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d`informazione Periodico
Periodico
d’informazione
sulla comunicazione e dintorni
N. 6 - ANNO IV GIUGNO 2015
IN QUESTO NUMERO
Swimmo: lo smartwatch per i nuotatori
Vincenzo Boni: un campione di casa nostra
Foodini: la stampante 3D di cibo
Clear: l’app che cancella il tuo passato
Starbucks & Arizona State University
BeMyEye: il nuovo occhio delle aziende
Dove: scegli, sei bella?
I trend della comunicazione di oggi
L'arte supera i confini del visuale
Triplo platino per Jovanotti
NailO: un’unghia per controllarli tutti
Consigli per il viaggiatore goloso
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numero 6 - giugno 2015
Editoriale
Pastelli e pennarelli per ritrovare la serenità
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Registrazione al Tribunale di Napoli
N. 27 del 6/4/2012
Direttore Responsabile: Fabrizio Ponsiglione
Direttore Editoriale: Stefania Buonavolontà
Art Director: Marco Iazzetta
Grafica & Impaginazione: Diego Vecchione
Hanno collaborato in questo numero:
Stefania Buonavolontà, Maria Grazia Cassese,
Flavia Cimmino, Silvia D'Altilia,
Alessandra De Lella, Davide Pistorio,
Andrea Ponsiglione, Antonella Salottolo,
Elena Serra, Alice Setafina, Diego Vecchione.
Menthalia srl direzione/amministrazione
80125 Napoli – 49, Piazzale V. Tecchio
Ph. +39 081 621911 • Fax +39 081 622445
Sedi di rappresentanza:
20097 S. Donato M.se (MI) – 22, Via A. Moro
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Tutti i marchi riportati appartengono ai legittimi proprietari.
La pubblicazione delle immagini all’interno dei
“Servizi Speciali” è consentita ai fini dell’esercizio
del diritto di cronaca.
Le nostre vite sono ormai frenetiche e lo stress sta giocando
sempre più un ruolo notevole sulla qualità del nostro tempo
e sulla nostra salute.
I rimedi per cercare di arginare il suo impatto negativo sono
tanti, dalla tisana rilassante al massaggio antistress, fino ai
corsi di yoga e pilates, tanto in voga negli ultimi anni.
Noi di Menthalia ci ricarichiamo così: 5 minuti di break leggendo qualcosa di interessante e leggero che ci faccia davvero divagare e staccare la spina.
Oltre al classico Magazine da leggere, arriva oggi una nuova tendenza antistress che affonda le sue radici nel mondo
orientale dei mandala: i libri da colorare per adulti.
Mandala è un termine sanscrito, originario dell'India, che
identifica un’immagine simbolica circolare che rappresenta
la vita, la nascita, la maturità, la rinascita e che affonda le sue
radici nelle antiche tradizioni buddiste.
La mania di colorare questi armoniosi disegni e figure che
infondono serenità ha preso il via prima in Francia, Gran
Bretagna, Spagna e Stati Uniti e ora sta per contagiare anche
l’Italia.
C’è chi li preferisce perché fanno quasi tornare bambini o
chi comincia a utilizzarli o meglio riutilizzarli per ridurre
lo stress.
Fatto sta che questa pratica di benessere funziona.
Gli esperti dicono, infatti, che disegnare e colorare può davvero aiutare a ritrovare l’armonia e l’equilibrio interiore, a
sviluppare la concentrazione, a eliminare lo stress e a riscoprire la propria creatività.
L’ArtActivity è la nuova frontiera del benessere.
Per chi ancora non si sente pronto a tornare bambino consigliamo la classica lettura, sempre efficace per ricaricare le
pile.
Nel numero di giugno del Menthalia Magazine abbiamo
affrontato tanti temi interessanti: non mancano le curiosità
musicali, che riguardano l’arte, la moda, i viaggi, la storia,
la gastronomia, il mondo della comunicazione e soprattutto
della tecnologia.
Insomma un numero tutto da sfogliare.
Buona lettura!
Marco Iazzetta
General Manager
Menthalia
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numero 6 - giugno 2015
Swimmo: lo smartwatch per i nuotatori
di Andrea Ponsiglione, Administration & Finance
I
l 2015 è l’anno del wearable. A partire dalla presentazione live dell’Apple
Watch si è scatenata un’ondata di entusiasmo generale: la maggior parte degli
esperti si concentra sulle opportunità offerte dalle tecnologie indossabili a chi le
utilizza, mentre pochi si focalizzano sulle
loro mancanze.
Per fare un esempio, l’Apple Watch, come
molti altri dispositivi elettronici, è resistente all’acqua, ma non è un device a immersione. Se siete dei nuotatori per diletto
o per lavoro e vi interessa il monitoraggio
delle vostre performance acquatiche, infatti, non potrete utilizzarlo nemmeno
sotto la doccia perché perfino gli schizzi
possono creargli problemi.
Ma state tranquilli, per voi potrebbe arrivare Swimmo, lo smartwatch per i nuotatori! Si tratta di un progetto presente su
Kickstarter in cerca di finanziamenti.
La Swimmo Trainer Company ha progettato il suo prodotto affinché sia “wateroriented” e ha affrontato i problemi in cui
incorrono i tradizionali dispositivi touchscreen quando si bagnano.
Se vi è mai capitato di provare a usare il
vostro device touch con la pioggia, saprete
benissimo che il tocco può perdere molta
precisione.
Grazie alla funzione “Rotate & Tap”,
Swimmo evita questi problemi e consente
l’interazione con lo schermo sfruttando i
movimenti del polso e i tocchi.
Swimmo è impermeabile al 100% ed è
dotato di uno schermo da 1.29 pollici che
permette la visualizzazione delle calorie,
della frequenza cardiaca, della durata della
sessione di attività e della distanza percorsa (segnando anche il numero di giri).
Se Swimmo raggiungerà il suo obiettivo di
100.000 dollari sulla piattaforma Kickstarter, saranno aggiunte alle statistiche fornite dal dispositivo anche altre voci, come il
ritmo sostenuto.
A questo proposito, Swimmo potrebbe essere considerato anche una sorta di perso-
nal trainer che scende in vasca assieme a
voi: se state andando al di sotto del vostro
solito ritmo, infatti, potreste aumentarlo
grazie all’apposita segnalazione.
Tutti possono immaginare quanto sia
pericoloso e incauto lasciare il proprio
smartphone incustodito in piscina. Per
questo motivo lo SmartWatch di cui stiamo parlando è stato progettato per essere utilizzato in modo indipendente dallo
smartphone, non dovrà neanche essere
nelle vicinanze e potrà essere lasciato al sicuro nel proprio armadietto della piscina o
addirittura a casa.
LE FUNZIONI
All’interno dell’app vi sono una serie di funzioni. Tra queste:
• INTENSITYCOACH monitora
la frequenza cardiaca e la mantiene entro valori desiderati;
• PACEKEEPER registra il ritmo
cardiaco e avvisa tramite vibrazione se questo è troppo alto;
• TRAININGGUIDE consente di
impostare e controllare i propri
obiettivi, mandando un avviso
immediato quando si migliora
il proprio record.
Grazie a Swimmo si possono visualizzare tutte le statistiche in
real time e tutti i dati vengono caricati sullo smartphone alla fine
della sessione.
Ma, cosa ancora più interessante,
è possibile condividere il registro
dei dati del proprio allenamento e
sfidare gli altri.
E se il ragazzo o la ragazza nella
corsia accanto avesse un Swimmo
come voi? Si può dire addio alla
terza persona che tiene il tempo
con il cronometro!
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numero 6 - giugno 2015
Vincenzo Boni: un campione di casa nostra
di Davide Pistorio, Writer
V
incenzo Boni, classe 1988, napoletano D.O.C, è una promessa del
nuoto paralimpico italiano.
Tesserato per la società Caravaggio Sporting Village è un esempio di forza di volontà e caparbietà che non poteva che attirare
l’attenzione di Menthalia.
Dal suo esordio di un paio di anni fa nel
nuoto paralimpico a livelli agonistici, Vincenzo ha cominciato una scalata che lo ha
portato velocemente a risultati fuori dal
comune. Non è un veterano, ma già pochi
mesi fa, prima della convocazione in Nazionale, si parlava di lui come di una delle
più grandi promesse del nuoto paralimpico italiano. Ormai si può tranquillamente
dire che si tratta di un vero e proprio talento che presto diventerà un campione.
Ragazzo carismatico, ha un sorriso che
trasmette serenità a tutti e una simpatia
contagiosa. La sua grinta e la sua ambizione si leggono nelle sue dichiarazioni: i suoi
obiettivi sono sempre molto chiari. Ma
Vincenzo emette il suo vero ruggito in acqua. Ha da poco compiuto 27 anni e da 21
è affetto dalla neuropatia di Charcot Marie
Tooth, patologia che comporta un indebolimento dei muscoli conseguente alla
degenerazione delle fibre nervose motorie.
La disabilità non è un limite per Vincenzo,
che a testa alta si è preso un posto in Nazionale. Nazionale che, anche grazie a lui,
al Meeting Internazionale “IDM BERLIN
2015” ha fatto battere i denti a tutto il resto
del mondo. La Nazionale Italiana Nuoto
Paralimpico ha, infatti, ottenuto una gran
quantità di risultati positivi, tra i quali spiccano 3 record mondiali. Vincenzo Boni è
entrato di recente nel gruppo Azzurro portato in Germania dalla Federazione Italiana. Nonostante fosse esordiente, il 17 aprile ha subito conquistato con grinta, forza e
classe, il nuovo Record del Mondo nei 100
dorso S3, registrando un tempo di 1'44"17,
battendo così lo spagnolo Martinez Tajuelo Miguel Angel (1'51"10, Madrid, 8 marzo
2015).​Subito dopo la gara, Vincenzo, ra-
gazzo che naturalmente è attivo sui social
network, ha scherzato sul suo profilo Facebook, scrivendo: “Forse forse ho un po’
esagerato oggi. WORLD RECORD! — in
estasi”. Ma questa è stata solo la ciliegina
sulla torta, perché a Berlino Vincenzo in
totale ha raccolto quattro ori, tre record
italiani e un record del mondo, categoria
S3. I mondiali di nuoto paralimpico sono
a un passo: si terranno dal 13 al 19 luglio
a Glasgow. E dopo questi primi risultati da
record non sembra più un’utopia pensare
alle Paralimpiadi di Rio del 2016. Ma passiamo al botta e risposta. Ebbene sì: siamo
riusciti a fare quattro chiacchiere con lui.
Come nasce la tua passione per il nuoto?
Ho iniziato a nuotare da quando avevo 6
anni per scopi terapeutici seguendo i corsi base di nuoto. Dopo una pausa nell’età
adolescenziale ho deciso di riprendere
l’attività natatoria, in modo agonistico
questa volta.
Quando hai iniziato avevi già obiettivi
così alti?
Chi, quando inizia una qualsiasi cosa, non
ambisce al punto massimo di arrivo?
Quando ho iniziato pensavo, immaginavo,
sognavo di poter arriva lì dove solo i migliori arrivano. Erano solo pensieri, che poi
pian piano si sono tramutati in fatti.
Tra i tuoi pregi, colpisce la tua umiltà.
Dopo un record mondiale chiunque potrebbe montarsi la testa. Come stai vivendo il tuo successo?
Il mio è un punto di partenza, non un punto di arrivo. Le medaglie più importanti
non sono ancora arrivate, quelle contano
davvero. Il mio allenatore mi tiene abbastanza frenato su questo. Devo ancora dimostrare cosa sono in grado di fare. Non
sono un tipo che si monta la testa o si vanta
dei propri successi, io nuoto per dimostrare
a me stesso quanto valgo, non per vantarmi
con l’amico o il mio nemico!
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La tua scalata alla Nazionale è stata rapidissima. Quanto ci hai messo a realizzare
cosa sta succedendo nella tua vita?
È stato tutto velocissimo... da febbraio la
mia vita agonistica è cambiata, tutto è
cambiato! In due mesi è successo più di
quanto fosse accaduto in tutta la mia vita
in precedenza, agonisticamente parlando.
Da quando sono rientrato negli atleti di
interesse Nazionale sono cambiati allenamenti, alimentazione, mentalità… tuttora se ripenso a cosa facevo qualche mese
fa mi sembra sia passata un'eternità.
Parlaci dei tuoi prossimi obiettivi.
A livello italiano ci sono i campionati
italiani estivi dal 26 al 28 giugno, tappa
importantissima per verificare lo stato di
forma in vista del mondiale che partirà il
13 luglio. Poi c’è luglio... e se solo penso a
cosa accadrà mi viene la pelle d’oca. Chi
se lo aspettava fino a qualche mese fa!
Gli allenamenti sono parecchio faticosi?
Hai mai pensato di gettare la spugna?
Gli allenamenti sono diventati molto faticosi... mi alleno tutte le mattine in vasca
per due ore, due volte a settimana seduta
in palestra e una volta seduta di posturologia. Quando pensi di non farcela è lì
che pensi all’obiettivo da raggiungere... ti
stuzzica, ti fa ricordare cosa e per cosa lo
stai facendo… Mai pensato di mollare, il
nuoto è la mia passione, la mia vita!
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che credono in te e in ciò che fai ti stimola di
più ad andare avanti e a non mollare… dai
il massimo anche per loro, per ripagarle delle energie e del tempo che spendono per te.
C’è qualcuno che vuoi ringraziare in particolare?
La mia famiglia in primis, che mi ha
supportato fin dall’inizio in questo percorso. Il mio allenatore con cui condivido gran parte delle mie giornate e mi
sprona a non mollare mai; la società
per cui nuoto, il Caravaggio Sporting
Village, che mi è accanto ed è sempre
presente; la mia ragazza, che non mi
fa pesare le mancanze che il nuoto mi
porta a dover fare, anzi... è la mia fan
numero 1!... e Gabriela che fin da subito ha sposato questo progetto spronandomi e facendo uscire il meglio di me...
davvero una grande professionista.
Passiamo ad altro… Sappiamo che il nuoto ti tiene parecchio impegnato, ma riesci a
seguire le tue passioni (hobby, sport, ecc.)?
Il nuoto è la mia passione più grande,
quindi quando sono in vasca sono doppiamente contento. Riesco a ritagliare del
tempo anche per altro, sia il cinema, andare in giro per negozi, viaggiare... per lo
studio aimè non trovo il tempo che merita!
Cosa vorresti dire ai ragazzi che sognano
di diventare campioni in qualche sport?
Provateci, in continuazione, ma soprattutto
credeteci! Credete in ciò che fate, anche se è
faticoso, difficile e i risultati non arrivano… Se
un sogno ha tanti intoppi, è quello giusto!
Pensi che il tuo futuro sia legato al nuoto
o anche alla comunicazione, tuo campo
di studio?
Questo non lo so ancora. A volte penso di
voler diventare allenatore e a insegnare agli
altri ciò che ho imparato io, altre volte mi
immagino nel settore della comunicazione
che tanto mi affascina e mi appassiona. Tra
qualche anno vedremo come andrà a finire.
Sappiamo che hai un team che ti sostiene,
ti prepara e ti vuole bene. Quanto conta
sentire che le persone hanno fiducia in te?
È essenziale! L’appoggio di chi ti sta accanto
è importantissimo… lavorare con persone
La domanda che non ti abbiamo fatto e
che avresti voluto ricevere?
Qual è il mio sogno più grande...
Il mio sogno più grande sarebbe cantare
l’inno d’Italia sotto i 5 cerchi!!!
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numero 6 - giugno 2015
Foodini: la stampante 3D di cibo
di Silvia D’Altilia, Blogger
S
iete stanchi di cucinare? Quante
volte avete sognato di premere un
tasto e vedere concretizzarsi davanti
ai vostri occhi (e alle vostre bocche) una
bella pizza, senza bisogno di comprarla o
impastare?
Se fate parte del “club dei pigri” questo articolo potrebbe interessarvi!
Foodini è il nome dato a una stampante
3D. Fin qui nulla di strano, negli ultimi
anni si è parlato tantissimo delle stampanti 3D e delle straordinarie opportunità
che offriranno (soprattutto quando caleranno i prezzi e inizieranno a diffondersi
massivamente).
Ma Foodini ha un’altra particolarità: non
produce né modella materiali come la plastica, ma stampa del cibo vero!
Avete capito bene, si può usare per preparare leccornie sia dolci sia salate.
Foodini è stata creata dall’azienda spagnola (con sede in Florida) Natural Machines: già dal nome dell’azienda è evidente la convinzione che la tecnologia (le
“macchine”) possa essere usata anche per
produrre e manipolare cose appartenenti
al mondo della Natura.
L’apparecchio nasce con l’obiettivo di facilitare le azioni che, nella preparazione di
una portata culinaria, sarebbero particolarmente difficili e/o richiederebbero molto tempo se fatte a mano. Queste difficoltà
spesso tendono a scoraggiare le persone,
che finiscono per comprare prodotti preconfezionati, congelati o precotti e pieni
di conservanti, perdendo il controllo sulla qualità delle materie prime e pagando
prezzi maggiorati a causa delle marche.
Foodini segue, quindi, l’intento di convincere le persone a “stampare”/produrre
il cibo nella propria casa. Una cosa fatta
con le proprie mani, si sa, ha molto più
valore.
Gli inventori di Foodini si dicono convinti che l’apparecchio incontrerà molte
resistenze, ma che alla fine si diffonderà
così come è successo per il forno a microonde, accessorio must nelle case moderne.
A differenza del forno a microonde che
serve, solitamente, a riscaldare cibi pronti
e poco genuini, Foodini punta tutto sulla
possibilità di utilizzo di prodotti naturali.
Grazie al display, o attraverso uno
smartphone o un tablet, si seleziona la ricetta.
Con Foodini, per esempio, si possono fare
i ravioli.
Il funzionamento è semplice: si mettono
gli ingredienti (preparati a parte in precedenza) richiesti dalla ricetta in alcune
capsule alimentari in acciaio e si dà l’ok.
L’apparecchio inizia poi a stampare il cibo
procedendo all’assemblaggio degli ingredienti, in questo caso comincia con uno
strato di impasto, uno con la farcitura e
un altro di impasto.
I ravioli, stampati uno alla volta nella forma desiderata, possono così essere buttati
nell’acqua portata a ebollizione.
Per il lancio in serie limitata sono bastati
100.000 euro. Adesso è iniziata la ricerca di
finanziamenti per il gran debutto. Al momento, il prezzo previsto è di 1.000 euro.
Vuoi stampare la tua pizza in casa?
O sono meglio i metodi tradizionali?
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Clear: l’app che cancella il tuo passato
di Antonella Salottolo, Web Marketing
L
e cose che si pubblicano sui social
media possono essere pericolose. La
facilità di condivisione nasconde,
infatti, le grandi insidie che si celano dietro un post poco intelligente.
Nell’era della visibilità online e della comunicazione 2.0, diventa fondamentale
apparire sul web ed essere rintracciabili
nella giusta maniera.
Tutto ciò che riguarda le proprie esperienze, professionali e non, partecipa alla costruzione della reputazione personale.
Ti ricordi cosa hai postato quando eri arrabbiata con il tuo fidanzato?
E dopo quella festa folle tre anni fa? E quando eri brillo dopo un bicchiere di vino?
E se quel post finisse sotto gli occhi del vostro (futuro o attuale) datore di lavoro?
Ebbene bisogna tener conto di tutto oggi:
sul web non sempre si scherza!
Per questo tipo di problematiche, che risultano essere nuove e su cui da poco stiamo
cominciando a riflettere, stanno nascendo
una serie di strumenti per monitorare la
situazione e per intervenire per modificarla, o meglio, censurarla.
Un esempio?
È arrivata Clear, l’app che cancella le vostre “cadute di stile” sui social.
Clear è stata ideata da Ethan Czahor che,
dopo la laurea all’università, si è trasferito
a West Hollywood per studiare improvvisazione comica e utilizzava il suo profilo
Twitter per testare le battute, ognuna delle
quali era divertente e ben accetta nel contesto della sua comunità.
Negli anni successivi la sua carriera ha
cambiato strada e, dopo aver avuto successo nel mondo delle startup e dopo aver
combattuto la malattia di Lyme, ha ottenuto il lavoro dei suoi sogni: CTO delle
operazioni politiche di Jeb Bush. Ma, sfortunatamente, i suoi cinguettii su Twitter
sono stati portati alla luce e decontestualizzati per farlo apparire come qualcuno
che non era. Il risultato? Ha perso il lavoro.
La sua storia personale lo ha portato a cre-
are Clear, che consente di scavare nei propri profili social per individuare i messaggi
che un giorno potrebbero costare caro, affinchè la sua vicenda non si ripeta.
Grazie al supporto del super computer
Watson di IBM, Clear effettua l’analisi dei
database di Facebook, Instagram e Twitter,
ed è in grado di cercare una serie di parole
chiave considerate “a rischio”. Una volta
individuate, viene stilata una lista dei possibili messaggi inappropriati, che potranno essere cancellati o conservati a seconda
della volontà dell’utente.
In futuro si potranno apportare numerose
migliorie all’algoritmo utilizzato dall’app
Clear ed è già prevista l’estensione del riconoscimento dei contenuti inadeguati
anche alle immagini. Inoltre, probabilmente, verranno aggiunti altri social media alla lista.
Attualmente l’app Clear è stata rilasciata
in versione beta per iPhone e iPad.
Se vuoi provarla, registrati sul sito
dell’app.
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CLEAR
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Starbucks & Arizona State University
di Alessandra De Lella, Event Manager
A
ndare all’Università per i dipendenti di Starbucks sta diventando
facile come bere un caffè…
L’azienda presente in quasi 60 paesi, nata
grazie a un’intuizione di Howard Schultz
che, dopo un viaggio in Italia, decise di
portare in America la caffetteria italiana,
punta sulla formazione.
Starbucks ha deciso di investire 250 milioni di dollari nell’Università dell’Arizona, facendo studiare i dipendenti interessati a iscriversi all’Università.
Quest’idea davvero fantastica permetterà
a tutti i dipendenti, indipendentemente
dalla loro età o anzianità di servizio, di
seguire l’Università.
Lo spirito che ha animato l’azienda
nell’avvio di questa sorprendente iniziativa è semplice: dei dipendenti soddisfatti
sono più produttivi e fidelizzati!
Soddisfare in primis i propri dipendenti,
soprattutto in un’azienda in cui è fondamentale il customer-facing, è un aspetto
fondamentale da non sottovalutare, anzi.
Howard Schulz, CEO di Starbucks, ha dichiarato "tutti meritano l’opportunità di
realizzare il sogno americano. La triste
realtà è che troppi Americani non possono più permettersi un titolo universitario,
in particolare giovani provenienti da famiglie svantaggiate, e altri lo ottengono
solo facendo debiti enormi. Fornendo ai
nostri dipendenti l’accesso a quattro anni
di copertura totale dei costi di istruzione,
daremo loro un importante strumento
per creare opportunità a lungo termine.
Siamo una nazione più forte quando tutti possono permettersi di incamminarsi
verso il successo". Lo Starbucks College
Achievement Plan verrà offerto a 140.000
impiegati full-time e part-time che non
abbiano già un titolo universitario. Coprirà 4 anni di istruzione universitaria, ovvero la frequenza di corsi online che rientrano tra i 50 dell’Arizona State University
(ASU), per un ammontare di circa 15.000
dollari all’anno per ogni studente.
L’accordo tra l’azienda e l’Università prevede che la ASU paghi il 42% del costo,
mentre Starbucks copra il restante 58%.
L’obiettivo è di 25.000 laureati entro il
2025. Il programma era già attivo dall’estate del 2014, ma si trattava solo del progetto pilota a cui avevano aderito 1.000
dipendenti che appartenevano a livelli
medio-alti della gerarchia aziendale.
Ora, invece, il programma sarà aperto a
tutti i dipendenti.
Dietro la trovata di Starbucks naturalmente si possono individuare diverse
motivazioni: detassazione, pubblicità,
impegno sociale, volontà di creare una
nuovo genere di impiegati, ma aldilà di
tutto è innegabile che si tratta di una
best practice interessante che speriamo
si diffonda!
numero 6 - giugno 2015
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BeMyEye: il nuovo occhio delle aziende
di Alice Setafina, Writer
C
iò che avviene nel punto vendita fa
la differenza tra il vendere e il non
vendere.
Il monitoraggio di quanto avviene negli
store è un’attività che è sempre stata svolta
dalle aziende, ma spesso risulta abbastanza costosa. Con BeMyEye (letteralmente
“Sii il mio occhio”) cambierà il modo di
fare tutto ciò. L’idea rivoluzionaria, infatti,
consiste nell’arruolare le persone comuni
attraverso l’app per svolgere delle attività di controllo e verifica per le aziende in
punti vendita vicini all’utilizzatore dell’applicazione.
Si tratta di lavori che richiedono di controllare se un prodotto è presente tra gli
scaffali, se c’è l’ultimo poster pubblicitario
di una tariffa telefonica oppure, ad esempio, cosa dice o non dice il commesso.
Come nasce?
L’app nasce per un bisogno personale del
fondatore Gianluca Petrelli, che, dopo aver
creato una società per la vendita di prodotti alimentari italiani negli Stati Uniti, aveva la necessità di controllare se (e come)
questi venivano effettivamente esposti
all’interno dei supermercati con cui aveva
stipulato una convenzione.
I vantaggi per le aziende
Arruolando “spie” in quasi ogni Comune
italiano, grazie a BeMyEye si ha la possibilità di visitare più punti vendita contemporaneamente (anche 20.000 nello stesso
momento). Tutto questo rappresenta un
valore enorme per le aziende che fanno
grandi investimenti sulla visibilità del
punto vendita. BeMyEye è uno strumento
che consente di annullare le spese di trasferta e di misurare (e nel caso correggere)
le eventuali anomalie.
Tante sono le aziende che già sfruttano
questo meccanismo; tra queste segnaliamo
nomi importanti come Barilla, Coca-Cola,
Nestlé, Procter, Heineken e Telecom.
I vantaggi per le persone comuni perchè diventare un Eye?
BeMyEye paga i suoi “occhi” per svolgere
piccoli lavori nei dintorni. I compensi variano a seconda del tipo di attività svolta:
in media si va dai 4 agli 8 euro (con punte
anche di 20 euro e più nei casi di grande
urgenza). Grazie a questo sistema ci sono
persone che guadagnano anche 300 euro
al mese. Fino ad ora più di 50.000 persone sul suolo italiano si sono arruolate per
guadagnare qualche soldo grazie a questa
forma di instant-job.
Insomma si può parlare di una soluzione
win-win, in quanto ci sono vantaggi sia
per le aziende, sia per le persone comuni.
Il potere della rete associato alla possibilità
di geo-localizzazione di uno smartphone e
alle funzionalità delle app ha permesso la
nascita di imprese che erano del tutto impensabili vent’anni fa.
Cos’altro ci riserveranno le app?
Non resta che stare con gli “occhi” ben
aperti!
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numero 6 - giugno 2015
Dove: scegli, sei bella?
di Flavia Cimmino, Account Office
L’
azienda Dove torna a far parlare
di sé (in positivo). Poco tempo fa
ha, infatti, condiviso sul suo canale di Youtube un video che mostra un
interessante esperimento. Le donne si
trovano di fronte a due porte e devono
necessariamente scegliere una delle due
per proseguire la loro passeggiata: una è
per le “Belle”, un’altra è per quelle “Nella
media”. Cinque diverse città del mondo:
una telecamera nascosta per registrare le
reazioni delle donne che entrano e il gioco è fatto, ma il risultato non è banale, è
virale. Come reagiscono le donne davanti
alla scelta: sei “Bella” o “Nella media” (in
inglese “Beautiful” e “Average”)?
L’esperimento è stato ripetuto in parti del
mondo davvero lontane tra loro (dal Giappone al Brasile): in quel momento, anche
in maniera involontaria, le donne di qualunque nazionalità avevano la chiara sensazione di come percepivano se stesse e
di cosa ritenevano che il resto del mondo
pensasse di loro. Qualcuna, perplessa, ha
scelto una porta a caso; qualcun’altra ci
ha pensato e poi, sorridendo, ha varcato
la porta “Beautiful”, molte, quasi tutte,
sono passate per “Average” con rassegnazione. Qualcuna si è pentita poi della scelta fatta. C’è anche chi, di fronte alla scelta,
ha girato le spalle ed è scappata via. Ma la
cosa più interessante si è verificata quan-
do le donne che si consideravano “medie”
hanno avuto il coraggio di attraversare il
varco delle “belle”. Il risultato? Sorrisi a 32
denti e autostima migliorata.
Quest’iniziativa rispecchia pienamente
la visione di Dove. Come si può leggere
nella sezione “La nostra visione” del sito
ufficiale: “In Dove, la nostra visione è per
un mondo dove la bellezza è una fonte di
sicurezza e non di ansia. Di conseguenza,
la nostra missione è di aiutare le nuove generazioni di donne a sviluppare una relazione positiva con il loro aspetto, aiutandole ad accrescere la propria autostima e a
realizzare il proprio potenziale”.
L’ansia sul proprio aspetto esteriore è aumentata notevolmente negli ultimi anni
e le cifre che la stessa Dove riporta fanno
riflettere: solo il 4% delle donne in tutto
il mondo si considera bella. L’insicurezza provoca problemi anche nelle azioni
quotidiane, come andare in piscina, dal
medico, al mare o a scuola. Quest’esperimento, soprannominato e commentato
con l’hashtag #ChooseBeautiful sui social media, dimostra quanto poco basti
per fare la differenza. Alla fine del video,
Dove ripropone la scelta: Cosa scegli tra
“Beautiful” e “Average”? Ognuna delle
due voci dà risultati diversi.
Provare per credere! Il team di Menthalia vi dice: #ChooseBeautiful!
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numero 6 - giugno 2015
I trend della comunicazione di oggi
di Stefania Buonavolontà, Marketing & Communications
T
rend trend trend ecco la parola che
deve avere sempre in mente chi si
occupa di comunicazione e di con-
tent.
Pubblicare storie interessanti, contenuti
autorevoli, rilevanti, capaci di fornire valore aggiunto, focalizzati sugli interessi del
cliente e sulla sua voglia di interagire è il
trend per ciò che resta del 2015.
Sperimentare, studiare a fondo, praticare i
media sociali è quanto deve fare oggi chi si
occupa di comunicazione.
Bisogna imparare a percepire i cambiamenti in essere, i fenomeni emergenti e
quelli che faranno da attrattori e lavorare
con perseveranza sulla comunicazione.
Il trend della comunicazione del 2015 è
puntare sul coinvolgimento e sul marketing relazionale e emozionale.
Nell’era del ConsumAttore il prodotto
conta più per il valore e i contenuti assegnatigli dal consumatore che per quello
creato dal produttore.
Un altro ambito a cui bisogna prestare
molta attenzione è la rivoluzione tecnologica guidata dalla digitalizzazione di tutti
i media, dalla diffusione del Mobile, del
cloud computing e del Big Data, dall’IoT
e dal wearable.
Studiare i nuovi comportamenti emergenti e i nuovi stili di vita prodotti dalla diffusione delle tecnologia è diventato, infatti,
prioritario.
Ma cosa c’è sulla cresta dell’onda oggi?
I più recenti trend della comunicazione si
concentrano sue due ambiti:
• nuovi strumenti e tecnologie
• nuovi scenari delle professioni legate al technology
Il decalogo principale che bisogna assolutamente tenere in mente è:
1. maggiore attenzione rivolta a
policy, standard e tecnologie
per la protezione della privacy;
2. focus sulla misurazione delle attività “immateriali” che
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incidono sui processi di decision-making;
perfezionamento nella gestione dello “share of voice” di
clienti e dipendenti;
attenzione alla creazione dei
contenuti rivolti all’interno e
o all’ambiente esterno alla propria azienda;
attenzione al ruolo di “curatore” dei contenuti e non solo a
quello di “creatore”;
focus sulle “storie vere” di
esperienze lavorative; attenzione rivolta ai social media; attenzione rivolta alle competenze e skills del proprio gruppo di lavoro;
combinazione tra strumenti
digitali tradizionali e nuovi
strumenti collaborativi;
formazione e aggiornamento.
Questo decalogo porta con sé una serie di
altri ambiti su cui puntare soprattutto in
rete: lo sviluppo delle applicazioni mobile
e dei siti responsive.
Le app mobile avranno sempre più importanza nel marketing.
L’unione fra app mobile e tecnologia iBeacons dà, infatti, la possibilità di cambiare
il tiro dei piani di comunicazione.
I consumatori oggi possono essere geolocalizzati, targettizzati per interessi e
comportamenti! Ciò che pian piano sta
prendendo piede quest’anno è la comunicazione per le app. Le app costituiscono,
infatti, un mondo a parte che, come ogni
canale, ha regole e linguaggi specifici.
Qual è allora il vero trend da seguire con
attenzione nel 2015 per essere proattivo e
creativo in comunicazione?
Il costante aggiornamento! Non trovate?
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numero 6 - giugno 2015
L’ arte supera i confini del visuale
di Elena Serra, Event and Congress Organizer
A
lcuni dei più importanti Musei
del Mondo, che custodiscono
meravigliosi capolavori, aprono le porte ai non vedenti offrendo loro
la possibilità di apprezzare la pittura dei
grandi della storia dell’arte.
Toccare con mano le opere di Michelangelo o di Caravaggio, infatti, è un modo
per carpire la grandezza di questi geni
della pittura. Esplorare con le dita la superficie e trovare le forme realizzate da
Botticelli o le corpose pennellate di El
Greco è qualcosa di stupefacente per chi
non può utilizzare la vista. Un’idea, un
progetto interessante che permette di ampliare i confini della pittura e far legare
nuove tecniche scientifiche all’arte.
Agli Uffizi di Firenze è già possibile ammirare, ad esempio, il modello tridimensionale raffigurante la Pala di Santa Lucia
de’ Magnoli di Domenico Veneziano, ma
le opere che potranno essere esplorate con
le dita aumenteranno velocemente.
Nuove tecniche e metodi di ingegneria industriale, infatti, permettono la realizzazione di riproduzioni in resina che, grazie
all’impiego di software specifici, trasformano i dipinti in bassorilievi tridimensionali fedeli. Fra i primi musei che hanno
cominciato a utilizzare queste tecniche vi
è, a Bologna, il museo tattile Anteros che
conta opere tridimensionali in bassorilievo prospettico di celebri dipinti, come la
Gioconda di Leonardo e la Crocefissione
di Masaccio.
Lasciando il Bel Paese, invece, un’altra
Gioconda in 3D ha conquistato l’attenzione del New York Times: si tratta di quella
esposta al Prado di Madrid. Nella capitale spagnola, infatti, è possibile vedere,
o meglio, toccar con mano, una mostra
intitolata Hoy toca el Prado che permette ai non vedenti di seguire un percorso
tattile fra le riproduzione di sei capolavori
della storia dell’arte, fra cui: Apollo nella
fucina di Vulcano di Velasquez, Il parasole di Francisco Goya, Noli me tangere
del Corregio. L’obiettivo è dare, a chi non
può vederli direttamente, l’opportunità
di “sentire” i dipinti intercettando con le
mani forme e texture che comunicano i
lineamenti di un volto, i cambi di colore
e tanti dettagli che rendono spettacolari e
unici i dipinti.
I quadri riprodotti al Prado hanno rilievi e curve di uno spessore massimo di sei
millimetri e sono disposti su piani reclinati in modo da poter essere letti sfiorando con i polpastrelli la superficie.
Pian piano si sta facendo strada un nuovo concetto di mostra e di percorso nei
musei. Finalmente, per alcuni, viene sovvertita la regola d’oro delle esposizioni: le
opere d’arte nei musei si possono toccare.
L’iniziativa spagnola rientra nel più ampio progetto El Prado para todos, volto
a favorire la fruizione dell’arte da parte
delle persone diversamente abili, grazie a
descrizioni delle opere in braille, abbattimento delle barriere architettoniche, guide che conoscono il linguaggio dei segni.
Ci auguriamo che lo sviluppo di tecniche
come la stampa 3D faccia nascere sempre
più progetti e iniziative di questo tipo in
cui la fruizione dell’arte è resa possibile a
tutti.
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numero 6 - giugno 2015
Triplo platino per Jovanotti
di Diego Vecchione, Graphic Designer
J
ovanotti si gode il successo del suo
ultimo lavoro discografico #lorenzo2015cc. Il nuovo album Lorenzo
2015 CC non lascia le primissime posizioni
della classifica dal giorno della sua uscita!
Fimi gli ha, infatti, attribuito il triplo disco di platino! Il grande successo dei primi
due singoli, Sabato e Gli immortali, non è
l’unica motivazione che sta facendo avere
a questo album un successo clamoroso:
il risultato di vendita è legato alla qualità
dell’intero album. Tutta la compilation,
infatti, è costruita con pezzi che sono tutti
potenziali singoli. Le 150.000 copie realizzate nelle prime nove settimane dall’uscita
rappresentano un successo che non si vedeva da tempo. Jovanotti, preso intanto
dal tour Lorenzo negli stadi 2015, ha dichiarato:
“Il disco va che è un piacere e io che ci ho
vissuto insieme per un anno tutti i giorni
adesso mentre lo vedo girare nelle orecchie degli altri sono davvero contento! È
un lavoro fatto con passione, l’ho fatto
perché il pubblico lo facesse suo e se lo
godesse nel tempo, e mi sorprende che
invece l’affetto sia così immediato, è un
momento di grande sintonia con la mia
gente”.
Il disco sta avendo un successo clamoroso
e il tour lascerà tutti a bocca aperta.
Le parole chiave che riassumeranno Lorenzo negli stadi 2015?
Spettacolo, Musica, Godimento puro, Emozione, Innovazione, Idee, Passione, Creatività, Leggerezza, Intensità ma soprattutto
Energia!!! Il tour sarà una vera festa.
Dei musicisti che lo accompagneranno Jovanotti ha detto:
“Questa band si è costruita in dieci anni
di lavoro (tranne Saturnino che c’è dal
1990 e Riccardino che è qui dal 2001) ed
è arrivata ad un’intesa che ho sentito di
rado in giro per il mondo, e quest’anno
ci spingeremo ancora oltre, verso la mia
idea musicale, multipla. Una specie di
ipertesto rock’n’roll, funk, latino, soul,
hiphop, electro, edm, disco, dancehall,
rock’n’roll (potrei andare avanti con le
tag...). Tutto per fare una festa, perchè si
tratta di questo. Poche pippe, zero menate, tutte le questioni ce le sbrogliamo
durante le prove, per poi salire su quei
palchi e girare al limite”.
Lorenzo Cherubini, questo il suo nome
all’anagrafe, è il vero protagonista dell’estate 2015 con la sua tournée in giro per
le città italiane. Una decina le tappe lungo lo Stivale da nord a sud, con alcune che
vedranno anche due o tre concerti a causa
dell’enorme richiesta. In alcuni casi si registra parecchi mesi prima il sold-out.
La tappa inaugurale della tournée sarà allo
Stadio del Conero di Ancona. Qui, Jovanotti si esibirà il 20/06 alle ore 21.00. A seguire ci sarà il tris di concerti a S. Siro di
Milano, 25-26-27/06. Il 30/06 sarà la volta
dell’Euganeo di Padova, seguirà il Franchi
di Firenze del 4 e 5 luglio. Il tour non finisce qui, Jova andrà poi a Bologna l’8/07, a
Roma per la tappa all’Olimpico, a seguire
vi saranno i concerti a Messina e a Pescara,
rispettivamente il 18/07 e il 22/07. Lorenzo
negli stadi 2015 proseguirà poi in Campania, con il concerto a Napoli presso il S.
Paolo del 26/07 e si concluderà in Puglia il
30/07 con la tappa di Bari.
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numero 6 - giugno 2015
NailO: un’unghia per controllarli tutti
fonte: http://nailo.media.mit.edu/
di Maria Grazia Cassese, Medical Project Manager
Mai sentito parlare di Nail-Art?
Si tratta dell’arte della decorazione delle
unghie. Ebbene sì, da qualche tempo sulle
unghie delle donne vengono realizzati dei
capolavori in miniatura. Si tratta di un’arte ormai diffusissima nei saloni di bellezza. Moltissime ragazze sono diventate
vere e proprie “guru” e pubblicano video
tutorial per ricreare le microscopiche decorazioni. La Nail-Art non è solo una tendenza della moda, ma un vero e proprio
fenomeno virale che ha origini antichissime. La nascita della Nail-Art va ricercata,
infatti, in Asia durante l’età del bronzo
con delle tinture all’henné. Gli Incas, ad
esempio, creavano delle vere e proprie
opere artistiche sulle unghie, come delle
immagini raffiguranti delle aquile.
Nel corso della storia la decorazione delle unghie ha subito tante fasi e tendenze,
oggi, era della tecnologia non poteva che
averne una tech. È nato, infatti, un dispositivo wearable per unghie. NailO è un dispositivo elettronico progettato al Massachusetts Institute of Technology (MIT) di
Boston. Il suo aspetto è molto simile a uno
sticker per decorare le unghie, ma si tratta
di un mini tappeto tattile in cui si concentra tecnologia di alto livello: sensori per
rilevare il contatto, circuiti per trasmettere le informazioni, chip per raccogliere le
informazioni e inviare i dati via Bluetooth
e batterie.
NailO rientra nella categoria della tecnologia indossabile perché si applica sopra
l’unghia del pollice. Basta sfiorarla per
controllare a distanza dispositivi elettronici come i computer e gli smartphone.
Il primo prototipo di NailO è stato presentato alla Conferenza sull’interazione
uomo-macchina di Seul.
Il dispositivo può essere rivestito con
un’ampia gamma di cover colorate e personalizzabili.
L’idea nasce dal genio della ricercatrice
taiwanese Cindy Hsin-Liu Kao, che è anche una grande fan della nail-art. L’unghia
del pollice è stata scelta, in particolare, per
più motivi: è ideale per fare da base a un
trackpad, manca di terminazioni nervose
e quindi non “sente” il device come qualcosa di spiacevole e può avvicinarsi e cooperare facilmente con tutte le altre dita.
NailO è piccolo, discreto e facilmente rimovibile. Incarna la fusione tra tecnologia e design e può essere usato anche solo
come orpello decorativo estetico, data la
grande possibilità di personalizzazione.
Immaginate di scorrere la pagina web con
la ricetta della portata che state preparando senza dover smettere di cucinare e/o di
poter rispondere al telefono mentre girate la pasta. Oppure può essere usato per
mandare messaggi durante una riunione
senza dare nell’occhio.
Che dire… W il pollice opponibile!
fonte: http://nailo.media.mit.edu/
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numero 6 - giugno 2015
Consigli per il viaggiatore goloso
A
vete già deciso dove trascorrere le
vacanze estive 2015?
Mare, montagna, campagna o
città? Per scegliere questa volta vi suggeriamo un altro punto di vista da cui
partire: la cucina locale. Il cibo è uno
degli aspetti caratterizzanti di ogni paese, specchio delle tradizioni e della storia. Non c’è modo migliore per scoprire a
fondo una città, un Paese, se non quello
di unire sapori e cultura, assaggiando tutti piatti tipici locali.
Degli esempi?
Lisbona. È la meta perfetta per gli amanti del buon pesce e soprattutto del baccalà.
Piatto forte della zona è cucinato in centinaia di modi diversi da gustare su una
terrazza con vista sul fiume Tejo, accompagnato dal liquoroso Vino di Porto. Da non
dimenticare il tipico Pastel de Nata, pasticcino alla crema protagonista delle colazioni
in Portogallo.
Vienna. È la città in cui in cucina è protagonista la carne. Un buon Gulasch
(stufato di manzo con salsa alla paprica
e patate come contorno), un Frittaten
Suppe (zuppa di carne speziata arricchita
con frittata) o i wurstel serviti nelle più
svariate maniere e uno strudel (dessert
ripieno da mele, uva passa e cannella) è il
menù da non perdere. Ciò che però rende la capitale austriaca famosa in tutto il
mondo è la torta Sacher, dessert dalla ricetta originale segreta, composto da uno
strato di marmellata alle albicocche in
una base spessa di cioccolato.
Dublino. La sua cucina non è famosa, ma
il Full Irish Breakfast: colazione a base di
bacon, uova, salsicce e pudding o aringhe e
salmone è da assaggiare. Durante una cena
il Beef and Guinness Stew, uno stufato di
carne di manzo accompagnato dalla birra
di queste parte, è un piatto da provare sicuramente. Da non perdere, inoltre, è la visita
agli stabilimenti della famosa birra scura
Guinness.
Barcellona. È la destinazione perfetta per
chi vuole entrare in contatto con la cucina
rustica tipica della Catalogna. In questa città festaiola, è famoso l’aperitivo con le sue
Tapas, preparate con verdure, carni, pesce
e molluschi.
Belgio. È la nazione più rinomata per la tradizione cioccolatiera. Volare, quindi, fino a
Bruxelles per entrare in fornite cioccolaterie
e acquistare cioccolatini di tutti i tipi per gli
amanti del cacao è un’esperienza sublime.
Durante una passeggiata nel centro storico
sono da assaggiare le gauffres (in francese) o
waffels (in fiammingo), cialde morbide cotte su piastra, farcite con Nutella, cioccolata
fusa, panna, crema, frutta o gelato. Imperdibile è il piatto locale: le cozze.
Per chi non volesse allontanarsi, in Italia
le tappe gastronomiche sono numerosissime. Nessuna nazione ha, infatti, così tante
ricette e piatti tipici come l’Italia: ogni regione, città e paese ha le sue peculiarità. Da
Parma con tutte le sue bontà, dal culatello
al Parmigiano, il re dei formaggi, ai paesini
liguri famosi per i carruggi dove è possibile
trovare la focaccia perfetta.
Dalla Lombardia fra Cremona e Mantova,
famose per torrone e mostarda, alla Puglia
dove il cibo è un’esperienza mistica.
Dalla Sicilia il cui capoluogo di regione Palermo ha tanti di quei tesori d’arte e culinari fra cui è difficile scegliere, a Modena in
cui è possibile trovare la Confraternita del
Gnocco d’Oro.
Da Carloforte e le suggestioni della Sardegna, alla carbonare della Capitale. Da Napoli con la sua pizza e il suo babà al piccolo
borgo di pescatori, Cetara, celebre per la
colatura di alici.
Non resta che fare i bagagli, armarsi di
forchetta e partire, non trovate?
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