usare i caratteri (pratica)
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USARE I FONT piccole cose da sapere sull’utilizzo dei caratteri per esperti e meno esperti… francesco fumelli 2009 Perchè… “Una cosa di cui i pesci non sanno assolutamente niente è l’acqua” Marshall McLuhan francesco fumelli - isia firenze COME SCEGLIERE IL CARATTERE GIUSTO PER UN TESTO? (SI PARLA DI PORZIONI DI TESTO IMPORTANTI, NON TITOLI O DIDASCALIE) I caratteri sono uno degli elementi di design più importanti in qualsiasi tipo di composizione grafica. Il testo infatti ricopre quasi sempre un ruolo fondamentale nella comunicazione e ancor più in prodotti quali libri, riviste, brochure, presentazioni e documenti in generale. Quando la leggibilità è l’obiettivo primario, il lavoro del designer è quello di assicurare che il testo sia scorrevole, fluente, chiaro e piacevole da leggere. In inglese esistono due termini che indicano due aspetti diversi della leggibilità e sono legibility e readability. Legibility si riferisce alla chiarezza di un carattere: rappresenta sostanzialmente la facilità con cui ogni singola lettera può essere distinta da tutte le altre. Readability invece si riferisce a come si comportano le lettere di un carattere quando vengono unite per comporre parole, frasi e paragrafi. Quando un designer deve valutare i caratteri tra cui scegliere, la parola d’ordine è “medium” (un mix di entrambe le caratteristiche) . Un esempio di un carattere di tipo medium è il font Adobe Utopia SCEGLIERE UN FONT CON CARATTERI DI LARGHEZZA SIMILE TRA LORO Per un aspetto del testo leggibile e fluente, i caratteri alfabetici dovrebbero avere larghezza simile tra di loro. La lettura ha un suo ritmo naturale; un font come Adobe Futura Light, i cui caratteri hanno larghezza molto di versa tra loro, rischia di distruggere il ritmo naturale della lettura. Possiamo notare la differenza con un font che ha caratteri a larghezza regolare come il Times New Roman: quest’ultimo non spezza il ritmo di lettura. francesco fumelli - isia firenze SCEGLIERE UN CARATTERE CON PROPORZIONI MEDIE TRA ALTEZZA E LARGHEZZA I caratteri vengono identificati grazie alle loro caratteristiche: curve, corpo, grazie, fregi, etc. Più il carattere è pulito, maggiore sarà la sua leggibilità in un testo lungo. Quando un carattere è compresso (condensed) o allargato (extended), tutte le sue forme caratteristiche vengono distorte (ad esempio delle line diagonali possono diventare quasi verticali) e quindi sono più difficili da identificare. Vediamo nell’esempio di seguito il carattere ITC Stone Serif in versione normale e un Times New Roman compresso. francesco fumelli - isia firenze PRESTARE ATTENZIONE AL VALORE DI “ALTEZZA DELLE X” L’altezza del carattere alla lettera “x” minuscola è molto importante perché rappresenta lo standard di altezza del minuscolo (si utilizza la lettera x perché generalmente non ha parti curve in alto e in basso che potrebbero falsare la percezione dell’altezza). Maggiore sarà l’altezza alla “x”, più il testo apparirà denso. Come abbiamo detto precedentemente la parola d’ordine - anche in questo caso è medium - dobbiamo quindi ricercare un’altezza alla “x” che sia media. Nell’esempio sotto possiamo vedere la differenza tra il font Adobe Cochin e il font Times New Roman. LE PICCOLE VARIAZIONI NELLO SPESSORE DEL TRATTO CHE COMPONE IL FONT I migliori caratteri hanno uno spessore variabile e creano delle linee convergenti che aiutano l’occhio a scorrere in modo rapido e ad identificare meglio le singole lettere. Bisogna però evitare gli eccessi. I font con stili moderni tendono infatti a variare troppo lo spessore del tratto (è il caso del font Bauer Bodoni, il primo a sinistra nell’immagine a fianco). A grandi dimensioni il testo con queste caratteristiche risulta davvero molto bello, ma se utilizzato in piccolo, le parti di tratto con spessori troppo sottili scompaiono rendendo difficile la lettura. Viceversa i caratteri con uno stile geometrico hanno generalmente un tratto che presenta poche variazioni (o nessuna) come possiamo vedere nell’esempio (a destra) nel caso del font Futura Medium; ciò fa sì che il testo risulti “impastato” e che sia difficile distinguere chiaramente le singole lettere. Anche in questo caso quindi la parola d’ordine è medium, ovvero cercare un font con variazioni medie nello spessore del tratto. francesco fumelli - isia firenze EVITARE (PER TESTI LUNGHI) I CARATTERI CON FORME SPECULARI I font geometrici sono così uniformi che le loro lettere sono spesso speculari. Mentre nella creazione di un logo questo può risultare un aspetto creativo utile per il design, non è una caratteristica ideale per un testo; più è facile identificare una lettera (e le differenze tra una lettera e l’altra) più l’intera parola (e l’intero testo) saranno leggibili. Il consiglio è quello di ricercare quindi font che non contengano caratteri speculari. Nell’esempio a fianco possiamo vedere la differenza tra un font con caratteri speculari, come Helvetica Neue Roman, ed uno con caratteri non speculari come Gill Sans. francesco fumelli - isia firenze EVITARE CARATTERI CON “VUOTI” (SPAZI NEGATIVI) ECCESSIVI I “vuoti” di un carattere sono gli spazi contenuti all’interno delle lettere. Il consiglio è quello di evitare font che hanno spazi negativi troppo estesi rispetto allo spessore del tratto, come nel caso del carattere ITC Avant Garde Gothic che potete vedere nell’immagine a fianco: osservate come gli spazi all’interno delle lettere siano maggiori degli spazi esterni. Questo rallenta molto il lettore nei testi lunghi: basta guardare il testo a fianco per avere l’impressione di osservare un formaggio svizzero. francesco fumelli - isia firenze CARATTERI CON RICCIOLI E FRONZOLI E ALTRIO “VEZZI TIPOGRAFICI” I riccioli e fronzoli tipografici sono divertenti e belli da vedere su un titolo o una scritta grande, ma in un testo diventano subito sgradevoli. Perché? Le linee in eccesso presenti nei font elaborati costringono l’occhio del lettore a seguire troppe direzioni e questo rende la lettura faticosa. E’ il caso dell’esempio di seguito per il quale è stato utilizzato il font Belwe. francesco fumelli - isia firenze I MIGLIORI CARATTERI PER UN TESTO? Molti font rispondono ai requisiti di leggibilità (legibility e radability) e bellezza, ma i seguenti quattro sono una selezione di quelli usati più frequentemente. Adobe Caslon (dimensione consigliata 11/12.75pt) Ottimo per libri e brochure, è uno dei caratteri più leggibili in assoluto. Le sue lettere non sono splendide, ma osservando le frasi ed i paragrafi l’effetto è omogeoneo e consente di leggere senza sforzo per ore. Adobe Garamond (dimensione consigliata 11.5/12.75pt) Se dovessimo avere un solo carattere nel nostro computer potrebbe essere questo: Garamond è molto elegante e facile da leggere. Ha uno stile unico, raro da trovare sui font di questo tipo, che gli consente di affermare il design di un documento semplicemente con il testo. Consigliamo l’utilizzo con un minimo di 10 pt di dimensione e circa un 10% di spaziatura extra tra una riga e l’altra per aumentare la leggibilità. ITC Stone Serif (dimensione consigliata 9.5/12.75pt) Stone Serif è un carattere anonimo ma perfetto per la lettura. E’ caratterizzato dalle lettere r minuscole che conducono velocemente alla lettera accanto, agevolando molto la lettura veloce. E’ un carattere abbastanza grande quindi può essere utilizzato già a dimensioni di 9pt. Consigliamo di aggiungere un 35% di spaziatura tra le righe per aumentarne ancora la leggibilità. Jason Text 55 Roman (dimensione consigliata 10.5/12.75pt) Jason Text è un perfetto compromesso tra la leggibilità del font Caslon e l’eleganza del Garamond. Utilizzando questo carattere molto rotondo, otterrete paragrafi densi e con un buon impatto visivo. Consigliamo di aumentare di un 20% la spaziatura tra le righe per un effetto ancora più leggibile. francesco fumelli - isia firenze I MIGLIORI CARATTERI PER UN TITOLO? Il titolo come testo breve non richiede necessariamente i requisiti di lettura di un carattere per grandi porzioni di testo, anzi, questi caratteri devono affermare il peso dei contenuti anche con la loro importanza e presenza scenica e il rapporto tra questi e il font scelto per i testi. Helvetica (dimensione consigliata in genere non definibile per i titoli, dipende infatti dal layout) Ottimo per grandi titoli e brevi periodi di testo, è uno dei caratteri più usati in assoluto. Particolare il suo rapporto paritario con lo spazio negativo Futura (dimensione consigliata in genere non definibile per i titoli, dipende infatti dal layout) Versatile perché presente in vari stili da condensato all’espanso e con spessori dei tratti netti e definiti. geometrico e ispirato al costruttivismo del Bauhaus. Usato nelle stazioni ferroviarie Franklin Gothic (dimensione consigliata in genere non definibile per i titoli, dipende infatti dal layout) Famiglia molto estesa di caratteri disegnato da Morris Fuller nel 1902. Utilizzato ad esempio dalla grafica del MOMA di New York Gill Sans (dimensione consigliata in genere non definibile per i titoli, dipende infatti dal layout) Senza grazie ma neo geometrico e più rotondo di altri, disegnato nel 1926 da Eric Gill francesco fumelli - isia firenze COME REGOLA GENERALE: I CARATTERI GRAZIATI FUNZIONANO BENE PER IL CORPO DEL TESTO PRINCIPALE, PIÙ IN GENERE PER TESTI LUNGHI. I CARATTERI BASTONI FUNZIONANO MEGLIO PER TITOLI O BREVI TESTI DI CONTRAPPUNTO AL TESTO PRINCIPALE.* *MA SPESSO AD OGNI REGOLA È POSSIBILE DEROGARE, CON GUSTO! 8) BUONA COMPOSIZIONE! francesco fumelli - isia firenze
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