Il conte di Montecristo
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Il conte di Montecristo
Il conte di Montecristo Edmondo Dantès, giovane marinaio, aveva un avvenire meraviglioso, il posto di capitano sul bastimento “Faraone” e l'imminente matrimonio con la catalana Mercedes, di cui è stato privato. Rinchiuso nelle prigioni del Castello d'If, dopo aver conosciuto lo scienziato Faria, creduto pazzo nel carcere, per il possesso di un tesoro immaginario, costruisce la sua vendetta contro coloro che hanno voluto la sua infelicità. Edmondo, una volta evaso con un inaspettato colpo di scena, assume l'identità del “Conte di Montecristo”, un eccentrico personaggio dal passato ignoto, con un patrimonio illimitato, che si instaura, creando scalpore, nella società parigina. Da qui iniziano un susseguirsi di intrecci, misteri e cambiamenti che tengono il lettore sospeso e famelico di conoscere gli svolgimenti fino all'ultima pagina del romanzo. Commento Un romanzo del 1846 e di mille pagine; questo si incontra se si decide di affrontare “Il conte di Montecristo”, un viaggio che può scoraggiare all'inizio, ma che una volta intrapreso ti coinvolge fino ad annullare il resto. La scrittura è fluida e piacevole, non risente degli anni trascorsi dalla pubblicazione ai giorni nostri, per questo, rimane un classico senza tempo. Il libro mi ha entusiasmata per la sua completezza, è un romanzo che contiene tutti gli ingredienti per renderlo indimenticabile: il dolore, l'amore, la vendetta, l'onore, la Provvidenza, il coraggio e i continui colpi di scena; tutto questo aiuta a non lasciare spazio alla noia. Lettura dei personaggi Ha attirato la mia attenzione, oltre alla trama coinvolgente, la cura, messa dall'autore, in ogni personaggio. Dal protagonista ai personaggi secondari, nessuno viene lasciato indefinito, ma ognuno ha una storia ed un suo carattere ben sviluppato, affinché abbia una struttura propria, da non dipendere da altri fattori della vicenda. Un altro aspetto interessante è che, nel romanzo, ritroviamo racchiuse molte sfaccettature caratteriali. L'avaro, l'ambizioso, il corrotto, il coraggioso, il vile, l'umile; tutti prototipi analizzati nella loro complessità dall'autore e, raccontati in modo da suscitare riflessioni nel lettore. Infine ho ammirato come sia considerato importante l'aiuto provvidenziale. L'unico sostegno a cui affidarsi e da aspettare, grazie al quale Edmondo è riuscito a cambiare la propria vita e per il quale ha agito, come un messaggero della giustizia divina.
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