dic. 2008, gen e febbr. 2009
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dic. 2008, gen e febbr. 2009
Ligornetto Dicembre 2008 – Gennaio - Febbraio 2009 ORARIO SANTE MESSE Festivo sabato e vigilie domenica e feste Feriale lunedì, mercoledì e venerdì ore 7.30 martedì e giovedì ore 17.30 ore 17.30 ore 10.00 SANTE CONFESSIONI ORDINARIE Sabato e vigilie di festa ore 16.30 PARROCCHIA DI S. LORENZO MARTIRE Don Felice Falco Telefono E-mail Via Cantun Sota 9 091 647 12 66 [email protected] BENEFICENZA Conto corrente postale 65-260312-1 «Parrocchia San Lorenzo» 2 Andiamo con gioia incontro al Signore! Se l’inizio dell’inverno rappresenta per la natura tempo di letargo, non così è nella vita parrocchiale. Essa registra, per così dire, il massimo di attività. Vuoi per il fatto che la gente si sente più raccolta e la famiglia più unita. Vuoi ancora perché le celebrazioni si presentano particolarmente solenni in questo periodo. Dicembre, col suo candore e la sua poesia, ci porta innanzitutto il bellissimo tempo di Avvento: è un tempo di attesa. Attendiamo il Signore che viene. L’oggetto centrale della speranza cristiana non può essere altro. La solennità dell’Immacolata chiuderà l’anno giubilare lourdiano, che ha ricordato i 150 anni delle apparizioni. Poi sarà la Novena e il Natale del Signore, con il caratteristico scampanìo festoso e i melodici canti. Carissimi, la nostra pratica cristiana non deve conoscere soste: viviamo la nostra fede nel fervore, nello zelo e nell’entusiasmo apostolico. Vostro don Felice 3 Calendario parrocchiale 30 novembre Segna l’inizio di un nuovo anno liturgico. Attendiamo la venuta del Signore, apportatrice di liberazione e di gioia. 8 dicembre Immacolata Concezione Solennità di precetto. Ore 15.00, alla Grotta, preghiera conclusiva dell’anno giubilare lourdiano. 16 dicembre Prima Domenica d’Avvento Inizia la Novena di Natale Ci si prepara al Natale per imparare a prepararsi al Paradiso. La S. Messa feriale viene celebrata alle ore 20.00. NATALE DEL SIGNORE S. Messa solenne di mezzanotte, seguita dallo scambio di auguri all’Oratorio. S. Messa solenne del giorno, alle ore 10.00. 26 dicembre S. Messa alle ore 10.00. 28 dicembre 4 S. Famiglia La S. Messa delle ore 10.00 viene celebrata in ringraziamento per gli anniversari di matrimonio. Sono invitate tutte le coppie che festeggiano un anniversario significativo (20°, 25°, 30°…). 31 dicembre S. Stefano Ultimo giorno dell’anno Ore 17.30, S. Messa solenne di ringraziamento. 1° gennaio Solennità di Maria Ss.ma Madre di Dio e Giornata Mondiale della Pace. 6 gennaio Presentazione del Signore S. Messa d’orario preceduta dalla liturgia della luce con benedizione delle candele. 3 febbraio Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani Dal 18 al 25 gennaio si prega per l’unità dei cristiani. 2 febbraio Epifania del Signore Al termine della S. Messa solenne delle ore 10.00, bacio al Gesù Bambino. 18 gennaio Capodanno 2009 S. Biagio S. Messa d’orario seguita dalla benedizione della gola. 11 febbraio B. V. Maria di Lourdes Ore 15.00, preghiera alla Grotta. Concerti prenatalizi 30 novembre, ore 17.00, in chiesa parrocchiale Coro San Pietro Pambio 6 dicembre, ore 20.00, in chiesa parrocchiale Coro del Mendrisiotto 21 dicembre, ore 17.00, nella palestra delle scuole Filarmonica Comunale 5 Novena di Natale Mar 16, gio 18, ve 19, lu 22 e mar 23 dicembre Ore 16.15 Novena per bambini e ragazzi Mar 16, mer 17, gio 18, ve 19, lu 22 e mar 23 dicembre Ore 20.00 Novena per la comunità Sante Confessioni per Natale 6 Tutte le sere della Novena Ore 19.00-19.30 Per tutti Sabato 20 dicembre Ore 10.00-11.00 Ore 15.00-17.00 Bambini e ragazzi Per tutti Mercoledì 24 dicembre Ore 15.00-17.00 Per tutti Non c’è spazio per la tristezza nel giorno in cui nasce la vita, una vita che distrugge la paura della morte e dona la gioia delle promesse eterne. (S. Leone Magno) BUON N AT A L E È l’augurio santo e cordiale che il Priore presenta a tutti i suoi amati parrocchiani, ripetendo su ogni casa e su ogni famiglia il felicissimo annuncio: gloria a Dio ne ll’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama! 7 Sfogliando il calendario 2009… Di questi giorni giungono in casa i nuovi calendari: quelli da appendere, quelli da tavolino, quelli tascabili, quelli semplici e quelli illustrati (speriamo non malamente…). E punge la curiosità di vedere e di sapere come sarà il nuovo anno, quando saranno le feste, le vacanze, in che giorno cadrà la Pasqua… La Pasqua cadrà il 12 aprile e pertanto si avrà l’inizio della Quaresima al 25 febbraio. L’Ascensione al 21 maggio, la Pentecoste al 31 maggio e il Corpus Domini all’11 giugno. L’Epifania sarà in martedì, S. Giuseppe in giovedì, i Ss. Pietro e Paolo in lunedì, l’Assunta in sabato, Tutti i Santi in domenica, l’Immacolata in martedì e il Natale in venerdì… Come sarà il nuovo anno? Bello o brutto? Apportatore di bene o di fastidi? Questo non ve lo so dire, perché non sono profeta. Siamo tuttavia ottimisti e quindi lo speriamo e ce lo auguriamo buono. Nell’antica abbazia Badia di Praglia è scolpito un emblema raffigurante una spugna che cancella alcune note musicali, con il motto virgiliano che dice “Meliora sequentur”, cose migliori seguiranno. Mi sembra che ognuno di noi per la propria vita e per il domani dell’umanità possa e debba far proprio questo motto. Il destino dei singoli e della collettività è come una sinfonia in vari tempi. E il finale di tutte le epoche della terra è scritto nei cieli. A noi cooperare con tutte le nostre forze e con l’aiuto di Dio per un mondo migliore. E allora BUON ANNO ai membri del Consiglio parrocchiale alle lodevoli Autorità alle Società ai cari ammalati e infermi e a tutte le famiglie di Ligornetto. 8 Alla Vergine Isola di pace, io nascondo le mie pene tra i fiori dei tuoi giardini. O Sempre-Verde del cielo ti sento abbarbicata all’animo mio come l’edera eterna e le macerie del mio cuore sgretoli. Don Fausto Bernasconi (1935-1962) 9 Andava di villaggio in villaggio La Lettera pastorale di quest’anno contempla Gesù che “andava di villaggio in villaggio”. Per le ragioni che espongo nella Lettera, ho rinunciato al previsto tema sulla parrocchia, per invitarvi a riflettere con me: sulla visita pastorale sulla figura di San Paolo sull’anno laurenziano 1. La visita pastorale Come ci ricorda il Vangelo che mediteremo il prossimo anno liturgico, quello di Marco, Gesù è instancabile nell’annunciare la parola del regno, sollecitando ogni uomo alla conversione. In quest’ottica si sta svolgendo la visita pastorale e nella Lettera vi descrivo le mie impressioni, i miei sentimenti, i miei interrogativi. La visita vuole aiutarci a riscoprire la centralità della Parola, nella linea della Dei Verbum che è Cristo, colui che nell’umanità della sua divinità risponde agli interrogativi essenziali che ci poniamo e dà un senso pieno alla nostra esistenza. Per quanti progressi si siano già fatti, l’annuncio e la meditazione della Parola di Dio vanno migliorati molto. Mi auguro che le proposte che faccio non cadano nel vuoto. La Parola si incarna, come ci ricorda la Sacrosanctum Concilium, in una liturgia viva, attiva, sempre partecipata da tutti. La visita pastorale mi ha offerto spunti anche molto pratici che devono ispirare l’azione liturgica in ogni comunità. Dobbiamo sentirci, nella linea della Lumen Gentium, un popolo di Dio in cammino, escludendo ogni elitarismo o settarismo. Spero che le mie riflessioni sui movimenti e le nuove comunità nella Chiesa siano accolte come un impulso a favorire la collaborazione e la comunione tra tutti i membri del popolo di Dio. È questo popolo che si apre al mondo, come ci indica la Gaudium et Spes, pronto anche a “scoperchiare la Chiesa”, perché essa sia accogliente, misericordiosa e comprensiva nei confronti di tutti; una Chiesa gioiosa, una Chiesa della Pasqua. Quanti cristiani che vivono intensamente la Pasqua ho incontrato nelle mie visite. Nel suo pellegrinare Gesù ha incontrato anche il rifiuto. Nella Lettera spiego ancora una volta il senso del mio visitare gli allievi delle nostre scuole che hanno auspicato questo incontro. Non potevo tacere il delicato problema dell’istruzione religiosa scolastica e la posizione dei nostri Consigli diocesani al proposito. Mi auguro che il pensiero del Vescovo e dei Consigli sia capito e valutato serenamente da tutti. 10 2. L’anno dedicato a San Paolo Ci aiuta a meglio conoscere questa figura eccezionale d’apostolo che ha assimilato il messaggio evangelico e l’ha trasmesso in modo tanto fedele quanto geniale ai popoli. Nella Lettera ho tratteggiato per sommi capi la sua dottrina, mentre invito la diocesi a meditare quest’anno sulla lettera ai Galati. Paolo ci aiuta a capire che la nostra conversione a Cristo non può mai essere interrotta e ci porta sempre più a identificarci con Cristo, capaci anzi di generarlo, vivendo nella libertà, irradiando l’amore, coscienti che tutto è grazia, dono del Padre. Da Paolo traiamo motivo per una nuova evangelizzazione, coscienti che la fede è oggi trasmessa solo da testimoni convinti, che ne percepiscono la razionalità e la bellezza incomparabile. 3. L’anno laurenziano Ci invita a contemplare San Lorenzo e la sua testimonianza. Le sue ricchezze erano i poveri di Roma. Rendiamoci conto che la nostra fede si manifesta in un servizio concreto di diaconia, oggi più urgente che mai. Come Chiesa diocesana dobbiamo avvertire la nostra coesione a percepire il senso della chiesa Cattedrale, per il cui restauro tendo la mano. In occasione del mio 50.mo di ordinazione presbiterale escludo ogni dono personale e invito a sostenere i restauri di questa nostra Cattedrale, che è la casa di tutti. 4. Conclusione Mi auguro che la Lettera pastorale sia oggetto di riflessione personale e comunitaria. Con i miei diretti collaboratori mi tengo a disposizione per incontri che non siano però delle conferenze, ma degli scambi di vedute e degli approfondimenti. La Lettera porterà frutto se ci aiuterà a convertirci maggiormente alla Parola viva che è Cristo, se ci stimolerà a coltivare il fervore apostolico di Paolo e di Lorenzo. Il mondo non ha bisogno di maestri, ma di testimoni. Che questo anno pastorale ci aiuti a diventare in modo più coerente e gioioso autentici testimoni di Gesù Cristo Crocifisso e Risorto. + Pier Giacomo Grampa, Vescovo di Lugano 11 Paolo di Tarso: tre culture e una vita per tutti Balerna, Sala della Nunziatura, ore 20.30 Letture bibliche a cura di Ernesto Borghi e Renzo Petraglio 19 gennaio 2009 Chi era Paolo di Tarso? Testi: da Atti 9-22-26; Galati 1-2. 26 gennaio Che cosa è l’obbedienza veramente umana oggi? La pista di Paolo. Testi: da Galati 4; 1 Corinzi 8-10. 2 febbraio Essere sapienti secondo il Vangelo vuol dire essere stupidi nella cultura di oggi? Paolo risponde. Testi: da 1 Corinzi 1-4. 9 febbraio Amare con il cuore e con la mente ha senso nella società di oggi? Una risposta paolina. Testi: da 2 Corinzi 5; Romani 12-13. Balerna, chiesa Collegiata, ore 20.30 Dalle lettere paoline alla musica della vita Esecuzioni musicali a cura della Cantoria di Giubiasco Interventi di Renzo Petraglio e Ernesto Borghi 16 febbraio 12 Fil 2, 6-11 Rm 8, 31-39 Gal 3, 26-28 1 Cor 13, 1-13 Col 2, 20-23 canto: 516 (dal Lodate Dio) canto: 809 (dal Lodate Dio) canto: 827 (dal Lodate Dio) canto: Se anche parlassi (Sequeri) canto: Se siete risorti (Abrahamowicz) Verso l’Uganda… Il viaggio in Uganda si svolgerà dall’8 al 22 gennaio 2009. Si sono annunciate, per recarsi nella terra di don Paolo, le seguenti persone: Bernasconi Roberta Caimi Fenando Falco don Felice Luisoni Francesca Lurati Mauro Pagani Adele Rossi Piero Salvadé Paola Viola Mattia A don Paolo offriremo il nostro dono natalizio. Abbiamo infatti deciso di destinare alle sue opere pastorali quanto raccoglieremo durante le Ss. Messe di Natale di mezzanotte e del giorno. Un bel gesto, che ci fa capire ancora una volta come sia possibile vivere il Natale in modo più cristiano. Perché cristiano è il Natale quando… … fa spazio al silenzio e allo stupore; … sa farsi attesa accogliente nella preghiera della venuta di Dio in mezzo a noi; … sa aprirsi ai poveri nella solidarietà e nella condivisione. 29 Restauri S. Giuseppe… ancora un passo avanti Conclusi gli urgenti lavori di ristrutturazione della casa parrocchiale, il Cons i g l i o p a r ro c c h i a l e h a potuto dedicarsi nuovam e n t e c o n v i g o re a l l a nostra chiesa di San Giuseppe. Iniziati nel 2003, i restauri di quest’oratorio sono ora entrati nella loro fase saliente. Alla fine dello scorso mese di ottobre, è stato terminato il risanamento dello stabile che prevedeva in particolare il drenaggio dell’edificio. Conclusa la prima parte dei lavori, la Commissione cantonale dei beni culturali e l’architetto Lino Caldelari (che si occupa della direzione dei lavori) hanno ufficialmente deciso di dare il via anche alla seconda fase dei lavori. L’erezione dei ponteggi, avvenuta lo scorso mese, permetterà ai restauratori (la ditta Insubria Restauri di Mendrisio della fam. Gilardi) di iniziare e portare a termine i lavori di pulizia delle pitture ed eseguire i vari lavori di consolidamento degli intonaci e le necessarie iniezioni prima dell’inverno. A inizio primavera si potrà dunque procedere con il ritocco pittorico della facciata che dovrebbe durare solo alcune settimane. Naturalmente, per poter avviare e portare a termine questi lavori la parrocchia ha dovuto fare appello alla solidarietà altrui. Diverse sono le fondazioni che hanno deciso di sostenere questo progetto, non da ultimo il Comune di Ligornetto che la scorsa primavera ha stanziato un credito di 30’000 CHF. Ciononostante sono ancora diversi i soldi che la parrocchia deve racimolare. Per questo motivo nelle prossime settimane partirà un’azione di raccolta fondi rivolta a tutti i parrocchiani e a tutte le persone che hanno a cuore la storia del nostro paese, che prevederà l’acquisto simbolico di mattoni della facciata. Francesca Luisoni 30 Il pensiero del laico CONSIDERAZIONI DI UN ANZIANO PELLEGRINO DI LIGORNETTO A LOURDES Sono rientrato da Lourdes, con l’aereo, insieme con 160 pellegrini del Ticino che avevano trasc orso nella città dei Pirenei quattro giorni e mezzo di ineffabile gioia e che sono rientrati con nell’animo tanta nostalgia. Con gli amici ho ricordato, durante l’andata, il mio primo pellegrinaggio nella città dei Pirenei. Si era nella seconda metà di agosto del 1951. Generalmente la nostra Diocesi si recava laggiù ogni due anni. Nel 1950 la Cristianità ha celebrato con solennità il grande giubileo di metà secolo e quindi era inopportuno da vita, nello stesso anno, a un altro movimento di massa. Ricordo quel viaggio, che è durato dalle 7 di lunedì alle 11 di martedì. Non eravamo seduti su comode poltroncine, ma su sedili di assicelle di legno che ogni tanto ci facevano tribolare anche se eravamo giovanissimi. Da Ginevra a Lione, pensate, i vagoni erano trainati ancora da una sbuffante vaporiera che nelle gallerie ci spiattellava in faccia manate e manate di vapore nerastro che ci toglieva il respiro e che lentamente si depositava sui vestiti. Non volevo recarmi a Lourdes perché avevo paura di rimanere indifferente al richiamo della Madonna. Avevo già partecipato con gli esploratori a congressi mariani in diocesi, alla Madonna del Sasso, a Varese, a Loreto, a Rho e mai ho provato quella gioia che leggevo sui visi dei miei fratelli scauts. Mi vergognavo quasi di quella mia ritrosia che mi opprimeva. Avevo paura di ritornare “eretico” da Lourdes. Invece, non appena ho intravisto la grotta di Massabielle galleggiare come una nuvola multicolore sopra la folla immensa assiepata, ho sentito un tuffo al cuore, mi sono impressionato, mi sono inginocchiato e ho baciato la terra. 31 La preparazione spirituale Per andare a Lourdes è necessario prepararsi spiritualmente. A casa, in treno, sul torpedone. Sull’aereo è difficile. Corta è la durata del volo. Un’ora e un quarto. Non si può recarsi a Lourdes senza una preparazione, magari concertata in parrocchia, con gli amici, con l’aiuto di libri ben scritti… L’Eucaristia a Lourdes Chi dice Lourdes chiama immediatamente in causa la Madonna. Lourdes è dal 1858 la città della Madonna Immacolata. Ma già agli inizi dei primi pellegrinaggi si capì quello che Sant’Ireneo, Vescovo di Lione, scriveva nei primi secoli del Cristianesimo: “Chi non capisce la nascita di Cristo da Maria non può capire nemmeno l’Eucaristia”. Il nostro vescovo Mons. Grampa ha detto ai suoi pellegrini: “Maria non è solo Tabernacolo, Giardino chiuso e sigillato, Fonte limpida e dissetante della grazia. La Madonna è pure l’Ostensorio, che mostra la presenza di Gesù a noi pellegrini”. Lourdes è il centro mondiale dell’Eucaristia. Tutti i giorni, a partire dalle 6 sino al tramonto, si celebrano Messe in tutte le chiese e le cappelle disseminate nel “dominio della Grotta”. Oltre alle Messe, che si susseguono a ritmo incalzante dall’alba al tramonto, ogni pomeriggio, alle 17 in punto, parte dalla cappella del Santissimo Sacramento, nella “prairie”, al di là del Gave, la solenne processione eucaristica che, durante la stagione estiva, acquista una imponenza tale da far galleggiare le lacrime sotto gli occhi dei pellegrini e dei partecipanti al rito… I gioielli di Lourdes: gli ammalati Se l’Eucaristia, di cui la Madonna è stata tabernacolo e ostensorio di suo Figlio, domina la pratica religiosa pubblica e privata a Lourdes, le gemme di questo affascinante luogo di Paradiso sono gli ammalati. Qualcuno – i soliti criticoni facili a dettare sentenze – trova molto scioccante questa presenza massiccia di gente che, afflitta dal dolore, fisico e morale, desidera vedere la grotta per fare all’abito della Madonna quello che ai tempi di Gesù una donna ha fatto con il Maestro: quello di toccargli la veste. A Lourdes gli ammalati, nella maggioranza dei casi, non cercano la guarigione fisica al punto da rincasare arrabbiati e offesi se questa loro speranza è stata vanificata. In tanti anni ho visto a Lourdes migliaia e migliaia di ammalati, giovanissimi, giovani, adulti, anziani che cercano sempre la pace interna, la forza di sopportare e di lenire il male fisico e morale. Di miracoli, che fanno titolo, non ne ho mai visti nemmeno uno. Non me ne rammarico perché per fortuna ho avuto abbondanti occasioni di parlare con i nostri ammalati e di aver sempre ricevuto dalla stragrande maggioranza di loro una risposta facile, semplice, che travalica il pensiero egoistico: “A Lourdes ho ricevuto la grazia di sopportare il mio male, di godere ore sante da solo e insieme con i fratelli malati come me. Grazie Madonna. Ti guadavo e mi rispondevi toccando le corde del mio animo”… La gioia È grande a Lourdes e prende tutto te stesso. L’avverti in tutti coloro che incontri dentro e fuori il “domaine de la grotte”. 32 A Lourdes si è assetati di acqua viva, si ha bisogno di gustare il fiore di frumento e il miele dalla roccia. In questa città si è assetati anche di amicizia vera, che non è effimera, che può anche durare a lungo se il ricordo di quei giorni santi trascorsi nel “domaine de la grotte” rimane catturato, imprigionato come il conio quando dà origine a una moneta. La processione serale con le fiaccole È la più antica di cui si abbia notizia. Le prime processioni serali “aux flambeaux” risalgono al periodo delle apparizioni, quindi da febbraio a luglio 1858. Non hanno mai cessato di svolgere, fin dagli esordi, una missione molto importante: quella di ringraziare la Madonna per i privilegi che dona a tutti quelli che la invocano. La processione con le fiaccole ha mantenuto quasi inalterata la sua presenza nella lode all’Immacolata e alle 21 di ogni sera, da marzo a fine ottobre, tiene banco. Molti pellegrini la seguono con la fiaccola accesa, molti altri stanno ai lati a vederla passare. Migliaia e migliaia salgono sul piazzale prospiciente la chiesa-cripta e assistono dall’alto allo svolgimento del serpentone trapunto di lumi vicinissimi… Il cero “Accendere un cero: il cero è la luce. Una piccola luce molto fragile, che un soffio di vento può spegnere in un attimo. Questa luce è capace di illuminare la notte. Signore, tu sei il Verbo fatto carne, venuto nel mondo per sconfiggere le tenebre. La luce della tua Pasqua, lampada per i miei passi, tolga le tenebre del mio cuore e mi conduca con verità alla luce senza fine” (da: Lourdes, libretto del pellegrino, anno 2005). Una decina di anni fa, Don Vitalini direttore del pellegrinaggio (il vescovo era ammalato) alla Messa solenne del martedì mattina alla Grotta con tutti i pellegrini di lingua italiana, ha tenuto una stupenda omelia sull’importanza del cero. Senza mezzi termini e con autentico coraggio ha detto che deve cessare la mania di comperare ceri a bizzeffe. Se basta una candela a distruggere il buio della notte, è sufficiente un cero per persona per difendere gli interessi spirituali degli offerenti. “I pellegrini – e chiuse così Don Vitalini il suo dire – invece di comperare tante candele e, forse senza saperlo, portare entrate supplementari ai venditori, diano il loro contributo affinché il dono vada in favore di chi veramente ha bisogno”. Non era mai successo prima di allora a Lourdes: Don Vitalini è stato applaudito dalla folla letteralmente attratta dal convincimento delle sue riflessioni… Giovanni Piffaretti Il testo del prof. Piffaretti è in realtà molto più completo. Qui, per motivi di spazio, si è dovuto pubblicarne solo una sintesi. Il testo integrale, per chi fosse interessato, è a disposizione sia presso l’autore sia presso il parroco. Ringraziamo Giovanni Piffaretti per questa sua preziosa e interessante testimonianza. 33 Papa Giovanni e la storia A 50 ANNI DALLA SUA ELEZIONE 28 OTTOBRE 1958 «La sua pietà non lo rendeva estraneo alla vita: quanto poi alla volontà di Dio, l’attendeva meno dalle statue che dagli avvenimenti. Il suo modo di parlare della Provvidenza che guida la vita degli uomini non aveva nemmeno una venatura di esaltazione e di arbitrio. Imparò da bambino che la Provvidenza è nella stalla come nella casa, nel fatto triste e nel fatto lieto. Da allora, ne ha scrutato i segni sempre con lo stesso metodo. Quando prega, non sa staccarsi dalla geografia: invece di tentare le zone rarefatte della contemplazione, pur essendo sprofondato in Dio, egli lascia correre gli occhi dell’anima sulla carta geografica, come se si trattasse di pagine del Messale. E se ritorna lungo i tramiti che lo guidarono a tanta responsabilità, è perché, a cose fatte, si accorge di quanto paterne e insieme strane fossero le vie seguite da Dio. Il suo metodo di vita coincide con la vita stessa: tenersi fermo al presente, accogliere ciò che il presente offre: dolori, amicizie, conoscenze nuove e distacchi, come aspetti di una dinamica di Dio. Noi siamo inseriti nell’arazzo istoriato; ed è inutile volerne scorgere tutta l’ampiezza: basta non lasciarsi sfuggire i fili che ci passano nel cuore, che imbrigliano il nostro palpito. Al dopo ci penserà Dio. Dio entra nel nostro tempo attraverso quei casi che a noi appaiono fortuiti, ma che, se potessimo scorgerli nella logica che segretamente li lega e li compagina, ci apparirebbero per quel che sono: segni dislocati di una linea ininterrotta e provvidenziale. Di qui il “positivismo spirituale” di Papa Giovanni: quel suo certo modo di scrutare l’orizzonte, di fiutare l’aria e di gettare il seme secondo il misterioso intuito ereditato dai suoi. Le profezie non gli piacciono: il futuro è tutto dentro il presente, dentro questa minuscola occasione non prevista dai programmi: “Il non far profezie – annota nel 1961 – né dare assicurazioni sul futuro è la regola di condotta che discende dallo spirito di tranquillità e di fermezza di cui i fedeli e i collaboratori devono ricevere lume e incoraggiamento dal Papa come primo sacerdote… Basta la cura del presente: non occorre impiegare fantasia e ansietà per la costruzione dell’avvenire. Il Vicario di Cristo sa che cosa il Cristo vuole da lui, non occorre che gli passi davanti a dargli consigli o a imporgli progetti. Regola fondamentale della condotta del Papa è questa, di accontentarsi sempre del suo stato pre34 sente e di non imbarazzarsi del futuro, aspettandolo invece dal Signore senza farci sopra conti o provvedimenti umani e guardandosi perfino dal parlarne con sicurezza e con facilità con chicchessia” (Giornale dell’anima, nr. 971). Anche questa è fedeltà alla terra, al suo moto libero che, se ci mancasse l’intelletto cristiano, ci apparirebbe casuale e a volte assurdo. Vivere alla giornata è anche il motto dei gaudenti: solo che, per i gaudenti, la giornata non porta al cuore effimero altro che se stessa, la catena vuota delle sue ore. Ma per chi sta attento ai messaggi del presente, per chi sa che il caso è il volto profano della Provvidenza, la giornata è messaggera di Dio, è come una pagina del Libro della Vita che il vento porta e che noi accogliamo come si accoglie una lettera d’amore. “Tutti i giorni, come tutti i mesi, sono ore del Signore: perciò sono tutti ugualmente belli” (Diario, 12-1-1939). Pochi l’hanno saputo come lui». (E. Balducci, Giovanni XXIII, pp. 117-118). Alla domanda: “Perché tanti uomini di ogni Paese hanno condiviso il dolore della Chiesa cattolica piangendo la morte del suo papa Giovanni XXIII?”, il cardinale R. Etchegaray ha risposto: “Il motivo è che essi si erano sentiti non solo toccati, ma coinvolti; è che avevano colto che egli, alle loro domande, aveva offerto la limpida luce di una risposta semplice e vera. E da dove veniva questa virtù di infondere sicurezza? Se Giovanni XXIII non avesse cercato che la conciliazione, il suo sarebbe stato un regno di transizione, ai margini del suo tempo. Se avesse voluto adulare la sua epoca, avrebbe dovuto essere il contrario di quel che fu. Il suo segreto, nato dalla sua natura e dalla sua fede, fu quello di avere ogni ardimento, caricandolo di tutti i pesi del passato: egli ha dimostrato che la tradizione non è la nemica, ma piuttosto il trampolino dell’audacia apostolica. La sua enciclica Pacem in terris poté far propria, in un certo modo, la morale dei diritti umani perché egli la vedeva come il riflesso dell’acqua calma delle sorgenti originarie e non più attraverso lo specchio, spesso deformante, del ribollire della storia”. Il filosofo Bergson si domanda: “Da quale segno noi riconosciamo di solito l’uomo che lascia il suo sigillo sugli avvenimenti nei quali si trova a vivere? Non è forse perché egli abbraccia in una visione istantanea un’eredità storica più o meno grande? Più grande è la porzione di passato che egli tiene nel suo presente, più massiccia è la massa che egli spinge verso l’avvenire”. Questo è il segreto di Papa Giovanni XXIII, della sua modernità agli antipodi della temerarietà perché nutrita dalle radici più evangeliche. A cura di padre Francesco Valsasnini 35 I parrocchiani interrogano In fondo alla chiesa si trovano ogni tanto dei foglietti dal titolo “Catena di S. Rita”. Cosa ne pensa? Premetto che i due tavolini in fondo alla chiesa servono per appoggiare le copie del bollettino parrocchiale o altro materiale da distribuire al termine delle Messe. Non servono invece a raccogliere tutte le cianfrusaglie che la gente pensa di sbarazzarsi lasciandole in chiesa… La “Catena di S. Rita”, come ogni altra “Catena”, non è altro che una pratica intrisa di superstizione, che porta a fotocopiare stupidamente dei foglietti, a loro volta già fotocopiati centinaia di volte, in vista di ricevere in cambio chissà quale grazia “impossibile”… Carissimi, diamo il buon esempio! Non alimentiamo la creduloneria e la paura nei confronti dell’ignoto, che tanto più cresce quanto più diminuisce la nostra fede nei confronti del Signore crocifisso e risorto. Gesù ci ha liberati dal male, dal peccato, dalla morte e da ogni paura! Invito pertanto a stracciare e a buttare via ogni fotocopia della “Catena”, prima che lo faccia io stesso! Chi rappresentano le due statue sulla facciata della nostra chiesa parrocchiale? Sono lì da tanto tempo? Le due statue in pietra di Saltrio rappresentano San Lorenzo a sinistra e San Pietro a destra (cfr. Giovanni Piffaretti, a cura di, Ligornetto, I volume, pag. 154). Facendo ricerche più approfondite presso l’archivio della Curia Vescovile di Lugano, nella cronistoria diocesana dei Monitori Ecclesiastici, sono riuscito a trovare la data precisa dell’inaugurazione della nostra facciata: “Gennaio 1914. Domenica, 11 gennaio, si fece l’inaugurazione della nuova facciata della Chiesa parr. Benedisse le statue della facciata il sig. Prevosto di Mendrisio, Vicario Foraneo e tenne il discorso di circostanza Monsignor Abbondio, arciprete di Balerna.” Comunione in bocca o comunione in mano? Dal 1969 sono permesse entrambe le possibilità. L’importante è che venga garantito il rispetto verso la presenza reale di Gesù Cristo nell’Eucaristia. Mi permetto solo di insistere sull’AMEN che il fedele deve dare in risposta alla formula “Il Corpo di Cristo”. Questo AMEN, pronunciato in modo chiaro e udibile, dev’essere l’affermazione della fede del cristiano verso l’Eucaristia. 36 Statistica parrocchiale Battesimi Rizza Sacha di Alessandro e Véronique n. Riva: 2 dicembre Frangi Mascia di Marco e Monica n. Grandi: 13 gennaio Lunati Aurora di Luca e Tamara n. Piaggi: 3 febbraio Cancellara Alessandro di Franco e Patrizia n. Bottinelli: 3 febbraio Gerosa Cloe di Michele e Deianira n. Senese: 9 marzo Travaini Letizia di Ursula e Michel Besson: 5 aprile Piodi Nicole di Claudia e Mathias Ormazabal: 11 maggio Summerer Alice di Rudy e Patrizia n. Costa: 18 maggio Grassi Anna di Michele e Caterina n. Maggi: 1° giugno Muttoni Andrea di Franco e Cinzia n. Natale: 29 giugno Ceppi Geremia di Pietro e Monica n. Croci: 27 luglio Tobler Irene di Massimo e Prisca n. Della Casa: 21 settembre Agustoni Samuel di Mihailo e Nicoletta n. Scano: 4 ottobre Agustoni Mathieu di Mihailo e Nicoletta n. Scano: 4 ottobre Rossinelli Elisa di Raffaello e Cindy n. Pozzi: 5 ottobre Costantini Davide di Massimo e Luana n. Cereghetti: 5 ottobre Carozza Dylan di Elisa e Donato Sacco: 11 ottobre Carozza Bryan di Elisa e Donato Sacco: 11 ottobre Camponovo Valentina di Curzio e Isabella n. Panizza: 12 ottobre Gentile Leonardo di Gabriele e Tiziana n. Torti: 18 ottobre Di Ieso Alice di Stefano e Brunella n. Rossini: 19 ottobre Matrimoni Carraro Cristian con Rossi Chiara: 16 febbraio Bertazzoli Roberto con Minieri Larissa: 8 marzo Caimi Nicola con Telleschi Alessandra: 29 marzo Silini Ettore con Mätzig Annabell: 5 aprile Varisco Loris con Rossinelli Veronica: 12 luglio Vivono in Dio Pina Teresina, di anni 85: 10 febbraio Ciano Giuseppe, di anni 81: 23 febbraio Strufaldi Barbara, di anni 37: 8 marzo Cioffi Enrico, di anni 37: 21 maggio Pellegrini Pascal, di anni 45: 19 luglio Bianchi Michele, di anni 90: 23 luglio Comolli Carlo, di anni 88: 16 agosto Palini Rocco, di anni 88: 20 settembre Auguri e felicitazioni alle famiglie dei neonati e agli sposi novelli. Condoglianze cristiane a coloro che sono stati provati dalla morte dei loro cari. 37 OFFERTE Dall’11 agosto al 2 novembre 2008 Opere parrocchiali: Federico e Agnese Rossi-Martinelli 20; devoti di S. Rocco (via Genestrerio) 100; Patrizia e Pierangelo Bellini 30; Gianni Caimi, Genestrerio 50; Andrea Bellini 20; Roberta Mazzoli 30; Gianna Mina, Lugano 40; Odilia Mombelli, Morbio Inf., in memoria della mamma Frida Riva 100; Michela Sesana e fam., in memoria del papà e nonno Gottardo Zanetti 100; Patrizia RinaldiPessina, in memoria della mamma Valentina 100; Michele Pellegrini e fam., Stabio, in memoria di Martina 100; Virginio Ferrari 50; mons. Sandro Vitalini, Sorengo 20; Roberta Ceppi-Pfister, Morbio Inf. 30; Mariantonia e Piergiorgio Bianchi, Balerna 50; Virginia Piffaretti 50; Elda Giudici 50; NN 50; Giovanni Bianchi, in memoria del papà Michele 200; Bruno Galli, Balerna 25; Silvia Rusca-Ostinelli 20; Marco Gabaglio 50. Bollettino: E.G. 50; Giuseppina Palini 10; Teresita Caimi 100; Theo Nicollerat 20; Piergiorgio Piffaretti, Comano 20; Arturo e Tiziana Livi 50; Maria Luisa Staffieri, Balerna 50; Tiziana Minieri, Balerna 20; Dario Croci, Balerna 20; M. e G. Mazzoleni, Viganello 50; Antonio Equati, Biel 30; NN 20; Carmelina Perucchi, Stabio 40; NN 20; NN 15; NN 30; Luigi Falco, Novazzano 20; mons. Sandro Vitalini, Sorengo 20; Angelina Sassi 30; Daniela Meroni, Chiasso; Magda Antoniazzi, Balerna 40; Enzo e Sandra Guanziroli 30; Daniele Salvadé 50, Aurelio Cattaneo, Balerna 20; Fiorenzo Rossinelli 50; Enrico Pontiggia 50; Remo Frangi 20; H. M 20; Giorgio Pellegrini 100; NN 10; NN 20; Wilma Camponovo 50; Carla Casanova 50; fam. Lucibello 30; Luisa e Pina Perucchi, Stabio 25; NN 20; NN 20; Bruno Galli, Balerna 25; Clara Fattorini, Balerna 20. San Lorenzo: Eros Ponti e fam., Balerna, in memoria della mamma Luciana 50; Anna e Gianfranco Scacchi, per il 50° di matrimonio 100; A. e A. 50; Michele Maspoli 20; Tiziana Minieri, Balerna 20; Stefano e Francesca Brunelli 50; i genitori, per il Battesimo di Irene Tobler 100; il padrino e la madrina, per il Battesimo di Irene Tobler 200; mons. Sandro Vitalini, Sorengo 20; i famigliari, per il Battesimo di Elisa Rossinelli 200; i famigliari, per il Battesimo di Dylan e Bryan Carozza 100; Lorenza e Edmondo Piffaretti, per il 45° di matrimonio 500; i genitori, per il Battesimo di Valentina Camponovo 100; Pina Palini, in memoria del marito Rocco 200; Giulia Bernasconi 100; i genitori, per il Battesimo di Alice Di Ieso 100; Marco Gabaglio 50. San Giuseppe: Guido e Mariangela Balmelli, per il 40° di matrimonio 100; Anna e Gianfranco Scacchi, per il 50° di matrimonio 100; Sorveglianza San Giuseppe, in memoria del maestro Bianchi 50; la nonna Miriam, per la Prima Comunione di Stefano Benzoni 200; fam. De Ambrogi, in memoria di Corinna 100; Edmondo e Lorenza Piffaretti, in memoria di Antonio 100; Andrea e Laura Caimi, per il 25° di matrimonio 100; Arturo e Tiziana Livi 50; Fernanda Piffaretti-Mombelli 50; Ebe Veri, Coldrerio 20; Ünii e Disligaa di Ligornetto, in memoria del maestro 38 Michele Bianchi 200; Nuccia Gerosa 50; i bisnonni Rocco e Nerina Salvadé, per la nascita della piccola Zoe 100; Andrea e Luca Valtulini, San Pietro 100; mons. Sandro Vitalini, Sorengo 20; Luca Donati 50; Erico Ugazzi 100; Remo Frangi 20; Marco Piffaretti 50; Livio e Rosita Pessina, in memoria di Rocco Palini 30; Giovanni e Mariangela Corna, in memoria dei defunti 50; Agnese Pina 50; i genitori, per il Battesimo di Leonardo Gentile 100; Beatrice Nava, in memoria dei famigliari defunti 200; Giuseppe Spanu 10; Maurizia Soragni, Mendrisio 200; colletta funerale Rocco Palini 288. Madonna di Lourdes: NN, per il primo anno di don Felice tra noi 40; M.V.M., in memoria di Ave Paoletti-Valsangiacomo 100; NN 20. Le offerte estratte dalla bussola alla Grotta sono state in totale frs. 1’080 (gennaio-novembre). Oratorio: devoti di S. Rocco (via Abbonati) 100; Tiziana Minieri, Balerna 20; fam. Valbuzzi 10; G. C., Stabio 30; mons. Sandro Vitalini, Sorengo 20; NN 300 (per l’acquisto delle porte da calcio e dei canestri); Luisa e Pina Perucchi, Stabio 25; NN 50; Antonietta Moretti 100; NN 20. Chierichetti: Angela Pagani 10. Fiori in chiesa: Rocco Salvadé, per il suo onomastico 50; NN 100; NN 20; Carmen Agustoni, Mendrisio 100; NN 200; in memoria di Romeo Maggi (30° ann.) 50; i bisnonni Rocco e Nerina Salvadé, per la nascita della piccola Zoe 50; Angelina Sassi 50; Pasquale e Yvonne D’Ermo 30; per un 40° di matrimonio 400. Opere missionarie e di beneficenza: per don Paolo in Uganda: NN, per il 40° di matrimonio 350; NN 100; U. B. 50; NN 400; i genitori, per il Battesimo di Samuel e Mathieu Agustoni 50; fam. Conconi 80; fam. Bosisio 100. per i bambini del Kenya (tramite Eliana Cavadini): NN 22; Silvana Frangi 30; Maria Pontiggia 40; NN 25; NN 15. per la Lega ticinese contro il cancro: colletta funerale Carlo Comolli 365. Giornata missionaria mondiale: colletta Ss. Messe 550; banco del dolce 1’140. La tua chiesa nel tuo cuore Il Signore benedica la generosità di ogni offerente. 39 18-25 gennaio 2009 SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI L’apostolo Paolo e le divisioni nella Chiesa Fratelli, in nome di Gesù Cristo, nostro Signore, vi chiedo di mettervi d’accordo. Non vi siano contrasti e divisioni tra voi, ma siate uniti: abbiate gli stessi pensieri e le stesse convinzioni. Purtroppo alcuni della famiglia di Cloe mi hanno fatto sapere che vi sono litigi tra voi. Mi spiego: uno di voi dice: «Io sono di Paolo»; un altro: «Io di Apollo»; un terzo sostiene: «Io sono di Pietro»; e un quarto afferma: «Io sono di Cristo». Ma Cristo non può essere diviso! E Paolo, d’altra parte, non è stato crocifisso per voi. E nessuno vi ha battezzati nel nome di Paolo. Cristo non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunziare la salvezza. E questo io faccio senza parole sapienti, per non rendere inutile la morte di Cristo in croce. (Dalla prima lettera di san Paolo ai Corinzi 1,10-13.17) TBS, La Buona Stampa sa, Pregassona (Lugano)