ALLEGATO 8 Manuale operativo 7PR06
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ALLEGATO 8 Manuale operativo 7PR06
IMPIANTO DI TERMOUTILIZZAZIONE Loc. “Pian dei Foci” – Comune di POGGIBONSI ____________________________________ RICHIESTA AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE Integrazioni di cui alle note dell’Amministrazione Provinciale di Siena Prot. 100963 del 14/05/08 Prot. 132762 del 01/07/08 ALLEGATO 8 Manuale operativo 7PR06 - Gestione e monitoraggio Termoutilizzatore 7PR06 - Gestione e monitoraggio Termoutilizzatore Rev Data Motivo della revisione INDICE 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE ............................................................................................................. 2 2 MODALITÀ OPERATIVE..................................................................................................................................... 3 7PR06 - pagina 1 di 9 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE Lo scopo è definire i metodi e le responsabilità attraverso i quali:sono definiti, attuati e controllati - gli elementi del servizio che hanno diretta influenza sulla qualità e sull’ambiente. - le attività di sorveglianza associate agli aspetti ambientali significativi Si applica alla gestione del termoutilizzatore. 7PR06 - pagina 2 di 9 2 MODALITÀ OPERATIVE (Se non diversamente specificato il responsabile dell’attività è il capo turno) ATTIVITÀ Accettazione rifiuto Scarico Sistemazione del rifiuto in fossa e caricamento forno Contabilità ingressiuscite DESCRIZIONE I mezzi in ingresso all’impianto sono riconosciuti tramite budge che autorizza la pesata in ingresso ed in uscita per quelli la cui tara non è presente nei dati di riconoscimento. Prima della pesata il mezzo attraversa il portale della radioattività per verificare l’insussistenza di materiale radioattivo. Lo scarico in fossa è consentito solo ai mezzi dotati di sistema di scarico automatico; i mezzi non dotati tale sistema devono scaricare nel cassone ribaltabile posizionato nel piazzale di ingresso. L’operatore deve scaricare il cassone all’interno della fossa mediante carrello elevatore indipendentemente dal livello di riempimento del cassone. I mezzi ribaltabili con apertura manuale devono aprire i portelloni di scarico posteriori prima di oltrepassare la linea gialla e solo in seguito retrocedere fino al cordolo di cemento della fossa. (per ogni chiarimento ed ulteriore indicazione vd. 7IS12 e 7IS03) L’addetto al caricamento del forno, verificata la possibilità di effettuare lo scarico, sulla base dello spazio disponibile in fossa, apre la porta corrispondente. Si fa presente che lo scarico è regolato da semaforo che si consiglia di tenere acceso solo per il/i portone/i abilitati; il semaforo è normalmente rosso e diventa verde solo quando il portone è completamente aperto ed è inserito il blocco di sicurezza. Una volta effettuato lo scarico, sistema i rifiuti mediante ripresa e abbancamento a mezzo benna degli stessi e per creare lo spazio necessario per ulteriori scarichi. Per il corretto uso della benna l’operatore deve effettuare il numero minimo di manovre atte al caricamento (vd. 7IS08) In caso di interruzione del carico (allarmi, telefono ecc) l’operatore deve provvedere allo spegnimento della linea carroponte tramite interruttore. Il caricamento del forno dipende dal livello della tramoggia visualizzato a mezzo telecamera. Quando la tramoggia è libera l’operatore carica il forno con un numero di bennate che, in condizioni normali, è di due/tre ogni ora, corrispondenti a 1/1.5 t per le linee 1 e 2 e tre/quattro, pari a 6/7 t per la linea 3, evitando di sovraccaricare le tramogge rischiando di creare intasamenti. In caso di ostruzione vd. 7IS21. Verificare la correttezza di registrazione automatica delle bennate, relativamente a tramoggia, orario e peso. L’addetto alla contabilità dei rifiuti compila: - Materie prime in ingresso per registrare i quantitativi di materiali approvvigionati e di rifiuti prodotti; - Ogni turno, 7MD50 Consumi per registrare i consumi di acqua e di energia, urea immessi nel processo; - a fine settimana, 7MD51 Bilancio settimanale di gestione per avere una sintesi dei dati relativi ai rifiuti in ingresso ed in uscita dall’impianto. 7PR06 - pagina 3 di 9 Avviamento Arresto 1 Per avviare i forni l’operatore deve: assicurarsi che ci sia energia elettrica in tutte le reti di arrivo e di distribuzione; avviare i computers in sala controllo; avviare i compressori della linea 1 e 2 e della linea 3 mediante interruttore, dopo avere controllato il livello dell’olio; accendere gruppo di pressurizzazione acqua demi ; controllare visivamente che tutti i depositi di acqua (acqua demineralizzata, addolcita acqua industriale, grezza acqua antincendio) abbiano un livello compreso tra il minimo e massimo stabiliti; controllare che la pressione del metano sia sufficiente per la procedura di avviamento; avviare, mediante interruttore, il ventilatore di coda per creare la depressione nei forni (i ventilatori aspirano per raggiungere il valore impostato), accertandosi che le serrande di aspirazione e di mandata siano aperte;, la tramoggia di carico dei rifiuti deve essere chiusa. controllare l’apertura delle valvole di intercettazione dell’acqua di alimento e del livello dell’acqua nelle caldaie (il livello min e max è segnalato da apposite sonde nel corpo cilindrico); controllare il livello di acqua nel degasatore dalla sala di controllo; avviare la centralina oleodinamica mediante i pulsanti relativi ai 2 motori (che mettono in pressione l’olio di azionamento dei pistoni che comandano il regolamento delle griglie, dei pistoni di apertura dei portelloni della fossa e di movimento dei nastri trasportatori delle scorie per la linea 1 e 2; per la linea 3 avviare la propria centralina, che provvede oltre alla movimentazione dei due telai di griglia, a quella della serranda carico rifiuti; accendere i bruciatori a gas all’interno della camera di post-combustione in modo da far aumentare la temperatura gradualmente in tutta la condotta fumi fino al raggiungimento di 850°C nella post-combustione. Per la linea 3 si consiglia di non superare un gradiente di 50 °C/ora; aprire i tappi delle tramogge mediante pulsante. Una volta raggiunta la temperatura1 di 850° C nella post-combustione, l’operatore può procedere con il caricamento dei rifiuti nei forni e con l’accensione con bruciatore o manuale. Per spegnere i forni l’operatore deve: Sospendere il caricamento delle tramogge; Chiudere progressivamente la valvola di immissione dell’aria primaria; Attendere che tutti i rifiuti si consumino, che le scorie cadano nell’acqua di raffreddamento e che vengano successivamente trasportate nella fossa scorie(fino a quando ci sono rifiuti la temperatura va sempre mantenuta a 850°C quindi si deve intervenire anche in questa fase attivando i bruciatori di combustione); Arrestare lo scorrimento delle griglie del forno; Chiudere i tappi delle tramogge; Attendere il calo della temperatura. E’ un’operazione che ha una durata variabile in funzione del tempo in cui i forni sono rimasti spenti 7PR06 - pagina 4 di 9 Combustione Post-combustione Recupero calore dei fumi in caldaia Convogliamento del vapore verso il turboalternatore La temperatura che ottimizza la combustione e la conservazione del refrattario è compresa tra i 850 e i 1100° C in camera di combustione. Il bruciatore a metano interviene nelle fasi di preriscaldamento e se necessario per mantenere la temperatura minima. Al di sotto di 850°C si attiva il blocco dell’alimentazione forni e automaticamente intervengono i bruciatori (D.Lgs. 133/2005). Una volta raggiunta la temperatura, i bruciatori devono essere tolti manualmente anche se quelli della linea 3 sono auto ventilati con aria compressa di soccorso di emergenza. - L’aria primaria alimenta la combustione ed alza la temperatura, l’aria secondaria abbassa la temperatura. Occorrerebbe quindi dare molta aria primaria per massimizzare le quantità orarie di rifiuti combusti, e molta aria secondaria per abbassare la temperatura, ma un eccesso di immissione di aria pregiudica la depressione e quindi il tiraggio. Il tutto va quindi ottimizzato tenendo conto della potenzialità termica limite (3.000.000 kcal/ora per le linee 1 e2 e 24.000.000 kcal/ora per la 3). Il controllo della temperatura avviene tramite termocoppia con lettura su display. Il valore della depressione, controllato sul vacuometro in camera di postcombustione, deve assumere indicativamente valori compresi tra -0.4 e -2 mbar; la depressione impostata è garantita dall’autoregolazione della serranda all’uscita dell’economizzatore e impedisce la fuoriuscita dei fumi. L’immissione di aria primaria e secondaria è regolata automaticamente tramite apposite valvole sui ventilatori (% di apertura visualizzato su display). La portate vengono misurate con tubo di pitot per la lina 1 e 2. L’operatore di turno regola la velocità delle griglie e l’immissione di aria primaria per garantire la completezza della combustione (verifica a campione qualità scorie ed analisi fumi in uscita in continuo) e verifica l’uniforme distribuzione dei rifiuti sulle griglie recandosi agli oblò dei forni. In caso di problemi alla combustione agisce secondo l’7IS21. L’operatore controlla il valore del tenore di ossigeno sul display della sonda lambda che deve essere almeno il 6% . Valori inferiori richiedono l’immissione manuale dell’aria terziaria per la linea 1 e 2 e secondaria per la 3. Mantiene la temperatura in camera di postcombustione > di 850° regolando automaticamente la valvola per il controllo della depressione sull’economizzatore per la linea 1 e 2 e sulla regolazione della combustione per la linea 3 . Se la temperatura raggiunge il valore minimo di 850° entrano in funzione automaticamente i bruciatori di sostegno, come previsto dal D.Lgs. 133/2005.. - La caldaia del tipo a tubi d’acqua provvede al recupero di calore dei fumi trasformando in vapore l’acqua. La pressione prodotta viene mantenuta tra 38 e 40 atm nel corpo cilindrico tramite valvola di regolazione sul circuito vapore al turboalternatore per la linea 1 e 2; per la linea 3 la pressione da 38 a 40 bar è del vapore surriscaldato e regolata attraverso il set-point della valvola di by-pass o tramite il set-point della turbina. Il livello d’acqua nel corpo cilindrico è visibile tramite livelli ottici ed elettrici ed è mantenuto da una pompa di alimento regolata sulla mandata da una valvola automatica una per ogni linea. L’operatore effettua un controllo visivo del manometro e regola il sistema di condensazione per il mantenimento della pressione di esercizio. Controlla sul display che la temperatura del vapore in uscita dal surriscaldatore assuma un valore di set point a 360°C± 10% e che i fumi in uscita dalla caldaia abbiano temperatura <230°Cper la linea 1 e 2. Per a linea 3 il vapore surriscaldato deve essere a 380 °C±10 e temperatura dei fumi ≤ 210 °C; inoltre la pulizia avviene mediante scuotimento, grazie a quattro opportuni gruppi di martelli di percussione. Effettua la pulizia fascio tubiero tramite soffiatura con vapore per eliminare fuliggine. Tale soffiatura avviene aprendo la valvola manuale di ammissione vapore ai soffiatori. Il turnista in campo preme il pulsante di preriscaldamento tubazione sul quadro di comando soffiatura e la soffiatura comincia in automatico per 10 minuti circa. Le stesse operazioni si ripetono per la seconda caldaia. Il vapore prodotto viene inizialmente inviato al by-pass della turbina in modo da immetterlo al condensatore. Con la messa in funzione della turbina il vapore prodotto dalle tre linee viene espanso nella nuova turbina. 7PR06 - pagina 5 di 9 Produzione energia Avviamento del turboalternatore 1: • riscaldamento graduale della tubazione che dai surriscaldatori porta vapore al nuovo condensatore; • chiusura graduale delle valvole di regolazione del vapore al vecchio impianto di condensazione; • avviamento ventilatori dei condensatori e successiva impostazione del funzionamento in automatico; • messa in funzione del gruppo vuoto tramite immissione del vapore agli eiettori; • accensione pompa di drenaggio del collettore di scarico della turbina (il collettore porta il vapore di scarico della turbina al condensatore; la condensa che si forma nella tubazione viene inviata al pozzo caldo); • accensione pompa di estrazione condensato dal pozzo caldo al degasatore (la pompa fa in modo che il livello all’interno del pozzo caldo rimanga costante ricircolandolo) e regolazione temperatura vapore tramite attemperatore; • riscaldamento delle tubazioni di adduzione del vapore alla turbina e drenaggio delle condense dalla linea vapore principale; • durante il riscaldamento e formazione del vuoto controllo del vapore ai manicotti di tenuta della turbina (per evitare rientrate dell’aria); • accensione in automatico della pompa elettrica dell’olio di lubrificazione (nel caso in cui la temperatura dell’olio sia troppo bassa accendere preventivamente la scaldiglia posta all’interno del deposito dell’olio); • accensione estrattore fumi dal deposito dell’olio; • durante la fase di riscaldamento girare manualmente la turbina, mediante l’apposita leva, in modo da garantire un riscaldamento omogeneo (circa 20 minuti); • controllare: che la pressione del vapore in ingresso sia costante e pari al valore preimpostato, che la temperatura del vapore surriscaldato sia a 360° C, che il vuoto abbia raggiunto il valore minimo, che la temperatura olio di lubrificazione sia a 40 °C (quando la temperatura è superiore, avviare una o più torri di raffreddamento), che i dispositivi di sicurezza della turbina siano inseriti; • quando tutte le condizioni di buon avviamento sono rispettate (dilatazioni macchina), togliere la leva di rotazione manuale, avviare la turbina: aprire gradualmente la valvola di presa che immette il vapore in turbina; la turbina comincia a girare e nei tempi indicati nel manuale raggiunge i giri di sincronismo; • a 5000 giri al minuto chiudere gli scarichi di drenaggio; • accettarsi che a circa 5000 giri/min intervenga la pompa di lubrificazione trascinata dalla turbina e arrestare la pompa elettrica, mantenendola in automatico (in casi di emergenza fare partire la turbopompa di riserva); • avviare la pompa di ricircolo dell’acqua di raffreddamento; • accensione in manuale del separatore di condensa del deposito dell’olio di lubrificazione; Avviamento del turboalternatore 2: • Avviare la torre di raffreddamento • Avviare la pompa di estrazione condensato dal pozzo caldo al degasatore (la pompa fa in modo che il livello all’interno del pozzo caldo rimanga costante ricircolandolo) • Avviamento pompa di recupero della condensa dal serbatoio condense • Messa in funzione del gruppo di riduzione e ottemperamento del vapore • riscaldamento graduale della tubazione che dai surriscaldatori porta vapore al collettore di alta pressione e al condensatore • messa in funzione del gruppo vuoto tramite la supervisione • avviamento ventilatori dei condensatori e successiva impostazione del funzionamento in automatico; • • riscaldamento delle tubazioni di adduzione del vapore alla turbina e drenaggio delle condense dalla linea vapore principale; • durante il riscaldamento e formazione del vuoto controllo del vapore ai manicotti di tenuta della turbina (per evitare rientrate dell’aria); • accensione in automatico della pompa elettrica dell’olio di lubrificazionee verifica dell’automatismo della pompa di emergenza dell’olio; • accensione estrattore fumi dalla cassadell’olio; • durante la fase di riscaldamento attivare il ; • controllare: che la pressione del vapore in ingresso sia costante e pari al valore preimpostato, 7PR06 - pagina 6 di 9 • • • che la temperatura del vapore surriscaldato sia a 380° C, che il vuoto abbia raggiunto il valore minimo, che la temperatura olio di lubrificazione sia a 40 °C,; quando tutte le condizioni di avviamento sono rispettate è possibile far partire la rampa di salita della turbina fino al numero di giri previsto tramite il Woodward; a 500 giri al minuto drenaggi osi stacca il viratore; accettarsi che a circa 8000 giri/min si stacchi la pompa di lubrificazione ausiliaria in quanto la pressione generata dalla pompa trascinata è sufficiente; parallelo dei turboalternatori con la rete pubblica: 1. controllare che le condizioni generali dell’impianto garantiscano la continuità del funzionamento; 2. far partire la procedura automatica di parallelo. Una volta realizzato il parallelo, mettere in automatico il controllo di pressione in modo che tutto il vapore prodotto sia convogliato in turbina; marcia isolata dei turboalternatori: Nel caso in cui la turbina esca dal parallelo per cause ENEL, suona l’allarme in sala controllo; l’operatore si accerta che il controllo di pressione vapore sia passato dalla macchina al by-pass; in caso di produzione di vapore superiore al consumo interno interviene il bypass;. L’operatore riavvia la procedura di parallelo secondo le procedure riportate nel manuale allegato. Nel caso di isola anomala tutto funziona come sopra, cambiano solo le procedure di parallelo. 7PR06 - pagina 7 di 9 fuori servizio delle delle turbine turbine: Quando la turbina non marcia a causa di guasti, manutenzioni o fuori servizio dei surriscaldatori, il vapore prodotto dalle caldaie può essere dirottato ai condensatori. In questo caso la regolazione di pressione e temperatura del sistema viene garantita da un dispositivo automatico composto da una valvola di regolazione pressione e da un attemperatore. Il turboalternatore è dotato di dispositivi di controllo e sicurezza atti a garantire il corretto funzionamento della macchina. In sala controllo sono riportate le temperature dei cuscinetti, pressione e temperatura dell’olio di lubrificazione, livello serbatoio olio di lubrificazione, spostamento assiale, vibrazioni, temperatura vapore in ingrasso e sistema elettrico di interfaccia. Il superamento delle soglie impostate sulle segnalazioni comporta il trip macchina. La macchina è dotata di dispositivo elettronico e meccanico per il controllo della velocità; in caso di overspeed intervengono le protezioni. Tutte le protezioni della macchina agiscono su due valvole in parallelo (normalmente aperte) sul circuito dell’olio di comando. L’apertura di dette valvole garantisce lo scarico dell’olio nel circuito di comando con la chiusura della valvola di ammissione vapore. Controlli turboalternatore Depurazione fumi Condensazione d’acqua L’operatore controlla la temperatura dei fumi della torre di condizionamento e regola la quantità di acqua nebulizzata tenendo presente il valore di setpoint della temperatura a 175-195°C; temperature superiori a 220° C deteriorano il materiale di cui sono composte le maniche del filtro (in caso di anomalie vd. 8IS21) vapor Controllo qualità e condizionamento acque di caldaia Controllo in continuo emissioni Controllo scarico ceneri Raffreddamento 2 carico e L’operatore controlla la concentrazione di gas acidi nella ciminiera regolando il valore di setpoint in base al quale vengono dosati in automatico i reagenti: - Bicarbonato di sodio nel reattore a secco per abbattimento acidi; - Carbone attivo nel reattore a secco per abbattimento metalli pesanti e microinquinanti; - Soluzione ammoniacale nel condotto di ingresso al SCR per abbattimento NOx regolata automaticamente. I valori dei parametri imposti dalla norma sono visualizzati sul video mediante analisi in continuo dei fumi. Con frequenza periodica vengono effettuate le analisi al camino da laboratorio abilitato per l’individuazione dei parametri previsti dalla norma. Il sistema di monitoraggio fumi determina il blocco dell’alimentazione rifiuti in camera di combustione al superamento dei limiti imposti (D.Lgs. 133/2005) L’operatore controlla la pressione differenziale del filtro a maniche che deve essere compresa tra 80 e 200 mmH2O; (in caso di anomalie vd. 8IS21) Il controllo del grado di vuoto nel condensatore è regolato dal set-point di pressione. La pressione deve essere di 0,1 bar(a) in caso di funzionamento della turbina e di 0,3 bar(a) in caso di funzionamento in by-pass. Anche questa operazione è svolta automaticamente dal sistema. Dal deposito, l’acqua grezza viene inviata al pretrattamento dell’acqua tramite clorazione, filtro a sabbia e filtro a carboni attivi e successivamente inviata al gll’impianto osmosi a doppio passo. L’osmosi ha un funzionamento completamente automatico e l’operatore controlla mediante la supervisione che il funzionamento sia regolare. L’operatore controlla inoltre ogni turno le caratteristiche dell’acqua prodotta. L’impianto è dotato di sistemi automaticidi dosaggio dei reagenti per mantenere le caratteristiche dell’acqua di alimento caldaie e l’acqua al degasatore entro valori stabiliti. Le analisi si effettuano sulla base della 7IS24. Controlla i risultati analisi chimica su prelievi giornalieri registrati su 7MD48 (Analisi acque di alimento e servizio). L’acqua di alimento è analizzata ulteriormente, con cadenza mensile, da un tecnico della ditta che fornisce i reagenti per l’acqua di alimento in caldaia. L’operatore controlla i parametri di emissione in continuo con stampa periodica e li confronta con i valori di riferimento. In caso di superamento compare sul monitor il segnale di allarme e un segnalatore acustico avverte del pericolo. Se un valore limite di emissione risulta superato informa il Capo impianto. Nel caso di permanenza del problema il Capo impianto apre la procedura di N.C. ed informa R.L. che a sua volta provvede ad informare l’autorità competente secondo le procedure concordate all’atto della autorizzazione. Prima di raggiungere l’80% della capienza del silos dove vengono stoccate le ceneri leggere (cod. CER 190105) l’operatore informa il capo impianto che contatta lo smaltitore per il conferimento del rifiuto. L’operazione di carico del rifiuto viene effettuata in presenza di due operatori e dopo aver accuratamente verificato il corretto allacciamento delle tubazioni. Prima dell’allontanamento dall’impianto l’operatore si assicura che il trasportatore sia in possesso delle informazioni sulle caratteristiche del rifiuto altrimenti gli consegna una copia della 7SK012 Il nastro trasportatore che raccoglie le scorie provenienti dalle griglie è immerso in acqua per le scheda di sicurezza ceneri leggere prodotte dal termoutilizzatore 7PR06 - pagina 8 di 9 scarico scorie Controllo perdite/sversamenti acque reflue Controllo rifiuti linee 1 e 2, analogamente al trasportatore a raschietti trainati da catene laterali della linea 3 in modo da raffreddare il materiale prima di scaricarlo nella fossa scorie. L’operatore provvede con il carroponte dedicato al carico dell’automezzo preposto all’allontanamento, oltre ad eventuali movimentazioni per evitare penalizzazioni dello scarico di materiale dalle vasche di estinzione scorie In caso di problemi al nastro trasportatore e/o al livello dell’acqua di raffreddamento scorie vd. 8IS21 L’operatore verifica periodicamente l’integrità delle tubazioni a vista e l’assenza di perdite evidenti dalla vasca tramite un controllo visivo del livello. Presiede alle operazione di carico del rifiuto sull’autobotte verificando che tutte le tubature siano correttamente allacciate. RL fa prelevare almeno annualmente i campioni di ceneri leggere, ceneri pesanti e acque reflue da consegnare ai laboratori per effettuare le analisi chimiche. Controlla la composizione chimica per confrontarla con il livello di accettazione degli impianti di destinazione. 7PR06 - pagina 9 di 9