Mostra chitarre - Scuola Pergolesi
Transcript
Mostra chitarre - Scuola Pergolesi
“6 CORDE” Mostra di chitarre – P.zo dei Convegni (07/12 settembre 2009) “Con questa iniziativa, unica nel suo genere - spiega il direttore artistico Giovanni Brecciaroli - vogliamo mostrare sia chitarre moderne, che antiche o addirittura rare, pezzi unici prodotti nella vicina Recanati, ora preziose per collezionisti che ce le hanno gentilmente messe a disposizione e che altrimenti i giovani musicisti non avrebbero mai potuto ammirare. L’auspicio è di far diventare “6 Corde” un appuntamento fisso di fine estate in città”. Strumenti di Collezionisti privati EKO FOLK GUITAR Modello P/2 del 1963, matricola 276567. Acquistata nel 1963 da Bob Cardinali e venduta nel 1966 a Renato Marotti per la somma di £ 5.000 ed un Lp 33 giri dei Mama's & Papa's - "If you can believe your eyes and ears". EKO 12 corde modello RANGER J56/1 del 1965. Il più grande successo della chitarra europea. Ne furono costruite almeno 100 000, incluendo le configurazioni a 6 e 12 corde, ma la vera cifra porrebbe essere più vicina a 200.000. È stata, attraverso vari nomi e versioni, un riferimento centrale della gamma Eko durante più di 20 anni. La sua carriera iniziò alla fine del '64 con un manico incollato sotto il nome J-52, presto sostituita dalla J-54 con manico avvitato, accompagnata dalla versione a 12 corde J-56. Versioni scarsamente modificate furono costruite per Vox sotto i nomi Country-Western e Folk Twelve, negli anni 1965 a 1968. Nel frattempo, all'inizio del '67, le J-54 e J-56 venero rinominate Ranger VI and Ranger XII. Negli anni 60 le acustiche avevano solo un posto secondario nel programma della Eko. Ma dopo la fine degli ordini dalla Vox nel 1968 e da LoDuca in 1971, nonché la competizione giapponese sempre più aspra nel campo delle elettriche di gamma media , la Eko fu costretta a concentrarsi sull'Europa e le acustiche, il tal modo che le serie Ranger emergono come il vero centro dell'attività della ditta negli anni 70. Ci sono state principalmente due generazioni, lo spartiacque essendo verso il 73. Si identificano alla prima occhiata secondo la decorazione stampata intorno alla rosa, meno ornata dopo 1973. Se le più vecchie offrono più interesse storico, le Ranger del dopo-73 sono strumenti tecnicamente migliorati con rifinitura poliestere più sottile e regolare, e raggiere ottimizzate. In breve, le Ranger sono tutte ugualmente desiderabili. Sono famose per essere pesanti e indistruttibili. L'azione si regola facilmente grazie al manico avvitato e all'osso (in alluminio) regolabile del ponte. Il manico si suona benissimo. Il volume sonoro è più moderato rispetto alle odierne chitarre a manico incollato e tavola in abete massello, ma la qualità del suono è incredibile, benché tutte le Rangers fossero fatte di legno compensato. Molti affermano che di fronte a una costosa Martin, Gibson, Guild o Taylor, una Eko Ranger offre il 90% del suono per meno del 20% del prezzo. Rimane il migliore affare possibile sul mercato del vintage. La chitarra di Fabrizio De Andrè, Lucio Battisti, Eduardo Bennato e …. tanti altri. EKO SEMIACUSTICA MOD.100 del 1962, Chitarra economica con effe disegnata stile Jazz. Il modello 100 è stato uno dei modelli di più lunga durata di tutta la gamma. E 'stato prodotto in acustica o in versione elettrica, con uno o due pick-up. Quando Eko smise di dare nomi numerici, divenne "Mascott","Commander", "Escort". EKO COBRA III del 1967. Un'icona della produzione Eko. Classica forma stratoide che più classica non si poteva. Entrato in catalogo nel 1965, questo modello praticamente non ne esce fino alla chiusura della Eko. Disponibile in tutte le combinazioni di pickup da 1 a 4, con vibrato o senza, versione basso, sei e dodici corde. Quest'ultima in particolare fu un grande successo avendo poche alternative sul mercato a quel prezzo. Nel 1967 il modello nato come 600 prende il nome di Cobra affiancando la sorella maggiore 820/Condor. EKO Modello COBRA II del 1969 EKO MODELLO 700 4V Strumento progettato nel 1964 dalla Oliviero Pigini & Co di Recanati. Era il modello migliore della solid body Eko, rivestita in plastica e con "manico anticurvatura" in legno Jong-Kong tailandese e un battipenna in proxlyn a cinque strati (in perfetto stile fisarmonica). I pulsanti servivano a predisporre lo strumento su toni "metallici", con presenza "jazz". Monta 4 microfoni ALNICO V fuori fase. La chitarra è prodotta al 70% con i materiali usati per fare le fisarmoniche, (corpo in plastica, tasti, rifiniture dorate in plastica), materiali che Oliviero Pigini aveva a disposizione a seguito dall’acquisto della fabbrica di fisarmoniche in fallimento dello zio Marino. EKO MODELLO COBRA BASS II del 1969 EKO MODELLO COBRA BASS I del 1967 EKO MODELLO CX 7 Artist Chitarre in legno massello, pesantissime, una monta due pick-up Di Marzio superdistorion, l’altra 2 Magnetics, prodotte negli anni 80. EKO Modello Master 7 Ekoista Splendido Modello del 1983, chitarra a circuiti attivi. Tastiera in Ebano India, cassa in 4 pezzi e tavola in noce tanganica, tipo tigrato con filetto avorio intorno alla cassa. Meccaniche Shaller dorate e pick-up Magnetics. GALANTI GRAND PRIX modello JET STAR, circa 1965 con 4 selettori. GALANTI GRAND PRIX modello RED circa 1965 con 5 selettori. WELSON Marchio appartenuto alla società di Orlando Quagliardi ed Eredi, fondata nel 1921 a Castelfidardo per la costruzione di fisarmoniche. La ditta fu fra le primissimo a produrre chitarre nella zona. Le prime elettriche (1962-1964) caratterizzano Welson come una sorta di succursale della galassia Bartolini-Gemelli. Dopo il 1964 il disegno iniziale evolve senza rottura di continuità verso le solidbodies della seconda generazione, dotate di controlli più classici e di finiture quasi sempre sunburst. Nella seconda parte del decennio le semi-acustiche acquistano sempre più importanza nella produzione, soprattutto una chitarra da jazz M72 e un modello ispirato dal tipo 335 che mirano al mercato dei musicisti professionisti. Welson si proponeva allora in qualche modo come il Gibson italiano. L'azienda diede la precedenza alla conquista di mercati più lontani, sfruttando l'immagine di rigore quasi-professionale dei suoi strumenti. Le chitarre Welson si trovano con facilità in Francia, Belgio e Olanda, non sono rare nel resto del mondo occidentale. Le primissime Welson a marmi e brillantini sono state commercializzate in USA anche sotto il marchio Beltone, e versioni speciali furono costruite per la ditta tedesca Hopf. Una piccola quantità di semi-acustiche arcaiche venne fornita nel 1964 alla Vox inglese. Verso la fine del decennio Welson forniva alla ditta americana Orpheum una serie di chitarre e bassi a forma di violino, mentre versioni modificate si vendevano in Italia con il marchio di Meazzi assieme a certe acustiche anch’esse fatte dalla Welson. WELSON MODELLO- ARCH-TOP – M72 Semiacustica primi anni 70, ancora con l'imballo originale. WANDRE MODELLO B.B. - BRIGITTE BARDOT DEL 1958 La BB è il primo modello costruito da Wandré. Le prime BB di Wandré nacquero probabilmente grazie ai fratelli Meazzi. Tutte le chitarre acustiche riportano il cartiglio della Framez. Resta da stabilire se i primi esemplari furono fatti a Cavriago o a Milano. Inconfondibile il binding di gomma. Il manico d'alluminio è fissato alla cassa ancora in modo arcaico e non regolabile. I segnatasti sono ancora tradizionali. Il battipenna simile a quello delle Framez Sport è quasi sempre andato perso sui vecchi esemplari. ZEROSETTE MODELLO degli anni 70 Di Zerosette si legge poco in giro e fin'ora pochi hanno approfondito la questione della produzione per conto terzi a brand stranieri, Goya e Contessa in questo caso. Questo costruttore di chitarre di un certo pregio come di chitarre entry-level, marchiò con Zerosette principalmente modelli hollow-body, copie della Gibson 330 abbastanza convenzionali. GOYA Il marchio GOYA fu prodotto sia dalla Zero Sette che dalla Galanti (modello Panther II bass).Di Zerosette. Questo costruttore di chitarre di un certo pregio come di chitarre entry-level, marchiò con Zerosette principalmente modelli hollow-body, copie della gibson 330. Con il modello Goya Rangemaster fece i primi concerti uno sconosciuto chitarrista di nome Jimi Hendrix. GHERSON Il marchio di Alfredo Menghini a Recanati ebbe come merito quello di rimanere da sola (eccetto Eko) a tentare di resistere alla produzione asiatica negli anni 80. Famosa come tutti in quegli anni per le copie dei modelli americani più diffusi. Comunissima l'imitazione del diavoletto SG e della doppio manico stile Jimmy Page. Alcuni strumenti Gherson furono marchiati Wonder e Daytime. MODELLO 12 - BASS RB copia anni 70. Rickenbacker, ultimi Amplificatore BINSON a valvole del 1958 GODWIN CHITARRA ORGANO del 1976 Precursore della chitarra synt, adottava il sistema VOX, collegando i tasti a una serie di circuiti in grado di generare suoni simili all'organo. Toccando il tasto la corda chiudeva un circuito e produceva la nota di organo corrispondente. Ogni tasto è diviso in sei segmenti in grado di percepire il contatto di ogni singola corda. Gli interruttori indicano, come in un organo la lunghezza delle canne. Monta tredici manopole e diciannove interruttori. I pick-up a bobina semplice producono comunque il normale suono di una chitarra e sono indipendfenti dalcircuito a organo. La parte posteriore della cassa incorpora tutta la circuitazione, è per questo che il corpo della chitarra è largo e profondo più del normale. Da notare il pedale in perfetto stile organo. Fu portata al successo dal grande Van Wood, chitarrista di Carosone. GIBSON ES335 SHOWCASE EDITION Chitarra a tiratura limitata e prodotta dalla Gibson in 200 pezzi, modello 335, monta 2 pickups EMG attivi, e prevede l'alloggiamento della batteria 9v nella parte posteriore della cassa. Il modello è la numero 9/200 del 1988. GIBSON LES PAUL STANDARD del 1980 Strumenti di Musicarte - Chiaravalle FENDER STRATOCASTER GOLD ANNIVERSARY 1957/1997 Il sogno di ogni chitarrista Fender Jazz Master Introdotta nel 1957, con corpo obliquo e dai larghi pickup stile steel con suono più ricco e profondo rispetto alla stratocaster. La Jazz master rimase in produzione praticamente senza modifiche fino al 1980. La tastiera con segnatasti a puntini risale ai primi degli anni 60. Nel 1965 fu introdotta la filettatura e nel 1966 gli intarsi romboidali. L'interruttore permette di scegliere tra due circuiti: con quello secondario viene attivato solo il pickup del manico, il cui volume e tono vengono regolati con le due rotelle adiacenti. FENDER STRATOCASTER MADE IN JAPAN DEL 1970 FENDERE STRATOCASTER MIDI Chitarra progettata da R.Blackmoore, monta Pickup Roland che con l’interfaccia esterna può essere collegata tramite USB al PC. PRS - PAUL RED SMITH GUITARS Modello standard 22 - chitarra interamente in mogano con pick up Dragon II del 2001 - Costruita in Stevensville, MARYLAND – USA PRS - PAUL RED SMITH GUITARS Modelli Singlecut SE - Mogano con top in acero riccio e impiallacciatura di acero del 2004. Costruita in Stevensville, MARYLAND – USA ZION GUITAR La particolarità delle chitarre ZION sta nella possibilità di scegliere tutti i componenti della chitarra,praticamente "su misura". Costruita in Raleigh - North Carolina – USA WOLFGANG PEAVEY - EVH Chitarra prodotta dalla Peavey per Eddie Van Halen's modello Wolfgang del 1974. "Tutto ciò che ho costruito, distrutto, imbattuto, appreso e sperimentato è in questa chitarra," ha detto Eddie Van Halen. Costruita in Scottsdale, ARIZONA – USA HERITAGE - mod 535 classic Tipica semi-acustica sulle linee della Gibson ES-335. In realtà, è stata costruita nel vecchia fabbrica di Gibson sulle stesse macchine vintage. Due humbuchers, ponte Schaller. Colore Faded Cherry, colore realizzato da Jay Jay Wolfe Guitars Wolfe. Costruita in Kalamazoo Michigan – USA
Documenti analoghi
Ace Frehley (Kiss) Il chitarrista dei Kiss ha un suo
iconica la sua enorme Gibson Explorer bianca, emblema dei bei tempi andati e mai più
tornati: quelli a cavallo fra anni ‘80 e inizio anni ‘90.
Jimi Hendrix
la classicissima Fender Stratocaster era ...