Titolo: La Porta e il Buon Pastore, Giovanni 10:1-21
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Titolo: La Porta e il Buon Pastore, Giovanni 10:1-21
Pietro Ciavarella Gesù, la Porta e il Buon Pastore P 1/12 Titolo: La Porta e il Buon Pastore, Giovanni 10:1-211 Il Vangelo di Giovanni è ben conosciuto per le sue cosiddette affermazioni“Io sono” (ejgwv eijmi in greco). 2 Queste affermazioni si dividono in due categorie.3 La prima è l’uso assoluto di “Io sono”, trovato per esempio in 8:58. Lì Gesù dice: “prima che Abraamo fosse nato, io sono”.4 “Io sono”, cioè uguale al Dio dell’Antico Patto.5 Si tratta di una fortissima dichiarazione da parte di Gesù di essere Dio. I brani di questo genere costituirebbero un intervento a parte. In queste sede invece ci interessa la seconda categoria delle affermazioni-“Io sono”. Si tratta di sette brani in cui Gesù dice “Io sono” e poi completa la frase. Ecco i sette casi.6 1. Io sono il pane della vita (6:35, 41, 48, 51) 2. Io sono la luce del mondo (8:12; 9:5) 3. Io sono la porta delle pecore (10:7, 9) 4. Io sono il buon pastore (10:11, 14) 5. Io sono la risurrezione e la vita (11:25) 6. Io sono la via, la verità e la vita (14:6); e 7. Io sono la vera vite (15:1, 5). 1 Predicato 19 sett 2010. In questo intervento mi rifaccio moltissimo all’ottima spiegazione di questo brano di D.A. Carson, The Gospel according to John, IVP/Eerdmans, Leicester, Grand Rapids, 1991, ad loc. Abbreviazioni: CNTOT = G.K. Beale e D.A. Carson, Commentary on the New Testament Use of the Old Testament, Baker/Apollos, Grand Rapids, Nottingham, 2007; DJG = Dictionary of Jesus and the Gospels, a cura di Joel B. Green, et al, IVP, Downers Grove/ Leicester, 1992. 2 Cfr. G.M. Burge, “‘I am’ Sayings, pp. 354-6 in DJG; Carson, p. 289. 3 Tecnicamente parlando, ci sono quattro categorie, cfr. Burge, pp. 354-5. 4 Esodo 3:14 dice: “Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono». Poi disse: «Dirai così ai figli d'Israele: "l'IO SONO mi ha mandato da voi"»”. Cfr. Burge, §2.4. “An Absolute Use”, per gli altri riferimenti. 5 Burge, p. 355: “John no doubt wishes for us to recall the sacred divine name unveiled in the OT and well known in Rabbinic Judaism.” Cfr. il retroterra veterotestatemtario in Paul R. House, Old Testament Theolgy, Downers Grove, IVP Academic, 1998, pp. 96-8. 6 Burge, §2.2. “An Explicit Predicate”. www.chiesaevangelicalogos.com/sermoni.php www.solascrittura.it Pietro Ciavarella Gesù, la Porta e il Buon Pastore P 2/12 Qui abbiamo a che fare con dei titoli bellissimi del nostro Salvatore. Due di questi si trovano insieme in Giovanni 10; e questo è il passo che vorrei considerare insieme a voi nei prossimi minuti. Qui vedremo che Gesù è sia la Porta delle pecore sia il Buon Pastore. Il nostro testo è costituito dai primi ventuno versetti di Giovanni 10.7 Vorrei iniziare subito leggendo i primi cinque versetti. Giov 10:1 «In verità, in verità vi dico ( jAmhVn ajmhVn levgw uJmi'n) che chi non entra per la porta nell'ovile (aujlhVn) delle pecore, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante (klevpth" ejstiVn kaiV lh/sthv"). 2 Ma colui che entra per la porta è il pastore delle pecore (oJ deV eijsercovmeno"...poimhvn ejstin). 3 A lui apre il portinaio (oJ qurwroV"), e le pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le proprie pecore per nome e le conduce fuori. 4 Quando ha messo fuori tutte le sue pecore, va davanti a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. 5 Ma un estraneo non lo seguiranno; anzi, fuggiranno via da lui perché non conoscono la voce degli estranei». Nel versetto 1 Gesù inizia con la frase “in verità, in verità vi dico”, che dà una particolare solennità e autorevolezza a quanto segue. Poi si mette a raccontare di un ovile, che rappresenta gli ebrei di quel periodo. Gesù prosegue, dicendo che ci sono persone, che egli chiama ladri e briganti, che non entrano per la porta dell’ovile. 7 In un serie di più incontri sarebbe opportuno di tenere conto anche di altri versetti di Giovanni 10, ossia vv. 22-30 (in particolare dal v. 26). “22 In quel tempo ebbe luogo in Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d'inverno, 23 e Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone. 24 I Giudei dunque gli si fecero attorno e gli dissero: «Fino a quando terrai sospeso l'animo nostro? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente». 25 Gesù rispose loro: «Ve l'ho detto, e non lo credete; le opere che faccio nel nome del Padre mio, sono quelle che testimoniano di me; 26 ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore. 27 Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; 28 e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà (aJrpavsei) dalla mia mano. 29 Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle (aJrpavzein) dalla mano del Padre. 30 Io e il Padre siamo uno (ejgwV kaiV oJ pathVr e{n ejsmen)».” www.chiesaevangelicalogos.com/sermoni.php www.solascrittura.it Pietro Ciavarella Gesù, la Porta e il Buon Pastore P 3/12 Si tratta di persone che non hanno a cuore il benessere delle pecore, in altri termini, si tratta di falsi insegnanti. Per trovarne un esempio, non dobbiamo andare lontano. Nel capitolo precedente (Giov 9) Gesù aveva guarito un uomo che era cieco dalla nascita. Va da sé che questa guarigione ha portato grande gioia al miracolato, ma ha portato anche tanta rabbia a certe persone. Si tratta dei farisei e dei capi giudei menzionati in Giovanni 9, i versetti 13 e 18. Queste guide si sono dimostrate di essere dei “ladri e briganti” in quanto non celebravano la guarigione di una “pecora” bensì la tartassavano con domande e insulti. Il loro maltrattamento di questo uomo raggiunge il suo punto culminante in 9:34. Al versetto precedente (9:33) l’uomo difendeva Gesù dicendo, “Se quest’uomo non fosse da Dio, non potrebbe far nulla”. Ma “34 [I farisei e i capi giudei] gli risposero: «Tu sei tutto quanto nato nel peccato e insegni a noi?» E lo cacciarono fuori.” Ecco un esempio perfetto dei briganti e ladri di cui Gesù parla in Giovanni 10:1. A questo riguardo, notate che non è un caso che il discorso del Buon Pastore si trova subito dopo la guarigione dell’uomo nato cieco. I due brani sono collegati. In Giovanni 10:2 invece Gesù parla di chi entra l’ovile nel modo giusto, ovvero il pastore delle pecore. Il versetto 3 dice che il portinaio apre sì a lui e che le pecore stesse danno retta alla voce del vero pastore. Notate in questo versetto anche che il vero pastore chiama le sue pecore per nome, una cura individuale, e inoltre che egli conduce le sue pecore fuori dall’ovile. Abbiamo detto che l’ovile rappresenta il giudaismo di quel periodo. Qui Gesù, il Buon Pastore, chiama persone a venir fuori www.chiesaevangelicalogos.com/sermoni.php www.solascrittura.it Pietro Ciavarella Gesù, la Porta e il Buon Pastore P 4/12 dalla loro lealtà a quella o a quell’altra corrente del giudaismo del I secolo ed a venir dietro a lui. In altri termini, questa è un’immagine del Messia Gesù che chiama a sé delle persone a costituire il popolo del Messia. Il versetto 4 descrive bene il rapporto che dobbiamo avere con Gesù. Lui sta davanti a noi a guidare, noi stiamo dietro di lui a seguire. Lui guida, noi seguiamo. Ma descrive anche la cura e protezione che il vero pastore ha per noi le sue pecore, i quali ribadiamo dal versetto 3, egli chiama per nome. Cara sorella, Gesù ti chiama per nome. Caro fratello, Gesù ti chiama per nome. Egli sa i pesi che hai, e la sua premura per te è individuale. Non lo dimenticare! Ora il versetto 5 descrive bene invece quale deve essere la nostra reazione ai falsi profeti: dobbiamo allontanarci da loro in quanto sappiamo che essi non parlano per Dio. Questo insegnamento è tanto bello quanto rassicurante. Gesù è il vero pastore, colui che si prende cura delle pecore. Noi pecore, da parte nostra, riconosciamo solo lui come pastore, con la “P” maiuscola, e disconosciamo qualsiasi sedicente ‘profeta’ che cercherebbe di prendere il posto di Gesù (pausa). Nonostante la semplicità di questi primi cinque versetti, il versetto 6 ci dice che non tutti l’hanno capito. Infatti il versetti 6 dice: 6 Questa similitudine8 disse loro Gesù; ma essi non capirono quali fossero le cose che diceva loro. Forse quelli che non capivano, erano gli avversari di Gesù che troviamo alla fine del capitolo 9, che sarebbero ancora presenti nel capitolo 10; o forse si tratta dei 8 paroimivan: 5x NT, Giov 10:6; 16, 25 (bis), 29; 2 Pietro 2:22. www.chiesaevangelicalogos.com/sermoni.php www.solascrittura.it Pietro Ciavarella Gesù, la Porta e il Buon Pastore P 5/12 discepoli stessi, che erano un po’ lenti a capire il pieno significato di questa similitudine. O forse abbiamo una folla mista. Comunque sia, per via di questa lentezza da parte dei primi ascoltatori di questo insegnamento, noi veniamo arricchiti. Infatti, per via della loro lentezza, Gesù amplia il suo discorso, a partire dal versetto 7. Ma attenzione: in questi nuovi versetti, in parte Gesù spiega quanto aveva appena insegnato (nei primi cinque versetti di Giovanni 10); in parte però egli aggiunge altre cose. Inoltre, come vedremo subito, Gesù ritocca e modifica qualche immagine dei versetti precedenti, in tal modo arricchendo la forza evocativa delle immagini in questione. Un esempio ovvio di una ‘modifica’ è l’immagine della porta. Nei primi cinque versetti Gesù, come il vero pastore, entra per la porta; mentre ora nei versetti 7 a 9 Gesù stesso è la porta. Leggo i versetti 7-9: 7 Perciò Gesù di nuovo disse loro: In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore (ejgwv eijmi hJ quvra tw'n probavtwn). 8 Tutti quelli che sono venuti prima di me, sono stati ladri e briganti (klevptai eijsiVn kaiV lh/staiv); ma le pecore non li hanno ascoltati. 9 Io sono la porta (ejgwv eijmi hJ quvra); se uno entra per me, sarà salvato, entrerà e uscirà, e troverà pastura. Questi versetti ci insegnano due cose importanti. La prima è che possiamo essere salvati solo entrando attraverso Gesù. Non possiamo entrare in paradiso per una finestra o per la porta di servizio. O entriamo per Cristo o non entriamo affatto. Gesù mette questo in evidenza in un’altra affermazione-“Io sono”. Si tratta della sesta www.chiesaevangelicalogos.com/sermoni.php www.solascrittura.it Pietro Ciavarella Gesù, la Porta e il Buon Pastore P 6/12 che si trova più avanti in Giovanni 14:6. Lì Gesù dice: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.”9 Per cui questi versetti insegnano che possiamo essere salvati solo attraverso la porta di Gesù. Ma i versetti 7 a 9 ci insegnano anche, in secondo luogo, che saremo sicuramente salvati, se entriamo per quella porta. In altri termini, Gesù “funziona” sempre. In questo, egli non è come il mio computer, che a volte funziona ma a volta va in tilt, e non è come i faretti in casa mia che a volte funzionano ma spesso si fulminano. Gesù non è come noi che a volte manteniamo la parola, ma altre volte No. No, no: Gesù “funziona” sempre. Per questo motivo Gesù dice con autorevolezza divina: “Io sono la porta; se uno entra per me, sarà salvato [e sarà salvata]… .” Quel versetto, il versetto 9 continua dicendo che la pecora salvata, “entrerà e uscirà, e troverà pastura”. Anche qui Gesù ha modificato un’immagine. Nei primi 5 versetti l’ovile rappresentava il giudaismo nelle sue varie correnti, da cui Gesù chiama fuori le sue pecore. Ma quando si parla al versetto 9 delle pecore che “entrano” e “escono” non si tratta di un continuo rientrare e uscire dal giudaismo. Infatti l’ultimo verbo del versetto ci dà una chiave di lettura per i due precedenti. Le pecore di Gesù non soltanto “entrano e escono”, esse trovano anche pastura. In altri termini, sono nutrite, sono libere e non intrappolate, e di conseguenza serene, 9 Cfr. Matteo 7:13 Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. 14 Stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano. Sull’unicità di Cristo, ecco due ottimi libri (ambedue di Ed. GBU): D.A. Carson, Il pluralismo religioso (http://www.clcitaly.com/live/articolo/index.php?query=003200) e Chris Wright, L’unicità di Gesù Cristo (http://www.clcitaly.com/live/articolo/index.php?query=008111). www.chiesaevangelicalogos.com/sermoni.php www.solascrittura.it Pietro Ciavarella Gesù, la Porta e il Buon Pastore P 7/12 godendo di una grande libertà di movimento, per cui capaci di “entrare” e di “uscire”. Si tratta di un’immagine di benessere e di protezione per le pecore del Buon Pastore. Al versetto 8 Gesù aveva detto che tutti quelli che erano venuti prima di lui, erano “ladri e briganti”. Va da sé che Gesù non ha in mente quelli dell’Antico Patto che hanno guidato fedelmente le pecore dell’Antico Patto: Mosè, Davide, i profeti e via dicendo. Egli sta parlando di nuovo di falsi pastori, di guide che non hanno svolto il ruolo pastorale. Al versetto 10 il ritratto di questi falsi pastori viene messo a confronto con il ritratto del vero Pastore, Gesù Cristo. 10 Il ladro (oJ klevpth") non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io son venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. L’Antico Testamento aveva parlato di tali falsi profeti. Un esempio viene da Geremia 23:1 che leggo subito: “Ger 23:1 «Guai ai pastori che distruggono e disperdono il gregge del mio pascolo!» dice il SIGNORE.” Un altro passo attinente è Ezechiele 34, che vi invito a trovare. Questo capitolo parla di falsi pastori, ma contiene anche una promessa che si adempie proprio in Giovanni 10. In Ezechiele 34, anzitutto, Jahvé (il SIGNORE) denuncia i falsi pastori. Perché? Perché essi, anziché nutrire le pecore, nutrono se stessi dalle pecore ammazzandole e mangiandole (vv. 2-3). Di conseguenza le pecore sono in condizioni penose (vv. 4-6), ma Jahvé farà piombare i suo giusto giudizio su quei pastori falsi (vv. 7-10). A questo riguardo Ezechiele 34:10 dice: “10 Così parla Dio, il Signore: Eccomi contro i pastori; io domanderò le mie pecore alle loro mani; li farò cessare dal pascere le www.chiesaevangelicalogos.com/sermoni.php www.solascrittura.it Pietro Ciavarella Gesù, la Porta e il Buon Pastore P 8/12 pecore; i pastori non pasceranno più sé stessi; io strapperò le mie pecore dalla loro bocca ed esse non serviranno più loro di pasto.” A partire dal versetto 11 (Ezechiele 34) invece abbiamo l’immagine di Jahvé stesso che viene a pascere le sue pecore. Ecco il versetto 11: “Infatti così dice Dio, il Signore: Eccomi! io stesso mi prenderò cura delle mie pecore e andrò in cerca di loro.” Vediamo la stessa cosa al versetto 22a: “io salverò le mie pecore ed esse non saranno più abbandonate alla rapina.” Per cui, anziché avere falsi pastori le pecore del Signore un giorno dovevano avere Dio stesso come pastore. Poi nei versetti 23 e 24 le cose diventano davvero belle, in merito al Nuovo Patto e la sua cristologia (la dottrina che riguarda Cristo). Qui Jahvé dice: “23 Porrò sopra di esse un solo pastore che le pascolerà: il mio servo Davide; egli le pascolerà, egli sarà il loro pastore. 24 Io, il SIGNORE, sarò il loro Dio, e il mio servo Davide sarà principe in mezzo a loro. Io, il SIGNORE, ho parlato.” (?) Vedete il quadro che viene dipinto qui? Il Signore verrà a pascere le sue pecore. Il Signore manderà Davide a pascere le sue pecore. Dio e “Davide”, insieme, pasceranno il gregge del Signore. (?) E chi è questo “Davide”? Va da sé che il “Davide” in questione non è altro che il discendente per eccellenza di Davide, Gesù Cristo. Il Signore verrà a pascere le sue pecore; Davide pascerà quelle pecore insieme al Signore…. Ma in Giovanni 10 non vediamo due persone, ne vediamo solo una. Sì, ma quell’unica persona è il Dio-uomo. Per cui, è proprio in Giovanni 10 che vediamo come la duplice promessa sia che Dio stesso verrà a pascere le sue pecore sia che egli www.chiesaevangelicalogos.com/sermoni.php www.solascrittura.it Pietro Ciavarella Gesù, la Porta e il Buon Pastore P 9/12 manderà Davide a farlo, si realizza nella stessa persona, la seconda persona della trinità che è anche il Re davidico per eccellenza.10 Vi invito a trovare di nuovo Giovanni 10. Nei versetti 11-15 vediamo ripetute alcune cose che abbiamo già visto. Inoltre, punto importantissimo, vediamo il sacrificio che il Buon Pastore fa per le sue pecore: egli dà la sua vita per loro. 11 Io sono il buon pastore ( jEgwv eijmi oJ poimhVn oJ kalov"); il buon pastore dà la sua vita per le pecore. 12 Il mercenario (oJ misqwtoV"), che non è pastore, a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e si dà alla fuga, e il lupo le rapisce (aJrpavzei)11 e disperde. 13 Il mercenario [si dà alla fuga perché è mercenario e] non si cura delle pecore.12 14 Io sono il buon pastore ( jEgwv eijmi oJ poimhVn oJ kaloV"), e conosco le mie, e le mie conoscono me, 15 come il Padre mi conosce e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. Cristo dà la sua vita in sacrificio per le sue pecore (cfr. Ebrei 13:20), affinché noi viviamo. La differenza rispetto ai falsi pastori non potrebbe essere più palese. I falsi pastori ammazzano le pecore. Il Buon Pastore viene ammazzato affinché le pecore abbiano la vita e che “l’abbiano in abbondanza”! (Giovanni 10:10b). Il Buon Pastore muore per le sue pecore come l’Agnello di Dio. “Egli ha portato i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce (dice Pietro nella sua Prima Lettera, 2:2425), affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia, e mediante le sue lividure 10 Giovanni 1:1: Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. aJrpavzw (aor. pass. hJrpavghn, ptc. aJrpageiv") take by force; take away, carry off; catch up (into heaven); perhaps attack #Joh 10:12. In Giovanni 4x (in NT 14x): 6:15; 10:12, 28, 29. 12 13 o{ti misqwtov" ejstin kaiV ouj mevlei aujtw'/ periV tw'n probavtwn. Il testo più breve è quello originale, letteralmente: “perché è un mercenario e non gli importo delle pecore. La CEI è molto vicino, anche se non traduce la congiunzione iniziale: “egli è un mercenario e non gli importa delle pecore.” 11 www.chiesaevangelicalogos.com/sermoni.php www.solascrittura.it Pietro Ciavarella Gesù, la Porta e il Buon Pastore P 10/12 siete stati guariti. [E continua:] 25 Poiché eravate erranti come pecore, ma ora siete tornati al pastore e guardiano delle vostre anime.” Come avrete già capito, Giovanni 10 è veramente ricco. Ma c’è ancora un argomento importante di questo passo che mi preme spiegarvi. Si tratta del versetto 16. Ma prima ancora, voglio brevissimamente riassumere il resto del brano. Nei versetti 17-1813 vediamo il rapporto d’amore tra il Padre e il Figlio. Vediamo anche che Cristo non è costretto a morire per le pecore, ma che volontariamente egli depone la sua vita per loro. Ma non solo: egli ha anche il potere di riprendere la sua vita—un ovvio riferimento alla sua risurrezione. Poi nei versetti 19 a 2114 vediamo la reazione all’insegnamento di Gesù. Qui vediamo anche il legame con il capitolo 9. Gesù racconta del Buon Pastore proprio per far vedere la differenza tra lui e i falsi pastori, alcuni dei quali si trovano proprio nel capitolo 9! Ma sia nel capitolo 9:16 sia nel capitolo 10:19-21--per cui sia quando Gesù guarisce sia quando insegna--ci sono opinioni differenti su Gesù. Non tutti lo accolgono—né quando egli era sulla terra né oggi nel terzo millennio. Detto in un altro modo: Gesù Cristo divide le persone.15 Ma Gesù non solo divide le persone, Gesù le unisce anche. È questo il punto di Giovanni 10:16 che vogliamo ora considerare rapidissimamente. In quel versetto il Buon Pastore dice: 13 17 Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita per riprenderla poi. 18 Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me. Ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla. Quest'ordine ho ricevuto dal Padre mio. 14 19 Nacque di nuovo un dissenso tra i Giudei per queste parole (Scivsma pavlin ejgevneto ejn toi'" jIoudaivoi" diaV touV" lovgou" touvtou"). 20 Molti di loro dicevano: «Ha un demonio ed è fuori di sé; perché lo ascoltate?» 21 Altri dicevano: «Queste non sono parole di un indemoniato. Può un demonio aprire gli occhi ai ciechi?» 15 Questo tema che attraversa tutto il Nuovo Testamento. www.chiesaevangelicalogos.com/sermoni.php www.solascrittura.it Pietro Ciavarella Gesù, la Porta e il Buon Pastore P 11/12 16 Ho anche altre pecore, che non sono di quest'ovile (aujlh'"); anche quelle devo raccogliere ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore (kaiV genhvsontai miva poivmnh16, ei|" poimhvn17). (?) Chi sono le “altre pecore” di cui Gesù parla qui? Si tratta dei non-ebrei che credono in Cristo18. Come Paolo ci ricorda in Romani (1:1619), il Vangelo viene predicato prima ai giudei e poi ai non-ebrei (i cosiddetti “greci). Le prime pecore sono gli ebrei che accolgono Cristo; le “altre” pecore sono i non-ebrei che accolgono Cristo. Ma ambedue compongono un solo gregge. (?) E come potrebbe essere diversamente? Ambedue hanno accolto lo stesso e solo Buon Pastore. Un solo Pastore e un solo gregge. (?) Non è forse questo il punto di Paolo in Galati 3:28? In Cristo, Paolo scrive: Non c'è…né Giudeo né Greco; non c'è né schiavo né libero; non c'è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù.” (?) E non è questo forse il punto di Efesini 2:14a (cfr. 4:4-6)? Qui c’è scritto: “[Cristo]…è la nostra pace; lui che dei due popoli ne ha fatto uno solo…”. Ma per avere una conferma di questa interpretazione di Giovanni 10:16, non dobbiamo nemmeno allontanarci dal Vangelo di Giovanni. Anzi basta che andiamo avanti di un capitolo. Questo è l’ultimo passo che vi voglio far vedere. Si tratta di Giovanni 11:51-52. 16 poivmnh, h" f flock. poimhvn, evno" m shepherd; pastor. 18 Cfr. l’importantissimo brano Giovani 12:20-24 19 16 Infatti non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima e poi del Greco…. 17 www.chiesaevangelicalogos.com/sermoni.php www.solascrittura.it Pietro Ciavarella Gesù, la Porta e il Buon Pastore P 12/12 Al versetto 47 il sinedrio si riunisce e cerca di capire come risolvere il problema di questo Gesù di Nazaret. Essi vogliono cercare di salvare il destino “terreno” degli ebrei, per non essere distrutti come “città e nazione” (secondo il versetto 48). A questo punto nei versetti 49 e 50 Caiafa esprime la sua “soluzione”: l’uccisione di Gesù. Se fanno fuori lui, egli ragiona, tutto la confusione si fermerà e i romani lasceranno in pace gli ebrei. Ovviamente lui sta pensando in termini politici e non teologici. A questo punto, nei versetti 51 e 52, Giovanni aggiunge un commento editoriale dove interpreta la soluzione proposta da Caiafa. Involontariamente Caiafa aveva espresso una verità profonda. Il versetto 51: “Or [Caiafa] non disse questo di suo; ma, siccome era sommo sacerdote in quell'anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione.” Cioè: Gesù sarebbe sì morto per la salvezza degli ebrei, “la nazione”. Ma Giovanni non si ferma lì, ma aggiunge nel versetto 52: “e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire in uno i figli di Dio dispersi.” Ecco le altre pecore di Gesù, i non-ebrei che lo accolgono come Messia. In conclusione. Gesù è la Porta: non c’è nessun altro punto di accesso a Dio. E Gesù è il Buon Pastore, il solo capo e protettore di un solo gregge. Credi in lui ed anche tu farai parte del suo unico gregge. Altri passi da leggere e su cui meditare: Ebrei 13:20-21; il Salmo 23. Inoltre, potresti leggere Giovanni 9 e 10 di seguito; facendo così vedrai il chiaro legame tra i due capitoli. www.chiesaevangelicalogos.com/sermoni.php www.solascrittura.it