Dubai, la Metropoli del Futuro - Provincia Regionale di Catania

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Dubai, la Metropoli del Futuro - Provincia Regionale di Catania
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Turismo
Dubai, la Metropoli del Futuro
Nel 2007 la metropoli degli Emirati Arabi è
stata sicuramente la meta turistica più ambita dei viaggiatori siciliani, e non solo. I
dati parlano chiaro, oltre 1000 persone in
partenza da Catania -come ci conferma Vittoria Manno dell’ agenzia Kenobi- dalla fine
di giugno alla fine di agosto, hanno potuto
visitare questa moderna città in continua trasformazione, prototipo di agglomerato urbano in grado di soddisfare le esigenze molteplici di un turismo occidentale, che non
si accontenta più di vedere le capitali del
Nord Europa. Per quale motivo vedere
Dubai? Perché è la città più contraddittoria
e moderna del mondo, dove grattacieli e
strutture alberghiere sorgono come funghi
in un pezzo di deserto che si affaccia sul
mare. Un mare delimitato da sabbia bianca
e pozzi petroliferi che sfamano quasi l’intera economia occidentale. Il suo simbolo,
come la torre Eiffel a Parigi o il Colosseo a
Roma, è il mastodontico albergo “Burj al
arab”, che sorge su un’isola artificiale che lo
sceicco locale ha fatto costruire assieme a
tanti altri isolotti e altrettanti hotel a cinque
stelle. Da queste parti il mondo arabo convive con il più sfrenato consumismo filoamericano. Immensi centri commerciali, più
grandi dei vari Harrod’s o Galeries Lafajette,
lasciano il comune turista senza fiato, che
rimane meravigliato dinanzi ad una grandissima pista da sci all’interno del Mall of
emirates, con tanto di impianti di risalita e
E’ una moderna
Babilonia,
dove si parlano
svariate lingue,
dall’inglese
all’arabo,
dal pakistano
all’indiano,
dallo spagnolo
al cinese;
e nello stesso
tempo una
fantasmagorica
“Disneyland”
Una veduta del centro di Dubai
attranersato dal fiume Creek
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piste da sci e bob. Questi alcuni dei motivi
che hanno spinto il presidente della Kenobi,
Filiberto Manno, a proseguire l’esperienza
anche dopo l’estate, con voli di linea Alitalia,
che da Roma e Milano raggiungono la città
araba, con pacchetti di sette giorni che costano all’incirca 1200 euro.
Dubai è una moderna Babilonia, dove si
parlano svariate lingue, dall’inglese all’arabo, dal pakistano all’indiano, dallo spagnolo al cinese; e nello stesso tempo una
fantasmagorica “Disneyland”. I turisti, se
prediligono la vacanza lussuosa, hanno l’imbarazzo della scelta, dai pregevoli ristoranti
che propongono tutte le cucine del mondo,
ad eleganti piano bar e discoteche con sale
per fumatori di narghilè. Ma si scoprono
altre cose quando un attento visitatore volge lo sguardo verso l’alto, tra gli anfratti dei
grattacieli in costruzione. Là la vita non si
ferma mai, come nella Dubai del divertimento. Centinaia di lavoratori pakistani, per
250 euro al mese, si alternano in due turni
senza sosta di 12 ore, e dunque lavorano
anche di notte, senza la refrigerante aria condizionata che accompagna tutto, automobili, case, alberghi e centri commerciali. E
questi nuovi schiavi, che non costruiscono
piramidi, ma colonne di cemento che sfiorano il cielo, si coprono anche il volto per
non essere sfigurati dal caldo crudele e umido che fa sudare da matti, anche stando fermi, figurati se fatichi con pale e picconi. Ma
nella città dell’emirato più ricco al mondo
la vita scorre regolarmente, ostentando il
solito e normale lusso degli arabi locali.
Donne, alcune anche molto belle, coperte
rigorosamente dal tradizionale abito nero,
che esibiscono borse e orologi costosissimi,
telefonini di ultima generazione e unghie
laccate , non si fermano mai in questa corsa
agli acquisti nei più importanti negozi di alta
moda internazionali, da Armani a Versace,
da Cavalli a Christian Dior. Qui, la corsa
contro il tempo è iniziata, e un giorno i pozzi
petroliferi saranno solo un ricordo. Per questo gli emiri, che sono lungimiranti, stanno
concentrando le loro energie nel mercato immobiliare e turistico, che renderà questa città
una metropoli futuristica. Ma è interessante anche la bellezza naturalistica di questa
zona, il mare caldo del golfo persico, l’immenso deserto rosso che travalica i confini
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Turismo
con l’Oman, e più là, nell’emirato più vicino, la città antica di Sharjah che nel 1998 è
stata riconosciuta dall’Unesco “capitale culturale del mondo arabo”. E ancora, il fascino incomparabile del Wadi Hatta, con il suo
canyon tra i monti Hajar, e le acque
cristalline del fiume che solcano la catena
rocciosa. Ma le contraddizioni di Dubai
emergono, soprattutto quando navighi il
Creek, il canale di mare che divide in due la
città, e che puoi attraversare solo con gli abra,
barche taxi guidate dai soliti pakistani, che
per un dihram (circa venti centesimi) ti trasportano sull’altra sponda. Da una parte la
turistica Bur Dubai con i suk dell’oro e delle spezie, e dall’altra la proletaria Deira, con
i negozi di elettronica e telefonia a basso
costo. E sono ancora pakistani, che assieme
ad indiani, cinesi e filippini costituiscono
l’80% della popolazione, i taxisti che sfrecciano nelle immense e calde strade a sei corsie, che per 18 ore, senza sosta, possono ac○
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L’incredibile pista da sci a pochi
metri dal deserto
compagnarti da un centro commerciale all’altro, percorrendo distanze significative per
cifre irrisorie. Questa è Dubai.
Domenico Trischitta
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nio e delle loro collezioni. L’obiettivo è di
utilizzare queste strutture, sparse nei vari comuni della provincia, per farne un sistema
omogeneo e coordinato. E’ un tentativo di
superare le inadeguatezze riscontrate nell’offerta del patrimonio storico, artistico, archeologico, attualmente presentato al visitatore in modo disorganico e frazionato,
tracciando un percorso che consenta di integrare e regolare le proposte culturali, nel
territorio catanese, sulle attese di una domanda turistica medio-alta, colta, interessata alla conoscenza delle ricchezze e della
storia di questo territorio. Il concetto di
museo diffuso vuole contribuire al rafforzamento dell’identità culturale locale e concorrere ad un miglior posizionamento delle
strutture museali geograficamente distribuite al di fuori degli usuali circuiti ed itinerari turistici. L’idea di sistema museale, da un
lato, garantisce il mantenimento delle identità scientifiche e culturali delle collezioni e
dei relativi musei collegandole, dall’altro
lato, a strutture della stessa tipologia e stimolando, infine, la ricerca e la visita di esposizioni, siti, gallerie, pinacoteche e mostre
esistenti nei luoghi che si stanno visitando.
Tutto è finalizzato ad assicurare la migliore
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Cultura
Navigare tra i Musei
Il progetto “Sistema museale virtuale, museo diffuso, della provincia di Catania” presentato nell’ambito del POR SICILIA 2000/
2006 e ammesso al finanziamento, dalla
Regione Siciliana, per una cifra pari ad euro
685.940,00, si sta avviando alla sua conclusione. In ognuno dei quasi 60 musei aderenti, fino adesso, al Sistema Museale Virtuale saranno installati uno o più punti di
informazione multimediale interattivi i cui
contenuti sono stati realizzati e studiati in
collaborazione con i responsabili scientifici
dei vari musei. Ogni punto informativo sarà
collegato in rete virtuale con tutti gli altri,
rendendo fruibile l’intero patrimonio
museale da ogni singola postazione e favorendo così, nelle intenzioni, anche le strutture che non rientrano nei grandi flussi e
nei circuiti turistici. Le informazioni e i contenuti saranno in 5 lingue (italiano, inglese,
francese, tedesco, spagnolo), sopperendo a
mancanze e carenze informative non più
giustificabili nelle moderne strutture
museali. Il progetto, in sintesi, prevede,
quindi, interventi per la predisposizione di
sistemi informativi nelle sedi museali esistenti nel territorio etneo contribuendo alla diffusione della conoscenza del loro patrimo-
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Il progetto
“S.M.V.”prevede
interventi per la
predisposizione
di sistemi
informativi
nelle sedi museali
esistenti nel
territorio etneo
contribuendo
alla diffusione
della conoscenza
del loro
patrimonio e
delle loro
collezioni
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Catania PROVINCIA Euromediterranea
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