27 ottobre 2011
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27 ottobre 2011
lavoro Giornale dell'Organizzazione cristiano-sociale ticinese 27 ottobre 2011 - Anno LXXXVI - N.17 - CHF 1.00 - G.A.A. 6900 Lugano pagina 5 Prossimo numero: 10 novembre 2011 Docenti Trent’anni per una buona scuola pagina 7 Giovani Pronti, partenza, gita! pagine 12, 13 e 14 Casa del Popolo Una storia lunga quarant’anni pagina 16 Vademecum L’anziano e la politica pagina 3 11 Orologi Settore in crescita, salari in stallo Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 Lugano Tel. 091 921 15 51 - Fax 091 924 24 71 - [email protected] - www.ocst.com 2 Sindacato Attualità 27 ottobre 2011 il Lavoro Novità Le tre nomine del Comitato direttivo Marco Pellegrini Paolo Locatelli N ella sua riunione dell’11 ottobre scorso il Comitato direttivo ha votato delle nomine a importanti cariche dell’OCST. A partire dal 1. novembre di quest’anno Giovanni Scolari diventerà Segretario regionale del Luganese. Dario Tettamanti, attuale segretario, continuerà la sua attività come Segretario responsabile delle Commissioni paritetiche. Giovanni Scolari Dal 1. gennaio del 2012 Marco Pellegrini sostituirà, in qualità di Segretario regionale del Sopraceneri, Paolo Locatelli, che diventerà Vice-segretario cantonale a partire dal 1. maggio 2012. Segretariato del Luganese Due volte grazie non basta! TETTAMANTI DARIO* U n grazie di cuore a tutte le associate e associati del Segretariato Regionale del Luganese che condividendo gli indirizzi e gli impegni assunti dall'OCST, hanno contribuito, con la loro adesione, al raggiungimento, nel settembre 2011, dei 15'000 associati. Un sentito ringraziamento alle colleghe e colleghi (presenti e passati) del Segretariato Regionale del Luganese, per la dedizione e l'impegno profuso nella causa sindacale dimostrando competenze, capacità e impegno. La struttura OCST del Luganese, al 30 settembre 2011, è così composta: Alice Agustoni, Yasemin Avci, Rolando Bächler, Eleonora Bonardi, Felice Campana, Petra Capelli, Paolo Cattaneo, Francesco Ciccarelli, RosaLia Costantini, Mimmo De Pasquale. Vice-segretario regionale, Ester Digilio, Luciana Fiorito, Flaviana Gianini Casciano, Paola Lippmann, Carlo Noghera, Gaudenzio Riboli, Marco Rocca, Gianluca Rossi, Giovanni Scolari, Vice-segretario regionale, Claudia Tettamanti, Giosuè Tirotta, Alberto Trevisan, Mario Vittori. *Segretario regionale del Luganese Nella foto sono pure presenti: Giacomo Piatti, Associazione gruppo di solidarietà, Slavko Bojanic, Centro di competenza per l'integrazione e Michele Cnosa, stagiaire. Sindacato Attualità 27 ottobre 2011 il Lavoro 3 Industria orologiera Settore in crescita, salari in stallo! L’industria orologiera è in piena salute. Non si può dire la stessa cosa dei livelli salariali ticinesi nel settore. GIOVANNI SCOLARI I l settore orologiero svizzero gode di ottima salute ed è in piena espansione. Le esportazioni sono in continua crescita, in particolare in Oriente, dove sono aumentate, solo nell'ultimo anno, più del 40 per cento. Anche il numero di collaboratori occupati cresce costantemente e ha raggiunto i valori dell’inizio degli anni Ottanta: nel 2010 erano attive 48’548 persone in Svizzera e circa 2’000 in Ticino. La Convenzione padronale dell'industria orologiera svizzera ha siglato con i sindacati la nuova Convenzione collettiva di lavoro che prevede interessanti novità sulle condizioni salariali e contrattuali. Il contratto collettivo è tuttavia valido solo per le aziende firmatarie della Convenzione; questo significa che per quasi 1’000 lavoratrici e lavoratori del settore in Ticino non ci saranno miglioramenti di sorta. Coloro che sono sottoposti al contratto inoltre potranno beneficiare delle condizioni contrattuali migliorate, ma non ci saranno cambiamenti a livello di salari minimi. La stessa convenzione prevede infatti che i salari minimi sono decisi in ogni cantone ed il Ticino detiene di gran lunga il record del salario più basso. I dipendenti ricevono infatti 700.- Fr. al mese in meno rispetto al Canton Giura, penultimo in graduatoria. Inoltre bisogna considerare che in Ticino, rispetto agli altri cantoni, il salario minimo corrisponde, per gran parte del personale, al salario reale. Questa differenza non è giustificabile e genera due distorsioni. Innanzitutto il 90 per cento degli occupati del settore sono frontalieri, in partico- lare donne. Il salario del settore infatti, sebbene inaccettabile al di qua della frontiera, in Italia è un interessante complemento al salario famigliare, specie in un periodo di franco forte. Inoltre questo squilibrio salariale rischia di trasferire una parte delle attività produttive e logistiche da noi per sfruttare il bacino importante di manodopera, senza per contro generare delle ricadute fiscali. È bene infatti richiamare che nessun marchio ha la propria sede fiscale nel nostro Cantone, le uniche entrate sono quindi quelle relative alle imposte alla fonte. Bisogna arrivare in breve tempo ai livelli salariali del Canton Giura A livello cantonale esiste solo un accordo firmato dalle organizzazioni sindacali e da Aiti, in Miglioramenti sociali nella nuova convenzione collettiva Prepensionamento Un miglioramento importante riguarda il pensionamento flessibile. D’ora in avanti sarà possibile, a certe condizioni, ridurre il tempo di lavoro fino al 20 per cento nel penultimo anno prima della pensione e fino al 40 per cento nell’ultimo anno. I datori di lavoro avranno a carico il 50 per cento della diminuzione salariale. Questa disposizione si aggiunge alla rendita ponte Avs di Fr. 24’000 finanziata interamente del datore di lavoro. Gli impiegati potranno scegliere l’uno o l’altro di questi modelli. Non sarà possibile cumulare. rappresentanza dell’industria orologiera, che ha avuto inizio nel 2005. Grazie a questo accordo siamo arrivati in questi pochi anni da un salario di 1’850 Fr. ai 2’600 Fr. del primo gennaio 2011. È chiaro che adesso si tratta di fare un ulteriore salto qualitativo per avvicinarci alla media nazionale. Per questo è necessaria la buona volontà da parte delle aziende nel voler arrivare a ridefinire un nuovo accordo quadro tra le parti. I sindacati, in maniera congiunta, hanno fatto una richiesta per il tramite di Aiti di rinnovare l’accordo che scadrà il 1. gennaio 2012. Punto fodamentale deve essere un adeguamento dei salari minimi cantonali ai minimi del canton Giura (da Fr. 2’600 a 3’300 al mese) nel più breve tempo possibile. In caso contrario non si escludono azioni sindacali. Assicurazione malattia La partecipazione padronale ai premi per l’assicurazione malattia passerà da Fr. 130.- a Fr. 160.- per ogni adulto. Inoltre saranno versati a tutti i lavoratori del settore degli assegni complementari per i figli e la formazione professionale di Fr. 30.-. In questo modo gli assegni del settore saranno superiori a quelli cantonali e federali. L’assegno di famiglia di Fr. 60 è invece stato soppresso. La nuova Convenzione collettiva prevede inoltre l’allungamento del congedo paternità da 3 a 5 giorni. Salari minimi (solo a livello nazionale) I salari minimi saranno aumentati dal 1. gennaio prossimo tra gli 80 e i 117 Fr. al mese a seconda delle regioni. Inserzione Domanda di adesione all'OCST Il/La sottoscritto/a Cognome Nome Per difendere i tuoi diritti aderisci all'OCST! Indirizzo L'OCST è firmataria dei contratti collettivi di lavoro in tutte le categorie professionali ed è il sindacato più rappresentativo del Ticino. Nap Città Mettiamo a disposizione i nostri segretariati e le nostre sedi in ogni regione del Cantone per difendere e sostenere i lavoratori. Telefono Data di nascita Segretariato cantonale Stato civile Lugano, via Balestra 19 091 921 15 51 [email protected] www.ocst.com Nazionalità Professione Ditta dichiara di aderire all'Organizzazione cristiano-sociale ticinese accettandone gli statuti. Luogo e data Firma Compilare e inviare a: Segretariato cantonale OCST, Via Balestra 19, 6900 Lugano Permanenze Sedi OCST Bellinzona, P.zza Buffi 4 Biasca, Contr. Cav. Pellanda Chiasso, Via Bossi 12d Lamone, Via Cantonale Locarno, Via Lavizzari 2 Lugano, Via Balestra 19 Mendrisio, Via Lanz 25 (telefonare per appuntamento) Grono (GR), CH-6537, 091 8271396 Stabio, Via Giulia, 091 6471414 Cannobio (Italia), Via D.Uccelli 22, +39 032371086 Lavena Ponte Tresa (Italia), Via Marconi 59, +39 0332551281 Porlezza (Italia), Via Osteno 1, +39 034461687 Santa Maria Maggiore (Italia), Palazzo municipale, +39 0332531767 091 8214151 091 8730120 091 6825501 091 9660063 091 7513052 091 9211551 091 6405111 4 Sindacato Formazione Custode d’immobili Corso di preparazione Al via la 5.a edizione Certificato cantonale di contabilità S Corso di 60 ore dal 28 novembre al 14 maggio 2012 Lunedì dalle 18.30 alle 21.30 litta a gennaio l’inizio della 5a edizione del corso biennale di custode di immobile. Il corso è ideale per sostenere l’esame per l’ottenimento dell’attestato professionale federale (APF) di custode, ma anche per svolgere in modo qualificato e professionale questo lavoro. La formazione, che si acquisisce parallelamente all’esercizio della professione, si rivolge a chi possiede un AFC e/o ha un’esperienza pluriennale come custode. Il corso si svolge il martedì, il giovedì sera e il sabato mattina, è concepito a moduli che alternano teoria e pratica. Le materie sono: manutenzione di immobile; tecniche di pulizia; riscaldamento, aerazione e clima; installazioni idrauliche; installazioni elettriche; protezione ambientale; giardinaggio, amministrazione e gestione aziendale; comunicazione. CORSI DI FORMAZIONE Via S. Balestra 19 6901 Lugano Tel 091 921 15 51 Fax 091 923 53 65 [email protected] www.cfp-ocst.ch RECUPERO FORMAZIONE DI BASE BB Custode di immobili, dal gennaio 2012, ma-gio 19.00 – 22.00 e sabato 08.0017.00,408 ore. Costo: fr. 5’612. BB Muratori Qual. Q, dal 13 gennaio, sabato, 08.00 – 17.00, 336 ore. BB Impiegato del commercio al dettaglio, da novembre, due sere a settimana, 19.0022.00, 350 ore. Costo: fr. 2’000. BB Certificato cantonale di contabilità, dal 28 novembre, lu, 18.30 – 21.30, 60 ore. Costo: fr. 750.-soci, fr. 950.- non soci. FORM. CONTINUA DI MEDIA DURATA ff INFORMATICA BB Percorso ECDL Start 2007 (4 moduli: 2 Windows/ 3 Word /4 Excel /7 Outlook e Internet), dal 9 novembre, lu-mer,18.00-21.00, 90 ore. Costo: fr. 910.-soci, fr. 1’590.- non soci. BB Web Creator, dall’8 novembre, ma-gio, 18.00–22.00, 220 ore. Costo: fr. 2’500.- soci, fr. 2’700.- non soci. ff LINGUE BB Inglese preparazione PET, dal 14 novembre, lu-mer,19.00–22.00, 48 ore. Costo: fr. 480.-soci, fr. 640.- non soci. BB Inglese preparazione FCE, dal 15 novembre, ma, 12.00-13.30, 48 ore. Costo: fr. 480.soci, fr. 640.- non soci. BB Corso di comunicazione multilingue (traduzione), da novembre, mer e/o sabato, I l corso si rivolge a tutti coloro che intendono certificare le competenze nel settore terziario con la possibilità di accedere all’esame per l’ottenimento del Certificato cantonale di contabilità. I destinatari del corso sono fiduciari, amministratori, segretarie/i, impiegati d’ufficio in generale e piccoli e medi imprenditori che avendo aperto una ditta si trovano a dover gestire la propria contabilità. Durante il corso verranno affrontati i principi contabili della contabilità delle PMI. Per chi non avesse i requisiti è in calendario un corso serale di contabilità avanzata dal 25 ottobre. 27 ottobre 2011 il Lavoro ECDL Start Preparazione agli esami ECDL Start Corso di 90 ore dal 9 novembre 25 gennaio 2012 Lunedì e mercoledì, dalle 18.00 alle 21.00 Moduli 2,3,4,7 (Windows 7, Word 2007, Excel 2007, Reti e Internet) Web Creator 220 ore dall’8 novembre al 17 aprile 2012 Martedì e giovedì, dalle 18.00 alle 22.00 Web Marketing & Communication, Web Legal, Servizi, protocolli e provider, Elementi di composizione visiva, Grafica vettoriale e bitmap, Grafica multimediale e animata, WebWorkFlow, Web Scripting, CMS Joomla. I principali programmi usati durante il corso: Illustrator, Photoshop, Flash, Dreamweaver, Première. 18.30 -21.30(mer) 10.00-13.00(sa) 60 ore + 40 ore. Costo: fr. 950.-. BB Inglese A2 (conversazione), da novembre, giovedì, serale 1h30, 24 ore. Costo: fr. 240.soci, fr. 480.- non soci. ff COMMERCIO BB Segretariato 10.a edizione, dal 31 gennaio, ma-gio, 9.00-12.00 e 13.00-16.00, 192 ore. Costo: fr. 1’920 soci, fr. 2’300 non soci. ff CONTABILITÀ BB Teoria-livello base, dal 7 novembre, lumer, 19.00-22.00, 30 ore. Costo: fr. 300.soci, fr. 500.- non soci. BB Teoria-livello avanzato, dal 25 ottobre, ma-gio, 17.00-192.00, 180 ore. Costo: fr. 360.- soci, fr. 500.- non soci. FORM. CONTINUA DI BREVE DURATA ff INFORMATICA BB Introduzione all’informatica, dal 7 novembre, lu-mer, 19.00-22.00, 36 ore. Costo: fr. 400.- soci, fr. 600.- non soci. BB Word 2007 base, dal 7 novembre, lu-mer, 19.00-22.00, 40 ore. Costo: fr. 470.- soci, fr. 730.- non soci. BB Excel 2007 base, dall’8 novembre, ma-gio, 19.00-22.00, 40 ore. Costo: fr. 470.- soci, fr. 730.- non soci. ff LINGUE BB Inglese A1 (1° modulo), dal 9 novembre, mercoledì, 19.00-22.00, 48 ore. Costo: fr. 480.soci, fr. 640.- non soci. BB Inglese A2 (1° modulo), dal 10 novembre, giovedì, 19.00-22.00, 48 ore. Costo: fr. 480.soci, fr. 640.- non soci. BB Inglese B1 (1° modulo), dal 7 novembre, lu-mer, 12.00–13.30, 48 ore. Costo: fr. 480.soci, fr. 640.- non soci. BB Inglese B1 (1° modulo), dall’8 novembre, mar, 19.00–22.00, 48 ore. Costo: fr. 480.soci, fr. 640.- non soci. BB Tedesco A1 (1° modulo), dal 10 novembre, giovedì, 19.00-22.00, 48 ore. Costo: fr. 480.soci, fr. 640.- non soci. BB Tedesco A2 (1° modulo), dall’8 novembre, martedì, 19.00-22.00, 48 ore. Costo: fr. 480.soci, fr. 640.- non soci. BB Tedesco B1 (1° modulo), dal 10 novembre, giovedì, 19.00-22.00, 48 ore. Costo: fr. 480.soci, fr. 640.- non soci. ff EDILIZIA E ARTIGIANATO BB AutoCAD 2011 base, dal 9 novembre, lumer, 18.00-21.00, 30 ore. Costo: fr. 400.- soci, fr. 600.- non soci. BB AutoCAD 2011 avanzato, dall’8 novembre, ma-gio, 18.00-21.00, 30 ore. Costo: fr. 400.soci, fr. 600.- non soci. ff VENDITA BB Tecnica della vendita - Lugano, dal 7 novembre, lu-ve, 19.00-21.00, 30 ore. Costo: fr. 300.- soci, fr. 500.- non soci. BB Tecnica della vendita - Mendrisio, dall’8 novembre ma-gio, 9.00-10.15, 30 ore. Costo: fr. 300.- soci, fr. 500.- non soci. BB Tedesco per venditori A1, dall’8 novembre, ma-gio, 9.00-10.15, 30 ore. Costo: fr. 300.- soci, fr. 500.- non soci. BB Inglese per venditori A2, dal 7 novembre, lu-mer, 9.00-10.15, 30 ore. Costo: fr. 300.soci, fr. 500.- non soci. 27 ottobre 2011 il Lavoro Sindacato Attualità Sindcato OCST Docenti Trent’anni per una buona scuola za, ovvero il censo e il ceto sociale. Dove la scuola non è così è una bella fregatura». Ha concluso ricordando che la situazione dei docenti è in questo momento ad una svolta: «le prospettive, ha detto, sono di arrivare all’apertura di trattative sui punti che ci stanno a cuore e che sono ben evocati nella nostra presa di posizione. Ma Renato Ricciardi e Pietro Ortelli anche di favorire la rinascita di un interesse a questi problemi nel corpo insegnante, attraverso la partecipazione ai collegi. La mia ADESSO BASTA! esperienza mi dice che questa è una delle vie Occorre una svolta: è il momento di passi maestre da percorrere. concreti. Il momento sembra favorevole». Le nomine L’Assemblea del Sindacato OCST dei L’Assemblea ha nominato il nuovo comitadocenti, svoltasi a Lugano il 21 ottobre 2011, to e Gianluca D’Ettorre quale presidente del sostiene le proposte del manifesto “Adesso sindacato OCST-Docenti. D’Ettorre succede a basta. Occorre una svolta: è il momento di Pietro Ortelli, in carica dal 2005. I membri di passi concreti” e chiede al Consiglio di Stato comitato sono: Roberto Aletti (Scuole profesl’apertura immediata di una trattativa sulle sionali), Roberto Camponovo (Scuole medie), richieste sindacali. Gianluca D’Ettorre (Liceo), Alberto Gandolla (Scuole medie), Stefano Imelli (Scuole medie), L’ASSEMBLEA DEL SINDACATO OCST Paolo Roos (Liceo), Andreina SchneebergerDEI DOCENTI CHIEDE: Lo Nardo (Scuole dell’infanzia), Jean Soldini Che tramite il DECS il Consiglio di Stato (Scuole professionali). apra una trattativa globale sulle condizioni di Risoluzione V enerdì 21 ottobre ha avuto luogo, nella sala conferenze dell’OCST, la trentesima assemblea del Sindacato OCST dei docenti. In quest’occasione i docenti hanno votato una risoluzione che chiede la riapertura delle trattative con il Decs sulla condizione degli insegnanti (vedi riquadro). Per il pieno riconoscimento politico, sociale ed economico dell’insegnante Nel suo ultimo intervento da presidente Pietro Ortelli ha ricordato che il senso dell’attività del sindacato OCST Docenti non si limita alle Trent’anni di storia Lo storico Alberto Gandolla, pure membro rivendicazioni sindacali in senso stretto, ma si fonda su «una certa idea di scuola, del suo del comitato, ha illustrato alcune linee della compito, e nello stesso tempo su un giudizio storia dei sindacati della scuola e delle assosulle condizioni in cui l’istituzione opera nel ciazioni magistrali in Ticino e, in particolare, tentativo di realizzarlo. Un’idea di scuola che a si è soffermato sulla nascita del sindacato sua volta non potrebbe esserci senza una cer- cristiano-sociale dei docenti, il 4 aprile 1981, e ta idea di «persona», continuamente verificata sui momenti principali del suo sviluppo. dentro l’esperienza dei rapporti quotidiani». Nel risalire alle ragioni che l’hanno condotto ad accettare il mandato di presidente, ha ricordato suo padre il quale «pensava che la scuola pubblica dovesse essere una buona scuola: dovesse consentire anche a chi non è ricco e non è figlio di laureati di determinare il proprio futuro scolastico e professionale senza che avessero peso le condizioni di partenL’Assemblea del 4 aprile 1981 lavoro dei dipendenti pubblici e dei docenti (salari, orario di lavoro, soppressione delle misure di risparmio, cassa pensioni …). Che siano soppresse le misure di risparmio applicate ai docenti neoassunti: la riduzione del salario iniziale di due classi e in particolare il mancato riconoscimento del diritto agli scatti salariali per i primi due anni di attività (misura questa mai applicata agli impiegati). Che sia riconosciuto uno sgravio ai docenti a partire dai 50/55 anni, come avviene nella maggior parte dei Cantoni svizzeri. Che l’abilitazione all’insegnamento possa essere frequentata svolgendo un’attività d’insegnamento a tempo parziale. Che si avvii una riforma della scuola media con il coinvolgimento di tutte le componenti della scuola e ascoltando gli insegnanti. A questi punti l’Assemblea ha aggiunto la richiesta che sia aumentato il monte-ore a disposizione delle sedi scolastiche per svolgere attività e progetti di istituto. 5 Sindacato Attualità 6 27 ottobre 2011 il Lavoro LO SPILLO Politicanti e manager attaccano i diritti sindacali NANDO CERUSO S trategie antisociali e antisindacali sono in atto da quando si è persa la cultura dell’imprenditore orientata a far crescere non solo i profitti delle imprese, ma parimenti anche l’occupazione e la ricchezza del territorio di concerto con i partner sindacali. È indubbio che questi importanti valori abbiano fatto la ricchezza del nostro Paese, attraverso il dialogo politico, il partenariato sociale e il rispetto reciproco tra lavoratori e datori di lavoro. Oggi le cose sono notevolmente cambiate e nelle imprese dilagano spregiudicate politiche di gestione orientate all’immediato massimo profitto, senza assumere le dovute responsabilità sociali e politiche in rapporto al territorio e al tessuto lavorativo locale. Ne conseguono preoccupanti turbative nel mondo del lavoro e in ambito politico che agevolano politiche opportunistiche e populiste, fomentate ad arte dalle lobby affaristiche che s’intrecciano nei meandri di certa politica e dell’imprenditoria. Sono gli stessi attori (datori di lavoro, manager e politicanti senza scrupoli e spregiudicati) che da un lato sfruttano i flussi della manodopera estera, in particolare quella frontaliera che pagano sottocosto sfruttandola fino all’osso anche a danno del tessuto lavorativo locale, e dall’altro speculano, anche politicamente, facendo del populismo di bassa lega, sul malcontento che è all’origine delle loro melmose politiche imprenditoriali orientate alla speculazione, al massimo profitto e all’esclusione della manodopera locale. Si tratta di nuovi metodi di gestione delle imprese, e di certa politica d’assalto, che stanno minando la cultura del dialogo politico e sociale, del partenariato e della partecipazione alla vita e alla ricchezza delle imprese per alimentare quella dell’insicurezza e della paura che generano divisioni, intolleranza e conflitti tra lavoratori e lavoratrici. Oltre alle spregiudicate strategie aziendali orchestrate da manager senza tanti scrupoli, sostenuti dai politicanti di riferimento, che prediligono forzature manageriali e politiche per aggirare il rapporto di partenariato con i sindacati, ci si mette anche certa stampa lobbistica e di corrente politica che tenta di delegittimare i sindacati, pur di accaparrarsi simpatie e «mazzette» pubblicitarie. Mercenarismo informativo Negli ultimi tempi si distinguono, per mercenarismo informativo, il bollettino online e il domenicale leghista, offrendo i due strumenti d’informazione soprattutto là dove c’e da spalare letame e quant’altro è più possibile addosso ai lavoratori di provenienza estera, ma in particolare dei frontalieri che hanno il solo torto di lavorare onestamente e creare ricchezze nel nostro Cantone. In tale ottica rientrano pure gli attacchi sferrati a persone ritenute scomode e alle organizzazioni sindacali che intralciano gli interessi dei manager e d’imprenditori senza scrupoli che li foraggiano a suon di evidenti «mazzette pubblicitarie». Infatti, si guardano bene questi signori (che non sono) di muovere una paglia là dove liquidano senza tanti scrupoli, anche da aziende a finanziamento pubblico, la manodopera loca- le e lavoratori esteri – frontalieri compresi - in Svizzera da lunga data, per speculare a danno del tessuto lavorativo locale e sulla pelle di altri lavoratori di provenienza estera che non conoscono le regole contrattuali d’uso vigenti in Ticino. Recentemente, in un dibattito televisivo ho cercato di spiegare che la concorrenzialità nel settore del commercio passa anche attraverso l’eliminazione dei cartelli che arricchiscono pochi potentati economici e impoveriscono i salariati. Inoltre, che la flessibilità degli orari di apertura dei negozi deve essere accompagnata anche da regole che considerino tutte le parti interessate, non solo le medie e grandi imprese del commercio che sfruttano fino all’osso sia il personale sia il territorio senza assumersi le dovute responsabilità politiche, sociali e contrattuali. Ciò è bastato per farmi incappare negli strali di bassissimo profilo di un bamboccio, gonfio a dismisura nella veste d’internauta, che evidentemente ha voluto rendere un servizio allo sponsor che gli finanzia l’insulso bollettino online, che lui si scrive e si legge, inebriato dalla fissazione ideologica e intollerante che lo caratterizza. Sarebbe facile rispondere (qualcuno lo sta facendo di rimando) se si volesse adottare lo stesso stile triviale, intollerante e scomposto! In italiano c’è una varietà d’insulti e parolacce inesistenti in altre lingue, ma la cultura in cui sono cresciuto e l’educazione che mi è stata data me lo impediscono. Lascio, dunque, che il palloncino gonfio a dismisura scoppi da solo, magari in punta a uno spillo. Servizi agevolati Non perdetevi la CISL Card I n questi giorni gli uffici Frontalieri della CISL di Varese e di Como hanno inviato agli iscritti OCST/CISL che hanno fornito il Codice Fiscale, la tessera plastificata «CISLCARD» che sostituisce quella provvisoria inviata nel 2011. Come già annunciato la tessera CISL-CARD permette all'iscritto di entrare nel circuito «Noi CISL» per usufruire di servizi agevolati in materia di previdenza, assistenza, fisco e vertenze; di agevolazioni e sconti offerti dalle convenzioni CISL in campo bancario, assicurativo, energetico e alimentare e di condizioni vantaggio- se all'interno del circuito «Noi CISL», attivo dal marzo 2011 negli esercizi e punti vendita su tutto il territorio nazionale. Ricordiamo agli iscritti che riceveranno la nuova tessera CISL CARD che per renderla disponibile è necessario attivarla presso una delle strutture CISL del territorio Varese e Como. Coloro che non hanno ricevuto questa tessera, dovranno comunicare urgentemente il loro Codice Fiscale agli uffici CISL dei territori di Varese e di Como o presso le sedi OCST in Svizzera. In questo caso l’invio delle tessere sarà effettuato nell'anno 2012. I nostri recapiti Via S.Balestra 19 6900 Lugano Tel 091 921 21 04 091 921 21 05 Fax 091 921 21 06 [email protected] www.ocst.com Sindacato Attualità 27 ottobre 2011 il Lavoro 7 Gruppo giovani Pronti, partenza...Gita! ALBERTO TREVISAN O ltre 30 apprendisti soci di OCST hanno partecipato alla prima «gita apprendisti» di sabato 15 Ottobre. L’uscita è stata pensata e voluta dal Gruppo Giovani OCST come momento di inizio anno scolastico per i nostri soci più giovani, quelli che cioè stanno avendo i primi approcci col mondo del lavoro e col sindacato. Sotto l’ottima regia del collega Giuseppe Buoso (ducatista e ferrarista D.O.C!) e con la straordinaria collaborazione del Ducati Club di Como, il programma della giornata è stato a dir poco sensazionale! Mattina: visita al museo Ducati di Borgo Panigale (BO); Pomeriggio: museo Ferrari di Maranello (MO). In mezzo un pranzo regale al ristorante da Gino di Maranello, che ci ha stupito con la sovrabbondanza e la qualità tipici dell’Emilia Romagna. Una giornata di certo indimenticabile, in cui abbiamo potuto vedere e toccare con mano il meglio dell’automobilismo e motociclismo mondiale, immersi in un’atmosfera di vittoria e successo che senz’altro sarà di buon auspicio per tutti i nostri apprendisti. Un ringraziamento ai colleghi Francesco Ciccarelli, Nenad Jovanovic e Carlo Vanoni che hanno partecipato con entusiasmo all’iniziativa. Ma una menzione particolare va senz’altro a Gianluca Rossi, indiscusso protagonista della giornata, nominato per acclamazione «padre adottivo» degli apprendisti OCST! Al termine della gita abbiamo distribuito a tut- ti gli apprendisti il testo del discorso che Steve Jobs ha tenuto nel 2005 davanti ai neolaureati di Stanford, pubblicato sull’ultimo numero de «il Lavoro». Un discorso entusiasmante e ricco di spunti per chi si appresta a diventare grande. Prendendo spunto dal tema della giornata auguriamo quindi a tutti gli apprendisti un anno scolastico a «tutta velocità» e una carriera lavorativa piena di successi e soddisfazioni. 13’922 volte grazie! Giorgio Fonio, Giovani! Seguiteci su Facebook! sindacalista Un grazie a tutti coloro che hanno creduto nel rinnovamento della classe politica sostenendo la candidatura di un giovane. Un grazie a coloro che hanno creduto negli ideali cristiano-sociali anche in politica. http://www.facebook.com/giorgio.fonio http://giorgiofonio.ocst.com Seguite OCST Ticino su Facebook! Troverete tutte le iniziative del Gruppo Giovani OCST. Potrete chiedere consigli su ogni dubbio ed ogni problema che riguarda la vostra formazione e la vostra attività lavorativa e condividere le vostre esperienze ed i vostri progetti. 8 Sindacato Programmi occupazionali 27 ottobre 2011 il Lavoro Ospedale del giocattolo Inutile negarlo: presto sarà Natale! ROBERTO RODRIQUEZ M entre leggo il mail che mi comunica la disponibilità di un prossimo container, attraverso l’associazione «Helping hand coalition», da spedire - prima delle prossime festività - nella martoriata città di Sderot, nel distretto Sud di Israele e distante un chilometro dalla striscia di Gaza (metà della merce inviata – ca. 50 m3 - verrà donata alla popolazione palestinese); mentre scrivo in agenda l’ormai immancabile appuntamento alla S. Messa del giorno di Natale presso il S. Cuore a Bellinzona in cui i bambini porteranno i loro pacchi-dono a Gesù bambino che verranno – come ormai da svariati anni – poi donati all’ospedale del giocattolo; mentre vedo sui tavoli del nostro laboratorio i manufatti natalizi realizzati dalle persone disoccupate che verranno messi in vendita nei prossimi occasionali mercatini e presso «La resilienza»; mentre anche i giochi di costruzione (vedi foto) vengono costruiti per riempire i prossimi sacchetti natalizi, non posso fare a meno di pensare che presto sarà… Natale! Qui all’ospedale del giocattolo lo è, veramente, tutto l’anno, ma d’altra parte il consumismo dilagante ce lo ricorda ormai già da un mese nei maggiori luoghi del suo culto: i grandi magazzini di vendita! Da noi però non ci sono solo gli oggetti, i ninnoli, le luci, le cose che ci vengono regalate e quelle che regaliamo a ricordarci il periodo. C’è tutto il lavoro che ci sta dietro, c’è ogni singolo partecipante, la sua collaborazione, la sua sensibilità più o meno marcata che in alcuni casi fa «nascere» un’idea geniale e simbolica per la nostra attività. È il caso di Giuli, che da noi, all’ospedale del giocattolo, si trova molto bene e si sente – come mai finora – contenta di alzarsi la mattina con uno scopo ben preciso e così altruistico. Grazie alla sua esperienza personale, Giuli trova il modo di coniugare tutto quello che nella nostra società consumistica viene considerato da scartare (una bambola senza un braccio, un orsetto senza zampa, una barbie senza dita) trasformandolo in gioco da amare in ogni caso. Nasce così – nel nostro laboratorio - un progetto di sensibilizzazione per i bambini in modo che imparino – attraverso il gioco – ad avere rispetto della «diversità». E nasce anche la storia che vi raccontiamo qui di seguito. LUNA e il cigno incantato C’era una volta Luna, una bella bambina di 7 anni. Purtroppo nata senza un braccio a causa di una malattia. Luna era un bambina bella nell’anima, sognava di poter giocare anche lei come tutti gli altri bambini ma specialmente voleva poter giocare insieme ad altri bambini. Purtroppo gli altri bambini non volevano giocare con lei perchè diversa da loro. Era molto triste per questo e si sentiva molto sola. Nemmeno lei riusciva ad avvicinarsi a loro per provare a diventare loro amica. Non riusciva ad accettarsi perchè le mancava un braccio. Ogni notte Luna si affacciava alla piccola finestra della sua cameretta e guardava le stelle nel cielo scuro. Tra tante stelle, una brillava più di tutte. Ogni notte guardando il cielo e la stella brillante, esprimeva un desiderio. Dopo tante notti, si rese conto che la stellina che tanto brillava più delle altre si stava avvicinando sempre di più alla sua piccola finestra. Finchè una notte la stella arrivò molto vicino. Poteva quasi toccarla! Sopra questa stellina, che brillava quasi quanto il sole, vi era un bellissimo cigno. Anche lui come Luna aveva solo un’ala. Ma questo cigno era davvero speciale, era incantato e aveva il dono di esaudire i sogni più importanti e nascosti nel cuore delle persone. Il cigno capì che Luna era molto triste e volle farle un regalo, quindi le chiese qual era il suo sogno più grande che aveva dentro il cuore. Lei rispose che voleva avere degli amici con cui poter giocare. Il cigno avrebbe esaudito il suo desiderio a patto che la Luna fosse più sorridente, le spiegò che doveva farsi forza e che prima di farsi accettare da altri bambini doveva accettarsi lei stessa. Lei capì e decisero insieme: se mai lei un giorno si fosse sottratta al patto, il suo desiderio sarebbe andato perso per sempre. La bambina e il cigno diventarono molto amici e lui appariva quasi ogni notte nei suoi sogni. Luna riuscì finalmente a realizzare il suo sogno e crescendo imparò molte cose, soprattutto che è molto importante accettare se stessi. Il cigno con il tempo non andò piu a trovarla nei suoi sogni. Ma vegliò per sempre su di lei. Il cigno incantato continuò a vegliare e ad andare a cercare tutti i bambini come Luna. G. Gomes Il progetto ha avuto il suo battesimo il 1° ottobre u.s. in concomitanza della festa d’autunno a Lugano in cui l’ospedale del giocattolo è stato invitato a partecipare per la presentazione del modello «Mini LAC». In tale occasione sono stati esposti esempi di riparazione eseguite presso l’ospedale del giocattolo a cui si sono aggiunti i protagonisti del progetto e cioè Luna, Celestina, Chicco, Nino, Lili, Minny, tutte bambole e pupazzi con un arto mancante o rovinato che hanno suscitato la curiosità dei passanti e dei bambini. E Giuli li ha presentati convinta della bontà del suo progetto e della necessità di adoperarsi per esso. E ci ha creduto talmente tanto che in futuro è stata chiamata a parlare del suo progetto con i bambini del doposcuola in alcune scuole del luganese. Attraverso il gioco, storie, fiabe e attività di riparazione tenterà di aiutare meglio i bambini a sviluppare il senso del rispetto delle diversità. E naturalmente l’ospedale del giocattolo sarà sempre a disposizione per aiutarla nel suo intento. E per chi non ci conosce, non sa dove siamo o vorrebbe saperne di più su di noi, venga a trovarci, lo aspettiamo. Dove siamo L’ospedale del giocattolo Via Vignola 5 – 6900 Lugano Tel./Fax 091 972 16 16 www.ospedaledelgiocattolo.ch [email protected] Orari d’apertura: Lu-Ve: 8.00 -12.00 / 13.00 –17.00 Regalare un sorriso a chi è nel bisogno è il nostro mestiere ! La resilienza Via Lambertenghi 1 – 6900 Lugano Tel./Fax 091 921 15 51 Orari d’apertura: Lu-Ve: 8.30 -12.00 / 13.00 –17.00 Idee regalo a sostegno del non-spreco ! SCONTI DEL 30% Dal 2 al 18 Novembre 2011!!! Mercatini dei nostri manufatti 25 e 26 novembre presso la Migros di Agno, dalle 09.00 alle 18.30; 8 dicembre mercatino natalizio presso la Sala Aragonite a Manno, dalle ore 10.00 alle 17.00. Attualità 27 ottobre 2011 il Lavoro 9 Il sindacato e la politica La sfida degli «indignati» MARKUS KRIENKE L’ enciclica «Caritas in veritate» si rivolge esplicitamente ai sindacati, incoraggiandoli ad affrontare le sfide della società attuale. Senz’altro gli eventi a Roma il 15 ottobre, in occasione della «giornata internazionale dell’indignazione», costituiscono un’occasione allarmante per un sindacato di porsi determinati interrogativi. Innanzitutto, bisogna chiedersi se le spiegazioni dei grandi partiti, sia di destra che di sinistra, colgano veramente il problema: il gruppo dei ca. 1.000 «black bloc» sarebbero semplici «criminali» che non c’entrerebbero con la stragrande maggioranza di alcuni centinaia di migliaia di manifestanti pacifici. Questo è indubbiamente vero. Ma in questo modo, si interpreta la manifestazione degli «indignati» come un evento «normalissimo», «previsto» da una democrazia che garantisce la «libertà d’opinione». In questo modo, però, la politica si libera dal vero quesito centrale che gli «indignati» sollevano, cioè la denuncia di un grave problema democratico: il fatto che il sistema politico si è allontanato, negli ultimi decenni, sempre di più dalla sua base democratica, ed è diventato un affare di esperti e di manager. Così la politica ha perso la sua dimensione pubblica, e sembra oggi il compito di chi persegue interessi specifici – personali, partitici, industriali ecc. Di conseguenza, da un lato si diffonde l’impres- sione che non esistono più i leader politici indirizzati al bene comune, mentre dall’altro il voto elettorale sembra ormai solo una questione formale che non ha più niente a che fare con la capacità della popolazione di influire sulla politica. Questo forte sentimento dell’incompetenza politica da parte del popolo democratico si scarica in questo periodo in tanti paesi europei nei movimenti di protesta. Nei casi della Tav in Piemonte o della stazione centrale a Stoccarda, esso cerca di rivendicare la sua competenza democratica attraverso il suo «veto» – espresso nella protesta – con il quale sventa decisioni politiche su infrastrutture importanti che sono già approvate dall’intero processo democratico-parlamentare. Prescindendo da alcuni gruppi riprovevoli che adoperano la violenza, la massa che protesta in modo pacifico impone così la propria partecipazione politica, perché dai meccanismi democratico-parlamentari non si sente più rappresentata. In occasione della «giornata dell’indignazione», tale protesta si è rivolta contro una politica ritenuta ligia e passiva nei confronti dei meccanismi dell’economia e della finanza, ignorando completamente il popolo democratico. In questi fenomeni di protesta alcuni politologi vedono già la «fine» della democrazia parlamentare. Secondo loro, ci troviamo nell’epoca della «post-democrazia». Ma proprio in questo termine ci accorgiamo del rischio pericoloso 1° e 2 novembre Poesia Festa di tutti i Santi Commemorazione dei fedeli defunti N oi cristiani in questi giorni, spesse volte, ci rechiamo nei nostri cimiteri. Questo luogo ci parla dei morti che vivono in noi, nella nostra memoria, nei nostri cuori. Ci parla dei nostri genitori, di chi ci ha dato la vita. Ci parla di molte altre persone, il cui amore ha lasciato nel nostro animo durevoli tracce. Se il mondo, la terra e tutto ciò che essa contiene, se l’uomo stesso non appartiene al Signore… allora il senso della comunione con i morti e il nostro amore si svuotano. Allora il cimitero diventa il luogo della sconfitta dell’uomo e il luogo della vittoria della terra. Invece noi cristiani andiamo al cimitero per confessare la presenza di Dio: per confessare la sua potenza salvifica nella storia dell’uomo. Il Figlio di Dio diventa che nelle proteste si esprime: trattandosi di un processo extra-parlamentare, non possiamo presupporre la sua «democraticità». Anzi una tale mobilizzazione delle masse mette a sua volta a rischio il carattere democratico della nostra società, dato che non esiste nessun metodo per poter rilevare che in questa massa degli «indignati» si esprime veramente la volontà della popolazione. Ora, se da un lato queste proteste denunciano quindi giustamente che le nostre democrazie sono ormai in crisi, dall’altro esse a loro volta aggravano ancora di più la crisi democratica. Allora ci rendiamo conto dell’importanza di una democrazia funzionante, finalizzata a rilevare che cosa è la vera volontà politica della «maggioranza». Nei confronti di questo «disagio della democrazia» emerge un compito fondamentale del sindacato: come attore nella società civile, deve agire a sostegno e in favore del sistema democratico, non contro di esso. Ha il compito di svolgere, in altre parole, il ruolo di un «volano di trasmissione» degli interessi dei lavoratori verso il sistema parlamentare. Così esso realizza una funzione importante affinché gli interessi dei cittadini possano di nuovo raggiungere la politica invece di scaricarsi nei cortei degli «indignati». Proprio in un momento di «crisi» della democrazia, dunque, il sindacato può riscoprire una sua funzione centrale per la società e per la politica. uomo e come uomo accetta la morte per donare a noi la partecipazione alla vita di Dio. Andiamo al Cimitero con fede, la fede solleva i sigilli delle tombe e ci permette di pensare a quelli che sono morti come a persone che vivono in Dio. Partecipiamo all’Eucarestia con la speranza della vita eterna. Ascoltiamo il discorso delle beatitudini e comprendiamo in modo giusto che cosa vuol dire Gesù quando proclama beati i poveri di spirito, i miti, i puri, quelli che sono afflitti, quelli che hanno fame e sete della giustizia, i misericordiosi, gli operatori di pace, i perseguitati. Gesù vuol dire che noi siamo tali. Non allontaniamoci dai nostri cimiteri senza un profondo sguardo sulla nostra vita, guardiamola sempre nella prospettiva della vita eterna. Cara, dolce malattia rara, quando mi hai colpito, il mio umore è stato ferito. La mia salute hai reso instabile e precaria, mi rendevi la vita un pò solitaria. Ero pensieroso e sofferente, sentivo dentro me il desiderio di aver vicino tanta gente. Con la tua compagnia, malattia rara, mi sembrava di percorrere un sentiero, buio, ripido e accidentato, ma in quel percorso tanta brava gente ho incontrato. Gente, amici, parenti, mi hanno trasmesso forza, la speranza ho ritrovato, solidarietà, affetto e bene mi hanno donato. Era tutto più bello, che mi sembrava di aver sognato, man mano che quel sentiero percorrevo, lo vedevo sempre più pianeggiante e illuminato. Ed ecco scoccare dentro di me ottimismo, energia e la voglia di vivere con serenità, l’ho ritrovata, scoprendo che nel cuore della gente c’è tanta umanità, ho riscoperto la grandezza e la bellezza della vita, la voglio vivere in compagnia di amici, parenti, la famiglia, a pieno con gioia e intensità. La famiglia è un punto di riferimento meraviglioso con il suo amore, ed ecco sollevato il mio umore. Malattia rara, quel sentiero era diventato pianeggiante, pieno di luci colorate e sui bordi una siepe piena di fiori, ho finalmente ritrovato l’energia, la fiducia, la luce interiore, la forza di vivere la vita con tutte le sue componenti e tutti i suoi valori. Francesco Lena 10 Attualità 27 ottobre 2011 il Lavoro Andar per negozi L’arte dell’avere e del trovare to un’intera esistenza. Ogni individuo vive una propria realtà e conseguentemente arreda la propria abitazione scegliendo oggetti di un certo tipo. Perciò è ancora più importante prendersene cura perché oltre ad un valore intrinseco racchiudono anche un valore affettivo. Quindi si può adottare un nuovo detto: Chi cerca trova... un tesoro! MANUELA BALANZIN A l giorno d’oggi riciclare sia gli oggetti che le materie che li compongono è molto di moda. Molte campagne pubblicitarie così come gli eco-centri situati in diversi comuni del cantone Ticino sono l’esempio di una nuova sensibilità. Il concetto di riciclo, così come viene proposto in alcuni casi, è come se racchiudesse l’essenza di qualcosa di innovativo, quasi al pari di una scoperta. In realtà i nostri anziani, persino i nostri genitori, non avendo vissuto nell’opulenza e la conseguente brutta abitudine dell’usa e getta a cui siamo attualmente soggetti, possono testimoniare come si sia sempre praticato il recycling non per moda ma per necessità. Chi ha vissuto nel primo e secondo Novecento sa bene che era abitudine ricuperare non solo la lana dei maglioni per crearne nuovi, ma anche riutilizzare vecchie scarpe, aggiustare borse sformate come rivoltare vecchi cappotti lisi. Questo sicuramente era anche vissuto con estrema dignità nella consapevolezza del valore di ciò che si possedeva e di quanto non fosse scontato avere. I tempi di guerra così come un atteggiamento più semplice e modesto nei confronti delle aspettative erano alla base di una mentalità più improntata sul valore del sapere e delle relazioni con le persone. Come dire: meno attenzione all’apparenza e più al contenuto. Ovviamente non è necessario tornare alla penuria causata da una guerra per riuscire ad apprezzare maggiormente ciò che si possiede. E qui entra il tema dell’articolo. Una nuova tendenza è in atto: la pressione sociale di adottare un comportamento più etico nei confronti della gestione delle proprie cose è aumentata. Infatti sempre più è considerato poco ecologico, e per nulla economico, gettare oggetti in buono stato di qualsiasi genere solo perché si desidera ostentare l’ultimo modello di uno strumento elettronico, o di un capo di vestiario solo perché è più «in». Richiede una grande sensibilità cambiare approccio? Forse se non fosse così facile accedere alle cose, spesso inutili, che vengono esposte nei negozi come il termine shopping non venisse così tanto esaltato, valuteremmo diversamente non solo i nostri acquisti ma an- che ciò che già possediamo. Per fortuna non siamo tutti uguali. Ci sono persone che hanno sensibilità e passione per il recupero sia di oggetti svariati che di indumenti così come di mobili riuscendo a creare un circolo virtuoso. Ricordate la moda Vintage scoppiata alcune stagioni fa? Per abbigliarsi i dettami della moda indicavano l’utilizzo di capi usati e mischiati sia nella forma che nei colori. Tuttavia c’è chi lo raccoglie e propone da anni. Abbiamo infatti incontrato la signora Monica Copa che porta avanti con successo un’attività da oltre 20 anni in via Cattedrale a Lugano. Il suo negozio «S2» è situato ben in vista sia per chi sale come per chi scende la scalinata di questa singolare via nel centro città. Monica è appassionata sia di capi firmati usati che di oggettistica di qualità. Rivende i pezzi che le vengono portati in negozio concordando un prezzo interessante e dando così la possibilità, a chi non fa più uso di un indumento o di un altro oggetto, di metterlo nuovamente in circolo. Il termine esatto è «conto vendita». In questo modo è anche possibile fare qualche piccolo guadagno sul proprio usato. Ma la nostra amica Monica non si è certamente fermata di fronte alle dimensioni anche considerevoli di mobili e oggetti di arredamento. Ha recentemente deciso, dopo avere raccolto per diversi anni mobili usati sia in buono stato che da restaurare, di aprire uno spazio di vendita che si trova a Taverne ed è possibile visitare su appuntamento. Accedere a questo luogo è come entrare nella caverna di Alì Babà: sono esposti tavoli, credenze, salotti, armadi in legno pregiato e non, dalla fattura classica al modernariato come altri oggetti quali lampadari, quadri, libri, servizi in ceramica e altro ancora. Monica ci racconta che la sua attività la appassiona e la assorbe totalmente. Non passa infatti giorno che non trovi un oggetto per lei nuovo e interessante. Nel corso degli anni ha così potuto apprendere e appassionarsi sempre più sia a materiali che a stili diversi. Questa attività porta anche a conoscere tante persone e le loro storie. Occorre molta discrezione e delicatezza quando si scelgono e prendono oggetti che hanno accompagna- Info: Il negozio S2, in via Cattedrale a Lugano, è aperto dal lunedì al sabato. Per chi desiderasse invece fare visita al suo spazio espositivo di Taverne può prendere un appuntamento telefonando al numero: 091 923 41 92. Siti da visitare: Vedi esempio del Comune di Mendrisio: http://la1.rsi.ch/it/home/networks/la1/ilquotidiano.html?po=53da2127-2a21-401a-aa1221371a92e131&date=#tabEdition Una famiglia singolare http://myzerowaste.com/ Inserzione S2 boutique Via Cattedrale 6900 Lugano Tel. 091 9234192 Cercate regali belli, originali e di qualità? Veniteci a trovare il 21, 22 e 29 novembre dalle 10.00 alle 18.00 a Taverne! (Via Brusighell Sopra il Garage Rombo Car) 27 ottobre 2011 il Lavoro Attualità 11 12 Sindacato Ricorrenze 27 ottobre 2011 il Lavoro Pagine a cura di Alberto G I 40 anni della Casa del Popolo - Albergo Ceresio a Lugano Le sedi del sindacato cristiano-sociale e l’istituzione dei ritrovi popolari 1919 - La prima sede dell’OCST è a Bellinzona Nel 1919 nasce l’Organizzazione cristiano-sociale ticinese (OCST). La segreteria e la sede del giornale vengono spostati a Bellinzona, che per un po’ diventa il centro del nuovo sindacato. Casa del Popolo La questione del nome C asa del Popolo è una bella denominazione ma ha un sapore … sinistreggiante, e infatti è usato normalmente dalle organizzazioni socialiste per i loro centri ricreativi. In Ticino la prima Casa del Popolo è quella di Claro del 1908, seguita poi da altre; la più importante è quella di Bellinzona aperta nel 1919. Le forze di sinistra furono molto scontente del fatto che a Lugano erano stati i cristiano-sociali a utilizzare per primi quel nome, e si consolarono dicendo che le loro Case del popolo erano modelli per l’autoemancipazione e la lotta di classe dei lavoratori, mentre quella luganese era un centro di pacificazione sociale, aperto a tutti e dunque volutamente interclassista. Del-Pietro intanto deve spiegare che il nome di «Casa del Popolo» è corretto e che è sbagliato lasciarlo monopolizzare dalla sinistra; la nuova sede deve diventare il centro cristiano di tutte le attività popolari nel campo sociale e cattolico. Questo nome, spiega il giovane sacerdote e segretario sindacale, è dunque attinto dalle genuine tradizioni cristiane medievali, in cui ogni mestiere, ogni corporazione aveva la sua casa sotto il motto «Vincit concordia fratrum» : la concordia dei fratelli è vittoriosa. In effetti don Del-Pietro nel 1933 (e questo ideale durerà una dozzina di anni) si entusiasma per il modello del sindacalismo corporativo di tipo democratico e ispirato al contemporaneo magistero sociale della Chiesa - non certo a quello di tipo autoritario proposto dai vicini regimi fascisti e nazisti. Interno del Ristorante «Casa del Popolo» al quartiere Maghetti. Anni ‘20 - Mensa alla fabbrica Tobler a Lugano All’inizio degli anni Venti per un po’ di tempo l’OCST e il suo segretario cantonale Fridolino Oeschger gestiscono anche una mensa alla fabbrica di cioccolato Tobler di Lugano-Besso. Arrivata a un massimo di una settantina di avventori, quasi tutte lavoratrici, i soliti problemi finanziari impongono poi la chiusura della cucina operaia. 1906 - A Locarno apre il Bureau Popolare A partire dal movimento delle leghe operaie e agrarie, don Roggero nel 1906 apre a Locarno, in via Marcacci 7, il primo segretariato operaio stabile, chiamato Bureau Popolare, che inizia anche a stampare un bollettino mensile. 1902 1910 29 ottobre 1933 - La nuova se Maghetti La «Casa del Popolo Opera cris così era indicata dall’insegna d denza 7, inaugurata il 29 ottobr 1918 1921 - La prima sede di Lugano La sede centrale di Bellinzona dura poco e infatti già nel febbraio del 1921 vi è un nuovo trasferimento, che durerà una dozzina d’anni: il segretariato e la redazione del giornale dell’OCST si spostano a Lugano, in alcuni modesti locali al pianterreno in via Cattedrale 4. 1926 1934 L’unica fotografia della piccola sede di via Cattedrale. ll giovane Del-Pietro – sigaretta in bocca – accanto al primo e anche lui giovanissimo segretario dell’organizzazione, Giovanni De-Giorgi (1911-1995), che sembra aspettare ordini dal suo… capo. 1921 - 1933 Da via Cattedrale al Maghetti G razie alla impressionante attività di Del-Pietro, diventato sengretario cantonale nel 1929, e naturalmente ad alcuni altri fattori (dei validi collaboratori, la struttura unitaria dell’OCST che favorisce la propaganda e il lavoro sindacale, i vari servizi che sempre di più vengono offerti, il principio delle riforme basate sulla “collaborazione” sociale che attrae varie persone più di quello della “lotta di classe” dei sindacati di sinistra, ecc.) il sindacato cristiano-sociale aumenta gradatamente di soci e di importanza. La sede in via Cattedrale è ormai piccola e insufficiente rispetto ai nuovi bisogni. Nel febbraio del 1931 l’amministratore del Legato Maghetti di Lugano Davide Primavesi fa sapere che l’Opera intende riattare un’ala del fabbricato di vicolo Orfanatrofio e dunque vi sarebbero dei nuovi spazi a disposizione. Del-Pietro, Francesco Masina e gli altri dirigenti sindacali sono subito entusiasti. Il progetto per la nuova sede è il seguente: al pianterreno un ristorante (vi era già il vecchio «Ristorante Volta»), al primo piano vari uffici e il salone per le riunioni, al secondo piano una decina di camere per gli alloggi. Un grosso problema è naturalmente quello finanziario, infatti l’affitto da pagare all’Amministrazione Maghetti e le spese della gerenza del ristorante e del piccolo albergo sono rilevanti, per il piccolo - anche se in crescita - sindacato. Inizialmente l’aiuto principale viene da due parti: l’Associazione degli Impiegati di Lugano (il sindacato interno più fiorente del momento, con una buona organizzazione e attività, e che già dal 1926 raccoglieva fondi per la costituzione di una nuova sede) e lo stesso vescovo mons. Bacciarini forniscono le cifre necessarie per iniziare la nuova avventura. 1942 1937 - I segretar Locarno Mendris Sindacato Ricorrenze 27 ottobre 2011 il Lavoro 13 Gandolla e Benedetta Rigotti 1933 - 1970 1957 - Aperta a Mendrisio una Mensa fraterna Sulla scia del promettente sviluppo economico della regione, nel 1957 a Mendrisio l’OCST apre anche una «Mensa fraterna» destinata soprattutto alle lavoratrici, con l’appoggio della parrocchia e di un gruppo di suore, arrivando a 120-130 pasti giornalieri. L’esperienza dura qualche anno, poi difficoltà finanziarie e anche di personale portano alla chiusura della mensa. Dal Maghetti a via Balestra A 1962 - Lo stabile in via Balestra Nel giugno del 1962 vi è un’offerta interessante: una possibilità di acquistare uno stabile in via Balestra, compreso un esercizio pubblico, il Ritrovo (bar) Ceresio. ede nel Quartiere stiano sociale», di Piazza Indipenre 1933. 1950 1958 1966 1966 - Il Comitato cantonale approva la costruzione della nuova sede Nel 1966 la proposta definitiva riceve l’avvallo del Comitato Cantonale del sindacato: l’investimento previsto, su due sedimi contigui, si aggira sui 2,7 milioni di franchi. 1974 1943 - Inaugurati i segretariati regionali di Faido, Tesserete e Magliasina Inaugurati i riati regionali di o, Bellinzona e sio 1942 - Inaugurato il segretariato regionale di Chiasso 1933 - 1970 L’albergo ristorante «Casa del Popolo» L a gestione della parte albergo si dimostra ben presto difficile: la pubblicità della nuova istituzione è scarsa, i costi sono alti, la concorrenza degli altri bar e alberghi in città è forte; la frequenza degli avventori - siamo in piena crisi economica - risulta spesso minore di quella sperata. Il sistema scelto è quello della “gestione in appalto”, il primo responsabile del ristorante è il signor Gioacchino Ferrari, poi per un momento si pensa di affidare la gestione all’Unione Popolare cattolica (UPC). Nel 1938 l’appalto viene dato a Guglielmo Cerutti, che si impegna a mantenere un indirizzo cristiano-sociale al ristorante. Nell’ottobre 1941 nuovo cambio, che risulterà positivo e duraturo: la gestione vie- ne affidata a Domenico Pelli e a Flora DelPietro. Quest’ultima, sorella del segretario cantonale, dirigerà con competenza e severo cipiglio il ristorante fino al 1970. Durante la seconda guerra mondiale, in particolare dal 1943 al ‘45, la Casa del Popolo diventa uno dei centri per molti rifugiati antifascisti italiani, soprattutto di area cattolica; tra gli esuli da ricordare Malvestiti, Degli Occhi, Migliori, Clerici. partire dalla metà degli anni Cinquanta si assiste a una forte crescita che va in parallelo alla fine dell’emigrazione dei ticinesi e al grande aumento dell’immigrazione; operai stagionali e annuali dall’Italia del Nord e poi anche più da lontano, e soprattutto un forte aumento di lavoratori frontalieri. Il numero di aderenti all’OCST aumenta, passando da 10mila nel 1950, ai 23mila del 1965 e ai 30mila del 1973. La Casa del Popolo comincia a risultare piccola. Dei locali sono guadagnati, sempre nel quartiere Maghetti, verso il Corso Pestalozzi, mentre per una dozzina di impiegati sono affittati altri uffici, sempre a Lugano, in via Pioda 12. Intanto nella primavera del 1961 dall’amministrazione Maghetti arriva una comunicazione molto importante: vi è l’intenzione di operare nel futuro una ricostruzione a tappe del fabbricato stesso; il sindacato potrebbe poi ritornare a utilizzare i locali ma… a prezzi aumentati e dopo il tempo necessario per la ristrutturazione. Lo stesso vescovo mons. Jelmini, dirà poi Del-Pietro (nel 1952 diventato monsignore) consigliò in seguito all’OCST di cercarsi un’altra sistemazione. I dirigenti sindacali cominciano così a guardarsi attorno. Nel giugno del 1962 vi è un’offerta interessante: una possibilità di acquistare uno stabile in via Balestra, compreso un esercizio pubblico, il Ritrovo (bar) Ceresio. Il Comitato Direttivo del sindacato capisce subito l’importanza dell’affare, per assicurare l’avvenire alla sede e per poter continuare ad avere a disposizione anche un ritrovo (si pensa, all’inizio, soprattutto ai lavoratori italiani). Si decide così di vagliare seriamente la possibilità di costruire una nuova sede. Viene formata una commissione interna che si occupa della vicenda e un’Associazione Ritrovo Ceresio, con lo scopo di gestire un ritrovo per lavoratori - il primo esercente del bar sotto la conduzione OCST è il signor Mario Sanvido - e lo svolgimento di iniziative e attività sociali. Gli ostacoli per la competente commissione che si occupa della costruzione della nuova sede non sono pochi, e vanno dalla necessità di acquistare ancora del terreno circostante (si comprerà poi la vicina proprietà Greco - una villa - e un ex stabile industriale pure attiguo), al fatto che vi sono dei vincoli pianificatori da rispettare, ai soliti problemi finanziari (e ancora una volta il vescovo aiuterà…), a un incendio scoppiato nel novembre 1966 nel fabbricato ex Greco SA (edificio che ospitava una fabbrica di scarpe dipendente dalla Bally) ormai acquistato dal sindacato, ecc. Nel 1966 la proposta definitiva riceve l’avvallo del Comitato cantonale del sindacato: l’investimento previsto, su due sedimi contigui, si aggira sui 2,7 milioni di franchi. Nel marzo del 1969 iniziano i lavori con la demolizione del vecchio Ritrovo Ceresio, sul cui terreno sorgerà il nuovo e moderno edificio principale. La vecchia Casa del Popolo del quartiere Maghetti continua a funzionare fino alla fine dell’aprile 1971, e cessa la sua attività dopo 38 anni di servizio. 14 Sindacato Ricorrenze 1971 - Trasloco nella nuova sede e inizio dell’attività Il trasloco avviene alla fine di aprile-inizio giugno 1971. Il 15 maggio inizia l’attività. Dopo ben 30 anni di gestione del ristorante in Piazza Indipendenza, la signora Flora Del-Pietro rinuncia a gestire la nuova Casa del popolo e dunque il primo nuovo gestore è il signor Mario Nocelli. La presentazione alle autorità e alla stampa avviene il 15 luglio e l’inaugurazione ufficiale e la benedizione della nuova sede il 18 settembre, in un clima di festa. 27 ottobre 2011 il Lavoro L’albergo Ceresio 1975 - Holger Schlichting è il nuovo direttore dell’Albergo Ceresio Si decide di dare all’albergo una sua amministrazione in proprio, che possa sviluppare una sua logica commerciale. I costi sono assunti dalla Commissione di gerenza che corrisponde al sindacato un canone di locazione la cui entità concorre a coprire le esigenze dei conti cantonali. Quarant’anni in linea con l’evoluzione dei tempi D 1975 - L’albergo cambia nome Nel mese di settembre si decide di cambiare il nome – in conseguenza ad alcune difficoltà con la clientela estera – riprendendo il nome del vecchio ritrovo: «Albergo Ceresio – Casa del Popolo». Il nome “Casa del Popolo” venne poi abbandonato in seguito, anche dall’insegna esterna in via Balestra. 29 agosto 1977 - Muore mons. Del-Pietro 1974 1982 1990 1998 2006 1976 - Acquisto dell’Albergo Monteforno di Bodio Nell’estate del 1976 l’OCST acquista l’Albergo Monteforno a Bodio, ritenendo che la regione e la fabbrica omonima siano ancora in una fase di buon sviluppo; così non è e quindi, dopo un’esperienza di gestione diretta e una di locazione, la Direttiva deve procedere alla sua vendita pochi anni dopo. 1972 - Festeggiamenti del Dottorato honoris causa a Del-Pietro Alla Casa del Popolo si festeggia il conferimento a Del-Pietro del titolo di dottore honoris causa in diritto del lavoro da parte della Pontificia Università Lateranense. 1971, la facciata ovest della Casa del Popolo 2006 - Dopo trent’anni Schlichting lascia a Monetti Al nuovo direttore dell’Albergo Ceresio, Stefano Monetti, spetta il difficile ma avvincente compito di affrontare i nuovi tempi turistici. Il progetto del 1971 Uno stile moderno e funzionale I l progetto del nuovo stabile è affidato all’architetto Tita Carloni, con la collaborazione dell’ing. Gualtiero Medici e di Ruggero Regazzoni, mentre i lavori di costruzione sono eseguiti dall’impresa Boni e Regazzoni. La facciata della nuova Casa del Popolo su via Balestra risulta scomposta in tre diverse parti in un interessante e moderno stile funzionale, mentre i differenti edifici comunicano tra di loro formando un tutt’uno, anche se per l’aspetto esteriore sono nettamente differenti, inoltre sono previsti numerosi parcheggi ester- ni e anche sotterranei. Vi sono dunque tre fabbricati: quello nuovo con il bar-ristorante al pian terreno, gli uffici del sindacato nei primi quattro piani (in totale vi lavorano una cinquantina di impiegati) e l’albergo ai due ultimi piani (65 camere con 106 letti), quello rimodernato (l’ex villa Greco) con il salone per le riunioni e le camere nei piani superiori, e il fabbricato su via Lambertenghi con altre camere e appartamenti. Nel corso del tempo ci sono state poi varie ristrutturazioni interne. opo la recessione economica del 1973-76 che segna la fine dell’espansione economica del dopoguerra, all’inizio degli anni Ottanta viene presa la decisione di ristrutturare ed ampliare l’albergo (si arriva fino a 180 letti), con il conseguente raggiungimento di una punta massima di 37mila pernottamenti annui. L’albergo si qualifica come un buon ristorante con camere per turisti della classe media. Purtroppo già alla fine del decennio inizia una certa crisi del turismo ticinese e in particolare luganese, le cui cause sono note: prezzi e costo della vita alti, nuovi sbocchi turistici – a basso prezzo – in altri paesi anche extraeuropei, e poi negli anni Novanta anche una certa recessione o ristrutturazione economica europea, anzi mondiale, che evidentemente contribuisce a cambiare le abitudini anche nel campo del turismo. Grazie alla buona gestione del signor Schlichting, l’Albergo Ceresio riesce comunque ad adattarsi abbastanza bene alla nuova situazione, procedendo a una diminuzione delle camere e alla chiusura nel mese di gennaio, inoltre per la propaganda si dimostra molto importante il contatto del direttore con le agenzie all’estero. La grande parte della clientela viene dalla Germania, seguita poi dall’Olanda. L’albergo, nella sua categoria, si dimostra uno dei migliori e più competitivi sulla piazza luganese. Ciononostante all’inizio degli anni Duemila la riflessione sull’ormai più limitato flusso turistico porta alla decisione di adeguare alla nuova situazione l’albergo, con una diminuzione a 60 stanze e una corrispondente riduzione, senza licenziamenti, del personale. Pensata alla fine degli anni Venti, l’idea della “Casa del Popolo” era quella di riunire sotto lo stesso tetto la sede del sindacato e un albergo-ritrovo popolare, il tutto con un preciso indirizzo cristiano-sociale. Per una cinquantina d’anni, con naturali alti e bassi, il progetto comune è stato egregiamente portato avanti, poi, in linea con l’evoluzione dei tempi, si è operata una differenziazione dei compiti, pur mantenendosi sempre un cordiale e preciso legame tra le due istituzioni. Auguri ai 40 anni di vita dell’Albergo Ceresio … e della Casa del Popolo! Bozzetto del progetto dell’ing. Gualtiero Medici 27 ottobre 2011 il Lavoro Pagina a cura di Slavko Bojanic Info Balcani 15 Posjetite «Srijemski Dubrovnik» Ilok: dvorac i podrumi I lok je mesto gde se spajaju kulture Istoka i Zapada, poznat je još i kao «Srijemski Dubrovnik». Nadomak središta istorijskog i vinskog grada Iloka, na brežuljku odakle se pruža zadivljujući pogled na Ilok, Srem i Bačku smestio se dvorac Principovac još iz vremena Odescalchi (1864 god). Ilok (Wikimedia) Okružen vinogradima, ujedno je i jedna od najboljih vinogradarskih pozicija u Hrvatskoj. Vinogradi i dvorac su obnovljeni i pretvoreni u turističko naselje pod nazivom «Ladanjsko imanje Principovac», otvoreno za turiste u leto 2009. godine. Bez obzira jeste li istinski poznavatelj vina ili tek na putu da to postanete, kada okusite kraljevski traminac i vrhunsku graševinu shvatićete da je ovde vinarstvo više od profesije. Ono je ovde umetnost i stil života. Panoramski lift unutar dvorca, vodi do zastakljenog vidikovca, odakle se kao na dlanu pruža grad Ilok, deo Bačke i sremski brežuljci s nepreglednim vinogradima. Tvrđava u Iloku (Wikimedia) U neposrednoj blizini turističkog naselja, smešten je srednjovjekovni dvorac Nikole Iločkog iz 15. veka., a kasnije dvorac knezova Odescalchi iz 18. st i crkva Sv Ivana Kapistrana, zaštitnika grada Iloka, kao i spomenici orijentalne arhitekture iz perioda turskog carstva. Šetajući srednovekovnom jezgrom grada, starim vinskim podrumima, vinskim stazama kroz nepregledne vinograde, posetioci mogu osetiti duh prošlih vremena, videti rezultate viševekovne tradicije uzgoja vinove loze i osetiti toplinu i gostoprimljivost domaćina. U zgradi dvorca Principovac se nalazi luksuzno uređen restoran bogate gastronomske ponude - new age kuhinja. Bazirana je na autohtonim namirnicama, pripremanima na sofisticirani način, fusion filozofijom, čime svakome gostu približava ukuse Srema i Slavonije na nov način. Kompleks Ladanjskog imanja Principovac sadrži i 5 dvokrevetnih apartmana i De luxe apartman od 120 m2 . Apartmani su luksuzno i moderno uređeni, u kategoriji četiri zvezdice. Dunav kod Iloka (Wikimedia) Lokacija Principovca nudi i razne dodatne sadržaje za rekreiranje i uživanje u prirodi: pešačenje, trčanje, treking ili vožnju unajmljenim biciklima, skuterima i električnim vozilima kroz vinograde u dužini od 8 km asfaltiranih vinskih staza, teniski teren, terene za odbojku i badminton. Balkanska Kuhinoa Da je Amerika ranije znala za burek, niko ne bi jeo picu Prema pisanju američkog Njujork tajmsa «da je burek došao u Ameriku pre 30 godina, danas nikad ne bismo jeli picu». Naime, gastro-kritičar američkog lista objavio je upravo ovakvu kritiku restorana «Đerdan» u kojem se služi autentična balkanska kuhinja. Hamo sa suprugom Esmom i ćerkom Selmom «Đerdan» se nalazi u njujorškom naselju Kvins, a u vlasništvu je Hama Medunjanina, Sarajlije rodom iz Crne Gore. Hamo je diplomirani pravnik koji nikada nije sanjao da će jednoga dana prodavati burek u Njujorku, ali danas kaže da «burek ima budućnost u Americi». Hamo je zanat naučio od svog oca koji je svoj zanat izučio u Turskoj, a pekaru je otvorio još 1936. godine. «Sve ovo ima svoje korene, a taj koren je iz davne 1936. godine. Moj otac je započeo poslastičarski i pekarski zanat u Peći na Kosovu i Metohiji, da bi ga završio u Izmiru u Turskoj. Vratio se 1936. u Peć i otvorio restoran i dao mu ime 'Đerdan'», kaže Hamo koji je tokom rata morao da napusti Sarajevo, a završio je u Americi. «Od 1992. godine počinje moja izbeglička priča, prvih pet godina mog pakla. U trenutku kada je Sarajevo bilo podeljeno, moja supruga se nalazila u jednom delu ja u drugom. U ponudi je i najam malih drvenih kućica smeštenih na nekolike lokacija, usred vinograda, gde se možete opustiti uz piknik i roštilj sa dragom osobom, porodicom ili prijateljima. Stari podrum Ilok Stari podrum Restoran «Stari podrum» unutar istoimenog turističkog naselja je jedan od dva vinska podruma, iz 15. i 18. veka u kojima se već više od pet stotina godina vrši dozrevanje vrhunskih vina na tradicionalan način u drvenim hrastovim bačvama. Osim restorana u objektu je uređeni podrum vina gde se gostima na degustaciji nudi cela paleta proizvoda vinarije. Otvorena je suvenirnica u čijoj ponudi je celokupni asortiman proizvoda Iločkih podruma i autohtonih suvenira iz domaće radinosti iločkih zanatlija. Ako gosti požele ostati malo duže u Iloku, uz „Stari podrum" smešteno je 18 soba u kategoriji 3 zvezdice. Sve sobe pružaju prekrasan pogled na Dunav i nedirnutu prirodu koja ga okružuje. Blagi obronci Fruške gore koji se spuštaju prema Dunavu, nepregledni vinogradi deluju na čovjeka spokojno, opuštajuće, a vino, hrana i ambijent bude hedonističke porive i čine da se osećate nekako «aristokratski»... Izvor: B92 Bajram Šerif Mubarek Olsun Zadovoljstvo nam je pozvati vas na BOSANSKO SIJELO u subotu 12. novembra od 20.00 h Centro ricreativo sportivo - Cadempino Gost večeri Emir Đuloviċ Veče ċe uljepšati KUD BOSONA lanovi: 15 CHF - Ostali: 25 CHF Ja sam uspeo da izađem, ona je ostala. Tako smo bili odvojeni gotovo dve godine», ispričao je Hamo. Posle prvog restorana, on i supruga su otvorili još nekoliko, a danas se «Đerdan» nalazi na listi planetarno poznatog vodiča «Rough Gide». Osim toga, prodaje i polugotove proizvode poput bureka i pita, a jedan od brojnih kritičara njujorških restorana napisao je: «Da je burek došao u Ameriku pre 30 godina, danas bi Amerika jela burek, a ne picu», što Hamo nikad neće zaboraviti. 16 27 ottobre 2011 il Lavoro Pubblicazioni Presentato il Vademecum 2011 di GenerazionePiù «L’anziano e la politica» GIACOMO FALCONI* I l Vademecum 2011 tratta il tema della politica, per sottolineare la ricorrenza dei quarant’anni del diritto di voto e di eleggibilità concesso alle donne, in Svizzera. Inoltre quest’anno è un anno di elezioni cantonali e federali. Con questa edizione vogliamo richiamare all’opinione pubblica l’importanza della politica. Sono convinto che il contenuto sia riuscito a centrare il vero ruolo della politica e a far risaltare il grande valore di questo impegno per la cosa pubblica. Si evidenzia pure l’importanza degli aspetti etici legati alla politica e l’importanza di saper distinguere ciò che è bene per la società, da ciò che non lo é. La politica vera, autentica, non può dissociarsi dalla «memoria storica». Il nostro patrimonio storico, culturale, patriottico, sociale e democratico deve essere posto quale base per la soluzione dei problemi attuali e futuri. Vedo questo Vademecum come un contributo all’aspetto intergenerazionale. È un contenuto di esperienza politica interessante. Rivolgo quindi un invito ai giovani di leggere il Vademecum 2011. *Presidente cantonale di GenerazionePiù Vademecum 2011 L’anziano e la politica: un messaggio importante rivolto ai più giovani CLAUDIO FRANSCELLA* T ra le numerose iniziative proposte dalla nostra Associazione, tese a facilitare il passaggio all’età pensionabile e a favorire il coinvolgimento attivo nella società, vi è anche quella del Vademecum. Il compito di questa pubblicazione è quello di trasmettere in maniera semplice ma competente delle indicazioni preziose che toccano da vicino il mondo della terza e quarta età. Dopo alcuni temi interessanti approfonditi nel recente passato- quali i rapporti tra l’anziano e la comunicazione, la cura dell’immagine, la salute, la natura, il tempo libero, la sicurezza e la musica – nell’edizione 2011 si affronta il tema dell’anziano in politica. Siamo nell’anno elettorale e vi è costantemente una rincorsa al voto: chi si indirizza specialmente all’elettorato giovanile, chi alla fascia dei lavoratori, chi agli anziani. E proprio a questo proposito ci siamo chiesti qual è il ruolo dell’anziano nella politica odierna e, soprattutto, qual è il suo peso elettorale. Se guardiamo l’evoluzione demogra- fica in atto, la risposta è abbastanza chiara. Durante i prossimi decenni gli over 60 che parteciperanno alle votazioni aumenteranno progressivamente. E questo a dimostrazione di come il potere di voto dei più anziani aumenta, anche perchè la partecipazione alle votazioni dei più giovani è più bassa di circa un quarto. Gli over 60, perciò, assumono un’importante e forte rilevanza elettorale e diventano degli «equilibratori» del sistema politico. Per questo nel Vademecum 2011 alcune personalità ticinesi che hanno avuto un ruolo diretto in politica – e penso ad alcuni municipali, sindaci, deputati al Gran Consiglio, consiglieri nazionali e membri del Consiglio di Stato- raccontando la loro esperienza, cercano di lanciare dei segnali importanti sui valori che stanno alla base dell’agire politico. Un messaggio che credo possa essere utile, non solo al mondo della Terza età, ma soprattutto anche all’attuale classe politica. Mi auguro quindi che il Vademecum 2011 di GenerazionePiù possa diven- tare uno strumento utile per tutti coloro che hanno a cuore il bene della nostra società- giovani e meno giovani- e possa contribuire a far comprendere meglio come la politica, quella vera, non può dissociarsi dalla memoria storica, che è una prerogativa degli anziani. Il Vademecum è stato stampato in circa 6mila esemplari ed è distribuito gratuitamente a tutti gli associati di GenerazionePiù, a tutte le case per anziani ticinesi e a tutti coloro che lo richiederanno al segretariato cantonale a Lugano (091 9102021). Segretario cantonale GenerazionePiù 17 27 ottobre 2011 il Lavoro Sezione Luganese Interessante conferenza sull’Islam N ell’ambito del ciclo di conferenze dedicate alle grandi religioni monoteistiche, si è tenuta, sotto l’egida della sezione di Lugano, una conferenza dedicata all’Islam. Relatori sono stati il signor Adnan Hariri vice-presidente della comunità Islamica in Ticino, e l’Imam Samir Jelassi, figlio di un sindacalista tunisino a lungo perseguitato per le sue idee nonché membro di diverse commissioni cantonali e federali e ricercatore all’USI. I relatori hanno intrattenuto la trentina di persone presenti sul tema dell’Islam, spiegando, con l’ausilio di materiale visivo, tradizioni e peculiarità dell’Islam sia dal profilo sociale (ruolo della donna) che dal profilo religioso, suscitando molto interesse nei presenti, dimostrato anche dalle numerose domande poste ai conferenzieri. Con questa conferenza, la sezione di Lugano, ha cercato di portare un piccolo contributo alla conoscenza reciproca ed all’integrazione multietnica. Un grazie va in primo luogo ai relatori ed ai membri della sezione di Lugano che anche questa volta hanno voluto fungere da apri-pista su temi scottanti. Cogliamo anche l’occasione per segnalare i prossimi appuntamenti, l’uscita del 10 novembre a Milano con visita della libreria Feltrinelli, alla stazione centrale di Milano ed il Duomo, il pranzo nonni-nipotini e l’assemblea sezionale del 24 novembre ed il pranzo di Natale presso l’Hotel Seegarten del 15 dicembre. Fabrizio Tami Sezione Tre Valli Sezione Mendrisiotto Conferenza medica su «Check Up» 90 candeline per il prof. Piffaretti L o scorso 18 ottobre si è svolta presso il Centro Giovani – Bodio, alla presenza di una trentina di persone, la conferenza medica sul tema il «Check Up». Il Dr. Nestor Blandon, medico in FMH, che si è messo gentilmente a disposizione quale relatore, ha saputo, in maniera molto semplice e comprensiva, esporre la tematica evidenziando i punti più importanti. Molto attenti e interessati i partecipanti che hanno posto diversi quesiti. Al termine della relazione un piccolo e gradito spuntino in compagnia. Elena Rinaldi Radio Fiume Ticino Evergreen: in onda in tutto il Ticino È ricominciata la seconda serie della trasmissione Evergreen su Radio fiume Ticino, recentemente premiata quale radio svizzera dell’anno. La trasmissione dedicata alla Terza età, curata per GenerazionePiù dal segretario cantonale Claudio Franscella, va in onda ogni mercoledì alle 18 con replica alla domenica mattina alle 8. Novità: da settembre le frequenze di Radio fiume Ticino si estendono su tutto il territorio ticinese: Luganese e Mendrisiotto: 100.0 fm A Ligornetto, mercoledì 26 ottobre, sulla torta di compleanno, il nostro presidente onorario ha spento ben novanta candeline. Infatti Giovanni Piffaretti, a lungo dinamico e apprezzato presidente della sezione Anziani OCST, ha festeggiato questo invidiabile traguardo, circondato dai famigliari e dagli amici. GenerazionePiù si unisce a tutti quanti gli hanno dimostrato affetto e simpatia, auspicando per lui e la signora Anna, tanta serenità. Buon compleanno! Locarnese e Centovalli: 107.1 fm Bellinzonese e Riviera: 90.6 fm Vallemaggia e Gambarogno: 93.0 fm Via cavo: 90.6 fm La trasmissione Eveergreen può essere ascoltata anche via Internet a www.radioticino.com I presidenti, il comitato e i soci della sezione Momò 18 27 ottobre 2011 il Lavoro Coro Lirico Dopo l’esibizione al 30esimo di GenerazionePiù il Coro Lirico di Lugano presenta Nabucco ... era il maggio 2006, quando un gruppo di appassionati di lirica, su idea tra gli altri del maestro Andrea Cupia ... nasceva il Coro Lirico di Lugano. MARIA LUISA DELCÒ N el 2011, quindi il sodalizio celebra i suoi primi cinque anni di attività. Per celebrare degnamente questo traguardo, grazie alla rapida crescita in termini numerici e qualitativi, il Coro sarà in grado di proporre una tra le opere più «corali» della storia del melodramma: Nabucco di Giuseppe Verdi nel 110.mo anniversario della morte. L’opera in forma di concerto, sarà una produzione propria, con riduzione orchestrale del maestro Cupia, costumi in collaborazione con la Scuola superiore di Sartoria di Lugano e scenografia commissionata al Centro industrie artistiche di Lugano, nonché la partecipazione della Filarmonica Faidese come Banda di Palcoscenico. L’idea del progetto «Nabucco 2011», non è stata concepita solo per celebrare il primo traguardo storico del Coro Lirico di Lugano, ma contiene anche altri elementi importanti come per esempio il concetto «opera per tutti», cioé uno spettacolo facilmente replicabile nei più diversi luoghi, grazie all’«agilità» delle sue caratteristiche, equilibrio fra costi ed offerta, costumi originali di proprietà dello stesso Coro, scenografia facilmente trasportabile e modulabile. Da sottolineare anche l’aspetto educativo: non a caso è stata scelta una filarmonica come la Faidese, ricca di Agenda Bellinzona Mercoledì 9 novembre, Tombola con Castagnata, ore 14.00 presso ristorante San Giobbe di Giubiasco. Venerdì 18 novembre, Visita Fabbrica di cioccolata Alpenrose di Caslano, ritrovo ore 14.00 presso Mercato Coperto di Giubiasco. Locarno Giovedì 3 novembre, ore 12.00 presso il Ristorante Stella a Locarno, ritrovo per il consueto pranzo del 1° giovedì del mese. Iscrizioni: tel. 091 7513052. Lugano Giovedì 10 novembre, gita a Mi- lano, visita alla libreria Feltrinelli, alla stazione Centrale e al Duomo. Partenza bus ore 7.45 Stadio Cornaredo (lato fiume), ore 8 Stazione FLP. Costo: fr. 70, compreso pranzo e bibite. Iscrizioni: tel. 091 9102021 entro il 31 ottobre. Mendrisio Giovedì 27 ottobre, Coro sezionale e incontro con gli anziani della Casa Girotondo di Novazzano. Ritrovo ore 15. Giovedì 3 novembre, ore 14,30 a Ligornetto, presso l’Oratorio parrocchiale, Assemblea annuale con castagnata. Dopo i lavori assembleari merenda a base di castagne e panna. Tre Valli Martedì 15 novembre, Assemblea e castagnata. Ristorante pizzeria Alla Birreria, Faido, ore 14.30. Segue tombola, castagnata con lardo e danze allietate dalla «Bandella Briosa». Costo: fr. 10 soci, fr. 25 non soci. Iscrizioni: tel. 091 8730120 entro l’11 novembre. giovani, dinamici ed aperti, per eseguire i piccoli interventi della banda di palcoscenico previsti nella partitura verdiana, un piccolo passo per avvicinarli a questa forma d’arte, la più alta, ma spesso distante dai loro gusti. Stimolante è stata la piena ed entusiasta collaborazione delle due scuole citate, con i loro competenti insegnanti. Nabucco 2011, avrà una sua anteprima a Faido il 30 ottobre, presso la palestra comunale alle ore 17, mentre venerdì 4 novembre alle 20,30 presso il Palacongressi di Lugano, si terrà la vera «Prima». Il presidente cantonale, il segretario cantonale, i presidenti sezionali, e tutta la grande famiglia di GenerazionePiù, sono vicini alla moglie Giuseppina, ai figli Adriana e Alberto, alla cognata Teresa, ai nipoti e parenti tutti, per la scomparsa del loro caro Pietro Vignutelli, per diversi anni brillante ed attivissimo presidente della sezione AAPI del Luganese, responsabile ed animatore dei soggiorni marini ad Igea Marina, e per due anni vice presidente della FARES nazionale. Grazie Pietro per quanto hai fatto per la nostra associazione. Non dimenticheremo il tuo entusiasmo e la tua attiva partecipazione ad ogni proposta! Lavoro Opportunità 27 ottobre 2011 il Lavoro In internet www.ocst.com RICERCHE di collaboratori XX montatore impianti clima riscaldamento ventilazione, MIBAG Property + Facility Management, v. Cantonale 34 a, 6929 Manno, tel. 091 6122160 [email protected] XX meccanico/a per assistenza operativa ed interventi di manutenzione su impianti e macchine di produzione. Esperienza e flessibilità oraria. Sede di lavoro: Mendrisio. Gruppo Riri, leader mondiale per produzione di chiusure lampo. Curriculum: jobs@riri. com o fax +41 (0) 91 6406126. XX cucitrici con esperienza su macchine industriali (Lineari, Tagliacuci). Cruna SA, Chiasso. Tel. 091 6835479. XX mastro panettiere pasticciere confettiere, per ristorante scolastico nel Luganese, tempo indeterminato, Lu/Ve 7-16.30. Tel. 091 9718061, fax 091 9713861. XX impresario costruttore, assistente tecnico ST, architetto STS, ingegnere STS, esperienza minima 3 anni quale dirigente cantiere, estratto conto individuale AVS, pratica professionale. Requisiti per iscrizione albo. Licenza di condurre B. Candidatura in forma scritta: Tromeco SA, Impresa di Costruzioni, V. Brusighell 14, 6807 Taverne. Tel. 091 9660688/9 Fax 091 9669694, [email protected], www.tromeco.com. XX meccanico d'automobili, con esperienza, lavoro saltuario, solo brevi periodi per rimpiazzo personale, concessionaria a Maroggia Tel. 091 6497257. XX impiegata commerciale 20-35 anni, esperienza preferibile in ambito Sales, customer service o relazioni clientela svizzera; indispensabili ottime conoscenze lingue nazionali (I, F, D) e Schwytzerdütch. Sede di lavoro: Rivera. CV a: [email protected]; Per la posizione seguente curriculum a: [email protected] Tel: 091 6956757. XX maggiordomo o governante con esperienza pregressa nella mansione ed ottime referenze, Per famiglia residente nel Mendrisiotto. Mansioni: normali lavori di cura dell’abitazione, spesa, organizzazione della dispensa, preparazione dei pasti e servizio in tavola. Lavanderia e guardaroba, ricevimento fornitori e artigiani. Richiesta presenza continua sull’abitazione a scopo di custodia, a disposizione piccolo alloggio. XX coll. domestica, per famiglia nel Luganese. Persona fidata ed ottimamente referenziata, con esperienza almeno quadriennale nella mansione presso la medesima famiglia. Orario di lavoro: 8 - 16, Luve. Mansioni: normali lavori di cura dell’abitazione; pulizia delle superfici, lavanderia e guardaroba, ricevimento fornitori e artigiani. La spesa, l’organizzazione della dispensa, preparazione di pasti semplici. XX impiegata, madrelingua tedesca, con ottima capacità di redazione testi, ottime doti linguistiche: la conoscenza dell’inglese è fondamentale. Azienda del Mendrisiotto L’opportunità è a tempo pieno ed indeterminato. Foglio Ufficiale N. 82 del 14 ottobre XX operaio/a qualificato (viticoltore) presso Azienda agraria cantonale, Mezzana. Info: Dir. Daniele Maffei, tel. 091 8166201. Condizioni generali: www.ti.ch/concorsi Foglio Ufficiale N. 83 del 18 ottobre XX forestale SSF e/o ingegnere forestale (impiego inizialmente a tempo parziale, circa 50%) Azienda forestale AFOR 6670 Avegno. Scadenza: 4.11. Info: tel. 079 3577648 o 079 6421565. Foglio Ufficiale N. 84 del 21 ottobre XX operaio squadra manutenzione Ufficio tecnico comunale Mendrisio. Attestato federale di capacità installatore impianti sanitari o di riscaldamento. Patente cat. B. Info: Ufficio tecnico comunale, v. Vela 19 Pubblichiamo inserzioni solo per soci e abbonati, gratuite 9, 6850 Mendrisio. Tel. 091 6403200. XX tecnico comunale, Municipio Arogno. Diploma SUP/STS o equivalente, CH, ottima conoscenza procedure amministrative. Scadenza: 7.11 www. ti.ch/concorsi XX un/a agente polizia comunale Municipio Melide. Ch, max. 40 anni, conoscenza lingue nazionali, att. profes. quale agente. Scadenza: 18.11. Tel. 091 6401070; [email protected] www.melide.ch XX segretario/a comunale Municipio Vico Morcote. Ch, conoscenza tedesco, certificato di abilitazione alla carica di Segretario o impegno a conseguirlo. Scadenza: 28.11. 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Tel. 079 5392853. 20 Sindacato Interprofessionale - Pagina a cura di Rogério Sampaio 27 ottobre 2011 il Lavoro O movimento dos indignados é sério e para levar à sério Praça financeira em Zurique ocupada por cidadãos anónimos ROGÉRIO SAMPAIO N asceu em Espanha de forma espontânea um movimento pacifico e espontâneo nos meados de Maio designado “indignados”.Inicialmente pensava-se não passar de mais um movimento sem grande significado. As razões desse movimento foram, alta taxa de desemprego e crise económica, que reuniu milhares de manifestantes às praças espanholas. Com á evolução dos acontecimentos, eles reivindicam uma mudança na política, na sociedade espanhola, pois os manifestantes consideram que os partidos não os representam nem tomam medidas que os beneficiem, por isso exigem mudanças. Este movimento que de forma inteligente utilizou os meios de comunicação modernos com twitter e facebook, para convocar manifestações e concentrações, além do protesto nas ruas e nas principais praças espanholas. O movimento foi alagando a sua simpatia e conquistando outras cidades espanholas. A persistência do movimento e a força da internet, levou o reconhecimento além fronteiras. Nos Estados Unidos um idêntico movimento baseado em contestações a banca, ao mercado financeiro e o desemprego, levou os «indignados» americanos a praça das finanças americana, sob o slogan «Occupy Wall Street». O movimento «Occupy Wall Street» teve uma aderência de tal ordem grande, que levou o mundo político e o próprio presidente americano a reconhecer que às reivindicações são legítimas. Na América o movimento teve o apoio dos sindicatos, o que lhe deu um cunho muito mais organizado e com objectivos e reivindicações mais focalizadas. Como a América está à porta de eleições, este tipo de movimento não deixa ninguém indiferente. As dúvidas pairam sobre as futuras reivindicações dos manifestantes e se elas serão escutados pelos políticos e pelo mercado financeiro. -«Nós somos parte de um movimento global que está se alastrando», comenta um dos participantes. Movimento dos indignados na Suíça Na Suíça as sucessivas crises da banca em especial da UBS, com escândalos atrás de escândalos, em que o dinheiro dos contribuintes teve que ser utilizado para tapar os buracos causados pela gestão danosa enquanto os «managers» continuam a usufruir de salários e bónus exorbitantes, alertou a consciência da pacífica população suíça. De um forma igualmente espontânea surgiu um movimento de cidadãos indignados, que através das redes sociais decidiram ocupar o coração do mercado financeiro suíço, à Paradeplatz. Esse movimento teve a sua primeira reunião dia 11 de Outubro na Volkshaus. Foi curioso notar como foram chegando pessoas de todos os extractos sociais, sem qualquer ligação partidária ou politica, somente porque estão fartos do sistema e indignados com o rumo dos acontecimentos. Syna que há vários anos têm levantado a voz conta essa desigualdade social que vêm-se acentuando, pondo na ordem do dia no seu congresso em Baden ao tema Globalização, e recentemente no congresso em Sant Gallen o tema «Grundeinkommen» Um salário mínimo para todos, mesmo que não exerçam actividade labora não podia deixar de estar presente. Por esse motivo, Syna juntouse ao movimento dos indignados da Suíça através de Rogerio Sampaio e Peter Schmidt. O encontro foi informal, a sala inicialmente prevista foi pequena a ponto de termos que alugar nova sala. Entre os presentes procurouse voluntários para coordenar a reunião e foi esclarecido que não seria um movimento partidário, mas sim, um movimento de cidadania. O grande problema foi que não quiseram ter responsáveis nem criar uma comissão. Depois de muito debate aceso, conseguiu-se criar a ordem de trabalhos, onde o tema fundamental foi: Ocupação da Paradeplatz, como protesto contra á banca o mercado financeiro e o desemprego. Pôs-se á questão de saber se devíamos solicitar autorização à polícia ou não! Foi decidido que não, ocupa-se e basta. Decidiu-se que seria uma manifestação pacífica e cada participante tenta evitar que os mais agressivos provocassem distúrbios. Definiu-se o local da concentração e a hora da assembleia no sábado dia 15 de Outubro. Após essa reunião a imprensa começou a levantar questões sobre a ocupação da praça e vários quadrantes políticos e do mundo das finanças foram forçados á participaram na discussão pública. A ocupação decorreu sem grandes incidentes, mas, muitos dos participantes não se desmobilizaram, retiram-se para a praça Lindhof , montaram o acampamento para preparar a ocupação do dia 22 de Outubro. Durante a semana eu e Peter Schmidt e Andreas Trefz visitamos o acampamento e oferecemos apoio logístico. Didier Burkaltern Discutimos com os presentes sobre o futuro da organização. Foram unânimes em reconhecer que era o momento de apresentar propostas concretas e estavam a trabalhar sobre o assunto. Curiosamente à polícia através do seu portavoz, Mário Cortesi, disse publicamente que iriam autorizar a ocupação do dia 22 porque assim haveria mais segurança. A ocupação do último sábado decorreu ordeiramente e juntou cerca de 1000 participantes e pode-se ver diversos cartazes com reivindicações concretas. O movimento continua, amanhã faremos de novo uma visita ao acampamento e inteirarmos do futuro a seguir. Esse movimento só consegue os objectivos com a participação de todos. Ficar calado e tranquilamente em casa não é solução. Participa. Ao contrário que se pode parecer, este movimento ganhou consistência e vai dar que falar. Não é uma manifestação de desempregado, mas sim, uma manifestação de trabalhadores que querem dizer basta a especulação financeira. Syna Regionalsekretariat Zürich/Schaffhausen: Eröffnungsfeier 29. Oktober 2011 Das Syna Regionalsekretariat ZH/SH zog Mitte September 2011 von Oerlikon nach Altstetten um. Unser Auftakt in Altstetten möchten wir gemeinsam mit euch feiern. Kurt Regotz (Syna Präsident) wird um 12.00 Uhr eigens dafür eine Ansprache halten. Wo: Syna, Regionalsekretariat ZH/SH Albulastrasse 55, 8048 Zürich, 3. OG Wann: Samstag, 29. Oktober 2011 1100 Uhr bis 1400 Uhr Für Drinks, Snacks und «Highlights» ist natürlich ebenfalls gesorgt. Alle sind herzlich Willkommen. 27 ottobre 2011 il Lavoro Pagina a cura di Rogério Sampaio - Sindacato Interprofessionale 21 Emigracion Una mirada a la emigracion, integracion e igualdad CONI SOLER L a inmigración en Suiza influye desde hace 40 años en su sistema político, económico, cultural y social. Actualmente se trabaja con verdadero ahínco en la integración plena de los inmigrantes. Junto con los italianos, los españoles figuran entre los primeros grupos de inmigrantes que llegaron a Suiza, sobre todo de Galicia, pero también de Extemadura y Andalucía. Historia En el S.XIX el 10% de la población suiza llegó a emigrar. Muchos militares suizos y gran número de colonos se establecieron en América. Después de 1900 la industrialización cerró la fuente migratoria y Suiza comenzó a recibir mano de obra. El éxodo español comenzó a finales de los años 50. Durante las dos guerras mundiales Suiza se convirtió en refugio de muchos exiliados. Pero es entre los años 60 y 80 cuando recibe la mayor oleada de emigrantes. La mayoría de ellos eran temporeros. En su mayor parte italianos y españoles que abandonaban su patria en busca de trabajo. El sistema de reclutamiento consistía en que podían permanecer únicamente 9 meses en el país sin posibilidad de traer a su familia y después debían regresar a su país de origen durante 4 meses. Esto era muy interesante para Suiza, porque de esta manera exportaban el subsidio por desempleo a su país de origen. Durante los 70 se dio la mayor acogida de españoles en Suiza, en el momento de mayor actividad industrial llegando al punto de admitir hasta 300.000 permisos anuales para temporeros, encargados de construir la mayor parte de las infraestructuras viales y ferroviarias. Fueron muy bien recibidos ya que Suiza tenía necesidad de mano de obra. Sólo querían hacer dinero rápido y regresar a España, por lo que su integración en la sociedad suiza social, política y lingüísticamente resultó prácticamente nula, sobre todo porque pudieron comunicarse a efectos laborales a través del italiano . Los emigrantes sólo se consideraban mano de obra barata, pero gracias al apoyo sindical, la política Suiza empezó a tomar conciencia del fenómeno migratorio y adoptó políticas de integración enriqueciendo así su cultura y su mercado laboral. La actualidad La crisis económica mundial obliga de nuevo a muchos españoles a emigrar otra vez a Suiza. Millones de españoles se encuentran sin trabajo y sin esperanza. Nuevamente la emigración es una salida. Se trata de jóvenes que buscan un futuro, pero la mayoría son retornados a Suiza que no han encontrado ninguna salida en España. Nuevas perspectivas: Suiza no está tan boyante como antaño, pero aún ofrece buenas oportunidades en algunos sectores como la Construcción, Limpieza y Hostelería, ya que los suizos optan por otro tipo de trabajos que requieren mayor formación profesional. La mayoría de los inmigrantes son gallegos, pero también portugueses y de países del Este. Los salarios son ahora más difíciles, pero los sindicatos luchan continuamente para mejorar la situación y condiciones de vida de los trabajadores inmigrantes. La Ley Federal sobre los extranjeros en Suiza dice: 1. El extranjero debe poseer un carnet de identidad válido (UE). 2. Orden de preferencia en el trabajo: a) Los suizos. b) Los que poseen un título de residencia. c) Los que proceden de un país con el que Suiza posee un contrato de libre circulación. 3. Los extranjeros de países terceros que deseen trabajar en Suiza deben poseer un Contrato de trabajo válido en Suiza. 4. Reagrupación familiar: a) Casa y medios suficientes para el sustento de hijos y padres. b) Una vez legal en Suiza gozarán de los mismos derechos sociales. 5. Esfuerzo de integración. Expectatívas Cada vez son mayores la exigencias , pero también mayores los derechos. Cabe resaltar que a través de una inmigración cada vez más cualificada los inmigrantes empiezan a ocupar cada vez puestos más cualificados y de mayor responsabilidad. La «Ley de Integración» obliga a los recién llegados a asistir a los cursos de la lengua e integración que ofrecen las respectivas administraciones. El aspecto lingüístico es quizás el más prioritario, pero además hay que aprender a adaptarse a esta nueva forma sociocultural. La «Ley de Integración» obliga también a velar por la igualdad de condiciones y la no discriminación. Esto requiere un gran esfuerzo para lograr una igualdad de oportunidades con la población local. La emigración supone Esperanza, Sacrificio, Oportunidad y Gratitud. Hemos recorrido un largo camino y aún nos queda mucho por recorrer. Inserzione Cassa disoccupazione cristiano sociale / OCST... ...la cassa numero 1 in Ticino Servizi Le nostre sedi Pagamenti giornalieri agli assicurati Lugano - Amministrazione centrale Via Serafino Balestra 19, 6900 Lugano Biasca Piazza Centrale, 6710 Biasca Bellinzona Via Magoria 6, 6500 Bellinzona Grono 6537 Grono Locarno Via della Posta 8, 6600 Locarno Massagno Via San Gottardo 50, 6900 Massagno Mendrisio Via G. Lanz 25, 6850 Mendrisio Chiasso Via Bossi 12, 6830 Chiasso 6 sedi in Ticino e 1 nei Grigioni Professionalità nell’allestimento delle pratiche Programmi informatici per i datori di lavoro 22 Attualità 27 ottobre 2011 il Lavoro Vincere la povertà con la formazione Pari opportunità nell’istruzione In Svizzera, un debole livello d’istruzione costituisce uno dei maggiori rischi di povertà. Caritas invita il Consiglio federale ed il nuovo Parlamento a preparare un pacchetto di misure politiche ambizioso nel campo dell’istruzione pubblica, per contribuire alla prevenzione della povertà (1). STEFAN GRIBI* I n Svizzera molti bambini vivono in un ambiente familiare che non permette loro di concentrarsi a scuola e di ricaricarsi attraverso il gioco; i loro genitori non hanno la possibilità di sostenerli e motivarli nella loro carriera scolastica. Pertanto questi bambini spesso accumulano un ritardo e si ritrovano nell’incapacità di sviluppare i propri talenti. Accanto alla famiglia il sistema scolastico è il principale ambiente di socializzazione. È in gran parte responsabile della distribuzione delle opportunità. Il percorso scolastico ha un’influenza determinante sul tipo d’impiego desiderato e sul reddito. I bambini poveri se la cavano meno bene In Svizzera il livello d’istruzione è fortemente influenzato dall’origine sociale. Alcuni studi mostrano che i bambini, i cui genitori presen- tano un basso livello d’istruzione se la cavano meno bene a scuola. «Non è normale che la situazione economica e sociale dei genitori determini la riuscita scolastica dei bambini. Siamo tenuti a permettere ad ogni bambino di dispiegare tutto il suo potenziale. Senza contare che non possiamo semplicemente permetterci di lasciare incolti i talenti e le capacità dei bambini», si arrabbia Regula Heggli, responsabile del servizio di Politica sociale presso Caritas Svizzera. Un debole livello d’istruzione costituisce uno dei maggiori rischi di povertà. Dal punto di vista di Caritas, la politica d’istruzione pubblica è dunque un pilastro estremamente importante della prevenzione della povertà. Deve intervenire già nel corso della prima infanzia. vertà. Queste misure devono coprire tutta la durata della scuola obbligatoria e della formazione professionale, includere anche i bambini in età prescolastica ed estendersi fino alla formazione continua nell’età adulta. «Apportando i miglioramenti all’istruzione pubblica, dobbiamo fare in modo che la povertà cessi di trasmettersi da una generazione all’altra», riassume Regula Heggli. Lottare contro la povertà ereditaria In una presa di posizione pubblicata recentemente, Caritas invita di conseguenza il Consiglio federale ed il Parlamento che uscirà dalle recenti elezioni, ad ancorare al programma di legislatura 2011-2015 un grosso pacchetto di misure per l’istruzione in favore di una Svizzera al riparo dalla po- (1) La presa di posizione «Vincere la povertà con la formazione» si trova sul sito www.caritas.ch Traduzione Gian Marino Martinaglia *Caritas Svizzera www.alliancesud.ch Articolo originale apparso su Planète Solidarie, 3/11, Caritas Memorie nostre In ricordo di Pietro Vignutelli L o scorso 12 ottobre è scomparso Pietro Vignutelli, classe 1919, Cavaliere al merito della repubblica italiana per il servizio svolto a favore dell’integrazione tra le varie etnie. La sua lunga vita è stata caratterizzata da un’intensa attività sindacale, politica e sociale iniziata negli anni ‘50 a Basilea. Nel 1969 Monsignor Luigi Del-Pietro, che lo aveva conosciuto a Zurigo in occasione di un congresso, dove Pietro faceva traduzioni simultanee dal tedesco e dal francese per i delegati italiani, lo chiamò come direttore dell’ufficio INAM (Istituto nazionale assicurazione malattia). Sotto la sua direzione gli uffici INAM divennero un servizio eccellente che l’OCST offriva ai lavoratori frontalieri e alle famiglie residenti in Italia, dei lavoratori stagionali. Eccezionale anche la sua opera in qualità di direttore della colonia di Igea Marina. Ebbe modo di utilizzare al meglio le sue innate capacità organizzative in occasione di tre congressi delle varie federazioni cristiano-sociali, tenutisi a Lugano, in particolare quello del 1987, cui parteciparono ben 600 delegati. Dopo la chiusura del servizio INAM lavorò per circa un anno e mezzo nell’ufficio amministrazione soci del segretariato regionale di Lugano. Sempre attivo e brillante si impegnò anche in politica. Consigliere comunale a Porza per 16 anni, e per due legislature ha presieduto la commissione petizioni. Nel 1983, raggiunta la meritata quiescenza, divenne membro di comitato dell’allora AAPI sezione del Luganese. Nel 2000 fu designato presidente sezionale di Lugano dove nell’arco di quattro anni promosse numerose iniziative a favore degli associati. Dal 1984 al 1999 è stato pure responsabile ed animatore dei soggiorni AAPI ad Igea Marina. Per due anni ha ricoperto la carica di vice presidente della FARES nazionale. Lo ricordiamo sempre presente ad ogni nostra iniziativa, incontri, conferenze, gite; con il sorriso e la simpatia che lo contraddistinguevano, ha partecipato a tutti gli appuntamenti sino all’ultimo. La sua è stata una vita intensa, impegnata nel sociale, spesa in favore del prossimo. Anche la meritoria attività nell’Arciconfraternita della Buona morte, dove è stato cancelliere per ben 26 anni, ha dimostrato la sua devozione, la sua fede, l’amore per le tradizioni di questa pietosa opera di carità cristiana. Grazie Pietro per tutto quanto hai fatto e per quanto hai dato all’organizzazione cristiano sociale. Alla moglie Giuseppina, ai figli Adriana e Alberto, agli adorati nipoti Melissa, Michel e Daniele, ai familiari e parenti tutti esprimiamo la nostra vicinanza e le nostre sincere condoglianze. Giornale Aperto 27 ottobre 2011 il Lavoro Le Domande dei Lettori Contributi e pensione, che fare? Buongiorno signor Crugnola, leggo sempre la sua rubrica sul giornale Il Lavoro, le volevo sottoporre la mia posizione e porre alcune domande: ho iniziato a lavorare in Svizzera subito dopo il periodo di servizio militare, ormai sono quasi 20 anni che sono frontaliere, in precedenza ho lavorato un paio d’anni in Italia. Non mi sono mai interessato all’aspetto contributi per una futura pensione, anche perché mancano ancora diversi anni prima di raggiungere l’età di pensionamento, le chiedo: è meglio fare qualche passo già adesso, oppure devo attendere la data di pensionamento? Carmine L. - Marchirolo Carissimo Carmine, il mio consiglio è tenere la posizione assicurativa regolarmente aggiornata. Nel tuo specifico caso ci sono due procedure che puoi attivare rivolgendoti ai nostri uffici: la prima è richiedere un estratto dei contributi AVS versati in Svizzera, è bene richiederlo ogni 4/5 anni per evitare che eventuali vuoti contributivi cadano in prescrizione e non siano più recuperabili; la seconda procedura è chiedere, sempre tramite i nostri uffici, l’accredito del servizio militare, infatti la legge italiana stabilisce che i periodi di ser- vizio militare obbligatorio o volontario, valgono a tutti gli effetti come periodi lavorativi e sono quindi utili per determinare il diritto e la misura di tutti i trattamenti pensionistici, esclusi quelli a carattere assistenziale. L’accredito avviene solamente a seguito domanda dell’interessato e, per poter ottenere l’accredito figurativo è necessario da un lato che il periodo non sia già coperto da contribuzione obbligatoria, dall’altro che risulti versata almeno una settimana di contribuzione obbligatoria, anche se successiva al periodo di servizio militare. Possono richiedere l’accredito del servizio militare anche i lavoratori che non hanno mai lavorato in Italia a condizione di avere lavorato all’estero in un paese legato all’Italia da convenzione in materia previdenziale, in questo caso la richiesta può essere presentata solamente unitamente alla domanda di pensione. La documentazione da presentare per richiedere l’accredito del servizio militare è la copia integrale del foglio matricolare, o dello stato di servizio relativamente agli ufficiali. Può essere presentata anche dichiarazione sostitutiva di certificazione (cosiddetta autocertificazione) unitamente alla copia del con- 23 Sedi territoriali INAS Cisl: Mendrisio: Presso OCST-Via G. Lanz 25 Tel. 091-6405111; Tel. Diretto 091-6460701 E mail: [email protected] Locarno: Presso OCST-Via della Posta, angolo via Lavizzari (Condominio Panorama)Tel. 091-7513052; E mail: [email protected] Sede zonale Lamone: Presso OCST- Via Cantonale 17, Tel. 091-9660063 E mail: [email protected] Recapiti Chiasso: Presso OCST-Via Bossi 12/D (3° piano) Giovedì 14-17.30 Tel. 091-6825501 Bellinzona: Presso OCST- P.zza Buffi 4, Tel. 091-8214151 Venerdì 9.00 – 12.00 Santa Maria Maggiore (Verbania) Italia: Sala Mandamentale – presso il comune Primo venerdì del mese 16.00-19.00 Per informazioni telefonare all’ufficio di Locarno gedo militare. Ti aspettiamo quindi nei nostri uffici per iniziare tutte le procedure di verifica necessarie. Roberto Crugnola Patronato Inas Cisl Frontalierato Svizzera VITA NOSTRA Fedeltà all’OCST • il 1° novembre, Michela Marangoni raggiunge il brillante traguardo dei 20 anni di attività presso il segretariato del Sopraceneri, ufficio di Bellinzona. A dire il vero sarebbero molti di più, se gli obblighi di madre non l’avessero costretta ad interrompere gli anni di servizio prestati presso il nostro movimento già nei primi anni 70 quando era occupata al segretariato OCST a Lugano. Michela svolge, con grande professionalità e serietà, lavori di segreteria e pratiche amministrative che vanno dalle registrazioni soci alla gestione della cassa del segretariato. Il suo sorriso si accompagna ad una grande disponibilità e umanità nell’accogliere tutti coloro che fanno capo all’ufficio di Bellinzona e Grono, nel quale garantisce un’apprezzata permanenza settimanale per l’utenza della Mesolcina e Calanca (GR). Congratulazioni e auguri affinchè la preziosa collabora- Editore Organizzazione cristiano-sociale ticinese Redazione e amministrazione Responsabile: Benedetta Rigotti In redazione: Maurizia Conti tel. 0919211551 ; fax 0919242471 via Balestra 19, 6900 Lugano [email protected] zione possa continuare ancora a lungo in favore di tutti i soci che in lei trovano una valida e capace sindacalista. Felicitazioni • a David Mutti, socio segr. Mendrisio, che questo mese ha raggiunto il 20.mo di servizio presso la città di Mendrisio quale responsabile della squadra del verde pubblico. • ad Andrea Bettosini, collega del CFP-OCST, e alla moglie Claire, per la nascita di Emma, alla quale auguriamo tante cose belle, accanto alle sorelline Emily e Cloe. • a Cristina Colucci-Pittera e famigliari, collega del servizio Euromoda di Chiasso, per la nascita del primogenito Nicola, al quale auguriamo ogni bene. • a Loris Quirici, socio settore Posta e a Sheila, per la nascita di Rayan, con tanti auguri per un futuro sereno. • a Cristian Vaghi, fedele socio settore Carrozzerie, e a Simona Rampon, per la nascita di Alessandro Giorgio, con tanti auguri di ogni bene accanto al fratellino Lorenzo. • a Ilam Shabanaj, fedele socio settore Vendita, e alla moglie Kadime, per la nascita di Viola, con tanti auguri di un futuro felice accanto al fratellino Adrian. Auguri • a Graziella e Aldo Muschietti, fedele socio GenerazionePiù del Luganese, che il 30 ottobre, attorniati dai Stampa Centro Stampa Ticino SA Via Industria, 6933 Muzzano Pubblicità Publilavoro Sagl Via Balestra 19, 6900 Lugano, tel 0919211551 [email protected] Tiratura confermata REMP 40'672 copie loro cari, festeggiano il bel traguardo dei 50 anni di matrimonio. Condoglianze • a Sandra Monti, socia settore Cliniche, e familiari tutti, per la scomparsa della cara sorella Elena Vanoni. • a Giorgio Gelpi di Pellio Intelvi, socio Pavimentazioni stradali, e ai familiari tutti, per la scomparsa della cara mamma Giuseppina Rizzi. • alla moglie Anastasia, ai figli Francesco, Anastasia, e Lucrezia, ai parenti tutti, per la scomparsa del loro caro congiunto Felice Ferrazzo, socio GenerazionePiù Lugano. • a Gianni Franchini di S. Fedele I., socio Edilizia, e familiari, per la scomparsa della cara mamma Rina Carminati. • a Marco Martini, socio Metallurgia, segr. SopraceneriLocarno, e famigliari, per la morte della loro cara congiunta Angelina Letizia Porta • a Giancarlo Gamba, socio GenerazionePiù, segr. Locarno, ed ai figli, per la morte della cara moglie Piera. • a Daniele Mozzetti, socio sezione Pasticceri/panettieri, segretariato Locarno, per la morte del caro papà Sergio. In memoria • a sei anni dalla scomparsa, ricordiamo con affetto Ezio Fontana, apprezzato segretario regionale a Mendrisio. Via Balestra 19, 6900 Lugano Consiglio esecutivo - Presidente: Bruno Ongaro - Presidente onorario: Romano Rossi - Vicepresidente: Flavio Ugazzi - Membri: Davide Adamoli, Luigi Mattia Bernasconi, Fausto Leidi, Gianfranco Poli, Roberto Poretti, Enrico Pusterla, Meinrado Robbiani Segretario cantonale e copresidente Meinrado Robbiani Segretario amministrativo Fausto Leidi Vicesegretari cantonali Nando Ceruso, Renato Ricciardi Segretari regionali Lugano Dario Tettamanti Mendrisio Alessandro Mecatti Sopraceneri Paolo Locatelli Tre Valli Giancarlo Nicoli Sempre informati con l’abbonamento a «Il Lavoro»! o r o v a l oro lav e le ticines no-socia e cristia izzazion ll'Organ de le na Gior inese iale tic no-soc e cristia izzazion an rg O e dell' Giornal 2009 io 2009 5 febbra - Anno LXXXIV o 2009 15 gennai XIV Anno LXX F 1.00 - N.1 - CH Libera ione circolaz o diam Approfon in gioco la posta Lugano 2 ntura Congiu nfronto pagina 9 pagina 4- i Contrattti co Dati a braio 19 feb mero: imo nu pagina en Adeguam salariali 4 ere Difendpazione l'occu a OCST Pross pagina 11 ia Econom e crisi o la id Linee gu iam Recuper o dell'uom centralità 8 cupaDisoc zione veri pagina do Diritti e pagina (segue IALE EDITOR 10 (segue o al Lavor inile femm e abusi a pag.11) (segue a oni Violazi 1) a pag.1 1) 11 a3 olare ne povop io z a t o o n V l rin io: sì a ra pagin ra e 8 febb rdo sulla lib co dell'ac ne, ma... io z la circo 1 921 voro - ne Il La Redazio tra a Bales Vi Inserzione Voglio abbonarmi a «Il Lavoro» Il/La sottoscritto/a Cognome Nome Sesso: M F Città Telefono E-mail Desidero sottoscrivere un abbonamento a Il Lavoro al prezzo di CHF 24.- all'anno. Luogo e data Compilare e inviare via posta o fax presso il: Segretariato cantonale Via Balestra 19, 6900 Lugano Tel: 091 921 15 51 Fax: 091 923 53 65 Tel. 09 15 51 - Fa 24 71 t.com ro@ocs - illavo m ocst.co - www. lestra 19 ro - Via Ba ne Il Lavo Redazio gano - 6900 Lu Tel. 091 921 otti tta Rig de Il Lao anno o il nuov gli ultimi mesi i, iniziam vità. Ne ari lettor porvi alcune no nte per pro nuti voro con orato alacreme i conte lav lorizzasse ti: una riabbiamo a che va avolgimen a casa ste grafic str ve a nza ov una nu le pur se ntire comunque o giorna del nostr ne che vi farà se zio tian Destruttura sa è Chris gliere esta impre to co vostra! idati in qu re, che ha sapu far sfigugu ha Chi ci illustrato andolo, senza ed o derfic marta, gra l giornale traghett ata, in questa mo mp de carta sta lo spirito ra vecchia nologia. he inrare la ca tec o le rubric dedi on ata ivid gn e dd nità impre à i colori che su identifica le pagin sovit Tra le no o l'arancione che blu della nostra as il tan verde dacale e terne: res rodotto il politica sin mo poi int la politica e la dicate alla ziani AAPI. Abbia à, alit del l'attu an i colleghi riguarda ciazione da e e ch rat e cu quello pag. 3) r le pagin per tutto (segue a il rosso pe cultura e cst.com - www.o ocst.com - illavoro@ 4 24 71 x 091 92 15 51 - Fa Benede C lavoro La forza del sapere! Indirizzo Nap no 00 Luga 19 - 69 924 x 091 Decolla Lavoro il nuovo pag.11) a pag.1 (segue Lugano pagina 3 io 2009 5 febbra o numero: Prossim 6900 - G.A.A. F 1.00 N.2 - CH 0 G.A.A. 690 Firma Oltre ottant'anni di vita, una presenza storicamente importante sul piano giornalistico, sociale, culturale, economico della Svizzera Italiana, è presente in modo capillare nel mondo del lavoro e dell'economia. In particolare segue con attenzione i rapidi e profondi mutamenti in atto nel mondo del lavoro e dell'economia, a livello organizzativo, tecnologico, occupazionale. È l'unico giornale svizzero con un'ampia diffusione transfrontaliera in Italia, nelle province di confine, in particolare Como, Varese, Verbania-Cusio-Ossola e Novara. La nuova impostazione grafica e redazionale accentua il contatto con i giovani, le donne, gli anziani e la famiglia. In tutte le sue edizioni propone una pagina in spagnolo, una in portoghese e anche in serbocroato.