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Nuova Passat
Nuova Passat
•
. .Man~er sleali,
.
collaboratori disonesti,-... . . impiegati scorretti.
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Per trovare le prove
e poterli licenziare,
le aziende
chiedono aiuto agli .
Investigatori privati..
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STORIA DI COPERTINA Jr--- -- - - -
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u lCIO
a causa 31--.-..
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ignorare 22°/0
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archi
investigazioni informa
14 COPERTINA
IOul~rJIf'
INCHIESTAIl Aumentano le aziende che si rivolgono agli
investigatori privati per controllare i dipendenti sospetti.
Edifendere il business. Ecco come.
di Francesco Bisozzi
direttori del personale non ne
parlano, figurarsi gli amministratori delegati. Nonostante
sia stato ribadito più volte che
il datore di lavoro può avvalersi
di un investigatore privato per
controllare i dipendenti (e cercare
la giusta causa per licenziarli),
l'argomento rimane tabù. Del resto, a nessuno fa piacere passare
per uno spione. «Sì, è vero, in
precedenza abbiamo fatto appello
anche noi agli 007» taglia corto
il direttore delle risorse umane
di un'importante azienda farmaceutica «ma poi abbiamo lasciato
perdere. Sia perché le prove che
venivano raccolte non sempre
erano utilizzabili in sede legale,
sia perché si tratta di una prassi
che può avere ricadute negative
sul piano d·ell'immagine ».
«Qui è tutto impostato sulla
I
CLIENTI D'ORO
La suddivisione del giro
d'affari delle agenzie private:
i clienti business sono la larga
maggioranza.
fiducia» dice il capo del personale di una nota società d'ingegneria <<non ci sono nemmeno i
tornelli all'ingresso. Nel posto
dove lavoravo prima, al contrario, non nego che qualche
volta mi sono servito anch'io
di un detective» .
L'impressione è di avere a
che fare con delle mezze verità.
La questione dei segugi aziendali scatena colpi di tosse che
mascherano disagio e sorrisi. A
dimostrazione che l'argomento
è delicato. Ma se oggi le agenzie
investigative fanno affari d'oro,
un motivo ci dovrà pure essere.
E non sono certo i tradimenti.
Secondo i dati della Camera di
commercio di Milano, le indagini
per ragioni familiari sono infatti
in caduta libera. Nel 70% dei casi
sono le imprese a ingaggiare gli
007 . Una manna per le agenzie,
divenute delle autentiche società
di consulenza aziendale. Il cui giro d'affari complessivo ha sfiorato
nel 2010 i 350 milioni di euro.
Può farci un esempio?
Per esempio quando un dipendente
un caso riservato
SOIlOO€ora
costo medio di fatturazione
all'ora. Le tariffe possono
raddoppiare in caso di
situazioni particolarmente
complesse. L'importo
viene generato dalle ore
lavorate per il numero di
agenti impiegati per
l'operazione.
~
150/500 € ora
L'entità degli oneri accessori
o dell'istruzione della pratica
o delle sessioni di studio
con il cliente/legale: si tratta
di momenti di discussione
sul caso preventivi alla
strategia da applicare.
Sorvegliare è lecito
Fino a dove possono spingersi le
aziende che fanno uso dei
detective? Sulla questione si è
espressa la Cassazione: il datore di
lavoro, se fa sorvegliare i dipendenti,
non corre il rischio d'infrangere le
garanzie fissate dallo Statuto dei
lavoratori. In pratica, sottolinea
l'awocato Franco Toffoletto (foto),
il cui studio legale si occupa di temi
legati alle risorse umane fin dal
1925, un'azienda può fare ricorso
agli investigatori «tutte le volte che
si sospetta un inadempimento da
parte del lavoratore.
Quanto costa
affidare
a Wl professionista
in malattia va a lavorare per un'altra
società anziché stare a casa. In altre
parole, quando non fa quello che
dovrebbe fare. 0, ancora peggio,
quando lo fa ma in maniera
delittuosa.
Quindi al fine di documentare un
licenziamento...
Non è esatto. Gli inadempimenti di
cui stiamo parlando possono
portare anche solo a un
prowedimento disciplinare e non
per forza a un licenziamento.
Dipende dalla loro gravità.
In tutto questo, come va letta la
sentenza 23303 della
Cassazione?
In realtà non è né nuova né
sorprendente. Èservita
semplicemente a confermare un
orientamento che c'era già da
diversi anni.
Owero?
Tutto sta nel modo in cui viene
condotta l'indagine. Gli agenti
investigativi possono fingersi dei
normali clienti al fine di sorvegliare
la forza vendita, mentre l'utilizzo di
mezzi di controllo a distanza è
vietato, secondo quanto previsto
dall'articolo 4 dello Statuto dei
lavoratori.
Spese
Si va dal rimborso
chilometrico all'acquisizione
di strumenti funzionale al
raggiungimento del risultato:
per esempio il noleggio di
un'imbarcazione o l'affitto di
un appartamento o ancora il
noleggio di un camper per
effettuare appostamenti.
COPERTINA 15
,
- - - - - - - - - - - 1 [ STORIADI COPERTINA
~
Ora gli investigatori privati
hanno l'aria un po' meno cinematografica e un po' più da manager
in carriera. Alcuni sono laureati
in economia e commercio. Qualcuno vanta anche un master in
credit management. S'intendono
di diritto industriale. E chissà, forse durante gli appostamenti leggono la stampa finanziaria. Altro
che Sherlock Holrnes. Vmcenzo
Francese, amministratore delegato di Axerta, una delle principali
agepzie, parla del cambiamento:
"Stanno facendo il loro ingresso nuove figure professionali. Le
persone che cerchiamo, oltre a
possedere una spiccata abilità investigativa, devono essere esperte
di gestione aziendale e sapersi
relazionare con i top manager» .
Diverse le ragioni per le quali gli imprenditori decidono di
rivolgersi alle agenzie investigative. Un'assenza ingiustificata, la
perdita di una commessa o anche
solo un preventivo ignorato bastano per far scattare l'allarme.
Perché fidarsi è bene, ma non fidarsi è molto meglio. Ne sa qual-
cosa Miriam Tomponzi, titolare
dell'omonima agenzia, figlia del
grande Tom Ponzi: "Le apparenze ingannano. Qualche mese fa
siamo stati contattati da un'azienda in cui si era verificata una fuga
di notizie e abbiamo scoperto che
la segretaria dell'amministratore
delegato, una signora sulla settantina, neo assunta, simile in tutto
e per tutto alla Mrs Doubtfire
interpretata sul grande schermo
da Robin Williams, era un genio
dei computer, hacker senza scrupoli che s'intrufolava nel sistema
informatico per rivendere i dati
trafugati alla concorrenza» .
Per non cadere nella rete dei
criminali informatici è indispensabile investire nella cybersicurezza e la figura del security manager
oggi ricopre un'importanza fondamentale: sta a lui arginare le
intrusioni elettroniche.
Dalle stime effettuate da Axerta emerge che le imprese ricorrono agli investigatori in buona
parte per documentare un licenziamento (31 % dei casi). E gli
aneddoti non mancano. Come
Jr------------jI
Quattro titoli per sdrammatizzare
~
Investigazioni e affari sono
un tema frequente al
cinema e in tv. Ecco quattro
film etelefilm da rivedere:
Bob Hoskins che interpreta
Eddie Valiant in Roger
Rabbit(l), Alberto Sordi e
Monica Vitti in lo so che tu
sai che io so (2); Bruce Willis
e Cybill Shepherd,
protagonisti della serie
Moonlighting(3) egli
interpreti dell'altra serie
televisiva Bored to death
(4): Ted Danson eJason
Schwartzman.
CINQUE MOSSE
Dal conferimento
dell'incarico
alla consegna delle prove
Prima di rivolgersi a un'agenzia
investigativa in molti s'improvvisano
detective ottenendo come unico risultato
quello di complicare le cose. Una volta che
una persona si accorge di essere stata
spiata è più difficile per gli 007 fare il loro
mestiere. Trovarle però non è affatto
difficile. Su tutto il territorio italiano sono
ormai più di 3 mila (per l'esattezza 3.089)
le agenzie investigative. Negli ultimi tre anni
sono aumentate dell'8,9%.
16 COPERTINA
Scena 1 - L'incarico
Scena 2 - la strategia
Il conferimento dell'incarico. Il cliente si mette
in contatto con l'agenzia investigativa per .
esporgli il caso. L'incontro avviene nella sede
dell'agenzia stessa o al limite in un locale. Mai
all'interno dell'azienda.
Fase di studio iniziale. Le migliori menti
dell'agenzia sono riunite intorno a un tavolo per
studiare il caso. Insieme dovranno decidere qual
è il modo più opportuno di procedere per
raggiungere gli obiettivi prefissati.
Ammetto di averli usati. Con successo
L'eccezione che conferma la regola.
Adifferenza della maggior parte dei
suoi colleghi, Paolo Citterio,
presidente dell'Associazione dei
direttori delle risorse umane, non
ha paura di dire che si è rivolto a un
investigatore privato.
Quando è stata la prima volta?
Negli anni Ottanta. L'a.d. della
società per la quale lavoravo mi
chiamò per dirmi che un impiegato
del reparto amministrativo aveva
sottratto degli assegni. In quanto
capo del personale stava a me
risolvere la questione. Così mi misi
in contatto con un detective della
G-Men, un'agenzia di Monza. Ci
incontrammo in un ristorante, dal
momento che lui non voleva farsi
vedere in azienda.
Epoi?
Gli chiesi di tenere d'occhio un paio
di dipendenti sui quali si erano
concentrati i miei sospetti. Sul
primo niente da dire: dalle indagini
emerse che era il classico tipo casa
e bottega. L'altro, invece,
frequentava un paio di night molto
alla moda, si vedeva con una
ballerina e ostentava un tenore di
vita decisamente elevato. Era stato
lui a far sparire gli assegni...
Le è mai successo di rivolgersi a
un investigatore per incastrare
dei finti assenteisti?
Certamente. Qualche anno fa ho
notato che in prossimità delle
festività natalizie si verificavano
assenze prolungate da parte di
alcuni dipendenti. Così decisi di
chiamare il mio detective di fiducia
per chiedergli di seguire tre
persone in particolare. Una si dava
malata per partecipare a dei tornei
di tennis. Le altre due invece
avevano un secondo lavoro.
Che fine hanno fatto?
Sono stati tutti licenziati.
Oggi cosa è cambiato?
Bisogna prestare particolare
attenzione agli agenti commerciali
monomandatari in quanto lavorano
a distanza e per questo motivo è
impossibile tenerli sotto controllo.
Molti ne approfittano.
In che senso?
Spesso lavorano meno di quanto
affermano. Oppure, peggio, fanno
il doppio gioco: visitano un certo
numero di clienti per l'azienda che
li ha messi sotto contratto e poi ne
incontrano altri di nascosto per
conto di altre società. Il che è
ancora più grave per via del fatto
che solitamente usufruiscono di
un'auto aziendale e hanno diritto a
un rimborso chilometrico. Non solo
tradiscono l'impresa che li ha
ingaggiati, ma sono anche la causa
di un inaccettabile spreco di risorse.
Scena 3 - Le istruzioni
Scena 4 - L'appostamento
Scena 5 - Il dossier
Briefing agli agenti. Gli agenti operativi sono
seduti in una sa letta munita di lavagna. Un uomo
li sta mettendo al corrente della situazione. Sarà
lui a dire loro chi è che devono seguire e per
quale motivo.
Appostamento. In macchina c'è un detective.
Impugna una piccola telecamera. Sul sedile
accanto c'è una radiolina con la quale si tiene in
contatto con gli altri agenti sul posto. Dalla radio
una voce che dice: «Eccolo, sta uscendo!».
Consegna. Il capo dell 'agenzia investigativa dà
al cliente un dossier con le foto della persona
controllata. Una di queste ritrae il dipendente
nell'atto di giocare a golf quando invece
si sarebbe dovuto trovare da un'altra parte.
COPERTINA 17
- - - - - - - - - - - - - 1 [ STORIA DI COPERTINA J I - - - - - - - - - - .. quella volta che i detective
hanno pizzicato un dipendente, che si era finto vittima di un
esaurimento nervoso, a fare il
deejay in un locale notturno.
Ma le indagini riguardano
anche episodi di concorrenza
sleale (22%, la stessa quota
che ha la localizzazione di
cespiti da pignorare), come il
trucco della scatola vuota: «È
un classico» racconta Francese: «Chi vende un'azienda ne
costituisce un'altra, intestata a
un prestanome, riassumendo i
manager della sua ex impresa,
e trasferisce nel nuovo contenitore il know-how acquisito
precedentemente» .
Le verifiche preassunzione,
poi, rappresentano il 12% dei
casi. Prima di avere il posto
bisogna passare sotto la lente
dei detective e c'è chi rilascia
una certificazione per garantire che un'assunzione non
comporta rischi.
Quel che è certo è che il
business sta vivendo un autentico boom. In Lombardia
ci sono 512 agenzie, nel Lazio
310, più del doppio del 2007.
E se la capitale è la più spiata,
Milano e Napoli hanno più
di 240 agenzie. Insomma, il
futuro dei detective a pagamento appare più che mai
florido. «Tutto merito della
crisi» strizza l'occhio Max
Maiellaro, titolare dell'agenzia
Agata Christie, specializzato
in radiografie commerciali e
tutela del marchio, nonché ex
bodyguard del conte Corradino Agusta, il re degli elicotteri.
«Negli ultimi due anni le indagini per conto delle imprese
hanno fatto registrare una brusca impennata. Adesso vengono da noi aziende di tutte le
taglie, dalle multinazionali alle
Prni». Ma non ditelo in giro.
A qualcuno potrebbe non fare
piacere.
18 COPERTINA
t
Aiutot c è una spia
(ma non sono sicuro)
N
el momento in cui WildLeaks rivelava i sospetti
di spionaggio industriale
francese a danno della concorrenza internazionale, il gruppo
Renault ha messo alla berlina tre
suoi dirigenti, accusandoli d'aver
venduto segreti industriali all'estero. In questo clima di sospetti,
il ministero dell'Industria è intenzionato a rafforzare la vigilanza
contro i rischi di fuga d'informazioni riservate, a seguito di
semplice negligenza o di congiure
orchestrate dai rivali del made
INCHIESTAI2
Il caso denunciato
da Renault allarma
la Francia. E allora
perché i manager
accusati sono stati
licenziati solo dopo
dieci giorni?
E neanche
denunciati?
di Alberto Tosca no
in France. Il ministro dell'Industria Eric Besson, molto vicino
al presidente Nicolas Sarkozy,
parla dello spionaggio industriale
come del rivelatore di una guerra
economica a livello planetario. Il
portavoce del governo François
Baroin, che è anche ministro del
Bilancio, rilancia: «Renault è vittima di una guerra economica».
L'attenzione delle autorità è
tanto maggiore perché lo Stato controlla il 15% di Renault,
con due membri del cda su 17.
Sarkozy starebbe addirittura
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ZERO EMISSIONI
Il presidente del gruppo
Renault Nissan, Carlos Ghosn,
alla presentazione dell'auto
elettrica Zoe (Zero Emission)
al Salone dell'auto
di Francoforte nel 2009.
pensando di aumentare al 20%
la quota. Renault è la bandiera
dell'industria transalpina, ma il
numero di dipendenti sul suolo nazionale si è molto ridotto
negli ultimi decenni ed è ormai
di 54 mila. Per il futuro si pensa
all'auto elettrica, progetto su cui
Renault ha investito 4 miliardi di
euro nella convinzione (su cui
altri nutrono dubbi) che nel 2020
il 10% delle vendite mondiali sarà
costituito da veicoli a trazione
elettrica.
Oggi si corre ai ripari. In primo
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piano c'è l'esigenza di blindare le
informazioni sensibili a proposito
degli sviluppi tecnologici ancora
in evoluzione. L'esempio di Renault è da manuale: la Francia sta
scommettendo a fondo sull'auto
elettrica ed è dunque gelosissima dei progressi tecnologici che
le imprese compiono su questo
terreno. Parigi è all'avanguardia
nel mondo sul nucleare e pensa
che otterrà consistenti vantaggi in
ogni ricorso su larga scala all' energia elettrica. Accanto a questa scelta di fondo del governo,
ci sono molteplici iniziative dei
gruppi privati che scommettono
sul nuovo veicolo a batteria.
Ma la presunta spy-story di
Renault non avrebbe fatto tanto
clamore se non si inserisse in questo contesto di guerra industriale
e di gelosia tecnologica. Sulla graticola è finito un personaggio di
punta del gigante automobilistico:
Miche) BaIthazard, direttore della divisione progetti e membro del
comitato di direzione, il conclave
di 27 membri composto dal presidente-direttore generale Carlos
Ghosn e dai suoi principali collaboratori. Balthazard è entrato
in Renault trent'anni fa. Gli altri
presunti spioni sono Bertrand
Rochette, braccio destro di Balthazard, e Mathieu Tenenhaum,
vicecapo del «programma auto
elettrica». I tre sono stati accusati
di «rivelazione di elementi gravi,
tale da nuocere agli interessi strategici del gruppo» .
Lo scandalo dominava le prime pagine dei quotidiani il giorno
dell'Epifania, ma la Befana non
ha portato ai tre alcuna denuncia
all'autorità giudiziaria. All'inizio
non è arrivata neppure una lettera
di licenziamento. Strano, vista la
gravità dell'accusa: aver venduto
all'estero (pare alla Cina) i segreti più cari al presidente Ghosn.
Sulle prime, i dirigenti sono stati solo sospesi dalle funzioni e
dallo stipendio. C'è voluta una
27
membri
I componenti del comitato di
direzione di Renault. guidato dal
presidente Ghosn e di cui faceva
parte Michel Balthazard,
accusato di spionaggio.
decina di giorni perché partissero
le lettere di licenziamento, accompagnate da una denuncia alla
magistratura. Ma è una denuncia
contro ignoti, a dimostrazione
del fatto che i sospetti sono più
consistenti delle prove. Si parla
di conti all'estero su cui sarebbero pervenuti versamenti di una
società cinese per centinaia di
migliaia di euro. Forse milioni.
Gli interessati dicono di essersi
sempre comportati correttamente
e uno dei tre manager ha già annunciato querela contro l'azienda
per diffamazione.
La prova di forza giudiziarja
potrebbe andare per le lunghe,
ma a Parigi si guarda ben al di
là della vicenda Renault e delle
presunte spie francesi al servizio
della Cina. Purtroppo non tutti i
concorrenti si comportano come
i giapponesi di Bridgestone, che
nel 2008 hanno fatto pervenire
a Michelin un messaggio sorprendente: «Un vostro dirigente
ci ha contattati per venderci un
segreto riguardante la fabbricazione di pneumatici». Smascherare
il colpevole allora fu un gioco
da ragazzi. Ma quando i segreti
tecnologici sono destinati alla
Cina, le cose si complicano. Il
gruppo Valeo (componentistica
auto) ha rafforzato la vigilanza
da quando, cinque anni fa, ha
messo alla porta la graziosa Li Li,
una giovane stagista cinese con
la propensione a ficcare il naso
dappertutto. Da quel momento la
Francia ha varato nuove misure di
controllo sull'attività degli stagisti
cinesi. Adesso la vicenda Renault
ha moltiplicato la diffidenza. Ecco Bernard Carayon, l'esperto
di controspionaggio economico
dell'Ump (il partito di governo),
affermare: «L'affaire Renault illustra la vulnerabilità delle imprese. Dobbiamo dotarci di una
strategia di sicurezza economica
nazionale di fronte ad aggressioni
contro le nostre aziende» .
COPERTINA 19