i fondi immobiliari in italia e all `estero
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i fondi immobiliari in italia e all `estero
SCENARI IMMOBILIARI® ISTITUTO INDIPENDENTE DI STUDI E RICERCHE I FONDI IMMOBILIARI IN ITALIA E ALL’ESTERO (AGGIORNAMENTO RAPPORTO 2006) SINTESI PER LA STAMPA 1. I fondi immobiliari nel mondo Il 2006 si chiude, a livello mondiale, con un potenziamento e consolidamento del “risparmio gestito“ nell’immobiliare attraverso le diverse forme di fondi immobiliari (chiusi, aperti, Reits). La capitalizzazione supererà gli 850 miliardi di euro, con un incremento dell’11,2 per cento rispetto allo scorso anno. Le previsioni per l’anno prossimo sono di un superamento del “muro” dei mille miliardi di euro di capitalizzazione. Un forte impatto dovrebbe venire dall’introduzione dei Reits in Germania e nel Regno Unito. Ma è interessante notare come anche in mercati maturi come gli Stati Uniti, il mercato dei fondi cresca. Novità interessanti, ad alto tasso di sviluppo, si hanno in Oriente e in Australia. La raccolta aumenta ad un tasso superiore alla capitalizzazione, a dimostrazione di un trend strutturale e non episodico e di come questi strumenti (di relativa recente introduzione) siano ormai un asset class consolidato per famiglie e investitori. I fondi hanno anche un forte impatto sulle economie nazionali, in quanto contribuiscono, nei Paesi in cui sono operativi, allo sviluppo e alla competitività dell’industria immobiliare. Per questo motivo, i governi solitamente ne favoriscono lo sviluppo attraverso normative incentivanti, soprattutto dal punto di vista fiscale. Unendo le informazioni (non omogenee) tra i diversi Paesi in cui sono presenti i fondi, si è composta una sorta di asset allocation mondiale. La quota maggiore spetta agli immobili commerciali, seguita dagli uffici e dalle residenze. Le distinzioni, dal punto di vista immobiliare, non sono sempre chiare, perché assumono maggiore importanza i complessi ad uso misto. 1.1. Europa I primi dieci mesi del 2006 sono stati caratterizzati da un andamento del mercato immobiliare migliore rispetto alle previsioni in quasi tutti i Paesi, sebbene tra gli operatori e gli analisti domini un atteggiamento di prudenza, imputabile soprattutto alle preoccupazioni relative all’aumento dei tassi di interesse e ai possibili effetti di una crisi del mercato negli Stati Uniti. UFFICIO STAMPA 2 SCENARI IMMOBILIARI® Il mercato residenziale ha registrato una buona performance e un aumento dell’attività da parte degli investitori istituzionali. Le quotazioni sono aumentate in modo moderato nei mercati maturi, mentre hanno registrato una vera e propria impennata nelle località più importanti dei Paesi emergenti. Anche il comparto uffici ha visto un andamento positivo con riferimento alle top location delle principali città, mentre la ripresa, nelle zone secondarie, è più lenta. Il mercato commerciale, invece, è stato ostacolato dalla scarsa fiducia dei consumatori nei mercati occidentali, a fronte di una crescita sostenuta nei Paesi dell’Europa orientale. Il 2007 dovrebbe confermare il trend attuale. In particolare, si dovrebbe assistere al progressivo miglioramento dei comparti non residenziali legati alle imprese e all'industria, sostenuti dalla generalizzata ripresa economica, dall’aumento della domanda proveniente dal settore dei servizi e dalla maggiore disponibilità di credito in molti Paesi. La carenza di prodotti disponibili, nelle zone più importanti, comporterà un ulteriore calo dei rendimenti, e indurrà alcuni investitori ad indirizzarsi verso le zone secondarie o verso nuovi Paesi. Nell’Europa occidentale, il 2007 dovrebbe essere un anno molto positivo per la Germania, mentre proseguirà il buon andamento della Spagna e della maggior parte dei Paesi del nord. Nell’ambito dell’Europa centro-orientale, si assisterà al consolidamento della crescita di Varsavia, Praga e Budapest, mentre dovrebbe aumentare in modo evidente l’interesse degli investitori per le zone più prestigiose di Romania, Bulgaria e Russia. Il mercato dei fondi immobiliari ha mostrato un trend estremamente positivo, in quanto un numero sempre maggiore di investitori è incentivato a convogliare una parte delle proprie risorse nel mercato immobiliare, mosso sia dalla volatilità dei mercati finanziari che dai buoni rendimenti registrati dai fondi negli ultimi anni. Il patrimonio dei fondi immobiliari, nei Paesi europei presi in considerazione, dovrebbe ammontare, alla fine del 2006, a 332 miliardi di euro, contro i 315 del 2005. Si tratta di una cifra leggermente inferiore rispetto alle previsioni di giugno, a causa della chiusura di un fondo svizzero e di un andamento positivo, ma lievemente più lento del previsto, delle Siic francesi. Per quanto concerne la capitalizzazione, tra i Paesi il cui mercato è più maturo, l’incremento maggiore ha riguardato il Lussemburgo, dove il numero di fondi è passato da 33 a 48, e la capitalizzazione ha registrato un aumento di oltre il 40 per cento. Si UFFICIO STAMPA 3 SCENARI IMMOBILIARI® tratta di fondi che presentano una legislazione fiscale estremamente favorevole e la cui commercializzazione avviene per la larga maggioranza all’estero. Il secondo posto, quanto ad incremento della capitalizzazione, spetta alle Siic francesi, passate dai 42.394 milioni di euro, alla fine del 2005, agli attuali 52.700 milioni, mentre il numero di società è salito da 28 a 45. Il mercato delle Scpi, invece, è stabile: il numero di società è leggermente diminuito, a fronte di un aumento della capitalizzazione di circa il 4 per cento. Ottimo l’andamento dei Puts inglesi, la cui capitalizzazione è passata dai 44.825 milioni di euro del 2005, ai quasi 54 miliardi previsti per la fine del 2006, suddivisi tra 57 società. Una situazione di sostanziale stabilità riguarda i fondi olandesi, che registrano un costante calo del numero e della capitalizzazione dei fondi non quotati, a fronte di una maggiore capitalizzazione delle Fbi quotate. Si stima un incremento complessivo di poco più del 5 per cento. Il settore dei fondi aperti tedeschi è in fase di trasformazione, sia per il perdurante effetto delle problematiche giudiziarie dell’anno scorso, sia per le attese relative all’avvio dei Reits nel 2007. Sono in studio numerose modifiche legislative anche con riferimento ai fondi aperti, finalizzate a rendere il settore più trasparente e a tutelare maggiormente gli investitori. Nel 2006, la capitalizzazione complessiva è diminuita di circa il 15 per cento rispetto all’anno precedente, mentre il numero di fondi è passato da 29 a 31. Un calo analogo riguarda i fondi svizzeri, soprattutto in considerazione della chiusura di una società nella seconda metà dell’anno. La crescita è stata elevatissima nei Paesi dove l’introduzione dei fondi è più recente: si calcola un aumento del 35 per cento in Turchia, dove i dieci Reits operativi hanno raggiunto una capitalizzazione di circa 1.650 milioni di euro, e di oltre il 26 per cento in Spagna, dove il patrimonio è passato da 6.477 milioni di euro, nel 2005, a 8.200 milioni, stimati per la fine del 2006. In fase ancora iniziale sono i Reics (Real estate investment companies) greci: per il momento sono presenti due società, con una capitalizzazione di circa 150 milioni di euro. Dal punto di vista della raccolta, in Europa si stima che il 2006 chiuderà con un totale di circa 22.250 milioni di euro, il che rappresenta una crescita del 18,5 per cento, rispetto all’anno precedente. La crescita è guidata dai fondi lussemburghesi, grazie all’ingresso UFFICIO STAMPA 4 SCENARI IMMOBILIARI® sul mercato di nuove società, e tedeschi, che hanno evidenziato una ripresa rispetto alla raccolta negativa registrata nel 2005. Buono l’andamento della Gran Bretagna, stabile il Belgio, mentre un lieve calo è attribuibile ai fondi svizzeri, olandesi e alle Scpi francesi, soprattutto a causa del forte afflusso di risorse nelle Siic. In lieve diminuzione anche la raccolta dei Reits turchi, in quanto nel 2006 non sono stati costituite nuove società, a differenza dell’anno precedente. Il 2006 ha registrato un lieve calo dei rendimenti a livello europeo, imputabile alla generalizzata diminuzione dei rendimenti nella maggiore parte dei comparti immobiliari nazionali, soprattutto a causa della carenza di offerta di prodotti di qualità. La progressiva introduzione dei Reits, anche in Europa, comporta un aumento dei fondi che seguono il modello statunitense e che, dunque, puntano sulla specializzazione: sono in aumento le società che investono nel comparto della logistica e degli immobili integrati, che comprendono spazi commerciali, qualche ufficio e ampie aree destinate al tempo libero. Per quanto riguarda il settore residenziale, questo è ritenuto interessante soprattutto dai fondi spagnoli e svizzeri, anche se è in aumento il numero di fondi di altri Paesi che investono nel comparto dell’edilizia sociale. 1.2. Stati Uniti La crescita economica mostra i primi segnali di rallentamento dall’inizio del 2006, e gli ultimi mesi hanno evidenziato una situazione di particolare debolezza, con una crescita nettamente inferiore alle previsioni e un rallentamento del mercato immobiliare. Tuttavia, la crescita dei consumi privati dovrebbe subire un indebolimento modesto, grazie ad un mercato del lavoro strutturalmente solido. Il mercato della casa è in fase di rallentamento, creando serie preoccupazioni per l’economia americana, dal momento che il comparto residenziale concentra i due terzi dell’attività del settore. Se i prezzi dovessero diminuire, è probabile che la Fed procederà ad una riduzione dei tassi di interesse, al fine di limitare gli effetti della recessione. UFFICIO STAMPA 5 SCENARI IMMOBILIARI® Il rallentamento del potere di acquisto e del mercato immobiliare residenziale hanno creato qualche preoccupazione anche per il comparto commerciale. Tuttavia, il mercato continua ad essere dinamico, dal momento che si tratta di un settore guidato dagli investitori istituzionali. In effetti, gli immobili commerciali concentrano una buona quota del portafoglio della maggior parte degli investitori americani. Nonostante il rallentamento del mercato immobiliare, il settore dei Reits ha mostrato una performance positiva: il numero di società è sceso da 197, nel 2005, alle attuali 190, ma la capitalizzazione è aumentata da 335 a 403 miliardi di dollari, pari a 315 miliardi di euro. Anche nel 2006, dunque, i fondi immobiliari europei hanno registrato una capitalizzazione complessivamente superiore a quella dei Reits americani. La forbice è destinata ad allargarsi nei prossimi anni, in considerazione dell’ingresso sul mercato dei Reits in Germania e Regno Unito, e dell’ampliamento dell’intero comparto nella maggior parte dei Paesi europei. A breve-medio termine, inoltre, anche i paesi dell’Europa centro-orientale dovrebbero essere in grado di dare il proprio contributo al settore dei fondi immobiliari. Sul piano della raccolta, invece, i Reits americani continuano a superare ampiamente quelli europei. Il 2006, come previsto, ha registrato un forte incremento, raggiungendo 31,5 miliardi di euro. L’aumento è imputabile sia al processo di rinnovamento del portafoglio di alcune società che agli importanti investimenti effettuati nei Reits statunitensi da parte delle società canadesi. Si conferma la tendenza alla specializzazione da parte dei Reits americani, con particolare riferimento ai comparti terziario/uffici e commerciale, anche se è elevatissimo il numero di immobili integrati. Il settore residenziale continua ad essere marginale, anche se è in aumento la quota di fondi specializzati nell’investimento in residenze per categorie speciali. Se il numero di fondi Hybrids è rimasto inalterato, nel 2006 sono nati due nuovi fondi Mortgage, specializzati nel finanziamento commerciale; si tratta di fondi che in passato hanno mostrato ottimi rendimenti e la cui importanza è destinata ad aumentare nel prossimo futuro. Nel 2006 il rendimento si è abbassato, in linea con l’andamento dei rendimenti europei, con riferimento agli Equity e agli Hybrids, mentre i Mortgage hanno confermato la performance dell’anno precedente, superando il 10 per cento. UFFICIO STAMPA 6 SCENARI IMMOBILIARI® 1.3. Giappone I primi dieci mesi del 2006 hanno visto la quotazione di undici nuovi fondi: attualmente, pertanto, sono operativi 38 Reits e un altro dovrebbe essere lanciato entro la fine dell’anno. Si tratta di fondi diversificati, sia sotto il punto di vista della capitalizzazione che della tipologia, sebbene siano quasi esclusivamente specializzati. Se nei primi anni, i Reits giapponesi investivano quasi esclusivamente nei settori terziario/uffici e commerciale, i nuovi fondi hanno un’attività più diversificata. Tra le nuove società, infatti, due sono a specializzazione residenziale e due alberghiera: quest’ultimo, infatti, rappresenta un settore molto redditizio in Giappone. Per il momento, i Reits giapponesi possono investire solo in Giappone, e la quasi totalità degli acquisti è concentrata nelle zone più prestigiose di Tokyo, sebbene gli ultimi investimenti riguardino anche le zone periferiche migliori della capitale, per quanto riguarda gli immobili residenziali, e le altre importanti città giapponesi, per quanto riguarda gli altri comparti. Tuttavia, il 1° aprile 2007 entrerà in vigore una nuova legge, che permetterà ai Reits di investire all’estero. Si prevede, dunque, un forte afflusso di investimenti, soprattutto negli altri paesi asiatici. Il 2006 si dovrebbe concludere con una capitalizzazione di circa 35 miliardi di euro, il doppio rispetto all’anno precedente. Si tratta di un andamento decisamente positivo, sebbene leggermente inferiore rispetto alle previsioni effettuate dagli analisti giapponesi all’inizio dell’anno. Anche la raccolta ha registrato un incremento vistoso, passando da 16,5 miliardi di euro, nel 2005, a 27,5 miliardi, previsti per la fine del 2006. Si prevede un rallentamento della crescita nel 2007, anche perché il settore si avvia verso un maggiore grado di maturità. A differenza dell’Europa e degli Stati Uniti, il 2006 ha registrato un aumento del rendimento medio dei Reits, grazie all’ingresso sul mercato di fondi specializzati in settori redditizi, quali la logistica e il comparto alberghiero. UFFICIO STAMPA 7 SCENARI IMMOBILIARI® 1.4. Australia Il 2006 è stato un anno positivo anche per gli Lpt australiani: il numero di società è rimasto pressoché invariato, rispetto all’anno precedente, ma la capitalizzazione è passata dai 48,3, del 2005, ai 60 miliardi di euro, previsti per la fine del 2006; anche la raccolta è aumentata in modo considerevole, passando da 4.700 a 5.400 milioni di euro. Il settore degli Lpt continua ad essere caratterizzato da una forte concentrazione. Le nove società più importanti detengono più della metà dell’intero patrimonio di proprietà. In particolare, il gruppo Westfield ne possiede da solo oltre il 35 per cento, e continua ad espandersi. La maggior parte degli Lpt australiani è fortemente specializzato dal punto di vista tipologico, e la quasi totalità del patrimonio è composto da immobili ad uso commerciale e terziario/uffici. Gli Lpt puntano, invece, alla diversificazione geografica, investendo sia in Australia che all’estero: quasi la metà del patrimonio, infatti, è situato al di fuori dell’Australia. Se gli Stati Uniti continuano a rappresentare la quota più consistente, sono in forte aumento gli acquisti in Europa e, soprattutto in Asia, con particolare riferimento a Giappone, Hong Kong e Singapore. Nel 2006 gli Lpt hanno registrato un rendimento decisamente superiore rispetto a quello degli altri continenti, seppure in lieve calo rispetto all’anno precedente. Si calcola una media di circa l’8 per cento, sebbene la performance vari notevolmente da fondo a fondo. UFFICIO STAMPA 8 SCENARI IMMOBILIARI® 2. Italia L’anno che si sta concludendo è stato importante per l’intero settore dei fondi immobiliari italiani. Nel corso del 2006, infatti, quasi tutte le Sgr operanti nel mercato dei prodotti retail o per istituzionali hanno varato nuovi fondi, orientandosi prevalentemente verso l’offerta di prodotti specializzati, adatti alle esigenze di diversificazione dei grandi investitori istituzionali e qualificati. Nuove Sgr si sono affacciate sul mercato, sia speculative che tradizionali. Attualmente, sono in attesa di autorizzazione, presso la Banca d’Italia, diverse nuove Società di gestione. Il 2006 si conferma come un anno record anche per quanto riguarda i volumi raccolti visto che, entro la fine dell’anno, la raccolta netta raggiungerà i 1.839 milioni di euro superando, di quasi duecento milioni di euro, quella del 2005. Solo nel 2004 erano stati raggiunti flussi di raccolta superiori (pari a oltre quattro miliardi e mezzo di euro), anche se allora il dato aveva risentito dell’ingresso sul mercato dei fondi pubblici Fip e Patrimonio Uno. Le previsioni per il 2007 sono per un ulteriore aumento (più 19,6 per cento) dei flussi netti di raccolta. Tra il 2001 ed il 2006, il Nav dei fondi immobiliari italiani è aumentato di oltre cinque volte, e le previsioni elaborate da Scenari Immobiliari portano a ritenere che, entro la fine del prossimo anno, esso sia destinato ad accrescersi di un ulteriore 25 per cento, raggiungendo i 20 miliardi di euro. Anche il patrimonio immobiliare gestito direttamente ha conseguito, in sette anni, una crescita considerevole, aumentando di oltre sedici volte. A dicembre 2006 raggiungerà i 21 miliardi, con una previsione che porta a ritenere che, entro la fine del 2007, gli asset immobiliari raggiungeranno i 25 miliardi di euro, segnando così un ulteriore aumento, in dodici mesi, di quasi il 20 per cento. Le previsioni sono state realizzate sulla base dei programmi di sviluppo comunicati dalle Sgr attualmente esistenti. L’incremento dei volumi gestiti ha prodotto un notevole aumento nei flussi di indebitamento, anche se, allo stato attuale, i fondi immobiliari italiani presentano ancora una bassa propensione all’indebitamento, con un rapporto tra finanziamenti ricevuti e patrimonio immobiliare che si attesta attorno al 38 per cento. Nel corso dei prossimi mesi, però, anche per effetto dell’ingresso di nuovi fondi speculativi, o comunque riservati ad investitori qualificati, il flusso di finanziamenti dovrebbe accrescersi ulteriormente, dato il loro maggior utilizzo della leva finanziaria nella gestione. UFFICIO STAMPA 9 SCENARI IMMOBILIARI® Tavola 1 Capitalizzazione dei fondi immobiliari nel mondo (al 31 dicembre di ogni anno, milioni di euro) 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 (a) 2007 (b) Europa (*) 123.767 125.376 143.565 238.219 272.041 315.098 332.100 406.000 Stati Uniti 108.847 121.546 127.069 207.784 244.022 289.000 315.000 340.000 Giappone -- 1.713 3.724 8.045 11.990 17.065 35.000 52.000 Australia n.d. n.d. n.d. n.d. 43.760 48.300 60.000 73.000 Resto del mondo n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 95.000 110.000 132.000 764.463 852.100 1.003.000 Area Totale (*) I Paesi presi in considerazione dal 2000 al 2003 sono: Belgio, Gran Bretagna, Germania, Francia (Scpi), Spagna, Svizzera, Paesi Bassi A partire dal 2004 sono considerati anche il Lussemburgo, le SIIC francesi e i fondi quotati italiani; a partire dal 2005 anche Grecia e Turchia (a) Stima (b) Previsione Fonte: SCENARI IMMOBILIARI® Tavola 2 Capitalizzazione dei fondi immobiliari nel mondo (indici) (base 100; Europa e Stati Uniti: 2000 = 100; Giappone 2001= 100; Australia 2004=100, Resto del mondo 2005=100) Area 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 (a) 2007 (b) Europa (*) 100 101 116 192 220 255 268 327 Stati Uniti 100 112 117 191 224 266 289 312 Giappone -- 100 217 470 700 996 2.043 3.036 Australia -- -- -- -- 100 110 137 167 Resto del mondo -- -- -- -- -- 100 116 139 100 111 131 Totale (*) I Paesi presi in considerazione dal 2000 sono: Belgio, Gran Bretagna, Germania, Francia (Scpi), Spagna, Svizzera, Paesi Bassi A partire dal 2004 sono considerati anche il Lussemburgo, le SIIC francesi e i fondi quotati italiani; a partire dal 2005 anche Grecia e Turchia (a) Stima (b) Previsione Fonte: SCENARI IMMOBILIARI® UFFICIO STAMPA 10 SCENARI IMMOBILIARI® Tavola 3 La raccolta dei fondi immobiliari nel mondo (al 31 dicembre di ogni anno, milioni di euro) 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 (a) 2007 (b) Europa (*) 10.226 11.963 13.265 16.270 18.165 18.770 22.250 40.000 Stati Uniti 17.339 19.859 20.761 21.385 32.437 28.900 31.500 33.000 Giappone -- 1.148 5.368 7.007 8.518 16.500 27.500 36.000 Australia -- -- -- -- 4.208 4.700 5.400 5.800 63.328 68.870 86.650 114.800 Area Totale (*) I Paesi presi in considerazione dal 2000 sono: Belgio, Gran Bretagna, Germania, Francia (Scpi), Spagna, Svizzera, Paesi Bassi e Italia A partire dal 2004 è considerato anche il Lussemburgo, mentre a partire del 2005 anche Grecia e Turchia (a) Stima (b) Previsione Fonte: SCENARI IMMOBILIARI® Tavola 4 La raccolta dei fondi immobiliari nel mondo (indici) (base 100; Europa e Stati Uniti: 2000 = 100; Giappone 2001= 100; Australia 2004=100) Area 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 (a) 2007 (b) Europa (*) 100 117 130 159 178 184 218 391 Stati Uniti 100 115 120 123 187 167 182 190 Giappone -- 100 468 610 742 1.437 2.395 3.136 Australia -- -- -- -- 100 112 128 138 100 109 137 181 Totale (*) I Paesi presi in considerazione dal 2000 sono: Belgio, Gran Bretagna, Germania, Francia (Scpi), Spagna, Svizzera, Paesi Bassi e Italia A partire dal 2004 è considerato anche il Lussemburgo, mentre a partire del 2005 anche Grecia e Turchia (a) Stima (b) Previsione Fonte: SCENARI IMMOBILIARI® UFFICIO STAMPA 11 SCENARI IMMOBILIARI® Tavola 5 Asset allocation media dei fondi immobiliari nel mondo Altri usi 13,5% Industriale/ logistica 8% Uffici 30% Commerciale 37% Residenziale 11,5% Fonte: SCENARI IMMOBILIARI® Tavola 6 I fondi immobiliari in Italia (dati in milioni di euro) N° fondi operativi(1) Nav (2) Patrimonio immobiliare diretto Indebitamento esercitato(3) Capitalizzazione Raccolta netta (4) (5) Performance(6) 2001 2002 2003 2004 2005 2006° 2007* 7 13 17 29 58 86 105 2.438 3.236 4.048 7.782 13.002 15.906 20.000 1.418 2.718 3.430 10.330 15.901 20.904 25.000 16 429 573 3.980 6.261 7.950 - 2.438 3.236 2.092 3.170 3.912 4.300 - 580 659 722 4.579 1.668 1.839 2.200 n.d. n.d. n.d 6,47% 6,15% 6,16%(7) - ° Stima a fine 2006 * Previsione a fine 2007 (1) Fondi autorizzati dalla Banca d’Italia e che hanno concluso il collocamento Valore del patrimonio netto dei fondi al 31 dicembre di ogni anno Finanziamenti effettivamente ricevuti risultanti da rendiconto (4) Include il solo valore di Borsa dei fondi retail quotati (5) Al netto dei rimborsi effettuati nel corso dell’anno (6) Irr medio dei prodotti appartenenti al segmento dei fondi retail (7) Valore riferito al 30 giugno 2006 (2) (3) Fonte: SCENARI IMMOBILIARI® UFFICIO STAMPA 12 SCENARI IMMOBILIARI® Per ogni ulteriore informazione, contattare cortesemente l’UFFICIO STAMPA, al numero telefonico +39.06.85.58.802 o all’indirizzo di posta elettronica [email protected]. 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