086 Catalogo SECONDA TRIENNALE DI GRAFICA

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086 Catalogo SECONDA TRIENNALE DI GRAFICA
grafica 5
seconda triennale
di grafica
città di brescia
l’opera grafica di
giuseppe zigaina
edizioni aab
COMUNE DI BRESCIA
PROVINCIA DI BRESCIA
ASSOCIAZIONE ARTISTI BRESCIANI
a cura di Mauro Corradini
10 novembre - 12 dicembre 2001
palazzo Bonoris - via Tosio, 8 - Brescia
galleria aab - vicolo delle stelle, 4 - Brescia
feriali e festivi 15,30 -19,30
lunedì chiuso
Nel 1998 l’Associazione Artisti Bresciani ha organizzato, secondo una deliberazione del consiglio direttivo assunta nel 1996, la prima “Triennale di
grafica”, definita “Città di Brescia” per la collaborazione dell’Assessorato
alla cultura del Comune capoluogo.
Scopo dell’iniziativa era offrire spazio e voce ad una tecnica che talora, per
pregiudizi non del tutto superati, è ritenuta di secondaria o marginale importanza, mentre rappresenta il nucleo costitutivo del progetto artistico
ed esige un rigore e una disciplina che sembrano richiamare un mondo artigianale antico.
Per la prima edizione era stata privilegiata la tecnica calcografica ed erano
stati invitati artisti nati dopo il primo gennaio 1960 per offrire un panorama rappresentativo dell’attività delle giovani generazioni. Per la seconda
edizione il consiglio direttivo dell’AAB ha stabilito di confermare questa
scelta, anche se la delibera iniziale prevedeva che ogni rassegna venisse
qualificata con una specifica connotazione, per testimoniare, nella continuità del mezzo, la sperimentazione e l’evoluzione dei linguaggi e il mutamento dei contenuti, che nei giovani trovano particolare rispondenza e urgenza espressiva.
A norma del regolamento, alla sezione dedicata agli artisti contemporanei,
ospitata nel prestigioso palazzo Bonoris di via Tosio, di proprietà comunale, viene affiancata una mostra che presenta l’opera grafica di un maestro
del Novecento, Giuseppe Zigaina, allestita nella sede dell’Associazione.
Anche la seconda Triennale è stata affidata alla cura del professor Mauro
Corradini in virtù del fatto che egli è noto in tutto il Paese in particolare
proprio per ciò che attiene alla produzione grafica. La documentazione
proposta dell’attività delle nuove generazioni è ampia e significativa.
L’Associazione Artisti Bresciani esprime il più vivo ringraziamento al professor Corradini per la serietà e la qualità dell’impegno profuso e al comitato che lo ha coadiuvato nella scelta degli artisti da invitare; ai giovani
operatori che hanno risposto con entusiasmo e altissima partecipazione
(a prova del successo ottenuto dalla prima edizione); al maestro Giuseppe Zigaina per la sua generosa disponibilità; a quanti hanno contribuito in
ogni modo o forma all’organizzazione e alla realizzazione dell’impegnativa
e ambiziosa manifestazione.
Il presidente dell’AAB
Vasco Frati
La direttrice dell’AAB
Giuseppina Ragusini
3
Regolamento
1. L’Associazione Artisti Bresciani (in sigla A.A.B.), agenzia culturale pubblica fondata
nel 1945, che è convenzionata con il Comune di Brescia e collabora con l’Amministrazione provinciale di Brescia, i Civici Musei d’arte e storia e l’associazione
“Brescia Mostre-Grandi Eventi”, ha deliberato di organizzare con regolare cadenza esposizioni nazionali o internazionali di opere grafiche (tecniche riproducibili),
assegnando all’iniziativa la denominazione di
TRIENNALE DI GRAFICA CITTÀ DI BRESCIA
2. La seconda edizione della Triennale sarà realizzata nell’autunno del 2001 ed è riservata agli operatori artistici nati o residenti o attivi in Italia che siano nati dopo
il primo gennaio 1960. Saranno consentite solo le tecniche calcografiche.
La cura della seconda Triennale è affidata al critico professor Mauro Corradini, a
cui spetterà la scelta degli artisti invitati e la selezione degli artisti che intendano
partecipare all’iniziativa.
3. L’A.A.B. si impegna ad informare dell’iniziativa accademie di belle arti, critici e artisti presenti nei repertori nazionali direttamente o per il tramite di comunicati resi pubblici dagli organi di informazione.
4. Gli artisti che intendano partecipare alla seconda edizione della Triennale dovranno inviare o consegnare il materiale informativo (cataloghi, fotografie, recensioni
eccetera) alla sede dell’A.A.B. (vicolo delle Stelle 4 - 25122 Brescia), a proprie spese e cura, entro il 30 aprile 2001.
L’A.A.B. si impegna a comunicare l’esito della selezione e la data precisa dell’esposizione a tutti gli artisti di cui sopra entro il 31 maggio 2001 e a ordinare e conservare il materiale pervenuto nella propria biblioteca, aperta al pubblico.
5. Gli artisti selezionati dovranno inviare, a proprie spese e cura, alla sede dell’A.A.B.
entro il 30 giugno 2001:
– due opere grafiche, di cui una inedita, eseguite nel triennio 1999-2001, corniciate e con le modalità che saranno indicate;
– la riproduzione fotografica in bianco e nero delle due opere;
– un curriculum/biografia breve, aggiornato e possibilmente discorsivo.
6. L’A.A.B. si impegna, a proprie spese e cura, ad allestire la mostra delle opere degli
artisti selezionati e a pubblicare un catalogo con la riproduzione fotografica delle
opere stesse.
Le lastre delle opere inedite potranno essere utilizzate per una tiratura speciale,
secondo condizioni da concordare.
7. Le opere verranno restituite a cura dell’A.A.B. e a spese degli artisti.
8. Oltre alla mostra delle opere degli artisti selezionati l’A.A.B. organizzerà una
“esposizione/omaggio” dedicata alle opere di un importante autore vivente o recentemente scomparso.
9. Per ogni informazione gli artisti interessati potranno rivolgersi alla segreteria dell’A.A.B. (tel. 030.45222, dal martedì alla domenica, dalle 15.30 alle 19.30) o al curatore della Triennale, professor Mauro Corradini (via Dabbeni, 54 - 25133 Brescia;
tel. 030-2005882), oppure collegarsi al sito www.aab.bresciart.spidernet.it.
10. L’A.A.B., pur offrendo condizioni di sicurezza per la propria sede e garantendo la
massima cura, sarà esonerata da qualsiasi forma di responsabilità (danni, furti eccetera) nei confronti delle opere consegnate.
Brescia, 15 dicembre 2000
4
La seconda edizione:
il piacere della continuità
Mauro Corradini
1. Il consiglio direttivo dell’Associazione Artisti Bresciani ha voluto affidarmi, per la seconda edizione, l’onore di invitare gli incisori, per tentare di
documentare i mille percorsi della calcografia contemporanea. Difficile
considerare ancora l’incisione un’attività minore; essa è tra i nuclei costitutivi del processo artistico, inteso come attività gnoseologica (il segno
non è solo emozione; è anche conoscenza). Da qui l’attualità delle affermazioni baudleriane, che sottolineano l’inevitabile difficoltà per la comprensione di una tecnica che esige un rapporto di lettura diretto, ravvicinato, teso, tra fruitore ed esecutore.
Raramente la pittura riesce a fare spettacolo; impensabile che lo possa il
(fragile) foglio di carta, su cui e per cui un artista ha lavorato a lungo. Tale
situazione non nega il lungo impegno speso per far sì che l’intreccio dei
segni, l’equilibrio dei toni, traducano quell’idea segreta, che solo il grafico
possiede (sente): la grafica costituisce una nicchia privilegiata e richiama un
contenuto numero di appassionati.
Essa appartiene, per sua intrinseca natura, a quella civiltà di minoranza, cui è
collegabile tanta ricerca artistica nel nostro secolo, e sia concesso di prelevare il concetto dal grande Arcangeli, che riflette su Morandi1. Non ha, se
non raramente, il clamore del colore; manca sovente, anche per interne difficoltà tecniche, dei grandi formati; soprattutto, abbisogna di un accostamento diretto, quasi privato, colloquiale, si stava per scrivere; ragioni più che
sufficienti a mantenere in una nicchia elitaria questo prodotto artistico.
E tuttavia appare importante, a volte indispensabile, per la comprensione
dello sviluppo dell’intera storia del secolo, per l’uso che ne hanno fatto i
pittori, i grandi pittori che hanno attraversato uno dei periodi più ricchi e
più travagliati2. Forse per questo solo un’associazione di artisti può avvalorare una rassegna così specialistica e “fuori tempo”; gli artisti -quasi solo gli artisti, afferma Baudelaire3- possono avvertire il senso profondo di
poesia, che viene dal foglio inciso, comprenderne le ragioni emozionali.
2. Anche la seconda rassegna “Città di Brescia”, rivolta all’analisi della produzione recente (opere successive al 1998) di grafici di età inferiore ai 40
anni, si propone con una selezione, limitata ma puntuale, e in una certa misura esemplificativa, delle tendenze recenti. La nostra rassegna, indagando
all’interno di un limite anagrafico, vuole essere un banco di prova, una palestra, per alcuni (si spera) un trampolino di lancio.
L’arte attuale, nel suo incessante sforzo evolutivo, sta facendo i conti con
le nuove tecnologie; dalle più importanti rassegne internazionali (Venezia,
Kassel, Lione) emerge in forme più stringenti la volontà degli artisti di ap5
propriarsi dei mezzi massmediali. Tale appropriazione incide, sia pure limitatamente, anche in campo grafico, dove tuttavia più consistenti appaiono
i legami con la tradizione, fors’anche per necessità interne al mezzo.
Continuità e sperimentazione si direbbero le facce della medesima medaglia;
facce che ben si evidenziano in una rassegna affidata ai giovani, più attenti,
per diritto d’anagrafe, alle novità e ai nuovi indirizzi.
Le poetiche della ricerca nella tradizione appaiono in forme evidenti in tutte le tendenze figurative, che ripropongono l’immagine come evocazione,
narrazione interiore, equilibrio di forme, giocate sul chiaro/scuro, sulla misura (la eco lunga del grande Morandi?): il rapporto segno-foglio da descrittivo si fa simbolico, e traduce nel gioco alterno delle accensioni/spegnimenti quello più profondo, esemplificabile nel contrasto tra il buio del nero e la
luce del bianco/carta. Per questa via espressiva, l’immagine evocata vibra nella memoria dell’artista e del lettore, prima ancora che nell’iconografia. Non
meno significativi i legami con la tradizione novecentesca nelle esperienze
astratte che caratterizzano numerose ricerche; qui non più l’evocazione dell’icona, ma la forza deflagrante del segno costituisce il legame risolutivo con
quelle tendenze che hanno attraversato il Novecento.
Alla continuità affettiva di numerosi autori che si riconoscono e danno
credito alla nostra rassegna (ben 19 giovani autori su 49 appaiono presenti
in entrambe le edizioni; una dimensione che investe poco meno del 50%
degli attuali partecipanti) si collega quella, ben più profonda, alla tradizione del secolo, che si è espresso con una sua invidiabile peculiarità.
Sottolineati i percorsi, in forme più nette rispetto alla prima edizione,
emergono le esigenze di sperimentazione. Sono numerose le presenze che
per comodità definiamo sperimentali, autori che elaborano il segno a metà
strada tra l’urgenza espressiva aggallata dall’assunzione di una nuova tecnica e l’emersione di poetiche, che sembrano basarsi sul gioco del rinvio
colto, sulla contaminazione, su un raffinato edonismo, che recupera dalle
secessioni di inizio secolo le componenti più decorative.
Nel nostro secolo, quando la crisi del linguaggio ha favorito la ricerca di
nuovi linguaggi, ma anche il bisogno di un’arte totale, nel tentativo di colmare lo iato, numerosi interventi sono stati utilizzati per modificare e amplificare il concetto stesso di riproducibilità: alla calcografia intesa secondo gli schemi tradizionali nuove forme si sono aggiunte, così da tradurre
nelle opere dimensioni emotive in linea con la cultura dei tempi. La Triennale bresciana, pur ritenendo legittimi tutti i mezzi espressivi, vuole permanere nel solco della tradizione calcografica e accetta le tecniche riconosciute dalle recenti dichiarazioni di conformità. Non si vuole cioè escludere -purché dichiarati nell’opera- la legittimità di mezzi diversi (fotomeccanici, in primo luogo); solo li si considera altri rispetto a quelli calcografici, da catalogarsi in altri contesti produttivo-espressivi.
La scelta della nostra rassegna va dunque in direzione di una tradizione che
si rinnova, ma non si snatura. Da qui i segnali innovativi che il complesso delle opere pone in luce, con l’espandersi delle tecniche più atte a tradurre quei
6
grumi informi che agitano l’individuale tensione dell’animo; da qui le opere
che sembrano utilizzare strumenti non convenzionali per incidere il metallo,
al fine di trascrivere quel sentimento, tra inquietudine ed edonismo, che sembra, in forme contraddittorie, caratterizzare la generazione più giovane che si
affaccia alle soglie dell’incisione contemporanea. I volti nuovi di questo percorso sembrano avvalorare una linea di ricerca molteplice che si pone come
mediazione tra l’urgenza del segno, l’irruenza del gesto e le necessità tecniche, più meditate e lente, proprie della calcografia; quasi che la tecnica riporti sui binari della prudenza anche l’impeto giovanile.
In questo senso, tali importanti presenze non fanno che riconfermare come si possa rinnovare il linguaggio dell’opera, senza mutarne le procedure. È un rinnovarsi nella continuità, che sembra, a chi scrive, il sostrato caratteristico della nostra (bresciana) storia culturale.
3. L’altro aspetto culturale che viene emergendo, a chi indaghi le espressività calcografiche, quasi emblema dei tempi, si può racchiudere all’interno
del concetto di specializzazione.
Quando Ambroise Vollard, tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del
Novecento, invita i pittori a incidere lastre, per creare le sequenze ancor
oggi giustamente famose, compie inavvertitamente una grande rivoluzione;
riporta all’incisione il pittore. Non che questo non fosse già accaduto in
forme spontanee fin dalle origini della calcografia: l’incisione nasce e trova
voce proprio attraverso le presenze straordinarie dei grandi pittori che incidono; e i nomi, da Dürer a Rembrandt, a Goya, sono tanto alti, che sembra inutile ridondanza anche solo lo scriverli e il ricordarli.
Nella lunga storia della calcografia, tuttavia, tali presenze sono venute spesso meno, sono apparse in certi frangenti storici occasionali, sopraffatte dallo stuolo degli incisori, artisti professionali che hanno con coscienza critica
e consapevolezza culturale interpretato in bianco e nero le mille opere di
pittura, scultura, affresco, diffondendone il messaggio. Con l’avvento della
fotografia, tale patrimonio di sapere -cui si connette l’altro patrimonio,
egualmente alto, costituito dalle botteghe di stampa-, sembra per un momento disperdersi, venir meno fino a scomparire.
Fin da subito -come non pensare nella seconda metà dell’Ottocento al nostro straordinario Fattori?-, alla scomparsa degli incisori, i bulinisti neoclassici tra Sette e Ottocento, i pittori sono ritornati autonomamente al
segno inciso. È tuttavia con l’opera promozionale di Vollard, che un numero importante di pittori d’avanguardia (da Picasso a Chagall a Rouault, per
dire i primi che vengono in mente) ritorna all’incisione, riportando la tecnica a quella attualità che la immette nella vita dell’arte, la rende parte viva dell’intera vicenda artistica.
Il ritorno del pittore all’incisione caratterizza tutto il secolo scorso: anche in
questo caso, da Boccioni a Morandi, da Bartolini a Calandri, da Zigaina a Guerreschi a Ferroni, i nomi sono tanti e tanto alti, che diviene inutile ricordarli.
Quello cui si sta assistendo -e già leggibile, quasi in filigrana, nelle presenze allineate nella nostra rassegna- è un ritorno alla specializzazione, costi7
tuisce, in forme nuove, la ricomparsa dell’incisore, artista che esprime attraverso la calcografia -e quasi solo con questa- il suo mondo poetico.
Non più, di certo, l’incisore di riproduzione (eppure quanto servirebbe,
per azzerare la tremenda distorsione di tanta riproduzione fotografica all’ingrosso!), ma l’artista incisore che opera di preferenza con il mezzo grafico. Forse questa nuova forma di specializzazione è una scelta di élite, di
fronte al dilagare di una svolta spettacolare che segna il mondo dell’arte.
Svolta che rende sempre più appartate, quasi marginali, le prove grafiche
degli artisti: le ricordate reazioni sperimentali, cui si congiunge lo sforzo
tecnico verso la grande dimensione, costituiscono di fatto un tentativo di
rispondere ai processi in atto, senza snaturare il linguaggio, senza nemmeno cedere alle tentazioni pericolose della spettacolarità, spesso vuota.
In una civiltà che forse non ha più bisogno dell’arte, la passione grafica di
molti giovani artisti sembra indirizzarsi alla riscoperta della parola che vibra in profondità, contro l’invasiva superficialità, che appare come carattere del mondo.
4. Nella sempre difficile opera di selezione, a chi scrive si sono affiancati
amici, cultori della grafica, dalla direttrice dell’Associazione Artisti Bresciani, Giuseppina Ragusini, ai pittori-incisori bresciani, già affermati, che hanno voluto prestare la personale competenza: Angelo Boni, Giuseppe Gallizioli e Giusi Lazzari.
A completamento (alto) della rassegna, una presenza di assoluto rilievo,
quella di Giuseppe Zigaina. Anche in questa seconda edizione una antologica di prestigio funge non solo da viatico e da richiamo, ma da stimolo per
tutti i partecipanti e invito a riflettere su un percorso significativo.
Nella prima edizione, la Triennale “Città di Brescia” ha presentato l’antologica di un maestro dell’incisione (e della pittura), precocemente scomparso, Giuseppe Guerreschi; in questa seconda edizione abbiamo pensato
di proporre una antologica del maestro friulano. Anche Zigaina, come
Guerreschi, ha avuto con la nostra città più di un contatto, più di una relazione; la sua presenza, documentata sia in collezioni private che in raccolte pubbliche, è verificabile testimonianza degli stretti legami con la storia artistica della nostra provincia; una presenza e un passaggio che non
potevano non lasciare forti tracce. Anche perché il suo percorso, singolare e poetico, si snoda su uno dei termini essenziali dell’arte della seconda
metà del secolo, di cui, senza uscire dalle tecniche della tradizione, rappresenta una straordinaria sintesi.
Note
1
Francesco Arcangeli, Giorgio Morandi, Torino, Einaudi, 1981 (I ediz. 1964).
Una pur breve rassegna rivolta alla grafica del secolo appena concluso dovrebbe allineare
artisti come Cézanne e Picasso, Munch ed Ensor e Kandinsky, Boccioni e Morandi, Chagall e
Braque, senza ripercorrere per intero il dizionario degli espressionisti tedeschi che hanno
fatto della grafica il loro strumento privilegiato: non si prosegue oltre in questo elenco, lunghissimo, che ogni lettore può agevolmente completare in memoria.
3
Charles Baudelaire, Pittori e acquafortisti (1862), in Scritti sull’arte, Torino, Einaudi, 1992.
2
8
Le opere
Costanza Antoniazzi
nata a Arzignano (VI) il 9/10/1974
residente a
50039 Vicchio di Mugello (FI)
in via San Martino Scopeto, 41
tel. 055-8497424
Nel 1991 si è diplomata come operatore della moda; nel 1992 ha conseguito la maturità presso il Liceo
artistico a Valdagno; nel 1998 si è
diplomata in pittura presso l’Accademia di belle arti di Venezia con
una tesi in tecniche dell’incisione
sotto la guida del professor Mario
Guadagnino. Dal 1995 al ’98 si è
occupata di restauro ligneo e a foglia d’oro, lavorando per l’Istituto
ellenico di studi bizantini e post-bizantini di Venezia e presso la cattedrale dei Greci.
Nel 1998 si è trasferita presso Firenze. Dallo stesso anno dirige i
corsi di incisione e tecniche pittoriche presso il laboratorio del Centro toscano delle arti e si dedica
pienamente all’incisione (acquaforte, vernice molle e puntasecca su
zinco), sviluppando il tema del corpo e della figura.
Ha iniziato l’attività espositiva nel
1997, proponendo sue opere a Mirano (VE) e a Venezia. Nel 1999 è
stata selezionata con altri quindici
giovani artisti delle Accademie per
il secondo “Premio giovani per l’incisione” di Biella; nel 2000 ha vinto
il secondo premio alla “Biennale
dell’incisione contemporanea. Premio Tiepolo” di Mirano; nel 2001
una sua opera è stata segnalata alla
prima “Biennale nazionale di incisione Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese.
Dal 2000 è citata nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di
Bagnacavallo (RA); dal 2001 fa parte dell’Associazione Incisori Veneti.
10
Corpo in danza
acquaforte e puntasecca, 2001
mm 350x500
Agonia di un Cristo
acquaforte su zinco, 2000
mm 490x360
11
Carola Balma
nata a Carmagnola (TO) il 14/12/1978
residente a
12050 Guarene (CN)
in via Ortolani, 54
tel. 0173-211718
e-mail: [email protected]
Nel 1996 ha conseguito il diploma
presso il Liceo artistico di Alba
(CN); nello stesso anno si è iscritta
al corso di pittura del professor
Italo Bressan all’Accademia Albertina di belle arti di Torino. Dal 1998
si dedica all’incisione, affrontando
la tecnica dell’acquatinta (maniera
nera).
Ha iniziato l’attività espositiva nel
2000 alla “Biennale dell’incisione
contemporanea Italia-Slovenia. Premio Tiepolo” di Mirano (VE). Nel
2001 ha partecipato al “Premio annuale di grafica Piero Borzino” di
Torino, al “Premio internazionale
fratelli Agazzi” di Ponte San Pietro
(BG) e al diciassettesimo “Concorso nazionale” di Presezzo (BG).
Nello stesso anno ha inoltre preso
parte a “Patchwork III”, la mostra
degli allievi del corso di incisione
presso l’Accademia Albertina di
belle arti di Torino.
Nel 2000 ha conseguito il quarto
premio alla terza “Mostra concorso Valsusart giovani” di Bussoleno
(TO) ed al secondo “Concorso nazionale Città di Mondovì” (CN).
Ha realizzato la sua prima mostra
personale “Corpi” nel 1999 a Collegno (TO); ad essa hanno fatto seguito nel 2000 altre esposizioni ad
Alba (CN), a Bussoleno (TO) e a
Guarene (CN).
12
… Dal buio
acquatinta (maniera nera) su zinco, 2001
(I stato)
mm 500x650
Michele
acquatinta (maniera nera) su zinco, 2000
mm 490x245
13
Tiziano Bellomi
nato a Verona il 2/9/1960
residente a
37036 San Martino Buon Albergo (VR)
in via Luigi Gottardi, 8/A
tel. 045-994350/347-9155430
e-mail: [email protected]
Pittore e incisore, dopo aver frequentato il Liceo artistico statale di
Verona si é diplomato in discipline
pittoriche presso l’Accademia di
belle arti G.B. Cignaroli della città
natale, dove è stato allievo di Nereo Tedeschi.
In seguito ha partecipato al corso
annuale organizzato dalla Scuola internazionale di grafica di Venezia,
sotto la guida di Matilde Dolcetti e
Greg Murr.
È stato socio fondatore dell’Associazione Culturale Incisori Veronesi, della quale è presidente; è inoltre
membro dell’Associazione Incisori
Veneti e dell’Associazione Nazionale Incisori Italiani.
Le sue prime incisioni risalgono al
1984; da allora non ha mai abbandonato la pratica di questa arte,
specializzandosi nell’uso dell’acquaforte e coltivando insieme anche l’attività di pittore ed illustratore. Nel 1998 ha partecipato alla
prima “Triennale di grafica Città di
Brescia” organizzata dall’AAB.
È citato nel Repertorio degli incisori
italiani (voll. 2 e 3) del Gabinetto di
stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA).
14
Ritratto anonimo
acquaforte su rame e puntasecca, 2001
mm 221x398
Bocca di rose
acquaforte su rame, 2000
mm 172x242
15
Gianna Bentivenga
nata a Stigliano (MT) il 24/12/1975
domiciliata a
00174 Roma
in via Selinunte, 32 int. 7
tel. 06-7612779
Gran parte della sua formazione
scolastica si è sviluppata nel suo
paese natale, dove nel 1993 ha conseguito il diploma magistrale. Nel
1994 si è trasferita a Roma, dove ha
frequentato per un anno i corsi della Scuola libera del nudo. Nel 1995,
dopo aver conseguito il diploma artistico, si è iscritta all’Accademia di
belle arti, diplomandosi nel 1999 in
pittura. Nello stesso anno è stata
borsista nell’ambito del Progetto Erasmus presso l’Academie voor Schone Kunsten di Anversa (Belgio).
Ha intrapreso lo studio dell’incisione nel 1997, sperimentando quasi
tutte le tecniche incisorie, dalla calcografia alla linoleumgrafia e alla litografia.
Ha partecipato a diverse manifestazioni artistiche nazionali ed internazionali, tra cui nel 1999 alla terza
“Triennale giovani incisori italiani”
di Genova, al “Concorso nazionale
di arte grafica. Premio Ugonia-Morselli” di Brisighella (RA) e alla collettiva di grafica “U wordt uitgenodigt door” in Belgio; nel 2000 ha
vinto il secondo premio alla sesta
“Bienal internacional de Grabado”
in Spagna; nel 2001 ha preso parte
alla rassegna itinerante (Roma, Madrid, Lisbona, Città del Messico)
“Nel segno dell’incisione”, patrocinata dal Ministero degli Affari Esteri. Nello stesso anno una sua opera
è stata segnalata alla prima “Biennale nazionale di incisione Giuseppe
Polanschi” di Cavaion Veronese.
Dal 2001 è citata nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di
Bagnacavallo (RA).
16
Paesaggio
acquaforte su zinco, 2000
mm 215x290
Il sentiero
acquaforte su zinco, 2001
mm 230x330
17
Gabriele Berretta
nato a Urbino il 15/1/1976
residente a
61033 Fermignano (PU)
in via G. Carducci, 20
tel. 0722-330013
Dopo aver compiuto gli studi presso l’Istituto statale d’arte di Urbino
nella sezione di tecniche incisorie,
si è diplomato all’Accademia di belle arti della stessa città nella sezione di scultura.
Nel 1999 è stato tra i fondatori
dell’Associazione Regresso Arti; nel
2000 ha allestito una personale di
incisione a palazzo Viviani a Urbino.
Nel 2001 ha realizzato un’incisione
su testo di Aldo Masullo per l’edizione d’arte La filosofia e le emozioni in occasione del XXXIV “Congresso nazionale di filosofia”. Nello
stesso anno è presente nel Repertorio degli incisori italiani presso il
Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA).
Il palo
acquaforte e acquatinta su zinco, 2000
mm 175x236
Alba
acquaforte, acquatinta e puntasecca su
zinco, 1999
mm 190x253
18
19
Michela Bogoni
nata a San Bonifacio (VR) il 22/3/1973
residente a
37032 Monteforte d’Alpone (VR)
in via Santa Croce, 51
tel. 045-7614886/347-5934228
e-mail: [email protected]
La sua formazione scolastica si è
sviluppata nell’ambito della moda:
nel 1992 ha conseguito il diploma
di moda presso l’Istituto professionale per l’industria e l’artigianato
G. Sartori di Lonigo (VI). Si è in seguito iscritta all’Accademia di belle
arti di Venezia, dove si è diplomata
in incisione con una tesi dal titolo
Goya e l’Italia: gli incisori dell’immaginario.
Dopo gli studi ha continuato una
sperimentazione nell’ambito dell’incisione, concentrandosi sullo
studio della figura.
Ha iniziato l’attività espositiva nel
1997 con una mostra organizzata
dall’Accademia di belle arti di Venezia per i giovani incisori, dal titolo
“Nuove figure”. Nel 1999 ha vinto
un premio speciale della giuria al
terzo “Premio nazionale per l’incisione Fabio Bertoni” di Fermignano (PU). Ha partecipato a numerose collettive di incisione, tra cui nel
2000 alla seconda “Biennale dell’incisione contemporanea Italia-Slovenia. Premio Tiepolo” di Mirano
(VE) e alla quinta “Biennale nazionale dell’incisione” di Acqui TermeOvada (AL).
20
Nell’ombra II
vernice molle e acquatinta su zinco, 2000
mm 470x310
Nell’ombra I
vernice molle e acquatinta su zinco, 2000
mm 490x300
21
Nedda Bonini
nata a Bondeno (FE) il 22/12/1960
residente a
44100 Ferrara
in via Fondobanchetto, 19
tel. 0532-767537/fax 0532-791203
e-mail: [email protected]
Si è diplomata in pittura all’Accademia di belle arti di Bologna nel
1985; da allora vive e lavora a Ferrara, alternando la propria attività
nei campi della pittura, della grafica
pubblicitaria, dell’incisione e delle
arti applicate.
Dal 1995 insegna tecniche dell’incisione all’Accademia di belle arti
prima a Catania, poi a Macerata ed
attualmente a Venezia.
Nel 1997 ha preso parte a “Racconti raccolti”, raccolta di incisioni
esposta al Gabinetto delle stampe
antiche e moderne di Bagnacavallo
(RA) e a Belfast.
Ha vinto negli anni 1983, ’84 e ’85
il “Premio di pittura Zucchelli” di
Bologna e nel 1998 il concorso nazionale “Progetto per il nuovo simbolo della Fiera campionaria” di
Mirandola (MO). Ha ricevuto segnalazioni ai concorsi “Premio di
incisione Giorgio Morandi” di Bologna nel 1985, alla prima “Biennale
nazionale dell’incisione” di Acqui
Terme-Ovada (AL) e alla mostra
d’incisione “Perinciso” di Cavezzo
(MO) nel 1993 e al “Premio nazionale per l’incisione Fabio Bertoni”
di Fermignano (PU) nel 1994.
È stata scelta come rappresentante
per la grafica alla mostra “Young
italian artists”, che si è svolta a Kuala Lumpur, Singapore, Bangkok, curata dall’Istituto di cultura italiano.
Ha realizzato mostre personali a
Mantova nel 1992, a San Pietro in
Casale (BO) nel 1997, alla Rocca di
Stellata di Bondeno (FE) e a Brescia
nel 2000, e a Casalecchio di Reno
(BO) nel 2001.
22
L’arco
puntasecca (con elettropunta) su policarbonato, 2000
mm 240x237
Kranidi
acquaforte, acquatinta e lavis su zinco,
1999
mm 197x312
23
Sandro Bracchitta
nato a Ragusa il 24/9/1966
residente a
97100 Ragusa
in via degli Aceri, 23
tel. 0932-251501
Si é diplomato all’Istituto d’arte di
Comiso (RG) e ha poi frequentato,
terminando gli studi nel 1990, il
corso di pittura all’Accademia di
belle arti di Firenze. Nello stesso
anno ha iniziato la sua attività di
grafico e di incisore.
Nel 1997 ha ricevuto l’incarico di
docente di tecniche di incisione
presso l’Accademia nazionale di
belle arti di Lecce. Attualmente è
docente di incisione presso l’Accademia di belle arti di Catania.
La sua attività espositiva si é iniziata nel 1991 con la sua prima mostra personale a Prato e ha portato l’artista in numerose località italiane (Biella, Acqui Terme, Firenze,
Siracusa, Ragusa, Catania, Palermo,
Bologna eccetera) e straniere
(Chamalières in Francia, Cadaqués
Burgos Ibiza in Spagna, Lubiana in
Slovenia, Cracovia in Polonia, SintNiklaas in Belgio, Bitola in Macedonia, Kharkiu in Russia, Uzice in
Croazia, Györ e Budapest in Ungheria, Sapporo in Giappone, Tallin
in Estonia, Beijing in Cina), ove ha
partecipato a concorsi e competizioni che lo hanno spesso visto fra
gli artisti vincitori o selezionati. In
particolare nel 1994 ha vinto il
concorso “Mini Print International”
di Cadaqués, nel 1997 il primo
“Premio nazionale per l’incisione
Fabio Bertoni” di Fermignano (PU)
e nel 1998 il Grand Prix al concorso “Mini Print Finland”; nel 1999 ha
ricevuto a Genova il “Premio per
giovani incisori italiani”. Nel 1998
ha partecipato alla prima “Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB.
24
Attesa
puntasecca e carborundum (a colori),
2000
mm 700x550
Attesa rossa
puntasecca e carborundum (a colori),
2000
mm 700x550
25
Maura Cantamessa
nata a Trescore Balneario (BG) il
3/3/1966
residente a
24121 Bergamo
in via Pignolo, 11
tel. 035-216444
Dopo la maturità artistica, nel 1991
si è diplomata in pittura presso
l’Accademia di belle arti di Brera a
Milano.
Oltre all’attività di incisore, l’artista
svolge in proprio quella di stampatore ed è titolare delle Edizioni El
Bagatt di Bergamo, che propongono libri d’artista a tiratura limitata
in cui ai testi si affiancano grafiche
originali. Ha realizzato calcografie
originali per pubblicazioni d’arte:
Pier Paolo Pasolini, sei poesie con calcografie anche di Arianna Mobili e
uno scritto di Francesco Leonetti,
Luce luce lontana con testi poetici di
Fabrizio De André e uno scritto di
Alessandro Gennari, Il Pastarino. All’innamorati giovani bolognesi con
una calcografia a commento del testo del 1580, Caporal Bertrand con
calcografie e disegni originali e uno
scritto di Alessandro Gennari, Ci saranno altri giorni. Ci saranno altre voci. Sorriderai da sola, con incisioni
calcografiche e una poesia di Cesare Pavese. Nel 1990 ha vinto il premio per l’incisione “Gianna Maffeis
Milesi” presso l’Accademia Carrara
di Bergamo. Risale al 1993 la sua
prima personale a Bergamo, alla
quale hanno fatto seguito numerose esposizioni, in occasione della
presentazione dei libri d’artista, a
Bergamo, Bologna e Milano. Ha
inoltre partecipato nel 1996 al
“Premio San Carlo Borromeo” del
Museo della Permanente di Milano.
Nel 1998 ha partecipato alla prima
“Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB.
26
Tutto il mio folle amore, lo soffia il cielo (D.
M. e P.P.P.)
acquaforte e acquatinta su rame, 2001
mm 400x310
Lo soffia il cielo (D. M. e P.P.P.)
acquaforte e acquatinta su rame, 2001
mm 400x310
27
Andrea Carini
nato a Roma il 20/10/1973
residente a
00163 Roma
in via della Pisana, 43
tel. 06-6636159/347-4055670
e-mail: [email protected]
Nel 1991 si è diplomato presso il I
Liceo artistico di Roma; nel 1994 ha
conseguito l’attestato di stampatore d’arte e nel 1995 si è diplomato
in pittura presso l’Accademia di belle arti di Urbino; nel 1998 ha conseguito l’attestato per il corso di tecniche dell’incisione presso la Scuola
delle arti ornamentali San Giacomo
di Roma; nel 1999 si è diplomato
come restauratore di dipinti presso
l’Istituto centrale per il restauro di
Roma. Nel 1998 e nel 2000 è stato
ospite del Centro internazionale
per la grafica Frans Masereel di Kasterlee (Belgio). Dal 2001 è restauratore di dipinti presso la Pinacoteca di Brera di Milano. La sua attività
espositiva si è iniziata nel 1994: l’artista è stato presente con le sue
opere in numerose località italiane
(Senigallia, Milano, Fano, Roma, Acqui Terme, Bagnacavallo, Cavezzo di
Modena, Firenze, Fermignano, Bologna, Perugia, Mirano, Cavaion Veronese) e straniere (Winterthur, Cadaqués, Vilnius, Ostrów Wielkopolski, Lódz, Uzice, Il Cairo, Cracovia,
Aumônerie Saint-Jacques, La Locle,
Sarcelles, Wrexham, Cerveira), partecipando a concorsi e competizioni. Nel 1999 ha vinto il “Premio
Massenzio Arte” di Roma. Nel 2001
ha partecipato alla prima “Biennale
nazionale di incisione Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese e ha
allestito una mostra personale a
Roma, dal titolo “Doppio segno”.
È citato nel Repertorio degli incisori
italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA).
28
Senza titolo
acquaforte, acquatinta e puntasecca su
zinco, 1999
mm 500x350
Senza titolo
acquaforte, acquatinta e puntasecca su
zinco, 1999
mm 500x350
29
Cristina Cherchi
nata a Salò (BS) il 23/9/1972
residente a
25054 Marone (BS)
in via Gandane, 59
tel. 030-9827263
e-mail: [email protected]
Dopo essersi diplomata al Liceo
artistico di Lovere (BG), ha conseguito la qualifica di maestro d’arte a
Castelmassa (RO).
In seguito ha frequentato l’Accademia Carrara di belle arti di Bergamo, ottenendo nel 1994 il premio
per l’incisione “Gianna Maffeis Milesi” e diplomandosi l’anno successivo.
Nel 1998 è stata selezionata per un
corso tenuto a Pietra Rubbia (PU),
dedicato alla lavorazione dei metalli;
successivamente ha frequentato uno
stage presso lo studio dello scultore
Arnaldo Pomodoro a Milano.
I suoi interessi vanno dalla grafica
alla fotografia e alle nuove sperimentazioni visive.
La sua attività espositiva ha avuto
inizio nel 1992 con una mostra realizzata nella chiesa di San Bartolomeo ad Albino (BG).
Negli anni seguenti ha partecipato
a numerose rassegne e competizioni d’arte, ottenendo spesso riconoscimenti significativi. Nel 1996 è
stata segnalata per la cartolina d’artista alla Miart di Milano.
Nel 1998 ha partecipato alla prima
“Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB; nel
1999 è stata selezionata per la mostra “Giovani presenze nella ricerca
artistica a Brescia”, anch’essa organizzata dall’AAB; nel 2000 è stata
selezionata per la “Biennale di pittura Balconadas” in Spagna. Nel
2001 ha partecipato alla prima
“Biennale nazionale di incisione
Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese.
30
Untitled
punta meccanica, maniera a penna
e acquatinta su zinco, 2001
mm 380x240
Senza titolo
acido diretto, acquaforte, acquatinta,
maniera a penna e punta meccanica su
ferro, 2001
mm 245x340
31
Manuele Cerutti
nato a Torino il 28/2/1976
residente a
10024 Moncalieri (TO)
in borgata Tetti Rolle, 18/bis
tel. 011-6467045
Ha conseguito a Torino nel 1993 la
qualifica di disegnatore grafico pubblicitario e nel 1995 il diploma di
maturità di tecnico grafico pubblicitario. Ha frequentato il corso di
pittura tenuto da Rinaldo Novali e
Laura Avondoglio e il corso di incisione tenuto da Vincenzo Gatti e
Daniele Gay, diplomandosi nel
2000 presso l’Accademia Albertina
di belle arti di Torino.
Ha partecipato a numerosi concorsi e a collettive di incisione, tra cui
nel 1997 la mostra “Patchwork I”
(la mostra degli allievi del corso di
incisione dell’Accademia Albertina
di belle arti di Torino); nel 1999 alla “Biennale nazionale dell’incisione” di Acqui Terme-Ovada (AL), alla “Triennale giovani incisori italiani” di Genova, al “Concorso nazionale di arte grafica. Premio UgoniaMorselli” di Brisighella (RA) e al
“Premio nazionale per l’incisione
Fabio Bertoni” di Fermignano (PU);
nel 2000 al “Premio annuale di grafica Piero Borzino” di Torino, al
“Concorso nazionale di calcografia” di Gorlago (BG) e alla “Biennale dell’incisione contemporanea
Italia-Slovenia. Premio Tiepolo” di
Mirano (VE), classificandosi in entrambi i casi al primo posto. Nel
2001 ha preso parte ad una esposizione a Baden-Baden (Germania).
32
Scimmia
acquaforte su zinco, 2001
mm 200x205
Ritratto di Andrea Mittica
acquaforte, ceramolle e puntasecca su
zinco, 1999
mm 245x245
33
Jae-Hyung Chang
nata a Seoul (Corea del Sud) il
19/5/1969
residente a
52027 San Giovanni Valdarno (AR)
in via Lungarno Risorgimento, 62
tel. 338-3926209
Frequenta i corsi di pittura e incisione presso l’Accademia di belle
arti di Firenze.
Nel 2001 ha tenuto una mostra
personale nell’Auditorium del Comune di Montevarchi (AR). Dal
1998 partecipa a mostre collettive
di scultura, grafica e pittura, conseguendo riconoscimenti e premi. In
particolare nel 2001 si è classificata
terza al “Concorso nazionale di calcografia” di Gorlago (BG); nello
stesso anno ha partecipato alla mostra “Acqueforti. Due strade a confronto” presso l’Accademia di belle
arti di Firenze.
Senza titolo
acquatinta e maniera zucchero, 2001
mm 200x300
Senza titolo
acquaforte, 2000
mm 250x200
34
35
Angela Corti
nata a Brescia il 22/6/1969
residente a
25125 Brescia
in via Perugia, 19
tel. 030-3532972
e-mail: [email protected]
Dopo aver conseguito la maturità
linguistica nel 1988 a Brescia, ha
proseguito gli studi presso l’Istituto
statale d’arte di Castelmassa (RO),
ottenendo nel 1995 il diploma di
maestro d’arte nella sezione di decorazione pittorica.
Attualmente frequenta i corsi di
pittura dell’Accademia di belle arti
di Brera a Milano, applicandosi nel
contempo alle tecniche calcografiche. Ha inoltre partecipato a vari
corsi di decorazione, ritratto,
trompe d’oeil e acquerello a Brescia, Venezia e Milano.
Ha iniziato l’attività espositiva nel
1994 a Marsiglia (Francia). Ha preso parte in seguito a mostre collettive in numerose città italiane
(Trenzano, Rho, Milano, Roma, Clusane, Gardone Val Trompia), ottenendo segnalazioni e premi: in particolare, nel 1999 ha partecipato alla seconda “Biennale d’arte contemporanea” di Firenze e nel 2001
alla mostra collettiva di incisione
organizzata dal Gabinetto di stampe antiche e moderne del Comune
di Bagnacavallo (RA). Nel 2000 ha
realizzato una personale “Tessiture
della natura” presso le Terme di
Franciacorta a Ome (BS).
È citata nel Repertorio degli incisori
italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo e nell’Annuario nazionale d’arte
moderna.
36
Senza titolo
acquatinta e acquaforte, 2000
mm 140x180 (2)
Senza titolo
acquatinta e maniera zucchero, 2001
mm 150x310 (doppia battuta)
37
Paola Corti
nata a Milano il 26/7/1963
residente a
20146 Milano
in via Marostica, 19
tel. 02-4078334
Dopo aver conseguito il diploma
all’Accademia di belle arti di Brera
a Milano, ha iniziato ad applicarsi al
disegno tessile e all’incisione.
Nel 1986 ha ricevuto il primo premio al “Premio Italia per il tessuto
stampato”; nel 1986 e nel 1988 ha
partecipato in qualità di finalista
per l’Italia al primo e al terzo concorso internazionale per designer
di tessuti indetti dalla Fashion
Foundation di Tokyo.
La prima mostra di acqueforti, allestita a Milano, risale al 1990.
Nel 1991 ha partecipato alla mostra legata al “Premio per giovani
incisori italiani” organizzata al Museo di Villa Croce di Genova; nella
seconda edizione della medesima
iniziativa (1995) è risultata fra gli
artisti segnalati. Nello stesso anno
ha preso parte al “Premio nazionale per l’incisione Fabio Bertoni” di
Fermignano (PU).
Nel 1993, nel 1996 e nel 2001 ha
partecipato alla mostra del Repertorio degli incisori italiani del Gabinetto di stampe antiche e moderne
del Comune di Bagnacavallo (RA);
nel 1998 ha partecipato alla prima
“Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB; nel
2000 è stata finalista al “Premio internazionale Ermanno Casoli”, dedicato alla grafica, di Serra San Quirico (AN).
38
Inverno
acquaforte e puntasecca su zinco, 2000
mm 495x245
Prima del temporale
acquaforte e vernice molle su zinco, 2001
mm 185x393
39
Fernando Di Stefano
nato a Sant’Elia a Pianisi (CB) il
2/3/1971
residente a
86048 Sant’Elia a Pianisi (CB)
in corso Umberto I, 91
tel. 0874-816241/328-1521345/067847432
Conseguita nel 1989 la maturità
presso il Liceo artistico di Campobasso, nel 1993 si è diplomato in
pittura all’Accademia di belle arti di
Roma. Ha iniziato l’attività incisoria
nel 1992.
Pittore e incisore, ha partecipato a
numerosi concorsi e mostre, in particolare al “Concorso nazionale di
calcografia” di Gorlago (BG) (1995
e 1996), al “Concorso nazionale di
arte grafica. Premio Ugonia-Morselli” di Brisighella (RA) (1996), al “Premio giovani per l’incisione” di Biella
(1996), alla prima “Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB (1998), alla “Biennale dell’incisione italiana contemporanea. Premio Tiepolo” di Mirano (VE) (1998),
alla “Biennale nazionale dell’incisione” di Acqui Terme-Ovada (AL)
(1998 e 2001), alla “Triennale giovani incisori italiani” di Genova (1999),
alla “Biennale nazionale d’incisione
Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese (2001). Ha allestito mostre
personali di incisioni a Roma nel
1996 e nel 1998. Nel 1999 è presente nel volume Aqua Fortis edito
dal Gabinetto delle Stampe antiche
e moderne del Comune di Bagnacavallo (RA); nel 2000 ha preso parte
alla rassegna “Attualità della tradizione. Incisori per Il Bisonte” a Firenze. Nel 2001 ha partecipato alla
mostra itinerante “Nel segno dell’incisione” patrocinata dal Ministero
degli Affari esteri. È citato nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA).
40
Turbae n. 2
acquaforte su rame, 2001
mm 330x250
Turbae n. 1
acquaforte su rame, 2001
mm 230x295
41
Florence Faval
nata a Lausanne (CH) il 22/2/1963
residente a
30123 Venezia
in Dorsoduro, 880
tel. e fax 041-5287322
Si è diplomata al Liceo Lyautey di
Casablanca. Ha studiato letteratura
all’Università di Ginevra e si è diplomata in scultura nel 1991 all’Accademia di belle arti nella stessa
città, in cui ha seguito poi un corso
di perfezionamento in incisione.
Dal 1992 al 1994, grazie ad una
borsa di studio, ha frequentato un
corso di specializzazione in stampa
d’arte presso la Scuola internazionale di grafica di Venezia.
A Venezia organizza corsi di incisione e scultura. Pratica diverse tecniche incisorie, dall’incisione tradizionale e sperimentale alla xilografia,
alla litografia e alla serigrafia. Nel
2000 ha fondato a Venezia, insieme
con Pierre Hornain, le “Éditions du
Dromadaire”, una casa editrice che
si occupa di libri per l’infanzia.
Dal 1992 allestisce mostre personali sia in Svizzera che in Italia: tra
le più recenti “Incidenze” e “Pagine” a Venezia e “Scultura Sostantivo
Femminile” a Pordenone.
42
Le miroir et son doute
puntasecca, acquatinta, roulette e acquaforte su zinco, 2001
mm 245x195
Hors le miroir
acquaforte e puntasecca su zinco, 2001
mm 288x200
43
Diana Ferrara
nata a Piove di Sacco (PD) il 5/1/1961
residente a
30124 Venezia
in San Marco, 3178
tel. 041-5220981
Nel 1983 si è diplomata in pittura
presso l’Accademia di belle arti di
Venezia; dal 1983 al 1986 ha frequentato l’atelier di incisione a bulino dell’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi.
Nel 1987 è stata ammessa al corso
estivo di xilografia organizzato dall’Accademia Raffaello di Urbino.
Assistente alla prima cattedra di incisione del professor Mario Guadagnino a Venezia (dal 1986) e docente di tecniche dell’incisione all’Accademia di belle arti di Macerata
prima, e poi di Venezia, l’artista fa
anche parte del direttivo dell’Associazione Incisori Veneti.
Ha partecipato a numerose rassegne nazionali ed internazionali
(Fermignano, Bagnacavallo, Biella,
Mirano, Recanati, Torino Acqui Terme-Ovada, Osimo), ottenendo premi e riconoscimenti, e ha allestito
mostre personali in Italia e all’estero. Nel 1998 ha preso parte alla
prima “Triennale di grafica Città di
Brescia” organizzata dall’AAB.
È citata nel Repertorio degli incisori
italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA).
44
Omaggio alla parola amore
maniera a zucchero, acquaforte, acquatinta e puntasecca, 1999
mm 700x500
No! Omaggio a Italo Calvino da “Lezioni
americane” a Bartleby
vernice molle e puntasecca, 2001 (II
stato)
mm 700x500
45
Daniela Fiore
nata a Tregnago (VR) il 28/11/1975
residente a
37030 Colognola ai Colli (VR)
in via Donzellino, 13
tel. 045-6151225
Dopo la maturità conseguita al Liceo artistico statale di Verona, nel
1998 ha conseguito il diploma di
pittura presso l’Accademia di belle
arti di Venezia, presentando una tesi sull’opera grafica di Gianbattista
Tiepolo.
Nello stesso anno ha iniziato l’attività espositiva partecipando a numerose rassegne collettive di pittura e incisione: in particolare nel
1998 alla “Biennale dell’incisione
italiana contemporanea. Premio
Tiepolo” di Mirano (VE), nell’ambito della quale ha ricevuto il primo
premio, e nel 2000 alla rassegna
“Attualità della tradizione. Incisori
per Il Bisonte” di Firenze. Ha vinto
la “Proposta giovani 2000” promossa dalla Fondazione Toniolo,
potendo così presentare la sua prima mostra personale dal titolo “Rivelazioni d’ombra” presso la chiesa
di San Fermo a Verona. Nel 2001
una sua opera è stata segnalata alla
prima “Biennale nazionale di incisione Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese.
46
Ingresso del giardino segreto
maniera nera su rame, 2001
mm 138x172
Strade parallele
acquaforte, acquatinta e puntasecca su
zinco, 2000
mm 155x269
47
Alain Fiorillo
nato a Bellinzona (CH) il 15/7/1972
residente a
6500 Bellinzona (CH)
in via Pratocarasso, 31
tel. 347-1255039
e-mail: [email protected]
Nel 1995 ha conseguito il diploma
di arti decorative (maturità artistica) al Centro scolastico delle industrie artistiche di Lugano; nel 1999
si è diplomato all’Accademia di belle arti di Carrara. Nello stesso anno si è iscritto alla Scuola internazionale per la grafica d’arte Il Bisonte di Firenze, presso la quale
frequenta l’ultimo anno. Fa parte
dal 2000 della Compagnia Incisori
Svizzera Italiana.
Ha partecipato a numerose esposizioni collettive in Italia e all’estero:
in particolare nel 1999 e nel 2001
alla “Biennale nazionale dell’incisione” di Acqui Terme-Ovada (AL), nel
2000 alla rassegna presso Il Bisonte di Firenze; nel 2001 alle esposizioni “John Cole, Ed Kamuda, Thomas Wood. Incisioni. Scuola internazionale di grafica d’arte Il Bisonte” a Bellingham (USA) e “Small Art
Works 2001 Festival” a Tokio. Ha
all’attivo anche mostre personali a
Bellinzona e Camorino (Svizzera) e
a Firenze.
48
Las cinco de la tarde
acquaforte, spitbite e puntasecca su
zinco, 2000
mm 490x430
Naviglio
acquaforte, spitbite e puntasecca su
zinco, 2000
mm 390x535
49
Alessandra Maria
Fizzotti
nata a Biella il 6/8/1961
residente a
13900 Biella
in via Avogadro, 29
tel. 015-8493104/338-9328270/fax
015-20699
e-mail: [email protected]
Nel 1984 si è diplomata presso
l’Accademia di belle arti di Venezia,
dedicandosi particolarmente, sotto
la guida dei professori Mario Guadagnino e Onorina Frazzi, all’incisione.
Dal 1985 al 1988 ha frequentato la
Scuola internazionale di specializzazione per la grafica d’arte Il Bisonte di Firenze.
Ha insegnato incisione presso la
Olands Grafiska Skolla in Svezia e
presso vari enti pubblici e privati
italiani e ha realizzato un audiovisivo multimediale sulla tecnica incisoria.
Ha partecipato a numerose mostre
collettive e personali: a Venezia
(Fondazione Bevilacqua La Masa), a
Firenze (Il Bisonte, Società Dante
Alighieri), a Roma (British Academy), a Biella (palazzo Ferrero, palazzo Cisterna, palazzo della Regione), a Torino (Circolo degli artisti),
a Courmayeur (Centro congressi),
a Borgomanero (NO), Cento (FE),
Verona, Perugia, Bologna, Morgex
(AO) eccetera. Nel 1998 ha partecipato alla prima “Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB.
È citata nel Repertorio degli incisori
italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo; dal 1999 è consulente artistica dell’Assessorato alla cultura del
Comune di Cormayeur e dal 2000
fa parte del direttivo della Fondazione Il Pellicano di Trasanni di Urbino.
50
Germinazione
acquaforte (morsura aperta) su zinco,
1999
mm 500x285
A/321
acquaforte e acquatinta su ottone, 1999
mm 515x340
51
Giovanna Forlani
nata a Fano (PU) il 28/6/1974
residente a
61020 Montecchio (PU)
in via Leonardo da Vinci, 25
tel. 0721-472690
Si è diplomata nel 1993 all’Istituto
statale d’arte di Urbino nella sezione di tecniche incisorie; nel 1997 ha
conseguito il diploma in pittura
presso l’Accademia di belle arti di
Urbino, applicandosi in seguito sia
alla pittura che all’incisione.
Ha partecipato a numerose mostre
collettive e personali e a concorsi:
in particolare, nel 1994 ha ottenuto il primo premio ex-aequo al secondo “Concorso nazionale di calcografia” di Chianciano-ChiusiMontepulciano (SI); nel 1996 ha
vinto il terzo premio al “Concorso
nazionale di calcografia” di Gorlago
(BG); nel 1997 ha preso parte al
“Premio nazionale per l’incisione
Fabio Bertoni” di Fermignano (PU);
nel 1999 al “Premio giovani per l’incisione” di Biella; nel 2000 ha esposto alla rassegna “L’incisione a
Mondavio” presso il Museo civico
di Mondavio (PU). Nel 2001 ha partecipato alla prima “Biennale nazionale d’incisione Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese.
Dal 1998 è docente del corso di incisione calcografica presso la Civica
Università di Cattolica (RN).
È citata nel Repertorio degli incisori
italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA).
52
Spaziale
acquaforte e acquatinta su zinco, 2000
mm 295x235
Nello spazio
acquaforte e acquatinta su zinco, 2000
mm 300x293
53
Erica Forneris
nata a Cuneo il 27/4/1972
residente a
12060 Farigliano (CN)
in Regione Croce, 15/bis
tel. 0173-76117
Dopo aver frequentato il Liceo artistico di Cuneo, si è iscritta all’Accademia Albertina di belle arti di
Torino, ove ha seguito i corsi di pittura del professor Domenico Ceretti e il biennio di tecniche dell’incisione del professor Vincenzo
Gatti con l’assistenza di Daniele
Gay.
Si è diplomata nel 1994 e si è applicata, oltre che alla pittura, all’incisione, specializzandosi nella tecnica
dell’acquaforte su zinco.
La sua attività espositiva nell’ambito dell’incisione si è iniziata nel
1994, con la partecipazione a numerose mostre collettive e personali e a concorsi di grafica a livello
nazionale (Torino, Mirano, Acqui
Terme-Ovada). Nel 1998 ha preso
parte alla prima “Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB e nel 2001 alla prima “Biennale d’incisione Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese.
È citata nel Repertorio degli incisori
italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA).
54
Controluce
acquaforte su zinco, 2000
mm 300x100
Ricordi
acquaforte su zinco con fondino, 2001
mm 430x180
55
Carla Fusi
nata a Poggibonsi (SI) il 4/5/1961
residente a
53036 Poggibonsi (SI)
in via della Ferrovia, 55
tel. 0577-933414
e-mail: [email protected]
Dopo il conseguimento del diploma di maturità artistica nel 1979,
ha frequentato l’Accademia di belle
arti di Firenze, diplomandosi in pittura nel 1983. Nello stesso anno ha
seguito il corso annuale di incisione
a colori organizzato dalla Scuola internazionale di specializzazione per
la grafica d’arte Il Bisonte di Firenze; nel 1987 ha ottenuto una borsa
di studio per un corso annuale di
specializzazione in incisione.
Dal 1987 al 1989 ha insegnato discipline pittoriche presso l’Istituto
d’arte di Pisa e dal 1989 insegna
anatomia artistica presso l’Accademia di belle arti di Firenze.
Utilizza tutte le tecniche calcografiche, prediligendo l’acquaforte e la
puntasecca.
Ha partecipato a numerose mostre
collettive e a concorsi, dove ha ottenuto premi e riconoscimenti, sia
all’estero (Francia, Germania, Spagna, Romania, Corea) sia in Italia
(Castelleone, Firenze, Fermignano,
Mirano, Modica). Nel 1998 ha preso parte alla prima “Triennale di
grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB e nel 2001 alla prima
“Biennale nazionale d’incisione
Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese.
È citata nel Repertorio degli incisori
italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA); da alcuni anni partecipa
a rassegne di ex libris.
56
Madre e figlia
acquaforte, 2000
mm 105x163
Solleone
acquaforte, 2000
mm 105x163
57
Massimo Gabanetti
nato a Brescia il 28/4/1972
residente a
25022 Borgo San Giacomo (BS)
in via San Rocco, 5
tel. 030-9948112
e-mail: [email protected]
Dopo la maturità conseguita presso il Liceo scientifico F. Moretti di
Lumezzane (BS), nel 1995 si è diplomato in decorazione all’Accademia di belle arti di Brera a Milano;
nel 1998 ha ottenuto il diploma di
tecnico decoratore di superfici murali presso l’ENAIP Lombardia di
Botticino (BS), dove ha seguito i seminari sul colore dell’artista Jorrit
Tornquist.
Negli anni dell’Accademia si è appassionato all’arte incisoria, partecipando a collettive con i suoi compagni di corso. Nel 1995 ha vinto il
primo premio al “Concorso nazionale di arte grafica. Premio UgoniaMorselli” di Brisighella (RA). Nel
2001 ha partecipato alla prima
“Biennale nazionale d’incisione
Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese.
Rotoincisione I
acquaforte e puntasecca su zinco, 2001
mm 300 Ø
Bu!
acquaforte su zinco, 1999
mm 217x465
58
59
Paola Ginepri
nata a Genova l’8/3/1960
residente a
16126 Genova
in via Venezia, 13/13
tel. e fax 010-267515
Pittrice e incisore, si è diplomata all’Accademia Ligustica di belle arti
di Genova nel 1983; dal 1984 insegna discipline pittoriche in un Liceo
artistico del capoluogo ligure.
Dal 1987 ha esposto in numerose
rassegne collettive: nel 1996 ha preso parte alla mostra “Matera e i suoi
dintorni psicologici - 50 incisori contemporanei” realizzata a Milano e a
Firenze; nel 1997 (e poi nel 2001) ha
partecipato alla “Biennale nazionale
dell’incisione” di Acqui Terme-Ovada
(AL); nel 1998 alla prima “Triennale
di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB; l’anno seguente alla rassegna “Aqua Fortis” realizzata dal
Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA); nel 2001
alla prima “Biennale nazionale d’incisione Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese. Ha inoltre partecipato a concorsi nazionali e internazionali, come alle edizioni del 1992
(Bruxelles) e del 1993 (Londra) del
Concorso internazionale “Young European Artists” e nel 1995 alla seconda “Triennale giovani incisori italiani” di Genova, dove è stata segnalata. Nel 1996 è stata premiata al
“Concorso nazionale di calcografia”
di Chianciano e l’anno seguente una
sua opera è stata segnalata al “Premio nazionale per l’incisione Fabio
Bertoni” di Fermignano (PU). Ha
realizzato alcune mostre personali:
nel 1996 a Genova-Nervi, nel 1999 a
Ferrara e nel 2000 a Chieri.
È membro dell’Associazione Incisori Liguri e dell’Associazione Italiana Ex Libris.
È citata nel Repertorio degli incisori
italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA).
60
Lungo la costa controluce
acquaforte e acquatinta su zinco, 2001
mm 180x180
Tramonto nella vigna
acquaforte e acquatinta su zinco, 1999
mm 100x150 e 135x150
61
Giuseppe Iannello
nato a Sidney (Australia) il 21/5/1974
residente a
36040 Totti di Quartesolo (VI)
in via Carso, 7
tel. 0444-910793
Si è diplomato nel 1993 presso l’Istituto di grafica pubblicitaria di Vicenza e nel 1998 ha conseguito il
diploma in pittura presso l’Accademia di belle arti di Venezia. Dal
1999 è docente di disegno grafico e
pianificazione presso l’Istituto di
grafica pubblicitaria G. Valle di Padova.
Ha iniziato l’attività espositiva nel
1998 con la partecipazione al
“Concorso nazionale di opere su
carta” di Ferentino (FR) e alla
“Biennale dell’incisione contemporanea. Premio Tiepolo” di Mirano
(VE) (alla quale è stato presente
anche nel 2000); nel 1999 ha ricevuto il primo premio al “Concorso
nazionale di calcografia” di Gorlago
(BG) e ha preso parte al “Premio
nazionale per l’incisione Fabio Bertoni” di Fermignano (PU); nel 2001
ha partecipato alla “Biennale nazionale dell’incisione” di Acqui TermeOvada (AL).
62
Momenti
acquaforte, acquatinta e puntasecca su
zinco, 2001
mm 397x287
Pria che l’ombra
puntasecca su rame, 1999
mm 330x242
63
Caterina Legato
nata a Sanremo (IM) il 23/11/1968
residente a
18038 Sanremo (IM)
in via Gozo superiore, 44
tel. 0184-678125/347-0129696/fax
0183-493215
e-mail: [email protected]
Si è recentemente diplomata in pittura all’Accademia di belle arti di
Sanremo, frequentando anche i
corsi di incisione di Simona Lombardi. Si dedica sia alla pittura che
all’incisione, applicandosi alla sperimentazione di tecniche nuove.
La sua attività espositiva si è iniziata nel 1998: da allora ha partecipato a numerose mostre collettive e
concorsi: nel 2000 ha preso parte
al “Premio arte 2000” organizzato
dalla rivista Arte e ha superato la
selezione, arrivando nei primi dieci
nella sezione dedicata alla grafica;
nel 2001 ha ottenuto il primo premio per il suo lavoro incisorio al
concorso nazionale francese “La
découverte de nouveaux talents” e
ha allestito un’esposizione di sue
opere a Parigi.
È membro dell’Associazione Incisori Liguri e tra i fondatori dell’Associazione Artemisia, che ha come
finalità lo studio e la promozione
delle arti visive.
64
Aleggiare
acquaforte e acquatinta su zinco, 2000
mm 300x200
Metamorphosis
ceramolle, acquaforte e acquatinta su
zinco, 2001
mm 125x380
65
Roberto Locatelli
nato a Varallo Sesia (VC) il 28/2/1962
residente a
28077 Prato Sesia (NO)
in via dei Partigiani, 9
tel. 0163-850458
Dopo la maturità ottenuta al Liceo
artistico statale di Novara, nel 1991
si è diplomato in pittura all’Accademia di belle arti di Brera a Milano.
Si dedica preferibilmente all’incisione, utilizzando tutte le tecniche
(acquatinta, acquaforte, ceramolle,
puntasecca).
La sua attività espositiva si è iniziata nel 1991 con la partecipazione a
numerosi concorsi nazionali di pittura, scultura, grafica e fotografia.
Dal 2001 è inserito nel Repertorio
degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne
di Bagnacavallo (RA).
Flash
puntasecca e acquatinta, 2000
mm 200x150
Nudo
acquaforte, 2001
mm 250x500
66
67
Arianna Loscialpo
nata a Putignano (BA) il 21/4/1977
residente a
70010 Turi (BA)
in piazza Venusio, 19
tel. 349-7541694
Diplomata nel 1995 presso il Liceo
artistico statale di Bari, è iscritta al
corso di scultura dell’Accademia di
belle arti di Carrara.
Si dedica, oltre che alla scultura, alle tecniche incisorie e ha frequentato un corso di incisione e di litografia all’Akademie der bildenden
Kunste a Monaco (Germania). Nel
2000 è stata tra gli artisti selezionati alla “Biennale dell’incisione
contemporanea Italia-Slovenia. Premio Tiepolo” di Mirano (VE) e ha
preso parte alla “Biennale nazionale dell’incisione” di Acqui TermeOvada (AL); nel 2001 è stata selezionata al “Concorso nazionale di
calcografia” di Gorlago (BG).
È citata nel Repertorio degli incisori
italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA).
68
Torchio con ruota girevole
acquaforte e puntasecca, 2000
mm 250x198
Piccolo torchio
puntasecca, 2000
mm 186x200
69
Antonio Mascia
nato a Bologna il 17/1/1960
residente a
10137 Torino
in via Filadelfia, 215
tel. 011-357332
Ha frequentato il Liceo artistico
Cottini a Torino e in seguito il corso di scultura dell’Accademia Albertina di belle arti. Ha iniziato a
dedicarsi all’incisione nei primi anni
Ottanta, collaborando con il Dipartimento di Biologia animale dell’Università e avviando l’attività di illustratore per alcune case editrici.
Attualmente insegna discipline plastiche presso il Liceo artistico Cottini.
Ha esposto in numerose rassegne
collettive nazionali dedicate all’incisione, tra le quali nel 1993 la prima
“Biennale nazionale dell’incisione”
di Acqui Terme-Ovada (AL) e il
“Premio internazionale per l’incisione” di Biella. Nel 1998 ha realizzato una mostra personale dal titolo “Zootomiche” presso la galleria
Franco Masoero di Torino e ha partecipato alla prima “Triennale di
grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB. Ha proseguito la sua
attività espositiva nel 2000 e nel
2001 a New York, Torino e Volterra.
Sue incisioni illustrano i due libri
d’autore Termidoro (1991) e Oceanozonti (2000), stampati dalla Franco Masoero Edizioni.
È citato nel Repertorio degli incisori
italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA).
70
Vulcanante
puntasecca su rame sagomato, 2001
mm 490x690
Oceanozoonti
puntasecca su rame sagomato, 2000
mm 190x1000
71
Debora Mei
nata a Macerata il 24/5/1969
residente a
62010 Macerata
in via Troili, 145
tel. 347-2624889
e-mail: [email protected]
Dopo la maturità in arte applicata
all’Istituto statale d’arte di Ancona,
si è diplomata presso l’Accademia
di belle arti di Macerata con una tesi su Adolfo De Carolis. Oltre all’attività incisoria si dedica alla rilegatoria e alla decorazione su ceramica, partecipando a corsi di specializzazione.
Dal 1998 ha partecipato a numerose esposizioni collettive e a concorsi nazionali (Macerata, Gorlago,
Osimo, Fermignano).
È citata nel Repertorio degli incisori
italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA).
Chiesa di campagna
acquaforte su rame, 2001
mm 77x53
Interno di una piccola chiesa
acquaforte e acquatinta su rame, 2001
mm 81x88
72
73
Stefano Minzi
nato a Milano il 18/2/1976
residente a
00199 Roma
in via Asmara, 26
tel. 06-86216922/328-6713149
e-mail: [email protected]
Dal 1996 al 1998 ha frequentato la
Scuola libera del nudo presso l’Accademia di belle arti di Roma. È laureando in storia dell’arte contemporanea presso l’Università La Sapienza di Roma e nella stessa città
è iscritto al corso di incisione della
Scuola di arti ornamentali.
La sua attività espositiva si è iniziata nel 1998 e da allora ha partecipato a numerose mostre collettive:
nello stesso anno una sua incisione
è stata selezionata al concorso
“Vox humana 1998” nella Repubblica Ceca; nel 1999 ha realizzato una
sua esposizione personale a Roma
e nel 2001 una sua opera è stata
selezionata per la rassegna “Scuola
di arti ornamentali in mostra”
presso il Museo delle Mura di Roma.
Senza titolo
acquatinta, acquaforte e puntasecca su
zinco, 2001
mm 250x250
Senza titolo
acquatinta, acquaforte e puntasecca su
rame, 2001
mm 220x170
74
75
Guido Pecci
nato a Alatri (FR) il 20/2/1975
residente a
03011 Alatri (FR)
in via Murette, 2
tel. 0775-441216/338-1936205
Si è diplomato presso il Liceo artistico A.G. Bragaglia di Frosinone.
Successivamente si è trasferito a
Roma, dove ha conseguito il diploma in pittura presso l’Accademia di
belle arti; è stato avviato allo studio
delle tecniche dell’incisione dal
maestro Duilio Rossoni.
Nel 2001 con altri allievi selezionati ha partecipato ad una mostra itinerante “Nel segno dell’incisione”,
patrocinata dal Ministero degli Affari esteri, che ha toccato le città di
Cuenca, Lisbona, Madrid, Città del
Messico, Roma; ha inoltre preso
parte a numerose mostre collettive
a Roma, Faenza, Milano. Ha recentemente preparato una cartella di
dieci incisioni dal titolo Nigredine.
Opera incisa: 1997-2001.
76
Il poeta (Eros)
puntasecca su zinco, 2001
mm 195x148
Paesaggio a Roma
puntasecca su zinco, 1999
mm 213x244
77
Laura Pugno
nata a Borgosesia (VC) il 14/2/1975
residente a
13835 Trivero (BI)
in frazione Gioia, 15
tel. e fax 015-75171/011-4379903
e-mail: [email protected]
Dopo la maturità magistrale conseguita a Biella, nel 2001 si è diplomata in pittura e incisione all’Accademia Albertina di belle arti di Torino.
La sua attività espositiva si è iniziata nel 1997 con la partecipazione a
numerose mostre collettive e personali e a concorsi nazionali ed internazionali. Tra gli altri, nel 1997 e
1998 ha preso parte a “Patchwork”
all’Accademia Albertina di belle arti di Torino; nel 1999 alla “Biennale
d’incisione Città di Monsummano
Terme”, alla “Triennale giovani incisori italiani” di Genova, al “Concorso nazionale di arte grafica. Premio
Ugonia-Morselli” di Brisighella
(RA) e al “Premio nazionale per
l’incisione Fabio Bertoni” di Fermignano (PU); nel 2000 al “Premio annuale di grafica Piero Borzino”, al
“Concorso nazionale di calcografia” di Gorlago (BG) e alla “Biennale dell’incisione contemporanea
Italia-Slovenia. Premio Tiepolo” di
Mirano (VE), dove è stata selezionata nella sezione giovani; nel 2001
alla prima “Biennale nazionale d’incisione Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese.
78
Prigioniero
acquaforte, acquatinta, ceramolle, puntasecca e ossidazione su zinco, 2000
mm 220x320
Polpo
acquaforte, acquatinta e ossidazione su
zinco, 2000
mm 275x320
79
Stefania Puntaroli
nata a Prato il 30/9/1972
residente a
51037 Montale (PT)
in via Giordano Bruno, 99
tel. 0573-557777
e-mail: [email protected]
Nel 1995 si è diplomata in pittura
presso l’Accademia di belle arti di
Firenze. Nel 1997 ha ottenuto il diploma di specializzazione per l’incisione in bianco e nero presso la
Scuola internazionale per la grafica
d’arte Il Bisonte di Firenze. Dal
2000 lavora come assistente tecnico presso la Galleria degli Uffizi di
Firenze.
Numerose le mostre collettive e i
concorsi, di grafica ma anche di pittura e illustrazione, ai quali ha partecipato a partire dal 1996 sia in
Italia (Bologna, Agliana-Pistoia, Livorno, Firenze, Rigomagno-Siena,
Prato, Salsomaggiore Terme-Parma,
Bagnacavallo-Ravenna, Roma, Carrara, Cremona) che all’estero (Spagna, Repubblica di Panama, Portogallo, USA, Francia, Svezia, Romania); nel 1998 ha partecipato alla
prima “Triennale di grafica Città di
Brescia” organizzata dall’AAB; nel
1999 è stata ammessa alla “Triennale internazionale di grafica d’arte”
di Kochi in Giappone e ha preso
parte alla “Triennale giovani incisori italiani” di Genova; nel 2001 ha
partecipato alla “Biennale nazionale
dell’incisione” di Acqui Terme-Ovada (AL) e alla prima “Biennale nazionale d’incisione Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese. Ha realizzato mostre personali a Firenze,
Fiesole (FI), Brema (Germania), Ortisei (BZ).
È citata nel Repertorio degli incisori
italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA).
80
Crocifissione
puntasecca su rame, 1999
mm 700x500
Destini
puntasecca e acquatinta su zinco, 2001
mm 200x400
81
Raffaella Ravelli
nata a Brescia il 28/12/1971
residente a
25022 Borgo San Giacomo (BS)
in via San Rocco, 5
tel. 030-9948112
e-mail: [email protected]
Ha ottenuto i diplomi di maestro
d’arte e di maestro d’arte applicata
nella sezione di decorazione pittorica nel 1990 e nel 1996 e si è diplomata in decorazione pittorica
presso l’Accademia di belle arti di
Brera di Milano nel 1995. Nel 1999
ha frequentato a Cagliari un corso
di perfezionamento in incisione tenuto da Oscar Manesi dell’Università di Salamanca.
La sua attività espositiva si è iniziata nel 1994 con la partecipazione a
numerose mostre collettive e personali e a concorsi nazionali ed internazionali: nel 1995 si è classificata seconda al “Concorso nazionale
di arte grafica. Premio Ugonia-Morselli” di Brisighella (RA); nello stesso anno ha partecipato al “Premio
Brera per l’incisione originale” allestito presso l’Accademia milanese;
nel 1999 ha preso parte alla “Triennale giovani incisori italiani” di Genova e nel 2001 alla prima “Biennale nazionale d’incisione Giuseppe
Polanschi” di Cavaion Veronese.
È inserita nel Dizionario degli incisori
bresciani di Riccardo Lonati e nel
Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e
moderne di Bagnacavallo (RA).
82
Indagando attimi di silenzio
acquaforte su zinco, 1999
mm 410x212
Salamandra
acquaforte su zinco (doppia battuta),
2001
mm 445x395
83
Giorgio Scano
nato a Guspini (CA) il 14/2/1960
residente a
20133 Milano
in piazza Bottini, 2
tel. 02-70602690
Ha iniziato l’attività incisoria nel
1980 e si è diplomato presso l’Accademia di belle arti di Roma nel
1982.
Nel 1987 ha allestito la prima mostra personale di incisioni presso la
Galleria Vecchio Torchio a Venezia.
Nel 1989 ha vinto il primo premio
alla sezione giovani del “Concorso
nazionale di grafica” di Castelfranco Veneto (TV) e nello stesso anno
si è trasferito a Milano, dove ha
partecipato a diverse collettive.
Il suo interesse è rivolto soprattutto al ritratto: nel 1992 ha esposto
allo Spazio Ansaldo una serie di ritratti di poeti incisi a puntasecca in
occasione della manifestazione internazionale “Milano Poesie”.
Nel 1996 ha documentato con la
mostra “Trittici metropolitani”
presso lo Studio d’Arte Grafica di
Milano il suo lavoro sul tema della
figura e del paesaggio urbano.
Nel 1998 ha partecipato alla prima
“Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB. Nel
1999 a Milano ha presentato, durante la mostra “Lo sguardo segreto”, la monografia che racchiude le
sue opere dal 1990 al 1998.
84
Nudo
puntasecca su rame, 1999
mm 350x295
Andrea
puntasecca su zinco, 1999
mm 320x245
85
Giuliana Schiavon
nata a Torino il 27/1/1960
residente a
18010 Villa Faraldi – frazione Riva (IM)
in via Roma, 2
tel. 0183-41060
e-mail: [email protected]
Allieva del maestro Bernardo
Asplanato e di Simona Lombardi all’Accademia di belle arti di Sanremo, ha partecipato a numerose manifestazioni espositive a Sanremo,
Albisola, Ventimiglia e Alassio. Nel
2000 ad Alassio ha allestito una
mostra personale “Prèt à penser”.
È tra i fondatori dell’Associazione
Artemisia, che ha come finalità lo
studio e la promozione delle arti
visive. È arrivata all’incisione dopo
un’esperienza nel campo della pittura.
L’araba fenice
ceramolle e acquaforte su zinco, 2000
mm 200x150
Safari
ceramolle e acquatinta su zinco, 2000
mm 300x150
86
87
Francesco Sciaccaluga
nato a Genova il 2/10/1968
residente a
16136 Genova
in via Paride Salvago, 18/9 scala sin.
tel. 010-218191
Dopo aver compiuto gli studi classici, nel 1992 si è diplomato all’Accademia Ligustica di belle arti di
Genova. Dal 1990 al 1998 ha frequentato corsi internazionali di incisione a Salisburgo, Urbino e Venezia.
È membro dell’Associazione Incisori Liguri e della Xilon Italia. Collabora come calcografo-stampatore con l’Istituto idrografico della
Marina militare.
Dal 1989 ha partecipato a numerose rassegne, tra cui le prime tre
edizioni della “Triennale giovani incisori italiani” di Genova (dove nel
1995 ha conseguito il primo premio) e la “Biennale nazionale dell’incisione” di Acqui Terme-Ovada
(AL). Nel 1998 ha partecipato alla
“Biennale dell’incisione italiana e
contemporanea. Premio Tiepolo”
di Mirano (VE). Ha allestito mostre
personali nella sua città natale, le
ultime nel 1995 e nel 1998.
È citato nel Repertorio degli incisori
italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA).
88
Annette
puntasecca, 1999
mm 195x145
Allo specchio
puntasecca, 1999
mm 100x140
89
Andrea Serafini
nato a Agordo (BL) il 25/8/1965
residente a
32020 Caviola di Falcade (BL)
in corso Italia, 10
tel. 0437-501252/347-9905418
Si è diplomato presso l’Accademia
di belle arti di Venezia, seguendo i
corsi di incisione di Mario Guadagnino e Diana Ferrara.
Dal 1993 al 1995 ha frequentato
come borsista la Scuola internazionale di specializzazione per la grafica d’arte Il Bisonte di Firenze, dove
ha approfondito la conoscenza delle tecniche incisorie, con particolare predilizione per l’acquaforte e la
puntasecca.
Nel 1995 ha partecipato, svolgendo
anche il ruolo di assistente di laboratorio, ai corsi estivi di incisione a
colori tenuti da Swetlan Kraczyna
presso Casa Cordati a Barga (LU).
È membro dell’Associazione Incisori Veneti, con la quale ha partecipato a rassegne e mostre di incisione, ottenendo numerosi premi e
riconoscimenti: nel 1998 è stato
selezionato alla prima “Triennale di
grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB; nel 1999 e nel 2001 ha
partecipato alla “Biennale nazionale
dell’incisione” di Acqui Terme-Ovada (AL), al “Premio nazionale per
l’incisione Fabio Bertoni” di Fermignano (PU) e alla “Triennale giovani
incisori italiani” di Genova; nel
2000 ha ottenuto il secondo premio al “Concorso internazionale
per la grafica” di Firenze; nello stesso anno ha preso parte alla “Rassegna internazionale di calcografia
contemporanea” di Modica (RG) e
alla “Biennale dell’incisione contemporanea. Premio Tiepolo” di
Mirano (VE).
Ha insegnato tecniche dell’incisione all’Accademia di belle arti di
Sassari e di Urbino.
90
Parasole
acquaforte su zinco, 2001
mm 373x494
Cambio
acquaforte su zinco, 2001
mm 239x341
91
Marisol Serago
nata a Riccia (CB) il 3/11/1975
residente a
86016 Riccia (CB)
in via G. Pepe, 22
tel. 0874-716245/347-0791384
Dopo aver conseguito la maturità
al Liceo artistico statale di Campobasso nel 1993, si è diplomata in
pittura nel 2000 presso l’Accademia di belle arti di Roma. Oltre che
alla pittura, dal 1997 si dedica all’incisione, affrontando varie tecniche,
in particolar modo l’acquaforte.
Nel 1998 ha esposto la sue prime
incisioni nella rassegna “Una pietra
per Assisi”, organizzata dall’Accademia di belle arti di Roma, e nel
1999 ha partecipato al “Concorso
nazionale di arte grafica. Premio
Ugonia-Morselli” di Brisighella
(RA). Nel 2001 ha preso parte ad
una mostra collettiva itinerante patrocinata dal Ministero degli Affari
esteri, che ha toccato le città di
Cuenca, Lisbona, Madrid, Città del
Messico, Roma.
Paesaggio distrutto
acquaforte su rame, 2001
mm 245x500
Paesaggio celeste n. 2
acquaforte su rame, 1999
mm 242x489
92
93
Veronica Severi
nata a Perugia il 7/6/1976
residente a
06080 Collestrada (PG)
in strada Ospedalone San Francesco, 19
tel. 075-395516/349-6106427
Si è diplomata nel 1995 presso l’Istituto d’arte di Perugia e nel 2000
ha conseguito il diploma in pittura
presso l’Accademia di belle arti di
Roma. Dal 1997 si dedica alle tecniche calcografiche, in particolar
modo all’acquaforte.
Ha partecipato a numerose mostre, a concorsi e premi nazionali
ed internazionali: in particolare nel
1999 ha esposto nella rassegna
d’incisione “Una pietra per Assisi”
e ha vinto il terzo premio nel
“Concorso nazionale di arte grafica. Premio Ugonia-Morselli” di Brisighella (RA); nel 2001 ha partecipato al “Premio internazionale Sinaide Ghi” di Roma, patrocinato
dalla presidenza del Consiglio dei
ministri.
È citata nel Repertorio degli incisori
italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA) e nell’Annuario degli incisori 2001 di Milano.
94
Evanescente stradina
acquaforte su rame, 2001
mm 248x330
Afa estiva
acquaforte su rame, 2000
mm 248x320
95
Ottavio Spagnoli
nato a Genova il 24/2/1969
residente a
16154 Genova
in via Merano, 49-5
tel. 010-6141770
Si è diplomato nel 1988 al Liceo artistico statale Paul Klee di Genova
e nel 1992 con una tesi dedicata alle incisioni di Giovanni Fattori all’Accademia Ligustica di belle arti
di Genova, dove ha seguito i corsi
di incisione tenuti dai professori G.
Fieschi e N. Ottria.
È membro dell’Associazione Incisori Liguri.
Si dedica dal 1987 all’arte dell’incisione, con una preferenza per l’acquaforte e la puntasecca. Ha iniziato l’attività espositiva nel 1991 con
la partecipazione alla “Triennale
giovani incisori italiani” di Genova
(alla quale ha preso parte anche nel
1995, quando è stato segnalato, e
nel 1999). Negli anni successivi è
continuata nel capoluogo ligure e in
altre città italiane: Chieri (TO), Bagnacavallo (RA), Milano, Sinalunga
(SI), Chianciano (SI), Urbino, Apricale (IM), Fermignano (PU), Albenga, (SV), Ortona (CH), Chiavari
(GE); nel 1998 ha partecipato alla
prima “Triennale di grafica Città di
Brescia” organizzata dall’AAB e nel
2001 alla prima “Biennale nazionale
d’incisione Giuseppe Polanschi” di
Cavaion Veronese. Ha preso parte
a numerosi concorsi nazionali, dove
ha ottenuto premi e riconoscimenti: nel 2000 è stato premiato al
“Premio internazionale Ermanno
Casoli” di Serra San Quirico (AN).
Ha realizzato mostre personali di
acqueforti presso l’Art Club Il Doge della sua città.
96
Casa sull’altopiano
acquaforte su zinco, 2000
mm 330 Ø
La riva del torrente
acquaforte su zinco, 2000
mm 230x335
97
Elisa Tomasi
nata a Brescia il 10/8/1970
residente a
25077 Roè Volciano (BS)
in via della Pace, 2
tel. e fax 0365-63077
Dopo la maturità artistica conseguita nel 1989 all’Istituto d’arte di
Gargnano (BS), si è diplomata in
pittura nel 1993 presso l’Accademia di belle arti Carrara di Bergamo.
Ha frequentato numerosi corsi di
specializzazione in restauro, rilevazione dei beni culturali, fotografia,
storia dell’arte contemporanea,
percezione visiva e tecniche pittoriche.
Ha partecipato a diverse rassegne
nazionali, tra cui nel 1995 il “Concorso nazionale di calcografia” di
Gorlago (BG); nel 1996 è stata segnalata al premio “Carlo della Zorza” della Galleria Ponte Rosso di
Milano.
È citata nel catalogo, curato nel
1997 da Flaminio Gualdoni, Walter
Guadagnini e Albano Morandi, della
Civica raccolta del disegno di Salò
(BS) e nel Repertorio degli incisori italiani presso il Gabinetto di stampe
antiche e moderne di Bagnacavallo
(RA).
98
Stratificazioni
acquatinta, maniera a zucchero e ceramolle, 1999
mm 300x250
Ritmi
puntasecca, 2000
mm 160x120
99
Giovanni Turria
nato a Francavilla (ME) il 20/6/1970
residente a
36100 Vicenza
in via Pacinotti, 8
tel. 338-8071817
Dopo aver frequentato l’Istituto
Boscardin di Vicenza, si è diplomato
nel 1994 all’Accademia di belle arti
di Venezia. Nello stesso anno ha
vinto una borsa di studio che gli ha
consentito di frequentare il corso
di specializzazione presso la Scuola
internazionale per la grafica d’arte
Il Bisonte di Firenze. Nel 1985 è
entrato a far parte dell’Associazione Incisori Veneti. Ha insegnato tecniche dell’incisione nelle Accademie di Foggia, di Sassari e di Roma,
dove tuttora insegna. È fondatore
del centro culturale L’Officina di Vicenza.
Dal 1996 partecipa a importanti
manifestazioni nazionali ed internazionali di rassegne incisorie, tra le
quali la “Biennale dell’incisione contemporanea Italia-Slovenia. Premio
Tiepolo” di Mirano (VE), la “Biennale nazionale dell’incisione” di Acqui Terme-Ovada (AL), il “Premio
giovani per l’incisione” di Biella, la
“Triennale giovani incisori italiani”
di Genova, la “Biennale internazionale di incisione Caixanova” di Ourense in Spagna, il “Concorso nazionale di calcografia” di Gorlago
(BG), ottenendo premi e riconoscimenti. Nel 2001 una sua opera è
stata segnalata alla prima “Biennale
nazionale d’incisione Giuseppe Polanschi” di Cavaion Veronese.
È citato nel Repertorio degli incisori
italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA).
100
Gaixa e astronave
puntasecca su rame, 2001
mm 250x250
Oroxarabia
puntasecca su rame, 2000
mm 300x300
101
Alessandra Varbella
nata a Genova il 13/9/1965
residente a
16121 Genova
in via Ugo Foscolo, 11/3
tel. 010-5955308
Nel 1987 si è diplomata all’Accademia Ligustica di belle arti di Genova ed attualmente è docente di discipline pittoriche presso il Liceo
artistico statale Paul Klee della sua
città.
Si dedica prevalentemente all’arte
incisoria, oltre che ad altre esperienze, come la pittura, il collage e
il papier maché.
Ha partecipato a diverse rassegne
ed esposizioni nazionali ed internazionali, tra le quali il “Concorso exlibristico Gabriele d’Annunzio” di
Pescara (1988), dove una sua opera
è stata segnalata, alcune collettive
al Centro d’arte Le Prigioni di Genova, la “Triennale giovani incisori
italiani” (edizioni 1991 e 1995) di
Genova.
Membro dell’Associazione Incisori
Liguri, ha esposto in collaborazione
con essa presso fondazioni, enti
pubblici e gallerie private in Italia e
all’estero; nel 1997 ha partecipato
alla mostra “Matera e i suoi dintorni psicologici” realizzata al Castello
Sforzesco di Milano e poi riproposta a Firenze e Matera; una sua
opera è stata segnalata al “Premio
nazionale per l’incisione Fabio Bertoni” di Fermignano (PU). Nel 1998
ha partecipato alla prima “Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB e nel 2000 è stata
selezionata per la rassegna “Attualità della tradizione. Incisori per Il
Bisonte” di Firenze.
È citata nel Dizionario degli artisti liguri di Genova e nel Repertorio degli
incisori italiani presso il Gabinetto di
stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA).
102
Reperti
acquaforte e ceramolle su zinco, 2000
mm 230x105
Frammenti e graffiti
acquaforte e stampa a secco su zinco,
2000
mm 220x195
103
Laura Villani
nata a Pavia il 14/12/1963
residente a
27100 Pavia
in via Baldo degli Ubaldi, 116
tel. 0382-473306
Si è diplomata al Liceo artistico
Raffaello Sanzio di Pavia e al Conservatorio di musica Giuseppe Nicolini di Piacenza, svolgendo attività
concertistica in vari gruppi da camera.
Dopo essersi dedicata per molto
tempo al disegno, ha approfondito
le conoscenze dell’arte incisoria
frequentando i corsi internazionali
di calcografia presso l’Accademia
Raffaello di Urbino, i corsi di tecniche incisorie tradizionali presso la
Scuola internazionale di grafica di
Venezia e i corsi di tecniche incisorie sperimentali tenuti da Riccardo
Licata presso la medesima Scuola.
Predilige le tecniche dell’acquaforte e della puntasecca.
Dal 1992 partecipa a numerosi
concorsi e rassegne d’arte nazionali ed internazionali, tra i quali nel
1993, nella sezione di grafica, il
“Premio San Carlo Borromeo” della Permanente di Milano; nel 1996 è
stata segnalata per la grafica al
“Premio nazionale Città di Casale
Monferrato” e ha partecipato al
“Premio internazionale per l’incisione” di Biella. Nel 1998 ha preso
parte alla prima “Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB e ai concorsi internazionali
di Cadaqués in Spagna e di Tokyo in
Giappone. Ha realizzato mostre
personali di incisioni e di disegni a
Milano e Chieri (TO).
È citata nel Repertorio degli incisori
italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA).
104
Nascosta essenza
acquaforte su rame, 1999
mm 335x480
Colma di silenzio
acquaforte su rame, 1999
mm 400x540
105
Alessia Volpato
nata a Varese il 16/1/1973
residente a
21030 Grantola (VA)
in via Alessandro Manzoni, 274
tel. 0332-575032
Dopo aver conseguito la maturità
al Liceo artistico A. Frattini di Varese, nel 1995 si è diplomata in pittura presso l’Accademia di belle arti
di Brera a Milano.
Nel 1997 ha vinto una borsa di studio per un corso annuale di incisione in bianco e nero presso la Scuola internazionale di specializzazione
per la grafica d’arte Il Bisonte di Firenze.
Dal 1994 partecipa a mostre collettive itineranti di incisione; nel
1997 ha preso parte alla mostra di
fine anno della Scuola Il Bisonte di
Firenze, alla rassegna di incisione
“Tre” -insieme a Stefania Puntaroli
e Kristina Restovic- presso il Polispazio Hellana di Agliana (PT) e alla quinta edizione di “I segni incisi”
-con Erico Kito e Stefania Puntaroli- a Rigomagno (SI).
Ha partecipato anche a diversi concorsi exlibristici e di piccole stampe, a Belgrado, a Cadaques (Spagna), nella Repubblica di Panama e
in Belgio.
Nel 1998 ha partecipato alla prima
“Triennale di grafica Città di Brescia” organizzata dall’AAB e nel
1999 ha vinto il premio Città di Milano al “Premio internazionale di
grafica del Pomero” a Rho (MI), al
quale è seguita una mostra collettiva presso la Galleria La Viscontea.
È citata nel Repertorio degli incisori
italiani presso il Gabinetto di stampe antiche e moderne di Bagnacavallo (RA).
106
Scontro
acquatinta, acquaforte e maniera pittorica su zinco, 2001
mm 493x252
Senza titolo
acquatinta, acquaforte e maniera pittorica su zinco, 2001
mm 347x159
107
Il bisturi che indaga:
il segno inciso di Giuseppe Zigaina
Mauro Corradini
1. “La lastra è una superficie buia e sotto la mano che su di essa si posa è
fredda”: inizia così il racconto Paesaggio come anatomia1, pagina autobiografica che aiuta il lettore non soltanto ad entrare in un mondo tecnico,
che pure sussiste affascinante quanto misterioso, ma in un mondo poetico, costruito a metà strada tra memoria, cultura, partecipazione agli eventi del mondo, in quella dimensione dell’impegno (engagement) che il pittore Giuseppe Zigaina ha fatto propria fin dall’origine della sua storia poetica, all’indomani della seconda guerra mondiale. “Quando l’ago incomincia
a scalfirla il gesto è insicuro, timido e dissacrante insieme [...]. Lo strato bituminoso sollevato dall’ago si raggruma sugli orli e appare un riflesso: il segno luminoso di un’acqua”.
Per chi, come Zigaina, è nato a Cervignano, sulla laguna di Grado, l’acqua
è una presenza costante; come la pianura, la bicicletta, il ceppo che si scioglie e si sfalda alle intemperie, i rovi che si intrecciano, gli insetti che su
quell’acqua stagnante della laguna trovano l’ambiente vitale, le farfalle che
si innalzano candide nel cuore scuro della notte. La descrizione del pittore pare inizialmente restringersi al fatto tecnico, in una dimensione espli-
Omaggio a Picasso, 1972
acquaforte su zinco
mm 247x345
109
Due studi per anatomia,
1973
acquaforte su zinco
mm 363x406
cativa; poi la narrazione diviene tensione poetica; nel gesto, emergono la
passione, la volontà di usare l’immagine come testimonianza, forma estrema e alta di conoscenza: “lo zinco acquista un tepore [...], diventa cielo
notturno, terra, laguna, o lavagna della memoria. E l’occhio che segue il movimento della mano diventa la punta lucente di un bisturi”.
Assumiamo questo racconto come filo sotterraneo della nostra breve riflessione -invio ideale per chi volesse meglio approfondire l’opera incisa di
uno dei grandi del secolo appena chiuso-; nelle annotazioni del pittore friulano gli aspetti tecnici dell’acquaforte si trasformano quasi inavvertitamente nella dimensione emozionale, per cui il suo occhio “è lì, all’estremità della lancetta”, metafora poetica che collega la mano armata dell’artista alla lavagna della memoria.
In questa sottolineatura, della mano che si muove, vigilata dall’occhio, ma
anche libera nei suoi automatismi pulsionali, e dell’occhio che scruta e scava, un bisturi della memoria e della coscienza, ad un tempo attento e vigile, ma anche capace di abbandonarsi (e abbandonare la mano) alle spinte
inconsce, interiori, credo si condensi la sostanza dell’arte recente, quest’arte ad un tempo testimone di una storia (collettiva), in fieri, e interprete delle personali tensioni; l’artista è al tempo stesso mentore spesso ina110
scoltato di una vicenda corale vissuta dall’interno, e ricercatore solitario e
distaccato, industriosa ape che lavora alla costruzione dell’invisibile, che
solo l’occhio (cieco) della poesia sa vedere e rendere tangibile.
Il lungo incipit serve ad introdurre alcune riflessioni, vuole costituire una
sorta di canovaccio a voce alta sull’incisione di Zigaina; ai testi di interpreti
come Tassi o Semff si rinvia per meglio accostarsi all’opera dell’artista. La
grafica incisa è parte significativa della sua espressività artistica, non solo
per i risultati specifici (e sono esibiti, esposti e concreti nella mostra), ma
anche come approfondimento del mondo poetico: se è vero che Zigaina
giunge tardi all’incisione (negli anni Sessanta, quando già alle spalle vent’anni di pittura gli hanno dato fama e misure), brucia rapidamente le tappe,
facendo delle sue acqueforti una sintesi, spesso intensa e ineguagliabile,
della sua riflessione espressiva. Con il rigore che ne ha costantemente caratterizzato l’indagine critica, quasi vent’anni fa, Roberto Tassi2 annota con
Uccello nell’erba n. 4,
1977
acquaforte su zinco
mm 330x305
111
puntualità come “l’elemento grafico è apparso centrale entro la pittura, a
formarne come un telaio, una trama intima, un sostegno diramato e grave”.
Tale carattere della sua produzione artistica appare a molti studiosi peculiare, specifico; la qualità segnica del pittore friulano, emersa attraverso il
disegno, subisce una accelerazione con la comparsa dell’incisione: e chi volesse inseguirne tutta la produzione, racchiusa in un ampio, recente, testo
antologico3, si renderà facilmente conto di quali indagini il pittore affidi ad
essa, quali varianti, studi, sintesi porti a conclusione in anni di lavoro intenso e quasi forsennato; il suo segno grafico -è sempre Tassi a parlare- “è
in lui così ricco di espressione, di contenuto e di mistero, da risultare elemento specifico e preminente del suo linguaggio”.
Una mostra di incisioni risulta dunque un’occasione significativa, non un’esposizione minore, in sottotono; e in molte componenti risulta idonea a
cogliere le coordinate espressive, che hanno reso grande la storia poetica
di Zigaina, personale e spesso contro-corrente la sua ricerca, una delle pagine più intensamente partecipate dell’intero percorso post-bellico, non
solo italiano. Accostate alle prove grafiche di giovani che si presentano con
individuale personalità sulla ribalta della vicenda grafica, le opere di Zigaina costituiscono un sostrato e un indiretto stimolo, un augurio e un viatico.
2. Fors’anche perché giunge all’incisione quando già ha superato il giro di
boa di una iniziale dimensione narrativa, dominante, per certi aspetti, nei
primi anni della stagione post-bellica, Zigaina si propone da subito nell’acquaforte con una maturità e una forza che ha pochi precedenti nell’intera
storia grafica del secolo: anche nell’artista friulano si compie il miracolo della grafica alta dei peintres-graveurs, quelli stessi che, stimolati da Vollard, hanno aperto il secolo su dimensione e livelli che non hanno l’eguale in nessun altro periodo della storia dell’arte.
Fin dalle prime opere, il carattere strutturale più evidente della grafica zigainiana consiste nella scelta compositiva di definire l’immagine attraverso
due piani, due luoghi, spesso due termini correlati dal punto di vista argomentativo; tutte le acqueforti sono scandite dalla presenza di due distinte
figure-forme, che dialogano e si relazionano. A volte la scansione è ordinata sull’alto e sul basso, dimensione spaziale che affronta per questa via
quella temporale; altre volte sul lontano e sul vicino, quando non, con funzione analoga, sul micro e sul macro; sovente, l’incisione dichiara come i
due termini della composizione non appartengano a valori misurabili spazialmente, ma temporalmente. L’acquaforte trascrive una delle forme tipiche dell’iconografia del pittore friulano, la suddivisione tra memoria e
realtà: “Incidere una lastra”, ha scritto nel testo che funge da incipit alla nostra riflessione, “dev’essere come scavare nella memoria, per strati: si trovano dei fili sparsi qua e là come terminali abbandonati, come radici affioranti di epoche remote”4.
112
L’artista è cosciente, consapevole di questa scelta; in alcune tavole, anche
il titolo aiuta a penetrare nel mistero della creazione dell’immagine, quando, per esempio, propone -e lo utilizza a più riprese- la sua Anatomia di un
paesaggio. L’accostamento dei due termini -anatomia/paesaggio- favorisce
la comprensione della sua poetica che nello scavo del micro, del minuto,
dell’elemento marginale, insetto o presenza mnemonica, corpo o uova di
farfalla, tra il sacro e l’immondo, o distesa pianeggiante che scivola verso la
laguna, ritrova la complessità della vita.
Qualcosa che brucia
n. 3, 1980
acquaforte su zinco
mm 323x246
113
Verso la laguna, 1980
acquaforte su zinco
mm 340x260
È il percorso attraverso cui Zigaina ritrova nella mente e nell’animo, nel
cuore si stava per scrivere, i suoi riferimenti esistenziali, il suo mondo solo apparentemente rinserrato in un ambito geografico determinato, in un
tempo che è la sua vita, in una quantità di relazioni che sono quelle che
l’artista ha attraversato, dalla individuale memoria del padre, a quella, amicale e colta, umana e politica ad un tempo, di Pier Paolo Pasolini; temi evocativi, che rendono la sua terra non un luogo, ma la memoria stessa di una
generazione; e l’andamento geografico diviene metafora dell’esistere, l’adagiarsi lento delle dune verso il mare e il crescere delle sterpaglie con
una violenza, che va oltre il semplice significato vitalistico, si trasformano
114
nel simbolo delle contraddizioni, centro di una complessa rete di differenti significati. La cultura del pittore prende avvio dall’accettazione spirituale della realtà e giunge a caricare l’oggetto d’amore di una congerie di contenuti altri, dalla cultura alla storia, dalla coscienza civile all’indagine impietosa, esistenziale, sull’umano essere nel mondo.
Zigaina è uno degli artisti-chiave della cultura italiana del Novecento, posto, dalla storia e dalla cultura, in quello snodo consapevole che nella storia dell’arte apre all’informale la pittura italiana. Posto di fronte alle tematiche che nascono dall’incontro-scontro tra io e storia, tra esperienze individuali e processi strutturali, a dominare le personali vicende, l’artista
compie quella mediazione alta, assimilabile alle esperienze che la cultura
milanese della generazione più giovane sviluppa in direzione delle poetiche
esistenziali. Proprio attorno alla metà degli anni Cinquanta, la sua pittura
concretizza quella distanza dall’aneddotica realista, per accostarsi a materie e segni più introspettivi e inquieti.
Quando, un decennio più tardi nei confronti di questa svolta, il pittore
giunge ad accostarsi all’incisione, la sua evoluzione spirituale e poetica è
già tutta compiuta: i temi che dominano il suo percorso grafico sono ormai costruiti sul doppio binario di memoria e realtà, focalizzati su alcuni
nuclei argomentativi, che non solo costituiscono il sostrato del suo intero
cammino grafico (oltre trenta anni di storia), ma costituiscono l’emblema
della nuova ricerca in pittura. Alcuni temi dialogano con la storia, attraverso la memoria di una generazione, che rivive i drammi del passato: si pensi al ciclo dedicato Al colle di Redipuglia; altri temi pongono in relazione l’artista con il dramma più vasto e meno delineato storicamente dell’esistere
e della vita: in questo senso crediamo siano interpretabili le tavole dedicate alla farfalla dal volo notturno, in cui la vicenda della vita (le uova deposte)
si scontra con l’imputridire degli organismi toccati/utilizzati per la crescita delle larve. In altri temi i problemi appaiono in una maggiore complessità: come se l’artista tendesse a solidificare l’esperienza individuale nella
trama della storia, come se l’io, singolare, rapportandosi con il tutto, trovasse le motivazioni espressive nell’individuale esperienza. In questa direzione va collocato tutto il tema del padre-ariete, che comincia ad emergere negli anni Ottanta; in questo stesso ambito, probabilmente, va inquadrato anche il tema dell’astronave, che si direbbe aprire la realtà verso il
sogno, apparire come testimonianza visibile di quel duplice sentimento di
paura e speranza, sotterranea trama dell’esistenza. L’astronave sovrasta
l’uomo e lo schiaccia ancor più a terra -come il paesaggio nella dimensione del sublime romantico- e tuttavia appare come l’unico appiglio per trasportare verso l’Altrove.
Sullo sfondo, quel paesaggio friulano, dove la pianura scivola verso il mare,
quella memoria di pioppi che svettano alla brezza marina, quelle erbe essiccate al sole dell’estate, la folgore, o ancora lo squarcio nel cielo, che disvela la laguna e il suo paesaggio paludoso, mosso dal vento che lo rende
vellutato come un frutto, i lievi pendii, le asperità, gli argini, fermati nella lo115
ro essenza, irresistibilmente certi, nella lavagna della memoria, luogo-simbolo di ogni ulteriore indagine, termini complessi di una rievocazione, ad
un tempo palpitante e drammatica.
Nella grafica si coglie il muoversi incessante della mano che scopre nel
movimento, cerca e trova una soluzione ai rovelli dell’animo; emerge non
più il paesaggio descritto, ma quello evocato, a metà strada tra la memoria che recupera e l’occhio che avidamente continua ad indagare la vita per
impossessarsene. In questo modo, Zigaina definisce attraverso la complessità uno dei termini essenziali del suo procedere, di quest’occhio che scava come un bisturi nella memoria e nella coscienza liberata: la verità non
è figlia di un prelievo, ma di una riflessione, non è nel mondo e nelle cose,
ma nella coscienza degli uomini.
Il ciclo grafico che conclude ad oggi il suo percorso, e ancor oggi l’artista
indaga e disseziona, è quello definito dalla presenza del padre (Mio padre
l’ariete, 1994), in cui l’immagine mentale si staglia sul paesaggio, come un
bagliore nel buio, come un flash fotografico che squarcia le tenebre di un
cielo carico di angoscia. Sul piano stilistico, la contrapposizione tra una
presenza diretta e quella del ricordo scandisce i due tempi della evocazione; così che passato e presente possono correlarsi e trovare un punto
d’incontro nella dimensione della poesia.
3. La grafica di Zigaina rappresenta dunque un aspetto fondamentale nella
sua ricerca; costituisce la sintesi, una sostanziale dimensione espressiva, la
pura trascrizione segnica dell’opera poetica. La grafica incisa continua, in
Astronave sulla laguna,
1983
acquaforte e morsura
libera su zinco
mm 364x487
116
Ceppaia e arcobaleno,
1992
acquaforte e morsura
libera su zinco
mm 210x246
forme diverse, a rimeditare sul significato di quel disagio, che nell’immediato dopoguerra il pittore ha inseguito attraverso il senso civile di una coscienza pura, e successivamente ha scavato, in una sorta di poetica entomologia, nella metamorfosi degli insetti, e successivamente nella più sofferta emersione dell’inquietudine esistenziale. Il disagio dell’esistere trova
forse la sua maturazione più compiuta nelle ultime immagini, quelle in cui
storia, memoria, coscienza, si fondono: e vengono al lettore non solo le figure care di un passato, rivisitato sotto il filtro del mito (la figura del padre, con il suo mondo contadino), ma anche la sintesi iconografica di quella pianura, che spesso l’artista ricorda di aver attraversato, in bicicletta, di
notte, ad inseguire i sogni, trama leggera di un’astronave che apre all’inconscio con il suo viaggio nel futuro, prima ancora che nello spazio siderale. Così il salice o i girasoli, gli insetti o le farfalle notturne sembrano colmare, nel buio della memoria, quella misura interiore, di cui l’arte è superiore espressione.
Sono gli emblemi di cui parla acutamente René Berger, in un saggio di una
quindicina di anni fa5, non racchiudibili all’interno della sola esperienza individuale del pittore, ma patrimonio della coscienza collettiva. La lancetta,
seguendo impietosa i meandri della memoria, viene coagulando in icone
immobili una dimensione epocale, quel travaglio-disagio, che sembra esse117
re il sostrato di ogni riflessione sulla temperie storica di una generazione.
Il segno si fa risentito, sembra ubbidire al bisogno della mano, allontanandosi dalle regole dell’accademia (che pure conosce). Come tutti i grandi
grafici, anche Zigaina spesso si allontana dalla sintassi, o meglio, inventa una
sua individuale misura; il segno inventato, fuori registro, aggalla la sua visione, rende possibile nello spazio della lastra l’emergere della complessità
di un vasto mondo. Da qui la diversità dei segni, da quello profondo, scavato, come un aratro contadino che traccia il solco, a quello lieve, che insegue una memoria come il filo leggero del ragno acrobata, che disegna
nella rugiada fredda di novembre la sua casa tra i rami nel cielo. All’intreccio che definisce le zone d’ombra si alterna la luce del segno leggero, o
quella, radiosa, della carta, che sembra recuperare in memoria le luminosità venete, che risalgono al Carlevarijs e, più oltre, al Canaletto e al Tiepolo.
L’alterno ritmo dei segni e della luce, che si intreccia con quello strutturale (vicino-lontano, reale-mentale, attuale-mnemonico), diviene carattere
proprio dell’incisione di Zigaina: che stempera nella sintesi iconografica le
urgenze del colore, e sembra, per questa via, realizzare quella misura alta,
che è parte profonda di un messaggio originale, che ha attraversato tutto
il secondo dopoguerra italiano.
Brescia, maggio-giugno 2001
Note
1
Giuseppe Zigaina, Paesaggio come anatomia, in Verso la laguna, Venezia, Marsilio,
1995, pp. 7-16.
2
Roberto Tassi, Zigaina grafico, tra sogno e memoria; in Zigaina, l’opera grafica 19651981, catalogo generale, Verona, Venetemblemi, 1982.
3
Marco Goldin (a cura di), Zigaina. Incisioni 1965-1994, catalogo generale, Milano,
Electa, 1995.
4
G. Zigaina, Paesaggio come ..., cit., p. 14.
5
René Berger, Zigaina ou la traversé des emblèmes, Bale (Basilea), Balance Rief, 1985.
118
Giuseppe Zigaina. Le opere
Interrogatorio - Omaggio a Dürer n. 3, 1971
acquaforte su zinco
mm 398x345
121
Studio per “Interrogatorio”, 1971
acquaforte su zinco
mm 415x362
122
Anatomia e insetti, 1973
acquaforte su zinco
mm 346x245
123
Farfalla notturna - Sequenza, 1973
acquaforte su zinco
mm 209x254
124
Il campo di grano - Visitazione, 1977
acquaforte su zinco
mm 298x245
125
Visitazione: qualcosa che brucia, 1978
acquaforte e acquatinta su zinco
mm 248x323
126
Qualcosa che brucia n. 2, 1980
acquaforte e acquatinta su zinco
mm 488x328
127
Paesaggio come anatomia con nave spaziale, 1981
acquaforte e acquatinta su zinco a tre colori con inserto
mm 298x388
128
Immagine per un paesaggio con astronave, 1983
acquaforte su zinco
mm 882x1238
129
Girasoli e insetto, 1983
acquaforte su zinco
mm 803x1012
130
La sera nel vigneto, 1988
acquaforte su zinco
mm 645x490
131
Icona per un transito n. 3, 1989
acquaforte e morsura libera su zinco
mm 590x450
132
Verso la laguna n. 7, 1993
acquaforte su zinco
mm 945x835
133
Indice
pag.
3
Presentazione
pag.
4
Regolamento
pag.
5
Mauro Corradini
La seconda edizione: il piacere della continuità
pag.
9
Giuseppina Ragusini
Schede biografiche degli artisti
Le opere
pag. 109
Mauro Corradini
Il bisturi che indaga: il segno inciso di Giuseppe Zigaina
pag. 119
Giuseppe Zigaina. Le opere
Grafica - 5
SECONDA TRIENNALE DI GRAFICA CITTÀ DI BRESCIA
L’OPERA GRAFICA DI GIUSEPPE ZIGAINA
10 novembre - 12 dicembre 2001
Mostra promossa dall’Associazione Artisti Bresciani
Cura della mostra
Mauro Corradini con la collaborazione di Angelo Boni, Giuseppe Gallizioli e Giusi
Lazzari
Cura del catalogo
Vasco Frati e Giuseppina Ragusini
Progetto grafico
Martino Gerevini
Allestimento
Carlo Zani (palazzo Bonoris); Roberto Formigoni, Giuseppe Gallizioli e Giusi Lazzari (AAB)
Trasporti
Scabelli, Brescia
Assicurazione
RAS - Riunione Adriatica di Sicurtà, Gardone Val Trompia
Direzione dell’AAB
Giuseppina Ragusini
Segreteria dell’AAB
Simona Di Cio e Laura Molinari
Fotocomposizione, impianti e stampa
Arti Grafiche Apollonio, Brescia
Finito di stampare nel mese di ottobre 2001.
Di questo catalogo sono state stampate 400 copie.