Speciale FINALFOUR
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Speciale FINALFOUR 28-04-2004 18:43 Page i € 2,00 – Spedizione in A.P. 70% - Art. 2 comma 20/D - L. 662/96 - Filiale di Siena NUMERO SPECIALE L A M O N T E PA S C H I A T E L AV I V SIENA GRANDE FRA LE GRANDI Supplemento al n. 4 - Anno XII – Aprile 2004 Speciale FINALFOUR SUPPLEMENTO realizzato in occasione della FINAL FOUR 28-04-2004 18:44 Page 1 Zitti zitti piano piano APRILE 2004 Direttore Mario Ciani Direttore responsabile Paolo Corbini Direzione e Redazione Bernard & Co Strada di Busseto 18 C2/7 53100 Siena Tel. 05.77.28.53.74 Fax 05.77.22.10.14 E-mail: [email protected] Editrice Autorizzazione del Tribunale di Siena n. 430 del 27.01.1983 Editing Simonetta Michelotti Fotografie Paolo Lazzeroni Progetto grafico Bernard Chazine Impaginazione e fotolito Bernard & Co. Stampa Arti Grafiche Ticci Loc. Pian dei Mori 320 53018 Sovicille (Siena) tel. 05.77.34.92.22 fax 05.77.34.93.66 n principio era l’Uleb Cup, poi sappiamo tutti com’è andata: la Virtus Bologna che viene cancellata dalla faccia della terra, e quindi anche dall’Euroleague, Siena che ha tutti i titoli per sostituirla e la sostituisce. Insomma quella che in estate sembrava una remotissima ipotesi, alle soglie dell’inverno è diventata una splendida realtà. E, se vogliamo, pure la giusta ricompensa per una società che si era meritato sul campo (terzo posto a Barcellona 2003) quantomeno un invito che non è arrivato. Fa niente. Ma di partecipare e basta alla Mens Sana non bastava. Anzi, la spinta maggiore l’ha ricevuta proprio da questo ingresso nell’Euroleague dalla porta di servizio che l’ha fatta sentire all’inizio quasi una intrusa. Invece la dimensione giusta della Mens Sana era proprio questa, e la sua collocazione anche. Cioè fra le grandi del Continente, anzi fra le prime quattro. Peraltro smentendo clamorosamente nei fatti l’insulsa ipotesi che potesse selezionare in qualche modo i suoi impegni disputando la Coppa solo in funzione del campionato. Niente di più sbagliato. Il resto è storia recente e Mesesport, che non sempre riesce a conciliare i suoi tempi di uscita coi fitti calendari che in capo alla stagione vedranno impegnati i biancoverdi non meno di cinquanta volte, non si è fatto sfuggire l’occasione per celebrare questo storico traguardo con una edizione straordinaria, sia pure ridotta nella foliazione. Per- i ché dev’essere chiaro a tutti che la conquista della Final Four per la seconda volta consecutiva da parte della Mens Sana (e lo sport ci insegna quanto sia difficile bissare un traguardo già di per sé miracoloso…) è uno di quegli eventi che prescindono dal piazzamento finale. Non è Palio, per capirsi. Tutto questo al di là dei contenuti politicoambientali che fanno di questa trasferta a Tel Aviv, una trasferta che mortifica lo sport. Il grande popolo biancoverde che in massa aveva seguito le esaltanti avventure della Montepaschi prima a Lione e poi a Barcellona, questa volta diserterà l’appuntamento. Ma col pensiero, ne siamo certi, saremo tutti lì nel pomeriggio di giovedi 29. Una data da cerchiare in rosso nel calendario dello sport senese, mai così in alto nella sua storia ultrasecolare. Se poi questa data dovesse lasciare il posto ad un’altra…. Speciale FINALFOUR 28-04-2004 18:44 Page 2 2 specialefinalfour MPS, una squadra simbolo della citta' er due volte consecutivamente in Eurolega e per due volte alle Final Four. Sì, possiamo essere orgogliosi della Montepaschi Mens Sana Basket, di questa splendida realtà di provincia che dopo aver consolidato la sua posizione in Italia si è costruita una immagine di grandissimo rilievo in Europa. Nell’aprile del 2002 ci siamo tolti l’immensa soddisfazione di mettere le mani sulla Coppa Saporta, a Lione dinanzi a tremila senesi, scrivendo per la prima volta il nome di Siena nell’albo d’oro di una competizione continentale a squadre. Poi la “fiesta” di Barcellona con il terzo posto conquistato a spese del CSKA di Mosca e ora l’avventura in terra di Israele. So già che qualche fine pensatore, esperto in “comunicazione”, troverà il mio modo di esprimere orgoglio e soddisfazione, ordinario e rozzo. Maniere da provincialotto, insomma, che della senesità ha un concetto passatista, conservatore e tradizionalista…A parte il fatto che la tradizione, soprattutto, ma anche la conservazione racchiudono concetti di assoluto valore, io che sulla pietra serena ci sono nato e che ho respirato la cultura e la civiltà di questa città, e che non sono stato portato dalla piena che viene giù dalla montagna, non posso fare a meno di vedere nei successi strepitosi della Mens Sana quel miracolo di professionalità e di organizzazione che a Siena si è sviluppato in modo direi naturale. Un modello che altri cercano di copiare, ma difficilmente ripetibile in comunità di dimensioni ridotte come la nostra. Insomma, Siena che conta appena cinquantaseimila abitanti, tiene il passo dell’arrogante Mosca dei petrodollari, della ricchissima e potentissima Tel Aviv, cittàstato, e di Bologna, per definizione universale, la grassa. Supera Barcellona, Roma, Valencia, Istanbul, Atene e compagnia cantante. Sì, c’è di che andare fieri e orgogliosi, senza false modestie, sentendoci anche nello sport P Roberto Morrocchi " i figli di quella che fu una delle città più importanti, ma nell’Europa del duecento. Bella forza, si dirà, a Siena c’è il Monte. Certo il Monte, certo la Fondazione…E’ risaputo,senza il loro appoggio la Mens Sana Basket, così come tante altre società sportive e non , avrebbe rischiato grosso e al massimo sarebbe rimasta ai margini del movimento che conta. Ma, come ho ripetuto in altre occasioni, mi piace anche pensare ( e ho la sensazione di essere nel giusto..) che la grande Banca, d’accordo con la Casa Comunale che ha fatto da traino alle altre Istituzioni, abbia intravisto nel progetto della Mens Sana una base solida su cui innestare aiuti economici, sotto forma di sponsorizzazioni dirette, che hanno ripagato, con un ritorno di immagine indiscutibile, la Banca medesima, svegliando una città che rischiava di addormentarsi sugli allori della sua storia. E bisogna dare atto agli uomini della Mens Sana, dal Direttore Generale, a tutti i componenti dei Consigli che in questi anni si sono succeduti in Viale Sclavo, di aver lavorato con l’obbiettivo di fare grande la Squadra, senza mai far vacillare la Società. Le risorse che il Monte dei Paschi, e direi la città, ci hanno affidato le abbiamo impiegate bene. Una Saporta e due volte fra le bellissime quattro d’Europa. Sono obbiettivi prestigiosi che non lasciano spazio a troppe interpretazioni. Ma si sa come siamo fatti, noi Senesi…mi ferma un tifoso e mi dice “Oh vediamo se quest’anno si vince finalmente qualcosa!”. Siamo di Siena, siamo gente di Contrada, viviamo per il Palio. Mai dimenticarsi che da noi conta solo vincere e che il secondo si purga. E allora proviamoci, tutti insieme, a vincere ancora qualcosa…ma non dimentichiamoci mai che i risultati conseguiti valgono oro e segnano stagioni da tramandare ai nostri nipoti… Speciale FINALFOUR 28-04-2004 18:44 Per non sentirsi una intrusa N ella vita, come nello sport, il difficile arriva non quando raggiungi un obiettivo, bensì quando cerchi di confermarlo nel tempo, è per questo motivo che senza eufemismi e falsi complimenti, possiamo definire eccezionale il risultato conquistato dalla Mens Sana Montepaschi che a distanza di un anno ha bissato l’accesso alle Final Four di Euroleague. Due partecipazioni all’atto finale più prestigioso del basket continentale, oltre ad essere un record, rendono merito ad una società che a dispetto di una partecipazione resa possibile da defezioni ed esclusioni degli aventi diritto, ha dimostrato proprio sul campo non solo di valere il contorno tecnico in cui si svolge la competizione, ma anche di meritare quella considerazione che attualmente pone Siena al vertice del basket europeo nel suo complesso. Elencare le difficoltà che la squadra biancoverde ha saputo superare lo scorso anno e ancor più in questa edizione della Eurolega è uno sforzo forse inutile, ma è sufficiente focalizzare l’attenzione sul fatto che le quattro finaliste di Tel Aviv sono espressione del medesimo girone di qualificazione e che la Montepaschi ha eliminato le due finaliste dello scorso anno e la vincitrice dell’anno precedente, per rendersi conto di come gli uomini di Recalcati abbiano raggiunto un risultato storico, sia per la capacità di confermarsi a questi livelli, che per aver superato uno dopo l’altro una serie di ostacoli che solo una grande squadra può permettersi. E’ vero che ancora non si è vinto nulla e che a fine competizione conterà soprattutto chi riuscirà ad imprimere il proprio nome nella targa sotto il trofeo, ma siccome Siena, pur nella sua grande tradizione cestistica, è pur sempre una entità emergente a livello continentale, conta in questo momento aver dimostrato una continuità di risultati tali da garantire una ulteriore immediata partecipazione alle final four, pur in presenza di un cambio tecnico sostanzioso rispetto al passato più recente. Tutto ciò rende l’impresa senese ancora più esaltante, è la conferma della bontà della scelta di Recalcati come Page 3 coach, il quale ha saputo far interpretare ai suoi uomini l’impegno di Eurolega nel modo migliore. Anche all’indomani della splendida vittoria contro la Benetton, che in pratica ha dato vigore alle ambizioni senesi, Recalcati parlava di un successo importante per la squadra nell’ottica del rendimento del gruppo e non in funzione del risultato, rispetto al quale poi i giocatori non hanno fatto difficoltà ad afferrarne l’importanza, trovando da sé motivazioni altissime, che nella crescente convinzione nei propri mezzi e nella condivisione di un atteggiamento privo di egoismi, ha finito con l’esaltare veramente la forza del gruppo. E’ giusto quindi riconoscere a Recalcati ed ai suoi uomini, la capacità di non essersi fatti condizionare da certe difficoltà palesate nel corso della stagione, le convinzioni iniziali hanno partorito in effetti i risultati, che onestamente in certi momenti in tanti abbiamo temuto che non si sarebbero mai compiuti. Conquistato l’accesso alle Final Four, si apre ora per la Mens Sana uno spiraglio imprevedibile, quello di poter puntare con motivate speranze alla finale. E’ indubbio che la semifinale tra le due squadre italiane è quella che vede affrontarsi le due squadre meno accreditate del lotto per la vittoria finale ed è abbastanza scontata la considerazione che in caso di qualsiasi altro abbinamento probabilmente sia la Montepaschi, che la Skipper difficilmente avrebbero potuto indossare i panni delle favorite. La regola quindi per cui in caso di presenza di due squadre di medesima nazionalità, queste devono scontrarsi in semifinale, offre ad entrambe le contendenti italiane una opportunità unica ed azzera lo svantaggio ipotetico di affrontare squadre come Maccabi e CSKA Mosca, che senza assilli di sorta nei rispettivi campionati, possono preparare le Final Four con grande scrupolosità, cosa inimmaginabile sia per Siena, che per Bologna, che con ogni probabilità dovranno impegnarsi fino all’ultima giornata per acquisire in campionato la miglior posizione possibile. Sarà una semifinale tra due squadre che si conoscono benissimo, che avranno bisogno quindi solo di una piccola “ripassata di lezione” ripensando ai quattro precedenti stagionali. Le due vittorie per parte sono maturate in contesti diversi e quelle senesi hanno segnato un divario tra le due squadre notevolissimo, che sarebbe un errore sopravvalutare, ma che al tempo stesso indicano un contesto tattico che deve preoccupare soprattutto Repesa. Per assurdo avere a pochi giorni dalle final four un impegno di campionato fondamentale come quello contro la Benetton può essere un vantaggio, perché servirà a togliere pressione sull’evento in terra israeliana, memori anche di quello che accadde lo scorso anno quando abbandonata ogni velleità in campionato e preparato il match contro la Benetton, assistemmo ad un inizio di gara in semifinale da parte dei senesi assolutamente scioccante, con i biancoverdi assolutamente bloccati da quella tensione che finì con l’influire pesantemente sul rendimento di alcuni uomini fondamentali. Ma a contare soprattutto sarà proprio il fatto di essere riusciti a svincolare, nei limiti del possibile, il rendimento della squadra da quello dei singoli, era ciò che la società aveva programmato in estate e che miglior interprete non poteva trovare nella guida di Recalcati, che in effetti ha costruito una squadra nel senso effettivo della parola. In questo contesto hanno imparato ad offrire il meglio di sé tutti e 9 gli effettivi che entrano nella larga rotazione 3 specialefinalfour # Mauro Bindi Speciale FINALFOUR 4 specialefinalfour 28-04-2004 18:44 operata dal coach senese e senza egoismi di sorta e grande spirito di abnegazione, i singoli hanno capito che in questa squadra ognuno è importante, che portare il proprio mattoncino, grande o piccolo che sia, è adeguatamente riconosciuto dal coach, ma anche e soprattutto dal gruppo e per questo non abbiamo mai assistito nell’arco della stagione ad un cenno di malcontento anche da parte di chi in qualche maniera può essersi sentito penalizzato. La Montepaschi arriva all’appuntamento di Tel Aviv in “perfetto orario”, tutto è sembrato perfettamente sincronizzato con i tempi delle Final Four e ovviamente dei playoff, i singoli si trovano completamente ad agio nel gioco della squadra, sprigionando sicurezza e determinazione, che abbinata ad una buonissima condizione fisica, permette alla squadra di imporre una grande fisicità. Ci aspettavamo molto in effetti dal reparto dietro mensanino e superato l’inevitabile scoglio legato alla necessità di fondere le caratteristiche dei singoli, stiamo assistendo in questa ultima fase ad un crescendo micidiale dei nostri esterni. Stefanov dopo aver superato un periodo molto delicato, anche sotto l’aspetto strettamente personale, è tornato a giocare ad altissimi livelli. Persa un po’ di sicurezza a metà stagione, ha recuperato convinzione e nel momento in cui si è reso conto che nessuno metteva in dubbio non solo le sue capacità, ma soprattutto il suo ruolo di guida della squadra, ha risposto da campione, come in effetti è. Accettato Vanterpool non come un antagonista, ma anzi come una alternativa che poteva offrirgli tempi di recupero ed anche alternative tattiche nuove, come quella di poter giocare anche da guardia, Stefanov è tornato ad offrire un rendimento continuo e a dettare i ritmi della squadra come sa fare. Temibile come sempre con le sue accelerazioni in attacco che spesso tagliano in due la difesa, il play macedone nel corso della stagione ha dato sempre maggiore sostanza al proprio tiro pesante ed il suo pick’n roll, specialmente con Chiacig, è tornato ad essere un’arma impor- Page 4 tante del gioco senese, come nel primo anno della sua permanenza a Siena. Accanto a lui, complementare o addizione, a seconda di come lo vogliamo vedere, troviamo lo splendido Vanterpool di questa stagione. In tutta onestà è lui la grande intuizione della coppia Minucci-Recalcati, non può bastare l’indicazione che lo scorso anno su di lui si erano accese le attenzioni di molte squadre (prima fra tutto la Skipper Bologna), per capire che si trattasse di un soggetto dalle grandi potenzialità. Quello che ha mostrato il giocatore originario delle Isole Vergini è andato obiettivamente oltre ogni più rosea aspettativa. Che parta in quintetto o dalla panchina, la sua presenza in campo regala sempre quella scossa di cui la Montepaschi non può fare più a meno. La sua duttilità è fondamentale sia in attacco che in difesa, la sua ricetta fatta di punti in attacco conquistati indifferentemente in penetrazione che sull’arco, è arricchita da una presenza totale in ogni parte del campo; rimbalzi, fisicità difensiva, palloni recuperati, assist, lo rendono elemento difficilmente leggibile per le difese avversarie e ostacolo spesso insormontabile in difesa. Si è meritato la menzione tra i migliori dieci giocatori dell’attuale edizione di Eurolega e per un esordiente non è risultato da poco, si presenta a queste Final Four come uno dei massimi protagonisti della scena continentale ed il suo stato di forma attuale lo proietta come uno dei possibili protagonisti di Tel Aviv, bastano le sue motivazioni per garantire alla squadra quella spinta che può portarci molto lontano. Se Vanterpool è stato l’uomo che non ti aspettavi, per lo meno a questi livelli, Thorton per buona parte della stagione è stato un rebus, che forse solo la grande convinzione di Recalcati e società, hanno restituito a quei livelli che ora obiettivamente rendono merito a chi lo ha scelto ad inizio della scorsa estate. E’ indubbio che l’ulteriore salto di qualità Siena lo abbia fatto negli ultimi tempi proprio in concomitanza con la crescita del rendimento di Bootsy Thorton, che dati alla mano non ha mai fatto mancare il proprio contributo di punti e rimbalzi, ma al di là delle statistiche era evidente come il giocatore abbia spesso giocato con il freno a mano tirato, vittima sicuramente delle grandi aspettative che lui stesso ha riposto in questa stagione ed anche del dubbio che aveva impossessato molti non tanto sulle sue capacità pienamente esaltate in quel di Cantù, ma sul fatto di aver trovato a Siena il contesto giusto dove continuare a mostrarle. I meriti del suo recupero vanno quindi equamente divisi tra chi, staff tecnico e societario, non gli ha mai fatto mancare l’apporto di fiducia e lo stesso giocatore che con grande tenacia ha saputo superare ad esempio un impatto con il basket di alto livello europeo per certi versi quasi traumatico. Il Thorton delle ultime giornate è un giocatore ritrovato, non l’elemento timoroso che finiva per sbattere contro le difese avversarie con costanza quasi autolesionistica, soffrendo spesso un gap fisico contro i pariruolo addirittura maggiore rispetto alla realtà. Il recupero di una multi dimensionalità che gli appartiene, gli ha restituito sicurezza ed anche l’Eurolega non è più un tabù, anzi ci sono le condizioni giuste perché l’ex canturino confermi i progressi dimostrati nella fase delle Top 16 appena concluse. Altro recupero importante è quello operato nel corso della stagione su Vukcecic, uomo che più di altri ha patito la contrazione di utilizzo in campo. Certamente non ci voleva a questo momento della sta- Speciale FINALFOUR 28-04-2004 18:44 gione l’infortunio alla caviglia, ma fortunatamente lo spavento ha lasciato lo spazio ad un recupero che ci auguriamo non incida più di tanto sul suo stato di forma, che nell’arco delle ultime settimane aveva fatto registrare un’impennata importante. Indicato come una delle delusioni dell’anno a livello di campionato, giudizio in verità un po’ troppo severo, Vukcevic come detto è tornato a dare il proprio contributo fatto soprattutto di intraprendenza, che può fare molto comodo alla squadra senese, specie quando viene a mancare quella pericolosità perimetrale, contro la quale il tiro di Vukcevic può essere un antidoto importante, senza dimenticare che in chiave difensiva l’ex Real Madrid ed Olimpiakos è un jolly importante, perché può marcare con profitto su differenti tipologie di attaccanti. Da Vukcevic a Zukauskas, passiamo ad un altro giocatore che indubbiamente ha patito, per lo meno a livello di statistiche, il cambio di guida sulla panchina senese, ma sarebbe ingeneroso nei suoi confronti restringere il tutto ad un mero computo matematico, anzi la sua umiltà e la sua capacità di adeguarsi alle più disparate situazioni tattiche ed ambientali, lo rendono un elemento essenziale per gli equilibri della squadra. La sua esperienza, è l’unico insieme a David Andersen ad aver giocato una finale di Eurolega, oltrettutto vincendola, fa sicuramente molto comodo a Recalcati, il suo ruolo di francobollatore difensivo non è assolutamente riduttivo, sarebbe sufficiente che l’ottimo Mindaugas ritrovasse la sua proverbiale precisione da oltre 6,25 m. per poter parlare in toni entusiastici del suo apporto, ma per ora accontentiamoci della sua grande tranquillità e della sua disponibilità a fare cose semplici, spesso non evidenti, ma dalla grande utilità, ricordando che proprio dalle sue parole viene la conferma più concreta di quello che è in questo momento la Montepaschi, “una squadra nella quale nessuno antepone la propria individualità” e detto da lui che di squadre vincenti fatte di grandi nomi, ne ha conosciute molte sia livello nazionali, che di club, è sinonimo di certezza. Come una certezza per tutti rimane Michalis Kakiouzis, giocatore che solo la rigidità con la quale certe volte dobbiamo identificare un giocatore, assoggetta al reparto lunghi, lui è e rimane un jolly che può giocare in mille modi diversi, senza essere un giocatore straripante dal punto di vista fisico è capace di farsi sentire a rimbalzo, sfruttando un senso della posizione fuori dal comune, in difesa può marcare uomini diversi e dove il fisico non può arrivare, c’è sempre l’intelligenza a fare la differenza e in attacco è praticamente non inquadrabile perché sotto canestro ha movimenti incredibili per smarcarsi e la capacità di colpire da tre, specie dall’angolo, che lo rendono veramente immarcabile, non è un caso che sia lo scorso anno, che in questa stagione il momento migliore della squadra senese sia coinciso proprio con il suo miglior momento. Altro giocatore che non risente minimamente del fatto di partire dal campo o dalla panchina, Kakiouzis è una delle chiavi del gioco senese ed il suo stato di forma ci fa pensare che veramente possaò essere uno dei protagonisti delle prossime Final Four. Cosa che ci auguriamo accada anche per Jack Galanda, giocatore abituato alle grandi manifestazioni e che difficilmente sbaglia negli appuntamenti importanti. Sul capitano della Nazionale pesa forse un equivoco che si porta avanti dall’inizio del campionato, quello per cui in tanti lo vorrebbero vedere più protagonista, ma nella sostanza anche se è sicuramente lecito attendersi qualcosa di più dall’ex fortitudino, Galanda anche nelle precedenti Page 5 incarnazioni con quelle maglie nelle quali ha contribuito in maniera tangibile al raggiungimento di grandi obiettivi, ha spesso recitato ruoli non necessariamente da primo protagonista, anzi possiamo dire che la sua forza sta proprio nella capacità di dare tutto se stesso alla causa comune, sacrificando certe volte oltre il lecito le proprie caratteristiche. E’ quanto sta accadendo anche in questo momento, dove Galanda si sta sacrificando in un ruolo molto oscuro, specie in chiave difensiva, ma dai grandi risultati. In molti speriamo che torni a far male anche il suo tiro da 3 e miglior occasione non ci potrebbe essere di quella rappresentata dalle Final Four, nelle quali oltre tutto si troverà a giocare contro una parte importante del proprio passato, cioè contro quella Fortitudo nella quale ha trascorso una parentesi molto intensa della propria carriera. Anche Andersen vivrà un’aria familiare contro la Skipper, quella dei derby bolognesi, nei quali spesso è stato anche protagonista, per lui che ha già vinto con la maglia della Virtus il massimo alloro continentale, sarà l’ennesima occasione per misurarsi ai massimi livelli e per quanto sempre giovanissimo, potrebbe tornare molto utile a Recalcati la sua abitudine a giocare comunque a questi livelli. E proprio la sua giovane età ci deve indurre a fare un ragionamento, se è vero, come in effetti lo è, che i lunghi hanno tempi di maturazione più dilatati rispetto ad un piccolo, lui è già molto avanti rispetto a tanti suoi coetanei e pur nella consapevolezza che sono molti i passi che ancora deve compiere Andersen per esprimere compiutamente il suo potenziale, sono sicuramente ingiuste molte critiche che gli vengono fatte, perché il suo talento è un potenziale importante per la squadra. Oltretutto anche lui dopo un periodo di appannamento abbastanza lungo, sembra essere uscito dal torpore, recuperata una intraprendenza offensiva che lo rende pericolosissimo dai 3- 4 metri, ha solo necessità di trovare la giusta concentrazione anche in chiave difensiva e a rimbalzo, ma le opzioni del suo gioco rimangono una opportunità importante per Recalcati anche nell’ottica delle Final Four. Rimane per ultimo Roberto Chiacig, uno dei pochi veri centri di ruolo che sono rimasti in circolazione non solo in Italia, ma anche in Europa, per lui, come per gli altri compagni di reparto rimane un utilizzo sempre più tattico, vista la tendenza sempre maggiore di utilizzare lunghi che possano giocare molto anche sul perimetro, Roberto si è adattato, forse senza nemmeno qualche problema, a questa situazione ed ha risposto alla grande specie nella fase decisiva delle Top 16, è riuscito a massimizzare il proprio utilizzo in funzione ai tempi di impiego ed anche questo è sintomo di ulteriore crescita. Abbiamo rivisto con piacere negli ultimi tempi quei giochi a due con Stefanov che fecero la fortuna della Montepaschi nella prima versione Ataman, non possiamo tacere sui suoi miglioramenti dalla lunetta e sugli scarichi, Roberto rimane uno dei punti di riferimento essenziali della squadra, in barba anche ai minuti che gli vengono concessi, che risentono di quanto detto prima e proprio per questo ci attendiamo dal pivot della nazionale il solito grande apporto, sicuramente compatibile con uno stato di forma che anche per lui è sinceramente più che buono. Senza farci travolgere dall’entusiasmo, non possiamo quindi nasconderci negando che la squadra non si presenti a questo appuntamento in grande forma, a Tel Aviv sarà quel che sarà e comunque vada è già oggi un successo. Intanto mentre ancora deve compiersi l’ultimo atto di questa Eurolega, Siena festeggia la quasi certa acquisizione di un posto per la prossima edizione e lancia già da ora una nuova sfida europea. 5 specialefinalfour Speciale FINALFOUR 28-04-2004 18:45 Page 7 A Tel Aviv con la mentalita' della Nazionale 7 specialefinalfour U n dato statistico ed una certezza. Il dato statistico afferma che la seconda Final Four consecutiva della Mens Sana è la prima per il suo coach Recalcati. La certezza riguarda proprio Charlie. Uno che nella carriera di allenatore è abituato a partire, diciamo così, dalle retrovie per poi ottenere il massimo. E’ avvenuto con il primo scudetto conquistato a Varese a dispetto dei pronostici. E’ avvenuto con il recente bronzo europeo degli azzurri. Inatteso ed esaltante. La Montepaschi in Europa aveva il compito di superare il primo turno. Senza eccessive pressioni, e con lo stile misurato ma mai domo del suo coach sono arrivate le finali. “Non abbiamo lavorato con il fiato sul collo. Ma certo quando arrivi a giocarti il passaggio del turno la necessità di ottenere il risultato è la stessa per tutti. E’ vero che quando ho partecipato all’Eurolega con la Fortitudo la pressione si è protratta per tutta la manifestazione ed è sicuramente più duro sopportarla”. La Mens Sana ha invece avuto il grande merito di mantenere un equilibrio di intensità fra campionato ed Eurolega. Non precludendosi così nessun risultato. “Il nostro obiettivo era e resta il primo posto in Italia al termine della regular season, per poi poterci giocare al meglio i play-off. In Eurolega siamo finiti nel girone di ferro, volevamo per prima cosa uscirne fuori. E’ vero comunque che non abbiamo mai messo in secondo piano la manifestazione continentale. Anzi era importante, proprio per mantenere costante la concentrazione, impegnarci sempre al massimo”. Senza togliere il fatto che giocare a così alto livello ha dato fiducia alla squadra che si è scoperta adeguata anche ad una competizione cui molti la consideravano inadatta, perché dotata di poco peso sotto canestro. “In definitiva abbiamo incontrato squadre di strutture diverse alcune simili a noi come Benetton e Panathinaikos, altre più dotate di chili. A dimostrazione che anche l’intera competizione è costituita da squadre con caratteristiche diverse, ma non per questo meno forti. Quando poi ce la siamo vista con centri di grande peso abbiamo cercato di ribaltare un presunto difetto in nostro favore. Riesci a farlo solo quando hai fiducia nei tuoi mezzi. Ed è proprio in questo senso che l’Europa ci ha maturato”. Togliendo però qualche energia, com’è accaduto nella trasferta difficile di Reggio Calabria a poche ore dalla conquista della Final Four sul campo di Atene. “E’ il dazio che si paga. Giocando anche in Europa non si può avere la stessa lucidità in tutte le gare. Si guadagna però in carattere. Proprio a Reggio Calabria, dove eravamo in debito di energie, siamo venuti fuori quando l’ambiente era più incandescente”. L’Eurolega ha reso grandi protagonisti anche i due americani, che mai avevano calcato il palcoscenico. “Per Vanterpol adattarsi è stato semplice sia da un punto di vista fisico, visto che il contatto duro lo esalta, che dal lato caratteriale. Thornton essendo più introverso tende a vivere male le situazioni di contatto in cui non si sente tutelato dall’arbitraggio. Il suo è stato un adattamento più lento dunque, ma altrettanto efficace”. La squadra si presenta pertanto all’appuntamento con le carte in regola per ben figurare. “Sulla carta il Maccabi è favorita dal fattore campo, il Cska è invece la società che più ha investito. Ma in uno scontro di così alto livello e tanto stimolante certi valori possono saltare. Conta il momento in cui vai a scontrarti. Lo stato di forma, mentale e fisico. Un infortunio, un episodio. La mentalità che dovremo avere non è molto diversa da quella che hanno le nazionali in una fase finale di un europeo o di un mondiale, quando vai a giocarti tutto in poche ore”. Una grande occasione che non capita tutti gli anni si brucia in poche ore, nel bene o nel male. Ma la Mens Sana non ha cambiato il suo programma di preparazione fisica in vista dell’evento. “Sappiamo che è un’occasione importante, anche se ci auguriamo di poterla ripetere altre volte. Teoricamente avremmo dovuto fare forti carichi di lavoro da una ventina di giorni prima dell’evento. Per poi scaricare nel momento opportuno. Ma l’esperienza mi ha insegnato a diffidare di simili programmazioni. Se parti con questo intento succede che uno, due giocatori si procurano un leggero infortunio nella fase di carico del lavoro. Così rischi di perdere freschezza in campionato e arrivi comunque impreparato alla Final Four. La preparazione finalizzata va bene per un atleta che deve disputare le olimpiadi. Per noi è diverso, dobbiamo affrontare una volata lunga, che dura per quasi tutta la stagione. In modo da essere pronti a cogliere tutti gli obiettivi, che siano Coppa Italia, buona posizione in campionato, play-off e Final Four. Ecco perché anche il lavoro con lo staff è diverso. Si basa molto sul dialogo, sul confronto. Non ci diamo mai lunghe scadenze. Valutiamo di settimana in settimana, quello che ogni singolo giocatore ha bisogno di fare per progredire nella condizione. E’ un viaggio lungo e fatto di tante sterzate”. Il punto di arrivo è affascinante. Stiamo a vedere. # Fabio Fineschi Speciale FINALFOUR 8 specialefinalfour Metti un Minucci nel motore C Il benagurante abbraccio di Minucci a Stefanov Francesco Vannoni " 28-04-2004 18:45 elebrando il secondo approdo della Montepaschi alle Final Four di Eurolega in altrettante partecipazioni, la stampa nazionale ha scritto:”La verbena è cresciuta davvero”. Da secoli, l’erbina che “nasce nella Piazza del Campo” , contraddistingue e identifica “la nostra Siena, la più bella delle città”. Lo sport è ormai un marchio di qualità sotto la Torre del Mangia: Siena è cercata, è preferita, è scelta da fior di campioni che in più discipline vogliono costruirne le fortune e la storia. Circoscrivendo il ragionamento al panorama cestistico, il nome di Ferdinando Minucci rappresenta la base del processo di crescita avviato un decennio fa, ora giunto all’apice di una maturità tecnico – organizzativa assolutamente invidiabile. L’esempio del General Manager biancoverde, è quello di una necessità divenuta virtù. Passare dal marketing alle trattative con agenti, tecnici e giocatori non è certo cosa semplice, specie per chi – come Minucci ha candidamente ammesso – originariamente non ne conosceva tutti i rivoli e le implicazioni. “Per la Mens Sana, si fa questo ed altro” – deve aver detto il buon Ferdinando e, calandosi con grande applicazione nella nuova veste, ha saputo “leggere” le prospettive di una realtà come quella senese che, all’inizio del suo nuovo incarico, era appena tornata in serie A, riappropriandosi di un palcoscenico consono per blasone e tradizioni. Intuendo per primo le nuove opportunità che lo sport poteva cogliere da un insieme di fattori normativi che avrebbero modificato anche il modus – operandi delle varie società, ha centrato veri e propri “colpi” portando a Siena giocatori importanti ai quali affidare quelli che sarebbero stati i primi passi verso l’attuale acme biancoverde. Il grande merito che deve ascriversi a Minucci è senz’altro quello di aver coinvolto, in modo sempre crescente, la Banca Monte dei Paschi ormai partner insostituibile per le nuove, legittime ambizioni. Come in tutte le grandi conquiste però, l’impegno in prima persona da parte della Banca senese, è giunto dopo qualche anno di attesa nel quale Ferdinando Minucci ha dovuto misurarsi con qualche difficoltà in più al cospetto delle grandi squadre supportate, tra l’altro, da ingenti risorse finanziarie. Ha lavorato con budget non Page 8 certo faraonici; anche se appaiono lontani anni luce, giova ricordarsi dei tempi in cui trovare un abbinamento per la sponsorizzazione, appariva impresa titanica. Giocando bene le proprie carte, muovendosi con equilibrio tra attesa e tempismo secondo le circostanze, è riuscito a garantire a Siena il consolidamento nel massimo palcoscenico nazionale, anche quando altre piazze storiche della “palla a spicchi” temevano per la propria sopravvivenza. I suoi errori li ha fatti, e da questi ha imparato; talvolta cambiando in corsa con il coraggio delle scelte, tornando in qualche modo sui suoi passi consapevole di doversi rimettere in gioco. In molti avevano manifestato qualche perplessità sulla “via del cambiamento” imboccata all’inizio della stagione 2000/01, quando portò in Italia un certo Ergin Ataman sconosciuto ai più, “assistente” all’Efes Pilsen, ma del tutto ignoto ai nostri parquet. A sentirlo parlare, il turco, sembra un visionario della prima ora, ma quando infila la serie di nove vittorie consecutive che proiettano la Montepaschi in testa al campionato, tutti si son già ricreduti. E’ ancora troppo presto per lo scudetto, proclami del coach a parte, ma intanto Ataman e i suoi portano Siena alla finale di Coppa Italia, persa all’ultimo secondo del supplementare contro la Kinder Bologna. Minucci aveva scelto bene eccome. L’anno successivo, con il “sultano” confermatissimo in panchina, la Mens Sana ormai è diventata “qualcuno” , restano in Viale Sclavo i nomi di rilievo, alcuni dei quali ritrovano proprio a Siena una nuova “esplosione” e la Montepaschi trova l’acuto di Lione: la conquista della Coppa Saporta “sdogana” Siena in campo internazionale e segna il coronamento di una tappa fondamentale per il programma a lungo termine stilato da Minucci. Ormai il cammino verso il vertice è decisamente intrapreso e la campagna di rafforzamento impostata ne è la dimostrazione. Mentre le grandi realtà cominciano a prendere informazioni sul curriculum - tanto “giovane”, quanto ricco - di questo general manager fatto in casa, Minucci prepara grandi sorprese per il popolo mensanino. Arrivano Ford e Turckan, ma soprattutto, l’Eurolega. All’esordio in questa competizione che raccoglie tutte le “grandi potenze” del basket continentale, la Mens Sana fa subito la parte della matricola terribile, e il gruppo costruito da Minucci, guidato per il terzo anno consecutivo da quell’Ataman che “sembrava un visionario”, va a Barcellona per disputare le Final – Four contro le migliori formazioni che l’Europa ,in quel momento, esprime. Il gradino più basso del podio non è mai stato così gradevole: una festa, senza trionfo d’accordo, ma storicamente indelebile. Minucci non si è stancato di lavorare e, tuffandosi nel presente, dopo aver scelto Carlo Recalcati e aver definito con il coach della nazionale un lavoro incentrato su certi obiettivi, convince gente del calibro di Galanda e Thornton a vestire Montepaschi. Così Siena, - grazie ad una solidità che attesta ottime credenziali anche in campo giovanile dove i biancoverdi si confermano da anni su livelli eccellenti-, viaggia in testa al campionato, è di nuovo alle Final Four di Eurolega e stavolta sembra pronta a cullare il sogno del tricolore. Caspita, se la verbena è cresciuta. A Ferdinando Minucci il merito di averne alimentato le radici in campo cestistico, sotto il segno della continuità con la cura e la competenza che possono portarla lontano. Speciale FINALFOUR 28-04-2004 18:45 Page 9 9 specialefinalfour Roberto Chiacig Speciale FINALFOUR 28-04-2004 18:45 Page 10 10 specialefinalfour I n vista dell’mportante appuntamento, hanno scritto per noi (e fin d’ora li ringraziamo per il prezioso contributo) tre autorevoli firme del giornalismo italiano. Franco Montorro, Superbasket Va bene: La Terra, Santa Caterina, il Palio, il panforte e mettiamoci pure il calcio: prendiamoli insieme e mettiamoli da parte. Perché se oggi dici Siena pensi soprattutto al basket e se la guardi da fuori vedi il fermento per la sua doppia “emme”: Mens Sana e Montepaschi. Lezione di storia: due finali europee consecutive, Saporta e Eurolega, hanno fatto di Siena una presenza costante ai vertici della pallacanestro continentale. Lezione di geometria: la figura che fino a poche settimane fa avevamo disegnato va corretta: un lato del triangolo è quello giusto e va da Lione a Barcellona, ma gli altri due si prolungano e non si incontrano più in Toscana, ma a Tel Aviv. Dove Siena potrebbe scoprire di essere la prima squadra campione d’Europa senza aver mai (meglio: ancora) vinto il titolo nazionale, ma da dove la Mens Sana ripartirà comunque con diverse certezze: 1) Essere fortissima per aver raggiunto un eccellente equilibrio tecnico-societario; 2) Dover metabolizzare in fretta o l’entusiasmo o la delusione, perché lo scudetto resta un obiettivo primario; 3) Avere la fortuna di poter considerare Tel Aviv comunque non come un traguardo, semmai come un punto di passaggio. Perché adesso tutti sanno che la Siena del basket ha un buon passato, un ottimo presente e un futuro (vedi anche il settore giovanile) già programmato solo in una direzione: Salire ancora, veloce e leggera. Luca Chiabotti, La Gazzetta dello Sport Montepaschi grandi firme a cura di Marco Naldini Se due indizi fanno una prova, due Final Four consecutive fanno la grandezza di una squadra e di una società. Il colpo della vita può capitare una sola volta poi la fortuna, come dice un antico proverbio balcanico, rincorre i coraggiosi. Il traguardo colto dal Montepaschi quest’anno è molto più significativo della corsa pur entusiasmante nelle Top 16 della passata stagione e non solo perchè confermarsi è più difficile che affermarsi o per il fatto che Siena sia uscita vincente da un girone straordinario, forte delle ultime due squadre vincenti il titolo continentale e le due finaliste della passata stagione. Queste Final Four sono il premio di un gruppo, un club e un ambiente molto più compatto e maturo, non legato a grandi stelle europee, discusse e indiscutibil- Speciale FINALFOUR 28-04-2004 18:45 Page 11 11 specialefinalfour mente forti, come Ford e Turkcan, ma ad una squadra più omogenea e senza primedonne, non messa subito sulla graticola al primo errore come è sempre accaduto in passato. Una strada piena di dubbi, dove la sensazione di aver fatto la cosa giusta è arrivata quando sembrava, dopo la sconfitta casalinga col Barcellona e l’eliminazione in Coppa Italia, che tutte le scelte fossero state sbagliate. Adesso Siena si trova in una posizione invidiabile: complessivamente più esperta e favorita nella semifinale con la Skipper Bologna, sfavorita assoluta nell’eventuale finale sia contro il Maccabi che il Cska. E’ una condizione mentale dove Carlo Recalcati diventa, come lo è stato agli Europei di Svezia, un fattore determinante in più per il successo della squadra. Fino alla vigilia delle Final Four dirà la verità, e cioè che questa Siena è stata costruita per regalare il primo scudetto alla gloriosa Mens Sana e che il titolo europeo non sia il vero obbiettivo stagionale. Credeteci, ma non del tutto. Mario Arceri, Corriere dello Sport Montepaschi in “Final Four” per il secondo anno consecutivo. Questo è il dato più importante, perchè conferma il processo di consolidamento della Mens Sana, che in queste ultime tre stagioni (la vittoria in Coppa Saporta, il terzo posto in Eurolega a Barcellona, questo nuovo traguardo tagliato con grande sicurezza) ha raggiunto - e sta mantenendo - una dimensione internazionale di notevole spessore. Delle quattro finaliste dello scorso anno al San Jordi, torna a Tel Aviv solo il Cska Mosca. Fuori il Barcellona e fuori la Benetton, eliminati proprio dalla squadra di Recalcati che ha seguito un percorso analogo a quello della passata stagione: una prima fase un po’ stentata per poi imporsi nella Top 16. Ora l’appuntamento è al Nokia Palace di Tel Aviv per il 29 aprile. Di fronte la Skipper, nel consueto derby italiano che ormai da sempre caratterizza le semifinali di Eurolega. Nel ricordo della travolgente vittoria di poche settimane fa, sembra legittimo prevedere un nuovo successo della Mens Sana che rappresenterebbe un ulteriore passo avanti nell’inarrestabile crescita del basket senese. Sarebbe il miglior premio per la società, per il lavoro di Ferdinando Minucci, per la saggezza di Recalcati nel gestire la squadra attraverso le insidie di una stagione difficile e minata: “Final Four” e primo posto in campionato, lasciando alla Benetton di Ettore Messina (dopo tre anni per la prima volta fuori dalla finale europea) la Coppa Italia. Un piccolo sforzo in più per Treviso che potrebbe però essergli costato l’Europa, in attesa di definire il conto in quello che prevedibilmente sarà l’epilogo della Serie A: La sfida scudetto tra Montepaschi e Benetton. Venticinque anni in Europa Fa un certo effetto ripensare alla palestra di Brno, ridente città di provincia della Repubblica Ceca, importante centro per la produzione del tessile, ma forse non molto nota a tutti i lettori, fino a quando, nell’autunno del 1993, vi fece tappa la Mens Sana, sponsorizzata Olitalia. Il cammino europeo dell’era moderna dei biancoverdi comincia proprio in quella regione, la Moldavia, a distanza di una quindicina di anni da una Korac lottata sino alle soglie della semifinale, al tempo di George Bucci, fine anni ’70. Da Brno ieri a Tel Aviv oggi, tanti viaggi in giro per l’Europa, tra Coppe delle Coppe, Korac, Suproleague, Saporta ed infine la spettacolare Eurolega. Quante cartoline! Bursa, Smirne, Novi Sad, Banja Luca, Siauliai, Zagabria, Villeurbanne, fino alle splendide immagini di Lione e Barcellona. E Tel Aviv? E’ lontana da ogni immaginazione recente, anche dei più inguaribili ottimisti, che pensavano alla Catalogna già nel viaggio di ritorno dalla Francia, con la Saporta appena messa in bacheca. Il Montepaschi, in questa stagione, è andato al di là della fantasia, primeggiando in Europa e in campionato. Non capita spesso, neppure ai club storici, come il Maccabi o il Cska. Fra loro adesso c’è anche la Mens Sana, senza irriverenze, forte della propria programmazione societaria, dello sponsor Montepaschi, di un percorso costantemente in ascesa e di tre finali giocate negli ultimi due anni. Anche se Brno non è poi così lontana. Le valigie sono già pronte, c’è l’attesa per il check-in, e poi il volo verso l’est, laggiù in uno dei templi storici del basket, la Yad Elyiahu Arena. (mn) Speciale FINALFOUR 28-04-2004 18:45 Page 12 12 specialefinalfour si allena nei tempi liberi e che la mattina alle 8 esce di casa per andare a fare un lavoro come tutti; quando arriva in squadra un americano è segno che la società fa sul serio. A Siena è questo il clima in cui nasce la Mens Sana del grande pubblico. Ed è qui che comincia la storia vera. Una storia fatta anche di poveri momenti di gloria, rappresentati, al massimo, da un pezzo di stagione al vertice della classifica prima di venire risucchiati su posizioni più modeste. Sono anni difficili: di lotta al coltello per la salvezza; di sponsor che si trovano a stento a campionato iniziato e che, come è successo in qualche caso, non scuciono più di qualche centinaio di milioni di lire che bastano appena a coprire un po’ di spese; di campionati bui culminati con la retrocessione e seguiti, per fortuna, da stagioni più belle coronate dal ritorno in massima serie. Quando avviene il rientro in A1, dieci anni fa, comincia la costruzione del nuovo percorso. Nessuna spocchia, nessuna spacconata: l’obiettivo è la salvezza, dicono i dirigenti, poi si vedrà e quel che verrà in più sarà benedetto. A Siena i tifosi biancoverdi non si fanno una ragione di un dato di fatto: servirebbe un grande sponsor per fare una grande squadra e giocare un grande campionato. Lo sponsor ci sarebbe, e sarebbe la banca senese. Ma al Monte, a lungo, da quell’orecchio ci sentono a metà. Concedono sponsorizzazioni ma intermediate da settori controllati dall’istituto: e così sulle maglie compaiono i nomi della Fontanafredda o della Ticino, ma non quello del Monte dei Paschi. Quando la banca si decide la svolta c’è e si vede. L’obiettivo non è più la salvezza e nemmeno solo, come intanto è successo, l’ingresso in play-off con ambizioni via via crescenti. Lo scopo è quello di fare della squadra senese una protagonista a livello internazionale. Si comincia con la prima coppa di livello europeo con la sponsorizzazione Montepaschi, e che è un mezzo fallimento. Il primo a non crederci è l’allenatore che – non ce ne siamo mica dimenticati – definisce “quattro gatti” quei tifosi che, nelle serate di metà settimana, vanno a sgolarsi e a bestemmiare nel vedere la squadra perdere una partita dopo l’altra. Poi per fortuna l’allenatore cambia; la squadra si rafforza e comincia a credere nel suo valore. E arriva la Saporta a Lione. Il punto di svolta è quello: dalla palestra di Sant’Agata il bianco-verde gioca in Europa. Quel che c’è stato nello scorso campionato e in questo, la final four di Barcellona e quella che la compagine senese si appresta a giocare a Tel Aviv, insieme alle ambizioni in campionato, sono solo la conseguenza di questa politica saggia, umile, del passo dopo passo, del proporsi in sport per quel che si è e non per quel che si vuol far credere. E’ stata una politica vincente e i risultati si vedono. Da Sant'Agata a Tel Aviv P Duccio Balestracci " er chi è meno giovane può sembrare un prodigio: La squadretta che a metà del Novecento ancora giocava sul cemento armato del campetto di basket alla Lizza (e c’era arrivata da non tanto dalla palestrina di Sant’Agata), va per la seconda volta di seguito a giocarsi le finali di Eurolega. Per chi è meno giovane, è come se avesse attraversato un pezzo di storia che va dalla lampada a petrolio alle missioni su Marte. In effetti è così: alcuni decenni, meno di un secolo, per passare dalla pallacanestro dilettante a quella a livello continentale. Ma sarebbe sbagliato credere che il cammino sia stato graduale: come nella grande storia dell’uomo, c’è in quella della Mens Sana una preistoria molto più lunga della storia. La preistoria è appunto quella fatta di foto ingiallite, di volti di giocatori che hanno fatto l’epopea bianco-verde davanti a poche decine di spettatori, a volte infreddoliti e intabarrati nei cappotti, che seguivano le partite all’impiedi appoggiati alla sbarra che delimitava il bordocampo, la mattina della domenica, prima di andare a comprare le paste dal Nannini e far pranzo in famiglia. La storia vera comincia negli anni Settanta, quando la Mens Sana approda ai massimi campionati nazionali. Ma il basket (anzi, all’epoca si chiama italianamente pallacanestro, che peraltro è anche più bello) è ancora uno sport minoritario, in Italia. E non solo in provincia (dove, anzi, ha qualche fortuna di pubblico più larga) ma anche nelle grandi città nelle quali il calcio continua a farla da padrone. I campionati costano relativamente poco; gli atleti – anche quando la squadra gioca in serie A – sono spesso gente della città, che Speciale FINALFOUR 28-04-2004 18:45 Page 14 14 Mosca-Atene con scalo a Barcellona specialefinalfour EUROLEAGUE 2003/2004 Regular season 3a giornata MONTEPASCHI SIENA-UNICAJA MALAGA 1a giornata di andata CSKA MOSCA-MONTEPASCHI SIENA 84/71 Battuta dal pronostico prima ancora di scendere in campo, la Mens Sana si rivela in realtà un avversario più ostico del previsto per la squadra di Ivkovici. Le sorprese più belle arrivano da Andersen e Vanterpool. Di Brown e Khryapa i punti decisivi per rompere l’inerzia della partita a soli 90” dal termine. Stefanov 11 (4/6, 1/2), Thornton 7 (2/9, 0/1), Galanda 10 (1/2, 2/7), Vanterpool 9 (2/5, 0/1), Andersen 17 (6/7), Vukcevic 7 (2/3, 1/3) Zukauskas (0/2, 0/2), Chiagic 5 (2/3), Kakiouzis 5 (1/3, 1/2). a 2 giornata MONTEPASCHI SIENA-ZALGIRIS KAUNAS 64/56 Oltre 4500 persone fanno da cornice al primo successo interno dei biancoverdi, a tratti addirittura devastanti a spese degli uomini di Sireika. A 46” dalla sirena la Mps è avanti di due, Stefanov ruba palla al furetto Cota, guadagna un fallo, e lo stesso play macedone, (con l’aiuto di Vanterpool), arrotonda con precisione dalla lunetta. Stefanov 14 (3/6, 2/5), Zukauskas (0/1, 0/1), Vukcevic (0/1 da 3), Vanterpool 10 (2/4, 1/2), Galanda 3 (1/2), Thornton 10 (2/9, 1/3), Andersen 12 (6/15), Chiacig 6 (2/6), Kakiouzis 9 (1/1, 2/3). 80/71 Seconda vittoria interna consecutiva contro il quintetto di Scariolo che le tenta di tutte ma è costretto a rincorrere sempre. Una serie di recuperi di Stefanov favorisce il massimo vantaggio dei biancoverdi al 35’ (71/51), ma il generoso ritorno di Bullock e Gabriel limita il passivo a sole 9 lunghezze. Stefanov 6 (0/3, 2/4), Zukauskas 2 (0/1), Vukcevic 6 (2/6, 0/1), Vanterpool 23 (7/10, 1/2), Galanda 2 (1/1, 0/1), Thornton 8 (1/5, 1/2), Andersen 8 (4/7), Chiacig 13 (5/7), Kakiouzis 12 (3/4, 2/4. 4a giornata KRKA NOVO MESTO-MONTEPASCHI SIENA 86/74 Assente Stefanov e con Chiacig a secco, la Mps va incontro ad una sconfitta che all’inizio dell’ultimo quarto non era ancora scritta (59/62). Poi succede l’imprevisto sotto forma di un parziale di 27 a 12 che lancia in orbita il quintetto di Skansi, addirittura incredulo difronte a tanta generosità. Kakiouzis 8 (2/4, 0/1), Vukcevic 12 (3/7, 2/6), Galanda 12 (3/5, 2/3), Vanterpool 13 (3/4, 0/3), Zukauskas 2 (1/2, 0/1), Andersen 13 (6/9), Thornton 14 (5/10, 0/2), Chiacig. 5a giornata MONTEPASCHI SIENA-PANATHINAIKOS ATENE 86/74 Immediato riscatto a spese nientemeno che dei greci con una prova collettiva di grande spessore tecnico Speciale FINALFOUR 28-04-2004 18:45 Page 15 15 ed agonistico in cui spiccano le individualità di Vanterpool, Thornton e Kakiouzis, quest’ultimo nelle vesti di giustiziere dei connazionali. Il vantaggio decolla nel terzo quarto, poi nell’ultimo i biancoverdi controllano agevolmente il ritorno degli uomini di Obradovic Stefanov 8 (1/4, 2/2), Zukauskas 7 (2/6, 1/2), Vukcevic 2 (O/2 da 3), Vanterpool 18 (5/10, 1/1), Galanda 6 (1/2, 0/2), Thornton 17 (3/3, 2/5), Andersen 9 (4/7), Chiacig 4 (1/1), Kakiouzis 15 (4/4, 2/3). specialefinalfour 1a giornata di ritorno MONTEPASCHI SIENA-CSKA MOSCA 6a giornata SKIPPER BOLOGNA-MONTEPASCHI SIENA 95/86 Bologna ribadisce quella sorta di superiorità già espressa in campionato, ma la Montepaschi alla lunga non sfigura, tenendo in scacco gli avversari per lunghi periodi. Difese un po’ sbadate e buone prove di Zukauskas, Chiacig e Thornton che si becca però un antisportivo e consente alla Fortitudo di involarsi a più 14. Stefanov 4 (2/3, 0/1), Zukauskas 17 (3/4, 3/3), Vukcevic (0/1, 0/1), Vanterpool 12 (3/7, 1/4), Galanda 7 (0/4, 1/3), Thornton 22 (4/11, 1/3), Andersen 5 (2/4), Chiacig 14 (4/7), Kakiouzis 5 (1/2, 1/2). 7a giornata MONTEPASCHI SIENA-MACCABI TEL AVIV 85/89 Un immenso Stefanov (30 punti, 32 di valutazione, 11 su 14 al tiro, di cui 7/8 da tre!), non basta alla Mps ad evitare la prima sconfitta interna stagionale ad opera di un Maccabi rivelatosi alla distanza più squadra. Decisiva una tripla di Parker sul 79/82 che a 21” dalla fine consente agli uomini di Gershon di violare il Palasclavo. Stefanov 30 (4/6, 7/8), Zukauskas 7 (1/4 da 3), Vukcevic (0/1), Vanterpool 25 (1/2, 6/13), Galanda (0/2, 0/3), Thornton 4 (1/7, 0/4), Andersen 6 (2/8), Chiacig 3 (0/1), Kakiouzis 10 (3/5, 0/2). 79/73 La squadra di Recalcati domina l’ex Armata Rossa fin dall’inizio, ma nel convulso finale rischia la beffa riducendo a sole tre lunghezze (73/70) un vantaggio mai messo prima in discussione. Chiacig, Vanterpool e tiro pesante, le armi dei biancoverdi che restano così in corsa per un posto nelle Top 16. Stefanov 8 (1/4, 2/4), Zukauskas 4 (0/1, 1/1), Vukcevic 12 (4/7, 0/1), Vanterpool 14 (2/4, 3/4), Galanda 7 (2/5, 1/3), Thornton 7 (0/1, 2/2), Andersen 9 (4/5), Chiacig 16 (6/10), Kakiouzis 2 (1/2). 2a giornata ZALGIRIS KAUNAS-MONTEPASCHI SIENA 73/75 La Mens Sana approfitta dell’assenza di Sabonis fra le file dei lituani, per mettere a segno un colpo forse decisivo in chiave qualificazione. Nonostante l’uscita per infortunio di Chiacig nell’ultimo quarto, prima realizza il sorpasso (71/72) ad 88’ dalla sirena, poi Andersen ruba a Cota la palla del potenziale aggancio. Stefanov 15 (4/5 da 3), Zukauskas 7 (2/3, 1/1), Vukcevic 3 (0/1, 1/1), Vanterpool 12 (5/9), Galanda 13 (4/4, 1/2), Thornton 15 (5/9, 1/4), Andersen 8 (4/11), Chiacig 2 (1/2). 3a giornata UNICAJA MALAGA-MONTEPASCHI SIENA 75/63 Si complica il cammino della Mps verso la Top 16. Complice l’assenza pesante di Chiacig, la squadra di Scariolo regge botta fino all’intervallo, poi si sveglia Bullock con un 3/3 da 2 e 4/6 da 3 che rompe l’inerzia dell’incontro e consente alla squadra spagnola di andare prima sul più 9 (59/50) e poi di consolidare il punteggio. Stefanov 14 (4/7, 2/4), Zukauskas 3 (0/2, 1/2), Vukcevic 3 (1/2), Vanterpool 6 (2/6, 0/1), Galanda 5 (2/4, 0/3), Thornton 10 (1/8, 1/3), Andersen 16 (8/20), Kakiouzis 6 (3/4, 0/1). 4a giornata MONTEPASCHI SIENA-KRKA NOVO MESTO 82/55 Fuori nevica, ma dentro il Palasclavo grandina. Grandina sulla testa dei malcapitati sloveni, ‘colpevoli’ di un colpo di mano all’andata che brucia ancora. Non c’è Andersen, in compenso c’è e si fa sentire Chiacig, di gran lunga il migliore insieme a Galanda. Sugli spalti appena 500 fedelissimi, che neppure la tormenta di neve ha fermato. Stefanov 14 (4/4, 2/4), Zukauskas 5 (1/2, 1/2), Vukcevic 2 (1/2), Vanterpool 9 (3/9, 1/1), Galanda 12 (4/5, 1/2), Thornton 16 (6/8, 0/2), Chiacig 22 (9/13), Kakiouzis 2 (1/2, 0/1). Speciale FINALFOUR 28-04-2004 18:45 16 Mosca-Atene con scalo a Barcellona specialefinalfour 5a giornata PANATHINAIKOS ATENE-MONTEPASCHI SIENA 80/76 Tutto quello che la Mps riesce a fare, è la difesa del più 12 dell’andata, ma l’esito del match suscita più di un rimpianto (57/65 alla mezz’ora). Sul 69 pari Alvertis si carica letteralmente la squadra sulle spalle e mentre Siena va in confusione, firma la rivincita dei greci. Stefanov 4 (2/4, 0/2), Zukauskas 11 (3/3, 1/6), Vukcevic, Vanterpool 12 (2/5, 0/4), Galanda 15 (3/4, 2/2), Thornton 9 (2/3, 1/3), Andersen 14 (6/7), Chiacig 5 (2/3), Kakiouzis 6 (3/4, 0/2). 6a giornata MONTEPASCHI SIENA-SKIPPER BOLOGNA 76/69 I biancoverdi conquistano le Top 16 con un turno di anticipo, aggiudicandosi l’euroderby con la Skipper senza mai rischiare. Decisivi Vanterpool (23 punti e 26 di valutazione) e Andersen, sempre più convincente nel ruolo di vice Chiacig. L’incantesimo stagionale è rotto, la squadra di Repesa non è più un tabù. Stefanov 2 (1/2, O/2), Zukauskas 9 (1/2, 2/2), Vukcevic 2 (0/3 da 3), Vanterpool 23 (7/10, 1/5), Galanda 11 (2/2, 2/4), Thornton 8 (1/4, 2/5), Andersen 15 (5/9, 0/1), Chiacig 6 (2/4). 7a giornata MACCABI TEL AVIV-MONTEPASCHI SIENA 88/86 Un canestro allo scadere di Jasikevicius impedisce alla Mps di festeggiare con un successo di prestigio la conquista della seconda fase di Euroleague, pur orfana di Stefanov e Galanda. Costantemente avanti (anche di 12 punti), i biancoverdi negli ultimi 36” sbagliano dalla lunetta 2 tiri su 4 e vengono puntualmente castigati. Zukauskas 9 (0/1, 3/4), Vitali 3 (1/1 da 3), Vukcevic 13 (2/2, 2/5), Thornton 11 (2/5, 2/5), Vanterpool 8 (1/5, 1/5), Andersen 13 (5/8), Chiacig 15 (6/10). Classifica prima fase: Cska Mosca e Maccabi Tel Aviv 22; Skipper Bologna 16; Montepaschi Siena e Panathinaikos Atene 14; Zalgiris Kaunas 12; Unicaja Malaga e Krka Novo Mesto 4. Page 16 Speciale FINALFOUR 28-04-2004 18:45 Top 16 5° turno Promosse: F.C. Barcellona – Benetton Treviso – Panathinaikos Atene – Montepaschi Siena. 1° turno MONTEPASCHI SIENA-F.C. BARCELLONA 68/73 La Mps non ci crede abbastanza e, pur recuperando anche 11 punti, alla fine si deve inchinare alla concretezza dei campioni d’Europa. Sul piano individuale Stefanov , Chiacig e Vanterpool recitano con diligenza il proprio compito, ma dopo il momentaneo 56/55 si arrendono alla classe cristallina del solito Bodiroga che prende letteralmente per mano la squadra e la conduce alla vittoria. Stefanov 11 (4/5, 1/4), Zukauskas 3 (0/1, 1/2), Vukcevic 8 (1/2, 2/4), Vanterpool 8 (2/6, 1/2), Galanda (0/1 da 3), Thornton 9 (2/5, 1/4), Andersen 8 (4/11, 0/1) Chiacig 11 (4/8), Kakiouzis 10 (2/5, 2/3). 2° turno MONTEPASCHI SIENA-PANATHINAIKOS ATENE 86/67 L’attesa reazione non si è fatta attendere. Relegato Alvertis al ruolo di comprimario, la Mps si sbarazza con estrema facilita’ di un avversario che patisce la superiorità dei biancoverdi sotto canestro, bravi a mettere da parte anche un discreto gruzzoletto per il ritorno. Maiuscola la prova in attacco di Thornton. Stefanov 5 (2/3), Zukauskas 3 (1/6 da 3), Vukcevic 9 (3/3 da 3), Vanterpool 14 (2/6, 2/3), Galanda 9 (4/6, 0/1), Thornton 19 (6/9, 1/2), Chiacig 12 (2/2) Kakiouzis 15 (5/9, 1/4), Andersen. 3° turno BENETTON TREVISO-MONTEPASCHI SIENA 95/92 Uno strepitoso Marconato (18 punti e 16 rimbalzi!), sbarra la strada ai biancoverdi verso la Final Four. Tutto si decide in volata: a 2’34” è ancora parità a quota 85, poi un provvidenziale rimbalzo in attacco di Garbajosa a 25” sul 92/90 ed una conclusione sul ferro di Thornotn a 3” nega a Siena il canestro del potenziale sorpasso. Stefanov 11 (4/7, 1/2), Thornton 15 (4/9, 1/4), Vukcevic 12 (2/3, 2/5), Galanda 11 (1/2, 3/4), Chiacig 1 (0/1), Vanterpool 12 (4/8, 1/3), Zukauskas 2 (1/1), Andersen 9 (4/5), Kakiouzis 19 (5/8, 3/6). 4° turno BARCELLONA-MONTEPASCHI SIENA Page 17 85/86 I biancoverdi violano il prestigioso Palau blaugrana dei campioni d’Europa, e rimettono in gioco la loro candidatura alla Final Four. Grande prova di lucidità e carattere, con note particolari per Chiacig, Kakiouzis e Thornton. Decide a 8 centesimi dalla sirena un tiro libero di Vanterpool, dopo che Bodiroga aveva impattato a quota 85 a 10” dalla fine. Stefanov 11 (4/9, 1/2), Thornton 20 (3/11, 4/5), Kakiouzis 17 (4/5, 3/6), Chiacig 17 (7/15), Vukcevic 4 (1/4, 0/1), Vanterpool 17 (3/8, 3/5), Andersen (0/2), Galanda, Zukauskas. MONTEPASCHI SIENA-BENETTON TREVISO 80/64 La Mps non concede sconti. Dopo i campioni d’Europa, anche quelli d’Italia devono chinarsi alla superiorità dei senesi bravi prima di tutto ad annullare i lunghi avversari e poi a dare più continuità al gioco offensivo. Uno spettacolo nello spettacolo è quello offerto dagli oltre 6000 tifosi che ora cominciano a crederci davvero. Stefanov (0/2), Thornton 19 (6/9, 1/3), Vukcevic 4 (1/2, 0/2), Galanda 5 (1/4, 1/3), Chiacig 12 (5/8), Vanterpool 12 (2/5, 0/3), Zukauskas 9 (1/4 da 3), Kakiouzis 13 (1/3, 3/6), Andersen 6 (2/6). 6° turno PANATHINAIKOS ATENE-MONTEPASCHI SIENA 77/86 Il destino della Mps in Euroleague è tutto nelle sue mani ed i biancoverdi non se lo fanno sfuggire, legittimando nel modo più convincente l’inserimento in extremis nella più importante manifestazione europea. Chiave dell’incontro l’inizio del terzo quarto, quando passano da 46/36 a 46/51 con un parziale allucinante di 15/0 dal quale i greci non riusciranno più a sollevarsi. Ora Tel Aviv non è più un miraggio. Stefanov 16 (2/4, 2/3), Zukauskas (0/1 da 3), Vukcevic 8 (1/1, 2/3), Vanterpool 18 (5/10, 0/3), Galanda 8 (1/3, 2/3), Thornton 22 (3/7, 3/5), A,dersen (0/1), Chiacig 6 (3/6), Kakiouzis 8 (2/3, 0/1). Classifica finale: Montepaschi (qualificata per differenza canestri) e Benetton 8; Barcellona e Panathinaikos 4. 17 specialefinalfour Speciale FINALFOUR 28-04-2004 18:45 Page 18 18 specialefinalfour SKIPPER BOLOGNA MONTEPASCHI SIENA N. 4 5 7 8 9 10 11 12 13 14 15 18 19 Giocatore STEFANOV, VRBICA ZUKAUSKAS, MINDAUGAS VITALI, LUCA VUKCEVIC, DUSAN VANTERPOOL, DAVID GALANDA, GIACOMO THORNTON, MARVIS LECHTALER, LUCA ANDERSEN, DAVID CHIACIG, ROBERTO KAKIOUZIS, MIKALIS MARINO, TOMMASO CAVALLARO, CARMINE TAGLIABUE, MARCO DATOME, LUIGI Allenatore: RECALCATI, CARLO N. Paese orig. Ruolo Peso Età Macedonia Lituania Italia Serb.-M. USA Italia USA Italia Danimarca Italia Grecia Italia Italia Italia Italia Guardia Ala Guardia Ala Ala Ala Guardia Centro Ala Centro Ala Guardia Guardia Ala Ala 1,88 2,01 2,00 2,00 1,94 2,10 1,95 2,06 2,13 2,08 2,07 1,90 1,89 2,04 2,00 1973 1975 1986 1975 1973 1975 1977 1986 1980 1974 1976 1986 1986 1986 1986 Giocatore 4 5 6 7 8 12 13 14 15 18 19 20 Paese orig. MOTTOLA, HANNO Finlandia BASILE, GIANLUCA Italia MANCINELLI, STEFANO Italia BELINELLI, MARCO Italia SMODIS, MATJAZ Slovenia POZZECCO, GIANMARCO Italia VUJANIC, MILOS Serb.-M. VAN DEN SPIEGEL, THOMAS * Belgio LORBEK, ERAZEM Slovenia GUYTON, ARTHUR JAMES USA PRATO, PATRICIO Italia DELFINO, CARLOS Argentina SANTILLI, PAOLO Italia CORTESE, RICCARDO Italia Allenatore: REPESA, JASMIN Croatia * infortunato Ruolo Peso Età Centro Guardia Ala Guardia Ala Guardia Guardia Centro Ala Guardia Guardia Ala Ala Guardia 2,11 1,90 2,02 1,94 2,05 1,80 1,90 2,14 2,06 1,88 1,92 1,98 2,02 1,90 1976 1975 1983 1986 1979 1972 1980 1979 1984 1978 1979 1982 1984 1986 Speciale FINALFOUR 28-04-2004 18:45 Page 19 PROGRAMMA GARE Yad Elyiahu Arena - Tel Aviv Giovedì 29 aprile 2004 Semifinali ore 17,45 SKIPPER BOLOGNA - MONTEPASCHI SIENA ore 20,30 CSKA MOSCA - MACCABI TEL AVIV Sabato 1° maggio 2004 Finali ore 17,45 Finale 3°/4° posto ore 20,30 Finalissima CSKA MOSCA N. 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 20 21 Giocatore PAPALOUKAS, THEODOROS BROWN, MARCUS PANOV, SERGEI YUDIN, ANTON TSINTSADZE, GEORGE ZAVORUEV, VASSILY HOLDEN, JOHN-ROBERT VIALTSEV, EGOR MONYA, SERGEY KHRYAPA, VICTOR SAVRASENKO, ALEKSEY BASHMINOV, ALEXANDER TURKCAN, MIRSAD ALEXANDER, VICTOR TARLAC, DRAGAN SHABALKIN, NIKITA Allenatore: IVKOVIC, DUSAN Paese orig. Ruolo Peso Età Grecia USA Russia Russia Georgia Russia Russia Russia Russia Ucraina Grecia Russia Turchia USA Grecia Russia Guardia Guardia Ala Guardia Guardia Guardia Guardia Guardia Ala Ala Centro Centro Ala Centro Centro Ala 1,99 1,91 2,02 1,97 1,93 1,95 1,85 1,90 2,02 2,05 2,17 2,11 2,06 2,08 2,11 2,03 1977 1974 1970 1972 1986 1987 1976 1985 1983 1982 1979 1978 1976 1969 1973 1986 MACCABI TEL AVIV N. 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 33 Giocatore BEN-CHIMOL, AVRAHAM BASTON, MACEO SHARP, DERRICK VUJCIC, NIKOLA PARKER, ANTHONY SHELEF, GUR BURSTEIN, TAL HALPERIN, YOTAM SAFFAR, YOAV JASIKEVICIUS, SARUNAS SUNDOV, BRUNO THOMAS, DEON BLUTHENTHAL, DAVID NIR, JONATAN SHIFFER, YEONATHAN Allenatore: GERSHON, PINHAS Paese orig. Ruolo Peso Età Israele USA Israele Croatia USA Israele Israele Israele Israele Lituania Croatia Israele USA Israele Israele Guardia Ala Guardia Centro Guardia Ala Guardia Guardia Ala Guardia Centro Ala Ala Ala Ala 1,95 2,08 1,83 2,11 1,98 2,01 1,98 1,93 2,06 1,93 2,18 2,04 2,01 2,03 1,95 1985 1976 1971 1978 1975 1974 1980 1984 1975 1976 1980 1971 1980 1986 1987 Speciale FINALFOUR 20 specialefinalfour David Vanterpool 28-04-2004 18:46 Page 20 Speciale FINALFOUR 28-04-2004 18:46 Page 22 22 Un poker specialefinalfour SKIPPER BOLOGNA MONTEPASCHI SIENA Andrea Sbardellati " Arrivare a giocare la seconda Final Four della propria storia alla seconda partecipazione rappresenta un vero e proprio vanto della Montepaschi Mens Sana Siena e denota l’ulteriore crescita della società guidata da Ferdinando Minucci ancor di più nel ristrettissimo novero delle migliori realtà cestistiche continentali. La tempestiva scelta di Recalcati, appena il coach della Nazionale aveva ottenuto il part time dalla Federazione, ha dato l’abbrivio alla costruzione di una squadra concepita per primeggiare in Italia e, all’epoca, ad arrivare in alto nella Uleb Cup. Poi, le note vicissitudini legate alla crisi economica della Virtus Bologna, hanno visto la Mens Sana partecipare all’Eurolega. I mensanini facevano parte di un girone difficilissimo con le attuali compagne di Final Four e lo Zalgiris Kaunas di Sabonis che ha conteso fino all’ultimo secondo di gioco il posto al Maccabi. Inizialmente la Montepaschi palesava difficoltà contro la fisicità delle altre squadre, costringendo l’unico centro di ruolo Chiacig a fare gli straordinari contro i pivot avversari, Poi, nel corso dei mesi, questo “difetto di struttura” originario è stato annullato dal prevalere della dinamicità delle ali forti mensanine, che hanno trovato in Kakiouzis la massima espressione del concetto del lungo che è pericolosissimo anche dalla grande distanza, scombinando i piani difensivi degli avversari. Un capolavoro tattico di Carlo Recalcati e del suo staff di collaboratori Simone Pianigiani e Massimiliano Oldoini, che giorno dopo giorno, hanno oliato tutti gli ingranaggi che nel momento topico della stagione si muovono con un sincronismo da orologio svizzero. La dimensione europea di Thornton e Vanterpool era tutta da verificare, visto che i due statunitensi mensanini erano alla prima esibizione continentale. Entrambi hanno risposto alla grande pur trovando nella prima fase le logiche problematiche legate all’ambientamento. L’elemento in più che sarà ancora una volta determinante nelle sfide decisive è il “cervello” della squadra Vbrica Stefanov, capace di fare girare tutto il meccanismo dettando i tempi per fare crescere il rendimento di tutti. Una riprova è la sincronia dei movimenti dei lunghi senza palla, che si trovano come per magia con il pallone in mano vicini al canestro sugli sviluppi del miglior pick and roll. I monelli di Jasmin Repesa hanno centrato un grande obiettivo stagionale, costruendo il proprio cammino sulle imprese compiute nella prima fase, quando sono stati capaci di violare i parquet di Tel Aviv e di Mosca. Nelle Top 16 hanno sfruttato il girone non irresistibile, anche se sono stati costretti a vincere di un punto ad Orthez con più di un batticuore per debellare le velleità dell’Efes Pilsen Istanbul con cui erano in svantaggio negli scontri diretti. Gianluca Basile è l’anima di questa squadra, dettando i tempi e tiri giusti nei momenti giusti in un meccanismo che sfrutta la genialità di Vujanic e la fisicità di Delfino, entrambi in predicato di tentare nell’immediato futuro il salto nella Nba. Smodis ha trovato un filotto importante, tirando da due con oltre il sessanta percento e da tre con oltre il quaranta percento in Eurolega, migliorando sensibilmente nell’applicazione difensiva. Il finlandese Mottola è un lungo atipico che, se in condizione, è bravissimo a togliere i punti di riferimento ai colleghi di reparto avversari. Il momento forse più spettacolare della Skipper è il gioco a due tra Pozzecco e Van del Spiegel, con il centro belga, assente per infortunio nella Top 16, vero fulmine in fatto di dinamicità. E’ da verificare il suo stato di recupero per Tel Aviv. Repesa aveva inserito in avvio di stagione stabilmente nelle rotazioni i giovanissimi Mancinelli e Belinelli, che, ultimamente, toccano poco il parquet, togliendo forse un po’ di brillantezza ed imprevedibilità alla Skipper che rappresenta comunque un solido baluardo da affrontare con le molle da parte della Montepaschi nella semifinale di Tel Aviv del 29 aprile, giorno di Santa Caterina da Siena. Speciale FINALFOUR 28-04-2004 18:46 Page 23 23 di regine per una corona specialefinalfour MACCABI TEL AVIV Non poteva che essere presente alle Final Four organizzate in casa, raggiunte solo grazie al tiro della disperazione di Sharp che ha consentito al Maccabi di giocare i supplementari contro lo Zalgiris Kaunas del Re del Baltico Arvidas Sabonis, proprio nell’ultima gara delle Top 16 disputata in Israele. E’ stata determinante la scelta del Pamesa Valencia di non prendere l’aereo per Tel Aviv nel corso delle Top 16, subendo così la sconfitta a tavolino per 20-0, uscendo così da tutti i computi degli scarti canestro degli scontri diretti. Il Maccabi rappresenta per tutto Israele il veicolo di promozione principale dello sport a cui prendono parte con tanta forza tutte le componenti politiche e sociali del paese, che vede nel basket il principale momento per abbandonare i tristi pensieri della vita di tutti i giorni. Fino all’ultimo la designazione di Tel Aviv per la Final Four è stata in bilico, ma alla fine l’Uleb ha deciso di confermare quanto deciso in precedenza. Un evento che sarà seguito prevalentemente in chiave catodica, perché è assolutamente improponibile un esodo di massa dei tifosi mensanini come avvenne lo scorso anno a Barcellona. Proprio dal Barcellona, il Maccabi ha prelevato l’uomo di riferimento del proprio organico: Sarunas Jasikevicius, protagonista della conquista del successo lo scorso anno proprio con le maglie Blaugrana. E’ straordinaria la propensione offensiva del Maccabi, ma il suo tallone di Achille è senz’altro la svogliatezza spesso palesata in difesa. Non vogliamo pensare che personaggi del calibro di Anthony Parker, Vujcic, Bluthenthal e compagni non sappiano difendere, ma quello che si nota è la scarsa applicazione al sacrificio difensivo che, a livello dei grandi appuntamenti come le Final Four, potrebbe essere un fattore determinante. CSKA MOSCA La gloriosa Armata Rossa di Mosca si ripropone alle Final Four come avvenne l’anno scorso a Barcellona. Ancora una volta dovranno esordire contro i padroni di casa. Nella formazione di coach Dusan Ivkovic c’è l’ex Montepaschi Mirsad Turkcan, che in maglia biancoverde, dopo una buona stagione, incappò in una serata disastrosa proprio nel derby contro la Benetton. Vorrà rifarsi sicuramente in questa occasione e i presupposti ci sono tutti, visto che ha chiuso la stagione con la “doppia doppia” con rimbalzi e punti realizzati di media secondo solo a Sabonis. Mosca ha una panchina molto ben fornita e ha debellato nelle Top 16 il Tau Vitoria che stava per giocare al Cska un brutto scherzo nella gara di Mosca. Elemento dal grande potenziale offensivo è Marcus Brown che, considerata la scorsa stagione quando giocava nell’Efes Pilsen, ha un record di 28 partite consecutive in doppia cifra in Eurolega. Globalmente l’organizzazione di squadra del Cska è molto completa con grande equilibrio nel gioco “dentro-fuori” e una buona applicazione in difesa grazie ai centri che propongono una fisicità di ottimo livello. Rispetto al Maccabi, suo avversario in semifinale, ha un attacco di minor peso, ma, se il metro arbitrale glielo consentirà, l’atletismo al limite del fallo in difesa potrebbe mettere in serie difficoltà Tel Aviv. Rispetto allo scorso anno il Cska ha accresciuto le proprie ambizioni, ma il fatto di giocare nella Nokia Arena rappresenta comunque un’incognita da considerare. C’è da dire che, rispetto alle due formazioni italiane, Cska e Maccabi possono senz’altro pensare di programmare il lavoro fisico atletico dell’ultimo mese proprio finalizzato per le Final Four, non avendo particolari problemi legati agli impegni ravvicinati e di grande impatto nei propri campionati nazionali, che vinceranno a mani basse a meno di cataclismi. Speciale FINALFOUR 24 specialefinalfour 28-04-2004 18:46 Scusate il disturbo A llora è deciso: siamo a Tel Aviv a giocarci l’Eurolega! In barba a quanti ci volevano vittime designate di un girone eliminatorio di ferro prima e di top 16 d’acciaio dopo; alla faccia di chi ci aveva dato irrimediabilmente esclusi dopo la sconfitta in casa col Barcellona campione; a sommo scorno di tutte quelle redazioni giornalistiche –specializzate e non- che avevano già preparato statistiche e riquadri per celebrare l’approdo di due squadre italiane in Terra Santa (controllare, please, Superbasket in edicola il 14 aprile –articolo di Stefano Valenti – “due italiane in EuroLega: Fortitudo –e sin qui tutto OK- e…..BENETTON”…ma doooveeee???!!). C’è la Mens Sana dei miracoli, signori cari! Quella Mens Sana che, secondo l’ineffabile Bucchi, coach di Roma, avrebbe dovuto tirarsi da parte perché “a Tel Aviv meritava di andarci TREVISO!”; quella Mens Sana outsider poco pronosticata dai grandi esperti di tutta Italia e di mezza Europa cestistica che, dopo la nostra sconfitta in casa, si erano già messi in contatto con l’organizzazione dei “colors” per ottenere viaggi “di lavoro” nelle terre dei maccabei; quella Mens Sana pochissimo considerata (ahi ahi!!) dallo stesso Ettore Messina che, nell’intervista del dopo sconfitta di tre a Treviso, si lasciò andare a disegnare un cammino ormai tutto in discesa verso le sponde ebraiche: “Nessuno più ci potrà dare fastidio e si disturberanno fra di sé”- disse il “supercoach” aggiustandosi per l’ennesima volta il nodo della cravatta davanti agli schermi di Sky… e sembrava quasi aver preparato la valigia con gli abiti leggeri! Gli deve essere andata smarrita - e con lei tutto il corredo buono - perché dopo la Antonio Tasso " Page 24 Speciale FINALFOUR 28-04-2004 18:46 nostra qualificazione in terra ateniese si è lasciato andare a considerazioni talmente fuori del seminato tipiche di chi ha subito un torto o, appunto, ha smarrito il bagaglio già pronto per Tel Aviv: “La partita di Siena con Atene doveva essere anticipata nell’orario perché quando i greci hanno saputo che noi vincevamo sono calati d’intensità etc etc” E così, quell’Obradovic che fino al giorno prima, sui giornali trevigiani e non, veniva descritto come uno che non vuole mai perdere, nemmeno a rubamazzo, diventava di colpo indiziato di …“combine”. Che altro senso dare alle parole di Messina? Il Panathinaikos non morde e lascia passare Siena. O non era, Obradovic – l’ex allenatore di Trevisoquasi un supporter sempiterno della squadra “colorata”? O non aveva promesso di fare un piacere a tutta la Marca Trevigiana dai Benetton all’ultimo tifoso di Mogliano veneto? Si resta male eh? Anche perché l’ultimo obbiettivo rimasto nel mirino è il Campionato e, molto probabilmente, la griglia dei play off passerà dalla partita chiave di Siena del 25 aprile e noi, ai pluriscudettati (ma mai vincenti in Eurolega) di Messina, un avvertimento glielo abbiamo già dato con quel “pesce” grosso così che gli s’è rifilato il 1° aprile: a Siena non si passa! Hai voglia ad aggiustarti il nodo!! S aremo in pochi, nell’Arena israeliana, col biancoverde al collo: non è semplice da quelle parti abbinare la passione per il basket al turismo in libertà! Lo fu a Barcellona, l’anno scorso, quando senesi a migliaia sciamavano per le ramblas ad ogni ora del giorno e della notte fraternizzando coi catalani davanti ad un buon bicchiere con tante tapas da gustare; lo fu a Lione, due anni fa, quando il popolo biancoverde invase le rues della citta vecchia nella prima “migrazione” veramente di massa condita dal primo trofeo continentale da appendere sotto le volte del Palasclavo… Non lo sarà, purtroppo, sui lungomari senza fine da Giaffa a Tel Aviv… E sono proprio le profferte di estrema sicurezza, tranquillità, tutela, da parte degli organizzatori quelle che danno –a chi aveva anche una pur minima idea di partire- lo spunto per restare a casa, sia pure col magone. Non si vede perché si debbano spendere fior di quattrini per due o tre giorni contornati dalla “sicurezza”, guardati praticamente a vista, girellando su se stessi “come la coda del maiale”… si perde quello che –per i supporters almeno- dovrebbe essere lo spirito delle Final Four: un’occasione di divertimento, tranquilla baldoria, gioviale conoscenza fra patiti del basket, turisti, goduriosi dai quattro angoli d’Europa. Tutto quello che fu Barcellona, tutto quello che sarà –speriamoMosca 2005, tutto quello che non può essere Tel Aviv 2004! Altro discorso per le Società finaliste, altra storia anche per la nostra Beneamata: la sede era stabilita da tempo, l’Uleb non transige su richieste di spostamenti: ci siamo qualificati alla grande e alla grande, con la dignità di una Società ormai maggiorenne conosciuta e rispettata in tutta l’Europa dei canestri, si andrà portando in Terra Santa la tradizione ultracentenaria dello sport Mensanino sotto lo scudo protettivo dei Tre Colli montepaschini che, se da cinquecentotrentadue anni è Page 25 riuscito a preservare la Banca e la Città da ogni genere di attentato politico e/o economico sviando o respingendo le orde di terroristi “fedeli o infedeli” che dir si voglia, di sicuro ci garantirà quantomeno lo svolgimento della missione cestistica. Ma poi, alla fin fine (quasi la volpe e l’uva), l’impossibilità di tanti diversivi liberi, quel senso quasi di clausura che circonderà la nostra “missione”, gli spostamenti e gli orari rigidamente predefiniti, convoglieranno tutte le energie biancoverdi solo ed esclusivamente sull’obbiettivo finale. Quel trofeo continentale che pareva follia solo sognare e che invece ora, per consolare tutti i senesi che ci aspetteranno al Palasclavo o…in Piazza, vogliamo portare quassù per gustarcelo in santa pace, emozione ed entusiasmo davanti ad una sporchettata gigante e boccali di Chianti invece che con un insipido “falafel” e succhi di pompelmo mediorientali. Preparate i digestivi! C i saranno dirigenti di ogni parte d’Europa, ci saranno le televisioni di ogni parte del mondo, si scomoderà perfino la mitica NBA americana che riprenderà le Finali in diretta, l’attenzione dei media internazionali, sportivi e non, sarà incentrata -purtroppo anche per motivi extrasportivi- sulla “tre giorni” di Tel Aviv, ci saranno i pezzi grossi del canestro, ci saranno gli arbitri più importanti del continente…. Mancheranno gli Italiani di Bologna Fortitudo e di Siena Mens Sana….Per quella loro legittima, motivata, rispettabilissima scelta su cui la Mens Sana non ha nulla da sindacare o da aggiungere. Mancheranno, naturalmente, gli arbitri italiani –parlo di quelli di Eurolega- e me ne dispiace ma essendoci due squadre di qui ci dovremo accontentare di greci, spagnoli, slavi, lituani e francesi… Peccato perché i nostri ci sanno fare, anche in campionato! Mancheranno i cori classici delle tifoserie biancocelesti e biancoverdi: la sfida fra la mortadella ed il panforte che si giocherà sul parquet israeliano non avrà quel contorno di colore e di sfottò che meritava. Solo a distanza Piazza del Campo e Piazza Maggiore si punzecchieranno e gli echi difficilmente varcheranno l’Appennino.. Ah, dimenticavo: mancheranno anche quelli di…Treviso. Ma non per loro scelta… Siamo arrivati prima noi! E ora, elmetto in testa e giubbotto indosso, tanti saluti a tutti: guardateci in tivvù, vi divertirete comunque! 25 specialefinalfour Speciale FINALFOUR 28-04-2004 18:46 Page 27 27 specialefinalfour Marvis Thornton Speciale FINALFOUR 28-04-2004 18:46 28 specialefinalfour Dove le 'bombe' non sono una tripla Augusto Mattioli " Page 28 U na trasferta difficile per seguire la Mens Sana alle Final Four. Tel Aviv è a poco più di tre ore dall’Italia ma oggi è molto lontana dal nostro modo di vivere. Tutto sommato ancora in pace . In Israele, in Palestina come ce la raccontano i giornali o ci fanno vedere le immagini della televisione si vive in una drammatica normalità. Dove spesso si contano morti, feriti, e ci sono azioni di vera e propria guerra. Certo le Final Four di basket sono “solo “una manifestazione sportiva. Che però si carica anche di aspetti di carattere politico. Perché probabilmente si vuol dimostrare che anche in un luogo come Israele (dove ogni giorno, quando si esce di casa, non si sa se si torna), si possono comunque organizzare questo genere di manifestazioni. Andare o non andare? Un dilemma che molti tifosi hanno risolto decidendo di restare a Siena dopo aver criticato duramente la decisione di far svolgere la manifestazione a Tel Aviv. Anche perché il fatto di trovarsi in un paese comunque in emergenza certamente non stimola ad avere lo spirito per fare tutto quello che è stato fatto lo scorso anno a Barcellona. Quando i 2550 senesi passeggiavano liberamente per le Ramblas, si incontravano in amicizia con altri tifosi, facevano comunque festa . No, Tel Aviv non sarà affatto come Barcellona. E non potrà esserlo. Anche perché i tifosi senesi che hanno deciso di andare comunque, (spendendo almeno un migliaio di euro) non pensando ai possibili rischi che possono essere sempre presenti in questo genere di trasferta, si guarderanno bene dall’andare in giro per Tel Aviv preferendo stare in albergo quando non ci sono le partite, e sul quale, c’è da giurare, ci saranno forti misure di sicurezza. Quelle misure alle quali del resto ogni persona che sbarca all’aeroporto di Tel Aviv è sottoposta. Le valigie vengono passate ai raggi x, e se qualcosa non convince vengono completamente aperte da giovani addetti molto efficienti per ulteriori controlli. Le persone vengono fatte passare da una metal detector, a qualcuno si fanno anche togliere le scarpe e anche le cinture dei pantaloni. Gli stessi computer vengono aperti e viene chiesto di chi è e da quanto è stato utilizzato. Controlli che vengono ripetuti anche al ritorno. E in questo caso, se qualcuno ha un ricordo del viaggio, viene chiesto se si tratta di un regalo (il che farebbe scattare controlli ancora più intensi) o soltanto di un acquisto. Insomma accertamenti incessanti e molto precisi che dovrebbero servire a non fare passare niente di pericoloso. Indubbiamente l’aeroporto di Tel Aviv sembra un posto molto sicuro. Difficile cre- Speciale FINALFOUR 28-04-2004 18:47 dere, vista la situazione attuale, per i tifosi senesi o per quelli delle altre squadre che arriveranno, che ci sarà un’attenuazione dei controlli. Le misure sulla sicurezza all’aeroporto sono l’antipasto di quelle che si trovano quando ci si muove fuori, nel paese. Nei territori che dovrebbero essere dei palestinesi (e che dovrebbe essere governati dall’Autorità palestinese, il cui ruolo di governo sembra solo una finzione), in realtà la presenza israeliana è costante anche perché occorre difendere gli insediamenti dei coloni che costituiscono uno dei motivi di maggior contrasto delle due parti in conflitto. Per i palestinesi quindi è difficile muoversi liberamente da un posto all’altro senza incappare in qualche posto di blocco israeliano sia fisso sia Page 29 volante. E a creare altre tensioni c’è poi quel muro che il governo israeliano sta realizzando anche nei territori che dovrebbero essere dei palestinesi, sostenendo che si tratta per difendere la loro sicurezza. Un muro che in realtà ha alimentato e alimenta altre forti tensioni che possono scoppiare improvvisamente. Senza dimenticare i molti che ancora vivono nei campi dove si vive in condizioni difficilissime. Dove i giovani, soprattutto, sembrano non avere speranze di un futuro normale. 29 specialefinalfour Cartoline da Israele pagina precedente: la costruzione del ‘muro’; filospinato lungo una strada; il muro del pianto a Gerusalemme a fianco: scene da Tel Aviv - controlli all’aeroporto; viaggiatori in transito; un giornalista americano ferito (foto di Augusto Mattioli) Speciale FINALFOUR 30 specialefinalfour 28-04-2004 18:47 i d n a r g le a r f i d E n a Gr Barbara Cerretani " Page 30 ’ opinione diffusa che nello sport la difficoltà maggiore non sia vincere ma ripetersi ed a questo proposito la Mens Sana degli ultimi due anni sembra abbattere qualsiasi massima un po’ troppo azzardata! Ebbene sì, almeno una volta ognuno di noi tifosi si è chiesto quanto avrebbe dovuto aspettare prima di vedere i biancoverdi ancora protagonisti di una Final Four della massima competizione continentale, ma l’attesa è stata quanto mai breve: è passato solo un anno dal fantastico epilogo di Eurolega a Barcellona, che la squadra si appresta già a prender parte alla sua seconda fase finale consecutiva su due partecipazioni, un record storico assoluto che consacra definitivamente Siena fra le squadre più forti d’Europa. Una soddisfazione grandissima, impossibile da descrivere a parole soprattutto se pensiamo che in estate la nostra partecipazione non è stata confermata fino all’ultimo momento ma l’esclusione della Virtus Bologna, che avrebbe partecipato in nome del vecchio contratto di acquisizione dei diritti per tre anni (alla faccia della sportività…), ha aperto a Chiacig e Co. il sipario del palcoscenico più in vista a livello continentale del quale peraltro ci sentivamo ormai parte integrante, e non in virtù di una firma nero su bianco ma per diritto sportivo, dopo essere stati fra i protagonisti della passata edizione. Tra una smentita, una conferma, ed un’altra smentita siamo arrivati così all’ufficializzazione della presenza della Mens Sana come ventiquattresima stella dell’Eurolega 2003/04, rinunciando così alla Coppa Uleb ed al girone di qualificazione nel quale i biancoverdi erano stati inseriti: a tal proposito sarebbe interessante chiedere in questo momento, a coloro che allora dichiararono di preferire la partecipazione a quella coppa perché “più a portata di vittoria”, se la pensano ancora allo stesso modo o se finalmente si sono convinti che il fascino delle sfide contro le formazioni più forti d’Europa e le vittorie contro squadre che hanno fatto la storia di questo sport non reggono paragoni con nessun’altra competizione europea per club. Coach Recalcati non ha mai nascosto di tenere in particolare considerazione e come obiettivo primario il campionato italiano, ma non facendo mistero che il giusto approccio alle partite infrasettimanali potesse giovare sia a livello mentale che fisico anche in vista degli impegni domenicali, si è creato il giusto ordine di priorità che ha permesso la prosecuzione senza troppi patemi in coppa. Grazie a tutto ciò e per mano di un gruppo di giocatori come pochi altri, la Mens Sana si è resa protagonista di una fantastica cavalcata fino al tetto d’Europa a dispetto di compagini fortissime, con organici apparentemente più organizzati del nostro ma che pian piano sono state costrette ad abbandonare il palcoscenico. Impossibile quindi, non rendere onore al merito dei nostri biancoverdi creditori, fino a questo momento, nei confronti della dea bendata che certo non ha dato una mano fin dal primo sorteggio, quello della prima fase, che affiancò ai senesi niente meno che il Cska Mosca dell’ex Turkcan, poi battuto nella gara di ritorno al Palasclavo; il Maccabi Tel Aviv, candidata numero uno alla vittoria finale; la Fortitudo per il derby italiano, il Panathinaikos, lo Zalgiris di Sabonis sconfitto sia a Siena che a domicilio, l’Unicaja Malaga ed il Krka Novo Mesto. Davanti ad un girone così impegnativo, c’era di che preoccuparsi ma il rendimento è stato superiore a qualsiasi aspettativa ed il primo traguardo, cioè il raggiungimento delle Top16, si è concretizzato grazie ad un positivo bilancio di 7 vittorie e 7 sconfitte che ci ha proiettato al quarto posto del girone, verso un secondo sorteggio non più benevolo del primo ma che ha reso la marcia di avvicinamento a Tel Aviv se possibile ancora più entusiasmante. Alzi la mano chi avrebbe scommesso sulla Mens Sana nell’ambito dell’ormai famoso girone F, girone che per ammissione di molti addetti ai lavori, passerà alla storia come il più combattuto degli ultimi anni, girone in cui ad una sola giornata dalla fine si “rischiava” addirittura l’arrivo a pari punti delle quattro contendenti, Montepaschi, Barcellona, Benetton e Panathinaikos: se l’esordio dei ragazzi di Recalcati in casa contro il Barça campione in carica era stato sfortunato ed al di sotto delle aspettative, la seconda partita a Siena contro i greci ed il largo scarto in favore dei biancoverdi avevano preannunciato una sfida serrata fino alla fine come realmente è stato. La svolta è avvenuta nella fase di ritorno quando, dopo aver contenuto il passivo sul parquet di Treviso, i nostri hanno inanellato la striscia ammazza-grandi di tre vittorie consecutive: sono capitolati nell’ordine gli azulgrana in casa propria, la Benetton di un finalmente incredulo Messina uscita dal Palasclavo con il tabellone che scriveva 80 a 64, ed infine i greci del Pana nella partita decisiva per la Mens Sana che stacca così il biglietto per la Final Four rendendo inutile l’ultima vittoria trevigiana. La differenza canestri ci consegna il pass per la fase finale in Israele ed i tifosi sentono già, e a ragione per giunta, la voglia di festeggiare per un risultato che ci proietta nella storia. Non ci soffermiamo sulla sciagurata scelta, da parte dell’Uleb, della sede per la fase finale e su tutte le problematiche che tale scelta ha determinato perchè abbiamo già avuto modo di parlarne in passato, resta comunque il nome di Siena fra le quattro squadre più forti d’Europa ed alla luce di tutto questo non possiamo che essere fieri dei nostri giocatori, abbiamo eliminato le tanto temute squadre che avevano fatto sentire i brividi ai tifosi senesi in occasione dei sorteggi e questo non può che essere motivo di ulteriore orgoglio! Adesso andiamo a giocarci, senza pressione e consci finalmente della nostra forza, un derby italiano davvero bellissimo in semifinale. E se è vero che la fortuna aiuta gli audaci… Speciale FINALFOUR 32 specialefinalfour E 28-04-2004 18:47 ’ opinione comune che i miracoli siano tali proprio perché non si ripetono. La storia, al contrario, a volte ritorna con le stesse sembianze nelle quali si è apprezzata o disprezzata portando con sé quel contorno di emozioni alte e profonde, capaci di segnare la memoria di chi ha avuto la fortuna o la sventura di viverle. Vivaddio lo sport è storia sovente lieta: la delusione o l’apoteosi fanno parte del gioco, ma non inficiano – a parte alcuni nefandi accaduti che ben poco si addicono alla materia – i contorni di un evento. Proprio quando il miracolo e la storia riescono perfettamente a coincidere, il mondo dello sport scrive pagine indelebili. Ed è a questa voce che deve catalogarsi un’altra grande impresa della Siena dei canestri, per la seconda volta consecutiva approdata alle Final – Four di Eurolega, grazie alle gesta della Montepaschi. Un “bis” nato quasi per caso, dunque tanto spettacolare nella sua imprevedibilità, quanto perfettamente inserito nella continuità sportiva perseguita con ostinazione ed impegno, insieme all’autorevole sostegno di uno sponsor di grande spessore, sempre più parte integrante di un’ambiziosa crescita. Un ritorno tra le magnifiche quattro d’Europa, firmato Carlo Recalcati e i suoi ragazzi; grandi a calarsi con la giusta umiltà in una “vetrina”, com’è la massima competizione cestistica continentale -, dove non sembrava esserci spazio per i biancoverdi, inizialmente inseriti tra le formazioni chiamate a disputare l’ ”Uleb Cup”, solo lontana parente dell’Eurolega: non solo per Page 32 visibilità mediatica, ma soprattutto per tasso tecnico e blasone delle contendenti. Le vicissitudini estive sono a tutti note: la sparizione della Virtus Bologna dal palcoscenico della serie A1, ha aperto le porte dell’Eurolega alla Mens Sana. Ma attenti a non commettere l’errore, affidandosi a considerazioni affrettate, di sminuire in un certo qual modo il capolavoro mensanino: se è vero infatti che Siena ha avuto l’ammissione anche in virtù delle disavventure felsinee, è altrettanto innegabile che la Montepaschi abbia saputo dimostrare, attraverso un cammino segnato da serate epocali, di meritare legittimamente il “pass” per giocarsi il trono continentale. Adesso, tra la curiosità degli sportivi e l’attesa di un evento tutto da gustare, i paragoni con l’esordio dello scorso anno sono fin troppo scontati. Guardando un po’ più in là però, viene da rilevare un’altra grande “scommessa” che Ferdinando Minucci e Carlo Recalcati possono dire di aver già vinto: quella giocata sulla solidità e sul valore del gruppo. Perdute le magie di Ford e la discontinuità del genio Turckan, le “sirene” dell’Eurolega avrebbero potuto spingere lo stato maggiore mensanino, a cercare qualche altro “grande colpo”, l’uomo in più o il “fenomeno”del momento. Niente di tutto questo e, contro ogni previsione, (proprio come ci insegna il bello dello sport), la Mens Sana, vola in Israele. Tel Aviv, la sede scelta per le Final - Four, è forse la “stonatura” più evidente e la differenza più marcata rispetto all’avventura vissuta in Catalogna. Le incertezze sui fragilissimi equilibri politico - istituzionali del panora- La forza di una scommessa Francesco Vannoni " Speciale FINALFOUR 28-04-2004 18:47 ma mediorientale, pendono come fattore di rischio sulla manifestazione, suscitano timori in ordine alla sicurezza, scoraggiando di fatto l’esodo di tantissimi appassionati verso l’impianto del Maccabi che ospita la Kermesse. Quello mensanino sarà, a differenza di un anno fa, l’unico biancoverde presente. La qualificazione della squadra di Recalcati ha comportato l’uscita di scena della Benetton. L’eliminazione dei trevigiani è avvenuta proprio per mano senese, prima con una prestazione maiuscola sul parquet del Palasclavo nel match di ritorno delle “Top 16”, e successivamente grazie alla vittoria della Montepaschi nella “tana” del Panatinaikos, risultato che ha vanificato l’affermazione dei veneti, proprio contro il Barcellona campione uscente, al cospetto del quale la Mens Sana ha saputo imporsi con grande maturità, ponendo un tassello importante nel cammino che giunge all’insperato, ma affascinante culmine. La rappresentanza italiana ricalca, almeno nei numeri, quella dello scorso anno. Sono ancora due le formazioni “nostrane” approdate all’ultima fase del torneo, e insieme alla Montepaschi trova posto la Skipper. Diversi i protagonisti, almeno in parte, stessa la rappresentazione: la prima semifinale sarà tutta italiana. Un “derby” già visto anche nella prima fase della competizione e che si ripresenta con molteplici chiavi di lettura: da un copione che si ripete, alla certezza di una finalista; da un confronto pieno zeppo di talenti, all’infinita contesa tra due grandi squadre che si troveranno Page 33 a disputarsi nei play-off anche il tricolore. Incrociare la strada di autentiche corazzate come il Maccabi, il CSKA e la stessa Skipper, è per Siena sì motivo di orgoglio, ma anche una legittimazione di indiscussa credibilità internazionale, riconosciuta per storia patria e tradizioni secolari, oggi confermata a pieno titolo anche in ambito sportivo. L’appetito vien mangiando: c’è la voglia di aggiungere, alla già prestigiosa partecipazione, qualcosa in più nella speranza, magari, di “disturbare”…forse sovvertendo i pronostici, comunque dimostrando di esserci. Del resto da queste parti, imparando a “venir senza pretese”…., ci siamo abituati a sperare nelle sorprese, proprio grazie ai capricci della sorte che auspichiamo voglia esserci, per quanto possibile, benevola. La storia cammina, molto più spesso di quanto si pensi, anche a braccetto col fato. Ma trascurando la complicazione di certi accostamenti, sia come sia - lunga e gloriosa fino al sogno proibito, breve e sofferta, sfortunatamente interrotta poco prima del traguardo- questa è comunque una storia che ci piace. Una città ne fa di nuovo parte, con quel pizzico di patrimonio in più chiamato esperienza. Ovviamente sarà il campo a dare i suoi responsi, ma ritrovarsi ancora tra le pretendenti ad un titolo come l’Eurolega, semplicemente impensabile fino a pochi anni fa, qualcosa vorrà pur dire. Se poi la storia e i miracoli dovessero (e volessero!) camminare insieme...chissà. 33 specialefinalfour Speciale FINALFOUR 28-04-2004 18:47 Page 34 34 specialefinalfour In vetrina anche il futuro della MPS L a Mens Sana al Nokia Arena di Tel Aviv non sarà rappresentata solamente dalla “Charlie’s Band; oltre ai vari Chiaccio, Kakio, Jack, Minda, Dusan, Bootsie, ai due David e Vibrica ci saranno all’ Arena più contestata del mondo altri protagonisti senesi, i nostri Juniores, i vari Marino, Vitali, Cavallaro, Scarponi, Da Tome, Lechthaler, Tagliabue ecc. Infatti anche quest’ anno, come a Barcellona, in concomitanLechthaler za delle Final Four di Eurolega, il comitato organizzaa rimbalzo tore dell’ Uleb ha inserito un torneo juniores internazionale; anche quest’ anno, come nella passata edizione, alcuni dei migliori prospetti europei si confronteranno e si metteranno in bella mostra in occasione della vetrina più importante del vecchio continente. Nell’ Eurolega dei giovani, a differenza della passata stagione, l’ Italia del basket sarà giustamente rappresentata ed a farlo sarà proprio la Montepaschi Mens Sana. Giusto riconoscimento alla nostra società che oltre ad investire risorse finanziare ed umane nel settore dei giovani, è anche detentrice del titolo nazionale Cadetti, vincitrice del Trofeo Under 20 di Coppa Italia e recentemente vincitrice del prestigioso Torneo Internazionale di Cholet in Francia. Lasciando da parte le polemiche o, per meglio dire, le giuste osservazioni che seguirono nella passata stagione la “non chiamata” di una squadra italiana alla manifestazione, è doveroso sottolineare il successo che l’ iniziativa ebbe alla sua prima edizione. L’ impianto secondario del Sant Jordi di BarcelloStefano Fini " na risultò clamorosamente insufficiente, anche se dotato di tribune supplementari, in occasione della finale fra Zalgiris Kaunas e Maccabi Tel Aviv. L’ ottimo livello dei valori espressi dalle squadre partecipanti, l’ elevato numero di presenza di pubblico e l’ interesse dei media saranno stati frutto di quella magnifica “aria barcellonese” che respiravamo ovunque ? Tutto quanto sarà ripetibile a Tel Aviv ? Il Nokia Arena, o qualunque altro impianto che ospiterà l’ evento, ci offrirà talenti come quelli visti al Sant Jordi? Ci sarà un Omerhodzic, atletica ala forte del Cibona, od un Alijevas, guardia immarcabile del Zalgiris? Questi sono alcuni degli interrogativi cha fanno da premessa a questo evento significativo per il basket giovanile. Interrogativi che non sono da riferirsi all’ evento sportivo in se stesso, utile ed interessante, quanto al luogo dove questo si svolge ed al momento storico in cui questo avviene. Lo sport in generale ed anche il basket in particolare rientra in un contesto di logiche “finanziarie”, di “mercato”, di “immagine” che, molte volte, possono travalicare altri valori; certo è che dispiace in pò vedere queste logiche coinvolgere anche il movimento giovanile. Tuttavia, se di dubbi parliamo, ci sembra anche giusto affermare che gli eventi sportivi devono avere un “iter” differenziato da quello politico e devono essere di esempio a quest’ ultimo. Quindi a Tel Aviv ci saranno anche gli juniores della Mens Sana pronti a paragonarsi, a confrontarsi, con alcuni dei pari età (1986-1987) più forti del continente. Le squadre che parteciperanno a questo torneo internazionale oltre alla Montepaschi Siena saranno il Zalgiris Kaunas, vincitrice della passata edizione, il Maccabi Tel Aviv, finalista a Barcellona, il Reflex Zeleznik di Belgrado, il CSKA di Mosca e l’ Apoel di Gerusalemme. Le realtà rappresentate sono le più significative nel contesto del movimento cestistico europeo. Dalla Lituania in generale e da Kaunas in particolare escono una miriade di talenti, dal memorabile Sabonis al giovanissimo Kleiza, ala grande da molti considerato il “Barkley lituano” attualmente in USA (Missuri). Il Zalgiris porterà a Tel Aviv il suo gioiellino Andriuskevicius, già ammirato a Forlì in occasione del Trofeo Under 20 . Il CSKA sarà una vera corazzata dato che ha reclutato tutto il meglio del movimento giovanile russo; tutti atleti oltre i due metri fra cui anche il figlio del mitico pivot russo, il più alto del mondo (2,23 mt.) negli anni ‘80, Pkachenko. Speciale FINALFOUR 28-04-2004 18:47 Page 35 35 specialefinalfour Della squadra moscovita vorremmo anche ricordare il play Vialtsev, il georgiano Tsintsade ed il centro Likhodei. Il Maccabi si avvarrà del geniale Hirsh, mancino play-maker, mentre il Zeleznik di Belgrado, Campione Europeo Cadetti 2003, porterà la classica ciliegina sulla torta, ovvero il giovane ‘87 più interessante di tutta Europa, l’ esterno - ala di 2,09 mt. Nemanja Aleksandrov ; insieme a lui un altro prospetto di indiscusso valore, l’ ala-forte (2,07 mt.) Dragan Labovic. Sarà un bel confrontarsi per la granitica e ben assortita compagine senese guidata da Simone Pianigiani. I nostri Juniores, dopo aver dimostrato la loro forza nel contesto delle maggiori realtà cestistiche dell’ Europa occidentale, si trovano a doversi misurare con quelle realtà storiche del basket continentale che da sempre sono state le forze dominati del movimento, Yugoslavia, Russia, Lituania. Datome in schiacciata e la formazione Juniores biancoverde guidata da Simone Pianigiani (foto sotto) Speciale FINALFOUR 36 specialefinalfour Vrbica Stefanov 28-04-2004 18:47 Page 36