Interverti fonologici

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Interverti fonologici
Intervento fonologico nella scuola dell'infanzia
Nella scuola dell'infanzia è possibile attivare un laboratorio linguistico di prevenzione delle
difficoltà di apprendimento utilizzando percorsi basati sul riconoscimento dei suoni
Gli obbiettivi sono:
- stimolare la percezione e la discriminazione uditiva;
- promuovere la capacità di rappresentare i suoni con il movimento, il corpo, l'attività
grafica
non codificata;
-saper leggere e riprodurre ritmi;
-affinare la consapevolezza dei suoni che attraverso la voce si possono produrre;
-per poi giungere a riconoscere i suoni iniziali e finali delle parole , trovare assonanza e
rime, giocare con le filastrocche ecc....
Il tutto attraverso l'esperienza vissuta nello spazio e nel tempo
ATTIVITA' DI GIOCO
Suono
Tamburelli
Campa
Piatti
Fischietti
ecc.....
Movimento
_________
__________
Camminare
Correre
Gridare
Vocalizzare
Disegnare
Inattività
Fermarsi
Accucciarsi
State zitti
Smettere di fare
Suoni e rumori continui
Flauto
Fischio
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Vocali modulate
Attività
Ondeggiare
Strisciare
Disegnare
Trascinare oggetti
Suoni cadenzati
Bacchette
Tamburello
__________
Xilofono
Attività
Saltare
Marciare
Disegnare punti e trattini
IL RITMO
Parallelamente è utile proporre giochi motori, finalizzati a cogliere i tratti ritmici dei suoni e
del linguaggio.
L'uso di gettoni, blocchi logici, cerchi e quant'altro associati a tamburelli o altri strumenti
che possono produrre un ri
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●
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○○○○○○○○○○○
CON LA VOCE
Ulteriore obbiettivo di questa attività di prevenzione è quello di creare un sistema di
rappresentazione grafica dei suoni identificati.
E' importante no utilizzare le lettere dell'alfabeto , ma orientare l'attenzione solo
sull'aspetto sonoro e favorire la creatività: ogni bambino può rappresentare con semplici
linee , punti o tratti , le caratteristiche che i diversi suoni linguistici sollecitano.
E' importante far capire ai bambini come la voce può essere: continua, modulata,
cadenzata:
OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
A
A
A
A
A
A
A
A
Vocalizzi di differente intensità e intonazione associati alla musica , alla gestualità ,
all'intenzione comunicativa:
IL GIOCO DEL TUBO
Il movimento delle mani accompagna l'emissione vocalica e simula un'immagine tracciata
nell'aria:
Mmmmmmm
mmh !
Eh ?!
IH IH IH
UUUU?
IL LINGUAGGIO EXTRAVERBALE
Uso di fonemi isolati e della prosodia del linguaggio con diverse intonazioni a scopo
comuinicativo.
LA CLASSIFICAZIONE E LA SEGMENTAZIONE DEI SUONI
SUONI ONOMATOPEICI
( animali, suoni dell'ambiente, ecc....).
SCIOGLILINGUA
FRO FRO LE SCARPETTE HO
FRU FRU MI CHINO GIU'
FRA FRA ALTOLA'
FRI FRU FRO' CHE BENE STO!
RIME
NON SONO MELA NON SONO PERA,
HO LA FORMA DI UNA SFERA.
IL MIO SUCCO E' NUTRIENTE
E' UNA BIBITA ECCELLENTE.
NON PROCURO MAL DI PANCIA
HO LA BUCCIA E SON...........
All'interno delle attività è utile dare importanza ai giochi con la voce attraverso i quali i
bambini possono sperimentare la differenza tra suoni lunghi o brevi, continui ( come la
mmmm, la fffff, la sssssss) o espressivi ( p, t, k).
Successivamente , usando materiali vari, quali palline e cubetti, è possibile giocare a
dividere : dapprima la frase in parole, poi la parola in sillabe, per arrivare infine ad attività
di riconoscimento del suono iniziale delle parole.
IL GRAFISMO FONETICO
E' una delle tappe più importanti dell'allenamento acustico e può essere perfezionato in
forma globale nell'ambito di gioco di ritmo grafico e fonetico fino ad attivare dei percorsi di
consapevolezza del linguaggio verbale che portino a scoprire l'esistenza del singolo suono
( fonema) e delle sue caratteristiche.
Anche i suoni della lingua possono essere lunghi o brevi , continui o impulsivi, tra cui si
inseriscono momenti di silenzio (pause).
La voce accompagna il segno grafico.
~~~~~~~~~~~~~
AaAaAaAaAaAaAaAaAaAaAaAaAaA
/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/
TA TA TA TA TA TA TA TA
MMM
A
MMM
A
A volte, alcuni bambini "leggono" già la sillaba:
- prima i due suoni distinti:
MMMM
-e poi uniti:
MMMMA
A
MMM MMM
A
A
INTERVENTO FONOLOGICO NELLA SCUOLA PRIMARIA
La consapevolezza della struttura fonologica di una parola è la base sulla quale si
sviluppano le abilità di analisi fonologica, necessarie affinché il bambino passi da livello di
riconoscimento globale, piuttosto approssimativo e limitato a poche parole alla
ricodificazione fonologica sequenziale, grazie alla quale diviene capace di decodificare
parole mai viste prima.
Le attività di seguito proposte hanno sono finalizzate allo sviluppo di abilità nella
decodifica(abilità fonologiche e di analisi visiva) ed hanno la caratteristica comune di
portare l'attenzione del bambino sugli aspetti fonologici della parola, sul fatto che essa
nasce dalla combinazione di varie unità.
.
IL GIOCO DEL CAMBIA LETTERA
Come si fa
Il bambino deve lavorare alla lavagna in classe o utilizzare una piccola lavagna bianca al
banco con un pennarello e un piccolo cancellino per cancellare la lettera che cambia.
Si inizia con una parola di 3 lettere - "NEL"- scritto alla lavagna con lettere non troppo
vicine perché ci deve essere abbastanza spazio perché il bambino possa cancellare
facilmente una sola lettera senza toccare le altre.
La maestra dice "DEL" e il bambino deve ripeterlo prima di cancellare la "N" e sostituirla
con la "D" . La maestra dice "DAL" e il bambino ripete e poi cancella la "E" e scrive la "A".
Esempi:
NEL
DEL
DAL
DAN
PAN
PEN
PES
PAS
Proseguendo con parole di 4 lettere:
CASA
CASE
FASE
FASI
CASI
COSI'
POSI
POSA
DOSA
DOSE
Se si utilizzano parole come quelle sopra riportate, vuol dire che il bambino può lavorare
con tutte le lettere. L'insegnante, però, deve fare attenzione a costruire elenchi di parole
che siano alla portata del bambino. Per esempio , se il bambino non è sicuro con le vocali,
le parole devono includere solo la vocale "A".
RATA
FATA
NANA
PANA
LATA
LANA
PATA
TATA
E' importante includere anche le cosiddette non parole. Questo esercizio aiuta la
discriminazione e la percezione dei suoni e stimola il bambino a scrivere quello che
percepisce . I bambini che voglio scrivere la parola ogni volta e non cambiare solo la
lettera giusta mostrano segni di difficoltà con la percezione della sequenza dei suoni.
Non si deve cambiare più di una lettera per volta e l'ordine delle lettere non va invertito.
Con bambini con gravi difficoltà , l'insegnante deve scegliere con cura le parole da
includere. Per esempio, se il bambino non ha ancora imparato a scrivere tutte le lettere, la
maestra non deve includere le lettere che non ha ancora imparato.
Spesso i bambini in difficoltà mettono la lettera giusta nella posizione sbagliata.
L'insegnante deve cancellare e ritornare alla parola precedente. Poi ,passando con la
mano sotto le lettere, pronuncia la parola , lentamente ma NON con le lettere staccate. In
questo modo ,diventa più evidente quando la lettera non combacia con il nuovo suono e
dove deve essere cambiata.
Le lettere da includere cambiano con la capacità del bambino.
Se si affrontano i gruppi consonantici , si può cambiare la consonante, la vocale, o il
gruppo di consonanti ricordando che ogni volta può cambiare uno di questi elementi.
Invertire le parole
A turno i bambini scelgono una parola e la pronunciano al contrario ( per esempio: " tana"
– " anat"); gli altri devono identificare la parola ed eventualmente far notare se non è stata
invertita correttamente. Conviene partire dall'inversione sillabica ("tana"- "nata") che è
molto più semplice , oppure scegliere parole monosillabiche.
Parole che perdono la testa, la pancia , la coda
L'insegnante fa alcuni esempi servendosi della scrittura per mostrare la parte della parola
che viene eliminata.
- Quando la tavola perde la testa diventa "vola".
- Quando perde la coda diventa "tavo".
- Quando perde la pancia "tala".
Poi invita i bambini a condurre a turno il gioco ponendo ai compagni domande come: "
Cosa diventa il gelato quando perde la testa?" .
Bisogna tenere presente che è più difficile immaginare la parola senza la parte centrale ,
piuttosto che la sillaba finale o iniziale.
Domino con le sillabe
Per questo gioco occorre predisporre un materiale composto da tessere simili a quelle del
domino, sostituendo i numeri con le sillabe: Si procede come nel gioco del domino coi
numeri. I bambini devono cercare di formare delle parole aggiungendo una o due tessere
utilizzando quella precedente. La parola può essere composta da due o più sillabe.
Esempio : VA TO – PO GI – RI NO – ME VE – TRO BA – CI CA – LA PI
Anagrammi
Anche i tradizionali anagrammi sono un'attività utile per li sviluppo delle abilità fonologiche
. E' consigliabile iniziare col proporre anagrammi molto semplici , dove le sillabe sono
lasciate inalterate ( per esempio: "tenero"-"rotene") , per poi passare gradualmente ad
anagrammi più complessi. Quelli più facili possono essere risolti oralmente , altrimenti è
necessario che il bambino possa servirsi di lettere mobili per effettuare i tentativi di
soluzione.
Rime
Trovare una parola che fa rime con un'altra è un compito complesso per bambini con
difficoltà fonologiche. Quindi all'inizio è meglio dare una parola bersaglio, per esempio
"estate" , poi pronunciare in sequenza un elenco di parole , chiedendo ai bambini di
indicare quella che fa rima con la parola bersaglio (per esempio : gioco, nuvola, cielo,
patate).
In seguito la trascrizione delle due parole che fanno rima serve per mettere in evidenza
l'identità visiva, oltre che sonora della parte finale di entrambe.
Lo stesso procedimento si può usare con l'obbiettivo di trovare suoni simili all'inizio o nel
mezzo delle parole (quest'ultima variante è la più difficile)
Testi che attirano l'attenzione sugli aspetti fonologici
Sono testi che devono essere costruiti in modo tale che la sillaba iniziale di una parola
venga più volte ripetuta, in parole diverse presenti nel testo.
Testi di questo tipo stimolano un atteggiamento analitico e possono,dopo aver trovato un
certo numero di parole fonologicamente uguali,essere creati dai bambini
Un giorno il papà tornò a casa con una scatola che conteneva una palla , un pacco di
pasta, due papere e un passero. Mise le papere e il passero sulla panca, la palla sul
pavimento , la pasta nella pentola. I parenti pensarono che fosse diventato pazzo e
sopportarono pazientemente le papere che passeggiavano sul pavimento appena pulito.
Ma il papà parlò e disse a sua figlia Paola: " Ti ho portato tante cose che iniziano con 'pa' ,
come me e te; però stai attenta a non confonderle come ti succede quando leggi". Paola
non diede ascolto al papà : butto la palla nella pentola e diede un calcio alla pasta.
Testi come questi evidenziano il ricorrere della stessa sillaba iniziale in parole diverse
("papà", "palla", "pacco", "pasta", "papere", "passero", "panca", "pavimento")
Discriminazione e riconoscimento di grafemi-problemi(attività per l'analisi visiva)
In molti soggetti con problemi a livello di decodifica errori ricorrenti consistono nella
sostituzione di fonemi o grafemi simili. Nel primo caso è la somiglianza uditivo-articolatoria
che rende più complessa la discriminazione. Coppie di fonemi spesso confusi sono t-d , cg , f-v , s-z . Entrambi i fonemi della coppia hanno il medesimo punto di articolazione ( per
esempio ,t e d sono tutte e due dentali ) , ma t, c, f e s sono sorde, mentre d, g, v e z
sono sonore ( pronunciando entra in vibrazione la laringe; ciò può essere fatto notare al
bambino facendogli poggiare la mano sulla gola) . Vi sono coppie di grafemi simili
visivamente (r-n , p-q ) e altre in cui la somiglianza è sia visiva che uditivo-articolatoria (bd, m-n, p-b).
I grafemi-problemi, cioè quelli che creano difficoltà di riconoscimento, pur variando da
individuo a individuo vanno corretti perché portano a decodificare “al buio,” cioè senza
un'ipotesi guida, il resto della parola, sino a rendersi conto che non ha senso.
Attività per l'analisi visiva
Ricerca di grafemi e sillabe:data una sequenza di parole o un normale testo si richiede di
cercare e segnare tutti i grafemi di un certo tipo.
Lettura di parole da lontano:questa attività ha lo scopo di sollecitare il bambino a tener
conto delle caratteristiche quali lunghezza e forma della parola.
Si pone un cartoncino a una distanza tale che non sia possibile distinguerne i grafemi. Si
da la consegna di identificare la parola bersaglio scegliendo tra alcune alternative
presentate oralmente dove la prima alternativa sia simile come lunghezza alla parola
bersaglio ma non come forma; la seconda sia simile come forma ma più breve della parola
bersaglio.
Esempio: parola bersaglio “giraffa”, alternativa “fragola”; “giraffa” alternativa “palla”.