'acquisizione di elementi di primo soccorso, promozione della salute e sicurezza professionale compresa la radioprotezione. Il secondo anno è finalizzato alla conoscenza specifica delle metodologie proprie del profilo professionale anche allo scopo di acquisire conoscenze nell'ambito delle alterazioni funzionali relative al settore di competenza. Il terzo anno è finalizzato all'approfondimento specialistico, ma anche all'acquisizione di conoscenze e metodologie inerenti l'esercizio professionale e la capacità di lavorare in gruppo; lo studente può sperimentare una graduale assunzione di responsabilità con la supervisione di esperti e l'acquisizione di competenze metodologiche di ricerca scientifica a supporto di elaborazione tesi. Autonomia di giudizio (making judgements) I laureati in Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro devono dimostrare autonomia di giudizio attraverso le seguenti abilità: - decidere la priorità degli interventi ispettivi; - assumere decisioni relative alle risultanze delle ispezioni effettuate; - decidere gli interventi da attribuire al personale di supporto; - attuare le prestazioni tecniche mediche applicate personalizzando le scelte sulla base delle similitudini e differenze delle persone rispetto a valori, etnia e pratiche socio culturali; - decidere gli interventi appropriati che tengono conto delle influenze legali, politiche, geografiche, economiche, etiche e sociali; - valutare criticamente gli esiti delle decisioni assunte; - assumere la responsabilità e rispondere del proprio operato durante la pratica professionale in conformità al profilo, al codice deontologico e a standard etici e legali; - assumere decisioni attraverso un approccio scientifico di risoluzione dei problemi del paziente; - analizzare i problemi organizzativi e proporre soluzioni; - decidere in situazioni a diversità di posizioni (conflitti o dilemmi). Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - lezioni; - lettura guidata ed esercizi di applicazione; - video, dimostrazioni di immagini, schemi e materiali, grafici; - discussione di casi in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie; - tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti e con una progressiva assunzione di autonomia e responsabilità; - sessioni di debriefing per riflettere e rielaborare esperienze di pratica professionale Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - esami scritti e orali, prove di casi a tappe; - feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione strutturate e report clinici sulla pratica professionale); - esame strutturato oggettivo a stazioni. Abilità comunicative (communication skills) I laureati in Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro devono sviluppare le seguenti abilità comunicative: - utilizzare abilità di comunicazione appropriate (verbali, non verbali e scritte) con gli utenti di tutte le età e con le loro famiglie all'interno del processo riabilitativo e/o con altri professionisti sanitari in forma appropriata verbale, non verbale e scritta: - utilizzare modalità di comunicazione appropriate nel team multi professionale; - utilizzare principi di insegnamento e apprendimento per interventi informativi o educativi specifici rivolti a singoli utenti, a famiglie e a gruppi, e altri professionisti (operatori di supporto, studenti); - sostenere e incoraggiare gli utenti verso scelte di salute, rinforzando abilità di coping, l'autostima e potenziando le risorse disponibili; - gestire conflitti derivanti da posizioni diverse; - facilitare il coordinamento dell'assistenza per raggiungere gli esiti di cura sanitari concordati; - collaborare con il team di cura per concordare modalità operativi e realizzare l'applicazione e lo sviluppo di protocolli e linee guida. Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - lezioni; - video e analisi critica di filmati, simulazioni, narrazioni, testimonianze; - discussione di casi e di situazioni relazionali paradigmatiche in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie; - tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti con sessioni di debriefing per riflettere e rielaborare esperienze relazionali con l'utenza e con l'equipe. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - osservazione di frame di filmati o scritti, di dialoghi con griglie strutturate; - feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso portfolio, schede di valutazione strutturate e report clinici); - esame strutturato oggettivo con stazioni con simulazioni sulle competenze relazionali. Capacità di apprendimento (learning skills) I laureati in TTecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro devono sviluppare le seguenti capacità di autoapprendimento: - sviluppare abilità di studio indipendente; - dimostrare la capacità di coltivare i dubbi e tollerare le incertezze derivanti dallo studio e dall'attività pratica; - sviluppare la capacità di porsi interrogativi sull'esercizio della propria attività, pertinenti nei tempi, nei luoghi e agli interlocutori; - dimostrare la capacità di ricercare con continuità le opportunità di autoapprendimento; - dimostrare capacità di autovalutazione delle proprie competenze e delineare i propri bisogni di sviluppo e apprendimento; - dimostrare capacità di apprendimento collaborativo e di condivisione della conoscenza all'interno delle equipe di lavoro; - dimostrare capacità e autonomia nel cercare le informazioni necessarie per risolvere problemi o incertezze della pratica professionale, selezionando criticamente fonti secondarie e primarie di evidenze di ricerca. Strumenti didattici, metodologie e attività formative per sviluppare i risultati attesi: - apprendimento basato sui problemi - utilizzo di contratti e piani di autoapprendimento al fine di responsabilizzare lo studente nella pianificazione del suo percorso di tirocinio e nell'autovalutazione; - laboratori di metodologia della ricerca bibliografica cartacea e online; - lettura guidata alla valutazione critica della letteratura scientifica e professionale sia in italiano sia in inglese. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - project - work, report su mandati di ricerca specifica; - supervisione tutoriale sul percorso di tirocinio - partecipazione attiva alle sessioni di lavoro - puntualità e qualità nella presentazione degli elaborati. Conoscenze richieste per l'accesso (DM 270/04, art 6, comma 1 e 2) Possono essere ammessi al Corso di Laurea i candidati che siano in possesso del diploma di scuola media superiore ovvero di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo secondo le normative vigenti e, che siano in possesso di una adeguata preparazione (art. 6, comma 1, D.M. 270/04) e si trovino in posizione utile all'esame di ammissione. L'Università di Genova, nel recepire i DD.MM. annualmente emanati, ai fini dell'ammissione verifica l'adeguatezza delle conoscenze di logica e cultura generale, biologia, chimica, fisica e matematica. Agli studenti ammessi al corso con un livello inferiore alla valutazione minima prefissata (almeno il 50% di risposte corrette nelle discipline di biologia, chimica, fisica e matematica) saranno assegnati obblighi formativi aggiuntivi specificatamente normati nel Regolamento del corso di studio. Il numero degli studenti ammissibili al corso di laurea è determinato annualmente con decreto del Ministero della Salute di concerto con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca sulla base delle indicazioni contenute nel piano regionale della formazione, tenuto conto delle esigenze sanitarie nazionali e sulla base del progetto didattico e delle potenzialità formative. Gli studi compiuti presso altri Corsi di Laurea anche di altre Università italiane, nonché i crediti in queste conseguiti, possono essere riconosciuti previo esame del curriculum trasmesso dall'Università di origine, comprensivo dei programmi dei Corsi in quella Università accreditati. Caratteristiche della prova finale (DM 270/04, art 11, comma 3-d) Per essere ammessi alla prova finale occorre avere conseguito tutti i crediti nelle attività formative previste dal piano di studi. La prova finale, sostenuta di fronte ad una Commissione nominata dalla competente Autorità accademica e composta a norma di legge, consiste nella dissertazione di un elaborato di natura teorico-applicativa-sperimentale e nella dimostrazione di abilità pratiche nel gestire una situazione inerente lo specifico professionale Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati Profilo Generico funzione in un contesto di lavoro: competenze associate alla funzione: sbocchi professionali: descrizione generica: I laureati in Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro sono operatori sanitari cui competono le attribuzioni previste dal D.M. del Ministero della Sanità 14 settembre 1994, n. 742 e successive modificazioni ed integrazioni; ovvero svolgono la loro attività nella prevenzione e nel trattamento riabilitativo delle patologie del linguaggio e della comunicazione in età evolutiva, adulta e geriatrica. In particolare: Gli operatori delle professioni tecniche della prevenzione svolgono, con autonomia tecnico-professionale, attività di prevenzione, verifica e controllo in materia di igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene e sanità pubblica e veterinaria. In altre parole, questi operatori hanno il compito di valutare la rispondenza tra le strutture e gli ambienti di lavoro in relazione alle attività connesse e le condizioni di sicurezza degli impianti; vigilano sulla qualità degli alimenti e delle bevande, dalla produzione al consumo; collaborano con l'amministrazione giudiziaria per indagini sui reati contro il patrimonio ambientale. I laureati potranno, pertanto, svolgere la loro attività professionale in regime di dipendenza, nell'ambito del Servizio Sanitario Nazionale, presso tutti i servizi di prevenzione, controllo e vigilanza previsti dalla normativa vigente (ASL, ARPA, enti locali), nonché in regime libero-professionale e nelle industrie. Un altro sbocco occupazionale di questa figura presso gli Enti Pubblici e le Industrie deriva dalla necessità di utilizzare personale qualificato per adempiere ai D.Lgs.81/2008, 230/95, 241/2000 e da destinare al Servizio di Prevenzione e Protezione. a) Il laureato in Tecniche della prevenzione nei luoghi di vita e di lavoro svolge la sua attività professionale in strutture, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale. Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro funzione in un contesto di lavoro: competenze associate alla funzione: sbocchi professionali: I laureati in Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro sono operatori sanitari cui competono le attribuzioni previste dal D.M. del Ministero della Sanità 17 gennaio 1997, n. 58 e successive modificazioni ed integrazioni. In particolare, gli operatori delle professioni tecniche della prevenzione svolgono, con autonomia tecnico-professionale, attività di prevenzione, verifica e controllo in materia di igiene e sicurezza ambientale, di infortuni sul lavoro e malattie professionali nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene e sanità pubblica e veterinaria. In altre parole, questi operatori hanno il compito di valutare la rispondenza tra le strutture e gli ambienti di lavoro in relazione alle attività connesse e alle condizioni di sicurezza degli impianti; vigilano sulla qualità degli alimenti e delle bevande, dalla produzione al consumo; collaborano con l'amministrazione giudiziaria per indagini sui reati contro il patrimonio ambientale. I laureati potranno, pertanto, svolgere la loro attività professionale in regime di dipendenza, nell'ambito del Servizio Sanitario Nazionale, presso tutti i servizi di prevenzione, controllo e vigilanza previsti dalla normativa vigente (ASL, ARPA, enti locali), nonché in regime libero-professionale e nelle industrie. Un altro sbocco occupazionale di questa figura presso gli Enti Pubblici e le Industrie deriva dalla necessità di utilizzare personale qualificato per adempiere agli obblighi previsti dai D.Lgs. 81/2008, 241/2000 e 152/2006 e loro modifiche ed integrazioni, da destinare al Servizio di Prevenzione e Protezione o Ambientale. descrizione generica: Il corso prepara alla professione di (codifiche ISTAT) Tecnici della prevenzione nellambiente e nei luoghi di lavoro - (3.2.1.5.1) Risultati di apprendimento attesi - Conoscenza e comprensione - Capacita di applicare conoscenza e comprensione Area Generica Conoscenza e comprensione I laureati in Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro devono conoscere e comprendere le - scienze biomediche per la comprensione dei processi fisiologici e patologici connessi allo stato di salute e malattie delle persone nelle diverse età della vita; - scienze psicologiche, sociali e umanistiche per la comprensione delle dinamiche relazionali normali e patologiche e delle reazioni di difesa e/o di adattamento delle persone a situazione di disagio psichico, sociale e di sofferenza fisica; - le teorie di apprendimento e del cambiamento per la comprensione dei processi educativi rivolti ai cittadini o ai pazienti; - scienze tecniche mediche applicate per la comprensione dei campi di intervento della prevenzione e dei controlli che guidano un approccio efficace alla valutazione, e delle evidenze che guidano la presa di decisioni; - scienze etiche, legali e sociologiche per la comprensione della complessità organizzativa del Sistema Sanitario, dell'importanza e dell'utilità di agire in conformità alla normativa e alle direttive vigenti, nonché al rispetto dei valori e dei dilemmi etici che si presentano nella pratica quotidiana e per la comprensione dell'autonomia professionale, delle aree di integrazione e di interazione con altri operatori sanitari; - scienze igienico-preventive per la comprensione dei determinanti di salute, dei fattori di rischio, delle strategie di prevenzione sia individuali che collettive e degli interventi volti a promuovere la sicurezza degli operatori sanitari e degli utenti; - discipline informatiche e linguistiche (con particolare approfondimento della lingua inglese) per la comprensione della letteratura scientifica, sia cartacea che on-line. Metodologie e attività formative, strumenti didattici per lo sviluppo dei risultati attesi: - lezioni specifiche, - lettura guidata ed applicazione, - video, dimostrazioni di immagini, schemi e materiali, grafici. Strumenti di valutazione dei risultati attesi conseguiti - Esami scritti e orali, prove in itinere - Prove pratiche Capacità di applicare conoscenza e comprensione I laureati in Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro devono dimostrare capacità di applicare conoscenza e comprensione nei seguenti ambiti: integrare le conoscenze, le abilità e le attitudini per svolgere attività di vigilanza ed ispezione negli ambienti di vita e di lavoro; utilizzare il corpo di conoscenze teoriche derivanti dalle scienze tecniche mediche applicate , biologiche, comportamentali, sociali e da altre discipline pertinenti per riconoscere i fattori di rischio; integrare le conoscenze tecniche mediche applicate, teoriche e pratiche, con le scienze biologiche, psicologiche, socio-culturali e umanistiche utili per comprendere le condizioni di sicurezza; conoscere le modalità di campionamento delle diverse matrici ambientali e saper valutare correttamente i principali inquinanti ambientali interpretare ed applicare i risultati della ricerca alla pratica e collegare i processi di ricerca allo sviluppo teorico della disciplina scienze tecniche mediche applicate; conoscere le cause e gli effetti dell'inquinamento chimico, fisico e biologico degli ambienti di vita e di lavoro e le strategie di prevenzione conoscere e programmare le attività di vigilanza e controllo in tema di sorveglianza igienica degli alimenti e delle bevande promuovere azioni di vigilanza e controllo in tema di igiene e sanità veterinaria effettuare accertamenti ed inchieste per infortuni e malattie professionali conoscere le tecniche di intervento in situazioni di emergenza, catastrofe e calamità ambientali e/o accidentali facilitare lo sviluppo di un ambiente sicuro assicurando costanti controlli e vigilanza; Metodologie e attività formative, strumenti didattici per sviluppare i risultati attesi: - lezioni; - esercitazioni con applicazione; - video, dimostrazioni di immagini, schemi e materiali, grafici; - discussione di casi in sottogruppi con presentazioni in sessioni plenarie; - tirocinio con esperienze supervisionate da tutor in diversi contesti e con una progressiva assunzione di autonomia e responsabilità. Strumenti di valutazione per accertare il conseguimento dei risultati attesi: - esami scritti e orali, prove di casi a tappe, project -work, report; - feedback di valutazione durante il tirocinio (attraverso schede di valutazione strutturate e report clinici sulla pratica professionale); - esame strutturato oggettivo a stazioni. Attività di base CFU ambito disciplinare settore minimo da D.M. per l'ambito min max Scienze propedeutiche BIO/07 Ecologia CHIM/03 Chimica generale e inorganica CHIM/06 Chimica organica FIS/07 Fisica applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina) INF/01 Informatica M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche MED/01 Statistica medica 11 17 8 Scienze biomediche BIO/09 Fisiologia BIO/10 Biochimica BIO/13 Biologia applicata BIO/16 Anatomia umana BIO/17 Istologia MED/03 Genetica medica MED/04 Patologia generale MED/07 Microbiologia e microbiologia clinica 11 16 11 Primo soccorso MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche 3 6 3 Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 22: 25 25 - 39 Totale Attività di Base Attività caratterizzanti CFU ambito disciplinare settore minimo da D.M. per l'ambito min max Scienze della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro CHIM/09 Farmaceutico tecnologico applicativo CHIM/10 Chimica degli alimenti CHIM/12 Chimica dell'ambiente e dei beni culturali ING-IND/10 Fisica tecnica industriale ING-IND/11 Fisica tecnica ambientale IUS/16 Diritto processuale penale IUS/17 Diritto penale MED/42 Igiene generale e applicata MED/44 Medicina del lavoro MED/50 Scienze tecniche mediche applicate VET/04 Ispezione degli alimenti di origine animale 41 47 30 Scienze medico-chirurgiche BIO/14 Farmacologia MED/05 Patologia clinica 2 5 2 Scienze della prevenzione e dei servizi sanitari MED/36 Diagnostica per immagini e radioterapia MED/42 Igiene generale e applicata 2 6 2 Scienze interdisciplinari cliniche MED/42 Igiene generale e applicata MED/43 Medicina legale 4 7 4 Scienze umane e psicopedagogiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale M-PSI/01 Psicologia generale SPS/07 Sociologia generale 2 6 2 Scienze del management sanitario IUS/07 Diritto del lavoro IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico M-PSI/06 Psicologia del lavoro e delle organizzazioni SECS-P/10 Organizzazione aziendale SPS/09 Sociologia dei processi economici e del lavoro 4 10 2 Scienze interdisciplinari VET/07 Farmacologia e tossicologia veterinaria 2 5 2 60 70 60 Tirocinio differenziato specifico profilo MED/50 Scienze tecniche mediche applicate Minimo di crediti riservati dall'ateneo minimo da D.M. 104: Totale Attività Caratterizzanti 117 117 - 156 Attività affini CFU ambito disciplinare settore Attività formative affini o integrative SECS-P/02 - Politica economica min max 1 4 minimo da D.M. per l'ambito - 1-4 Totale Attività Affini Altre attività ambito disciplinare CFU A scelta dello studente 6 Per la prova finale e la lingua straniera (art. 10, comma 5, lettera c) Ulteriori attività formative (art. 10, comma 5, lettera d) Per la prova finale 6 Per la conoscenza di almeno una lingua straniera 3 Altre attività quali l'informatica, attività seminariali ecc. 6 Laboratori professionali dello specifico SSD 3 Minimo di crediti riservati dall'ateneo alle Attività art. 10, comma 5 lett. d 24 - 24 Totale Altre Attività Riepilogo CFU CFU totali per il conseguimento del titolo 180 167 - 223 Range CFU totali del corso Motivazioni dell'inserimento nelle attività affini di settori previsti dalla classe o Note attività affini () Note relative alle altre attività Note relative alle attività di base Note relative alle attività caratterizzanti RAD chiuso il 14/06/2013