Pagamento del Bucintoro e ri

Transcript

Pagamento del Bucintoro e ri
Indice
Premessa
PARTE I
La committenza di Vittorio Amedeo II
Aspetti economici, giuridici e costruttivi
Problematicità del fondo Torino-Valentino
Gabella del Tabacco e committenza del Bucintoro
- Introduzione della coltura del tabacco in Piemonte: Vittorio Amedeo II e padre Ceccati
- Pagamento del Bucintoro e rimborso delle ultime annualità di padre Cristoforo Maria Ceccati
Le questioni giuridico-economiche insorte alla morte di padre Ceccati
- Le rivendicazioni degli Agostiniani. L’intervento di Gaetano Gradenigo
- Ricerca dei costi noti per predisporre un opportuno conto del Bucintoro. L’estimo fittizio di Juvarra
- Ruolo dei protagonisti della vicenda a Milano e Venezia
1729: Juvarra a Venezia e costruzione del Bucintoro atteso a Torino per il 1731
- Viaggio di Juvarra a Venezia. I disegni di Chatsworth House
- 1729/1731. Luogo di fabbricazione. Processo costruttivo e pagamenti del Bucintoro torinese
• Uno squero privato
• Fasi costruttive e tempi di fabbrica per imbarcazioni da parata coeve
• Fasi costruttive, tempi di fabbrica e pagamenti del Bucintoro sabaudo
- La sistemazione delle rive del Po al castello del Valentino
1731/1732. Epilogo dell’ affare Ceccati
- Padre Cristoforo: preparativi per la partenza da Venezia. Confessione dei debiti
e sua morte a Milano
- La chiusura della questione con gli Agostiniani di Santa Margherita di Treviso
6
7
PARTE II
Ricostruzione a calcolo del costo ufficiale (fittizio) e del costo reale del Bucintoro
Introduzione alla sezione di calcolo
Ricostruzione a calcolo del costo ufficiale (fittizio) del Bucintoro
Dati principali di riferimento
Assunti generali alla base della costruzione del conto del Saint Laurent
Preliminari di calcolo
1. Tasso di cambio e interessi
2. Costo della gondola e suo equipaggiamento
3. «Importi di manovra» nei conti del Saint Laurent
4. Pagamento da Torino dei debiti
5. Denaro impiegato per la fabbrica di Bucintoro e gondola: credito di ditta e debiti
6. Giustificativi di spesa disponibili per la fabbrica di Bucintoro e gondola.
Costo reale della gondola e del suo equipaggiamento
Ricostruzione a calcolo del conto ufficiale (fittizio) e dei pagamenti nella prospettiva della disputa
con gli Agostiniani di Treviso
• Conto del Costo-ordine regio di pagamento (tab. 5)
• «Come si sono pagati gli importi» (tab. 6)
Ricostruzione a calcolo del costo reale del Bucintoro
Assunti per la ricostruzione del conto reale. Il rimborso delle annualità attese
come oggetto del compenso
Riesame dei debiti, esclusi ed inclusi nel conto ufficiale (fittizio) del Saint Laurent
1. Analisi dei debiti esclusi dal conto ufficiale del Saint Laurent
2. Analisi dei debiti inclusi nel conto ufficiale del Saint Laurent e pagati ai creditori da Torino - 11810 L. P.te
3. Sintesi dell’analisi
Ricostruzione a calcolo del conto reale
• Rimborso delle ultime tre annualità (15000 L. P.te) e committenza del 1729 (tab. 17)
• Denaro ricevuto dai Ceccati. Corrispondente valore reale del Bucintoro e di altri pagamenti (tab. 18)
8
Annotazioni conclusive
Soluzione delle apparenti problematicità del fondo Torino-Valentino
L’estimo di Juvarra
Il Generale delle Finanze
Prospetti di calcolo: tabb. 1/19
Appendice
1. Costruzione, equipaggio e vendita delle imbarcazioni nel XVIII secolo
2. L’acquisto del vascello Victor a Londra
3. Il Royal Barge di William Kent (1728-1732)
4. Un rapporto senza relazioni diplomatiche. Venezia e Torino al tempo di Vittorio Amedeo II
5. Bandiera e funzioni dell’equipaggio nella navigazione da Venezia a Torino
6. Peote a Torino
7. Peschiera coperta, baraccone e nuovo baraccone per ricovero delle barche di S.M.
8. L’alaggio
Unità di misura, monete e cambio tra valute
Trascrizioni
I. Fondo Torino-Valentino (Fasc. 1.1 e 1.2) e glossario
II. Dai Registri copialettere del cav. Marini, ministro “senza carattere” in Venezia
III. Dalla Miscellanea Vico
IV. Dai Regi Discarichi (BRT e AST-Sezioni Riunite)
Fonti dell’apparato illustrativo in bianco e nero (Figure)
Fonti dell’apparato illustrativo a colori (Tavole)
9
ne), nel tratto di laguna antistante S. Nicolò del Lido, il doge accompagnato dalla signoria rinnovava in gran
solennità la cerimonia dello sposalizio con il mare, pronunciando le parole:
Desponsamus te, mare, in signum veri perpetuique dominii.
Conclusi i lavori d’intaglio e le dorature, l’ultimo Bucintoro della Serenissima uscì completo di tutto punto per
la cerimonia dello sposalizio del mare il 26 maggio 1729, giorno dell’ascensione (tav. XV).161 Del famoso naviglio
si conservano solo alcuni frammenti al Museo Correr,162 il modello originale del Corradini del 1719 (tav. XVI) e
la Casa163 all’Arsenale (tavv. XVII-XVIII), ma l’opera dedicata da Antonio Maria Luchini (1729) al doge Alvise III
Mocenigo, La Nuova Regia sù l’acque nel Bucintoro nuovamente erretto,164 ne celebra con una dettagliata descrizione
la Pubblica Magnificenza, quasi “estensione” del Palazzo ducale e residenza sull’acqua del doge, «luminosissimo
Capo di questa sempre Augusta Repubblica». La cerimonia dello sposalizio del mare richiamava ogni anno gran
concorso del popolo veneziano e di forestieri165 venuti ad ammirarlo.
Nei due disegni di Chatsworth del 1729 l’idea di dominio sul mare appare quindi rispondere ad una precisa
elaborazione di Juvarra e volontà di Vittorio Amedeo II che, ottenuto il titolo regio, intende comunicare lo
stesso concetto: la nuova condizione di potenza marittima,166 sia pur ancora da consolidarsi.167 Vittorio Amedeo
avrebbe potuto far costruire il suo Bucintoro a Torino, dove non mancavano né le capacità né i precedenti, ma
nella decisione di realizzarlo a Venezia era evidentemente ancora viva in lui l’impressione suscitata dall’Arsenale della Serenissima e dalla vista del penultimo Bucintoro (fig. 4), in occasione del viaggio del 1687,168 come
traspare anche dalla costante attenzione alle vicende costruttive della nuova imbarcazione dogale,169 che nel
febbraio 1729 era ormai quasi terminata.
Possiamo quindi supporre che il progetto iconografico del Bucintoro sabaudo sia stato avviato nel 1728, prima
della partenza di Juvarra per Brescia, e perfezionato nella prima metà del 1729, seguito dalla committenza della
costruzione nell’agosto dello stesso anno. Si trattava per tipologia di una peota e non richiedeva la creazione di
un modello come quello veneziano, ma piuttosto un disegno descrittivo dell’allestimento, analogamente a quello di William Kent per l’imbarcazione del principe di Galles.170 Alla Biblioteca Reale di Torino era conservato il
disegno della poppa di un Bucintoro e di una gondola, purtroppo non più reperiti.171
Fig. 3. Monumentale ingresso dell’Arsenale di Venezia.
Significativi sono i riferimenti di Andrea Palladio all’arco dei Sergi, ed è ragionevole supporre che i suoi disegni
fossero noti a Burlington ed alla sua cerchia (tav. XI).160 Il Bucintoro della repubblica, custodito in un edificio al
centro dell’Arsenale, tra darsena vecchia e nuova (tav. VI), offriva ogni anno simbolica e tangibile rappresentazione della sua potenza marittima. A bordo del Bucintoro, in occasione della ricorrenza della Sensa (AscensioTra i disegni di Andrea Palladio conservati nei Musei Civici di Vicenza (palazzo
Chiericati) ve ne sono alcuni relativi all’arco
di Pola (inv. D 29r., inv. D 29v., inv. D 23),
peraltro citato nella sua opera (I quattro libri
dell’Architettura, Venezia, 1570; libro I cap.
XIX e libro IV cap. XXVII). I disegni fanno
parte della donazione Gaetano Pinali (1838),
33 fogli di cui 17 utilizzati anche sul verso,
per un totale di 50 disegni; si tratta della raccolta più importante di esemplari palladiani dopo quella del RIBA (Gabinetto Disegni
e Stampe dei Musei Civici di Vicenza - I disegni di Andrea Palladio, a cura di Maria Elisa
Avagnina e Giovanni Carlo Federico Villa,
Silvana Editoriale, Vicenza, 2007. Catalogo
scientifico delle collezioni - Vol. V). Si ringrazia la d.ssa Avagnina per la collaborazione.
161
Lina Urban Padoan, Il Bucintoro, la Festa
160
e la Fiera della Sensa, dalle origini alla caduta
della Repubblica, Venezia, Centro Internazionale della Grafica di Venezia, 1988, p. 84.
162
Il Bucintoro della Serenissima fu distrutto nel gennaio 1798 dai Francesi occupanti
insieme ai tre peatoni dogali; lo scafo sopravvisse sino al 1824, trasformato in cannoniera, a protezione della laguna. Quando
nel 1824 si decise la demolizione di quanto
restava del Bucintoro, l’ammiraglio Amilcare Paolucci delle Roncole ne fece costruire un modello con la consulenza dell’ing.
Giovanni Casoni. Attualmente il modello
si trova presso il Museo Storico Navale di
Venezia (Lina Urban Padoan, Il Bucintoro, la
Festa e la Fiera della Sensa,… cit., p. 99).
163
Non è improbabile che nel disegno di Juvarra f. 25 alcuni elementi in primo piano
comprendano, oltre a modelli ideali, qua-
40
li la colonna rostrata, anche spunti reali,
come l’argano, riferimento di un possibile
punto di osservazione. Un argano è ancora
citato in una descrizione del 1829, che ne ricorda la presenza nella casa del Bucintoro,
verso la darsena vecchia, ove si trovano le
torri d’ingresso:
… La Grande ruota volante che da un
lato stassi di questa sala, si muove col
peso degli uomini, e serve di leva per innalzar gravi pesi i quai vogliansi passare
da un bastimento all’altro col mezzo della
cosiddetta mancina, situata al di fuori del
locale verso la darsena d’Arsenal vecchio.
(Giovanni Casoni, Guida per l’Arsenale di Venezia, Tip. Di Giuseppe Antonelli ed. Libraro calcografo, Venezia, 1829, p. 72, in: Riparto Buccintoro. Sala deposito del Buccintoro, ora
degli Scalé dorati per l’I.R. Corte. 36 E. Guida
dedicata al Marchese Emilio Paolucci delle
Roncole, Ciambellano di S.M.I. R.A., Generale e Comandante Superiore dell’I.R.
Marina).
164
Antonio Maria Luchini, La Nuova Regia
sù l’acque…, cit.
165
In occasione della ricorrenza del 26 maggio
1729 il Nunzio Apostolico a Venezia scriveva:
«…l’opera del predetto Bucintoro, che è nuovo, e adornato di vari intagli, com’anche tutto
dorato dentro, e fuori, è riuscita di universale
applauso, ed è molto copiosa l’affluenza de’
Forastieri venuti a godere di questa festa».
(ASV, Segreteria di Stato, Venezia, s. 180, lettera del Nunzio Apostolico a Venezia Mons.
Stampa, del 29 maggio 1729).
166
Con il trattato di Utrecht (1713), che conclude la prima guerra di successione spagnola, Vittorio Amedeo II riceve la Sicilia e
l’atteso titolo regio. Nel 1718 la Sicilia viene
scambiata con la Sardegna (Trattato di Londra), il cui effettivo possesso sarà stabilito
nel 1720 e riconosciuto da tutte le principali
corti d’Europa. I territori sabaudi, prima
designati come al di qua e al di là dei monti,
saranno così rinominati al di qua e al di là
del mare. Rimandiamo ai citati saggi di Alessandra Castellani Torta per le considerazio-
ni relative al significato ed alle motivazioni
della committenza del Bucintoro da parte
di Vittorio Amedeo II.
167
Pur essendo lo sbocco al mare dei territori
di terraferma limitato ai porti di Villafranca
ed Oneglia, quest’ultimo senza continuità
territoriale con il Piemonte, Vittorio Amedeo
sosterrà un potenziamento della flotta, a copertura dei collegamenti con la Sicilia, e poi
con la Sardegna, con l’appoggio della protezione inglese (si veda: Appendice 2 - L’acquisto del vascello Victor a Londra).
168
Si veda: Appendice 4 - Un rapporto senza
relazioni diplomatiche. Venezia e Torino al
tempo di Vittorio Amedeo II.
169
Numerose le informazioni inviate a Torino dall’agente sabaudo a Venezia:
– Non fidandosi più il Doge d’andar a
sposare il Mar con il Bucintoro vecchio,
è ha avisato il Proto Maggiore dell’Arsenale, il Senato à dato ordine di far indorar
il nuovo che sarà 15 anni che è fatto, ma
poiché vi vole per intaglio et indoratuta
quaranta milla ducati di spesa, si è tirato
avanti, hora non si può più, hanno fermato tutti i batti oro per questa fattura che
non sarà mai finita per il tempo, andarà
come si troverà in quel tempo.
41
(AST, Materie politiche per rapporto all’estero, lettere ministri, Venezia, m. 19. Lettera n. 112 da Venezia dell’Agente sabaudo
Francesco Pelleri al Ministro M.se Ignazio
Francesco Solaro del Borgo. 8 febbraio
1727).
– Mercordì queste Maestranze dell’Arsenale lanciarono all’acqua il nuovo Bucintoro, ma non è ancora indorato le hanno
dato una patina per servirsene quest’anno, essendo più vago dell’altro vecchio
con maggiori intaglij.
(AST, Materie politiche per rapporto all’estero, lettere ministri, Venezia, m. 19. Lettera n. 127 da Venezia dell’Agente sabaudo
Francesco Pelleri al Ministro M.se Ignazio
Francesco Solaro del Borgo. 17 maggio
1727). L’ascensione ricorreva il 22 maggio.
170
Si veda l’Appendice 3 - Il Royal Barge
di William Kent. L’imbarcazione è conservata al National Marittime Museum di
Greenwich; i disegni di William Kent sono
conservati presso il Royal Institute of British Architects (RIBA).
171
BRT, archivio Sottis; disegni segnalati da
Andreina Griseri.
Fig. 4. Vincenzo Coronelli (1650-1718).
Bucintoro nella solennità che si celebra
in Venetia nel giorno dell’Ascensione,
in: Corso geografico universale,
ossia la terra divisa nelle sue parti
(Venezia, 1692; tav. 101, s. 285.c. 21.
Venezia, Biblioteca Marciana).
Si tratta del penultimo bucintoro, varato
nel 1606 e visto da Vittorio Amedeo II
nel 1687. Sullo sfondo la chiesa di
S. Nicolò del Lido (S. Nicoletto).
Tra le imbarcazioni si notano, dal basso:
Peatone di S. Serenità “a remurchio”,
ossia trainato, gondola da nolo e gondola
de’ particolari, gondole del nunzio
pontificio e dell’ambasciatore di Francia,
peota in corso, peota del gastaldo
dei Nicolotti (da S. Nicolò de’ Mendicoli),
peota de’ Povegliotti (isola di Poveglia),
gondola dell’ambasciatore cesareo,
burchiello, margherotta, galeotta.
42
43
Come si è visto,324 nel Conto del Costo-ordine regio di pagamento (tab. 5) non ci sono le 30 lire di Supplemento viaggio pagate a Triffone, presenti in Come si sono pagati gli importi (tab. 6), come compensazione.
• Il regalo all’architetto: 1033:6:8 L. Ve (tab. 5, n. 15)
Il «Regallo che si sarà dato all’Architetto», indicato dal ristretto Juvarriano e nel Conto del Costo-ordine regio di
pagamento (tab. 5) si configura come una sorta di gratificazione che Bonaventura avrebbe concesso con denaro
di propria ragione, e come tale a lui rimborsato (v. Assunti di carattere generale - 4).
La somma delle spese di viaggio, avarie e spese, supplemento viaggio restituiscono un totale di 7994 L. Ve
(colonna I A-B, tab. 11), che al cambio corrente sono 3546 L. P.te (colonna I-C, tab. 11 e tab. 5). Insieme ai costi di
fabbrica si raggiungono complessivamente 40500 L. Ve (tab. 5), che al cambio corrente corrispondono a 17968 L.
P.te (colonna I-C, tab. 11), ancora lontano dalle 21500 L. P.te da rimborsare. Si rendono quindi necessarie nuove
azioni.
c) Gratificazioni (tab. 11)
La generose gratificazioni a Bonaventura Ceccati325 e a fra Brunello326 concesse nell’ordine regio dell’11 febbraio
1732 non comportano per loro natura possibili obiezioni e sono naturalmente al tasso corrente, per un complessivo di 4290 L. Ve, ossia 1903 L. P.te. Si ottiene in tal modo il valore esposto nel Costo del Costo (tab. 5) pari
a 44790 L. Ve (Colonna I A-B, tab. 11). Se si cambiasse l’intero valore per il cambio corrente ne risulterebbe un
valore in lire di Piemonte di 19871 L. P.te (colonna I-C, tab. 11), ancora lontano dalle 21500 L. P.te.
Il passo successivo sarà quello che consentirà di far corrispondere alle 44790 lire di Venezia del Conto del Costo
(tab. 5) il valore complessivo di 21500 L. P.te.
d) Tasso d’interesse (tab. 11)
Una volta dimostrato che ai giustificativi relativi a Bucintoro e gondola, per fabbrica, viaggio e altre spese, non
corrisponde denaro di padre Ceccati, ma liquidità proveniente da debiti contratti, denaro di ditta e denaro personale di Bonaventura Ceccati, il Saint Laurent può riconoscere anche degli interessi, legittimamente dovuti a
Bonaventura, poiché a lui si collegano tutti gli importi pagati.
Come si è osservato,327 tenendo conto dei mesi trascorsi, il ministro riconosce una quota d’interessi. I costi
sostenuti in lire veneziane per la fabbrica ed altre spese sono convertiti in lire di Piemonte ad un tasso più sfavorevole rispetto a quello corrente.
Il tasso dichiarato nel Conto del Costo-ordine regio (tab. 5) è di 60 soldi di Piemonte (1 lira di Piemonte= 2,067
lire di Venezia) per ducato di Venezia (v. Preliminari di calcolo -1: Tasso di cambio e interessi), a fronte di un tasso
corrente pari a 55 (1 lira di Piemonte= 2,254 lire di Venezia).
In (colonna I-D, tab. 11) si sono trasformate tutte le voci di spesa in lire di Piemonte al nuovo tasso (2,067) che
considera la quota interessi. Confrontando tra loro le colonne I-C e I-D della (tab. 11), possiamo notare come
alle 40500 lire di Venezia del Conto del Costo-ordine regio di pagamento (tab. 5) corrispondono 17968 L. P.te al tasso
corrente di cambio (colonna I-C, tab. 11), sempre al netto delle gratificazioni, mentre al nuovo cambio con gli
interessi corrispondono 19595 L. P.te328 (colonna I-D, tab. 11).
Con le gratificazioni di 4290 L. Ve, pari a 1903 L. P.te, si ottengono in tal modo 21498 L. P.te (colonna I-D, tab.
11), corrispondenti a 44790 L. Ve (colonna I A-B, tab. 11), azione che conclude la nostra ricostruzione del Conto
del Costo-ordine regio di pagamento di 21500 L. P.te (tab. 5).
Sia l’importo totale che le singole voci che compongono la (colonna I-D, tab. 11) comprendono al loro interno la
quota parte di interessi, che dovremo scorporare da ciascun importo nel corso dello sviluppo del calcolo.
324
Si veda: Preliminari di calcolo - 3b: Importi di manovra, viaggio di Marco Triffone.
325
«Gratifficazione al Bonaventura Ceccati
£ 1402:18: 2 Piemonte che al raguaglio Di
Ss.55: per Ducato conforme il prezzo cor-
rente sono £ 3162:17: 5 di Venezia…» (Trascrizione I, 1.1/8/f. 18r.).
326
«Gratifficazione al Frà Antonio £ 500: Piemonte che sono al raguaglio sudetto £ 1127: 5:
4 di Venezia…» (Trascrizione I, 1.1/8/f. 18r.).
80
327
Preliminari di calcolo-1, Tasso di cambio
ed interessi.
328
19597 L. P.te nella documentazione del
fondo Torino-Valentino, con un errore a calcolo di 2 lire di Piemonte (pari allo 0,01%).
Fig. 6a. Costruzione della falsa nota spese di Bonaventura Ceccati. Prima versione di Bonaventura Ceccati
inviata da Venezia il 3 novembre 1731 al Saint Laurent (Trascrizione I, 1.2/44bis).
81
Fig. 6b. Costruzione della falsa nota spese di Bonaventura Ceccati. Bozza predisposta in seguito a Torino;
si nota la diversa mano (Trascrizione I, 1.1/50/f. 102r.).
82
Fig. 6c. Costruzione della falsa nota spese di Bonaventura Ceccati. Versione definitiva scritta a Torino il 2 gennaio 1732
su foglio inviato da Venezia firmato in bianco da Bonaventura Ceccati il 29 dicembre 1731.
Si nota la firma originale di Bonaventura Ceccati (Trascrizione I, 1.1/6/f. 14r.).
83
f. 11v.
somatotale Più il Cornicione forma gronda al di fuori intagliato à comparti a due ordini n.° piedi
diecinuove di giro a £ 4 caduno piede………………………………………………… Più dodici lesene tra una luce è l’altra che divide, travagliate con diversi ornamenti è
gierogrifici et animali a livre venti caduna………………………………………… sono……
Più la Cornice forma la base sotto le Lesene intagliate à comparti a due ordini n.°
piedi diecinuove di giro à livre quatro cadun piede……………………………… sono……
Più numero dieci pezi di basso riglievo nel fregio della base à livre due caduno………… sono……
Più la cornice sopra il fregio che gira al’intorno à comparti num.° piedi novan
taquattro e oncie otto à livre due cadun piede…………………………………… sono……
Più il fregio tra una cornice al’altra di scoltura di altezza oncie otto e un quarto
con figure tritoni pesci maritimi conchilie e aqua e fogliami fatti di buon
gusto……………………………………………………………………………………………
Più la cornice del fregio sotto intagliata à nicie e foglie di tutto il giro numero
piedi cento e due oncie otto à livre due cadun piede…………………………… sono……
Più la popa col timone guarnitta di due cavali maritimi due putti schersanti e
conchilie che regliga detta popa il timone intagliato da due parti di basso
riglievo il branco che guida detto Timone ornato con un drago è maschere
è altri ornamenti il tutto……………………………………………………………… sono……
Più la prora rapresentante tre figure due fiumi ed una Dea fra meso guarnitta
de scoglij con vasi che spande l’aqua guarnitti con fiori è altri ornamenti
coligati asieme……………………………………………………………………… sono……
Più dodeci pezi nominati forcole per pogiar li remi intagliati da due parti a livre
tre caduno………………………………………………………………………………………
1595 –
£
76 –
£ 240–
£
£
76 –
20–
£
189. 6.8-
f. 12v.: Estimo delli Intagliatori e Scultori
f. 13- (vedi doc. 2)
6/f. 14- Lista del Bonaventura Ceccati
f. 14r.
Nota dell’esposto qui in Venezia da me sotto Scritto per il Bucintoro è Gondola di S. M. di Sardegna, oltre le altre
spese già fatte
per buonaman al Squerariol di Buran che ha fatto il corpo del Bucintoro oltre il suo
pagamento per averlo fato molti giorni avanti del suo impegno Cechini sei qualli a livre
vinti due sono……………………………………………………………………………………………… 6
£
£ 800–
al Squerariol di Venetia, alli Mendicanti (*) per il comodo di stabelir (*) il d.o Bucintoro…………… 20
“ 440:
£
al Prete D: Francesco Gandolfo per la sua asistenza di mesi quattro…………………………………… 60
“ 1320:
205. 6.8-
132:
alli due Barcaroli per para due Bragesse para uno per ogni uno…………………………………………4 “88:
£ 475–
alli medemi aconto delle loro fatiche……………………………………………………………………… 24 “528:
£
680 –
a Paron Francesco per speso per andar al Ponte di Lago Scuro (*) e mantenimento di
mesi uno è un habito da estate per suo bisogno in tutto……………………………………………………6
“
£
36 -
per pezze 18* Telle incerade per coprir il Bucintoro…………………………………………………… 11 ½
“ 253:
4392:13:4
per risme sette Carta et Coprir le indorature, per broche (*), spago, chiodi, corde,
store (*), paglia, retagli di carta in tutto……………………………………………………………………9 ½
“
f. 12r.
4392:13:4
Più il finimento dell’arbore intagliato a basso riglievo con vasso al di sopra di
rame il tutto sono……………………………………………………………………………… £
25–
Più li due vasi sopra li stendardi torniti intagliati a basso riglievo sono……………………………… £
10–
Più per la minusieria di tutto il religamento delle cornici tanto intagliate che lisse
paneli chiasili sederi sofitto il tutto come apare dal medemo……………… sono………… £ 1000–
per far levar da terra il Bucintoro, è rebaterlo dalli Calafai del Arsenal, e poner dopo
nel’Aqua in tutto…………………………………………………………………………………………… 12
“ 264:1
5427:13: 4
132:
209:
per in balla dura di detto bucintoro……………………………………………………………………… 14 “308:
per buona mano delli sudetti operari…………………………………………………………………………7 “154:2
per cassoni per poner dentro le draperie, et intagli dorati…………………………………………………4 “88:
per n°. 85 sponge da poner dentro li cassoni delle robe d’intaglii Doratte…………………………… 15
“
per compra della Burchiella è fornimenti per il Bisognio della medema…………………………………8 “ 176:
Cechini n°. 201
“ 4422:
Venezia li 2 Genaro 1732
330:
Io Bonaventura Ceccatti afirmo3
Nel manoscritto è erroneamente scritto il valore di L. 134 di Venezia, come si nota anche in Trascrizione I, 1.1/8/f. 17v. Uno
zecchino, moneta di Venezia, è pari a 22 L. Ve (si veda: Unità di misura-Monete e cambio tra valute).
2
Nel manoscritto è erroneamente scritto il valore di L. 254 di Venezia, come si nota anche in Trascrizione I, 1.1/8/f. 17v.
3
Questo foglio appare essere quello inviato come «sotto scricione» in bianco da Bonaventura Ceccati insieme alla sua lettera
de 29 dicembre 1731 (doc. 1.2/49). La firma corrisponde alla calligrafia di Bonaventura, il testo corrisponde ad altra calligrafia.
Evidentemente il documento della nota spese é ricostruito a Torino sul foglio firmato in bianco da Bonaventura Ceccati (Fig. 6c).
1
182
183
Tav. VII. Arsenale di Venezia, darsena vecchia, squeri da nave (fotografia dell’autore).
Tav. X. Sulla trabeazione
un’iscrizione commemorativa
celebra la vittoria navale
di Lepanto:
victoriae navalis
monimentum mdlxxi;
sul frontone il leone marciano
con il vangelo chiuso,
a significare lo stato di guerra,
è sovrastato dalla statua di santa
Giustina (fotografia dell’autore).
Tav. VIII. Ingresso da terra all’Arsenale di Venezia, con ponte
che supera il rio di San Martino. Bernardo Bellotto (1743).
Ottawa, National Gallery of Canada.
308
Tav. XI. Arco dei Sergi a Pola,
Andrea Palladio.
Metà prospetto e profilo.
Inv. D 29r.: incisioni
di impostazione
architettonica a punta d’avorio,
penna e inchiostro bruno
(Musei Civici di Vicenza,
Pinacoteca di palazzo Chiericati).
Nel XV secolo l’Arco dei Sergi
era stato preso a modello
per il monumentale ingresso
dell’Arsenale di Venezia.
Tav. IX. Ingresso da terra all’Arsenale di Venezia,
con ponte che supera il rio di San Martino
(fotografia dell’autore).
309