Le novità in campo
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Le novità in campo
cover e altro.qxp_Base_Matchpoint_17x24 14/01/15 15:42 Pagina 1 Tennis Market Tacchini pronta al rilancio con una collezione ispirata al grande McEnroe L’AZIENDA Ethic Sport, integratori a misura di atleta LA SALUTE LA RIVISTA DEL TENNIS DA ACQUISTARE Numero 01/2015, bimestrale, gratuito Spedizione per e-mail Gennaio 2015 Alta qualità alta tecnologia LE GUIDE Alla ricerca dell’anima gemella: come scegliere la racchetta che fa per voi È ormai un confronto ad alto livello quello fra aziende produttrici di racchette. L’inizio della nuova stagione lo ripropone con l’uscita della Babolat Pure Drive Play, della Head Instinct e della Wilson Blade PALLINE. L’EUROPA È DUNLOP cover e altro.qxp_Base_Matchpoint_17x24 14/01/15 15:36 Pagina 3 Sommario sommario ace cream studio meloccaro cinguettii le rubriche Dunlop Lotto Wilson Head Babolat Yonex Australian H&M 3 5 6/7 64 28/32 34/36 38/43 46/49 50/53 54/56 58/60 62/63 le novita’ 2015 Guida al linguaggio delle racchette. Ecco come cercare l’anima gemella 80/86 la guida Head Instinct 9 U. Armour 10 ITF 10 JBS 12 Adidas 12 Uniqlo 13 Noah 13 Nike 14 Ellesse 16 Quali colori hanno indossato i tennisti al debutto nel 2015 per propiziarsi un anno di vittorie? 20/26 le news l’attualita’ Tacchini, la forza del colore 66/70 gli integratori l’azienda Energia pulita 72/75 Ethic Sport 76/78 ...e un grazie agli sponsor Neri Industrie Alimentari 2; Singapore Airlines 4; Acqua Uliveto 11; Toscosped 15; NobiLed 17; Lavazza 27; Dunlop 31; MTCCA 33; Lotto 37; Olio Bardahl 44/45; MP Broker 57; Australian 61; Eurosporting 65; Tacchini 71; Banca Generali 79; TcTreviso 84; Soluzioni Arredamenti 87; Vigna del Greppo 88. 3 cover e altro.qxp_Base_Matchpoint_17x24 14/01/15 15:36 Pagina 5 T Ace Cream Tennis Market è il naturale completamento di Matchpoint e completa la proposta ennis Market è il naturale Absolutely Free sul tennis: completamento di Matchpoint Tennis Magazine. Per questo www.oktennis.it, il sito, per l’attualità e i primi commenti, l’abbiamo voluto, desiderato, Matchpoint, il mensile, per l’approfondimento concupito, e alla fine condotto Tennis Market, il bimestrale, per il mercato in porto. Dal 2002 Matchpoint ha parlato essenzialmente di tennis giocato, di Grand Slam, DANIELE AZZOLINI Una proposta completa di tennisti artisti e di tennisti gladiatori, proponendo una sua visione del tennis italiano e internazionale, delle problematiche e degli sviluppi in atto. Ha anche concesso spazio alle aziende, ovviamente, presentandole e sostenendole; ha parlato dei loro prodotti e degli uomini che se ne occupano. Ma li ha considerati come invitati speciali (e graditissimi, certo) nelle nostre pagine e non ha mai creato all’interno del magazine un settore strutturato e predisposto per l’accoglienza. vremmo potuto farlo, assegnare al mercato del tennis un certo numero di pagine, riempirle nel modo migliore, e magari chiedere a un tennista di prendersi la briga di provare per noi delle racchette, o di esprimere un giudizio tecnico su accessori e capi di abbigliamento. In fondo, non lo fanno tutti? frenarci fino a oggi, in questa determinazione, sono state alcune considerazioni. La A A prima veniva dal rifiuto di fare quello che fan tutti. Negli anni, come sapete, non poche riviste, nel mondo, si sono organizzate per poter esprimere sui prodotti in circolazione una propria valutazione. Hanno trovato la strada attraverso i test sui materiali in commercio, e sarebbe stata una strada giornalisticamente appropriata se fosse approdata a una vera e sacrosanta libertà di critica. Ma dite, vi è mai capitato di leggere, a chiusura di un test svolto su una racchetta, il consiglio di non comprarla? Inutile prendere i lettori per i fondelli. altra considerazione muoveva dalle valutazioni su un mercato tennistico quanto mai ampio, per la storia che porta con sé (senza la quale il tennis non sarebbe lo stesso), e per la tecnologia che ha sviluppato. Per prodotti e proposte e anche per indotto e fatturato. n tale spiegamento di uomini e cose che poteva es- L’ U sere trattato adeguatamente solo attraverso un intero magazine. Ed eccolo qui, dunque, Tennis Market: online, gratuito, bimestrale, inviato inizialmente a 10 mila mail: associazioni, circoli, tennisti, aziende, negozi e appassionati di tennis. Tantissimi appassionati... a la completezza della proposta che volevamo ottenere, non si ferma al binomio Tennis Market-Matchpoint. Oggi, l’editoriale Absolutely Free è l’unica in Italia a parlare di tennis con tre distinte e specifiche testate: OkTennis.it è il nostro sito, e ci sta dando gioie che non ci aspettavamo, un’autentica messe di presenze, di attenzioni, di “clic”. A esso è affidata l’attualità tennistica, e i primi commenti sugli avvenimenti. A Matchpoint (in edicola e online), gli approfondimenti. A Tennis Market, il mercato del tennis. ì, ora la nostra proposta è davvero completa. M S 5 L cover e altro.qxp_Base_Matchpoint_17x24 14/01/15 15:36 Pagina 7 Studio Meloccaro a scintilla è datata luglio duemilaquattordici, in occasione del racconto estivo sulla nuova racchetta di Roger Federer. Magari qualcuno se lo ricorda, su Matchpoint avemmo la fortuna di maneggiare – primi in Italia – il prezioso attrezzo nella sua livrea STEFANO MELOCCARO Un alleato prezioso definitiva, essenza finale dei molteplici, divini esperimenti. Eravamo nel pieno di una giornata di mezza estate e, lungi da noi l'idea di giudicarla personalmente, decidemmo di affidare la neonata Wilson RF97 al capitano di lungo corso Jonas Bjorkman, per poi riportarne fedelmente le impressioni di gioco. Con l’umile aggiunta di qualche nostra considerazione personale, beninteso senza superare le dosi consigliate dal buon senso. Ne venne fuori un piccolo ma esaustivo documentario televisivo su Sky Sport 24, che poi abbiamo pensato di trasporre anche sulle pagine della rivista. Da una parte immagini e parole, dall'altra parole e inchiostro. Un racconto tecnico ma non troppo, adatto a chi, una volta superata la iniziale infatuazione per il fe6 Tennis Market Sia che giochiamo sette volte l’anno, o sette volte a settimana, il tennis è uno sport che non perdona il pressapochismo e la sciatteria. Sono fondamentali pure i calzini, per non ritrovarsi a sbattere la testa sull’armadietto dello spogliatoio dopo aver perso un match a causa delle vesciche ai piedi ticcio rogeriano, potesse chiedersi: ma io riuscirei a giocare con quella (pur bella, nuovissima e fascinosissima) racchetta? nsomma un test in piena regola, seppur di ispirazione pop, concepito per schiarirsi le idee e capire di cosa si stesse parlando. Però senza la pretesa di far concorrenza ai libri di fisica quantistica. Buona parte degli aficionados praticanti fatica ancora a digerire il concetto di racchetta profilata e pure quello di incordatura ibrida, meglio non esagerare con il nozionismo. Alla larga dal “momento d’inerzia” e dalla “polariz- I T zazione delle masse o grandezza percentuale”! entammo, insomma, di farci capire, di divulgare tennis. Ci riuscimmo? Pare di sì, visto che il direttore ci chiede oggi di utilizzare lo stesso stile per raccontare attrezzature, annessi e connessi, sul neonato cuginetto di Matchpoint: Tennis Market. Accogliamo la proposta con malcelato entusiasmo. Una nuova idea editoriale è sempre una bella idea. Figuriamoci se si tratta di tennis. Tenteremo dunque di accompagnare l’appassionato nel variegato mondo dell’articolo sportivo specifico per la palletta pelosina. Pur non garantendo sempre al nostro fianco la consulenza di un ex numero quattro ATP! Dopotutto operiamo sul rettangolo dai primi anni ’70, Come potremmo andare oltre @thefanatics? E’ solo uno dei forti e orgogliosi gruppi di tifosi che vediamo ogni anno agli Open d’Australia qualcosa dovremmo pur aver imparato. Cercavamo di tirarla di là con pezzi di legno dall’ovale che oggi sarebbe da… 65, altro che i 100 quasi standard degli attuali materiali compositi. uel qualcosa che ci è rimasto appiccicato negli anni servirà per raccontare le racchette, certo, protagoniste principali. Ma non solo loro. Terremo d’occhio le scarpe, le novità di abbigliamento e ogni genere di complemento tecnico legato ai materiali e al gioco. Con licenza di sconfinare, di tanto intanto, sui luoghi del nostro sport, posti dove far vacanza a base di tennis, scuole, circoli. Non disdegnando il mondo della video analisi, ormai da anni parte integrante della preparazione di giocatori top come dei quarta categoria. Parola chiave, sempre quella: curiosità. a racchetta che dialoga con lo smartphone e vi fa la pagella, l’avete già provata? Noi non ancora e ne siamo davvero curiosi. Siete sicuri che, dopo aver acquistato il vostro modello preferito di telaio, non sia il caso di dedicare Q L qualche riflessione in più sulle corde da montare e sulla loro tensione, invece che scegliere in 30 secondi? E, dato che lavorano in modo diverso, magari provare a distinguere tra orizzontali e verticali, meglio se con un’intelligente armeggio ibrido? ia che giochiamo sette volte l’anno o sette volte a settimana, il tennis è uno sport che non perdona il pressappochismo e la sciatteria. Lo abbiamo imparato da Brad Gilbert nel suo best seller Winning Ugly, di recente tradotto anche in italiano. Sono fondamentali pure i calzini, perché se perdi un match a causa delle vesciche poi ti ritrovano a sbattere la capoccia sull’armadietto dello spogliatoio, e non è una bella cosa. Che si trattasse della finale di Wimbledon o del sociale over 85. Insomma, volete la racchetta su misura? Tranquilli, esiste. Potete pure scegliervi il colore preferito. Ma prima ancora, cominciate dalla scelta dei giusti lacci per le scarpe. Da queste parti troverete alleati preziosi, d’ora in poi. S Bimestrale, gratuito, online numero 01/2015 Editore Absolutely Free via Roccaporena, 44 00191 Roma p.i./c.f. 04216311003 telefono +39 06 3330041 fax +39 06 99337302 [email protected] www.oktennis.it Direttore Daniele Azzolini Retali Redazione testi Jason D’Alessandro Grafica Absolutely Free Direttore commerciale Roberto Bartolozzi Responsabile Marketing Francesca Cicchitti Hanno scritto su questo numero del magazine: Jason D’Alessandro Nicoletta Azzolini Stefano Meloccaro Immagini fotografiche: Gianni Ciaccia Questo numero del magazine è stato distribuito a 9972 e-mail Prossima uscita: 15 marzo 2015 7 Tennis News Le notizie dalle sedi delle aziende Più forte e selvaggia, con un look incredibile. È l’ultima nata in casa Head. Sarà la racchetta di Sharapova e Berdych Head Instinct. L’istinto dei vincitori iù forte, più selvaggia e con un look incredibile!». Queste le parole scelte da Head per presentare la nuova “Head Graphene XT Instinct”, la racchetta che Maria Sharapova e Tomáš Berdych impugneranno nel 2015. I due campioni sono noti per la potenza dei loro colpi e la nuova racchetta si adatta appieno alle loro qualità. La presentazione della serie “Instinct” ha avuto luogo il 12 gennaio nella sede austriaca di Kennelbach: il design innovativo, l’alternanza dei colori blu e corallo e le rivoluzionarie tecnologie che la caratterizzano, non deludono le attese dei fedelissimi del marchio. «P La nuova racchetta Head è dotata della tecnologia “Graphene XT”, che approfondiremo nelle pagine dedicate alla serie “Speed” di Novak Djokovic: il Graphene è un materiale ultra leggero che aumenta la solidità nel cuore della racchetta e una migliore distribuzione del peso in testa e nel manico, generando un migliore trasferimento dell'energia e una maggiore velocità di palla. I modelli “Instinct” previsti sono: “MP”, “S”, “Lite” e “Rev Pro”: quest’ultimo vanta il nuovissimo sistema “ASP” (Adaptive String Pattern), che permette, modificando i grommet, ovvero i gommini nei quali si inseriscono le corde, di cambiare lo schema da 16x16 a 16x19 e viceversa, adattandosi a caratteristiche e necessità dei vari giocatori. Nuove tecnologie punto d’incontro tra potenza e maneggevolezza. Il modello “S” è più leggero (270 g) con maggiori dimensioni dell’ovale (102 pollici). La “Lite” è adatta a giocatori principianti e intermedi, permette, grazie al piatto corde da 106 pollici e ai suoi 280 g, maggiore potenza e giocabilità. Infine abbiamo il modello “Rev Pro” che, oltre all’ASP, vanta un piatto corde da 100, un peso di 255 g e una lunghezza ridotta rispetto alle altre “Instinct” che permette una grande manovrabilità. La serie “Instinct è già disponibile sul mercato: è possibile acquistare i nuovi prodotti on-line e in tutti i negozi specializzati. Il marchio austriaco, inoltre, proporrà la stessa combinazione cromatica anche sulle nuove scarpe da tennis “Sprint Pro”, sulla borsa porta racchette “Tour Team” e sull'abbigliamento sportivo. L’Australian Open e gli altri tornei stanno per cominciare: i tennisti Head sono pronti a combattere. Già sul mercato JASON D’ALESSANDRO La “Head Graphene XT Instinct MP” vanta un piatto corde da 100 pollici quadrati, pesa 300 g e ha uno schema corde 16x19: è il perfetto La serie Instinct Tennis News segue a pagina 10 9 Tennis News Under Armour. Il “sì” di Murray per entrare nel Grande Tennis nder Armour entra nel tennis con un colpo a sensazione. L’azienda americana, con sede a Baltimora, ha ottenuto il “sì” di Andy Murray strappandolo alla potente Adidas, e subito lo ha messo in campo con i nuovi colori. Murray, attualmente numero sei della classifica Atp, primo britannico a vincere i Championships dopo 77 anni di attesa, e olimpionico a Londra 2012, indosserà l’abbigliamento, le calzature e gli accessori del brand di Baltimora e sarà il protagonista delle nuove campagne di marketing. Secondo alcune voci di stampa, il compenso offerto a Murray dall’azienda americana sarebbe equivalente agli assegni versati dal marchio tedesco negli ultimi cinque anni, circa 15 milioni di sterline. Under Armour (letteralmente, “sotto l’armatura”) nasce con il football americano, grazie all’esperienza diretta del suo fondatore, Kevin Plank, ex capitano del team di football dell’università del Maryland. Murray, nella scuderia “UA” si troverà al fianco di Sloane Stephens, eterna speranza del tennis a stelle e strisce, e di altri campioni affermati, come la sciatrice Lindsey Caroline Vonn, la stella del football Tom Brady, la star Nba Stephen Curry e il golfista Jordan Spieth. L’azienda di Baltimora punta da sempre sulla qualità dei materiali e sullla vestibilità dei suoi capi. Nel segmento “Performance Apparel”, Under Armour sta ottenendo in Usa successi crescenti. Capi di abbigliamento molto tecnici, studiati per consentire agli atleti di sentirsi a proprio agio nei diversi momenti del match e sotto le più particolari condizioni meteorologiche. La scelta di Murray da parte di “UA” si innesta nella corsa a due per la seconda piazza sul podio dello sportswear americano, dietro il colosso Nike. A ottobre 2014 il brand di Plank aveva annunciato di aver superato Adidas per numero di vendite negli Stati Uniti nel periodo gennaio-agosto. Con prudenza, oggi Under Armour annuncia una ulteriore crescita nel 2015, stimandola intorno al 22%, mentre gli analisti di mercato le asNICOLETTA AZZOLINI segnavano un più abbondante 24%. U 10 Tennis News segue a pagina 12 Andrew Walker nuovo direttore commerciale ITF ndrew Walker, ex Chief Marketing Officer della WTA, è il nuovo Direttore Commerciale ITF al posto di Kenny MacLeod. Walker è entrato nella WTA nel 2003 e ha svolto un ruolo di primo piano nelle sponsorizzazioni e nei progetti strategici che hanno fatto da guida alla crescita del tennis professionistico femminile. In particolare, Walker ha giocato un ruolo di primo piano negli accordi fra WTA e aziende come Sony Ericsson, Whirlpool, Xerox, BNP Paribas e Rolex. «Siamo molto lieti che Andrew Walker, con la sua straordinaria esperienza nel tennis, abbia accettato di far parte dell’ITF», ha dichiarato il presidente Ricci Bitti. «Abbiamo conosciuto Andrew in questi anni e credo che sarà una grande risorsa per il nostro team commerciale». «Sono entusiasta del ruolo che mi attende in ITF», ha detto Walker. «Voglio contribuire al successo commerciale dell’organizzazione. Il lavoro svolto finora è stato incredibile e non vedo l'ora di lavorare con il nuovo team». A Tennis News Intimo a sorpresa CR7 tira più della Wozniacki ira più Cristiano Ronaldo. E va bene, fin qui non era difficile immaginarlo. CR7 è l’idolo del momento, e funziona a tutti i livelli. Nel gossip, nella comunicazione, nella pubblicità, e ovviamente sul campo di calcio. Ma stiamo parlando di intimo, di underwear, di mutande insomma, e dunque la notizia ha fatto subito il giro del La svedese JBS ha risolto il contratto che la legava da due anni con la tennista danese. «Cristiano Ronaldo ha avuto un impatto sulle vendite che nessuno si sarebbe aspettato» T mondo, perché in pochi avrebbero ritenuto il portoghese del Real Madrid più impattante sulle vendite di una bella e molto spigliata ragazza come Caroline Wozniacki. Eppure è andata così e, dati alla mano, gli svedesi della JBS hanno confermato il contratto di Cristiano Ronaldo e interrotto, dopo due anni, quello con la tennista. E poco importa se il calciatore aveva dato il suo benestare alle proposte dell’azienda guidata da Morten Alstrup proprio dopo aver visto la pubblicità in lingerie dedicata alla Wozniacki. Le spiegazioni fornite da Alstrup alla stampa sono state in linea con le decisioni prese, senza troppi peli sulla lingua. «Con l’ingaggio della tennista danese la speranza era quella di acquistare quote di mercato presso una clientela più giovane e dinamica, sportiva insomma», ha rivelato il direttore della JBS, «ma l’impatto avuto da CR7 sulle vendite è stato incredibile e di molto superiore alle nostre aspettative. Così, abbiamo preferito continuare solo con Ronaldo, con cui abbiamo siglato il contratto nel momento più favorevole. La nostra collaborazione con la Wozniacki, che ringraziamo per gli anni trascorsi assieme, è stata invece interrotta». 12 IMMAGINI. L’apertura del negozio Uniqlo a Sydney. A sinistra, le campagne JBS affidata a Ronaldo e Wozniacki. Sotto, un capo giovane Adidas Stella Sport e la casa di Noah. l successo ha i suoi problemi, come sempre, tanto più se si è costretti dalle forti richieste a operare una rapida espansione. È quanto sta accadendo a Uniqlo in Australia, che chiude un anno di indubitabili successi con un forzato segno “meno” nei conti. Una perdita di 6 milioni di dollari australiani nel primo anno di presenza sul mercato, dovuta principalmente all’obbligo di creare sedi e store per venire incontro agli acquirenti delle due piazze principali, Melbourne e Sydney. A Melbourne Uniqlo ha aperto inizialmente un piccolo pop-up store, nel mese di gennaio, in modo che il prodotto fosse presente nei giorni degli Open d’Australia, poi ceduto per trovare I Uniqlo Australia in rapida crescita Forse troppo... posto nei 2180 metri quadri del flagship store dell’Emporium. Da allora è stato aperto un secondo negozio a Melbourne e due negozi a Sydney. Dati che si innestano in un anno di grande crescita di Fast Retailing, proprietaria di Uniqlo e Comptoir des Cotonniers, che ha chiuso l’ultimo trimestre con un utile netto del 64%: 68,8 miliardi di yen (pari a circa 487 milioni di euro) e ricavi per 479,5 miliardi di yen, ovvero 3,4 miliardi di euro. I risultati sono principalmente dovuti alle ottime performance di Uniqlo in Giappone, Cina e Corea del Sud. Le vendite di Uniqlo, brand che vale il 48,5% del business di Fast Retailing, sono salite (+12%) soprattutto in Giappone. Adidas segue la sua Stella didas e Stella McCartney, un binomio che funziona. Il colosso dell’abbigliamento e la stilista hanno dato vita a un nuovo progetto sportivo. Si chiamerà Adidas StellaSport la nuova linea di abbigliamento, calzature e accessori che sarà svelata il 15 gennaio. Rispetto alla già collaudata collezione Adidas by Stella McCartney, questo nuovo progetto si distinguerà per un mood più colorato e una fascia di prezzo inferiore (dai 20 ai 100 dollari), con l’obiettivo quindi di intercettare un pubblico più giovane rispetto all’altra proposta. La collezione sarà distribuita dal sito web Adidas, e presso i retailer Topshop e Nordstrom. A Noah vende casa a NY. Costa otto milioni di € annick Noah vende casa. Un lussuoso appartamento a New York, nei pressi di Central Park. L'ex tennista francese chiede 9,5 milioni di dollari, poco meno di 8 milioni di euro. L'appartamento, con vista panoramica dispone di tre camere da letto e soggiorno. Y Tennis News segue a pagina 14 13 Tennis News Nel cuore Nike c’è la donna Atlete in posa per la foto ricordo del Nike Women Showcase di New York. Sotto, il negozio Nike in California Il colosso statunitense ha deciso un aumento del 40% della “linea donna” per le collezioni Primavera/Estate 2015. E sorgono i primi store riservati alle atlete l “Nike Women Showcase” dell’ottobre scorso a New York era stato esplicito sulle intenzioni del colosso americano dell’actiwear per i prossimi mesi. «Sempre più attenzione alle donne», era stata l’indicazione giunta dalla grande kermesse, sostenuta dai dati sullo sviluppo dell’azienda nel mercato femminile, fissati dalla Nike in sette miliardi di dollari entro il 2017, due miliardi in più di quelli attualmente fatturati. Non è una sorpresa dunque che Nike abbia annunciato un incremento del 40% della linea donna nelle collezioni per la prossima Primavera/Estate. «Come far stare meglio l’atleta?», è la domanda che l’azienda ha posto come I 14 obiettivo ai suoi stilisti e ai ricercatori del Nike Explore Team Sport Research Lab, operativo presso il Nike World Headquarter in Oregon. Le prime risposte sono giunte attraverso l’entrata in scena delle nuove Nike Flyknit Zoom Agility, scarpe di tecnologia innovativa pensate per le donne, in grado di garantire flessibilità, resistenza e velocità grazie ai test che hanno portato alla precisa mappatura della pressione del piede a seconda dei movimenti dell'atleta, e alla individuazione dell posizione più adatta dei perni esagonali Zoom Air nelle nuove scarpe, che saranno disponibili a partire da febbraio 2015. «La nostra dolce ossessione è mettere in risalto la forma femminile», ha detto Julie Tennis News segue a pagina 16 Igarashi, vice presidente Global Design di Nike Women’s Training. Molti dei capi di abbigliamento delle nuove collezioni saranno utili anche alle atlete del tennis, nella corsa e nella preparazione fisica, al di là dell’abbigliamento e degli accessori scelti per la gara vera e propria. A conferma della nuova attenzione rivolta alle donne sportive, la nascita a Newport Beach, in California, di uno store esclusivamente dedicato agli articoli per le atlete, il Nike Fashion Island su una superficie di oltre 550 mq. Il negozio offre tutti i prodotti running e sporstwear del brand, oltre alle collezioni lanciate in collaborazione con diversi designer, come quella recente firmata da Pedro Lourenço. Nike inaugurerà prossimamente a Shanghai un secondo negozio dedicato all’universo femminile. Tennis News Lopez&Puig, Ellesse riparte Il brand italiano torna a puntare in alto affiancando lo spagnolo numero 14 del mondo e la portoricana ai nomi di Haas e Svitolina. Un marchio che vuole continuare a fare la storia del tennis... el 2014 Tommy Haas ed Elina Svitolina, un tennista dal passato illustrissimo e una giovane speranza. Ora Feliciano Lopez e Monica Puig, e l'asticella si alza… L'attuale numero 14 Atp e la giocatrice dell'America Latina di più alta classifica (59, con un best ranking al numero 41 nel maggio scorso). Ellesse torna fra i protagonisti del tennis. Un bel sito, molti e gradevoli filmati, tanto colore. E una storia importante alle spalle, che comincia nel 1959 a Perugia, con le iniziali di Leonardo Servadio (scomparso di recente), LS, industriale con tanta voglia di fare cose nuove. Una storia che ha legato il brand italiano a nomi importanti del tennis mondiale, su tutti quello di Chris Evert, conquistata dai colori di un brand che ricorda il sole nascente e da una città in cui ha vinto moltissimo, quando gli Internazionali femminili si spostarono in N 16 Umbria. Feliciano e Monica sono Ellesse dal primo gennaio 2015. Lo spagnolo ha giocato con i nuovi colori nella sua prima uscita stagionale, contro Andy Murray al World Tennis Championship Mubadala di Abu Dhabi. «Sono felicissimo di essere entrato a far parte di un marchio così prestigioso, con una storia tanto importante nel tennis. Ne sono orgoglioso. Ho chiuso molto bene la stagione passata, ho raggiunto il mio best ranking e spero che il 2015 coincida con un'altra grande stagione sul circuito. Avere alle spalle uno sponsor importante come Ellesse mi impegna a fare sempre meglio». Anche Monica Puig ha chiuso molto bene il 2014, anno che l’ha vista vincere il suo primo titolo a Strasburgo. «È stata una stagione importante, chiusa fra l'altro con una vittoria nel Rising Star Invitational a Singapore, nei giorni delle Finali Wta. Sento di essere vicina alle più forti, e lavorerò per migliorare ancora. Essere nominata come ambasciatrice Ellesse è stato un grande onore. Ho detto di sì con entusiasmo, è bello entrare a far parte di una storia così ricca di nomi importanti. Amo molto i capi che Ellesse produce, e ho colto al volo l'opportunità di indossarli in questo 2015 che si prospetta decisivo per la mia carriera». NICOLETTA AZZOLINI CAMPAGNA ABBONAMENTI 2015 MATCHPOINT ABBATTE I PREZZI... E CRESCE NUOVI MAGAZINE Le nuove formule di abbonamento Matchpoint Tennis Magazine 2015 formato carta: 30 euro (*) formato online: 10 euro (*) Per tutti gli abbonati 2015 (carta e online) in regalo il nuovo magazine “Tennis Market” bimestrale online in uscita da gennaio 2015 e il 20% di sconto sui libri della collana Sport.doc da richiedere telefonando alla nostra segreteria, 06.3330041 La nuova campagna abbonamenti 2015 è partita dal 1 novembre 2014 Per abbonarsi bastano due semplici “mosse”: 1) versamento sul cc bancario intestato ad Absolutely Free sas, IBAN IT95D0340303201CC0010002897 presso Imprebanca, oppure tramite Pay Pal all’indirizzo [email protected]; 2) telefonare allo 06.3330041 o inviare un fax (06.99337302) per comunicare l’indirizzo o la mail cui spedire la rivista (*) Gli sconti praticati sono di 12 euro in meno rispetto all’abbonamento 2014 per il formato carta, e di 8 euro in meno per l’abbonamento online PRONTI, VIA. Cosa hanno indossato i tennisti nei primi tornei per propiziarsi un anno di vittorie? La scelta del rosso simboleggia l’ottimismo, lo spirito combattivo. Non a caso è finito sulle spalle di quattro Top Ten C’è chi parte col rosso... I a cura di NICOLETTA AZZOLINI l rosso, su tutti gli altri colori. Il rosso è degli ottimisti, dei decisi, dei combattivi. Il primo colore dell’arcobaleno. Il primo che i neonati percepiscono. In rosso hanno aperto la loro stagione Nole Djokovic (Uniqlo), Roger Federer e Grigor Dimitrov (Nike), David Ferrer (Lotto), l’unico per la verità a indossare un capo della collezione (Connor) 2015. Per gli altri, l’occasione giusta verrà a Melbourne. 20 segue a pagina 22 21 PRONTI, VIA. Si va verso il caldo, e le mise candide sono irrinunciabili. Ma il bianco simboleggia anche l’inizio di una nuova fase vitale, la speranza per il futuro. Al quale in molti hanno da chiedere qualcosa ... E chi va subito in bianco E poi tanto, tanto bianco, in queste prime uscite stagionali, a Brisbane e a Doha, a Perth e ad Auckland. Il colore bianco che comprende tutti i colori dello spettro luminoso e simboleggia l’inizio della fase vitale, la speranza per il futuro. Non a caso lo hanno scelto per il via stagionale il lungodegente Rafa Nadal (Nike), la vogliosa di riscatto (con supercoach Navratilova al seguito), Agnieszka Radwanska (Lotto), il sol levante Kei Nishikori (Uniqlo), lo scalpitante Andy Murray (Under Armour), la sister Venus Williams (Eleven), vittoriosa ad Auckalnd, che da tempo combatte la sua battaglia contro la sindrome di Sjogren, e Maria Sharapova (Nike), sempre più vicina a Serena dopo il successo a Brisbane. 22 segue a pagina 24 23 PRONTI, VIA. I capi in nero sono sempre eleganti, anche sul campo da tennis. E il nero significa risolutezza nel perseguire i propri obiettivi... Hanno cambiato sponsor da poco. E talvolta è un po’ come cambiare pelle... Quelli che... Il nero fa sempre la sua bella figura E quelli che... vanno al gran ballo dei debuttanti I l nero fa sempre la sua bella figura. È elegante, anche sul campo da tennis. Ma il nero non è solo negazione, significa anche abnegazione e risolutezza nel perseguire le proprie mete. A questo sono attesi Ana Ivanovic e Simona Halep (Adidas), Andreas Seppi (Fila), Tomas Berdych (H&M) e i due baby del circuito, Borna Coric e Thanasi Kokkinakis (entrambi con un nuovo capo della Nike) 24 segue a pagina 26 C a t e goria s p e ciale... Quelli che hanno cambiato sponsor da poco. Feliciano Lopez ha detto addio a Wilson e ha sposato Ellesse, storico brand italiano in fase di rilancio. Heather Watson passa da Adidas a New Balance, sulle orme di Raonic, testimonial maschile dell’azienda. 25 I PRONTI, VIA. Largo alla fantasia tennisti rinunceranno mai alla fantasia?Schemi rigidi non ce ne sono. Flavia Pennetta (Adidas) ha scelto il beige e il rosa; la Errani (Ni- ke) il grigio-azzurro. Serena (Nike) il turchese. Isner (Lacoste) e Pospisil (Asics) il blu E per finire... Fate un po’ come vi pare 26 La “Force” Dunlop irrompe sul mercato delle racchette a cura di JASON D’ALESSANDRO 1 APEX TOUR 260 C Le novità in campo. Da sempre leader nel settore delle corde e delle palline, Dunlop abborda il 2015 rafforzando anche la gamma delle racchette entoventicinque anni di ricerca e sperimentazione. Dal 1888 a oggi. Dunlop è questa. Dall’invenzione iniziale di JB Dunlop: la “Pneumatic Tyre and Booth Cycle”, all’ingresso nello sport, una ventina d’anni più tardi, come produttore di palle da golf e racchette da tennis. Nel 1928 nasce la “Dunlop Sports Company”. Tre anni più tardi viene presentata la racchetta “Maply Fort” e quell’anno, a Wimbledon, quarantadue tennisti impugnano un “legno” Dunlop. Il periodo successivo fu caratterizzato da un’evoluzione continua di tutti i prodotti. Nel 1958 Lew Hoad vince i “Championships” proprio con una “Maply Fort”, la stessa, utilizzata qualche anno più tardi dal campione australiano Rod Laver. Negli anni a seguire, Dunlop abbraccia anche lo squash e il ping pong dominando il mercato per i decenni seguenti. Nel tennis mette radici sempre più solide: grandi star come Evonne Goolagong, Martina Navratilova, Virgi- 2 BLAZE TOUR 100 nia Wade e John Mc Enroe giocano con i “legni” Dunlop imponendosi nei vari tornei dello Slam. La storia ci accompagna ai giorni nostri. Dunlop rappresenta ancora uno dei marchi più prestigiosi: propone linee di abbigliamento tecnico, è leader nella produzione di corde e palle da tennis e tennisti come Jurgen Melzer, Nicolas Almagro, Dominika Cibulkova e Tommy Robredo hanno scelto le racchette Dunlop, oggi più leggere e prestanti. Centoventicinque anni dopo, la ricerca con- 3 FUSION ELITE 100 4 FORCE 98 TOUR tinua, l’investimento sulle novità di mercato è forte. Il 2015 sarà un nuovo anno all’insegna di questi fondamenti tipici di casa Dunlop. La linea Force 3 2 La principale linea di racchette è la “Force”, che va dal maggior controllo delle “Force 98 e 98 tour” alla potenza della “105”, passando per le “Force 100, 100s e 100 tour”. La tecnologia “Force” è all’avanguardia dal punto di vista aerodinamico, di distribuzione del peso, di elasticità e ritorno di energia. I numeri 98, 100 e 105 corrispondono all’am- 4 5 5 FORCE 100 TOUR 1 28 segue a pagina 30 29 La “Force” Dunlop irrompe continua da pag. 29 JUNIOR FORCE COMP. JUNIOR FORCE TEAM piezza del piatto corde: le due “98” si differenziano soprattutto nel peso (la “tour” pesa 310g senza corde, dieci in più della 98) e nel bilanciamento (la 98 310mm, la tour 325mm). Per quanto riguarda le “Force 100” variano nello schema corde (la 100s ha lo schema 14x18, le altre 16x19), nel peso e nel profilo (100 e 100s pesano 285g e sono bilanciate a 325mm, la tour pesa 305g con un bilanciamento a 320mm). La potente 105 invece pesa 285g ed è bilanciata 320mm. Abbiamo poi le “Force 100” 25 e 26 caratterizzate da lunghezza e peso ridotti. Apex, Fusion, Blaze e serie Junior Le racchette “Apex” sono caratterizzate dalle nuove tecnologie “aeroskin”, “hm6 carbon” e “vibrotech”. La prima, attraverso una particolare superficie ispirata alla pelle di squalo, permette di ridurre la resistenza aerodinamica del 25%; la struttura in carbonio esagonale assorbe gli shock all'impatto con la palla filtrando le vibrazioni indesiderate fino al 10% aumentando il controllo; le proprietà “vibrotech”, caratterizzate da più ampi occhielli nel ponte, diminuiscono lo shock dell’impatto aumentando la potenza e migliorando il comfort. Le racchette “Apex” sono tre: “pro 265”, “tour 260”, “lite 250”, e si differenziano nel peso (che corrisponde ai numeri della nomenclatura) e nel bilanciamento (rispettiva30 mente 325, 330, 340mm). La racchetta “Fusion Elite 100” vanta il “pentagonal geometry”, ovvero il profilo a cinque lati nel fusto della racchetta che incide positivamente su controllo e potenza e il “3000M g.s.”, cioè un cuscinetto elastico posto a livello degli occhielli che permette un maggiore movimento delle corde e più potenza. La racchetta pesa 260g con un bilanciamento a 335mm. Anche la serie “Blaze” è composta da tre racchette: “elite 100”, “pro 105”, “tour 100”. Si differenziano tra loro soprattutto nel piatto corde (più ampio nella 105, che a differenza delle altre ha uno schema corde 16x20 e non 16x19), nel peso (l’elite pesa 260g, le altre 270g) e nel bilanciamento (la pro 310mm, le altre 320mm). Infine, le serie junior: “force comp” in alluminio fisso e “force team” in alluminio o-beam, che partono da 19 pollici di linghezza e arrivano a 27 e la serie “nitro juniors” che arriva a 25 pollici. e palle da tennis Fort, una pallina diventata icona Dunlop è leader nell’ideazione e nella fabbricazione di corde e palle da tennis; propone diversi tipi di corde con proprietà molto diverse tra loro che a breve prenderemo in analisi, ma il fiore all’occhiello del marchio sono le palle. La linea “Fort” è ormai un’icona per i tennisti di ogni lisegue a pagina 32 La “Force” Dunlop irrompe continua da pag. 30 vello; viene proposta doverosamente in tubi di metallo, che ne assicurano alta qualità e durata. È la palla numero 1 al mondo ed è utilizzata nel 50% dei circoli italiani. Le “All Court” sono contraddistinte dal classico tubo verde, le “tournement select”, utilizzate a livello agonistico, dal tappo fluo. Abbiamo poi le “Premium Woven”, ideali per la terra rossa e utilizzate agli Internazionali BNL d’Italia e al Mutua Madrid Open; le “Super Premium Woven”, con una ritenzione superiore della pressione e infine le “elite”. Altra linee sono: la “Premium Mid Range Tour”, divisa in IL PRIMATO SUL “ROSSO” “Mid Range Woven” e “PreAlcune delle più mium Needle Felt”, che fa della classiche proposte durata il proprio punto forte e la Dunlop nel settore delle palline, dove “Gamma Intemedio”, ideale l’azienda è leader per un gioco ricreativo su tutte da sempre. Tutti i le superfici, divisa in “Needle grandi tornei su terra rossa della Felt All Court” e “Championtour europeo ship”. Infine la gamma per il mini utilizzano palle tennis: la “stage 1” con la velocità Dunlop. ridotta del 25%, “stage 2” di circa il 50% e la “stage 3”, più grande e lenta. FORT ALL COURT PREMIUM WOVEN Debutta la Performance Nel 2015 verrà introdotta la linea d’abbigliamento “Performance”. Nei vari modelli da uomo si alterneranno i colori blu, rosso, bianco e grigio; saranno proposte t-shirt e polo, ma anche felpe e tute da riscaldamento. Nei modelli da donna, sarà possibile trovare anche modelli con micro-manica e canotte. Confermate la linea “Club” per uomo, donna, ragazzo e ragazza e la linea “Essentials e Casual”, caratterizzata dall’utilizzo di colori più accesi: felpe e t-shirt verdi e gialle e vari capi con stampe e fantasie che richiamano il logo. Dunlop propone una gamma di prodotti completa, un’accurata ricerca della qualità in ogni campo, dal materiale puramente tecnico e professionale a quello più vicino alla sfera amatoriale. Non mancano prodotti come grip, overgrip, borse, antivibrazioni per la racchetta, cesti e tubi per le palle dei maestri, i tubi per raccogliere le palle, reti per il minitennis e tutto ciò che viene utilizzato sui campi da tennis. 32 PRO TOUR PREMIUM NEEDLE FELT BALL MINI TENNIS STAGE 2 ORANGE BALL orna il pizzo. Il fascino del vestito nero, traforato. Il fascino tutto italiano di Lotto. Lo indosserà Agnieszka Radwanska, una delle signore del tennis femminile, che da quest’anno avrà al suo angolo Martina Navratilova, una grande portabandiera nel passato dell’azienda di Trevignano. Agnieszka, con David Ferrer, Nicolas Almagro, Kevin Anderson, Ekaterina Makarova sono solo alcuni dei tennisti che portano con orgoglio le losanghe rosse cucite sul petto. A conferma che Lotto Sport Italia, attiva più che mai anche nel calcio e nel ciclismo, rappresenta una delle società leader mondiali nell’abbigliamento sportivo e non solo. Lo è dagli anni ’70, quando il brand nacque da un’idea della famiglia Caberlotto e subito venne accolto nel tennis che conta: John Newcombe fu alfiere Lotto dal 1975 al 1978 lanciando il marchio italiano sulla scena internazionale. E quando l’Italia di Bearzot alzò la coppa del mondo 1982 il suo capitano, Dino Zoff, indossava scarpe Lotto. Il tennis propose una parata di campioni: Thomas Muster, Boris Becker, Martina Navratilova... Dal 2009 fu la volta di Robin Soderling, finalista al Roland Garros l’anno prima di Francesca Schiavone. Anche lei vestita Lotto. Novità Stratospher-iche Come ogni anno, il marchio italiano cerca l’innovazione nel colore, nella linea e nei materiali. Le novità principali le troviamo nelle calzature: la “Raptor Ultra”, che aveva 34 raggiunto la quarta edizione, si trasformerà in “Raptor Evo”, verrà introdotto il modello “Viper Ultra” e verrà lanciata quella che rappresenta la vera innovazione tecnologica di Lotto, una scarpa “speed oriented” ideata per giocatori d’alto livello: il modello “Stratosphere”. Calzature che hanno, nella suola, la tecnologia Puntoflex, che fornisce flessibilità ergonomica nella zona dell’avampiede mentre il battistrada, creato con una speciale mescola di gomma ad alta resistenza all’abrasione, garantisce una maggiore durata su tutte le superfici. Abbigliamento: Connor e Victoria L’abbigliamento vede un’evoluzione delle linee precedenti, sfruttando colori accesi e ben associati tra loro tramite fantasie originali e piacevoli. I modelli Connor e Victoria saranno quelli che Ferrer, Agnieszka e i loro colleghi, indosseranno durante l’Australian Open e i primi tornei del 2015. Connor è dedicata a giocatori giovani e attenti alle tendenze; è realizzata in ottimo tessuto tecnico con LA STR CALZ ATO ATU SPH RA ERE L RAP A NUO T V DON OR EV A NA O grafiche impattanti ottenute con transfer diretto su tessuto puntando sul gioco del bicolore pur mantenendo le nuances tono su tono. Due tipologie grafiche caratterizzate dalla fusione del logo del brand con la rete da tennis. La linea Victoria sarà indossata da Agnieszka Radwanska e dalle altre giocatrici che portano la doppia losanga. La linea è studiata per le tenniste più esigenti, prende ispirazione dal mondo della lingerie, riuscendo a coniugare l’eleganza e la raffinatezza del pizzo elasticizzato con le forme e i tessuti tecnici più performanti che si fondono in modo armonico creando un’offerta di prodotto unica nel suo genere. NNOR a cura di JASON D’ALESSANDRO Fascino Lotto. Il pizzo incanta ancora LA LINEA CO PER LA RADWANSKA, LA LINEA DI ABBIGLIAMENTO VICTORIA PER FERRER T Le novità in campo. Fra le sorprese di Lotto Sport Italia una linea di abbigliamento che prende ispirazione dalla lingerie e riporta sui campi i pizzi. In versione moderna... Stratosphere La calzatura Stratosphere è pensata per atleti d’alto livello, votati alla velocità, al gioco a tutto campo e alla ricerca di una scarpa leggera, ammortizzante e in grado di offrire un’eccezionale mobilità mantenendo al contempo l’elevata stabilità del piede. L’esclusiva tecnologia Strasegue a pagina 36 35 Fascino Lotto... continua da pag. 35 tosphere è racchiusa nell’intersuola in EVA termoformata, un sistema caratterizzato da un elemento ammortizzante posizionato nell’area tallonare e realizzato con una speciale mescola elastomerica a semisfere cave a geometria variabile. Garantisce una resa più uniforme della scarpa nelle diverse condizioni atmosferiche e nel tempo, oltre a una maggiore capacità di adattamento alle differenti tipologie di peso degli atleti. Stratosphere si combina perfettamente a Enerturn, un ulteriore sistema di ammortizzazione in EVA a densità differenziata, che disperde le forze negative d'impatto e restituisce all’atleta l'energia accumulata. Include inoltre la tecnologia ReactiveArch che consiste in una suola dinamica e dalla forma concava che si flette assecondando i movimenti di deformazione naturale del piede e favorendo il ritorno di energia immagazzinata nel senso del movimento. La tomaia in Kurim PU e nylon Ripstop, con fori d’aerazione garantisce la massima traspirazione mentre il plantare in schiuma poliuretanica, realizzato con la tecnologia Ortholite ®, garantisce una combinazione di benefit ineguagliabili come cushioning dall’estrema durata, altissima traspirabilità, dissipazione del sudore, ultra leggerezza e un sistema anti-batterico brevettato. Questa è una calzatura ideata per gli uomini, i numeri vanno da 40 a 47,5 (misura europea). Raptor Evo La calzatura Raptor Evo è dotata di un’elevata resistenza agli stress biomeccanici, rappresenta, a tutti gli effetti l’evoluzione della Raptor Ultra, quindi adatta a giocatori e giocatrici di livello avanzato, peso da medio a pesante che adottano stili di gioco tipici dei difensori da fondo campo e ricercano le 36 VIPER ULTRA DONNA LA R UOM APTOR P R DEL END O, C EVO LA R E IL HE APT POS OR TO ULT RA stesse elevate caratteristiche di stabilità, supporto e controllo torsionale del modello precedente ma in una configurazione più leggera grazie all’innovativa costruzione Seamless della tomaia che garantisce inoltre comfort unico e traspirabilità. Questa calzatura racchiude il sistema evoluto di ammortizzazione tallonare Syn-Pulse che, oltre a garantire ammortizzazione grazie all’estensione della scocca fino all’avampiede, fornisce un’eccellente stabilità torsionale negli spostamenti laterali e il sistema ReactiveArch. Le misure vanno da 40 a 48,5 per gli uomini e da 36,5 a 42,5 per le donne. Viper Ultra La scarpa Viper Ultra è progettata per giocatori e giocatrici di club di livello avanzato che richiedono ammortizzazione, leggerezza e flessibilità per movimenti rapidi. Come la Stratosphere è caratterizzata dal sistema di ammortizzazione Enerturn, che disperde le forze negative d'impatto e restituisce all’atleta l'energia accumulata. La tomaia in K-PU monoblocco assicura una buona stabilità e al contempo grande leggerezza. La soletta in PU foam garantisce ottima ammortizzazione e traspirabilità. Le misure vanno da 39,5 a 47,5 per gli uomini e da 36,5 a 42,5 per le donne. R Le novità in campo. Da Kramer e Sampras a Federer e Serena Williams, passato e presente dell’azienda di Chicago si fondono sotto l’insegna dei campioni testimonial Wilson, lo scettro dei re del tennis oger Federer, Kei Nishikori, Gael Monfils, Feliciano Lopez, Grigor Dimitrov, Juan Martin Del Potro, Serena Williams, Victoria Azarenka, Simona Halep sono solo alcuni dei tennisti che impugnano una racchetta Wilson. È la racchetta dei campioni. Dei Re... Contando solo gli Slam di Roger e Serena siamo a 35! Potremmo aggiungere quelli di Pete Sampras, quelli di Jack Kramer, ma la conclusione sarebbe la stessa. Wilson accompagna i campioni dal 1913: racchette, corde di violino e materiale piatto corde 97 sq inch chirurgico, ma nel 1915 il nuovo presidente Tholunghezza 27 inch mas E. Wilson imbocca peso senza corde 290 grammi la strada definitiva, punbilanciamento 325 millimetri tando solo sullo sport. E senza corde in pochi anni Wilson conquista la vetta non profilo 23 millimetri schema corde 18 x 16 costruzione Grafite / Kevlar 38 solo nel tennis, dove oggi è fra i leader indiscussi, ma anche nel baseball, basket, football americano, badmington, calcio, golf, squash e volley. LA SERIE “PRO STAFF” Il motore per il successo La ricerca è il motore che spinge la compagnia verso l’eccellenza: lo studio dei materiali, la sperimentazione di nuove tecniche di costruzione, i test molto esigenti cui vengono sottoposti i prodotti, sono alcuni degli aspetti necessari per mantenere un’azienda su altissimi livelli. Per accompagnare i grandi bisogna essere grandi! In questa sede analizzeremo le Serie di racchette presenti nel 2015 a partire dalla “Pro staff” di Federer per arrivare alle serie “Burn”, “Blade” e “Juice”. Le Wilson vantano particolari e innovative tecnologie e sono classificate in tre categorie che ne facilitano la scelta nell’acquisto: le “baseliner”, per giocatori che prediligono il gioco da fondo campo; le “attacker”, per gli attaccanti amanti del gioco di volo; le “all-courter”, per quei tennisti segue a pagina 40 39 Tecnologia all’avanguardia. Nella “Pro Staff” scelta da Federer l’amplifeel garantisce un’impugnatura più confortevole grazie agli inserti di basalto Wilson, lo scettro dei re del tennis continua da pagina 39 che si muovono su tutta la superficie del campo. La tecnologia principale, presente nei modelli più avanzati, è lo “spin effect”, che permette di colpire la palla con maggiore spin, riducendo il numero di errori, al punto da far sembrare la rete più bassa (di due pollici, è la sensazione) e il campo più lungo (12 pollici in più). Grazie allo “spin effect” è possibile mantenere traiettorie più alte sopra la rete, colpire a velocità elevate riducendo il numero di errori e trovare, durante lo scambio, angoli più acuti. La ricerca Wilson ha introdotto anche altre tecnologie; tutte le racchette montano i “double holes” (in italiano doppi buchi) che aumentano il diametro dei gommini a contatto con le corde, le quali si fletteranno rendendo più leggero l’impatto con la palla. La serie “Pro Staff” La “97 LS” è composta da graphite intrecciato e Kevlar, oltre allo “spin effect” vanta la tecnologia “amplifeel”, ovvero la presenza di inserti di basalto all’altezza del manico e un tappo più morbido, che aumenta la sensazione di comfort nell’impugnatura. Considerato il modello più potente e versatile della Serie, vanta un telaio ultra leggero di soli 290 grammi con uno schema corde 18x16. Durante l’azione il telaio offre potenza extra ai colpi e in più, abbinato alle altre tecnologie, non trascura spin e controllo. La serie “Blade” Serena Williams, una delle atlete più vincenti di sempre e altri tennisti come Milos Raonic, Gael Monfils e Flavia Pennetta, hanno scelto la “Blade”, ideale per quei giocatori che colpiscono la palla La “Pro staff” è la racchetta scelta da Roger Federer, da Grigor Dimitrov e Aleksandr Dolgopolov. È nata per gli attaccanti, per chi ama il gioco di volo e quei colpi “di classe” che richiedono particolare sensibilità: e i tre tennisti, si sa, basano il loro gioco sull’imprevedibilità. La racchetta è caratterizzata dal colore nero e dal rosso che ha accompagnato Roger durante tutta la carriera. È possibile trovare diversi modelli: la “97 auto”, con gli stessi valori della racchetta con cui piatto corde 98 sq inch scende in campo lunghezza 27 inch il campione svizzero; la “97”, capeso senza corde 294 grammi ratterizzata da un bilanciamento 330 millimetri peso minore; la senza corde “97 LS”, che anaprofilo 20,6 mm flat beam lizziamo più aschema corde 18 x 16 vanti; e la “95 S”, con un piatto costruzione Grafite / Basalto corde di due pollici quadrati più piccolo. 40 Nella “Blade” impugnata da Serena Williams e da Flavia Pennetta il “parallel drilling” consente una più ampia superficie utile all’impatto con violenza, a partire dal servizio, e necessitano di una racchetta che metta in equilibrio potenza e controllo. Prendiamo in esame la “98 S” ma consideriamo la presenza di altri modelli: “98 18x20”; “104”; “101 L”. La “98 S”, oltre a “spin effect” e “amplifeel” vanta il “parallel drilling”, ovvero una innovativa tecnica di perforazione della racchetta, che permette il posizionamento parallelo delle corde verticali conducendo a un ampliamento della superficie utile per l’impatto e una diminuzione, quindi, del numero degli errori in situazioni di emergenza. La “98 S” pesa 294 g senza corde, è bilanciata a 330 mm, ha uno schema corde 18x16 ed è costruita con graphite e basalto. La serie “Juice” La “Juice” è la racchetta scelta da Victoria Azarenka e dallo spagnolo Feliciano Lopez. Entrambi, tennisti a tutto campo, riescono a tenere lo scambio da fondo, ma sono in grado di attaccare e chiudere il punto a rete. La “Juice” nasce proprio per LA SERIE “BLADE” segue a pagina 42 41 La nouvelle vague rappresentata da Kei Nishikori e Simona Halep ha scelto la serie “Burn” il cui “spin effect” genera rotazioni senza eccessivo sforzo offrire questa versatilità: costruita in BLX e con il “parallel drilling”, offre anche la tecnologia “amplifeel 360”, che diminuisce la sensazione di peso, aumenta la potenza del colpo e riduce gli shock grazie a un ampliamento del manico con il basalto. La troviamo nei modelli “100 S”; “100”; “100 L”; “100 UL”; “108”. Analizziamo la “S”. Si differenzia dalla “100” per la presenza dello “spin effect” e nello schema corde (la “100 S” 16x15, la “100” 16x18); gli altri modelli sono via via più leggeri, mentre la 108 ha il piatto corde di 108 pollici. La “100 S” pesa, senza corde, 304 g e ha un bilanciamento di 320 mm. piatto corde lunghezza peso senza corde bilanciamento senza corde profilo schema corde costruzione 98 sq inch 27 inch 294 grammi 330 millimetri 20,6 mm flat beam 18 x 16 Grafite / Basalto La serie “Burn” Le “Burn” sono le racchette utilizzate dal giapponese Kei Nishikori, finalista agli U.S. Open e da Simona Halep, finalista al Master WTA 2014 di Singapore. Le racchette “Burn” sono rivolte ai tennisti, che come loro, amano il gioco da fondo campo. Sono disponibili diversi modelli: “100 S”; “100 LS”; “100 ULS”, dove la “S” sta per “spin effect”, “U” per “Ultra” e “L” per “light”; quindi abbiamo un calo di peso e la variazione di alcuni valori. La 42 “S” pesa 300 grammi senza corde, le altre rispettivamente 280 e 260: la “ultra light” è la racchetta più leggera che vanti lo “spin effect”, genera rotazione senza troppo sforzo ed è molto facile da giocare. Il bilanciamento è di 325 mm per le prime due e si sposta verso la testa nella “ultra light”: 335 mm. Tutti questi modelli hanno uno schema corde 18x16, vantano un piatto corde di 100 pollici quadrati e la tecnologia BLX, caratterizzata da innesti di basalto che offrono maggiore resistenza alle vibrazioni. Abbiamo poi i modelli “100” e “100 Team” i quali, privi di “spin effect”, aumentano la potenza a scapito delle rotazioni e si differenziano tra loro nel piatto corde, rispettivamente 16x19 e 16x20; nel peso, 300 g e 267 g; nel bilanciamento, 325 mm e 330 mm. La “team” è rivolta a tennisti meno esperti. Spazio alle linee Junior Wilson offre ampia scelta a chi cerca la racchetta adatta al proprio gioco e, oltre alle Serie appena descritte, troviamo atri modelli con specifiche caratteristiche: le linee “Junior”, dedicate ai più piccoli, le “triad technology”, con racchette i cui ovali superano anche i 110 pollici quadrati e una lunghezza oltre i consueti 68,58 cm. Insomma “pezzi” estremi per giocatori estremi. Abbiamo le BLX: “three”, “five” e “five lite”, le quali, caratterizzate dalla tecnologia “triad” e lunghe 27,25 pollici (69,22 cm), si differenziano nella misura dell’ovale (rispettivamente 113, 103, 103 pollici), nel peso (258, 264, 249g senza corde) e nello schema corde (16x19, 16x20, 16x20); tutte permettono una grande manovrabilità e causano uno shock LA SERIE “JUICE” Le borse riprendono i colori scelti dai campioni. Nella Pro Staff Elite, dominano il rosso e nero che Federer ha voluto sempre con sé molto ridotto al braccio grazie all”amplifeel” e le altre nuove tecnologie introdotte da Wilson. Le racchette “Junior” riprendono le Serie principali, quindi avremo “Pro staff”, “Burn”, “Blade” e “Juice” con valori ridotti. Abbiamo poi la rivisitazione dei modelli di Federer e Monfils, che portano gli stessi colori ma valori completamente diversi: piatti corde che raggiungono i 105 pollici BORSA PRO STAFF ELITE Wilson, lo scettro dei re del tennis continua da pagina 41 e pesi che variano da 275 a 305 g; e alcuni modelli ancora più estremi: “US Open”, “Tour Slam”, “Hope”, “Fusion XL”, “Grand slam XL”; con piatti corde che raggiungono anche i 113 pollici quadrati. Le borse dei campioni Tutto quello che ha a che fare col tennis lo si può trovare con la “W” di Wilson: il marchio statunitense mette a disposizione ogni cosa agli atleti di ogni livello. I borsoni sono di altissima qualità e il frutto di una ricerca accurata di stile e colori: vengono riprese le Serie delle racchette dei campioni, infatti abbiamo la “Pro Staff” rossa di Federer, la “Burn” nero e arancio, la “Blade” nero e verde e la “Juice” blu e celeste. Ogni modello è curato nei particolari; prendiamo in analisi la “Pro staff Elite” di Federer: è una fedele replica della borsa che userà il fuoriclasse svizzero nei tornei ATP, dalle misure abbondanti ma non eccessive e ideata per trasportare 12 racchette (ovviamente la linea prevede altri tre modelli con misure ridotte). Come le altre borse che i marchio propone, vanta parecchi comfort: è provvista di un largo compartimento per i vestiti, un altro per l’equipaggiamento e uno spazio per accessori come tablet o smartphone. Il tessuto hi-tech dona alla borsa grande robustezza e resistenza ai raggi UV e gli spallacci garantiscono un ottimo comfort durante il trasporto, anche a pieno carico. Le dimensioni: 70x42x34. Il mondo Wilson Il mondo Wilson non finisce qui, è in uscita una nuovissima linea d’abbigliamento. Testimonial il tedesco Philipp Kohlschreiber, che dunque, oltre ai ferri del mestiere, portano la “W” anche su t-shirt, calzoncini e scarpe da gioco. La linea Wilson abbraccia ogni età e categoria; uno studio approfondito dei materiali ha condotto allo sviluppo di capi traspiranti ideali alle condizioni avverse in cui può giocare il tennista. Presto, oltre ad analizzare ogni novità dei primi tornei del 2015, faremo un focus sulle proposte d’abbigliamento firmate Wilson, sul materiale e le tecnologie utilizzate. 43 Head e altri.qxp_Base_Matchpoint_17x24 11/01/15 13:25 Pagina 1 LE NOVITÀ IN CAMPO. Veloci, sempre più veloci. Head ha affidato a Djokovic l’arma giusta per le sue caratteristiche. La “XT Speed” del numero 1 fonda le sue risorse sul Graphene Evoluzione Head: velocità No Limits N a cura di JASON D’ALESSANDRO ovak Djokovic, numero uno del ranking ATP, impugna una Head. Il brand austriaco lo sostiene dalla fine del 2008, quando iniziò a giocare con una “YouTek Speed Pro”, per poi passare, nel 2011, a una “Head YouTek IG Speed Pro”. Impugnando una Head, il campione serbo ha portato a casa diversi tornei dello Slam (il suo palmares: 4 Australian Open, 2 Wimbledon, 1 U.S. Open) e ben 48 tornei totali ATP. Oggi Novak gioca con una “YouTek Graphene Speed Pro”, e ha fatto proseliti. Oltre a Djokovic, molti altri campioni hanno scelto Head: Andy Murray, considerato uno dei Fab Four e vincitore di due prove dello Slam; Thomas Berdich, da anni nelle prime posizioni del ranking; Marin Cilic, vincitore dell’ultima edizione degli U.S. Open; Richard Gasquet; Gilles Simon; Maria Sharapova, da tempo tra le tenniste più forti del tour WTA e Sloane Stephens, tennista statunitense classe ‘93. Head, al 30 per cento... Head nasce in Austria negli anni ’50 e rappresenta, oggi, uno dei maggiori produttori e distributori globali di attrezzature per tennis, sci e nuoto. Con doppia sede a Kennelbach, in Austria, e ad Amsterdam, in Olanda, si muove in tutta Europa e riveste, nel tennis, un ruolo 46 di prim’ordine, tanto che almeno il 30% dei tennisti ATP gioca con una racchetta Head. La vera crescita del marchio inizia verso la fine degli anni ’60, quando il fondatore del brand, Howard Head I, introduce la racchetta in alluminio. Oggi, oltre al materiale tecnico, Head si occupa anche di calzature ed equipaggiamento per atleti a tutti i livelli competitivi. La continua ricerca dei materiali è alla base della progettazione di racchette sempre più leggere e prestanti: oggi Head utilizza il “graNovak Djokovic e Maria phene”, la lega più forte e leggera al mondo. Sharapova, le due punte di diamante dello squadrone Head nel Tour. Qui sopra, la pubblicità per le nuove Speed, affidata a Djokovic. Graphene XT Speed La Serie Graphene XT Speed rappresenta l’evoluzione della già rivoluzionaria tecnologia “Graphene”. La tecnologia XT permette di ottimizzare la ridistribuzione della massa della racchetta nei punti strategici aumentandone la solidità di oltre il 30% e la capacità di trasferimento dell’energia potenziale del 10%, portando a un aumento della velocità di palla e del gioco. L’energia si trasferisce direttamente sulla palla e i nuovi modelli “Graphene XT Speed REV” sono fino al 20% più leggeri rispetto ai convenzionali con equivalente “swingweight”, ovvero “momento d'inerzia”. I modelli REV sono dotati anche dell'innovativa tecnologia “Adaptive String Pattern” (ASP), che consente ai giocatori di sostituire gli inserti con i grommet, scegliendo tra uno schema corde 16x16, per avere più potenza e spin e uno 16x19, per avere maggiore controllo. Più modelli per più tennisti In aggiunta ai nuovi modelli “Speed REV Pro” e “MP A” (disponibile anche con ASP), la linea di racchette Speed include anche i già noti modelli “Pro”, “MP”, “S” e “Lite”. Tutte le racchette si caratterizzano per una maggiore velocità ma anche per un nuovo design: il look asimmetrico alternato con colori fluo e le corde, anch'esse in tinte fluo, catturano lo segue a pagina 48 Lo squadrone Head Atp players: Kevin Anderson Tomas Berdych Carlos Berlocq Jeremy Chardy Marin Cilic Novak Djokovic Ivan Dodig Richard Gasquet Tommy Haas Martin Klizan Marinko Matosevic Florian Mayer Andy Murray Gilles Simon Radek Stepanek Mikhail Youzhny Horacio Zeballos Wta players: Bojana Jovanovski Svetlana Kuznetsova Shuai Peng Tsvetana Pironkova Maria Sharapova Yaroslava Shvedova Sloane Stephens Roberta Vinci 47 Head e altri.qxp_Base_Matchpoint_17x24 11/01/15 13:25 Pagina 3 La nuova linea Graphene Speed da metà gennaio si è arricchita di tre nuovi modelli, la Pro, la “S” e la Lite. Una per ogni possibile stile di gioco Velocità No Limits continua da pagina 47 piatto corde lunghezza peso senza corde bilanciamento senza corde profilo schema corde costruzione HEAD GRAPHENE SPEED MP piatto corde lunghezza peso senza corde bilanciamento senza corde profilo schema corde costruzione 100 sq inch 27 inch 300 grammi 320 millimetri 22 millimetri 16 x 19 Graphene XT sguardo imprimendo a queste racchette una sorta di veste iconica. I modelli “Graphene XT Speed” “MP”, “MP A” e “Rev Pro” sono disponibili da novembre 2014, mentre i modelli “PRO”, “S” e “Lite” saranno sul mercato dal 12 gennaio 2015. Questi modelli si differenziano nel peso, nell’area dell’ovale e nel profilo; quindi ognuna si adatta a un particolare stile di gioco. 98 sq inch 27 inch 300 grammi 320 millimetri 22 millimetri 16 x 19 - 16 x 16 Graphene HEAD GRAPHENE SPEED MP A piatto corde lunghezza peso senza corde bilanciamento senza corde profilo schema corde costruzione 98 sq inch 27,4 inch 265 grammi 340 millimetri Graphene Pro, MP, S e Lite La “Pro” di Djokovic ha un piatto corde da 100 pollici quadrati, pesa 315 g, ha un profilo di 22 mm e uno schema corde 18x20. È certamente una racchetta per giocatori avanzati; oltre al peso elevato, anche bilanciamento e schema corde permettono maggiore controllo e precisione a scapito di un pizzico di potenza. La “MP” e la “S” invece si avvicinano al giocatore meno esperto e sono molto simili tra loro: potenza e spin alla palla grazie a un piatto corde da 100, un 48 profilo di 22 mm e uno schema corde 16x19, l’unica differenza la troviamo nel peso, rispettivamente 300 e 285 grammi. La “Lite” infine, ancora più leggera (260 g) e con un profilo di 24 mm, aumenta la capacità di generare potenza. 25/22,5/24 mm 16 x 19 - 16 x 16 Graphene XT HEAD GRAPHENE SPEED REV PRO Graphene Speed MP Ae Rev Pro La linea di racchette Head Graphene XT Speed BORSA HEAD SPEED 12 R MONSTERCOMBI La borsa di Djokovic, la più grande di casa Head. Contiene dodici racchette. Dimensioni: 79x34x44, si trasforma in uno zaino. Nasce come zaino, scomparto imbottito per una racchetta, tasca frontale con zip. BACKPACK HEAD SPEED include anche i seguenti due nuovi modelli, dotati della tecnologia Adaptive String Pattern (ASP): la “Head Graphene XT Speed MP A” e la “Rev Pro”. La prima è una versione Tour più leggera, ottimizzata per avere versatilità e potenza: è caratterizzata da un ovale da 100 pollici quadrati, pesa 300 g, ha un profilo di 22 mm e vanta l’ASP, ovvero la possibilità di cambiare gli schemi corde 16x19 e 16x16 in base al proprio gioco. La “Rev Pro” invece ha un piatto corde da 98, è lunga 695 mm, pesa 265 g e ha un profilo 25/22,5/24 mm. Anche la Rev Pro prevede l’ASP (16x19, 16x16). La serie Junior Come tutti i grandi brand, Head propone una serie Junior con le stesse caratteristiche della linea principale: “Speed jr”; “Speed jr 25”; “speed 25” “Speed 26”; “Speed 23”; “Speed 21”. Le prime due rappresentano il mix perfetto tra potenza e controllo e sono ideali per tutti quei ragazzi che tentano di giocare come il campione serbo: i due modelli prevedono, oltre alla tecnologia “Graphene”, un piatto corde da 100, un profilo da 24 mm e uno schema corde 16x19 e si differenziano soprattutto nella lunghezza (la prima 660, la seconda 635 mm) e nel peso (la prima 250, la seconda 230 g senza corde). Le “Speed 25 e 26” non prevedono la tecnologia “Graphene”, come le precedenti sono lunghe rispettivamente 660 e 635 mm, ma si differenziano nel piatto corde di 102, nel profilo di 20 mm e nel peso (rispettivamente 240 e 230 g). Le ultime due sono ideate per bambini da 4 a 8 anni: con un peso poco superiore ai 200 g, una lunghezza che nella “23” raggiunge i 585 mm e nella “21” i 535 mm. La dote comune: permettono grande manovrabilità ai tennisti più piccoli. Borsa grande per grandi giocatori Il marchio è attivo su più fronti: nella progettazione di borse tecniche, corde e palle, di grip, overgrip, altri accessori per la racchetta e nell’abbigliamento tecnico. La borsa che accompagnerà Novak Djokovic in tutti i tornei sarà in bianco e nero, secondo la “tradizione” speed e la linea del campione serbo. Sono previsti tre modelli: “12 racchette”, “9R supercombi” e “backpack”; prendiamo in analisi il primo. È costruito per il 70% da poliestere, il 25% PU, il 5% TPU e vanta le misure 79x34x44 cm. Il sistema di spallacci lo “trasforma” in un grande zaino e permette di distribuire il peso, ha 3 grandi scomparti per 12 racchette, uno scomparto integrato per le scarpe e quattro tasche, due interne e due esterne, per gli accessori. Negli altri modelli variano solo le dimensioni, più ridotte. (• Per la nuova Head Instinct, vedere a pagina 9) 49 Head e altri.qxp_Base_Matchpoint_17x24 11/01/15 13:25 Pagina 5 LE NOVITÀ IN CAMPO. Anche Nadal ha optato per la tecnologia ”Play”, e ha voluto presentare a Melbourne la nuova Pure Drive che lo connetterà con il suo stesso gioco B Non sei connesso? Chiedi a Babolat... a cura di JASON D’ALESSANDRO abolat connette il tennista ai suoi movimenti: li conta, li misura, classifica ogni spostamento della racchetta. Nel 2012 il prestigioso marchio francese presentò il progetto “play and connect”, la cosiddetta racchetta intelligente, scuotendo il mercato del tennis con una grande innovazione. «Nel 2015 avremo sempre più giocatori che useranno una Babolat Play. Sono convinto che nei prossimi dieci anni il mondo del tennis sarà connesso al 100%», disse allora Eric Babolat, forte dei successi passati e fiducioso nel marchio che rappresenta. Oggi il marchio francese è sempre più fra i leader del tennis mondiale: è attivo in più di 100 paesi con 20000 punti vendita e altrettanti partner club. Rafael Nadal, re indiscusso della terra rossa, Jo Wilfried Tsonga, Fabio Fognini, Julien Benneteau, Caroline Wozniacki, Sara Errani, Agnieszka Radwanska, sono tennisti che impugnano una Babolat. E la tecnologia “play” resta il punto d’arrivo della scienza applicata alla racchetta, fiore all’occhiello della casa francese grazie all’ammiraglia Babolat Pure Drive, che nel 2015 si ripresenta in una nuova versione, presentata con tutti gli onori dallo stesso Nadal alla vigilia dello Slam di Melbourne. Nati insieme al tennis Babolat nasce a Lione nel 1875 ed è la più antica compagnia specializzata nella produzione di corde da tennis. La “doppia linea” rappresenta il logo del marchio: stampato sulle corde appena sopra il cuore della racchetta, è ormai a tutti gli effetti una delle icone dell’equipaggiamento dei tennisti di ogni livello. Il tennis nasce nel 1874 e appena un anno più tardi gli studiosi del marchio lionese creano le corde che si intrecciano nell’ovale; lo studio, ovviamente, non si ferma qui e nel 1925 viene introdotta la tecnologia “VS” (che nel ’55 propone le prime corde sintetiche), che tutt’ora rappresenta il top quality delle corde da tennis. Insieme all’innovazione arrivano i successi, prima con Suzanne Lenglen e i moschettieri Borotra, Brugnon, Cochet e Lacoste, poi con l’afroamericano Arthur Ashe, che nel 1968 porta a casa gli U.S. Open giocando con corde Babolat. Gli anni successivi vedono l’introduzione delle prime macchine incordatrici elettriche; Bjorn Borg che diviene ambasciatore del marchio; Pete Sampras che vince 14 titoli dello Slam con corde Babolat e nel 1998, la prima racchetta Babolat (nelle mani di Carlos Moya) vincente in uno Slam, il Roland Garros. Oggi, oltre al materiale tecnico, il marchio francese propone abbigliamento e scarpe di ultima generazione ed è attivo anche nel badminton e nel padel. Babolat Pure Drive, una svolta strategica Nel 1994 Babolat impone una svolta strategica alla propria storia, lanciandosi nella creazione e produzione di racchette da tennis; solo quattro anni più tardi vince un torneo dello Slam. La prima “Pure Drive” in commercio sconvolse le regole del mercato con una racchetta blu di forma ellittica. Mai vista prima. Da quel momento fino ai giorni nostri l’evoluzione non si è mai fermata e ci ha condotto a una delle racchette più vincenti in commercio e a presentare il modello che troveremo in campo nel 2015. La tecnologia “play” ha permesso di capire che il punto d’impatto della palla sull’ovale non è perfettamente centrato, ma spostato leggermente verso l’alto; così gli ingegneri Babolat hanno studiato un sistema, chiamato “FSI”, che comprende due diverse tecnologie: la “woofer” che aumenta il tempo di contatto Evoluzione. Rafa Nadal, la Pure Drive e, sotto, l’evoluzione della Pure Drive Play in tre riquadri: l’apertura del chip nel manico, il chip pronto per il cavo USB, e la connessione... A misura di PC e di Smartphone 50 segue a pagina 52 51 Head e altri.qxp_Base_Matchpoint_17x24 11/01/15 13:25 Pagina 7 Non sei connesso? Chiedi a Babolat continua da pagina 51 La “Pure Drive Play”, connessa al PC, fornisce al tennista il resoconto della sua sessione di gioco: durata, energia utilizzata, colpi totali analizzati uno per uno, il localizzatore d’impatto e l’interfaccia pulse computer dopo aver istallato il software specifico. con la palla aumentando controllo e comfort; e uno schema corde più fitto nella zona “calda” del piatto, che offre al giocatore maggiore regolarità nei colpi lunghi. La nuova “Pure Drive” mantiene i colori nero, blu e bianco ed è ben visibile la scritta “drive” sulla parte esterna del telaio; vanta un ovale da 100 pollici quadrati con schema corde 16x19, un peso da 300 g senza corde bilanciato a 320 mm, una rigidità di 72 e un profilo del telaio 23,5/26/22,5 mm. Il marchio lionese non delude le aspettative e propone, per il ventunesimo anno consecutivo, una racchetta che non lascia nulla al caso, concreta, vincente. Colpi on-line La rivoluzione è in corso Ecco il localizzatore d’impatto 52 Nel mondo del tennis, una rivoluzione è in corso. I grandi cambiamenti nascono così: un prodotto che fino a poco tempo prima solo pensarlo era follia, pareri discordanti, chi difende e chi attacca l’inBABOLAT novazione, le prime prove con pregi e difetti. Da qualche mese la nuova “Babolat Play” è al centro dell’attenzione: può Nadal miPURE DRIVE gliorare ulteriormente il proprio gioco grazie 2015 a un “cip” inserito nel manico della sua racchetta? Può un giocatore di quarta capiatto corde 100 sq inch tegoria migliorare i colpi fondamentali oslunghezza 27 inch servandosi nelle statistiche? Babolat si muove veloce in questa direzione. Eric Bapeso senza corde 300 grammi bolat è convinto che a breve tutte le racbilanciamento 320 millimetri chette monteranno un sistema come senza corde questo e ogni giocatore sarà connesso coi profilo 23,5/26/22,5 m suoi colpi. schema corde 16 x 19 Tennis connect tipo di swing Medio veloce Potenza, localizzatore d’impatto, diritto, rocostruzione Graphite vescio, smash, servizio, effetto, tempo di gioco, percentuale, energia, scambi: tutto questo è “Babolat Pure Drive Play”. Le caratteristiche “fisiche” della racchetta non si allontanano da quelle del modello “Pure Drive” che abbiamo appena descritto; la racchetta mantiene un piatto corde da 100 pollici con uno schema corde 16x19 e un peso di 300 g. Le sensazioni quindi saranno le stesse con la differenza che la nuova “play” prevede, nel manico, un cervello da 20 grammi (che non altera il peso in quella zona) che memorizza, calcola e schematizza tutti i colpi del tennista. Basta premere il pulsante sulla base del manico e il “cervello” si accende, è possibile suddividere la sessione premendo lo stesso pulsante (esempio... Riscaldamento, partita eccetera). Finita la sessione verranno scaricati i dati: Babolat fornisce un cavo USB attraverso il quale trasferirli sul proprio personal BABOLAT PURE DRIVE PLAY Quando il tutto viene connesso avremo una sorta di schermata “home” con un resoconto: durata della sessione, utilizzo dell’energia e colpi totali; quest’ultima voce prevede l’analisi di ogni colpo (diritti, rovesci, smash e servizi) riportando rotazioni ed effetti che gli sono stati conferiti (per esempio 24 diritti in top spin; 14 piatti; 5 slice). Uno degli aspetti più interessanti è il localizzatore d’impatto: il software Babolat propone una racchetta stilizzata con il piatto corde diviso in 5 spazi (centrale, alto, basso, laterale destro e sinistro), che riporta le percentuali d’impatto nelle varie zone valutando così la regolarità dei colpi. Infine abbiamo l’interfaccia “Pulse”, che si modifica in funzione di tecnica, resistenza e potenza: il valore è la percentuale media di questi tre valori (l’esempio che troviamo sul sito Babolat è 44,66%; dato da 31% nella tecnica, 82% nella resistenza, 21% nella potenza). Le percentuali sono in relazione alle prestazioni dei “Babolat top level”: Rafa Nadal, Fabio Fognini e Jo Wilfried Tsonga rappresentano, ovviamente, il 100%. La comunità Babolat piatto corde lunghezza peso senza corde bilanciamento senza corde profilo schema corde tipo di swing costruzione 100 sq inch 27 inch 300 grammi 320 millimetri 23/26/23 mm 16 x 19 Medio veloce Graphite Tutti i dati che vengono raccolti saranno a disposizione del giocatore, che potrà quantificare le idee e le sensazioni che prova sul campo; potrà quindi fare chiarezza su lacune e punti di forza impostando di conseguenza le successive sessioni di allenamento. Tutti questi dati inoltre, saranno connessi al “mondo” Babolat: ogni “possessore” di una “Babolat Play Pure Drive” avrà un profilo personale e in base ai risultati e alle ore di gioco scalerà, salendo man mano di livello, la classifica della Community Babolat. Il marchio francese, oltre alla ricerca di materiali ultra leggeri e innovativi si adatta alle evidenze della nostra era tecnologica: connette il tennista ai propri colpi e apre la strada verso una “comunità” di atleti d’avanguardia. Solo il tempo ci dirà se sarà veramente rivoluzione, come sostengono in Babolat. Nel frattempo, da una parte all’altra della rete, conviene iniziare a chiederci se siamo… Abbastanza connessi. 53 Head e altri.qxp_Base_Matchpoint_17x24 11/01/15 13:25 Pagina 9 Isometria - S.F. In geometria, la corrispondenza tra due superfici che lascia inalterate le lunghezze degli archi di curva corrispondenti YONEX V CORE TOUR HG piatto corde lunghezza peso senza corde bilanciamento senza corde profilo schema corde costruzione 54 97 sq inch 27 inch 330 grammi 310 millimetri 20 millimetri 16 x 20 Grafite, Micro core, Neo CS Carbon Monotube Y LE NOVITÀ IN CAMPO. Da trent’anni la particolare forma del piatto corde è il marchio di fabbrica dell’azienda giapponese Yonex, il tennis servito su un piatto isometrico onex nasce nel 1946. Inizialmente produce motori ma, una decina d’anni più tardi, si avvicina al mondo del badmington e poi al tennis. Attiva da subito un’importante ricerca dei materiali e già nel 1969 propone una racchetta da tennis in alluminio. Il marchio deriva dalla “Yoneyama Company Ltd.”, il quale fondatore Minoru Yoneyama, uomo di larghe vedute e stanco di produrre reti da pesca, spinge la compagnia allo studio dei motori e alla lavorazione sperimentale del legno, avvicinandosi, qualche anno dopo, alla fabbricazione degli attrezzi del “mestiere” sportivo. Nel 1961, la Yoneyama Trading Ltd. si stabilisce a Tokio e nasce la fabbrica che ancora oggi distribuisce i pezzi marchiati “YY” in ogni parte del mondo. Campioni isometrici Nel 1980 inizia la vera ascesa del marchio nel tennis: grandi campioni come Martina Navratilova e Billie Jean King iniziano a dominare la scena impu- gnando racchette Yonex; quell’anno viene presentata la serieR e soprattutto la R-1, la prima racchetta isometrica, al centro di una sperimentazione che giunge fino ai nostri giorni. Gli anni ’80 sono quelli della svolta: nell’82 la super light R-7 fu la prima racchetta a vincere nello stesso anno French Open e Wimbledon; le continue vittorie di Martina Navratilova affermarono sempre più la qualità dei prodotti giapponesi, che rinnovarono il successo negli anni ’90, quando emerse Monica Seles, e successivamente grazie a Martina Hingis. Il marchio giapponese non ha perso prestigio e ha come principali testimonial il numero 4 del ranking Stan Wawrinka, vincitore dell’Australian Open 2014, Juan Monaco, Nick Kyrgios, Lleyton Hewitt, Ana Ivanovic, Angelique Kerber, Maria Kirilenko e Sabile Lisicki. Controlli di qualità made in Japan I nuovi prodotti Yonex verranno presentati nei primi mesi del 2015, e appena saranno sul mercato li analizzeremo a fondo. Intanto vi proponiamo le racchette presentate di recente, che rappresegue a pagina 56 sentano il fiore all’occhiello del marchio giapponese: la “Vcore Tour Gravity” e la “Vcore SI”, rispettivamente impugnate da Wawrinka e Monaco. Yonex è l’unica avanguardia giapponese che produca materiale sportivo di alta qualità: ogni “pezzo” subisce, all’interno della fabbrica, un elevato numero di controlli, frutto di una maniacale attenzione ai pesi delle singole serie e alle differenze di peso tra i telai di uno stesso modello. La più evidente caratteristica delle racchette Yonex è la forma isometrica del piatto corde, progettata per agevolare l’uscita controllata della palla anche nei colpi decentrati. «Basta paragonare un piatto corde convendionale con il nostro piatto isometrico», sostengono gli esperti Yonex, «sarà come giocare con una racchetta più grande del 7 per cento». Vcore Tour Gravity La racchetta di Stan Wawrinka rispecchia le caratteristiche del tennista: ha un piatto corde di 97 pollici, è progettata per giocatori d’attacco, ma non trascura il controllo. Come tutte le racchette 55 Head e altri.qxp_Base_Matchpoint_17x24 11/01/15 13:25 Pagina 11 Il tennis servito su un piatto isometrico continua da pagina 55 YONEX V CORE SI 98 il “Carbon monotube” migliorano stabilità e spin. Grazie all’integrated Power Weight System (IPS) 22 millimetri istallato alle 16 x 20 ore 3 e 9, la distribuzione Graphite, del peso perMicro core, mette di manNanometric tenere la racchetta nella corretta posiYonex vanta la forma isometrica la quale, figlia di una ricerca zione nei momenti di inerzia. La trentennale, riesce, attraverso un serie “Vcore Tour” prevede aumento delle intersezioni tra le oltre alla “Gravity”, nelle due corde ad aumentare la superficie versioni G e HG rispettivamente utile per colpire la palla, limi- leggera e pesante anche i motando così il numero degli errori delli 89 e 97. senza andare a inficiare la velocità della stessa. Vcore Si Il “3D Vector Shaft” permette La racchetta di Juan Monaco un grande spin e un maggiore vanta l’innovativa tecnologia controllo dei colpi in tutte le di- “Bt hibrid stringing system” rezioni; le scanalature del telaio ovvero l’inserimento, a conmigliorano la rigidità della rac- tatto col telaio, di particolari chetta diminuendo le vibrazioni gommini (in inglese grommet) del telaio. Il “Micro core”, ov- che massimizzano il movivero una maggiore densità delle mento delle corde per genecomponenti del nucleo inserita rare maggiore spin. Gli alle ore 2 e 10 del piatto corde e inneschi delle corde principali, piatto corde lunghezza peso senza corde bilanciamento senza corde profilo schema corde costruzione 56 98 sq inch 27 inch 305 grammi 315 millimetri per capirci quelli posizionati a ore 12, aiutano il movimento parallelo delle corde, quelli delle corde orizzontali (ore 9) invece aiutano, producendo movimenti verticali, il tempo d’impatto della palla. Come tutte le racchette Yonex, anche le racchette “Vcore Si” sono caratterizzate dalla forma isometrica e come le “Tour” vantano le tecnologie “Micro core” e “Vector Shaft”. Juan Monaco gioca con un piatto corde di 98 pollici ma la serie “Vcore Si” propone anche altri modelli: la “100”, la “team” e la “105”. In arrivo le novità Yonex, da oltre mezzo secolo, rappresenta uno dei leader nella produzione di materiale tecnico per il tennis; oltre alle racchette propone una linea d’abbigliamento completa: t-shirt, calzoncini, tute, scarpe e gli accessori come fasce e polsini. Stan Wawrinka, oltre ad avere una racchetta Yonex, veste con lo stesso marchio cucito sul petto. Molto interessanti sono i borsoni da allenamento e porta racchette, curati nei minimi particolari e funzionali ad ogni livello di gioco. La vasta gamma che Yonex propone nel tennis, che comprende anche ogni accessorio tecnico come grip, overgrip e antivibrazioni, sta per essere innovata; a breve verranno presentati i nuovi prodotti e subito passeranno sotto lo scanner di Tennis Market. JASON D’ALESSANDRO LE NOVITÀ IN CAMPO. Gennaio è anche il mese dei saldi Ne ha approfittato Australian, con una bella proposta G BORSA TENNIS È tempo di saldi Sul sito www.australian.it a prezzi scontati, tutte le collezioni dell’azienda milanese, anche le ultime Acquistare è facile: c’è tempo fino al 10 febbraio a cura di NICOLETTA AZZOLINI ennaio è il mese dei saldi, ma non sono molte le aziende-tennis che ne hanno approfittato. Ben venga, dunque, l’idea di Australian, che ha dato un deciso ritocco verso il basso al suo listino, invitando tutti gli appassionati (del tennis, e anche quelli del marchio del canguro, ché ce ne sono molti) a mettersi comodamente seduti al proprio computer e accedere al sito www.australian.it. Acquisti veloci, sicuri, e ben gestiti dall’azienda di via Tito Livio a Milano. I prodotti sono ben inquadrati, accessibili, il carrello per fare gli acquisti non presenta problemi ardui per i meno esperti di computer. CANOTTA BIMBA da 35 € a ABITINO DRY LIGHT da 55 € a 58 POLO GAME da 45 € a 29 € TUTA PLAY da 120 € a TUTA FIRE da 120 € a 69 € T-SHIRT ARMY da 49 € a 69 € 34 € 35 € PILE da 39 € a POLO BRAZIL da 69 € a 30 € POLO MATCH da 45 € a 34 € FELPA BIMBO da 59 € a 49 € FELPA WORKOUT da 92 € a 64 € 40 € T-SHIRT FLOWERS da 49 € a 34 € 25 € 39 € segue a pagina 60 FELPA EASY ROAD da 69 € a 49 € FELPA STREETWEAR da 70 € a 55 € VARSITY FORO ITALICO da 89 € a 60 € ABITINO DRY LIGHT da 55 € a 39 € POLO DRY LIGHT da 50 € a 40 € 59 È tempo di saldi continua da pagina 58 Ha avuto coraggio Australian. Ha tirato fuori e messo in saldo tutte le sue collezioni: uomo, donna, bambino e Foro Italico. Anche le più nuove, come la collezione Flowers, come la Army, e le classiche, delle quali fanno parte capi come le polo Match, Dry Light e Game, appaiono nel maxi store dei saldi. In media il ribasso è intorno al 25/30 per cento, ma sui capi più costosi, come le giacche e i giubbotti si taglia tranquillamente il traguardo del 40 per cento. I saldi Australian termineranno il 10 febbraio. C’è ancora tempo, ma non molto... POLO USA da 69 € a 49 € SHORT DRY LIGHT da 55 € a 60 38 € POLO ESP da 69 € a 49 € GONNA ARMY da 46 € a 32 € LEGGINS SHOCK da 44 € a 30 € CULOTTE da 29 € a 20 € GONNA TENNIS da 39 € a 27 € SHORT ARMY da 60 € a 45 € SHORT TOP SPIN da 45 € a SHORT SLAM da 49 € a 35 € 35 € LE NOVITÀ IN CAMPO. La nuova linea Tomas Berdych Collection appare meno aggressiva. Restano colore e stravaganza, tecnologia e prezzi bassi, in linea con la filosofia del colosso svedese H&M e Berdych, il tennis per tutte B TOMAS BERDYCH COLLECTION. Maglietta da tennis a maniche corte in tessuto tecnico traspirante ad asciugatura rapida. Regular fit. 14,99 euro a cura di NICOLETTA AZZOLINI le tasche erdych fa da modello in campo, e sembra ci riesca bene. Indossa da oltre un anno e senza troppe remore le t-shirt coloratissime e fluorescenti del colosso svedese H&M, le ha fatte conoscere un po’ ovunque nel circuito tennistico, e oggi può permettersi di scegliere fra capi più riposanti, meno forti nelle tonalità. Conoscendolo, è quello che fa per lui. La nuova Tomas Berdych Collection dà prova di maturità e appare davvero molto centrata. Le nuove t-shirt non rinunciano al colore (nero, turchese) e alla stravaganza, ma appaiono ben congeniate, piacevoli al colpo d’occhio. E assai poco costose, in linea con la filosofia H&M. Per scendere in campo (T-shirt, shorts e calzini), comodi e supportati da un bel po’ di tecnologia (che non guasta) si sta fra i e 39 i 54 euro. Davvero per tutte le tasche. 62 19,99 euro 19,99 euro TOMAS BERDYCH COLLECTION / CONSCIOUS. Maglietta da tennis a maniche corte in tessuto tecnico traspirante ad asciugatura rapida. Retro e sezioni laterali in fresco tessuto di mesh, fori di ventilazione sotto le braccia. Realizzata in poliestere riciclato. TOMAS BERDYCH COLLECTION / CONSCIOUS. Polo a maniche corte in tessuto tecnico traspirante ad asciugatura rapida. Cerniera in alto, sezioni di ventilazione in mesh sui lati. Realizzata in poliestere riciclato. euro SHORTS da tennis corti e aderenti in tessuto tecnico traspirante ad asciugatura rapida. Elastico in vita. Slim fit. 24,99 SHORTS DA TENNIS Tessuto tecnico euro traspirante ad asciugatura rapida. Elastico e coulisse nascosta in vita, tasche laterali. Sezioni di ventilazione in mesh al cavallo. Foderati. 24,99 9,99 eu due praoia 24,9r9o eu POLO Maglia a maniche corte in tessuto tecnico e traspirante ad asciugatura rapida. Cerniera in alto, sezioni a coste sui fianchi. Dettagli riflettenti. CALZE DA TENNIS. In robusto tessuto tecnico e traspirante ad asciugatura rapida. Gambale con lavorazione a coste, sezione rinforzata attorno al piede per il massimo comfort e una calzata perfetta. 63 Cinguettii @rogerfederer. Avrei dovuto indossare una camicia abbinata 64 L’AZIENDA. Anni di vicissitudini non hanno offuscato il marchio italiano che rivoluzionò l’abbigliamento sportivo nei Settanta. E ora, sotto il controllo di Wintex srl, può ripartire di slancio Q Tacchini, la forza del colore a cura di JASON D’ALESSANDRO uando il tennis vestiva di bianco, solo di bianco, e le T-shirts, i calzoncini, le scarpe, rigorosamente candidi, si contrapponevano al rosso, al blu e al verde delle superfici... Quando il tennis era per pochi, stretto nei Circoli, formale nei rapporti e nelle divise, qualcuno pensò che bastasse una pennellata di colore per fare la rivoluzione... E cambiò tutto per davvero. Erano gli anni ’60 e Sergio Tacchini, già campione italiano, partecipava alla Coppa Davis quasi ogni anno ed era certamente fra i tennisti più forti della Penisola. Oggi il suo nome è noto in tutto il mondo: il nome del tennista, ovvio, ma soprattutto quello dello stilista e dell’imprenditore. Tacchini, o meglio il Cavalier Tacchini, dette vita al marchio che avrebbe portato il suo nome nel 1966, quando ancora teneva le mani ben salde sulla racchetta di legno. Era il marchio che avrebbe rivoluzionato l’abbigliamento del tennis, quello che introdusse il colore. 66 La svolta Wintex Sono passati quasi 50 anni, e le vicissitudini sono state molte. Ma il marchio Tacchini è ancora lì, è tornato su dal suo momento più difficile, ha ripreso vita, colore, ed è ancora fra i più apprezzati. Oggi, la realtà del brand è simile a quella di aziende, altrettanto importanti, che hanno trovato nuova linfa grazie a investitori internazionali. Come Alitalia, come alcune delle nostre acciaierie più grandi. Unioni di forze e di intenti, più volte benedette dall’attuale governo, che tengono in vita le nostre aziende senza rinunciare a una forte presenza italiana. Nella Sergio Tacchini dell’anno 2015, quella presenza è garantita da Wintex srl. È andata così... Nel 2007, dopo un periodo di crisi, il marchio “Sergio Tacchini” viene acquistato dall’investitore cinese Billy Ngok. Una perdita dura da digerire, quella di un segue a pagina 68 Tommy Robredo, testimonial di punta delle nuove linee Tacchini. Nelle foto piccole, da sinistra... Selfie dello staff con Robredo, interno di uno store, Robredo firma autografi a Monte-Carlo LA SCHEDA Sergio Tacchini Wintex Italia Srl , Via Savona 97 20144 Milano • Tel +39 02 49489301 • Fax +39 02 49489315 • E-mail: [email protected] • Lo showroom e gli uffici del brand hanno sede a Milano. Sergio Tacchini è oggi una Brand Company che lavora con licenze a livello mondiale. Il Brand si occupa direttamente dello stile, di disegnare le nuove collezioni, del prodotto e del marketing. • Nove gli atleti sul circuito con il marchio Tacchini: Robredo, Muller, Sijsling, Montanes, Gimeno, Enrique Lopez, Llodra, Napolitano, Eremin. 67 Nata negli anni Cinquanta, Wintex srl è oggi una Brand Company che ha assunto l’impegno di salvaguardare “l’italianità” del marchio Tacchini. Stile, prodotto e comunicazione vengono ideati nel nostro Paese La forza del colore continua da pag. 67 Jimmy Connors, John Mc Enroe, Ilie Nastase, Adriano Panatta, Vitas Gerulaitis con i loro completi sgargianti che, all’altezza del cuore, sfoggiavano la “T cerchiata” cucita ad arte. Il gioco prendeva vita nel talento di Panatta, vincitore nel ’76 a Parigi e Roma, nell’anticonformismo di Nastase, nelle proteste di fine decennio di “Mac”, nella sfrontatezza di Jimmy Connors, che a soli 22 anni vinceva Australian Open, Wimbledon e U.S. Open; nelle vittorie e nelle sconfitte prese con filosofia da Gerulaitis il quale, dopo aver battuto lo stesso Connors dopo 16 sconfitte consecutive, dichiarò con tono solenne: «Nessuno batte Vitas Gerulaitis per 17 volte di fila!». Il tennis ormai Open aveva preso un colore più deciso e Sergio Tacchini firmava l’abbigliamento in tono con gli anni che si stavano vivendo. grande marchio italiano, che interessò la stampa e dette il “là” a non poche critiche e osservazioni. Successivamente, aspettando una risalita che tardava ad arrivare, Sergio Tacchini e il figlio Alessandro hanno avanzato delle proposte alla “Hembly International”, la società capitanata da Ngok, per riacquistare il marchio, ma senza trovare un accordo definitivo. Identità italiana La svolta, invece, è giunta dalla stessa società cinese, nuova proprietaria del marchio, che a sua volta ha affittato il ramo aziendale a una società tutta italiana: la “Wintex”. Quest’ultima nasce negli anni ’50 come attività tessile a conduzione familiare per poi espandersi, a metà anni ’70, su tutto il territorio nazionale. La “Wintex” si occupa del marketing, dello stile e del prodotto di “Sergio Tacchini”, cioè di tutto ciò che riguarda la “figura” del brand. In un periodo di tensione, di tira e molla tra Italia e Cina, risulta fondamentale il ruolo di “Wintex srl”, che può essere definita una “brand company”: quello di salvaguardare l”italianità” del brand, controllandone la comunicazione e l’immagine, lo stile e il prodotto stesso, che viene ideato in Italia. La firma dei campioni Quella stessa “italianità” che fece grande il marchio Tacchini negli anni Settanta. Al punto da essere considerato il trampolino di lancio dei nuovi protagonisti del tennis. Con Tacchini, i Settanta videro una autentica mutazione del tennis. Emersero grandi personaggi dentro e fuori dal campo. Oltre ai colpi da una parte all’altra della rete c’era molto di più, c’era lo spettacolo! C’erano 68 S Collezione ICON 2015. In Australia con McEnroe i chiama ICON 2015, e sarà uno Slam a darle il benvenuto. È la nuova collezione che i tennisti del Team Sergio Tacchini indosseranno a Melbourne, in occasione degli Australian Open. La polo è stata disegnata prendendo ispirazione da quella indossata da John McEnroe in occasione della famosa vittoria a Wimbledon nel 1981. Completamente rivista nei tessuti, innovativi e rispondenti ai più alti criteri di traspirabilità e confort a livello di fit, la polo ha mantenuto la texture originale a costina piatta, che impreziosisce e rende elegante un capo dedicato al tennis. Il dettaglio del collo è innovativo, morbido e avvolgente senza rinunciare all'effetto polo. Le maniche riportano le righe colorate in azzurro e blu su corpo bianco e rosse e blu su corpo rosso. Il tessuto è anti raggi UV e con trattamento quick dry. Lo short della linea Icon è in tessuto tecnico performante, dalla massima traspirabilità, e caratterizzato dal "mechanical stretch", che garantisce elasticità creata dalla tessitura, e non dall'utilizzo di elastam. La coulisse in vita e il piping in contrasto conferiscono una nota di originalità ed eleganza. Disponibile nei colori bianco e blu. La tuta è, come lo short, in tessuto mechanical stretch. La giacca è in colore bianco con maniche e spalle caratterizzate dalle righe in rosso e blu, come sulla polo, mentre il pantalone è blu con il logo in contrasto colore. Il capo è ideale per entrare in campo, ma anche per il relax del dopo partita. Completano la linea gli accessori nei colori di collezione. ICON è in vendita dallo scorso 20 dicembre sullo store online sergiotacchini.com Un punto di riferimento Il marchio divenne un punto di riferimento nel tennis e ben presto abbracciò gli altri sport. “Sergio Tacchini” era sinonimo di stile, tanto che Lea Pericoli disegnava i suoi abiti e se li faceva produrre in esclusiva dal brand. A metà degli anni ’70, il marchio italiano vestiva la nazionale di scherma, poi prendeva piede nel basket con Dino Meneghin, nella Formula 1 con Ayrton Senna e nello Sci con Marc Girardelli. Nel tennis degli anni ’80 Tacchini vestiva Mats Wilander, Gabriela Sabatini, John McEnroe e Martina Navratilova; negli anni ’90 Pete Sampras, Goran Ivanisevic e Martina Hingis. Negli ultimi anni, oltre ad aver accompagnato Novak Djokovic nelle prime vittorie negli Slam, ha vestito Flavia Pennetta, Filippo Volandri, Juan Carlos Ferrero e Tommy Robredo, il quale porta tutt’ora la “T cerchiata” cucita sul petto. Il 2 giugno 1992 fu conferita a Sergio Tacchini segue a pagina 70 69 La forza del colore continua da pag. 69 l’onorificenza di “Cavaliere del Lavoro”. Il brand era ormai diventato un punto di riferimento nell’abbigliamento sportivo, ma non solo: oltre alle linee prodotte per gli atleti, nasceva una vera e propria linea stilistica per il tempo libero che abbracciava ogni tipo di indumento e accessorio. In campo a Montecarlo “Sergio Tacchini” sponsorizza oggi (e sarà per il secondo anno consecutivo), il “Montecarlo Rolex Masters”, fornendo l’abbigliamento ai raccattapalle e a tutto il personale tecnico del torneo. La conferenza stampa dell’evento, che ha visto nell’edizione passata trionfare Stan Wawrinka su Roger Federer, ha luogo, in ottobre, presso la sede milanese di Sergio Tacchini. Durante la settimana del torneo i tennisti sponsorizzati “Tacchini” come Tommy Robredo (numero 17 ATP), attualmente l’atleta di punta del marchio, Gilles Muller (47 ATP), Igor Sijsling (84 ATP) si presteranno a delle “autograph sessions” e saranno disponibili a incontrare i fan. La “T cerchiata” è attiva anche in Italia: ha sponsorizzato la “Grande Sfida” di Milano, che ha visto in campo Goran Ivanisevic, John Mc Enroe, Ivan Lendl e Michael Chang; e il campionato di “serie A1” a Genova il 6,7 e 8 dicembre. E nel 2016 torna il golf Momentaneamente si occupa solo di tennis, ma nel 2016 è prevista una linea d’abbigliamento per il golf. “Sergio Tacchini” ha mantenuto una propria identità: gli addetti ai lavori “Wintex” la definiscono, oggi, una realtà non ancora grande, ma solida, che con una precisa strategia di promozione e sviluppo, tenta di crescere un passo alla volta. 70 INTEGRATORI. Una buona alimentazione è la prima regola, ma nello sport non sempre il fisico riesce a recuperare il carburante utile per andare avanti Energia pulita L’ a cura di JASON D’ALESSANDRO Ogni disciplina sportiva richiede una alimentazione specifica, dato che non tutte utilizzano identiche scorte energetiche. Tre i meccanismi utilizzati: anaerobico alattacido, anaerobico lattacido, aerobico alimentazione fa parte della vita quotidiana, quindi prima di parlare di tennis, ma anche solo di sport nello specifico, è bene spendere qualche parola su quello di cui necessita il nostro organismo che, “macchina” più o meno perfetta, ha bisogno di carburante, di energia per svolgere ogni compito richiesto. Quando si svolge attività fisica, le energie utilizzate dovranno essere reintegrate; la maggior parte di esse rientreranno tramite una buona alimentazione che, oltre a prevedere la giusta distribuzione dei pasti durante la giornata, deve assicurare il giusto apporto dei tre nutrienti basilari: glicidi, lipidi e proteine. 72 Alimentazione e sport Ogni tipologia di sport richiede un’alimentazione specifica perché caratterizzata da un consumo dell’energia particolare: un maratoneta non utilizza le stesse scorte energetiche di un centometrista, il quale a sua volta si differenzia da un cestista. I meccanismi utilizzati sono tre e si attivano in successione: anaerobico alattacido; anaerobico lattacido; aerobico. Ogni meccanismo prevede un’azione molto diversa dagli altri. L’anaerobico alattacido permette azioni molto brevi nelle quali è possibile esprimere il massimo della potenza, è utilizzato nei primi 30 metri di corsa, nel lancio del peso, del giavellotto, negli spostamenti rapidi in ogni disciplina; i substrati energetici utilizzati sono ATP (primo substrato del muscolo scheletrico) e creatinfosfato e si esauriscono in tempi ridotti. L’anaerobico lattacido è più resisegue a pagina 74 73 Il tennis prevede l’utilizzo di tutti i meccanismi energetici, alternando sforzi brevi e intensi a quelli prolungati. L’importante è saper mantenere l’equilibrio Energia pulita continua da pag. 73 stente, lo troviamo nei primi 70/80 metri di corsa e utilizza come fonti energetiche soprattutto glicidi. L’aerobico è addetto alla resistenza aerobica, quindi fondamentale nelle corse di lunga durata, nelle lunghe frazioni nel nuoto o nello sci: utilizza glicidi, ma soprattutto lipidi e può tendere all’infinito; l’esempio che spiega questa ultima affermazione è la maratona: 42 km di corsa che possono durare ben più di due ore. Immagini tratte da una recente campagna pubblicitaria di Gatorade, che ha voluto come testimonial le due tenniste italiane più in alto nel ranking Wta, Flavia Pennetta (12) e Sara Errani (14). “To stop is to fail” diceva lo slogan, solo un errore può fermarle. Il punto di equilibrio del tennis Il tennis prevede l’utilizzo di tutti questi meccanismi, ma avremo, per lo più, un’alimentazione orientata verso i carboidrati, perché, anche se inseriti in un contesto di lunga durata, i movimenti principali sono brevi e intensi; a partire dal movimento rapido e violento del servizio, fino ad arrivare a un diritto in corsa o agli spostamenti fulminei da una parte all’altra del campo. Tutto ciò attiva i meccanismi alattacidi, ma un match di tennis può durare anche ore e quindi il tutto sarà inserito in un “contesto” aerobico”. Il tennista, più degli altri sportivi, deve saper riconoscere il punto di equilibrio e cercare di mantenerlo. Oltre all’utilizzo dei nutrienti principali, soprattutto glicidi e lipidi (le proteine aiutano a utilizzare tutte le fonti nel modo corretto), verranno consumati, durante le dure sessioni di allenamento o la gara, sali minerali come sodio, potassio, calcio e magnesio, i quali, non essendo prodotti dal nostro organismo, dovranno essere assunti sotto forma di integratori. Il ruolo degli integratori salini Gli integratori salini risultano fondamentali in situazioni di lunga durata, quando avremo una grande produzione di sudore, influenzata, oltre che dall’attività fisica, anche da fattori ambientali come caldo e umidità. Il sudore elimina acqua e sali minerali, quindi è richiesto un riequilibrio tramite l’assunzione di bevande 74 210 200 trend integratori (aprile 2013 - marzo 2014 integratori (aprile 2012 - marzo 2013 Il mercato degli integratori specifiche, senza però esagerare; bere integratori salini è diventata quasi una moda, e anche il tennista occasionale ne fa uso assiduamente, rischiando di andare a incidere negativamente sull’osmolarità, ovvero l’equilibrio idrico-salino. L’assunzione smisurata potrebbe causare un sovraccarico di sali minerali e come ogni squilibrio incidere negativamente sul buon funzionamento fisiologico. Il mercato degli integratori Tutti i tennisti reintegrano le energie utilizzate; se si assiste a un match di tennis, oltre a diritti, rovesci e volée, si nota che tra un cambio di campo e l’altro, i giocatori pensano, si concentrano e bevono delle bevande colorate: quelli sono gli integratori. Oggi li troviamo sotto forma di barrette energetiche, di cara- +30% +25% 190 +20% 180 +15% 170 +10% 160 +5% 150 +0% 140 -5% 130 -10% 120 apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar I dati del mercato degli integratori in evidente crescita nell’ultimo biennio (ultima rilevazione a marzo 2014). Il grafico è tratto da uno studio di Cosmofarma, pubblicato di recente con il titolo: “Analisi del mercato degli integratori alimentari in farmacia”. melle o di polvere da sciogliere nell’acqua. Il nostro obiettivo è di ampliare la conoscenza di questo “mondo”, dando spazio e possibilità alle aziende attive nel settore di mostrare i vari prodotti. Cominciamo con le proposte Ethic Sport... 75 Una solida realtà aziendale caratterizzata da uno staff di esperti nutrizionisti. «Assistiamo l’atleta in tutte le fasi, prima, durante e dopo l’attività sportiva» Come contattare Ethic Sport SEDE Viale Empoli, 33 47838 Riccione (Rn) TELEFONO 0541 607325 0541 695002 (fax) E-MAIL [email protected] SITO INTERNET www.ethicsport.it E thic Sport rappresenta una solida realtà nel mercato dell’integrazione sportiva; caratterizzata da uno staff di esperti medici e nutrizionisti, analizza gli aspetti principali delle varie discipline tentando di creare i prodotti alimentari ideali per ciascun atleta. «Siamo specialisti negli integratori energetici e salini, in quelli per il recupero e nei supplementi pensati per assistere l'atleta in tutte le fasi: prima, durante, e dopo lo sport». Queste le parole manifesto della compagnia che mette a disposizione sul sito www.ethicsport.it, oltre alle informazioni specifiche per l’attività sportiva, i prodotti proposti e presenti sul mercato. Reidratazione Lo studio inizia dalla suddivisione della reintegrazione in tre categorie: reidratazione, energia e recupero. Si potrebbe giocare un match 76 sotto il sole cocente senza conoscerne a priori la durata; è necessario quindi avere sempre la possibilità di contrastare la disidratazione; si dovrebbero bere, in ogni pausa e a piccoli sorsi, bevande idrosaline ed energetiche. In relazione a tutto questo, Ethic sport propone Performance Sete®, con lo scopo di apportare i minerali necessari al mantenimento delle corrette funzionalità fisiologiche, prima fra tutte la contrattilità muscolare, compensando l'eccessiva sudorazione e inibendo la comparsa di crampi. Energia Nel tennis abbiamo un importante utilizzo di carboidrati che, ovviamente, devono essere Ethic Sport specialisti negli integratori a misura di tennista reintrodotti nell’organismo. È possibile, soprattutto durante un match che si prolunga, che si vada incontro all’insorgenza della fame, in questo Ethic Sport propone altri due prodotti: SportFruit®, una gelatina di frutta arricchita con minerali, estremamente gustosa ma anche pratica per inibire la fame e assicurare energia in modo rapido e digeribile, ed Energia Rapida+®, pensata per quelle situazioni in cui si percepisce forte l'affaticamento, caratterizzata da carboidrati sequenziali come alanina e taurina, che contrastano il calo ipoglicemico fornendo energia immediata e duratura, e da sostanze come caffeina e ginseng, che agiscono come stimolanti naturali, favorendo la concentrazione e la lucidità. Recupero Il prodotto chiamato Recupero® nasce con lo scopo di fornire all’organismo tutti i nutrienti destinati alla ricostruzione della muscolatura segue a pagina 78 77 Integratori a misura di tennista continua da pag. 77 “consumata” durante lo sforzo, oltre a rifornire tutti quei micronutrienti utili a ridare equilibrio ai processi fisiologici. Nel tennis, soprattutto d’alto livello, assistiamo a match durissimi a distanza molto ravvicinata (nei Masters 1000 si gioca tutti i giorni), quindi la fase di recupero risulta fondamentale per il benessere psicofisico dell’atleta e di conseguenza per i risultati che riuscirà a ottenere; un buon recupero permette di competere e allenarsi sempre nelle migliori condizioni, facendo progredire la propria performance atletica. Il tennis inoltre, prevede una forte componente anaerobica che induce alla rapida produzione di acido lattico, il cui accumulo può inficiare la performance. Recenti studi hanno dimostrato come la Zeolite clinoptilolite, un minerale che si forma in natura dal contatto della lava con l'acqua di mare in condizioni ambientali particolari, è in grado di agire come una “spugna molecolare”, capace di liberare l'organismo dall'eccesso di acido lattico, nonché di tutte le altre tossine che vengono prodotte du78 rante l'attività sportiva intensa. FL100 SPORT® il prodotto studiato su queste basi da Ethic Sport. Una sua assunzione regolare, prima e dopo l'attività, associata al normale stretching, può ridurre l'accumulo di acido lattico e di tutte le altre tossine, assicurando il mantenimento della miglior performance. L’atleta lo sa Abbiamo focalizzato l’attenzione sui prodotti “Ethic Sport”. Ma il nostro sport richiede particolare attenzione nello studio dell’energia utilizzata; i prodotti presentati devono essere assunti con criterio, altrimenti l’organismo non potrebbe esprimersi al massimo delle possibilità. Oggi, lo studio meticoloso del movimento umano conduce alla creazione di prodotti sempre più specifici ed efficaci, indirizzati, come abbiamo visto, alle varie fasi di gioco e tali da richiedere l’attenzione diretta dell’atleta, perché solo l’atleta conosce veramente quelle che sono le proprie esigenze e le sensazioni del momento. LE GUIDE DI TM. Come scegliere la racchetta giusta per le proprie caratteristiche: piatto corde, lunghezza, peso, bilanciamento, swing, profilo, rigidità e schema delle corde. Tutto quello che c’è da sapere Guida al linguaggio delle racchette Ecco come cercare “l’anima gemella” L a cura di JASON D’ALESSANDRO immagini GIANNI CIACCIA a racchetta è un oggetto semplice: prendi un telaio, tiri delle corde da un’estremità all’altra e il gioco è fatto... E invece non è così. Anzi, non lo è per niente! E lo sa bene chi si è avvicinato al mondo del tennis, anche se di sfuggita. «Quanto sono tirate le corde?»; «Questa racchetta è troppo rigida»; «Pesa troppo in testa»; «È bilanciata a 320». Domande che si sentono spesso all’interno di un Circolo. Là dove i soci sembrano capirne molto, molto di più, dell’incordatore di Federer, dello stesso Federer e dei vari ingegneri sparsi per il mondo. Ma il tennis, come sapete, è bello anche per questo. Il tennista, a ogni livello, sembra sia alla ricerca dell’anima gemella: quella che non tradisce, con cui condividere gioie e dolori. E non si arrende, continua a cercare, perché dev’esserci, da qualche parte, la racchetta “ideale” per lui. Fai la scelta giusta! Sin da questo primo numero, “Tennis Market” propone delle guide. Non tanto rivolte all’acquisto dei prodotti, quanto alla conoscenza degli stessi. Insieme con le novità che il mercato del tennis via via presenterà agli appassionati, riteniamo dove- roso vederci chiaro su quelli che sono i punti fondamentali della “scheda tecnica” di un prodotto, perché solo conoscendoli si è in grado di scegliere l’oggetto ideale per le proprie caratteristiche e il proprio gioco. Tornando alle racchette, dunque, è piatto corde, lunghezza, peso, bilanciamento, tipo 80 di swing, profilo, rigidità, schema corde... Queste le caratteristiche principali, quelle scritte sui telai, raramente comprese e a volte nemmeno lette, facendo ricadere la responsabilità della scelta sul campione testimonial della stessa racchetta o addirittura sui colori sgargianti che la caratterizzano. Piatto corde. Quei quindici pollici in più Una delle prime indicazioni che troviamo sulla racchetta è la dimensione del piatto corde. Generalmente è segnalato con la sigla “sq. in.”, che significa “pollici quadrati”. I numeri vanno da 95 a 110, ben più alti rispetto a qualche anno fa: il piatto corde, col passare degli anni è infatti cresciuto, e anche i professionisti hanno indirizzato le loro scelte verso misure maggiori. Pete Sampras giocava con la “Wilson Pro Staff Original” con il piatto corde da 85 pollici, oggi anche Roger Federer, l’ultimo “baluardo” dei “piatti” relativamente piccoli (90 sq. in.), ha deciso di aumentare i pollici e di arrivare fino a 97. Ma perché questo cambio di rotta? Un piatto corde grande, innanzitutto, permette di conferire una maggiore potenza alla palla grazie alla maggiore lunghezza delle corde che re- stituiscono energia elastica. Riduce poi il numero di palle colpite male: lo stesso Federer, da quando impugna una “97”, ha diminuito il numero delle palle “steccate”. La grandezza del piatto però, è inversamente proporzionale alla precisione, i colpi in top spin in particolare risultano meno stabili per la ridotta aderenza della palla sulle corde; un segue a pagina 82 81 Racchette. Come cercare l’anima gemella continua da pagina 81 Più potenza con un piatto corde grande o un maggiore controllo con un ovale più ristretto? Nel tennis delle racchette over size i campioni si orientano su misure intermedie, fra i 97 e i 100 pollici In queste pagine dedicate alla conoscenza dei segreti delle racchette, abbiamo voluto proporre uno studio sui movimenti dei campioni condotto da Gianni Ciaccia. Nell’immagine iniziale, il servizio elegante di Federer; qui, l’attenzione alla palla nello sguardo di Djokovic; nelle foto successive, il lancio molto alto della pallina effettuato da Kei Nishikori e la potenza espressa dal servizio di Wawrinka piatto piccolo è certamente più preciso se si riesce a colpire la palla perfettamente al centro, ma richiede un dispendio di energie maggiore per conferirle la stessa velocità. Un’ideale equilibrio fra precisione e potenza Oggi i campioni usano racchette che vanno dai 97 pollici di Federer e Wawrinka ai 100 di Djokovic e Nadal: è raro che qualcuno superi per eccesso o difetto questi valori che, nel gioco di oggi, sembra attestino l’ideale equilibrio tra precisione e potenza. Quando un principiante o un tennista di livello intermedio deve scegliere la grandezza del piatto corde deve soppesare diversi fattori: un piatto corde grande è ideale per i principianti, ma c’è chi consiglia di abituarsi da subito a colpire la palla al centro della racchetta e quindi evita misure eccessive; un giocatore che fa dello spin il suo punto di forza non dovrebbe giocare con un piatto troppo grande, altrimenti perderebbe le caratteristiche che lo contraddistinguono. Un piatto corde da 97 o 100 (con una flessibilità fino a 105) pollici sembrerebbe l’ideale per i professionisti come per gli amatori, che dovranno poi valutare l’acquisto anche in base agli altri fattori che andiamo ad analizzare. 82 La lunghezza. Normale o Long Body? Le racchette, generalmente, sono lunghe 27 pollici ovvero 68,5 cm; questa è la misura standard utilizzata, quasi all’unanimità, dai professionisti. Esistono, da qualche anno, i telai “long body” (in italiano “corpo lungo”), che permettono di imprimere più potenza alla palla per la maggiore ampiezza della leva e migliorare i colpi in allungo, ma portano anche a colpire la palla più lontana dal corpo e maggiori difficoltà nel giocare le volée; quasi tutti i giocatori non azzardano a cambiare la lunghezza della racchetta, ma cercano il loro attrezzo ideale modificando gli altri valori e parametri che lo caratterizzano. Uno dei rari esempi di racchetta più lunga è la “Babolat Pure Drive Plus” di Sara Errani, la quale ha scelto un telaio lungo 27,5 pollici (che equivalgono a 69,85 cm) che le ha permesso di migliorare il servizio e di rispondere alla potenza delle giocatrici più prestanti fisicamente. Il peso. Dal legno alla grafite persi 100 grammi Il peso della racchetta è uno dei parametri più significativi ed è in stretto rapporto col bilanciamento, che vedremo più avanti. Negli ultimi anni, abbiamo assistito a una costante diminuzione del peso delle racchette. Prima le racchette erano di legno e superavano tranquillamente i 400 grammi, oggi con l’avvento di materiali come “graphite” o “graphene” i valori si sono ridotti drasticamente. Una racchetta leggera (sotto i 285 g senza corde per gli uomini) consente una maggiore maneggevolezza, ma ne risente il controllo e la spinta impressa sulla palla; una racchetta pesante (da 290 g fino ad arrivare a 330 g e oltre) è più compatta, ma necessita di una velocità “di braccio” (e quindi del movimento) maggiore. La scelta del peso della racchetta è, come tutti gli altri parametri, soggettiva: un tennista che possiede forza e velocità di braccio elevate dovrebbe avvicinarsi a un peso oltre i 290 g, per chi invece è alle prime armi e quindi ha una velocità di braccio ridotta, è preferibile che il peso sia minore. Il bilanciamento. Testa o manico... Il bilanciamento non è nient’altro che la distribuzione del peso tra le due estremità della racchetta, lungo quindi i 27 pollici (o i 68,5 cm) che la caratterizzano: una racchetta bilanciata perfettamente al centro avrà un valore di 13,5 pollici o 34,3 cm o meglio ancora (perché è così che generalmente troviamo scritto sui telai) di 343 mm. Una racchetta segue a pagina 85 83 Racchette. Come cercare l’anima gemella continua da pagina 83 sarà bilanciata, come si dice in gergo, “in testa”, quando aumenta questo valore (per esempio 345 mm), mentre sarà bilanciata verso il manico quando quel valore diminuisce (320 mm). La distribuzione del peso è uno dei fattori più influenti nelle sensazioni che la racchetta provoca a chi la impugna: la maggior parte dei professionisti gioca con un bilanciamento verso il manico (Djokovic 323 mm; Federer 314 mm; Nadal 330 mm) perché la velocità elevata del loro movimento permette di imprimere potenza alla palla; gli amatori che, certamente non hanno la stessa velocità di braccio dovrebbero, nella maggior parte dei casi, optare per un bilanciamento verso la testa che consente, nonostante la velocità ridotta del movimento, di imprimere potenza alla sfera. Profilo e rigidità, altri parametri indispensabili da tenere d’occhio per scegliere la giusta racchetta. I campioni optano per profili non spessi e rigidità fra 55 e 75 punti Lo swing. Solo sensazioni? È la sensazione trasmessa dalla racchetta sul braccio; è in relazione al peso e al bilanciamento e, a seconda di tali caratteristiche si adatta alle diverse tipologie di tennisti. I campioni, generalmente, giocano con swing veloce perché hanno un’ampia preparazione dei colpi, ma soprattutto un’elevata velocità di braccio, cercano controllo e precisione e indirizzano il peso verso il manico. Uno swing medio, invece, è adatto a chi, muovendo il braccio più lentamente, necessita di maggiore potenza e controllo, mentre uno swing lento è rivolto alla pura ricerca della potenza; quindi possiamo dire che più la velocità di swing rallenta, più il peso si troverà verso la testa della racchetta. Questo è spiegato nel fatto che, col peso “in testa”, c’è un aumento dell’inerzia e dell’energia potenziale che imprime maggiore velocità alla palla, a discapito della precisione. Il profilo. Questione di millimetri Le racchette si differenziano anche nel profilo: generalmente variabile da 17 a 32 mm. Anche in questo caso la scelta dev’essere fatta in base alle caratteristiche di gioco: un profilo maggiore permette maggiore potenza nei colpi, essendo più rigido aumenta la forza elastica generata dalle corde sulla palla, la resistenza alla torsione e aiuta nelle rotazioni; tutto questo a scapito della precisione, che aumenta con un profilo minore. I tennisti d’alto livello tendono a giocare con profili non troppo spessi (Federer 21,5 mm, Djokovic con un profilo che va dai 22,5 mm dell’ovale ai 21,5 del cuore della sua Head, Nadal con un profilo di 23 mm all’estremità della racchetta, 26 mm nella parte centrale e 24 all’altezza del cuore); gli amatori, per avere vita più facile, dovrebbero optare per profili con valori leggermente maggiori. La rigidità. Potenza o comfort La rigidità è compresa tra 55 e 75 punti in una scala che va da 1 a 100 e rappresenta un elemento che genera parecchia confusione nello studio e nell’acquisto di una racchetta. La rigidità dipende dal materiale con il quale è stato costruito il telaio e può essere definita come la capacità di deflessione del telaio stesso. Un telaio segue a pagina 86 85 Racchette. Come cercare l’anima gemella continua da pagina 85 rigido genera maggiore potenza perché permette di utilizzare la maggiore forza elastica prodotta dalle corde ma, certamente, perde in comfort e nella capacità di generare rotazione. La maggiore flessibilità del telaio, oltre ad attutire le vibrazioni destinate a polso, braccio e spalla, permette, aumentando il tempo di contatto tra palla e corde di generare maggiore spin. Le racchette che oggi impugnano i primi tennisti del mondo hanno, generalmente, valori intorno a 67 o 68. Lo schema delle corde. Aperto o chiuso? «Io ho uno schema corde chiuso». «Io uso un 18x20». «Per il mio gioco è meglio uno schema aperto». Cosa significa tutto questo? Cos’è lo schema delle corde? È semplicemente il numero delle corde orizzontali e verticali che si intrecciano tra loro. Si parla di schema aperto o chiuso e tra i due ci sono delle differenze sostanziali. Il primo, per esempio 16x18 o 16x19, prevede un maggiore spazio tra le corde e un maggiore movimento delle stesse a contatto con la palla: questa maggiore flessibilità permette di imprimere più rotazioni alla sfera. Uno degli svantaggi dello schema aperto è che le corde, per il continuo attrito e scivolamento, si rompono più spesso e garantiscono meno controllo. Nello schema chiuso, più fitto, ad esempio 18x20, accade il contrario: le corde sono più stabili, non permettono grandi rotazioni ma controllo, precisione e si rompono molto più raramente. 86 Schema aperto o chiuso per le corde? Il primo garantisce uno spazio maggiore fra di esse, e di conseguenza anche un maggiore movimento delle stesse a contatto con la palla. Il secondo offre corde più stabili, minori rotazioni ma più controllo e precisione
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