Date agosto 2011 Titolo La betoniera 04 2011 4.53 MB
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Date agosto 2011 Titolo La betoniera 04 2011 4.53 MB
01.a 01 il fondo di Valda Miani Semina futuro, raccoglierai impresa 01.a Bambini di Maputo, “E vero frutto verrà dopo ‘l fiore” (Paradiso XXVII) all’uscita di scuola, in un pomeriggio. Perché mai scegliere questa foto per un articolo sul futuro? Forse è banale rispondere che i bambini sono il futuro, bambini che vivono in luoghi difficili eppure La parola vincitrice del nostro riflettere sulle parole in attesa dei prossimi 110 è futuro. Piuttosto naturale se il gareggiare tra parole lo si proietta verso il 2121, anno in cui qualche nostro discendente, sfogliando “la betoniera” avveniristica, troverà traccia di queste nostre riflessioni. sorridenti, sempre pronti a giocare con qualunque evento, anche uno sconosciuto straniero che fa loro una foto. Ma quel che ci piaceva è che questi bambini sono seduti su un albero, un albero sacro per la popolazione locale... a dire che il futuro che vogliamo non è mai disgiunto dal passato... Se dovessi testimoniare che cosa significa per me la parola “futuro” mi viene in mente il racconto di un amico che conobbe Frankl, psicologo internato a lungo in un campo di concentramento, il quale diceva che a farlo sopravvivere era il mettere da parte tutte le sere alcune briciole di pane della mesta cena che passavano ai prigionieri. Possono alcune briciole di pane far sopravvivere qualcuno in condizioni così estreme? Sì, se vogliono dire che la mattina dopo ci sarà un motivo per alzarsi... Andiamo verso le vacanze, e forse quando il giornale arriverà sarete già in vacanza, e di argomenti tanto tristi non vorrei scrivere, ma credo che questo racconto abbia qualcosa in comune con la nostra scelta della parola “futuro”. Non sarebbe stata scelta se non ci fosse al fondo una certa forma di inquietudine, di preoccupazione, per il domani che verrà. Sono sotto gli occhi di tutti i problemi che tutti noi dobbiamo affrontare, e tagli, ed economia, e tasse, p.03 la Betoniera e ritorsioni sui lavoratori, e precarietà, e servizi sociali che si vanno restringendo sempre più, e pensioni che si stanno allontanando sempre più, e progetti che non partono e tutto quanto è sulle prime pagine dei nostri giornali. Ecco, credo che futuro come prima parola scelta sia molto legata alla paura e all’incertezza per un futuro pieno di problemi. Ed invece, se dovessimo dar credito alla etimologia, la parola è legata la verbo essere, un essere che avverrà. In greco il verbo fuo significa generare, far nascere e crescere, significa produrre... ed è quindi molto attinente a quello che potrà accadere a partire da un presente capace di immaginare e di creare (non certo il presente superfetato che riesce al massimo ad organizzare quel che si farà per cena o dove si andrà in vacanza). Secondo il filosofo Galimberti nell’età della tecnica non può più esserci futuro, perché la nostra capacità di fare è talmente superiore alla nostra capacità di prevedere che non c’è più bisogno di proiettarsi al di là del tempo presente. Eppure l’uomo ha sempre cercato di immaginare un futuro che non fosse una semplice proiezione di quello che era accaduto in passato, ma un luogo in cui collocare speranze e aspettative, “nel tentativo di reperire una briciola di senso alla propria esistenza”. Senza, c’è solo un passato uguale a se stesso ed un tempo presente che brucia tutto senza prospettive. È un futuro in cui collocare un orizzonte di senso quello che andiamo cercando e non un processo evolutivo che si dice tale in riferimento agli stadi precedenti, senza alcun riferimento a giudizi di valore. La letteratura, che prima fra tutte le discipline umanistiche vede quel che accade alle società, non ha solo proiettato nel futuro le tragedie del passato, ma ha spesso dedicato la sua attenzione ai temi dell’”attesa”. Con Beckett stiamo aspettando Godot o con Buzzati siamo in attesa, oltre l’orizzonte, di un nemico. I nostri soci e dipendenti, e tutti coloro che hanno partecipato al nostro gioco di parole, vogliono ridare al futuro i suoi connotati di speranza e di progettualità, di investimento per i propri figli e per le generazioni a venire, come fecero 110 anni fa quei primi 35 soci. È così difficile riprendere il senso di una progettualità che guardi in avanti, in un orizzonte di senso e di prospettiva? Questo è ciò che desideriamo, perché futuro, che nel dizionario è vicinissimo alla parola futile, è anche desiderio e sogno e immaginazione e speranza. Ecco, vogliamo un futuro così ed in questo numero del giornale la parola aleggia in tutte le pagine, perché parliamo di formazione e di project management, delle nuove frontiere della comunicazione e dei temi in calendario per il consiglio, e di tanti altri temi del futuro di Cmc, perché come scrisse, di nuovo, Frankl “Chi non sa credere nel futuro, nel suo futuro... è perduto”. 02.a 02 in primo piano di Cristiana Bolognesi Un cantiere sempre aperto 02.a Massimo Matteucci, confermato Presidente di Cmc. A qualche settimana dal rinnovo del consiglio di amministrazione di Cmc incontriamo il nostro presidente Massimo Matteucci. Congratulazioni per la tua conferma al vertice della Cooperativa, come sono andate dal tuo punto di vista queste elezioni? Il comitato elettorale aveva scelto con cura una rosa di candidati di qualità e capaci di rappresentare tutta la cooperativa; coloro che sono stati eletti confermano la validità di questa scelta. Il consiglio oggi è composto di varie professionalità, provenienti da settori aziendali molto diversi tra loro, ed è un valido indicatore anche del mutamento della figura del socio Cmc: sempre più impiegati, donne e giovani, tutti preparati e pronti ad affrontare questo impegno. Quali sono gli obiettivi del prossimo triennio? In una congiuntura economica e finanziaria internazionale così delicata, questo consiglio riceve dal precedente il mandato di traguardare un piano di sviluppo ambizioso e impegnativo. Non sarà un compito facile, ma i nuovi amministratori saranno sicuramente in grado di dare il proprio fattivo contributo. Questo consiglio ha un compito importante: consolidare la governance, l’equilibrato sistema di organi delegati e organi di controllo nato pochi anni fa e che in questo mandato affronta il suo primo vero banco di prova. Si tratta di una governance al passo dei tempi, che deve gestire la crescente complessità del mercato e della concorrenza. Passare da un consiglio che in sostanza delegava interamente la gestione dell’impresa a un direttore generale ad un consiglio che, nominando un amministratore delegato, si assume la responsabilità della gestione dell’impresa, per noi è un fatto epocale. Come vengono garantiti i processi di controllo e sviluppo? L’evoluzione della governance ha portato alla definizione dei Comitati del consiglio: organi con funzioni consultive, propositive, istruttorie e p.04 la Betoniera di assistenza. Il loro compito essenziale è quello di incrementare la qualità del controllo dei consiglieri deleganti, aiutandoli a comprendere la complessità degli argomenti da affrontare e, dunque, ad agire, come dice il Codice Civile, in modo informato. I comitati sono tre: il Comitato per il Controllo Interno; il Comitato Nomine e Remunerazione; il Comitato delle attività sociali. Il primo, di cui fanno parte i consiglieri Valerio Giuliani, che ne è il presidente, Sergio Palazzo e Lorenzo Cottignoli, assiste il Consiglio di Amministrazione nell’esame e nella validazione della documentazione e degli elaborati attinenti alle proposte dei piani strategici di medio lungo periodo, alle previsioni annuali, nonché ai riscontri dell’andamento aziendale con relative verifiche trimestrali e semestrali e all’esame degli eventuali scostamenti rispetto alle previsioni. È un comitato molto tecnico con un ruolo importantissimo sia per il consiglio stesso sia per i soci. Il comitato nomine e remunerazione è composto da Maurizio Fucchi, il presidente, Dario Foschini e il sottoscritto. La composizione apicale di questo comitato la dice lunga sull’importanza che assegnamo alla nomina dei dirigenti, perché essi rappresentano il futuro della cooperativa. Ultimo, ma non meno importante, è il Comitato delle attività sociali, in cui sono stati nominati Maurizio Fucchi, che ne è presidente, e i consiglieri Fabio Monti e Sandra Trampetti. Questo Comitato ha il compito di elaborare le nostre strategie di comunicazione per il futuro, tutto quello che è stato fatto in questi ultimi anni rende la comunicazione un tassello centrale dell’essere e fare impresa. Naturalmente si occuperà anche delle nostre attività sociali e delle nostre sponsorizzazioni, dallo sport alla cultura, che per noi sono una scelta di valore, la concreta affermazione, come ho avuto modo di dire nella recente conferenza stampa che abbiamo organizzato, quei principi di responsabilità sociale che fanno parte della nostra lunga storia. Come si evince dai nomi dei membri dei comitati, il vicepresidente assume un ruolo sempre più operativo rispetto alla gestione aziendale soprattutto nei temi, importantissimi in cooperativa, delle attività sociali. Il personale Cmc, lo hai detto poco fa, sta cambiando velocemente; come riusciamo a stare al passo? Le nostre politiche del personale sono state all’altezza, lo definirei un fattore critico di successo nello sviluppo dell’impresa; oggi abbiamo dirigenti cresciuti in Cmc e dirigenti provenienti spesso da esperienze all’estero; questa sinergia di forze rafforza la nostra specificità, quello che siamo, abbiamo un passato importante e lungo e su di esso costruiamo il nostro futuro. Nei prossimi 8 anni andranno in pensione 16 dirigenti, di cui 5 figure al vertice, quindi lo sforzo di formazione manageriale che stiamo affrontando è enorme; abbiamo messo in campo tutti gli strumenti per non trovarci impreparati e parlo, soprattutto ma non solo, di Cmc University, che deve diventare la pratica oserei dire quotidiana del dirigente e del quadro di quest’azienda. Noi dobbiamo credere nella formazione perché corrisponde agli obiettivi di crescita e innovazione della nostra cooperativa. Sta per partire un importante lavoro in un paese in cui non siamo mai stati, Singapore, è un bel modo per avviare questo triennio. Bellissimo! Ci piacciono le sfide e in questo lavoro ce ne sono tante. La storia di Cmc ci insegna che la nostra cooperativa è un cantiere sempre aperto, dove mettiamo in campo la nostra laboriosità quotidiana, scommettendo sulle nostre capacità e affrontando con coraggio la sfida tecnologica, nella convinzione che sia uno degli elementi fondamentali su cui si misura il futuro dell’impresa. Sto rileggendo le pagine di un volume presto in pubblicazione per i tipi de Il Mulino su alcune importanti vicende della storia di Cmc del dopoguerra e mi sembra di grande evidenza che solo chi sa affrontare con coraggio e determinazione le sfide che i nuovi mercati ci propongono riesce ad aumentare il valore della propria impresa determinando condizioni di sviluppo per sé, i propri soci e il territorio in cui opera. 03.1.a Foto di gruppo per il nuovo consiglio di Amministrazione di Cmc. 03.1 03.2 sociale sociale di Mara Cavallari Delegati e commissione Un Consiglio un po’ più “rosa” Il Consiglio di Amministrazione del 27 giugno ha approvato la composizione del nuovo Consiglio dei Delegati e della nuova Commissione consiliare delle politiche e delle comunicazioni sociali Nel nuovo Consiglio di Amministrazione, eletto nell’assemblea del 28 maggio, hanno fatto il loro ingresso, fra gli altri, due nuove socie: Sandra e Grazia. Per la prima volta si votava con il nuovo regolamento che prevede l’elezione in Consiglio di almeno una donna in rappresentanza delle cosiddette “quote rosa”. 03.2.a-c Sandra Trampetti e Grazia Benazzi. 03.2.a Consiglio dei delegati Agostini Mirella, Allegritti Franco, Amicizia Alessandro, Antonellini Massimo, Azzalin Ludovico, Babbi Ezio, Baldini Sergio, Bandini Claudio, Bargossi Flavio Caludio, Battistini Alessia, Bay Guido, Bazzoni Sergio, Benazzi Grazia, Bendandi Ivano, Bezzi Danilo, Bianco Giuseppe, Bolognesi Cristiana, Buccella Gino, Cacucciolo Marcello, Calderoni Giorgio, Cardellini Alessandro, Casadio Davide, Casadio Giovanni, Cavallari Mara, Cazzanti Maurizio, Ceccarelli Fausto, Cipollini Sabrina, Collinelli Ezio, Collinelli Franco, Conficoni Gabriele, Contessi Gianni, Cosmi Monia, De Simoni Francesco, Di Gioia Costanzo, Di Stefano Stefano, Durante Patrizio, Fabbri Fiorenzo, Fedi Bruno Federico, Fiorentino Lorenzo, Fioretti Alfredo, Foschini Dario, Freda Giuseppe Paolo, Fucchi Maurizio, Fusconi Federica, Gagliardi Giorgia, Garavini Valeria, Garelli Mario, Gatti Fausto, Geminiani Luca, Geminiani Michele, Giordani Giorgio, Giuliani Valerio, Gori Massimo, Gorini Mara, Gualdi Filippo, Gualtieri Riccardo, Guidani Fausto, Guidetti Gianluca, Izzo Giuseppe, Kapetanovic Mili, Larini Roberto, Liverani Claudio, Lorenzi Diego, Maiocchi Fulvio, Maldini Giovanni, Marchetti Stefano, Massari Michele, Matteucci Massimo, Melini Loris, Miani Valda, Miccoli Gianni, Mondardini Paolo, Montalti Uliano, Montanari Davide, Montanari Maurizio, Montanari Maurizio (C.O.), Montanari Mauro, Monti Fabio, Morigi Emanuela, Morigi Marco, Ori Roberta, Orioli Maurizio, Padovani Paride, Paladino Rocco Alessio, Palazzo Sergio, Parmigiani Carlo, Pasi Domenico, Pattuelli Lorenzo, Persigilli Juri, Petrolati Albertino, Pirini Ilario, Polignone Paolo, Potenza Leonardo, Ragazzini Michela, Ravaioli Roberto, Reggiani Walter, Rossi Monica, Rossi Raffaello, Saccomandi Claudio, Santandrea Michela, Sanulli Andrea, Sbaraglia Giorgio, Soglia Francesco, Stefania Sonia, Tamburini Edo, Tesei Massimo, Trampetti Sandra, Trifirò Giuseppe, Tumburriello Michele, Valdifiori Valter, Vannini Dario, Venturi Gianni, Verzè Federico, Vincenzi Angela, Zaccaria Renzo, Zalambani Massimo, Zanzi Claudio. invitati permanenti Andreis Ivano, Bandini Chiara, Bartolini Fulvio, Conficoni Claudio, Forlani Mauro, Leonardi Roberto, Macrì Roberto, Malatesta Manlio, Menchini Gian Luca, Morigi Alberto, Paglini Pier Francesco, Poncetta Marco, Zampiga Andreuccio. Commissione consiliare delle politiche e delle comunicazioni sociali Fucchi Maurizio, Presidente; Azzalin Ludovico, Bandini Chiara, Bartolini Fulvio, Bianco Giuseppe, Bolognesi Cristiana, Casadio Davide, Cavallari Mara, Cosmi Monia, Gagliardi Giorgia, Garavini Valeria, Geminiani Luca, Giuliani Valerio, Miani Valda, Monti Fabio, Morigi Emanuela, Potenza Leonardo, Santandrea Michela, Soglia Francesco, Tamburiello Michele, Tesei Massimo, Trampetti Sandra, Vincenzi Angela. Invitati permanenti Matteucci Massimo, Foschini Dario, Macrì Roberto, Giordani Giorgio. 03.1.a p.05 la Betoniera Sandra e Grazia, però, non hanno avuto bisogno di fare applicare la nuova regola. L’elezione se la sono guadagnata con le preferenze raccolte anche se sono le prime ad ammettere che certamente sul loro risultato ha inciso anche il nuovo regolamento. Nei prossimi tre anni anche a loro spetterà l’onere e l’onore di portare in consiglio la voce delle altre e degli altri colleghi. Per questo abbiamo voluto incontrarle, in questa veloce intervista “doppia”, fra il serio e il faceto, per conoscerle più da vicino e capire un po’ meglio chi sono anche fuori dal lavoro. 03.2.b • Nome Sandra Trampetti. • Età 38. • Stato civile Convivo. • Figli 1, Irene di 17 mesi. • Abito a Ravenna. • Titolo di studio Laurea in scienze geologiche. • Lingue Francese e inglese. • In Cmc dal 2001. • Socia dal 2006. • Mansione Ufficio gare Italia. • Esperienze fuori sede due missioni in Cina. • Esperienze politiche precedenti No. • Un problema da portare all’attenzione del Consiglio Asilo nido aziendale e trasparenza. • La prima proposta che porterai in Consiglio Per il momento sto ancora cercando di capire. • Le tue tre parole per Cmc Responsabilità, merito, rapporti umani. • Quote o non quote Sì per la composizione delle liste, no per definire gli eletti anche se capisco che un aiuto serva. • La presenza di donne nel Consiglio di Amministrazione è un valore aggiunto? Si perché abbiamo diverse sensibilità e punti di vista. • Mare o montagna Montagna. • Un gelato alla Crema. • Un Libro sul comodino Nessuno. • Film da rivedere Romanzo criminale. • Sport che pratichi Praticavo il nuoto. • Sport che segui Calcio e motociclismo. • Il social network che più usi Solo Skype per lavoro. • Le vacanze di quest’anno Montagna. • Segno zodiacale Ariete. • Descrivi l’altra in 3 parole Seria, professionale, simpatica. • Cosa ti viene in mente se ti dico lavoro Dovere. • E se dico responsabilità Lavoro. • Posso resistere a tutto ma non alle tentazioni. La tua tentazione Pizza. • Hai vinto 2 milioni di euro. Come li spendi? Ringrazio e vado via per il mondo. • Se doveste uscire insieme questa sera. Cosa pensi che fareste? Andremo a mangiare una pizza. • Un sogno nel cassetto ancora non realizzato Un’esperienza di studio all’estero. • Lanciate il vostro messaggio in bottiglia Le persone sempre al centro. • Si dice che le donne siano meno disponibili ad assumersi responsabilità. Sei d’accordo? Normalmente sì, ma è il retaggio di una cultura che ci ha tenute ai margini per tanto tempo. 03.2.c • Nome Grazia Benazzi. • Età 48. • Stato civile Sposata. • Figli 1, Nicola di 22 anni. • Abito a Russi. • Titolo di studio Perito turistico. • Lingue Francese e inglese. • In Cmc dal 1982. • Socia dal 1999. • Mansione Ufficio gare estero. • Esperienze fuori sede tantissime, in tutto il mondo. • Esperienze politiche precedenti No. • Un problema da portare all’attenzione del Consiglio Ci sto pensando, so che flessibilità degli orari e trasparenza sono problemi sentiti. • La prima proposta che porterai in Consiglio Per prima cosa devo imparare a lavorare nel consiglio, vorrei intanto raccogliere idee e proposte da parte dei soci. • Le tue tre parole per Cmc Impegno, solidarietà, rispetto. • Quote o non quote Sì per la composizione delle liste, no per definire gli eletti anche se capisco che un aiuto serva. • La presenza di donne nel Consiglio di Amministrazione è un valore aggiunto? Sì perché la sensibilità delle donne davanti ai problemi è diversa • Mare o montagna Tutte e due • Un gelato al Pistacchio. • Un Libro sul comodino Tantissimi, ora un giallo. • Film da rivedere Il cacciatore e Fandango. • Sport che pratichi Nessuno. • Sport che segui Motociclismo. • Il social network che più usi Solo Skype per lavoro. • Le vacanze di quest’anno Se trovo una settimana che coincida con le ferie di mio marito, Canada. • Segno zodiacale Scorpione. • Descrivi l’altra in 3 parole Simpatica, sicura, diretta. • Cosa ti viene in mente se ti dico lavoro Impegno. • E se dico responsabilità Il mio carattere, di ogni cosa sento una responsabilità a volte eccessiva. • Posso resistere a tutto ma non alle tentazioni. La tua tentazione Dolci. • Hai vinto 2 milioni di euro. Come li spendi? Non gioco e non ci ho mai pensato. Forse una casa in campagna. • Se doveste uscire insieme questa sera. Cosa pensi che fareste? Andremo a mangiare una pizza. • Un sogno nel cassetto ancora non realizzato L’università (più che un sogno un rimpianto). • Lanciate il vostro messaggio in bottiglia Tutti dobbiamo partecipare. • Si dice che le donne siano meno disponibili ad assumersi responsabilità. Sei d’accordo? Sì, ci sono i carichi di lavoro per la famiglia che ancora ricadono per gran parte sulle donne, la fatica “doppia” per affermarsi sul lavoro e una cultura che ancora pesa. 04.a 05.a 04 approfondimenti di Paride Padovani Progetto, condivido, controllo, informo: Project Management Prendendo spunto dall’intervista dell’Amministratore Delegato, Dario Foschini, pubblicata nella scorsa Betoniera col titolo “Si può fare meglio?”, iniziamo una serie di approfondimenti sui sistemi introdotti dalla nostra Alta Direzione in azienda. In questo numero ci soffermiamo sul Project Management, sul Sistema di Gestione Integrato e sulla Gestione Documentale, progetti che Cmc ha iniziato ad adottare presso alcune realtà aziendali. Project Management Il Project Management è un valido punto di riferimento, metodologico e culturale, per dare risposte esaurienti ed operative alla complessità. È un sistema gestionale orientato ai risultati ed è uno strumento efficace e tempestivo nel fornire i dati necessari alle attività direzionali. Rendere l’organizzazione di commessa metodologica, favorisce: il lavoro d’equipe; la definizione e la pianificazione delle attività necessarie per portare a compimento l’opera; l’allocazione delle responsabilità; la definizione di tutti gli elementi (quantità, computo metrico, risorse, tempo, ecc.), che compongono l’opera o parte di essa (wbs); il controllo in tempo reale, degli avanzamenti delle attività assegnate, con conseguente miglioramento nella tempestività degli interventi correttivi; la condivisione delle informazioni in tempo reale; la codifica della documentazione e un’archiviazione standardizzata; la facilità nella reperibilità dei dati; l’intercambiabilità delle persone; l’eventuale turn over meno traumatico. In alcune realtà, più o meno complesse, si stima che l’utilizzo del sistema di Project Management, possa avere un impatto positivo, migliorando il margine del 2% - 3%. Il Sistema Integrato di Gestione È un sistema che punta ad integrare tra loro i software in uso presso l’azienda, in modo da favorirne l’utilizzo senza gravare nell’operatività della commessa e riducendo il proliferare di dati ridondanti. Lo sk di riferimento generico, sotto riportato, riporta i principali software in uso in azienda, con indicate le interazioni fatte o da farsi. Al centro del flusso viene posto il sistema “Vision” che interagendo con gli altri software è in grado di elaborare, preventivi di commessa temporizzati per periodo, controllo degli avanzamenti per item contrattuale, e/o opera e parti d’opera (wbs), controllo dei costi con confronto tra costi previsti e consuntivi, a parità di quantità eseguite, e susseguente definizione della causa dello scostamento (se prezzo o incidenza della risorsa). In alcune commesse (Porto Empedocle 1 e 2) lo schema di riferimento prevede l’uso di un’ulteriore procedura “Ariamcento”. Anche in questo caso si sta lavorando per ottimizzare l’integrazione con “Vision”. In Africa Australe il software centrale di riferimento “Vision” è sostituito da “Ccs Candy”, software in uso nell’area da tempo per le gare e la preventivazione. Le logiche di riferimento rimangono comunque le stesse. Gestione documentale (Dms, document management system) È un sistema che serve ad organizzare la gestione di documenti. Si tratta di organizzare una piattaforma informatica di collaborazione tra tutti i partecipanti alla singola commessa, in modo da definire, tramite workflow, l’iter del documento, senza che questo debba essere stampato e spedito, evitandone la perdita. La documentazione viene a sua volta catalogata, indicizzata ed archiviata, sempre all’interno della piattaforma, favorendone la rintracciabilità. In alcune realtà, più o meno complesse, si stima che l’utilizzo del Dms, possa avere un impatto positivo sui costi, migliorando il margine dello 0,5% - 1%. Nei prossimi numeri affronteremo nello specifico le funzioni dei singoli sistemi/software. 05 l’intervista di M. C. Il futuro è già qui 04.a Paride Padovani. 05.a Lo scrittore algerino Tahar Lamri. L’ultimo rapporto della Caritas attesta a quasi 5 milioni il numero di immigrati presente nel nostro Paese all’inizio del 2010. All’incirca 1 immigrato ogni 12 residenti. I figli di immigrati iscritti nelle scuole italiane si aggira attorno al 7,5% sulla popolazione scolastica con punte che arrivano, ad esempio in Emilia Romagna e anche a Ravenna, al 13,5%. Di questi cambiamenti parliamo con Tahar Lamri, scrittore ed intellettuale algerino che dal 1986 vive a Ravenna dove, fra le altre cose, è direttore artistico del Festival delle Culture. Gli immigrati incidono per circa il 10% sul totale dei lavoratori dipendenti con indici sempre più elevati nel lavoro autonomo e imprenditoriale. Sono circa 400 mila gli stranieri titolari d’impresa, il 3,5%. I dati evidenziano come gli immigrati versino nelle casse dello Stato più di quanto ricevano. Contribuiscono, infatti, alla produzione del prodotto interno lordo per l’11,1%, pagano 7,5 miliardi di contributi previdenziali e dichiarano al fisco un imponibile di oltre 33 miliardi di euro. Oltre un ottavo dei residenti stranieri è di seconda generazione, per lo più bambini e ragazzi che parlano la nostra lingua, crescono nelle nostre città, frequentano le nostre scuole anche se, incredibile a dirsi, continuano ad essere privi di cittadinanza. Per un’azienda come Cmc, fortemente legata al territorio d’origine ma presente in ogni parte del mondo, il tema della multiculturalità fa oramai parte della quotidianità. Ad ottobre del 2010, ad esempio, i dipendenti Tcn (Third Country Nation, i lavoratori cioè provenienti da paesi terzi rispetto all’Italia e alla nazione dove Cmc sta portando avanti i suoi progetti) erano ben 633 con 44 nazionalità diverse. Insomma, quella della multiculturalità è una realtà che ha già cambiato in profondità la nostra azienda p.06 la Betoniera 05.b 05.c e il nostro paese e della quale parliamo con Tahar Lamri, scrittore e intellettuale nato ad Algeri nel 1958 che dal 1986 vive a Ravenna dove, fra le altre cose, è direttore artistico del Festival delle Culture. “Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce”- esordisce Tahar - In Italia il fenomeno dell’immigrazione di massa è relativamente giovane. La società multiculturale è un processo inarrestabile ma ci vuole tempo e pazienza. Conoscersi e riconoscersi non è una fatica che si fa in un giorno. La vera sfida è quella di superare una visione ideologica o strumentale. Occorre stare sui problemi, affrontarli concretamente, gestire le contraddizioni che quotidianamente si creano. Ravenna - ci tiene Tahar a sottolinearlo - grazie al lavoro di tanti, è una realtà avanzata anche se a volte facciamo fatica persino noi a riconoscerlo. Penso, ad esempio, all’impegno straordinario di decine di insegnanti dentro le scuole. Lì c’è molto spesso l’Italia vera, quella che non affronta il tema dell’immigrazione come un calcolo elettorale”. Parliamo del Festival delle Culture. Giunto alla sua V edizione il Festival è stato anche quest’anno un grande successo. “Sì, ogni anno l’attenzione verso il Festival cresce fra gli immigrati ma anche fra gli italiani. Ci piace pensare che in questo modo contribuiamo a fare di Ravenna una capitale del dialogo e dell’intercultura. Il nostro punto di forza è la partecipazione. Sono oltre 50 le realtà locali e nazionali che contribuiscono al successo del Festival. Quest’anno abbiamo deciso, e non poteva essere altrimenti, di dedicare il Festival alle rivoluzioni democratiche che stanno scuotendo il nord Africa e il medio oriente. Mi piace poi ricordare la serata dedicata a Vittorio Arrigoni (l’attivista per i diritti umani ucciso a Gaza nel mese di aprile n.d.r.) e il premio che abbiamo assegnato a Marco Martinelli di Ravenna Teatro e del Teatro delle Albe per la sua instancabile attività interculturale”. p.07 la Betoniera Tu segui attentamente quanto sta succedendo nel mondo arabo. Cosa ci puoi dire di quella che è stata definita la “primavera araba”? “Nessuno poteva sapere quando la rivolta sarebbe esplosa ma le premesse per questa rivolta c’erano già tutte e da tempo. Del resto, le rivolte nei paesi arabi non sono certo una novità, basti pensare a quella algerina. Ogni paese naturalmente sta affrontando questo passaggio epocale a modo suo ma ci sono alcuni tratti comuni. In Tunisia, in Egitto, in Palestina, in Marocco, ma anche nello Yemen e nel Bahrein, i manifestanti sono scesi in strada in modo assolutamente pacifico, sventolando le rispettive bandiere nazionali. In gran parte sono giovani che hanno studiato, donne, esponenti della classe media. Quasi sempre la mobilitazione è partita dal basso come in Tunisia dove la scintilla l’ha data un giovane ambulante che si è dato fuoco in segno di protesta. “Lui ha chiuso gli occhi e noi li abbiamo aperti” si diceva in quei giorni nelle strade di Tunisi. Ovunque internet e i social network sono stati uno strumento (uno strumento, attenzione!) essenziale per diffondere la protesta e per resistere alla repressione. Così come fondamentale è il ruolo giocato dalla tv araba, Al Jazeera. Qualcuno, strumentalmente, in occidente ha agitato la paura dell’integralismo religioso. Nulla di tutto questo. Quelle piazze chiedevano e chiedono democrazia, libertà, giustizia, lotta alla corruzione dello Stato e delle classi dirigenti. Le orribili violenze del terrorismo integralista che per oltre 10 anni hanno insanguinato l’Algeria con decine di migliaia di morti, sono da quei giovani rifiutate”. In Libia e in Siria le cose sono andate in maniera diversa “La Libia è un paese dove non solo la democrazia ma anche qualsiasi forma istituzionale è stata cancellata dal 1977. Un paese nel quale non esistono partiti, organizzazioni, perfino l’esercito così come lo conosciamo noi. Eppure anche in Libia inizialmente la protesta è partita in maniera non violenta 05.d e pacifica. Ma le milizie governative qui hanno sparato e Gheddafi, stupito da quanto stava succedendo, non è stato capace di costruire una via d’uscita diversa dalla guerra civile. Per quanto riguarda la Siria credo sia impossibile oggi capire come potrà evolversi la situazione. Siamo davanti ad una repressione feroce e ad un grande ed ipocrita silenzio internazionale”. 05.b Nella foto un momento del Festival delle Culture dell’anno scorso in uno scatto di Sirius-Hidri. 05.c Tahar Lamri. 05.d La locandina del Festival Qualcuno ha tentato un azzardato paragone tra quanto sta succedendo nei paesi arabi e la protesta che cresce in alcuni paesi europei come la Spagna o la Grecia. Tu che ne pensi? “C’è una prima differenza sostanziale: in Europa c’è una democrazia, senza dubbio non perfetta ma consolidata. Nel vecchio continente stiamo pagando il prezzo di una feroce offensiva neo liberista sulle classi meno abbienti. I giovani, in particolare, assistono sgomenti al salvataggio, per fare un esempio, delle banche e alla contemporanea loro perdita di ogni stabilità economica e sociale per il futuro. Quello che mi pare unifichi queste proteste, ovviamente diverse in ogni paese, è una forte domanda di partecipazione, di futuro e di difesa del bene comune”. Ti faccio un’ultima domanda. Nella nuova Giunta comunale di Ravenna è stata chiamata una giovane ragazza di origine marocchine, Ouidad Bakkali, alla guida dell’assessorato alla cultura e alla pubblica istruzione. Alcuni esponenti del centro destra hanno paventato un pericolo per le nostre radici storiche e culturali. Tu che ne pensi? “Ho trovato queste polemiche davvero vergognose. Ouidad è una giovane ragazza, italiana oltre che marocchina, cresciuta nella nostra città. Verrà giudicata, come è giusto che sia, per quello che saprà fare non certo per le sue origini. Mi domando come mai nessuno abbia tirato fuori discorsi così meschini quando assessora era Sefi Idem, italiana e tedesca. Ma davvero i pregiudizi e l’ignoranza hanno bisogno di tempo per essere vinti!”. delle Culture 2011. 06 06.a 06.b nuovi mercati di Valeria Garavini Cmc a bordo del metrò di Singapore 06.a-f Foto panoramiche di Singapore scattate da Grazia Benazzi durante le sue numerose missioni nel Paese. Dopo Cina, Malesia, Filippine, Taiwan e Laos, Cmc approda in un nuovo mercato del Sud Est Asiatico: Singapore. Il 4 luglio scorso, infatti, Cmc ha firmato con Lta due contratti, per complessivi 250 milioni di euro, relativi alla costruzione dei lotti 926 e 927 della metropolitana, che dovranno essere completati nel 2017. La Repubblica di Singapore è una città-stato caratterizzata da una forte stabilità politica ed istituzionale e da un altissimo livello di sviluppo socio-economico. Dotata di infrastrutture modernissime (il porto commerciale è uno dei più importanti al mondo), di una grande produttività della forza lavoro e di un reddito pro-capite tra i più alti al mondo, Singapore è uno dei principali centri economici e finanziari a livello internazionale, con un’economia tra le più avanzate, specializzata in settori ad alto contenuto tecnologico. Anche se Singapore è il secondo paese più densamente popolato al mondo dopo il Principato di Monaco, il governo locale prevede un incremento della popolazione residente dagli attuali 5 milioni ai 6 milioni nel medio periodo. Da qui la scelta di un ampliamento della linea metropolitana esistente unitamente a un’attenta pianificazione urbanistica per lo spazio limitato del territorio. La penetrazione di Cmc nel mercato di questo Paese è iniziata nel 2002 con i primi contatti commerciali a cui è seguita la partecipazione, per il committente Singapore Powergrid, a due gare d’appalto per la costruzione del Singapore Transmission Cable Tunnel. Successivamente, tra il 2009 e il 2011, Cmc ha partecipato ad altre gare, tutte lanciate dall’ente pubblico Land Transport Authority (Lta) per diversi lotti della Mass Rapid Transit (Mrt), la metropolitana di Singapore. La Land Transport Authority è uno degli enti pubblici più importanti di Singapore sia per ambito di competenza che per volumi di investimenti; ulteriori progetti sono già in avanzato stadio di preparazione e saranno realizzati nel prossimo futuro. Dopo i primi iniziali insuccessi, dovuti principalmente alla competitività del mercato e soprattutto alla concorrenza delle imprese locali e coreane, gli sforzi di Cmc sono stati premiati con ben due aggiudicazioni contemporaneamente. Il 4 luglio scorso, infatti, Cmc ha firmato con Lta due contratti, per complessivi 250 milioni di euro, relativi alla costruzione dei lotti 926 e 927 della metropolitana, che dovranno essere completati nel 2017. Il primo lotto è costituito da 2.800 metri di linea a doppia canna per una lunghezza totale di tunnel pari a 5.600 metri. Il secondo lotto prevede la realizzazione di 1.400 metri di linea, sempre a doppia canna, dunque per una lunghezza complessiva di 2.800 metri. Ciascuno dei due lotti prevede inoltre la costruzione di una stazione posta a 23 metri sotto il piano di campagna. I tunnel saranno scavati con sei Epb-Tbm (Earth Pressure Balance - Tunnel Boring Machine), quattro delle quali messe a disposizione dal committente. La complessità del lavoro, oltre alla necessità di operare contemporaneamente le sei macchine, deriva anche dall’interfaccia con le attività di costruzione delle stazioni e dalle interferenze con i lotti adiacenti in costruzione nonché dal fatto di operare in un ambiente altamente urbanizzato con limitazioni degli spazi disponibili e notevoli vincoli ambientali e paesaggistici. L’impegno organizzativo sarà considerevole in quanto la mobilitazione è pressoché immediata. Saranno oltre 300 le persone impegnate nell’esecuzione 06.c 06.d 06.e 06.f p.08 la Betoniera dei lavori, includendo le maestranze, i Tcn, gli espatriati ed i lavoratori locali. L’esperienza nei lavori in sotterraneo non manca certamente a Cmc. Sono infatti più di 30 i progetti completati nel corso degli anni in questo settore, per una lunghezza complessiva di oltre 400 chilometri. Di questi, 210 chilometri sono stati eseguiti con Tunnel Boring Machine (Tbm) - a cui vanno aggiunti 49 chilometri circa di scavi in corso - operando in condizioni geologiche diverse ed usando varie tecnologie quali: doppio scudo, Epb, idroscudo. Il primo contratto che ha richiesto l’applicazione di questa tecnologia risale al 1983 e riguardava un progetto piuttosto ambizioso di costruzione di un collettore fognario ad Algeri. I lavori furono eseguiti e completati con successo, nonostante le condizioni particolarmente sfavorevoli dei terreni attraversati. Particolarità della tecnologia di scavo con Tbm è la capacità di avanzare a piena sezione installando contemporaneamente un rivestimento, operando nelle più svariate tipologie di terreni e rocce. La velocità di avanzamento, che dipende sia dalle caratteristiche della macchina utilizzata che da quelle del materiale incontrato durante i vari tratti dello scavo, si aggira in media sui 25-30 metri giornalieri con punte di oltre 75 metri. Il record di produzione giornaliero è stato raggiunto da Cmc il 20 marzo 2001 nel cantiere di Taiyuan in Cina, con 113.21 metri di scavo di galleria in roccia con una Tbm Robbins doppio scudata. Un augurio di buon lavoro a tutti i colleghi che saranno da oggi in poi impegnati nella realizzazione di questa importante opera che costituirà per la nostra cooperativa un ottimo biglietto da visita per entrare a pieno titolo in qualsiasi mercato nel settore delle metropolitane. 07.a 07.b 07.c 07 07.d parlano i protagonisti di V. G. Un cantiere per il futuro 07.a-b La diga del Pequenos Libombos in tutta la sua maestosità. 07.c Angelo Frattini stringe la mano a Joaquim Alberto Chissano, l’allora Presidente della Repubblica del Mozambico. Alla sua sinistra, Franco Buzzi. Alla sua destra Guerniero Saccomandi. 07.d Il francobollo emesso Torna la rubrica dedicata ad alcuni dei “protagonisti storici” della nostra cooperativa per raccogliere le loro storie. Il protagonista di questo numero può vantare una lunga permanenza in Cmc dove entrò, giovanissimo, nel 1959 per occuparsi, come assistente tecnico, dei lavori di costruzione della raffineria di Milazzo in Sicilia. A questo primo incarico ha fatto seguito una lunga e brillante carriera, conclusa dopo quarant’anni, nel 1999 quando decise di diventare un “giovane” pensionato. Stiamo parlando del geometra Angelo Frattini, direttore della Divisione Costruzioni Estero dal 1991 fino al 1999. il fondo del canale, incontrammo tanti trovanti la cui rimozione risultò piuttosto complicata. Ricordo che una volta a Singapore ho visto qualche cantiere della metropolitana: dei veri e propri gioiellini! Tutto ordinato, pulito, non una foglia fuori posto! Senza conoscere alcunché del progetto penso di poter facilmente identificare nella disponibilità di adeguato personale tecnico una chiave per il successo dell’operazione.” Lo incontro nella sua bellissima casa a Classe dove andrà ad abitare, non appena completati i lavori, prima del prossimo inverno. Un piccolo infortunio domestico lo sta costringendo, da circa un mese, all’uso delle stampelle per una gamba ingessata. Prima di scoprire di quale cantiere preferisce parlare, gli chiedo cosa ne pensa dei lavori che Cmc inizierà a breve a Singapore per la costruzione di due lotti della metropolitana. “Perché a posteriori - continua - oggi possiamo dire che la prima acquisizione in Mozambico è stata una mossa, dal punto di vista strategico, assolutamente azzeccata. Nonostante i rischi che abbiamo corso, nonostante le difficoltà dei lavori, nonostante tutto, oggi non possiamo fare altro che apprezzare la scelta di allora. E la continuità della presenza di Cmc in Mozambico, l’essersi estesi nei paesi limitrofi, Swaziland, Sud Africa, Malawi, Lesotho e Angola per la realizzazione di opere importanti, lo dimostra senz’altro. “La gestione di sei treni di scavo Tbm/Epb in simultanea? Davvero una bella sfida! - risponde senza esitazione. Usammo una Tbm/Epb Herrenknecht in Egitto per la costruzione del sifone El Salaam sotto il canale di Suez. Certo, si tratta di macchine eccezionali per scavi in terreni soffici o incoerenti però c’è dietro un treno di scavo piuttosto complesso per la difficoltà di rimozione dei detriti che viene fatta tramite pompaggio e che all’esterno devono essere filtrati e vagliati per estrarre la bentonite, che è riutilizzata. Il tutto moltiplicato per sei macchine e in ambiente urbano con spazi ristretti di manovra sarà piuttosto impegnativo. In Egitto avemmo qualche problema quando nella parte più bassa, dove la calotta del tunnel si trovava a circa 13/15 mt sotto Ricordo di essere andato per la prima volta in Mozambico nel luglio 1977 al seguito di una delegazione della Lega delle Cooperative cui partecipava il Direttore di Cmc Edgardo Ravaioli. Poche settimane dopo la conclusione della missione in cui ci vennero mostrati i siti delle dighe di Corumana e Pequenos Libombos, un giornale inglese titolava “Italians get a bridgehead in Mozambique” [Gli italiani guadagnano una testa di ponte in Mozambico]. In termini di strategia militare una testa di ponte è una bella premessa per un successo ed in questo senso, il titolo quotato sopra, mi sembra di una straordinaria pre-veggenza. Ci trovammo a Maputo proprio nei giorni in cui lasciava il paese l’ultimo contingente di portoghesi che non aveva accettato di Poi apre il cassetto dei ricordi e, ancora senza esitazione, mi dice che vorrebbe parlare dei lavori in Mozambico, in particolare della costruzione della diga del Pequenos Libombos. dalla Repubblica del Mozambico in occasione dell’inaugurazione della diga. p.09 la Betoniera rimanere sotto il governo del Frelimo. La Cooperazione Italiana che successivamente avrebbe finanziato i lavori delle due dighe ha consentito ad imprese italiane di occupare spazi lasciati liberi dai portoghesi. La costruzione della diga è iniziata nel 1981 ed è stato un bellissimo lavoro. L’instabilità politica che allora affliggeva il Paese ci ha causato qualche difficoltà. Il cantiere della diga sorgeva a circa 40 chilometri dalla città di Maputo (la capitale del paese) e anche se la strada era molto trafficata, perché era quella che portava al confine con il Sud Africa, lungo quei 40 chilometri si è verificato più di un assalto da parte della guerriglia locale. Fino a pochi anni fa si potevano ancora vedere, lungo la strada, residui di auto carbonizzate, conseguenza di quegli assalti. E anche se era un po’ rischioso lavorare laggiù, devo dire che abbiamo affrontato i rischi senza troppi timori, con quel minimo di incoscienza necessaria per lavorare in un Paese straniero a migliaia di chilometri da casa. Abbiamo avuto solamente un episodio veramente brutto, un colpo di mortaio all’interno del campo fortunatamente senza conseguenze per le persone, che ci ha costretto a sospendere i lavori per un breve periodo. Abbiamo poi fatto un investimento assolutamente prezioso acquistando un elicottero che serviva per gli spostamenti del personale dall’aeroporto al cantiere, riducendo notevolmente i rischi di attentati e dando al personale la sicurezza della disponibilità di adeguati mezzi di soccorso rapido in caso di incidente e ogni urgente necessità. Anche l’impegno della polizia locale, che conosceva bene le zone maggiormente prese di mira ed i corridoi di passaggio, è stato indispensabile per la nostra sicurezza. Forse, il fatto che si trattasse di un’opera fondamentale per la città di Maputo - che all’epoca dipendeva da fonti precarie per l’approvvigionamento idrico della popolazione - ha in qualche modo contribuito a proteggere il personale e la diga stessa dagli attacchi della guerriglia locale. Seguivo i lavori dalla sede ma ero spesso presente in cantiere, sia perché era necessario farlo sia per il piacere di partecipare direttamente. I cinquantadue viaggi dall’Italia al Mozambico che ho fatto nei cinque anni di vita del cantiere lo dimostrano! La diga dei Pequenos Libombos era, per Cmc, il primo importante lavoro di diga in terra. Al tempo della acquisizione dei lavori si parlava di una vita tecnica di 25-30 anni per questo tipo di diga per via della quantità di solidi trasportati dalle acque dei fiumi africani ma a tutt’oggi è ancora perfetta. E lo dico con cognizione di causa: sono andato a rivederla qualche anno fa durante un viaggio in Sud Africa e sta ancora funzionando benissimo. Oltre che sotto l’aspetto tecnico, si è trattato di un lavoro stimolante anche da un altro punto di vista, quello dell’adattamento ad un ambiente assolutamente multiculturale. In cantiere lavoravano, oltre a noi italiani, i francesi, portoghesi e brasiliani della Direzione Lavori. Poi c’era la Trevi, che ha eseguito le iniezioni della cortina impermeabile sulla roccia d’appoggio, con personale asiatico. Infine tutto il personale locale e anche parecchi cileni. Si lavorava moltissimo ma c’era un’atmosfera che ricordo ancora con molto piacere. Non mi dilungo sulle peculiarità tecniche della diga 08.1 08.1.a perché ritengo che chi ci legge abbia dimestichezza con lavori che comportano grandi movimenti terra e grandi strutture in calcestruzzo di tipo industriale. Vorrei invece evidenziare l’importanza dei rapporti personali nati durante quegli anni. Abbiamo stretto una serie di rapporti con tantissime persone che occupavano posti chiave nella società mozambicana o che li hanno occupati in seguito. Ricordo in particolare a titolo di esempio un giovane ing. Roberto White, uno dei rappresentanti del Cliente all’interno della Direzione Lavori, che poi è diventato Ministro dei Lavori Pubblici. Scriva anche, per favore, che va dato atto a Claudio Conficoni di aver utilizzato i rapporti stretti allora in maniera superba nel corso degli anni, portando agli eccellenti risultati che sono sotto gli occhi di tutti e a quella continuità di presenza che ancora oggi Cmc può vantare. Questi rapporti furono tessuti anche partendo da cose apparentemente banali. Allora c’erano difficoltà per reperire il cibo, noi italiani avevamo tutte le risorse che ci servivano, ma i mozambicani erano ancora più poveri di adesso e noi cercavamo di aiutarli in ogni modo possibile. Insomma ci siamo fatti volere bene oltre che apprezzare per le nostre qualità di costruttori. Ricordo anche che si era in competizione con la società Condotte d’Acqua di Roma che a circa 70 chilometri dal nostro cantiere costruiva la diga di Corumana. La Committenza era la stessa ed un ingegnere, che si occupava di entrambi i cantieri, ripeteva spesso: “Voi avete molti meno mezzi ma i vostri girano molto più velocemente!” dando così un segno di apprezzamento della qualità della organizzazione complessiva e della bravura del nostro personale e non certo della abbondanza dei mezzi d’opera. La chiusura più degna del mio breve ‘amarcord’ sui lavori in Mozambico non può che essere un pensiero rivolto all’Ing. Giordano Valpiani mio caro amico e predecessore come direttore della Divisione Costruzioni Estero che svolse un ruolo importante nella fase iniziale delle trattative per la acquisizione dei lavori della diga di Pequenos Libombos e che ci ha lasciati nel febbraio scorso.” Naturalmente la buona reputazione di cui Cmc gode non è solo merito dei rapporti che si costruiscono nel tempo, ma anche soprattutto della serietà e correttezza di base, dell’approccio aperto e franco del nostro personale. La serietà e onestà dell’impresa alla lunga paga! Gli chiedo poi se ha una foto preferita da pubblicare su queste pagine. “Potete scegliere fra le cinquemila foto che ho scattato durante i lavori, ero il fotografo “ufficiale” del cantiere, e mi piaceva anche molto!” Alla fine torna a parlare della metropolitana di Singapore con gli auguri a tutto il personale che vi sarà impegnato e soprattutto con una raccomandazione: “Non prendete le cose sottogamba: partite bene!” 08.1.b cooperazione di M. C. E se il futuro fosse cooperativo? 08.1.a Noreena Hertz, economista di Cambridge. 08.1.b-c Giovanni Monti. Noreena Hertz, economista di Cambridge di fama internazionale, sostiene che la crisi globale degli ultimi anni apra le porte ad una nuova forma di capitalismo, quello che lei ha definito il Coop Capitalism, con al centro i valori di cooperazione, collaborazione, coordinamento, comunità e comunicazione. A sostegno della sua teoria la Herzt porta il fatto che, in tempi di crisi, il modello cooperativo in tutto il mondo sembra in grado di durare meglio e più a lungo di altre imprese. Anche l’assemblea provinciale di Legacoop, tenutasi a Ravenna il 29 giugno scorso, si è interrogata sul tema della cooperazione come forza per superare la crisi. Giovanni Monti, il Presidente provinciale di Legacoop Ravenna, è partito, nella sua analisi, dalla presentazione delle cooperative associate. “I dati dimostrano come, in un anno difficilissimo come il 2010 - dice Monti - le cooperative ravennati sono cresciute di numero (da 174 a 176), hanno aumentato il numero dei soci (+1,4%), hanno aumentato il valore della produzione (+9%) e hanno sostanzialmente mantenuto i livelli occupazionali dell’anno precedente (-1,7%). Da sottolineare che queste tendenze si sono accompagnate ad un miglioramento dei risultati della gestione e ad un rafforzamento patrimoniale. Sul piano della gestione, infatti, le nostre cooperative hanno incrementato del 10,9% il valore della produzione per addetto, hanno ampliato del 42,6% il margine operativo, hanno ridotto il saldo negativo della gestione finanziaria (da 9,5 a 7 milioni di euro), hanno triplicato il risultato netto di esercizio in termini assoluti (da 10,6 a 31,8 milioni di euro) più che raddoppiandolo in rapporto al valore della produzione (da 0,4 all’1%). Sul piano patrimoniale - continua il Presidente di Legacoop - questi andamenti della gestione hanno contribuito al rafforzamento degli attivi patrimoniale e ad un aumento della capitalizzazione. Dai dati emerge, infatti, che le cooperative hanno p.10 la Betoniera incrementato il numero di soci prestatori (+0,4%) e il valore complessivo del prestito dai soci (+1,1%), hanno aumentato il capitale sociale (+12,2%), hanno aumentato del 5,1% le riserve indivisibili e il patrimonio netto, sia quello complessivo (+6,3%) sia quello medio per ogni socio (+4,8%). Complessivamente, dunque, senza dimenticare “debolezze” e situazioni di seria difficoltà, la cooperazione ravennate ha dato lavoro a migliaia di soci e dipendenti (oltre 13.000) , ha saputo raccogliere la fiducia crescente di oltre 43.000 soci depositanti incrementando il prestito sociale in una fase in cui il risparmio delle famiglie tende a ridursi”. Fin qui i dati. Ma torniamo alle teorie economiche della Hertz. “La capacità di tenuta della cooperazione è nuovamente Giovanni Monti a parlare - è forse il dato più conosciuto e condiviso, dimostrato anche durante altre crisi economiche. Nei momenti di difficoltà, infatti, le cooperative non reagiscono delocalizzando e finanziarizzandosi ma valorizzando il radicamento territoriale e la sostenibilità ambientale e sociale. Nelle crisi le cooperative tutelano il massimo lavoro possibile, cercano di mantenere, anche a scapito di margini operativi più ristretti, i livelli produttivi, si sforzano di trovare le soluzioni organizzative e produttive più adeguate per rispondere alle sfide nuove che ogni crisi pone”. Ma tenere non è sufficiente perché le crisi pongono sempre nuove sfide cui bisogna rispondere innovando, investendo, guardando avanti. Ed è su questo aspetto che si è sviluppata la tavola rotonda che ha concluso l’assemblea provinciale di Legacoop. A confrontarsi il prof. Lucio Poma dell’università di Ferrara, Massimo D’Angelillo economista della società Genesis di Bologna e il Presidente nazionale di Legacoop, Giuliano Poletti. La sintesi del confronto ancora nelle parole di Monti “Dobbiamo passare tutti dal dire al fare, moltiplicando gli sforzi progettuali e le collaborazioni a partire da 4 parole “chiave”: impresa, lavoro, territorio e conoscenza”. 08.1.c 08.2 cooperazione di M. C. Una nuova Governance per Legacoop Ravenna 08.2.a Nella foto, da sinistra: Emiliano Galanti, Stefano Patrizi, Elena Zannoni, Enrico Laghi, Rudi Gatta. Nel congresso di febbraio che lo aveva confermato Presidente provinciale, Giovanni Monti era stato chiaro: la costruzione di una nuova classe dirigente per la cooperazione è una priorità assoluta. L’elezione di Monti alla vice presidenza di Coop Adriatica ha accelerato questo processo di riorganizzazione. Monti ha mantenuto comunque la presidenza di Legacocop Ravenna e Lorenzo Cottignoli la vice presidenza ma al loro fianco, dal 1° luglio, c’è per la prima volta un direttore. Si tratta di Valeriano Solaroli, da oltre 8 anni in Legacoop e braccio destro di Monti. Solaroli seguirà anche la programmazione, il settore delle costruzioni, i consorzi artigiani, l’energia, le politiche per la casa e il turismo. Attorno a lui un gruppo sperimentato di giovani funzionari a partire da Elena Zannoni, nuova responsabile dell’organizzazione, dello sviluppo, dell’amministrazione e del bilancio nonchè del settore industriale. L’area socio-sanitaria e il welfare, fino ad oggi seguiti dalla Zannoni, sono passati ad Emiliano Galanti che ha mantenuto anche le deleghe alla comunicazione, alla cultura e ai media. La new entry Enrico Laghi si occuperà di formazione, innovazione, internazionalizzazione e della promozione cooperativa. Restano invariate le responsabilità di Rudy Gatta (trasporti, facchinaggio, logistica, porto, ambiente, ristorazione), Stefano Patrizi (settore agroalimentare, pesca, consumo e distribuzione), Cosetta Selleghini (progetti e bilancio sociale, servizio civile e pari opportunità). Marco Aurelio Brandolini, Pierino Liverani e Maria Farolfi saranno rispettivamente referenti per le aree di Cervia, Faenza e Lugo. “Sono orgoglioso e onorato di poter ricoprire questo incarico - dice il neo direttore Valeriano Solaroli - farò il possibile per tenere alto il livello di rappresentatività e qualità che la Lega delle Cooperative di Ravenna ha saputo in questi anni dimostrare ai suoi associati e al nostro territorio”. “Legacoop sta affrontando molto seriamente il tema del ricambio generazionale - dice Elena Zannoni, 37 anni non ancora compiuti - nel nostro codice etico abbiamo scritto che è bene che i dirigenti del movimento cooperativo a 65 anni lascino gli incarichi di massima responsabilità e che in ogni cooperativa si costruiscano percorsi che consentano il ricambio senza particolari traumi. Possono esserci eccezioni, ma la regola deve essere questa. Solo così possiamo salvaguardare il principio dell’intergenerazionalità ed essere punto di riferimento per i giovani che vogliono crescere nel movimento cooperativo”. importante ma che per Ravenna non è una novità. “Come spesso accade la cooperazione ravennate ha avuto un ruolo di laboratorio - ricorda Elena Zannoni perché la scelta delle tre centrali cooperative di trovare una strategia unitaria qui risale agli anni ’90. Oggi si tratta di un’esperienza consolidata e soprattutto in alcuni settori - penso, ad esempio, a quello sociale - si lavora già spalla a spalla in consorzi unitari con collaborazioni e sinergie costanti”. Con la nascita dell’Alleanza a livello nazionale anche il coordinamento provinciale deve compiere un passo in avanti. “Tra i servizi che il Coordinamento può sviluppare c’è il sostegno alla nascita di nuove cooperative, a partire dalle esperienze già esistenti, come ad esempio “Fare impresa” di Legacoop - è sempre Elena Zannoni a parlare - Nell’ultimo anno, anche in conseguenza della crisi economica, l’interesse dei giovani nel pensare ad una propria impresa di forma cooperativa, è molto cresciuto”. “È così - aggiunge Galanti - e in alcuni settori questo interesse è molto accentuato. Penso alla cooperazione di comunità come risposta ai nuovi bisogni di servizi dei cittadini o alle cooperative di liberi professionisti, dalla sanità al welfare alle professioni”. “E poi c’è il grande tema - si inserisce Elena della cooperazione come risposta alle crisi aziendali dove i dipendenti possono, riunendosi in impresa, dare continuità alla propria attività lavorativa.” Insomma, un percorso ricco e stimolante “Per arrivare, senza impazienza ma quanto prima - come ha sottolineato Giovanni Monti in conclusione della relazione all’ultima assemblea provinciale di Legacoop - ad un’unica grande centrale cooperativa nazionale e locale”. 08.3 cooperazione di M. C. Costituito AltoAdriatico.Coop “Nessuna demagogia né giovanilismo - Emiliano Galanti, altro poco più che trentenne, ci tiene a precisarlo - Quello che stiamo costruendo è un processo guidato, senza fughe in avanti. I dirigenti di un’impresa non si improvvisano. L’associazione regionale “Generazioni”, che raccoglie i cooperatori under 40, è stata molto utile in questo percorso e oggi nella nostra provincia abbiamo una buona percentuale di giovani in tutti gli organismi. Stiamo costruendo un coordinamento di “Generazioni” anche a Ravenna per continuare questo percorso virtuoso”. Si è costituito AltoAdriatico.Coop, il coordinamento dell’Alto Adriatico formato dai Settori Servizi di Legacoop Veneto, Friuli Venezia Giulia e Ravenna, con la partecipazione di Legacoop Servizi Emilia Romagna. Una delle sfide più importanti che nei prossimi anni questo nuovo gruppo dirigente dovrà affrontare è quella della nuova alleanza fra le tre centrali cooperative, Legacoop, Agci e Confcooperative. A gennaio è stata costituita a Roma l’Alleanza delle cooperative italiane con l’obiettivo di rafforzare il movimento e di renderne più efficaci le strategie. Un passo AltoAdriatico.Coop dalle prossime settimane darà avvio alla realizzazione di un progetto e di un’analisi strategica di posizionamento e sviluppo da presentare entro l’anno alle associate e alle istituzioni. p.11 la Betoniera 08.2.a L’obiettivo della nuova struttura operativa è creare le condizioni perché le cooperative del sistema Legacoop che operano nel settore portuale possano trovare forme di collaborazione e sinergia, valorizzando le loro professionalità ed esperienze. La direzione del coordinamento sarà gestita a turno dai responsabili di settore delle strutture Legacoop territoriali coinvolte: il primo coordinatore è Rudy Gatta, responsabile Porto di Legacoop Ravenna. «La dimensione della competizione globale commenta Rudy Gatta - impone a tutti i territori di allearsi e trovare nuove forme di strategia di sviluppo comune. Dopo la nascita di Napa (North Adriatic Ports Association, creata nel 2010), da noi accolta con favore, abbiamo avviato una riflessione e un confronto interno che ha portato alla costituzione di questa alleanza interna a Legacoop. Al centro del nostro lavoro ci sarà la messa in rete delle nostre cooperative associate in una dimensione interregionale: un network che dovrà svilupparsi sempre più e diventare uno strumento di crescita per gli investitori, per chi offre servizi e per chi li utilizza». 09.a 09.c 09.d 09.e 09.b 09 gruppo cmc di V. G. Una nuova nata in casa Acmar e Cmc: la società Acr srl 09.a Ares Frassinetti, vice presidente di Acr. 09.b Giorgio Tani, direttore generale di Acmar e consigliere di Acr. Operativa dal primo luglio, la società Acr srl nasce dalla collaborazione di Cmc, attraverso la sua controllata Sic, ed Acmar per la produzione e commercializzazione di calcestruzzi preconfezionati e conglomerati bituminosi e svolgerà la propria attività attraverso gli impianti esistenti di Ravenna e Santarcangelo di Romagna. notevolmente i lavori di posa di asfalti operando attualmente con tre squadre di posa complete. Gli impianti di Acr potranno soddisfare queste richieste con i propri impianti di Ravenna e di Santarcangelo. Il sodalizio consente quindi sia di aumentare la produzione degli impianti che di soddisfare le necessità di Cmc e di Acmar.” Abbiamo incontrato il direttore generale di Acr, Enrico Petelio, il vice presidente Ares Frassineti e Giorgio Tani - direttore generale di Acmar che, insieme al direttore generale di Cmc Roberto Macrì, siede nel Consiglio di Amministrazione della neonata società di cui è stato nominato presidente Fulvio Bartolini. Inizialmente Acr occuperà circa 30 persone che opereranno nell’ambito dell’area romagnola. Quali sono le prospettive della società in termini di occupazione e di fatturato? 09.c Enrico Petelio, direttore generale di Acr. 09.d Fulvio Bartolini, presidente di Acr. 09.e Roberto Macrì, direttore generale di Cmc e consigliere di Acr. 09.f Il marchio della nuova società. Il 2011 è un anno importante per Acmar e Cmc che festeggiano rispettivamente il 60° e 110° anniversario dalla loro fondazione. Dal sodalizio fra le due storiche cooperative ravennati nasce oggi una nuova società, quali sono i motivi che hanno portato a questa scelta? “È indubbio che le nostre cooperative hanno fatto parecchia strada - ci dice Giorgio Tani - dal momento che quest’anno ricorrono per entrambe due anniversari importanti. Gli orientamenti commerciali delle nostre società si sono radicati in maniera diversa nel corso degli anni: mentre da un lato Acmar si è rivolta prevalentemente al territorio locale, le dimensioni di Cmc l’hanno portata, più di trent’anni fa, verso la scelta dell’internazionalizzazione. Reputo la nascita di Acr molto interessante sotto il profilo imprenditoriale. La nuova società non nasce infatti per sopperire a carenze di una delle parti, ossia per problemi oggettivi, bensì dall’unione di due forze per ottimizzare le rispettive attività sia dal punto di vista produttivo che qualitativo. Da parte nostra teniamo in notevole considerazione il riavvicinamento societario e operativo con Cmc che ha preso avvio nel corso degli ultimi anni. Sinergie importanti che valuto molto positivamente.” “Localmente - sottolinea Enrico Petelio - sia Cmc che Acmar necessitano per i loro cantieri di calcestruzzo. Oltre a ciò Acmar, nel corso degli anni, ha potenziato p.12 la Betoniera “Il raggio di azione delle attività di Acr - risponde Enrico Petelio - è, per le tipologie dei materiali prodotti, legato alla ubicazione degli impianti. Il fatturato annuo previsto inizialmente si aggira sui dieci, undici milioni di euro. Con il potenziamento degli impianti stimiamo un aumento nella produzione di conglomerati bituminosi pari al 50-60% iniziale per poi aumentare gradualmente, nell’arco di due o tre anni, fino a raddoppiare la produzione. Oltre al conseguente aumento di fatturato è auspicabile un aumento in termini di occupazione, sia diretta sia dell’indotto.” “L’aspetto occupazionale - aggiunge Ares Frassineti - è importante e le capacità di sviluppo delle attuali squadre di posa dei conglomerati sono interessanti. Ampliando il proprio raggio di azione, attraverso il potenziamento degli impianti, le prospettive di Acr sono molto buone. L’aumento della produzione, quindi del fatturato, passa attraverso l’aumento del personale.” Tra gli obiettivi di Acr srl vi è quello della delocalizzazione dell’attuale comparto produttivo di Ravenna in un’altra area più funzionale che renderà possibile l’impiego di macchinari all’avanguardia per efficienza produttiva e risparmio energetico. Qualche considerazione in proposito? “Mentre il primo obiettivo della nascita di Acr è di condividere gli aspetti di solidità di Acmar e Cmc ricorda Giorgio Tani - il secondo obiettivo è quello di delocalizzare gli impianti. A monte ci sarà naturalmente lo studio, avendo tutti ben chiare le difficoltà del momento, per la fattibilità dell’operazione che ci auguriamo di portare a termine in tempi brevi. Ad Acmar - conclude - piace iniziare i progetti e portarli a termine.” “L’attività industriale non è più coerente con l’area su cui sorgono gli impianti - aggiunge Enrico Petelio - e delocalizzare consentirà di cambiare il livello qualitativo e quantitativo delle attività svolte dalla società. Gli impianti di “nuova generazione” che verranno installati nella nuova area di produzione, saranno tecnologicamente più avanzati degli attuali e, a parità di produzione, si avrà un notevole risparmio energetico soprattutto per quanto riguarda il consumo del combustibile utilizzato per essiccare gli inerti”. L’incontro è terminato e Giorgio Tani con Ares Frassineti ci salutano facendoci i complimenti per il nostro giornale che, ci dicono, trovano interessante e accattivante per la nuova grafica e che leggono sempre molto volentieri. Piccolo glossario per i “non” addetti ai lavori Il conglomerato bituminoso è un conglomerato artificiale costituito da una miscela di aggregati (materiali rocciosi di diversa granulometria quali filler, sabbia e pietrisco) e un legante di tipo bituminoso. Viene utilizzato di norma per la realizzazione delle superfici carrabili (strade, piste di atterraggio, ecc.). Il calcestruzzo preconfezionato è un conglomerato cementizio costituito da una miscela di aggregati (materiali rocciosi di diversa granulometria quali filler, sabbia e pietrisco) e un legante di tipo cementizio. Viene utilizzato per qualsiasi realizzazione in campo civile e infrastrutturale. 09.f 10.a 10.b 10.c 10.d 10 10.e progetti di Paolo Polignone Cmc presenta il nuovo progetto per la logistica portuale 10.a-d Rendering del progetto. 10.e-f Paolo Polignone, della Direzione Sviluppo di Cmc. La nuova piastra logistica di Ravenna rappresenta una delle principali opportunità territoriali per lo sviluppo del porto, settore vitale dell’economia della città. Si tratta di un ambito territoriale di circa 170 ettari posto tra Porto Fuori e l’attuale Terminal container, da attuarsi attraverso quattro comparti utilizzando autonomi piani particolareggiati (Pua - Piano urbanistico attuativo). Cmc ha depositato, lo scorso 1 giugno, il progetto sul proprio comparto (comparto 3) che si svilupperà su un terreno di circa 60 ettari - di cui 57 di proprietà della Cooperativa; si potranno sviluppare circa 155.000 metri quadrati di superficie edificabile con destinazione prevalentemente logistica prevedendo un investimento complessivo di circa 100 milioni di euro. Il percorso è stato lungo, difficile... e non ancora concluso. Un po’ di storia. Più volte è stato confermato il ruolo strategico del porto di Ravenna indicando lo snodo intermodale tra le opere prioritarie e di preminente interesse strategico. L’Accordo Quadro Governo-Regione ha indicato sia la necessità del potenziamento infrastrutturale sia la realizzazione di adeguati distripark ossia insediamenti logistici intermodali funzionali. Il Piano nazionale della Logistica evidenzia, inoltre, la necessità di incrementare le strutture retro portuali; infatti, diventa sempre più pressante l’esigenza di liberare spazi in prossimità delle banchine, individuando aree nelle immediate vicinanze su cui sviluppare funzioni connesse al trasporto, alla movimentazione ed alla lavorazione delle merci. Ravenna risponde in pieno, per conformazione geografica e territoriale, a tali requisiti. Infatti molti studi hanno indicato Ravenna quale unico porto dell’Adriatico con disponibilità di aree retro portuali adeguate. Di conseguenza l’amministrazione comunale, per mezzo di strumenti urbanistici quali il Piano Strutturale Comunale (Psc) ed il Piano Operativo Comunale (Poc) - approvato a fine febbraio - ha ampliato l’offerta del territorio ravennate per aree a prevalente destinazione logistica portuale. Il progetto Cmc si pone prioritariamente questi obiettivi: p.13 la Betoniera • la localizzazione delle attività oggi presenti in Darsena di città (Sic e centro operativo) in posizione appropriata e con minor impatto possibile; • la localizzazione di aree per una o più piattaforme logistiche in conseguenza delle richieste del mercato; • uno schema di accessibilità semplice e funzionale; • un’attenta verifica della sostenibilità ambientale. • lo sviluppo e la riqualificazione della darsena di città, possibile grazie alla delocalizzazione delle attività di Cmc. Il progetto, da svilupparsi in più fasi, prevede le seguenti funzioni: • Produttivo: 22.000 mq. • Logistica: 123.000 mq. • Terziario, commerciale: 4.000 mq. • Ricettivo: 6.000 mq. Fasi di sviluppo La prima fase, che si svilupperà nella parte nord, prevede la delocalizzazione delle attività di Cmc, oggi presenti in darsena di città, e rappresenta indubbiamente l’intervento più urgente, necessario a risolvere una significativa criticità per l’ambito urbano. La seconda fase, comprende l’area logistica ed il polo dei servizi (terziario, commerciale, ricettivo) con le relative dotazioni di standard. I tempi di attivazione di questa fase saranno comunque dettati dal mercato, influenzato sia dalla situazione economica internazionale sia dallo sviluppo del porto di Ravenna e dalla capacità di attrarre nuovi traffici integrando le attività classiche di deposito e stoccaggio con attività più remunerative quali la manipolazione e /o trasformazioni delle merci. Tali nuovi traffici potranno essere attratti se il porto si doterà di nuove banchine, di fondali più profondi, di moderne attrezzature per il celere carico e scarico delle merci nonché di adeguata ed efficiente rete di trasporto. La terza fase, a sud, completerà l’offerta logistica ed artigianale. Timing L’inizio dei lavori della prima fase è sensibilmente influenzato dall’incertezza dell’iter approvativo e dalla necessità di condividere onerose criticità infrastrutturali con i proprietari di tutti i comparti. Da una stima di massima si può ipotizzare l’avvio dei lavori dai 12 a 18 mesi a cui vanno sommati i tempi di realizzazione del nuovo impianto Sic e del centro operativo; pertanto lo spostamento delle attività dovrebbe avvenire entro il 2013. Cmc ha iniziato le attività di progettazione del Pua già dallo scorso anno, tuttavia solo con l’approvazione del Poc (21 febbraio 2011) è stato possibile procedere nel merito della fattibilità tecnica del progetto in quanto tale strumento ha definito i comparti, le proprietà, le funzioni e gli indici edificatori. Di conseguenza sono stati coinvolti tutti i proprietari inclusi nel nostro comparto, molti dei quali non hanno manifestato la volontà di aderire al progetto mentre altri non hanno preso posizione restando in attesa degli eventi. Il progetto, pertanto, ha dovuto riflettere le diverse posizioni dei proprietari e definire i conseguenti parametri tecnici. Ad oggi le proprietà ancora potenzialmente interessate allo sviluppo sono solo 3 su 18. Conclusione Il nuovo progetto Cmc darà un notevole impulso allo sviluppo dell’area darsena di proprietà della nostra cooperativa e permetterà un notevole potenziamento delle attività Sic e della nuova società Acr (vedi articolo precedente n.d.r.). Inoltre, quando la situazione economica internazionale ritornerà ai livelli di sviluppo ante crisi, sarà possibile ottenere interessanti ritorni economici dall’attività di sviluppo e vendita della piastra logistica. 10.f 11 11.a 12 cantiere del mese di Mauro Forlani brevi dai cantieri “Residenze i Giardini” a Madonnina di Cesenatico Proseguono a pieno ritmo i lavori di realizzazione delle unità immobiliari del Piano Particolareggiato PP 23 Madonnina. Dopo la consegna dei primi 16 appartamenti (lotto 1) è iniziata la costruzione di ulteriori 38 unità abitative suddivise nei lotti 2 e 5, rispettivamente di 8 e 30 appartamenti. Il contratto di appalto sottoscritto da Cmc prevede lavori per un importo complessivo di 9.700.000 euro, di cui a oggi la realizzazione dei primi tre lotti ammonta a 6.800.000 euro circa, senza considerare il valore delle opere di urbanizzazione per 1.750.000 euro, già realizzate per il 70% circa: fognature acque bianche e nere, opere di invarianza idraulica, rete idrica, gas, enel, telefonica, parte delle strade e del verde pubblico attrezzato (porzione delle aree funzionali al lotto 1 completato). Il progetto, curato da Polistudio Aes di Riccione, propone tipologie abitative di diverso taglio, alcune dotate di ampi spazi verdi pertinenziali, anche con accesso indipendente, tutte con garage (anche doppio) al piano interrato. Le finiture e gli spazi sono stati progettati in modo tale da offrire la possibilità di adattare, nei limiti delle esigenze tecnico-costruttive, ogni singolo alloggio in funzione delle necessità di chi compra casa. Per valorizzare ulteriormente questo aspetto la Società Gruppo Immobiliare Srl ha iniziato da pochi mesi la collaborazione con Brevi dai cantieri un valente interior designer che, grazie alla consolidata professionalità rappresenta un “valore aggiunto” individuando soluzioni progettuali (alcune delle quali già realizzate) che danno vita agli spazi architettonici soddisfacendo le diverse esigenze degli acquirenti. 11.a Mauro Forlani, della La fine dei lavori del primo lotto è stata l’occasione per organizzare il cosiddetto “open day”, attraverso il quale si è voluto non solo promuovere quanto realizzato e in corso di costruzione, ma anche individuare un mezzo idoneo per presentare l’intero progetto: che cosa verrà realizzato, come lo sarà e, soprattutto, quale diventerà l’aspetto del nuovo quartiere. L’iniziativa “Residenze I Giardini” non solo come operazione immobiliare quindi, ma come esempio di riqualificazione di un intero quartiere. 12.a-b Il porto turistico Con l’ausilio di una nuova campagna di comunicazione e marketing, curata dalla Mpr di Faenza, l’evento, che si è svolto il 18 giugno scorso, è stato accolto molto favorevolmente dal pubblico, anche oltre le aspettative. Tanti i visitatori che, ininterrottamente dalle 17 alle 20 e oltre, hanno “toccato con mano” gli interni, le finiture, i particolari costruttivi e gli arredi allestiti per l’occasione. 12.i.l.n Inaugurazione Particolarmente apprezzata anche la disponibilità degli organizzatori - accompagnatori, la cura e l’impegno dimostrato dai tecnici e dal personale di cantiere presenti. 11.b Cantiere aperto a Marina di Pisa Direzione Sviluppo di Cmc. 11.b-d ”Residenze i Giardini” di Cesenatico. di Marina di Pisa. 12.c-d.m Il tramway di Algeri. 12.e-f Il ponte ciclopedonale di Cervia. 12.g-h Gli Attici di Contrada Cappuccini. del Terminal Crociere di Porto Corsini. Ad un anno esatto dall’inizio delle attività per la costruzione del nuovo porto turistico di Marina di Pisa, Cmc ha aperto il cantiere per mostrare alle autorità locali lo stato di avanzamento dei lavori. Alla visita di mercoledì 1 giugno hanno partecipato il sindaco di Pisa Marco Filippeschi, il vice sindaco Paolo Ghezzi, gli assessori ai lavori pubblici e al turismo ed altre autorità locali. Erano presenti per noi Massimo Matteucci, Giorgio Calderoni e il direttore del cantiere Federico Verzè. “Dopo un anno stiamo andando col vento in poppa” sono state le parole di Paolo Sammarco, progettista e ora direttore dei lavori. “La prossima estate ci saranno le prime barche in acqua” ha dichiarato invece Stefano Bottai presidente e amministratore delegato del nostro committente, la società Boccadarno Porto di Pisa. Nel cantiere è attualmente impegnata una squadra di 70 persone tra personale diretto e subappaltatori. 6 escavatori meccanici, 20 camion, 2 autogru da 40 tonnellate, 2 ruspe e 3 sollevatori telescopici sono i mezzi in azione. Varo delle travi a Sigonella Il 15 giugno scorso è stato eseguito il primo varo delle travi che faranno parte del tetto dei nuovi hangar che la Cmc sta costruendo presso la base militare americana di Sigonella. La trave era lunga circa 50 metri e pesava 12.b 12.c 11.c 11.d p.14 la Betoniera 12.a 12.d 12.e 12.f quasi 65 tonnellate, per il sollevamento sono state usate due gru da 120 e 200 tonnellate di portata. Le dimensioni di questa trave sono state studiate per consentire al Committente di usufruire di un hangar con una apertura disponibile maggiore di 50 metri senza pilastri di sostegno. Nonostante le difficoltà del varo tutto si è svolto nel migliore dei modi rispettando le procedure e le norme di sicurezza. Inaugurato un ponte ciclopedonale a Cervia Festa per l’inaugurazione della nuova pista ciclabile sul porto di Cervia, occasione per un brindisi tra i nostri responsabili di cantiere e l’amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco Zoffoli, l’assessore ai Lavori Pubblici Grandu e l’ingegnere capo dei Lavori Pubblici Bonafede. Il ponte in carpenteria metallica è stato realizzato in Ged, la società di prefabbricazione del Gruppo Cmc. La tecnologia adottata (Cor-ten) è stata dettata da scelte estetiche per l’utilizzo del ferro invecchiato; è lungo 21 metri e largo 4,2, con il punto più elevato che si restringe a 3,2. Il camminamento verrà completato con doghe di legno. Il lavoro è stato eseguito in 2 mesi. Gli Attici di Contrada Cappuccini a Faenza Nell’ambito della costruzione di nuovi appartamenti in Via Portisano 49 a Faenza, zona Monte, Cmc ha 12.n p.15 la Betoniera 12.g 12.h realizzato 6 attici di prestigio con ampio terrazzo e logge che affacciano sul paesaggio collinare circostante. Tipologie uniche nel territorio, Gli Attici hanno una superficie commerciale di circa 280 mq di cui 55 mq fra logge e terrazzi. I soffitti hanno travi a vista in rovere sbiancato mentre le travi di rivestimento dei terrazzi e delle logge sono in legno rovere naturale; pavimenti in legno e infissi in legno lamellare di abete. Gli spazi interni sono suddivisi in vano cucina, soggiorno, 3 stanze da letto di cui una con bagno en suite e cabina armadio oltre a 2 bagni, lavanderia, ripostiglio. Grandi spazi, qualità dei materiali, finiture di pregio in un contesto di vera tranquillità per vivere fuori e dentro il comfort di un ambiente esclusivo. Per tutto il mese di luglio si sono svolte visite open con grande interesse da parte di potenziali clienti. Si può telefonare allo 0546 21668 o visitare il sito contradacappuccini.it per informazioni su interessanti offerte di vendita proposte per tutta l’estate 2011. Inaugurazione ufficiale del Terminal Crociere a Porto Corsini, Ravenna Lunedì 20 giugno c’è stata l’inaugurazione ufficiale del terminal crociere di Porto Corsini con l’arrivo di due regine del mare la Voyager of the Seas e la Brillance of the Seas, ammiraglie della Royal Caribbean. Si tratta di navi di oltre 300 metri, capaci di trasportare rispettivamente 3.500 e 2.500 passeggeri. 12.i 12.l Alla cerimonia sono intervenute numerose autorità, dal presidente della Regione Vasco Errani al presidente della Provincia Claudio Casadio, dal sindaco di Ravenna a quelli di Bologna, Ferrara, Forlì, Cervia, Cesena, Faenza, Lugo e Maranello. Costruito da Cmc e finanziato dall’Autorità Portuale di Ravenna, il terminal è ora gestito dalla società Rtp che vede tra i suoi soci Royal Caribbean, Aeroporto Marconi di Bologna, Venezia Terminal Passeggeri, Società Bassani di Venezia e Camera di Commercio di Ravenna. Alla fine del 2011 saranno 162mila i crocieristi che avranno fatto tappa a Ravenna e 56mila membri di equipaggio, con punte di 24mila turisti a fine giugno, 27mila in agosto, 23mila in settembre. I ponti di Algeri Direttamente dall’Algeria sono arrivate, dal progettista Systra, le congratulazioni a Cmc e a Ged per l’ottimo lavoro svolto nella costruzione dei ponti metallici realizzati per il passaggio della linea tranviaria est della città di Algeri. I lavori, per un valore di circa 23 milioni di euro, erano stati appaltati a Cmc dalla Alstom Algérie Spa. L’opera è stata finanziata dal governo algerino. La carpenteria metallica di entrambi i ponti, che oltrepassano un tratto di autostrada in esercizio, è stata fornita dalla Ged. I lavori sono terminati in anticipo rispetto ai tempi contrattualmente previsti ed i ponti saranno collaudati e quindi aperti al traffico ferroviario dopo la posa dell’armamento che è a cura di Alstom. 12.m 12.2 12.2.a 12.2.b 12.2.c brevi dai cantieri di Federico Blanc Laos: terra del milione di elefanti 12.2.a Federico Blanc. 12.2.b-q Luoghi e persone Ed è forse proprio immedesimandoci nei nobili pachidermi laotiani che siamo tornati in questo paese! forma: una diga ed una centrale idroelettrica che forniranno energia, luce e forse un po’ di benessere alle semplici ed oneste genti laotiane. Testa bassa, passo sicuro, spalle forti e sprezzanti. Tra alberi secolari, cascate, crinali, insetti e serpenti il nostro percorso si inerpica sull’ultima collina prima della meta e del meritato riposo. Dopo mesi di incedere sicuro e costante, guidati dall’esperienza centenaria, dall’istinto e dalla voglia di arrivare, una nuova tappa pare raggiunta ed una sosta, se pur breve, per prendere fiato e guardarsi alle spalle sembra quasi dovuta. La diga in Rcc sul fiume Nam Gnouang si presenta fiera ed ambiziosa sui suoi 70 metri di altezza e 500 metri di estensione in cresta. Ma mentre ancora cresce e prende forma è arrivato il momento per lei di iniziare a “lavorare”. Il giorno 6 del mese di luglio 2011 si è chiusa la massiccia paratia del “Bottom Outlet” ed è così ufficialmente iniziato l’invaso del bacino di raccolta. della terra degli elefanti. Dopo 15 anni di assenza, noi “muratori e cementisti”, siamo tornati in questo paese bello ed ospitale, ma fiero e pericoloso. Privi di riferimenti o capisaldi, se non quelli dell’esperienza e della tenacia, abbiamo installato ed avviato un nuovo cantiere impostando una organizzazione che, destreggiandosi tra novità, imprevisti, budget e scadenze, sta ora guidando la complessa macchina da costruzione indirizzandola verso il raggiungimento degli obiettivi contrattuali ed aziendali prefissati. Mentre leggiamo queste poche righe, sulle montagne austere e introverse del Laos una nuova opera prende 12.2.d 12.2.l p.16 la Betoniera 12.2.e Si tratta della prima delicata fase dell’invaso che cercheremo di mantenere ininterrotto fino a completamento. Questo significa che il livello dell’acqua salirà gradualmente in parallelo con i lavori di completamento della diga che dovranno garantire altre tre fasi intermedie. L’obiettivo conseguito non solo rappresenta un’importante pietra miliare contrattuale raggiunta con anticipo ma anche un momento di orgoglio e soddisfazione per tutti noi. Un traguardo intermedio questo, che sopraggiunge proprio nel momento in cui bisogna ancora di più lavorare uniti e stringere i denti. 12.2.f 12.2.g Sono gli ultimi mesi (i tempi contrattuali scadranno a febbraio 2012) e sebbene programmi ed esperienza lascino ben sperare, bisogna ora fare i conti con la natura e le sue forze. La stagione delle piogge è tornata! Non ha avvisato prima, non ha bussato ed atteso che le venisse aperta la porta, ma la ha sfondata prepotentemente presentandosi con una piena più che cinquantenaria. Una settimana di acqua continua, dal cielo, dai fiumi, dalle montagne e come se non bastasse dal sottosuolo. I lavori alla diga, alle due centrali, ed ai tunnel procedono comunque con entusiasmo e ambizione. Indossati stivali e impermeabile, caparbi e coriacei dal passo fermo ed elegante ancora una volta torniamo ad abbassare la testa e procediamo verso l’obiettivo. A questo punto è d’obbligo un ringraziamento particolare a tutti coloro che hanno contribuito e che ancora quotidianamente si impegnano al raggiungimento degli obiettivi di commessa. A tutti un grazie sentito ed un incoraggiamento a fare sempre meglio!!! 12.2.h 12.2.i 12.2.m 13 osservatorio di Monica Arena Expò 2015 Ci voleva la strigliata da Parigi per avere finalmente dei punti fermi in questa macchina intricata e complessa quale è Expo 2015. A poche settimane dalla “calata” a Milano del segretario generale del Bie, l’Ufficio Internazionale delle Esposizioni con sede in Francia, l’accelerazione è stata piuttosto evidente. Il messaggio è chiaro: o si parte o si perde il treno. E allora tutti al lavoro. 12.2.n Giuliano Pisapia, neosindaco di Milano, firma l’accordo avviato dalla precedente amministrazione, e quindi da Letizia Moratti, sulle aree di Rho-Pero su cui sorgerà l’area espositiva, sollevando non poche polemiche tra i suoi. Ma lui garantisce che la decisione di volere che siano le istituzioni ad acquisire i terreni tagliando fuori i privati sia un’arma efficace contro il pericolo di colate di cemento fuori controllo e di speculazione edilizia. Sarà, ma pochi ci credono e forse anche con un minimo di ragione. Le perplessità sono date se non altro da quell’indice di edificabilità dello 0,52 (lo stesso che il Pgt della Moratti prevedeva per le nuove aree di sviluppo urbano) rimasto immutato e quindi probabile spinta per una massiccia operazione immobiliare e l’incognita che la superficie di almeno il 56% del parco previsto 12.2.o rimanga in eredità alla città. La trasformazione ecologica di Milano chiesta dai cittadini con i referendum rimane una scommessa aperta. In ogni caso, la sottoscrizione dell’accordo sui terreni rende possibile l’avvio dei cantieri nel mese di ottobre, cominciando dai lavori di rimozione delle interferenze e da quelli di sistemazione della piastra. Inoltre entro la fine dell’anno il Bie ha chiesto che sia nominato un nuovo commissario straordinario, dopo le dimissioni di Letizia Moratti dall’incarico avvenute nei giorni scorsi. È verosimile che il successore sarà Giuliano Pisapia che potrebbe essere affiancato, secondo indiscrezioni che arrivano da ambienti vicini a Palazzo Chigi, dal governatore della Regione Roberto Formigoni in veste di commissario generale. Intanto li vediamo fotografati l’uno accanto all’altro sulle pagine dei quotidiani; alle loro spalle il nuovo logo Expo, una scritta multicolore che ha stravinto il concorso lanciato mesi fa su internet e che ha visto circa 700 proposte che avevano l’obiettivo di sostituire l’Uomo vitruviano, giudicato non più idoneo. “Un segno di luce e di vita in cui tante energie, simbolizzate dai colori, s’incontrano e si moltiplicano in una Expo che unisca saperi diversi per nuove soluzioni di vita” è la descrizione del creatore del nuovo marchio. Un po’ di poesia prima delle vacanze... 14 formazione di Francesco Tomaselli 12.2.p Nuove tecnologie: seminario dispositivi antisismici Cmc ha avviato un importante progetto di aggiornamento aziendale sulle nuove tecnologie che si tradurrà in diversi seminari ad hoc realizzati dal Servizio Sviluppo e Formazione in collaborazione con il Servizio Approvvigionamenti. A giornale già in stampa, si è tenuto, venerdì 29 luglio, il primo di questi incontri incentrato sul tema delle tecnologie meccaniche ed antisismiche applicate in edilizia ed infrastrutture. Il seminario è stato tenuto dall’Ing. Francesco Tomaselli, Project Manager della Fip Industriale Spa, del quale pubblichiamo una breve nota che ci ha gentilmente inviato in anteprima. 12.2.q Prima di eseguire qualsiasi tipo di calcolo strutturale su un ponte o viadotto, un progettista deve pensare allo schema di vincolo, ovverosia come vincolare l’impalcato alla struttura portante e nel contempo consentirne le dilatazioni. Generalmente non esiste un solo schema “giusto”, ma ne esistono di migliori e di peggiori, sempre comunque corretti dal punto di vista funzionale. L’abilità dei progettisti consiste nell’individuare lo schema più adatto in modo da ridurre al massimo il costo dell’opera nel suo complesso. Allo scopo hanno a disposizione una vasta gamma di apparecchi di appoggio e dispositivi antisismici da interporre fra impalcato e sottostrutture. Questi prodotti pur rappresentando un costo minimo rapportato al costo globale dell’opera, ne consentono il corretto funzionamento e soprattutto possono essere p.17 la Betoniera uno strumento per ottimizzare le dimensioni delle sottostrutture: pile, spalle e fondazioni. Per questo devono essere conosciuti, per poter essere previsti al meglio in un progetto, devono essere prodotti secondo determinate regole di calcolo e sicurezza, perchè siano aderenti alle ipotesi di calcolo e duraturi nel tempo, e devono altresì essere controllati da chi li acquista ed installa e da chi collauda l’opera. Parte degli apparecchi di appoggio ed i dispositivi antisismici possono trovare impiego anche negli edifici costruiti in zona sismica, in Italia ed all’estero. In particolare nel nostro Paese solo dopo il terremoto di San Giuliano di Puglia del 2002 e la conseguente Opcm 3274 del 2003, si è potuto parlare chiaramente di protezione sismica. Adesso il panorama normativo, anche a livello europeo, è definito, ed i programmi di calcolo automatico consentono di realizzare analisi dinamiche con relativa facilità. Quello che manca è forse la diffusa coscienza di cosa materialmente il mercato può offrire. Leader nel settore dei dispositivi strutturali, grazie all’attività di ricerca e sviluppo in sinergia con il proprio laboratorio - uno dei più grandi d’Europa nel suo genere - Fip Industriale di Selvazzano Dentro, è in grado di rispondere a qualsiasi necessità progettuale e cantieristica. Da oltre 60 anni l’intervento di Fip Industriale è l’ingegneria civile, con produzione e fornitura di prodotti e servizi per strade, autostrade, ferrovie, gallerie, ponti, impianti industriali, piattaforme petrolifere, edifici civili e grattacieli. 15 web 2.0 di Emanuele Bassetti Web 2.0 e contesti aziendali: una panoramica sulle esperienze italiane più innovative Cmc è presente dallo scorso anno su alcuni dei social network più conosciuti ed utilizzati al mondo. Un sistema di relazioni e conoscenze molto potente ed innovativo sul quale sono puntati gli occhi di operatori ed imprenditori. Vediamo, con quest’articolo, qual è la situazione italiana. Osservando la situazione nazionale (dati Audiweb) non sfugge la recente crescita del bacino degli utenti online: sono 26,8 milioni gli italiani (su una popolazione di 54 milioni di abitanti) che hanno navigato almeno una volta nel mese di maggio 2011, con un incremento annuo rispetto al 2010 del 12,4%. Se si considera la crescente attenzione che gli utenti stanno indirizzando ai contesti online non stupisce quindi che le aziende per promuoversi si stiano spingendo verso l’esplorazione dei media digitali denominati 2.0 o “social“, essendo in grado di facilitare l’interazione con clienti e cittadini. Uno studio su 720 imprese del nostro Paese effettuato nel 2010 dall’Università Iulm di Milano getta particolare luce su questo aspetto, evidenziando anche alcune contraddizioni. Ad esempio il 32% delle aziende prese in esame conferma l’utilizzo di almeno un social media e ciò implica un’interessante apertura verso il tema. Tuttavia solo il 17% del campione preso in esame aggiunge un link a tali strumenti nel proprio sito web, dimostrando poca attenzione strategica. Contraddizione palese se si considera che tra le finalità per cui si è deciso di adottare questa modalità di comunicazione nel 70% dei casi le aziende esplicitano l’aumento di visibilità su Internet e nel 51% dei casi il miglioramento del posizionamento del proprio sito nei motori di ricerca. Andando più nello specifico, tra i social media maggiormente utilizzati compaiono Facebook (35,2%), Linkedin (15,5%) e Youtube (14,1%). Seguono successivamente Twitter (8,8%) e Flickr (4,2%). Sorprende invece lo scarso investimento su blog aziendali (3,9%) e forum (1,6%), la cui gestione necessita di personale qualificato di cui non tutte le aziende sono evidentemente dotate. In relazione alle motivazioni che portano a non investire nei social media, esse sono da ricondurre specialmente a componenti legate alla carente formazione del personale e alla sfera della comunicazione interna. A parte una scarsa conoscenza dei temi connessi al web 2.0 (58%), colpisce infatti l’esistenza di problematiche di cultura aziendale (ben il 41%), così come il timore dei manager di perdere il controllo delle proprie attività e conseguentemente potere gestionale (23%). In relazione agli strumenti di comunicazione digitali aziendali che si basano sulla collaborazione con il proprio target non possono inoltre essere trascurate le prime esperienze italiane nell’ambito del viral marketing digitale, il cui obiettivo è quello di fortificare la conoscenza del brand attraverso la diffusione di contenuti in grado di coinvolgere a tal punto gli utenti da spingerli a condividere tali contenuti con amici e conoscenti (peraltro con costi nulli per l’azienda). Sempre vicino a questa tematica vi sono quelle del reblogging (fenomeno in cui gli utenti utilizzano i contenuti di altri nei propri social network segnalandone la provenienza), l’utilizzo di aggregatori di informazioni (blog altrui, portali, servizi di news come Digg, Slashdot o Reddit), o quello che viene definito social bookmarking (servizio che rende disponibili elenchi di segnalibri creati dagli utenti, come il celebre Delicious). Ma anche la compilazione di apposite aree aziendali in siti come Wikipedia (con importanti risultati in termini di diffusione del brand aziendale), così come l’utilizzo di newsletter di nuova generazione (interattive e finalizzate a far compiere agli utenti azioni coinvolgenti), di advergames (giochi online su tematiche vicine ai servizi che si intendono promuovere) e di applicazioni per smartphone/tablet (ad esempio software per la visualizzazione in mobilità degli magazine aziendali). Tratto comune di tutti questi servizi è quello di facilitare il dialogo tra impresa e utenti, occupando quanti più spazi digitali possibile e riducendo al contempo l’impatto causato da informazioni non corrette diffuse da competitor e oppositori, che risultano diluite in un contesto ricco di contenuti ufficialmente promossi e autorizzati dalla propria azienda. Una breve descrizione dei servizi web 2.0 più celebri utilizzati dalle aziende italiane (in ordine alfabetico) Facebook (www.facebook.com) è il sito web più visitato al mondo dopo quello di Google. Consente di rimanere in contatto con amici, colleghi di lavoro e conoscenti comunicando attraverso specifici servizi interattivi e condividendo immagini e file. Flickr (www.flickr.com) servizio di condivisione di immagini che consente di pubblicare fotografie suddividendole in base a criteri di propria scelta. Linkedin (www.linkedin.com) servizio impiegato principalmente in campo professionale essendo nato per facilitare i contatti di business. Consente di creare account personali e aziendali, e di costruire una rete di contatti con clienti e colleghi di lavoro. Twitter (www.twitter.com) permette di pubblicare in una sezione personalizzata messaggi di max. 140 caratteri per informazioni sintetiche o link di approfondimento. Wikipedia (www.wikipedia.org) l’enciclopedia multilingue più celebre e consultata del Web. Entrare in Wikipedia significa ottenere una enorme visibilità e indiscutibili vantaggi nel posizionamento sui motori di ricerca. p.18 la Betoniera 16.1.a 16.1.b 16.1.c 16.1.d 16.1 16.1.e 16.1.f 16.1.g noi e loro Noi e loro 16.1.a-b.f Immagini » Cmc tra sport e cultura da Nairobi del concerto di Ravenna Festival. 16.c-d Momenti dello spettacolo “Eresia della felicità” al Festival di Santarcangelo. 16.1.e Massimo Matteucci durante la conferenza stampa. 16.1.g Marco Martinelli, regista del teatro delle Albe. Nella nuova stagione sportiva Cmc accompagnerà due squadre ravennati nelle rispettive massime divisioni: la Robur, oggi ribattezzata Cmc Ravenna, che arriva alla serie A dopo un bellissimo campionato, e Riviera di Romagna, la squadra di calcio femminile, nata solo un anno fa dalla fusione delle compagini ravennate e cervese e già approdata alla massima serie. Inoltre è di poche settimane fa l’annuncio che saremo al fianco anche del Club Atletico Faenza Pallacanestro, che milita nel campionato femminile di A1. È stato lo stesso presidente, Massimo Matteucci, ad annunciarlo in una conferenza stampa nella quale sono stati illustrati i tanti impegni di Cmc per il territorio ravennate e non solo. Il sostegno della cooperativa non si ferma allo sport professionistico ed è da sempre molto vicino allo sport di base e amatoriale, rivolto in particolare ai giovani. L’elenco delle attività sostenute dalla nostra cooperativa è davvero ampio: dai canottieri alla pallavolo femminile, dal nuoto all’atletica, dalla spada al ciclismo. E ancora il football americano ed il baseball, la vela, il judo e il tennis, per un impegno che oramai ha raggiunto importi considerevoli. E lo sport è importante anche all’interno dell’azienda. Le varie attività della nostra Polisportiva da oltre 30 anni raccolgono l’adesione di tanti nostri soci e dipendenti che il 17 e 18 settembre festeggeremo insieme alla città. Ma le collaborazioni di Cmc non si fermano certamente solo allo sport. A Ravenna Cmc collabora - tra gli altri - ai prestigiosi eventi della città dedicati alla musica, al teatro, all’arte, per non scordare il mondo della solidarietà e dell’associazionismo. In Sicilia, dove Cmc è presente da molto tempo, anche quest’anno offre il premio del concorso letterario ideato da Leonardo Sciascia a Grotte Racalmare ed a Pisa, dove sta realizzando l’intervento di Marina di Pisa, è tra gli sponsor del giugno pisano. Cmc sta inoltre interagendo con la vivace comunità mozambicana, un paese dove la cooperativa è presente stabilmente da 30 anni e dove la p.19 la Betoniera comunità italiana è molto attiva, tanto da aver organizzato di recente un Festival della cultura italiana. Un impegno a 360°, insomma, perché questo vuol dire affermare concretamente - ha ricordato Matteucci nella conferenza stampa - quei principi di responsabilità sociale che fanno parte della lunga storia della nostra impresa. » We belong each other Apparteniamo gli uni agli altri, è il motto dell’associazione di padre Renato “Kizito” a cui è stato devoluto parte del concerto che il maestro Muti ha portato a Nairobi per le “Vie dell’amicizia”. In un paese difficile come il Kenia, dove la sopravvivenza è spesso una avventura giornaliera, è sbarcato quest’anno il Festival portando alcune tra le più belle arie di Bellini e Verdi in un grande parco della città. Dar conto di questa straordinaria esperienza è arduo, anche perché è stata per molti versi una epopea: i problemi del viaggio sono stati per qualche tempo sulle pagine dei giornali eppure, come ci ha detto Cristina, quando la musica arriva tutto viene dimenticato. Nel palco si sono dati ascolto stili e modi musicali estremamente diversi: dal ritmo africano alle profondità emotive dell’opera italiana, in uno spettacolo in cui alla fine hanno cantato, accompagnati dall’orchestra Cherubini, oltre 400 coristi. Sentire il “Va pensiero” in terra d’Africa è una esperienza veramente emozionante, così come è emozionante aver sentito i 200 ragazzi del coro dalle missioni cantare in perfetto italiano l’aria verdiana. È stato un sogno veder confluire insieme cantanti, musicisti, coristi, giornalisti, pubblico italiano e keniota, gente famosa ed anonima, missionari e tecnici, pianoforte e strumenti africani, giovani giocolieri e maestri del coro di grande esperienza, l’impareggiabile Cristina con lo staff del Ravenna festival e, tra tutti, il maestro Muti che ha diretto meravigliosamente. Ed ancora Africa per lo spettacolo che Cmc ha sponsorizzato. Il 2 luglio era al teatro Alighieri la versione sudafricana di “Flauto magico”, singolare esperienza in cui la compagnia è stata capace di rivisitare la favola mozartiana con uno spettacolo divertente e coloratissimo che, ne siamo sicuri, avrebbe divertito lo stesso Mozart. Tutto questo a riprova del fatto che, come ha più volte detto il maestro Muti, la musica non conosce confini ed è capace di farci fratelli: se no che amicizia sarebbe? » Festival di Santarcangelo Si è svolta dall’8 al 17 luglio a Santarcangelo di Romagna la quarantunesima edizione del Festival Internazionale del Teatro in Piazza sotto la direzione quest’anno di Ermanna Montanari del Teatro delle Albe. Al centro di quest’edizione la figura dell’attore tra monade e coro. Molti, come al solito, gli spettacoli del festival, sostenuto anche da Cmc, che hanno coinvolto teatri e piazze, balconi e grotte, giardini e anfratti nella cornice dell’affascinante cittadina romagnola. Tra i tanti eventi vogliamo ricordare Eresia della felicità a cura di Marco Martinelli. Un “plotone” di duecento adolescenti provenienti da diverse città d’Italia (Ravenna, Santarcangelo, Lecce, Milano, Scampia, Mazara del Vallo, Modena, Conegliano, Foligno) e del mondo (Belgio, Regno Unito, Senegal, Brasile, Stati Uniti, Serbia), hanno dato vita nello Sferisterio ad una creazione a cielo aperto dal titolo “La blusa gialla irregolare del poeta Majakovskij “, tratto dalle liriche del poeta ribelle. » Premio Racalmare Franco di Mare con “Non chiedere perché” (Rizzoli), Paolo Di Stefano con “La catastròfa” (Sellerio) e Francesco Pinto con “La strada dritta” (Mondadori) sono i tre scrittori finalisti della ventitreesima edizione del Premio letterario “Racalmare - Leonardo Sciascia”, 16.1.h 16.1.h Rodrigo Daniel Quiroga, della squadra di Pallavolo Cmc Ravenna. 16.1.i Il nuovo allenatore del Riviera di Romagna, Antonio Censi. 16.1.l Il vice allenatore del club Atletico Faenza, Massimo Solaroli. 16.m-n Uno scatto da “Insieme per un giorno”. organizzato dal comune di Grotte (Ag). A decidere la terna finale una commissione selezionatrice guidata da Gaetano Savatteri, giornalista e scrittore, che dallo scorso anno ricopre il ruolo di presidente onorario del Premio “Racalmare - Leonardo Sciascia”, che ha voluto rispettare il suggerimento di Leonardo Sciascia, indirizzato a custodire: identità, qualità e autorevolezza. Nell’edizione 2010 ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento Benedetta Tobagi con “Come mi batte forte il tuo cuore” (Einaudi) che era arrivata in finale insieme a Simonetta Agnello Hornby con “Vento scomposto” (Feltrinelli) e Bice Biagi con “In viaggio con mio padre” (Rizzoli). Le tre scrittrici quest’anno hanno ricoperto un ruolo di consulenza nella scelta dei nuovi titoli. A giudicare le opere in concorso una giuria popolare, composta da 25 lettori del paese agrigentino, che manifesterà il proprio gradimento attraverso scrutinio segreto. La manifestazione, che si svolgerà sabato 27 e domenica 28 agosto (dalle ore 20), sarà ospitata nella piazza dove sorge il Palazzo Municipale. Cmc è main sponsor del “Racalmare Leonardo Sciascia” 2011. » Insieme per un giorno Si è conclusa mercoledì 15 giugno presso il circolo ricreativo dei portuali alla Standiana Insieme per un giorno 2011, l’iniziativa che ha riunito gli anziani delle case protette dei comprensori di Ravenna, Cervia e Russi per trascorrere tre giornate all’aria aperta, tra musica, giochi, una sfilata di abiti da sposa vintage (tra le modelle anche Maria che ha spento 104 candeline!) e una buonissima torta offerta da Cmc. » La luna a San Nicolò Dal 14 luglio al 7 settembre il complesso di San Nicolò sarà animato dalla manifestazione La luna a San Nicolò. La manifestazione, incentrata intorno a Tamo, propone un ricco calendario con conversazioni, concerti, ludoteca e spettacoli per bambini. Oltre ai consueti eventi serali e agli appuntamenti fuori sede, che si svolgeranno al piccolo Anfiteatro della Banca Popolare e alla Cripta Rasponi, segnaliamo gli aperitivi musicali del venerdì, a cura del Mama’s Scuola di Musica. Cmc è tra gli sponsor. 16.1.m p.20 la Betoniera 16.1.i 16.1.l » Robur news Missione compiuta. La Cmc Ravenna ha ultimato il roster che affronterà da settembre il prossimo campionato di serie A1 ingaggiando, entrambi con la formula del prestito dal Trentino Volley, il centrale Nicola Leonardi ed il libero Lorenzo Gallosti. Si tratta di due ottimi giocatori che vanno così a completare nel modo migliore la rosa a disposizione di Antonio Babini per la prossima stagione. Entrambi - dice il presidente della Robur Luca Casadio saranno a Ravenna già per l’inizio della preparazione estiva, il prossimo 1 agosto“. Questa la compagine che disputerà il prossimo campionato di A1: • Brunner Theodore · Usa · C · 17/03/1985 • Bendandi Simone · Ita · P · 07/08/1976 • Corvetta Antonio · Ita · P · 28/09/1977 • Gallosti Lorenzo · Ita · L · 26/09/1990 • Gruzka Piotr · Pol · O · 08/03/1977 • Leonardi Nicola · Ita · C · 09/04/1988 • Mengozzi Stefano · Ita · C · 06/05/1985 • Moro Stefano · Ita · O · 02/01/1982 • Quiroga Rodrigo Daniel · Arg · S · 23/03/1987 • Ricci Fabio · Ita · C · 11/07/1994 • Roberts Nathan · Australia · S · 17/02/1986 • Sirri Luca · Ita · S · 05/01/1983 • Tabanelli Matteo · Ita · L · 24/09/1983 • Verhanneman Matthijs · Bel · S · 08/12/1988 • Babini Antonio · 1° Allenatore • Pascucci Stefano · 2° Allenatore » Riviera di Romagna news Primo ‘tassello’ al posto giusto per la Riviera di Romagna che ha presentato il nuovo allenatore per la prossima stagione: si tratta di Antonio Censi, tecnico che ha grande esperienza nel mondo del calcio femminile avendo allenato per sei stagioni la Vigor Senigallia (dal 2000/2001 al 2005/2006) e contribuito con pieno merito alla crescita della società rossoblù, passata dalla serie B alla serie A (2 stagioni in B, 2 in A2 e 2 in A), riuscendo a centrare prima la finalissima di Coppa Italia, persa contro la Torres (2-0) e poi il quinto posto assoluto nella stagione successiva, con la storica qualificazione alla Italy Women’s Cup, la ‘Coppa Uefa’ del calcio femminile. Queste le parole del neo tecnico giallo-rosso-blù al termine della sua presentazione: “Ringrazio la Riviera di Romagna 16.1.n per la grande opportunità che mi ha dato e per me sarà un’importante sfida che affronterò con grande impegno e massima attenzione, perchè in serie A non si può lasciare nulla al caso, nè tralasciare il minimo dettaglio: dovremo aumentare l’atletismo per essere in grado di arrivare a livello fisico e mentale al top delle nostre possibilità, perchè in questo campionato la mentalità è fondamentale e noi dovremo acquisirla quanto prima per riuscire ad ottenere dei risultati positivi”. » Basket Faenza news Il Club Atletico Faenza comunica che l’assistente di coach Nino Molino per la stagione 2011/2012 sarà coach Massimo Solaroli. Allenatore Nazionale, Massimo Solaroli torna al Club Atletico dopo 16 anni e forte di importanti esperienze. Nella stagione 1994/1995 è infatti assistente allenatore della formazione manfreda che conquista le semifinali scudetto ed allena la squadra allieve che conquista al Bubani il titolo di vice-campione d’Italia. Dopo l’esperienza faentina da capo allenatore porta l’Olimpia Russi dalla Promozione alla serie B in quattro anni, per poi passare al settore maschile approdando nel 1999 alla Virtus Imola, nella quale allena il settore giovanile e dalla quale viene chiamato ad allenare la prima squadra in serie B1 portandola ai play-off per la promozione in A2. Nei successivi quattro anni è a Cesena, con la quale sale dalla Promozione fino in C2, per poi tornare nel 2003/2004 a Imola in A2, questa volta sponda Andrea Costa, come vice di Rod Griffin, per poi essere chiamato al ruolo di capo allenatore dopo l’esonero di coach Griffin. La squadra si scuote e compie l’impresa di salvarsi recuperando un distacco di 6 punti sulla zona salvezza. L’anno successivo è il vice di Cavina e guida il settore giovanile della società imolese. Nel 2005 è capo allenatore al Basket Ravenna in serie B2, per poi tornare all’Andrea Costa l’anno successivo come vice prima di Nando Gentile, poi di Piero Pasini. Dal 2007 al 2009 guida per due stagioni la Libertas Bologna, che disputa il campionato di serie A2 femminile, con la quale ottiene ottimi risultati sfiorando la promozione nella massima serie. Giunge alla nuova esperienza faentina dopo aver condotto nelle ultime due stagioni la Grifo Imola in C Regionale. Le prime parole del neo assistente del Club Atletico: “Sono molto carico, penso che il tipo di gruppo di giocatrici che è stato allestito sia stimolante per uno staff tecnico, 16.1.o 16.2 noi e loro di Valentina Cicognani Walter Reggiani: pittore 16.1.o La medaglia d’oro nei campionati italiani canottaggio Marcello Miani. 16.1.p Foto di gruppo dei piccoli della Robur. 16.1.q Conferenza stampa per presentare i campionati italiani di canottaggio tenutisi a Ravenna il 18 e 19 giugno. 16.2.a-b Due opere di Walter Reggiani. è quello che cerco, Faenza è una società di grande tradizione e io sono nato di fronte al PalaBubani, tutto questo mi rende curioso e motivato per quello che sarà”. » Canottaggio Il 18 e 19 giugno si sono svolti a Ravenna i Campionati italiani assoluti, juniores e pesi leggeri di canottaggio presso la Standiana. Per l’appuntamento più importante del calendario nazionale, sostenuto anche da Cmc, erano iscritti 934 atleti appartenenti a 112 società e pronti a contendersi i 38 titoli in palio. I canottieri ravennati sono profeti in patria conquistando un oro, un argento e due bronzi. E il pubblico di casa, accorso in massa a vedere i campioni ravennati, va in visibilio. L’oro lo ha vinto Marcello Miani, ravennate ora in forza alla Forestale, nel singolo pesi leggeri. Luca Rambaldi vince l’argento nel singolo junior. Solo Calamaro del Napoli precede sul traguardo il singolista della Canottieri Ravenna. La vera sorpresa è il primo bronzo: Fabrizio Borghesi e Giuseppe Vicari lo vincono nel doppio senior al termine di una gara emozionante. È una sorpresa perché i ravennati non partivano con i favori del pronostico. Il secondo bronzo è di Marcello Miani nel due senza senior. Grande prestazione per il campione romagnolo, alla sua prima esperienza in questa barca, tra l’altro nella categoria dei pesi pesanti. » Memorial Stefano Biondi Cresciuto in una casa ricca di colori e libri d’arte, ha subito sviluppato una predisposizione al disegno e alla pittura. Sua madre gli ha tramandato questo interesse, “ereditato” da uno zio pittore, che Walter Reggiani coltiva e che perfeziona con il passare del tempo. Oggi la tecnica che preferisce è la pittura con colori ad olio, utilizzando come supporto tele, tavole di legno e materiali di recupero sui quali sia possibile dipingere. Oltre alle tecniche di pittura, che sta approfondendo con la docente Margherita Tedaldi, sta imparando le tecniche tradizionali dell’arte incisoria, ovvero acquaforte, acquatinta e ceramolle, frequentando un corso serale alla Scuola d’Arte B. Ramenghi di Bagnacavallo sotto la guida di Liliana Santandrea. Nelle sue opere vengono rappresentate la paura e l’inquietudine caratteristiche dell’essere umano. La preoccupazione che deriva dalle situazioni che non comprendiamo. I suoi quadri sembrano ricadere nel filone noir, ma contaminati da sprazzi di realtà ben lontana da questo stile. Walter tende a rielaborare immagini prese dalla quotidianità, rivelando un lato di esse che solo i suoi occhi vedono, come se proponesse una realtà diversa, un diverso senso visivo, trasformandole 16.2.a Si è svolto allo stadio Todoli di Milano Marittima l’ottavo Memorial Stefano Biondi, per ricordare il giovane poliziotto caduto in servizio per mano di due trafficanti di stupefacenti nel corso di un’operazione di polizia. Gli anni passano ma la memoria rimane viva, infatti erano in tanti ad assistere al quadrangolare, che ha visto in campo le rappresentative della Polizia di Stato, dei Magistrati, della Nazionale Campione del mondo 1982 e di San Patrignano. Proprio quest’ultima ha alzato il trofeo più importante, in un clima di assoluta simpatia. L’assessore alla sicurezza del Comune di Cervia Giovanni Grandu ha premiato la famiglia Biondi, che ha voluto ringraziare gli esponenti del Siulp per avere organizzato l’evento, che ha raccolto un incasso superiore ai 4000 euro, destinati all’ associazione benefica Telethon. Cmc è stata tra i sostenitori dell’iniziativa. 16.1.p 16.1.q p.21 la Betoniera paradossalmente in qualcosa di fantasioso, seppur celato ed ambiguo. Oggi lavora ad una serie di quadri ispirati al libro “Gotico Rurale” dello scrittore ravennate Eraldo Baldini, una raccolta di brevi racconti ambientati in piccoli borghi della nostra regione. La tematica di queste storie è oscura, si parla di presenze, tristi avvenimenti e paesaggi rurali avvolti dalla nebbia. Le opere di Walter sono molto comunicative, guardandole si ha l’impressione di essere scrutati, di essere “letti dentro”, come se venisse scoperta, in quell’istante, la fragilità più grande dell’essere umano. Vi troverete di fronte a colori dai toni scuri, che richiamano immagini come la terra al crepuscolo, le ombre, la notte. Vi troverete ad osservare immagini in monocromo che trasmettono un senso di irreale, come viste in un sogno. Sarete completamente immersi in una realtà parallela, fatta di immagini che riproducono soggetti reali, ma stravolti nel significato e nella percezione. La prossima mostra individuale sarà allestita in occasione della Fira di Set Dulur a Russi dal 10/09/11 al 25/09/11, in P.zza Dante, 10. L’inaugurazione è fissata il giorno 10 settembre 2011 alle ore 18.00. 16.2.b 17.2.a Edo Tamburini, nuovo presidente della Csc. 17.2.b Guido Leoni, nuovo vice presidente della Csc. 17.3.a-c I dipendenti di Cmc in visita a Tamo. 17.1 17.2 attività sociali attività sociali Prime indiscrezioni sulla festa della Polisportiva Cambio al vertice Csc Grandissima attesa per la consueta festa della Polisportiva che, in occasione del 110° anniversario della Cmc e del 20° anniversario della Csc, raddoppia! Sono due infatti le date da ricordare: il 17 e il 18 settembre. Il Consiglio di Amministrazione della Csc, Cooperativa Servizi Cultura, ha eletto nel corso dell’ultima seduta: Sabato 17 è organizzata una bellissima biciclettata non agonistica nelle vie della città; toccheremo alcuni dei luoghi che Cmc ha costruito dall’inizio delle sua storia (come le case popolari della zona Ercolana nel 1909) ai giorni nostri (il ponte mobile inaugurato lo scorso anno), sarete sorpresi da quello che scopriremo! Per l’occasione verranno distribuiti ai partecipanti piccoli gadget in ricordo della giornata. Stiamo anche organizzando un servizio di noleggio bici per chi viene da fuori Ravenna. L’appuntamento è fissato alle 15 circa presso la sede Cmc, ma tenetevi aggiornati tramite i nostri mezzi di comunicazione (il ponte e il blog) per la logistica. Tutti sono invitati: mariti, mogli, figli, zii, prozii, vicini di casa e conoscenti, più siamo, più ci divertiamo! Domenica 18 invece l’appuntamento è allo stabilimento balneare di Marina di Ravenna Marina Bay. Durante il pomeriggio oltre al sempre avvincente torneo di beach tennis organizzato dalla nostra Polisportiva avremo la possibilità di assistere ad esibizioni di alcuni sport grazie alla gentilissima partecipazione di atleti delle squadre di cui Cmc è sponsor. Per concludere ceneremo tutti insieme ed estrarremo i biglietti dell’attesissima lotteria. Chissà quali saranno i premi quest’anno? Anche per questa giornata vi rimando ai nostri strumenti online o direttamente ai responsabili delle polisportive per le iscrizioni (obbligatorie come di consueto). Vi aspettiamo numerosi per passare 2 pomeriggi all’insegna del divertimento, dello stare insieme e per soffiare le candeline dei compleanni di Cmc e Csc. Ancora auguri! 17.3 17.3.a attività sociali presidente Edo Tamburini in sostituzione del dimissionario Valerio Giuliani vicepresidente Guido Leoni cooptato in Consiglio in sostituzione dello stesso Valerio Giuliani 17.2.a 17.2.b 17.4 attività sociali In visita a Tamo, un’occasione Nuova per tutti i dipendenti Cmc! convenzione Venerdì 24 giugno un folto gruppo di soci e dipendenti Cmc ha partecipato alla visita guidata della mostra “Tamo”, acrostico di tutta l’avventura del mosaico, presso il complesso di San Nicolò. Abbiamo scoperto che cosa il mosaico è stato ed è, di che cosa è fatto e come si fa per conservarlo e potuto ammirare mosaici di pregio, in parte inediti, provenienti da Ravenna e dal suo territorio. La mostra, promossa dalla Fondazione RavennAntica, è un viaggio coinvolgente ed emozionante nel mondo del mosaico, suddiviso in sei percorsi tematici in cui i reperti si fondono con l’apparato tecnologico - video touch screen, proiezioni, postazioni informatiche - che li supporta. La prima sezione, Pavimenta, propone una mostra didattica, con lo stesso titolo, progettata e realizzata dalla scuola bottega del mosaico di Ravenna. Grazie a copie di importanti pavimenti antichi, sono mostrate le varie tipologie musive utilizzate per la loro realizzazione. Nella seconda sezione, Ecclesia, Palatium, abbiamo ammirato una porzione di opus sectile relativa all’aula absidata e alcuni mosaici del portico meridionale con scene di circo provenienti dal Palazzo di Ravenna, prima residenza imperiale di Onorio, poi di Teoderico e infine degli Esarchi, e il pavimento musivo proveniente del secondo sacello della chiesa di San Severo a Classe. Poi ci siamo immersi nella sezione Domus, Palatium, con pavimenti musivi dell’antica Faventia (Faenza), provenienti dalla domus augustea di via Pasolini e dalla ricca residenza del V secolo rinvenuta in via Dogana, da cui proviene il mosaico del vestibulum con il riquadro di scena di presentazione delle armi ad Achille e riquadri con rappresentazioni di soldati. Sempre qui sono esposti mosaici provenienti dal sito archeologico della Domus dei Tappeti di Pietra di Ravenna, di cui si ammira un inedito mosaico con originalissimo motivo geometrico rinvenuto in un edificio palaziale di V secolo. La quarta sezione, Aurum, situata nel presbiterio p.22 la Betoniera e nell’abside della chiesa di San Nicolò, ospita i materiali per il mosaico e l’opera contemporanea del mosaicista ravennate Paolo Racagni “Excursus sull’allettamento di tessere in oro”. Anche nella sezione Eternità e storia sono esposti strumenti preziosi per la conoscenza del mosaico, ossia i calchi in gesso. La sesta e ultima sezione, Panorama, è collocata nel soppalco e permette di ripercorrere davvero l’avventura del mosaico di tutto il bacino del Mediterraneo. Alla fine del percorso guidato, un ricco buffet ha concluso questo bella serata culturale! La nostra visita si è tenuta al termine di una giornata speciale che ha visto Cmc offrire l’ingresso gratuito alla mostra a tutti i visitatori; ben 160 hanno colto l’occasione! Insomma, una bella giornata per i turisti e per i dipendenti Cmc, speriamo di poter ripetere l’iniziativa il prossimo anno! 17.3.b Cmc ha stipulato una nuova convenzione con il nuovo centro riparazione e sostituzione cristalli per autoveicoli Vetri Auto Ravenna in via Pag 53 a Ravenna. Il centro offre ai soci e dipendenti Cmc, presentando la tessera sconto, una riduzione del 10% sui servizi: • sostituzione e riparazione cristalli anche su mezzi agricoli e industriali • trattamento oscurante anticalore (vetri fumè) • sostituzione tergicristalli e specchietti retrovisori (senza cambiare il pezzo originale) • lucidatura fanali Se il mezzo è coperto da una polizza sui cristalli il centro è in grado di aprire il sinistro e nel caso che il contratto preveda la franchigia applica uno sconto in modo tale da compensarla. 17.3.c 17.5 17.5.a 17.5.b 17.5.c 17.5.d attività sociali Risultati 4° torneo beach tennis Cmc 17.5.a-e I partecipanti al torneo di beach tennis. 17.6.a-d Casa Cmc. 17.7.a-b I “kartisti” Cmc. I Contessi vanno in “all in”. Storica impresa di Marco Contessi (15 anni), il primo giovanissimo ad approdare in finale, che insieme al costante Maurizio Monte (quarta finale consecutiva per lui), affrontano Gianni Contessi e Flavio Bargossi ancora carico dalla vittoria nel torneo precedente. Bella finale tra padre e figlio, che nonostante la parentela non si sono fatti sconti, dalla quale però ne escono vincitori i “veterani” Bargossi F. / Contessi G. con il risultato di 9-4. 17.5.e Amaro terzo posto per Mauro Buldrini in coppia con l’infortunato (sul campo) Fabio Monti, il quale non ha mollato e concluso le partite stringendo i denti fino all’ultimo. Si piazzano al quarto posto Gianluca Batello (ottima la sua prestazione) e Valberto Strocchi, rientrato dopo una lunga pausa per infortunio. Nella finale dell’ultima spiaggia si sono dati battaglia le coppie: Nino Pulejo, fisicamente atletico ma ancora acerbo nella tecnica, affiancato da Simonetta Piccinini più combattiva che mai, contro Massimo Tesei e Gianluca Baruzzi. Quest’ultimi si sono nettamente aggiudicati il prestigioso trofeo, vincendo 9-1. Arrivederci al prossimo torneo! 17.7.a 17.6.a 17.6 17.7.a 17.6.b 17.7 attività sociali 17.7.b attività sociali Ristorante Angolo A Balzani di paradiso, casa Cmc il Cattolica GP Dal 5 luglio è aperto ufficialmente il ristorante presso la casa Cmc in via Gnani a Ravenna con il nome “Angolo di paradiso, casa Cmc”. Il ristorante è aperto dal martedì al venerdì dalle 12 alle 14,30 e, su prenotazione e con eventuale ordinazione del menu, per la cena e il sabato e la domenica, per tutto il mese di luglio. Per prenotazioni: tel. 0544 461484 o cel. 348 1630453. Ogni giorno sarà disponibile oltre a un ricco menu alla carta anche un menu fisso a 12 euro che comprende primo, secondo, contorno, acqua e vino della casa. 17.6.c 17.6.d È il tecnico e bellissimo circuito di Cattolica ad ospitare la 2a prova del Campionato Kart. Pronti via, al primo tornantino dopo il veloce curvone a sinistra, la bagarre porta ai primi contatti tra i drivers ed a farne le spese è Riccardi, che toccato duro mentre conduceva va in testacoda ed è costretto a rientrare per ultimo. Bravo invece ad approfittarne è Balzani, che prende presto la testa della corsa gestendo il vantaggio via via accumulato fino al traguardo, dove taglia per primo. Alle sue spalle, dopo una lotta serrata che coinvolge vari piloti, Falletti va a conquistare il secondo posto, seguito da Lorenzini. Ai piedi del podio Bianco, che con questo risultato conquista la testa del Campionato. A seguire Bona, Morigi (poi retrocesso dalla Direzione Gara in ultima posizione) Casadio, Izzo, Riccardi al rientro dopo una lunga pausa di riflessione, Palazzo e Civenni. È con una classifica cortissima che i drivers si presentano al prossimo appuntamento, il Misano Grand Prix. p.23 la Betoniera