Numero 3 - Istituto Comprensivo Chignolo Po

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Numero 3 - Istituto Comprensivo Chignolo Po
Pi@net@ Scuol@
Giugno 2009
Numero 3
Istituto Comprensivo Chignolo Po-Dirigente Scolastico Dott.Antonello Risoli
IL GIORNALINO DELLA SCUOLA PRIMARIA DI CHIGNOLO PO
GRAZIE
Dimmi cos’è
che ci ha fatto essere amici
in questi cinque lunghi anni
Dimmi cos’è
che ci farà sentire uniti
anche se sarem lontani.
Dimmi cos’è cos’è
che ci ha dato tanto tanto
tanto al nostro cuore,
che ci ha preso piccini
ed ora siamo grandi.
Grazie Paola
per tutto quello che ci insegni ancora,
Grazie Amedea
Grazie Ivette
per tutto quello che ci avete dato
per tutto il vostro amore
A voi,insostituibili e preziosissime colleghe e a voi,
instancabili ed attente collaboratrici scolastiche:
Buona Pasqua!
Insieme ai nostri auguri vogliamo,ancora una volta,dirvi
GRAZIE.
Grazie,grazie e…di nuovo grazie,di cuore per il vostro
affetto,la vostra stima,la vostra amicizia,
la vostra presenza…
Grazie per “esserci state ed esserci”.
Con molte di voi stiamo “camminando”da tanto tempo,
con altre le strade si sono incrociate da poco,
ma tutte siete importanti,
tutte avete lasciato “un segno”,
un qualcosa che porteremo sempre dentro.
Con ognuna si è creato un legame che andrà oltre
i “banchi di scuola”
perché non si è vicini solo con la presenza fisica,
ma soprattutto con il cuore.
”Grazie a voi per tutto quello che ci avete dato”.
Con infinito affetto vi stringiamo in un lungo abbraccio.
Amedea-Jvette-Paola
Dimmi cos’è cos’è
quella STELLA GRANDE GRANDE
in fondo al cielo
Che brilla dentro di voi
e arriva forte forte
al nostro cuore…
Grazie Paola
per tutto quello che ci insegni ancora,
Grazie Amedea
Grazie Ivette
per tutto quello che ci avete dato
per tutto il vostro amore…
Dimmi cos’è cos’è
quella STELLA GRANDE GRANDE
in fondo al cielo
che brilla dentro di voi
e arriva forte forte al nostro cuore…
Grazie Paola
per tutto quello che ci insegni ancora,
Grazie Amedea
Grazie a VOI
per tutto quello che ci avete dato
per tutto il vostro amore…
1
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LA PAROLA AL DIRIGENTE SCOLASTICO
Cari bambini,
Un anno è volato! Abbiamo fatto cosi tante cose e cosi tante ne restano da fare che non sembra vero che tra un
mese tutti voi non dovrete più alzarvi ogni mattina per correre a scuola.
Quando un anno finisce di solito si fanno i 'bilanci': cioè si cerca di ricordare tutto quello che è andato bene e tutto
quello che è andato male, per cercare di essere più bravi nell'anno successivo.
Io qui voglio parlare solo di tutto quello che è andato bene (e per la nostra scuola di cose da dire ce ne sono tante)
e non dire niente di quello che è andato male (anche perchè qui faccio davvero fatica a trovare qualcosa da
scrivere).
Da dove comincio?
Innanzi tutto grazie a tutti voi. I vostri sorrisi rendono il lavoro di noi grandi molto più bello e sereno. E di sorrisi
quest'anno ne ho visti davvero tanti.
Se dovessi scegliere un evento direi che lo spettacolo finale al castello di Chignolo rappresenta il 'fiore
all'occhiello' dell'anno scolastico: vi ho visto essere ottimi ballerini, attenti musicisti e piacevoli cantanti. Ho visto
l'impegno di tanti adulti e la gioia dei vostri genitori e parenti.
E cosa dire del Progetto di scuole aperte? Mi sono divertito moltissimo nello spettacolo dei burattini inventato e
'costruito' da voi in pochi mesi; ed ero un po' invidioso, ogni giovedì, nel vedere come con tanta passione
seguivate le attività e le uscite del giovedì pomeriggio.
Anche questo giornalino, arrivato al suo terzo numero, è un bellissimo segno del vostro impegno e un ricordo di
tutto quello che avete fatto con i vostri compagni e le vostre maestre.
Poi abbiamo avuto la gioia di vedere 'nascere' la biblioteca. E le maestre mi dicono che siete diventati davvero
dei 'grandi' lettori, desiderosi di avere sempre libri nuovi da scoprire.
Mi ricordo anche esperienze che hanno fatto solo alcuni di voi ma che sono state importanti per tutta la scuola.
I bambini delle classi terze sono andate in un luogo davvero importante per tutti gli abitanti della Lombardia: il
Pirellone, dove, con il loro comportamento serio e attento, hanno davvero fatto fare un figurone alle maestre.
E i bambini delle classi quinte hanno provato l'esperienza dei giochi matematici senza frontiere, nei quali,
insieme ai compagni di prima media, hanno provato a superare test molto difficili e hanno 'sfidato' le classi di tutta
Italia. Tra poco avremo i risultati, ma è già una grande vittoria per loro essersi impegnati come hanno fatto.
Nel mese di maggio ci aspettano altre esperienze davvero 'forti': i giochi sportivi del Progetto Tutti per uno, uno
per tutti, le gite di fine anno scolastico, la premiazione di tutti gli alunni meritevoli...
è stato davvero un bell'anno.
Ma ricordiamoci di ringraziare tutte le persone che, magari in silenzio e magari un po' nascosti, sono però state
indispensabili per poter fare tutto questo.
Grazie quindi alle vostre maestre e alle nostre collaboratrici scolastiche, per il loro lavoro paziente e amorevole.
Grazie al Sindaco e a tutti gli amministratori comunali per l'attenzione dimostrata verso la nostra Scuola.
Grazie a tutti i volontari, e sono davvero tanti, che ci hanno seguito nel progetto scuole aperte.
Grazie a tutti i vostri genitori, nonni o altri parenti e amici che sono sempre stati vicini a voi, alle maestre e alle
iniziative di questo anno scolastico.
E grazie anche a quelle persone che in silenzio permettono ogni giorno alla scuola di funzionare bene: al
personale di segreteria, ai vigili, agli autisti dello scuolabus... guardatevi intorno e ne scoprirete tantissime anche
voi.
Lasciatemi finire con alcune idee per l'anno prossimo ed alcuni impegni che mi prendo come Dirigente Scolastico:
- vorrei provare a darvi un nuovo laboratorio di informatica.
- Credo che riuscirò a farvi trovare una sala mensa trasformabile in una sala di proiezione per permettervi di
vedere film e documentari quando vorrete.
- E voglio darvi la possibilità di provare ad andare in piscina con i vostri compagni di classe per un bel corso di
nuoto.
Ovviamente aspetto anche di sentire le vostre idee e i vostri suggerimenti.
Vi abbraccio forte.
Il Dirigente Scolastico Dott.Risoli Antonello
2
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1/A
1/B
INSIEME A TEATRO
Abbiamo riso veramente tanto!
Le nostre impressioni
Siamo contenti perché i cattivi sono stati puniti.
Divertenti le tre storie!!!!
“W” tutti quelli che sono “BRAVI” nelle storie e nella realtà.
Ci piacerebbe vestirci come loro qualche volta.
Le musiche ci facevano venire voglia di ballare.
Le storie dovevano essere mille!!!
Vi raccontiamo con l’aiuto di qualche disegno le tre storie di “CANTA CANTA CANTASTORIE”
ALI’ BABA’
Un giorno Alì Babà
scopre in una grotta il
tesoro dei ladroni. Lo
prende e lo porta a
casa per distribuirlo alle
persone povere.
LA GAZZA LADRA
I ladroni lo scoprono,ma
Alì Babà riesce a
chiuderli nelle botti e
così può continuare a
distribuire il tesoro a chi
ne ha bisogno.
Un giorno tre re cattivi
decidono di fare la guerra
agli uccelli.La Gazza
Ladra furba,e nemmeno
tanto ladra,aiuta i suoi
compagni.
La Gazza Ladra ruba
le corone ai tre re e li
lascia prigionieri nel
loro castello.
LA TARANTELLA DI PULCINELLA
Questa storia ci ha
insegnato che:
Un giorno
Pulcinella,mentre
canta la
Tarantella,pesca
un pesce
d’argento:era
magico perché
esaudiva tutti i
desideri.Non
voleva però
essere mangiato.
La moglie “cattiva”di Pulcinella chiede
davvero tanto:un castello,vestiti
costosi,gioielli,soldi ma…alla fine vuole
anche il pesce;così lo cuoce in padella.
Subito la moglie
“cattiva”ritorna
povera come
era prima,ma
Pulcinella non è
triste:continua a
cantare la
Tarantella.
Non si può volere sempre di
più,ma…bisogna sapersi
accontentare!!!
Ciao a tutti!
GIROTONDO DEI MESI
I mesi fanno la conta
girano,giocano,contano e cantano.
Unisci i trattini e scoprirai
quale mese non canta,
ma grida Buona Pasqua
A tutti quanti!!!
Classe 1/A 1/B
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3
GUESS!!!....INDOVINA!!!
It is an animal
It is fat pink and dirty
It is the…
It is an animal
It can live at home
It is….
It is a wild animal
It lives in the forest
It has got black and orange stripes
It is the….
It is an animal
It likes the mice
It can do big jumps
It is the…
It is an animal
It has got big ears
And a long nose.
It is tall and fat
It is the…
It is an animal
It has got
A cong tail
And it can be
Very sweet and nice
It is the…
It is an animal
It can fly
And it has got
An important nose
It is the…
It is an animal
It is small
It has got big feet
And white teeth
It can jump
And it like salade and carrots
It is the…
Classe 5/A-5/B
EASTER BUNNY
La Coca –Cola tra mito e tradizioni
Where are you?
I’m on the tree
Yes,mow I can see you
Easter bunny
Where are you?
I’m behind the tree
Yes,now i can see you
Easter bunny
Where are you?
I’m in the basket
Now,I can see you!!
Classe 3/A-3/B
Le scuole inglesi
L’istruzione scolastica inglese è obbligatoria dai 5 ai 16
anni.Nelle scuole statali i libri vengono forniti dall’Istituto
medesimo ma devono essere resi a fine anno scolastico.
Esse sono molto severe e non transigono sulla disciplina
degli alunni:solo nel 1986 sono state abolite per legge le
pene corporali nelle scuole statali,mentre persistono in
quelle private.Tra le punizioni più diffuse si segnalano:
•Il trattenimento a scuola oltre l’orario
scolastico(detention)
•Copiatura almeno 100 volte di una frase (lines)
•Sospensione da pochi giorni ad una settimana
(exclusion)
•Espulsione definitiva dalla scuola con segnalazione sulla
pagella(expusion)
•Dai 5 agli 11 anni gli scolari sono iscritti alla Primary
School,dagli 11 ai 16 anni essi proseguono gli studi
presso la Comprensive School,dove possono scegliere
diverse materie di studio.A questo punto,dopo aver
ottenuto il diploma,gli studenti possono scegliere se
continuare per altri due anni i corsi e in seguito iscriversi
all’università.
Colleges
Si tratta di scuole superiori private,molte delle quali con
un’antica e prestigiosa tradizione,tanto che spesso i
genitori iscrivono a scuola i propri figli appena questi
nascono.Tra i colleges inglesi ,più noti,esclusivi e
costosi,sono da ricordare ETON,OXFORD E
CAMBRIDGE.
La Coca-Cola nacque nello stato americano di Atlanta l’otto maggio
1886,inizialmente come sciroppo per il mal di testa e fu inventata
dal farmacista John S.Pemberton.
Allora costava l’equivalente di 5 centesimi di dollaro e otto anni più
tardi si trasformò in bevanda più bevuta d’America. All’inizio la
Coca-Cola parte alla conquista del mondo col suo attuale e
celeberrimo marchio conosciuto in ogni parte del pianet,mentre in
Italia si arriva a produrre bottigliette di tale bevanda nel 1927 e le
lattine nel 1975.
Nel frattempo la Coca-Cola è diventata un colosso,un simbolo
americano e globale grazie ad una politica aziendale economica
azzeccata e sempre più raffinata,contraddistinta da martellanti
pubblicità televisive a partire dal 1950. Nel 1970 la pubblicità della
Coca Cola mira ad esaltare i valori nazionali americani stabili,veri e
duraturi con l’esaltazione dei sentimenti legati all’amore e alla
famiglia. Negli anni ‘90 mutano le formule pubblicitarie:con la
campagna Alwais Coca-Cola,il protagonista è un orso polare,mentre
il nuovo millennio(anno 2000)si apre con la campagna Coca-Cola
Enjoy che vede la Coca-Cola come un piacere semplice.immediato e
raggiungibile. Nonostante i buoni propositi sbandierati nella
pubblicità,la Coca Cola ha all’attivo denunce e processi per non
rispettare i dirotti dei lavoratori che la producono in alcune zone del
mondo molto povere(Guatemala e Brasile).Si è anche scoperto che
alla fine degli anni novanta la Coca-Cola sfruttava il lavoro minorile
in India e in Pakistan,utilizzando bambini di undici anni per la
fabbricazione di palloni con il marchio Coca-Cola. Nonostante tutto
ciò,la storia di tale bevande non conosce crisi. Essa deve il suo
nome a Frank M.Robinson che si ispirò alla composizione della
bibita che contiene estratto della foglia di coca de-cocainizzate e
della noce cola,oltre alla caffeina. Tuttavia la formula che compone
la Coca-Cola rimane in parte segreta e chi ha tentato di riprodurla
non ha mai raggiunto gli stessi risultati della bevanda originale.
Classe 5/A-5/B
SAY “PLEASE”
Say “please” bacause it’s nice
And I say “thank you”
Sometimes twice.
I don’t push and I don’t fight
I alwais try to be polite
Classe 2^
Classe 4/A-4/B
4
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TEST
MA CHE AMICO SEI?
Ti sei mai chiesto che amico sei per i tuoi compagni?
Questo test ti aiuterà a scoprirlo
1-In classe,durante il
cambio dell’insegnante:
a)
b)
c)
Parli e scherzi con tutti
Chiacchieri con il tuo compagno di banco
Stai seduto al tuo posto in silenzio
4-Arrivi a scuola:
a)
b)
c)
il prima possibile
In ritardo
Al suono della campanella
7-Nella foto di classe:
a)
b)
c)
Parli sempre con qualcuno
Sei al centro
Ti trovi sempre nell’angolo
2-Ti piace studiare in gruppo:
3-La tua classe somiglia:
a)
b)
c)
a)
b)
c)
Molto
Poco
Per niente
5-Al di fuori dell’orario scolastico,
incontri i tuoi compagni:
a)
b)
c)
Molto spesso
Qualche volta
raramente
8-Quando sei in difficoltà
con una lezione:
a)
b)
c)
d)
Telefoni a qualche compagno
per trovare la soluzione
Chiedi aiuto ai tuoi genitori
Ti impegni per conto tuo
A una giostra in movimento
A un museo delle cere
A una gabbia di matti
6-Durante i compiti:
a)
b)
c)
Vi aiutate l’un l’altro
Tu aiuti solo i tuoi amici e loro aiutano te
Ognuno fa per sè
9-I tuoi compagni assomigliano a :
a)
b)
c)
Tanti pinguini
Una mandria di cavalli
Orsi bruni
Se la lettera A è in maggioranza
Se la lettera B è in maggioranza
Se la lettera C è in maggioranza
In classe ci stai con piacere perché hai tanti
amici fra i compagni,anzi in ognuno di essi
intravedi delle buone qualità.Con qualcuno
incontri difficoltà nello stringere
amicizia,probabilmente perché è timido o
scontroso.Non scoraggiarti:rimani sempre di
buon umore come sai fare tu!
In classe
hai un personale cerchi d’amicizie e stai
bene così.Pensa però che,proprio tra
coloro che non sono tuoi amici,potrebbe
esserci una persona con cui andare
d’accordo.Possibile che non trovi il tempo
per allargare le tue conoscenze in
classe?Cerca di fare un tentativo:non te
ne pentirai
Con i tuoi compagni ti incontri perché è
inevitabile,ma ognuno pensa per sé.Soffri di
timidezza o ignori gli altri per non dovere
fare amicizia?Nel primo caso cerca di
vincere il tuo disagio senza paure:troverai
chi apprezza la tua sensibilità.Nel secondo
caso,sbagli a rinunciare a tutte quelle cose
divertenti che si fanno insieme.Non lasciarti
sfuggire le occasioni per trasformare i
Classe 5/A-5/B
compagni in amici.
5
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“ I BAMBINI NON SI STANCANO MAI DI SENTIRE RACCONTARE LE COSE VERE”
Siamo quasi giunti alla conclusione del progetto “LA VITA E’ BELLA!” e ci sentiamo di esprimere qualche considerazione.
Il progetto, che ha come Obiettivo Generale “L’introduzione alla realtà totale” da realizzarsi nell’arco dei cinque anni,e,
come Obiettivo Intermedio “Io, nel mondo”, che abbiamo realizzato quest’anno,
ha visto la piena collaborazione delle insegnanti di Scienze e di Religione nelle classi prime.
Noi insegnanti ci siamo sentite mosse dalla curiosità e dal desiderio.
Curiosità di riproporci, attraverso un nuovo percorso, e di rimetterci in gioco con l’entusiasmo di chi affronta le “solite
cose” ma con uno spirito nuovo.
E, desiderio di poter trasmettere questo entusiasmo ai nostri bambini e di poterne godere del loro.
La risposta è stata bellissima!
E’ proprio vero che il nostro è il lavoro più bello del mondo
e che i bambini non si stancano mai di sentire raccontare le cose vere.
LA FESTA DELLA LETTURA
Giovedì febbraio gli alunni delle classi terze,quarte e quinte hanno partecipato alla Festa della Lettura,organizzata dalle loro insegnanti in
collaborazione con la casa editrice “Il Battello a Vapore”.Dopo aver formato sei squadre,gli alunni si sono cimentati in vari lavori di gruppo:
coloritura di un disegno,comprensione di un testo,stesura di un breve racconto ed in ultimo la creazione di un costume di un personaggio
delle fiabe.La gara ha avuto come vincitore la squadra PETER PAN, che è stata applaudita da tutti i partecipanti della festa.La giornata si è
conclusa con una ricca merenda per tutti!
DEDICATO AI GENITORI…
Vivere “veluti si Deus daretur”
Confronti (tratto da www.culturacattolica.it)
Ho visto immagini sulla condizione giovanile nelle scuole inglesi. In alcune sono stati assunti dei buttafuori per affrontare il problema
disciplinare di studenti violenti nei confronti dei propri compagni e dei docenti. Si è aperto un dibattito sull’opportunità di introdurre in
classe delle telecamere che osservino il comportamento degli studenti. Aula scolastica in stile “grande fratello”!. Perché i giovani fanno
sempre più fatica a rispettare loro stessi e gli altri? Nelle scuole la distanza generazionale è avvertita come tragicamente insuperabile. Il
problema disciplinare è sempre più invadente e rilevante. Molte difficoltà sono legate alla mancanza di rapporto empatico tra docente e
discente e l’educazione è prigioniera di una concezione dell’uomo meccanicistica, di un tecnicismo sterile. L’esperienza dice che si impara
dalle persone, da maestri, ma “la persona nella nostra epoca non è contemplata come strumento di conoscenza e di cambiamento,
essendo intesi, la prima come riflessione analitica e teorica, il secondo come prassi e applicazione di regole” (L.Giussani). Riflettere sulla
disciplina mi ha portato a pensare all’esperienza storica più significativa a tale riguardo, quella dei monasteri, a partire da quelli
benedettini che diffusi su tutto il territorio europeo sono stati protagonisti della nascita di una cultura che ha unito popoli, tradizioni e lingue
diverse. “Quaerere Deum” era lo scopo di quei monaci, ha ricordato il Papa, affermando che “ciò che ha fondato la cultura dell’Europa, la
ricerca di Dio e la disponibilità ad ascoltarLo, rimane anche oggi il fondamento di ogni vera cultura”. Nei monasteri l’obbedienza era
vissuta come una virtù e la disciplina come uno strumento facilitante la sua acquisizione. Per mettere ordine sono state scritte le Regole
che disciplinavano la vita di monasteri, piccole città sia per le dimensioni, sia per il numero di monaci ospitati. Quando vennero redatti gli
Statuti Comunali si guardò a questi luoghi di convivenza esemplare, disciplinata e libera. Senza libertà non c’è obbedienza e neppure
pratica disciplinare che possa edificare la persona. In un articolo Socci ricorda che l’Accademia delle scienze sociali della Repubblica
popolare cinese ha individuato nel fondamento morale cristiano della vita sociale e culturale la ragione della superiorità dell’Occidente su
tutto il mondo. Noi stentiamo a credere che sia così, tanto siamo condizionati dalla patologia della modernità. Non c’è altra strada per
l’educazione che tornare alle nostre radici. Nell’educazione dell’uomo accade la stessa dinamica che regola il rapporto con Dio: “Quando
da noi sei scrutato intellettualmente, non sei scoperto come veramente sei; quando sei amato, sei raggiunto”. (Ambrogio Autperto)
Elena Pagetti-prof.ssa Liceo Scientifico Copernico Pavia6
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Parliamo del terremoto
Questa mattina a scuola abbiamo parlato del terremoto che è avvenuto la notte scorsa in Abruzzo.Abbiamo sentito al telegiornale che ci
sono stati molti morti,feriti e dispersi.Il terremoto è un fenomeno naturale con il quale dobbiamo imparare a convivere,specialmente nelle
aree sismiche.Noi spesso ce lo dimentichiamo,ma il territorio italiano è ampiamente interessato a questi eventi tellurici.Ci vuole una
“scrollatina”ogni tanto per ricordarcelo,solo che in alcuni casi,il terremoto può produrre effetti disastrosi.
GRADO
SCOSSA
COSA ACCADE
1°
Impercetti
bile
Non avvertito dalle persone;
registrato solo dagli strumenti.
2°
Molto lieve
Sentito da poche persone, ai piani
alti.
3°
Lieve
Avvertito da alcuni, al chiuso. I
lampadari oscillano.
4°
Moderato
Molti si accorgono del terremoto.
Gli oggetti oscillano e
scricchiolano.
5°
Abbastanza
forte
Sentito al chiuso e all’aperto,
anche da chi dorme. Gli
oggetti cadono, porte e finestre
sbattono.
Rifugiarsi sotto il tavolo,il
banco,il letto riparandoci la
testa con le braccia
6°
Forte
Tutti sentono il terremoto e si
spaventano. Danni leggeri
alle case (crepe sui muri).
Ripararsi sotto un arco,nel
vano di una porta o
nell’angolo fra due pareti.
7°
Molto forte
È difficile restare in piedi. Le case
ben costruite subiscono
danni moderati.
8°
Distruttivo
Le costruzioni malandate crollano,
molte altre sono
seriamente danneggiate.
9°
Fortemente
distruttivo
La gente è in preda al panico.
Metà delle case in
muratura crollano.
10°
Rovinoso
Distruzione della gran parte delle
strutture in muratura.
Le rotaie si piegano. Alcuni fiumi
straripano.
11°
Catastrofico
Crollano i ponti e quasi tutti gli
edifici. Le rotaie si
spostano, le tubature si rompono.
12°
Totalmente
catastrofico
Ogni opera dell’uomo viene
distrutta. A terra si aprono
crepacci, i fiumi vengono deviati.
La scala Mercalli
La scala Mercalli è una scala che misura gli effetti di un terremoto sulle
persone o sulle cose. Questo significa che non misura la forza dei
terremoti(questo lo fa la scala Richter, che misura la cosiddetta
magnitudo) ma li classifica a seconda dei loro effetti: così un terremoto
anche forte più risultare di un grado basso sulla scala Mercalli, per
esempio se avviene nel deserto, dove non ci sono costruzioni e dove
quindi il terremoto non può fare danni! Il nome di questa scala deriva
da Giuseppe Mercalli, sismologo e vulcanologo famoso in tutto il
mondo.
Quando la terra trema:cosa fare.
Uscire di casa evitando di
stare vicino agli edifici.
I soccorsi
Subito dopo un’emergenza, la macchina dei soccorsi si mette in moto.
La Protezione Civile coordina le varie squadre di soccorso per gli
interventi sul territorio. È importante che chi può aiutare dia una mano
nel modo migliore: offrendosi come volontario, offrendo soldi o
materiali necessari, ma soprattutto non intralciando i soccorsi. Questo
significa usare il telefono il meno possibile, non ingombrare i percorsi
che devono fare le ambulanze e sapere dare la precedenza alle
urgenze reali.
Le nostre riflessioni
v“Bisogna cercare di essere vicini alla gente che ha perso la casa
con aiuti materiali”.(Alan)
v“Mi spiace per le persone che sono morte e sono felice per chi è
riuscito a salvarsi”.(Benjamin)
v“Se potessi ospiterei a casa mia una delle famiglie che hanno perso
la casa”.(Sara)
v“Il terremoto è un fenomeno naturale molto brutto:spero non capiti
più!”.(Laura)
v“Speriamo che in futuro l’uomo riesca ad inventare strumenti che
possano prevedere l’arrivo del terremoto”.(Leonardo)
v“Vorrei che i soccorritori riuscissero a salvare più persone
possibili”.(Alessio)
v“Spero che una tragedia del genere non capiti mai più!”.(Luigi)
v“Il mio desiderio è che non ci siano più vittime sotto le
macerie”.(Giulia)
v“Vorrei che qualcuno pensasse ai bambini,in modo particolare a
quelli che hanno perso la loro famiglia”.(Roberto)
v“Si potrebbero fare delle donazioni per queste persone”.(Oliver)
v“In questo momento vorrei essere un vigile del fuoco per salvare più
persone possibili”.(Giorgia)
Classe 3A/3B
7
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La Biblioteca Scolastica in numeri
Alla fine di ogni anno scolastico è consuetudine tirare le
somme di quello che si è fatto nel periodo appena
trascorso.Per quanto riguarda la nostra Biblioteca Scolastica
il bilancio non può che essere più che positivo.
Libri catalogati
Bambini tesserati
159
Numero totale di prestiti
(al 30/04/09)
Il libro più letto è stato “Bentornati a Rocca Taccagna”di Geronimo Stilton
Geronimo Stilton è un personaggio di una serie di libri per ragazzi scritti da Elisabetta Dami e pubblicata da Edizioni Piemme, che fa parte del
Gruppo Mondadori. Si tratta di un topo che vive nella città di Topazia sull'Isola dei Topi.Questi libri per ragazzi hanno avuto molto successo e sono
stati tradotti in più di trenta lingue, ed hanno venduto più di trenta milioni di copie nel mondo.
Geronimo è un topo molto fortunato, perché ha molti amici:Tea, sua sorella e inviato speciale del suo giornale; Trappola, suo cugino pronto a
combinare qualche pasticcio;Benjamin, il suo nipotino preferito;Pinky Pick, giovane topolina e sua collaboratrice;Professor Amperio Volt, amico
fidato e scienziato molto illustre;Iena, topo sportivo che non ha paura di niente, considerato tenace e coraggioso;Nonno Torquato Travolgiratti detto
Panzer, suo nonno e precedente direttore dell'Eco del Roditore;Zia Lippa, zia e carissima amica, molto generosa e simpatica;Ficcanaso Squitt, suo
amico dai tempi dell'asilo, ottimo investigatore goloso di banane
L'Eco del Roditore è il quotidiano più diffuso dell'Isola dei Topi, diretto da Geronimo Stilton, con una redazione composta da topi. Si trova nella
strada principale di Topazia, in Via del Tortellino n° 13.
La Gazzetta del Ratto è il giornale concorrente dell'Eco del Roditore, diretto dalla nemica di Stilton, Sally Rasmaussen. Si trova nella stessa via del
tortellino, dall'altra parte del marciapiede.
Topazia è la città natale immaginaria di Geronimo Stilton, e capitale dell'Isola dei Topi; Il centro si chiama Piazza Pietra Che Canta. Qualche
chilometro dalla riva del mare c'è la statua della Libertà color formaggio.
L'Isola dei Topi è un'isola immaginaria a forma di fetta di formaggio, situata nell'Oceano Rattico meridionale, dove la natura è protetta e i topi
vivono in tranquillità. La sua capitale Topazia, dove vive Geronimo Stilton, è situata nella parte est dell'isola.
Sull'isola vi sono altri luoghi tra cui la Valle dei Vampiri, la Transtopacchia, il Topikistan (il posto più freddo dell'Isola), Portoschifio. Geronimo
spesso viaggia da un luogo all'altro dell'isola.
RECENSIONE DI UN LIBRO…a cura di Gaia
Dal grafico a torta che potete osservare qui
sopra,potete vedere che il genere letterario
preferito dai nostri alunni è quello Narrativo.
AUTORE:Joyce Dunbar-Susan Varley
TITOLO:Ciondolo
CASA EDITRICE:Piemme junior-Il battello a vaporeGENERE:Fantastico
PROTAGONISTI:Ciondolo e Sofia
PERSONAGGI IMPORTANTI:La famiglia dei conigli e la mamma di Sofia.
RIASSUNTO DELLA VICENDA:Il libro racconta la vicenda di Ciondolo,un
coniglio di pezza,dimenticato da Sofia nel bosco.La piccola Sofia,tornata a
casa,si accorse di non aver più il suo amato coniglio e allora andò a cercarlo
con la mamma.Nel frattempo Ciondolo era stato preso da una famiglia di
conigli che si mise a giocare con lui.Alla fine Sofia e la mamma ritrovarono
Ciondolo e lo riportarono a casa per sempre.
EPISODIO PREFERITO:La parte del libro che mi è piaciuta di più,è quello in
cui i coniglietti giocano con Ciondolo nel bosco.
GIUDIZIO PERSONALE:Il libro mi è piaciuto moltissimo perché parla dei
coniglietti che sono i miei animali preferiti;inoltre la storia è a lieto fine perché
Ciondolo torna a casa.
Gaia D’Aprea-classe 5/
LE INSEGNANTI E GLI ALUNNI DELLA SCUOLA PRIMARIA DI CHIGNOLO
PO RINGRAZIANO TUTTE LE PERSONE CHE HANNO DONATO DEI NUOVI
VOLUMI ALLA BIBLIOTECA SCOLASTICA.
RICORDIAMO
INOLTRE CHE CHI VOLESSE DONARE DEI LIBRI LI PUO’
.
PORTARE DIRETTAMENTE A SCUOLA.GRAZIE!
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Cronaca della visita al museo del castello Sforzesco
Mercoledì 4 marzo la nostra classe 4/A e la 4/B della nostra scuola si sono recate a Milano,al castello Sforzesco per visitare la sezione
del museo Egizio. Siamo partiti con lo scuolabus verso le 9:00 dalla nostra scuola. L’acqua scendeva scrosciante dal cielo. Durante il
viaggio noi alunni continuavamo a chiacchierare,è stato piuttosto lungo. Il traffico era intenso sulla tangenziale per Milano.Dai finestrini
appannati del pulmino vedavamo le lunghe code delle macchine che procedevano lentamente e potevamo osservare il paesaggio che
cambiava avvicinandosi sempre di più alla città. Alla periferia di Milano c’erano alti grattacieli a molte fabbriche. Non si arrivava mai!!!Alle
11:00 circa finalmente eravamo davanti al castello Sforzesco. Il suo aspetto era imponente. Ci siamo precipitati di corsa all’ingresso
perché continuava a piovere ed anche perché avevamo l’appuntamento alle ore 11:15 con la guida che ci avrebbe accompagnati a
visitare il museo. Di corsa abbiamo raggiunto il portico,mentre l’acqua dalle grondaie scendeva a cascata. Ci ha accolto in modo
simpatico e caloroso la nostra guida,una ragazza giovane e carina di nome Federica e ci ha condotti nella sala del piccolo museo.
Nonostante i pochi reperti,la nostra guida ha saputo illustrarceli in modo interessante e assai coinvolgente facendoci domande e
guidandoci nelle osservazioni.
Le fonti esposte erano soprattutto visive,iconografiche,materiali e scritte. Un esempio di fonti visive erano le mummie e lo scarabeo del
cuore. Un esempio di fonte iconografica erano i disegni sul libro dei morti. Un esempio di fonte materiale era un vaso canopo ,la statua e
gli amuleti. Un esempio di fonte scritta era il libro dei morti. I vasi canapi servivano per riporre tutti gli organi del defunto,tranne il cuore.
Come coperchi avevano l’immagine di una divinità perché custodisse gli organi. Lo scarabeo del cuore veniva posto sul cuore del defunto
perché portasse fortuna nell’aldilà ed era il più grande degli scarabei del loro corredo funebre. La mummia bendata aveva un fianco
spaccato e un taglio nel fianco sinistro dal quale gli Egizi toglievano gli organi. Toglievano il cervello con un uncino attraverso l naso. Poi
trattavano il corpo con il “natron”,una sostanza a base di sale e lo lasciavano essiccare per settanta giorni. C’era un sarcofago con
disegnato tre divinità e geroglifici. La statua di pietra di un faraone con addosso il nemes,un copricapo fatto di stoffa a righe blu e gialle.
L’hibis un uccello che veniva mummificato,lo consideravano sacro,ma l’animale più sacro di tutti per gli Egizi era il toro. Nel libro dei morti
vi erano le preghiere che il faraone doveva recitare davanti a Osiride,la tavoletta con un bastoncino di uno scriba,con cui egli scriveva sui
fogli di papiro. Vi erano delle statuette di Dei tra cui Osiride e Iside con in braccio Horus.
Nel frattempo la maestra scattava qualche fotografia e la nostra compagna K. Ha avuto un calo di zuccheri e si è dovuta fermare un po’.
Al nostro seguito avevamo due milanesi doc:i nonni di M.,molto simpatici che ci hanno accompagnato per tutta la visita. Alla una ci siamo
seduti su panche sotto il portico e abbiamo consumato il pranzo,mentre continuava a piovere alla grande. Un piccione beccava le nostre
briciole intanto altre classi ci raggiungevano facendo la stessa cosa in piedi o sedute per terra .Ci siamo fermati ad acquistare souvenirs
nel negozio interno al castello e sempre di corsa siamo risaliti sullo scuolabus sotto l’acqua battente. Al ritorno,che è stato altrettanto
lungo,qualcuno di noi ha fatto la doccia perché nell’oblò del tettuccio pioveva acqua e condensa. L’atmosfera però era assai allegra e
rumorosa. Siamo rientrati a scuola alle 15:30.
Classe 4/a -4/b
Uniamo i puntini…a cura di Giuliano
All’interno del Progetto Continuità,gli alunni di classe prima
hanno inventato questo racconto per accogliere i bambini
della Scuola dell’Infanzia.
IL TESORO DELL’ORCO
C’erano una volta due fratellini che si chiamavano Lina e Robi.Erano
due bambini molto allegri e vivaci ,per questo ogni giorno in
primavera,dopo la scuola,passeggiavano lungo il sentiero che li portava
nel bosco.Fu così che,giorno dopo giorno,diventarono amici di Ben,un
allegro scoiattolo giocherellone.Ben viveva ne bosco e quando vedeva
Lina e Robi,giocava con loro e,sul fare della sera,li riaccompagnava a
casa.Lì trovava nocciole e ghiande a volontà prima di far ritorno alla
sua tana.Un giorno però i due fratellini siallontanarono troppo.
Si addentrarono nel bosco attratti da qualcosa che luccicava dietro un cespuglio:era lo scrigno di un tesoro.Era enorme e i due bambini erano
ancora intenti ad ammirare tutto quel luccichio quando da dietro un enorme albero spuntò fuori un omone mostruoso:era l’orco,il proprietario
del tesoro.L’orco pensò che i due bambini volessero rubarglielo proprio mentre stava terminando di traslocare dalla sua vecchia
abitazione,così li prese con la sue enormi mani e si avviò verso casa.I suoi passi facevano sobbalzare tutti gli animali del bosco.Quando
giunse nel territorio di sua proprietà,li rinchiuse in una grande gabbia ingrigita dalle numerose ragnatele.Lina e Robi erano disperati.Il sole
stava ormai tramontando e il buio della sera era pronto a calare su tutto il bosco.I due fratellini gridavano,piangevano ma nessuno poteva
sentirli.Li vide però Ben dall’alto di un albero.Rapido,si calò giù per il tronco,si avvicinò alla rete della gabbia e cominciò a
rosicchiarla.Rosicchiò fino a quando riuscì a liberare da quella prigione i due bambini.Poi Ben li guidò in silenzio attraverso il bosco fino al
sentiero che conduceva alla loro casa,pregustando già il suo cibo preferito.Preoccupata,sulla porta di casa,la mamma li attendeva con
ansia.Quando li vide arrivare ,corse loro incontro e li abbracciò forte forte..Da quel giorno Lina e Robi promisero che non si sarebbero più
allontanati da soli e diedero una doppia razione di cibo al loro amico Ben che li aveva salvati.
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L’ACQUA
L’acqua
è un liquido incolore,insapore,indispensabile per la vita.Sulla Terra l’acqua si trova allo stato liquido nei fiumi,mari,laghi;allo
stato solido nei nevai e nei ghiacciai,allo stato gassoso nel vapore acqueo delle nuvole
ACQUA DI MARE
ACQUA DI FIUME
ACQUA DI RUBINETTO
SALATA
DOLCE
POTABILE
L’ACQUA E’ INDISPENSABILE
CI
DISSETA
E’ UNA VIA DI
COMUNICAZIONE
FA
VIVERE
PIANTE E
ANIMALI
CI FORNISCE
L’ENERGIA
ELETTRI
CUOCE I
CIBI
CI FA
DIVERTIRE
SPEGNE
GLI
INCENDI
PERMETTE LA VITA
DEGLI ANIMALI
ACQUATICI
CI LAVA E CI
MANTIENE
SANI
SERVE PER IL
FUNZIONAMENTO
DELLE
FABBRICHE
“Amo l’acqua quando è fiume,
quand’è lago,quand’è mare,
quand’è neve,quand’è pioggia,
ed i fiori fa spuntare.
Senza l’acqua non c’è vela,
non c’è albero né fiore,
non c’è pesce né corallo,
niente vive,tutto muore”.
L’acqua è un bene prezioso…difendiamolo!!!
Classe 2^
Le insegnanti e gli alunni della Scuola Primaria
ringraziano tutte le persone che hanno
generosamente acquistato presso il mercatino di
Natale!!!
I soldi raccolti sono stati utilizzati per l’acquisto di
nuovi libri per la nostra Biblioteca e materiale
didattico.
Grazie!!!
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QUANTI RICORDI…
§Il primo giorno di scuola:una tappa importante!Quante paure, quanta emozione .(Filippo –
Giada B.)
§“Da un lato ero contento, ma dall’altro ero spaventato,cosa mi sarebbe accaduto?Quando
restammo soli con le maestre ci fu un silenzio di tomba:le guardi,non mi sembravano
severe.Quando sono tornato a casa ero contentissimo:ERA INIZIATA UN’AVVENTURA
FANTASTICA!”(Marco L.)
§“Invece io ho pianto perché volevo la mamma:tutti ridevano, così io piangevo ancora di
più.La maestra mi è venuta vicino per consolarmi,ma io volevo solo la mia
mamma.”(Samir)
§“Io non volevo la mano della mamma perché avevo tanta paura.”(Marco S.)
13 settembre 2004:il primo giorno di scuola
§“Io ero molto emozionata,ma il vero problema era la mia mamma perché era molto,molto
agitata.Mi svegliò prestissimo per paura di arrivare in ritardo,mi fece centinaia di foto e mi
“spruzzò addosso”litri di profumo.(Cristina)
§“Vedrai che bello andare a scuola!Imparerai a leggere e a scrivere e tante,tante cose! Mi ripetevano da tempo i miei genitori e i miei
nonni.Così “quella mattina”indossai la blusina nera,presi lo zaino nuovo ed attesi con la mamma il suono della campanella del mio primo
giorno di scuola.Entrai in classe emozionato con la voglia di far vedere a tutti il mio astuccio.l’album da disegno…Alla fine della mattinata ero
molto contento,era proprio bello andare a scuola.(Matteo)
§“Frequentavo da pochi giorni la prima,la maestra ci diede un papero da colorare,io lo sbagliai così lo buttai e poi dissi all’insegnante che non
lo avevo avuto.La maestra sorrise e mi diede un’altra scheda ma mi disse anche che quella era la seconda e non me ne avrebbe data
un’altra.”(Valentina)
§“Alla fine della classe prima eravamo diventati tantissimi,così in seconda la classe fu divisa in due sezioni,ma noi abbiamo continuato a
considerarci una “sola classe” ed appena potevamo ci “ritrovavamo”insieme.(Giada G.-Giada Z.-Roberto)
§“In questi anni di scuola diversi compagni si sono trasferiti in altri paesi e ci hanno lasciato,ma non li abbiamo dimenticati e di oro abbiamo
bellissimi ricordi”.(Francesco-Alessandro)
§“Alcuni compagni si sono trasferiti,ma anche tanti sono arrivati ed abbiamo cercato di accoglierli nel miglior modo possibile e far loro sentire
la nostra amicizia”.(Luca-Jonathan)
§“Io ho iniziato a frequentare la scuola di Chignolo Po in terza,nel mese di marzo.Non conoscevo nessuno,ma tutti mi accolsero con
entusiasmo.In poco tempo ero diventato amico di tutti e mi sembrava di essere stato qui da sempre.”(Gabriele)
§“Sono arrivata dalla Romania ad agosto e a settembre,quando sono venuta a scuola,mi sentivo un pò “persa”,ma non ho fatto fatica perché
tutti facevano a gara per aiutarmi e farmi sentire “una di loro”.(Mihaela)
§“Anche noi siamo arrivati quest’anno e ci è accaduta la stessa cosa ed ora abbiamo tanti amici”.(Dini –Ahmed)
§“Avevo frequentato la classe prima qui a Chignolo Po,poi con la mia famiglia mi sono trasferito in Sicilia;or sono ritornato e mi è sembrato di
non essere mai partito.”(Giovanni)
§“Cinque anni di impegno,serio lavoro,divertimento e soddisfazioni,qualche rimprovero e qualche nota di merito.Un traguardo,la fine della
scuola Primaria che sembrava lontano,ed ora ahimè…tanto vicino!”(Paola)
§“Ripensando ai primi giorni di scuola di cinque anni fa,vedo un bambino piccolo e impaurito,ma anche aperto e curioso di scoprire il “mondoscuola”.Ora posso dire di aver vissuto momenti intensi di lavoro,collaborazione,amicizia…sotto la guida affettuosa ed attenta delle mie
insegnanti.Ora il bambino è un po’ cresciuto,ma porterà sempre dentro di sé il ricordo di questi anni “speciali”.(Edoardo)
§“In questi cinque anni abbiamo scherzato,litigato,giocato,imparato.Siamo cresciuti,ed ora non vorremmo andare alla scuola secondaria di
primo grado,non vorremmo lasciare le nostre insegnanti ognuna delle quali ci ha insegnato molto oltre alle materie di scuola.Questi anni
sono stati fantastici e il tempo è passato così velocemente”(Cristian-Erika-Mattia)
§“Cari compagni,solo due parole:”FRIENDS FOREVER”.Cosa ne dite?Ricordate quante ne abbiamo combianae in questi anni?Eppure
anche se pasavamo giornate intere a farci dispetti e a “tenerci il muso”alla fine bastava un’occhiata,mezza parola per far sì che tutto fosse
dimenticato e che l’amicizia vincesse sulla rabbia.Per esempio,Matteo e Mattia da piccoli erano come cane e gatto,ma con il passare del
tempo sono diventati amici.Ma non solo loro, tutti noi con il tempo ci siamo legati sempre di più ed ora siamo e …saremo sempre
amici.Siamo partiti piccoli e “camminando insieme” siamo cresciuti e cambiati e di sicuro cambieremo ancora, ma una cosa, carissime
maestre, non cambierà mai: la gratitudine e l’affetto per voi che ci avete sempre assistiti, incoraggiato ed accompagnati nel nostro
cammino.Grazie! Grazie perché ci avete aiutati con molta pazienza e soprattutto perché ci avete voluto , e ci volete bene, tanto bene!Non vi
scorderò mai!”(Laura)
“In questi anni abbiamo avuto la grandissima
fortuna di avere in classe con noi una compagna
speciale:GAIA!
Grazie Gaia, perché ci hai aiutati a crescere
maggiormente ed hai fatto sì che i nostri cuori si
aprissero ancora di più.
Grazie Gaia, per il tuo sorriso, i tuoi abbracci
affettuosi,
la tua presenza, la tua amicizia.
28 aprile 2009
I tuoi compagni di classe
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LE CLASSI QUINTE IN VISITA ALLA PROVINCIA PAVESE
Il 16 febbraio siamo andati in visita alla “Provincia Pavese”.La redazione è il luogo dove il giornale nasce e inizia a svilupparsi per
diventare poi il prodotto che troveremo il giorno seguente in edicola. I redattori raccolgono ed elaborano le notizie. La Provincia
Pavese ha tre redazioni:quella centrale a Pavia e quelle staccate di Vigevano e Voghera.Il giornale si divide in settori,ognuno dei quali
tratta i propri argomenti:attualità,cronaca,cultura e spettacoli ,sport.
COME NASCE UN GIORNALE?
Ogni redattore raccoglie notizie e le presenta al proprio caposervizio. Intorno a mezzogiorno tutti i caposervizio si riuniscono con il
Direttore e i caporedattori per valutare le notizie del giorno e stabilire la foliazione(il numero delle pagine).Il lavoro viene ripartito ai vari
redattori,i quali si preoccupano di “disegnare”il menabò che stabilisce tutto quello che deve essere contenuto in ogni
pagina:titoli,articoli,fotografie e l’eventuale spazio occupato dalla pubblicità.
LA TIPOGRAFIA
La tipografia è il reparto che si occupa dell’assemblaggio vero e proprio di tutte le singole pagine del giornale. All’interno della
tipografia il PROTO coordina tutte le attività svolte e trasmette in via telematica al reparto ROTATIVA le varie pagine per la stampa.
LA ROTATIVA
La rotativa è il settore del giornale dove si stampa il quotidiano. I testi e le immagine sono “ricondotte”su lastre d’alluminio molto sottili
con una parte frontale fotosensibile che vengono montate sulla rotativa:quella della Provincia Pavese è composta da otto “unità” per la
stampa.
UN PO’ DI STORIA…Quando nasce la
“Provincia Pavese”ha già dieci anni di vita:infatti le
sue origini si attestano nel 1870 come settimanale
dal nome”La Canaglia”.
La “Canaglia”nasce il 7 luglio 1870,composto da
solo due fogli e l’uscita è domenicale. Nel
dicembre del 1879 “La Canaglia”lascia il posto
definitivamente a “La Provincia Pavese”,che si
presenta come “Trisettimanale patriottico e
progressista,libera voce di Pavia”.
“La Provincia Pavese”il primo dicembre 1907
diventa quotidiano. Alla fine degli anni ‘80,le
edizioni diventano tre:Pavia,Voghera e Vigevano.
Realizzazione di un laboratorio di educazione
ambientale “Ponti per la biodiversità”
Durante il laboratorio “Ponti per la biodiversità”,gli alunni di classe
quinta hanno affrontato il problema della biodiversità:cosa
significa,perché è importante,che cos’è un ecosistema,quali
ecosistemi conosciamo,cos’è la biosfera.Hanno analizzato quali
sistemi sono presenti nel nostro comune(aree umide,boschi,parchi
urbani…)e cercato di capire quali specie animali li abitano,che
esigenze hanno queste specie e sono sottoposte a minacce.Ogni
bambino ha scelto una specie e dopo avere compilato una
cartad’identità con nome,colore,lunghezza,peso,habitat,
ruolo ecologico,segni particolari,ha analizzato i rapporti che
intercorrono tra specie e specie individuando le specie ombrello.E’
stato molto importante capire l’importanza dei corridoi ecologici;cosa
sono e se sono presenti nel nostro territorio.Dall’osservazione delle
cartine aeree di Chignolo Po è saltato subito all’occhio la mancanza di
questi corridoi.Abbiamo cercato di decifrare la cartina.Ogni famiglia è
stata virtualmente posizionata in un’area verde ed è stato elaborato
un percorso per raggiungere un’altra area verde(dove è stato
possibile).I bambini si sono resi conto di quali e quanti ostacoli
devono superare gli animali .L’adesione a questo progetto ci ha
permesso di avviare un’esperienza didattica attiva che è destinata a
diffondersi anche al di fuori del contesto scolastico.I bambini
rappresentano un ponte per le famiglie,perché portano all’interno dei
propri gruppi affettivi le riflessioni e le idee che maturano attivamente.
Un GRAZIE particolare a tutti i genitori che hanno appoggiato
tale iniziativa.
L’ALBERO DI PASQUA
Gli alunni di classe
quinta augurano a
tutti una BUONA
PASQUA!
Le insegnanti di classe quinta
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SPECIALE SCUOLE APERTE---SPECIALE SCUOLE APERTE---SPECIALE SCUOLE APERTE--In quest’anno scolastico la nostra scuola è stata protagonista del progetto “Scuole Aperte”.Tale progetto ha
visto la partecipazione di circa ottanta alunni che il giovedì pomeriggio si ritrovavano presso i locali della
scuola per partecipare a dei laboratori di carattere storico e ambientale. Gli alunni che hanno partecipato al
filone storico hanno avuto la possibilità di conoscere il fantastico mondo dei burattini,crearne uno tutto loro
per poi dargli la voce e saperlo muovere durante lo spettacolo natalizio “Leon a spasso per il mondo”.
Chi invece ha partecipato al filone ambientale ha imparato a conoscere meglio il nostro territorio con la flora
e la fauna tipica della nostra zona.
Il 25 settembre 2008 siamo stati
ospiti della Signora Tosca e abbiamo
visitato il suo orto e osservato
attentamente frutta e verdura .
Abbiamo anche raccolto ghiande e
nocciole che ci sono servite per
realizzare alcuni cartelloni a scuola.
Il 9 ottobre 2008 abbiamo assistito
alla mietitura del mais nel campo
del Signor Rogier Bergonzi in
frazione Bosco.
Il 29 novembre 2008,grazie alla
disponibilità del Gruppo Cinofilo
della Protezione Civile di Valle
Salimbene e dell’allevamento di
Labrador di Beppe Masia,
abbiamo potuto assistere ad
alcune dimostrazioni di lavoro da
parte dei cani di razza Labrador.
Il 22 gennaio 2009 abbiamo
visitato il museo contadino di
Santa Cristina,dove abbiamo
potuto capire la fatica che
facevano i nostri bisnonni per
lavorare la terra.
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SPECIALE SCUOLE APERTE---SPECIALE SCUOLE APERTE---SPECIALE SCUOLE APERTE---
Il 5 febbraio 2009 abbiamo visitato
l’impianto di sollevamento con
idrovore presso “la chiavica” in
frazione Bosco gestita dal Consorzio
di bonifica Villoresi.
Il 12 febbraio 2009 siamo
andati alla Cascina
Pezzanchera per scoprire il
fantastico mondo delle
Chianine.
Il 19 febbraio escursione in una
zona con parecchi appezzamenti di
terreno a Set-aside chamata
tradizionalmente “Solaroli”.
12 marzo 2009,visita alla cascina
Bassanini ad Alberone dove
abbiamo visto una allevamento
moderno di mucche da latte di
razza Frisona.
Il 19 marzo abbiamo visitato in
una zona agricola di
Chignolo,tradizionalmente
nominata i Zerboni,passando
dall’allevamento di cavalli 3 A B
della famiglia Bonati
Il 26 marzo siamo stati ospiti
della famiglia Chiesa alla
Casottina dove abbiamo
visitato una cascina
tradizionale e visto una fontana
di acqua sorgiva.
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SPECIALE SCUOLE APERTE---SPECIALE SCUOLE APERTE---SPECIALE SCUOLE APERTE---
“Leon a spasso per il mondo”
Sono Leon,famoso burattino originario di Chignolo Po,paese italiano situato lungo l’origine del fiume Po.Voglio raccontarvi la mia
magica avventura del lungo viaggio che mi ha portato nel mio paese. Mancavano pochi giorni a Natale,quando ricevetti una telefonata
da Babbo Natale che mi chiedeva se potessi distribuire i doni ai bambini di Chignolo Po al suo posto,visto che si era preso una bella
influenza. Accettai di buon lena e partii subito…Mi ritrovai in Cina,nel salotto di una casa linda e profumata di essenze orientali,ospite di
Ciuing,Cinga e Cingian.Ero lusingato di questa inaspettata ospitalità e dalla cordialità dei padroni di casa ma al tempo stesso intimorito
ed impacciato nell’usare quegli strani bastoncini per mangiare. Finita la cena dovevo affrettarmi a riprendere il lungo viaggio,che doveva
terminare la notte di Natale. Ma non avevo fatto bene i miei calcoli perché non avevo previsto l’incontro con un enorme e terribile drago
cinese che sputava lunghe lingue di fuoco. Per fortuna come in tutte le fiabe,un perfetto Samurai riusciva a raggiungermi e a salvarmi.
Fumo,fuoco,rullo di tamburi…Ma dov’ero capitato?E quegli uomini dalla carnagione rossastra,che stavano fumando una pipa
strana…chi erano?Non potevo sbagliarmi ero giunto in una tribù di Pellirossa d’America.Seduto per terra,insieme con tutti loro,a
formare un grande cerchio,ci siamo messi a gustare carne di bisonte arrostito. La carne era ottima,l’atmosfera fantastica,ma il tempo
passava. Decisi di ripartire attraversando l’oceano,quando all’improvviso,un terribile mostro marino stava per inghiottirmi. L’intervento
provvidenziale di un delfino amico,riusciva a liberarmi ancora una volta da questa disavventura. Ma…cosa scorgevo laggiù?...Una
strana costruzione mai vista prima…una piramide!!Mi ritrovai in Egitto,al cospetto del faraone che aveva preparato una festa in mio
onore. Terminata la festa,comparvero due mummie che volevano intimorirmi. Per fortuna uno strano mezzo con quattro ruote e una
sirena riuscì a sbarazzarsi di loro. L’aria stava cambiando,iniziavo a sentire profumo di casa. Un barcaiolo molto gentile mi aiutò ad
attraversare il fiume Po e una volta giunto a Chignolo,la mia Rosina mi diede una terribile notizia. Il marchese del castello voleva
prendere il mio posto:voleva essere lui il burattino più importante di Chignolo.Fu così che affrontai il mio nemico e dopo avergli dato
alcune bastonate in testa,potei riabbracciare la mi amata Rosina .All’improvviso squillò il telefono:Babbo Natale era guarito,avrebbe
distribuito lui i regali ai bambini del mio paese e io,con la mia amata sotto braccio,ho concluso la serata con una fetta di panettone e un
buon bicchiere di vin brulè.
Un grazie di cuore a tutte quelle persone che hanno
contribuito alla buona riuscita
del Progetto “Scuole Aperte”!!!
Siete stati veramente in tanti a darci una mano e se
tutto ciò ha avuto un così grande successo
è stato anche merito vostro.
“Ci vuole veramente poco per fare tanto!!!”
GRAZIE A TUTTI!!!
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MATEMATICA SENZA FRONTIERE
Le classi quinte propongono alcuni quesiti da loro risolti durante la partecipazione alla competizione di Matematica
senza Frontiere Junior.Sono divertenti,mettetevi alla prova!
Le soluzioni le potete trovare sul sito www.istruzione.lombardia.it/msf/prove09.htm
Pesci d’aprile
E’ il primo d’aprile; Anna, Sara, Massimo e Lisa s’incollano dei pesci sulla schiena. Alla fine del gioco hanno
appiccicato 6 pesci. Ognuno vede la schiena dei suoi compagni ma non la propria.
Ecco ciò che dicono:
Anna: ”Sono riuscita a incollare pesci ad ognuno degli altri bambini”.
Sara: ”Vedo 4 pesci in tutto sulla schiena dei miei amici”.
Massimo: ”Nessuno dei miei compagni ha lo stesso numero di pesci”.
Lisa: ”Massimo ha il maggior numero di pesci”.
Individuate quanti pesci ha ciascuno sulla schiena.
Quadrato decorato
Massimo vuole decorare un quadrato.
Suddivide il quadrato iniziale in 9 quadrati uguali
e colora in rosso quello centrale.
Poi suddivide ciascuno degli 8 quadrati bianchi
in 9 quadratini uguali e colora in rosso quello centrale.
Quanti quadrati rossi potrete osservare alla terza fase?
Giustificate la risposta.
La ruota delle operazioni
Alla festa della matematica, Giulia si dirige “verso
la ruota delle operazioni”. Tira a sorte il numero 3.
A partire da questo numero, deve effettuare una volta,
nell’ordine, tutte le operazioni della ruota.
Da quale operazione deve cominciare e in che verso deve
effettuare tutte le operazioni per avere come risultato il numero
30?
Uova e conigli
Laura achète dans un magasin des boîtes de chocolat vertes, rouges et bleues. Au total elle a 12 lapins et 12 oeufs.
Combien de boîtes vertes, rouges et bleues a-t-elle acheté ?
■
In a shop, Laure buys green, red and blue boxes of chocolates.
Finally, she has got 12 rabbits and 12 eggs.
How many green, red and blue boxes did she buy ?
NOI E …L’ENERGIA
La visita alla Centrale Termoelettrica di Voghera
è stata l’ultima tappa di un percorso didattico
che ha trattato temi inerenti l’energia
con particolare riguardo alle fonti rinnovabili
e alternative.
Classe 5/A -5/B
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INTERVISTA AL SINDACO
Noi alunni di classe terza,dopo l’intervista effettuata al Preside Dott.Antonello Risoli,pubblicata sul numero scorso
del giornalino scolastico,abbiamo pensato di intervistare anche il Sindaco del nostro Comune,che tra l’altro è anche
il papà del nostro compagno Leonardo.
1-Da quanti anni è Sindaco del nostro comune?
Da giugno 2004,quindi quasi cinque anni.
2-Oltre ad essere Sindaco,lei esercita qualche altra professione?
Sì,sono un ingegnere e ricercatore.
3-Chi ha deciso che lei doveva diventare Sindaco?
Tutti i cittadini italiani,residenti a Chignolo Po che abbiano compiuto 18 anni e che quindi hanno diritto di voto.
4-In che cosa consiste il lavoro di Sindaco?
Fare il Sindaco significa organizzare e gestire tutti i servizi che il comune offre.
5-Chi le ha insegnato a fare il Sindaco?
Purtroppo in Italia non esiste una scuola per amministratori,ma ci sono solo dei corsi.A fare il Sindaco si impara quindi con
l’esperienza.
6-E’ difficile fare il Sindaco?
Sì,è molto difficile.Certe volte devi cercare la collaborazione e l’aiuto in altre persone:professionisti,dipendenti e colleghi.
7-Bisogna studiare per diventare Sindaco?
No ma bisogna essere pronti a risolvere ogni tipo di problema.
8-Come mai ti sei proposto per diventare Sindaco?
Se devo essere sincero non mi sono proposto io ma mi hanno proposto i miei compagni di lista,delle persone con cui ho
condiviso il percorso intrapreso cinque anni fa.
9-Fare il Sindaco vuol dire avere tanti impegni?
Sì e per questo motivo si deve sacrificare del tempo libero a sé stessi e alla propria famiglia.
10-Le decisioni le prende solo lei?
No,le decisioni vengono condivise con la Giunta e il Consiglio Comunale.
11-A volte le è capitato di dover prendere delle decisioni difficili?
Capita molto spesso e vi assicuro che non è per niente facile.
12-In questi anni qual è stata la cosa più piacevole che le è capitata?
Non c’è solo una cosa piacevole che mi è capitata.Tutto il percorso che ho fatto fino ad oggi è stato complessivamente positivo
ma soprattutto ti fa piacere sapere che la gente ha apprezzato il lavoro che hai fatto.
13-In questi anni qual è stata la cosa più spiacevole che le è capitata?
La cosa più spiacevole per un Sindaco e non riuscire a portare a termine dei progetti.
14-C’è qualcosa che ha fatto che la rende orgoglioso?
Il fatto di fare il Sindaco mi rende orgoglioso.
15-Le i ha frequentato le scuole elementari in questo edificio?Com’era allora?
Sì,ho frequentato le scuole elementari proprio in questo edificio;solo la quinta elementare l’ho frequentata nel castello perché qui
stavano rifacendo il tetto.
16-Aveva più maestre come noi?
No,avevo una sola maestra:la maestra unica.
17-Ci sarà presto una nuova scuola?
Sì,ci sarà tra un paio d’anni e questa è una delle cose che mi rende molto orgoglioso.
18-Per noi bambini della scuola che cosa intende fare?
Intendo continuare la collaborazione intrapresa con il vostro Dirigente Scolastico,soprattutto negli ultimi anni.Mi piacerebbe inoltre
intraprendere un nuovo percorso con gli alunni delle scuole per permettere loro di conoscere più a fondo l’Amministrazione
Comunale.
19-Non si potrebbe avere una piscina per gli amanti del nuoto che normalmente devono andare altrove per poter seguire
corsi di nuoto?
Sarebbe sicuramente bello,ma l’Amministrazione Comunale non può,per ora,permettersi né di costruire né di gestire una piscina
coperta.Vi svelo però che ci sarebbe l’intenzione di costruirne una scoperta per poter poi organizzare il centro estivo.
20-Si potrebbe migliorare il giardino della scuola aggiungendo qualche gioco?
Tutto si può migliorare ma non credo di potervi accontentare in questa richiesta.Il motivo è che avendo l’intenzione di costruire la
scuola nuova,cercheremo di spendere il meno possibile per questo edificio,a meno che non siano degli interventi urgenti e
necessari.
21-Le piace fare il Sindaco?
Sì,mi piace anche se ci sono giorni in cui penso:”Ma chi me l’ha fatto fare?”
22-Non si trova con i Sindaci dei paesi vicini?
Certo,più spesso di quanto si possa immaginare.
23-Con il progetto “Scuole Aperte”siamo venuti a visitare le sue scuderie.Da dove nasce questa passione?
La passione per i cavalli mi è stata trasmessa da mio papà.Prima di fare il Sindaco dedicavo molto tempo all’allevamento dei
cavalli;purtroppo ,ora,il tempo libero che mi rimane è veramente poco per cui ho accantonato questa passione.
24-Perché il Sindaco porta una fascia tricolore solo in certe occasioni?
La fascia tricolore,con raffigurato lo stemma della Repubblica Italiana e del Comune di Chignolo Po,è il simbolo che
contraddistingue la carica di Sindaco.La indosso nelle cerimonie ufficiali.Dovete sapere che all’inizio del mio mandato ,mi dava un
po’ di fastidio indossarla perché non me la sentivo guadagnata.Ora invece la indosso con orgoglio.
25-Fare il Sindaco vuol dire diventare ricco?
No,anzi…
Classe 3/A-3/B
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CHE SPETTACOLO!!!
Che spettacolo!!!E’ proprio il caso di dire così!!
Mercoledì 18 marzo,presso il Castello Procaccini,si è tenuto uno spettacolo di animazione musicale realizzato da tutti gli
alunni della scuola primaria di Chignolo Po e ideato dal maestro Renato Zanardo.
I 170 alunni si sono alternati nell’esibizione di canti e balli provenienti da ogni parte del mondo.
Al termine dello spettacolo hanno fatto da padrone alcune lacrimucce.
Alunni e insegnanti hanno voluto salutare ,la maestra Paola,Amedea e Jvette , che andranno in pensione a fine anno,con un
canto molto commovente.
Tutto ciò è avvenuto nella splendida cornice del Castello Procaccini di Chignolo Po.
Approfittiamo di questo spazio per ringraziare di nuovo
la Famiglia Procaccini
che ci ha gentilmente ospitato nel loro splendido castello.
GRAZIE GRAZIE!!!
LA SACRA SINDONE
Lunedì 6 aprile, abbiamo assistito ad una lezione sulla Sacra Sindone. A classi unificate, mentre la maestra spiegava, noi osservavamo
l’immagine del lenzuolo proiettata sulla parete.Alcuni di noi non ne avevano mai sentito parlare, altri sapevano già di cosa si trattasse,
ma nessuno l’aveva mai vista in modo così particolareggiato.La Sindone è un tessuto di lino sul quale è impressa l’immagine di un uomo
che è stato torturato e crocifisso.Siamo subito rimasti colpiti da quanto possa aver sofferto l’Uomo della Sindone.
Osservando il volto e la nuca si notano tumefazioni, il setto nasale deviato a causa di una frattura
così come lo zigomo destro. Sul capo sono visibili ferite che lasciano intendere la presenza di un
casco di spine e non di una corona. Il tronco e il dorso presentano un centinaio di escoriazioni e
ecchimosi lunghe due centimetri circa l’una, causate dall’uso del flagellum, strumento di tortura
romano che provocava lesioni lacero contuse.Le ferite più evidenti sono quelle ai polsi, compatibili
con l’ipotesi che vi siano stati piantati grossi chiodi. Colpisce il fatto che l’uomo sia stato crocifisso
al polso e non alla mano,come siamo abituati a pensare, poiché i tessuti non avrebbero retto al peso
del corpo. All’altezza del quinto spazio intercostale destro è presente una ferita inferta dopo la
morte dell’Uomo, poiché si presenta circondata da un alone sieroso costellato da macchie rossastre
come avviene nel sangue di un cadavere.I piedi sono visibili soprattutto nell’impronta posteriore e
l’immagine mostra chiaramente che per la crocifissione è stato usato un solo chiodo, sovrapponendo
il piede sinistro al destro.La Sacra Sindone è tra i reperti più studiati al mondo.
Le ipotesi su come si sia formata l’immagine sono tre. Quella che sembra essere la più compatibile con lo studio del tessuto è la teoria
dell’energia radiante. Infatti, non ci sono tracce alcune di pigmenti colorati ma l’immagine è dovuta all’ossidazione delle fibrille
superficiali dei fili di lino. Nel 1988 una datazione del metodo del C14 ha sconvolto tutte le teorie precedenti, infatti ha datato la
Sindone tra il 1260 e il 1390 cioè in pieno medioevo. Questa collocazione storica trova però parecchie incongruenze che la rendono
inaccettabile da molti studiosi. Infatti gli stessi sostengono che gli incendi che la Sindone ha subito nel corso della sua storia abbiano
“ringiovanito” il tessuto, rendendo il metodo del C14 inattendibile.Al termine della lezione, noi ci siamo sentiti di affermare che
l’Uomo della Sindone è realmente Gesù, perché le coincidenze che riguardano la sua Passione sono davvero tantissime.Noi pensiamo
inoltre che questa riflessione sulla Sacra Sindone possa aumentare la fede di chi è già cristiano e per i non credenti suscitare nel
loro cuore una piccola luce di fede.
Classe quinta A e B
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Per la stampa di questo numero si ringraziano:
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