086 Catalogo SECONDA TRIENNALE DI GRAFICA
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086 Catalogo SECONDA TRIENNALE DI GRAFICA
grafica 5 seconda triennale di grafica città di brescia l’opera grafica di giuseppe zigaina edizioni aab COMUNE DI BRESCIA PROVINCIA DI BRESCIA ASSOCIAZIONE ARTISTI BRESCIANI a cura di Mauro Corradini 10 novembre - 12 dicembre 2001 palazzo Bonoris - via Tosio, 8 - Brescia galleria aab - vicolo delle stelle, 4 - Brescia feriali e festivi 15,30 -19,30 lunedì chiuso Nel 1998 l’Associazione Artisti Bresciani ha organizzato, secondo una deliberazione del consiglio direttivo assunta nel 1996, la prima “Triennale di grafica”, definita “Città di Brescia” per la collaborazione dell’Assessorato alla cultura del Comune capoluogo. Scopo dell’iniziativa era offrire spazio e voce ad una tecnica che talora, per pregiudizi non del tutto superati, è ritenuta di secondaria o marginale importanza, mentre rappresenta il nucleo costitutivo del progetto artistico ed esige un rigore e una disciplina che sembrano richiamare un mondo artigianale antico. Per la prima edizione era stata privilegiata la tecnica calcografica ed erano stati invitati artisti nati dopo il primo gennaio 1960 per offrire un panorama rappresentativo dell’attività delle giovani generazioni. Per la seconda edizione il consiglio direttivo dell’AAB ha stabilito di confermare questa scelta, anche se la delibera iniziale prevedeva che ogni rassegna venisse qualificata con una specifica connotazione, per testimoniare, nella continuità del mezzo, la sperimentazione e l’evoluzione dei linguaggi e il mutamento dei contenuti, che nei giovani trovano particolare rispondenza e urgenza espressiva. A norma del regolamento, alla sezione dedicata agli artisti contemporanei, ospitata nel prestigioso palazzo Bonoris di via Tosio, di proprietà comunale, viene affiancata una mostra che presenta l’opera grafica di un maestro del Novecento, Giuseppe Zigaina, allestita nella sede dell’Associazione. Anche la seconda Triennale è stata affidata alla cura del professor Mauro Corradini in virtù del fatto che egli è noto in tutto il Paese in particolare proprio per ciò che attiene alla produzione grafica. La documentazione proposta dell’attività delle nuove generazioni è ampia e significativa. L’Associazione Artisti Bresciani esprime il più vivo ringraziamento al professor Corradini per la serietà e la qualità dell’impegno profuso e al comitato che lo ha coadiuvato nella scelta degli artisti da invitare; ai giovani operatori che hanno risposto con entusiasmo e altissima partecipazione (a prova del successo ottenuto dalla prima edizione); al maestro Giuseppe Zigaina per la sua generosa disponibilità; a quanti hanno contribuito in ogni modo o forma all’organizzazione e alla realizzazione dell’impegnativa e ambiziosa manifestazione. Il presidente dell’AAB Vasco Frati La direttrice dell’AAB Giuseppina Ragusini 3 Regolamento 1. L’Associazione Artisti Bresciani (in sigla A.A.B.), agenzia culturale pubblica fondata nel 1945, che è convenzionata con il Comune di Brescia e collabora con l’Amministrazione provinciale di Brescia, i Civici Musei d’arte e storia e l’associazione “Brescia Mostre-Grandi Eventi”, ha deliberato di organizzare con regolare cadenza esposizioni nazionali o internazionali di opere grafiche (tecniche riproducibili), assegnando all’iniziativa la denominazione di TRIENNALE DI GRAFICA CITTÀ DI BRESCIA 2. La seconda edizione della Triennale sarà realizzata nell’autunno del 2001 ed è riservata agli operatori artistici nati o residenti o attivi in Italia che siano nati dopo il primo gennaio 1960. Saranno consentite solo le tecniche calcografiche. La cura della seconda Triennale è affidata al critico professor Mauro Corradini, a cui spetterà la scelta degli artisti invitati e la selezione degli artisti che intendano partecipare all’iniziativa. 3. L’A.A.B. si impegna ad informare dell’iniziativa accademie di belle arti, critici e artisti presenti nei repertori nazionali direttamente o per il tramite di comunicati resi pubblici dagli organi di informazione. 4. Gli artisti che intendano partecipare alla seconda edizione della Triennale dovranno inviare o consegnare il materiale informativo (cataloghi, fotografie, recensioni eccetera) alla sede dell’A.A.B. (vicolo delle Stelle 4 - 25122 Brescia), a proprie spese e cura, entro il 30 aprile 2001. L’A.A.B. si impegna a comunicare l’esito della selezione e la data precisa dell’esposizione a tutti gli artisti di cui sopra entro il 31 maggio 2001 e a ordinare e conservare il materiale pervenuto nella propria biblioteca, aperta al pubblico. 5. Gli artisti selezionati dovranno inviare, a proprie spese e cura, alla sede dell’A.A.B. entro il 30 giugno 2001: – due opere grafiche, di cui una inedita, eseguite nel triennio 1999-2001, corniciate e con le modalità che saranno indicate; – la riproduzione fotografica in bianco e nero delle due opere; – un curriculum/biografia breve, aggiornato e possibilmente discorsivo. 6. L’A.A.B. si impegna, a proprie spese e cura, ad allestire la mostra delle opere degli artisti selezionati e a pubblicare un catalogo con la riproduzione fotografica delle opere stesse. Le lastre delle opere inedite potranno essere utilizzate per una tiratura speciale, secondo condizioni da concordare. 7. Le opere verranno restituite a cura dell’A.A.B. e a spese degli artisti. 8. Oltre alla mostra delle opere degli artisti selezionati l’A.A.B. organizzerà una “esposizione/omaggio” dedicata alle opere di un importante autore vivente o recentemente scomparso. 9. Per ogni informazione gli artisti interessati potranno rivolgersi alla segreteria dell’A.A.B. (tel. 030.45222, dal martedì alla domenica, dalle 15.30 alle 19.30) o al curatore della Triennale, professor Mauro Corradini (via Dabbeni, 54 - 25133 Brescia; tel. 030-2005882), oppure collegarsi al sito www.aab.bresciart.spidernet.it. 10. L’A.A.B., pur offrendo condizioni di sicurezza per la propria sede e garantendo la massima cura, sarà esonerata da qualsiasi forma di responsabilità (danni, furti eccetera) nei confronti delle opere consegnate. Brescia, 15 dicembre 2000 4 La seconda edizione: il piacere della continuità Mauro Corradini 1. Il consiglio direttivo dell’Associazione Artisti Bresciani ha voluto affidarmi, per la seconda edizione, l’onore di invitare gli incisori, per tentare di documentare i mille percorsi della calcografia contemporanea. Difficile considerare ancora l’incisione un’attività minore; essa è tra i nuclei costitutivi del processo artistico, inteso come attività gnoseologica (il segno non è solo emozione; è anche conoscenza). Da qui l’attualità delle affermazioni baudleriane, che sottolineano l’inevitabile difficoltà per la comprensione di una tecnica che esige un rapporto di lettura diretto, ravvicinato, teso, tra fruitore ed esecutore. Raramente la pittura riesce a fare spettacolo; impensabile che lo possa il (fragile) foglio di carta, su cui e per cui un artista ha lavorato a lungo. Tale situazione non nega il lungo impegno speso per far sì che l’intreccio dei segni, l’equilibrio dei toni, traducano quell’idea segreta, che solo il grafico possiede (sente): la grafica costituisce una nicchia privilegiata e richiama un contenuto numero di appassionati. Essa appartiene, per sua intrinseca natura, a quella civiltà di minoranza, cui è collegabile tanta ricerca artistica nel nostro secolo, e sia concesso di prelevare il concetto dal grande Arcangeli, che riflette su Morandi1. Non ha, se non raramente, il clamore del colore; manca sovente, anche per interne difficoltà tecniche, dei grandi formati; soprattutto, abbisogna di un accostamento diretto, quasi privato, colloquiale, si stava per scrivere; ragioni più che sufficienti a mantenere in una nicchia elitaria questo prodotto artistico. E tuttavia appare importante, a volte indispensabile, per la comprensione dello sviluppo dell’intera storia del secolo, per l’uso che ne hanno fatto i pittori, i grandi pittori che hanno attraversato uno dei periodi più ricchi e più travagliati2. Forse per questo solo un’associazione di artisti può avvalorare una rassegna così specialistica e “fuori tempo”; gli artisti -quasi solo gli artisti, afferma Baudelaire3- possono avvertire il senso profondo di poesia, che viene dal foglio inciso, comprenderne le ragioni emozionali. 2. Anche la seconda rassegna “Città di Brescia”, rivolta all’analisi della produzione recente (opere successive al 1998) di grafici di età inferiore ai 40 anni, si propone con una selezione, limitata ma puntuale, e in una certa misura esemplificativa, delle tendenze recenti. La nostra rassegna, indagando all’interno di un limite anagrafico, vuole essere un banco di prova, una palestra, per alcuni (si spera) un trampolino di lancio. L’arte attuale, nel suo incessante sforzo evolutivo, sta facendo i conti con le nuove tecnologie; dalle più importanti rassegne internazionali (Venezia, Kassel, Lione) emerge in forme più stringenti la volontà degli artisti di ap5 propriarsi dei mezzi massmediali. Tale appropriazione incide, sia pure limitatamente, anche in campo grafico, dove tuttavia più consistenti appaiono i legami con la tradizione, fors’anche per necessità interne al mezzo. Continuità e sperimentazione si direbbero le facce della medesima medaglia; facce che ben si evidenziano in una rassegna affidata ai giovani, più attenti, per diritto d’anagrafe, alle novità e ai nuovi indirizzi. Le poetiche della ricerca nella tradizione appaiono in forme evidenti in tutte le tendenze figurative, che ripropongono l’immagine come evocazione, narrazione interiore, equilibrio di forme, giocate sul chiaro/scuro, sulla misura (la eco lunga del grande Morandi?): il rapporto segno-foglio da descrittivo si fa simbolico, e traduce nel gioco alterno delle accensioni/spegnimenti quello più profondo, esemplificabile nel contrasto tra il buio del nero e la luce del bianco/carta. Per questa via espressiva, l’immagine evocata vibra nella memoria dell’artista e del lettore, prima ancora che nell’iconografia. Non meno significativi i legami con la tradizione novecentesca nelle esperienze astratte che caratterizzano numerose ricerche; qui non più l’evocazione dell’icona, ma la forza deflagrante del segno costituisce il legame risolutivo con quelle tendenze che hanno attraversato il Novecento. Alla continuità affettiva di numerosi autori che si riconoscono e danno credito alla nostra rassegna (ben 19 giovani autori su 49 appaiono presenti in entrambe le edizioni; una dimensione che investe poco meno del 50% degli attuali partecipanti) si collega quella, ben più profonda, alla tradizione del secolo, che si è espresso con una sua invidiabile peculiarità. Sottolineati i percorsi, in forme più nette rispetto alla prima edizione, emergono le esigenze di sperimentazione. Sono numerose le presenze che per comodità definiamo sperimentali, autori che elaborano il segno a metà strada tra l’urgenza espressiva aggallata dall’assunzione di una nuova tecnica e l’emersione di poetiche, che sembrano basarsi sul gioco del rinvio colto, sulla contaminazione, su un raffinato edonismo, che recupera dalle secessioni di inizio secolo le componenti più decorative. Nel nostro secolo, quando la crisi del linguaggio ha favorito la ricerca di nuovi linguaggi, ma anche il bisogno di un’arte totale, nel tentativo di colmare lo iato, numerosi interventi sono stati utilizzati per modificare e amplificare il concetto stesso di riproducibilità: alla calcografia intesa secondo gli schemi tradizionali nuove forme si sono aggiunte, così da tradurre nelle opere dimensioni emotive in linea con la cultura dei tempi. La Triennale bresciana, pur ritenendo legittimi tutti i mezzi espressivi, vuole permanere nel solco della tradizione calcografica e accetta le tecniche riconosciute dalle recenti dichiarazioni di conformità. Non si vuole cioè escludere -purché dichiarati nell’opera- la legittimità di mezzi diversi (fotomeccanici, in primo luogo); solo li si considera altri rispetto a quelli calcografici, da catalogarsi in altri contesti produttivo-espressivi. La scelta della nostra rassegna va dunque in direzione di una tradizione che si rinnova, ma non si snatura. Da qui i segnali innovativi che il complesso delle opere pone in luce, con l’espandersi delle tecniche più atte a tradurre quei 6 grumi informi che agitano l’individuale tensione dell’animo; da qui le opere che sembrano utilizzare strumenti non convenzionali per incidere il metallo, al fine di trascrivere quel sentimento, tra inquietudine ed edonismo, che sembra, in forme contraddittorie, caratterizzare la generazione più giovane che si affaccia alle soglie dell’incisione contemporanea. I volti nuovi di questo percorso sembrano avvalorare una linea di ricerca molteplice che si pone come mediazione tra l’urgenza del segno, l’irruenza del gesto e le necessità tecniche, più meditate e lente, proprie della calcografia; quasi che la tecnica riporti sui binari della prudenza anche l’impeto giovanile. In questo senso, tali importanti presenze non fanno che riconfermare come si possa rinnovare il linguaggio dell’opera, senza mutarne le procedure. È un rinnovarsi nella continuità, che sembra, a chi scrive, il sostrato caratteristico della nostra (bresciana) storia culturale. 3. L’altro aspetto culturale che viene emergendo, a chi indaghi le espressività calcografiche, quasi emblema dei tempi, si può racchiudere all’interno del concetto di specializzazione. Quando Ambroise Vollard, tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, invita i pittori a incidere lastre, per creare le sequenze ancor oggi giustamente famose, compie inavvertitamente una grande rivoluzione; riporta all’incisione il pittore. Non che questo non fosse già accaduto in forme spontanee fin dalle origini della calcografia: l’incisione nasce e trova voce proprio attraverso le presenze straordinarie dei grandi pittori che incidono; e i nomi, da Dürer a Rembrandt, a Goya, sono tanto alti, che sembra inutile ridondanza anche solo lo scriverli e il ricordarli. Nella lunga storia della calcografia, tuttavia, tali presenze sono venute spesso meno, sono apparse in certi frangenti storici occasionali, sopraffatte dallo stuolo degli incisori, artisti professionali che hanno con coscienza critica e consapevolezza culturale interpretato in bianco e nero le mille opere di pittura, scultura, affresco, diffondendone il messaggio. Con l’avvento della fotografia, tale patrimonio di sapere -cui si connette l’altro patrimonio, egualmente alto, costituito dalle botteghe di stampa-, sembra per un momento disperdersi, venir meno fino a scomparire. Fin da subito -come non pensare nella seconda metà dell’Ottocento al nostro straordinario Fattori?-, alla scomparsa degli incisori, i bulinisti neoclassici tra Sette e Ottocento, i pittori sono ritornati autonomamente al segno inciso. È tuttavia con l’opera promozionale di Vollard, che un numero importante di pittori d’avanguardia (da Picasso a Chagall a Rouault, per dire i primi che vengono in mente) ritorna all’incisione, riportando la tecnica a quella attualità che la immette nella vita dell’arte, la rende parte viva dell’intera vicenda artistica. Il ritorno del pittore all’incisione caratterizza tutto il secolo scorso: anche in questo caso, da Boccioni a Morandi, da Bartolini a Calandri, da Zigaina a Guerreschi a Ferroni, i nomi sono tanti e tanto alti, che diviene inutile ricordarli. Quello cui si sta assistendo -e già leggibile, quasi in filigrana, nelle presenze allineate nella nostra rassegna- è un ritorno alla specializzazione, costi7 tuisce, in forme nuove, la ricomparsa dell’incisore, artista che esprime attraverso la calcografia -e quasi solo con questa- il suo mondo poetico. Non più, di certo, l’incisore di riproduzione (eppure quanto servirebbe, per azzerare la tremenda distorsione di tanta riproduzione fotografica all’ingrosso!), ma l’artista incisore che opera di preferenza con il mezzo grafico. Forse questa nuova forma di specializzazione è una scelta di élite, di fronte al dilagare di una svolta spettacolare che segna il mondo dell’arte. Svolta che rende sempre più appartate, quasi marginali, le prove grafiche degli artisti: le ricordate reazioni sperimentali, cui si congiunge lo sforzo tecnico verso la grande dimensione, costituiscono di fatto un tentativo di rispondere ai processi in atto, senza snaturare il linguaggio, senza nemmeno cedere alle tentazioni pericolose della spettacolarità, spesso vuota. In una civiltà che forse non ha più bisogno dell’arte, la passione grafica di molti giovani artisti sembra indirizzarsi alla riscoperta della parola che vibra in profondità, contro l’invasiva superficialità, che appare come carattere del mondo. 4. Nella sempre difficile opera di selezione, a chi scrive si sono affiancati amici, cultori della grafica, dalla direttrice dell’Associazione Artisti Bresciani, Giuseppina Ragusini, ai pittori-incisori bresciani, già affermati, che hanno voluto prestare la personale competenza: Angelo Boni, Giuseppe Gallizioli e Giusi Lazzari. A completamento (alto) della rassegna, una presenza di assoluto rilievo, quella di Giuseppe Zigaina. Anche in questa seconda edizione una antologica di prestigio funge non solo da viatico e da richiamo, ma da stimolo per tutti i partecipanti e invito a riflettere su un percorso significativo. Nella prima edizione, la Triennale “Città di Brescia” ha presentato l’antologica di un maestro dell’incisione (e della pittura), precocemente scomparso, Giuseppe Guerreschi; in questa seconda edizione abbiamo pensato di proporre una antologica del maestro friulano. Anche Zigaina, come Guerreschi, ha avuto con la nostra città più di un contatto, più di una relazione; la sua presenza, documentata sia in collezioni private che in raccolte pubbliche, è verificabile testimonianza degli stretti legami con la storia artistica della nostra provincia; una presenza e un passaggio che non potevano non lasciare forti tracce. Anche perché il suo percorso, singolare e poetico, si snoda su uno dei termini essenziali dell’arte della seconda metà del secolo, di cui, senza uscire dalle tecniche della tradizione, rappresenta una straordinaria sintesi. Note 1 Francesco Arcangeli, Giorgio Morandi, Torino, Einaudi, 1981 (I ediz. 1964). Una pur breve rassegna rivolta alla grafica del secolo appena concluso dovrebbe allineare artisti come Cézanne e Picasso, Munch ed Ensor e Kandinsky, Boccioni e Morandi, Chagall e Braque, senza ripercorrere per intero il dizionario degli espressionisti tedeschi che hanno fatto della grafica il loro strumento privilegiato: non si prosegue oltre in questo elenco, lunghissimo, che ogni lettore può agevolmente completare in memoria. 3 Charles Baudelaire, Pittori e acquafortisti (1862), in Scritti sull’arte, Torino, Einaudi, 1992. 2 8 Le opere Costanza Antoniazzi nata a Arzignano (VI) il 9/10/1974 residente a 50039 Vicchio di Mugello (FI) in via San Martino Scopeto, 41 tel. 055-8497424 Nel 1991 si è diplomata come operatore della moda; nel 1992 ha conseguito la maturità presso il Liceo artistico a Valdagno; nel 1998 si è diplomata in pittura presso l’Accademia di belle arti di Venezia con una tesi in tecniche dell’incisione sotto la guida del professor Mario Guadagnino. Dal 1995 al ’98 si è occupata di restauro ligneo e a foglia d’oro, lavorando per l’Istituto ellenico di studi bizantini e post-bizantini di Venezia e presso la cattedrale dei Greci. Nel 1998 si è trasferita presso Firenze. Dallo stesso anno dirige i corsi di incisione e tecniche pittoriche presso il laboratorio del Centro toscano delle arti e si dedica pienamente all’incisione (acquaforte, vernice molle e puntasecca su zinco), sviluppando il tema del corpo e della figura. Ha iniziato l’attività espositiva nel 1997, proponendo sue opere a Mirano (VE) e a Venezia. Nel 1999 è stata selezionata con altri quindici giovani artisti delle Accademie per il secondo “Premio giovani per l’incisione” di Biella; nel 2000 ha vinto il secondo premio alla “Biennale dell’incisione contemporanea. Premio Tiepolo” di Mirano; nel 2001 una sua opera è stata segnalata alla prima “Biennale nazionale di incisione Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese. Dal 2000 è citata nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA); dal 2001 fa parte dell’Associazione Incisori Veneti. 10 Corpo in danza acquaforte e puntasecca, 2001 mm 350x500 Agonia di un Cristo acquaforte su zinco, 2000 mm 490x360 11 Carola Balma nata a Carmagnola (TO) il 14/12/1978 residente a 12050 Guarene (CN) in via Ortolani, 54 tel. 0173-211718 e-mail: [email protected] Nel 1996 ha conseguito il diploma presso il Liceo artistico di Alba (CN); nello stesso anno si è iscritta al corso di pittura del professor Italo Bressan all’Accademia Albertina di belle arti di Torino. Dal 1998 si dedica all’incisione, affrontando la tecnica dell’acquatinta (maniera nera). Ha iniziato l’attività espositiva nel 2000 alla “Biennale dell’incisione contemporanea Italia-Slovenia. Premio Tiepolo” di Mirano (VE). Nel 2001 ha partecipato al “Premio annuale di grafica Piero Borzino” di Torino, al “Premio internazionale fratelli Agazzi” di Ponte San Pietro (BG) e al diciassettesimo “Concorso nazionale” di Presezzo (BG). Nello stesso anno ha inoltre preso parte a “Patchwork III”, la mostra degli allievi del corso di incisione presso l’Accademia Albertina di belle arti di Torino. Nel 2000 ha conseguito il quarto premio alla terza “Mostra concorso Valsusart giovani” di Bussoleno (TO) ed al secondo “Concorso nazionale Città di Mondovì” (CN). Ha realizzato la sua prima mostra personale “Corpi” nel 1999 a Collegno (TO); ad essa hanno fatto seguito nel 2000 altre esposizioni ad Alba (CN), a Bussoleno (TO) e a Guarene (CN). 12 … Dal buio acquatinta (maniera nera) su zinco, 2001 (I stato) mm 500x650 Michele acquatinta (maniera nera) su zinco, 2000 mm 490x245 13 Tiziano Bellomi nato a Verona il 2/9/1960 residente a 37036 San Martino Buon Albergo (VR) in via Luigi Gottardi, 8/A tel. 045-994350/347-9155430 e-mail: [email protected] Pittore e incisore, dopo aver frequentato il Liceo artistico statale di Verona si é diplomato in discipline pittoriche presso l’Accademia di belle arti G.B. Cignaroli della città natale, dove è stato allievo di Nereo Tedeschi. In seguito ha partecipato al corso annuale organizzato dalla Scuola internazionale di grafica di Venezia, sotto la guida di Matilde Dolcetti e Greg Murr. È stato socio fondatore dell’Associazione Culturale Incisori Veronesi, della quale è presidente; è inoltre membro dell’Associazione Incisori Veneti e dell’Associazione Nazionale Incisori Italiani. Le sue prime incisioni risalgono al 1984; da allora non ha mai abbandonato la pratica di questa arte, specializzandosi nell’uso dell’acquaforte e coltivando insieme anche l’attività di pittore ed illustratore. Nel 1998 ha partecipato alla prima “Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB. È citato nel Repertorio degli incisori italiani (voll. 2 e 3) del Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA). 14 Ritratto anonimo acquaforte su rame e puntasecca, 2001 mm 221x398 Bocca di rose acquaforte su rame, 2000 mm 172x242 15 Gianna Bentivenga nata a Stigliano (MT) il 24/12/1975 domiciliata a 00174 Roma in via Selinunte, 32 int. 7 tel. 06-7612779 Gran parte della sua formazione scolastica si è sviluppata nel suo paese natale, dove nel 1993 ha conseguito il diploma magistrale. Nel 1994 si è trasferita a Roma, dove ha frequentato per un anno i corsi della Scuola libera del nudo. Nel 1995, dopo aver conseguito il diploma artistico, si è iscritta all’Accademia di belle arti, diplomandosi nel 1999 in pittura. Nello stesso anno è stata borsista nell’ambito del Progetto Erasmus presso l’Academie voor Schone Kunsten di Anversa (Belgio). Ha intrapreso lo studio dell’incisione nel 1997, sperimentando quasi tutte le tecniche incisorie, dalla calcografia alla linoleumgrafia e alla litografia. Ha partecipato a diverse manifestazioni artistiche nazionali ed internazionali, tra cui nel 1999 alla terza “Triennale giovani incisori italiani” di Genova, al “Concorso nazionale di arte grafica. Premio Ugonia-Morselli” di Brisighella (RA) e alla collettiva di grafica “U wordt uitgenodigt door” in Belgio; nel 2000 ha vinto il secondo premio alla sesta “Bienal internacional de Grabado” in Spagna; nel 2001 ha preso parte alla rassegna itinerante (Roma, Madrid, Lisbona, Città del Messico) “Nel segno dell’incisione”, patrocinata dal Ministero degli Affari Esteri. Nello stesso anno una sua opera è stata segnalata alla prima “Biennale nazionale di incisione Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese. Dal 2001 è citata nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA). 16 Paesaggio acquaforte su zinco, 2000 mm 215x290 Il sentiero acquaforte su zinco, 2001 mm 230x330 17 Gabriele Berretta nato a Urbino il 15/1/1976 residente a 61033 Fermignano (PU) in via G. Carducci, 20 tel. 0722-330013 Dopo aver compiuto gli studi presso l’Istituto statale d’arte di Urbino nella sezione di tecniche incisorie, si è diplomato all’Accademia di belle arti della stessa città nella sezione di scultura. Nel 1999 è stato tra i fondatori dell’Associazione Regresso Arti; nel 2000 ha allestito una personale di incisione a palazzo Viviani a Urbino. Nel 2001 ha realizzato un’incisione su testo di Aldo Masullo per l’edizione d’arte La filosofia e le emozioni in occasione del XXXIV “Congresso nazionale di filosofia”. Nello stesso anno è presente nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA). Il palo acquaforte e acquatinta su zinco, 2000 mm 175x236 Alba acquaforte, acquatinta e puntasecca su zinco, 1999 mm 190x253 18 19 Michela Bogoni nata a San Bonifacio (VR) il 22/3/1973 residente a 37032 Monteforte d’Alpone (VR) in via Santa Croce, 51 tel. 045-7614886/347-5934228 e-mail: [email protected] La sua formazione scolastica si è sviluppata nell’ambito della moda: nel 1992 ha conseguito il diploma di moda presso l’Istituto professionale per l’industria e l’artigianato G. Sartori di Lonigo (VI). Si è in seguito iscritta all’Accademia di belle arti di Venezia, dove si è diplomata in incisione con una tesi dal titolo Goya e l’Italia: gli incisori dell’immaginario. Dopo gli studi ha continuato una sperimentazione nell’ambito dell’incisione, concentrandosi sullo studio della figura. Ha iniziato l’attività espositiva nel 1997 con una mostra organizzata dall’Accademia di belle arti di Venezia per i giovani incisori, dal titolo “Nuove figure”. Nel 1999 ha vinto un premio speciale della giuria al terzo “Premio nazionale per l’incisione Fabio Bertoni” di Fermignano (PU). Ha partecipato a numerose collettive di incisione, tra cui nel 2000 alla seconda “Biennale dell’incisione contemporanea Italia-Slovenia. Premio Tiepolo” di Mirano (VE) e alla quinta “Biennale nazionale dell’incisione” di Acqui TermeOvada (AL). 20 Nell’ombra II vernice molle e acquatinta su zinco, 2000 mm 470x310 Nell’ombra I vernice molle e acquatinta su zinco, 2000 mm 490x300 21 Nedda Bonini nata a Bondeno (FE) il 22/12/1960 residente a 44100 Ferrara in via Fondobanchetto, 19 tel. 0532-767537/fax 0532-791203 e-mail: [email protected] Si è diplomata in pittura all’Accademia di belle arti di Bologna nel 1985; da allora vive e lavora a Ferrara, alternando la propria attività nei campi della pittura, della grafica pubblicitaria, dell’incisione e delle arti applicate. Dal 1995 insegna tecniche dell’incisione all’Accademia di belle arti prima a Catania, poi a Macerata ed attualmente a Venezia. Nel 1997 ha preso parte a “Racconti raccolti”, raccolta di incisioni esposta al Gabinetto delle stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA) e a Belfast. Ha vinto negli anni 1983, ’84 e ’85 il “Premio di pittura Zucchelli” di Bologna e nel 1998 il concorso nazionale “Progetto per il nuovo simbolo della Fiera campionaria” di Mirandola (MO). Ha ricevuto segnalazioni ai concorsi “Premio di incisione Giorgio Morandi” di Bologna nel 1985, alla prima “Biennale nazionale dell’incisione” di Acqui Terme-Ovada (AL) e alla mostra d’incisione “Perinciso” di Cavezzo (MO) nel 1993 e al “Premio nazionale per l’incisione Fabio Bertoni” di Fermignano (PU) nel 1994. È stata scelta come rappresentante per la grafica alla mostra “Young italian artists”, che si è svolta a Kuala Lumpur, Singapore, Bangkok, curata dall’Istituto di cultura italiano. Ha realizzato mostre personali a Mantova nel 1992, a San Pietro in Casale (BO) nel 1997, alla Rocca di Stellata di Bondeno (FE) e a Brescia nel 2000, e a Casalecchio di Reno (BO) nel 2001. 22 L’arco puntasecca (con elettropunta) su policarbonato, 2000 mm 240x237 Kranidi acquaforte, acquatinta e lavis su zinco, 1999 mm 197x312 23 Sandro Bracchitta nato a Ragusa il 24/9/1966 residente a 97100 Ragusa in via degli Aceri, 23 tel. 0932-251501 Si é diplomato all’Istituto d’arte di Comiso (RG) e ha poi frequentato, terminando gli studi nel 1990, il corso di pittura all’Accademia di belle arti di Firenze. Nello stesso anno ha iniziato la sua attività di grafico e di incisore. Nel 1997 ha ricevuto l’incarico di docente di tecniche di incisione presso l’Accademia nazionale di belle arti di Lecce. Attualmente è docente di incisione presso l’Accademia di belle arti di Catania. La sua attività espositiva si é iniziata nel 1991 con la sua prima mostra personale a Prato e ha portato l’artista in numerose località italiane (Biella, Acqui Terme, Firenze, Siracusa, Ragusa, Catania, Palermo, Bologna eccetera) e straniere (Chamalières in Francia, Cadaqués Burgos Ibiza in Spagna, Lubiana in Slovenia, Cracovia in Polonia, SintNiklaas in Belgio, Bitola in Macedonia, Kharkiu in Russia, Uzice in Croazia, Györ e Budapest in Ungheria, Sapporo in Giappone, Tallin in Estonia, Beijing in Cina), ove ha partecipato a concorsi e competizioni che lo hanno spesso visto fra gli artisti vincitori o selezionati. In particolare nel 1994 ha vinto il concorso “Mini Print International” di Cadaqués, nel 1997 il primo “Premio nazionale per l’incisione Fabio Bertoni” di Fermignano (PU) e nel 1998 il Grand Prix al concorso “Mini Print Finland”; nel 1999 ha ricevuto a Genova il “Premio per giovani incisori italiani”. Nel 1998 ha partecipato alla prima “Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB. 24 Attesa puntasecca e carborundum (a colori), 2000 mm 700x550 Attesa rossa puntasecca e carborundum (a colori), 2000 mm 700x550 25 Maura Cantamessa nata a Trescore Balneario (BG) il 3/3/1966 residente a 24121 Bergamo in via Pignolo, 11 tel. 035-216444 Dopo la maturità artistica, nel 1991 si è diplomata in pittura presso l’Accademia di belle arti di Brera a Milano. Oltre all’attività di incisore, l’artista svolge in proprio quella di stampatore ed è titolare delle Edizioni El Bagatt di Bergamo, che propongono libri d’artista a tiratura limitata in cui ai testi si affiancano grafiche originali. Ha realizzato calcografie originali per pubblicazioni d’arte: Pier Paolo Pasolini, sei poesie con calcografie anche di Arianna Mobili e uno scritto di Francesco Leonetti, Luce luce lontana con testi poetici di Fabrizio De André e uno scritto di Alessandro Gennari, Il Pastarino. All’innamorati giovani bolognesi con una calcografia a commento del testo del 1580, Caporal Bertrand con calcografie e disegni originali e uno scritto di Alessandro Gennari, Ci saranno altri giorni. Ci saranno altre voci. Sorriderai da sola, con incisioni calcografiche e una poesia di Cesare Pavese. Nel 1990 ha vinto il premio per l’incisione “Gianna Maffeis Milesi” presso l’Accademia Carrara di Bergamo. Risale al 1993 la sua prima personale a Bergamo, alla quale hanno fatto seguito numerose esposizioni, in occasione della presentazione dei libri d’artista, a Bergamo, Bologna e Milano. Ha inoltre partecipato nel 1996 al “Premio San Carlo Borromeo” del Museo della Permanente di Milano. Nel 1998 ha partecipato alla prima “Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB. 26 Tutto il mio folle amore, lo soffia il cielo (D. M. e P.P.P.) acquaforte e acquatinta su rame, 2001 mm 400x310 Lo soffia il cielo (D. M. e P.P.P.) acquaforte e acquatinta su rame, 2001 mm 400x310 27 Andrea Carini nato a Roma il 20/10/1973 residente a 00163 Roma in via della Pisana, 43 tel. 06-6636159/347-4055670 e-mail: [email protected] Nel 1991 si è diplomato presso il I Liceo artistico di Roma; nel 1994 ha conseguito l’attestato di stampatore d’arte e nel 1995 si è diplomato in pittura presso l’Accademia di belle arti di Urbino; nel 1998 ha conseguito l’attestato per il corso di tecniche dell’incisione presso la Scuola delle arti ornamentali San Giacomo di Roma; nel 1999 si è diplomato come restauratore di dipinti presso l’Istituto centrale per il restauro di Roma. Nel 1998 e nel 2000 è stato ospite del Centro internazionale per la grafica Frans Masereel di Kasterlee (Belgio). Dal 2001 è restauratore di dipinti presso la Pinacoteca di Brera di Milano. La sua attività espositiva si è iniziata nel 1994: l’artista è stato presente con le sue opere in numerose località italiane (Senigallia, Milano, Fano, Roma, Acqui Terme, Bagnacavallo, Cavezzo di Modena, Firenze, Fermignano, Bologna, Perugia, Mirano, Cavaion Veronese) e straniere (Winterthur, Cadaqués, Vilnius, Ostrów Wielkopolski, Lódz, Uzice, Il Cairo, Cracovia, Aumônerie Saint-Jacques, La Locle, Sarcelles, Wrexham, Cerveira), partecipando a concorsi e competizioni. Nel 1999 ha vinto il “Premio Massenzio Arte” di Roma. Nel 2001 ha partecipato alla prima “Biennale nazionale di incisione Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese e ha allestito una mostra personale a Roma, dal titolo “Doppio segno”. È citato nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA). 28 Senza titolo acquaforte, acquatinta e puntasecca su zinco, 1999 mm 500x350 Senza titolo acquaforte, acquatinta e puntasecca su zinco, 1999 mm 500x350 29 Cristina Cherchi nata a Salò (BS) il 23/9/1972 residente a 25054 Marone (BS) in via Gandane, 59 tel. 030-9827263 e-mail: [email protected] Dopo essersi diplomata al Liceo artistico di Lovere (BG), ha conseguito la qualifica di maestro d’arte a Castelmassa (RO). In seguito ha frequentato l’Accademia Carrara di belle arti di Bergamo, ottenendo nel 1994 il premio per l’incisione “Gianna Maffeis Milesi” e diplomandosi l’anno successivo. Nel 1998 è stata selezionata per un corso tenuto a Pietra Rubbia (PU), dedicato alla lavorazione dei metalli; successivamente ha frequentato uno stage presso lo studio dello scultore Arnaldo Pomodoro a Milano. I suoi interessi vanno dalla grafica alla fotografia e alle nuove sperimentazioni visive. La sua attività espositiva ha avuto inizio nel 1992 con una mostra realizzata nella chiesa di San Bartolomeo ad Albino (BG). Negli anni seguenti ha partecipato a numerose rassegne e competizioni d’arte, ottenendo spesso riconoscimenti significativi. Nel 1996 è stata segnalata per la cartolina d’artista alla Miart di Milano. Nel 1998 ha partecipato alla prima “Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB; nel 1999 è stata selezionata per la mostra “Giovani presenze nella ricerca artistica a Brescia”, anch’essa organizzata dall’AAB; nel 2000 è stata selezionata per la “Biennale di pittura Balconadas” in Spagna. Nel 2001 ha partecipato alla prima “Biennale nazionale di incisione Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese. 30 Untitled punta meccanica, maniera a penna e acquatinta su zinco, 2001 mm 380x240 Senza titolo acido diretto, acquaforte, acquatinta, maniera a penna e punta meccanica su ferro, 2001 mm 245x340 31 Manuele Cerutti nato a Torino il 28/2/1976 residente a 10024 Moncalieri (TO) in borgata Tetti Rolle, 18/bis tel. 011-6467045 Ha conseguito a Torino nel 1993 la qualifica di disegnatore grafico pubblicitario e nel 1995 il diploma di maturità di tecnico grafico pubblicitario. Ha frequentato il corso di pittura tenuto da Rinaldo Novali e Laura Avondoglio e il corso di incisione tenuto da Vincenzo Gatti e Daniele Gay, diplomandosi nel 2000 presso l’Accademia Albertina di belle arti di Torino. Ha partecipato a numerosi concorsi e a collettive di incisione, tra cui nel 1997 la mostra “Patchwork I” (la mostra degli allievi del corso di incisione dell’Accademia Albertina di belle arti di Torino); nel 1999 alla “Biennale nazionale dell’incisione” di Acqui Terme-Ovada (AL), alla “Triennale giovani incisori italiani” di Genova, al “Concorso nazionale di arte grafica. Premio UgoniaMorselli” di Brisighella (RA) e al “Premio nazionale per l’incisione Fabio Bertoni” di Fermignano (PU); nel 2000 al “Premio annuale di grafica Piero Borzino” di Torino, al “Concorso nazionale di calcografia” di Gorlago (BG) e alla “Biennale dell’incisione contemporanea Italia-Slovenia. Premio Tiepolo” di Mirano (VE), classificandosi in entrambi i casi al primo posto. Nel 2001 ha preso parte ad una esposizione a Baden-Baden (Germania). 32 Scimmia acquaforte su zinco, 2001 mm 200x205 Ritratto di Andrea Mittica acquaforte, ceramolle e puntasecca su zinco, 1999 mm 245x245 33 Jae-Hyung Chang nata a Seoul (Corea del Sud) il 19/5/1969 residente a 52027 San Giovanni Valdarno (AR) in via Lungarno Risorgimento, 62 tel. 338-3926209 Frequenta i corsi di pittura e incisione presso l’Accademia di belle arti di Firenze. Nel 2001 ha tenuto una mostra personale nell’Auditorium del Comune di Montevarchi (AR). Dal 1998 partecipa a mostre collettive di scultura, grafica e pittura, conseguendo riconoscimenti e premi. In particolare nel 2001 si è classificata terza al “Concorso nazionale di calcografia” di Gorlago (BG); nello stesso anno ha partecipato alla mostra “Acqueforti. Due strade a confronto” presso l’Accademia di belle arti di Firenze. Senza titolo acquatinta e maniera zucchero, 2001 mm 200x300 Senza titolo acquaforte, 2000 mm 250x200 34 35 Angela Corti nata a Brescia il 22/6/1969 residente a 25125 Brescia in via Perugia, 19 tel. 030-3532972 e-mail: [email protected] Dopo aver conseguito la maturità linguistica nel 1988 a Brescia, ha proseguito gli studi presso l’Istituto statale d’arte di Castelmassa (RO), ottenendo nel 1995 il diploma di maestro d’arte nella sezione di decorazione pittorica. Attualmente frequenta i corsi di pittura dell’Accademia di belle arti di Brera a Milano, applicandosi nel contempo alle tecniche calcografiche. Ha inoltre partecipato a vari corsi di decorazione, ritratto, trompe d’oeil e acquerello a Brescia, Venezia e Milano. Ha iniziato l’attività espositiva nel 1994 a Marsiglia (Francia). Ha preso parte in seguito a mostre collettive in numerose città italiane (Trenzano, Rho, Milano, Roma, Clusane, Gardone Val Trompia), ottenendo segnalazioni e premi: in particolare, nel 1999 ha partecipato alla seconda “Biennale d’arte contemporanea” di Firenze e nel 2001 alla mostra collettiva di incisione organizzata dal Gabinetto di stampe antiche e moderne del Comune di Bagnacavallo (RA). Nel 2000 ha realizzato una personale “Tessiture della natura” presso le Terme di Franciacorta a Ome (BS). È citata nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo e nell’Annuario nazionale d’arte moderna. 36 Senza titolo acquatinta e acquaforte, 2000 mm 140x180 (2) Senza titolo acquatinta e maniera zucchero, 2001 mm 150x310 (doppia battuta) 37 Paola Corti nata a Milano il 26/7/1963 residente a 20146 Milano in via Marostica, 19 tel. 02-4078334 Dopo aver conseguito il diploma all’Accademia di belle arti di Brera a Milano, ha iniziato ad applicarsi al disegno tessile e all’incisione. Nel 1986 ha ricevuto il primo premio al “Premio Italia per il tessuto stampato”; nel 1986 e nel 1988 ha partecipato in qualità di finalista per l’Italia al primo e al terzo concorso internazionale per designer di tessuti indetti dalla Fashion Foundation di Tokyo. La prima mostra di acqueforti, allestita a Milano, risale al 1990. Nel 1991 ha partecipato alla mostra legata al “Premio per giovani incisori italiani” organizzata al Museo di Villa Croce di Genova; nella seconda edizione della medesima iniziativa (1995) è risultata fra gli artisti segnalati. Nello stesso anno ha preso parte al “Premio nazionale per l’incisione Fabio Bertoni” di Fermignano (PU). Nel 1993, nel 1996 e nel 2001 ha partecipato alla mostra del Repertorio degli incisori italiani del Gabinetto di stampe antiche e moderne del Comune di Bagnacavallo (RA); nel 1998 ha partecipato alla prima “Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB; nel 2000 è stata finalista al “Premio internazionale Ermanno Casoli”, dedicato alla grafica, di Serra San Quirico (AN). 38 Inverno acquaforte e puntasecca su zinco, 2000 mm 495x245 Prima del temporale acquaforte e vernice molle su zinco, 2001 mm 185x393 39 Fernando Di Stefano nato a Sant’Elia a Pianisi (CB) il 2/3/1971 residente a 86048 Sant’Elia a Pianisi (CB) in corso Umberto I, 91 tel. 0874-816241/328-1521345/067847432 Conseguita nel 1989 la maturità presso il Liceo artistico di Campobasso, nel 1993 si è diplomato in pittura all’Accademia di belle arti di Roma. Ha iniziato l’attività incisoria nel 1992. Pittore e incisore, ha partecipato a numerosi concorsi e mostre, in particolare al “Concorso nazionale di calcografia” di Gorlago (BG) (1995 e 1996), al “Concorso nazionale di arte grafica. Premio Ugonia-Morselli” di Brisighella (RA) (1996), al “Premio giovani per l’incisione” di Biella (1996), alla prima “Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB (1998), alla “Biennale dell’incisione italiana contemporanea. Premio Tiepolo” di Mirano (VE) (1998), alla “Biennale nazionale dell’incisione” di Acqui Terme-Ovada (AL) (1998 e 2001), alla “Triennale giovani incisori italiani” di Genova (1999), alla “Biennale nazionale d’incisione Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese (2001). Ha allestito mostre personali di incisioni a Roma nel 1996 e nel 1998. Nel 1999 è presente nel volume Aqua Fortis edito dal Gabinetto delle Stampe antiche e moderne del Comune di Bagnacavallo (RA); nel 2000 ha preso parte alla rassegna “Attualità della tradizione. Incisori per Il Bisonte” a Firenze. Nel 2001 ha partecipato alla mostra itinerante “Nel segno dell’incisione” patrocinata dal Ministero degli Affari esteri. È citato nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA). 40 Turbae n. 2 acquaforte su rame, 2001 mm 330x250 Turbae n. 1 acquaforte su rame, 2001 mm 230x295 41 Florence Faval nata a Lausanne (CH) il 22/2/1963 residente a 30123 Venezia in Dorsoduro, 880 tel. e fax 041-5287322 Si è diplomata al Liceo Lyautey di Casablanca. Ha studiato letteratura all’Università di Ginevra e si è diplomata in scultura nel 1991 all’Accademia di belle arti nella stessa città, in cui ha seguito poi un corso di perfezionamento in incisione. Dal 1992 al 1994, grazie ad una borsa di studio, ha frequentato un corso di specializzazione in stampa d’arte presso la Scuola internazionale di grafica di Venezia. A Venezia organizza corsi di incisione e scultura. Pratica diverse tecniche incisorie, dall’incisione tradizionale e sperimentale alla xilografia, alla litografia e alla serigrafia. Nel 2000 ha fondato a Venezia, insieme con Pierre Hornain, le “Éditions du Dromadaire”, una casa editrice che si occupa di libri per l’infanzia. Dal 1992 allestisce mostre personali sia in Svizzera che in Italia: tra le più recenti “Incidenze” e “Pagine” a Venezia e “Scultura Sostantivo Femminile” a Pordenone. 42 Le miroir et son doute puntasecca, acquatinta, roulette e acquaforte su zinco, 2001 mm 245x195 Hors le miroir acquaforte e puntasecca su zinco, 2001 mm 288x200 43 Diana Ferrara nata a Piove di Sacco (PD) il 5/1/1961 residente a 30124 Venezia in San Marco, 3178 tel. 041-5220981 Nel 1983 si è diplomata in pittura presso l’Accademia di belle arti di Venezia; dal 1983 al 1986 ha frequentato l’atelier di incisione a bulino dell’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi. Nel 1987 è stata ammessa al corso estivo di xilografia organizzato dall’Accademia Raffaello di Urbino. Assistente alla prima cattedra di incisione del professor Mario Guadagnino a Venezia (dal 1986) e docente di tecniche dell’incisione all’Accademia di belle arti di Macerata prima, e poi di Venezia, l’artista fa anche parte del direttivo dell’Associazione Incisori Veneti. Ha partecipato a numerose rassegne nazionali ed internazionali (Fermignano, Bagnacavallo, Biella, Mirano, Recanati, Torino Acqui Terme-Ovada, Osimo), ottenendo premi e riconoscimenti, e ha allestito mostre personali in Italia e all’estero. Nel 1998 ha preso parte alla prima “Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB. È citata nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA). 44 Omaggio alla parola amore maniera a zucchero, acquaforte, acquatinta e puntasecca, 1999 mm 700x500 No! Omaggio a Italo Calvino da “Lezioni americane” a Bartleby vernice molle e puntasecca, 2001 (II stato) mm 700x500 45 Daniela Fiore nata a Tregnago (VR) il 28/11/1975 residente a 37030 Colognola ai Colli (VR) in via Donzellino, 13 tel. 045-6151225 Dopo la maturità conseguita al Liceo artistico statale di Verona, nel 1998 ha conseguito il diploma di pittura presso l’Accademia di belle arti di Venezia, presentando una tesi sull’opera grafica di Gianbattista Tiepolo. Nello stesso anno ha iniziato l’attività espositiva partecipando a numerose rassegne collettive di pittura e incisione: in particolare nel 1998 alla “Biennale dell’incisione italiana contemporanea. Premio Tiepolo” di Mirano (VE), nell’ambito della quale ha ricevuto il primo premio, e nel 2000 alla rassegna “Attualità della tradizione. Incisori per Il Bisonte” di Firenze. Ha vinto la “Proposta giovani 2000” promossa dalla Fondazione Toniolo, potendo così presentare la sua prima mostra personale dal titolo “Rivelazioni d’ombra” presso la chiesa di San Fermo a Verona. Nel 2001 una sua opera è stata segnalata alla prima “Biennale nazionale di incisione Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese. 46 Ingresso del giardino segreto maniera nera su rame, 2001 mm 138x172 Strade parallele acquaforte, acquatinta e puntasecca su zinco, 2000 mm 155x269 47 Alain Fiorillo nato a Bellinzona (CH) il 15/7/1972 residente a 6500 Bellinzona (CH) in via Pratocarasso, 31 tel. 347-1255039 e-mail: [email protected] Nel 1995 ha conseguito il diploma di arti decorative (maturità artistica) al Centro scolastico delle industrie artistiche di Lugano; nel 1999 si è diplomato all’Accademia di belle arti di Carrara. Nello stesso anno si è iscritto alla Scuola internazionale per la grafica d’arte Il Bisonte di Firenze, presso la quale frequenta l’ultimo anno. Fa parte dal 2000 della Compagnia Incisori Svizzera Italiana. Ha partecipato a numerose esposizioni collettive in Italia e all’estero: in particolare nel 1999 e nel 2001 alla “Biennale nazionale dell’incisione” di Acqui Terme-Ovada (AL), nel 2000 alla rassegna presso Il Bisonte di Firenze; nel 2001 alle esposizioni “John Cole, Ed Kamuda, Thomas Wood. Incisioni. Scuola internazionale di grafica d’arte Il Bisonte” a Bellingham (USA) e “Small Art Works 2001 Festival” a Tokio. Ha all’attivo anche mostre personali a Bellinzona e Camorino (Svizzera) e a Firenze. 48 Las cinco de la tarde acquaforte, spitbite e puntasecca su zinco, 2000 mm 490x430 Naviglio acquaforte, spitbite e puntasecca su zinco, 2000 mm 390x535 49 Alessandra Maria Fizzotti nata a Biella il 6/8/1961 residente a 13900 Biella in via Avogadro, 29 tel. 015-8493104/338-9328270/fax 015-20699 e-mail: [email protected] Nel 1984 si è diplomata presso l’Accademia di belle arti di Venezia, dedicandosi particolarmente, sotto la guida dei professori Mario Guadagnino e Onorina Frazzi, all’incisione. Dal 1985 al 1988 ha frequentato la Scuola internazionale di specializzazione per la grafica d’arte Il Bisonte di Firenze. Ha insegnato incisione presso la Olands Grafiska Skolla in Svezia e presso vari enti pubblici e privati italiani e ha realizzato un audiovisivo multimediale sulla tecnica incisoria. Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali: a Venezia (Fondazione Bevilacqua La Masa), a Firenze (Il Bisonte, Società Dante Alighieri), a Roma (British Academy), a Biella (palazzo Ferrero, palazzo Cisterna, palazzo della Regione), a Torino (Circolo degli artisti), a Courmayeur (Centro congressi), a Borgomanero (NO), Cento (FE), Verona, Perugia, Bologna, Morgex (AO) eccetera. Nel 1998 ha partecipato alla prima “Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB. È citata nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo; dal 1999 è consulente artistica dell’Assessorato alla cultura del Comune di Cormayeur e dal 2000 fa parte del direttivo della Fondazione Il Pellicano di Trasanni di Urbino. 50 Germinazione acquaforte (morsura aperta) su zinco, 1999 mm 500x285 A/321 acquaforte e acquatinta su ottone, 1999 mm 515x340 51 Giovanna Forlani nata a Fano (PU) il 28/6/1974 residente a 61020 Montecchio (PU) in via Leonardo da Vinci, 25 tel. 0721-472690 Si è diplomata nel 1993 all’Istituto statale d’arte di Urbino nella sezione di tecniche incisorie; nel 1997 ha conseguito il diploma in pittura presso l’Accademia di belle arti di Urbino, applicandosi in seguito sia alla pittura che all’incisione. Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali e a concorsi: in particolare, nel 1994 ha ottenuto il primo premio ex-aequo al secondo “Concorso nazionale di calcografia” di Chianciano-ChiusiMontepulciano (SI); nel 1996 ha vinto il terzo premio al “Concorso nazionale di calcografia” di Gorlago (BG); nel 1997 ha preso parte al “Premio nazionale per l’incisione Fabio Bertoni” di Fermignano (PU); nel 1999 al “Premio giovani per l’incisione” di Biella; nel 2000 ha esposto alla rassegna “L’incisione a Mondavio” presso il Museo civico di Mondavio (PU). Nel 2001 ha partecipato alla prima “Biennale nazionale d’incisione Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese. Dal 1998 è docente del corso di incisione calcografica presso la Civica Università di Cattolica (RN). È citata nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA). 52 Spaziale acquaforte e acquatinta su zinco, 2000 mm 295x235 Nello spazio acquaforte e acquatinta su zinco, 2000 mm 300x293 53 Erica Forneris nata a Cuneo il 27/4/1972 residente a 12060 Farigliano (CN) in Regione Croce, 15/bis tel. 0173-76117 Dopo aver frequentato il Liceo artistico di Cuneo, si è iscritta all’Accademia Albertina di belle arti di Torino, ove ha seguito i corsi di pittura del professor Domenico Ceretti e il biennio di tecniche dell’incisione del professor Vincenzo Gatti con l’assistenza di Daniele Gay. Si è diplomata nel 1994 e si è applicata, oltre che alla pittura, all’incisione, specializzandosi nella tecnica dell’acquaforte su zinco. La sua attività espositiva nell’ambito dell’incisione si è iniziata nel 1994, con la partecipazione a numerose mostre collettive e personali e a concorsi di grafica a livello nazionale (Torino, Mirano, Acqui Terme-Ovada). Nel 1998 ha preso parte alla prima “Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB e nel 2001 alla prima “Biennale d’incisione Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese. È citata nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA). 54 Controluce acquaforte su zinco, 2000 mm 300x100 Ricordi acquaforte su zinco con fondino, 2001 mm 430x180 55 Carla Fusi nata a Poggibonsi (SI) il 4/5/1961 residente a 53036 Poggibonsi (SI) in via della Ferrovia, 55 tel. 0577-933414 e-mail: [email protected] Dopo il conseguimento del diploma di maturità artistica nel 1979, ha frequentato l’Accademia di belle arti di Firenze, diplomandosi in pittura nel 1983. Nello stesso anno ha seguito il corso annuale di incisione a colori organizzato dalla Scuola internazionale di specializzazione per la grafica d’arte Il Bisonte di Firenze; nel 1987 ha ottenuto una borsa di studio per un corso annuale di specializzazione in incisione. Dal 1987 al 1989 ha insegnato discipline pittoriche presso l’Istituto d’arte di Pisa e dal 1989 insegna anatomia artistica presso l’Accademia di belle arti di Firenze. Utilizza tutte le tecniche calcografiche, prediligendo l’acquaforte e la puntasecca. Ha partecipato a numerose mostre collettive e a concorsi, dove ha ottenuto premi e riconoscimenti, sia all’estero (Francia, Germania, Spagna, Romania, Corea) sia in Italia (Castelleone, Firenze, Fermignano, Mirano, Modica). Nel 1998 ha preso parte alla prima “Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB e nel 2001 alla prima “Biennale nazionale d’incisione Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese. È citata nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA); da alcuni anni partecipa a rassegne di ex libris. 56 Madre e figlia acquaforte, 2000 mm 105x163 Solleone acquaforte, 2000 mm 105x163 57 Massimo Gabanetti nato a Brescia il 28/4/1972 residente a 25022 Borgo San Giacomo (BS) in via San Rocco, 5 tel. 030-9948112 e-mail: [email protected] Dopo la maturità conseguita presso il Liceo scientifico F. Moretti di Lumezzane (BS), nel 1995 si è diplomato in decorazione all’Accademia di belle arti di Brera a Milano; nel 1998 ha ottenuto il diploma di tecnico decoratore di superfici murali presso l’ENAIP Lombardia di Botticino (BS), dove ha seguito i seminari sul colore dell’artista Jorrit Tornquist. Negli anni dell’Accademia si è appassionato all’arte incisoria, partecipando a collettive con i suoi compagni di corso. Nel 1995 ha vinto il primo premio al “Concorso nazionale di arte grafica. Premio UgoniaMorselli” di Brisighella (RA). Nel 2001 ha partecipato alla prima “Biennale nazionale d’incisione Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese. Rotoincisione I acquaforte e puntasecca su zinco, 2001 mm 300 Ø Bu! acquaforte su zinco, 1999 mm 217x465 58 59 Paola Ginepri nata a Genova l’8/3/1960 residente a 16126 Genova in via Venezia, 13/13 tel. e fax 010-267515 Pittrice e incisore, si è diplomata all’Accademia Ligustica di belle arti di Genova nel 1983; dal 1984 insegna discipline pittoriche in un Liceo artistico del capoluogo ligure. Dal 1987 ha esposto in numerose rassegne collettive: nel 1996 ha preso parte alla mostra “Matera e i suoi dintorni psicologici - 50 incisori contemporanei” realizzata a Milano e a Firenze; nel 1997 (e poi nel 2001) ha partecipato alla “Biennale nazionale dell’incisione” di Acqui Terme-Ovada (AL); nel 1998 alla prima “Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB; l’anno seguente alla rassegna “Aqua Fortis” realizzata dal Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA); nel 2001 alla prima “Biennale nazionale d’incisione Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese. Ha inoltre partecipato a concorsi nazionali e internazionali, come alle edizioni del 1992 (Bruxelles) e del 1993 (Londra) del Concorso internazionale “Young European Artists” e nel 1995 alla seconda “Triennale giovani incisori italiani” di Genova, dove è stata segnalata. Nel 1996 è stata premiata al “Concorso nazionale di calcografia” di Chianciano e l’anno seguente una sua opera è stata segnalata al “Premio nazionale per l’incisione Fabio Bertoni” di Fermignano (PU). Ha realizzato alcune mostre personali: nel 1996 a Genova-Nervi, nel 1999 a Ferrara e nel 2000 a Chieri. È membro dell’Associazione Incisori Liguri e dell’Associazione Italiana Ex Libris. È citata nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA). 60 Lungo la costa controluce acquaforte e acquatinta su zinco, 2001 mm 180x180 Tramonto nella vigna acquaforte e acquatinta su zinco, 1999 mm 100x150 e 135x150 61 Giuseppe Iannello nato a Sidney (Australia) il 21/5/1974 residente a 36040 Totti di Quartesolo (VI) in via Carso, 7 tel. 0444-910793 Si è diplomato nel 1993 presso l’Istituto di grafica pubblicitaria di Vicenza e nel 1998 ha conseguito il diploma in pittura presso l’Accademia di belle arti di Venezia. Dal 1999 è docente di disegno grafico e pianificazione presso l’Istituto di grafica pubblicitaria G. Valle di Padova. Ha iniziato l’attività espositiva nel 1998 con la partecipazione al “Concorso nazionale di opere su carta” di Ferentino (FR) e alla “Biennale dell’incisione contemporanea. Premio Tiepolo” di Mirano (VE) (alla quale è stato presente anche nel 2000); nel 1999 ha ricevuto il primo premio al “Concorso nazionale di calcografia” di Gorlago (BG) e ha preso parte al “Premio nazionale per l’incisione Fabio Bertoni” di Fermignano (PU); nel 2001 ha partecipato alla “Biennale nazionale dell’incisione” di Acqui TermeOvada (AL). 62 Momenti acquaforte, acquatinta e puntasecca su zinco, 2001 mm 397x287 Pria che l’ombra puntasecca su rame, 1999 mm 330x242 63 Caterina Legato nata a Sanremo (IM) il 23/11/1968 residente a 18038 Sanremo (IM) in via Gozo superiore, 44 tel. 0184-678125/347-0129696/fax 0183-493215 e-mail: [email protected] Si è recentemente diplomata in pittura all’Accademia di belle arti di Sanremo, frequentando anche i corsi di incisione di Simona Lombardi. Si dedica sia alla pittura che all’incisione, applicandosi alla sperimentazione di tecniche nuove. La sua attività espositiva si è iniziata nel 1998: da allora ha partecipato a numerose mostre collettive e concorsi: nel 2000 ha preso parte al “Premio arte 2000” organizzato dalla rivista Arte e ha superato la selezione, arrivando nei primi dieci nella sezione dedicata alla grafica; nel 2001 ha ottenuto il primo premio per il suo lavoro incisorio al concorso nazionale francese “La découverte de nouveaux talents” e ha allestito un’esposizione di sue opere a Parigi. È membro dell’Associazione Incisori Liguri e tra i fondatori dell’Associazione Artemisia, che ha come finalità lo studio e la promozione delle arti visive. 64 Aleggiare acquaforte e acquatinta su zinco, 2000 mm 300x200 Metamorphosis ceramolle, acquaforte e acquatinta su zinco, 2001 mm 125x380 65 Roberto Locatelli nato a Varallo Sesia (VC) il 28/2/1962 residente a 28077 Prato Sesia (NO) in via dei Partigiani, 9 tel. 0163-850458 Dopo la maturità ottenuta al Liceo artistico statale di Novara, nel 1991 si è diplomato in pittura all’Accademia di belle arti di Brera a Milano. Si dedica preferibilmente all’incisione, utilizzando tutte le tecniche (acquatinta, acquaforte, ceramolle, puntasecca). La sua attività espositiva si è iniziata nel 1991 con la partecipazione a numerosi concorsi nazionali di pittura, scultura, grafica e fotografia. Dal 2001 è inserito nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA). Flash puntasecca e acquatinta, 2000 mm 200x150 Nudo acquaforte, 2001 mm 250x500 66 67 Arianna Loscialpo nata a Putignano (BA) il 21/4/1977 residente a 70010 Turi (BA) in piazza Venusio, 19 tel. 349-7541694 Diplomata nel 1995 presso il Liceo artistico statale di Bari, è iscritta al corso di scultura dell’Accademia di belle arti di Carrara. Si dedica, oltre che alla scultura, alle tecniche incisorie e ha frequentato un corso di incisione e di litografia all’Akademie der bildenden Kunste a Monaco (Germania). Nel 2000 è stata tra gli artisti selezionati alla “Biennale dell’incisione contemporanea Italia-Slovenia. Premio Tiepolo” di Mirano (VE) e ha preso parte alla “Biennale nazionale dell’incisione” di Acqui TermeOvada (AL); nel 2001 è stata selezionata al “Concorso nazionale di calcografia” di Gorlago (BG). È citata nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA). 68 Torchio con ruota girevole acquaforte e puntasecca, 2000 mm 250x198 Piccolo torchio puntasecca, 2000 mm 186x200 69 Antonio Mascia nato a Bologna il 17/1/1960 residente a 10137 Torino in via Filadelfia, 215 tel. 011-357332 Ha frequentato il Liceo artistico Cottini a Torino e in seguito il corso di scultura dell’Accademia Albertina di belle arti. Ha iniziato a dedicarsi all’incisione nei primi anni Ottanta, collaborando con il Dipartimento di Biologia animale dell’Università e avviando l’attività di illustratore per alcune case editrici. Attualmente insegna discipline plastiche presso il Liceo artistico Cottini. Ha esposto in numerose rassegne collettive nazionali dedicate all’incisione, tra le quali nel 1993 la prima “Biennale nazionale dell’incisione” di Acqui Terme-Ovada (AL) e il “Premio internazionale per l’incisione” di Biella. Nel 1998 ha realizzato una mostra personale dal titolo “Zootomiche” presso la galleria Franco Masoero di Torino e ha partecipato alla prima “Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB. Ha proseguito la sua attività espositiva nel 2000 e nel 2001 a New York, Torino e Volterra. Sue incisioni illustrano i due libri d’autore Termidoro (1991) e Oceanozonti (2000), stampati dalla Franco Masoero Edizioni. È citato nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA). 70 Vulcanante puntasecca su rame sagomato, 2001 mm 490x690 Oceanozoonti puntasecca su rame sagomato, 2000 mm 190x1000 71 Debora Mei nata a Macerata il 24/5/1969 residente a 62010 Macerata in via Troili, 145 tel. 347-2624889 e-mail: [email protected] Dopo la maturità in arte applicata all’Istituto statale d’arte di Ancona, si è diplomata presso l’Accademia di belle arti di Macerata con una tesi su Adolfo De Carolis. Oltre all’attività incisoria si dedica alla rilegatoria e alla decorazione su ceramica, partecipando a corsi di specializzazione. Dal 1998 ha partecipato a numerose esposizioni collettive e a concorsi nazionali (Macerata, Gorlago, Osimo, Fermignano). È citata nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA). Chiesa di campagna acquaforte su rame, 2001 mm 77x53 Interno di una piccola chiesa acquaforte e acquatinta su rame, 2001 mm 81x88 72 73 Stefano Minzi nato a Milano il 18/2/1976 residente a 00199 Roma in via Asmara, 26 tel. 06-86216922/328-6713149 e-mail: [email protected] Dal 1996 al 1998 ha frequentato la Scuola libera del nudo presso l’Accademia di belle arti di Roma. È laureando in storia dell’arte contemporanea presso l’Università La Sapienza di Roma e nella stessa città è iscritto al corso di incisione della Scuola di arti ornamentali. La sua attività espositiva si è iniziata nel 1998 e da allora ha partecipato a numerose mostre collettive: nello stesso anno una sua incisione è stata selezionata al concorso “Vox humana 1998” nella Repubblica Ceca; nel 1999 ha realizzato una sua esposizione personale a Roma e nel 2001 una sua opera è stata selezionata per la rassegna “Scuola di arti ornamentali in mostra” presso il Museo delle Mura di Roma. Senza titolo acquatinta, acquaforte e puntasecca su zinco, 2001 mm 250x250 Senza titolo acquatinta, acquaforte e puntasecca su rame, 2001 mm 220x170 74 75 Guido Pecci nato a Alatri (FR) il 20/2/1975 residente a 03011 Alatri (FR) in via Murette, 2 tel. 0775-441216/338-1936205 Si è diplomato presso il Liceo artistico A.G. Bragaglia di Frosinone. Successivamente si è trasferito a Roma, dove ha conseguito il diploma in pittura presso l’Accademia di belle arti; è stato avviato allo studio delle tecniche dell’incisione dal maestro Duilio Rossoni. Nel 2001 con altri allievi selezionati ha partecipato ad una mostra itinerante “Nel segno dell’incisione”, patrocinata dal Ministero degli Affari esteri, che ha toccato le città di Cuenca, Lisbona, Madrid, Città del Messico, Roma; ha inoltre preso parte a numerose mostre collettive a Roma, Faenza, Milano. Ha recentemente preparato una cartella di dieci incisioni dal titolo Nigredine. Opera incisa: 1997-2001. 76 Il poeta (Eros) puntasecca su zinco, 2001 mm 195x148 Paesaggio a Roma puntasecca su zinco, 1999 mm 213x244 77 Laura Pugno nata a Borgosesia (VC) il 14/2/1975 residente a 13835 Trivero (BI) in frazione Gioia, 15 tel. e fax 015-75171/011-4379903 e-mail: [email protected] Dopo la maturità magistrale conseguita a Biella, nel 2001 si è diplomata in pittura e incisione all’Accademia Albertina di belle arti di Torino. La sua attività espositiva si è iniziata nel 1997 con la partecipazione a numerose mostre collettive e personali e a concorsi nazionali ed internazionali. Tra gli altri, nel 1997 e 1998 ha preso parte a “Patchwork” all’Accademia Albertina di belle arti di Torino; nel 1999 alla “Biennale d’incisione Città di Monsummano Terme”, alla “Triennale giovani incisori italiani” di Genova, al “Concorso nazionale di arte grafica. Premio Ugonia-Morselli” di Brisighella (RA) e al “Premio nazionale per l’incisione Fabio Bertoni” di Fermignano (PU); nel 2000 al “Premio annuale di grafica Piero Borzino”, al “Concorso nazionale di calcografia” di Gorlago (BG) e alla “Biennale dell’incisione contemporanea Italia-Slovenia. Premio Tiepolo” di Mirano (VE), dove è stata selezionata nella sezione giovani; nel 2001 alla prima “Biennale nazionale d’incisione Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese. 78 Prigioniero acquaforte, acquatinta, ceramolle, puntasecca e ossidazione su zinco, 2000 mm 220x320 Polpo acquaforte, acquatinta e ossidazione su zinco, 2000 mm 275x320 79 Stefania Puntaroli nata a Prato il 30/9/1972 residente a 51037 Montale (PT) in via Giordano Bruno, 99 tel. 0573-557777 e-mail: [email protected] Nel 1995 si è diplomata in pittura presso l’Accademia di belle arti di Firenze. Nel 1997 ha ottenuto il diploma di specializzazione per l’incisione in bianco e nero presso la Scuola internazionale per la grafica d’arte Il Bisonte di Firenze. Dal 2000 lavora come assistente tecnico presso la Galleria degli Uffizi di Firenze. Numerose le mostre collettive e i concorsi, di grafica ma anche di pittura e illustrazione, ai quali ha partecipato a partire dal 1996 sia in Italia (Bologna, Agliana-Pistoia, Livorno, Firenze, Rigomagno-Siena, Prato, Salsomaggiore Terme-Parma, Bagnacavallo-Ravenna, Roma, Carrara, Cremona) che all’estero (Spagna, Repubblica di Panama, Portogallo, USA, Francia, Svezia, Romania); nel 1998 ha partecipato alla prima “Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB; nel 1999 è stata ammessa alla “Triennale internazionale di grafica d’arte” di Kochi in Giappone e ha preso parte alla “Triennale giovani incisori italiani” di Genova; nel 2001 ha partecipato alla “Biennale nazionale dell’incisione” di Acqui Terme-Ovada (AL) e alla prima “Biennale nazionale d’incisione Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese. Ha realizzato mostre personali a Firenze, Fiesole (FI), Brema (Germania), Ortisei (BZ). È citata nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA). 80 Crocifissione puntasecca su rame, 1999 mm 700x500 Destini puntasecca e acquatinta su zinco, 2001 mm 200x400 81 Raffaella Ravelli nata a Brescia il 28/12/1971 residente a 25022 Borgo San Giacomo (BS) in via San Rocco, 5 tel. 030-9948112 e-mail: [email protected] Ha ottenuto i diplomi di maestro d’arte e di maestro d’arte applicata nella sezione di decorazione pittorica nel 1990 e nel 1996 e si è diplomata in decorazione pittorica presso l’Accademia di belle arti di Brera di Milano nel 1995. Nel 1999 ha frequentato a Cagliari un corso di perfezionamento in incisione tenuto da Oscar Manesi dell’Università di Salamanca. La sua attività espositiva si è iniziata nel 1994 con la partecipazione a numerose mostre collettive e personali e a concorsi nazionali ed internazionali: nel 1995 si è classificata seconda al “Concorso nazionale di arte grafica. Premio Ugonia-Morselli” di Brisighella (RA); nello stesso anno ha partecipato al “Premio Brera per l’incisione originale” allestito presso l’Accademia milanese; nel 1999 ha preso parte alla “Triennale giovani incisori italiani” di Genova e nel 2001 alla prima “Biennale nazionale d’incisione Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese. È inserita nel Dizionario degli incisori bresciani di Riccardo Lonati e nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA). 82 Indagando attimi di silenzio acquaforte su zinco, 1999 mm 410x212 Salamandra acquaforte su zinco (doppia battuta), 2001 mm 445x395 83 Giorgio Scano nato a Guspini (CA) il 14/2/1960 residente a 20133 Milano in piazza Bottini, 2 tel. 02-70602690 Ha iniziato l’attività incisoria nel 1980 e si è diplomato presso l’Accademia di belle arti di Roma nel 1982. Nel 1987 ha allestito la prima mostra personale di incisioni presso la Galleria Vecchio Torchio a Venezia. Nel 1989 ha vinto il primo premio alla sezione giovani del “Concorso nazionale di grafica” di Castelfranco Veneto (TV) e nello stesso anno si è trasferito a Milano, dove ha partecipato a diverse collettive. Il suo interesse è rivolto soprattutto al ritratto: nel 1992 ha esposto allo Spazio Ansaldo una serie di ritratti di poeti incisi a puntasecca in occasione della manifestazione internazionale “Milano Poesie”. Nel 1996 ha documentato con la mostra “Trittici metropolitani” presso lo Studio d’Arte Grafica di Milano il suo lavoro sul tema della figura e del paesaggio urbano. Nel 1998 ha partecipato alla prima “Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB. Nel 1999 a Milano ha presentato, durante la mostra “Lo sguardo segreto”, la monografia che racchiude le sue opere dal 1990 al 1998. 84 Nudo puntasecca su rame, 1999 mm 350x295 Andrea puntasecca su zinco, 1999 mm 320x245 85 Giuliana Schiavon nata a Torino il 27/1/1960 residente a 18010 Villa Faraldi – frazione Riva (IM) in via Roma, 2 tel. 0183-41060 e-mail: [email protected] Allieva del maestro Bernardo Asplanato e di Simona Lombardi all’Accademia di belle arti di Sanremo, ha partecipato a numerose manifestazioni espositive a Sanremo, Albisola, Ventimiglia e Alassio. Nel 2000 ad Alassio ha allestito una mostra personale “Prèt à penser”. È tra i fondatori dell’Associazione Artemisia, che ha come finalità lo studio e la promozione delle arti visive. È arrivata all’incisione dopo un’esperienza nel campo della pittura. L’araba fenice ceramolle e acquaforte su zinco, 2000 mm 200x150 Safari ceramolle e acquatinta su zinco, 2000 mm 300x150 86 87 Francesco Sciaccaluga nato a Genova il 2/10/1968 residente a 16136 Genova in via Paride Salvago, 18/9 scala sin. tel. 010-218191 Dopo aver compiuto gli studi classici, nel 1992 si è diplomato all’Accademia Ligustica di belle arti di Genova. Dal 1990 al 1998 ha frequentato corsi internazionali di incisione a Salisburgo, Urbino e Venezia. È membro dell’Associazione Incisori Liguri e della Xilon Italia. Collabora come calcografo-stampatore con l’Istituto idrografico della Marina militare. Dal 1989 ha partecipato a numerose rassegne, tra cui le prime tre edizioni della “Triennale giovani incisori italiani” di Genova (dove nel 1995 ha conseguito il primo premio) e la “Biennale nazionale dell’incisione” di Acqui Terme-Ovada (AL). Nel 1998 ha partecipato alla “Biennale dell’incisione italiana e contemporanea. Premio Tiepolo” di Mirano (VE). Ha allestito mostre personali nella sua città natale, le ultime nel 1995 e nel 1998. È citato nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA). 88 Annette puntasecca, 1999 mm 195x145 Allo specchio puntasecca, 1999 mm 100x140 89 Andrea Serafini nato a Agordo (BL) il 25/8/1965 residente a 32020 Caviola di Falcade (BL) in corso Italia, 10 tel. 0437-501252/347-9905418 Si è diplomato presso l’Accademia di belle arti di Venezia, seguendo i corsi di incisione di Mario Guadagnino e Diana Ferrara. Dal 1993 al 1995 ha frequentato come borsista la Scuola internazionale di specializzazione per la grafica d’arte Il Bisonte di Firenze, dove ha approfondito la conoscenza delle tecniche incisorie, con particolare predilizione per l’acquaforte e la puntasecca. Nel 1995 ha partecipato, svolgendo anche il ruolo di assistente di laboratorio, ai corsi estivi di incisione a colori tenuti da Swetlan Kraczyna presso Casa Cordati a Barga (LU). È membro dell’Associazione Incisori Veneti, con la quale ha partecipato a rassegne e mostre di incisione, ottenendo numerosi premi e riconoscimenti: nel 1998 è stato selezionato alla prima “Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB; nel 1999 e nel 2001 ha partecipato alla “Biennale nazionale dell’incisione” di Acqui Terme-Ovada (AL), al “Premio nazionale per l’incisione Fabio Bertoni” di Fermignano (PU) e alla “Triennale giovani incisori italiani” di Genova; nel 2000 ha ottenuto il secondo premio al “Concorso internazionale per la grafica” di Firenze; nello stesso anno ha preso parte alla “Rassegna internazionale di calcografia contemporanea” di Modica (RG) e alla “Biennale dell’incisione contemporanea. Premio Tiepolo” di Mirano (VE). Ha insegnato tecniche dell’incisione all’Accademia di belle arti di Sassari e di Urbino. 90 Parasole acquaforte su zinco, 2001 mm 373x494 Cambio acquaforte su zinco, 2001 mm 239x341 91 Marisol Serago nata a Riccia (CB) il 3/11/1975 residente a 86016 Riccia (CB) in via G. Pepe, 22 tel. 0874-716245/347-0791384 Dopo aver conseguito la maturità al Liceo artistico statale di Campobasso nel 1993, si è diplomata in pittura nel 2000 presso l’Accademia di belle arti di Roma. Oltre che alla pittura, dal 1997 si dedica all’incisione, affrontando varie tecniche, in particolar modo l’acquaforte. Nel 1998 ha esposto la sue prime incisioni nella rassegna “Una pietra per Assisi”, organizzata dall’Accademia di belle arti di Roma, e nel 1999 ha partecipato al “Concorso nazionale di arte grafica. Premio Ugonia-Morselli” di Brisighella (RA). Nel 2001 ha preso parte ad una mostra collettiva itinerante patrocinata dal Ministero degli Affari esteri, che ha toccato le città di Cuenca, Lisbona, Madrid, Città del Messico, Roma. Paesaggio distrutto acquaforte su rame, 2001 mm 245x500 Paesaggio celeste n. 2 acquaforte su rame, 1999 mm 242x489 92 93 Veronica Severi nata a Perugia il 7/6/1976 residente a 06080 Collestrada (PG) in strada Ospedalone San Francesco, 19 tel. 075-395516/349-6106427 Si è diplomata nel 1995 presso l’Istituto d’arte di Perugia e nel 2000 ha conseguito il diploma in pittura presso l’Accademia di belle arti di Roma. Dal 1997 si dedica alle tecniche calcografiche, in particolar modo all’acquaforte. Ha partecipato a numerose mostre, a concorsi e premi nazionali ed internazionali: in particolare nel 1999 ha esposto nella rassegna d’incisione “Una pietra per Assisi” e ha vinto il terzo premio nel “Concorso nazionale di arte grafica. Premio Ugonia-Morselli” di Brisighella (RA); nel 2001 ha partecipato al “Premio internazionale Sinaide Ghi” di Roma, patrocinato dalla presidenza del Consiglio dei ministri. È citata nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA) e nell’Annuario degli incisori 2001 di Milano. 94 Evanescente stradina acquaforte su rame, 2001 mm 248x330 Afa estiva acquaforte su rame, 2000 mm 248x320 95 Ottavio Spagnoli nato a Genova il 24/2/1969 residente a 16154 Genova in via Merano, 49-5 tel. 010-6141770 Si è diplomato nel 1988 al Liceo artistico statale Paul Klee di Genova e nel 1992 con una tesi dedicata alle incisioni di Giovanni Fattori all’Accademia Ligustica di belle arti di Genova, dove ha seguito i corsi di incisione tenuti dai professori G. Fieschi e N. Ottria. È membro dell’Associazione Incisori Liguri. Si dedica dal 1987 all’arte dell’incisione, con una preferenza per l’acquaforte e la puntasecca. Ha iniziato l’attività espositiva nel 1991 con la partecipazione alla “Triennale giovani incisori italiani” di Genova (alla quale ha preso parte anche nel 1995, quando è stato segnalato, e nel 1999). Negli anni successivi è continuata nel capoluogo ligure e in altre città italiane: Chieri (TO), Bagnacavallo (RA), Milano, Sinalunga (SI), Chianciano (SI), Urbino, Apricale (IM), Fermignano (PU), Albenga, (SV), Ortona (CH), Chiavari (GE); nel 1998 ha partecipato alla prima “Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB e nel 2001 alla prima “Biennale nazionale d’incisione Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese. Ha preso parte a numerosi concorsi nazionali, dove ha ottenuto premi e riconoscimenti: nel 2000 è stato premiato al “Premio internazionale Ermanno Casoli” di Serra San Quirico (AN). Ha realizzato mostre personali di acqueforti presso l’Art Club Il Doge della sua città. 96 Casa sull’altopiano acquaforte su zinco, 2000 mm 330 Ø La riva del torrente acquaforte su zinco, 2000 mm 230x335 97 Elisa Tomasi nata a Brescia il 10/8/1970 residente a 25077 Roè Volciano (BS) in via della Pace, 2 tel. e fax 0365-63077 Dopo la maturità artistica conseguita nel 1989 all’Istituto d’arte di Gargnano (BS), si è diplomata in pittura nel 1993 presso l’Accademia di belle arti Carrara di Bergamo. Ha frequentato numerosi corsi di specializzazione in restauro, rilevazione dei beni culturali, fotografia, storia dell’arte contemporanea, percezione visiva e tecniche pittoriche. Ha partecipato a diverse rassegne nazionali, tra cui nel 1995 il “Concorso nazionale di calcografia” di Gorlago (BG); nel 1996 è stata segnalata al premio “Carlo della Zorza” della Galleria Ponte Rosso di Milano. È citata nel catalogo, curato nel 1997 da Flaminio Gualdoni, Walter Guadagnini e Albano Morandi, della Civica raccolta del disegno di Salò (BS) e nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA). 98 Stratificazioni acquatinta, maniera a zucchero e ceramolle, 1999 mm 300x250 Ritmi puntasecca, 2000 mm 160x120 99 Giovanni Turria nato a Francavilla (ME) il 20/6/1970 residente a 36100 Vicenza in via Pacinotti, 8 tel. 338-8071817 Dopo aver frequentato l’Istituto Boscardin di Vicenza, si è diplomato nel 1994 all’Accademia di belle arti di Venezia. Nello stesso anno ha vinto una borsa di studio che gli ha consentito di frequentare il corso di specializzazione presso la Scuola internazionale per la grafica d’arte Il Bisonte di Firenze. Nel 1985 è entrato a far parte dell’Associazione Incisori Veneti. Ha insegnato tecniche dell’incisione nelle Accademie di Foggia, di Sassari e di Roma, dove tuttora insegna. È fondatore del centro culturale L’Officina di Vicenza. Dal 1996 partecipa a importanti manifestazioni nazionali ed internazionali di rassegne incisorie, tra le quali la “Biennale dell’incisione contemporanea Italia-Slovenia. Premio Tiepolo” di Mirano (VE), la “Biennale nazionale dell’incisione” di Acqui Terme-Ovada (AL), il “Premio giovani per l’incisione” di Biella, la “Triennale giovani incisori italiani” di Genova, la “Biennale internazionale di incisione Caixanova” di Ourense in Spagna, il “Concorso nazionale di calcografia” di Gorlago (BG), ottenendo premi e riconoscimenti. Nel 2001 una sua opera è stata segnalata alla prima “Biennale nazionale d’incisione Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese. È citato nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA). 100 Gaixa e astronave puntasecca su rame, 2001 mm 250x250 Oroxarabia puntasecca su rame, 2000 mm 300x300 101 Alessandra Varbella nata a Genova il 13/9/1965 residente a 16121 Genova in via Ugo Foscolo, 11/3 tel. 010-5955308 Nel 1987 si è diplomata all’Accademia Ligustica di belle arti di Genova ed attualmente è docente di discipline pittoriche presso il Liceo artistico statale Paul Klee della sua città. Si dedica prevalentemente all’arte incisoria, oltre che ad altre esperienze, come la pittura, il collage e il papier maché. Ha partecipato a diverse rassegne ed esposizioni nazionali ed internazionali, tra le quali il “Concorso exlibristico Gabriele d’Annunzio” di Pescara (1988), dove una sua opera è stata segnalata, alcune collettive al Centro d’arte Le Prigioni di Genova, la “Triennale giovani incisori italiani” (edizioni 1991 e 1995) di Genova. Membro dell’Associazione Incisori Liguri, ha esposto in collaborazione con essa presso fondazioni, enti pubblici e gallerie private in Italia e all’estero; nel 1997 ha partecipato alla mostra “Matera e i suoi dintorni psicologici” realizzata al Castello Sforzesco di Milano e poi riproposta a Firenze e Matera; una sua opera è stata segnalata al “Premio nazionale per l’incisione Fabio Bertoni” di Fermignano (PU). Nel 1998 ha partecipato alla prima “Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB e nel 2000 è stata selezionata per la rassegna “Attualità della tradizione. Incisori per Il Bisonte” di Firenze. È citata nel Dizionario degli artisti liguri di Genova e nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA). 102 Reperti acquaforte e ceramolle su zinco, 2000 mm 230x105 Frammenti e graffiti acquaforte e stampa a secco su zinco, 2000 mm 220x195 103 Laura Villani nata a Pavia il 14/12/1963 residente a 27100 Pavia in via Baldo degli Ubaldi, 116 tel. 0382-473306 Si è diplomata al Liceo artistico Raffaello Sanzio di Pavia e al Conservatorio di musica Giuseppe Nicolini di Piacenza, svolgendo attività concertistica in vari gruppi da camera. Dopo essersi dedicata per molto tempo al disegno, ha approfondito le conoscenze dell’arte incisoria frequentando i corsi internazionali di calcografia presso l’Accademia Raffaello di Urbino, i corsi di tecniche incisorie tradizionali presso la Scuola internazionale di grafica di Venezia e i corsi di tecniche incisorie sperimentali tenuti da Riccardo Licata presso la medesima Scuola. Predilige le tecniche dell’acquaforte e della puntasecca. Dal 1992 partecipa a numerosi concorsi e rassegne d’arte nazionali ed internazionali, tra i quali nel 1993, nella sezione di grafica, il “Premio San Carlo Borromeo” della Permanente di Milano; nel 1996 è stata segnalata per la grafica al “Premio nazionale Città di Casale Monferrato” e ha partecipato al “Premio internazionale per l’incisione” di Biella. Nel 1998 ha preso parte alla prima “Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB e ai concorsi internazionali di Cadaqués in Spagna e di Tokyo in Giappone. Ha realizzato mostre personali di incisioni e di disegni a Milano e Chieri (TO). È citata nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA). 104 Nascosta essenza acquaforte su rame, 1999 mm 335x480 Colma di silenzio acquaforte su rame, 1999 mm 400x540 105 Alessia Volpato nata a Varese il 16/1/1973 residente a 21030 Grantola (VA) in via Alessandro Manzoni, 274 tel. 0332-575032 Dopo aver conseguito la maturità al Liceo artistico A. Frattini di Varese, nel 1995 si è diplomata in pittura presso l’Accademia di belle arti di Brera a Milano. Nel 1997 ha vinto una borsa di studio per un corso annuale di incisione in bianco e nero presso la Scuola internazionale di specializzazione per la grafica d’arte Il Bisonte di Firenze. Dal 1994 partecipa a mostre collettive itineranti di incisione; nel 1997 ha preso parte alla mostra di fine anno della Scuola Il Bisonte di Firenze, alla rassegna di incisione “Tre” -insieme a Stefania Puntaroli e Kristina Restovic- presso il Polispazio Hellana di Agliana (PT) e alla quinta edizione di “I segni incisi” -con Erico Kito e Stefania Puntaroli- a Rigomagno (SI). Ha partecipato anche a diversi concorsi exlibristici e di piccole stampe, a Belgrado, a Cadaques (Spagna), nella Repubblica di Panama e in Belgio. Nel 1998 ha partecipato alla prima “Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB e nel 1999 ha vinto il premio Città di Milano al “Premio internazionale di grafica del Pomero” a Rho (MI), al quale è seguita una mostra collettiva presso la Galleria La Viscontea. È citata nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA). 106 Scontro acquatinta, acquaforte e maniera pittorica su zinco, 2001 mm 493x252 Senza titolo acquatinta, acquaforte e maniera pittorica su zinco, 2001 mm 347x159 107 Il bisturi che indaga: il segno inciso di Giuseppe Zigaina Mauro Corradini 1. “La lastra è una superficie buia e sotto la mano che su di essa si posa è fredda”: inizia così il racconto Paesaggio come anatomia1, pagina autobiografica che aiuta il lettore non soltanto ad entrare in un mondo tecnico, che pure sussiste affascinante quanto misterioso, ma in un mondo poetico, costruito a metà strada tra memoria, cultura, partecipazione agli eventi del mondo, in quella dimensione dell’impegno (engagement) che il pittore Giuseppe Zigaina ha fatto propria fin dall’origine della sua storia poetica, all’indomani della seconda guerra mondiale. “Quando l’ago incomincia a scalfirla il gesto è insicuro, timido e dissacrante insieme [...]. Lo strato bituminoso sollevato dall’ago si raggruma sugli orli e appare un riflesso: il segno luminoso di un’acqua”. Per chi, come Zigaina, è nato a Cervignano, sulla laguna di Grado, l’acqua è una presenza costante; come la pianura, la bicicletta, il ceppo che si scioglie e si sfalda alle intemperie, i rovi che si intrecciano, gli insetti che su quell’acqua stagnante della laguna trovano l’ambiente vitale, le farfalle che si innalzano candide nel cuore scuro della notte. La descrizione del pittore pare inizialmente restringersi al fatto tecnico, in una dimensione espli- Omaggio a Picasso, 1972 acquaforte su zinco mm 247x345 109 Due studi per anatomia, 1973 acquaforte su zinco mm 363x406 cativa; poi la narrazione diviene tensione poetica; nel gesto, emergono la passione, la volontà di usare l’immagine come testimonianza, forma estrema e alta di conoscenza: “lo zinco acquista un tepore [...], diventa cielo notturno, terra, laguna, o lavagna della memoria. E l’occhio che segue il movimento della mano diventa la punta lucente di un bisturi”. Assumiamo questo racconto come filo sotterraneo della nostra breve riflessione -invio ideale per chi volesse meglio approfondire l’opera incisa di uno dei grandi del secolo appena chiuso-; nelle annotazioni del pittore friulano gli aspetti tecnici dell’acquaforte si trasformano quasi inavvertitamente nella dimensione emozionale, per cui il suo occhio “è lì, all’estremità della lancetta”, metafora poetica che collega la mano armata dell’artista alla lavagna della memoria. In questa sottolineatura, della mano che si muove, vigilata dall’occhio, ma anche libera nei suoi automatismi pulsionali, e dell’occhio che scruta e scava, un bisturi della memoria e della coscienza, ad un tempo attento e vigile, ma anche capace di abbandonarsi (e abbandonare la mano) alle spinte inconsce, interiori, credo si condensi la sostanza dell’arte recente, quest’arte ad un tempo testimone di una storia (collettiva), in fieri, e interprete delle personali tensioni; l’artista è al tempo stesso mentore spesso ina110 scoltato di una vicenda corale vissuta dall’interno, e ricercatore solitario e distaccato, industriosa ape che lavora alla costruzione dell’invisibile, che solo l’occhio (cieco) della poesia sa vedere e rendere tangibile. Il lungo incipit serve ad introdurre alcune riflessioni, vuole costituire una sorta di canovaccio a voce alta sull’incisione di Zigaina; ai testi di interpreti come Tassi o Semff si rinvia per meglio accostarsi all’opera dell’artista. La grafica incisa è parte significativa della sua espressività artistica, non solo per i risultati specifici (e sono esibiti, esposti e concreti nella mostra), ma anche come approfondimento del mondo poetico: se è vero che Zigaina giunge tardi all’incisione (negli anni Sessanta, quando già alle spalle vent’anni di pittura gli hanno dato fama e misure), brucia rapidamente le tappe, facendo delle sue acqueforti una sintesi, spesso intensa e ineguagliabile, della sua riflessione espressiva. Con il rigore che ne ha costantemente caratterizzato l’indagine critica, quasi vent’anni fa, Roberto Tassi2 annota con Uccello nell’erba n. 4, 1977 acquaforte su zinco mm 330x305 111 puntualità come “l’elemento grafico è apparso centrale entro la pittura, a formarne come un telaio, una trama intima, un sostegno diramato e grave”. Tale carattere della sua produzione artistica appare a molti studiosi peculiare, specifico; la qualità segnica del pittore friulano, emersa attraverso il disegno, subisce una accelerazione con la comparsa dell’incisione: e chi volesse inseguirne tutta la produzione, racchiusa in un ampio, recente, testo antologico3, si renderà facilmente conto di quali indagini il pittore affidi ad essa, quali varianti, studi, sintesi porti a conclusione in anni di lavoro intenso e quasi forsennato; il suo segno grafico -è sempre Tassi a parlare- “è in lui così ricco di espressione, di contenuto e di mistero, da risultare elemento specifico e preminente del suo linguaggio”. Una mostra di incisioni risulta dunque un’occasione significativa, non un’esposizione minore, in sottotono; e in molte componenti risulta idonea a cogliere le coordinate espressive, che hanno reso grande la storia poetica di Zigaina, personale e spesso contro-corrente la sua ricerca, una delle pagine più intensamente partecipate dell’intero percorso post-bellico, non solo italiano. Accostate alle prove grafiche di giovani che si presentano con individuale personalità sulla ribalta della vicenda grafica, le opere di Zigaina costituiscono un sostrato e un indiretto stimolo, un augurio e un viatico. 2. Fors’anche perché giunge all’incisione quando già ha superato il giro di boa di una iniziale dimensione narrativa, dominante, per certi aspetti, nei primi anni della stagione post-bellica, Zigaina si propone da subito nell’acquaforte con una maturità e una forza che ha pochi precedenti nell’intera storia grafica del secolo: anche nell’artista friulano si compie il miracolo della grafica alta dei peintres-graveurs, quelli stessi che, stimolati da Vollard, hanno aperto il secolo su dimensione e livelli che non hanno l’eguale in nessun altro periodo della storia dell’arte. Fin dalle prime opere, il carattere strutturale più evidente della grafica zigainiana consiste nella scelta compositiva di definire l’immagine attraverso due piani, due luoghi, spesso due termini correlati dal punto di vista argomentativo; tutte le acqueforti sono scandite dalla presenza di due distinte figure-forme, che dialogano e si relazionano. A volte la scansione è ordinata sull’alto e sul basso, dimensione spaziale che affronta per questa via quella temporale; altre volte sul lontano e sul vicino, quando non, con funzione analoga, sul micro e sul macro; sovente, l’incisione dichiara come i due termini della composizione non appartengano a valori misurabili spazialmente, ma temporalmente. L’acquaforte trascrive una delle forme tipiche dell’iconografia del pittore friulano, la suddivisione tra memoria e realtà: “Incidere una lastra”, ha scritto nel testo che funge da incipit alla nostra riflessione, “dev’essere come scavare nella memoria, per strati: si trovano dei fili sparsi qua e là come terminali abbandonati, come radici affioranti di epoche remote”4. 112 L’artista è cosciente, consapevole di questa scelta; in alcune tavole, anche il titolo aiuta a penetrare nel mistero della creazione dell’immagine, quando, per esempio, propone -e lo utilizza a più riprese- la sua Anatomia di un paesaggio. L’accostamento dei due termini -anatomia/paesaggio- favorisce la comprensione della sua poetica che nello scavo del micro, del minuto, dell’elemento marginale, insetto o presenza mnemonica, corpo o uova di farfalla, tra il sacro e l’immondo, o distesa pianeggiante che scivola verso la laguna, ritrova la complessità della vita. Qualcosa che brucia n. 3, 1980 acquaforte su zinco mm 323x246 113 Verso la laguna, 1980 acquaforte su zinco mm 340x260 È il percorso attraverso cui Zigaina ritrova nella mente e nell’animo, nel cuore si stava per scrivere, i suoi riferimenti esistenziali, il suo mondo solo apparentemente rinserrato in un ambito geografico determinato, in un tempo che è la sua vita, in una quantità di relazioni che sono quelle che l’artista ha attraversato, dalla individuale memoria del padre, a quella, amicale e colta, umana e politica ad un tempo, di Pier Paolo Pasolini; temi evocativi, che rendono la sua terra non un luogo, ma la memoria stessa di una generazione; e l’andamento geografico diviene metafora dell’esistere, l’adagiarsi lento delle dune verso il mare e il crescere delle sterpaglie con una violenza, che va oltre il semplice significato vitalistico, si trasformano 114 nel simbolo delle contraddizioni, centro di una complessa rete di differenti significati. La cultura del pittore prende avvio dall’accettazione spirituale della realtà e giunge a caricare l’oggetto d’amore di una congerie di contenuti altri, dalla cultura alla storia, dalla coscienza civile all’indagine impietosa, esistenziale, sull’umano essere nel mondo. Zigaina è uno degli artisti-chiave della cultura italiana del Novecento, posto, dalla storia e dalla cultura, in quello snodo consapevole che nella storia dell’arte apre all’informale la pittura italiana. Posto di fronte alle tematiche che nascono dall’incontro-scontro tra io e storia, tra esperienze individuali e processi strutturali, a dominare le personali vicende, l’artista compie quella mediazione alta, assimilabile alle esperienze che la cultura milanese della generazione più giovane sviluppa in direzione delle poetiche esistenziali. Proprio attorno alla metà degli anni Cinquanta, la sua pittura concretizza quella distanza dall’aneddotica realista, per accostarsi a materie e segni più introspettivi e inquieti. Quando, un decennio più tardi nei confronti di questa svolta, il pittore giunge ad accostarsi all’incisione, la sua evoluzione spirituale e poetica è già tutta compiuta: i temi che dominano il suo percorso grafico sono ormai costruiti sul doppio binario di memoria e realtà, focalizzati su alcuni nuclei argomentativi, che non solo costituiscono il sostrato del suo intero cammino grafico (oltre trenta anni di storia), ma costituiscono l’emblema della nuova ricerca in pittura. Alcuni temi dialogano con la storia, attraverso la memoria di una generazione, che rivive i drammi del passato: si pensi al ciclo dedicato Al colle di Redipuglia; altri temi pongono in relazione l’artista con il dramma più vasto e meno delineato storicamente dell’esistere e della vita: in questo senso crediamo siano interpretabili le tavole dedicate alla farfalla dal volo notturno, in cui la vicenda della vita (le uova deposte) si scontra con l’imputridire degli organismi toccati/utilizzati per la crescita delle larve. In altri temi i problemi appaiono in una maggiore complessità: come se l’artista tendesse a solidificare l’esperienza individuale nella trama della storia, come se l’io, singolare, rapportandosi con il tutto, trovasse le motivazioni espressive nell’individuale esperienza. In questa direzione va collocato tutto il tema del padre-ariete, che comincia ad emergere negli anni Ottanta; in questo stesso ambito, probabilmente, va inquadrato anche il tema dell’astronave, che si direbbe aprire la realtà verso il sogno, apparire come testimonianza visibile di quel duplice sentimento di paura e speranza, sotterranea trama dell’esistenza. L’astronave sovrasta l’uomo e lo schiaccia ancor più a terra -come il paesaggio nella dimensione del sublime romantico- e tuttavia appare come l’unico appiglio per trasportare verso l’Altrove. Sullo sfondo, quel paesaggio friulano, dove la pianura scivola verso il mare, quella memoria di pioppi che svettano alla brezza marina, quelle erbe essiccate al sole dell’estate, la folgore, o ancora lo squarcio nel cielo, che disvela la laguna e il suo paesaggio paludoso, mosso dal vento che lo rende vellutato come un frutto, i lievi pendii, le asperità, gli argini, fermati nella lo115 ro essenza, irresistibilmente certi, nella lavagna della memoria, luogo-simbolo di ogni ulteriore indagine, termini complessi di una rievocazione, ad un tempo palpitante e drammatica. Nella grafica si coglie il muoversi incessante della mano che scopre nel movimento, cerca e trova una soluzione ai rovelli dell’animo; emerge non più il paesaggio descritto, ma quello evocato, a metà strada tra la memoria che recupera e l’occhio che avidamente continua ad indagare la vita per impossessarsene. In questo modo, Zigaina definisce attraverso la complessità uno dei termini essenziali del suo procedere, di quest’occhio che scava come un bisturi nella memoria e nella coscienza liberata: la verità non è figlia di un prelievo, ma di una riflessione, non è nel mondo e nelle cose, ma nella coscienza degli uomini. Il ciclo grafico che conclude ad oggi il suo percorso, e ancor oggi l’artista indaga e disseziona, è quello definito dalla presenza del padre (Mio padre l’ariete, 1994), in cui l’immagine mentale si staglia sul paesaggio, come un bagliore nel buio, come un flash fotografico che squarcia le tenebre di un cielo carico di angoscia. Sul piano stilistico, la contrapposizione tra una presenza diretta e quella del ricordo scandisce i due tempi della evocazione; così che passato e presente possono correlarsi e trovare un punto d’incontro nella dimensione della poesia. 3. La grafica di Zigaina rappresenta dunque un aspetto fondamentale nella sua ricerca; costituisce la sintesi, una sostanziale dimensione espressiva, la pura trascrizione segnica dell’opera poetica. La grafica incisa continua, in Astronave sulla laguna, 1983 acquaforte e morsura libera su zinco mm 364x487 116 Ceppaia e arcobaleno, 1992 acquaforte e morsura libera su zinco mm 210x246 forme diverse, a rimeditare sul significato di quel disagio, che nell’immediato dopoguerra il pittore ha inseguito attraverso il senso civile di una coscienza pura, e successivamente ha scavato, in una sorta di poetica entomologia, nella metamorfosi degli insetti, e successivamente nella più sofferta emersione dell’inquietudine esistenziale. Il disagio dell’esistere trova forse la sua maturazione più compiuta nelle ultime immagini, quelle in cui storia, memoria, coscienza, si fondono: e vengono al lettore non solo le figure care di un passato, rivisitato sotto il filtro del mito (la figura del padre, con il suo mondo contadino), ma anche la sintesi iconografica di quella pianura, che spesso l’artista ricorda di aver attraversato, in bicicletta, di notte, ad inseguire i sogni, trama leggera di un’astronave che apre all’inconscio con il suo viaggio nel futuro, prima ancora che nello spazio siderale. Così il salice o i girasoli, gli insetti o le farfalle notturne sembrano colmare, nel buio della memoria, quella misura interiore, di cui l’arte è superiore espressione. Sono gli emblemi di cui parla acutamente René Berger, in un saggio di una quindicina di anni fa5, non racchiudibili all’interno della sola esperienza individuale del pittore, ma patrimonio della coscienza collettiva. La lancetta, seguendo impietosa i meandri della memoria, viene coagulando in icone immobili una dimensione epocale, quel travaglio-disagio, che sembra esse117 re il sostrato di ogni riflessione sulla temperie storica di una generazione. Il segno si fa risentito, sembra ubbidire al bisogno della mano, allontanandosi dalle regole dell’accademia (che pure conosce). Come tutti i grandi grafici, anche Zigaina spesso si allontana dalla sintassi, o meglio, inventa una sua individuale misura; il segno inventato, fuori registro, aggalla la sua visione, rende possibile nello spazio della lastra l’emergere della complessità di un vasto mondo. Da qui la diversità dei segni, da quello profondo, scavato, come un aratro contadino che traccia il solco, a quello lieve, che insegue una memoria come il filo leggero del ragno acrobata, che disegna nella rugiada fredda di novembre la sua casa tra i rami nel cielo. All’intreccio che definisce le zone d’ombra si alterna la luce del segno leggero, o quella, radiosa, della carta, che sembra recuperare in memoria le luminosità venete, che risalgono al Carlevarijs e, più oltre, al Canaletto e al Tiepolo. L’alterno ritmo dei segni e della luce, che si intreccia con quello strutturale (vicino-lontano, reale-mentale, attuale-mnemonico), diviene carattere proprio dell’incisione di Zigaina: che stempera nella sintesi iconografica le urgenze del colore, e sembra, per questa via, realizzare quella misura alta, che è parte profonda di un messaggio originale, che ha attraversato tutto il secondo dopoguerra italiano. Brescia, maggio-giugno 2001 Note 1 Giuseppe Zigaina, Paesaggio come anatomia, in Verso la laguna, Venezia, Marsilio, 1995, pp. 7-16. 2 Roberto Tassi, Zigaina grafico, tra sogno e memoria; in Zigaina, l’opera grafica 19651981, catalogo generale, Verona, Venetemblemi, 1982. 3 Marco Goldin (a cura di), Zigaina. Incisioni 1965-1994, catalogo generale, Milano, Electa, 1995. 4 G. Zigaina, Paesaggio come ..., cit., p. 14. 5 René Berger, Zigaina ou la traversé des emblèmes, Bale (Basilea), Balance Rief, 1985. 118 Giuseppe Zigaina. Le opere Interrogatorio - Omaggio a Dürer n. 3, 1971 acquaforte su zinco mm 398x345 121 Studio per “Interrogatorio”, 1971 acquaforte su zinco mm 415x362 122 Anatomia e insetti, 1973 acquaforte su zinco mm 346x245 123 Farfalla notturna - Sequenza, 1973 acquaforte su zinco mm 209x254 124 Il campo di grano - Visitazione, 1977 acquaforte su zinco mm 298x245 125 Visitazione: qualcosa che brucia, 1978 acquaforte e acquatinta su zinco mm 248x323 126 Qualcosa che brucia n. 2, 1980 acquaforte e acquatinta su zinco mm 488x328 127 Paesaggio come anatomia con nave spaziale, 1981 acquaforte e acquatinta su zinco a tre colori con inserto mm 298x388 128 Immagine per un paesaggio con astronave, 1983 acquaforte su zinco mm 882x1238 129 Girasoli e insetto, 1983 acquaforte su zinco mm 803x1012 130 La sera nel vigneto, 1988 acquaforte su zinco mm 645x490 131 Icona per un transito n. 3, 1989 acquaforte e morsura libera su zinco mm 590x450 132 Verso la laguna n. 7, 1993 acquaforte su zinco mm 945x835 133 Indice pag. 3 Presentazione pag. 4 Regolamento pag. 5 Mauro Corradini La seconda edizione: il piacere della continuità pag. 9 Giuseppina Ragusini Schede biografiche degli artisti Le opere pag. 109 Mauro Corradini Il bisturi che indaga: il segno inciso di Giuseppe Zigaina pag. 119 Giuseppe Zigaina. Le opere Grafica - 5 SECONDA TRIENNALE DI GRAFICA CITTÀ DI BRESCIA L’OPERA GRAFICA DI GIUSEPPE ZIGAINA 10 novembre - 12 dicembre 2001 Mostra promossa dall’Associazione Artisti Bresciani Cura della mostra Mauro Corradini con la collaborazione di Angelo Boni, Giuseppe Gallizioli e Giusi Lazzari Cura del catalogo Vasco Frati e Giuseppina Ragusini Progetto grafico Martino Gerevini Allestimento Carlo Zani (palazzo Bonoris); Roberto Formigoni, Giuseppe Gallizioli e Giusi Lazzari (AAB) Trasporti Scabelli, Brescia Assicurazione RAS - Riunione Adriatica di Sicurtà, Gardone Val Trompia Direzione dell’AAB Giuseppina Ragusini Segreteria dell’AAB Simona Di Cio e Laura Molinari Fotocomposizione, impianti e stampa Arti Grafiche Apollonio, Brescia Finito di stampare nel mese di ottobre 2001. Di questo catalogo sono state stampate 400 copie.