Fisiologia ed evoluzione del singhiozzo. | potenziale d`azione

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Fisiologia ed evoluzione del singhiozzo.
Inserito il 5 novembre 2013 da dariomelgari
Calvin alle prese con il singhiozzo.
Come lo starnuto (tra ato recentemente da me QUI (h p://potenzialedazione.wordpress.com
/2013/10/22/fisiologia-di-uno-starnuto/)) anche il singhiozzo è un riflesso che coinvolge l’apparato
respiratorio, è diffuso nel regno animale e accompagna l’Uomo dall’alba dei tempi.
Le possibili cause del singhiozzo sono molteplici e possono essere, per esempio, di tipo psicogeno
(shock, eccitazione, paura, stress), di tipo metabolico (iperglicemia, ipocalemia, febbre), associate a
farmaci (benzodiazepine, barbiturici, alfa-metildopa) o a mala ie (tumori, infiammazioni nervose).
In ogni caso la causa più diffusa è l’iperestensione dello stomaco che, probabilmente, provoca
un’irritazione del muscolo diaframma o del nervo frenico che lo innerva.
Dal punto di vista fisiologico il singhiozzo è un fenomeno più complicato di una semplice
contrazione involontaria del diaframma.
Ad ogni sussulto, infa i, insieme al diaframma si contraggono con forza anche i muscoli inspiratori
(intercostali, del collo e altri) mentre i muscoli espiratori si rilassano profondamente. In seguito alla
violenta inspirazione la glo ide (il segmento della laringe dove si trovano le corde vocali) si chiude di
sca o producendo il cara eristico suono. Prima della contrazione del diaframma, inoltre, il palato e il
retro della lingua si muovono verso l’alto e non sono rari i ru i d’aria associati ai sussulti del
singhiozzo.
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La glo ide si trova all’altezza delle corde vocali
Un a acco di singhiozzo viene definito tale se si protrae per più di qualche minuto. Un a acco che
duri più di 48 ore è considerato persistente o protra o. Se dura più di un mese è definito intra abile.
Seppur rari esistono casi di a acchi di singhiozzo durati anni. Il record (ufficialmente nel Guinness
dei Primati (h p://www.guinnessworldrecords.com/) e difficilmente ba ibile) appartiene a Charles
Osborne (h p://en.wikipedia.org/wiki/Charles_Osborne_(hiccups)) che incominciò a singhiozzare
nel 1922 dopo essere stato schiacciato dalla carcassa di un maiale di un quintale e mezzo che stava per
macellare. Charles Osborne, nato nel 1892, finì di singhiozzare nel 1990 all’età di 97 anni, 68 anni
dopo l’incidente con il maiale. Morì l’anno successivo in seguito alle complicazioni di un’ulcera.
Quali sono i rimedi più efficaci contro il singhiozzo?
I rimedi ad un a acco di singhiozzo sono antichi quanto la conoscenza del fenomeno stesso.
Cionostante nessuno di essi si è mai rivelato efficace al 100%. In ogni caso le soluzioni migliori sembrano
essere il controllo della respirazione, bere acqua o semplicemente avere la pazienza di aspe are che
l’a acco termini da solo (sperando di non ba ere il record di Charles Osborne…).
I casi più gravi possono persino essere tra ati chirurgicamente con l’ablazione del nervo frenico.
Ma a cosa serve il singhiozzo?
Lo starnuto e la tosse sono riflessi utili per liberare le vie respiratorie da patogeni e agenti irritanti. Il
singhiozzo invece sembra essere un riflesso complesso privo di qualsiasi scopo (se non quello di
infastidirci…).
Esistono due principali teorie sull’evoluzione del singhiozzo.
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La prima teoria sostiene che il singhiozzo sarebbe un modo per liberare lo stomaco da un eccesso di
aria. Poiché questo fenomeno è diffuso tra i mammiferi e in particolar modo tra gli infanti, si pensa
che i sussulti siano un modo per coordinare la suzione del la e con la respirazione. Secondo questa
teoria il sussulto perme erebbe di espellere aria dallo stomaco liberando volume utile per una
maggiore quantità di la e.
Un vitello in alla amento
Una seconda teoria, invece, considera il rilfesso del singhiozzo come un residuo vestigiale della
respirazione anfibia. Il singhiozzo, come spiegato sopra, è un fenomeno ritmico e complesso, che
coordina tra loro differenti tipi di muscoli. Ciò suggerisce che esista, a livello del sistema nervoso, un
centro generatore di singhiozzi.
Il singhiozzo, inoltre, è già osservabile nel feto e, nel corso dello sviluppo embrionale, compare ancor
prima dei movimenti respiratori. Per questa ragione il singhiozzo potrebbe essere un residuo di
precedenti fasi dell’evoluzione.
Cercando all’interno del regno animale un valido candidato che possa rappresentare gli albori del
singhiozzo ci si ritrova ai bordi di uno stagno. I girini, infa i, nel corso della loro metamorfosi si
ritrovano ad avere sia le branchie che i polmoni.
I girini, però, sono privi di diaframma e, per riempire i polmoni, devono prima riempire la bocca di
aria, quindi chiudere bocca, narici e branchie e forzare l’aria all’interno dei polmoni. Quando invece
respirano tramite le branchie, riempiono la bocca di acqua, chiudono la glo ide e forzano l’acqua
a raverso le branchie.
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I girini, ad un certo stadio della propria metamorfosi, possono respirare sia acqua che aria
In entrambi i casi i girini sfru ano una coordinazione tra inspirazione e chiusura della glo ide in
modo del tu o simile al singhiozzo.
[Per approfondimenti visitate alcune delle pagine da cui ho tra o le informazioni per questo post:
QUI (h p://www.scientificamerican.com/article.cfm?id=what-causes-hiccups&page=2) e QUI
(h p://emedicine.medscape.com/article/775746-overview)]
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Guinness, muscoli, nervo frenico, nervo vago, respirazione, riflesso, rimedi, singhiozzo, sistema
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Informazioni su dariomelgari
Sono un biologo biomedico laureato presso lʹUniversitaʹ degli Studi di Milano. A ualmente sono un
PhD student presso la University of Bristol dove studio lʹa ivitaʹ ele rica del cuore e le molecole che
la modulano.
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